Corso di formazione per RSPP Modulo C - unindustriaservizi.it RSPP_modulo C_INGOGLIA.pdf · Anche...
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Organismo Paritetico ProvincialeUnione Industriali di Como e Organizzazioni Sindacali
Lezione – 15/04/2014 ore 9:00 -13:00Docente: Ing Giada Ingoglia
Corso di formazione per RSPP
Modulo C
Programma
Principi di ergonomia:
• l’approccio ergonomico nell’impostazione dei posti di lavoro edelle attrezzature
• l’approccio ergonomico nell’organizzazione aziendale
• l’organizzazione come sistema: principi e proprietà dei sistemi
• gestione degli incontri di lavoro e della riunione periodica
Ergon (εργονεργονεργονεργον): Lavoro
Nomia (νοµοσνοµοσνοµοσνοµοσ): Legge
ERGONOMIA
STUDIO DEL LAVORO
promuovere la salute intesa come benessere psicofisicobenessere psicofisico
Rapporto tra il lavoratore ed il lavoro in tutte le sue componenti organizzative, fisiche e psicologiche
ERGONOMIA
PER …
analisi dell'organizzazione, degli indici diesposizione, degli schemi di lavoro, dellavalutazione e gestione del rischio
il lavoro al lavoratore
l’oggetto all’utilizzatore
benessere benessere psicofisicopsicofisico
ADATTANDO …
LE ORIGINI
BenessereBenessereMinor faticaMinor faticaBenessereBenessere
Minor faticaMinor fatica
Trasformazione oggetti ed ambiente per adattarli alle esigenze uomo
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
E’ ASSERVITO AD ESSA, DEVE ADATTARSI AI
SUOI RITMI ED ALLE SUE CARATTERISTICHE
E’ ASSERVITO AD ESSA, DEVE ADATTARSI AI
SUOI RITMI ED ALLE SUE CARATTERISTICHE
L’UOMO DIVENTA OPERATORE DELLA MACCHINA
AUMENTO PROBLEMI, DISFUNZIONI,INCIDENTI, INFORTUNI, SITUAZIONIDI DISATTAMENTO
NECESSITA’ DI MIGLIORARE IL PROCESSO LAVORATIVO
TAYLOR TAYLOR -- Teoria dell’organizzazione Teoria dell’organizzazione scientifica del lavoroscientifica del lavoro
MAYOMAYO –– Caso stabilimenti Western Caso stabilimenti Western ElectricElectric
II GUERRA MONDIALE
MURREL - Approccio multidisciplinare nella progettazione di macchine complesse
ADATTAMENTO DELLA ADATTAMENTO DELLA MACCHINA ALL’UOMOMACCHINA ALL’UOMO
ERGONOMIA
Eventuali danni fisici si ripercuotono sul rendimento del lavoratore
Un ambiente di lavoro progettato ergonomicamenteUn ambiente di lavoro progettato ergonomicamente
…contribuisce a ridurre il rischio di infortunio …contribuisce a ridurre il rischio di infortunio
…e tenendo conto delle regole ergonomiche, è possibile trovare una soluzione ai problemi legati alla sicurezza sul lavoro fino al benessere
…e tenendo conto delle regole ergonomiche, è possibile trovare una soluzione ai problemi legati alla sicurezza sul lavoro fino al benessere
Miglioramento dell’umore, della motivazione, del significato del lavoro
Sviluppare la Sviluppare la qualità della qualità della
vita del lavorovita del lavoro
Benessere
Soddisfazione
La ruota dell’ergonomia è suddivisa in:
centrosfera operativa
sfera delle reazioni
Persone di corporaturadiversa necessitano diposti di lavoro adatti alleloro caratteristiche fisichee con elementi regolabili
Persone di corporaturadiversa necessitano diposti di lavoro adatti alleloro caratteristiche fisichee con elementi regolabili
L’ergonomia deve pertanto L’ergonomia deve pertanto partire dalla fase dipartire dalla fase diprogettazioneprogettazione
Anche l’individuo ha la possibilità di adeguarsi alle sue mansioni. Per questo motivo l’uomo è anche nella sfera operativa accanto ad altri fattori quali il posto di lavoro, l’organizzazione, l’ambiente e il contenuto del lavoro.
