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03 Terza Giornata Poli0ca economica, poli0ca monetaria e
indicatori macroeconomici
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Corso di Preparazione all’esame di European Financial Advisor TM
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Argomen0
q Poli;ca economica e poli;ca monetaria: conce>
di base
q La Banca Centrale Europea
q Obie>vi e strumen; di poli;ca monetaria
q I principali indicatori macroeconomici
Poli0ca economica e poli0ca monetaria:
conce9 di base
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La poli0ca economica
Politica dei redditi
Politica di bilancio
Politica monetaria
Insieme coordinato di provvedimenti che avvalendosi della:
intende perseguire obiettivi in termini di:
Crescita economica Occupazione Stabilità
dei prezzi
Equilibrio bilancia
pagamenti
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Gli obie9vi della poli0ca economica
Gli obie>vi di poli;ca economica vengono specifica;, in base ai valori di talune grandezze rappresenta;ve e misurabili con specifici indicatori, come proxy del fenomeno che vanno a rappresentare: ü il pil, per la crescita economica;
ü il tasso di disoccupazione per il mercato del lavoro;
ü l’indice dei prezzi al consumo per l’inflazione;
ü il saldo della bilancia dei pagamen0 per l’equilibrio dei con; con l’estero.
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L’equazione di base del PIL
PIL = C + I + G + Exp - IMP
C = spesa per consumi privati
I = spesa per investimenti
G = spesa pubblica
(EXP-IMP) = saldo della bilancia commerciale
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La definizione di PIL
VALORE DI MERCATO DI TUTTI I BENI E I SERVIZI FINALI PRODOTTI IN UN PAESE IN UN DATO PERIODO DI TEMPO
“BENI E SERVIZI FINALI”: non sono considerati i beni intermedi (strumentali alla
produzione di altri beni). Se si rilevasse ogni produzione effettuata all’interno del
Paese, compresi i beni strumentali, si effettuerebbero delle duplicazioni
“INTERNO”: il calcolo del Pil deve includere tutto ciò che viene prodotto sul territorio
nazionale, indipendentemente dalla nazionalità dei fattori produttivi e delle imprese
coinvolti nel processo produttivo (criterio di residenza).
“LORDO” (al lordo degli ammortamenti). Alcuni fattori produttivi impiegati nella
produzione sono beni a “fecondità ripetuta” (beni strumentali o beni di capitale): il loro
contributo alla produzione va al di là del periodo di rilevazione del Pil – ad esempio
l’anno – ma sono soggetti ad obsolescenza
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8
1.618.903,87
1.294.176,87
287.835,94
425.404,80 462.295,86
-‐
200.000,00
400.000,00
600.000,00
800.000,00
1.000.000,00
1.200.000,00
1.400.000,00
1.600.000,00
1.800.000,00
PIL (a prezzi di mercato)
Spesa per consumi finali nazionali
Inves;mento lordi Importazioni Esportazioni
Italia: Pil e sua composizione (2013)
La composizione del PIL: Italia
LA COMPOSIZIONE DEL PIL DELL’AREA EURO
Fonte Eurostat: luglio 2014
-‐20
-‐15
-‐10
-‐5
0
5
10
15
-‐6
-‐5
-‐4
-‐3
-‐2
-‐1
0
1
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3
4
2009 2010 2011 2012 2013 2014
PIL (sc.sin.) Consumi priva; (sc.sin) Spesa pubblica (sc.sin)
Inves;men; (sc.ds) Esportazioni (sc.ds) Importazioni (sc.ds)
Area Euro -‐ PIL e soNocomponen0 (var. % a/a)
La composizione del PIL: USA
La composizione del PIL: Cina
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q Manovra effe]uata tramite il bilancio dello Stato con la finalità di
incidere sulle variazione del reddito, dell’occupazione, e di
contenere l’inflazione.
q E’ una manovra che può agire sia sul lato delle entrate sia su
quello delle uscite, incidendo sulla dinamica dei consumi priva; e
di quelli pubblici.
q I vincoli esterni all’uso di questo strumento.
q La principale autorità competente della poli;ca di bilancio è il
Parlamento, che si avvale della legge finanziaria.
