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FABIO FRASSETTO Istituto Anatomico della Università di Bologna diretto dal Prof. G. VALENTI (Sezione di Antropologia.) CRANI RINVENUTI IN TOMBE ETRUSCHE Nel 1873 il compianto prof. Luigi Calori pubblicò un discorso storico-antropologico sugli antichi abitanti che popolarono la necro- poli della Certosa di Bologna L'edizione in cui l'illustre ana- tomico consegnò i risultati dei suoi studi è stampata in foglio con lusso e ricchezza di tavole: ma non ne furono tirate che sessantadue copie. Per questa ragione la ricca ed importante raccolta del Museo Antropologico di Bologna non può essere molto nota, tanto più che il Calori non ne illustrò che una piccola parte e con metodi che se a quei tempi potevano essere soddisfacenti ora non lo sono più. Nell'intento quindi di far conoscere queste collezioni preziose ini- zierò una serie di studi e comincerò dai crani rinvenuti in tombe etrusche. Rivolgo intanto i miei più forti ringraziamenti all'egregio pro- fessor Giulio Valenti che, con rara cortesia e bontà, ha messo a mia completa disposizione tutto il materiale scientifico del Museo an- nesso all'Istituto Anatomico che egli dirige. ( L ) CALORI L. Della stirpe che ha popolato l'antica necropoli alla Certosa di Bologna e delle genti affini, Pag. 169 con XXVII tavole. Bologna, Tipografia Gamberini e Parmeggiani, 1873.

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F A B I O FRASSETTO

Istituto Anatomico della Università di Bologna diretto dal Prof. G . VALENTI

( S e z i o n e di A n t r o p o l o g i a . )

CRANI R I N V E N U T I IN TOMBE E T R U S C H E

Nel 1873 il compianto prof. Luigi Calori pubblicò un discorso

storico-antropologico sugli antichi abitanti che popolarono la necro­

poli della Certosa di Bologna L'edizione in cui l ' i l lustre ana­

tomico consegnò i risultati dei suoi studi è stampata in foglio con

lusso e ricchezza di tavole: ma non ne furono t i rate che sessantadue

copie. Per questa ragione la ricca ed importante raccolta del Museo

Antropologico di Bologna non può essere molto nota, tanto più che

il Calori non ne illustrò che una piccola parte e con metodi che

se a quei tempi potevano essere soddisfacenti ora non lo sono più.

Nell ' intento quindi di far conoscere queste collezioni preziose ini-

zierò una serie di studi e comincerò dai crani rinvenuti in tombe

etrusche.

Rivolgo intanto i miei più forti ringraziamenti al l 'egregio pro­

fessor Giulio Valenti che, con rara cortesia e bontà, ha messo a mia

completa disposizione tutto il materiale scientifico del Museo an­

nesso all 'Istituto Anatomico che egli dirige.

( L ) CALORI L . Della stirpe che ha popolato l'antica necropoli alla Certosa di

Bologna e delle genti affini, P a g . 169 con XXVII tavole. Bologna, Tipografia

Gamberini e Pa rmegg ian i , 1873.

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I.

NUMERO DEI TESCHI, LORO PROVENIENZA E STATO DI CONSERVAZIONE

Il numero dei cranii è di quindici appena. Di essi, il Calori, nel citato lavoro ne utilizzò nove : e poiché fra i nove che egli re­gistra nella 2 a Tabella craniometrica a pagg. 158-159 ve n'è uno (il 7° della serie dei dolicocefali) che appartiene al Museo di Pe­rugia, ne rimarrebbero soli otto : ma di un nono dà breve cenno a pagina 122 perchè così malconcio che si prestò appena per l'indice cefalico, cosa che ora non è neppure possibile perchè di questo cranio non è rimasto che l'osso frontale.

La provenienza dei nove teschi è indicata dal Calori a pag. 97, 98 e 122 dell'opera citata ma da quanto egli ne riportò non è pos­sibile sapere di quali teschi, fra quelli che costituiscono la colle­zione, intese parlare perchè la numerazione che egli adotta corri­sponde ai numeri delle tavole e non a quella del catalogo del Museo. Ho dovuto quindi, per l'identificazione, aiutarmi con le figure ( l) e con tutti i dati che era possibile utilizzare. I crani identificati sono sei: di questi il n. 10 (Tav. VII) corrisponde al n. 1237/9 del catalogo; il N. 11 (Tav. VII e VIII) al n. 1244/16; i n . 6, 7, 8 (Tav. IV, V, VI) ai n. 1250/22, 1256/28 (?), 1252/24, ed il cranio dolicocefalo muliebre di cui leggonsi le misure nella Tabella 2 \ (pag. 958-959) corrisponde al n. 1236/8.

I teschi 1236/8 e 1237/9 provengono dall'antica Necropoli al Poggio Gaiella tre miglia distante da Chiusi, il teschio 1244/16 da Poggio alla Sala, Villa dei Signori Casuccini di Siena, ed i teschi 1250/22, 1256/28, 1252/24 « provengono, insieme con altri, da Val di ChiaDa o del Chiusino e furono tratti da tombe etnische ricche di preziosi lavori in ceramica, in bronzo, in oreficeria, ecc. e corredate anche d'iscrizioni etrusche, ond'è a credere ch'essi ap­partenessero alla casta aristocratica sacerdotale della Etruria media, e quindi alla parte più civile della nazione » (pag. 98).

( l ) Debbo far notare che queste figure sono state riprodotte invertite (ciò che

nel cranio è destro risulta sinistro nella figura e viceversa) e che il Calori non

accennò a questi fatti.

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Lo stato di conservazione dei teschi è discreto (se pensiamo all'antichità a cui risalgono) ma non nel grado in cui erano quando li studiò il Calori per le manipolazioni che ebbero a subire in se­guito da altri studiosi. Ciò era inevitabile per la fragilità delle ossa la quale consiglia molte precauzioni nel maneggiare i teschi, nonostante che ora si trovino riattati e rinforzati con vernice di copale per offrire maggior resistenza al tempo e ad altri eventuali rimaneggiamenti.

Di ciascuno di essi indicherò dettagliatamente lo stato in cui si trova, quando prenderò a descriverli.

METODO DI STUDIO.

A scanso di equivoci e di probabili contestazioni accenno breve­mente al metodo di studio che ho adottato nel fare questo lavoro e quelli che seguono. Il piano è lo stesso che adottai pei crani mo­derni di Manfredonia (*), ma alla parte sistematica ho aggiunto la descrizione sommaria di ogni cranio con un metodo che ha in se i principi fondamentali dei metodi noti, ma che ha inoltre alcuni nuovi particolari che ora accenno.

Nel prendere il diametro antero-posteriore massimo, oltre che se­gnare i punti in cui cadono i suoi estremi, determino la posizione del punto posteriore (l'anteriore cade sempre o sulla glabella o sul me-topion) riferendolo alla linea mediale dell'interparietale che traccio con matita e che ammetto vada dal lambda alla base cervicale o superiore della protuberanza occipitale esterna (2). Il diametro tra­sverso massimo non lo faccio mai uscire dai limiti dei parietali e determino la posizione dei punti in cui cadono i suoi estremi ri­ferendoli al margine squamoso del temporale, all'asterion e al pro-pterion adottando questo punto come già feci per la nomencla­tura delle fontanelle (3). Analizzo in seguito le tre norme oltre che

(!) Att i della Società Romana d'Antropologia, Voi. X, fase. 1, 1901.

( 2 ) Più comunemente il margine inferiore dell 1 interparietale, quando quest'osso

è autonomo, cade al di sopra dell' inìon.

( 3 ) Cfr. Sur les fontanelles du crdne ches Vhomme ecc., V Anthropologie,

1900, ed inoltre Notes de craniologie comparée, Ann. d. Se. Nat. Zoologie, T. XVII,

Paris, 1903. Il propterion sarebbe il punto in cui la sutura parieto-alamagna

dello sfenoide si articola con la sutura coronale.

