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Organismo Paritetico Provinciale Unione Industriali di Como e Organizzazioni Sindacali Lezione – 15/04/2014 ore 9:00 -13:00 Docente: Ing Giada Ingoglia Corso di formazione per RSPP Modulo C Programma Principi di ergonomia: l’approccio ergonomico nell’impostazione dei posti di lavoro e delle attrezzature l’approccio ergonomico nell’organizzazione aziendale l’organizzazione come sistema: principi e proprietà dei sistemi gestione degli incontri di lavoro e della riunione periodica

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Organismo Paritetico ProvincialeUnione Industriali di Como e Organizzazioni Sindacali

Lezione – 15/04/2014 ore 9:00 -13:00Docente: Ing Giada Ingoglia

Corso di formazione per RSPP

Modulo C

Programma

Principi di ergonomia:

• l’approccio ergonomico nell’impostazione dei posti di lavoro edelle attrezzature

• l’approccio ergonomico nell’organizzazione aziendale

• l’organizzazione come sistema: principi e proprietà dei sistemi

• gestione degli incontri di lavoro e della riunione periodica

Ergon (εργονεργονεργονεργον): Lavoro

Nomia (νοµοσνοµοσνοµοσνοµοσ): Legge

ERGONOMIA

STUDIO DEL LAVORO

promuovere la salute intesa come benessere psicofisicobenessere psicofisico

Rapporto tra il lavoratore ed il lavoro in tutte le sue componenti organizzative, fisiche e psicologiche

ERGONOMIA

PER …

analisi dell'organizzazione, degli indici diesposizione, degli schemi di lavoro, dellavalutazione e gestione del rischio

il lavoro al lavoratore

l’oggetto all’utilizzatore

benessere benessere psicofisicopsicofisico

ADATTANDO …

LE ORIGINI

BenessereBenessereMinor faticaMinor faticaBenessereBenessere

Minor faticaMinor fatica

Trasformazione oggetti ed ambiente per adattarli alle esigenze uomo

LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

E’ ASSERVITO AD ESSA, DEVE ADATTARSI AI

SUOI RITMI ED ALLE SUE CARATTERISTICHE

E’ ASSERVITO AD ESSA, DEVE ADATTARSI AI

SUOI RITMI ED ALLE SUE CARATTERISTICHE

L’UOMO DIVENTA OPERATORE DELLA MACCHINA

AUMENTO PROBLEMI, DISFUNZIONI,INCIDENTI, INFORTUNI, SITUAZIONIDI DISATTAMENTO

NECESSITA’ DI MIGLIORARE IL PROCESSO LAVORATIVO

TAYLOR TAYLOR -- Teoria dell’organizzazione Teoria dell’organizzazione scientifica del lavoroscientifica del lavoro

MAYOMAYO –– Caso stabilimenti Western Caso stabilimenti Western ElectricElectric

II GUERRA MONDIALE

MURREL - Approccio multidisciplinare nella progettazione di macchine complesse

ADATTAMENTO DELLA ADATTAMENTO DELLA MACCHINA ALL’UOMOMACCHINA ALL’UOMO

ERGONOMIA

Eventuali danni fisici si ripercuotono sul rendimento del lavoratore

Un ambiente di lavoro progettato ergonomicamenteUn ambiente di lavoro progettato ergonomicamente

…contribuisce a ridurre il rischio di infortunio …contribuisce a ridurre il rischio di infortunio

…e tenendo conto delle regole ergonomiche, è possibile trovare una soluzione ai problemi legati alla sicurezza sul lavoro fino al benessere

…e tenendo conto delle regole ergonomiche, è possibile trovare una soluzione ai problemi legati alla sicurezza sul lavoro fino al benessere

Miglioramento dell’umore, della motivazione, del significato del lavoro

Sviluppare la Sviluppare la qualità della qualità della

vita del lavorovita del lavoro

Benessere

Soddisfazione

La ruota dell’ergonomia è suddivisa in:

centrosfera operativa

sfera delle reazioni

Persone di corporaturadiversa necessitano diposti di lavoro adatti alleloro caratteristiche fisichee con elementi regolabili

