Cosa è l’Osservatorio
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Cosa è l’Osservatorio
L’Osservatorio sulle donne in difficoltà e vittime di violenza è la sede individuatadal regolamento per raccogliere e sistematizzare le conoscenze prodotte dall’operatività dei centri e sviluppare scambi culturali con enti di ricerca locali, nazionali, internazionali attinenti alla missione di Solidea (art.2 comma2, lett.H del regolamento).
Compiti dell’Osservatorio:- gestione di una banca dati attraverso la raccolta sistematica di informazioni a fini statistico-scientifici;- conduzione di studi e ricerche orientati alla progettazione, l’intervento, il monitoraggio e la valutazione;- formazione- produzione e diffusione di pubblicazioni
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Le pari opportunitànella Costituzione
Italiana
La legislazione nazionale
La normativa regionale
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IndiceLa normativa
Consigli utili“Inviaci le tue domande e un esperto risponderàin forma anonima sul forum degli utenti”
Costituzione della Repubblica ItalianaPari opportunità Testo integrale
Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
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Art. 31 La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.
Art. 37 La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore.Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.
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Art. 51 Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge.(omiss)Chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.
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Normativa nazionale: aree tematiche
Violenza sulle donne
Famiglia e infanzia
Lavoro
Disabilità ed handicap
Istruzione e formazione
AbitazioneImmigrazione
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Violenza sulle donne
Area tematica Riferimenti normativi
Violenza sulla donne
Legge n°66/1996, "Norme contro la violenza sessuale“
Legge n°154/2001, "Misure contro la violenza nelle relazioni familiari“ scheda
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Immigrazione
Immigrazione Legge n° 269/1998 "Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitu'" scheda
Legge n°228/2003. "Misure contro la tratta di persone". scheda
Testo Unico n° 286 del 25 luglio 1998 disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero scheda
Legge n° 189 del 30 luglio 2002 (Bossi-Fini) "Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo" scheda
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Abitazione
Abitazione Legge 431/98, “Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo” scheda
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Istruzione e formazione
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Istruzione e formazione Legge n°144 del 1999 “Misure in materia di investimenti, delega al governo per il riordino degli incentivi all’occupazione e della normativa che disciplina l’INAIL, nonché disposizioni per il riordino degli enti previdenziali”
Legge n°53 del 2003, “Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale”
Lavoro
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Lavoro Legge n°903 del 1977, “Parità di trattamento fra uomini e donne in materia di lavoro” scheda
Legge n° 125 del 1991, “Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro” scheda
Legge n° 215 del 1992, “Azioni positive per l’imprenditoria femminile” scheda
Famiglia e infanzia
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Famiglia e infanzia Legge n°285 del 1997, “Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”
Legge n°448 del 1998, “Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo”
Legge n°328 del 2000, “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, la 328 del 2000
Disabilità ed handicap
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Disabilità ed Handicap Legge n°104 del 1992, "Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” scheda Legge n°68 del 1999, “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” scheda
Scheda sinteticaLegge n. 154 del 2001
Misure contro la violenza nelle relazioni familiari
Scopo ed obiettivi della legge
Beneficiari
Benefici/servizi previsti
Requisiti per accedere ai benefici
Soggetti erogatori
Documentazione necessaria
Altre osservazioni
Commento alla legge
Altre norme collegate
Giurisprudenza
Domande più frequenti
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Normativa regionale
Abruzzo Toscana Lombardia
Basilicata
Calabria
Campania
Puglia
Molise
Sardegna
Sicilia
Lazio
Marche
Umbria
Emilia Romagna
Friuli Venezia-Giulia
Liguria
Piemonte
Trentino Alto-Adige
Veneto
Valle d’Aosta
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Normativa regione Lazio: aree tematiche
Violenza sulle donne
Famiglia e infanzia
Lavoro
Disabilità ed handicap
Istruzione e formazione
Abitazione
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Violenza sulle donne
Area tematica Riferimento normativo
Violenza sulla donne L. R. n°64/1993 “Norme per l’istituzione di centri antiviolenza o case rifugio per donne maltrattate nella regione Lazio”Scheda
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Scheda sinteticaLegge n. 154 del 2001
Misure contro la violenza nelle relazioni familiari
Scopo ed obiettivi della legge
Soggetti destinatari/ Beneficiari
Pene applicabili
Benefici/servizi previsti
Requisiti per accedere ai benefici/Condizioni di applicabilità della legge
Soggetti erogatori/Organi giurisdizionali competenti
Documentazione necessaria
Altre osservazioni
Commento alla legge
Altre norme collegate
Giurisprudenza
Domande più frequenti
Istruzione e formazione
Istruzione e formazione POR del Lazio - azioni formative a titolarità della Regione Lazio, finanziate dal Fondo Sociale Europeo nel quadro del Programma Operativo dell’Obiettivo 3
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Abitazione
Abitazione L. R. del Lazio n°12 del 1999 “Disciplina delle funzioni amministrative regionali e locali in materia di edilizia residenziale pubblica.”
