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1/96 FONDAZIONE FEDERICO FORTIS DEI GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI DELLA PROVINCIA DI NOVARA CORSO DI FORMAZIONE PER L’ISCRIZIONE ALL’ELENCO DEI PROFESSIONISTI ABILITATI AL RILASCIO DELLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA IN REGIONE PIEMONTE CONFORME DELIBERA REGIONALE 11965/2009 CORSO DI FORMAZIONE PER L’ISCRIZIONE ALL’ELENCO DEI PROFESSIONISTI ABILITATI AL RILASCIO DELLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA IN REGIONE PIEMONTE CONFORME DELIBERA REGIONALE 11965/2009 E- mail: [email protected] Professore a.c. di Fisica Tecnica Fac. Architettura(UniGe) Professore a.c. di Impianti Tecnici Fac. Ingegneria (UniGe) PRIMAVERA 2011 Prof. Ing. Paolo Cavalletti Ph.D. Prof. Ing. Paolo Cavalletti 2/96 FONDAZIONE FEDERICO FORTIS DEI GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI DELLA PROVINCIA DI NOVARA Introduzione al corso Introduzione al corso -*-

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CORSO DI FORMAZIONE PER L’ISCRIZIONE ALL’ELENCO DEI PROFESSIONISTI ABILITATI AL

RILASCIO DELLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA IN REGIONE PIEMONTE

CONFORME DELIBERA REGIONALE 11965/2009

CORSO DI FORMAZIONE PER L’ISCRIZIONE ALL’ELENCO DEI PROFESSIONISTI ABILITATI AL

RILASCIO DELLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA IN REGIONE PIEMONTE

CONFORME DELIBERA REGIONALE 11965/2009

E- mail: [email protected]

Professore a.c. di Fisica Tecnica Fac. Architettura(UniGe)

Professore a.c. di Impianti Tecnici Fac. Ingegneria (UniGe)

PRIMAVERA 2011

Prof. Ing. Paolo Cavalletti Ph.D.

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Introduzione al corso Introduzione al corso --**--

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La verifica finale si svolge in sessioni semestrali e consiste nello svolgimento di una prova scritta (TEST) sulle tematiche oggetto del programma del corso e nella redazione, mediante l'impiego della procedura informatizzata, di un attestato di certificazione energetica sulla base di una casistica significativa. I laureati e diplomati individuati al paragrafo 3.2, lettera c), delle disposizioni attuative regionali, che siano abilitati a svolgere l'attività di certificatori energetici in altre Regioni italiane o in Stati esteri, possono chiedere alla Regione Piemonte di accederedirettamente alla verifica finale, previa verifica dell'equivalenza dei requisiti e dei relativi contenuti professionali riportati nella l.r. 13/2007 e nelle disposizioni attuative regionali in materia di certificazione energetica degli edifici.Durante il corso verranno svolti test di allenamento alla prova di esame.

30 DOMANDE 1 ORA: + 3 ESATTA -1 ERRATA : SUFF 45/90

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I commissari d'esame

La commissione d'esame è composta anche dai docenti ed è integrata da esperti di Regione Piemonte e/o all'Agenzia regionale per la protezione ambientale. I commissari devono possedere competenze specifiche nelle tematiche trattate nei programmi dei corsi, attestate dall'ente di appartenenza o dall'ordine o collegio professionale competente. Inoltre i commissari devono essere tra i soggetti abilitati secondo quanto previsto dalla normativa regionale.Per un anno dal 240909 possono essere commissari d'esame esclusivamente esperti universitari o della Pubblica Amministrazione o soggetti di cui alle lettera a) e b) del paragrafo 3.2 (ingegneri, architetti, periti, geometri,agrotecnici ed agrotecnici laureati) segnalati dai relativi ordini o collegi professionali, di comprovata esperienza nel settore termotecnico ed energetico, previa opportuna verifica dei titoli di ammissione, a cura della struttura regionale competente.

