Cristologia

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Cristologia Cristologia Gesù Profeta, regno di Gesù Profeta, regno di Dio, Dio, segni del regno segni del regno (miracoli) (miracoli)

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Cristologia. Gesù Profeta, regno di Dio, segni del regno (miracoili). Incongruenze e contraddizioni. - PowerPoint PPT Presentation

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CristologiaCristologia

Gesù Profeta, regno di Dio, Gesù Profeta, regno di Dio,

segni del regno (miracoli)segni del regno (miracoli)

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Cronologia e tratti essenziali Cronologia e tratti essenziali della figura di Gesù della figura di Gesù • Gesù nacque a Betlemme di Giuda (o forse a Nazaret) durante il regno di Gesù nacque a Betlemme di Giuda (o forse a Nazaret) durante il regno di

Erode il Grande (dunque prima della primavera del 4 a.C.) e più Erode il Grande (dunque prima della primavera del 4 a.C.) e più precisamente verso la sua fine, dunque nel 6-7 a.Cprecisamente verso la sua fine, dunque nel 6-7 a.C

• Dopo un’educazione in una famiglia umile di giudei nella bassa Galilea, fu Dopo un’educazione in una famiglia umile di giudei nella bassa Galilea, fu attratto dal movimento di Giovanni il Battista ed iniziò il suo ministero nella attratto dal movimento di Giovanni il Battista ed iniziò il suo ministero nella valle del Giordano verso la fine del 27 d.C. o all’inizio del 28 quando aveva valle del Giordano verso la fine del 27 d.C. o all’inizio del 28 quando aveva circa trentatré o trentaquattro anni. Il ministero, speso tra la nativa Galilea circa trentatré o trentaquattro anni. Il ministero, speso tra la nativa Galilea e Gerusalemme (dove si recava in occasione delle grandi feste per avere e Gerusalemme (dove si recava in occasione delle grandi feste per avere un uditorio decisamente più cospicuo), si protrasse per due anni e pochi un uditorio decisamente più cospicuo), si protrasse per due anni e pochi mesi.mesi.

• Nel 30 d.C., dinanzi alla percezione della crescente ostilità delle autorità Nel 30 d.C., dinanzi alla percezione della crescente ostilità delle autorità del tempio e l’imminente possibilità della morte, Gesù celebra un solenne del tempio e l’imminente possibilità della morte, Gesù celebra un solenne banchetto di addio con i suoi discepoli un giovedì sera, il 6 aprile secondo il banchetto di addio con i suoi discepoli un giovedì sera, il 6 aprile secondo il computo moderno, inizio del quattordicesimo giorno di Nisan, il giorno della computo moderno, inizio del quattordicesimo giorno di Nisan, il giorno della preparazione della Pasqua. Arrestato nel Getsemani nella notte fra il 6 e 7 preparazione della Pasqua. Arrestato nel Getsemani nella notte fra il 6 e 7 aprile, giudicato dapprima da alcuni giudei, fu consegnato a Pilato venerdì aprile, giudicato dapprima da alcuni giudei, fu consegnato a Pilato venerdì 7 aprile di buon mattino. Pilato rapidamente lo condannò a morte per 7 aprile di buon mattino. Pilato rapidamente lo condannò a morte per crocifissione fuori Gerusalemme nello stesso giorno ed egli morì sul fare crocifissione fuori Gerusalemme nello stesso giorno ed egli morì sul fare della sera, quando probabilmente aveva circa trentasei anni.della sera, quando probabilmente aveva circa trentasei anni.

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• Anche i tratti della predicazione di Gesù sono nitidi e certi, come pure Anche i tratti della predicazione di Gesù sono nitidi e certi, come pure l’inizio e la fine di tale predicazione: il battesimo e la morte in croce a l’inizio e la fine di tale predicazione: il battesimo e la morte in croce a Gerusalemme. Gerusalemme.

• L’aspetto più originale del messaggio di Gesù si coglie nel suo L’aspetto più originale del messaggio di Gesù si coglie nel suo comportamentocomportamento: : – sta con i peccatori e le persone cultualmente impure (cf Mc 2,16ss); sta con i peccatori e le persone cultualmente impure (cf Mc 2,16ss); – rompe il precetto del sabato (cf Mc 2,23ss) e le prescrizioni della purità rituale rompe il precetto del sabato (cf Mc 2,23ss) e le prescrizioni della purità rituale

(cf Mc 7); (cf Mc 7); – annuncia il regno di Dio e compie miracoli ed esorcismi. annuncia il regno di Dio e compie miracoli ed esorcismi. – Il suo stare con i peccatori scandalizza, tra l’altro Gesù si intrattiene anche con i Il suo stare con i peccatori scandalizza, tra l’altro Gesù si intrattiene anche con i

pubblicani che erano gli sfruttatori del popolo.pubblicani che erano gli sfruttatori del popolo.• Il suo agire non è univoco né positivamente accolto da tutti, anzi suscita Il suo agire non è univoco né positivamente accolto da tutti, anzi suscita

numerose perplessità e scandalo: infatti l’idea di un Dio che amava anche i numerose perplessità e scandalo: infatti l’idea di un Dio che amava anche i peccatori metteva in questione la concezione ebraica della santità e della peccatori metteva in questione la concezione ebraica della santità e della giustizia divina. Lo scandalo fu tale che Gesù venne accusato di giustizia divina. Lo scandalo fu tale che Gesù venne accusato di bestemmia (cf Mc 2,7) e di essere un falso profeta, e come tale, stando bestemmia (cf Mc 2,7) e di essere un falso profeta, e come tale, stando alla legge, meritevole di morte (cf Dt 18,20)alla legge, meritevole di morte (cf Dt 18,20)

• Il secondo dato certo della vita di Gesù è la sua morte in croce. Gesù viene Il secondo dato certo della vita di Gesù è la sua morte in croce. Gesù viene giustiziato perché ha preteso di essere il Messia con una pena pagana (la giustiziato perché ha preteso di essere il Messia con una pena pagana (la crocifissione)crocifissione)

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• La figura di Gesù (parole e comportamenti) La figura di Gesù (parole e comportamenti) rappresentava una grande provocazione e non rappresentava una grande provocazione e non era inquadrabile entro schemi e categorie già era inquadrabile entro schemi e categorie già esistenti: non era come il battista, perché né esistenti: non era come il battista, perché né eremita né asceta; e nemmeno era eremita né asceta; e nemmeno era paragonabile a un sadduceo o a un fariseo o a paragonabile a un sadduceo o a un fariseo o a un pio ebreo, visto il suo rapporto con la legge un pio ebreo, visto il suo rapporto con la legge e il tempio. e il tempio.

• La novità della sua persona si manifesta in La novità della sua persona si manifesta in alcuni atteggiamenti e comportamenti poco alcuni atteggiamenti e comportamenti poco consueti e talvolta profondamente provocatori. consueti e talvolta profondamente provocatori.

