“Corso di formazione, qualifi cazione e ac- compagnamento … · 2013-12-19 · migratorio...

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2013 UNIONE EUROPEA Fondo Sociale Europe REPUBBLICA ITALIANA REGIONE CALABRIA “Corso di formazione, qualicazione e ac- compagnamento all’inserimento lavora- tivo per mediatori interculturaliPROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FONDO SOCIALE EUROPEO 2007/13 ASSE III—INCLUSIONE SOCIALE OBIETTIVO OPERATIVO G.1

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2013

UNIONE EUROPEAFondo Sociale Europe

REPUBBLICA ITALIANA REGIONE CALABRIA

“Corso di formazione, qualifi cazione e ac-compagnamento all’inserimento lavora-tivo per mediatori interculturali”

PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALEFONDO SOCIALE EUROPEO 2007/13

ASSE III—INCLUSIONE SOCIALEOBIETTIVO OPERATIVO G.1

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La storia dell’umanità è caratterizza-ta da una costante mobilità di singoli e gruppi da una regione all’altra della terra, alla ricerca di migliori condizioni di vita. La stessa Europa, che oggi af-fronta con preoccupazione il problema dell’immigrazione, fu la base di parten-za di un massiccio fl usso migratorio; questo in un passato non molto lonta-no. Se si è decisi ad aff rontare il fenomeno migratorio creando le condizioni per l’integrazione sociale delle popolazioni una delle chiavi di volta per la riuscita è la comprensione dei “messaggi” che quotidianamente sono scambiati tra persone appartenenti a diverse cul-ture. È necessario, a questo punto, par-lare di esigenza di decodifi ca dei mes-saggi deve essere condotta da persone qualifi cate e in grado di facilitare il cor-retto scambio informativo. Il progetto “Corso di formazione, qualifi cazione e accompagnamento all’inserimento lavorativo per me-diatori interculturali” vuole formare queste fondamentali risorse.

PREFAZIONE

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Il fenomeno dell’immigrazione è una delle questioni maggiormente dibattute in ambito politico-sociale ed è oggetto di analisi anche sul piano macroeconomico, come variabile che infl uenza profondamente gli assetti de-mografi ci e le modifi cazioni culturali dei pae-si “occidentali”. Fino al 1993 l’Italia è rimasta tendenzial-mente un paese dal saldo migratorio neg-ativo, ma negli anni successivi il fl usso in ingresso di cittadini stranieri è diventato responsabile non solo dell’incremento del saldo, ma anche della crescita generale della popolazione italiana. La presenza dei cittadini stranieri tende a consolidarsi e crescere. Questo comporta un passaggio da una visione spesso emergen-ziale del fenomeno migratorio a una visione che mette al centro delle politiche sociali le pratiche inclusive a sostegno dei migranti. Bisogna quindi porsi il problema di abbat-tere le barriere che impediscono agli strani-eri l’accesso ai servizi territoriali. Casa, lavo-ro, educazione dei fi gli, salute, giustizia sono tutti aspetti che toccano nel concreto la vita dei migranti ai quali bisogna dare una con-creta risposta per evitare eff etti di marginal-izzazione ed esclusione. In questo conteso il ruolo del mediatore interculturale può es-sere formidabile.

IMMIGRAZIONE

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La mediazione interculturale è una prati-ca che prevede l’impiego di una fi gura pro-fessionale sia nei settori pubblici sia nei settori privati che faciliti l’integrazione dei cittadini stranieri immigrati, che si rivolgo-no a tali servizi, nei vari ambiti del contes-to sociale ed occupazionale della società di accoglienza. La mediazione interculturale è: A) in senso generale, la capacità di prati care l’“ascolto attivo”, cioè la capacità di passare da un atteggiamento del tipo “giusto - sbagliato”, “io ho ragione - tu hai torto”, “amico - nemico”, a un altro in cui si assume che l’interlocutore sia in-telligente e che ci si debba mettere nelle condizioni di capire come comportamenti e azioni che ci sembrano irragionevoli per altri siano totalmente ragionevoli e razi-onali. B) la presa di coscienza dell’esistenza di al-tre cornici di riferimento oltre alle proprie.C) la gestione creativa dei malintesi e dei confl itti.In questo contesto, sempre più spesso l’ascolto attivo diventa una competenza di base richiesta anche nei rapporti pubblici tra amministratori e cittadini.