Uomo/mansione
Al centro troviamo l’uomo e la mansione che deve svolgere. l lavoro deve essere adattato alle capacità e alle caratteristiche del singolo individuo.
Al centro troviamo l’uomo e la mansione che deve svolgere. l lavoro deve essere adattato alle capacità e alle caratteristiche del singolo individuo.
SFERA OPERATIVA
Uomo
Posto di lavoro
Ambiente
di lavoro
Contenuto del lavoro
Organizz. del lavoro
Tutti i fattori che rientrano nella sfera operativa influiscono su quelli della sfera delle reazioni.
Tutti i fattori che rientrano nella sfera operativa influiscono su quelli della sfera delle reazioni.
E’ la pellicola di lubrificante sulla superficie di un cuscinetto. La minima rottura di questa pellicola
causa attrito e calore. Senza un ulteriore apporto di lubrificante il cuscinetto è destinato a danneggiarsi.
L’ergonomia serve a lubrificare il cuscinetto e a far girare la ruota in avanti senza
grosse perdite per attrito.
L’ergonomia serve a lubrificare il cuscinetto e a far girare la ruota in avanti senza
grosse perdite per attrito.
MotivazioneTutelasalute
ReddittivitàSicurezza
SFERA DELLE REAZIONI
Stare i piedi, sedutiDimensioniLibertà di movimentoDistanza di sicurezzaPosture forzateSollevareTrasportareAngolo visivoVisualizzazioneDispositivi di comandomanutenzione
POSTO DI LAVORO – LIBERTA’ DI MOVIMENTO E DISTANZA DI SICUREZZA
POSTO DI LAVORO – SOLLEVARE E TRASPORTARE
Quanto costa l’ergonomia?
Se i principi dell’ergonomia vengono applicatigià al momento della progettazione edell’installazione dei posti di lavoro, èpossibile evitare eventuali costi aggiuntivi oper lo meno contenerli
Se i principi dell’ergonomia vengono applicatigià al momento della progettazione edell’installazione dei posti di lavoro, èpossibile evitare eventuali costi aggiuntivi oper lo meno contenerli
Se l’organizzazione del lavoro risponde alle capacità ed alle esigenze dell’individuo…
il sovraccarico fisico diminuisceil sovraccarico fisico diminuisce
QualitàPrestazioniProduttività
il lavoratore non si stanca in breve tempo ed aumenta la sua motivazioneil lavoratore non si stanca in breve tempo ed aumenta la sua motivazione
tutti questi fattori influiscono positivamente
dd )) rispettorispetto deidei principiprincipi ergonomiciergonomici nellanellaconcezioneconcezione deidei postiposti didi lavoro,lavoro, nellanellasceltascelta delledelle attrezzatureattrezzature ee nellanelladefinizionedefinizione deidei metodimetodi didi lavorolavoro eeproduzione,produzione, ancheanche perper attenuareattenuare ilil lavorolavoromonotonomonotono ee quelloquello ripetitivoripetitivo
PRIMO VINCOLO LEGISLATIVOPRIMO VINCOLO LEGISLATIVO
MisureMisure generaligenerali perper lala protezioneprotezione delladellasalutesalute ee perper lala sicurezzasicurezza deidei lavoratorilavoratori::
Art. 15. Art. 15. -- Misure generali di tutelaMisure generali di tutela
IL D.LGS. 81/08
AttrezzatureAttrezzature didi lavorolavoroArtArt.. 7171.. -- ObblighiObblighi deldel datoredatore didi lavorolavoro11.. IlIl datoredatore didi lavorolavoro mettemette aa disposizionedisposizione deidei
lavoratorilavoratori attrezzatureattrezzature adeguateadeguate alal lavorolavoro dadasvolgeresvolgere ovveroovvero adattateadattate aa talitali scopiscopi ededidoneeidonee aiai finifini delladella sicurezzasicurezza ee delladella salutesalute
E POI….E POI….
