Costellazione Manga le stelle nel fumetto e nel cinema di ... · rimenti astronomici presenti...

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uante volte abbiamo ascoltato questa sigla? Inutile dirlo, ma non appena si sente il nome di Goldrake, nella nostra testa si accende una lampa- dina e, inevitabilmente, iniziamo a canticchiare la si- gla. Non importa quanti anni abbiamo, a quale ge- nerazione apparteniamo. Bene o male siamo stati tutti incantati dal mito del grande robot Goldrake, guidato da Actarus, che cerca con tutte le sue forze di combattere l’invasione dei nemici provenienti dalla lontana Vega. Che dire poi del Galaxy Express 999? Il famoso tre- no intergalattico che porta i passeggeri dalla Terra alla galassia di Andromeda, sostando in improbabi- li e inquietanti stazioni disperse nell’universo. Astronavi, viaggi spaziali, sistemi planetari lontani … che meravigliose e fantastiche avventure quelle dei fumetti! Magari ogni tanto, con un sorriso, ci sia- mo anche chiesti: «Ma chissà poi, se per davvero nei pressi di Vega esiste un sistema planetario? Potreb- be ospitare realmente la vita? E un viaggio spaziale nella nostra Galassia a bordo del Galaxy Express quanto sarebbe lungo?». Ebbene, lo scorso maggio per il ciclo di confe- renze mensili alla Specola di Bologna, ho cercato di rispondere a queste e a molte altre insolite doman- de con “Costellazione Manga”: un pomeriggio di di- vulgazione scientica d’eccezione, dedicato ai rife- rimenti astronomici presenti all’interno dei fumetti (manga) e dei cartoni giapponesi (anime). L’avventura divulgativa di “Costellazione Mangaprende il via nell’ottobre del 2011, in occasione del- la nona edizione dell’Ottobre Giapponese, manife- stazione che ha luogo nella Provincia di Ravenna, curata dall’Associazione per gli Scambi Culturali tra Italia e Giappone (ascig ). L’ascig si pone come obiettivo la promozione della cultura giapponese in tutte le sue varie sfaccettature, realizzando e curan- do mostre, eventi e rassegne, coinvolgendo il mag- gior numero di strutture ed enti della provincia. La prima conferenza si è tenuta nella cupola del Plane- tario di Ravenna e da allora, insieme al mio colla- boratore, Alessandro Montosi,1 abbiamo incomin- ciato a collezionare idee e informazioni dei più sva- riati manga ed anime, famosi o d’essai. Le storie nar- rate sono spesso di pura fantasia o di fantascienza, ma rappresentano un divertente e interessante spunto di partenza per porsi domande di sica e di astronomia e per imparare qualcosa di nuovo. Ciò che siamo riusciti a costruire, in tutti questi anni di lavoro, è uno spettacolo divulgativo che potesse condurre il pubblico attraverso un insolito universo: non solo un viaggio astrosico, per così dire, attra- verso la volta stellata, esplorando costellazioni, stel- le e galassie, ma anche un viaggio immaginario e fantastico, attraverso le originalissime avventure dei manga e degli anime del Sol Levante. In questo articolo cercherò di riprodurre (per quanto possibile su carta) il viaggio spaziale di “Co- stellazione Manga” guidandovi tra le più curiose e simpatiche tappe toccate durante la conferenza. Siete pronti a partire? Ovviamente, occorre ssare un punto di parten- za e Vega, della costellazione della Lira, fa al caso 32 Giornale di Astronomia · 2015, 1 1 Alessandro Montosi si è laureato al dams indirizzo cinema a Bologna, con una tesi dedicata a Goldrake. È uno dei maggiori esperti di anime e manga nel panorama italiano ed è autore di diversi libri e saggi sugli anime giapponesi, tra cui Ufo Robot Goldrake - Storia di un eroe nell’Italia degli anni Ottanta”. Collabora con diverse riviste online e ha realizzato workshop e rassegne sul cinema giapponese. Cura il blog alemontosi.blogspot.com. Q Costellazione Manga le stelle nel fumetto e nel cinema di animazione giapponese Daria Dall’Olio Onsala Space Observatory (Svezia) Vai! Distruggi il male, vai! Goldrake! Vai, contro i mostri lanciati da Vega! Vai, che il tuo cuore nessuno lo piega! … Fig. 1. Il robot Goldrake, protagonista dell’omonima saga realiz- zata da Go Nagai, impugna la famosa “alabarda spaziale” (© Toei Animation). Lo sfondo ritrae la galassia ngc 1232 eso). Giornale di Astronomia 1 2015.qxp_Impaginato 30/01/15 16:48 Pagina 32