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nei loro profili come ebbe a proporre il Tedeschi ( l) anche nel

loro insieme orientando la norma verticalis come già indicai al­

trove (2), la nonna latcralis sull'orizzontale tedesca, e la norma

occipitalis in modo che la visuale passi per quattro punti e cioè

per i due determinati dal diametro trasverso massimo e pei due

determinati dall' altezza massima del cranio presa dal basion al

punto più alto della volta.

Devo aggiungere che nel determinare il profilo laterale escludo

la faccia considerando soltanto la capsula encefalica.

Fatte queste operazioni determino la forma cranica, i due indici

e cubo il cranio con la sabbia. Le altre misure craniometriche le rac­

colgo in tabelle.

Con l 'aggiunta dei particolari testé riferiti la determinazione

delle forme craniche diviene un po' facilitata perchè in determi­

nate forme i punti estremi dei due diametri principali (antero-po-

steriore e trasverso massimo) cadono, quasi normalmente, in deter­

minate posizioni. Dirò di questi nuovi particolari più avanti nel fare

i commenti alle misure.

CLASSIFICAZIONE DEI TESCHI.

Pentagonoides.

1 . C r a n i o n . 123 (>/8 ? $ . — È in tero e senza mandibola : sono l ievemente

avar ia te le pare t i medial i de l l 'o rb i te , i nasal i e i pa la t in i .

Il diametro antero-posteriore massimo mi su ra 179 mm. e va dal metopion

ad un pun to s i tuato 17 mm. a s in i s t ra del pun to che separa il 3° inferiore dal

4° inferiore del la l inea mediale dell ' i n t e r p a r i e t a l e : il d iametro g l abe l lo - in t e rpa -

rietale mi su ra m m . 176 e posteriormente cade ad un livello inferiore di 3 m m .

a quel lo del punto medio della l inea mediale del l ' in terpar ie ta le dal la quale

d is ta 16 m m . a s in is t ra

Il diametro trasverso massimo è di 134 mm., il suo es t remo di s in is t ra

dista 15 mm, dal marg ine squamoso del t empora le , 56 mm. dal l ' as ter ion e 62

dal propter ion, quello dì destra 13 mm. dal marg ine squamoso del t empora le ,

55 mm. da l l ' a s te r ion e 57 mm. dal propter ion.

L'altezza basilo-bregmatica è di 130 mm.

(]) Crani romani moderni. Saggio di una craniologia senza numeri. At t i

Soc. Rom. di Antropologia . Voi . Vili , fase. I l i , R o m a 1902.

( ? ) Att i della Società Romana d ' A n t r o p . Voi. X , fase. I, 1904.

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Norma verticalis. Profilo pentagonale . La metà anter iore della norma offre

il frontale con bel la convessità leggermente r isent i ta l ungo la regione mediale in

corr ispondenza della s u t u r a metopìca. La volta ha p i anegg ian te la regione lam-

bdica e l ievemente depressa la regione obel ica.

Norma latèralis. E' p iut tosto bassa. La curva frontale ha la massima accen­

tuazione al me top ion ; la curva par ie ta le è or izzontale nel suo 3° anter iore e nel

r imanente obl iqua in basso con obelion depresso e lambda p ianeggiante ; la curva

occipitale ha profilo di calcagno.

Norma occipitalis. Profilo a ferro di cavallo comprese le apofisi mastoidee

che sono p iccole : nel complesso l 'occipite si mos t ra p i ramida to .

Pentagonoides subtilis, S E R G I (1900). Indice cefalico 74.44 considerando il

d. metopico, considerando il g labe l la re 76.14. Indice di a l tezza- lunghezza 72.63.

2 . C r a n i o n . 1 2 3 7 / 9 , ¿ . — Manca il basisfenoide, il bassoccipitale e

l ' exoccip i ta le di s i n i s t r a ; è provvis to di mandibola .

Il diametro antero-posteriore massimo è di 181 mm. e va dal metopion ad

un punto s i tua to nel la metà caudale de l l ' i n t e rpa r i e t a l e , discosto dal la l inea me­

diale di ques t ' o sso 11 mm. e ad un livello 5 mm. infer ior i al l ivello del punto

medio di de t ta l inea. L ' a l t r o d iamet ro antero-poster iore , mi su ra to dal lo stesso

pun to de l l ' i n t e rpa r i e t a l e al la glabel la , m i su ra 179 m m .

Il diametro trasverso massimo m i s u r a 137 mm. I suoi due pun t i estremi

cadono su l la l inea tempora le inferiore di ambo i la t i ed il pun to di des t ro dista

59 mm. de l l ' a s t e r ion e 65 dai due pun t i convenuti (as ter ion e propter ion) .

Norma verticalis. E appena apprezzabile il profilo pentagonoide perchè g l i

angoli sono molto ot tusi ed i la t i sono a lquan to i ncu rva t i : di essi quel l i de te r ­

mina t i dal frontale e dai par ie ta l i sono più lungh i degli a l t r i de terminat i dai

par ietal i e d a l l ' i n t e r p a r i e t a l e a causa della breve sporgenza de l l 'occ ip i te . La

volta è ben convessa ed ha una leggera depressione a l l ' obe l ion ed una più accen­

t u a t a al l ambda .

Norma lateralis. È piut tos to a l t a : la curva frontale si svolge a rmonicamente

ad arco , la curva parietale , p ianeggiante nella sua metà anter iore , si inarca e

scende rapida nel la sua metà pos te r io re : la curva occ ip i ta le è ondula ta per una

breve sporgenza de l l ' i n t e rpa r i e t a l e e de l l ' in ion .

Norma occipitalis. Profilo quadrangola re : occipite l ievemente p i ramida to .

Pentagonoide dubbio. MOSCHEN (1894), — P. covexus, S E R G I , (1900). Indice

cefalico 75,69 calcolando il d iametro metopoico, ca lcolando il d iametro g label ­

lare 76,54.

3 . Cranio 1 2 4 7 / 1 9 , J . — La volta è d isg iunta dal la base : manca l ' osso

molare di s in is t ra e la mandibola. E patologico per manifestazioni sifili t iche che

si r ivelano con l ' a s p e t t o di legno corroso dai vermi e con un ' e sos to s i a l l ' a n g o l o

as ter ico de l l ' occ ip i ta le .

Il diametro antero-posteriore massimo m i s u r a 183 (?) mm. e va dal m e t o ­

pion ad un punto de l l ' i n t e rpa r i e t a l e s i tua to a 16 mm. dal pun to che separa il

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3° inferiore dal 3° medio della l inea mediale de l l ' in te rpar ie ta le . Da questo stesso

pun to a l la g labe l la si hanno 180 (?) mm.

Il diametro trasverso massimo m i s u r a 139 m m . e cade molto in a l to , quas i

in pross imi tà delle bozze p a r i e t a l i : il pun to des t ro dista 20 mm. dal marg ine

della s q u a m a del tempora le e c i rca 53 mm. de l l ' a s t e r i on e 65 mm. dal propte-

rion ; è così presso a poco anche per il p u n t o s in is t ro .

L'altezza basilo-bregmatica ò di 126 mm.

Norma verticalis. Profilo pentagonale l a rgo con frontale s t re t to ben incur­

vato senza bozze: la vol ta è p ianeggiante e h a una piccola depressione a l l 'obe l ion .

Norma lateralis sch iacc ia ta con profilo e l l issoidico e curva occipi ta le a

ca lcagno.

Norma occipitalis. Profilo re t tangolare t rasverso con l a rga incurva tu ra del

la to superiore corr ispondente ai parietal i : occipi ta le p i ramida to .

Pentagonoides planus, ( S E R G I ) . Indice cefalico calcolando il d iametro meto-

pico 75,06 (?); calcolando il d iametro g label lare 77,22. Indice di a l t e z z a - l u n ­

ghezza 70.

Ovoides.

1 . C r a n i o n . 1 2 4 3 / 1 5 J . — È provvisto di mandibola . Manca il t empora le

sinistro ed è incompleto l 'occipi ta le ed il par ie ta le dello stesso la to .

diametro antero-posteriore massimo è di 186 mm. e va dal la glabel la ad

un punto s i tua to in pross imi tà del punto medio della l inea mediale d e l l ' i n t e r ­

par ie ta le .