Art. 75 comma 2 - Requisiti dei DPIc)c) teneretenere contoconto delledelle esigenzeesigenze ergonomicheergonomiche oo didi
salutesalute deldel lavoratorelavoratored)d) poterpoter essereessere adattatiadattati all'utilizzatoreall'utilizzatore secondosecondo
lele suesue necessitànecessità
ArtArt.. 167167 -- MovimentazioneMovimentazione manualemanuale deidei carichicarichi22.. SiSi intendonointendono perper movimentazionemovimentazione manualemanuale
deidei carichicarichi::lele operazionioperazioni…… che,che, perper lele loroloro caratteristichecaratteristicheoo inin conseguenzaconseguenza delledelle condizionicondizioniergonomicheergonomiche sfavorevoli,sfavorevoli, comportanocomportano tratral'altrol'altro rischirischi didi lesionilesioni dorsodorso--lombarilombari
VideoterminaliVideoterminaliArtArt.. 174174 -- ObblighiObblighi deldel datoredatore didi lavorolavoro11.. IlIl datoredatore didi lavorolavoro…… analizzaanalizza ii postiposti didi lavorolavoro
concon particolareparticolare riguardoriguardo::b)aib)ai problemiproblemi legatilegati allaalla posturapostura eded
all'affaticamentoall'affaticamento fisicofisico oo mentalementalec)allec)alle condizionicondizioni ergonomicheergonomiche ee didi igieneigiene
ambientaleambientale
OrganizzazioneOrganizzazione deldel lavorolavoro11.. IlIl datoredatore didi lavorolavoro assegnaassegna lele mansionimansioni ee iicompiticompiti lavorativilavorativi…… ancheanche secondosecondo unaunadistribuzionedistribuzione deldel lavorolavoro cheche consenteconsente didievitareevitare ilil piùpiù possibilepossibile lala ripetitivitàripetitività ee lalamonotoniamonotonia delledelle operazionioperazioni
I RISCHI LAVORATIVI
Rischi per la sicurezzaRischi per la sicurezza
Rischi per la saluteRischi per la salute
Rischi trasversaliRischi trasversali
Sono individuabili all’interno dellacomplessa articolazione checaratterizza il “rapporto” tral’operatore e “l’organizzazione dellavoro” in cui è inserito
I RISCHI TRAVERSALI
Organizzazione del lavoroOrganizzazione del lavoroFattori psicologiciFattori psicologici
Fattori ergonomiciFattori ergonomiciCondizioni di lavoro difficiliCondizioni di lavoro difficili
Quando si applica l’ergonomia?
