Croce Verde Notizie

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Anno XXIX- Numero 3/2014 Trimestrale d’informazione della Croce Verde Torino e Sezioni Tassa riscossa Torino - Ferrovia Spedizione in A.P. art. 2 comma 20/c legge 662/96 filiale di Torino Autorizzazione Tribunale di Torino n. 3604 del 30/12/85 Direzione Redazione: Via Dorè, 4 - 10121 Torino Tel. 011.5621606 - Fax 011.5621806 www.croceverde.org - [email protected] DISTRIBUZIONE GRATUITA Avviso per i signori portalettere: in caso di mancato recapito inviare al CMP Torino Nord per la restituzione al mittente presso pagamento resi Maxi emergenze Come interviene il soccorso sanitario

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Anno XXIX- Numero 3/2014Trimestrale

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Maxi emergenzeCome interviene il soccorso sanitario

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Periodico d’informazione dellaCroce Verde Torino

Direzione editoriale e redazioneVia Dorè 4 – 10121 TorinoTel. 011.562.16.06Fax 011.562.18.06www.croceverde.orgemail: [email protected]

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Maxi emergenzeCome interviene il soccorso sanitario

Sommario

2 stampato su carta riciclataprodotta con cellulose ECF ecosostenibile

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IL VOLONTARIATO NOBILITAEditoriale di Paolo Romagnoli

Recentemente, nella rubrica “Specchio dei tempi” de “La Stampa”, è stato pubblicato l’interven-to di lettore il quale, dopo avere plaudito all’attività svolta dai volontari durante le Olimpiadi del 2006, poi stabilizzatasi nella presenza costante in eventi culturali ed artistici, ripropone – con tono garbato – il tema della potenziale idoneità dell’attività volontaria ad inibire la creazione di nuovi posti di lavoro. L’argomento merita una rifl essione, ideale seguito dell’editoriale “L’orgoglio di essere volontario” pubblicato sul numero 2/14 di questo periodico. Il rapporto “Attività gratuite a benefi cio di altri”, pubblicato nello scorso luglio dal Coordinamento nazionale dei Centri di volon-tariato di concerto con l’Istat, indica in oltre 6 milioni i volontari operativi in Italia, dei quali 4,14 milioni attivi in organizzazioni stabili; i volontari sono più numerosi fra chi ha conseguito la laurea (22%), con percentuale che scende al 6,1% per chi è in possesso della licenza di scuola media inferiore; si è calcolato che il monte ore, laddove quantifi cato come fosse attività lavorativa, si-gnifi cherebbe 875.000 unità occupate a tempo pieno. Si potrebbe quindi agevolmente concludere che, eliminando il volontariato, si realizzerebbero quasi per incanto le più entusiastiche previsioni occupazionali di ogni nuovo Governo. Purtroppo la realtà è ben differente in quanto – osservazione forse banale ma concreta – non sono reperibili le risorse economiche per “retribuire” gli ipotetici nuovi lavoratori proprio in quei settori, attività sanitaria e socio assistenziale, maggiormente pe-nalizzati dagli effetti della politica del risparmio resa necessaria dall’attuale contingenza economi-ca. La storia del volontariato in Italia dimostra che lo stesso è nato all’inizio del 900 proprio per sopperire alla carenza d’intervento della pubblica amministrazione in settori che, in allora, erano di fatto riservati a persone abbienti; il benessere venutosi a creare nel secondo dopoguerra avreb-be dovuto fare venir meno il ruolo sussidiario del volontariato ma, quasi paradossalmente, ha per converso inesorabilmente incrementato la diffusione dell’attività volontaria, atteso che il soggetto che conduce una vita serena anche sotto l’aspetto economico è di per sé maggiormente disponi-bile ad aiutare gli altri. Il volontariato, quindi, si è diffuso anche in ulteriori settori, non già sottra-endo posti di lavoro bensì contribuendo a crearne di nuovi: la Croce Verde di Torino ne è esempio lampante, laddove vede la compresenza di oltre 1.300 volontari con il numero signifi cativo di 77 dipendenti; le due categorie non sono corpi separati ed in confl itto ma traggono forza e sostegno l’uno dall’altro. Occorre inoltre considerare un aspetto fondamentale del volontariato, insuscettibi-le di valutazione squisitamente economica; il personale dipendente è indubbiamente portatore di una professionalità consolidata ma, se è giusto affermare che tale sua caratteristica è congiunta ad una particolare attenzione verso l’utenza, è altrettanto doveroso riconoscere che la scintilla di detta completezza nasce dal volontario. Nel mio contributo ai corsi di formazione richiamo sempre l’attenzione degli aspiranti soccorritori sull’esigenza di prestare un servizio non solo tecnicamente impeccabile ma, soprattutto, caratterizzato da quell’empatia, non disgiunta dalla condivisione del dolore altrui, che dovrebbe animare il volontario quasi come intima componente del suo essere tale. Il soccorritore deve essere consapevole delle particolari condizioni in cui si trova il paziente che è chiamato ad aiutare; spesso è persona anziana o sola, comunque in una posizione di debo-lezza che esige un intervento che supporti la sua momentanea fragilità; l’approccio educato e par-tecipe, la parola gentile, il vero e proprio gesto di affetto, la speranza della guarigione, sono tutti atteggiamenti che rimarranno impressi nella mente del malato o dei suoi familiari e rappresentano un elemento in più dell’attività del soccorritore, così da poter affermare, in risposta al Lettore di “Specchio dei tempi”, che non solo il lavoro, ma anche il volontariato nobilita l’uomo.

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La catastrofe

Per l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sani-tà), la catastrofe è defi nita come un fenomeno improvviso di entità suffi ciente da richiedere as-sistenza esterna; è un evento imprevedibile ma gestibile nel quale: comunicazione, sicurezza, ri-fornimenti e capacità di contenere lo stress risul-tano fondamentali per arginarne gli effetti. Dal momento che le catastrofi hanno la partico-larità di essere slegate da qualsiasi regola, di es-sere indipendenti da un numero specifi co di vit-time e di avere un impatto che supera le risorse mediche disponibili, il metodo per fronteggiarle è dunque un metodo preventivo: educazione e ad-destramento assumono un ruolo fondamentale sia con lo studio personale, con quello di gruppo, con simulazioni e poi, in ultimo, con la prova sul campo. Esistono 3 tipologie di catastrofi : -naturali (geologiche, meteorologiche, idrogeo-logiche, varie: epidemia animali); -antropiche (industriali, trasporti, sistemi tecno-logici, incidenti); -sociologiche (terrorismo, sommosse, carestie). Si defi niscono di:

livello 1: < 15 vittime;

livello 2: 15-30 vittime;

livello 3: > 30 vittime.

La maxi emergenza

La differenza tra una maxi emergenza e una catastrofe risiede nel fatto che nella prima i si-stemi di soccorso, inclusi gli ospedali, sono in-tatti e funzionanti, mentre nella seconda sono danneggiati e/o incapaci di funzionare.La maxi emergenza si verifi ca a seguito di un evento che normalmente colpisce una o più co-munità su un territorio, che può essere più o meno esteso, sovvertendo l’ordine quotidiano delle cose.

