CORSO DI PSICOLOGIA GENERALE - Moodle@Units · 2017-04-05 · Gestalt Riflessologia e scuola...

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CORSO DI PSICOLOGIA GENERALE LEZIONE 11 30.03.17 Docente Diletta VIEZZOLI [email protected]

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CORSO DI PSICOLOGIA GENERALE

LEZIONE 1130.03.17

Docente Diletta [email protected]

1 PARTE del CORSOTeorie Psicologiche

Strutturalismo

Funzionalismo

FINE '800 PRIMA META '900

Psicologia della Gestalt

Riflessologia e scuola

storico-culturale

Comportamentismo

CognitivismoPsicanalisi

Scuola di Ginevra

Importanti contributi sovieticialla Psicologia

Lo svil

I

Storia della PsicologiaIl contributo dei ricercatori russi è stato particolarmente

importante negli ambiti dell'apprendimento, dello sviluppo infantile e del linguaggio.

Il primo laboratorio di psicologia russo fu fondato da Bechterev nel 1886 a Kazan, città a est di Mosca.

Il primo Istituto di Psicologia viene istituito nel 1912 a Mosca.

A partire dalla fine dell'800 e fino al 1917, anno della Rivoluzione, la psicologia russa ha seguito l'impostazione sperimentale di Wundt unendovi, in alcuni casi, una concezione spiritualistica della psiche (Celpanov).

Altri ricercatori invece aderivano alla corrente materialistica secondo cui i processi psichici si potevano descrivere sulla base de processi fisiologici (Sečenov).

Lo svil

I

Storia della Psicologia

Dal 1917 in poi si evidenzia una frattura nella storia della psicologia russa.

Vengono riviste le basi teoriche e metodologiche della psicologia a partire dalle teorie marxiste e leniniste, e vi è il tentativo di fondare una scienza che abbia come obiettivo la soluzione dei problemi della nuova società comunista.

Negli anni '50 la psicologia sovietica è stata spesso interpretata come tipicamente comunista ma i suoi reali contributi, al di là delle impostazioni ideologiche, non sono stati valutati adeguatamente.

Lo svil

I

Storia della Psicologia

Le Scuole Sovietiche più importanti sono:

1) LA SCUOLA RIFLESSOLOGICA Sečenov, Bechterev, Pavlov

2) LA SCUOLA STORICO-CULTURALE Vygotskij, Lurija

1) La scuola riflessologica

Lo svil

I

Storia della Psicologia

Il termine « riflessologia » implica una visione materialistica e indica una concezione dei processi psichici secondo cui essi sono riconducibili a riflessi, cioè processi fisiologici elementari.

[[ Fechner (fisico, 1801-1887), esponente del Materialismo per il quale l'unica realtà che può veramente essere detta esistere è la materia, e tutto deriva dalla sua continua trasformazione: tutte le cose hanno una natura materiale.]]

Sečenov, considerato il padre della fisiologia russa e allievo di Helmholtz, dopo i suoi studi nei laboratori tedeschi porta in Russia la corrente anti-spiritualistica dei processi psichici e la sua opera « I riflessi del cervello » viene in parte censurata dagli Zar.

Il comportamento veniva spiegato secondo il semplice meccanismo fisiologico dell'arco riflesso.

DEFINIZIONE

ARCO RIFLESSO in riflessologia

Ad uno stimolo dell'ambiente corrisponde una reazione motoria dell'animale.

Questa reazione è mediata dall'attività di un centro nervoso localizzato nel midollo spinale.

L'arco riflesso spinale poteva spiegare i processi di comportamento elementari, involontari, automatici, come il ritrarre la zampa da uno stimolo doloroso.

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I

Storia della Psicologia

Sečenov suppone che, per spiegare i processi di comportamento più complessi dovesse intervenire l'attività di centri nervosi superiori, localizzati nel cervello.

Nei processi semplici e in quelli complessi il meccanismo di base era comunque lo stesso:

STIMOLO – CENTRO NERVOSO – REAZIONE

- Se il centro nervoso era il midollo spinale si aveva un « riflesso spinale »

- Se il centro nervoso era situato nel cervello si aveva un « riflesso cerebrale »

I processi psichici erano dunque riconducibili a dei riflessi cerebrali per quanto concerne la loro struttura di base.

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Storia della Psicologia

DEFINIRE IL RUOLO DELLA PSICOLOGIA RIFLESSOLOGICA

Il compito della Psicologia era quello di analizzare i contenuti dell'attività psichica poichè la struttura era stata definita dal punto di vista fisiologico.