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Lavoro
Lavoro L. R. n°51 del 1996, “Interventi a sostegno dell’imprenditoria femminile nella regione Lazio”
L. R. n° 29 del 1996, “Disposizioni regionali per il sostegno all’occupazione”
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Famiglia e infanzia
Famiglia e infanzia L. R. n°32 del 2001, “Interventi a sostegno della famiglia”
L. R. n°10 del 2002, “Interventi a sostegno della famiglia per l’accesso alle opportunità educative nella scuola dell’infanzia”
L. R. n°42 del 2003, “Interventi a sostegno della famiglia concernenti l’accesso ai servizi educativi e formativi della prima infanzia”
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Disabilità ed handicap
Disabilità ed Handicap L. R. n°19 del 2003, “Norme per il diritto al lavoro delle persone disabili”
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Banca dati dell’Associazionismo
Banca dati dei servizi sociali del territorio
Banca dati del Volontariato
Banca dati delle Cooperative Sociali
La mappa dei servizi
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Banca dati dei servizi sociali del territorio
Area Servizi Area Strutture Area Progetti
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LINK ALLA BANCA DATI DELLA PROVINCIA
Comune Ladispoli
Distretto
Cerca
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Banca dati dei servizi sociali del territorio:Area Servizi
Denominazione Accoglienza notturna Assistenza economica Assistenza domiciliare
Target popolazione Madre/bambino famiglia immigrati
Denominazione: Casa XXXXIndirizzo: Via YYYYYComune: MontelibrettiDistretto:Telefono: 06/9876543Fax:E-mail:Attività: Ospitalità donne in difficoltà
Denominazione: Casa Famiglia XXXXXXIndirizzo: Via RRRRRRRRComune: LadispoliDistretto:Telefono: 06/122333444Fax:E-mail:Attività: Ospitalità donne con bambino
Risultato della ricerca
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Comune Ladispoli
Distretto
Attività Attività culturali a tutela della donna Attività per donne immigrate Tutela diritti delle donne
Banca dati Associazionismo
Cerca
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Denominazione: Associazione XXXXXIndirizzo: Via YYYYYComune: MontelibrettiDistretto:Telefono: 06/9876543Fax:E-mail:Attività: Tutela diritti donne
Denominazione: Asssociazione YYYYYIndirizzo: Via RRRRRRRRComune: LadispoliDistretto:Telefono: 06/122333444Fax:E-mail:Attività: attività per donne immigrate
Risultato della ricerca
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Comune Ladispoli
Distretto
Ambiti attività EducativoSocio-assistenziale Tutela e promozione dei diritti
Banca dati del Volontariato
Cerca
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Attività specifiche Tutela dirittiTutela donne Maternità/infanzia Tutela salute
Denominazione: Associazione XXXXXIndirizzo: Via YYYYYComune: MontelibrettiDistretto:Iscrizione all’albo: Telefono: 06/9876543Fax:E-mail:Ambiti attività: Tutela e promozione dirittiAttività specifiche: Tutela donne
Denominazione: Associazione YYYYYIndirizzo: Via RRRRRRRRComune: LadispoliDistretto:Iscrizione all’albo:Telefono: 06/122333444Fax:E-mail:Ambiti attività: attività per donne immigrate
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Sistema Indicatori
Indicatori di contesto
Demografico
Sociale
Economico
Sanitario
Territorio
Indicatori per soggetti
Donne vittime di violenza
Donne sole con bambino
Donne immigrate
Donne disabili
Focus tematici
Da valutare nel corso dellosviluppo del progetto
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Metadati su indicatori di contesto demografico
Pagina introduttiva sulleinformazioni contenute in questa
area dell’Osservatorio: saranno indicate lefonti dei dati, eventuali convenzioni con enti
di ricerca, il valore dei dati di contesto rispetto all’oggetto specifico di studio
dell’Osservatorio.
Indicatori di contesto demografico
Seleziona oggetto Classificazioni disponibili
Residenti
Famiglie
Dinamica demografica
Immigrati stranieri
Struttura per età, genere, stato civile elivello di istruzione
Caratteristiche familiari e nuclei familiari (donne single, donne sole con bambino…)
Natalità, mortalità, fecondità, nuzialità,divorzialità, etc…
Nazionalità, sesso, composizione nuclei familiari residenti
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Indicatori di contesto demografico: Residenti
Elenco indicatori
Residenti per genere e classi di età 2003Residenti per genere e classi di età (quinquennali) 2001 2002 2003 2004 disp. Residenti per genere e stato civile 2001 2002 2003 2004 disp.Residenti per genere e titolo di studio 2001 2002 2003 2004 disp.Residenti per genere, classi di età e stato civile 2001 2002 2003 2004 disp.Indice di dipendenza della popolazione anziana 1999 2000 2001 2002 2003 disp.Età media al matrimonio (pon=derata per i tassi di nuzialità) 1999 2000 2001 2002 2003 disp.Numero medio di figli per donna 1999 2000 2001 2002 2003 disp.