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QUADRO NORMATIVO QUADRO NORMATIVO EUROPEO E NAZIONALE EUROPEO E NAZIONALE

IN MATERIA DI IN MATERIA DI CERTIFICAZIONECERTIFICAZIONE

--**--(Prof. Ing. Paolo Cavalletti)(Prof. Ing. Paolo Cavalletti)

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Clausola di cedevolezza

Certificati verdi e bianchi

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Certificati bianchi TEE EFFICIENZA ENERGETICA DEL PRODUTTORE

Gestore del Mercato Elettrico TEE= Titoli di Efficienza Energetica

Esco = Energy Services Companies

contributo economico iniziale di 100,00 euro all'anno per cinque anni ad ogni tonnellata equivalente di petrolio risparmiata attraverso miglioramenti dell'efficienza nell'utilizzo dell'energia elettrica e del gas naturale. Tale contributo è destinato a compensare parte dei costi sostenuti dai distributori per il raggiungimento dei propri obiettivi di risparmio.

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Certificati verdi

Che cosa sono:

Titoli di credito assegnati dal GSE (Gestore del Sistema Elettrico) alle aziende, comprese quelle agricole che producono energia elettrica da fonti rinnovabili.

Certificati verdi

I CV vengono venduti alle aziende produttrici di energia elettrica da fonti fossili, che sono obbligate a produrre una quota di tale energia da fonti rinnovabili.

Per il 2008 la quota obbligatoria è del 3,8% (cioè il 3,8% dell’elettricità prodotta dovrà provenire da fonti rinnovabili.

I CV hanno un valore

Il valore di riferimento dei CV è attualmente di 13,749 centesimi per Kwh ( ma si tratta di un valore solamente teorico), che si somma a quello dell’energia elettrica prodotta.

11,282

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Panorama legislativo, la direttiva europea e il decreto 192 la certificazione in Europa;

Obiettivi comunitari

http://europa.eu.int/energy/green-paper-energy/index_en.htm

. Completare il mercato interno dell’energia;

.

Sicurezza dell’approvvigionamento nel mercato interno dell’energia, con l’obbiettivo di assicurare la solidarietà fra gli stati membri;

. Mix energetico più sostenibile, efficiente e diversificato;

. Misure per far fronte ai problemi del riscaldamento globale;

. Elaborazione di un piano strategico per le tecnologie energetiche;

. Necessità di una politica energetica esterna comune.

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Programmi energetici dell’Unione Europea

I programmi della Comunità Europea sono destinati a promuovere in Europa l’uso corretto delle fonti energetiche. Lo scopo è quello di assistere l’Unione Europea nel raggiungimento dei seguenti obiettivi:

. Ridurre la dipendenza energetica nell’Unione Europea;

. Ridurre l’inquinamento atmosferico;

. Potenziare la competività industriale europea;

. Promuovere l’esportazione di tecnologie di risparmio energetico;

. Rafforzare la coesione economica e sociale all’interno dell’Unione Europea.

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Direttiva sull’efficienza energetica degli edifici l 16 dicembre 2002 il Parlamento ed il Consiglio Europeo emanavano una direttiva sull’efficienza energetica degli edifici. Direttiva 2002/91/CE,NOTA COME EPBD ossia Energy Performance Building Directive. (31/2010)

FINALITA’. L’implementazione di un metodo comune di calcolo del rendimento energetico degli edifici: •approccio integrato,

•del risparmio energetico derivante dall’isolamento termico •dell’efficienza degli impianti di riscaldamento, •dei risparmi

•per il raffrescamento estivo, •per la ventilazione, •per l’illuminazione.

•il ricorso a fonti di energia rinnovabili •a soluzioni intelligenti per ottimizzare il rapporto edificio-energia solare.•L’approccio integrato offre ai progettisti maggiore flessibilità e consente di raggiungere lo stesso obiettivo di prestazione energetica con la soluzione piùefficace, anche sotto il profilo economico, in relazione al contesto generale.

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Direttiva sull’efficienza energetica degli edifici Art 2

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La Certificazione energetica degli edifici

Definizione di CertificazioneLa certificazione energetica NON è l'atto che documenta il consumo energetico di un edificio o di una unità immobiliare.