Transcript of Costellazione Manga le stelle nel fumetto e nel cinema di ... · rimenti astronomici presenti...

uante volte abbiamo ascoltato questa sigla?Inutile dirlo, ma non appena si sente il nome di

Goldrake, nella nostra testa si accende una lampa-dina e, inevitabilmente, iniziamo a canticchiare la si-gla. Non importa quanti anni abbiamo, a quale ge-nerazione apparteniamo. Bene o male siamo statitutti incantati dal mito del grande robot Goldrake,guidato da Actarus, che cerca con tutte le sue forzedi combattere l’invasione dei nemici provenientidalla lontana Vega.

Che dire poi del Galaxy Express 999? Il famoso tre-no intergalattico che porta i passeggeri dalla Terraalla galassia di Andromeda, sostando in improbabi-li e inquietanti stazioni disperse nell’universo.Astronavi, viaggi spaziali, sistemi planetari lontani… che meravigliose e fantastiche avventure quelledei fumetti! Magari ogni tanto, con un sorriso, ci sia-mo anche chiesti: «Ma chissà poi, se per davvero neipressi di Vega esiste un sistema planetario? Potreb-be ospitare realmente la vita? E un viaggio spazialenella nostra Galassia a bordo del Galaxy Expressquanto sarebbe lungo?».

Ebbene, lo scorso maggio per il ciclo di confe-renze mensili alla Specola di Bologna, ho cercato dirispondere a queste e a molte altre insolite doman-de con “Costellazione Manga”: un pomeriggio di di-vulgazione scientifica d’eccezione, dedicato ai rife-rimenti astronomici presenti all’interno dei fumetti(manga) e dei cartoni giapponesi (anime).

L’avventura divulgativa di “Costellazione Manga”prende il via nell’ottobre del 2011, in occasione del-la nona edizione dell’Ottobre Giapponese, manife-stazione che ha luogo nella Provincia di Ravenna,curata dall’Associazione per gli Scambi Culturali traItalia e Giappone (ascig). L’ascig si pone comeobiettivo la promozione della cultura giapponese intutte le sue varie sfaccettature, realizzando e curan-do mostre, eventi e rassegne, coinvolgendo il mag-gior numero di strutture ed enti della provincia. Laprima conferenza si è tenuta nella cupola del Plane-tario di Ravenna e da allora, insieme al mio colla-boratore, Alessandro Montosi,1 abbiamo incomin-

ciato a collezionare idee e informazioni dei più sva-riati manga ed anime, famosi o d’essai. Le storie nar-rate sono spesso di pura fantasia o di fantascienza,ma rappresentano un divertente e interessantespunto di partenza per porsi domande di fisica e diastronomia e per imparare qualcosa di nuovo. Ciòche siamo riusciti a costruire, in tutti questi anni dilavoro, è uno spettacolo divulgativo che potessecondurre il pubblico attraverso un insolito universo:non solo un viaggio astrofisico, per così dire, attra-verso la volta stellata, esplorando costellazioni, stel-le e galassie, ma anche un viaggio immaginario efantastico, attraverso le originalissime avventure deimanga e degli anime del Sol Levante.

In questo articolo cercherò di riprodurre (perquanto possibile su carta) il viaggio spaziale di “Co-stellazione Manga” guidandovi tra le più curiose esimpatiche tappe toccate durante la conferenza.

Siete pronti a partire?Ovviamente, occorre fissare un punto di parten-

za e Vega, della costellazione della Lira, fa al caso

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1 Alessandro Montosi si è laureato al dams indirizzo cinema aBologna, con una tesi dedicata a Goldrake. È uno dei maggioriesperti di anime e manga nel panorama italiano ed è autore di

diversi libri e saggi sugli anime giapponesi, tra cui Ufo Robot Goldrake - Storia di un eroe nell’Italia degli anni Ottanta”. Collaboracon diverse riviste online e ha realizzato workshop e rassegne sulcinema giapponese. Cura il blog alemontosi.blogspot.com.

