CORSO Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze · Comitato Operativo Co mmissione...

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CORSO Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze Villanova D’Albenga (SV) 24-26 Ottobre 2011 LIVELLO NAZIONALE LIVELLO REGIONALE a c b LIV ELLO PROVINCIALE LIVE LLO COMUNALE Centro Funzionale Regionale SOR Comitat o Operativo Commissione Grandi Rischi DI .COMA .C. (sul posto) Sala Situazione Italia Comitato Paritetico stato-regio ni-enti Consulta nazionale di volontariato di pc Cent ro Funzionale Cent rale Dipartimento della protezione civile Dichiarazione stato d’emergenza Sindaco Autorità di protezione civile C.O.C. Provincia (Accordo Provincia/UTG) C.O.M./C.I. Com.Montana C.O.M./C.I. Com.Montana C.O.M./C.I. Com.Montana Albo regionale di Volontariato (L112/98) Fondo regionale di protezione civile (L 388/2000) C.C.S Capo Dipartimento/Commissario Delegato (L 286/2002) Regione

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CORSO Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze

Villanova D’Albenga (SV)

24-26 Ottobre 2011

LIVELLO NAZIONALE

LIVELLO REGIONALE

a

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b

LIVELLO PROVINCIALE

LIVELLO COMUNALE

Centro FunzionaleRegionale

SOR

Comitato Operativo

Commissione Grandi Rischi

DI.COMA.C. ( sul posto)

Sala SituazioneI talia

Comitato Paritetico

stato-regioni-enti

Consulta nazionale di volontariato di pc

Centro Funzionale Centrale

Dipartimento della protezione civile

Dichiarazionestato d’emergenza

SindacoAutorità di protezione civile

C.O.C.

Provincia (Accordo Provincia/UTG)

C.O.M./C.I.

Com.Montana

C.O.M./C.I.

Com.Montana C.O.M./C.I.

Com.Montana

Albo regionale di Volontariato (L112/98)

Fondo regionale di protezione civile (L 388/2000)

C.C.S

Capo Dipartimento/Commissario Delegato (L 286/2002)

Regione

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Indice Premessa 3 Inquadramento territoriale 3 Obiettivi 23 Partenariati 23 Destinatari 23 Tempistica 24 Articolazione del corso 24 Metodologia didattica 24 Materiali didattici 24 Attestati 24 Sede 24 Diario d’aula 25 Direzione: Rita Sicoli (Dipartimento della Protezione Civile) Coordinamento didattico: Fabio Palombi (Dipartimento della Protezione Civile) Tutoraggio: Eleonora D’Armini (Dipartimento della Protezione Civile) Chiara Rizzo (Dipartimento della Protezione Civile) Piera Pelissetto (Comune di Alassio)

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PREMESSA L’ambito in cui opera il sistema di Protezione Civile è costituito dalla concertazione di una pluralità di componenti e strutture con competenze diverse. In conseguenza di ciò, per l’espletamento delle attività di protezione civile, che sono funzione di un’esigenza che non deve essere interpretata come esclusivamente locale, è necessario rafforzare il raccordo tra questi soggetti, anche alla luce della normativa vigente (L. 225/92; D.L. 112/98; L.401/01; L.C. 3/01), in modo da rafforzare i ruoli dei rispettivi livelli di coordinamento. La condivisione di procedure, linguaggi e metodologie rappresenta lo strumento per rendere il Servizio Nazionale della protezione civile sempre più funzionale alle necessità di tutela della vita, dell’ambiente e degli insediamenti. Un valido contributo alla condivisione di questi aspetti è dato dalle attività formative rivolte ai vari livelli di competenza. In tale ambito si colloca la presente iniziativa. Il Dipartimento della Protezione Civile ha, negli ultimi anni, interpretato questo mandato interagendo con Regioni e Province al fine di concordare percorsi formativi specifici che, diffusi sul territorio, armonizzino sempre più la rete funzionale tra tutti i soggetti impegnati nelle attività di protezione civile. La proposta formativa di seguito descritta è il risultato specifico di un progetto più ampio, elaborato dal Dipartimento della Protezione Civile, che si intitola “Progetto formativo per il livelli territoriali competenti” e che mira a rappresentare uno strumento a uso di regioni, province e comuni utile a raccordare e uniformare la preparazione e il dialogo tra tutte le componenti di cui alla Legge 225/92. INQUADRAMENTO TERRITORIALE Inquadramento geografico Il territorio della Provincia di Savona è compreso nella Riviera ligure di Ponente fra le Province di Imperia e Genova, mentre il confine piemontese occidentale e settentrionale interno è diviso con le province di Cuneo, Alessandria ed Asti.