La Certificazione Energetica :. determinare e certificare il consumo o il fabbisogno energetico medio più probabile, ovvero quello STANDARD; . inquadrare il consumo così determinato, espresso mediante un opportuno indicatore, in una scala di valori onde permettere il confronto con altri edifici; . indicare/consigliare un certo numero di misure di efficienza energetica, la cui progettazione ed implementazione viene demandata allo specialista in una fase successiva.

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La Certificazione energetica degli edifici

Distinzione FONDAMENTALECertificazione Energetica Audit (Diagnosi Energetica) energetico.

Entrambe forniscono indicazioni riguardo i consumi ed i flussi energetici dell'edificio e le eventuali misure di miglioramento energetico,

LA CERTIFICAZIONE tende ad accertare alla fine della costruzione il consumo medio più probabile ; E’ una valutazione statica (vale 5 o 10 anni)

L’AUDIT più specializzato tende a fornire uno stato di fatto del sistema edificio/impianto esistente e sui consumi di quest’ultimo proponendo interventi di efficienza energetica. E’ una valutazione dinamica (si fa ogni due anni o tutti gli anni)

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Principali Contenuti della Direttiva

articolo 3: sancisce l’obbligo degli Stati membri di predisporre una metodologia per il calcolo integrato del rendimento energetico degli edifici. .

articolo 4: impone agli Stati membri di fissare limiti minimi di rendimento energetico degli edifici di nuova costruzione, aggiornandoli regolarmente, nonché di valutare la fattibilità dell’installazione di sistemi alternativi di fornitura energetica per gli edifici nuovi di grandi dimensioni;

articolo 5: impone agli Stati membri di applicare gli opportuni standard di rendimento energetico agli edifici esistenti di grandi dimensioni, ogniqualvolta questi subiscano lavori sostanziali di ristrutturazione;

articolo 6: prevede che al momento della costruzione, della compravendita o della locazione di un edificio nuovo o esistente sia messo a disposizione del potenziale acquirente o locatario un attestato di certificazione energetica di non più di dieci anni.

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Principali Contenuti della Direttiva articolo 7: fissa norme specifiche relative alla regolare ispezione di caldaiee sistemi di condizionamento dell’aria, connesse ad un’ispezione e valutazione una tantum dell’impianto termico complessivo nel caso in cui le caldaie siano state installate da più di 15 anni; . articolo 8: dispone che i sistemi di condizionamento centralizzati vadano ispezionati ad intervalli regolari; . articolo 9: impone agli stati membri di predisporre un sistema che garantisca che la certificazione e l’ispezione siano svolte esclusivamente da personale qualificato e indipendente;

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Direttiva sull’efficienza energetica degli edifici

L’applicazione di norme minime sul rendimento energetico agli edifici di nuova costruzione e agli edifici in ristrutturazione, quando appartengono ad una certa categoria:

NUOVIai condomini e le case di nuova costruzione nonché gli edifici nuovi del settore terziario dovranno rispettare i limiti minimi di rendimento energetico calcolati secondo la metodologia integrata. ESISTENTILe stesse norme si applicheranno anche agli edifici esistenti di grandi dimensioni (ovvero di superficie superiore a 1000 m2), nei casi in cui vengano sottoposti a ristrutturazione sostanziale.

Va notato che nell’applicare dette norme devono essere tenute in debita considerazione le condizioni termiche previste per gli ambienti interni.

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La certificazione è

azione informativa rivolta a sensibilizzare l’utente sulla qualitàenergetica del proprio edificio.

L’interesse a far certificare il proprio edificio aumenta se esistono alcuni presupporti: -il costo della procedura è contenuto; -l’informazione sulla qualità energetica dell’edificio è immediata e comprensibile; -l’utente è chiaramente informato sulle finalità della certificazione che non è fine a se stessa, ma rappresenta il primo passo per valutare la qualità energetica dell’edificio ed eventualmente attuare interventi di risparmio energetico.