Q

Costellazione Manga le stelle nel fumettoe nel cinema di animazione giapponeseDaria Dall’OlioOnsala Space Observatory (Svezia)

Vai! Distruggi il male, vai! Goldrake!Vai, contro i mostri lanciati da Vega!Vai, che il tuo cuore nessuno lo piega! …

Fig. 1. Il robot Goldrake, protagonista dell’omonima saga realiz-zata da Go Nagai, impugna la famosa “alabarda spaziale” (© ToeiAnimation). Lo sfondo ritrae la galassia ngc 1232 (© eso).

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nostro, dato che in questi giorni di inizio autunno èancora ben visibile allo zenit. Vega naturalmente èanche il punto di inizio di tutta la saga di Ufo RobotGoldrake, personaggio creato dal disegnatore giap-ponese Go Nagai e dalla Toei Animation.

Goldrake è stato per così dire l’apripista degli anime nel nostro paese e al suo arrivo in Italia ha ge-nerato le più svariate reazioni.2 Ufo Robot Goldrakenarra la storia di Actarus e dei suoi amici che cerca-no di fermare, con l’aiuto del robot Goldrake, l’in-vasione operata da un popolo alieno. Questi malva-gi esseri provengono da Vega e vogliono sfruttare laTerra e tutte le sue preziose risorse rendendo schia-va la razza umana. Actarus e Goldrake sono ancheloro alieni e provengono da un pianeta che è statoprecedentemente attaccato e distrutto dagli abitan-ti di Vega. Miracolosamente fuggiti, riescono ad ap-prodare sulla Terra e ad organizzare la resistenzaterrestre.

I protagonisti hanno nomi fortemente legati adoggetti astronomici solo nella versione italiana. Ad

esempio Actarus è legato alla stella Arturo della co-stellazione del Boote, come il pastore che proteggee difende il suo gregge. Alcor prende il nome da unastella dell’Orsa Maggiore, gemella di Mizar che è ilprotagonista più piccino della serie animata. Venu-sia, la ragazza innamorata di Actarus, prende il no-me dal pianeta Venere.

Le curiosità astronomiche relative a questa sagasono innumerevoli, e per ragioni di spazio mi limi-to ad elencarne solo alcune.

Per prima cosa, è importante sapere che Vega riveste una grande importanza nell’astronomia, dalmomento che è stata a lungo impiegata per calibra-re gli strumenti osservativi e come riferimento perla misurazione della magnitudine delle stelle. È stata utilizzata come punto 0 del sistema fotometri-co ubv. Questa stella dista dalla Terra 25 anni luceed è un poco più grande e massiccia del Sole.

Dato che nella saga di Goldrake si nomina spessoil pianeta natale di Actarus, appartenente al sistemadi Vega, è interessante sapere che osservazioni, ese-guite sia con vari satelliti (iras e Spitzer per esem-pio) che con telescopi da terra, hanno individuato attorno a Vega alcuni elementi tipici di un sistemaplanetario simile al nostro. Uno di questi elementi èla presenza di un alone di polveri esteso alcuni mi-liardi di chilometri, dall’aspetto molto simile a quel-lo che si trova attorno al nostro Sistema solare (la“fascia di Kuiper”). Sono inoltre state misurate alcu-ne perturbazioni simili a quelle che il pianeta Gioveè in grado di produrre sul nostro Sole, cosa che ha indotto i ricercatori a stimare la presenza di alcunipianeti gassosi giganti, orbitanti attorno a Vega.

Nella costellazione della Lira troviamo anche lafamosa Nebulosa Anello (M57), una spettacolare ne-bulosa planetaria da non confondere assolutamen-te, nonostante il nome simile, con il sistema plane-tario cui abbiamo accennato sopra. Una nebulosaplanetaria è infatti il prodotto finale delle ultime fa-si della vita di una stella di massa medio-grande (da0,8 a 4 volte quella del Sole) che al termine della pro-

