CORSO DI LAUREA IN URBANISTICA E SISTEMI … · La flora rappresenta l'elenco completo delle specie...

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CORSO DI LAUREA IN URBANISTICA E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI Analisi della città e del territorio e SIT Prof. Lucina Caravaggi LEZIONE n LEZIONE n ° ° 2 2_ ecologie

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LEZIONE nLEZIONE n°°22_ ecologie

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LEZIONE nLEZIONE n°°22_ecologie

Tipi di approccio per lo studio del manto vegetale

a) Flora approccio qualitativo scala dell’organismo

b) Fitomassa approccio quantitativo scala dell’ecosistema

c) Vegetazione approccio quali-quantitativoscala dell’ecosistema

d) Complessi di vegetazione approccio integrato multidisciplinarescala del bioma

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Se consideriamo le piante isolatamente per conoscerle una ad una, per enumerare quelle che crescono in un determinato territorio, noi ci occupiamo della flora

La flora rappresenta l'elenco completo delle specie vegetali ospitate da un determinato territorio. Lo studio della flora è un settore della botanica, denominato floristica, I trattati di floristica elencano le specie vegetali presenti in una determinata area geografica (nazione, regione, provincia) e le descrivono, consentendone il riconoscimento (detto determinazione) in genere mediante l'uso di chiavi dicotomiche.

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Uno strumento utilizzato per descrivere i rapporti fra flora e territorio è l’atlante corologico, che rappresenta la documentata presenza di ognuna delle specie in tutti i "punti" del territorio, suddiviso da un reticolo a maglie regolari.

La floristica si avvale tuttora dello strumento, antico ma insuperato, dell‘erbario, ossia della raccolta di esemplari vegetali essiccati e compressi, e quindi opportunamente catalogati e conservati.

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Lo studio della vegetazione, denominato fitosociologia, descrive i popolamenti vegetali presenti in una determinata nicchia ecologica, studiati sia dal punto di vista floristico (elenco delle specie presenti), che dal punto di vista quantitativo (frequenza relativa delle varie specie nel popolamento oggetto di studio).

Associazione vegetale: combinazioni di specie che vivono in un determinato sito in conseguenza di particolari condizioni ecologiche

Dinamica delle comunità vegetaliSuccessione: è un processo attraverso il quale le specie vegetali, ma anche quelle animali, si succedono nell’occupazione di un sito, in una sequenza che può essere in molti casi prevista Piante pioniere: sono così chiamate le piante che iniziano un importante opera di colonizzazione in un determinato ambiente che attraverso una serie di associazioni vegetali diverse, ognuna indispensabile allo sviluppo della successiva, permettono lo sviluppo della vegetazione.climax : rappresenta lo stadio finale dell'evoluzione di un ecosistema in una successione ecologica.

Serie di vegetazione: È definita da tutte le comunità vegetali legate da rapporti dinamici

Dinamica delle comunità vegetali

La successione è un processo attraverso il quale al passare del tempo differenti comunità vegetali si sostituiscono l’una all’altra in uno stesso luogoIl processo prosegue fino all'instaurarsi della comunità finale (matura, stabile) che rappresenta il tipo di vegetazione potenziale

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L’ E c o l o g i a è il settore di studi biologici che ha come oggetto di indagine proprio le relazioni tra organismi viventi ed ambiente.

I termini chiave della teoria ecologica sono:

- individuo [ unità vivente ]

- popolazione [ insieme di individui della stessa specie ]

- biocenosi [ organizzazione di popolazioni di diverse specie in comunità ]

Al termine organizzativo di biocenosi corrisponde quello spaziale di “ biotopo“, inteso come spazio di pertinenza di una determinata biocenosi [insieme delle condizioni chimico-fisiche che permettono il mantenimento della biocenosi stessa]

L’insieme biotopo-biocenosi costituisce un “ e c o s i s t e m a “, struttura caratterizzata da condizioni di equilibrio interno e di autonomia rispetto agli altri ecosistemi.

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E C O L O G I A È lo studio dei rapporti degli esseri viventi con il loro

ambientedal grecooikos [ casa ] e logos[ discorso ]

, sia organico che inorganico, comprese le

relazioni che questi hanno con gli individui della

propria specie [ intraspecifiche ] e con quelli di

specie diverse [ interspecifiche ]Il termine ecologia

fu coniato dal biologo tedesco

Ernst HeinrichHaeckel (1834-

1919)

E C O S I S T E M A È considerato l’unità base dell’ecologia ed è formato da:

-una comunità;

-l’ambiente fisico in cui essa vive;

-dalle relazioni che tra questi si stabiliscono.

Sistema “aperto”, ma autosufficiente ed autoregolato, all’interno

del quale “transitano” ininterrottamente materia ed energia,

grazie alla sequenza delle fasi di “lavoro” svolto da tre categorie

di organismi viventi:

ECOSISTEMA

Produttori – piante capaci di fotosintesi;

Consumatori – animali erbivori o carnivori che si cibano delle

piante, in forma diretta o indiretta;

Decompositori – funghi e batteri che scompongonole sostanze

organiche complesse trasformandole nuovamente in elementi o

composti semplici utilizzabili dalle piante.