La poli0ca di bilancio
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LA POLITICA DI BILANCIO alcune definizioni
Il deficit o disavanzo pubblico è l'ammontare della spesa pubblica non coperta dalle entrate, ovverosia quella situazione economica in cui, in un dato periodo, le uscite dello Stato superano le entrate. Il disavanzo è dunque un risparmio pubblico negativo, al contrario del surplus o avanzo pubblico, che è risparmio pubblico positivo (quando le entrate superano le spese); in tal caso, però, l'avanzo pubblico va distinto dal c o s i d d e t t o a v a n z o p r i m a r i o (disavanzo primario), che considera la differenza tra entrate ed uscite al netto della spesa per interessi sul debito pubblico.
Deficit pubblico
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DEFICIT NELL’AREA EURO
Debito pubblico
(definizione ampia)
Per debito pubblico si intende il debito dello Stato nei confron; di altri sogge>, individui, imprese, banche o sta; esteri, che hanno so]oscri]o un credito allo Stato so]o forma di obbligazioni (quali, in Italia, BOT e CCT) des;nate a coprire il disavanzo del fabbisogno finanziario statale ovvero coprire l'eventuale deficit pubblico nel bilancio dello Stato. Quando il debito è contra]o con sogge> economici di sta; esteri si parla di debito estero, viceversa quando è contra]o con sogge> economici interni allo stesso stato si parla di debito interno normalmente entrambe le componen; sono presen; in misura variabile all'interno del debito pubblico di uno stato.
La poli0ca di bilancio: alcune definizioni
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Debito pubblico
(definizione tecnica del
MEF)
Il debito pubblico è pari al valore nominale
di tu]e le passività lorde consolidate delle
amministrazioni pubbliche (amministrazioni
centrali, en; locali e is;tu; previdenziali
pubblici). Il debito è cos;tuito da biglie>,
monete e deposi;, ;toli diversi dalle azioni
– esclusi gli strumen; finanziari deriva; – e
pres;;, secondo le definizioni del SEC 95.
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Fonte: Mazziero Research
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I debi0
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IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO
IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO
La poli0ca dei reddi0
q Volta a generare una crescita equilibrata dei salari e del margine di profi]o pra;cato dalle imprese, compa;bile con la dinamica della produ>vità aziendale, per eliminare frizioni nella distribuzione del valore aggiunto che provocano l’inflazione.
q E’ realizzata agendo con:
q provvedimen; legisla;vi;
q con accordi tra le par; sociali;
q interven; delle autorità di governo al fine di persuadere le par; sociali.
q La responsabilità della ges;one della poli;ca dei reddi; è affidata essenzialmente alle autorità governa;ve e alle par; sociali.
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La Banca Centrale Europea
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q Il SEBC comprende la BCE e le Banche Centrali Nazionali (BCN) di tu> i paesi membri dell’UE (anche quelli che non hanno ado]ato l’euro)
q L’Eurosistema è composto dalla BCE e dalle BCN dei paesi che
hanno introdo]o la moneta unica
q L’Eurosistema e il SEBC coesisteranno fintanto che vi saranno Sta; membri dell’UE non appartenen; all’area dell’euro
q L’Area euro comprende i paesi dell’UE che hanno ado]ato la moneta unica
Il sistema europeo delle banche centrali (SEBC) e l’Eurosistema
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q La Banca Centrale Europea rappresenta il ver;ce is;tuzionale ed opera;vo del sistema. Gli organi decisionali della BCE sono:
q Il Comitato Esecu0vo composto dal Presidente, Vicepresidente e altri qua]ro membri, tu> scel; dai governi dei Paesi dell’area euro (aNua la poli0ca monetaria)
q Il Consiglio Dire9vo, composto dai membri del Comitato Esecu;vo e dai governatori delle banche centrali aderen; all’’area euro (formula la poli0ca monetaria)
q Il Consiglio Generale, composto da tu> i membri del consiglio dire>vo più i governatori dei Paesi dell’Unione non aderen; all’UME.
