CORSO DI FORMAZIONE SPERIMENTAZIONE E VALIDAZIONE DELLALGORITMO MOVA RISCH PER LA VALUTAZIONE DEL...

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CORSO DI FORMAZIONECORSO DI FORMAZIONE

““SPERIMENTAZIONE E VALIDAZIONE SPERIMENTAZIONE E VALIDAZIONE DELL’ALGORITMO MOVA RISCH PER LA DELL’ALGORITMO MOVA RISCH PER LA

VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO NELLE VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE”PICCOLE E MEDIE IMPRESE”

LA SORVEGLIANZA SANITARIA COME LA SORVEGLIANZA SANITARIA COME ELEMENTO DEL PROCESSO DI ELEMENTO DEL PROCESSO DI

VALUTAZIONEVALUTAZIONE

Dottoressa FRANCA LUONGO – Dottoressa LORELLA LUTI

Dottor FABIO FILIPPI

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ALCUNI RICHIAMI NORMATIVI

IL RUOLO ED I COMPITI DEL MEDICO COMPETENTE VENGONO DEFINITI NEI

DECRETI LEGISLATIVI

277/91 - 626/1994 - 25/2002

LA LETTURA DI ALCUNI PASSI DEL DISPOSTO LEGISLATIVO CI PERMETTE DI MEGLIO IDENTIFICARLI

E DI COMPRENDERE COME LA SORVEGLIANZA E DI COMPRENDERE COME LA SORVEGLIANZA SANITARIA ED IL CONTRIBUTO DEL MEDICO SANITARIA ED IL CONTRIBUTO DEL MEDICO

COMPETENTE SIANO ESSENZIALI PER LA COMPETENTE SIANO ESSENZIALI PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI

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DECRETO LEGISLATIVO n. 277 del 15/08/1991

Attuazione delle direttive 80/1107/CEE, 83/477/CEE, 86/188/CEE E 88/642/CEE

in materia di protezione dei lavoratori in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il agenti chimici, fisici e biologici durante il

lavorolavoro.

 (pubblicato su : G. U. 27.08.1991, n. 200).

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Art. 4 (Obblighi del medico competente)

1. Lo stato di salute dei lavoratori esposti agli agenti di cui all’art. 1, comma 1, è accertato da un medico competente … omissis …

2. Il medico competente esprime giudizi di idoneità specifica al lavoro.

3. Per ogni lavoratore di cui al comma 1 il medico competente istituisce ed aggiorna sotto la sua responsabilità, una cartella sanitaria e di rischio … omissis …

4. Il medico competente fornisce informazioni ai lavoratori sul significato dei controlli cui sono sottoposti; … omissis …

5. Il medico competente informa ogni lavoratore interessato dei risultati del controllo sanitario ed in particolare di quelli degli esami biologici indicativi dell’esposizione relativi alla sua persona.

6. Il medico competente visita gli ambienti di lavoro … omissis …

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DECRETO LEGISLATIVO n. 626 del 19/09/1994

Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE,

90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42,

98/24 e 99/38

riguardanti il miglioramento della riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sicurezza e della salute dei lavoratori

durante il lavoro.durante il lavoro.

 (pubblicato su : G. U. 12.11.1994, n. 265, s.o. n. 141).

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Art. 4 (Obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto)

6. Il datore di lavoro effettua la valutazione di cui al comma 1 ed elabora il documento di cui al comma 2 in

collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e con il medico competente, nei casi in cui sia obbligatoria la sorveglianza sanitaria,

previa consultazione del rappresentante per la sicurezza.

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DECRETO LEGISLATIVO 2 febbraio 2002, n. 25

Attuazione della direttiva 98/24/CE sulla

protezione della salute e della sicurezza dei protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti lavoratori contro i rischi derivanti da agenti

chimici durante il lavorochimici durante il lavoro

(pubblicato nel Supplemento ordinario n. 40/L alla Gazzetta Ufficiale italiana n. 57 dell'8 marzo

2002)

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Art. 72-ter (Definizioni)

Ai fini del presente titolo si intende per:

e) valore limite biologico: il limite della concentrazione del relativo agente, di un suo metabolita, o di un indicatore di effetto, nell'appropriato mezzo biologico;

f) sorveglianza sanitaria: la valutazione dello stato di salute del singolo lavoratore in funzione dell'esposizione ad agenti chimici sul luogo di lavoro;

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Art. 72-quater (Valutazione dei rischi)

1. Nella valutazione di cui all'art. 4, il datore di lavoro determina, preliminarmente l'eventuale presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro e valuta anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di tali agenti, prendendo in considerazione in particolare:

… omissis …

g) se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria gia' intraprese.

… omissis …

7. Il datore di lavoro aggiorna periodicamente la valutazione e, comunque, in occasione di notevoli mutamenti che potrebbero averla resa superata ovvero quando i risultati della sorveglianza medica ne mostrino la necessita'.

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Art. 72-sexies (Misure specifiche di protezione e di prevenzione)

Il datore di lavoro, sulla base dell'attività e della valutazione dei rischi di cui all'articolo 72-bis, provvede affinché il rischio sia eliminato o ridotto mediante la sostituzione, qualora la natura dell'attività lo consenta, con altri agenti o processi che, nelle condizioni di uso, non sono o sono meno pericolosi per la salute dei lavoratori. Quando la natura dell'attività non consente di eliminare il rischio attraverso la sostituzione il datore di lavoro garantisce che il rischio sia ridotto mediante l'applicazione delle seguenti misure nell'indicato ordine di priorità:

… omissis …

d) sorveglianza sanitaria dei lavoratorisorveglianza sanitaria dei lavoratori a norma degli articoli 72-decies e 72-undecies

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Art. 72-decies (Sorveglianza sanitaria) - 1

1. Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 60-quinquies, comma 2, sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria di cui all'articolo 16 i lavoratori esposti agli agenti chimici pericolosi per la salute che rispondono ai criteri per la classificazione come molto tossici, tossici, nocivi, sensibilizzanti, irritanti, tossici per il ciclo riproduttivo

2. La sorveglianza sanitaria viene effettuata:

a) prima di adibire il lavoratore alla mansione che comporta esposizione;

b) periodicamente, di norma una volta l'anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori, in funzione della valutazione del rischio e dei risultati della sorveglianza sanitaria;

c) all'atto della cessazione del rapporto di lavoro. In tale occasione il medico competente deve fornire al lavoratore le eventuali indicazioni relative alle prescrizioni mediche da osservare

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Art. 72-decies (Sorveglianza sanitaria) - 2

3. Il monitoraggio biologico e' obbligatorio per i lavoratori esposti agli agenti per i quali e' stato fissato un valore limite biologico. Dei risultati di tale monitoraggio viene informato il lavoratore interessato. I risultati di tal monitoraggio, in forma anonima, vengono allegati al documento di valutazione dei rischi e comunicati ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori

4. Gli accertamenti sanitari devono essere a basso rischio per il lavoratore.

5. Il datore di lavoro, su conforme parere del medico competente, adotta misure preventive e protettive particolari per singoli lavoratori sulla base delle risultanze degli esami clinici e biologici effettuati. Le misure possono comprendere l'allontanamento del lavoratore secondo le procedure dell'articolo 8 del decreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277.