Inquadramento Territoriale della Provincia di Savona. Il territorio provinciale può essere distinto in quattro ambiti di riferimento (individuati nel PTCP): Savonese, Valbormidese, Finalese ed Albenganese. Amministrativamente la Provincia di Savona è suddivisa in 69 Comuni. I centri più importanti, oltre il capoluogo (circa 61.000 ab) sono Albenga, Finale Ligure, Cairo Montenotte e Varazze. Gli insediamenti urbani sono principalmente localizzati sulla costa metre l’entroterra presenta una bassa densità demografica a parte le aree pianeggianti della Val Bormida.

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Morfologia e idrografia Il 63% del territorio della giurisdizione è costituito da montagna, mentre il restante 37% è collinoso; quest’ultimo, a esclusione dell’area varazzina, si presenta su tutta la fascia costiera. Solo nella parte più occidentale la fascia collinare si spinge più all’interno, quale prosecuzione dei colli imperiesi. Nella provincia il displuvio alpino-appenninico si avvicina alla linea di costa fino a giungere a meno di 10 km dal mare in prossimità del capoluogo. Nell’oltregiogo, che interessa quasi la metà dell’intero territorio provinciale, le ampie vallate della Bormida di Millesimo e della Bormida di Spigno, prima di varcare i confini amministrativi, corrono quasi parallele all’asse dello spartiacque. Nel settore orientale il

versante padano è intersecato dalle valli dell’Erro e dell’Orba. Sul versante marittimo, invece, i torrenti mantengono un andamento perpendicolare formando brevi valli in considerazione della vicinanza dello spartiacque. Il corso d’acqua più significativo è l’Arroscia, le cui sorgenti sono in prossimità del confine francese e che alla confluenza con il torrente Neva, nella piana di Albenga, prende il nome di Centa. Altri torrenti sono il Pora, il Letimbro, il Sansobbia e il Teiro. I monti, procedendo da ovest verso est, si fanno meno elevati, fino a giungere al confine geografico tra Alpi e Appennini, nell’entroterra di Savona presso il Colle di Cadibona, a 436 m s.l.m. Le vette più significative appartengono all’ultima propaggine delle Alpi Liguri e raggiungono i 1708 m del monte Galero. A est del Colle di Cadibona si distinguono il Monte Beigua e il Monte Ermetta, entrambi al di sotto dei 1300 m. Una caratteristica fisica della provincia è la presenza della piana alluvionale di Albenga, bagnata dal fiume Centa, che si estende su un quadrilatero di circa 7 km di lato. Se si esclude Cairo Montenotte nella valle della Bormida di Spigno, il capoluogo Savona e le altre località più importanti sono confinate sulla costa: Alassio, Albenga, Loano, Pietra Ligure, Finale Ligure, Vado Ligure, Albisola Marina, Albisola Superiore, Celle Ligure e Varazze.

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Climatologia A livello regionale, andando da Levante verso Ponente si assiste ad una graduale diminuzione delle precipitazioni e ad un aumento delle temperature. Questo fatto è determinato in parte dall'andamento delle correnti atmosferiche e in parte dal diverso orientamento dei vari tratti dell'anfiteatro ligure. Tuttavia i rilievi condizionano largamente il clima, per le interazioni con le correnti atmosferiche, la forma delle valli, l'altimetria, le diverse esposizioni dei versanti, determinando così, in un ambito relativamente ristretto, una grande varietà di situazioni climatiche. La parte della Provincia posta a sud dello spartiacque alpino-appenninico, che degrada rapidamente verso il Mar Ligure, gode di un clima particolarmente mite ascrivibile nel complesso al tipo mediterraneo. All'azione mitigatrice del mare si aggiunge il fatto che i venti freddi provenienti dal nord incontrano nei sistemi montuosi una barriera che ne ostacola la circolazione verso sud. Si deve tuttavia rilevare che, per il particolare orientamento delle valli, alcune zone della costa sono più soggette ai venti (Pietra Ligure, Savona). Le estati sono calde e particolarmente lunghe, gli inverni miti, con temperature che alle quote più basse vanno raramente sotto lo zero. La parte della Provincia posta a nord dello spartiacque e rivolta quindi al continente, dal punto di vista climatico generale presenta invece più affinità con agli ambiti dell'area padana, anche se la vicinanza del Mar Ligure si fa ancora sentire in modo considerevole, attenuando le escursioni termiche. Gli inverni sono tuttavia rigidi, talvolta con abbondanti nevicate, l'estate è temperata con scarse piogge, ma nonostante tutto con buone condizioni di umidità al suolo; le stagioni più piovose sono l'autunno, nel quale il bel tempo è interrotto da frequenti e copiose precipitazioni, e la primavera.