Partendo dal meccanismo dei riflessi, i contenuti psichici si acquisiscono durante lo sviluppo e sono legati all'ambiente in cui l'individuo cresce.

Il linguaggio, i ricordi e le emozioni sono tutti processi psichici derivati dal rapporto dell'individuo con l'ambiente ma il meccanismo di acquisizione e di interazione con l'ambiente è basato sui riflessi, dunque spetta alla fisiologia.

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I

Storia della PsicologiaTra il 1910 e il 192, Bechterev crea la vera e propria Scuola

Riflessologica: l'obiettivo è di fondare una psicologia oggettiva e sperimentale senza riferimenti spiritualistici e introspettivi (« La psicologia oggettiva »).

L'oggetto d'indagine sono i riflessi su cui si fonda tutta l'attività psichica.

I riflessi sono inoltre alla base di processi complessi come quelli sociali.

La sua concezione unisce i fenomeni fisiologici, quelli psicologici e quelli sociali.

Si interessa in particolar modo ai riflessi motori: lo studio dell'attività motoria durante il comportamento avrebbe permesso una sua conoscenza pià approfondita degli animali e dell'uomo.

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Storia della Psicologia

Si studiano in particolare i « riflessi associativi », cioè i processi di acquisizione dei riflessi, nel periodo della prima infanzia.

Posizione spesso criticata, in particolar modo da Vygotskij, il quale non approvava la riduzione di complessi processi evolutivi semplicemente all'apprendimento di concatenazioni di riflessi elementari.

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La concenzione sistematica più importante sulle basi fisiologiche del comportamente è quella formulata da Pavlov (1849-1936, medico e fisiologo, premio Nobel per la fisiologia della digestione nel 1904).

Di rilevante importanza i suoi studi sui « riflessi condizionati » e sulla descrizione della Teoria dell'attività nervosa superiore.

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Nei suoi studi ed esperimenti con gli animali, parte dall'osservazione del fenomeno della « secrezione psichica », il fenomeno per cui un cane salivava non solo quando il cibo veniva a diretto contatto dei suoi recettori gustativi ma anche in assenza di questo contatto.

Questa reazione dell'animale in assenza dello stimolo relativo venne denominata appunto RIFLESSO CONDIZIONATO.

Il comportamento è l'insieme dei processi riflessi che regolano l'interazione individuo-ambiente e il riflesso condizionato costituisce una parte integrante e fondamentale.

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Primo stadio: i processi sono elementari e i riflessi sono incondizionati, risposte innate agli stimoli (istinti)

Secondo stadio: proprio di animali superiori e dell'uomo, i processi sono complessi, i riflessi sono condizionati, le risposte acquisite.

I riflessi condizionati permettono all'animale di reagire nel modo più adattivo al suo ambiente.

L'animale inoltre apprende a reagire, in modo anticipato, ad altri stimoli che segnalano l'arrivo di ulteriori stimoli a cui dovrà reagire successivamente.

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Esempio di situazione sperimentale

Nella bocca del cane viene versata una debole soluzione acida.

Questa provoca una reazione di difensa e viene espulsa con movimenti della testa mentre si crea una reazione di salivazione intensa.

In questa prima fase si è costituito un riflesso incondizionato: l'acido (stimolo incondizionato) produce una reazione (incondizionata) di salivazione.

Nella seconda fase avviene la formazione del riflesso condizionato:

Poco prima di introdurre la soluzione acida si sottopone il cane all'azione di una qualunque stimolazione, come un suono.

Si osserva successivamente che basterà ripetere questo suono da solo affinchè si produca nel cane la stessa reazione di salivazione e gli stessi movimenti avuti in presenza dell'acido.

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Tutti questi processi sono tuttavia solo dedotti dall'osservazione in relazione al comportamento degli animali ma non replicabili in situazioni in cui i processi cerebrali umani sono in atto.

Venne però estesa anche al comportamento umano con la differenza che Pavlov presuppone una caratteristica peculiare dell'attività nervoso superiore dell'uomo:

- La capacità di formare riflessi condizionati verbali

- La capacità di utilizzare gli stessi stimoli verbali come stimoli condizionati per segnalare le variazioni dell'ambiente e regolare di conseguenza il proprio comportamento.

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Storia della Psicologia

La scuola pavloviana si interessa dunque al linguaggio a partire dagli anni'40.