Le risorse per una corretta risposta sanitaria, nel-la maggior parte dei casi, diventano insuffi cienti rispetto alle necessità che l’evento ha causato. Il principio chiave è quindi offrire il miglior van-taggio possibile al maggior numero di pazienti a differenza di quello che avviene convenzional-mente: maggior benefi cio al singolo paziente.

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L’evento che causa la maxi emergenza può pro-vocare un elevato numero di vittime (che com-prendono i morti, i feriti e chi è stato danneggiato negli affetti e nelle proprie risorse economiche) e un improvviso squilibrio tra quello che le popo-lazioni coinvolte necessitano e gli aiuti effettiva-mente disponibili. La risposta che deve essere data è:

fase 1: improvvisazione (anche i laici sono coinvolti);

fase 2: ricognizione e utilizzo dell’acronimo “methane”;

fase 3: organizzazione e settorializzazione: suddivisione in aree funzionali di lavoro per ra-zionalizzare le risorse disponibili e convogliare equamente le risorse di soccorso.

È opinione comune che quando si lavora in una maxi emergenza molte volte ci si trova ad operare in un ambiente ostile e non amico con molte persone intorno che possono amplifi care il caos. Per questo motivo è necessario che chi opera non solo sia competente nel suo settore, ma sia anche in grado di adattarsi facilmente alle situazioni. I manuali indicano gli strumenti operativi delle maxi emergenze:

1. la strategia: ideazione dei piani di emergenza;2. la logistica: l’insieme di personale, mezzi e materiali fi nalizzati alla realizzazione dei piani; 3. la tattica: l’applicazione dei piani con lo svol-gimento della catena dei soccorsi.

Come si organizza l’attività sanitaria

Ogni attività organizzata e di gestione è fi nalizza-ta alla costituzione della c.d. “Catena dei soc-corsi”, una sequenza di dispositivi funzionali e strutturali che consentono la gestione complessa delle vittime. La struttura che normalmente vie-

ne installata da parte della Centrale Operativa è composta da:

• un punto di Salvataggio posto tra il luogo dell’evento e il Posto Medico Avanzato; • un Posto Medico Avanzato; • un punto di Evacuazione ubicato tra il Posto Medico Avanzato e gli ospedali.

Per poter meglio gestire la situazione di crisi è indispensabile utilizzare criteri universalmente condivisi e metodologie ben codifi cate, coinvol-gendo tutte le componenti operative del sistema sanitario. In poche parole bisogna “parlare tutti la stessa lingua”. Tra i diversi livelli di intervento è necessario pre-disporre ed attivare dei piani di emergenza che siano in grado di individuare le risorse umane e tutti i materiali disponibili, attribuendo in manie-ra chiara le diverse responsabilità decisionali. In questa maniera è più semplice successiva-mente defi nire le azioni che saranno da coordi-nare e relazionare tra le organizzazioni sanitarie e tutti gli altri componenti coinvolti nelle opera-zioni di soccorso. Il Decreto Ministeriale del 13 febbraio prevede la nomina, sul luogo dell’evento, di un Direttore dei Soccorsi Sanitari che, oltre a doversi rap-portare con i responsabili delle altre istituzioni deputate alla gestione dell’emergenza, assume-rà la responsabilità di ogni intervento sanitario nell’area adibita alle operazioni relazionandosi continuamente con la Centrale Operativa 118. Insieme viene nominato un Direttore Tecnico dei Soccorsi all’interno del Posto di Comando Avanzato (PCA). In Italia il Direttore Tecnico assume anche la denominazione di “Medical Disaster Manager” e deve coordinare, sotto il profi lo sanitario, tutte le fasi dell’evento.

Fasi di intervento

Quando arriva la notizia di un evento straordi-nario o di un fatto accidentale, le sale operative di tutti gli enti coinvolti nella gestione dell’emer-genza dovranno da subito valutare se si tratta di una catastrofe o di una maxi emergenza.Per far questo è necessario acquisire continua-mente informazioni così da determinare costan-

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temente la natura e l’estensione del disastro. Diversi sono i modi per fare trasmettere le infor-mazioni, ma quel che è più importante è creare, fi n da subito, un canale diretto con il personale presente nei pressi dell’evento. Non è raro che questo non sia semplice e che una valutazione corretta e accurata di quanto sia accaduto o stia accadendo diventi molto compli-cato. Per questo motivo sarà necessario inviare imme-diatamente sul luogo dell’evento nuclei operativi che avranno il compito di effettuare una prima valutazione e un preciso resoconto. Le prime informazioni che interessano maggior-mente l’aspetto sanitario riguardano:

1. l’estensione dell’evento; 2. la valutazione di danneggiamenti alle strutture sanitarie e l’operatività di quelle non danneggiate; 3. una prima valutazione del numero di morti, feriti e la natura delle lesioni prevalenti; 4. la situazione delle vittime; 5. lo stato psicologico e le condizioni delle vittime; 6. le condizioni del luogo e i relativi rischi epide-miologici evolutivi; 7. la valutazione sui mezzi necessari e sugli itine-rari preferenziali.

Quando si opera in una maxi emergenza è im-portante prestare attenzione alla valutazione co-stante del rischio evolutivo ambientale durante tutto il periodo dell’emergenza.

Lo stato di emergenza potrebbe essere ancora in una fase dinamica e potrebbe ancora creare altre situazioni di pericolo: il rischio potrebbe essere quello di trasformare una maxi emergenza in una catastrofe. La Centrale Operativa del 118 competente terri-torialmente dovrà attivare la fase di emergenza dopo aver acquisito le informazioni necessarie all’intervento. I nuclei di valutazione inviati precedentemente sul luogo dell’evento saranno raggiunti dai mezzi di soccorso necessari. Il coordinatore delle opera-zioni, fi nché non arriverà il Direttore dei Soccorsi Sanitari, sarà individuato dalla Centrale Operati-va tra i medici presenti sul posto dell’evento. Il compito più delicato in queste prime fasi è quello di individuare le aree migliori per racco-gliere i feriti e le logistiche di trasporto per rag-

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giungere il Posto Medico Avanzato. Sarà poi compito della Centrale Operativa invia-re personale e mezzi per fi nire di allestire, fuori dall’area dell’evento, il Posto Medico Avanzato (PMA). Sarà questo il luogo nel quale avverrà una pri-ma accoglienza e dove sarà effettuato il triage secondario. Sempre la Centrale Operativa avrà il compito di organizzare il Posto di Comando Mobi-le che verrà presieduto dal Direttore dei Soccorsi Sanitari.