Il diametro trasverso massimo è di mm. 132. L ' e s t r emi t à des t ra di questo

d iametro cade in punto prossimo al la l inea tempora le inferiore distante 25 mm.

dal marg ine squamoso del temporale e circa 70 mm. da l l ' aster ion e dal p rop te -

r i o n ; l ' e s t r e m i t à s inis tra pare si comport i presso a poco nello stesso modo.

L'altezza basilo-bregmatica è di 134 mm.

Norma verticalis. Profilo ovoidale s t ret to e a l lunga to anter iormente con vol ta

aventi belle ed a rmoniche c u r v a t u r e . La glabel la è p iut tos to aguzza e p ro ie t ta ta

innanzi sicché ne deriva che i marg in i sovraorbi ta l i di destra e di s inis t ra conver ­

gono medialmente cost i tuendo insieme con la g label la un profilo ad accento cir­

conflesso.

Norma lateralis. Profilo ovoidale t i p i co : la curva frontale si s tacca dal la

g label la b ruscamente e sfugge a l l ' i nd i e t ro , la curva par ie ta le ed occipitale si con­

t inuano a rmonicamente come appar tenessero ad una stessa circonferenza.

Norma occipitalis. Profilo re t t ango la re vert icale con ampia e bella curva sul

la to super iore . La regione mediale de l l 'occ ip i te è ro tondeggiante .

Beloides siculus, S E R G I (1900). Indice cefalico, 70,97 indice d ' a l t e zza - lun ­

ghezza 72 ,01 .

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C R A N I R I N V E N U T I I N T O M B E E T R U S C 1 I E 161

2 . Cran io n . 1 2 4 8 / 2 0 $ . — Manca la madibola. Sono ro t t i i nasali c l ' a r ­

cata zigomatica s in is t ra .

Il diametro antero-posteriore massimo e di mm. 174 e va dal la g label la

ad un pun to s i tuato 6 mm. super iormente al punto medio della linea mediale del­

l' in terpar ie ta le .

Il diametro trasverso massimo e di mm. Ì36 ed h a i suoi es t remi ad un mm.

di dis tanza dal marg ine squamoso dei t empora l i : quel lo di destra dista 37 mm.

del l 'aster ion e 57 mm. dal propter ion, quel lo di s in is t ra d is ta mm. 42 da l l ' a s t e -

rion, e dal propter ion mm 57.

Norma verlicalis. — Profilo ovoidale un po ' schiacc ia to pos te r iormente ; re­

gione bregmat ica p ianeggian te , regione preobelica ben convessa, regione Jambdica

p ianeggiante .

Norma lateralis. Profilo trapezoidale b a s s o : curva frontale pochissimo p r o ­

nunc ia ta e sfuggente, cu rva par ie ta le re t t i l inea nel terzo an te r io re e poster iore

ben incurva ta nel terzo medio. Curva occipi tale ad angolo o t tuso .

Norma occipitalis. Profilo circolare escluse le apofisi mastoidee che d ' a l t r o

canto sono p icco le : regione lambdica e regione opis t ion- iniaca appianate .

Beloides adriaticus, S E R G I (1900). Indice cefalico 78,16, indice di al tezza-lun­

ghezza 70,69.

3 . Cran io n . 1 2 4 5 / 1 7 J . — La mandibola è ro t t a e non si notano che

lievi avarie al le ossa del naso.

Il diametro antero-posteriore massimo misura mm. 186 e va dal la g label la

ad un punto s i tua to pochi mm. super iormente al pun to medio della l inea m e ­

diale de l l ' in te rpar ie ta le .

77 diametro trasverso massimo è di 144 m m . : i suoi estremi cadono su l mar -

gine squamoso del temporale , il destro a 35 mm. da l l ' a s t e r i on e a 71 mm. dal

propter ion, il s in i s t ro a 43 mm. da l l ' a s t e r ion e a 69 mm. dal propter ion.

L'altezza basilo-bregmatica è di mm. 135.

Norma verticali?. Profilo ovoidale con volta spiovente o stegoide.

Norma lateralis. Profilo ovoidale con linee a rmon iche e cont inue a n t e r i o r ­

m e n t e ; in ter ro t te pos ter iormente per l eggera accentuazione delle curve nella re ­

gione in terpar ie ta le .

Norma occipitalis. Profilo a sesto acuto per il c i t a to s tegoidismo. N e l l ' i n ­

sieme l 'occ ip i te è rotondeggiante .

Ovoides rotundus, S E R G I (1900). Indice cefalico 77,42, indice di a l tezza- lun­

ghezza 72,58.

4 . C r a n i o n . 1 2 4 4 / 1 6 g . — Manca di mandibola ed è rot ta l ' a r c a t a z i ­

gomat ica destra.

Il diametro antero-posteriore massimo va dal la g labe l la al punto medio della

l inea mediale de l l ' i n t e rpa r i e t a l e e m i s u r a mm. 180.

Il diametro trasverso massimo che misu ra mm. 145, cade sul marg ine squa­

moso dei t empora l i : il punto destro dista 55 mm. da l l ' a s t e r ion e dal propte-

íi

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r ion, il punto di s in i s t ra 5 7 mm. e 5 0 dai corr ispondenti punt i del lato s in i s t ro .

L'Altezza basilo-bregmatiea è di mm. 134.

Norma verticalis. Profilo ovoidale la rgo , con ampia cu rva tu ra occipitale e

s t re t ta cu rva tu ra f rontale : la volta è ben convessa.

Norma lateralis. Profilo sferoidale a rmonico , non interrot to che nella sua

es t remità an ter iore per l 1 accentuazione de l l ' onda glabel lare .

Norma occipitali*. Profilo circolare : nel complesso si mostra sferoidale.

Ovoides latas, SERGI ( 1 0 0 O ) . Indice cefalico 8 0 , 5 6 ; indice di a l tezza- lunghezza

7 4 , 1 4 .

Ellipsoides.

1 . C r a n i o il . 1 2 5 4 7 2 6 g . — Cal lo t ta r ip iena ancora di t e r r a ed incompleta

con notevoli screpolature che rendono incer t i i dat i e gl i apprezzament i che su

di essa si volessero fare. Esis te la mandibola ma anch ' e s sa incomple ta .

77 diametro antero-posteriore massimo è di mm. 1 8 5 (?) e va dal la g l a ­

bella a l la metà des t ra de l l ' i n te rpa r ie ta le a 1 6 mm. della sua l inea mediale e ad

un l ivello s i tua to 6 mm. circa infer iormente al punto medio di det ta l inea.

Il diametro trasverso massimo è di mm. 1 3 8 ( ? ) .

Le norme sono difficili a precisars i nei pa r t i co l a r i ma è ne t t amente visibile la

forma cranica che è un Ellipsoides sphyroides, S E R G I ( 1 9 0 0 ) .

2 , C r a n i o n . 1 2 5 2 / 2 4 g . — In ot t imo s ta to se ne eccet tui la parete media le

delle orbite, la volta delle medesime e le ossa del naso . Vi appar t iene la mandibo la

che è in o t t imo stato.

Il diametro antero-posteriore massimo m i su ra min. 1 9 1 e va dal la g label la

ad un punto s i tua to sul la metà destra de l l ' i n t e rpa r i e t a l e a 2 1 mm. dal punto

medio della l inea mediale dello stesso osso.

Il diametro trasverso massimo misura mm. 1 4 2 e cade sui marg in i squamosi

del t e m p o r a l e : il punto des t ro si t rova a 6 0 mm. da l l ' a s t e r ion e dal propter ion (?);

il s in is t ro a 5 0 mm. da l l ' a s t e r ion e 6 3 dal propter ion.

L*altezza basilo-bregmatiea è di mm. 1 4 2 .

Norma verticalis. Profilo el l i t ico con app ia t t imen to del 4 ° poster iore s in is t ro

e del 4 ° anter iore destro per plagiocefal ia della regione par ie to-occ ip i ta le si­

n is t ra e parieto-frontale destra . Volta c ran ica ben convessa media lmente .

Norma lateralis. La metà s in i s t ra ha profilo ell issoidico con occipite a cuneo,

la metà destra profilo ellissoidico con occipite a c a l c a g n o : ciò dipende da l l ' a ccen ­

na t a pologiocefal ia .