STAZIONI METEREOLOGICHE

Minimo assoluto (°C)

Media della minima giornaliera (°C) Media (°C) Media della massima

giornaliera (°C) Massimo assoluto

(°C) Albenga 14,2 17,9 22,2 26,5 34,3 Cairo Montenotte 9,8 15,4 20,6 25,7 30,9 Cisano Sul Neva 12,9 17,1 21,9 27,0 33,0 Magliolo 12,9 17,1 21,9 27,0 33,0 Pietra Ligure 12,6 17,3 21,2 25,5 33,0 Savona 15,2 19,6 22,9 26,3 33,5

Temperature estive per alcune stazioni della Provincia di Savona -Anno 2004.

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Temperatura Il regime termometrico della Provincia di Savona, come quello della regione Liguria, risulta piuttosto mite lungo la fascia costiera mentre presenta escursioni più importanti nell’entroterra, in special modo sul versante padano del territorio provinciale. Si riportano di seguito i dati termometrici rilevati presso le stazioni meteorologiche di Albenga, Cairo Montenotte, Cisano sul Neva, Magliolo, Pietra Ligure e Savona, relativi all’anno 2004. I valori tabulati riguardano il minimo assoluto, la media della minima giornaliera, la media, la media della massima giornaliera ed il massimo assoluto rilevati rispettivamente durante il periodo invernale (gennaio, febbraio 2004) e durante il periodo estivo (giugno, luglio e

agosto 2004). Temperature invernali per alcune stazioni della Provincia di Savona - Anno 2004 Dall’analisi dei dati sopra riportati si evince come durante il periodo invernale mediamente tra la fascia costiera (stazione di Savona) ed il versante padano (stazione di Cairo Montenotte) siano presenti ben cinque gradi di escursione termica. Se i centri della fascia costiera difficilmente scendono al di sotto dello zero, i comuni del versante padano presentano valori molto più rigidi con una media della minima giornaliera intorno allo zero e valori estremi negativi importanti (Cairo Montenotte, minimo assoluto 2004: -8°C). Durante il periodo estivo la media delle temperature risulta intorno ai 21, 23°C sulla costa ed intorno ai 20°C sul versante padano.

STAZIONI METEREOLOGICHE

Minimo assoluto (°C)

Media della minima

giornaliera (°C) Media (°C)

Media della massima

giornaliera (°C)

Massimo assoluto (°C)

Albenga -1,1 4,5 7,9 12,5 16,9 Cairo Montenotte -8,0 -0,6 3,3 7,2 15,3 Cisano Sul Neva 0,1 4,7 7,6 11,5 16,5 Magliolo 0,1 4,7 7,6 11,5 16,5 Pietra Ligure -0,5 4,5 7,4 10,9 15,6 Savona 1,2 5,4 8,1 11,0 17,2