La Banca Centrale Europea
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• Ha personalità giuridica.
• E’ nucleo centrale dell’eurosistema
• Aderisce al principio del decentramento.
• E’ indipendente
• Ha doveri di comunicazione e trasparenza.
La Banca Centrale Europea
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q Indipendenza poli0ca: indipendenza della BCE favorisce il
mantenimento della stabilità dei prezzi. Ciò trova conferma in
analisi teoriche e riscontri empirici di ampia portata riguardo
all’indipendenza delle banche centrali.
q Né la BCE, né le BCN, né i membri dei rispe>vi organi decisionali
possono sollecitare o acce]are istruzioni dalle is;tuzioni o dagli
organi comunitari, dai governi degli Sta; membri o da qualsiasi
altro organismo.
La Banca Centrale Europea. Indipendenza
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q La ges;one finanziaria della BCE è tenuta dis;nta da quella della
Comunità europea.
q La Banca dispone di un bilancio proprio, e il suo capitale è
so]oscri]o e versato dalle BCN dell’area dell’euro.
q Lo Statuto prevede un mandato di lunga durata per i membri del
Consiglio dire>vo. Inoltre, il mandato dei membri del Comitato
esecu;vo non può essere rinnovato.
La Banca Centrale Europea. Indipendenza
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Indipendenza: un raffronto Fed-‐BCE
Fed BCE
I n t h e “ G o v e r n m e n t Performance and Results Act; Biennual Performance Plan 2006-‐2007”, the Fed describes itself as “independent within the government”, in that the Fed should work within the framework of the overall objec;ves of economic and financial policy established by the government
The Treaty on the Func;oning of the European Union (Treaty) provides extensive protec;on to t h e i n d e p e n d e n c e o f t h e Eurosystem, The Treaty (Ar;cle 130) also explicitly states that in formula;ng monetary policy, the ECB and na;onal central banks (NCBs) of the euro area should not seek instruc;ons from na;onal governments or EU bodies (nor any other body), which, in turn, shall not seek to influence monetary policy
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Obie9vi e strumen0 della poli0ca
monetaria
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• Primario = mantenere la stabilità dei prezzi
• Secondario = sostenere poli;che economiche
- Definire e a]uare poli;ca monetaria dell’area euro
- Svolgere operazioni su cambi.
- Detenere e ges;re riserve ufficiali
- Promuovere il sistema dei pagamen;
- Eme]ere banconote.
- Approvare l’ammontare delle emissioni di monete metalliche.
Obie9vi e compi0 del SEBC
Definizione quan0ta0va dell’obie9vo primario
Aumento sui 12 mesi dell’indice armonizzato dei
prezzi al consumo (IAPC) per l’area euro
inferiore (ma intorno) al 2%. (in un orizzonte di
medio termine)
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IACP: il termine “armonizzato” significa che tu> i paesi dell’Unione europea ado]ano la
stessa metodologia. Ciò assicura la comparabilità dei da; dei diversi Sta;
membri
• Rilevazione dei prezzi: ogni mese circa 1,8 milioni di prezzi vengono registra; dagli osservatori dei prezzi in oltre 200.000 pun; vendita di quasi 1.600 ci]à, piccole e grandi, nell’intera area dell’euro. In ogni paese sono rileva; mediamente i prezzi di circa 700 beni e servizi rappresenta;vi. Il numero esa]o delle voci incluse nel campione differisce da un paese all’altro. Per ciascun bene o servizio vengono raccol; vari prezzi presso pun; vendita differen; in diverse regioni.
• Ponderazione dei gruppi di beni e servizi: ai gruppi di beni e servizi viene assegnato un peso in base all’importanza che rivestono nel bilancio medio delle famiglie. Per assicurare che l’indice mantenga la sua rilevanza nel tempo e rispecchi le variazioni dei profili di spesa, i pesi sono aggiorna; regolarmente. Il loro calcolo si basa sui risulta; di indagini condo]e presso le famiglie, alle quali si chiede di registrare le proprie spese. I pesi sono medie nazionali che rifle]ono la spesa di tu]e le ;pologie di consumatori (più o meno abbien;, più o meno giovani, ecc.)