Norma occipitalis. Escluse le apofìsi mas to idea i l profilo è i l l i t ico con te t to

c u r v o ; ne l l ' ins ieme l 'occipi te si mostra leggermente conoide.

Ellipsoides sphyroides, SERGI ( 1 9 0 0 ) . Indice cefalico 7 4 , 3 5 , indice di altezza-

lunghezza 7 4 , 3 5 .

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C R A N I R I N V E N U T I I N T O M B E E T R U S C H E 163

8. C r a n i o n . 1 2 4 9 / 2 1 $ . — Mancano lo sfenoide, t u t t e le ossa della faccia

e la mandibola .

Il diametro antero-posteriore massimo mi su ra mm. 189 e va dal la g label la

ad un punto s i tua to 10 mm. a s in i s t ra del punto medio della linea mediale del­

l' in terpar ie ta le .

Il diametro trasverso massimo è di 139 mm., cade mol to in avant i e sul

margine squamoso dei tempora l i .

V altezza basilo-bregmatica è di mm. 142.

Norma verticalis. Profilo el l issoidale con leggero schiacc iamento nel 4° p o ­

s ter iore di des t ra e di s in is t ra .

Norma lateralis. Profilo ovoidale a l to con curva occipi tale spezzata a cuneo.

Norma occipitalis. Profilo quadrango la re a t e t to curvo . Ne l l ' i n s i eme l ' o c ­

cipite si mos t ra sp icca tamente p i ramida to .

Ellipsoides cuneatus, S E R G I (1900). Indice cefalico 73 ,54 : indice di altezza

lunghezza 75,13.

4 . C r a n i o n . 1 2 5 3 / 2 5 5« — ro t te le a rca te z igomat iche , lo squamoso

di s inis t ra , g ran par te dello sfenoide e del p a l a t o : mancano le ossa del naso e

le apofìsi mon tan t i del mascel lare supe r io re : esiste la mandibo la ro t t a .

Il diametro antero-posteriore massimo mi su ra 179 m m . e va dal la glabel la

al punto che separa il 3 a super iore del 3° medio della l inea mediale de l l ' in te r ­

par ie ta le .

Il diametro trasverso massimo misura 135 m m . e cade su i marg in i squamosi

dei t e m p o r a l i : il pun to di des t ra si t rova 45 mm. de l l ' as te r ion e 65 mm. dal

p rop te r ion ; quel lo di s in i s t ra a 45 mm. da l l ' a s t e r i on .

L'Altezza basilo-bregmatica non è esa t tamente de terminabi le a causa della

s inostosi de l l ' a t l an t e con l 'occ ip i te .

Norma verticalis. Profilo i l l issoidale as immetr ico per strettezza del la c u r v a

occipitale ed ampiezza della curva frontale la quale è anche p ianeggiante per no­

tevole sporgenza delle c res te temporal i di ambo i la t i . La volta è a tetto pe r

accentua ta convessi tà lungo la sua regione mediale .

Norma lateralis. Profilo ovoidale con l ieve accenno di cuneo nella regione

occipi tale .

Norma occipitalis. Profilo el l issoidico se vengono escluse le apofisi mastoidee.

Ellipsoides parvus, S E R G I (1894). Indice cefalico 75,42.

5 . C r a n i o n . 1 2 4 6 / 1 8 $ . — È in o t t ime condiz ioni : manca solo la

mandibo la .

Il diametro antero-posteriore massimo è di mm. 175 e va dal la g label la al

punto medio mel la l inea mediale de l l ' i n t e rpa r i e t a l e .

Il diametro trasverso massimo è di mm. 139 e cade fra le l inee temporal i

inferiori e i marg in i squamosi dei t e m p o r a l i : il pun to destro dis ta 50 mm. d a l ­

l ' a s t e r i on e 56 dal p r o p t e r i o n : il pun to s in is t ro dis ta 51 mm. da l l ' a s t e r ion e

dal propter ion (?) del la to corr ispondente.

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164 F . F R A S S E T T O

L'altezza basila-brcf/maiica è di 131 rnm.

Norma verticalis, (fig. 1). Profilo el l issoidale largo con curva frontale ampia

ed app iana ta nello spazio in te r tubera le . La volta si mostra ben convessa, come

turg ida , con aspetto sferoidale delle curve e piccola depressione a l l 'obel ion .

Fig. / , gr. nat. Fig. i | 4 gr. nat.

Norma lateralis (fig. 2). Profilo a l to spezzato nel metopion nel la regione

prc-obelica, nella regione iniaca. Quivi ta le spezzatura è accentuata s icché ne

deriva un profilo a cuneo di tut ta la porzione occipi tale .

Norma occipitalis. Considerando le apofisi mastoidee si ha un profilo a ferro

di caval lo, escludendole si ha un profilo orbicolare . Ne l l ' i n s i eme si presenta

sferoidale.

Ellipsoïdes isocampylus, S E R G I (1900). Indice cefalico, 79,43, indice di a l ­

tezza- lunghezza 77,14.

6 . C r a n i o i l . 1 2 5 0 / 2 2 J . — Sono incomplet i il par ie ta le e il temporale ,

destro, le ossa del naso e gli exoccipitali : è provvis to di mandibola .

77 diametro aniero-posteriore massimo è di 197 mm. e va dalla glabel la ad

un punto s i tua to 17 mm. a s in i s t ra del punto medio della linea mediale de l ­

l' i n t e rpa r i e t a l e .

Il diametro trasverso massimo è di 149 mm. e ha gli estremi sui m a r g i n i

squamosi dei t e m p o r a l i : tanto l ' e s t r emo di destra come quello di s in i s t ra d i ­

s tano 56 mm. de l l ' a s t e r ion e dal propter ion.

L'altezza basilo-bregmatica è di 139 (?) mm.

Norma verticalis (fig. 3). Profilo ell issoidale l a rgo con metà posteriore più

ampia della an te r io re . La volta è p ianegg ian te .

Norma lateralis (fig. 4). Profilo el l issoidale, basso con belle ed a rmoniche

cu rva tu r e .

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C R À N I R I N V E N U T I I N T O M B E E T R U S C I I E 165

'^*ÌSÉ

Fig. 3, 1 | 4 : g r . nat. Fig. 4, 1\4: gr. nat.

Ellipsoides magnus, S E R G I (1900). Indice cefalico 75 ,63 : indice di altezza-

lunghezza 70,56.

7. Cran io n . 1 2 5 1 / 2 3 g . — Ha scomposta la faccia e r o t t i : lo sfenoide,

le squame dei temporal i e quasi tu t t a la porzione condrica d e l l ' o c c i p i t a l e : manca

la mandibola .

Il diametro antero-posteriore massimo m i s u r a m m . 193 e va dal la glabella

ad un punto s i tua to 10 mm. a s in i s t ra ed a livello del punto che separa i l 3°

dal 4° inferiore della l inea mediale del l ' in terpar ie ta le .

77 diametro trasverso massimo misura mm. 148 e cade sui margin i squamosi

dei t e m p o r a l i : il p u n t o destro dis ta 59 mm. de l l ' a s te r ion e dal (?) propter ion (vi

è sinostosi delle su tu re allo pter ion) : quello di s inis t ra si compor ta ugua lmente .

Norma verticalis. Profilo el l issoidale la rgo con curva frontale ampia e curva

occipi tale s t re t ta specie nella regione dell ' in terpar ie ta le ; bozze frontali e par ie ta l i

quas i assent i . La metà an te r iore della volta è tu rg ida , come appar tenesse ad

un Ellipsoides magnus, la metà posteriore ha notevolmente depressa la regione

lambdica e sporgente 1 ' interparietale .

Norma lateralis. Profilo el l issoidale depresso, curva frontale e par ie ta le con­

t i n u e ed a rmoniche , curva occipitale a becco di pappagal lo cioè a dire fetale.

Norma occipitalis. Profi lo re t tangolare t rasverso a volta curva .

Ellipsoides magnus, S E R G I (1900). Indice cefalico 76 ,68 : indice di altezza

lunghezza 67,88.