Persone di corporaturadiversa necessitano diposti di lavoro adatti alleloro caratteristiche fisichee con elementi regolabili

L’ergonomia deve pertanto L’ergonomia deve pertanto partire dalla fase dipartire dalla fase diprogettazioneprogettazione

Anche l’individuo ha la possibilità di adeguarsi alle sue mansioni. Per questo motivo l’uomo è anche nella sfera operativa accanto ad altri fattori quali il posto di lavoro, l’organizzazione, l’ambiente e il contenuto del lavoro.

Uomo/mansione

Al centro troviamo l’uomo e la mansione che deve svolgere. l lavoro deve essere adattato alle capacità e alle caratteristiche del singolo individuo.

Al centro troviamo l’uomo e la mansione che deve svolgere. l lavoro deve essere adattato alle capacità e alle caratteristiche del singolo individuo.

SFERA OPERATIVA

Uomo

Posto di lavoro

Ambiente

di lavoro

Contenuto del lavoro

Organizz. del lavoro

Tutti i fattori che rientrano nella sfera operativa influiscono su quelli della sfera delle reazioni.

Tutti i fattori che rientrano nella sfera operativa influiscono su quelli della sfera delle reazioni.

E’ la pellicola di lubrificante sulla superficie di un cuscinetto. La minima rottura di questa pellicola

causa attrito e calore. Senza un ulteriore apporto di lubrificante il cuscinetto è destinato a danneggiarsi.

L’ergonomia serve a lubrificare il cuscinetto e a far girare la ruota in avanti senza

grosse perdite per attrito.

L’ergonomia serve a lubrificare il cuscinetto e a far girare la ruota in avanti senza

grosse perdite per attrito.

MotivazioneTutelasalute

ReddittivitàSicurezza

SFERA DELLE REAZIONI

Stare i piedi, sedutiDimensioniLibertà di movimentoDistanza di sicurezzaPosture forzateSollevareTrasportareAngolo visivoVisualizzazioneDispositivi di comandomanutenzione

POSTO DI LAVORO - SEDUTI O IN PIEDI

POSTO DI LAVORO - DIMENSIONI

POSTO DI LAVORO – LIBERTA’ DI MOVIMENTO E DISTANZA DI SICUREZZA

POSTO DI LAVORO – SOLLEVARE E TRASPORTARE

Quanto costa l’ergonomia?

Se i principi dell’ergonomia vengono applicatigià al momento della progettazione edell’installazione dei posti di lavoro, èpossibile evitare eventuali costi aggiuntivi oper lo meno contenerli

Se i principi dell’ergonomia vengono applicatigià al momento della progettazione edell’installazione dei posti di lavoro, èpossibile evitare eventuali costi aggiuntivi oper lo meno contenerli

Se l’organizzazione del lavoro risponde alle capacità ed alle esigenze dell’individuo…

il sovraccarico fisico diminuisceil sovraccarico fisico diminuisce

QualitàPrestazioniProduttività

il lavoratore non si stanca in breve tempo ed aumenta la sua motivazioneil lavoratore non si stanca in breve tempo ed aumenta la sua motivazione

tutti questi fattori influiscono positivamente

dd )) rispettorispetto deidei principiprincipi ergonomiciergonomici nellanellaconcezioneconcezione deidei postiposti didi lavoro,lavoro, nellanellasceltascelta delledelle attrezzatureattrezzature ee nellanelladefinizionedefinizione deidei metodimetodi didi lavorolavoro eeproduzione,produzione, ancheanche perper attenuareattenuare ilil lavorolavoromonotonomonotono ee quelloquello ripetitivoripetitivo

PRIMO VINCOLO LEGISLATIVOPRIMO VINCOLO LEGISLATIVO

MisureMisure generaligenerali perper lala protezioneprotezione delladellasalutesalute ee perper lala sicurezzasicurezza deidei lavoratorilavoratori::