• Ponderazione dei paesi: ai singoli paesi viene a]ribuito un peso in base alla rispe>va quota nella spesa per consumi totale dell’area dell’euro
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Come si calcola?
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• The goals of monetary policy are spelled out in the Federal
Reserve Act, which specifies that the Board of Governors and
the Federal Open Market Commi]ee should seek “to
promote effec;vely the goals of maximum employment,
stable prices, and moderate long-‐term interest rates.”
Gli obie9vi della Fed
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q Al fine di raggiungere l’obie>vo della stabilità dei prezzi, le banche centrali
mirano a tenere so]o controllo la crescita della massa monetaria all’interno
del sistema economico
q Ma che cosa è esaNamente la moneta?
q In termini generali, la moneta è cos;tuita dalle a>vità finanziarie che
possono essere u;lizzate come mezzo di pagamento.
q In primis, quindi, la moneta a disposizione del pubblico (M) può essere
considerata come la somma della moneta legale (o circolante: CIRC) e dii
deposi; bancari (D) u;lizzabili per effe]uare pagamen; à M = CIRC
(circolante) + D (deposi0)
Base monetaria e aggrega0 monetari
Base monetaria e aggrega0 monetari
q Le banche centrali, tu]avia, sono in grado di influenzare direNamente
solo il prezzo (costo opportunità) di detenere base monetaria, ossia il
tasso di interesse a breve termine
q Per base monetaria si intende la moneta direNamente creata dalla Banca
Centrale, che si distribuisce tra il pubblico e le banche.
q La base monetaria a disposizione del pubblico corrisponde al circolante,
mentre quella delle banche può essere usata come riserva. Avremo
quindi:
q BM (base monetaria) = BMp + BMb = CIRC+ RB (riserve bancarie – libere e obbligatorie)
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q La moneta (intesa come strumento di pagamento) non è però
rappresentata solo dalla base monetaria, ma anche da altre
a>vità finanziarie facilmente trasformabili in moneta o
comunque u;lizzabili come mezzi di pagamento.
q Possiamo quindi introdurre il conce]o di aggregato monetario =
somma del circolante più le consistenze in essere di alcune a>vità
finanziarie il cui cara]ere monetario è par;colarmente evidente o
la cui liquidità, intesa in senso lato, è elevata.
q In par;colare si dis;nguono 3 aggrega; monetari ;pici
Base monetaria e aggrega0 monetari
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• M1, aggregato monetario ristreNo, cos;tuito dal circolante più i deposi; in conto corrente;
• M2, aggregato monetario intermedio, cos;tuito oltre che da M1 anche dai deposi; con durata fino a due anni o ri;rabili con preavviso fino a tre mesi;
• M3, aggregato monetario ampio, cos;tuito oltre che da M2 anche dai pct e dalle quote di fondi comuni monetari e ;toli di mercato monetario.
Attenzione
Più l’aggregato monetario è ampio, più risulta difficile per una banca centrale controllarlo. Tuttavia, più l’aggregato monetario è ampio, più il suo controllo produce effetti in termini di lotta all’inflazione. La BCE utilizza come riferimento per la sua politica monetaria l’aggregato M3
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Operazioni di mercato aperto
• Operazioni di rifinanziamento principale: operazioni temporanee di
immissione di liquidità con frequenza se>manale e scadenza (normale) a
una se>mana, effe]uate dalle BCN con aste standard. Sono uno
strumento centrale per il conseguimento degli obie>vi (operazioni
segnale;che), e forniscono la maggior parte del rifinanziamento
necessario al se]ore finanziario.
• Operazioni di rifinanziamento lungo termine: operazioni temporanee con
frequenza mensile e scadenza (normale) a tre mesi, fa]e dalle BNC con
aste standard. Solitamente queste operazioni non hanno scopo
segnale;co (l’Eurosistema agisce da rate taker)
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Operazioni di mercato aperto
• Operazioni di fine-‐tuning, non hanno frequenza prestabilita e mirano a
regolare la liquidità del mercato e a controllare l’evoluzione dei tassi,
quando sopraggiungono flu]uazioni impreviste della liquidità nel mercato
(normalmente sono reverse transac;ons ma possono anche assumere la
forma di foreign exchange swaps o di collec;on of fixed-‐term deposit).