8 . Cranio n . 1 2 5 0 / 2 8 g . — E pieno di t e r r a : h a ro t t a la mandibola ,

l ' a r c o z igomatico di des t ra e la metà s inis t ra de l l ' i n t e rmasce l l a r e . Nelle ossa

Norma occipitalis. Profilo circolaro schiaccia to dal basso a l l ' a l t o ; ne l l ' i n ­

sieme ha belle curvo.

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160 F . F H A S S E T T O

della volta si no tano screpola ture ed un appia t t imento della metà destra del cranio

dovuto a deformazione pos tuma.

Il diametro antero-posteriore massimo m i s u r a 200 nim., e va dal la glabel la

ad un punto de l l ' i n t e rpa r i e t a lo sito a livello del pun to medio della l inea mediale

de l l ' i n t e rpa r i e t a l e e d is tante da esso 12 miti, verso destra .

Il diametro trasverso massimo misura 133 min. e cade in prossimità della

l inea tempora le i n f e r i o r e : il punto destro dis ta 28 mm. dal marg ine squamoso

(vir tuale) del temporale , 68 mm. da l l ' a s te r ion e 73 mm. dal propter ion, il pun to

s inis t ro dis ta mm. 23,8 o 70 dai corr ispondenti punt i di destra.

L'altezza basUo-bregmatica è di 146 mm.

Fig. 5, J | 4 gr. nat. Fig. 6, iU gr. nat.

Norma verticalis (fìg. 5). Profilo el l issoidale lungo, p ianeggian te ai la t i , curva

frontale più s t r e t t a de l l 'occ ip i ta le .

Norma lateralis (fìg. 6) Profilo el l issoidale con andamento a rmonico : curva

frontale a l ta ed ampia , cu rva par ie ta le ampia e cont inua con l ieviss ima depres­

sione obelica, profilo occipi ta le a calcagno.

Norma occipitalis. Escludendo le apofisi mastoidee si ha un profilo e l l i s so i -

dico depresso l a te ra lmente , comprendendole si h a un profilo re t t angola re vert i­

cale. Nel complesso l ' occ ip i te è molto proeminente .

Ellipsoïdes pelasgicus sphyroides, S E R G I (1900). Indice cefalico 6 6 ; indice di

a l tezza- lunghezza 73 .

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C R A N I R I N V E N U T I I N T O M B E E T R U S C H E 171

M I S U R E D E L L E M A N D I B O L E

DESIGNAZIONE

D E L L E M I S U R E

1237/9 1243/15 12 45/17 1250/22 1252/24 1254/26

DESIGNAZIONE

D E L L E M I S U R E

med

ialm

ente

j al

la

to d

estr

o j

| al

la

to s

inis

t.

t

med

ialm

ente

'

al

lato

des

tro

J

al l

ato

sin

ist.

'

med

ialm

ente

al

lato

des

tro

al

lato

sin

ist.

^

med

ialm

ente

1 al

la

to d

estr

o J

al l

ato

sin

ist.

^

med

ialm

ente

1

al

lato

des

tro

j

al

lato

sin

ist.

j

med

ialm

ente

j

al

lato

des

tro

|

al la

to s

inis

t. J

Altezza sinfisi 30 _ _^ 34 ? 33 35 _ 33

» branca orizzont. fra il 1° e il 2° M. . — 27 29 — 27 25 29 30 — 30 29 — 29 30 29 29

Spessore branca orizz. a livello del 2" M. . . — 15 15 — 13 13 — 15 15 — 14 14 — 16 13

(»)

33

15 26

Larghezza branca ascen­dente 32 32 32 32 33 32 31

( ?)

33

13

(»)

33 35

Diametro bigonico esclu­se le creste 96 102 100

105

104

( ?)

33

13

(»)

33 35

Diametro bigonico com­prese le creste . . . . 101 _

(?)

I l i _

100

105 _

109

Diametro bicondiloideo esterno 115 — 101 — _ 118

ii\ — 129 — 131

Diametro fra le creste sigmoidee 91 — 99 — —

[•)

100 — 106 — — 102 — _

Altezza branca ascen­dente all'aponsi coro-noide - ? 67 67 - - co - 68 68 - - 72 - - -

Commenti alle misure e alle forme craniche.

Non essendomi occupato che dei particolari riguardanti il dia­

metro antero-posteriore e trasverso massimo non riferirò che su essi.

Il diametro antero-posteriore massimo non ha punti di rife­

rimento costanti, ma sono fino ad un certo grado in rapporto colle

forme craniche.

Nei pentagonoidi il punto di riferimento frontale è il metopion

ed il punto di riferimento occipitale cade al di sotto e a sinistra

della meta caudale della linea mediale dell ' interparietale.

Negli ovoidi il punto di riferimento frontale cade sulla glabella,

ed il punto di riferimento occipitale lungo la linea mediale del-

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172 F . F R A S S E T T O

l ' interparietalo e tre volte sul suo punto medio, ed una volta

qualche millimetro al di sopra.

Negli ellissoidi il punto frontale cade sempre sulla glabella ed

il punto occipitale o cade a livello del punto medio della linea me­

diale dell ' interparietalo (come è avvenuto quattro volte) o sul punto

medio (una volta) o fra il terzo medio ed il terzo cervicale (una

volta) o fra il terzo ed il quarto inferiore (una volta).

Riassumendo si ha :

1° Il punto di riferimento frontale cade nei Pentagonoidi ( l)

sul metopion e negli Ovoidi ed Elissoidi sulla glabella.

2° Il punto di riferimento occipitale cade generalmente a si­

nistra della linea mediale deir interparietale (2) (in due casi sul punto

medio di questa linea, in uno a destra) e a misura che dai Pen­

tagonoidi (:}), si passa agli Ovoidi e agli Ellissoidi esso si sposta

verso l 'alto.

Sono questi fatti costanti? e come si spiegano?

Io non credo che i risultati ottenuti per la serie dei crani os­

servati da me si possano generalizzare : ammetto anzi che vi pos­

sano essere molte eccezioni pur riconoscendo che ogni forma cra­

nica debba avere punti determinati di riferimento. Il perchè poi

i due punti accennati cadono nelle diverse forme in determinate

posizioni, deve ricercarsi nello stadio di sviluppo del frontale e dell'occipitale i quali assumono forme diverse nello stadio fetale

infantile ed adulto. Vediamo difatti che a misura che il frontale

diventa adulto il puto di riferimento passa dal metopion alla gla­

bella, cioè a dire si abbassa, mentre il punto di riferimento occipi­

tale collo sviluppo di quest'osso, si innalza, va cioè dall'inion verso

il lambda.

I1 diametro trasverso massimo da per il parietale lo stesso

fenomeno verificato per il frontale, poiché a misura che quest'osso

si sviluppa, il punto di riferimento si abbassa e va dalla bozza al

margine squamoso. E siccome nei pentagonoidi il parietale è fe­

tale, negli ovoidi intermedio e negli ellissoidi adulto, la Tabella A

( 1) Nei pentagonoidi fetali del 7°, 8° e 9° mese det to punto cade anche qua l ­

che mi l l imetro al di sopra del metopion.

( 2) Il TEDESCHI avea g ià fatto questa osservazione che io son l ieto di confer­

mare (Cfr. E. E. TEDESCHI, Ricerche morfologiche. A t t i Soc. R o m a n a di Antrop . ,

Voi. VII, fasc. III pag. 24 d e l l ' E s t r a t t o ) .

( 3) Nei pentagonoidi fetali cade media lmente in prossimità de l l ' in ion .

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C R A N I R I N V E N U T I I N T O M B E E T R U S C H E 173

che qui riportiamo ci fa vedere come in queste t re varietà i punti di riferimento del parietale vadano spostandosi verso il margine squamoso a misura che dai pentagonoidi si passa agli ovoidi e agli ellissoidi (1).

Tabella A.