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Precipitazioni Di seguito sono riportati i dati di precipitazione relativi alle stazioni pluviometriche di Albenga, Cairo Montenotte, Cisano sul Neva, Magliolo, Pietra Ligure e Savona (dati estratti dall’Annuario statistico regionale – 2005). La distribuzione geografica delle stazioni è rappresentativa dell’intero territorio provinciale. Precipitazioni: quantità e numero di giorni piovosi per alcune stazioni - Anno 2004 (quantità in millimetri). Le precipitazioni sono concentrate in autunno e primavera mentre il minimo di piovosità si ha durante il periodo estivo. La fascia centrale della provincia che decorre lungo il crinale spartiacque alle quote più elevate si distingue per l'abbondanza delle precipitazioni, che possono arrivare intorno ai 1400 mm annui. Il sollevamento orografico determinato dalla catena appenninica ed alpina (massiccio del Beigua, massiccio del Melogno), causano infatti una concentrazione delle precipitazioni a livello locale. Anemometria Al fine di inquadrare il territorio provinciale anche da un punto di vista anemometrico nelle seguenti figure sono riportate le velocità medie del vento nonché le velocità massime con un tempo di ritorno pari a 50 anni. Carta della velocità media del vento in Liguria.

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Carta della velocità massima del vento in Liguria con periodo di ritorno di 50 anni. Dalla lettura delle mappe emerge come le aree con maggiore velocità media dei venti corrispondano alle alture comprese tra Savona e Varazze e dell’entroterra albenganese. Copertura vegetativa La superficie totale occupata dai boschi del Savonese è stimabile oggi intorno al 64% dell'intero territorio provinciale. Il valore di questo parametro, chiamato coefficiente di boscosità è considerevole per il Savonese se si fa il confronto con la media nazionale che è pari al 29%. In effetti, insieme a La Spezia, Savona è la provincia italiana più boscata, e la Liguria risulta essere la regione con il coefficiente di boscosità più elevato. Se indubbia è la ricchezza del patrimonio naturale della Provincia, non si deve dimenticare la qualità dei boschi che nella maggior parte dei casi sono poveri se non addirittura degradati, in linea in questo caso con il dato nazionale. Le fustaie rappresentano solo il 14% della superficie boscata ed i cedui composti il 22%; la restante parte è occupata da cedui semplici. A livello provinciale la parte interna risulta infatti più boscata, con un coefficiente di boscosità superiore al 70%, mentre la parte marittima presenta un rapporto boschi-territorio pari a circa il 55%. Partendo dalle quote inferiori della fascia costiera e salendo progressivamente di quota troviamo dapprima le condizioni ecologiche adatte per la diffusione delle leccete e del pino marittimo (si stimano oggi più di 2500 ettari in purezza nel Savonese, quasi tutti nella zona costiera). Salendo di quota rispetto alla zona del leccio troviamo i boschi di querce caducifoglie. A partire dal piano delle querce caducifoglie e per una considerevole ampiezza altitudinale troviamo, favorita dall'uomo, una notevole diffusione del castagno, la specie di gran lunga più rappresentata nella Provincia di Savona. Parlando in generale delle formazioni miste di latifoglie di varia natura e composizione queste, nella sola fascia definita costiera, cioè al di qua del crinale alpino-appenninico, coprono una superficie di quasi 19000 ettari. Nelle zone sommitali della fascia costiera, dove si accumula l'umidità proveniente dal mare e le precipitazioni abbondano, inizia la diffusione del faggio. Sul versante marittimo della Provincia le faggete pure occupano poco più di 300 ettari, mentre assai vasta è la diffusione di questa specie nelle aree intorno allo spartiacque e sul versante padano, dove si contano più di 2400 ettari di faggete pure di cui circa la metà ad alto fusto. Massiccia è la diffusione del castagno nella parte interna (20500 ettari a ceduo), le cui formazioni in tutta la Provincia rappresentano il 30% della superficie boscata complessiva.

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Aree naturali protette La Provincia di Savona presenta un elevato numero di luoghi di notevole interesse naturalistico, che rappresentano le peculiarità della nostra regione. Il territorio provinciale savonese è una stretta striscia di territorio che condensa in sé una grande varietà di ambienti grazie alla vicinanza delle catene montuose al mare. Alcune zone sono tutelate come Parchi Naturali o Riserve Naturali della Regione Liguria, altre rientrano nell’ambito delle competenze dell’Ufficio Parchi della Provincia di Savona, quali le Oasi e le Aree Naturalistiche Provinciali, sulla base della Legge Regionale n°12/95 -"Riordino delle aree protette". Le principali aree protette della Provincia di Savona sono: • Parco Naturale Regionale del Beigua • Parco Naturale Regionale Piana Crixia • Parco Naturale Regionale Bric Tana • Riserva Naturale Regionale Rio Torsero • Riserva Naturale Regionale Gallinara • Riserva Naturale Regionale Bergeggi Il patrimonio residenziale I dati a disposizione riguardanti il patrimonio residenziale provinciale sono stati estratti dal “XIV Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni del 2001”. La figura seguente mostra come le abitazioni occupate si distribuiscono per epoca di costruzione. Da notare come estremamente consistente sia la quota di edifici risalenti al periodo anteriore il 1919 nonché quelli costruiti tra il 1962 ed il 1971, a cavallo del boom economico. Negli ultimi anni, nonostante la stagnazione demografica che ha caratterizzato la Provincia si è registrato un forte incremento nella consistenza del patrimonio abitativo.