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Art. 72-decies (Sorveglianza sanitaria) - 3

6. Nel caso in cui all'atto della sorveglianza sanitaria si evidenzi, in un lavoratore o in un gruppo di lavoratori esposti in maniera analoga ad uno stesso agente, l'esistenza di effetti pregiudizievoli per la salute imputabili a tale esposizione o il superamento di un valore limite biologico, il medico competente informa individualmente i lavoratori interessati ed il datore di lavoro.

7. Nei casi di cui al comma 6, il datore di lavoro deve:

a) sottoporre a revisione la valutazione dei rischi effettuata a norma dell'articolo 72-quater;

b) sottoporre a revisione le misure predisposte per eliminare o ridurre i rischi;

c) tenere conto del parere del medico competente nell'attuazione delle misure necessarie per eliminare o ridurre il rischio;

d) prendere le misure affinché sia effettuata una visita medica straordinaria per tutti gli altri lavoratori che hanno subito un'esposizione simile.

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Art. 72-undecies (Cartelle sanitarie e di rischio)

Il medico competente, per ciascuno dei lavoratori di cui all'articolo 60-decies istituisce ed aggiorna una cartella sanitaria e di rischio custodita presso l'azienda, o l'unita' produttiva, secondo quanto previsto dall'articolo 17, comma 1, lettera d), e fornisce al lavoratore interessato tutte le informazioni previste dalle lettere e) ed f) dello stesso articolo. Nella cartella di rischio sono, tra l'altro, indicati i livelli di esposizione professionale individuali forniti dal Servizio di Prevenzione e Protezione.

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IL MEDICO COMPETENTE COME SI VEDE ASSUME UN RUOLO

ANCORA PIU’ ATTIVO NELL’ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE ED IN PARTICOLARE NELLA VALUTAZIONE

DEI RISCHI

LA SORVEGLIANZA SANITARIA ED IL

MONITORAGGIO BIOLOGICO, CHE DI QUESTA E’

PARTE INTEGRANTE, ASSUMO QUINDI VALENZA NELL’AMBITO

EPIDEMIOLOGICO AZIENDALE E

DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO

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IL TITOLO VII bis PREVEDE LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO E NON SOLO DELL’ESPOSIZIONE

VALUTARE SOLO L’ESPOSIZIONE NON VUOL DIRE ANCHE FARE LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO

NELLA PAROLA RISCHIO E’ IMPLICITO IL CONCETTO DI DANNO

LE CONOSCENZE TOSSICOLOGICHE SONO APPANNAGGIO ESCLUSIVO DEL MEDICO

LA PRESENZA DEL MEDICO IN SEDE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO NON PUO’

ESSERE SURROGATA DA NESSUN ALTRO SOGGETTO

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I diversi momenti di interventodel Medico Competente

PRIMAPRIMA (al momento della valutazione preliminare del rischio)(al momento della valutazione preliminare del rischio) partecipazione attiva alle misure di valutazione del partecipazione attiva alle misure di valutazione del

rischio chimico e dei suoi possibili effettirischio chimico e dei suoi possibili effetti

DOPODOPO

((successivamente alla valutazione)successivamente alla valutazione)

attivazione della sorveglianza sanitaria come misura attivazione della sorveglianza sanitaria come misura specifica di prevenzionespecifica di prevenzione

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Obbligo di sorveglianza sanitaria (come da D.Lgs. 25/2002)

L’obbligo vige quando:L’obbligo vige quando:

Quando il rischio espositivo ad agenti chimici pericolosi per la salute Quando il rischio espositivo ad agenti chimici pericolosi per la salute (classificati come (classificati come molto tossici, tossici, nocivi, sensibilizzanti, irritanti, ,

tossici per il ciclo riproduttivo) non è definibile come “) non è definibile come “moderatomoderato””..Sono esclusi gli agenti pericolosi solo per la sicurezza ed i corrosivi.Sono esclusi gli agenti pericolosi solo per la sicurezza ed i corrosivi.

Per gli agenti cancerogeni e mutageni si applicano le disposizioni Per gli agenti cancerogeni e mutageni si applicano le disposizioni specifiche contenute nel titolo VII del D.Lgs. 626/94, come modificato specifiche contenute nel titolo VII del D.Lgs. 626/94, come modificato dal D.Lgs. 25 febbraio 2000, n. 66.dal D.Lgs. 25 febbraio 2000, n. 66.

Rimane l’obbligo per altri agenti chimici non classificati come Rimane l’obbligo per altri agenti chimici non classificati come pericolosi per la salute ma che lo possono diventare a seconda del pericolosi per la salute ma che lo possono diventare a seconda del modo d’uso, compresi gli agenti chimici cui è stato assegnato un modo d’uso, compresi gli agenti chimici cui è stato assegnato un valore limite di esposizione professionale.valore limite di esposizione professionale.

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Strumenti della sorveglianza sanitaria

Analisi del documento di valutazione sui rischiAnalisi del documento di valutazione sui rischiConoscenza del profilo di rischio della mansioneConoscenza del profilo di rischio della mansioneConoscenza del profilo di rischio individualeConoscenza del profilo di rischio individualeValutazione delle ipersuscettibilitàValutazione delle ipersuscettibilità Conoscenza dello stato di salute o malattiaConoscenza dello stato di salute o malattiaAnalisi dei risultati della valutazione espositivaAnalisi dei risultati della valutazione espositivaProtocollo sanitario con le sue periodicità Protocollo sanitario con le sue periodicità Accertamenti sanitari appropriati Accertamenti sanitari appropriati Monitoraggio biologicoMonitoraggio biologico

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PER MONITORAGGIO BIOLOGICO SI INTENDE

Il vocabolario della lingua italiana TRECCANI riporta alla voce:

monitoraggio – osservazione, a scopo di controllo, di una grandezza variabile eseguita mediante appositi strumenti (denominati monitor).

biologico – che si riferisce alla biologia o agli esseri viventi

(biologia: termine coniato dal naturalista tedesco G.R. Treviranus nel 1802: l’insieme delle scienze che hanno per oggetto la vita degli animali e delle piante)

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PER MONITORAGGIO BIOLOGICO SI INTENDE

Un’attività connessa alla rilevazione dello stato di salute sistematica, continua o ripetitiva,

finalizzata se necessario all’adozione di misure correttive che utilizza biomarcatori di esposizione.

L’O.M.S. precisava nel 1984 che il M.B. consiste nella misura degli agenti presenti nel luogo di

lavoro o dei loro metaboliti nei tessuti, nei secreti, nell’aria espirata del soggetto esposto al fine della

valutazione dell’esposizione e del rischio per la salute in rapporto ad appropriati riferimenti.

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IL MONITORAGGIO BIOLOGICO COSTITUISCE UNO STRUMENTO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO

INSIEME CON IL MONITORAGGIO AMBIENTALE RISPETTO AL QUALE SI CARATTERIZZA IN QUANTO

Tiene conto dell’esposizione complessiva e delle diverse vie di assorbimento dell’agente chimico

Tiene conto delle variabilità in grado di determinare un diverso assorbimento a parità di concentrazione

ambientale (es.: diversi carichi di lavoro determinano una diversa ventilazione polmonare e quindi un

diverso assorbimento)

Tiene conto delle caratteristiche individuali degli esposti

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IL MONITORAGGIO BIOLOGICO COSTITUISCE UNO STRUMENTO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Corrette procedure di monitoraggio biologico rappresentano generalmente una conferma del

grado di esposizione ambientale e vanno impiegate regolarmente nel corso dei controlli

sanitari preventivi e periodici così come indicato da consolidate norme di prevenzione ed in alcuni

casi anche specificatamente dalla legislazione vigente; risulta particolarmente utile in presenza di sostanze che siano assorbibili anche attraverso

la cute.