FORME CRANICHE

DISTANZA dal margine

squamoso

DISTANZA dall' asterion

DISTANZA dal propterion

FORME CRANICHE

dest

ro

J

sin

istr

o ]

dest

ro

^

sin

istr

o I

dest

ro

J

sin

istr

o j

Pentagonoides s u b t i l i s . . . i 13 15 55 56 57 62

» d u b b i o . . . . 22 22 59 54 65 62

» p l anus . . . . 20 23 53 5 3 65 65

Beloides s iculus 25 25(?) 70 70 70 70

» a d r i a t i c u s 1 1 37 42 57 57

Ovoides ro tundus . . . . . . — — 35 43 71 69

» l a tus — — 55 57 55 59

El l ipsoides sphyroides . . . — — 2 % ? ?

» » . . . — — 60 50 60 63

» cunea tus . . . . — — ? ? % ?

» pa rvus — 45 45 65 2

» isocampylus . . — — 50 51 56 51(!)

> m a g n u s — 56 56 56 56

» . . . . . . — — 59 59 59 55

» pe lasg icus . . . , 28 23 68 80 73 70

( ] ) Nei pen tagonoid i fetali il d iamet ro t rasverso mass imo cade molto spesso sulle bozze par ie ta l i .

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174 F . F R A S S E T T O

(*) Studi di crani antichi. At t i Soc. R o m a n a d 'An t ropo log ia , 1900.

( ? ) Cfr. Atti Soc. Romana d ' an t ropo log ia , Voi. VII, fase. I, 1900.

( 3 ) Cfr. G. S E R G I , Africa - Antropologia della stirpe camitica. Tor ino , Bocca,

1897, pag. 154.

(A) Chi des iderasse conoscere i par t ico lar i di ques ta in t r ica t i s s ima quest ione,

non ha che da consul ta re il bel sunto di L M A R I A N I (Dei più recenti studi in­

torno alla questione etrusca. Pro lus ione al corso di Archeologia nel la R. U n i ­

versi tà di P isa per l ' anno 1900. Es t r a t to degli Annali delle Università Toscane,

Voi. X X I V , Pisa , 1901), quel lo del MODESTOV (Introduction à V histoire romaine.

jere Pa r t i e , 1902, 2 è m e Par t ie , 1904. S t -Pe t e r sbu rg ) , e l ' o p e r a fondamentale del

BRIZIO {La provenienza degli Etruschi, in Atti e Memorie della R. Deputazione

di Storia patria per le Romagne^ 1885, ed in Nuova antologia, 1890, fascicolo II,

1° G e n n a i o - 1 0 Marzo) .

Gli altri (lati riguardanti il propterion e l 'asterion si prestano

poco a considerazioni d'indole morfologica. Sarebbe necessario un

maggior numero di osservazioni.

Le forme craniche incontrate appartengono all'Homo eurafri-

canas del Sergi e sono comuni all 'Africa e al Mediterraneo.

Il Penlagonoide dubbio Moschen (1894). = Pentagonoides con­

venus, Sergi (1900).

Il Beloides siculus, Sergi (1900). = Sphénoïdes stenometopus,

Sergi (1893).

L''Ellipsoïdes magnus fu trovato un 'a l t ra volta dal Sergi in

crani etruschi (') ed in crani delle antiche tombe di Alfedena (2).

L'Ellipsoïdes pelasgicus fu già incontrato in crani antichissimi

come ad Hissarlik, a Novilara (colonia etrusca dell'VIII secolo a. C.)

nella Spagna e nei tumuli sepolcrali inglesi (3).

La questione etrusca.

Sulla provenienza degli Etruschi si scrisse da storici, linguisti,

archeologi ed antropologici, e qui io a tale questione accenno più

brevemente che mi sia possibile (4).

Gli scrittori antichi, cominciando da Erodoto, li facevano ve­

nire, di comune accordo, dal l 'Oriente: uno solo, Dionigi di Ali-

carmasso, li disse indigeni dell' Italia. Fra i moderni v' è chi condi­

vide l'opinione degli antichi e li fa venire dall 'Asia Minore, e chi

invece li dice discesi in Italia dalle Alpi Retiche. Questa seconda

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C R A N I R I N V E N U T I T N T O M B E E T R U S C I I E 175

teoria che è chiamata tedesca — non perchè sia nata in Germania,

fu il francese Frere t che l 'avanzò — ma perchè venne sanzionata

dall 'autorità di due grandi tedeschi Niebuhr e Mommsen è si può

dire naufragata, come si deduce dal lavoro del Modestov, e solo si

sforza di sostenerla il Pais. La prima teoria invece che fornisce so­

lide prove e testimonianze (*) ha maggior credito e più seguaci (2).

Ma per quali vie vennero in Italia codesti Etruschi? per l 'Adria­

tico o pel Tirreno? e dove sbarcarono? a Spina presso le foci dei

Po come vogliono alcuni solitari, o fra il Tebro e l 'Arno come

suppone la maggior parte degli autori? 0 bisogna ammettere col

padre De-Cara due navigazioni dist inte: una anteriore appartenente

ai Pelasgi-Tessalici o proto-Pelasgi venuti per le vie dell 'Adriatico,

ed una posteriore appartenente agli Etruschi propriamente detti,

venuti per le vie del Tirreno?

La discussione su questo punto continua ancora e, salvo pochi,

quasi tutti sono concordi Dell' ammettere che gli Etruschi sieno

sbarcati sulle spiaggie del Tirreno. Il Brizio anzi dice che non vi

è dubbio che il terri torio compreso fra il Tevere e la Fiora (cuore

dell 'Etruria) sia stato per primo occupato dai Tirreni (Etruschi)

che poi si estesero sopra Roma ed il Lazio ( 3).

Vediamo ora i risultati delle ricerche antropologiche.

I dati che si sono raccolti sui crani etruschi sono molti, ma io

non posso utilizzare — per quel che riguarda la sistematica antro­

pologica — che quelli raccolti dal Sergi ( 4), essendo tanto le sue

osservazioni come le mie condotte con lo stesso metodo. Il Sergi

sui 27 crani del terri torio etrusco studiati da lui, trovò che 21

erano mediterranei e 5 eurasici, mentre i 15 studiati da me sono

tutti classificabili fra i mediterranei.

Come si spiega la presenza di questi due elementi l 'eurasico e il

mediterraneo nello stesso popolo?

(*) Esistono dati archeologic i , come t ip i di tombe, m u r a di c in ta delle ci t tà

e tnische, opere d ' a r t e e d ' indus t r i a , is t i tuzioni re l igiose e civili , costumi m u ­

l iebri e l ingue che ci por tano a l l 'Or ien te del l 'Asia Minore .

( 2) In I t a l i a : Brizio, Sergi , De-Cara, Pel legr in i e M i l a n i ; in F r a n c i a : Rougé,

R e i n a c h ; in I n g h i l t e r r a : Dennis ; in German ia : Lepsius, Th ie r sch , Cur t ius , Mil-

chhoefer, ecc.

( 3 ) Cfr. Ed. BRIZIO, Epoca preistorica in « S tor ia pol i t ica d ' I t a l i a », sc r i t t a da

una società di professori , pag . C X X X X I I I :

( 4 ) G. S E R G I , Studi di crani antichi, Atti Soc. R o m . di Antropologia, Voi. VII,

fesc. II. R o m a 1900.

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170 F. FllASSETTO

Bisogna innanzi tutto ricordare che quando gli Etruschi vennero

in Italia (VIII secolo av. Ci\), il terri torio che conquistarono era

occupato dagli Umbri, costituiti da due elementi etnici differenti:

l 'elemento mediterraneo primitivo od italico proveniente dall'Africa,

che prevaleva in numero, e Velemento invasore o secondario che era

l 'eurasico, proveniente dall'Asia e appartenente alla stirpe detta dai

linguisti indogermanica od aria (*). Ammesso questo, se nei sepolcri

etruschi troviamo tipi mediterranei dobbiamo distinguere quali sono

Italici etruschizzati o mescolati con gli Etruschi, e quali Etruschi;

mentre se troviamo tipi eurasici li determineremo come Arii etru­

schizzati, perchè se non fossero stati etruschizzati, ma si fossero

conservati Umbri, non avremmo potuto studiare i loro teschi che sa­

rebbero stati destinati, secondo il rito umbro, all 'incinerazione (?).