Triage

Questa parola deriva dal verbo francese trier e signifi ca ‘cernita’, ovvero smistamento in catego-rie di priorità per le cure e il trasporto di pazienti in base alla gravità delle lesioni da essi riporta-te. Viene usato ogni qual volta ci siano numerosi feriti. E’ un metodo dinamico e di rivalutazione conti-nua nonché un atto medico in quanto la Legge Italiana permette al solo medico di constatare un eventuale decesso. Uno dei metodi che vengono utilizzati è il Me-todo START (Simple Triage And Rapid Tre-atment) che fu ideato negli anni ’80 in California dall’HOAG Memorial Hospital e dal Fire and Mari-

ne Department di Newport Beach per valutare la capacità di movimento dei feriti (Codici Verdi in-dirizzati in zona di sicurezza), il respiro, il circolo e la coscienza del singolo paziente. Risulta essere un metodo veloce (circa 30-60 se-condi per persona), utilizzabile da team misti o da soli, nel quale si inizia sempre a va-lutare il paziente più vicino e può esse-re facilmente ricordato con la formula “ 30-2-CAN DO” dove il 30 è riferito agli atti respiratori per minuto, 2 sono i se-condi del tempo di riempimento capil-lare (indicatore dello stato circolatorio) e CAN DO la capacità di eseguire ordini semplici. Al fi anco della vittima si possono ese-guire semplici manovre salvavita quali: apertura delle vie aeree e controllo di emorragie esterne ma MAI tentare la RCP (rianimazione cardio polmonare)! A triage effettuato viene assegnato al

singolo paziente un Codice Colore con dei cartel-lini o dei braccialetti. Il triage viene sospeso in situazioni di rischi evolutivi.

NBCR:

Per valutare l’esistenza di un rischio NBCR (Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico) bisogna quanto prima essere in grado di riconoscere la sostanza incriminata utilizzando, se indicato sulle sostanze presenti sul luogo dell’evento, il codice KEMLER-ONU (utilizzato per l’identificazione delle sostanze pericolose viaggianti su strada o ferrovia) e prestare attenzione al rischio di contaminazione.

Numero KEMLER: indice di pericolo Numero ONU: identificazione della sostanzaSe il rischio esiste l’uso di DPI (dispositivi di protezione individuale) è obbligatorio. I mezzi da utilizzare dipendono dalla situazione e dal contesto. In particolare possono essere utili alcune notazioni quali: far allontanare i Codici Verdi dal luogo del crash, non effettuare BLS in zona rossa, isolare e decontaminare i pazienti. I codici NBCR normalmente utilizzati sono:• X contaminazione accertata o molto probabile da sostanze chimiche;• Z contaminazione accertata o molto probabile da parte di sostanze VIRALI o BATTERICHE.

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6 dicembre 2007, ora una e trenta, scoppia l’incendio alla Thyssen di Torino.Tutti abbiamo ancora presente il tragico epilogo, anche se sono, da poco, passati sette anni.Alcuni militi della Croce Verde hanno partecipato ai soccorsi.Nei giorni seguenti i membri della squa-dra che era di turno si sono scambiati delle e-mail (in carattere blu troverete quelle di chi ha partecipato diretta-mente ai soccorsi).Le prime due sono di chi ha partecipato direttamente e che, dopo qua-si due giorni, ha scritto per esternare a tutti i suoi tormenti e, credo, anche per chiedere in-consciamente aiuto.Da qui è scattata la solidarietà di squadra che s’individua nelle e-mail successive (di cui ho ri-portato solo alcune frasi).In esse si rileva la solidarietà, la rabbia per non aver insegnato ad affrontare queste situazioni, consigli di comportamento per superare questi momenti e tanto altro.In ultimo, poiché è l’ultima di cui sono venuto in possesso, trovate la mail di un altro partecipante diretto che, solo dopo cinque giorni, è riuscito, forse sollecitato da tutto quanto detto prima, ad esprimere il suo sentimento.Quanto contenuto in queste due pagine non è solo un riassunto di sensazioni e sentimenti, ma è soprattutto lo spunto per l’articolo delle pagine seguenti.Qui sono indicati quali sono e come devono essere gli interventi, normalmente psicologici, in aiuto alle persone che sono state interessate a delle grandi emergenze, indipendentemente dal loro ruolo. P.S. Un grande ringraziamento a Luciano Rigoni che ha conservato e mi ha fatto per-venire questi documenti.

Da: A (7/12/2007 ore 20.37) Pensavo di aver visto e partecipato a tuti i dram-mi che la vita ci riserva in 15 anni di Verde, ma uno spettacolo così agghiacciante come quello della guardia scorsa non me lo aspettavo.Molti interventi hanno colpito la mia sensibilità, ma non come quest’ultimo. Sono passate quasi 48 ore e non c’è momento del giorno in cui rivivo quei momenti e il mio pensiero va principalmen-te alle famiglie, ai bimbi e alle mogli i cui padri e mariti non faranno più ritorno a casa.Ricordi drammatici di momento concitati dove il tempo sembrava non scorrere, sembrava di vive-re un terribile incubo. Vedere i poliziotti correre dentro la fabbrica con gli estintori delle loro auto perché all’interno non ce ne erano, vedere quei poveri ragazzi nudi con le sole scarpe ai piedi ustionati senza peli o capelli sorretti dai compa-gni di lavoro che si son precipitati all’interno del-la nostra ambulanza. L’odore di carne bruciata, uno di essi era cosciente e continuava a ripetere di andare subito all’ospedale, e Ivano ha perfi no chiesto se poteva morire… Mi sono sentito impotente di fronte quella terri-bile situazione.

Da: B (7/12/2007 ore 23.22) Non potrò mai dimenticare gli occhi di quei due ragazzi di appena 26 anni che mi fi ssavano chie-dendomi se secondo me erano gravi, se ce l’a-vrebbero fatta. Uno di loro, Giuseppe, mi ha chiesto se sarebbe morto e cercando di rincuo-rarlo mi ha poi detto “speriamo di no”.Ho provato tanta impotenza nel non poter fare di più di quella cui siamo preparati…già preparati…

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ma non a questo inferno…almeno non io…avrò bisogno di tempo per cercare di dimenticare.Pensavo di aver visto molto in questi anni, ma sbagliavo. Tornato a casa non sono riuscito a trattenere le lacrime…il resto non conta…provo le stesse cose di A.

Da: C (9/12/2007 ore 3.37) Se fossi stato con voi avrei avuto la medesima reazione. La realtà cui siamo abituati è molto diversa e le nozioni che abbiamo acquisito pur-troppo non prevedono eventi così drammatici, almeno dal punto di vista psicologico. Ma questo è il nostro lavoro… In certi momenti è diffi cile se non impossibile riuscire a dare una risposta a una domanda di aiuto e questo ci mette in crisiSe pensate di soffermarvi per metabolizzare questo evento non vi si può biasimare, ne avete diritto.