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INDICATORI DI DOSE

Il monitoraggio biologico viene effettuato mediante l’esecuzione di esami di laboratorio che possano essere distinti in:

1 - indicatori di dose interna

2 – indicatori di effetto

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INDICATORI DI DOSE INTERNA

Gli indicatori di dose interna possono essere ulteriormente classificati in:

1 - Indicatori di dose biologica effettiva: indicano la quantità dei tossici nei siti in cui esercitano il loro effetto; stimano la quantità reale di sostanza che interagisce con i siti di azione (es. la determinazione della HbCO valuta l’ossido di carbonio che è direttamente legato all’Hb, suo sito di azione).

2 – Indicatori di esposizione: forniscono una stima del grado di esposizione e sono correlati ai livelli ambientali. I selettivi sono basati sulla misura diretta delle sostanze chimiche come tali o dei loro metaboliti. I non-selettivi valutano in modo aspecifico l’esposizione ad un gruppo di sostanze chimiche (es. metaboliti diazopositivi per esposizione ad amine aromatiche); non risultano adeguati per il controllo dei singoli soggetti per la difficoltà insita nella valutazione dei risultati ottenuti).

3 – Indicatori di accumulo: valutano l’entità delle sostanze nei tessuti e/o negli organi deposito (es. determinazione del piombo dopo somministrazione di chelanti o la determinazione di pesticidi nel tessuto adiposo).

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INDICATORI DI EFFETTO

Gli indicatori di effetto sono costituiti da esami che tendono ad individuare precocemente alterazioni reversibili degli organi bersaglio causate dal tossico a dai suoi metaboliti (si tratta in genere dell’attività esercitata su sistemi enzimatici, es. ALA urinario e ZnPP per il piombo).

Nel corso dei controlli sanitari periodici possono inoltre essere eseguiti anche esami miranti ad evidenziare alterazioni a carico degli organi bersaglio (indicatori di dannoindicatori di danno). Tali accertamenti evidenziano stati patologici in fase sia iniziale che conclamata e pertanto rientrano più propriamente in un programma di rientrano più propriamente in un programma di diagnosi precocediagnosi precoce piuttosto che di monitoraggio biologico vero e proprio. Tali esami sono per altro in grado di evidenziare gli effetti Tali esami sono per altro in grado di evidenziare gli effetti che si possono manifestare anche a livelli di concentrazione che si possono manifestare anche a livelli di concentrazione ambientale rientranti nei limiti di accettabilità e quindi identificare i ambientale rientranti nei limiti di accettabilità e quindi identificare i soggetti ipersuscettibili.soggetti ipersuscettibili.

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IL MONITORAGGIO BIOLOGICO E’ SUBORDINATO ALLA DISPONIBILITA’ DI ADEGUATI METODI

ANALITICIPer molte delle sostanze impiegate a livello industriale non si

conoscono ancora sufficientemente bene le caratteristiche tossicocinetiche e tossicodinamiche,

quindi la scelta del test da eseguire deve privilegiare gli indicatori dei quali è noto il rapporto dose/effetto (sulla base di studi sperimentali e

di dati epidemiologici).

Negli ultimi anni il livello di esposizione ambientale a tossici risulta solitamente limitato, quindi è indispensabile l’utilizzo di indicatori che

possano rilevare anche esposizioni molto contenute

MICROESPOSIZIONIMICROESPOSIZIONI

Tali basse esposizioni comportano inoltre la possibile sovrapposizione fra i risultati ottenuti in gruppi, rispettivamente, di esposti e non-esposti, rendendo difficoltosa l’interpretazione corretta dei dati

analitici; in questi casi può essere utile il ricorso all’analisi statistica

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REQUISITI NECESSARI DEL METODO

Nella scelta degli esami da eseguire bisognerà privilegiare quelli per cui esistono metodi analitici che soddisfano alcuni requisiti:

1 – precisione - espressione quantitativa di quanto i risultati di una stessa misura ripetuta siano vicini tra loro (ripetibilità dei risultati nello stesso laboratorio e riproducibilità in laboratori diversi)

2 – accuratezza - quanto vicino si posizionino al valore reale una serie di misurazioni (ESATTEZZA)

3 – sensibilità - la capacità di rilevare anche la più piccola variazione della concentrazione dell’analita

4 – limite di rilevabilità - la capacità di rilevare anche la più piccola concentrazione con un certo grado di sicurezza

5 – specificità - capacità di rilevare selettivamente l’analita di interesse escludendo sostanze chimiche affini, presenti nella matrice

6 – robustezza – capacità del metodo di non essere influenzato per effetto di variazioni nella fase di esecuzione (es. dovute ad operatori diversi)

7 – recupero - la capacità di determinare tutto l’analita presente nella matrice (il recupero è anch’esso una misura dell’esattezza del metodo)

8 – bassa incertezza – l’incertezza caratterizza la dispersione dei valori attribuiti (ERRORE)

9 – basso rischio per i lavoratori – non di pertinenza tecnica, ma non per questo meno importante

Le tecniche cromatografiche (gascromatografia e liquicromatografia), la gas massa e la spettrofotometria in assorbimento atomico sono quelle che offrono i risultati più corretti rispetto a

tecniche più tradizionali (metodi colorimetrici).

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MATERIALI BIOLOGICI SU CUI VENGONO EFFETTUATI I TEST

1 - ARIA ESPIRATA

2 – SANGUE

3 – URINE

4 – TESSUTO ADIPOSO

5 – CAPELLI

6 – SALIVA

7 – SUDORE

8 - FECI

Nei vari paesi vengono privilegiati ora uni, ora altri substrati:

In Olanda viene utilizzata più frequentemente l’aria espirata

In Germania il sangue e l’urina

Negli U.S.A. si applica un sistema misto

Nel nostro paese solitamente viene effettuato il monitoraggio biologico su urine e sangue e solo più raramente su altri

substrati.

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VALORI GUIDAVALORI GUIDA

Il monitoraggio biologico prevede il confronto dei risultati ottenuti nell’ambito della sorveglianza sanitaria con valori guida che ne permettano

l’interpretazione.

Rientrano nei valori guida sia i valori di riferimento che i valori limite.

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VALORI DI RIFERIMENTOVALORI DI RIFERIMENTO

I VALORI DI RIFERIMENTO SONO I VALORI DEFINITI “NORMALINORMALI” CHE SI RISCONTRANO

NELLA POPOLAZIONE GENERALE NON ESPOSTA DIRETTAMENTE PER MOTIVI PROFESSIONALI AD

AGENTI CHIMICI

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VALORI LIMITE BIOLOGICIVALORI LIMITE BIOLOGICI

I VALORI LIMITE BIOLOGICI SONO VALORI DEFINITI COME “LIVELLI AL DI SOTTO DEI QUALI

NON SI MANIFESTANO EVIDENTI EFFETTI NEGATIVI PER LA SALUTE” DEI SOGGETTI

ESPOSTI PER MOTIVI PROFESSIONALI AD AGENTI CHIMICI

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EVENTO SENTINELLAEVENTO SENTINELLA

L’EVENTO SENTINELLA (LIVELLO DI AZIONE)

E’ UNO STRUMENTO

(UTILIZZATO ATTUALMENTE DALL’U.F. LABORATORIO DI SANITA’ PUBBLICA m.o.m. TOSSICOLOGIA

OCCUPAZIONALE DI FIRENZE)

FINALIZZATO ALLA SEGNALAZIONE AL MEDICO COMPETENTE DELLE SITUAZIONI ESPOSITIVE DI MAGGIOR

RILIEVO. E’ PUR SEMPRE UN VALORE NORMALE IN QUANTO NON ESISTE AL MOMENTO ATTUALE ALCUNA EVIDENZA IN LETTERATURA DI EFFETTI AVVERSI ALLA SALUTE PER TALE

CONCENTRAZIONE.