Sono eseguite da BCN o, in casi eccezionali, dalla stessa BCE.
• Operazioni di 0po struNurale, mediante emissione di cer;fica; di debito,
operazioni temporanee e defini;ve. Sono effe]uate ogni volta che la BCE
intende modificare la posizione stru]urale dell’Eurosistema nei confron;
del se]ore finanziario.
Operazioni su inizia0va delle contropar0 (standing facili0es)
Operazioni di
rifinanziamento
marginale
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Gestite dalle BCN e volte a immettere o assorbire liquidità overnight, in funzione delle esigenze delle controparti, per segnalare l’orientamento monetario e stabilizzare le
fluttuazioni dei tassi di interesse del mercato overnight.
Per o]enere finanziamen; overnight dalle banche centrali nazionali a fronte di a>vità stanziabili a garanzia (eligible assets). In condizioni normali non sono previs; limi; quan;ta;vi. Il tasso di interesse è (sol;amente) il limite massimo nel mercato overnight;
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Operazioni di
deposito
Per costituire depositi overnight presso le banche
centrali nazionali. In condizioni normali non sono previsti limiti quantitativi. Il tasso di interesse è il limite minimo nel mercato
overnight.
Operazioni su inizia0va delle contropar0 (standing facili0es)
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Le misure straordinarie di poli0ca monetaria
“Extraordinary ;mes call for extraordinary measures”
Bernanke (2009)
Le misure straordinarie di poli0ca monetaria
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«La Bce farà di tu]o per salvare l'euro e, credetemi,
questo basterà»
Draghi (2012)
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Fed
q Forward policy guidance q QE I-‐II-‐III
q Operazione Twist q Tapering
BCE
q Ampliamento collateral e
meccanismo di full alotment
q LTRO a un anno
q LTRO a tre anni
q OMTS
q Tassi nega;vi sui deposi;
q TLTRO
q QE
Le misure straordinarie di poli0ca monetaria
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• TLTRO = per sostenere l’erogazione di pres;; bancari a favore delle famiglie e delle società non finanziarie, esclusi i pres00 concessi alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, il Consiglio dire>vo ha deciso che l’Eurosistema condurrà una serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine. Tu]e le TLTRO scadranno nel se]embre 2018, ossia fra circa qua]ro anni.
• Alle contropar; verrà assegnato un plafond iniziale per un importo pari al 7 per cento dell’ammontare totale dei pres;; da esse eroga; al se]ore privato non finanziario dell’area dell’eu ro, esclusi i pres;; concessi alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, in essere al 30 aprile 2014
• Il plafond iniziale complessivo ammonta a circa 400 miliardi di euro. A tal fine saranno condo]e due TLTRO successive nel se]embre e nel dicembre 2014. Inoltre, fra marzo 2015 e giugno 2016 ciascuna controparte avrà la possibilità di a>vare, su base trimestrale, per un determinato periodo di tempo finanziamen; per un ammontare massimo pari al triplo dei pres;; ne> concessi al se]ore privato non finanziario dell’area dell’euro, esclusi i pres;; a favore delle famiglie per l’acquisto di abitazioni, che risul;no superiori a uno specifico valore di riferimento.
• Tasso = tasso di rifinanziamento principale + 0,10%
Le misure straordinarie di poli0ca monetaria
I principali indicatori macroeconomici
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I principali indicatori macroeconomici
Ø Esistono mol; indicatori che danno informazioni sulla dinamica di almeno una delle voci dell’equazione di base e, quindi, sull’andamento dell’economia
Ø Gli indicatori economici sono inoltre u;lizza; per comprendere il momento del ciclo economico, e per questo vengono dis;n; in indicatori leading, coincident, lagging
CYCLICAL INDICATORS
LEADING COINCIDENT LAGGING An;cipano
l’evoluzione del ciclo economico
Coincidono con l’andamento del ciclo economico
Danno un’indicazione ex-‐post sull’andamento del
ciclo economico
Quali sono e come vengono calcola0?