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All'utente finale della Certificazione interessano queste informazioni:

-le spese energetiche dell'immobile- poiché il costo dell'energia varia nel tempo e con l’eventuale cambio del vettore energetico utilizzato, quanto è qualitativamente il fabbisogno standard totale dell'edificio, suddiviso fra i diversi usi finali; - sulla base del fabbisogno, sapere come si situa in una scala di valori il proprio immobile rispetto ad edifici simili del parco edilizio; - sapere come si potrebbe intervenire per migliorare le prestazioni del proprio immobile, qualora le soluzioni prospettate fossero economicamente accettabili e finanziariamente compatibili con le sue tasche.

L'indicatore energetico più diffuso a livello mondiale è il kWh/m2anno, le bollette sia del gas che dell'elettricità fatturano in kWh. Si utilizza il m2

di superficie, indipendentemente dall'altezza del soffitto, ma è chiaro che un altezza superiore alla norma aumenti la volumetria dell’ambiente e di conseguenza l’energia richiesta, ecco perché sarebbe più opportuno utilizzare il kWh/m3anno o il MJ.

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Fonte: Proposta dell’ Ordine Ingegneri Milano- Monza Brianza

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L’introduzione di un sistema di certificazione degli edifici di nuova costruzione ed esistenti

Proprietario e il locatario hanno interessi diversi: poichégeneralmente è il locatario che paga le bollette energetiche, il proprietario è poco incentivato ad investire sul rendimento energetico.

Se si forniscono informazioni chiare ed affidabili ai locatari; queste potranno influenzare il canone preteso, incentivando i proprietari ad investire nel rendimento energetico di edifici e abitazioni.

Per consentire il passaggio di tali informazioni è necessario che all’atto della costruzione, compravendita o locazione di un edificio, di una abitazione sia messo a disposizione un attestato relativo al rendimento energetico.

La certificazione, massimo vecchia di cinque anni, deve basarsi sull’approccio integrato per i limiti minimi applicabili agli edifici di nuova costruzione e deve contenere suggerimenti su come migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio.

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edifici.

Classe di consumo annuo kWh/m2

Qualità energetica

Descrizione

> 160 Bassa Edifici realizzati intorno agli anni ‘60 110-160 Bassa Edifici realizzati prima del 1976 70-110 Normale Edifici realizzati secondo la legge 10/91 50-70 Media Edifici a risparmio energetico 30-50 Medio-alta Edifici a basso consumo 15-30 Alta Edifici a bassissimo consumo

15 Altissima Edifici solari passivi 0 altissima Edifici a energia zero

Grazie all’applicazione dei provvedimenti relativi all’ EPBD la UE si propone di diminuire di circa il 22% i consumi energetici comunitari entro il 2010; •risparmio di energia primaria pari a 55 milioni di tep•riduzione delle emissioni di CO2 pari a 100 milioni di tonnellate.

In pratica, gli standard progettuali dovrebbero incentivare la costruzione di edifici a basso consumo energetico, ossia attorno ai 30-50 kWh/m2 annui contro i 70-110kWh/m2 annui degli edifici realizzati secondo la legge 10/91 .

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Il 19 agosto del 2005, in ottemperanza alla legge 31 ottobre 200Il 19 agosto del 2005, in ottemperanza alla legge 31 ottobre 2003, n. 3, n. 306, viene emanato il 306, viene emanato il Decreto legislativo n. 192 Decreto legislativo n. 192 ““Attuazione della Attuazione della Direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico in Direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico in ediliziaedilizia””..

Il decreto consta di tre parti: Il decreto consta di tre parti:

La prima parte pone i principi generaliLa prima parte pone i principi generali

La seconda regolamenta il regime transitorio fino allLa seconda regolamenta il regime transitorio fino all’’entrata in vigore dei entrata in vigore dei decreti attuativi previstidecreti attuativi previsti

La terza parte che riporta le disposizioni finali per la sua attLa terza parte che riporta le disposizioni finali per la sua attuazioneuazione.