Art. 15. Art. 15. -- Misure generali di tutelaMisure generali di tutela

IL D.LGS. 81/08

AttrezzatureAttrezzature didi lavorolavoroArtArt.. 7171.. -- ObblighiObblighi deldel datoredatore didi lavorolavoro11.. IlIl datoredatore didi lavorolavoro mettemette aa disposizionedisposizione deidei

lavoratorilavoratori attrezzatureattrezzature adeguateadeguate alal lavorolavoro dadasvolgeresvolgere ovveroovvero adattateadattate aa talitali scopiscopi ededidoneeidonee aiai finifini delladella sicurezzasicurezza ee delladella salutesalute

E POI….E POI….

Art. 75 comma 2 - Requisiti dei DPIc)c) teneretenere contoconto delledelle esigenzeesigenze ergonomicheergonomiche oo didi

salutesalute deldel lavoratorelavoratored)d) poterpoter essereessere adattatiadattati all'utilizzatoreall'utilizzatore secondosecondo

lele suesue necessitànecessità

ArtArt.. 167167 -- MovimentazioneMovimentazione manualemanuale deidei carichicarichi22.. SiSi intendonointendono perper movimentazionemovimentazione manualemanuale

deidei carichicarichi::lele operazionioperazioni…… che,che, perper lele loroloro caratteristichecaratteristicheoo inin conseguenzaconseguenza delledelle condizionicondizioniergonomicheergonomiche sfavorevoli,sfavorevoli, comportanocomportano tratral'altrol'altro rischirischi didi lesionilesioni dorsodorso--lombarilombari

VideoterminaliVideoterminaliArtArt.. 174174 -- ObblighiObblighi deldel datoredatore didi lavorolavoro11.. IlIl datoredatore didi lavorolavoro…… analizzaanalizza ii postiposti didi lavorolavoro

concon particolareparticolare riguardoriguardo::b)aib)ai problemiproblemi legatilegati allaalla posturapostura eded

all'affaticamentoall'affaticamento fisicofisico oo mentalementalec)allec)alle condizionicondizioni ergonomicheergonomiche ee didi igieneigiene

ambientaleambientale

OrganizzazioneOrganizzazione deldel lavorolavoro11.. IlIl datoredatore didi lavorolavoro assegnaassegna lele mansionimansioni ee iicompiticompiti lavorativilavorativi…… ancheanche secondosecondo unaunadistribuzionedistribuzione deldel lavorolavoro cheche consenteconsente didievitareevitare ilil piùpiù possibilepossibile lala ripetitivitàripetitività ee lalamonotoniamonotonia delledelle operazionioperazioni

I RISCHI LAVORATIVI

Rischi per la sicurezzaRischi per la sicurezza

Rischi per la saluteRischi per la salute

Rischi trasversaliRischi trasversali

Sono individuabili all’interno dellacomplessa articolazione checaratterizza il “rapporto” tral’operatore e “l’organizzazione dellavoro” in cui è inserito

I RISCHI TRAVERSALI

Organizzazione del lavoroOrganizzazione del lavoroFattori psicologiciFattori psicologici

Fattori ergonomiciFattori ergonomiciCondizioni di lavoro difficiliCondizioni di lavoro difficili

Quando si applica l’ergonomia?

Se l’ambiente di lavoro è stato previsto perun’attività manuale, in primo piano ci sarà ladisposizione ergonomica dei comandi

Se l’ambiente di lavoro è stato previsto perun’attività manuale, in primo piano ci sarà ladisposizione ergonomica dei comandi

In caso di impianti automatizzati si dovrà darepriorità al controllo dei processi lavorativi edalla rapidità nei tempi di manutenzione

In caso di impianti automatizzati si dovrà darepriorità al controllo dei processi lavorativi edalla rapidità nei tempi di manutenzione