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2 Se siete curiosi di queste vicende, vi consiglio di leggere i sag-gi di Alessandro Montosi: Goldrake. Il primo robot non si scorda mai(collana “I love manga”, Editore Iacobelli, 2009) oppure Ufo RobotGoldrake. Storia di un eroe nell’Italia degli anni Ottanta (Coniglio Edi-tore, 2007). Sono reperibili in moltissime biblioteche, e offrono allettore una panoramica di ciò che avvenne con l’arrivo di Goldra-ke sui nostri piccoli schermi, tra gli anni Settanta e Ottanta. Unavalanga di polemiche, la grande maggioranza delle quali del tuttoinfondate, colpì il cartone animato, accusandolo di incitare i bam-bini alla guerra e di rappresentare storie e personaggi senza valo-ri morali. Basta guardare una puntata di Goldrake per accorgersidel contrario: ha sempre mandato messaggi positivi, valorizzandola pace, l’amore e il rispetto nei confronti del prossimo e della na-tura. I nemici da Vega hanno distrutto il loro pianeta con guerrenucleari e inquinamento; a questo si contrappone l’energia pulitae sicura utilizzata dai nostri eroi e dal robot Goldrake. I personag-gi non sono semplici stereotipi ma hanno un profilo psicologicoprofondo. Actarus è catapultato nel ruolo dell’eroe, ma non è unAchille furioso che ama la guerra. Lui sogna la pace e la serenitàdel suo pianeta che purtroppo è stato conquistato e distrutto dalmalvagio Re Vega. Actarus è l’unico superstite scampato al mas-sacro perché è riuscito a fuggire insieme a Goldrake.

Fig. 2. Un primo piano del robot Goldrake, in un fotogramma trat-to dalla sigla di chiusura del cartone animato (© Toei Animation).

Fig. 3. La doppia identità di Actarus, con e senza l’uniforme dacombattimento, in un fotogramma tratto dal cartone animato(© Toei Animation).

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pria evoluzione, in seguito ad una serie di reazionifisiche, espelle i propri strati esterni in una serie diesplosioni. Il gas eiettato forma una nube di mate-riale attorno alla stella genitrice, che si espande congrande velocità e genera la nebulosa planetaria. Lastella continua la sua evoluzione come nana biancanel centro della nube che ne diffonde la radiazione.A questo punto è facile capire che se c’era un siste-ma planetario, questo è andato distrutto molto pri-ma della fase di nebulosa planetaria.

E a proposito di curiosità ingegneristiche, che dicerto non mancano in questa saga con tutti questirobot giganti che si trasformano, vale la pena ricor-dare che il 13 febbraio del 2012, dalla base esa inGuyana francese, è stato lanciato un vettore (ungioiello di ingegneria quasi tutta italiana) che porta-va proprio il nome di vega (Vettore Europeo di Generazione Avanzata). vega aveva il compito diportare in orbita il suo carico di strumenti, tra cuiuno costruito dagli studenti dell’Università di Bolo-gna. Magari occorrerà ancora un po’ di tempo perraggiungere gli standard del grande robot Goldra-ke, ma sicuramente siamo sulla buona strada percostruire il “miracolo di elettronica”.

Per spostarci da Vega alla scoperta di altre zonedell’universo, facciamo finta di salire a bordo del tre-no spaziale di Galaxy Express 999, nato dalla fantasiadi Leiji Matsumoto.3 Questa saga narra di un futu-ro in cui la Terra è molto cambiata. I ricchi del pia-neta si sono costruiti un corpo meccanico in gradodi vivere per centinaia di anni, immune alle malat-tie e agli acciacchi. I più poveri invece abitano con-finati in tuguri, nella più misera povertà. Si sparge lavoce che in un pianeta lontano, nella galassia di An-dromeda, si possa ottenere un corpo meccanicogratuitamente. Il problema è trovare il denaro per ilcostosissimo treno intergalattico che vi ci porta: il

Galaxy Express 999. Iniziano così le avventure deidue protagonisti, il giovane Tetsuro e la sua miste-riosa guida Maetel, attraverso pianeti e sistemi stel-lari ignoti e bizzarri. In questo viaggio non abbiamoriferimenti astronomici precisi. Matsumoto inventabuona parte dei luoghi astronomici della saga, tran-ne alcune eccezioni come la galassia di Andromeda.