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Nella tabella seguente viene quindi riportata la distribuzione degli edifici per epoca di costruzione relativamente ad ogni comune della Provincia di Savona.

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Descrizione amministrativa La Provincia di Savona è costituita da 69 comuni, riassunti nella seguente tabella.

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Dinamiche demografiche La Provincia di Savona presenta notevoli differenze nei caratteri insediativi tra le aree che la compongono. La diversa distribuzione della popolazione dipende principalmente dalle caratteristiche del territorio che nell’entroterra presenta un’orografia tormentata che mal si concilia con l’insediamento urbano. Nella seguente tabella sono riportate le distribuzioni dei comuni per classe di ampiezza demografica. Il solo capoluogo si situa al di sopra dei 50.000 abitanti coprendo circa il 22% della popolazione provinciale mentre circa il 67% della stessa risiede in centri urbani compresi tra i 2.000 ed i 25.000 abitanti.

Interessante risulta lo studio dell’andamento demografico nella Provincia negli ultimi anni al fine di comprendere le evoluzioni dello stesso. Dalla lettura del seguente grafico emerge come la popolazione residente, a partire dal 1997, abbia registrato un calo fino al 2001, toccando le 272.528 unità per poi risalire, essenzialmente per merito del saldo positivo migratorio, alla cifra di 281.620 abitanti del 2004.

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Se la ripresa dell’immigrazione rappresenta quindi un fattore positivo nel contribuire ad una dinamica crescente della demografia provinciale, il persistere di saldi naturali fortemente negativi fa presumere ad una struttura della popolazione pesantemente sbilanciata verso le fasce d’età più avanzate. Il 34% dei residenti ha oltre 60 anni, mentre appena il 14% ha meno di 19 anni. Le fasce d’età in cui si concentrano il maggior numero di residenti sono quelle centrali: oltre il 22% della popolazione si colloca infatti tra i 30 ed i 45 anni.

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La Provincia di Savona da un punto di vista demografico non si discosta dalle realtà limitrofe e ciò può essere messo in evidenza dall’analisi di alcuni indici: l’indice di vecchiaia (popolazione over 65/popolazione under 15) risulta pari a 250,2, il che significa che, ogni 100 giovani in età pre-lavorativa esistono 250 anziani. Nell’ambito di questo indicatore la Provincia di Savona risulta “la più vecchia” della Liguria doppiando quasi il valore medio italiano, pari a 135,9; l’indice di dipendenza (popolazione over 65 + popolazione under 15)/(popolazione tra i 15 e di 65 anni) risulta pari alla media regionale (59,2): esistono cioè 59 persone “non autonome” (bambini ed anziani) ogni 100 residenti in età lavorativa; l’indice di ricambio (popolazione tra i 60 ed i 64/ popolazione tra i 10 ed i 14) che rappresenta idealmente la capacità del sistema di ricambiare la forza lavoro in procinto di uscire dal mercato con le generazioni che si apprestano ad entrarvi (211,2 contro un valore medio regionale pari a 194,6). I dati dimostrano come in un futuro prossimo esisteranno oggettive difficoltà nel gestire endogenamente le richieste provenienti dalle attività produttive locali. Da un punto di vista previsionale il trend dell’andamento demografico nazionale, secondo quanto simulato dalle previsioni demografiche elaborate dall’ISTAT, risulta in crescita fino al 2015 per poi calare fino al 2050 (anno di riferimento con cui termina la simulazione). L’evoluzione prevista dell’andamento del numero di nascite e decessi non lascia spazio all’ipotesi di un recupero di popolazione grazie alla sola dinamica naturale, dal momento che essa si presenta sempre negativa nel periodo di riferimento preso in esame. La combinazione tra la dinamica demografica ipotizzata e la struttura di una popolazione già in partenza fortemente compromessa sul piano dell’invecchiamento comporterà infatti una riduzione delle nascite pur in presenza di un aumento della propensione alla fecondità, così come un aumento dei decessi giustificato dalla futura presenza di quote crescenti di popolazione in età anziana, nonostante la popolazione sia nel complesso soggetta a condizioni di sopravvivenza più favorevoli di quelle attuali. In conseguenza della dinamica naturale suddetta, e nonostante l’ipotesi di un apporto positivo della dinamica migratoria, volta a coprire buchi generazionali sempre più importanti, la struttura per età italiana è destinata a modificarsi gradualmente in direzione di un ulteriore invecchiamento. Infatti, entro il 2030 la proporzione di giovani fino a 14 anni passerà dal 14,2% al 12,2% mentre parallelamente aumenterà sensibilmente, dal 19,5% al 27%, il peso delle classi di età