Da: D (10/12/2007 ore 1.46)E’ TUTTA COLPA MIA! Sì, è colpa mia perché in questi anni … NON SONO riuscito a trasmetter-vi e a insegnarvi quel “cinico” distacco che DOB-BIAMO necessariamente avere appena sentiamo sulla nostra testa i ruotare dei lampeggianti e il maledetto rumore della sirena… Purtroppo tutto questo io l’ho imparato sulla mia pelle: Cinema Statuto.. tutte “cose” che, dopo, il Buon grande vecio … venendomi incontro mi diceva: “Parlu-ma…”. Vi rivolgo la stessa domanda che lui mi fa-ceva: “Pensate di aver fatto del vostro meglio?”.... Capiterà ancora per molto tempo che rivedre-te quelle immagini di giorno o di notte: per di-

stogliervi pensate immediatamente alla persona che amate di più, vi sarà di aiuto!Se questo non basta a togliere questi fantasmi, allora parlatene con più gente possibile, il rac-contare vi aiuterà…

Da: B ( 10/12/2007 ore 9.05) Io posso solo dire che, pur non essendo stato là, ma solo l’essere entrato nel pronto del MV e aver visto nelle stanze quei ragazzi ricoperti di gar-ze, sembravano delle mummie, e aver trasferito uno di loro alle Molinette…ho visto gli occhi di quell’uomo annacquati e aperti…neh ho provato una sensazione di impotenza e immensa tristez-za. D io credo ne tu ne nessuno potrà insegnarci

nulla di fronte ad un grande disastro. Io credo che solo la ns. forza il ns impegno e l’es-sere sempre UNITI come siamo, il parlare tra di noi e il continuare ad aiutare gli altri ci possa far superare questi momenti.

Da: E (10/12/2007 ore 9.36)La tristezza, la paura, l’incomprensione, il senso di impotenza sono tutti sentimenti umani, egre-gi, comprensibili, che ci rendono Uomini e Donne capaci di portare il nostro sostegno fi n dove pos-siamo e come meglio ne siamo capaci sempre con il più intimo rispetto per chiunque ci trovia-mo a soccorrere...

Da: F (10/12/2007 ore 12.20)Mi aggiungo a quelli che CI SONO, sempre, per parlare, per un sorriso, per una spalla in cui pian-gere. Ma il nostro spirito è forte e vivo…

Da: G (10/12/2007 ore 13.32Ora, quando sento delle morti che si stanno sus-seguendo in questi giorni mi viene quasi da dire, come verrebbe da dire a tutto il mondo vedendo questa tragedia, ”Avrei voluto essere lì a dare una mano”… Poi penso che c’eravate voi lì ... voi che avete deciso che davvero si può fare qual-cosa di più, voi che non vi limitate a guardare un telegiornale e dire “qualcuno dovrebbe fare qualcosa per questi poveracci”… Qualsiasi cosa vi diranno, tipo “ potevate fare di più” voi dove-te pensare “Io c’ero…” e se pensate di aver fat-to il massimo delle vostre possibilità, contando che non siete ne pompieri ne dottori, se contate che avete pestato al massimo su quel maledetto accelera-tore, … allora sorridete e pensate “ Io c’ero e ho dato una mano a quei ragazzi, sono stato una parte di tutti quegli ingranaggi che li hanno tirati fuori dall’inferno”. Da: X (11/12/2007 ore 9.24)Non sono molto bravo con le parole e molte cose che io avrei voluto dire sono state dette e non mi ripeterò, ma vorrei solo farvi sapere che siete delle persone speciali.Io non so quanto mi ci vorrà per non sentire più le voci di quei ragazzi che m’imploravano di aiu-tarli, e non so se riuscirò a togliermi dalla mente l’orrore che i miei occhi hanno visto, ma vorrei ringraziarvi tutti e credo di poter parlare anche in nome di ……. perché vi sentiamo molto vicino.

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Il supporto psicologico dopo eventi traumatici è diventato negli ultimi anni, tanto nello scenario mondiale che europeo, una parte irrinunciabile degli interventi a favore della popolazione e dei soccorritori stessi coinvolti nelle diverse calamità. Recenti studi a cura dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dimostrano l’esistenza generalizzata di un bisogno di aiuto dopo catastrofi ed eventi complessi che investono la comunità.Anche l’Europa ha da tempo recepito questa necessità. L’European policy paper rifl ette “lo stato dell’arte” a livello scientifi co dei criteri e delle raccomandazioni da adottare nelle diverse fasi delle emergenze, sia che si tratti di situazioni a impatto limitato che di grandi catastrofi . Il principio ispiratore del documento è che la società odierna industrializzata e civilizzata deve garantire a ogni individuo l’inalienabile diritto al supporto e assistenza in ogni tipo di diffi coltà, sia di ordine sanitario sia sociale e psicologico. L’aiuto psicologico, secondo questa impostazione, rientra quindi nell’ambito dei “diritti umani”.Analogamente alle vittime dirette, l’urgenza, lo stress e la pressione emotiva connesse a un’emergenza, possono avere un forte impatto su chi è coinvolto come soccorritore, sul comportamento professionale delle squadre di soccorso e sulla presa di decisioni.L’Italia si è allineata a questi principi e metodologie in modo graduale, in particolare attraverso la Protezione Civile e il sistema di Medicina d’Urgenza, fi no a introdurre uffi cialmente l’aiuto psicosociale in casi di emergenza attraverso la cosiddetta “Direttiva Prodi” della fi ne del 2006. In essa si defi niscono innanzitutto i destinatari primari degli interventi di supporto psicologico-psichiatrico in emergenza, vale a dire le vittime dirette di “eventi dirompenti e improvvisi indipendentemente dalla gravità dei danni materiali subiti ed evidenti”. La Direttiva precisa inoltre che “devono essere considerati potenziali destinatari anche i testimoni diretti di fatti gravemente lesivi che hanno minacciato o compromesso la sopravvivenza di un essere umano; i familiari delle vittime, per

quanto lontani da un diretto coinvolgimento; i soccorritori, volontari e professionisti, che a qualsiasi titolo abbiano prestato il proprio aiuto alle vittime e ai sopravvissuti”. Oltre che ai singoli individui, destinatari d’intervento possono essere interi gruppi sociali quali famiglie, squadre di

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soccorso, team operativi e altri gruppi”.La Direttiva fa riferimento esplicito anche alle problematiche emotive dei soccorritori ed elenca le azioni qualifi canti: “accoglienza, informazione, riduzione dell’esposizione dei soggetti agli eventi traumatici, interventi psicosociali, interventi clinici opportuni utili all’elaborazione del lutto”.In questo quadro normativo di assoluta novità che affi da alle Regioni il compito di costituire équipes che dovrebbero operare per il supporto psicosociale nell’ambito dell’emergenza, la Croce Verde di Torino, in collaborazione con Psicologi per i Popoli, Associazione di Psicologi Volontari con cui aveva iniziato una collaborazione legata agli interventi di Protezione Civile, uniscono le sinergie e mettono a disposizione del Sistema di Emergenza 118 la loro rete e le loro risorse umane e logistiche per una sperimentazione volta a verifi care e fare fronte ai bisogni psicosociali della popolazione che muove i primi passi nei primi giorni del 2007 squadre chiamate SPES.Tali squadre, composte di psicologi e personale volontario saranno a disposizione della Centrale Operativa inizialmente il sabato notte e la domenica, partendo dalla sede della Croce Verde