Il Decreto integra (e non abroga..) la legislazione vigente, LegIl Decreto integra (e non abroga..) la legislazione vigente, Legge 10/91 ge 10/91 compresacompresa. Rispetto alla legge 10/91. Rispetto alla legge 10/91 ll’’attenzione attenzione èè rivolta anche ai sistemi rivolta anche ai sistemi di raffrescamentodi raffrescamento

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Clausola di cedevolezza e compiti delle RegioniClausola di cedevolezza e compiti delle Regioni

LL’’art. 17 recita che art. 17 recita che ““..le norme del presente decreto e dei decreti ministeriali ..le norme del presente decreto e dei decreti ministeriali applicativi nelle materie di legislazione concorrente si applicaapplicativi nelle materie di legislazione concorrente si applicano per le no per le regioni e province autonome che non abbiano ancora provveduto alregioni e province autonome che non abbiano ancora provveduto alrecepimentorecepimento della direttiva 2002/91/CE fino alla data di entrata in della direttiva 2002/91/CE fino alla data di entrata in vigore della normativa di attuazione adottata da ciascuna regionvigore della normativa di attuazione adottata da ciascuna regione e e e provincia autonomaprovincia autonoma.”

E di fatto introduce la possibilitE di fatto introduce la possibilitàà che le che le RegioniRegioni, al fine di attuare quanto , al fine di attuare quanto richiesto dalla legge di indirizzo nazionale, possano richiesto dalla legge di indirizzo nazionale, possano fissare obbiettivi fissare obbiettivi pipiùù stringenti stringenti e/o intervenire attraverso azioni incentivanti dal punto di e/o intervenire attraverso azioni incentivanti dal punto di vista economico per un maggior contenimento dei consumi nel propvista economico per un maggior contenimento dei consumi nel proprio rio territorioterritorio

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IlIl DlgsDlgs 26 dicembre 2006, 311 26 dicembre 2006, 311 Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo

19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia.energetico nell'edilizia.

(GU n. 26 del 1(GU n. 26 del 1--22--20072007-- SupplSuppl. Ordinario n.26). Ordinario n.26)

testo in vigore dal: 2testo in vigore dal: 2--22--20072007

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IlIl DlgsDlgs 26 dicembre 2006, 311 26 dicembre 2006, 311

Articolo 2 (dir CE 31/2010) Definizioni1) "edificio": costruzione provvista di tetto e di muri, per la quale l'energia èutilizzata per il condizionamento del clima degli ambienti interni;

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Casi esclusiPunto 1.3.1 della DRG e LR13 art.2 comma 5) :- gli immobili ricadenti nell’ambito della disciplina della parte seconda e

dell’articolo 136,….dlvo 42/04 e quelli individuati come tali negli strumenti urbanistici, se il rispetto delle prescrizioni implica un’alterazione inaccettabile del loro carattere o aspetto con particolare riferimento ai caratteri storici o artistici;

- edifici di particolare interesse storico o artistico nei casi in cui il rispetto delle prescrizioni implicherebbe un’alterazione delle loro caratteristiche;

- i fabbricati residenziali isolati con una superficie utile totale inferiore a 50 metri quadrati;

- i fabbricati industriali, artigianali e agricoli non residenziali quando gli ambienti sono riscaldati per esigenze del processo produttivo o utilizzando reflui energetici del processo produttivo non altrimenti utilizzabili;

- gli impianti installati ai fini del processo produttivo realizzato nell’edificio anche se utilizzati, in parte non preponderante, per gli usi tipici del settore civile.

(TIPO 1, , Vedi allegato I)

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Art 2 Linee guida (DM 10-07-2009)

Si sottolinea che tra le categorie predette non rientrano, box, cantine, autorimesse, parcheggi multipiano, depositi, strutture stagionali a protezione degli impianti sportivi, ecc. se non limitatamente alle porzioni eventualmente adibite ad uffici e assimilabili, purchéscorporabili agli effetti dell’isolamento termico.

Specifiche indicazioni per il calcolo della prestazione energetica di edifici non dotati di impianto di climatizzazione invernale e/o di produzione di acqua calda sanitaria sono riportate nell’allegato 1.