Se l’ambiente di lavoro è stato previsto perun’attività manuale, in primo piano ci sarà ladisposizione ergonomica dei comandi
Se l’ambiente di lavoro è stato previsto perun’attività manuale, in primo piano ci sarà ladisposizione ergonomica dei comandi
In caso di impianti automatizzati si dovrà darepriorità al controllo dei processi lavorativi edalla rapidità nei tempi di manutenzione
In caso di impianti automatizzati si dovrà darepriorità al controllo dei processi lavorativi edalla rapidità nei tempi di manutenzione
ISO 14738 Progettazione posti di lavoro
Aree operative limite per gli arti superiori
AltezzaA1 = 505 mmA2 = 730 mm
LarghezzaB1 = 480 mmB2 = 1300 mm
ProfonditàC1 = 170 mmC2 = 425 mm
Altezza piano di lavoro e spazio per gli arti infer iori
AltezzaA = 495-820 mmA = 720 mm (se fisso)
Prof alle ginocchiaC = 520 mm
LarghezzaB = 790 mm
Prof ai piediD = 855 mmMovim gambe
E = 285 mm
Altezza sedileF = 535-370 mm
Alt. poggiapiediG = 0-165 mm
Piano di lavoro alto perlavori di precisione
Piano di lavoro medio (adaltezza del gomito) permaneggiare piccoli oggetti
Altezza del piano di lavoro
Piano di lavoro bassoper maneggiare oggettiingombranti
Adattare la sedia in modoche gli avambracci sianoparalleli al piano di lavoro
Regolare lo schienale inmodo che il supportolombare si trovi a livellodel girovita
Il bordo anteriore dellasedia non deve premerecontro la gamba ol’incavo del ginocchio
Regolare l’altezza del poggiapiedi inmodo che l’angolo formato dalla cosciae la gamba sia almeno di 90 ° e che lapianta dei piedi sia ben appoggiata sulpoggiapiedi
SI NO
Evitiamo di assumere sempre la stessa postura
sedersi ogni tanto sulbordo della sediatenendo la schiena dritta
durante le pauseassumere una posturarilassata e cercare dimuoversi il più possibile
Lavoratori che non hannosufficiente spazio per le gambeLavoratori che non hannosufficiente spazio per le gambe
Evitare il più possibile di assumereposture forzateEvitare il più possibile di assumereposture forzate
Se si lavora a lungo alla stessa postazione, l’arredodeve consentire di cambiare spesso posizioneSe si lavora a lungo alla stessa postazione, l’arredodeve consentire di cambiare spesso posizione
E’ raccomandabile alternare la posizione seduta conquella in piediE’ raccomandabile alternare la posizione seduta conquella in piedi
SI’
NO
IL MIGLIORAMENTO ERGONOMICO
Con l’ approccio sistematico si pensa ad un processocostituito da diverse componenti:�uomo�artefatti con cui interagire�procedure e modalità che regolano tali interazioni�ambiente in cui avvengono le interazioni
Gestire un processo non consiste nel monitorarne lecomponenti considerandole isolatamente, maanalizzareed eventualmente rimuovere le condizioni, all’ internodel sistema, che ostacolano una corretta interazionetra leComponenti.
L’ergonomia nei sistemi
L’ICAO (International Civil Aviation Organization),l’agenzia delle Nazioni Unite deputata ad emanare lanormativa, adotta attualmente un modelloorganizzativo di interpretazione degli incidentidenominatoSHELL.
L’abbreviazione sta per Software, Hardware,Environment, Liveware, (Central) Liveware, e questomodello è stato definito da Reinhart come “la relazionedei fattori umani con l’ambiente dell’aviazione”.
Il modello affronta l’analisi del sistema comeinterazione tra elementi che vengono codificati inmacro- aree identificate dall’acronimo SHELL(Software,Hardware, Environment, Liveware).
Il modello SHELL
L’ organizzazione come sistema: principi e proprietà dei sistemi
Nessun processo può essere letto come composto da una sola componente. Ma è dalla complessa e flessibile interazione tra uomo -macchina - regolamenti/procedure all’ interno di un ambiente che prendono forma i processi. Qualsiasi variazione di una componente provocherà una variazione del processo.Il processo è in continua evoluzione perché le interazioni non sono mai statiche, ma sempre dinamiche. È proprio questa continua evoluzione che deve essere monitorata al fine di migliorare la qualità globale del processo.
l’ organizzazione come sistema: principi e proprietà dei sistemi
l’ organizzazione come sistema: principi e proprietà dei sistemi
La normaI.S.O. 6385/81
U.N.I. 26385/91
Fissa i principi ergonomici e i criteri di verifica.
Sistema di lavoro: “combinazione di persone eattrezzature di lavoro, che agiscono insieme nelprocesso lavorativo per eseguire un compitolavorativo, in un dato spazio di lavoro, entro l’ambiente di lavoro, al’ interno delle condizioniimpose dal compito“.