Il flusso di interscambi con acqua, aria, Sali minerali, energia solare, ecc. è caratterizzato quindi dal mantenimento di condizioni di equilibriodell’ecosistema considerato

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In ogni tipo di ambiente è presente un ecosistema specifico [l’ecosistema marino, l’ecosistema lacustre, l’ecosistema montano, ecc.]

L’insieme di tutti gli ecosistemi mondiali costituisce la biosfera, cioèquella parte della terra che è abitata dagli esseri viventi.

Gli ecosistemi naturali si mantengono da soli in equilibrio se non intervengono forze esterne a rompere la catena dei rapporti che si instaurano.

L’ecosistema può avere piccole dimensioni [una palude, un tronco d’albero], dimensioni intermedie [una valle, un vulcano, un lago] o grandi dimensioni [il mare, il deserto].

I grandi ecosistemi contengono a loro volta quelli intermedi e i piùpiccoli.

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Strumenti

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Erbariocome si prepara:

1. La raccolta

2. La determinazione

3. L’essiccazione

4. Il montaggio

Le foto aeree

Le carte topografiche (CTR e IGM)

1. SUPERFICI ARTIFICIALI

1.1. Zone urbanizzate di tipo residenziale

1.2. Zone industriali, commerciali ed infrastrutturali

1.3. Zone estrattive, cantieri, discariche e terreni artefatti e abbandonati

1.4. Zone verdi artificiali non agricole

2. SUPERFICI AGRICOLE UTILIZZATE

2.1. Seminativi

2.2. Colture permanenti

2.3. Prati stabili (foraggere permanenti)

2.4. Zone agricole eterogenee

3. TERRITORI BOSCATI E AMBIENTI SEMI-NATURALI

3.1. Zone boscate

3.2. Zone caratterizzate da vegetazione arbustiva e/o erbacea

3.3. Zone aperte con vegetazione rada o assente

4. ZONE UMIDE

4.1. Zone umide interne

4.2. Zone umide marittime

5. CORPI IDRICI

5.1. Acque continentali

5.2. Acque marittime

Il Corine land cover

3. TERRITORI BOSCATI E AMBIENTI SEMI-NATURALI

3.1. Zone boscate

3.1.1. Boschi di latifoglie

3.1.1.1 Boschi a prevalenza di leccio e/o sughera

3.1.1.2 Boschi a prevalenza di querce caducifoglie (cerro e/o roverella e/o farnetto e/o rovere e/o farnia)

3.1.1.3. Boschi misti a prevalenza di latifoglie mesofile e mesotermofile (acero-frassino,carpino nero-orniello)

3.1.1.4 Boschi a prevalenza di castagno

3.1.1.5 Boschi a prevalenza di faggio

3.1.1.6. Boschi a prevalenza di specie igrofile (boschi a prevalenza di salici e/o pioppi e/o

ontani, ecc.)

3.1.1.7. Boschi e piantagioni a prevalenza di latifoglie non native (robinia, eucalipti,

ailanto, ...)

3.1.2. Boschi di conifere

3.1.2.1. Boschi a prevalenza di pini mediterranei (pino domestico, pino marittimo) e cipressete

3.1.2.2. Boschi a prevalenza di pini montani e oromediterranei (pino nero e laricio, pino

silvestre, pino loricato)

3.1.2.3. Boschi a prevalenza di abete bianco e/o abete rosso

3.1.2.4. Boschi a prevalenza di larice e/o pino cembro

3.1.2.5. Boschi e piantagioni a prevalenza di conifere non native (douglasia, pino insigne,

pino strobo, …)

Il Corine land cover

Le carte della vegetazione sono la rappresentazione cartografica delle superfici occupate dalle diverse comunità vegetali di un determinato territorio (carte della vegetazione reale)Le carte della vegetazione sono uno strumento fondamentale per la definizione dei confini di ambiti soggetti a gestioni differenziate, sono uno mezzo per la valutazione della diversità fitocenotica del territorio, permettono la sua suddivisione secondo tipologie ottenibili da quella vegetazionale, ecc..

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Per approfondire …

Alcuni siti:http://stweb.sister.it/itaCorine/corine/progettocorine.htmhttp://www.urbanisticaecasa.regione.lazio.it/cusweb/viewer.htmhttp://www.apat.gov.it/site/it-IT/Temi/Natura_e_Biodiversit%c3%a0/

Alcuni libri :La Flora, Touring Club 1958E.Honsell, V. Giacomini, S. Pignatti , La vita delle piante ,collana Il nostro Universo, Utet Torino 1988(pag da 349 a 447Autori Vari, Il manuale del verde urbano, Direct Club - Legambiente, Milano 1992.Carlo Blasi, Adriano Paolella, Progettazione ambientale, cave fiumi, strade, parchi, insediamenti, NIS editrice Roma,1992. (cap.1,2,4,8)