Corso di Sociologia dei processi culturali...interconnessi fra loro: forme di attività del corpo,...

Corso di Sociologia dei processi culturali a.a. 2015-2016 - prof. Marco BRUNO Sapienza Università di Roma Dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale Corso di laurea in Comunicazione, tecnologie e culture digitali

Processi culturali, media e società

-  I media come ambiente di produzione ed esperienza di pratiche culturali

-  Nuovi media e digitalizzazione

-  Una teoria sociale del mondo digitale

M. Bruno -


-  Media, Società, Mondo

Società “contenitore dell’organizzazione sociale” Mondo “ambienti che hanno un senso per noi come spazi per vivere” Media Strutture, forme, formati, interfacce istituzionalizzate per la diffusione di contenuti simbolici

Couldry 2015, XI


Una ridefinizione dei MEDIA Media e Comunicazione Digitalizzazione e pervasività dei contenuti simbolici Intrecciati con le relazioni di potere Comunicazione “di massa” (broadcast) e “personale” “Autocomunicazione di massa”

Couldry 2015; Castells 2009

L’autocomunicazione di massa (Castells 2009)

•  Forma nuova di comunicazione permessa dal digitale: –  di massa perché raggiunge un pubblico potenzialmente

globale tramite le rete p2p e la connessione a internet; –  multimodale poiché la digitalizzazione dei contenuti e i

software disponibili permette la riformattazione dei contenuti, da distribuire tramite le reti wireless;

–  autogenerata per contenuto, autodiretta per emissione e autoselezionata per ricezione da molti che comunicano con molti.


Una ridefinizione dei MEDIA e della TEORIA SOCIALE “Una versione della teoria sociale che prende sul serio il ruolo giocato dalle rappresentazioni, dal potere sulle rappresentazioni e dal modo in cui interagiamo con le tecnologie di rappresentazioni” Rappresentazioni e ordine sociale Ordine sociale non come qualcosa di dato e naturale, ma “costruito nella pratica e rappresentato simbolicamente”.

Couldry 2015, XIII


Una ridefinizione dei MEDIA e della TEORIA SOCIALE Approccio differente dalla “teoria del centro mediato”, “mediacentrismo” Inclusione dei media nella teoria sociale come ambiente, contesto e pratiche. Non significa che sia centro (anche in termini tecnologici)


Una ridefinizione dei MEDIA e della TEORIA SOCIALE Media come termine ambiguo Tradizionalmente, dimensioni istituzionali della comunicazione Media e modernità (Thompson 1995; Mattelart 1994) Flessibilità, interconnessione, convergenza. Media come ecosistema, come ambiente


Una ridefinizione dei MEDIA e della TEORIA SOCIALE Media e modernità spazio e tempo Connettività, configurazione di rete Mobilità, always on Trasformazione, mutamento. Incorporati nella nostra comprensione ed esperienza del mondo


Una ridefinizione dei MEDIA e della TEORIA SOCIALE Un soccorso dalle metafore Media e dialettica. Conversazione (Silverstone 2002) Remediation (Bolter, Grusin 2000) Media come torrente (Gitlin 2000), flusso “sovrasaturo”. Stato instabile, cambiamenti di condizione della vita sociale.

Couldry 2015, 6-7


Una TEORIA DEI MEDIA ORIENTATA SOCIALMENTE Non può esistere una teoria “pura” dei media, “modi particolari, [sempre] storicamente incarnati, di comunicare informazioni e significati”. Teoria dei media e media studies: piramide a quattro vertici a.  Testi mediali b.  Economia politica dei media c.  Tecnologia del medium d.  Usi sociali (di tecnologie e contenuti)

Couldry 2015, 8-9


Teoria dei media e media studies: piramide a quattro vertici a.  Testi mediali b.  Economia politica dei media c.  Tecnologia del medium d.  Usi sociali (di tecnologie e contenuti)

Couldry 2015, 9

d)

c)

b)

a)


Una TEORIA DEI MEDIA SOCIALMENTE ORIENTATA “Il modo in cui i media vengono utilizzati nella vita sociale e come contribuiscono a plasmarla, e quali conseguenze sociali producono i significati che circolano attraverso i media” Necessità di una teoria sociale e (di messa in discussione) del sociale. Il sociale come “prodotto”, non come “dato” Una teoria dei media orientata socialmente si preoccupa dell’azione: carattere aperto delle pratiche e come esse sono incorporate in relazioni anche di potere.