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• l’amore di Dio lo impegna totalmente al servizio degli altri: egli non fa nulla l’amore di Dio lo impegna totalmente al servizio degli altri: egli non fa nulla per sé ma tutto per Dio e per gli altri, e seppure per sé ma tutto per Dio e per gli altri, e seppure maestromaestro egli è il egli è il servitoreservitore;;

• ha una stima per le donne assolutamente impensabile per il suo tempo;ha una stima per le donne assolutamente impensabile per il suo tempo;• non considera la povertà e la malattia una punizione divina;non considera la povertà e la malattia una punizione divina;• l’accoglienza dei peccatori fino al gesto del mangiare insieme. Gesù sta l’accoglienza dei peccatori fino al gesto del mangiare insieme. Gesù sta

con coloro che sono considerati impuri e perciò espulsi dalla società;con coloro che sono considerati impuri e perciò espulsi dalla società;• non disdegna né odia i ricchi: Levi, un pubblicano, diventa un suo discepolo non disdegna né odia i ricchi: Levi, un pubblicano, diventa un suo discepolo

più vicinopiù vicino• non ha un programma politico ma semplicemente “fa la volontà di Dio” che non ha un programma politico ma semplicemente “fa la volontà di Dio” che

chiama Padre e a cui si affida come un bambino;chiama Padre e a cui si affida come un bambino;• a differenza dei farisei insegna con autorità (cf Mc 1,22.27);a differenza dei farisei insegna con autorità (cf Mc 1,22.27);• -assomiglia agli scribi perché insegna e ha una cerchia di discepoli, ma non -assomiglia agli scribi perché insegna e ha una cerchia di discepoli, ma non

ha studiato da scriba. Gesù fu certamente chiamato maestro; tuttavia, a ha studiato da scriba. Gesù fu certamente chiamato maestro; tuttavia, a differenza dei rabbini è Gesù stesso che chiama i discepoli mentre tra i differenza dei rabbini è Gesù stesso che chiama i discepoli mentre tra i maestri giudei della Palestina del I secolo era consuetudine diffusa che il maestri giudei della Palestina del I secolo era consuetudine diffusa che il discepolo si scegliesse il maestro.discepolo si scegliesse il maestro.

• Inoltre, diversamente dai filosofi greci, l’aspetto più importante non è Inoltre, diversamente dai filosofi greci, l’aspetto più importante non è l’adesione a valori o virtù o la ricerca della verità; ma seguire Gesù stessol’adesione a valori o virtù o la ricerca della verità; ma seguire Gesù stesso

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Gesù profeta escatologicoGesù profeta escatologico

• In Israele i profeti hanno aiutato il popolo a seguire la legge di Dio, In Israele i profeti hanno aiutato il popolo a seguire la legge di Dio, facendo maturare sia la coscienza del monoteismo sia l’attesa facendo maturare sia la coscienza del monoteismo sia l’attesa escatologica della salvezza. Nei momenti di rovina la speranza della escatologica della salvezza. Nei momenti di rovina la speranza della salvezza rimane legata all’attesa di un profetasalvezza rimane legata all’attesa di un profeta

• Ai tempi di Gesù la profezia era spenta da parecchio ed era stata Ai tempi di Gesù la profezia era spenta da parecchio ed era stata sostituita dall’autorità della legge e delle sue interpretazioni. Tuttavia sostituita dall’autorità della legge e delle sue interpretazioni. Tuttavia l’attesa di un profeta era particolarmente viva, perché la fine del l’attesa di un profeta era particolarmente viva, perché la fine del silenzio profetico avrebbe segnato l’avvento dei tempi ultimisilenzio profetico avrebbe segnato l’avvento dei tempi ultimi

• Questa attesa assumeva contorni diversi; c’era la convinzione che il Questa attesa assumeva contorni diversi; c’era la convinzione che il profeta avrebbe compiuto le profezie anteriori, mentre alcuni profeta avrebbe compiuto le profezie anteriori, mentre alcuni pensavano al ritorno di un profeta del passato come Mosè, Elia o pensavano al ritorno di un profeta del passato come Mosè, Elia o Geremia. Geremia.

• Non proprio univoco era anche il giudizio sulla funzione di questo Non proprio univoco era anche il giudizio sulla funzione di questo profeta, considerato sia rivelatore degli ultimi segreti, sia colui che profeta, considerato sia rivelatore degli ultimi segreti, sia colui che avrebbe invitato alla penitenza e che, soprattutto, avrebbe restaurato avrebbe invitato alla penitenza e che, soprattutto, avrebbe restaurato la gloria di Israele distruggendo i nemici del popolo elettola gloria di Israele distruggendo i nemici del popolo eletto

• La credenza nel profeta escatologico, infine, era parallela a quella nel La credenza nel profeta escatologico, infine, era parallela a quella nel messia. messia.

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Nei vangeli incontriamo il titolo Nei vangeli incontriamo il titolo di “profeta” attribuito a Gesù di “profeta” attribuito a Gesù • Ragioni della profeticità di GesùRagioni della profeticità di Gesù• In primo luogo i miracoli/segni che Gesù compie. In primo luogo i miracoli/segni che Gesù compie.

Dopo aver risuscitato il figlio della vedova di Nain la Dopo aver risuscitato il figlio della vedova di Nain la gente esclama “un grande profeta è sorto tra noi” (Lc gente esclama “un grande profeta è sorto tra noi” (Lc 7,16); il cieco nato confessa Gesù profeta dopo la sua 7,16); il cieco nato confessa Gesù profeta dopo la sua guarigione ai farisei che lo interrogano (cf Gv 9,17).guarigione ai farisei che lo interrogano (cf Gv 9,17).

• L’autorità della sua predicazione: profeta lo considera L’autorità della sua predicazione: profeta lo considera la samaritana (cf Gv 4,19); al contrario Simeone la samaritana (cf Gv 4,19); al contrario Simeone dubita che Gesù sia un profeta perché lascia che la dubita che Gesù sia un profeta perché lascia che la peccatrice gli baci i piedi (cf Lc 7,39); i discepoli di peccatrice gli baci i piedi (cf Lc 7,39); i discepoli di Emmaus confessano Gesù “profeta potente in parole” Emmaus confessano Gesù “profeta potente in parole” (Lc 24,19).(Lc 24,19).

• Non solo la gente percepiva Gesù un profeta, ma Non solo la gente percepiva Gesù un profeta, ma anch’egli aveva una coscienza profetica. anch’egli aveva una coscienza profetica.

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• Il proverbio da lui citato in occasione della sua visita a Il proverbio da lui citato in occasione della sua visita a Nazaret che si trova nella quadruplice tradizione. La Nazaret che si trova nella quadruplice tradizione. La formulazione lucana, la più fedele, recita: «Amen, vi formulazione lucana, la più fedele, recita: «Amen, vi dico: nessun profeta è accetto nella sua patria» (4,24; dico: nessun profeta è accetto nella sua patria» (4,24; cf anche Mc 6,4; Mt 13,57 e Gv 4,44)cf anche Mc 6,4; Mt 13,57 e Gv 4,44)

• Lc 13,33-34: «Però è necessario che oggi, domani e il Lc 13,33-34: «Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada, perché non giorno seguente io vada per la mia strada, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme. Gerusalemme, Gerusalemme, che Gerusalemme. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto!».voluto!».

