COSA MI PIACE DELLA MIA SCUOLA? I BAMBINI DI IB LO ... · I protagonisti di questi disegni sono gli...

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II scuolaprimariamaestrepie COSA MI PIACE DELLA MIA SCUOLA? I BAMBINI DI IB LO RACCONTANO CON UN DISEGNO Oggi, 11 ottobre, dopo circa un mese dall’inizio della prima elemen- tare ho chiesto ai bambini della IB che cosa gli piacesse di più della nuova scuola e così mi hanno raccontato ciò che li ha emozionati in questi primi giorni di scuola. Per lasciare memoria delle loro parole abbiamo deciso di fare un disegno che rappresentasse le loro paro- le. I protagonisti di questi disegni sono gli amici ed il grande scivolo nel cortile dove i bimbi trascorrono l’intervallo dopo la mensa: la maggior parte dei bambini ha scelto, infatti, di disegnare un momento di gioco con i compagni: Gianni: La cosa che mi piace di più di questa scuola è quando uscia- mo in cortile. Alberta: Mi piace quando gioco con le mie amiche. Cristian: La cosa che mi piace di più è quando gioco con Piero sullo scivolo. Andrea: Mi piace quando usciamo nell’intervallo e gioco a basket con Mario e Giorgio. Piero: Mi piace quando gioco con i miei amici durante le ore di gin- nastica. Un altro momento molto rappresentato è quello del lavoro in classe: i bambini hanno scelto di disegnare l’aula con la maestra ed i com- pagni che lavorano: Riccardo: Il momento più bello è quando facciamo matematica. Simona: La cosa che mi piace di più di questa scuola sono le parole e i disegni dell’alfabeto murale. Paola: Mi piace quando lavoriamo in classe. Giorgia: Mi piace quando studiamo. Maestra Alessandra Gherla (I nomi indicati sono di fantasia) Giochiamo con i... puntini. Classe 4A L’esperienza è partita con la seguente domanda: cosa è il punto? I bambini hanno dato varie risposte: il punto è un segno..., il punto è un tondino..., il punto serve in italiano per chiudere una frase... Il punto è il più semplice segno che esista, molti sono gli usi che se ne fanno: viene utilizzato in geometria, in matematica, in italiano... Può il punto essere importante nell’arte? Diverse sono state le ipotesi descritte dai bambini… Si è allora passati a leggere quanto proposto dal labo- ratorio di arte e immagine allegato al libro di testo in uso alla classe: “Nell’arte il punto è molto importante. Due punti su di un foglio danno l’idea di una linea: con tre punti non allineati … si può già formare un triangolo… .” Si è poi proposto ai bambini questa immagine: Nel secondo intervento con la classe si sono osservate alcune opere create con la tecnica del PUNTINISMO A cosa serve allora il punto nell’arte? Il punto per i pittori aderenti alla corrente del “puntinismo” era un modo per ottenere ombre e chiaroscuri. La tecnica consiste nell’accostare piccoli punti di colore puro, cioè non mescolato con gli altri: questo faceva sì che osservando il quadro nel suo insieme i punti si mescolassero sulla retina consentendo di percepire un colore unico, ma con sfumature, ombre e luci differenti. Terza tappa del percorso è stata la realizzazione di vari sfondi paesaggistici ottenuti con questa tecnica. Maestra Laura Grassi VOLA SOLO CHI OSA FARLO Anche se nel nostro immaginario immediato, il volo delle aquile, il librarsi delle farfalle, lo svolazzare delle api ed il virare delle mongolfiere richiamano alla mente rasserenanti immagini di paesaggi incontaminati e di fiabeschi sfondi, non dobbiamo fermarci a questa prima impressione. Tutti questi ele- menti, accomunati dall’azione del volare, devono rappresentare la metafori- ca esigenza spirituale di sollevarsi dal quotidiano, non solo per fantasticare, ma anche per crescere. Per questo la nostra scuola, come dimostrano gli addobbi delle aule e dei corridoi, ha incentrato come tema dell’anno il volo, per portare nelle giovani menti dei concetti fondanti per la vita, quali: l’idea di migliorarci, non dimen- ticando, però, quanto la realtà comporti. Molte volte anche gli adulti desiderano allontanarsi col pensiero da tanti messaggi negativi che il quotidiano presenta e, se possibile, vorrebbero dilettarsi col pensiero in altre dimensioni. Non sono, quindi, solo i bambini a “volare” dal quotidiano e a sognare immagini incantate, giochi fantasiosi e festanti sorrisi di tanti coetanei. Il volo, in ogni tempo, è stato un evento fascinoso, con la sua dimensione protratta tra la terra ed il cielo, ma non privo di insidie e di rischi; basti pen- sare al volo di Icaro per fuggire dal labirinto. Questo mitologico evento è di per sé ricco di valenze contrastanti, perché ci addita contemporaneamente il valore della libertà e le conseguenze dell’imprudenza, per cui è necessario imparare a volare: non bastano solo delle ali, ma occorrono dei principi guida da seguire per poter raggiungere mete inaspettate. Il volo è un distacco dalla quotidianità ed è per le giovani menti un proiettar- si verso il fascino ed il pericolo della sommità. Pertanto, compito di noi in- segnanti è accompagnare con un lavoro metodico, serio e proficuo questa evoluzione, vivificando e temprando il carattere dei bambini. Questo si potrà verificare se le famiglie e la scuola sapranno camminare insieme ai piccoli sulla via della cultura, illuminata dalla fede e da una pro- fonda coscienza religiosa. Crescere è, dunque, volare, è pensare a cose meravigliose, è rendere straordinario il quotidiano, è affrontare con tenacia le difficoltà, per avviarsi con un sorriso verso il domani. Maestra Anna Fiorenzo cosa ti fa venire in mente? Tutti hanno risposto: “L’universo!”. Il punto è allora importante e a volte sono proprio i puntini a rappresentare qualche cosa. Dettaglio da La Parade di Georges-Pierre Seurat (1889). Notare i puntini di colori contrastanti usati nella tecnica tipica del puntinismo. Paul Signac “Vista di St-Tropez”, 1896,olio su tela, 65cm x 81cm, Musée de l’Annonciade, St-Tropez.