di Torino per intervenire nel caso di emergenza e nelle situazioni di grave crisi individuale o sociale.Quando la notte del 6 dicembre 2007, poco dopo la mezzanotte, scoppia un incendio nella fabbrica Thyssen in Corso Regina Margherita, le ambulanze della Croce Verde intervengono sul posto insieme ai Vigili del Fuoco e alla Polizia.La portata dell’evento e le terribili immagini che avevano dentro tutti quelli che sono entrati alla Thyssen erano tali che, sulla base delle esperienze maturate con la SPES e con il confronto e la conoscenza maturata nei mesi di sperimentazione, si è ritenuto fosse utile offrire ai nostri volontari, ma anche alle fi gure professionali coinvolte (medici e infermieri delle ambulanze intervenute sul posto, medici e infermieri degli ospedali nei quali erano stati portati i feriti, personale della C.O. 118 che aveva gestito telefonicamente l’evento) la possibilità, se lo desideravano, di usufruire di un debriefi ng con gli psicologi di Psicologi per i Popoli. Con modalità e aspettative diverse, sia i volontari che il personale sanitario hanno accettato la proposta, con la facoltà se lo desideravano di partecipare senza “dover” necessariamente intervenire.Esperienze europee in tal senso (De Soir, Lueger Schuster) indicano che un intervento di supporto e la possibilità di potere “parlare” dell’evento, con i “compagni”, con chi si è trovato insieme con te a vivere un evento traumatico, riducono la possibilità di essere colpiti da PTSD (disturbo post-traumatico da stress), disturbo che colpisce frequentemente non solo le vittime di eventi potenzialmente traumatici, ma anche i soccorritori che diventano vittime primarie.In quel debriefi ng erano presenti solo le persone direttamente coinvolte, oltre agli psicologi e quello che è accaduto e le cose che sono state dette appartengono solo a loro. La mia personale speranza è che quella serata possa avere alleviato e alleggerito il terribile carico emotivo di quanto hanno visto o abbia almeno permesso di esprimere in parte e condividere i vissuti più diffi cili.Da allora sono passati sette anni, sotto tanti aspetti si sono fatti molti passi avanti, la defi nizione dell’OMS secondo cui il “benessere” dell’individuo deve tenere presente non solo la componente fi sica ma anche quella mentale ed emotiva pare entrata nella percezione comune, ma sotto molti aspetti la strada da fare è ancora tanta, almeno in Italia. Per quanto riguarda la sperimentazione iniziata da Croce Verde, abbiamo fatto un’esperienza di un modello innovativo per il nostro Paese ma che recepiva esempi ed esperienze consolidate di altri Paesi.La speranza è che non ci siano altre Thyssen, ma nel caso in cui dovessero esserci altri eventi catastrofi ci, vi sia la possibilità di intervenire e offrire adeguato supporto psicologico alle persone coinvolte. E che tale supporto non sia basato su interventi sporadici, ma possa essere inquadrato e istituzionalizzato in maniera continuativa e quindi effi cace.

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Il 2014 è stato l’anno di nascita della “Scuola Guida dei mezzi di soccorso della Croce Verde Torino” che ha come scopo precipuo quello di cu-rare la formazione sia teorica sia pratica degli autisti e degli aspiranti tali. La frequenza al corso teorico è obbligatoria per tutti quegli autisti che dovran-no fare la prova per la guida in urgenza, ma ritengo che possa e debba essere utile anche per i “vecchi” autisti per rinfrescare alcuni concetti. Per i corsi pratici la scuola ha organizzato in totale undici cor-si, dieci presso la pista dell’IVE-CO e uno sul percorso cittadino.L’insegnamento è stato a cura dei formatori autisti certifi cati ANPAS (nove della Croce Verde Torino e due della Croce Bianca Orbassano) impegnando in ogni corso almeno tre formatori e un tutor con il compito di collabo-rare con gli stessi e di mantene-re la sicurezza durante l’esecu-zione degli esercizi. Gli scopi del corso pratico sono quelli di rivedere le basi di una corretta posizio-ne di guida, che, oltre a migliorare la sicurezza sia per gli autisti sia per i passeggeri, ha anche lo scopo di rendere la conduzione del mezzo più fl uida in considerazione del fatto che si traspor-tano persone e non “sacchi di patate”.In più si esegue una frenata d’emergenza che simula un ostacolo improvviso sulla carreggiata. Ad ogni giornata partecipano diciotto autisti sud-divisi in tre gruppi che eseguono sei esercizi. A ogni autista è rilasciato un “attestato di parte-cipazione” al corso da parte di ANPAS Piemonte per certifi care il percorso formativo eseguito.Molti degli autisti che hanno seguito il corso ci hanno dato un riscontro positivo. Abbiamo anche ricevuto delle valutazioni critiche che sono state prese in considerazione per apportare degli ag-giustamenti allo svolgimento dei corsi.

In collaborazione con ANPAS Piemonte si sono organizzati due corsi (uno per la Croce Verde di Orgosolo, in Sardegna, e uno per il personale dell’ASLTO3) per un totale di quarantatré perso-ne formate.

Vorrei approfi ttare di questo spazio per ringra-ziare tutti i formatori per loro disponibilità, l’au-toparco per la collaborazione nel farci sempre trovare i mezzi necessari e i partecipanti ai corsi per l’impegno profuso e la voglia di mettersi in gioco, anche dopo tanti anni di anzianità di servi-zio. Permettetemi anche di ringraziare il Consiglio Direttivo e la Direzione dei Servizi che hanno creduto in questo progetto d’informazione e for-mazione.

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Nel Consiglio Direttivo del 23 settembre è stato approvato, in via sperimentale per la stagione sciistica 2014-2015, un aggiornamento del Re-golamento dei Servizi (artt. 62÷79) per quanto riguarda il funzionamento della Squadra di Mon-tagna.La decisione di rivisitare il testo originario ha preso le mosse da:

• l’esigenza di armonizzarne il contenuto con quanto già previsto per le squadre ur-bane a proposito di individuazione e rinnovo delle cariche di responsabilità;• la necessità di disciplinare l’attività dei soccorritori volontari di altre Associazioni ANPAS Piemonte che da qualche anno or-mai possono fare parte anch’essi della nostra Squadra di Montagna.