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• ““sul piano fenomenologico, la personalità di Gesù sul piano fenomenologico, la personalità di Gesù doveva risultare profondamente ricca e doveva risultare profondamente ricca e complessa. Ma, se vogliamo esprimerci con una complessa. Ma, se vogliamo esprimerci con una categoria riassuntiva, va detto che egli doveva categoria riassuntiva, va detto che egli doveva apparire con i tratti specifici del apparire con i tratti specifici del profetaprofeta: non del : non del rabbi (visto che egli non è certo caratterizzato rabbi (visto che egli non è certo caratterizzato dalla fedele spiegazione della dalla fedele spiegazione della TôrahTôrah), né solo del ), né solo del maestro di sapienza (poiché il nucleo centrale del maestro di sapienza (poiché il nucleo centrale del suo annuncio, il regno, non ha pressoché nulla da suo annuncio, il regno, non ha pressoché nulla da spartire con la tradizione sapienziale), e neanche spartire con la tradizione sapienziale), e neanche del Messia politico (dato che egli predica e pratica del Messia politico (dato che egli predica e pratica l’amore per i nemici)”l’amore per i nemici)”

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Gesù eccede il titolo di Gesù eccede il titolo di profetaprofeta• i sinottici attribuiscono a Gesù una missione superiore a i sinottici attribuiscono a Gesù una missione superiore a

quella di tutti i profeti dell’Antico Testamento:quella di tutti i profeti dell’Antico Testamento:• il suo battesimo (cf Mc 1,10-11; Mt 3,13-14; Lc 3,21-22). il suo battesimo (cf Mc 1,10-11; Mt 3,13-14; Lc 3,21-22).

L’evento è descritto con i tratti caratteristici della L’evento è descritto con i tratti caratteristici della “vocazione profetica”. Tuttavia la voce non dice che Gesù è “vocazione profetica”. Tuttavia la voce non dice che Gesù è un profeta bensì “il figlio prediletto”.un profeta bensì “il figlio prediletto”.

• Il secondo episodio è la trasfigurazione (cf Mc 9,2-12; Mt Il secondo episodio è la trasfigurazione (cf Mc 9,2-12; Mt 9,28-36; Lc 17,1-13); qui Gesù appare in mezzo a Mosè (la 9,28-36; Lc 17,1-13); qui Gesù appare in mezzo a Mosè (la legge) e Elia (i profeti) con una superiore dignità e la voce legge) e Elia (i profeti) con una superiore dignità e la voce ripete la sua singolarità come al momento del battesimo, ripete la sua singolarità come al momento del battesimo, definendolo figlio prediletto.definendolo figlio prediletto.

• La parabola dei vignaioli omicidi (cf Mc 12,1-12; Mt 21,33-La parabola dei vignaioli omicidi (cf Mc 12,1-12; Mt 21,33-46; Lc 20,9-19), che mette in rilievo la funzione di Gesù per 46; Lc 20,9-19), che mette in rilievo la funzione di Gesù per Israele come figlio prediletto ed erede. Israele come figlio prediletto ed erede.

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Gesù profeta “non come gli Gesù profeta “non come gli altri”altri”• Almeno cinque indizi della l’irriducibilità di Gesù al titolo di profetaAlmeno cinque indizi della l’irriducibilità di Gesù al titolo di profeta• Gesù predica il regno di Dio vincolandone la venuta alla sua persona: cosa Gesù predica il regno di Dio vincolandone la venuta alla sua persona: cosa

impensabile per un profeta che si limitava ad essere latore di un impensabile per un profeta che si limitava ad essere latore di un messaggio di Dio messaggio di Dio

• I profeti parlano a nome di Dio di cui riferiscono le parole:i “così dice il I profeti parlano a nome di Dio di cui riferiscono le parole:i “così dice il Signore Dio”, “oracolo del Signore”, “Parola del Signore rivolta a” ecc. Signore Dio”, “oracolo del Signore”, “Parola del Signore rivolta a” ecc. Gesù invece parla a nome proprio e non per esprimere un’opinione sulla Gesù invece parla a nome proprio e non per esprimere un’opinione sulla legge ma addirittura per trascenderla; egli si pone al di sopra della legge legge ma addirittura per trascenderla; egli si pone al di sopra della legge soprattutto riguardo al sabato (cf Mc 2,23-28), al digiuno (cf Mc 2, 18-19) e soprattutto riguardo al sabato (cf Mc 2,23-28), al digiuno (cf Mc 2, 18-19) e ai precetti concernenti le categorie di puro e impuro (cf Mc 7, 14-23).ai precetti concernenti le categorie di puro e impuro (cf Mc 7, 14-23).

• Quando nei vangeli leggiamo “è stato detto dagli antichi” oppure “avete Quando nei vangeli leggiamo “è stato detto dagli antichi” oppure “avete inteso che fu detto ma io vi dico”, questa forma verbale costituisce un inteso che fu detto ma io vi dico”, questa forma verbale costituisce un passivo divino da tradurre in forma attiva con le parole “Dio ha detto”. passivo divino da tradurre in forma attiva con le parole “Dio ha detto”. Gesù, quindi, avanza la pretesa di portare a compimento la volontà di Dio Gesù, quindi, avanza la pretesa di portare a compimento la volontà di Dio espressa nella legge; l’autorità con cui parla e agisce lo pone al di sopra espressa nella legge; l’autorità con cui parla e agisce lo pone al di sopra dei profeti e addirittura della legge stessa.dei profeti e addirittura della legge stessa.

• La fede che Gesù domanda per operare non è solo fiducia nel potere del La fede che Gesù domanda per operare non è solo fiducia nel potere del Padre, ma nel potere di Gesù stesso; Mt 9,27 dove ai due ciechi che lo Padre, ma nel potere di Gesù stesso; Mt 9,27 dove ai due ciechi che lo invocano Gesù chiede: “credete voi che io possa fare questo?”. invocano Gesù chiede: “credete voi che io possa fare questo?”.