Anni disponibili
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Seleziona nuovo oggetto
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Trend
Scheda indicatore
Fonte: Dati di anagrafe
Scheda fonte
Definizioni/Glossario
Avvertenze
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Seleziona nuovo indicatore
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Seleziona nuovo oggetto
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Grafico
Residenti per genere e classi di età, provincia di Roma, Anno 2003
Classi di età
Provincia di ROMA
Maschi Femmine
0-19 19,79 17,14
20-24 5,63 4,95
25-29 7,11 6,52
30-34 8,57 8,03
35-39 9,08 8,55
40-44 8,23 7,85
45-49 7,07 6,89
50-54 6,40 6,47
55-59 6,26 6,48
60-64 5,94 6,35
65-69 5,38 5,87
70-74 4,45 5,23
75+ 6,10 9,66
100
Piramide età, Provincia di Roma, Anno 2003
-10 -5 0 5 10
0-45-9
10-1415-1920-2425-2930-3435-3940-4445-4950-5455-5960-6465-6970-7475-7980-8485-89
90+
F
M
Residenti per genere e classi di età, provincia di Roma, Anno 2003
Fonte: Dati di anagrafe
510
Grafico
Indice di dipendenza della popolazione anziana: Questo indice è costruito calcolando la popolazione anziana (con età superiore a 65 anni) rispetto alla popolazione in età da lavoro compresa tra i 16 e 64 anni. E’ una misura standard per calcolare gli effetti delle trasformazioni demografiche, sta ad indicare il carico della popolazione dipendente da mettere in relazione alle politiche sui programmi previdenziali.Età media al matrimonio (ponderata con tassi specifici di nuzialità): indicatore calcolato con riferimento al luogo in cui il matrimonio è avvenuto e non alla residenza degli sposi.
Definizioni/glossario
Indicatori di contesto socialeSeleziona oggetto Classificazioni disponibiliIstruzione
Lavoro e occupazione
Disagio familiare
Protezione sociale
Previdenza
Asili nido, scuole materne, scuole elementari, scuola secondaria, iscrizioni, servizi bus e mensa, docenti, barriere architettoniche, dispersione e abbandono scolastico
Condizione occupazionale (disoccupazione e inoccupazione), lavoro precario e atipico, formazione e riqualificazione professionale, differenze di genere nei salari e nelle opportunità sul mercato del lavoro
Condizione abitativa, livelli degli affitti e dei prezzi degli alloggi in compravendita, sfratti, residenza sociale pubblica, erogazione contributi per l’affitto, caratteristiche delle abitazioni
Sussidi sociali, servizi socio-assistenziali, assistenza socio-sanitaria integrata, centri di accoglienza, presidi socio-Assistenziali, consultori familiari
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Beneficiari e importi prestazioni pensionistiche
Indicatori di contesto economico
Seleziona oggetto Classificazioni disponibili
Disagio economico Livelli di reddito, sofferenze bancarie, tassi di insolvenza
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Indicatori di contesto sanitario
Seleziona oggetto Classificazioni disponibili
Servizi sanitari
IVG, Aborti spontanei
Accesso ai servizi sanitari, ricoveri ospedalieri per grandi gruppi di diagnosi, per regimi di ricovero, attività e personale delle strutture sanitarie
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Fecondità femminile, IVG e aborti spontanei, nati/mortalità infantile, cesarei, malformazioni congenite, stime incidenza/prevalenza Down Syndrome
Indicatori di contesto territoriale
Seleziona oggetto Classificazioni disponibili
Territorio
Spazi verdi, aree Attrezzate
Superficie e densità
Da verificare
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Indicatori sulle Donne Vittime di Violenza
Seleziona oggetto Classificazioni disponibili
Auspicabile la collaborazione con l’Istat impegnato in una nuova rilevazione sul fenomeno in oggetto
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Scheda fonte
Descrizione dell’indagine
Definizioni adottate
Classificazioni adottate
Unità di rilevazione/analisi
Periodicità rilevazione
Ente responsabile
Tipo indagine
Profondità dello storico
Livello minimo di aggregazione dei datidivulgati o divulgabili
Tipologia informazioni disponibili di rilevanza per l’Osservatorio
Elenco indicatori
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Elenco ambiti tematici
Rete dei servizi sul territorio
Situazioni di violenza “Confidenze….”
La normativa
Assistenza minori
Sussidi sociali e contributi
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Area tematica di interesse
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Bianchi
E-mail [email protected]
Nick-name giorghi
Sussidi sociali e contributi
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Spazio Pubblicazioni
2006 (Ipermedia)
2000200220032005
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Volumi tematici: Anno 2000
- Censis - Commissione Pari Opportunità Regione Campania, “Il disagio femminile in Campania: le risposte delle amministrazioni locali”, 2000.