Couldry 2015, 9-10


Rivoluzione digitale. Miti, precisazioni, incertezze Miti del mondo digitale (es. informazione digitale libera) Tempi di diffusione e tecnologie (es. scrittura, Eisenstein 1983) Profondità e velocità della rivoluzione digitale

Couldry 2015


Rivoluzione digitale. Miti, precisazioni, incertezze Media digitali e privatizzazione

Apertura, libertà / chiusura, oligopolio Digital divide (vecchi e nuovi)

Connessione, capacità

Globalità Lingua, omogeneità

Couldry 2015


Rivoluzione digitale. Miti, precisazioni, incertezze Rivoluzione digitale, nuovi apocalittici / gli evangelisti tecnologici (tecnoentusiasti) Entusiasmi e incertezze (es. cambiamenti sul piano della vita quotidiana / mutamenti storici)

Couldry 2015


Rivoluzione digitale. Miti, precisazioni, incertezze 1.  Media digitali La ricerca sui media, mutamenti nelle tecnologie e audience studies Convergenza. Cambia il “che cosa” studiare; mutamenti non solo tecnologici Cambia il “chi” studiare; da medium di pubblicazione a medium di comunicazione Contenuti – UGC Quali sono e che ruolo hanno gli attori (es. piattaforme e “switchers”, Castells 2009) Cambia il “come” avviene la trasmissione/diffusione (“spreadable media”) Couldry 2015


Rivoluzione digitale. Miti, precisazioni, incertezze

1.  Media digitali “Ondate dei media saturanti”

Couldry 2015, 20-21


Rivoluzione digitale. Miti, precisazioni, incertezze 1.  Media digitali Selezione e poi uso. “da cosa esattamente”? Qual è l’insieme più generale da cui selezioniamo il nostro uso di media digitali? Rete, ragnatela complessa di piattaforme (di distribuzione ma anche di “esperienza”) Polimedia, semplice pluralità. Più probabilmente “molteplicità mediale”: configurazione interconnessa dei media

Couldry 2015, 21


Rivoluzione digitale. Miti, precisazioni, incertezze 2. Cosa fanno le persone con i media Abitudini di consumo destabilizzate; consumo e scarsità Multitasking e second screen Il consumo di informazione, personalizzazione, citizen journalism (ma anche ruolo degli OTT, rispetto alla rete locale) Morte del telegiornale ma non dei servizi giornalistici televisivi La persistenza del consumo televisivo; sistema mediale “ibrido” (Chadwick 2015)


Rivoluzione digitale. Miti, precisazioni, incertezze 2. Cosa fanno le persone con i media Forme di disarticolazione dell’uso dei media Semplificazione ma anche massificazione. Il web delle App Privatizzazione, domesticazione, mobilità


Rivoluzione digitale. Miti, precisazioni, incertezze 3. Sostenibilità economica dei media Stimolazione della produzione culturale Inconoscibilità dell’audience Disinvestimento nei contenuti (generati dagli utenti), frammentati, etc. Remunerazione dei dati personali


Rivoluzione digitale. Miti, precisazioni, incertezze 4.  Come cambia il ruolo sociale dei media Ruolo apparentemente necessario dei media come istituzioni Cambiamento, non solo tecnologico, come cambiamento della dimensione istituzionale dei media Crisi dei mass media ma non della centralità dei media (ridefiniti)


Rivoluzione digitale. Miti, precisazioni, incertezze 4.  Come cambia il ruolo sociale dei media “Diretta” sociale e interpersonale (“centralità socialmente distribuita”, Hillis 2009) Intermedia Agenda; centralità del broadcast, ma non su tutti i temi (Neuman 2014). Twitter e tv Fermento, buzz, rumore di fondo. Un diverso gatekeeping Media e politica: mutamenti nella visibilità, disintermediazione, predominio dell’intrattenimento, pop politics


Rivoluzione digitale. Miti, precisazioni, incertezze 5.  Incertezza di scala Su quale scala agiscono le conseguenze dei cambiamenti nei media. Es. Globale/Locale Rescaling “molteplici ordini normativi parziali” (Sassen 2006): es. città globali Media e ANT (Actor-Network Theory); Latour: non esiste una scala micro/macro per la dimensione sociale, sempre “piatta e ripiegata”


Rivoluzione digitale. Miti, precisazioni, incertezze 6.  Vivere “bene” e implicazioni etiche Implicazioni a diversi livelli di scala; concezione del rischio. Problemi etici del locale. Tre principi guida •  Non linearità •  I media come pratica •  Materialità delle rappresentazioni


Media come pratica I media sono un pratica, come “qualcosa che gli esseri umani fanno […] una forma di azione” (Pitkin 1972) •  è regolare (non accidentale) •  è sociale •  è in relazione con i bisogni umani •  ha una dimensione etica Implicazioni con la teoria dei media e degli effetti. Tra i momenti chiave, approccio degli “usi e gratificazioni”. (studi sulle audiences, approcci individuali ai media, dimensione domestica, etc.)