ISO 14738 Progettazione posti di lavoro

Aree operative limite per gli arti superiori

AltezzaA1 = 505 mmA2 = 730 mm

LarghezzaB1 = 480 mmB2 = 1300 mm

ProfonditàC1 = 170 mmC2 = 425 mm

Altezza piano di lavoro e spazio per gli arti infer iori

AltezzaA = 495-820 mmA = 720 mm (se fisso)

Prof alle ginocchiaC = 520 mm

LarghezzaB = 790 mm

Prof ai piediD = 855 mmMovim gambe

E = 285 mm

Altezza sedileF = 535-370 mm

Alt. poggiapiediG = 0-165 mm

Piano di lavoro alto perlavori di precisione

Piano di lavoro medio (adaltezza del gomito) permaneggiare piccoli oggetti

Altezza del piano di lavoro

Piano di lavoro bassoper maneggiare oggettiingombranti

Adattare la sedia in modoche gli avambracci sianoparalleli al piano di lavoro

Regolare lo schienale inmodo che il supportolombare si trovi a livellodel girovita

Il bordo anteriore dellasedia non deve premerecontro la gamba ol’incavo del ginocchio

Regolare l’altezza del poggiapiedi inmodo che l’angolo formato dalla cosciae la gamba sia almeno di 90 ° e che lapianta dei piedi sia ben appoggiata sulpoggiapiedi

SI NO

Evitiamo di assumere sempre la stessa postura

sedersi ogni tanto sulbordo della sediatenendo la schiena dritta

durante le pauseassumere una posturarilassata e cercare dimuoversi il più possibile

Lavoratori che non hannosufficiente spazio per le gambeLavoratori che non hannosufficiente spazio per le gambe

Evitare il più possibile di assumereposture forzateEvitare il più possibile di assumereposture forzate

Se si lavora a lungo alla stessa postazione, l’arredodeve consentire di cambiare spesso posizioneSe si lavora a lungo alla stessa postazione, l’arredodeve consentire di cambiare spesso posizione

E’ raccomandabile alternare la posizione seduta conquella in piediE’ raccomandabile alternare la posizione seduta conquella in piedi

SI’

NO

IL MIGLIORAMENTO ERGONOMICO

Con l’ approccio sistematico si pensa ad un processocostituito da diverse componenti:�uomo�artefatti con cui interagire�procedure e modalità che regolano tali interazioni�ambiente in cui avvengono le interazioni

Gestire un processo non consiste nel monitorarne lecomponenti considerandole isolatamente, maanalizzareed eventualmente rimuovere le condizioni, all’ internodel sistema, che ostacolano una corretta interazionetra leComponenti.

L’ergonomia nei sistemi

L’ICAO (International Civil Aviation Organization),l’agenzia delle Nazioni Unite deputata ad emanare lanormativa, adotta attualmente un modelloorganizzativo di interpretazione degli incidentidenominatoSHELL.

L’abbreviazione sta per Software, Hardware,Environment, Liveware, (Central) Liveware, e questomodello è stato definito da Reinhart come “la relazionedei fattori umani con l’ambiente dell’aviazione”.

Il modello affronta l’analisi del sistema comeinterazione tra elementi che vengono codificati inmacro- aree identificate dall’acronimo SHELL(Software,Hardware, Environment, Liveware).

Il modello SHELL

L’ organizzazione come sistema: principi e proprietà dei sistemi

Nessun processo può essere letto come composto da una sola componente. Ma è dalla complessa e flessibile interazione tra uomo -macchina - regolamenti/procedure all’ interno di un ambiente che prendono forma i processi. Qualsiasi variazione di una componente provocherà una variazione del processo.Il processo è in continua evoluzione perché le interazioni non sono mai statiche, ma sempre dinamiche. È proprio questa continua evoluzione che deve essere monitorata al fine di migliorare la qualità globale del processo.

l’ organizzazione come sistema: principi e proprietà dei sistemi

l’ organizzazione come sistema: principi e proprietà dei sistemi

La normaI.S.O. 6385/81

U.N.I. 26385/91

Fissa i principi ergonomici e i criteri di verifica.