Cambia il modo di lavorare
COMPITI LAVORATIVI
39% usa strumenti informatici.
37% svolge compiti brevi e ripetitivi.
81% risolve problemi.
45% svolge mansioni monotone.
69% contatto diretto con il cliente.
Nuove competenze professionali.
Assunzione di responsabilità e iniziativa.
FEMMINILIZZAZIONE
Aumenta l’ occupazione femminile più ma:
Accesso a posizioni a fasce di reddito medio - basse.
Doppia carriera.
MINORANZE E RESPONSABILITA’
Integrazione e percezioni sociali (Diversity Manager).
Inserimento lavorativo e progettazione del lavoro.
Cambia il modo di lavorare
• L’automazione, le nuove tecnologie riducono le attività a carattere prevalentemente motorio e incrementano quelle cognitive.
• Aumenta il lavoro statico, ripetitivo e monotono e la fatica mentale.
• Problematiche del lavoro a distanza
Cambia la patologia del lavoro
Malattie professionali (patologia specifica)saturnismo, silicoso, asbestosi ecc...
Malattie correlate al lavoro (patologia aspecifica)malattie muscolo-scheletriche, cardiovascolari,mentali ecc....
I tre profili dell’ergonomia
L’ergonomia di cui si è parlato riguardaessenzialmente l’ambito lavorativo,secondo tre diversi profili:
•Ergonomia cognitiva•Ergonomia di processo•Ergonomia fisica
Il carico mentale
Il carico mentale di lavoro (indicatore di esposizione)deve essere distinto da quello di fatica (indicatore dieffetto).Il carico mentale di lavoro è la quantità di lavoro conImpegno mentale che la lavoratrice o il lavoratoredeve svolgere.Esso presenta due estremi:1. sovraccarico mentale ( quantità eccessiva di lavoro)
2. sottocarico mentale (quantità minima di lavoro).
Entrambe queste condizioni, con differentimeccanismi, determinano fatica mentale.
La fatica muscolare è la riduzione temporanea di capacità di unoo più gruppi muscolari nello svolgere una determinata attivitàmuscolare statistica (es. mantenere una posizione flessa inavanti del busto, tenere un utensile in mano) oppure dinamica(sollevare e movimentare un carico da un posto ad un altro).Il recupero della fatica muscolare si ottiene con il riposo fisico.
La fatica mentale è intesa come una riduzione temporanea dellacapacità mentale che dipende dall’intensità, durata edevoluzione nel tempo e che può ricondursi sull’intero corpo.La fatica mentale è dunque l’effetto immediato dello stressmentale sul soggetto in relazione alle sue capacità di gestioneed alle sue condizioni psico-fisiche.Il recupero della fatica mentale si ottiene con il riposo mentale.
Fatica muscolare e Fatica mentale
Si parla di sovraccarico mentale quando nell’esposizione lavorativa non vengono rispettati i limiti ditempo (eccessiva pressione temporale) di quantità.(c’è troppo lavoro da svolgere).Si parla di sottocarico quando il lavoro presentacaratteristiche di monotonia, ridotta vigilanza, ridottoimpegno mentale.
I fattori organizzativi che contribuiscono a determinareil sovraccarico o il sottocarico mentale sono gli agentistressanti (stressors).
Per studiare gli agenti stressanti è necessario fareun’analisi del lavoro organizzato.