A bordo del Galaxy Express deviamo ora legger-mente la rotta, puntando verso la costellazione del-l’Orsa Maggiore, una delle più famose del nostroemisfero. Al suo interno troviamo il noto asterismodel Grande Carro che in Giappone è conosciuto co-me Hokuto shichi sei (“le sette stelle del Nord”).Quando si nomina Hokuto, gli appassionati di fu-metto giapponese pensano subito alla saga di Ken ilGuerriero (Hokuto no Ken in lingua originale), operadei maestri Buronson e Tetsuo Hara. Lo scenario diquesto manga vede il genere umano in pericolo poi-ché ha devastato il pianeta con guerre nucleari. Duemicidiali scuole di arti marziali sono in contrappo-sizione, quella di Hokuto e quella di Nanto: en-trambe per tradizione tramandano le loro tecnichedi combattimento solo ad alcuni prescelti. Se lascuola di Hokuto prende il nome dall’asterismo delGrande Carro, la scuola di Nanto è così chiamata daNanto roku sei (“le sei stelle del Sud”). Si tratta di ungruppo di stelle famoso in Giappone che fa partedella costellazione del Sagittario e ha una formamolto simile, anche se speculare, a quella del Gran-de Carro. Il giovane protagonista Ken è il discen-dente della scuola di Hokuto. Lo scopo di quest’ar-te marziale è garantire la pace e Ken è costretto aduna lunga lotta per poter finalmente riportare l’or-dine e la tranquillità in questo devastato futuro. Sulpetto porta delle cicatrici che rappresentano le stel-le di Hokuto e che gli procurano il soprannome di“uomo dalle sette stelle”. Durante il suo viaggio do-vrà anche combattere contro alcuni maestri dellascuola di Nanto rischiando più volte la vita. Il man-ga propone numerosi riferimenti al cinema di Bru-ce Lee, ma la storia di base risale a una vecchia leg-

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3 Leiji Matsumoto è autore di numerose saghe. Oltre a GalaxyExpress 999, una delle sue più famose creazioni è Capitan Harlock,recentemente uscito sul grande schermo in una versione 3D incomputer grafica.

Fig. 5. Immagine di apertura usata per la conferenza “Costella-zione Manga: le stelle nel fumetto e nel cinema di animazionegiapponese”. Il Galaxy Express 999 in viaggio attraverso lo spazio(© Leiji Matsumoto).

Fig. 4. Una “foto” di gruppo con tutti i protagonisti della saga diGoldrake (© Toei Animation).

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genda giapponese che narra le vicende di sette fra-telli, che per sete di potere mettono a ferro e fuocoil Giappone. Solo il più giovane di questi riuscirà afermare la guerra e a far riappacificare i fratelli incielo (rappresentati nel mito dalle sette stelle delGrande Carro).

A questo punto è bene ricordare che costellazioneha un significato molto più preciso di asterismo, per-ché identifica non solo le stelle, ma anche un’area dicielo che è fissata oggi dalla Unione Astronomica In-ternazionale. All’interno di una costellazione pos-siamo trovare uno o più asterismi. Gli asterismi avolte sono più facili da identificare o sono più notiper tradizione popolare (l’esempio più eclatante è si-curamente l’asterismo del Grande Carro all’internodella costellazione dell’Orsa Maggiore). Esistonoanche dei “macro” asterismi, che comprendono stel-le appartenenti a più costellazioni, come nel caso del“triangolo estivo” che raggruppa la già citata Vega(Lira), Deneb (Cigno) e Altair (Aquila).

Nella costellazione dell’Orsa Maggiore si trovanoanche interessanti oggetti astronomici come il si-stema binario composto dalle stelle Alcor e Mizar.Spesso le stelle ci appaiono vicine solo per effettoprospettico; nel caso di Alcor e Mizar, invece, ab-

biamo delle stelle doppie che sono nate insieme dal-la stessa nube protostellare e che, come una coppiadi gemelle, sono simili ma non completamenteidentiche. Assumendo, per esempio, una composi-zione chimica omogenea, basta una piccola diffe-renza nella massa della stella per avere una evolu-zione completamente diversa da quella della sorellacoeva!

Volgiamo verso la costellazione del Sagittario,dove troviamo il centro galattico. Guardando inquella direzione osserviamo le aree centrali dellaVia Lattea, ricche di ammassi di stelle, di nubi di pol-veri e gas dove si verifica con grande frequenza laformazione di nuove stelle. Possiamo immaginaredi essere seduti sul Galaxy Express 999 e di guardarefuori dal finestrino una di queste regioni. Che cosapotremmo osservare?