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Sequela e rapporto con il Sequela e rapporto con il PadrePadre• Gesù ebbe dei discepoli tra i quali cerchia ristretta che lo seguiva Gesù ebbe dei discepoli tra i quali cerchia ristretta che lo seguiva

materialmente nei suoi spostamenti materialmente nei suoi spostamenti • Il Gesù dei sinottici chiede un’adesione incondizionata alla sua Il Gesù dei sinottici chiede un’adesione incondizionata alla sua

persona; la salvezza si decide a partire dalla posizione che si persona; la salvezza si decide a partire dalla posizione che si prende nei suoi riguardi: “a causa mia”prende nei suoi riguardi: “a causa mia”

• Quanto alle caratteristiche del discepolato di Gesù, anzitutto è Quanto alle caratteristiche del discepolato di Gesù, anzitutto è Gesù stesso che chiama i suoi discepoliGesù stesso che chiama i suoi discepoli

• La sequela, come la chiede Gesù, pone delle richieste radicali:La sequela, come la chiede Gesù, pone delle richieste radicali:– a) dev’essere senza condizioni (cf Mt 8, 22), nemmeno se esse a) dev’essere senza condizioni (cf Mt 8, 22), nemmeno se esse

provengono dalla legge e dalla tradizione; provengono dalla legge e dalla tradizione; – b) è richiesta la rinuncia alle ricchezze (cf Mc 10,21; 10, 29-30 e parr.);b) è richiesta la rinuncia alle ricchezze (cf Mc 10,21; 10, 29-30 e parr.);– c) è richiesta la rinuncia ai legami parentali (cf Mt 10,37-38);c) è richiesta la rinuncia ai legami parentali (cf Mt 10,37-38);– d) occorre rinunciare al matrimonio (cf Mt 19,12). Se consideriamo che d) occorre rinunciare al matrimonio (cf Mt 19,12). Se consideriamo che

in Israele il celibato era normalmente considerato in termini negativi, in Israele il celibato era normalmente considerato in termini negativi, vale il criterio della discontinuità per stabilire la gesuanità dell’idea. vale il criterio della discontinuità per stabilire la gesuanità dell’idea.

• Andare dietro a Gesù significa perdere la vita a causa sua Andare dietro a Gesù significa perdere la vita a causa sua

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Il rapporto con il PadreIl rapporto con il Padre

• Gesù chiama Dio “abba”cioè “papà”, parola Gesù chiama Dio “abba”cioè “papà”, parola assolutamente impensabile per indicare il rapporto assolutamente impensabile per indicare il rapporto con Dio. L’unico passo sulla bocca di Gesù è Mc con Dio. L’unico passo sulla bocca di Gesù è Mc 14,36, la notte prima della crocifissione14,36, la notte prima della crocifissione

• Altri indizi che indicano la realtà del rapporto unico Altri indizi che indicano la realtà del rapporto unico di Gesù con il Padre: Gesù non dice mai “padre di Gesù con il Padre: Gesù non dice mai “padre nostro” (se non per insegnare ai discepoli a nostro” (se non per insegnare ai discepoli a pregare) e distingue sempre tra “padre mio” e pregare) e distingue sempre tra “padre mio” e “padre vostro”“padre vostro”

• Gesù è talmente intimo al Padre, “figlio per Gesù è talmente intimo al Padre, “figlio per natura”, che nel vangelo di Giovanni viene natura”, che nel vangelo di Giovanni viene presentato come il rivelatore del Padre (cf 1,18), il presentato come il rivelatore del Padre (cf 1,18), il testimone del Padre, colui che riferisce quello che testimone del Padre, colui che riferisce quello che ha visto in prima persona (cf 8,13-59) ha visto in prima persona (cf 8,13-59)

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L’inno di giubilo: Mt 11,25-L’inno di giubilo: Mt 11,25-2727• «In quel tempo Gesù disse: “Ti benedico, o «In quel tempo Gesù disse: “Ti benedico, o

Padre, Signore del cielo e della terra, perché Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”» (Mt colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”» (Mt 11,25-27; cf Lc 10,21-22) 11,25-27; cf Lc 10,21-22)

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• ““tutto mi è stato dato”: Dio manifesta i suoi “segreti”, il suo tutto mi è stato dato”: Dio manifesta i suoi “segreti”, il suo mistero al Figlio. mistero al Figlio.

• Quanto al contenuto di questo “essere dato”:Quanto al contenuto di questo “essere dato”:• A) si afferma la conoscenza (secondo il senso semitico la A) si afferma la conoscenza (secondo il senso semitico la

conoscenza è un evento di intimità) tra Padre e Figlio; una conoscenza è un evento di intimità) tra Padre e Figlio; una conoscenza reciproca, permanente (verbo al presente), conoscenza reciproca, permanente (verbo al presente), esclusiva, unica;esclusiva, unica;

• b) tale conoscenza è il fondamento della rivelazione: Gesù b) tale conoscenza è il fondamento della rivelazione: Gesù conosce il Padre perciò lo può rivelare, ma l’oggetto della conosce il Padre perciò lo può rivelare, ma l’oggetto della Rivelazione è anche il Figlio. Il Figlio è mistero come il Padre Rivelazione è anche il Figlio. Il Figlio è mistero come il Padre ed è Colui che fa conoscere il Padre. ed è Colui che fa conoscere il Padre.

• L’inno di giubilo suggerisce chiaramente una eguaglianza di L’inno di giubilo suggerisce chiaramente una eguaglianza di natura tra il Padre e il Figlio. Il rapporto del Figlio con il natura tra il Padre e il Figlio. Il rapporto del Figlio con il Padre non è qualcosa di accidentale, ma appartiene Padre non è qualcosa di accidentale, ma appartiene all’ontologia delle persone» all’ontologia delle persone»

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Gesù annunciatore del regno di Gesù annunciatore del regno di DioDio• Secondo i vangeli sinottici il centro della vita pubblica di Secondo i vangeli sinottici il centro della vita pubblica di

Gesù e della sua predicazione è l’annuncio dell’imminente Gesù e della sua predicazione è l’annuncio dell’imminente avvento del regno di Dioavvento del regno di Dio

• Gesù non dice mai Gesù non dice mai che cosa che cosa sia questo regno, ma sia questo regno, ma cheche esso esso sta per venire sta per venire

• Nella letteratura canonica continuamente Dio è presentato Nella letteratura canonica continuamente Dio è presentato come re, come colui che regna. Nella predicazione di Gesù come re, come colui che regna. Nella predicazione di Gesù il tema non è univoco ma possiede connotazioni diverse; il tema non è univoco ma possiede connotazioni diverse; sono però da escludere interpretazioni gnostiche, etiche o sono però da escludere interpretazioni gnostiche, etiche o politichepolitiche

• All’epoca del giudaismo il regno di Dio appare come una All’epoca del giudaismo il regno di Dio appare come una realtà ad un tempo presente e futura con due connotazioni: realtà ad un tempo presente e futura con due connotazioni: – il governare di Dio in atto e la trasformazione della realtà, che il governare di Dio in atto e la trasformazione della realtà, che

al momento è ingiusta e cattiva; al momento è ingiusta e cattiva; – l’attesa futura del giudizio di Dio sui popoli pagani nemici, la l’attesa futura del giudizio di Dio sui popoli pagani nemici, la

loro distruzione e la salvezza di Israele. loro distruzione e la salvezza di Israele.