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Volumi tematici: Anno 2002
- Fondazione Zancan, Caritas Italiana, “Cittadini invisibili”, Feltrinelli, Milano, 2002.
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Volumi tematici: Anno 2003
- Carchedi F. (a cura di), “Il lavoro servile e le nuove schiavitù”, FrancoAngeli, Milano, 2003- Gruppo donne e giustizia di Modena, “La fotografia della condizione e delle richieste delle donne nei dati del 2003”, www.vitadidonna.it .- Lattanzi M. (a cura di), “Il lato oscuro delle relazioni interpersonali”, Ediservice, Roma, 2003.- United Nations, “World Report on violence and health 2002”, UN, New York, 2003.
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Volumi tematici: Anno 2005
-Eures, “La qualità della vita delle donne nella provincia di Roma”, 2005.- Sgritta, Deriu, “La città presente” Povertà, esclusione, disagio e politiche sociali, Rapporto su Roma 2005, Caritas Diocesana di Roma, FrancoAngeli, 2005.
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Link utili
http://www.vitadidonna.ithttp://www.telefonorosa.ithttp://www.arcidonna.ithttp://www.pariopportunita.gov.ithttp://www.retepariopportunita.ithttp://www.salutementaledonna.ithttp://www.asp.ithttp://www.didaweb.ithttp://www.volontariato.lazio.ithttp://www.risorsedonne.ithttp://www.osservatoriodonna.igol.it/news/default.asp#duehttp://www.italiadonna.it/lavoro/links.htmhttp://www.vitaminadonna.ithttp://www.equalsam.nethttp://LinkLavoro.ithttp://www.assila.ithttp://www.domanidonna.ithttp://www.iris-asbl.orghttp://www.osservatoriodonna.igol.it
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Link utili
http://www.netescapeinitaly.com/donneisohttp://www.donnebusiness.comhttp://www.dols.nethttp://www.cgil.it/tisac.sanpaolo/alfabeto/norme.htmlhttp://www.coldiretti.it/enti/MovimentoFemminile/index.htmlhttp://www.geco.it/uillazio/pariopp.htmhttp://www.geocities.comhttp://www.igol.it/donnehttp://www.women.it/http://www.women.it/lavoro/view.htmhttp://www.sportellodonna.orghttp://www.donne-impresa.nethttp://www.pegacity.i/donna/case/3181/index.htmhttp://www.ulisse.it/~cdlc/http://www.donnalavoro.ticonuno.it/http://www.jobonline.it/telejob/planet1a.htmhttp://Space.tin.it/associazioni/mariolbu/http://www.virgilio.it/canali/donne/index.htmlhttp://www.mondolavoro.com
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Area Riservata
Nome utente Solidea
Password donne
entra
Profilo operatore
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Area Riservata
Benvenuto nell’Intranet di Solidea!
Inserimento dati
DataWarehouse
Web-Forum operatori
log-off
Nomi
Cognomi
Nazionalità
Data di nascita
Maria
Rossi
Italiana
11/07/1933
Cerca
Data registrazione __/__/____
Codice utente ………………..
log-off
Area Riservata: Inserimento dati
Reset
Non esiste nessun utente con queste caratteristiche
Introduci il nuovo utente Ripeti la ricerca
Area Riservata: Inserimento dati
log-off
Box di riepilogo
E’ stata aperta la posizione utente di:MariaRossiItalianaData di nascita 11/07/1933Codice utente: 1234/120/I/2005Apri la cartella sociale
Nuova ricerca log-off
Area Riservata: Inserimento dati
Riepilogo posizione utente1234/120/ITA/2005
Cartella sociale - Aggiornamenti
Cartella sociale – Primo ascolto
Scheda telefonate: aggiorna
Cartella sociale dell’utente 1234/120/ITA/2005
Area Riservata: Inserimento dati
log-offNuova ricerca
Scheda telefonate: apri
Torna alla homepage dell’Intranet
Archivio telefonate: apri nuovo
Data telefonata__/__/______/__/______/__/____
Nome: Maria Cognome: Rossi Sesso:
Nazionalità: Italiana Età: 72
Operatrice___________________________________________________________________________
Stato civile (elenco) Figli Sì |__| No |__|
Occupata Sì |__| No |__|
Inviante (elenco)
Richieste
Torna alla cartella sociale log-offNuova ricerca
Archivio richieste telefoniche
__/__/____ __/__/____ ………………. ……………….
Richiesta 1
Richiesta 2
Richiesta 3
Richiesta 4
Richiesta 5
Richiesta 6
……………… ……………….. ………………..