Ma distinguere Italici da Etruschi è cosa non facile apparte­

nendo entrambi ad una stessa stirpe (la mediterranea) e credo che

allo stato attuale delle nostre conoscenze questa distinzione sia, se

non impossibile, difficilissima. Ed io lascio il quesito al futuro non

senza però accennare che fra gli Etruschi si trovano, più spesso

forse che fra gli Italici, crani con grandi capacità e mandibole forti.

CONCLUSIONE.

La conclusione antropologica accennata che cioè gli Etruschi, in

Italia, fossero mescolati è confermata dai dati archeologici e lin­

guistici come si deduce dal seguente passo: « Se gli Etruschi pri­

mitivi, i Tirreni cioè al loro arrivo in Italia, sono gli inumati

( 1) P e r gl i archeologi , Italici sono quei popoli che costituiscono Velemento

invasore . Ora v ' è da chiedersi se una ta le denominazione sia esa t ta e se non

abbiano d i r i t to di essere ch iamat i Italici quel l i che occuparono per la p r ima

vo l ta la par te meridionale della penisola (che poi prese il nome di I ta l ia ) , i qual i

sono fratell i ca rna l i dei L igur i , Libi, Iberi , Sicul i , ecc. ( tu t t i medi ter ranei ) , e

che anche oggi costi tuiscono, dal la val le del Po in giù, l ' e lemento predominante .

( 2 ) Veramente vi sono dat i seri che fanno suppor re che gl i E t rusch i a r r iva ­

rono in I tal ia con la conoscenza del l 1 incinerazione appresa dai popoli che vive­

vano in Grecia accanto ad essi e che avevano ques to r i to insieme con quello

del la inumazione che però prevaleva. Dopo quest i fat t i possiamo affermare che

t u t t e le tombe ad incenerazione si debbono agl i Umbr i ? Secondo gli u l t imi dat i a r ­

cheologici par rebbe di no. (Cfr. GIUSEPPE P E L L E G R I N I , Tombe greche arcaiche ecc.

Monumenti antichi, Acc. Lincei , Voi . XIII , p u n t a t a 2 A , pag. 2 8 0 e segg. C. KARO

Tombe arcaiche di Cuma, ecc. Bull, di Pa le t . I ta l . Anno X X X , N. 1 - 3 Pa rma ,

L . Bat te i , 1 9 0 4 .

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CRANI RINVENUTI IN TOMBE ETRUSCIIE 177

delle necropoli etnische, bisogna convenire che essi non dovettero

costituire tutta la popolazione, che essi assorbirono molta parte del­

l 'elemento italico, [per noi umbro], e che tale fusione fu tanto per­

fetta da far si che ogni stazione etnisca contenesse abitanti delle due

stirpi, perchè non vi è quasi necropoli ove non appaiano sepolcri di

tipo italico a cremazione, insieme con sepolcri a fossa e a camera.

Tale fatto fu notato anche da altri , t ra i quali il MONTELIUS, che

spiega appunto ciò come indizio della mistione di elementi nella

nazione etnisca; e ciò troverebbe conferma nella lingua che sembra

infatti infarcita di parole italiche, pur conservando una struttura

grammaticale tu t t ' a l t ro che italica », (Cfr. L. Mariani, loc. cit. pa­

gina 35). Cfr. anche G. KARO, Tombe arcaiche di Cuma, 1. c.

IL

P R I N C I P A L I V A R I A Z I O N I A N A T O M O - A X T R O P O L O G I C H E

Spessore e pesantezza d e l l a o s s a .

Le ossa che cost i tuiscono i c ran i di ques ta collezione sono a lquanto leggere

e sot t i l i . Se ne eccet tuano i c ran i 1250/22 e 1251/23 che hanno ossa p iu t tos to

pesant i e spesse e che sono anche fra i più capaci : essi misurano nel par ie ta le

s in is t ro e lungo la loro regione mediale da mm. 5 a mm. 9 il cranio 1251/23,

e da 5 mm. a 10 mm. il cranio 1250/22. Gli a l t r i che ho potuto mi su ra re nello

stesso par ie ta le s in is t ro e sulla identica regione sono i crani 1243/15, 1247/19,

1249/21 e 1253/25 e misurano da 4 mm. a 8 mm.

La pesantezza dei c ran i è impossibile precisar la perchè sono incomplet i .

S u t u r e s i n o s t o s a t e .

Sutura coronalis. — Nei c rani n. 1236/8, 1237/9, 1246/18 ,1249/21 , 1251/23,

1252/24, la coronale è sa ldata nei suoi es t remi da ambo i l a t i è precisamente

dal lo stefanion al p te r ion .

Sutura sagittalis. — E sa lda ta completamente con lievi t racce qua e là nel

cranio 1246/18, con t r acce a l i 1 es t remità lambdica e bregmat ica nel c ranio 1254/26,

e con sole t r acce a l b regma e al terzo medio nel c ran io 1253/25. È saldata nel

suo q u a r t o poster iore o lambdico nel c ranio n. 1249/21 e nel la regione obelica

nei crani 1251/23 e 1244/16.

Sutura lambdoidca. — Nel cranio n. 1252/24, sono sa lda t i i */ 4 med ia l i ; nel

1249/21 ugualmente ma con lievi t racce .

Sutura sfeno-frontalis. — È sinostosata nei crani n. 1246/18, 1249/21, 1252/24.

Sutura sfeno-parietalis. — È sinostosata nei c rani n. 1246/18,1249/21 e 1252/24.

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178 F . F R A S S E T T O C R A N I R I N V E N U T I I N T O M B E E T R U R C H E 179

£Svitvi*•e soprannumerar ie Ossicini fontanellari

Regione de l la capsula encefal ica Regione

masce l l a re Regione de l l a capsula encefal ica

.2 v

ri JD OSSO OCCIPITALE

OSSO TEMPO li I L E

o s s o FRONTALE

o s s o MASCELLARE

FORME F T E B I C I A S T E U I C I

Nu

mer

o d

el

e se

sso

p

Sutura

squaino-condi-

loidea

Sutura

trans, squam.

occipitis

Sutura

apofisi ina­

sto id e a

Sutura

metopica

Sutura

infraorbitale

CRANICHE Pterico Metaptenco Asterico Epiasterico Proasterico u n i c i

Osservazioni

destra slnist. destra sinist. destra sinist. destra sinist. destra sinist. sstro sinist. destro sinist. destro sinist. destro sinist. destro sinist.

man 8 +

- - t t 31 5 Pentagon. subtil — - 5 X 2 — --

- - -1237 + - - - - M - X * dubbia - - - - - - 1 2 X 6 1 2 X 6 - - 3 asterici

epiasterici

1247 +

19 5

t t 11 » planuj 2 0 X 0

1243 +

U T 5

— — — — 9 t X X Beloide siculus . — — — — — — — —

1248 o 20 +

- - - - t 19 10 X X Beloides adriatici] - - - - - - - - - -

1245 +

17 - - _ - t t - 10 t

- -Ovoides rotundug

- - - - - - — - — —

^ 5 16

» latus. .

1254 +

"26 5 - - - - - - - 131 - - Ellips. sphyroidd - - - - - - - - -

1252 +

"24 5 - - - - — — — 15 t - > > — — — — ì o x i o 1 2 X 1 2 1 0 X 1 4 (?)

1 5 X 6 — — —

1249 + - - - -t t — 12 - — > cuneatus — — — — — — — — — — —

1 2 5 3 Q

25 " + - - 17 - — t — 15 — — > parvus. . — — — — — — — — — — —

1246 +

T8"5 - - 17 12 t t — 101 - — > eucampy 1 0 X 1 1

1250 + - - - X X - 10 t X X > magnus . — — — — — — 1 0 X 7 — — — —

1251 +

~23~° - 33 33 - - 12 t

- — > >

-grande

(?)

— - — 1 3 X 5 — — — 1 2 X 0 stefanico sinistro

1256 + " l 8 ~ 0 - _ - - - 12 t

- - » pelasgicu

- - - - — - - 1 7 X 1 4 - — — duplici

La lèttera t sostituisce la parola tracce.

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180 F . F R A S S E T T O

O s s i c i n i s u t u r a l i .

Lambdoidei. — Sono gli unici che abb iamo incontra to e sono tu t t i disposti

col maggior d iamet ro sagi t ta lmente, cioè a dire perpendicolarmente a i r andamento

della branca della su tu ra lambdoidea.