Nel caso di edifici esistenti nei quali coesistono porzioni di immobileadibite ad usi diversi (residenziale ed altri usi) qualora non fosse tecnicamente possibile trattare separatamente le diverse zone termiche, l’edificio è valutato e classificato in base alla destinazione d’uso prevalente in termini di volume riscaldato

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•Edifici di nuova costruzione (involucro e impianti)

•Ristrutturazione ediliziaEdifici con Su > 1000 m2 soggetti a ristrutturazione ediliziache interessi una Su > 1000m2.Edifici con Su > 1000m2 soggetti a ristrutturazione ediliziache interessi una Su < 1000m2

Edifici con Su ≤ 1000m22soggetti a ristrutturazione edilizia.

(restauro conservativo) dal comma 1.c art. 3 del DPR 380/01.

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Si applica a

Ampliamenti volumetrici Manutenzione straord. ed ordinaria

Nuova installazione Ristrutturazione : Sostituzionedi impianti in edifici esistenti: dell’impianto termico generatore di calore

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Categorie di Edifici, DPR 412/93.

E1 (1) EDIFICI RESIDENZIALI con occupazione continuativa

E1 (2) EDIFICI RESIDENZIALI con occupazione saltuaria

E1 (3) EDIFICI ADIBITI ad ALBERGO, PENSIONE ed attività similari

E2 EDIFICI per UFFICI e assimilabili

E3 OSPEDALI, CASE di CURA, e CLINICHE

E4 EDIFICI adibiti ad attività RICREATIVE, associative o di culto e assimilabili

E5 EDIFICI adibiti ad attività COMMERCIALI

E6 EDIFICI adibiti ad attività SPORTIVE

E7 EDIFICI adibiti ad attività SCOLASTICHE

E8 EDIFICI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI riscaldati per il comfort degli occupanti

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Articolo 6, Certificazione Energetica degli Edifici.

Comma 2.

“La certificazione per gli appartamenti di un condominio può fondarsi, oltre che sulla valutazione dell’appartamento interessato:

a) su una certificazione comune dell’intero edificio, per i condomini dotati di un impianto termico comune;

b) sulla valutazione di un altro appartamento rappresentativo dello stesso condominio e della stessa tipologia

.......................”6. La certificazione per le unità immobiliari può fondarsi: (direttiva 31/2010 9 luglio)a) su una certificazione comune dell'intero edificio, ovverob) sulla valutazione di un un'altra unità immobiliare con le stesse caratteristiche energeticherappresentativa dello stesso edificio.7. La certificazione delle abitazioni monofamiliari può fondarsi sulla valutazione di un altroedificio rappresentativo che sia simile per struttura, dimensione e per qualità della prestazioneenergetica effettiva, sempre che l'esperto che rilascia il certificato sia in grado di garantire talecorrispondenza.

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Articolo 6, Certificazione Energetica degli Edifici.Comma 3.(abrogato) “Nel caso di trasferimento a titolo oneroso di interi immobili o di singole unità immobiliari già dotati di attestato certificazione

energetica in base ai commi 1, 1-bis, 1-ter e 1-quater, detto attestato è allegato all’atto di trasferimento a titolo oneroso, in originale o copia autenticata”.

Comma 4. (Abrogato) “Nel caso di locazione di interi immobili o di singole unità immobiliari già dotati di attestato di certificazione energetica in base ai commi 1, 1-bis, 1-ter e 1-quater, detto attestato è messo a disposizione del conduttore o ad esso consegnato in copia dichiarata

dal proprietario conforme all'originale in suo possesso.”

Comma 5” L'attestato ha una validità temporale massima di dieci anni, ed è aggiornato ad ogni intervento di ristrutturazione che modifica la prestazione energetica dell’edificio o dell’impianto.”

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Articolo 6, Certificazione Energetica degli Edifici.

Comma 6. “L'attestato di certificazione energetica comprende:

• i dati relativi all'efficienza energetica propri dell'edificio,

• i valori vigenti a norma di legge e valori di riferimento, che consentono ai cittadini di valutare e confrontare la prestazione energetica dell'edificio.

• L'attestato è corredato da suggerimenti in merito agli interventi piu' significativi ed economicamente convenienti per il miglioramento della predetta prestazione.”