Torna alla cartella sociale log-offNuova ricerca
Archivio telefonate: aggiornamenti
Data telefonata03/06/200507/07/2005__/__/______/__/______/__/____
Nome: Maria Cognome: Rossi Sesso: F
Nazionalità: Italiana Età: 72
Operatrice_Gianna Viola______________Teresa Gialli________________________________________________________________________________________
Stato civile (elenco) Figli Sì |__| No |__|
Occupata Sì |__| No |__|
Inviante (elenco)
Richieste
Torna alla cartella sociale log-offNuova ricerca
Archivio richieste telefoniche
03/06/2005 07/07/2005 ………………. ……………….
Richiesta 1 x
Richiesta 2 x
Richiesta 3 x x
Richiesta 4 x
Richiesta 5 x
Richiesta 6
……………… ……………….. ………………..
Torna alla cartella sociale log-offNuova ricerca
Cartella sociale: primo ascolto
Scheda anagrafica
Scheda sociale
Scheda analisi bisogni
Scheda interventi
Informazioni sullo stato diSalute e giudiziarie
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Cartella sociale: aggiornamenti
Scheda anagrafica
Scheda sociale
Scheda analisi bisogni
Scheda interventi
Informazioni sullo stato diSalute e giudiziarie
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Riepilogo posizione utente: 1234/120/I/2005
Nome: Maria Cognome: Rossi
Nazionalità: Italiana Cittadinanza : Italiana Sesso: F Età: 72
Residenza: __Via Gioia, 33__________________________ Città____Roma__________
Prov.__RM___
Stato civile: coniugata Figli |_1_| di cui minori |__|
Titolo di studio: licenza scuola media Occupata |__| non occupata |_x_|
Tipologia attività lavorativa
Elenco telefonate Elenco accessiData Operatore Data Operatore03/06/2005 __Bianchi _______ 05/06/2005 _______Verdi________07/07/2005 __Bianchi_________ 15/07/2005 _______Verdi_________/__/____ ________________ __/__/____ ____________________
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Riepilogo posizione utente: 1234/120/I/2005
Tempo trascorso tra primo e ultimo accesso __1 mese e 10 giorni____
Tempo trascorso tra prima e ultima telefonata __1 mese e 4 giorni____
Elenco interventi attivati Elenco interventi chiusiData Tipologia intervento Data Tipologia intervento05/06/2005 Consulenza legale 20/06/2005 Consulenza legale 15/07/2005 Ricerca lavoro __/__/____ ______________________/__/_____ ________________ __/__/_____ ____________________
Elenco aggiornamentiData Contatti con assistenti sociali03/06/2005 T Relazioni con altri servizi della rete 05/06/2005 A07/07/2005 T Relazioni con altri servizi del territorio15/07/2005 A
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CENTRO XXXXXXXXX
Elenco telefonate Elenco accessiData Operatore Data Operatore15/01/2005 ____Gialli_______ 20/01/2005 _______Gialli__________/__/____ ________________ __/__/____ ______________________/__/____ ________________ __/__/____ ____________________
Elenco interventi attivati Elenco interventi chiusiData Tipologia intervento Data Tipologia intervento20/01/2005 Ospitalità_______ 30/03/2005 Ospitalità_____________/__/____ ________________ __/__/____ ______________________/__/_____ ________________ __/__/____ ____________________
Torna a riepilogo posizione utente
Relazioni con altri servizi della rete: solo lettura
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DATA WAREHOUSE
Periodo
Servizi
Indicatori
(elenco: Anno, mese, settimana, giorno, tra due date)
(elenco: Centri-pilota dell’Osservatorio e altri centri aderenti al network)
Ambito territoriale di riferimento Criteri da definire
Ambiti:
UtenzaRichiesteLavoroAbitazioneBisogniInterventi
Utenti vecchi e nuoviUtenti nuoviUtenti vecchiUtenti per sessoUtenti per stato civileUtenti per nazionalitàUtenti per titolo di studio……………………….
UtentiNuclei familiari
Totale nuclei familiariNuclei monogenitore per sessoNuclei monopersonali per sesso……………………………….