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LEADING COINCIDENT LAGGING
Indice NAPM Indice PMI
Unemployment Insurance Claim
Indice ISM Conf. Board Leading Indicators
Costr.ne Nuove Case Indice IFO Indice ZEW
Vendite al deNaglio Beige Book Occupazione
PIL
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I principali indicatori macroeconomici
q Sono troppi??
q Sono spesso troppo enfa;zza;??
q Sono poco spiega;???
q Quali sono quelli che effe>vamente contano??
q Chi è il consensus??
q L’importanza dell’ampiezza della serie storica??
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I principali indicatori macroeconomici
Indicatori sull’a9vità economica degli Sta0 Uni0 – Occupazione (employment situaFon)
• Importanza per il mercato = molto alta • Fonte: Department of labour, Bureau of Labor sta;s;cs • Frequenza: mensile (terzo venerdì seguente la se>mana di rilevamento) • Le sta;s;che sull’occupazione sono fru]o di due analisi: 1) intervista alle famiglie (s;ma la
forza lavoro e il tasso di disoccupazione); 2) analisi su libri paga di circa 400.000 imprese (escluse quelle agricole, Nonfarm payrolls)
• Il tasso di disoccupazione è considerato un indicatore ritardato della situazione economica
– Disoccupazione (unemployment insurance claim) • Importanza per il mercato = molto alta • Fonte: Department of labour, Bureau of Labor sta;s;cs • Frequenza: se9manale (giovedì, cinque giorni dopo il termine del periodo di rilevamento) • Il report fornisce sia il numero di chi per la prima volta ha chiesto il sussidio sia il numero totale
delle persone che lo ricevono. E’ un indice an0cipatore dei cambiamen0 del mercato del lavoro.
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I principali indicatori macroeconomici
Indicatori sull’a9vità economica degli Sta0 Uni0 – Prodo]o Interno Lordo (Gross DomesFc Product)
• Importanza per il mercato = alta • Fonte: Department of commerce, Bureau of Economic Analysis • Frequenza: trimestrale (circa qua]ro se>mane dopo la fine del trimestre) • Vi sono tre da;: advance GDP (prima s;ma un mese dopo il trimestre); Preliminary GDP (due
mesi dopo la scadenza del trimestre), Revised GDP (dopo tre mesi ed è quello ufficiale fino alla revisione annuale)
– A>vità manifa]uriera, Indice ISM (InsFtute of Supply Management)
• Il Manufacturing Index dell'Ins;tute of Supply Management (ISM) registra l'en;tà dell'a>vità manifa]uriera registrata nel mese precedente.
• Se l'indice presenta un valore inferiore al 50, a seguito di un decremento dell'a>vità, tende a indicare una recessione economica. Un valore sostanzialmente superiore al 50 indica un periodo di crescita economica. L'indice ISM è il risultato di un'indagine condo]a presso oltre 400 aziende in 20 se]ori diversi di 50 sta; americani.
• Nel corso degli anni l'ISM ha dimostrato la propria validità. In una fase di recessione il fondo dell'ISM può precedere di alcuni mesi il momento di svolta di un ciclo economico.
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I principali indicatori macroeconomici
Indicatori sull’a9vità economica degli Sta0 Uni0 – Conference Board Leading Indicators
• Fonte: Conference Board • Frequenza: mensile (l'indice normalmente è comunicato a metà del mese ed ha un
ritardo di due mesi dal mese a cui si riferisce) • The Composite leading index è costruito sulla media ponderata di dieci indicatori della
salute dell'economia. L'indice generalmente si sposta verso il basso prima di una recessione o verso l'alto se l'economia è in espansione.