Sistema di lavoro: “combinazione di persone eattrezzature di lavoro, che agiscono insieme nelprocesso lavorativo per eseguire un compitolavorativo, in un dato spazio di lavoro, entro l’ambiente di lavoro, al’ interno delle condizioniimpose dal compito“.

Cambia il modo di lavorare

COMPITI LAVORATIVI

39% usa strumenti informatici.

37% svolge compiti brevi e ripetitivi.

81% risolve problemi.

45% svolge mansioni monotone.

69% contatto diretto con il cliente.

Nuove competenze professionali.

Assunzione di responsabilità e iniziativa.

FEMMINILIZZAZIONE

Aumenta l’ occupazione femminile più ma:

Accesso a posizioni a fasce di reddito medio - basse.

Doppia carriera.

MINORANZE E RESPONSABILITA’

Integrazione e percezioni sociali (Diversity Manager).

Inserimento lavorativo e progettazione del lavoro.

Cambia il modo di lavorare

• L’automazione, le nuove tecnologie riducono le attività a carattere prevalentemente motorio e incrementano quelle cognitive.

• Aumenta il lavoro statico, ripetitivo e monotono e la fatica mentale.

• Problematiche del lavoro a distanza

Cambia la patologia del lavoro

Malattie professionali (patologia specifica)saturnismo, silicoso, asbestosi ecc...

Malattie correlate al lavoro (patologia aspecifica)malattie muscolo-scheletriche, cardiovascolari,mentali ecc....

I tre profili dell’ergonomia

L’ergonomia di cui si è parlato riguardaessenzialmente l’ambito lavorativo,secondo tre diversi profili:

•Ergonomia cognitiva•Ergonomia di processo•Ergonomia fisica

Il carico mentale

Il carico mentale di lavoro (indicatore di esposizione)deve essere distinto da quello di fatica (indicatore dieffetto).Il carico mentale di lavoro è la quantità di lavoro conImpegno mentale che la lavoratrice o il lavoratoredeve svolgere.Esso presenta due estremi:1. sovraccarico mentale ( quantità eccessiva di lavoro)

2. sottocarico mentale (quantità minima di lavoro).

Entrambe queste condizioni, con differentimeccanismi, determinano fatica mentale.

La fatica muscolare è la riduzione temporanea di capacità di unoo più gruppi muscolari nello svolgere una determinata attivitàmuscolare statistica (es. mantenere una posizione flessa inavanti del busto, tenere un utensile in mano) oppure dinamica(sollevare e movimentare un carico da un posto ad un altro).Il recupero della fatica muscolare si ottiene con il riposo fisico.

La fatica mentale è intesa come una riduzione temporanea dellacapacità mentale che dipende dall’intensità, durata edevoluzione nel tempo e che può ricondursi sull’intero corpo.La fatica mentale è dunque l’effetto immediato dello stressmentale sul soggetto in relazione alle sue capacità di gestioneed alle sue condizioni psico-fisiche.Il recupero della fatica mentale si ottiene con il riposo mentale.

Fatica muscolare e Fatica mentale

Si parla di sovraccarico mentale quando nell’esposizione lavorativa non vengono rispettati i limiti ditempo (eccessiva pressione temporale) di quantità.(c’è troppo lavoro da svolgere).Si parla di sottocarico quando il lavoro presentacaratteristiche di monotonia, ridotta vigilanza, ridottoimpegno mentale.

I fattori organizzativi che contribuiscono a determinareil sovraccarico o il sottocarico mentale sono gli agentistressanti (stressors).

Per studiare gli agenti stressanti è necessario fareun’analisi del lavoro organizzato.