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COSA MI PIACE DELLA MIA SCUOLA?I BAMBINI DI IB LO RACCONTANO

CON UN DISEGNO

Oggi, 11 ottobre, dopo circa un mese dall’inizio della prima elemen-tare ho chiesto ai bambini della IB che cosa gli piacesse di più della nuova scuola e così mi hanno raccontato ciò che li ha emozionati in questi primi giorni di scuola. Per lasciare memoria delle loro parole abbiamo deciso di fare un disegno che rappresentasse le loro paro-le.I protagonisti di questi disegni sono gli amici ed il grande scivolo nel cortile dove i bimbi trascorrono l’intervallo dopo la mensa: la maggior parte dei bambini ha scelto, infatti, di disegnare un momento di gioco con i compagni:

Gianni: La cosa che mi piace di più di questa scuola è quando uscia-mo in cortile. Alberta: Mi piace quando gioco con le mie amiche.Cristian: La cosa che mi piace di più è quando gioco con Piero sullo scivolo.Andrea: Mi piace quando usciamo nell’intervallo e gioco a basket con Mario e Giorgio.Piero: Mi piace quando gioco con i miei amici durante le ore di gin-nastica.

Un altro momento molto rappresentato è quello del lavoro in classe: i bambini hanno scelto di disegnare l’aula con la maestra ed i com-pagni che lavorano:

Riccardo: Il momento più bello è quando facciamo matematica.Simona: La cosa che mi piace di più di questa scuola sono le parole e i disegni dell’alfabeto murale.Paola: Mi piace quando lavoriamo in classe.Giorgia: Mi piace quando studiamo.

Maestra Alessandra Gherla(I nomi indicati sono di fantasia)

Giochiamo con i... puntini. Classe 4AL’esperienza è partita con la seguente domanda:

cosa è il punto?

I bambini hanno dato varie risposte: il punto è un segno..., il punto è un tondino..., il punto serve in italiano per chiudere una frase...