EVENTO SENTINELLA = 95° PERCENTILE DELLA DISTRIBUZIONE DEI VALORI RITROVATI NELLA

POPOLAZIONE ESPOSTA

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TABELLA EVENTI SENTINELLA E B.E.I.

ANALITA INDICATORE ESPOSIZIONE

EVENTO SENTINELLA

B.E.I. UNITA’ DI MISURA

AC.IPPURICOURINARIO

TOLUENE C6H6-CH3

1500 1600 mgr/gr creatinina

AC. METIL-IPPURICO URINARIO

XILENE C6H4(CH3)2

500 1500 mgr/gr creatinina

AC. MANDELICO URINARIO

STIRENE C6H5CH:CH2ETILBENZENEC6H5C2H5

500 800 mgr/gr creatinina

AC. FENIL-GLIOSSILICO URINARIO

STIRENEETILBENZENE

150 240 mgr/gr creatinina

1-IDROSSIPIRENE URINARIO

PIRENE 2000 - mcgr/gr creatinina

METIL-ETIL-CHETONE URINARIO

METIL-ETIL-CHETONE - 2 mgr/L

1,2-CICLOESANDIOLO URINARIO

CICLOESANOC6H12

100 - mgr/gr creatinina

AC, T,T-MUCONICO URINARIO

BENZENE C6H6

300 (non fumatori)400 (fumatori)

500 mcgr/gr creatinina

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TABELLA EVENTI SENTINELLA E B.E.I.

ANALITA INDICATOREESPOSIZIONE

EVENTO SENTINELLA

B.E.I. UNITA’ DI MISURA

AC. TRICLOROACETICO URINARIO

TETRACOLOROETILENE O PERCLOROETILENE Cl2C=CCl2

2,5 3,5 mgr/L

AC. TRICLOROACETICO URINARIO

TRICLOROETILENEO TRIELINACHCl=CCl2

50 100 mgr/gr creatinina

AC. TRICLOROACETICO URINARIO

1,1,1-TRICOLOETANOO METILCLOROFORMIO

- 10 mgr/L

FENOLO URINARIO

FENOLO C6H5OHBENZENE C6H6

- 50 mgr/gr creatinina

2,5-ESANDIONE URINARIO

N-ESANO CH3(CH2)4CH3

3,2 mgr/L corr.dens, 1024

5 mgr/gr creatinina

-

CROMO URINARIO

CROMO 12 30 mcgr/gr creatinina

NICHEL URINARIO

NICHEL 21 - mcgr/gr creatinina

CADMIO EMATICOCADMIO URINARIO

CADMIO --

55

mcgr/Lmcgr/gr creatinina

PIOMBO EMATICO

PIOMBO VEDI D.Lgs 25/2002

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TABELLA EVENTI SENTINELLA E B.E.I.

ANALITA INDICATOREESPOSIZIONE

EVENTO SENTINELLA

B.E.I. UNITA’ DI MISURA

Pseudo N-MF(N-metilformammide)URINARIA

DIMETILFORMAMIDE (DMF)

13 15 mgr/L

AMCC(n-acetil-s-(n-metilcarbamoil) cisteina)URINARIA

(DIMETILFORMAMIDE DMF)

- 40 mgr/L

CARBOSSIEMOGLOBINA OSSIDO DI CARBONIO - 3,5 % Hb

Ecc.

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Superamento dei valori limite Superamento dei valori limite biologicibiologici

Nel caso in cui, all'atto della sorveglianza Nel caso in cui, all'atto della sorveglianza sanitaria, si evidenzi, in un lavoratore o in un sanitaria, si evidenzi, in un lavoratore o in un gruppo di lavoratori esposti in maniera analoga gruppo di lavoratori esposti in maniera analoga ad uno stesso agente, l'esistenza di effetti ad uno stesso agente, l'esistenza di effetti pregiudizievoli per la salute imputabili a tale pregiudizievoli per la salute imputabili a tale esposizione o il esposizione o il superamento di un valore limite superamento di un valore limite biologicobiologico, il medico competente informa , il medico competente informa individualmente i lavoratori interessati ed il individualmente i lavoratori interessati ed il datore di lavoro ed esegue una datore di lavoro ed esegue una visita medica visita medica straordinariastraordinaria per tutti gli altri lavoratori che per tutti gli altri lavoratori che hanno subito un'esposizione simile.hanno subito un'esposizione simile.

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SOLVENTI MAGGIORMENTE UTILIZZATI IN ALCUNI CICLI

PRODUTTIVISETTORE LAVORATIVO

MATERIALI IMPIEGATI SOLVENTI UTILIZZATI

metalmeccanico sgrassanti, vernici idrocarburi, clorurati, esteri, chetoni, alcoli, glicoleteri

legno vernici idrocarburi, esteri, chetoni, alcoli, glicoleteri

calzature collanti idrocarburi, esteri, chetoni, clorurati

plastica distaccanti, inchiostri clorurati e fluorurati, idrocarburi, alcoli

plastici rinforzati resine, diluenti stirene, chetoni, clorurati

gomma soluzionanti n-eptano, clorurati

grafica inchiostri esteri, chetoni, alcoli, clicoeteri, idrocarburi

farmaceutica solventi per estrazioni

clorurati, chetoni, alcoli, idrocarburi

fonderia lubrificanti grafitati alcoli

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Frequenza di riscontro superamento del TLV di 9 solventi nel corso di indagini ambientali

SOLVENTE Calzaturifici% riscontro % > TLV

Grafiche% riscontro % > TLV

Verniciature% riscontro

% > TLV

Xilene 18.0 - 8.0 - 83.8 1.5

Tricoloetilene 20.9 1.3 - - 5.3 -

Toluene 72.2 - 85.8 4.2 96.5 1.5

Stirene - - - - 22.6 7.1

n-Esano 97.5 33.5 13.2 1.9 4.2 -

Cicloesano 94.6 1.6 3.3 - - -

Acetato di isobutile 0.3 - 2.4 - 54.2 -

Acetone 50.3 - 2.8 - 38.4 -

MEK 37.7 - 1.4 0.5 31.8 1.5

Da “MONITORAGGIO AMBIENTALE E BIOLOGICO DELL’ESPOSIZIONE PROFESSIONALE A XENOBIOTICI”

Autori C. Minoia e L. Perbellini

Finito di stampare Dicembre 2003

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BENZENEUSI INDUSTRIALI

Il benzene è noto per i gravi effetti lesivi ematomidollari verificatisi in passato, prima della legge 245/63, che ne ha vietato l’impiego come

solvente. Circa il 90 % del benzene oggi prodotto trova impiego nei processi di sintesi per la fabbricazione di materie plastiche , pesticidi, esplosivi,

prodotti farmaceutici, cosmetici, coloranti, ecc. Costituisce infatti un’importante materia di base per la produzione di composti organici come il

fenolo, il ciclo-esano, lo stirene, ecc. Il benzene per per le sue ottime proprietà di solvente e per il suo basso costo trovò in passato largo impiego come prodotto commerciale non puro (benzolo) nell’industria della gomma,

della plastica degli inchiostri, dei collanti, nell’industria calzaturiera, nell’estrazione di sostanze oleose e grasse. Per la sua elevata volatilità ed il

rapido essiccamento è stato usato in rotocalcografia e come solvente di vernici.

