Corso Di Storia Del Teatro e Dello Spettacolo
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8/13/2019 Corso Di Storia Del Teatro e Dello Spettacolo
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Corso di Storia del teatro e dello spettacolo
Teatro e comunicazione:
il teatro da mezzo di comunicazione di massa a fenomeno artistico di nicchia
Citazioni dal I modulo: la comunicazione teatrale
1. Definizione di teatro allinterno della macrocategoria spettacolo
utile convenire con alcune fra le conclusioni a cui recentemente giunto Siro Ferrone
secondo il quale la drammaturgia, come scrittura seconda, come prodotto cio non
esclusivamente letterario, tale solo in dipendenza della sua identificazione nello spazio e neltempo della messa in scena, sicch lapparizione della drammaturgia sullorizzonte della
storia dello spettacolo segue non precede!, registra non anticipa! lesperienza dei veri soggetti
del teatro" gli attori.
#ome possi$ile che a teatro, almeno quale lo conosciamo in %uropa, o meglio in &ccidente,
tutto ci' che specificamente teatrale, ossia tutto ci' che non discorso e parola, o ( se si
preferisce ( tutto ci' che non contenuto nel dialogo, de$$a rimanere in secondo piano)
Antonin Artaud, 1*+!
-elemento specifico che permette di distinguere levento teatrale da ogni altro modello di
spettacolo il rapporto diretto e immediato tra lattore e lo spettatore, ossia, in termini semiotici,
la compresenza fisica reale di emittente e destinatario questultimo, di norma, collettivo!
De Marinis, 1*!.
/e, come anche conviene il filosofo Hans Gadamer, la specificit0 del teatro sta, nellimmediatezza della comunanza di spettatore e attore, occorre aggiungere che tale
caratteristica rende ( come vedremo ( il teatro un fenomeno unico particolarmente nella nostra
epoca, in cui tale immediatezza altrimenti $en di rado concessa alla nostra esperienza
estremamente mediata.
teatro vi una simultaneit0 di produzione e di comunicazione De Marinis, 1*!.
Antonin Artaudafferma che il teatro il solo luogo del mondo in cui un gesto fatto non si
comincia una seconda volta, ponendo, cos2, in discussione lidea stessa di messa in scena.
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3iconosciamo 4 scrive rtaud 4 che ci' che stato detto non pi5 da dire6 che unespressione
non vale due volte, non vive due volte6 che ogni parola pronunciata morta, e non agisce che
nel momento in cui viene pronunciata6 che una forma, quando sia stata impiegata, non serve pi5
e invita soltanto a ricercarne unaltra. -a scrittura, al contrario, lo spazio stesso e la
possi$ilit0 della ripetizione6 per questo $isogna porre fine a questa superstizione dei testi edella poesiascritta. -a poesia scritta vale una volta, e poi sia distrutta.
7a scritto Jean Louis Barrault" 8l teatro larte delleffimero, continuamente in
movimento" il teatro il sim$olo stesso di tutte quelle morti successive, che giorno dopo giorno
seminiamo per la strada. 9uel che noi siamo e quel che pensiamo oggi differisce da quel che
eravamo e pensavamo ieri, e non pu' lasciar prevedere quel che saremo e penseremo domani.
/e c un luogo in cui non ci si :$agna mai nella stessa acqua come diceva %raclito!, proprio
nel teatro.
8n conclusione, secondo i due requisiti $asilari della comunicazione teatrale, possiamo allora
dire che gli spettacoli teatrali sono quei fenomeni spettacolari che vengono comunicati a un
destinatario spesso collettivo, il pu$$lico che presente fisicamente alla ricezione!, solo nel
momento stesso della loro produzione emissione!. De Marinis, 1*!
. -a comunicazione teatrale
;er Ivo Osolsoe, teatrologo e semiologo ceco, il teatro costituisce addirittura larte e il
prototipo della comunicazione umana" -a specificit0 del teatro consiste nel rappresentare il
proprio oggetto, la comunicazione umana, attraverso la comunicazione umana" a teatro la
comunicazione umana la comunicazione dei personaggi! rappresentata attraverso la
comunicazione umana stessa, la comunicazione degli attori.
3elazione a teatro la dialettica, il processo di andata e ritorno dallattore verso lo spettatore e
viceversa, la comunicazione calda e autentica che si cele$ra nellincontro personale tra le
coscienze e che risiede nelle origini gestuali, tri$ali della comunicazione nellam$ito della
comunit0 del villaggio Cesare !ivoltella!.
/i tratta di una dimensione che i grandi maestri hanno individuato come la definizione minima
per il fatto teatrale, il quale non sare$$e nientaltro che una comunicazione interpersonale
"eter Broo#!, ci' che avviene tra lo spettatore e lattore Jerz$ Groto%s#i!, un incontrodellaltro &u'enio Bara!.