E’ stato così formalizzato che il Responsabile di Squadra sia coadiuvato da un Vice Responsabi-le, con funzioni di Responsabile di Stazione, per ognuna delle località sciistiche servite.Per i volontari provenienti da altre Associazio-ni è stata prevista l’acquisizione da parte delle Associazioni di appartenenza, prima dell’inizio di ciascuna stagione invernale, di un’idonea dichia-razione circa la continuità del servizio di soccorso svolto nell’anno, a garanzia del mantenimento di un adeguato livello di confi denza con il sistema di emergenza sanitaria ed i relativi protocolli di intervento.Analoga garanzia sul mantenimento della prepa-razione e confi denza con il sistema di emergenza sanitaria è stata prevista per i nostri militi che, per diverse ragioni, prestano servizio nella sola Squadra di Montagna.Per il mantenimento delle loro abilità è stato in-trodotto l’obbligo di effettuare non meno di 5 guardie urbane nell’anno, da concordare con la Direzione dei Servizi.Con questo aggiornamento del Regolamento dei Servizi è stato inoltre portato da 5 a 7 il numero di anni di servizio urbano trascorso il quale i no-stri militi possono chiedere di prestare servizio nella sola Squadra di Montagna.I militi della Croce Verde Torino, che apparten-

gano alla sola Squadra di Montagna o anche alle squadre urbane, dovranno garantire un minimo di 15 giornate di servizio nella Squadra di Mon-tagna a garanzia del corretto funzionamento di quest’ultima.Altre importanti innovazioni riguar-dano poi la tutela della salute e della sicurezza dei volontari della Squadra di Montagna chiamati ad operare, spesso, in condizioni ambientali par-ticolarmente ostili.Per loro sono stati infatti introdotti due nuovi obblighi:

• il primo riguarda l’utilizzo dei dispositivi di protezione forniti dall’Ente quali ad esempio la divisa completa e il casco di protezione;• il secondo riguarda invece la visita medica specialistica alla quale ogni volontario della Squadra di Montagna deve sottoporsi prima dell’inizio di ciascuna stagione sciistica, così da potere verifi care il permanere dell’idoneità fi sica.

Al Responsabile di Squadra è stato affi dato il compito di accertarsi, attraverso il referto di det-ta visita, dell’idoneità fi sica dei militi prima di as-segnarli al servizio nelle varie stazioni.Nel complesso si è dunque voluto adeguare il Re-golamento dei Servizi a quelle che sono le più attuali esigenze di effi ciente funzionamento della Squadra di Montagna, che presto compirà i suoi primi 90 anni, con un’attenzione particolare alla tutela dei militi che ne fanno parte.

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2015 la città di Torino sarà sede di eventi straordinari di grande rilevanza.Tutto bene per Torino e per quasi tutti i torinesi. La città sarà attraversata da una folata di inter-nazionalità, gli eventi a disposizione della popo-lazione aumenteranno, l’economia ne trarrà dei vantaggi e molti… si arrabbieranno per il caos.Per le associazioni di soccorso l’effetto sarà solo uno: un aumento considerevole degli impegni al di fuori della normale routine.

L’evento che avrà un l’impatto più importante sarà l’Ostensione della Sindone a cui si aggiungerà la visita del Papa. Il periodo interessato sarà di 67 giorni (dal 19-4 al 24-6). Per questo evento, da tempo è stata creata una cabina di regia a cui partecipano, in rappresen-tanza della Croce Verde, Pier Mario Rosso e An-drea Crosetti insieme a tutti gli altri enti interes-sati.Per ora sono solo state tracciate le linee guida di intervento nell’ambito del Soccorso: - I turni di presenza saranno due (6.30-

13.45/13.30-20.30) con la possibilità di un pro-lungamento sino alle 23.30 in caso di sovraffolla-mento. In ogni turno saranno presenti 2 MSA e 3 squadre a piedi. - Le associazioni che hanno confermato la loro presenza sono: ● SMOM (Ordine di Malta) ● C.R.I. ● CROCE VERDE TORINO ● MISERICORDIA DI COLLEGNO ● A.N.P.AS NAZIONALE (I nomi delle Associazioni sono ancora da defi nire). Non è ancora stato deciso nulla sulla suddivisione degli impegni. - Sarà creato un “MEDICAL CENTER” con la presenza di un medico, un infermiere e un farma-cista.Per la visita del Papa, prevista per il 21 giugno, il piano di Soccorso, che si aggiungerà a quello so-pra indicato, non è ancora stato defi nito. Le pre-cedenti esperienze hanno visto interessati circa 100 volontari.

Torino è anche Capitale Europea dello Sport per tutto l’anno. Sono previsti più di cento eventi tra gare sportive e congressi.Nelle più svariate discipline si svolgeranno due campionati mondiali, uno europeo e diciotto cam-pionati italiani.Gli eventi più importanti saranno: ● Partenza della tappa fi nale del Giro D’Italia di ciclismo; ● Campionati italiani di atletica leggera; ● Partita di calcio Italia-Inghilterra per le qualifi cazioni ai campionati Europei; ● Rievocazione del gran premio di formula Uno al Valentino; ● Partita di rugby Italia-Scozia.

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Altro evento che richiamerà un elevato numero di pellegrini è la celebrazione del Bicentenario della nascita di Don Bosco. Il clou della manifestazione sarà ad agosto con le cerimonie di chiusura previ-ste il giorno quindici.Anche l’EXPO 2015 di Milano avrà il suo impatto sulla nostra città. Molte delle varie manifestazioni culturali che si terranno a Torino sono anche inse-rite nel programma della manifestazione e richia-meranno altro pubblico. Inoltre il fatto che il col-legamento ferroviario Torino-Expo preveda, con

l’alta velocità, un tempo di percorrenza di trenta-cinque minuti, creerà molte occasioni di soggior-no, nelle nostre strutture, da parte dei visitatori.In sintesi il fl usso di visitatori previsti é di alcu-ni milioni. Questo causerà, molto probabilmente, una richiesta di aumento di mezzi di soccorso sul territorio da parte della Centrale Operativa del 118.Non sappiamo ancora quanto saremo interessa-ti a tutto ciò, ma sicuramente ci aspetta un gran lavoro.

Gruppo MobilitàUna nuova attività in crescita

di Leo Sicuranza

L’attività del Gruppo Mobilità Croce Verde prende il via in fase sperimentale nell’agosto del 2013, un po’ in sordina e senza che ne fosse stata fatta alcuna pubblicità.Il Gruppo Mobilità nasce per diventare una delle costole del servizio di Teleassistenza, che sarà uno dei prossimi traguardi della Croce Verde.Il Gruppo Mobilità si prefi gge lo scopo di accompagnare ed assistere nei vari spostamenti le per-sone con problematiche di varia natura, come ad esempio gravi disabilità, terapie riabilitative, cicli chemioterapici, accompagnamento di persone in diffi coltà ad effettuare visite, ritirare documenti presso uffi ci, espletare formalità burocratiche, ma anche assistere ad un concerto, o andare al ri-storante sapendo di essere prelevati presso la propria abitazione e poi riaccompagnati a domicilio, da Volontari preparati e predisposti con l’ausilio di automezzi attrezzati di struttura elettrica di sol-levamento/discesa.Ad oggi il Gruppo Mobilità ha effettuato circa 130 trasporti di varia natura; negli ultimi periodi c’è stato un aumento esponenziale delle richieste di trasporto.Il Gruppo è composto da 27 Volontari provenienti dalle squadre di Torino e dalle Sezioni di Borgaro, San Mauro ed Alpignano; anche in questo caso le richieste di inserimento sono in aumento da parte di militi ed aggregati, ma anche dai nuovi ingressi che per motivi svariati preferiscono questo tipo di servizio.Per coloro che fossero interessati al gruppo il riferimento è:

Leo Sicuranza, [email protected]

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Grigliata

Ogni tanto le Squadre organizzano dei momenti conviviali. Ecco una Squadra di Torino impegnata a settembre in una grigliata.

Sezione di CirièUna delle tanta iniziative rivolte alla popolazione di Ciriè che la Sezione organizza insieme ad altre realtà locali.