Le categorie professionali oggi ancora a rischio sono essenzialmente: benzinai, meccanici, vigili urbani, autisti, trasportatori, addetti edilizia

stradale (camerieri di ristoranti con sala fumatori ?)

ANALITAAc. T,T-transmuconico urinario: B.E.I 500 mgr/gr creat – evento sentinella 300 (non fumatori) 400 (fumatori)

Fenolo urinario: B.E.I. 50 mgr/gr creat

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TOLUENE

USI INDUSTRIALI

Possiede proprietà di solvente simili a quelle del benzene, per cui in molte lavorazioni può essere usato come suo sostituto. Viene correntemente impiegato come solvente di oli, resine,

gomma naturale e sintetica, nella pulitura dei metalli, catrame, asfalti, ecc.; come diluente di pitture, vernici,

inchiostri per rotocalcografia, ecc. Costituisce una importante materia prima per la fabbricazione di esplosivi e coloranti; per le sue proprietà antidetonanti è un costituente di carburanti

per automobili ed aerei.

ANALITAAc. Ippurico urinario: B.E.I. 1600 mgr/gr creat – evento sentinella 1600

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XILENE

USI INDUSTRIALI

E’ impiegato come solvente nell’industria grafica, della gomma, nell’industria di coloranti e di vernici (in genere

miscelato con altri solventi), come sgrassante. Nell’industria chimica costituisce un’importante materia prima ed intermedia per la sintesi di sostanze impiegate nella

produzione di plastiche e fibre sintetiche. E’ un costituente di carburanti per aviazione.

ANALITAAc. Metil-ippurico urinario: B.E.I. 1500 mgr/gr creat – evento sentinella 500

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STIRENE

USI INDUSTRIALI

Trova largo impiego nella produzione di polimeri (polistirene), di resine e poliesteri e di copolimeri elastomeri, come la gomma butadiene-stirene o

l’acrilonitrile-butadiene-stirene (ABS) e particolarmente dei manufatti plastici rinforzati, per esempio da fibre di vetro, come si osserva in campo automobilistico, aeronautico e

navale.

ANALITAAc. Mandelico urinario: B.E.I. 800 mgr/gr creat – evento sentinella 500

Ac. Fenil-gliossilico urinario: B.E.I. 240 mgr/gr creat – evento sentinella 150

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ETILBENZENE

USI INDUSTRIALI

Viene usato principalmente come precursore dello stirene nella produzione di resine e poliesteri e nella produzione della gomma sintetica. Si ritrova anche come componente in miscele di idrocarburi utilizzate come solvente o come

propellente per motori aeronautici.

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n-ESANO

USI INDUSTRIALI

Gli idrocarburi alifatici sono usati in miscele combustibili. Nell’industria vengono largamente impiegati come solventi

di resine, colle e mastici, sgrassanti, diluenti di vernici e solventi per estrazioni speciali. Una larga parte degli

idrocarburi alifatici viene trattata per ottenere gli analoghi alogenati.

ANALITA2,5-esandione urinario: B.E.I. 5 mgr/gr creat – evento sentinella 3,2 (corr dens ur

1024)

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METIL-ETIL-CHETONE (MEK)

USI INDUSTRIALI

I chetoni vengono impiegati soprattutto come solventi e come intermedi in sintesi organiche; sono utilizzati nella produzione di

esplosivi, lacche, vernici, resine, gomme, oli lubrificanti, cosmetici, farmaceutici, profumi, ecc. Trovano inoltre vasto

impiego come solventi di coloranti, vernici, oli, resine, gomme, ecc.

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TRICLOROETILENE O TRIELINATETRACLOROETILENE O PERCLORO

1,1,1-TRICLOROETANOUSI INDUSTRIALI

Trovano ampia applicazione nei più svariati campi di lavoro. In genere, i principali usi di questi composti derivano dallo loro proprietà

di essere poco o nulla infiammabili, buoni solventi dei lipidi e dall’avere una bassa tensione superficiale. Da qui l’uso per pulire a secco le cose più diverse (apparecchiature elettriche, contatori per gas, motori, serbatoi e cisterne, stampi, cilindri e pistoni, tessuti,

pelli, carte, ecc.), per estrarre oli, resine, profumi, grassi cere, rispettivamente da tessuti e derivati vegetali od animali, per

rimuovere acqua da oggetti bagnati, ecc. Per il lavaggio a secco di pelli, pellicce e tessuti viene preferito il tetracloroetilene che, a

differenza del tricloroetilene, non scarica i colori sintetici acetati.

La categoria professionale oggi più esposta a tetracloroetilene è quella degli addetti alle tinto-lavanderie.

ANALITAAc. Tricloacetico urinario

Esposizione a percloro: B.E.I. 3,5 mgr/L – evento sentinella 2,5

Esposizione a Trielina: B.E.I. 100 mgr/gr/creat – evento sentinella 50

Esposizione a 1,1,1-Tricoloroetano: B.E.I. 10 mgr/L

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DIMETILFORMAMIDE (DMF)

USI INDUSTRIALI

E’ impiegata come solvente di resine acriliche nell’attività industriale e nell’industria conciaria per la nobilitazione del

pellame.

ANALITAPseudo N-MF urinaria: B.E.I. 15 mgr/L – evento sentinella 13

AMCC urinaria: B.E.I. 40 mgr/L

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L’ANALISI NEL TEMPO DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO BIOLOGICO

FORNISCE UN UTILE ORIENTAMENTO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO E DI CONSEGUENZA

PER LA PREVENZIONE

I RISULTATI DEL MONITORAGGIO BIOLOGICOI RISULTATI DEL MONITORAGGIO BIOLOGICO

VENGONO ALLEGATI AL DOCUMENTO DI VENGONO ALLEGATI AL DOCUMENTO DI

VALUTAZIONE DEI RISCHIVALUTAZIONE DEI RISCHI

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RELAZIONE SUI RISULTATI ANONIMI COLLETTIVI DEGLI ACCERTAMENTI CLINICI E STRUMENTALI

D.L. 626/94, articolo 17, punto 1 lettera G

D.L. 25/02, articolo 72-decies punto 3

Azienda: Spalmatura del Giglio srl

Anno: 2003

Sono stati sottoposti a controlli clinici e/o strumentali numero 27 lavoratori

VISITE MEDICHE effettuate in totale: 48

Con nessuna patologia: 38

Con patologia lavorativa: 3

*IPOACUSIA DA RUMORE CLASSE 2°

(classificazione secondo Merluzzi e coll. - 1979)

[già segnalato negli anni precedenti: invariato]

*IPOACUSIA DA RUMORE CLASSE 2° [2-3]

(classificazione secondo Merluzzi e coll. - 1979)