ART 11 DIR 31 /20102. Il certificato di prestazione energetica comprende raccomandazioni per il miglioramento efficace o ottimale in funzione dei costi della prestazione energetica dell'edificio o dell'unità immobiliare, a meno che manchi un ragionevole potenziale per tale miglioramento rispetto ai requisiti di prestazione energetica in vigore.Le raccomandazioni che figurano nel certificato di prestazione energetica riguardano:a)le misure attuate in occasione di una ristrutturazione importante dell'involucro di un edificio o dei sistemi tecnici per l'edilizia;b)le misure attuate per singoli elementi edilizi, a prescindere da ristrutturazioni importanti dell'involucro dell'edificio o dei sistemi tecnici per l'edilizia. 3. Le raccomandazioni riportate nel certificato di prestazione energetica devono essere tecnicamente fattibili per l'edificio considerato e possono fornire una stima dei tempi di ritorno o del rapporto costi-benefici rispetto al ciclo di vita economico.

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Articolo 8, Relazione tecnica e controlli.

Comma 2 “La conformità delle opere realizzate rispetto al progetto e alle sue eventuali varianti ed alla relazione tecnica di cui al comma 1, nonchél’attestato di qualificazione energetica dell’edificio come realizzato, devono essere asseverati dal direttore dei lavori e presentati al comune di competenza contestualmente alla dichiarazione di fine lavori senza alcun onere aggiuntivo per il committente......”

Comma 1 ““ Il Comune, anche avvalendosi di esperti o di organismi esterni, qualificati e indipendenti, definisce le modalità di controllo, ai fini del rispetto delle prescrizioni del presente decreto, accertamenti e ispezioni in corso d’opera, ovvero entro cinque anni dalla data di fine lavori dichiarata dal committente.”

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(TITOLO II, Disposizioni Finali)

Articolo 15, Sanzioni

Comma 5 e 6. Il proprietario o il conduttore dell’unità immobiliare, l’amministratore del condominio, o l’eventuale terzo che se ne è assunta la responsabilità, che non ottempera a quanto stabilito dell’articolo 7*, comma 1, è punito con la sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3000 euro. L’operatore incaricato del controllo e manutenzione, che non ottempera a quanto stabilito all’articolo 7, comma 2, è punito con la sanzione amministrativa non inferiore a 1000 euro e non superiore a 6000 euro. L’autorità che applica la sanzione deve darne comunicazione alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di appartenenza per i provvedimenti disciplinari conseguenti.”

* Esercizio e manutenzione impianti termici

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ALLEGATO A, Ulteriori definizioniALLEGATO A, Ulteriori definizioni11.11. fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invefabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernalernale èè la la quantitquantitàà di energia primaria globalmente richiesta, nel corso di un annodi energia primaria globalmente richiesta, nel corso di un anno, per , per mantenere negli ambienti riscaldati la temperatura di progetto, mantenere negli ambienti riscaldati la temperatura di progetto, in regime di in regime di attivazione continuoattivazione continuo;;

13. 13. gradi giorno di una localitgradi giorno di una localitàà; ; somma per ogni giorno di riscaldamento le differenze tra 20 °C (temperatura all’interno) e la temperatura media giornaliera registrata all’esterno. Viene considerato come giorno di riscaldamento (GR) ogni giorno in cui la temperatura media giornaliera non supera i 12 °C. (dpr 361/99)

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In funzione dei GG sono state definite le fasce climatiche del territorio italiano e i limiti massimi relativi al periodo annuale di esercizio dell'impianto termico ed alla durata giornaliera di attivazione:

•fascia A: < 600 GG; ore 6 giornaliere dal 1° dicembre al 15 marzo; 2 comuni;

•fascia B: tra 601 e 900 GG; ore 8 giornaliere dal 1°dicembre al 31 marzo; 157 comuni;

•fascia C: tra 901 e 1400 GG; ore 10 giornaliere dal 15 novembre al 31 marzo; 989 comuni;

•fascia D: tra 1401 e 2100 GG; ore 12 giornaliere dal 1°novembre al 15 aprile; 1611 comuni;

•fascia E: tra 2101 e 3000 GG; ore 14 giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile; 4271 comuni;

•fascia F: > 3000 GG; nessuna limitazione (tra le ore 5 e le ore 23 di ciascun giorno); 1071 comuni.