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• Il regno di Dio indica il riconoscimento della signoria e della Il regno di Dio indica il riconoscimento della signoria e della divinità di Dio nella storiadivinità di Dio nella storia

• Israele ha fatto nella sua storia l’esperienza che Dio è il Israele ha fatto nella sua storia l’esperienza che Dio è il salvatore (liberazione dalla schiavitù dell’Egitto), la guida salvatore (liberazione dalla schiavitù dell’Egitto), la guida del popolo (attraverso il deserto), il Signore tanto di Israele del popolo (attraverso il deserto), il Signore tanto di Israele quanto del mondo intero; “Dio è re” (cf Sal 93,1; 96,10; quanto del mondo intero; “Dio è re” (cf Sal 93,1; 96,10; 97,1; 99,1), re “di tutti i popoli” (Sal 145,13)97,1; 99,1), re “di tutti i popoli” (Sal 145,13)

• Israele nella sua storia registra anche la realtà sia di una Israele nella sua storia registra anche la realtà sia di una continua schiavitù, sia del male e per questo motivo si continua schiavitù, sia del male e per questo motivo si verifica, soprattutto con i profeti, una verifica, soprattutto con i profeti, una escatologizzazioneescatologizzazione della della coscienza di fedecoscienza di fede ovvero: ovvero: – il regno è rinviato al futuro, quando ci sarà una nuova alleanza il regno è rinviato al futuro, quando ci sarà una nuova alleanza

(cf Ger 31,31-34) e un nuovo esodo(cf Ger 31,31-34) e un nuovo esodo– nell’apocalittica l’attesa del regno si accompagna con l’attesa nell’apocalittica l’attesa del regno si accompagna con l’attesa

di un nuovo eone, cioè di una nuova epoca (cf la visione dei di un nuovo eone, cioè di una nuova epoca (cf la visione dei quattro regni nel libro di Daniele, cap. 2)quattro regni nel libro di Daniele, cap. 2)

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• Il contenuto della speranza legata al regno di DioIl contenuto della speranza legata al regno di Dio– il giudizio delle nazioniil giudizio delle nazioni– il glorioso raduno di Israele sotto la guida di Dio signore di il glorioso raduno di Israele sotto la guida di Dio signore di

tutti i popoli al monte Sion (cf Mi 4,1-4; Is 2,2-4)tutti i popoli al monte Sion (cf Mi 4,1-4; Is 2,2-4)– Il regno si realizzerà attraverso l’opera futura di un Messia Il regno si realizzerà attraverso l’opera futura di un Messia

(cf Is 11,1-5), instauratore di un regno di giustizia e di pace(cf Is 11,1-5), instauratore di un regno di giustizia e di pace• L’attesa di Israele si colloca in una visione della L’attesa di Israele si colloca in una visione della

storia di natura religiosa. L’uomo biblico percepisce storia di natura religiosa. L’uomo biblico percepisce che non possiede da sé stesso pace, giustizia, che non possiede da sé stesso pace, giustizia, libertà, vita, anzi la sua vita è costantemente libertà, vita, anzi la sua vita è costantemente minacciata e la giustizia calpestata; poiché l’uomo minacciata e la giustizia calpestata; poiché l’uomo non è in grado di liberarsi dalle potenze del male non è in grado di liberarsi dalle potenze del male ostili a lui la riconciliazione e la salvezza possono ostili a lui la riconciliazione e la salvezza possono venire solo da Dio. venire solo da Dio.

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• In Gesù incontriamo i due aspetti tipici del regnoIn Gesù incontriamo i due aspetti tipici del regno• L’uno riguarda la dimensione futura, escatologica del regno: “venga il L’uno riguarda la dimensione futura, escatologica del regno: “venga il

tuo regno” (Mt 6,10/Lc 11,2) e le beatitudini, dove la connotazione tuo regno” (Mt 6,10/Lc 11,2) e le beatitudini, dove la connotazione futura propone la salvezza escatologica a categorie di persone ben futura propone la salvezza escatologica a categorie di persone ben individuateindividuate

• L’altro riguarda la sua dimensione presente: L’altro riguarda la sua dimensione presente: oraora il regno trova il regno trova adempimento: il tempo che i profeti avevano preannunciato e adempimento: il tempo che i profeti avevano preannunciato e desiderato vedere è giunto (cf Mt 11,5).desiderato vedere è giunto (cf Mt 11,5).

• Nell’annuncio di Gesù il regno resta una realtà futura che, però, già Nell’annuncio di Gesù il regno resta una realtà futura che, però, già irrompe nel presente attraverso la irrompe nel presente attraverso la parolaparola e l’ e l’eventoevento Gesù. Molti detti e Gesù. Molti detti e molte azioni di Gesù sembrano dimostrare che Gesù a volte parlava del molte azioni di Gesù sembrano dimostrare che Gesù a volte parlava del Regno in qualche modo o in qualche misura già presente nel suo Regno in qualche modo o in qualche misura già presente nel suo ministero.ministero.

• Questa pretesa di essere colui che dà inizio al regno nel presente Questa pretesa di essere colui che dà inizio al regno nel presente provoca reazione e scandalo poiché ci si chiede se possa essere provoca reazione e scandalo poiché ci si chiede se possa essere instauratore del regno, e quindi messia o figlio dell’uomo, uno instauratore del regno, e quindi messia o figlio dell’uomo, uno sconosciuto con dei discepoli ignoranti ed attorniato dalla gente tra la sconosciuto con dei discepoli ignoranti ed attorniato dalla gente tra la più equivoca dell’epoca più equivoca dell’epoca

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• Il regno è strettamente connesso con la persona storica di Gesù; lo Il regno è strettamente connesso con la persona storica di Gesù; lo testimoniano almeno sei luoghi gesuanitestimoniano almeno sei luoghi gesuani

• l’annuncio inaugurale di Mc 1,15b: «il regno di Dio si è reso vicino»;il l’annuncio inaugurale di Mc 1,15b: «il regno di Dio si è reso vicino»;il verbo al perfetto indica qualcosa a cui ci si sta approssimando a verbo al perfetto indica qualcosa a cui ci si sta approssimando a breve: non un futuro indeterminato ma un’imminenza strettamente breve: non un futuro indeterminato ma un’imminenza strettamente legata alla sua personalegata alla sua persona

• Le cinque parabole della crescita: la semina in vari terreni (cf Mc 4,3-Le cinque parabole della crescita: la semina in vari terreni (cf Mc 4,3-9), il seme che cresce da solo (cf Mc 26-29), il granello di senapa (cf 9), il seme che cresce da solo (cf Mc 26-29), il granello di senapa (cf Mc 4,30-32), la zizzania nel buon grano (cf Mt 13, 24-30) e il lievito Mc 4,30-32), la zizzania nel buon grano (cf Mt 13, 24-30) e il lievito nella pasta (cf Mt 13,33/Lc 19,20-21)nella pasta (cf Mt 13,33/Lc 19,20-21)

• Il detto della cacciata dei demoni (cf Lc 11,20)Il detto della cacciata dei demoni (cf Lc 11,20)• Il giudizio di Gesù sul Battista (cf Lc 7,28; Mt 11,11): lo stadio di Il giudizio di Gesù sul Battista (cf Lc 7,28; Mt 11,11): lo stadio di

Giovanni è superato e chi aderisce a Gesù è già oggi nella sfera del Giovanni è superato e chi aderisce a Gesù è già oggi nella sfera del regno di Dio.regno di Dio.