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sopra i 65 anni e, all’interno di questa grande classe di età, quello degli 85enni e più (i cosiddetti grandi vecchi), dal 2% dal 4,7%. In termini pratici, il rapporto tra anziani con più di 65 anni e popolazione complessiva passerà da 1 ogni 5 del 2005 a 1 ogni 4 nel 2030. Nello stesso periodo, per quel che riguarda gli 85enni e più, il medesimo rapporto passerà da 1 ogni 50 a 1 ogni 20 individui. In questo quadro, l’indice di vecchiaia, che misura appunto il rapporto numerico tra anziani e giovani, crescerà costantemente per tutto il periodo previsivo, passando da 138 anziani per 100 giovani nel 2005, a 222 nel 2030, fino a raggiungere i 264 anziani per 100 giovani nel 2050.

Trasporti Le linee ferroviarie passanti per la Provincia di Savona sono essenzialmente tre e permettono il collegamento del capoluogo con Genova, Torino ed Alessandria. La linea Ventimiglia -Genova, divisa nelle tratte Ventimiglia -Savona e Savona Genova è stata ultimamente oggetto di modifiche strutturali dovute allo spostamento della linea ferrata più a monte rispetto alla costa. La linea Savona -Torino, importante direttrice di collegamento del porto commerciale savonese con l’hinterland padano, presenta molti tratti a binario unico alternato o con forti pendenze dovuti all'attraversamento del tratto appenninico. La direttrice di connessione tra il capoluogo savonese ed Alessandria ricalca inizialmente il tratto diretto a Torino per poi diramarsi nella stazione di San Giuseppe di Cairo. La Provincia è attraversata da due autostrade che registrano importanti punte di traffico legate al turismo estivo della Riviera di Ponente. L'Autostrada A10, detta “dei Fiori”, permette il collegamento viario tra le città di Genova -Savona e Ventimiglia, quest'ultima porta di accesso verso il territorio francese. Il collegamento con Torino è garantito dall'Autostrada A6 che connette Savona al capoluogo regionale piemontese. Nella tabella seguente è riportato un elenco delle strade provinciali presenti in Provincia

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di Savona.

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Savona ha uno dei porti commerciali più importanti d'Italia, terzo in Liguria per volume di merci movimentate. Ultimamente è diventato anche sede di scali turistici, grazie all'efficiente e moderna stazione marittima dalla quale salpano le navi da crociera. L’unico aeroporto della Provincia di Savona è l’aereoporto C. Panero di Villanova d'Albenga. Al 31 dicembre del 2004 nella Provincia di Savona risultavano immatricolati veicoli, di cui autovetture, come risulta dalla tabella seguente:

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Infrastrutture energetiche Le infrastrutture energetiche che interessano la Provincia di Savona sono costituite da elettrodotti, gasdotti ed oleodotti. Nelle seguenti immagini è riportato lo stato di consistenza della rete elettrica nella Provincia di Savona, riferito al 31 Dicembre 2001 e l’ambito della Rete elettrica di Trasmissione Nazionale “RTN”, definito nel Decreto 25 Giugno 1999. Le tavole in oggetto riportano inoltre indicativamente la posizione delle principali centrali termoelettriche ed idroelettriche che risultano collegate alla RTN.