Congresso nazionale A.N.P.AS

Durante il Congresso sono stati eletti i nuovi tren-tanove membri del Consiglio Nazionale e le altre cariche istituzionali.Giancarlo Arduino (milite della 90 Squadra di To-rino) e Vincenzo Favale (Direttore Amministrativo Croce Verde) sono stati eletti consiglieri nazionali.Mario Paolo Moiso (Vice Presidente Croce Verde) è stato eletto membro del Consiglio Nazionale dei Revisori dei Conti.

COMPLIMENTI Traguardo raggiunto da un milite

speciale: Riccardo Carosso11 novembre 1959 - 11 novembre 2014

E sono 55, cinquanta-cinque anni dedicati e vissuti intensamente per un grande sogno: la Croce Verde!Caro Riccardo, chi ha avuto ed ha la fortu-na di averti conosciuto negli anni non può che identifi carti quale pie-tra d’angolo della no-stra squadra, la Terza, da te sempre vissuta intensamente.

Da quando sei arrivato, dopo le varie esperienze presso le altre squadre e l’incarico prestigioso alla Direzione dei Servizi, hai accolto i nuovi colleghi dimostrando sempre amicizia sincera e hai cer-cato di infondere quel sentimento di unione che deve contraddistinguere il nostro Ente.Oggi diciottenne, ops… ho sbagliato a scrivere sono 81(!), continui ad essere il primo ad arrivare nelle serate di guardia ed alla domanda “ci sareb-be questo servizio da fare” rispondi ancora “sono qui per questo”.Quando sei immerso nella tua lettura in sala mili-ti e noti comportamenti bizzarri di qualcuno, solo chi ti conosce bene ed ha imparato a conoscere la tua riservatezza e discrezione, sa cogliere le tue occhiate signifi cative; non dici nulla ma fai capire il tuo pensiero.Grazie Ric di tutto quello che ci hai dato, grazie perché alcuni sono ancora qui anche per te, grazie per l’esempio che dai anche a chi pensa di cono-scere tutto, grazie per permetterci di ricominciare a contare le guardie che mancano per festeggiare il tuo prossimo importante traguardo. Magari per allora inventeremo un altro scherzo…Grazie alla grande Teresa che ci permette di averti con noi e che per tutti questi anni ti ha aiutato a superare i momenti poco felici e gioito per tutti quelli belli. Un abbraccio.Edoardo, Ettore, Fabrizio, Giuliano, Luisa.

La Redazione coglie l’occasione per ricordare i nostri due militi più longevi (come anzianità di servizio) che quest’anno hanno raggiunto:

● 57 anni per Rocco Galetto (milite della 1° Squadra di Torino) in forza dal 13/7/1957;

● 56 anni per Teresio Merlo (milite della 2° Squadra di Torino) in forza dal 6/11/1958.

A tutti i nostri più sentiti ringraziamenti per quanto hanno fatto e faranno in futuro.

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AGENZIA FORMATIVA SIMEUPLa Società Italiana di Medicina Emergenza Urgenza Pediatrica si propone di approfondire i problemi clinici, assistenziali, didattici e di ricerca nel campo della medicina d’emergenza urgenza pediatrica.In particolare si prefi gge di:

● promuovere programmi di formazione nel campo della medicina d’urgenza pediatrica;● favorire il colloquio tra le parti sociali ed amministrative per una migliore organizzazione ed as-sistenza nel campo della medicina d’urgenza pediatrica.

Sono in corso le pratiche burocratiche e formali per accreditare la Croce Verde come centro di forma-zione SIMEUP abilitato alla formazione e certifi cazione di corsi sulla rianimazione pediatrica (PBLSD) per laici e sanitari.Il centro prenderà il nome di “Torino-Volontari Croce Verde” e sarà coordinato dal dott. Alberto Racca, milite della Sezione di San Mauro, che si avvarrà della collaborazione di altri quattro militi.I corsi saranno inizialmente indirizzati ai militi della Croce Verde e, ottenuto l’accreditamento come provider, a tutti gli interessati, anche non coinvolti nelle operazioni di soccorso.

Nei giorni 2 e 3 ottobre 2014 si è svolta presso la “Piazza dei Mestieri” l’assemblea del CEV organizzata da Idea Solidale e VSSP in accordo con il Consiglio Nazionale dei Centri di Servizio.Nell’ambito dei lavori era previsto un incontro fra tutte le rappresentanze degli stati presenti, suddivisi in sei gruppi di lavoro. Ogni gruppo aveva il compito di produrre un documento che, approvato dall’as-semblea, diventava uffi ciale per essere presentato alla Commissione Europea.Il sesto gruppo “Aspetti giuridici e standard di qualità” era quello gestito dall’Italia, che in questa ma-teria incontra non poche diffi coltà a livello europeo.Le raccomandazioni che questo gruppo ha proposto all’assemblea e da questa votate all’unanimità sono:1) Riconoscimento delle Organizzazioni di Volontariato quali agenzie formative, non formali, anche per l’attuazione della risoluzione del Parlamento Europeo del 10 dicembre 2013 su Volontariato e attività volontaria in Europa2) Presa d’atto della peculiarità e della specifi cità normativa che caratterizza il volontariato italiano rispetto al panorama europeo3) Garantire la tutela delle persone vulnerabili destinatarie dell’intervento del volontariato, attraverso il reclutamento e la selezione dei volontari attuata per iniziativa e sotto la responsabilità delle asso-ciazioni4) In merito ai cosiddetti “aiuti di stato” si chiede di sostenere una linea che preveda l’esclusione dal conteggio di questi aiuti, dei contributi concessi alle organizzazioni non-profi t in generale e di “volon-tariato” in particolare5) In merito al TTIP (trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti) e alle sue possibili ricadute sulla fornitura di servizi sociali in Europa, poiché si ritiene che l’attenzione maggiore debba essere posta all’adeguatezza e alla qualità dell’attività prestata agli utenti in diffi coltà, si raccomanda di operare per ottenere:- l’esclusione del settore specifi co dall’ambito di applicazione dell’accordo;- in subordine: possibilità di assegnazione dei servizi attraverso altre forme contrattuali, ricorrendo, in luogo delle procedure al massimo ribasso, a forme di acquisizione maggiormente incentrate sull’ade-guatezza dei servizi per le persone vulnerabili.Su questi punti il volontariato italiano impegnerà i suoi rappresentanti nel CEV e nel Consiglio Europeo.

“Il volontariato nel Welfare Europeo e nei Servizi Sociali” è il tema dell’as-semblea internazionale CEV (Euro-pean Volunteer Centre) tenutasi a Torino

di Luciano Dematteis

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Attività Squadra Giovani

Continua l’attività della Squadra Giovani nelle consuete e periodiche attività di Raccolta Abiti in sede e Raccolta Giocattoli (5° edizione) in Piazza Palazzo di Città.A questo si aggiungono due nuovi appuntamenti bisettimanali:

● Presso l’Istituto Opera Pia per intrattene-re le persone anziane con la lettura di libri e quotidiani; ● Presso la Parrocchia Sant’Antonio per la raccolta di abiti usati.