• Il regno nelle mani dei “violenti” (Lc 16,16/Mt 11,25)Il regno nelle mani dei “violenti” (Lc 16,16/Mt 11,25)• La presenza del regno (cf Lc 17,20-21); interrogato dai farisei sul La presenza del regno (cf Lc 17,20-21); interrogato dai farisei sul

tempo della venuta del Regno Gesù risponde: «il regno di Dio è in tempo della venuta del Regno Gesù risponde: «il regno di Dio è in mezzo a voi». mezzo a voi».

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• Gesù unisce nell’annuncio del regno parola e azione; nei suoi gesti Gesù unisce nell’annuncio del regno parola e azione; nei suoi gesti di sottrazione dell’uomo dall’oppressione del demonio mette di sottrazione dell’uomo dall’oppressione del demonio mette all’opera una vera realizzazione, anche se parziale e preliminare, all’opera una vera realizzazione, anche se parziale e preliminare, della liberante sovranità di Diodella liberante sovranità di Dio

• Gesù parla del mistero del regno in parabole usando l’immagine Gesù parla del mistero del regno in parabole usando l’immagine del seme (cf Mt 4,26-29), del granello di senape (cf Mc 4,30-32), del seme (cf Mt 4,26-29), del granello di senape (cf Mc 4,30-32), del lievito (cf Mt 13,33). Per il fatto che il regno è venuto in Cristo, del lievito (cf Mt 13,33). Per il fatto che il regno è venuto in Cristo, il presente è segnato dalla necessità di scegliere per o contro il presente è segnato dalla necessità di scegliere per o contro Gesù. Se per il Battista il regno è un giudizio minaccioso, per Gesù Gesù. Se per il Battista il regno è un giudizio minaccioso, per Gesù è offerta di salvezza, vangelo, buona novellaè offerta di salvezza, vangelo, buona novella

• Il regno inverte tutti i rapporti: le beatitudini ci mostrano il Il regno inverte tutti i rapporti: le beatitudini ci mostrano il capovolgimento di tutti i valori. In particolare vengono proclamati capovolgimento di tutti i valori. In particolare vengono proclamati beati i “poveri”, che sembrano diventare i cittadini del regno. beati i “poveri”, che sembrano diventare i cittadini del regno.

• I Poveri sono tutte quelle persone prive di mezzi e di aiuto, I Poveri sono tutte quelle persone prive di mezzi e di aiuto, oppresse, disperate, odiate, maltrattate e oltraggiate. oppresse, disperate, odiate, maltrattate e oltraggiate.

• Gesù si mette dalla parte dei poveri (come tanti nell’AT) ma non Gesù si mette dalla parte dei poveri (come tanti nell’AT) ma non trasfigura in modo romantico la povertà, né ne fa una trasfigura in modo romantico la povertà, né ne fa una rivendicazionerivendicazione

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• Il comportamento di Gesù si sintonizza con la sua predicazione Il comportamento di Gesù si sintonizza con la sua predicazione • Egli sta con i piccoli ma anche con gli empi: è il compagno di pubblicani e Egli sta con i piccoli ma anche con gli empi: è il compagno di pubblicani e

peccatori, solidarizza con i declassati, diffamati, emarginati, gente che peccatori, solidarizza con i declassati, diffamati, emarginati, gente che per mala sorte o per propria colpa o per causa dei pregiudizi sociali, non per mala sorte o per propria colpa o per causa dei pregiudizi sociali, non si inserisce nelle strutture di questo mondosi inserisce nelle strutture di questo mondo

• In che cosa consistono questa beatitudine e salvezza? Esse In che cosa consistono questa beatitudine e salvezza? Esse rappresentano la guarigione dell’uomo, di tutto l’uomo, cioè, in rappresentano la guarigione dell’uomo, di tutto l’uomo, cioè, in definitiva, la definitiva, la remissione dei peccatiremissione dei peccati e l’incontro con la misericordia e l’incontro con la misericordia sconfinata e immeritata di Dio, dal quale nasce la capacità di perdonare sconfinata e immeritata di Dio, dal quale nasce la capacità di perdonare senza limitazione alcuna (cf Lc 17,3ss).senza limitazione alcuna (cf Lc 17,3ss).

• «Il tempo della venuta del regno di Dio è il tempo dell’amore, il quale «Il tempo della venuta del regno di Dio è il tempo dell’amore, il quale esige che noi ci accettiamo l’un l’altro. Questo amore, che non chiede e esige che noi ci accettiamo l’un l’altro. Questo amore, che non chiede e non rifiuta nulla, arresta la forza del male del mondo … spezza il cerchio non rifiuta nulla, arresta la forza del male del mondo … spezza il cerchio diabolico di potere e contropotere, di colpa e vendetta. L’amore è il diabolico di potere e contropotere, di colpa e vendetta. L’amore è il nuovo inizio e la concretizzazione della salvezza»nuovo inizio e la concretizzazione della salvezza»

• l’amore divino «si esprime nell’accettazione dell’uomo da parte l’amore divino «si esprime nell’accettazione dell’uomo da parte dell’uomo, nella distruzione di tutti i pregiudizi e di ogni barriera sociale, dell’uomo, nella distruzione di tutti i pregiudizi e di ogni barriera sociale, in un nuovo e spontaneo modo di comunicare tra gli uomini, nella in un nuovo e spontaneo modo di comunicare tra gli uomini, nella cordialità fraterna, nella compartecipazione alla sofferenza e alla gioia cordialità fraterna, nella compartecipazione alla sofferenza e alla gioia

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I segni del regno: i miracoliI segni del regno: i miracoli

• Segni di misericordia: verso poveri, Segni di misericordia: verso poveri, emarginati, peccatoriemarginati, peccatori– Stare a mensaStare a mensa– Perdono dei peccatiPerdono dei peccati

•Guarigione del paralitico (Mt 9,1-9)Guarigione del paralitico (Mt 9,1-9)•Episodio della peccatrice (Lc 7,36-50)Episodio della peccatrice (Lc 7,36-50)

Segni che “scandalizzano” rovesciando la Segni che “scandalizzano” rovesciando la mentalità correntementalità corrente

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Segni di potenza: esorcismi, Segni di potenza: esorcismi, guarigioni, miracoli sulla guarigioni, miracoli sulla naturanatura• La tradizione dei miracoli compiuti da Gesù si ritrova fin La tradizione dei miracoli compiuti da Gesù si ritrova fin

negli strati più primitivi dei vangelinegli strati più primitivi dei vangeli• i vangeli sinottici narrano sei esorcismi, diciassette i vangeli sinottici narrano sei esorcismi, diciassette

guarigioni (di cui tre rianimazioni), otto miracoli sulla naturaguarigioni (di cui tre rianimazioni), otto miracoli sulla natura• Diverso significato dei miracoli nei Vangeli:Diverso significato dei miracoli nei Vangeli:• Marco: miracolo come segno della lotta di Gesù contro Marco: miracolo come segno della lotta di Gesù contro

satana e le potenze del male.satana e le potenze del male.• Matteo: i miracoli accompagnano e sono subordinati alla Matteo: i miracoli accompagnano e sono subordinati alla

parola di Gesù.parola di Gesù.• Luca: i miracoli fanno conoscere Gesù come benefattore e Luca: i miracoli fanno conoscere Gesù come benefattore e

profeta escatologico.profeta escatologico.• Giovanni: i miracoli sono segni che rinviano al Cristo e Giovanni: i miracoli sono segni che rinviano al Cristo e

vanno accolti nella fede. vanno accolti nella fede.