La protostella è inizialmente circondata da unaspessa nube, come una nebbia che ci impedisce divederla. La nube col passare del tempo (migliaia dianni, ma noi facciamo finta di vedere la sequenza invelocità) si fraziona in alcuni punti in cui le polverie i gas collassano per attrazione gravitazionale. Lagiovane stella inizia a formarsi e dalla nube buia ini-ziano a fuoriuscire le luci di una nuova travolgentealba. Le polveri e il gas rimasti si trovano ad orbita-

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Fig. 6. Un’immagine della copertina del fumetto Galaxy Express999, opera del maestro Leiji Matsumoto.

Fig. 7. Immagine di copertina del manga Hokuto no Ken (“Ken ilGuerriero” nella versione italiana). Sul petto del protagonista sonoben visibili le cicatrici che richiamano la forma del Grande Carro(© Buronson/Hara)

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re in un disco oppure vengono espulsi con violentigetti verso l’esterno. Nel disco iniziano a formarsipiccoli corpuscoli, i “planetesimi”, dovuti alla colli-sione di piccoli grani di polvere. Possiamo parago-nare il fenomeno all’azione di un aspirapolvere: igiovani pianeti che si vanno creando puliscono lospazio circostante, attirando su di sé i materiali perattrazione gravitazionale. Questa è probabilmentela fase più importante per l’origine della vita. Gra-zie a moderni strumenti come alma (un interfero-metro composto da più di 60 antenne in grado di lavorare simultaneamente) è stato possibile indivi-duare in queste zone di formazione stellare i mat-toncini base della vita: mi riferisco a molecole orga-niche complesse, come il glicolaldeide (uno deglizuccheri più semplici e un composto dell’rna) el’acido acetico. Quindi, ecco che l’esistenza di unaforma di vita aliena non è poi una possibilità così re-mota. Certo, le probabilità di incontrare una specieevoluta simile a noi rimane al momento pratica-mente nulla.

Dal Sagittario, una costellazione dello zodiaco,spostiamoci di nuovo nella fascia circumpolare, an-dando a toccare le costellazioni del Cigno, di An-dromeda, del Dragone e di Pegaso. A queste costel-lazioni fa riferimento la storia narrata da I cavalieridello zodiaco (in originale Saint Seiya), creata da Ma-sami Kurumada. Questo manga ha come protagoni-sti un gruppo di valorosi guerrieri fedeli alla deaAtena, protettrice dell’umanità, in lotta contro leforze oscure che minacciano la Terra. Ogni perso-naggio è legato a una costellazione attraverso l’ar-matura che indossa e i cavalieri dalle armature rap-presentanti i segni zodiacali sono i più potenti.Purtroppo, alcuni di loro sono corrotti e cercano diribaltare l’ordine terrestre. I protagonisti indossanole armature delle costellazioni del Cigno, di Andro-meda, del Dragone e di Pegaso. Le loro tecniche dicombattimento riflettono in alcuni casi caratteristi-che corrispondenti alle figure mitologiche e agli og-

getti astronomici presenti in queste costellazioni. ICavalieri dello Zodiaco inoltre presentano chiari nes-si alle tradizioni cinesi con riferimenti al taoismo.Per esempio, i nostri giovani eroi combattono il male ampliando le loro percezioni attraverso l’usodel “cosmo”, un settimo senso che permette di rag-giungere la conoscenza della propria interiorità edelle proprie possibilità ed aumentare anche la pro-pria forza.

Vediamo qualche curiosità relativa ad alcune di queste costellazioni.

La costellazione del Cigno è anche nota con il nome di “Croce del Nord”, in contrapposizione al-la famosa costellazione dell’emisfero australe (chedall’Italia non è visibile) “Croce del Sud”.

La sua stella più brillante, Deneb, segna il puntodella coda (il nome le viene da Dhanab che in arabosignifica coda). Albireo è la stella che indica la testaed è una stella doppia, come le già citate Alcor e Mi-zar. Nell’universo non è poi una cosa così insolitatrovare sistemi di stelle doppie o triple: per esempioSirio, altro grande protagonista del nostro cielo, visibile perlopiù in inverno vicino ad Orione è un sistema triplo.