Cranio a. 1230/8. Ne ha uno ( 1 3 X 6 ) sito sul 3° super iore o lambdico

della branca destra .

Cranio n. 1247/11). Ne ha uno ( 2 4 X 1 0 ) sito fra il l imite del 3° sup. e

,T medio della branca s iu is i ra .

Cranio n. 1253/25). Ne ha uno (25 X 8) s i tuato nel terzo super iore della

b ranca des t ra .

Cranio 1240/21. Ne ha due sili a l l ' e s t remi tà del 3 " medio della branca s i ­

n i s t r a : di essi il supcriore misura inni. 2 1 X 5 , e F inferiore min. 1 8 X 3

Cranio n. 1251/23. No ha c i n q u e : duo a l l ' e s t r e m i t à della por / ione mediale

della branca s in is t ra e misurano il superiore inni, 1 0 X 5 e l ' infer iore mm. 1 0 X 3 ,

e t re occupant i quas i tu t ta la porzione media della b ranca des t r a ; di quest i u l ­

t imi il più g rande misu ra mm. 1 7 X 1 0 .

Cranio n. 1250/28. Ne ha parecchi nel terzo medio della in tera sutura .

Os o c c i p i t a l e .

Inion. — È poco pronunzia to in t u t t a la serie ed è ({nasi g labro nei c rani

n. 1230/8, 1250/22, 1249/21, 1256/28.

Toru$ occipitalis transversus (Kcher). — Esiste nei c ran i n. 1247/19 e 1151/23.

Nel p r imo, a l la es t remi tà s in is t ra del torus, in pross imi tà de l l ' ango lo aster ico

del l 'occipi ta le , esiste una esostosi grande come una nocciola e probabi lmente di

or ig ine sifilitica.

Opistion. — La regione opistiaca si mos t r a depressa con diametro maggiore

sag i t t a le ed a guisa di una fossetta occipitale mediana es terna, nei c ran i n. 1237/9,

1245/17, 1251/23 e 1252/24. Nei crani n. 1230/8, 1246/18 e 1247/19, questa fos­

setta è s epara ta dal la cresta occipi tale es te rna in due piccole fossette. Nel cranio

n. 1250/22 omotopo al la depressione accennata si ha un sollevamento de l l 'osso .

Nel c ranio n. 1252/24, sul la faccia cerebrale de l l ' op i s t ion , si no ta una conforma­

zione ossea a guisa di capezzolo l a rga 6 mm. e a l t a 5.

Tuberculum pharyngeum. — Esis te nei crani n. 1247/19 e 1251/21.

Dasioticum (Albrecht) . — È accennato nel c ranio n. 1247/19 per due inc isure

sui marg in i l a te ra l i del basioccipi tale (Incisura basioccipitalis).

Sinostosi d e l l ' a t l a n t e con l 'occipi te nel cranio n. 1253/25.

Os s p h e n o i d a l e .

Forame pterigo-spinoso de Civinini. — Esiste nel c ranio n. 1247/9 al la to de­

stro e mi su ra mm 3 X 2 : al la to s in i s t ro in questa regione è rot ta .

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C R A N I R I N V E N U T I IN T O M B E E T R U S C I I E 181

Os t e m p o r a l e .

Forame emissario squamoso sopra zigomatico poster iore nel cranio n. 1246/18.

Solco te mporo-frontale esterno. — È da ambo i l a t i nei crani n. 1236/8,

1237/9, 1245/17, 1246/18, 1248/20, 1252/24, 1253/25, 1256/28; è solo a dest ra nel

cranio n. 1244/16; solo a s in is t ra nel cranio n. 1243/15 (la par te des t ra c o r r i ­

spondente ò rot ta) , e nel cranio n. 1249/21. E assente nei c ran i 1247/19, 1250/22,

1251/23. In quan to al la sua posizione nel campo del tempora le ( squama t empo­

ral is) a l l ' infuor i del cranio n. 1249/21 in cui questo solco si t rova nella metà

mediale, nei r i m a n e n t i c rani r imane nel terzo poster iore.

Os p a r i e t a l e .

Foramen parietale. — Esiste da ambo i. la t i nei crani 1236/8, 1246/18,

1248/20, 1254/26; solo a s inis t ra nei crani 1237/9, 1249/21 ; solo a des t ra nei

c rani 1244/16, 1247/19, 1252/24: è assente nel c ran io 1245/17. Nel c r an io 1253/25

è unico , s i to sul lato s inis t ro e d is tante dal la sag i t ta le mm. 27. In questo stesso

cranio si nota u n ' a l t r o emissar io nella regione b regmat ica della sag i t t a le di­

stante da ques ta 13 mm. a s in is t ra e dal la b ranca coronale dello stesso lato,

mi l l imet r i 2.

Os f r o n t a l e .

Regione glabellare. — E proeminente nel c ran io 1251/23; è l iscia nei crani

1236/8, 1246/18, 1247/19: è come rigonfiata nei c ran i 1248/20 e 1252/24; è me­

fistofelica (cioè h a le creste sopraorb i ta l i ad accennato circonflesso rovesciato) nei

c ran i 1237/9, 1243/15, 1244/16,1245/17, 1249/21, 1250/22,1253/25,1254/26, 1256/28.

Solco som aorbitale laterale esterno. — Esiste nel c ranio n. 1236/8 al la to

s inis t ro e nel c ran io n. 1252/24 al la to destro e a l la to s in is t ro associa to al

canale f ronto- la tera le-es terno.

Nel cranio 1243/15 a l ivello del punto che separa il 5° super iore del la l inea

mediale del frontale (sito 4 mm. a des t ra di ques ta l inea) esiste un emissar io .

M a x i l l a .

Fossa canina. — Poco accentuata in t u t t a la se r ie ; è a lquanto evidente nel

c ranio n. 1243/15 e 1248/20.

Os z i g o m a t i c u m .

Processo marginale zigomatico. — E molto pronunzia to nei crani n. 1243/15,

1245/17, 1247/19; è leggero nei crani n. 1237/9, 1244/16, 1246/18, 1250/22, 1252/24,

1253 /25 ; è assente nei c ran i n. 1236/8 e 1248/20.

12

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182 F. F RAS SETTO

CONSIDERAZIONI.

Dai fatti raccolti in questa seconda parte risulta — come ebbi

già ad osservare altrove (]) — un maggior numero di variazioni

ed anomalie a carico della regione occipitale della capsula encefa­

lica. Di fatti :

1° La sutura soprannumeraria trovata con maggior frequenza

(eccettuandone la mastoidea e la metopica alla glabella che pos­

siamo dire normali, tanta è la loro frequenza) risulta la transversa-

squamae-occipitis che si trova nell 'area della squama dell'occipitale

e che divide la sua porzione connettiva dalla rimanente condrica.

2° Gli ossicini fontanellari più frequenti sono risultati gli

asterici e i lambdici, che giaciono, tanto gli uni che gli altri, agli

angoli dell'occipitale.

3° Gli unici ossicini suturali incontrati furono i lambdoidei

che si trovano alla periferia dei margini dello squama occipitale.

4° L'osso che ha presentato il maggior numero di variazioni

ed anomalie è l'occipitale.

Ora nasce spontaneo il domandarsi perchè tanta variabilità in

questa regione occipitale. Fra le tante cause che vi concorreranno

noi crediamo vi possano influire:

a) la cronologia di ossificazione della capsula encefalica che

come è noto avviene dall 'avanti al l ' indietro. E perciò quando il

frontale ed il parietale hanno raggiunto il loro completo sviluppo,

T occipitale ha ancora da raggiungerlo e quindi è naturale che offra

le testimonianze del ritardato sviluppo che si palesano con le suture,

gli ossicini soprannumerari e con al tre variazioni ed anomalie;

b) il numero dei centri di ossificazione dell'occipitale il quale

a parità di superficie ne conta più del frontale e del parietale;

c) la duplice origine (membranosa o secondaria, e condrica o

primaria) dei suddetti centri.

Bologna, Dicembre 1904.

(l) Crani moderni di Manfredonia, 1. c.