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/crive Anne (ers)eld" /i pu' capire unopera
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#ome scrive (merto &co, a proposito di testi narrativi ( ma anche lo spettacolo teatrale un
testo in semiotica" il testo spettacolare (, qualsiasi testo postula il proprio destinatario come
condizione indispensa$ile non solo della propria capacit0 comunicativa concreta, ma anche della
propria potenzialit0 significativa. 8n altri termini, un testo viene emesso per qualcuno che lo
attualizzi. 8l testo intessuto di spazi $ianchi, di interstizi da riempire CE, una macchinapigra che chiede al lettore di fare parte del suo lavoro.
Marco De Marinisarriva persino a dire che ci' che esiste realmente, almeno dal punto di
vista semiotico, non lo spettacolo ma la relazione teatrale, intendendo con questo termine
innanzitutto il rapporto attore4spettatore, e poi i vari altri processi comunicativi e interazionali di
cui uno spettacolo stimolo e occasione dalla sua prima ideazione fino alla fruizione del
pu$$lico.
Citazioni dal II modulo: il teatro come mezzo di comunicazione di massa dall+antic*it, alla
)ine dell+Ottocento
. 8l teatro nell&ttocento
8l marchese De Sade, in viaggio in 8talia, ci illustra a$itudini che perdurano inveterate anche
nel H8H secolo" 8 palchi sono grandi" vi si giuoca e, grazie ad una tela che si a$$assa
sottraendovi agli sguardi della gente, vi si pu' far di peggio, se si vuole.
%cco, ancora, quanto accade a Bilano nel 1+ al -eatro alla Canoiana, teatro minore
rispetto alla /cala e, dunque, meno $en frequentato" llincontro il senso dellodorato vi
annunzia al primo vostro presentarvi sulla porta dingresso il nazionale risotto, le costerelle
arrostite, il salado di Ierona, e vi scrosciano sotto i piedi ad ogni passo le scorze
a$$rustolite delle castagne, dei marroni. 8l dio /ilenzio, che cercavate invano alla /cala, lo
invocate qui ancor pi5 indarno CE. un frastuono di risa sgangherate CE, oppure un altorumore di $attimano CE. Jra un atto e laltro della commedia udrete frequentemente
impegnata una conversazione, diretto un invito, dato un appuntamento dalla prima alla terza
fila, dalle seggiole dellorchestra alle ultime della platea. /i dire$$e che ognuno in casa
propriaK Leata li$ert0K
Citazioni dal III modulo: il teatro come )enomeno artistico di nicc*ia nel .. secolo
*. 8l primo Fovecento
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nche lelettronica, infine, ha operato trasformazioni gigantesche nellimmaginario
collettivo e le forme stesse di produzione del consumo di massa distruggono le categorie
classiche dello spettacolo, annullano la distinzione tra finzione e realt0, simulazione ed
evento /Aruzzese0
8l teatro richiede per Artaud una forte tensione partecipativa" /e tutti siamo arrivati aconsiderare il teatro unarte inferiore, un mezzo volgare di distrazione CE, ci' accade
perch ci ha troppo spesso ripetuto che era teatro, cio menzogna e illusione. ;erch da
quattrocento anni, vale a dire dal 3inascimento in poi, ci hanno a$ituati a un teatro
puramente descrittivo e narrativo, che racconta soltanto psicologia. CE -o stesso
/haMespeare responsa$ile di questa a$errazione, CE di questa idea disinteressata del
teatro che impone a una rappresentazione di lasciare intatto il pu$$lico, senza mai proporgli
unimmagine che lo scuota alle fondamenta nel suo organismo e segni su di lui unimprontaincancella$ile.
Bertolt Brec*t" /traniare una vicenda o un carattere di un personaggio significa in primo
luogo togliere semplicemente al personaggio o alla vicenda qualsiasi elemento sottinteso,
noto, lampante e farne oggetto di stupore e curiosit0.
Bertolt Brec*t" -arte teatrale deve rendere ancora possi$ile latteggiamento critico dello
spettatore. 9uesto atteggiamento non nulla di avverso, di ostile allarte, come spesso si
crede, ma fonte di godimento come di emozioni, gi0 di per se stesso unesperienza6 ed
soprattutto un atteggiamento produttivo.
1N. 8l secondo Fovecento
Jerz$ Groto%s#i sul 1teatro povero2da lui teorizzato" Fon volendo considerare il teatro
come sintesi di discipline artistiche, cerchiamo di evitare leclettismo, tentiamo di dare unadefinizione autonoma del teatro e di ci' che distingue questa attivit0 da altri generi di
rappresentazione e di spettacolo.
;u' esistere il teatro senza spettatori) #e ne vuole almeno uno per parlare di spettacolo. %
cos2 non ci rimane che lattore e lo spettatore. ;ossiamo perci' definire il teatro come Oci'
che avviene tra lo spettatore e lattoreP. Qutto il resto supplementare ( forse necessario, ma
supplementare /Groto%s#i03
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#on l&din Qeatret di %ugenio Lar$a lo spettacolo diventa soltanto un momento, seppure
complesso e affascinante, di comunione fra attori e pu$$lico" CE piuttosto di assistere a
uno spettacolo,
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