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A livello di oleodotti la provincia è attraversata dalla direttrice Trecate – Savona che trasporta il greggio di importazione dalla rada di Vado Ligure fino alla raffineria di Trecate (NO). Il terminal Sarpom è in grado di ricevere navi da 50.000 a 316.000 tonnellate di portata, tramite un campo boe situato a circa 0,7 miglia dalla costa, con una potenzialità di

scarico di 13.000 m3/ora.

Due condotte sottomarine permettono di immagazzinare il petrolio greggio trasportato dalle navi cisterna in 7 serbatoi, con una capacità complessiva di 360.000 m³, e quindi inviarlo alla raffineria di Trecate mediante un oleodotto da 20” della lunghezza di 146 km.

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OBIETTIVI In considerazione del particolare contesto amministrativo, organizzativo e territoriale, si è ritenuto opportuno definire un percorso formativo, rivolto agli operatori degli Uffici di protezione civile delle tre Province ed ai funzionari dell’Agenzia regionale che agevolasse lo sviluppo di sinergie e procedure condivise al fine di contribuire a rafforzare il ruolo del sistema provinciale in relazione a tutti gli altri soggetti (componenti e strutture operative) con i quali, ai sensi dell’attuale quadro normativo nazionale, essa stessa si rapporta. Per il conseguimento di questo fondamentale obiettivo sono necessarie conoscenze reciproche, impegno e disponibilità tra tutti i soggetti chiamati a giocare un ruolo attivo nelle politiche di protezione civile. In particolare viene, in questa sede, proposto un primo tipo di corso che riguarderà da una parte l’ambito delle conoscenze relative al “sistema di protezione civile nazionale” (sfera del sapere), visto come processo storico, sociale e normativo, e dall’altra gli aspetti che interessano la pianificazione dell’emergenza, attraverso l’illustrazione di modelli e procedure condivise e condivisibili (sfera del saper fare). Particolare attenzione verrà posta, nell’ambito della trattazione dei singoli argomenti, al miglioramento delle capacità relazionali e dell’acquisizione della consapevolezza rispetto ai ruoli e ai livelli di responsabilità (sfera del saper essere). Obiettivi generali:

• puntualizzare i ruoli dei rispettivi livelli di coordinamento, con particolare riguardo a quello dei Comuni;

• condividere le pratiche di intervento per garantire una risposta efficace, omogenea e coerente sia in sede locale che in raccordo con le componenti regionali e nazionali.

Obiettivi specifici: • conoscere le procedure di gestione delle emergenze anche in raccordo con le altre

componenti del Servizio Nazionale della protezione civile; • conoscere gli aspetti fondamentali attraverso i quali è definito il modello di gestione

dell’emergenza: da quello nazionale a quello locale; • conoscere e utilizzare le competenze relative ai livelli di responsabilità delle funzioni

di supporto. PARTENARIATI Il corso è promosso e organizzato dal Comune di Alassio con la partecipazione della Provincia e Prefettura di Savona, la Regione Liguria e il Dipartimento della Protezione Civile. DESTINATARI Il corso è rivolto a personale del Comune di Alassio e degli altri comuni partecipanti; personale delle FF.O.; volontariato; personale di altri enti locali. I destinatari saranno indicati dagli stessi enti invitati a partecipare e dovranno possibilmente ricoprire un ruolo dirigenziale o equivalente nell’ambito dell’amministrazione di appartenenza. Le procedure di invito verranno gestite direttamente dal Comune di Alassio quale ente promotore dell’iniziativa.