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Fig. 8. Fotogramma tratto dal cartone animato I Cavalieri dello Zodiaco che ritrae Crystal, il cavaliere del Cigno, mentre si preparaa sfoderare uno dei suoi colpi segreti durante un combattimento.Si può notare alle sue spalle l’immagine della costellazione del Ci-gno e una croce luminosa, a ricordare la “Croce del Nord” (© SaintSaiya, Masami Kurumada).

Fig. 9. Immagine che ritrae uno dei protagonisti della saga I Cava-lieri dello Zodiaco. Il cavaliere in questo caso indossa l’armatura della costellazione di Pegaso, che possiede diversi richiami alla figura mitologica del cavallo alato. L’elmo, per esempio, ha la forma di una testa di cavallo e ai lati ha delle piccole ali. Sullo sfondo, la costellazione di riferimento che compare durante la lotta, quando il cavaliere si prepara ad usare la sua tecnica di combattimento (© Saint Saiya, Masami Kurumada).

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Vicino ad Albireo troviamo una famosa e parti-colare sorgente: Cignus X1. Questa è una delle pri-me sorgenti di raggi X studiate. Si tratta di un siste-ma binario dove l’emissione dei raggi X è dovuta adun fenomeno di “cannibalismo stellare”. Infatti, unadelle due componenti nel corso della sua evoluzio-ne è diventata un buco nero e si sta lentamente di-vorando la sorella.

La materia risucchiata viene attratta dal buco ne-ro e finisce in un grande disco di accrescimento, do-ve si trova compressa e surriscaldata, al punto da ini-ziare ad emettere radiazione di alta energia che noiosserviamo sotto forma di raggi X.

Ricordo infine che il Cigno è attraversato dallaVia Lattea e presenta molti altri oggetti astronomi-ci che si possono osservare anche con telescopiamatoriali come stelle variabili e altri sistemi doppi,oltre a nebulosità ed ammassi stellari con grandissi-ma densità di stelle.

La costellazione di Pegaso è facilmente riconosci-bile in cielo per la sua forma a quadrato. Dal puntodi vista astronomico Pegaso è assai famoso perchéattorno alla sua stella nota come 51 Pegasi ruota ilprimo pianeta extrasolare scoperto! Si tratta di unsistema composto da una stella molto simile al So-le, ma leggermente più vecchia, e di un pianeta di ti-po gioviano, ovvero molto grosso e gassoso.

Nella stessa porzione di cielo di Pegaso troviamoanche Andromeda, che ospita uno dei più famosi eaffascinanti oggetti del nostro emisfero: la galassiadi Andromeda, dalla forma a spirale, visibile anchead occhio nudo, molto simile per forma e dimen-sione alla nostra Via Lattea.

E, visto che siamo arrivati a parlare della nostra e dialtre galassie, vorrei soffermarmi sulla possibilità diun viaggio interstellare, che è anche il tema dell’ul-timo manga di cui vi parlerò in questo articolo. Il suotitolo è 2001 Nights ed è nato dalle chine di HoshinoYokinobu. Questo è un fumetto molto particolare,in quanto il protagonista di tutte le vicende non è il

“classico” eroe né un alieno nemico, ma è sempli-cemente l’Uomo. Tre volumi di storie brevi che rac-contano 400 anni di evoluzione spaziale del genereumano, dai primi passi a un possibile futuro verso lacolonizzazione dell’universo. Paure, sogni e la con-sapevolezza che, durante le missioni, là fuori nellospazio si è completamente soli, in balia di un qual-siasi piccolo evento o errore. Numerose sono le ci-tazioni di Kubrik e di famosi scrittori di fantascien-za come Clark: questo manga infatti richiama leatmosfere di 2001 Odissea nello spazio, indagando unviaggio nel cosmo non solo fisico ma anche psico-logico. Vi si trovano inoltre elementi che ricordanofilm come Matrix e Avatar, di cui si può dire essereun precursore. Chiaro è anche il riferimento allastruttura narrativa de Le mille e una notte, con le sto-rie brevi ed intense che raccontano episodi di vita edi viaggio verso lo spazio profondo. Per una raravolta all’interno di un fumetto, l’universo è in que-sto caso “lento”. Nessun inseguimento veloce, nes-suno sfrecciare di astronavi in battaglia, ma una len-ta e difficile conquista. Un Uomo che dopoquattrocento anni si accorge di non essere tagliatoper vivere nell’universo. Nonostante la costruzionedi colonie e l’idea di avere ancora nuovi mondi dascoprire, si sente lontano dal suo pianeta natale, edecide di farvi ritorno.