(Es: Febbraio 2005)
Crea tabella Reset log-off
Vecchi utenti Nuovi utenti
Maschi (%) Femmine (%) Maschi (%) Femmine (%)
Centro XXXX
Centro YYYYY
Servizio CCCCCC
Sportello LLLLLLL
Centro per le famiglie
Totale
Note ai dati Mappe Grafici Esporta Tabella Stampa Glossario
DATA WAREHOUSE
Utenti vecchi e nuovi per sesso. Val.assoluti e percentuali. Mese febbraio 2005
Fonte: Sistema Informativo dell’Osservatorio sulle donne in difficoltà e vittime di violenza
Nuova ricerca log-off
6 6 ,7
3 3 ,3
0,0
2 0,0
4 0,0
6 0,0
8 0,0
5 3 ,14 6 ,9
0,0
2 0,0
4 0,0
6 0,0
Note ai dati Mappe Grafici Esporta Tabella Stampa Glossario
Nuova ricerca log-off
DATA WAREHOUSE
Utenti vecchi e nuovi per sesso. Valori assoluti. Febbraio 2005
79
130
30
98
40
120
21
88
65
112
45
76
33
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ItaliaCentroLazioRoma'- capoluogo
Indice di dipendenza della popolazione anziana, per territorio, Anni 1999-2003
Fonte: Dati di anagrafe
Grafico
Territorio 1999 2000 2001 2002 2003
Italia 26,8 27,38 27,87 28,48 28,85
Centro 29,35 29,94 30,41 31,14 31,45
Lazio 25,2 25,87 26,42 27,24 27,52
Provincia di Roma 24,79 25,47 26,05 26,94 27,26
Comune di Roma 26,55 27,3 27,94 28,98 29,32
Indice di dipendenza della popolazione anziana, per territorio, Anni 1999-2003
Fonte: Dati di anagrafe
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La L.154/2001 introduce nuove misure volte a contrastare in maniera incisiva i casi di violenza all’interno delle mura domestiche.L’applicazione di tale legge ha il duplice scopo di prevenire il pericolo del consumarsi di reati di violenze fisiche e morali in seno alla famiglia e di recuperare i rapporti all’interno della stessaE’ un importante strumento di tutela per i soggetti vittime di violenze e ha come obiettivo quello di rafforzare siffatta tutela attraverso una duplice tipologia di interventi: in ambito penale e civile.
Scopo ed obiettivi della legge
Soggetti destinatari
La legge è diretta a tutti quei soggetti (marito/moglie, convivente, figlio, genitore) che nell’ambito del nucleo familiare subiscono sottomissioni e violenze, non solo fisiche ma anche morali quali minacce, intimidazioni, pressioni e molestie psicologiche.
Pene applicabili
Il soggetto che subisce violenze fisiche e morali può chiedere e ottenere che vengano applicate specifiche misure cautelari in ambito penale e i c.d. ordini di protezione in ambito civile a carico del soggetto violento. In ambito penaleIl nuovo art. 282-bis c.p.p.La legge 154/2001 introduce nel codice di procedura penale l’art. 282 bis che prevede un’importante misura cautelare, quella dell’ “allontanamento dalla casa familiare” del soggetto “violento”.In seguito alla commissione di un reato che abbia ad oggetto violenze fisiche e morali nei confronti di un familiare il pubblico ministero può nel corso di indagini preliminari o del dibattimento, chiedere al giudice incaricato, ove sussistano i presupposti della necessità e dell’urgenza, l’adozione delle suddette misure.In particolare, il giudice, innanzi ad una richiesta, potrà: 1. prescrivere al soggetto violento di lasciare subito la casa familiare o di non farvi ritorno senza autorizzazione giudiziaria, per un periodo di tempo di sei mesi; 2. prescrivere il divieto di avvicinarsi a luoghi determinati frequentati dalla famiglia: in particolare il luogo di lavoro, il domicilio della famiglia di origine o dei prossimi congiunti. Se la frequentazione è necessaria per motivi di lavoro, il giudice prescrive i tempi e i modi delle visite e può imporre limitazioni.
3) ingiungere il pagamento periodico di un assegno a favore delle persone conviventi che per effetto del provvedimento di allontanamento siano rimaste prive di mezzi adeguati. Il giudice determina in tal caso la misura dell’assegno, tenendo conto delle circostanze e della situazione economica dell’obbligato e stabilisce le modalità ed i termini del versamento, ordinando anche, ove si renda necessario, che l’assegno sia versato direttamente al beneficiario da parte del datore di lavoro dell’obbligato, detraendolo dalla retribuzione a lui spettante. In ambito civileLa legge 154/2001 introduce, nel libro I del codice civile, il titolo IX-bis, sotto la rubrica "Ordini di protezione contro gli abusi familiari", che con gli articoli 342-bis e 342-ter c.c. disciplinano i presupposti e i contenuti di tale misura.Gli ordini di protezione possono essere richiesti dal soggetto vittima di violenze, al giudice quando la parte stessa subisca dalla condotta di un componente del proprio nucleo familiare un grave pregiudizio alla vita, alla salute psichica ed alla propria libertà e qualora il fatto non costituisca reato perseguibile d’ufficio. (parole soppresse dalla L.304/03)Il giudice su richiesta della persona offesa può ordinare al coniuge o al convivente o ad altro componente familiare che ha tenuto la condotta violenta:la cessazione della violenze e l’allontanamento del soggetto dalla casa familiare (anche qualora la casa fosse di esclusiva proprietà del soggetto violento);divieto di frequentazione di luoghi determinati, abitualmente frequentati dalla persona offesa, come il luogo di lavoro, i luoghi di istruzione dei figli della coppia, il domicilio della famiglia di origine e dei prossimi congiunti, salvo che la frequentazione sia necessaria per
motivi di lavoro. Ma in quest’ultimo caso il giudice prescrive le relative modalità e le eventuali limitazioni;ordine di pagamento di un assegno periodico a favore delle persone conviventi che, per effetto dei suddetti provvedimenti, siano rimasti privi di mezzi adeguati;Il giudice inoltre, può, in presenza di situazioni di forte tensione riscontrate all’interno del nucleo familiare, disporre l’intervento dei servizi sociali del territorio e dei centri di mediazione familiare, nonché delle associazioni che abbiano come fine il sostegno e l’accoglienza di donne e minori o di altri soggetti vittime di abusi e maltrattamenti.L’ordine di protezione non può superare i sei mesi e può essere prorogato, su richiesta della persona offesa, solo se ricorrono gravi motivi, per il tempo strettamente necessario, altrimenti, decorso il termine di legge o quello inferiore fissato dal giudice, il provvedimento decade automaticamente.