LA MEDIAZIONE

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Il mediatore interculturale:- rimuove quegli ostacoli di comprensione che impediscono e intralciano la comunica-zione tra il sistema dell’Amministrazione pubblica e il cittadino straniero, così come fra la popolazione italiana e la popolazi-one straniera- previene quelle decisioni e quei compor-tamenti che, anche inconsapevolmente, tendono di fatto alla discriminazione, alla emarginazione o al pregiudizio- rende il sistema dei servizi più comp-rensibile e quindi più fruibile per l’utente straniero- migliora la stessa effi cacia nei confronti del cittadino straniero di tutta la gamma dei servizi disponibili, sicuramente quelli pubblici ma, anche quelli privati- fornisce un prezioso sostegno tecnico a quei soggetti che intervengono nella prevenzione, gestione e composizione di confl itti di natura sociale fra le comunità immigrate e le istituzioni politiche e am-ministrative, così come tra comunità lo-cali italiane e straniere- suggerisce politiche sociali inclusive a fa-vore della popolazione immigrata

I COMPITI

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Proposto dalla Cooperativa So-ciale Promidea e gestito in collabo-razione con Midia Scrl, l’iniziativa è diventato un punto di riferimento per tutti coloro che vogliano confron-tarsi con i problemi del dialogo inter-culturale, in particolare negli ambiti dell’accesso ai servizi sociali pubblici e dell’applicazione concreta di una nor-mativa sull’immigrazione che appare ancora particolarmente macchinosa. Il percorso formativo si conforma nel-la sua articolazione allo “Standard pro-fessionale della fi gura del mediatore in-terculturale” cosi come defi nito nell’all. 1 del Documento “Riconoscimento del-la fi gura del Mediatore interculturale” della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (09/030/CR/C9) dell’8 aprile 2009.

IL PROGETTO

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MODULI FORMAZIONE DI BASEMEDIATORE CULTURALE: PROFILO PROFESSIONALE E DE-ONTOLOGIACOMUNICAZIONENORMATIVA SULL’IMMIGRAZIONE INFORMATICAANALISI, ELABORAZIONE, PREVENZIONE E RISOLUZIONE DEI CONFLITTIPEDAGOGIA INTERCULTURALECULTURA DI PROVENIENZA E CONTESTO ITALIANOSOCIOLOGIA DELLE MIGRAZIONISOCIOLINGUISTICA PSICOLOGIALE PARI OPPORTUNITÀLABORATORIO LINGUISTICO

MODULI FORMAZIONE SPECIALISTICAPROGETTAZIONE DI INTERVENTI DI MEDIAZIONE IL SISTEMA D’ACCOGLIENZA E LA RETE DEI SERVIZI TERRITO-RIALIMEDIAZIONE SCOLASTICAMEDIAZIONE SOCIO-SANITARIAMEDIAZIONE NEL SETTORE GIURIDICO-AMMINISTRATIVO-PENITENZIARIOLA MEDIAZIONE NEL LAVORO

TIROCINIO

LA STRUTTURA

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Servizi Finalizzati all’Interculturalità d’Aiuto, ovvero SFId’A è la denominazi-one del gruppo di ragazzi protagonisti del percorso orientativo formativo. SFId’A si prospetta quale potenziale interfaccia tra la comunità locale e i migranti, proponendo i fondamentali servizi di mediazione interculturale vol-ti a facilitare il collegamento e la comu-nicazione tra le parti. L’erogazione del servizio punta alla decodifi ca dei messaggi oggetti dell’interscambio, implementando in tal modo la qualità dei rapporti inter-culturali e limitando, di fatto, i rischi di incomprensione e di confl itti. Ques-ti sono i principi per l’elaborazione dell’attività progettuale inerente lo studio di potenziali servizi di:

Mediazione linguistica

Orientamento

Azione formativa

Accompagnamento

IL GRUPPO

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Il Gruppo SFId’A ha l’obiettivo di lavorare per creare quelle sinergie tra i protagonisti dell’azione formativa per creare i presupposti di un servizio complessivo volto alla risoluzi-one delle situazioni di confl itto e alla gestione effi cace delle relazioni interculturali, sia in am-bito lavorativo sia in contesti di agevolazione di acceso ai servizi. L’obiettivo primario è di migliorare la con-oscenza del campo di attività determinando bisogni emergenti e problematiche rilevanti attraverso la raccolta di informazioni. In ques-to modo si può agire per migliorare il livello di garanzia dell’inclusione sociale degli utenti stranieri e di pianifi care interventi di mediazi-one maggiormente coerenti con i contesti di riferimento. Tale processo richiede interventi/servizi di mediazione linguistica e intercul-turale in vari ambiti (scolastico, lavorativo, socio-sanitario, giuridico e amministrativo) e l’organizzazione di giornate formative e in-formative sulla valorizzazione delle culture e la trasmissione del “pregio della diversità”.

I PROTAGONISTI

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Alessandro Falvo, laureato in lingue e comunicazione internazion-ale, specializzato in traduzione. Ho col-laborato all’estero presso enti interna-zionali come il Consiglio d’Europa, le Nazioni Unite, il Consolato di Alessan-dria d’Egitto. Attualmente lavoro come mediatore interculturale in Calabria.