E a partire dagli anni '50 si utilizzano sempre di più le tecniche neurofiosologiche per lo studio die processi verbali che intervengono nella formazione de riflessi condizionati:

In particolare si mettono in luce le capacità di apprendimento del sistema immunitario che poi Anochin svilupperà in concetti teorici derivati dalla cibernetica.

2) La scuola storico-culturale

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Come visto in precedenza, la Rivoluzione del 1917 ebbe un notevole impattto sulla psicologia: in particolare sul problema delle proprie applicazioni e finalità nella nuova società sovietica che si andava costruendo dal punto di vista politico e sociale.

L'impostazione materialistica fu il punto di riferimento e per risolvere il problema dei rapporti tra psicologia e marxismo nell'analisi delle teorie psicologiche che più sarebbero state in accordo con la visione marxista dell'uomo e della società (materialismo storico e dialettico).

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I

Storia della Psicologia

Reich sosteneva che la psicoanalisi non rappresentava una visione del mondo, una filosofia, ma uno specifico metodo di studio e terapia dei processi psichici.

Mentre il marxismo si occupava dei fenomeni sociali e collettivi, movimenti di massa ecc., la psicoanalisi si interessava dei fenomeni psichici dell'uomo singolo, seppure immerso in una rete di rapporti e relazioni sociali.

Questa stessa struttura sociale determina l'organizzazione della vita psichica individuale: diverse sono le strutture sociali, diversi sono i condizionamenti cui deve sottostare lo sviluppo psichico.

Il Super-io è per Reich, il complesso dei valori e delle norme che la famiglia trasmette al proprio figlio e che, a sua volta, essa ha ricevuto dallo specifico contesto socio-culturale in cui vive. Il contributo della psicoanalisi al marxismo consiste dunque, nella descrizione dei processi attraverso i quali una determinata società condiziona un determinato individuo.

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Storia della Psicologia

Tra gli studiosi che si occuparono del nuovo ruolo della psicologia e degli psicologici i contributi più importanti furono quelli di Vygotskij e di Lurija.

Le questioni da affrontare erano non solo teoriche ma anche di ordine pratico: che ruolo doveva avere lo psicologo nella società comunista, quali compiti doveva svolgere nelle scuole, nelle frabbriche, negli ospedali, ecc.

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Vygotskij si interesserà in particolare ai processi cognitivi esaminando le funzioni psichiche de primati, del bambino e dell'uomo adulto.

La sua prospettiva è in primo luogo EVOLUTIVA sia in senso filogenetico (animale-uomo) sia in senso ontogenetico (bambino-uomo).

Secondo V. esiste una continuità strutturale e funzionale nell'evoluzione ma allo stesso tempo esistono una serie di momenti critici che distinguono tra loro i vari comportamenti.

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Storia della Psicologia

Esempio: i riflessi condizionati sono per l'uomo i meno tipici

L'uomo si avvale di strumenti caratteristici, come i simboli e il linguaggio, che apprende nel contesto sociale, durante il suo sviluppo.

In seguito egli adopera gli stessi stimoli per se stesso e senza lo stimolo esterno di un'altra persona.

Esempio pratico: i processi di interiorizzazione del linguaggio e delle regole che avvengono nel bambino tra i 4 e gli 8 anni.

Dapprima espresso a voce alta e solo successivamente utilizzato interiorimente (critica a Piaget).

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« Pensiero e linguaggio » (1934): il pensiero e il linguaggio hanno radice genetiche differenti.

Nel bambino piccolo vi sono forme di attività intellettiva relative, per esempio, alla soluzione di problemi di adattamento, che sono indipendenti dal linguaggio.

A 2 anni circa il pensiero e il linguaggio cominciano ad interagire, il linguaggio diventa strumento di comunicazione a partire dalla propria attività di pensiero verso quella degli altri e interviene nella regolazione del proprio comportamento.

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Storia della Psicologia

Il contributo di Lurija si centrerà maggiormente sui processi emotivi e dinamici.

In particolare, durante la seconda guerra mondiale, si interessa ai disturbi dei processi psichici conseguenti a lesioni cerebrali dando un notevole impulso alla storia della neuropsicologia (memoria, linguaggio)

Il suo contributo si distinguerà da quello degli altri ricercatori russi perchè teorizzerà che le funzioni cerebrali, che mediano funzioni psichiche complesse, non siano traducibili in termini di riflessi condizionati.

Sono al contrario dei sistemi funzionali complessi che si sviluppano in stretta relazione con l'ambiente.

LEZIONE 1231.03.17

13h – 15hAula E