Fatica mentale
Soggetto non può trattare tutte le informazioni disponibili
Soggetto non può trattare tutte le informazioni disponibili
SOVVRACARICO MENTALE
Aumenta la probabilità di errore
Aumenta la probabilità di errore
Soggetto ha poche informazioni da trattare (noia)
Soggetto ha poche informazioni da trattare (noia)
SOTTOCARICO MENTALE
Diminuisce il livello di vigilanzaDiminuisce il livello di vigilanza
Esiste una relazione tra fatica mentale e gli infortuni?La fatica mentale riducendo l’ attenzione induce aderrori umani di vario tipo:• livello di “intenzione”• scelte sbagliate dovute a “razionalità limitata” faccio
la scelta sbagliata.• livello di controllo dell’ azione da svolgere• deficit di regole nella sequenza delle operazioni da
compiere.• improprietà esecutive• non coordinamento tra le azioni, ad esempio
modifico la sequenza operativa di lavoro: metto lamano invece del pezzo da lavorare sotto la pressa.
Fatica mentale
L’obiettivo principale è quello di modificare le scelte e ledecisioni organizzative per renderle adeguate alraggiungimento del benessere mentale, fisico, e sociale.
L’analisi del lavoro organizzativo può in questo sensoessere estremamente utile nell’ individuare le costrizioniorganizzative e/o condizioni di pericolo che possonodeterminare la fatica mentale permettendo unariprogettazione del lavoro senza aspettare l’insorgere didisturbi e malattie tra i lavoratori e lavoratrici.
Come prevenire la Fatica mentale
Errori attivi. Sono associati alle prestazioni degli operatoridi prima linea, i loro effetti sono immediatamente percepitie, dunque, facilmente individuabili.
Errori latenti. Sono associati ad attività distanti (sia intermini di spazio che di tempo) da luogo dell’ incidente,come attività manageriali, normative e organizzative.Le conseguenze degli errori latenti possono restare silentinel sistema anche per lungo tempo e diventare evidentisolo quando si combinano con altri fattori in grado dirompere le difese del sistema stesso.Come insegna Reason (1997), gli errori sono prodotti dacaratteristiche della mansione e dell’ organizzazione, lequali stanno a monte dell’ errore stesso.L’incidente organizzativo tipico è una combinazione dicondizioni latenti e di eventi specifici scatenanti.
Lo studio degli errori
• Caratteristiche del compito (durata, numero di informazioni da trattare, …)
• Modalità procedurali• Condizioni di svolgimento (rumore, calore, …)• Caratteristiche dell’operatore (età, sesso,
motivazione, livello di apprendimento, …)
• Caratteristiche del compito (durata, numero di informazioni da trattare, …)
• Modalità procedurali• Condizioni di svolgimento (rumore, calore, …)• Caratteristiche dell’operatore (età, sesso,
motivazione, livello di apprendimento, …)
Il processo del lavoro
Il processo del lavoro
Non si deve solo insegnare al lavoratorecome sollevare un carico, ma studiare ilprocesso di lavoro in modo che non ci siabisogno di sollevare un carico.
Importanza dell’ organizzazione del lavoro
Problemi muscolo - scheletriciStess Psicologico
Peggioramento della qualità del lavoro e della vita
La gestione degli incontri di lavoro
La riunione e’ uno strumento diComunicazione, uno scambio di informazionitra più persone per raggiungere insieme unobiettivo comune.
Deve essere efficace ed efficiente
Preparare la riunione
1. scelta consapevole del tipo di riunione e dei suoispecifici obiettivi2. individuazione dei partecipanti da coinvolgere (numerodi partecipanti massimo 8-10, evitare “ospiti” nonmotivati)3. definizione dell’ordine del giorno4. definizione del tempo di inizio e fine e dei tempi parziali(per priorità)5. preparazione di documentazione6. preparazione intervento7. aspetti logistici (prenotazione sala, strumentazionenecessaria, confort, spostamenti)8. aspetti organizzativi (lettera/mail di convocazione,controllo di partecipazione, prenotazioni varie)
Coordinare la riunione
1. apertura (esplicitare obiettivi, contenuti e tempi, definireeventuali ruoli)
2. esposizione intervento introduttivo (per chi ha questoruolo)
3. ascolto attivo4. utilizzo di strumenti visivi5. coordinamento degli interventi e gestione delle
dinamiche relazionali6. riformulazione-parafrasi – individuazione e rilancio di
aspetti “nodali” (rilancio attivo e rilancio passivo)7. Facilitazione della partecipazione8. Gestione dei comportamenti “ECCESSIVI” (monitorare
chi interviene troppe volte, chi troppo a lungo,polemiche eccessive, conflitti tra partecipanti, chi nonpartecipa, ….)