[già segnalato negli anni precedenti: peggiorato]

*ESITI INVALIDANTI frattura avambraccio destro

[conseguenza di infortunio sul lavoro del 1997]

Con patologia extra-lavorativa: 8

ESAMI EMATOCHIMICI effettuati in totale: 302

Con risultati normali: 253

Con risultati alterati: 49

ESAMI TOSSICOLOGICI effettuati in totale: 120

Con risultati normali: 118

Con risultati alterati: 2

ESAMI AUDIOMETRICI effettuati: 18

Con risultati normali:14

Con risultati alterati da rumore: 2

Con risultati alterati da altra causa: 2

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*pseudo N-MF – 0,8 mgr/L

[valore di riferimento non esposti assente - valore limite biologico 15]

*AMCC URINARIA – 4,0 mgr/L

[valore limite biologico 40]

[Azienda Sanitaria di Firenze - Tossicologia Occupazionale e Ambientale]

[Esame del: 02/10/2003]

*pseudo N-MF – 2,3mgr/L

[valore di riferimento non esposti assente - valore limite biologico 15]

*AMCC URINARIA – 7,9 mgr/L

[valore limite biologico 40]

Mansione: ADDETTO SPALMATURA LAMA 2

[Azienda Sanitaria di Firenze - Tossicologia Occupazionale e Ambientale]

[Esame del: 10/04/2003]

*Pb.emia - 12 mcgr/dL

[valori di riferimento non esposti: < 10 - BEI < 60]

*pseudo N-MF – 14,7 mgr/L

[valore di riferimento non esposti assente - valore limite biologico 15]

*AMCC URINARIA – 3,4 mgr/L

[valore limite biologico 40]

…… ECCETERA

ESAMI SPIROMETRICI effettati: 9

Con risultati normali: 7

Con risultati alterati: 2

Non significativi: 0

ESAMI RADIOGRAFICI effettuati: 0

ESAMI VESTIBOLARI effettuati: 2

Con risultati normali: 1

Con risultati alterati: 1

VISITE OCULISTICHE effettuate: 3

Con risultati normali: 0

Con risultati alterati: 3

GIUDIZI DI IDONEITA’ AL LAVORO emessi: 37

Giudizi di idoneità condizionata: 10

Giudizi di non idoneità: 0

Lavoratori assenti alla visita: 1

Giudizi non emessi per esami incompleti: 1

VALORI DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE

Mansione: ADDETTO ALLA PREPARAZIONE

[Azienda Sanitaria di Firenze - Tossicologia Occupazionale e Ambientale]

[Esame del: 10/04/2003]

*Pb.emia - 17 mcgr/dL

[valori di riferimento non esposti: < 10 - BEI < 60]

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DOVRETE ABITUARVI AD ANALIZZARE QUESTO TIPO DI DOCUMENTAZIONE

E’ INDISPENSABILE PER VALUTAZIONE DEL “RISCHIO CHIMICO”

LA MANCANZA DEI VALORI DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE E DEL MONITORAGGIO BIOLOGICO, QUANDO PREVISTI, RENDE

INCOMPLETOINCOMPLETO

IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHIIL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

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ALCUNI PROBLEMI DI VALUTAZIONE DI RISCHIO/DANNO

* Problemi insiti nella metodica di analisi

* Variazioni significative in dipendenza di fattori individuali endogeni (età, sesso, razza, malattie, ipersuscettibilità, ecc.) o esogeni (fattori extraprofessionali, abitudini voluttuarie, ecc.)

* Valutazione della variabilità di assorbimento in relazione a fatica fisica, iperventilazione, sudorazione, ecc.

* Presenza di agenti sensibilizzanti e soggettività della risposta

* Valutazione delle diverse vie di assorbimento (via respiratoria, via transcutanea, via alimentare)

* Variabilità delle mansioni spesso difficilmente inquadrabili

* Effetto di esposizioni discontinue o di intensità variabile nel tempo

* Effetto di esposizione a più sostanze contemporaneamente

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PROBLEMI INSITI NELLA METODICA DI ANALISI

IL LABORATORIO DEVE ADOTTARE METODICHE E PROCEDURE APPROPRIATE NON SOLO PER

ESECUZIONE DELL’ESAME, MA ANCHE PER IL PRELIEVO, IL TRASPORTO, LA CONSERVAZIONE

(GRADO DI INCERTEZZA DEL CAMPIONAMENTO);

NELLA INTERPRETAZIONE DELLA RISPOSTA SI DEVE TENER CONTO DEL LIMITE DI RILEVABILITA’

(DELLO STRUMENTO O DEL METODO) E DELL’ERRORE (GRADO DI INCERTEZZA DEL

METODO

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PROBLEMI INSITI NEL CAMPIONAMENTO

Una corretta esecuzione del monitoraggio biologico presuppone che siano noti i parametri

cinetici dell’assorbimento, della distribuzione nell’organismo, del metabolismo e dell’escrezione

dello xenobiotico.

ESEMPIO: in presenza di una sostanza come il toluene, che viene escreta, come tale o in forma di metabolita (ac

ippurico), con le urine e la cui emività (tempo di dimezzamento nell’organismo) sia piuttosto breve (circa 2 ore), dovremo effettuare la raccolta del campione urinario

necessariamente alla fine del turno di lavoro e non all’inizio del turno, in quanto il giorno successivo, dopo circa 10 ore,

la quantità presente ancora nell’organismo, e quindi reperibile nel campione urinario, sarà prossima allo zero.

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VARIAZIONI DIPENDENTI DA FATTORI INDIVIDUALI ENDOGENI

ETA’ – ad esempio dopo i 60 anni i valori degli analiti di alcune sostanza a lunga emivita possono aumentare per il verificarsi di fenomeni di accumulo nell’organismo ( Cadmio e Piombo)

SESSO – nel sesso femminile i valori di Cd-emia e Pb-emia sono più bassi rispetto a quelli nel sesso maschile

ETNIA – sono stati riscontrate evidenti differenziazioni tra diverse etnie; un esempio è fornito dalle osservazioni fatte da O. Inoue nel 1986 a proposito del differente metabolismo del toluene tra cinesi, turchi e giapponesi (riconducibile a differenze enzimatiche).

POLIMORFISMO GENETICO – esistono differenze geneticamente determinate, anche a livelli inter-individuale e non solo inter-razziale, collegate agli enzimi deputati alla biotrasformazione degli xenobiotici che determinano capacità diverse di metabolizzazione dell’agente chimico ( es. aldeide-deidrogenasi 2 – citocromo P 450 – epossido-idrossilasi microsomiali – G6PDH)

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VARIAZIONI DIPENDENTI DA FATTORI INDIVIDUALI ESOGENI

In particolare nella valutazione dei soggetti esposti a solventi è necessario valutare anche:

- consumo di etanolo: l’etanolo compete con il solvente (toluene, xilene, stirene, tricloroetilene, solfuro di carbonio, MEK e MBK) nell’utilizzo dell’alcoldeidrogenasi, rallentandone la sintesi e l’escrezione dei metaboliti e permettendo così la sia più lunga permanenza all’interno dell’organismo.-fumo di tabacco: il fumo, prima di tutto è composto esso stesso da un numero rilevantissimo di xenobiotici che possono sommarsi a quelli ricercati in conseguenza dell’esposizione lavorativa (IPA, amine aromatiche, aldeide formica ed acroleina, ecc.); in più l’abitudine al tabagismo comporta la possibilità di trasportare, tramite le mani sporche, sostane sulla sigaretta, che, come avviene per il piombo, se hanno un basso punto di fusione vengono respirate. L’apporto giornaliero di benzene in soggetti non esposti professionalmente è rispettivamente di 830 mcgr/die (derivante dall’inquinamento dell’aria) nei soggetti non fumatori e di 1800 nei fumatori.