Noi siamo ancora alla fase iniziale dell’esplora-zione spaziale, in cui costruiamo e spediamo satelli-ti in orbita e sonde per comprendere il nostro Siste-ma solare. Diverse volte, in questi anni, abbiamoavuto l’occasione di essere aggiornati sullo statodella sonda Voyager 1, e recentemente si pensa siariuscita a raggiungere gli estremi del nostro Sistemasolare, in particolare la zona dell’eliopausa: il puntoin cui il vento solare incontra il mezzo interstellaree termina la propria corsa. Sono passati quasi 37 an-ni dal suo lancio, ha percorso circa 120 unità astro-nomiche, ovvero 120 volte la distanza dalla Terra al

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Fig. 10. Immagine che ritrae il Cavaliere del Drago, nella saga deI Cavalieri dello Zodiaco. L’armatura che indossa presenta chiari riferimenti alla creatura mitologica, a partire dall’elmo (© SaintSaiya, Masami Kurumada).

Fig. 11. I protagonisti della saga I Cavalieri dello Zodiaco. Ognuno diloro indossa un’armatura che è legata ad una costellazione: a par-tire da destra, vediamo il cavaliere di Pegaso, del Drago, del Cigno,di Andromeda e della Fenice. Alcuni degli elmi ritraggono le fat-tezze degli animali mitologici che rappresentano le costellazioni(© Saint Saiya, Masami Kurumada).

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Sole. La sua velocità è di circa 3,6 unità astronomi-che all’anno e, per uscire definitivamente dal terri-torio del Sole, oltre la Nube di Oort, dovrà percor-re almeno altre 63.240 unità astronomiche (1 annoluce): ci vorranno altri 17.500 anni (più o meno).Detto questo, diventa subito chiaro che percorreredistanze interstellari per raggiungere sistemi ester-ni al nostro è attualmente impossibile. La sonda Vo-yager si è fino ad ora comportata benissimo, andan-do ben oltre le più rosee aspettative, dato chenessuno nel 1976 si aspettava un funzionamento co-sì prolungato. Sulla sua superficie porta l’immaginedella specie umana e del Sistema solare ed è ad og-gi l’oggetto costruito dall’uomo che è arrivato piùlontano. Magari un giorno potremmo raggiunger-lo, avendo trovato, come racconta Hoshino in 2001

Nights, il segreto del motore a curvatura e dell’iper-spazio. Sorpassare i nostri limiti per aumentare laconoscenza dell’uomo: questo deve essere il nostroobiettivo, in una continua evoluzione e crescita.

Per concludere inoltro a tutti un invito e lo ri-volgo in particolare alle nuove generazioni. Non fermiamo mai la conoscenza, l’apertura mentale elo scambio di informazioni. Usiamo tutti i canali possibili, perché, come abbiamo appena visto, an-che attraverso i fumetti e i cartoni animati abbia-mo la possibilità di divulgare la scienza. Tutto som-mato ora, con tutte queste nozioni astronomiche,possiamo permetterci di immaginarci con un po’più di consapevolezza scientifica le vicende dei nostri eroi preferiti, senza ovviamente perdere ilgusto per il fanta-scientifico.

38 Giornale di Astronomia · 2015, 1

Daria Dall’Olio si è laureata in Astronomia a Bologna e al momento sta proseguendo gli studi in astronomia con unPhD presso l’Osservatorio Astronomico di Onsala (Svezia). Collabora da anni con l’arar e con il Planetario di Ravenna,organizzando eventi divulgativi astronomici. Tra le tante cose, è appassionata di cultura giapponese ed è membro deldirettivo dell’Associazione per gli Scambi Culturali fra Italia e Giappone di Ravenna. Ha pensato bene di unire la passione astronomica e quella per il Sol Levante in “Costellazione Manga”, progetto che ha realizzato insieme ad Alessandro Montosi.

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