Media come pratica Il concetto di pratica in Schatzki. Funzione pragmatica e non descrittiva, consente di superare alcuni dilemmi teorici (es. individuo/società, agency/struttura)

Pratica come dimensione peculiare dell’ordine sociale, “su cui le idee prendono forma e su cui è articolata la capacità di comprensione” (Schatzki 1999)

“tipo di comportamento routinizzato costituito da vari elementi interconnessi fra loro: forme di attività del corpo, di attività mentali, le ‘cose’ e il loro uso, una conoscenza di fondo costituite da idee, saper-fare, stati emotivi e conoscenze motivazionali” (Reckwitz 2002)

Coordinamento ottenuto dalla pratica, modelli ricorrenti di “pratiche” che rendono comprensibili il flusso delle azioni quotidiane degli attori sociali Couldry 2015, 53-59


Media come pratica Le tecnologie come affordances (proprietà degli oggetti di indicarne l’uso) Media come universo di pratiche Nuovi media come artefatti materiali, pratiche sociali e “disposizioni sociali e forme di organizzazione di più ampio respiro” (Lievrouw, Livingstone 2002)


Media come pratica •  Mettere in mostra

•  Mettersi in mostra •  Presenziare

I media e il sé come progetto simbolico (Thompson 1995)

•  Archiviare •  Informarsi

tenersi aggiornati tenere aperti i canali selezionare


Media come rituali e forme sociali La relazione tra media e potere (costruzione della realtà) I regimi di giustificazione (Boltanski) e il valore

Domestico, fama, mercato, industriale, civico, ispirazione

Potere di determinare la “realtà” (la versione di realtà che ha effetto a fini pratici). Effetto di veridicità e certificazione

Categorie, categorizzazione e forme sociali. Categoria come meccanismo attraverso cui alcuni tipi di pratica ordinata e “ritualizzata” riproducono “il potere attualizzando e incorporando categorie che servono a contrassegnare e suddividere il mondo in modi particolari” (Couldry 2015, 83)


Media come rituali e forme sociali Potere ordinatore “Processi aperti di ordinamento […] che varie istituzioni, comprese i media, mettono in opera nonostante l’effettiva pluralità di valore […] e a causa dell’effettiva assenza di un ordine sociale pienamente raggiunto” Ordinamento (dinamico) vs ordine (statico) Lavoro di classificazione nell’ordinamento sociale (es. nei media informativi, da eventi a tematizzazione) Ruolo attivo delle istituzioni mediali nell’inquadrare il mondo come se fosse un tutt’uno funzionante.

Couldry 2015, 83


Media come rituali e forme sociali Rituali Modi di attuare il potere attraverso una forma (Bloch 1989); forme sociali che naturalizzano il potere dei media. “I rituali dei media sono forme condensate d’azione che operano con particolare intensità su distinzioni e confini categoriali relativi al mito del centro mediato” Rituali e atti performativi (e strutture di potere da cui dipendono) nei media che avrebbero poco senso senza una concezione mediacentrica: ad esempio essere nei media (come valore, status più elevato)

Couldry 2015, 89


Media come rituali e forme sociali Rituali Concetti quali

Live

Reale

Celebrità Precisazioni derivanti dall’ottica comparativa. Esempio di “centri mediati” alternativi a quello statale (es. Libano)

Couldry 2015, 89


Media come rituali e forme sociali Rituali

Rituali mediali come azioni schematizzate “Performance di sequenze di atti ed enunciati più o meno invarianti e non interamente codificati da chi li esegue” (Rappaport 1999)

Mettere in scena il mondo attraverso la forma Gli eventi mediali (Katz, Dayan 1992)

Le istituzioni mediali pretendono di essere il nostro intermediario per il sociale (-» Durkheim)

Couldry 2015, 89


Media come rituali e forme sociali Rituali Riconoscibilità dei rituali Condivisione e “socialità” I luoghi e lo spazio dei media “I rituali mediali (la loro pratica e la loro stessa idea) contribuiscono a organizzare altre pratiche, ancorandole attraverso le rappresentazioni e le categorie che sono messe in scena in modo autorevole” (Swidler 2001)


Culture mediali Culture mediali e attribuzione di senso. Insiemi di pratiche di attribuzione di senso, le cui risorse principali sono i media. Culture mediali, differenze e varietà Culture mediali e relazione con i bisogni

Couldry 2015, 89

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