Fatica mentale

Soggetto non può trattare tutte le informazioni disponibili

Soggetto non può trattare tutte le informazioni disponibili

SOVVRACARICO MENTALE

Aumenta la probabilità di errore

Aumenta la probabilità di errore

Soggetto ha poche informazioni da trattare (noia)

Soggetto ha poche informazioni da trattare (noia)

SOTTOCARICO MENTALE

Diminuisce il livello di vigilanzaDiminuisce il livello di vigilanza

Esiste una relazione tra fatica mentale e gli infortuni?La fatica mentale riducendo l’ attenzione induce aderrori umani di vario tipo:• livello di “intenzione”• scelte sbagliate dovute a “razionalità limitata” faccio

la scelta sbagliata.• livello di controllo dell’ azione da svolgere• deficit di regole nella sequenza delle operazioni da

compiere.• improprietà esecutive• non coordinamento tra le azioni, ad esempio

modifico la sequenza operativa di lavoro: metto lamano invece del pezzo da lavorare sotto la pressa.

Fatica mentale

L’obiettivo principale è quello di modificare le scelte e ledecisioni organizzative per renderle adeguate alraggiungimento del benessere mentale, fisico, e sociale.

L’analisi del lavoro organizzativo può in questo sensoessere estremamente utile nell’ individuare le costrizioniorganizzative e/o condizioni di pericolo che possonodeterminare la fatica mentale permettendo unariprogettazione del lavoro senza aspettare l’insorgere didisturbi e malattie tra i lavoratori e lavoratrici.

Come prevenire la Fatica mentale

Errori attivi. Sono associati alle prestazioni degli operatoridi prima linea, i loro effetti sono immediatamente percepitie, dunque, facilmente individuabili.

Errori latenti. Sono associati ad attività distanti (sia intermini di spazio che di tempo) da luogo dell’ incidente,come attività manageriali, normative e organizzative.Le conseguenze degli errori latenti possono restare silentinel sistema anche per lungo tempo e diventare evidentisolo quando si combinano con altri fattori in grado dirompere le difese del sistema stesso.Come insegna Reason (1997), gli errori sono prodotti dacaratteristiche della mansione e dell’ organizzazione, lequali stanno a monte dell’ errore stesso.L’incidente organizzativo tipico è una combinazione dicondizioni latenti e di eventi specifici scatenanti.

Lo studio degli errori

Il modello degli incidenti organizzativi

I differenti livelli di impegno mentale

richiesto

Errore umano e organizzativo : il modello di Reason

• Caratteristiche del compito (durata, numero di informazioni da trattare, …)

• Modalità procedurali• Condizioni di svolgimento (rumore, calore, …)• Caratteristiche dell’operatore (età, sesso,

motivazione, livello di apprendimento, …)

• Caratteristiche del compito (durata, numero di informazioni da trattare, …)

• Modalità procedurali• Condizioni di svolgimento (rumore, calore, …)• Caratteristiche dell’operatore (età, sesso,

motivazione, livello di apprendimento, …)

Il processo del lavoro

Il processo del lavoro

Non si deve solo insegnare al lavoratorecome sollevare un carico, ma studiare ilprocesso di lavoro in modo che non ci siabisogno di sollevare un carico.

Importanza dell’ organizzazione del lavoro

Problemi muscolo - scheletriciStess Psicologico

Peggioramento della qualità del lavoro e della vita

La gestione degli incontri di lavoro

La riunione e’ uno strumento diComunicazione, uno scambio di informazionitra più persone per raggiungere insieme unobiettivo comune.

Deve essere efficace ed efficiente

Preparare la riunione

1. scelta consapevole del tipo di riunione e dei suoispecifici obiettivi2. individuazione dei partecipanti da coinvolgere (numerodi partecipanti massimo 8-10, evitare “ospiti” nonmotivati)3. definizione dell’ordine del giorno4. definizione del tempo di inizio e fine e dei tempi parziali(per priorità)5. preparazione di documentazione6. preparazione intervento7. aspetti logistici (prenotazione sala, strumentazionenecessaria, confort, spostamenti)8. aspetti organizzativi (lettera/mail di convocazione,controllo di partecipazione, prenotazioni varie)

Coordinare la riunione

1. apertura (esplicitare obiettivi, contenuti e tempi, definireeventuali ruoli)

2. esposizione intervento introduttivo (per chi ha questoruolo)

3. ascolto attivo4. utilizzo di strumenti visivi5. coordinamento degli interventi e gestione delle

dinamiche relazionali6. riformulazione-parafrasi – individuazione e rilancio di

aspetti “nodali” (rilancio attivo e rilancio passivo)7. Facilitazione della partecipazione8. Gestione dei comportamenti “ECCESSIVI” (monitorare

chi interviene troppe volte, chi troppo a lungo,polemiche eccessive, conflitti tra partecipanti, chi nonpartecipa, ….)