Il soggetto al fine di poter ottenere i benefici quali misure cautelari e ordini di protezione deve aver subito, da parte di un componente qualsiasi del suo nucleo familiare, violenze fisiche e morali o un grave pregiudizio alla vita, alla salute psichica ed alla propria libertà. Attenzione un semplice litigio con il partner non può trasformarsi in pretesto per chiederne l’allontanamento dalla casa familiare è necessaria infatti che ci sia una “dimostrabile” situazione di disagio.La parte offesa, anche personalmente senza l’assistenza di un legale, può proporre ricorso al Tribunale del proprio luogo di residenza o domicilio.
Condizioni di applicabilità della legge
Le misure cautelari, in ambito penale, sono disposte su richiesta del pubblico ministero, il quale deve presentare al giudice competente gli elementi su cui la richiesta si fonda, nonché gli elementi a favore dell’imputato e le eventuali deduzioni e memorie difensive.La competenza a disporre l’applicazione o la revoca delle misure cautelari è attribuita al giudice che procede, il quale va identificato nel giudice davanti al quale pende il processo. Il provvedimento con il quale il giudice dispone l’applicazione di una misura cautelare ha forma di ordinanza.Gli ordini di protezione, in ambito civile, vengono emanati dal giudice in seguito ad un istanza che prende il nome di ricorso proposto dalla parte, anche personalmente.Il giudice adotta l’ordine di protezione con un provvedimento che prende il nome di decreto.
Organi giurisdizionali competenti
Al fine di dimostrare il reale stato di disagio vissuto dalla vittima è opportuno ben motivare e documentare il ricorso allegando eventuali querele già proposte, documentazione sanitaria e reddituale delle parti nonché indicando anche informatori che possano riferire sulle circostanze, informatori che la parte potrà far intervenire il giorno stesso della udienza. La legge impone, altresì, al denunciante di fornire all'autorità giudiziaria elementi idonei a rinforzare l'ipotesi prospettata, in modo da consentire l'espletamento di indagini mirate, pur nel rispetto dell'obbligo di provvedere "senza ritardo", cioè nei primi giorni successivi all'emersione della notizia di reato. Il denunciante non deve svolgere indagini, ma deve agire in modo da evitare ogni rischio di inquinamento della prova. Per coloro che esercitano una professione sanitaria e che vengono a conoscenza, prestando la loro opera o assistenza, di casi che possono avere i caratteri di reato procedibile d’ufficio sussiste l’obbligo di referto.
Documentazione necessaria
La famiglia rappresenta il luogo fondamentale, in cui convergono le diverse individualità ed ivi trovano lo spazio per esprimere la propria personalità in comunione reciproca.Certi contesti familiari, tuttavia, possono essere il luogo in cui più facilmente e più frequentemente i desideri insoddisfatti, le rabbie, le frustrazioni, trovano sfogo e si trasformano in vera e propria violenza nei confronti dei familiari e dei conviventi.La violenza, si manifesta attraverso vere e proprie violenze fisiche oppure attraverso forme nascoste che, senza necessariamente infierire sul corpo della vittima, coinvolgono la sua personalità provocandone alterazioni e disfunzioni varie (violenza morale o psicologica).Questi ultimi atti di violenza molto spesso vengono praticate contemporaneamente, dando luogo ad una serie sistematica di maltrattamenti perpetrati ai danni del convivente, solitamente, di sesso femminile, più debole.La legge n. 154 del 5 aprile 2001, concernente le "misure contro la violenza nelle relazioni familiari", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 98 del 28 aprile 2001, ha introdotto alcuni interessanti rimedi volti ad arginare tempestivamente i fenomeni di violenza all’interno delle mura domestiche.Con tale legge si porta a compimento un iter legislativo iniziato nel 1997 con il disegno di legge n. 72 "Norme per l'adozione di ordini di protezione contro gli abusi familiari", presentato dal Presidente del Consiglio Prodi e dal Ministro per le pari opportunità Finocchiaro Fidelbo il 18 luglio 1997 apportando delle novità al codice di procedura penale e al codice civile.