- uso di farmaci: si possono verificare tre possibili interferenze: la prima legata alla presenza nel farmaco dello stesso analita di interesse (ad esempio composti aminici urinari conseguenti all’ingestione di farmaci ad azione antinfiammatoria); la seconda legata invece a fenomeni di induzione o inibizione enzimatica che rispettivamente aumentano o diminuiscono l’escrezione degli analiti di natura metabolica; la terza consiste invece nella possibilità che il farmaco con le sue capacità si ain grado di alterare le funzioni assorbimento, distruzione e escrezione degli agenti chimici (ad es. l’uso di diuretici).- abitudini dietetiche: è noto l’aumento dell’arsenico urinario conseguente all’ingestione di crostacei; di quello dell’acido benzoico dopo ingestione di abbondanti quantità di prugne o di caffè; è nota la presenza di sostanze come il mercurio ed il cadmio, oltre all’arsenico, nella fauna marina; è noto anche che l’acido sorbico contenuto negli alimenti conservati è fonte di acido T,T-muconico

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VALUTAZIONE DELLE DIVERSE VIE DI ASSORBIMENTO

La temperatura di ebollizione, quella di fusione e la tensione di vapore determinano lo stato fisico e la maggiore o minore volatilità delle varie sostanze a temperatura ambiente con notevoli riflessi sull’inquinamento

ambientale e sulle vie di assorbimento dell’organismo; con il diminuire della temperatura di ebollizione e l’aumentare della tensione di vapore aumenta il

grado di volatilità dei composti e può risultare massima la rilevanza dell’esposizione per via inalatoria e minima quella cutanea.

Tra le proprietà più significative dal punto di vista tossicologico sono da evidenziare il peso molecolare ed il coefficiente di ripartizione ottanolo/acqua

(esprime il grado di lipofilia di un composto e riflette la sua capacità di accumularsi nei tessuti) che sono in relazione con la capacità delle singole

sostanze di superare le barriere biologiche

Tutte queste informazioni, assieme alle caratteristiche tossicologiche e tossicocinetiche, dovrebbero essere contenute nelle schede di sicurezza allegate ai prodotti, in forma chiara; la qualità dell’informazione contenuta

nelle schede è invece troppo spesso modesta, in quanto la loro formulazione è legata più all’adempimento di un obbligo di legge che non alla realizzazione di un messaggio esaustivo completo, anche se sintetico, con efficace azione

preventiva.

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ESPOSIZIONI MULTIPLE

FENOMENI DI INIBIZIONE

Il benzene è inibito da toluene, xilene, e stirene

Lo xilene è inibito da toluene e MEK

Lo stirene è inibito da tricoloetilene

Il tricloroetilene è inibito da tetracoloetilene (BEI dell’ acido tricoloacetico per esposizione a tricloroetilene è 100 e per tetracoloetilene è 3,5)

FENOMENI DI INDUZIONE

Lo stirene è indotto da acetone

Il peso di queste interferenze difficilmente viene preso in considerazione.

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EFFETTO DI ESPOSIZIONI DISCONTINUE O DI INTENSITA’ VARIABILE NEL TEMPO

A titolo puramente esemplificativo della estrema variabilità di risposta ad esposizioni discontinue o di intensità variabile, merita ricordare l’esempio, anche se veramente estremo, riportato in letteratura di un

soggetto maschile deceduto per mesotelioma pleurico (presenza all’autopsia di ben 7000 fibre di amianto per mm2 di tessuto polmonare) all’età di 42 anni per una

esposizione di soli 3 mesi durante il periodo universitario per un lavoro temporaneo presso uno

zuccherificio

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ALCUNI PROBLEMI DI VALUTAZIONE E DI UTILIZZO DEI VALORI DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE

PURTROPPOPURTROPPO

NON SEMPRE I VALORI DEL MONITORAGGIO BIOLOGICO FORNISCONO UN INDICAZIONE CERTA

TALVOLTA ESSI SONO INVECE NON DEL TUTTO AFFIDABILI E QUINDI NON DEL TUTTO PREDITTIVI SULLA POSSIBILITA’ CHE L’ESPOSIZIONE

AD AGENTI CHIMICI POSSA IN FUTURO CAUSARE UN EVENTUALE DANNO PER LA SALUTE DEL LAVORATORE ESPOSTO

I B.E.I., indipendentemente dai problemi di interpretazione, vanno intesi come una guida nella pratica dell’igiene industriale: non rappresentano una linea di demarcazione netta tra esposizioni

pericolose e non; è possibile che la concentrazione di un indicatore per un individuo sia superiore al B.E.I. senza per questo che si

verifichi un incremento del rischio per la salute o viceversa possono non essere predittivi di un eventuale danno per la salute di un

lavoratore particolarmente sensibile

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RELAZIONARSI CON IL MEDICO COMPETENTERELAZIONARSI CON IL MEDICO COMPETENTE

DIVENTA QUINDI UNA NECESSITA’DIVENTA QUINDI UNA NECESSITA’SI RIBADISCE CON QUESTO LA CENTRALITA’ CHE TALE FIGURA DEVE ESERCITARE NON SOLO PERCHE’ COSI’ PREVISTO DAL

DISPOSTO LEGISLATIVO

E’ NECESSARIO CHE TUTTE LE FIGURE, IN QUALCHE MODO IMPLICATE NELLA GESTIONE DELLA SICUREZZA, MANTENGANO UN CANALE SEMPRE APERTO DI CONFRONTO CON IL MEDICO COMPETENTE, COSA CHE PURTROPPO NON SEMPRE AVVIENE

A VOLTE TALI CONTATTI SONO DISINCENTIVATI:

NON SEMPRE VENGONO FORNITE INFORMAZIONI ESAUSTIVE SUL CICLO TECNOLOGICO E SULLA PRESENZA DEI RISCHI

QUESTA INTERFERENZA NEGATIVA, QUANDO ESISTENTE,VIENE ESERCITATA NON SOLO DA DATORI DI LAVORO MA ANCHE DA

CONSULENTI TECNICI CHE TENDONO A MINIMIZZARE LA PRESENZA DEI RISCHI E SURROGANO COMPETENZE CHE NON GLI

APPARTENGONO

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UN UTILE ESEMPIO

CI VIENE FORNITO DAL DOSAGGIO DELLE AMINE URINARIE

[valori di riferimento: non esposti < 1,1 mgr/L]QUALE INDICE DI ESPOSIZIONE A COLORANTI NEL COMPARTO

DELLE TINTORIE TESSILI

L’argomento è stato tema di approfondimento al Seminario Nazionale del 19/giugno/2003

“IL MONITORAGGIO BIOLOGICO DELL’ESPOSIZIONE AD AMINE AROMATICHE NEL

SETTORE TESSILE”