Coordinare la riunione

9. Gestione delle domande e/o delle obiezioni (di tipocontenutistico, di tipo emotivo)

10. Partecipare ( “membership”)11. SINTESI (dell’elaborazione, della decisione, del piano di lavoro,

degli incarichi operativi)12. VERIFICA (del consenso, della comprensione, delle iniziative da

intraprendere, della motivazione, ecc…)13. CHIUSURA (ribadire e sottolineare gli output raggiunti e

condivisi, individuare contenuti rimasti aperti o rinviati)

Dopo la riunione

1. VERBALE (report analitico degli interventi e/o report sinteticodelle conclusioni)

2. TRASFERIMENTO (comunicazione a terzi, responsabilizzazione)3. ATTUAZIONE (utilizzo output nel lavoro, momenti di supervisione

dell’attuazione altrui)4. EVENTUALE FOLLOW-UP (comprensione, delle iniziative da

intraprendere, della motivazione, ecc…)

RIUNIONE ANNUALE

a) il datore di lavoro o un suo rappresentante

b) il responsabile del servizio di prevenzione eprotezione dai rischi

c) il medico competente ove previsto

d) il rappresentante per la sicurezza

1. Nelle aziende , ovvero unità produttive, cheoccupano più di 15 dipendenti, il datore dilavoro , direttamente o tramite il servizio diprevenzione e protezione dai rischi, indice almenouna volta all'anno una riunione cui partecipano:

ART.35 DELD.LGS.81/08

Aziende che occupanomeno di 15 dipendenti ….

….il rappresentante dei lavoratori per lasicurezza ha la facoltà di chiedere laconvocazione di una apposita riunione

3. Programmi di informazione eformazione dei lavoratori

2. Idoneità dei dispositivi di protezioneindividuale

Il datore di lavoro porta a conoscenza:

• i rischi individuati con i relativi criteri divalutazione

• le misure di prevenzione e protezioneed il programma di attuazionedi tali misure

1. Documento di valutazione dei rischi

Contenuti all’ordine delgiorno

Prima riunione ed ogniqualvolta venga effettuatauna nuova valutazione deirischi

Il datore di lavoro verificacon i partecipanti iprogressi realizzati rispettoagli obiettivi di prevenzionee protezione formalizzati neldocumento

Contenuti all’ordine delgiorno

Riunioni successive

Prima della riunione

Il datore di lavoro od un suo rappresentante:

1. Definisce gli obiettivi da raggiungere (cosafare e pianificazione, controllo delleoperazioni, valutazione del successoottenuto, apprendimento dell’esperienza )

2. Stabilisce il programma dei lavori, luogo edata riunione, orario di inizio e fine lavori,nominativi e ruolo dei partecipanti.

Durante la riunione

Il datore di lavoro od un suo rappresentante:

Definisce lo schema di lavoro ( tempi, modalitàdi comunicazione, metodi e criteri divalutazione, procedure di assunzione delledecisioni)

Tutti i partecipanti adottano comportamentifunzionali al raggiungimento degli obiettiviprefissati

Dopo la riunione

Esplicitare le conclusioni raggiunte epredisporre un piano d’azione tramite ladistribuzione di responsabilità, attività etempi

Il datore di lavoro o il responsabile delservizio di prevenzione e protezione redige ilVERBALE contenente

1. Cosa si dovrà fare

2. Chi lo dovrà fare

3. Entro quanto tempo

4. Momenti e criteri di controllo