Commento alla legge
E’ importante sottolineare come prima dell’entrata in vigore della legge 154/2001 gli unici strumenti di tutela per le vittime di maltrattamenti in famiglia erano da una parte, in sede penale, la possibilità di denunciare il soggetto “violento”, con la possibilità di sollecitare il Pubblico ministero a richiedere l'applicazione di una specifica misura cautelare coercitiva che consisteva nel divieto di dimora, dall'altra la presentazione di un ricorso d'urgenza ex art. 700 c.p.c, e dall’altra in sede civile chiedere un ricorso per separazione personale, con l'inevitabile conseguenza, in tutti questi casi, della definitiva rottura del legame familiare.Con la legge in esame il soggetto vittima di violenze può, anche personalmente chiedere e ottenere attraverso uno specifico provvedimento giudiziale sia in ambito penale che in ambito civile l’applicazione di misure cautelari e dei c.d. ordini di protezione.
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Fonte: Istat, Indagine sui Matrimoni. Area Popolazione. Dati amministrativi.
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Età media al matrimonio (ponderata con i tassi specifici di nuzialità), per genere e territorio.Anni 1999-2002
1999 2001 2002
Territorio Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine
Italia 30,30 27,32 30,68 27,75 30,93 28,04
Centro 31,04 28,27 31,40 28,67 31,72 29,00
Lazio 31,06 28,27 31,39 28,71 31,67 28,97
Provincia di Roma 31,45 28,73 31,75 29,12 32,03 29,40
Comune di Roma n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.
Grafico
Fonte: Istat, Indagine sui Matrimoni. Area Popolazione. Dati amministrativi.
Età media al matrimonio (ponderata con i tassi specifici di nuzialità), per genere e territorio. Anni 1999-2002.
24,00
25,0026,00
27,0028,00
29,0030,00
31,0032,00
33,00
Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine
1999 2001 2002
Italia
Centro
Lazio
Provincia di Roma
Descrizione dell’indagineIndagine di riferimento è quella dei MATRIMONI appartenente all' area della POPOLAZIONE. Si tratta di una rilevazione totale di tipo amministrativo che rileva le principali caratteristiche dell'evento matrimonio e le principali caratteristiche socio-demografiche degli sposi. . Non è sottoposta a direttiva comunitaria. Utilizza come tecnica d'indagine, l'acquisizione di dati amministrativi individuali su supporto cartaceo.
Definizioni adottateMatrimonio
Classificazioni adottateClassificazioni territoriali (Comuni, Regioni)
Unità di rilevazione/analisiE' unità di rilevazione l'Ufficio di statistica dei Comuni/e' unità di analisi il matrimonio e gli sposi
Periodicità della rilevazioneAnnuale
Scheda fonte
Scheda fonteEnte responsabile
Istat – Sistema Indicatori Territoriali SITIS
Tipo di indagineRilevazione totale di tipo Amministrativa
Profondità dello storico1995
Livello minimo di aggregazione dei dati divulgati o divulgabiliItalia (1999, 2001, 2002); Ripartizioni (1999, 2001, 2002); Regioni (1999, 2001, 2002); Province (1999, 2001, 2002)
Massima disaggregazione dei dati disponibiliComune
PubblicazioniAnnuario Statistico Italiano dal 31/12/1995 –Unità diffuse: Matrimoni e sposi
Scheda indicatore
Fonte: Istat, Indagine sui Matrimoni. Area Popolazione. Dati amministrativi.
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Numero medio di figli per donna. Anni 1999-2003. Territorio comunali
Territori Comunali 1999 2000 2001 2002 2003
Torino 1,06 1,16 1,15 1,22 1,26
Genova 0,97 1,02 1,06 1,09 1,14
Milano 1,08 1,17 1,24 1,29 1,28
Venezia 0,99 1,13 1,13 1,09 1,17
Trieste 0,96 1,04 1,03 1,02 1,09
Bologna 1,02 1,08 1,05 1,11 1,08
Ancona 1,10 1,08 1,13 1,21 1,15
Firenze 1,08 1,20 1,17 1,28 1,18
Perugia 1,28 1,24 1,32 1,48 1,43
Roma 1,27 1,15 1,14 1,15 1,26
Napoli 1,44 1,41 1,45 1,43 1,46
L'Aquila 1,21 0,96 1,26 1,03 1,26
Bari 1,13 1,17 1,28 1,29 1,29
Catanzaro 1,15 1,23 1,28 1,12 1,22
Palermo 1,53 1,43 1,46 1,42 1,50
Cagliari 0,79 0,74 0,87 0,76 0,89
GraficoNumero medio di figli per donna. Anni 1999-2003. Roma (Comune)
Roma
1,081,101,121,141,161,181,201,221,241,261,28
1999 2000 2001 2002 2003
Roma
Fonte: Istat, Indagine sui Matrimoni. Area Popolazione. Dati amministrativi.