In ordine di importanza gli indicatori sono i seguenti: 1) lo spread tra i titoli governativi a 10 anni e il tasso di finanziamento delle banche. 2) l'offerta di moneta M2. 3) la media delle settimane lavorative nel settore manifatturiero. 4) i nuovi ordini manifatturieri per merci ai consumatori. 5) S&P500
6) la media delle nuove richieste di disoccupazione settimanali. 7) l'indice NAPM. 8) le autorizzazioni di costruzione nuove case. 9) la spesa dei consumatori. 10) i nuovi ordini manifatturieri per merci particolari.
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I principali indicatori macroeconomici
Conference Board Leading Indicators Una regola empirica spesso usata è che tre indagini mensili
nega;ve consecu;ve indicano che l'economia andrà in recessione, mentre tre incremen; consecu;vi indicano una ripresa.
Il dato include altri due indici in aggiunta al leading indicators: -‐ The composite coincident -‐ The lagging indicators
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I principali indicatori macroeconomici
Conference Board Leading Indicators
The coincident index consiste in qua]ro serie di da; rela;ve all'occupazione
nell'industria e alla produzione industriale, che servono a descrivere più
de]agliatamente la situazione economica.
I cambiamen; su base annua del coincident index rappresentano un buon
an;cipatore della crescita o del rallentamento del Prodo]o Interno Lordo.
The Lagging indicators è formato da se]e serie di da; come i cambiamen; del costo
del lavoro nel se]ore manifa]uriero, commerciale e industriale, e i rela;vi volumi
per valutare la situazione interna dell'economia e i suoi sviluppi.
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I principali indicatori macroeconomici
Indicatori sull’a9vità economica degli Sta0 Uni0 – The Beige Book
• Fonte: Federal Reserve Board • Frequenza: pubblicato o]o volte l’anno • The Beige Book è usato dagli analis; come indagine descri>va dell'economia di ogni
regione del paese e come base per prevedere la futura poli;ca monetaria della Federal Reserve's Open Market CommiNee.
• Breve descrizione: il Summary of Commentary on Current Economic CondiFons by Federal Reserve District è più comunemente de]o Beige Book. Ogni Federal Reserve Bank raccoglie informazioni sulla situazione corrente dell'economia del suo distre]o mediante dei reports e delle interviste a imprenditori, economis;, esper; di mercato e altre fon;. Il Beige Book riporta queste informazioni per Distre]o e se]ore. Il Beige Book non rappresenta i pun; di vista della Federal Reserve Board o delle singole Federal Reserve Banks, ma riporta informazioni e commen; del sistema esterno alla Federal Reserve System.
• Le indagine riguardano le condizioni del mercato del lavoro, delle vendite al de]aglio, della spesa per consumi, dell'a>vità manifa]uriera, delle costruzioni, delle banche e della finanza, dell'agricoltura, dell'energia e delle risorse naturali di ogni regione. L'indagine è accompagnata dai commen; di tu> i 20 Federal Reserve Districts.
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I principali indicatori macroeconomici
Indicatori sui consumi degli Sta0 Uni0 – Vendite al de]aglio
• Importanza per il mercato = alta • Frequenza: mensile (divulgazione circa due se>mane dopo la fine del mese) • L’indicatore s;ma su base campionaria, in termini nominali e destagionalizza;, le vendite di
beni durevoli e non. Il dato “in an;cipo” è una valutazione debole delle vendite al de]aglio perché il campione è rido]o. A]enzione: l’indicatore deve essere le]o con cautela perché risente delle condizioni atmosferiche, del numero di giorni fes;vi, dei periodi di vendita a sconto ecc…
– Costruzione nuove case residenziali • Fonte: Bureau of Census • Frequenza: mensile (divulgato approssima;vamente qua]ro/cinque se>mane dopo la fine del
mese) • E' un'indagine svolta per telefono o personalmente intervistando 10.000 costru]ori tra 15.000
aziende selezionate. Per avere una visione completa di tu]o il paese, il campione da intervistare è preso a caso e vengono intervista; anche 820 uffici locali che rilasciano i permessi di nuove costruzioni su un campione composto da 70 aree diverse in a]esa di essere autorizzate. Il volume delle vendite è un buon indicatore dello stato della domanda per le abitazioni. Il trend di medio periodo dei prezzi è un indicatore dell'apprezzarsi o no delle abitazioni.