Valeria Volpe, laureata in Mediazi-one Linguistico-Culturale (triennale) e Lingue Moderne, Letterature e Scienze della Traduzione (magistrale). Grazie alla conoscenza delle lingue (inglese, spag-nolo, francese) e alle abilità traduttive ho collaborato con la Procura di Catanzaro. Ho svolto il tirocinio presso l’ospedale.

Artur Chebatul, mediatore inter-culturale madrelingua russa, parlo in-glese e ucraino. Diplomato, ho seguito corsi di formazione in ambito sociale e sanitario e il progetto CCM dell’ASP Catanzaro. Tirocinio presso la CGIL e volontariato presso la Misericordia di Catanzaro.

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Meryem Maktoum, madrelin-gua araba, studentessa di Giurispru-denza presso l’Università della Calabria con esperienza lavorativa come medi-atrice culturale, operatrice legale e in-terprete. Lavoro presso l’ASP di Catan-zaro, per un progetto Sprar, e presso il Tribunale.

Michela Puteri, laureanda in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Parlo inglese e arabo maghrebino. Interprete e mediatrice culturale in Emergenza Nord-Africa Campi profughi e volontaria in varie Associazioni toscane. Operatrice allo sportello legale per gli immigrati e mediatrice nello Sprar Lamezia Terme.

Alessio Martucci, laureato in Sci-enze Naturali. Ho partecipato al corso di formazione per mediatore intercul-turale eff ettuando il tirocinio presso i Servizi Sociali del Comune di Lamezia Terme, maturando un’importante es-perienza lavorativa nel campo della mediazione.

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Elisa Rettura, mediatrice intercul-turale e assistente sociale, madrelingua italiana, parlo anche inglese e francese. Specializzata in Scienze delle Politiche e dei Servizi Sociali. Ho collaborato con il Comune di Lamezia Terme e altri Enti e in progetti per lo scambio intercul-turale.

Barbara Rosanò, italiana, parlo in-glese. Laureata in Scienze della Comu-nicazione ho lavorato con Fondazione Patrizio Paoletti, Fatebenefratelli onlus, Comune di Roma per eventi antirazzisti e interculturali e presso lo sportello del Centro d’Accoglienza richiedenti asilo di Crotone.

Liliana Marina Iovu, madrelin-gua romeno, parlo inglese, francese e italiano. Sono diplomata e in Italia ho frequentato diversi percorsi formativi (tra i quali il corso per diventare media-tore interculturale) e ho svolto attività di volontariato nel campo immigrazi-one.

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Pamela Grillo, laurea in Operatore del Servizio Sociale e iscritta all’Albo degli Assistenti Sociali; parlo inglese e francese. Ho lavorato nei progetti Segretariato Sociale e PUA e OIKOS dell’ASP Catanzaro e come Assistente Sociale presso privati. Volontaria nelle operazioni di aiuto agli ultimi sbarchi.

Hamdani Fatima, diplomata, parlo Arabo, Francese e Inglese. Interprete arabo nella commissione territoriale per il riconoscimento della protezione inter-nazionale e esperienza come mediatrice culturale nel centro accoglienza di Faler-na e nel progetto “Il pane quotidiano”.

Tommaso Costantino, ho lavora-to in Inghilterra e studiato mediazione linguistica all’Unical. Ho sempre pre-diletto lo studio delle lingue (Inglese, Spagnolo e Francese). Ho vissuto le prime esperienze di mediazione in uno dei centri accoglienza dell’emergenza Libia.

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Om Kaltoum Bakkali, mediatrice interculturale di lingua araba. In Italia dal 1999. Ho frequentato l’Università per stranieri Dante Alighieri di RC. Ho conseguito il titolo di docente di lingua italiana agli stranieri. Lavoro come me-diatrice nelle scuole per il progetto IN-TERLAB.

Rosalinda Grandinetti, media-trice interculturale italiana, parlo inglese, francese e arabo. Laureata in Mediazione Linguistica e Culturale applicata, ho col-laborato con la Questura e con vari enti come consulente. L’esperienza come ed-ucatrice mi ha reso versatile e dinamica.

Stefano Lo Iacono, parlo inglese, francese e conosco i rudimenti del te-desco. Laureato in Giurisprudenza. Ho collaborato con il Centro Calabrese (progettazione UE Young in action) e lavorato per ITM. Al momento collab-oro con lo Studio Legale Staiano di Ca-tanzaro.

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PromideaViale De Filippis, n. 326

CatanzaroTel 0961.770749 Fax 0961.770873

[email protected]

Midia ScrlVia E. TOTI 89/A

Lamezia TermeTel/fax 0968/200150

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