Il punto è il più semplice segno che esista, molti sono gli usi che se ne fanno: viene utilizzato in geometria, in matematica, in italiano...

Può il punto essere importante nell’arte?

Diverse sono state le ipotesi descritte dai bambini… Si è allora passati a leggere quanto proposto dal labo-ratorio di arte e immagine allegato al libro di testo in uso alla classe:

“Nell’arte il punto è molto importante. Due punti su di un foglio danno l’idea di una linea:

con tre punti non allineati … si può già formare un triangolo… .”

Si è poi proposto ai bambini questa immagine:

Nel secondo intervento con la classe si sono osservate alcune opere create con la tecnica del PUNTINISMO

A cosa serve allora il punto nell’arte?

Il punto per i pittori aderenti alla corrente del “puntinismo” era un modo per ottenere ombre e chiaroscuri. La tecnica consiste nell’accostare piccoli punti di colore puro, cioè non mescolato con gli altri: questo faceva sì che osservando il quadro nel suo insieme i punti si mescolassero sulla retina consentendo di percepire un colore unico, ma con sfumature, ombre e luci differenti.

Terza tappa del percorso è stata la realizzazione di vari sfondi paesaggistici ottenuti con questa tecnica.

Maestra Laura Grassi

VOLA SOLO CHI OSA FARLOAnche se nel nostro immaginario immediato, il volo delle aquile, il librarsi delle farfalle, lo svolazzare delle api ed il virare delle mongolfiere richiamano alla mente rasserenanti immagini di paesaggi incontaminati e di fiabeschi sfondi, non dobbiamo fermarci a questa prima impressione. Tutti questi ele-menti, accomunati dall’azione del volare, devono rappresentare la metafori-ca esigenza spirituale di sollevarsi dal quotidiano, non solo per fantasticare, ma anche per crescere.Per questo la nostra scuola, come dimostrano gli addobbi delle aule e dei corridoi, ha incentrato come tema dell’anno il volo, per portare nelle giovani menti dei concetti fondanti per la vita, quali: l’idea di migliorarci, non dimen-ticando, però, quanto la realtà comporti. Molte volte anche gli adulti desiderano allontanarsi col pensiero da tanti messaggi negativi che il quotidiano presenta e, se possibile, vorrebbero dilettarsi col pensiero in altre dimensioni. Non sono, quindi, solo i bambini a “volare” dal quotidiano e a sognare immagini incantate, giochi fantasiosi e festanti sorrisi di tanti coetanei.Il volo, in ogni tempo, è stato un evento fascinoso, con la sua dimensione protratta tra la terra ed il cielo, ma non privo di insidie e di rischi; basti pen-sare al volo di Icaro per fuggire dal labirinto. Questo mitologico evento è di per sé ricco di valenze contrastanti, perché ci addita contemporaneamente il valore della libertà e le conseguenze dell’imprudenza, per cui è necessario imparare a volare: non bastano solo delle ali, ma occorrono dei principi guida da seguire per poter raggiungere mete inaspettate.Il volo è un distacco dalla quotidianità ed è per le giovani menti un proiettar-si verso il fascino ed il pericolo della sommità. Pertanto, compito di noi in-segnanti è accompagnare con un lavoro metodico, serio e proficuo questa evoluzione, vivificando e temprando il carattere dei bambini.Questo si potrà verificare se le famiglie e la scuola sapranno camminare insieme ai piccoli sulla via della cultura, illuminata dalla fede e da una pro-fonda coscienza religiosa. Crescere è, dunque, volare, è pensare a cose meravigliose, è rendere straordinario il quotidiano, è affrontare con tenacia le difficoltà, per avviarsi con un sorriso verso il domani.

Maestra Anna Fiorenzo

cosa ti fa venire in mente?

Tutti hanno risposto: “L’universo!”.

Il punto è allora importante e a volte sono proprio i puntini a rappresentare qualche cosa.

Dettaglio da La Parade di Georges-Pierre Seurat (1889). Notare i puntini di colori contrastanti usati nella tecnica tipica del puntinismo.

Paul Signac“Vista di St-Tropez”,

1896,olio su tela, 65cm x 81cm,

Musée de l’Annonciade, St-Tropez.