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TEMPISTICA Il Corso, la cui durata complessiva è articolata in 23 ore, si svolgerà nell’arco di tre giornate di lavoro. Il periodo indicato è 24-25-26 ottobre 2011. Le lezioni si svolgeranno con orario antimeridiano o pomeridiano. ARTICOLAZIONE DEL CORSO La progettazione del seguente percorso formativo nasce dall’esigenza di uniformare e raccordare le procedure di pianificazione e gestione delle emergenze in sede locale. Per avviare una più corretta rete di sinergie tra tutti i livelli competenti in materia di protezione civile è stato definito il programma didattico (vedi calendario d’aula) all’interno del quale vengono individuati tre principali aree tematiche. La prima area riguarda il funzionamento del sistema di protezione civile attraverso la descrizione dei compiti e delle funzioni di ogni ente (livello) competenti; la seconda area è incentrata sulle attività di pianificazione e gestione dell’emergenza con particolare riguardo a quelle di carattere idrogeologico e idraulico; la terza area concerne una esercitazione, per posti di comando, sul funzionamento di una sala operativa comunale durante un’emergenza. METODOLOGIA DIDATTICA Il programma didattico sarà caratterizzato da una metodologia formativa ispirata a criteri di partecipazione e di flessibilità, correlati da un lato alle caratteristiche degli allievi e, dall’altro, al contesto operativo. Tale metodologia favorirà una realizzazione del corso/percorso formativo capace di autoregolarsi “in itinere” per affrontare e risolvere i problemi dell’apprendimento più dal punto di vista della creazione della qualità che da quello della crescita quantitativa delle conoscenze. Le unità formative sono organizzate da una parte secondo una metodologia sviluppata sulla formazione classica, in quanto il livello di conoscenze di base dei partecipanti è già dato come acquisito, per cui le lezioni verteranno su approfondimenti e rappresentazioni di situazioni specifiche, dall’altra verranno preferite metodologie attive, simulazioni e studio dei casi. MATERIALI DIDATTICI I contenuti presentati durante le lezioni saranno forniti ai discenti, in formato cartaceo e in formato digitale attraverso la fornitura di un cd che consentirà di approfondire maggiormente gli argomenti trattati. ATTESTATI A tutti i partecipanti, che avranno seguito almeno il 75% delle lezioni, verranno consegnati degli attestati di partecipazione. SEDE Il corso viene promosso dal Comune di Alassio e le lezioni saranno svolte presso il Centro Polifunzionale di Protezione Civile di Villanova d’Albenga. La partecipazione al Corso è gratuita, previo invio della conferma di adesione entro i termini fissati.

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Calendario d’Aula Corso “Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze”

Villanova D’Albenga, 24-26 ottobre 2011

GIORNO ORARIO ARGOMENTO RELATORE

24/10 9.00 9.30 Registrazione partecipanti

9.30 10.15 Saluto di benvenuto e apertura dei lavori

Roberto Avogadro Sindaco di Alassio

Maria Luisa Gallinotti Regione Liguria

Rita Sicoli Dip. Prot. Civile

10.15 12.00

Evoluzione del Sistema Nazionale di Protezione Civile e attuale assetto normativo Fabio Palombi

12.00 13.00

L’assetto organizzativo della protezione civile ligure: il ruolo nelle attività di previsione, prevenzione e gestione delle emergenze

Elio Castagni

13.00 14.00 Pausa pranzo

14.00 15.00

L’assetto organizzativo provinciale: il ruolo della Prefettura nell’impiego delle risorse statuali Paolo Ceccarelli

15.00 16.00

L’assetto organizzativo provinciale: il ruolo della Provincia Franco Mazzoli

16.00 17.30

Il ruolo del Sindaco: competenze e strumenti per la direzione e il coordinamento delle attività di

protezione civile Lorenzo Alessandrini

17.30 18.00

La Regione Liguria e il raccordo con i Comuni: ruoli e strumenti di sostegno Maria Luisa Gallinotti

25/10 9.00 10.45

La pianificazione e la gestione dell’emergenza: il metodo Augustus Fabio Brondi

10.45 12.00

La pianificazione e la gestione dell’emergenza: il flusso delle informazioni tra i centri di

coordinamento Fabio Brondi

12.00 13.00

Rischi e pianificazione dell’emergenza nel Comune di Alassio Alessandro Scarpati

13.00 14.00 Pausa pranzo

14.00 16.00

Il rischio idrogeologico e la rete dei centri funzionali Angela Corina

16.00 18.00 La logistica in emergenza Claudio Monteferri

26/10 9.00 12.00

Esercitazione: “Costruzione di uno scenario e pianificazione dell’emergenza” Fabio Brondi

12.00 13.00

Discussione finale, conclusione dei lavori e consegna attestati

Alessandro Scarpati Fabio Palombi