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• L’indagine storico-critica sui miracoli è giunta a tre risultati:L’indagine storico-critica sui miracoli è giunta a tre risultati:• a) dal punto di vista letterario si rileva una tendenza ad amplificare a) dal punto di vista letterario si rileva una tendenza ad amplificare

e moltiplicare i miracoli e le proporzioni dei miracoli. Alcuni esempi: e moltiplicare i miracoli e le proporzioni dei miracoli. Alcuni esempi: in Mc 1,34: “Gesù guarisce parecchi” ma Mt 8,16 scrive “Gesù guarì in Mc 1,34: “Gesù guarisce parecchi” ma Mt 8,16 scrive “Gesù guarì tutti”; la figlia di Giairo in Marco sta per morire, mentre in Matteo è tutti”; la figlia di Giairo in Marco sta per morire, mentre in Matteo è già mortagià morta

• b) Una parziale riduzione del materiale nasce anche dal confronto b) Una parziale riduzione del materiale nasce anche dal confronto con le storie di miracoli di provenienza rabbinica o ellenistica. Alcuni con le storie di miracoli di provenienza rabbinica o ellenistica. Alcuni miracoli di Gesù hanno la stessa struttura di quelli di Apollonio di miracoli di Gesù hanno la stessa struttura di quelli di Apollonio di Tiana o di quelli avvenuti nel santuario di Asceplio a Epidauro. Tiana o di quelli avvenuti nel santuario di Asceplio a Epidauro. Questi miracoli extra evangelici hanno il seguente schema: gravità Questi miracoli extra evangelici hanno il seguente schema: gravità della malattia e insuccesso dei precedenti tentativi; narrazione del della malattia e insuccesso dei precedenti tentativi; narrazione del miracolo; testimoni presenti che lo approvano. Non mancano però miracolo; testimoni presenti che lo approvano. Non mancano però differenze: ad esempio Gesù non chiede mai un compenso né nei differenze: ad esempio Gesù non chiede mai un compenso né nei racconti di miracoli non neotestamentari viene mai richiesta la fede.racconti di miracoli non neotestamentari viene mai richiesta la fede.

• c) Alcuni racconti sono c) Alcuni racconti sono proiezioniproiezioni dell’esperienza pasquale sulla vita dell’esperienza pasquale sulla vita terrena di Gesù, cioè anticipazioni dell’attività del Cristo glorificato: terrena di Gesù, cioè anticipazioni dell’attività del Cristo glorificato: la tempesta sedata, la trasfigurazione, il camminare sulle acque.la tempesta sedata, la trasfigurazione, il camminare sulle acque.

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• Esiste chiaramente un Esiste chiaramente un nucleo storicamente molto esteso di nucleo storicamente molto esteso di miracolimiracoli comprovato da tre ordini di argomenti: comprovato da tre ordini di argomenti:

• 1) la tradizione dei miracoli sarebbe inspiegabile senza il ricordo di 1) la tradizione dei miracoli sarebbe inspiegabile senza il ricordo di quanto fatto realmente da Gesù durante la sua vita terrenaquanto fatto realmente da Gesù durante la sua vita terrena

• 2) Tale tradizione può essere analizzata con i criteri di storicità Il 2) Tale tradizione può essere analizzata con i criteri di storicità Il più importante criterio è la molteplice attestazione delle fonti e più importante criterio è la molteplice attestazione delle fonti e delle forme. Le fonti sui miracoli sono numerose e sono molteplici delle forme. Le fonti sui miracoli sono numerose e sono molteplici anche le forme letterarie. Quanto al criterio della discontinuità, la anche le forme letterarie. Quanto al criterio della discontinuità, la tradizione dei miracoli se da un lato non può certo dirsi tradizione dei miracoli se da un lato non può certo dirsi discontinua rispetto alla cultura pagana e giudaica circostante in discontinua rispetto alla cultura pagana e giudaica circostante in cui esistono molte tradizioni di miracoli, dall’altro è anche vero cui esistono molte tradizioni di miracoli, dall’altro è anche vero che nel contenuto e nella forma si tratta di eventi piuttosto diversi. che nel contenuto e nella forma si tratta di eventi piuttosto diversi. Quanto all’imbarazzo, a volte gli esorcismi compiuti da Gesù lo Quanto all’imbarazzo, a volte gli esorcismi compiuti da Gesù lo esponevano all’accusa di essere alleato del demonio, un esponevano all’accusa di essere alleato del demonio, un rimprovero davvero troppo odioso per essere frutto di invenzione.rimprovero davvero troppo odioso per essere frutto di invenzione.

• 3) Alcuni racconti sono troppo particolareggiati e senza alcuna 3) Alcuni racconti sono troppo particolareggiati e senza alcuna tendenziosità come in Mc 1,29-31 o in Mt 11,20-22. tendenziosità come in Mc 1,29-31 o in Mt 11,20-22.

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• In conclusione In conclusione con assoluta certezza possiamo dire che esiste un nucleo con assoluta certezza possiamo dire che esiste un nucleo molto ampio di miracolimolto ampio di miracoli: Gesù ha operato come taumaturgo e ha compiuto : Gesù ha operato come taumaturgo e ha compiuto opere straordinarie che hanno lasciato stupefatti i contemporanei. opere straordinarie che hanno lasciato stupefatti i contemporanei.