Concerto Cappella dei Mercanti

Nella storica Cappella dei Mercanti, eccezional-mente aperta per Croce Verde, ha avuto luogo il 23 ottobre scorso alle ore 21,00 il concerto a cura del Coro “Il Bell’Humore” diretto da Francesca Odling e composto da trenta elementi, il cui scopo era la raccolta di fondi per l’acquisto di una nuova ambulanza.Gli affreschi, i quadri e le statue, nonché una sapiente e suggestiva illuminazione sono stati il palcoscenico ideale per l’esibizione del Coro che si è anche giovato dell’acustica eccezionale della Cappella offrendo una selezione di brani popolari datati 1500-1600 fi no ad arrivare ad Händel, Be-ethoven, Mozart, Salieri e Tchaikovsky, con un’in-cursione negli “Spiritual” e nella canzone dialetta-

le piemontese. Il pubblico ha visitato anche i locali adiacenti che conservano il calendario universale di Giovanni Plana ed il torchio per il timbro a secco ancora perfettamente funzionanti e, durante l’in-tervallo, ascoltato con interesse la storia di questo insigne monumento di Torino.Una delle ultime ambulanze immatricolate ha por-to il benvenuto agli ospiti.

Locali in sede

In attesa del progetto d’utilizzo dei locali del sot-totetto, che è in fase avanzata di elaborazione, sono state apportate alcune migliorie nei locali della sede.E’ stata realizzata una nuova sala da 20 per la formazione posti utilizzando la ex sala consiglio e sono stati riorganizzati, inserendo dei nuovi arre-di, il magazzino e l’uffi cio della Direzione Sanita-ria. Approfi ttando della ristrutturazione dei servizi igienici del primo piano è stato creato anche un bagno per disabili.

La metropolitana di Torino è cardio protetta. Sono stati consegnati i 4 defi brillatori e posizionati nel-le stazioni metro di Fermi, Porta Susa, Porta Nuo-va e Lingotto.Durante la manifestazione sono state eseguite delle dimostrazioni di funzionamento a cui abbia-mo contribuito con nostro personale.

Regala e regalati un sorrisoLunedì 8 Dicembre 2014PIAZZA PALAZZO DI C ITTÀ

Accorrete numerosi! …vi aspettiamo!

la Squadra Giovani dellaCROCE VERDE TORINO

baratterà con un simpatico omaggio, giocattoli nuovi che, in occasione del Natale, verranno donati ai bambini dei reparti Pediatrici Cittadini e Case Famiglia locali.

Con lacollaborazione di

V ª edizione

Organizza una raccolta di:

Il materiale raccolto, in buono stato e lavato, verrà destinato alla Società San Vincenzo De Paoli

Potrai lasciare il vestiario nel boxall’entrata della sede

dall’ 8 novembre

Per ulteriori informazioni : [email protected]

La Squadra Giovani

abiti usati

LE DAME PATRONESSEDELLA CROCE VERDE TORINO

Vi invitano al concerto del Coro

“Il Bell’Humore” Diretto da Francesca Odling ed Ellen Kappel

Coro “Il Bell’Humore”

Per informazioni:Tel.: 339 19 20 493 – 331 15 46 955

Ingresso liberoPia Congregazione dei Banchieri, Negozianti e Mercanti Onlus

Il concerto si terràgiovedì 23 ottobre 2014 alle ore 20,45

alla Cappella dei Mercanti, Via Garibaldi 25, Torino

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Mercatino di Natale

Il 29 e 30 novembre scorsi le Dame Patronesse hanno organizzato, per la seconda volta in sede, il “Mercatino Natalizio” con l’intento di raccoglie-re i fondi destinati alla realizzazione del Progetto “SciAbile 2014”.La sala al primo piano, abituale sede di assem-blee e conferenze, è stata trasformata in un ele-gante spazio espositivo, attrezzato anche di mac-china per il caffè espresso e piccole ghiottonerie per accogliere al meglio i graditissimi ospiti/ac-quirenti. Si spaziava dalle confezioni lussuose ed infi occhettate di panettoni, cioccolatini, amaretti, torcetti, cri-cri e torroncini ai semplici legumi sec-chi, dagli oggetti in argento alla piccola bigiotte-ria, dai libri alle curiosità, dalle telerie ai giocat-toli, cercando di soddisfare le esigenze di tutte le borse in questi tempi di crisi. Malgrado la pioggia incessante in tutti e due i giorni, che certo non hainvogliato la gente ad uscire, l’obiettivo econo-mico è stato pienamente raggiunto grazie alla vo-lenterosa collaborazione ed alla comprensiva ge-nerosità di tutti.

Nuovo Responsabile di Sezione

Nella Sezione di Alpignano sono state indette del-le nuove elezioni per nominare i nuovi responsabi-li a causa delle dimissioni dei precedenti.Il risultato è stato il seguente:Responsabile di Sezione Maurizio Tusino Vice Responsabile di SezioneMatteo AbrilleRosario Catanzaro

Delticom - Gommadiretto.it supporta la Croce Verde Torino con pneumatici invernali

Il negozio on-line italiano Gommadiretto (http://www.gommadiretto.it) di Delticom, il rivenditore

on-line di pneumatici leader in Europa, ha dona-to alla Croce Verde di Torino cinque set nuovi di gomme invernali per migliorare l’effi cienza delle autoambulanze nell’attività quotidiana di soccor-so. Ringraziamo sentitamente Delticom e Gom-madiretto per il gesto di solidarietà.

SegnalazioniSono nati:Mattia, fi glio di Fabrizio Pilone milite della Sezione di San Mauro e nipote del dipendente Andrea Pilone;Nicole’, fi glia del dipendente Alberto Boretto.

A tutti i nostri migliori auguri

Sono mancati:Cesare Maritano, ex dipendente.Il fi glio di Giorgio Gennari, milite della 4° Squa-dra di Torino.La mamma di:Anna Maria Pagone, militessa della Squadra Diurna di Torino;Franco Cecchini, milite della Squadra Diurna di Torino;Maurizio Melilli, milite della 6° Squadra di Tori-no;Gianfranco Rosato, milite della 9° Squadra di Torino.Il papà di: Franco Santorsola, dipendente;Paolo Martalò, milite della 6° Squadra di Torino;Alessandra Givone e nonno di Fiorenza Toso, militesse della 7° e dell’8° Squadra di Torino;Alessandra Tria, militessa della squadra diurna di Torino;Chiara Dannuso, militessa della 5° Squadra di Torino;Luigi Valentino, milite della 6° Squadra di Torino.La sorella di:Massimiliano Tancredi, dipendente;Alberto e Renato De Giovannini, militi delle Squadre Diurna e 6° di Torino. Il nonno di:Federico Lomagno e suocero di Claudio Loma-gno, militi delle Squadre 4° e 5° della Sezione di San Mauro;Federico Arato, milite dell’8° squadra di Torino.

Alle famiglie il nostro più sincero cordoglio

I Nostri Lutti

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