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I principali indicatori macroeconomici
Gli indicatori di fiducia
Vengono costrui; sulla base di interviste a par;colari a]ori dell’economia quali:
-‐ Dire]ori agli acquis; -‐ Dire]ori alle vendite -‐ Esper; di mercato -‐ Consumatori NB: non descrivono una grandezza economica ma sono spesso
più importan0 degli stessi indicatori economici.
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I principali indicatori macroeconomici
INDICE NAPM (National Association of Purchasing Managers) USA
Elaborato ogni mese dall'Associazione dopo un'indagine ai suoi 300 membri
circa su vari dati (produzione, nuovi ordinativi, nuovi ordinativi dall'estero,
importazioni, occupazione, scorte, prezzi, tempi di consegna, tempestività
forniture).
Le domande di questa indagine sono importanti:
- gli ordini e il tempo di consegna sono leading indicators (i ritardi di
consegna, ad esempio, indicano una economia che cresce rapidamente),
- la produzione e l’occupazione sono “coincidenti”, le scorte sono un
lagging indicator
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I principali indicatori macroeconomici
INDICE PMI (Purchase Manager Index) USA
Indice sinte;co del NAPM, ne include cinque componen; destagionalizza;:
-‐ nuovi ordini,
-‐ produzione,
-‐ occupazione,
-‐ consegne,
-‐ scorte.
Il PMI è considerato una misura affidabile del ciclo economico USA.
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I principali indicatori macroeconomici
Indice IFO (Germania) q Fonte: Ins;tute for Economic Research, Monaco q L'indice IFO agisce come un indicatore dello sviluppo economico
in Germania. Ogni mese, è condo]a un'indagine su 7000 aziende della Germania dell'est e dell'ovest, chiedendo una loro opinione sulla situazione a]uale dell'economia e le aspe]a;ve che hanno per il futuro.
q Impa]o sui merca;: gli operatori finanziari interpretano il dato come an0cipatore del rallentamento o dell'espansione dell'economia.
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Indice ZEW (Germania), Indicator of Economic Sen>ment:
• L'indicatore ZEW si calcola mensilmente come saldo percentuale fra le a]ese posi;ve e quelle nega;ve degli interroga; (c i rca 350 esper;) su l l ’andamento dell’economia nei successivi sei mesi.
• Se, per esempio, il 40 per cento degli esper; prevede un miglioramento dello sviluppo congiunturale ed il 30 per cento pronos;ca un peggioramento, l'indice ha un saldo posi;vo del 10 per cento.
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FIDUCIA DEI CONSUMATORI -‐ USA L'indagine sulla fiducia dei consumatori misura il livello di fiducia individuale delle famiglie nei confron0 del futuro dell'economia. L'indagine è basata su un ques;onario spedito per posta a un campione di 5000 famiglie sparse per tu]o il paese, delle quali approssima;vamente 3500 rispondono. Il ques;onario è composto da 5 domande: 1) Cosa pensano delle condizioni economiche dell'area in cui vivono. 2) Cosa pensano delle condizioni economiche dell'area in cui vivono per i prossimi sei
mesi. 3) La disponibilità di lavoro nell'area di appartenenza. 4) La disponibilità di lavoro nell'area di appartenenza per i prossimi sei mesi. 5) Le aspe]a;ve del reddito familiare per i prossimi sei mesi.
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FIDUCIA DEI CONSUMATORI -‐ USA
Le risposte vengono periodicamente aggiornate. Ogni risposta ha un suo peso per poi
compararli ricavandone uno solo ponderato in cui le aspe]a;ve pesano per il 60%,
mentre la situazione corrente pesa per il restante 40%.
L’indice è “coincidente”, nel senso che i consumatori sono fiduciosi se
l’economia ;ra e sono pessimis; se l’economia è debole.
ANenzione: l’indice è vola;le e non mostra sempre una stre]a correlazione con la
spesa per beni di consumo. È però un an;cipatore della variazione dell’indice del
mercato azionario
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