Coordinare la riunione
9. Gestione delle domande e/o delle obiezioni (di tipocontenutistico, di tipo emotivo)
10. Partecipare ( “membership”)11. SINTESI (dell’elaborazione, della decisione, del piano di lavoro,
degli incarichi operativi)12. VERIFICA (del consenso, della comprensione, delle iniziative da
intraprendere, della motivazione, ecc…)13. CHIUSURA (ribadire e sottolineare gli output raggiunti e
condivisi, individuare contenuti rimasti aperti o rinviati)
Dopo la riunione
1. VERBALE (report analitico degli interventi e/o report sinteticodelle conclusioni)
2. TRASFERIMENTO (comunicazione a terzi, responsabilizzazione)3. ATTUAZIONE (utilizzo output nel lavoro, momenti di supervisione
dell’attuazione altrui)4. EVENTUALE FOLLOW-UP (comprensione, delle iniziative da
intraprendere, della motivazione, ecc…)
RIUNIONE ANNUALE
a) il datore di lavoro o un suo rappresentante
b) il responsabile del servizio di prevenzione eprotezione dai rischi
c) il medico competente ove previsto
d) il rappresentante per la sicurezza
1. Nelle aziende , ovvero unità produttive, cheoccupano più di 15 dipendenti, il datore dilavoro , direttamente o tramite il servizio diprevenzione e protezione dai rischi, indice almenouna volta all'anno una riunione cui partecipano:
ART.35 DELD.LGS.81/08
Aziende che occupanomeno di 15 dipendenti ….
….il rappresentante dei lavoratori per lasicurezza ha la facoltà di chiedere laconvocazione di una apposita riunione
3. Programmi di informazione eformazione dei lavoratori
2. Idoneità dei dispositivi di protezioneindividuale
Il datore di lavoro porta a conoscenza:
• i rischi individuati con i relativi criteri divalutazione
• le misure di prevenzione e protezioneed il programma di attuazionedi tali misure
1. Documento di valutazione dei rischi
Contenuti all’ordine delgiorno
Prima riunione ed ogniqualvolta venga effettuatauna nuova valutazione deirischi
Il datore di lavoro verificacon i partecipanti iprogressi realizzati rispettoagli obiettivi di prevenzionee protezione formalizzati neldocumento
Contenuti all’ordine delgiorno
Riunioni successive
Prima della riunione
Il datore di lavoro od un suo rappresentante:
1. Definisce gli obiettivi da raggiungere (cosafare e pianificazione, controllo delleoperazioni, valutazione del successoottenuto, apprendimento dell’esperienza )
2. Stabilisce il programma dei lavori, luogo edata riunione, orario di inizio e fine lavori,nominativi e ruolo dei partecipanti.
Durante la riunione
Il datore di lavoro od un suo rappresentante:
Definisce lo schema di lavoro ( tempi, modalitàdi comunicazione, metodi e criteri divalutazione, procedure di assunzione delledecisioni)
Tutti i partecipanti adottano comportamentifunzionali al raggiungimento degli obiettiviprefissati
Dopo la riunione
Esplicitare le conclusioni raggiunte epredisporre un piano d’azione tramite ladistribuzione di responsabilità, attività etempi
Il datore di lavoro o il responsabile delservizio di prevenzione e protezione redige ilVERBALE contenente
1. Cosa si dovrà fare
2. Chi lo dovrà fare
3. Entro quanto tempo
4. Momenti e criteri di controllo