Dal quale è chiaramente emersa la relativa utilità di continuare ad effettuare tale monitoraggio

biologico

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ESTRATTO DEL LAVORO

ESPOSIZIONE AD AMINE AROMATICHE ESPOSIZIONE AD AMINE AROMATICHE NEL SETTORE TESSILE NEL SETTORE TESSILE

SONO STATE MONITORATE 21 AZIENDE TESSILI A PARTIRE DALL’ANNO 1989 SINO AD OGGI

VIENE RIPORTATO IL NUMERO DEGLI ESAMI (MONITORAGGIO BIOLOGICO: AMINOCOMPOSTI URINARI)

ESEGUITI IN TOTALE, SEGUITO DAL NUMERO DI QUELLI RISULTATI ALTERATI, DIVISO PER AZIENDA

Per i valori alterati viene riportata, quando possibile, la notizia documentata dell’assunzione di farmaci od altra

notizia sempre inerente le possibili interferenze, avvenuta nei giorni immediatamente precedenti il prelievo

dell’urina

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TIPOLOGIA AZIENDA: TINTORIA IN PEZZA ANNI 1989/2003

ADDETTI PESATURA

ESAMI ESEGUITI - 36

ESAMI ALTERATI - 6

(pari al 16,7 %)

1,1 - 2 volte

2,0 - 1 volta, farmaci antidolorifici (e metadone ?)

17,7 - 1 volta, farmaci antidolorifici (e metadone ?)

24,4 - 1 volta, farmaci antidolorifici (e metadone ?)

64,0 - 1 volta, farmaci antidolorifici (e metadone ?)

ADDETTI TINTORIA

ESAMI ESEGUITI - 227

ESAMI ALTERATI - 13

(pari al 5,7 %)

1,1 - 2 volte

1,3 - 2 volte

1,4 - 2 volte

1,8 - 2 volte, in ambedue i casi farmaci antidolorifici

2,9 - 1 volta, farmaci antidolorifici

5,6 - 1 volta

18,2 - 1 volta, nimesulide e paracetamolo

40,0 - 1 volta, nimesulide

in 1 caso viene riportata la dizione possibile interferenza da farmaci, ma non viene espresso un valore numerico

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TIPOLOGIA AZIENDA: TINTORIA IN FILO ANNI 1989/2002

ADDETTI PESATURA

ESAMI ESEGUITI - 103

ESAMI ALTERATI - 6

(pari al 5,8 %)

1,1 - 2 volte

1,2 - 1 volta

1,3 - 1 volta

1,5 - 1 volta

4,5 - 1 volta

ADDETTI TINTORIA

ESAMI ESEGUITI - 1.028

ESAMI ALTERATI - 81

(pari al 7,9 %)

1,1 - 24 volte

1,2 - 7 volte, in un caso tintura per capelli

1,3 - 9 volte

1,4 - 7 volte

1,5 - 2 volte

1,6 - 1 volta

1,8 - 4 volte, in un caso nimesulide

2,1 - 1 volta farmaci antidolorifici

2,3 - 2 volte

2,5 - 3 volte, in un caso ac. acetilsalicilico

2,8 - 1 volta

3,0 - 1 volta

3,3 - 1 volta nimesulide

3,6 - 1 volta

3,8 - 1 volta farmaci antidolorifici

4,4 - 1 volta

4,8 - 1 volta

5,1 - 2 volte

5,2 - 1 volta

5,6 - 1 volta tintura per capelli

6,3 - 1 volta nimesulide

6,8 - 1 volta

7,1 - 1 volta

7,5 - 1 volta Tachipirina

8,2 - 1 volta

9,2 - 1 volta Novalgina

12,4 - 1 volta tintura per capelli

20,3 - 1 volta farmaci antidolorifici

95,0 - 1 volta farmaci antidolorifici

in un caso viene riportata la dizione possibile interferenza da farmaci, ma non viene espresso un valore numerico

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PESATORE TINTORIA IN FIOCCO

NONOSTANTE L’EVIDENZA DELL’IMBRATTAMENTO, I VALORI DEGLI ESAMI ESEGUITI RISULTANO PERFETTAMENTE NELLA NORMA

AMINE AROMATICHE URINARIE ESAMI ESEGUITI (1993/2003) - 51

ESAMI ALTERATI - NESSUNO0,5 - 0,7 - 0,1 - 0,2 - 0,2 - 0,2 - 0,52 - 0,25 - 0,15- - 0,85 - 0,7 - 0,48 - 0,3 -

0,4 - 0,4 - 0,3 - 0,3 - 0,1 - 0,3 - 0,1 - 0,1 - 0,1 - 0,1 - 0,1 - 0,3 - 0,3 - 0,2 - 0,1 - 0,2 - 0,8 - 0,1 - 0,1 - 0,1 - 0,1- 0,2 - 0,2 - 0,2 - 0,2 - 0,2 - 0,1 - 0,2 - 0,6 - 0,2

- 0,1 - 0,1 - 0,2 - 0,2 - 0,1 - 0,1 - 0,2 - 0,2

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ALCUNE CONSIDERAZIONI FINALI

ADDETTI PESATURA

ESAMI ESEGUITI - 937

ESAMI ALTERATI - 55

pari al 5,9 %

ADDETTI TINTORIA

ESAMI ESEGUITI - 7420

ESAMI ALTERATI - 521

pari al 7,0 %

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

8000

addetti pesatura addetti tintoria

esami eseguiti

esami alterati

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IL PUNTO DI VISTA DEL MEDICO COMPETENTE

IL MONITORAGGIO BIOLOGICO DELL’ESPOSIZIONE AD AMINE AROMATICHE SI E’ DIMOSTRATO UN METODO

POCO ATTENDIBILE

IL MEDICO COMPETENTE QUINDI NON PUO’ BASARSI SU QUESTO PER TUTELARE LA SALUTE DEGLI ESPOSTI

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SIVR – SOCIETA’ ITALIANA VALORI DI RIFERIMENTO

IN ASSOCIAZIONE CON ALTRE FIGURE ISTITUZIONALI

ISPELS

AZIENDA SANITARIA

ORGANISMI DI RAPPRESENTANZA DATORIALI

HA ALL’ORDINE DEL GIORNO LO STUDIO PER LA RISOLUZIONE DI QUESTI PROBLEMI

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ESPOSIZIONE A D-MF

E’ IN VIA DI ULTIMAZIONE UNO STUDIO SUL COMPARTO DELLE SPALMATURE CHE UTILIZZANO D-MF DELL’AREA

TESSILE PRATESE

LO STUDIO SI PROPONE DI VALIDARE GLI ESAMI (INDICI DI ESPOSIZIONE) FINO AD ORA EFFETTUATI:

PSEUDO N-MF URINARIA[valore di riferimento non esposti assente - valore limite biologico 15]

AMCC URINARIA[valore limite biologico 40]

RAPPORTANDOLI AI VALORI DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE

ED AD UN INDICATORE DI DANNO ALLA SALUTE (ADDOTTO ALLA GLOBINA)

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ESPOSIZIONE AD AMINE AROMATICHE

STA PARTENDO, A BREVISSIMA SCADENZA, UNO STUDIO ATTO A VALIDARE UN METODO DI

INDAGINE PIU’ ATTENDIBILE DI QUELLO ATTUALMENTE IN UTILIZZO

TALE METODO SI BASA SULL’IDENTIFICAZIONE (TRAMITE GAS-MASSA) DI AMINE PRIMARIE NEI

LIQUIDI BIOLOGICI (URINE)