• Valgano su tutte queste parole di Meier: Valgano su tutte queste parole di Meier:

• «l’affermazione che Gesù ha operato da esorcista e guaritore e tale è stato «l’affermazione che Gesù ha operato da esorcista e guaritore e tale è stato considerato durante il suo ministero pubblico vanta in suo favore molta e considerato durante il suo ministero pubblico vanta in suo favore molta e solida documentazione storica, al pari di quasi tutte le altre affermazioni solida documentazione storica, al pari di quasi tutte le altre affermazioni che possiamo fare sul Gesù della storia. In verità, in quanto affermazione che possiamo fare sul Gesù della storia. In verità, in quanto affermazione globale su Gesù e il suo ministero, essa gode di un’attestazione molto globale su Gesù e il suo ministero, essa gode di un’attestazione molto migliore rispetto a numerose altre asserzioni fatte su Gesù, asserzioni che migliore rispetto a numerose altre asserzioni fatte su Gesù, asserzioni che spesso vengono date per scontate. Ampiamente presente nei vangeli e spesso vengono date per scontate. Ampiamente presente nei vangeli e senza dubbio nel suo ministero concreto, l’attività taumaturgica di Gesù ha senza dubbio nel suo ministero concreto, l’attività taumaturgica di Gesù ha ricoperto un ruolo essenziale nella sua capacità di attirare l’attenzione, sia ricoperto un ruolo essenziale nella sua capacità di attirare l’attenzione, sia in senso positivo che in senso negativo. […] Qualsiasi storico che cerchi di in senso positivo che in senso negativo. […] Qualsiasi storico che cerchi di dipingere il ritratto del Gesù storico senza dare il dovuto peso alla sua dipingere il ritratto del Gesù storico senza dare il dovuto peso alla sua fama di taumaturgo non sta tracciando il profilo di questo ebreo strano e fama di taumaturgo non sta tracciando il profilo di questo ebreo strano e complesso, ma piuttosto sta delineando un Gesù addomesticato che complesso, ma piuttosto sta delineando un Gesù addomesticato che ricorda il mellifluo moralista creato da Thomas Jefferson» ricorda il mellifluo moralista creato da Thomas Jefferson»

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Che cosa significa Che cosa significa “Miracolo”“Miracolo”• Secondo un’interpretazione del passato «il Secondo un’interpretazione del passato «il

miracolo è un evento percepibile, che miracolo è un evento percepibile, che trascende le possibilità naturali e viene trascende le possibilità naturali e viene prodotto dall’onnipotenza divina prodotto dall’onnipotenza divina infrangendo, o per lo meno eludendo, le infrangendo, o per lo meno eludendo, le causalità naturali, per cui serve a causalità naturali, per cui serve a confermare la rivelazione della Parola confermare la rivelazione della Parola divina» divina»

• Definizione insostenibile scientificamente e Definizione insostenibile scientificamente e teologicamenteteologicamente

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Che cos’è un miracoloChe cos’è un miracolo

• 1) un evento insolito, sorprendente, o 1) un evento insolito, sorprendente, o straordinario, che in linea di principio è straordinario, che in linea di principio è percepibile da qualsiasi osservatore percepibile da qualsiasi osservatore interessato e “mentalmente onesto”interessato e “mentalmente onesto”

• 2) un evento che non trova alcuna 2) un evento che non trova alcuna spiegazione ragionevole nelle capacità spiegazione ragionevole nelle capacità umane o in altre forze note che operano umane o in altre forze note che operano nel nostro mondo spazio-temporalenel nostro mondo spazio-temporale

• 3) un evento che è il risultato di un atto 3) un evento che è il risultato di un atto speciale di Dio, che realizza quello che speciale di Dio, che realizza quello che nessun potere umano è in grado di fare nessun potere umano è in grado di fare

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• Sul piano storico sono accertabili solo i primi due aspetti Sul piano storico sono accertabili solo i primi due aspetti mentre la decisione secondo cui l’evento particolare è un mentre la decisione secondo cui l’evento particolare è un miracolo compiuto da Dio resta di pertinenza dell’ambito miracolo compiuto da Dio resta di pertinenza dell’ambito della filosofia e della teologiadella filosofia e della teologia

• La critica della filosofia al miracolo (Spinoza, Hume) si La critica della filosofia al miracolo (Spinoza, Hume) si reggeva su presupposti non di natura storica ma filosofica; reggeva su presupposti non di natura storica ma filosofica; nel caso dell’illuminismo e del deismo l’idea condivisa che nel caso dell’illuminismo e del deismo l’idea condivisa che l’universo fosse un sistema chiuso, governato da leggi eterne l’universo fosse un sistema chiuso, governato da leggi eterne e immutabili create da Dio (visione meccanicistica), e immutabili create da Dio (visione meccanicistica), escludeva che Dio intervenisse violando le leggi che lui stesso escludeva che Dio intervenisse violando le leggi che lui stesso aveva stabilito, perché diversamente sarebbe andato contro aveva stabilito, perché diversamente sarebbe andato contro se stesso e la sua naturase stesso e la sua natura

• nell’orizzonte della fede i miracoli sono di sicuro eventi nell’orizzonte della fede i miracoli sono di sicuro eventi straordinari che suscitano lo stupore e la meraviglia straordinari che suscitano lo stupore e la meraviglia dell’uomo, ma lo sguardo non deve essere rivolto alla natura dell’uomo, ma lo sguardo non deve essere rivolto alla natura e alle sue leggi ma a Dio creatore; essi scaturiscono e alle sue leggi ma a Dio creatore; essi scaturiscono dall’iniziativa personale di Dio e sono opera di Dio dall’iniziativa personale di Dio e sono opera di Dio

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• Nel contesto della predicazione di Gesù, i miracoli sono Nel contesto della predicazione di Gesù, i miracoli sono segni del segni del regno di Dioregno di Dio che sta irrompendo nella storia, segni che attestano che sta irrompendo nella storia, segni che attestano che la salvezza riguarda tutto l’uomo, segni che riconciliano la che la salvezza riguarda tutto l’uomo, segni che riconciliano la realtà liberandola dalle forze del male. Non è legittimo considerare realtà liberandola dalle forze del male. Non è legittimo considerare e definire i miracoli solo come una violazione delle leggi naturali, e definire i miracoli solo come una violazione delle leggi naturali, né separarli dall’annuncio del regno che Gesù realizza; in questo né separarli dall’annuncio del regno che Gesù realizza; in questo senso, i miracoli manifestano la missione e l’autorità di Gesù.senso, i miracoli manifestano la missione e l’autorità di Gesù.

• Per riassumere:Per riassumere:• 1) i miracoli costituiscono l’adempimento dell’AT e con essi Gesù 1) i miracoli costituiscono l’adempimento dell’AT e con essi Gesù

ricapitola l’AT (cf Mt 11,5ss). Questa caratteristica li ricapitola l’AT (cf Mt 11,5ss). Questa caratteristica li contraddistingue dagli incantesimi e dai miracoli dei taumaturghi contraddistingue dagli incantesimi e dai miracoli dei taumaturghi del periodo ellenistico del tempo di Gesù.del periodo ellenistico del tempo di Gesù.

• 2) Nei miracoli di Gesù la potenza di Dio si manifesta nell’oscurità, 2) Nei miracoli di Gesù la potenza di Dio si manifesta nell’oscurità, nel nascondimento, nell’equivocità e nello scandalonel nascondimento, nell’equivocità e nello scandalo

• 3) Il fine dei miracoli è rendere disponibile l’uomo alla sequela, 3) Il fine dei miracoli è rendere disponibile l’uomo alla sequela, provocarlo alla fede mediante la sequela di Gesù e la condivisione provocarlo alla fede mediante la sequela di Gesù e la condivisione della sua missione. Propriamente i miracoli sono segni per la fededella sua missione. Propriamente i miracoli sono segni per la fede