Fra i comuni italiani, Sestriere ha il valore più alto (5165 GG) mentre Lampedusa ha il più basso (568 GG)

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ALLEGATO A, Ulteriori definizioniALLEGATO A, Ulteriori definizioni

14. impianto termico14. impianto termico èè un un impianto tecnologicoimpianto tecnologico destinato alla destinato alla climatizzazioneclimatizzazione estiva ed invernale degli ambienti estiva ed invernale degli ambienti con o senza con o senza produzione di acqua caldaproduzione di acqua calda per usi igienici e sanitari o alla sola produzione per usi igienici e sanitari o alla sola produzione centralizzata di acqua calda per gli stessi usi, centralizzata di acqua calda per gli stessi usi, comprendente eventuali comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione, e utilizzazione del caloresistemi di produzione, distribuzione, e utilizzazione del calorenonchnonchéé gli organi di regolazione e di controllo; sono gli organi di regolazione e di controllo; sono compresi negli compresi negli impianti termici gli impianti individuali di riscaldamentoimpianti termici gli impianti individuali di riscaldamento, mentre , mentre non non sono considerati impianti termici apparecchi quali: stufe, caminsono considerati impianti termici apparecchi quali: stufe, caminetti, etti, apparecchi per il riscaldamento localizzato ad energia radianteapparecchi per il riscaldamento localizzato ad energia radiante, , scaldacqua unifamiliari; tali apparecchi, se fissi, scaldacqua unifamiliari; tali apparecchi, se fissi, sonosono tuttavia tuttavia assimilati assimilati agli impianti termici quando la somma delle potenze nominaliagli impianti termici quando la somma delle potenze nominali del del focolare degli apparecchi al servizio della singola unitfocolare degli apparecchi al servizio della singola unitàà immobiliare immobiliare èè

>=15>=15 kWkW;;

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ALLEGATO A, Ulteriori definizioniALLEGATO A, Ulteriori definizioni

16. indice di prestazione energetica16. indice di prestazione energetica EEPP parziale esprime il consumo di energia parziale esprime il consumo di energia primaria parziale riferito ad un singolo uso energetico dellprimaria parziale riferito ad un singolo uso energetico dell’’edificio (a titolo edificio (a titolo dd’’esempio: alla sola climatizzazione invernale e/o alla climatizzaesempio: alla sola climatizzazione invernale e/o alla climatizzazione estiva zione estiva e/o produzione di acqua calda per usi sanitari e/o illuminazionee/o produzione di acqua calda per usi sanitari e/o illuminazione artificiale) artificiale) riferito allriferito all’’unitunitàà di superficie utile o di volume lordo, espresso di superficie utile o di volume lordo, espresso rispettivamente inrispettivamente in kWhkWh/m/m22 anno oanno o kWhkWh/m/m33 anno;anno;

17. indice di prestazione energetica17. indice di prestazione energetica EEPP esprime il consumo di energia esprime il consumo di energia primaria totale riferito allprimaria totale riferito all’’unitunitàà di superficie utile o di volume lordo, espresso di superficie utile o di volume lordo, espresso rispettivamente inrispettivamente in kWhkWh/m/m22 anno oanno o kWhkWh/m/m3 3 anno;anno;

18. involucro edilizio18. involucro edilizio èè ll’’insieme delle strutture edilizie esterne che delimitano insieme delle strutture edilizie esterne che delimitano un edificio;un edificio;

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ALLEGATO C, REQUISITI ENERGETICI DEGLI EDIFICIALLEGATO C, REQUISITI ENERGETICI DEGLI EDIFICI

I valori limite I valori limite delldell’’indice di prestazione energeticaindice di prestazione energetica per la climatizzazione per la climatizzazione invernale = il fabbisogno di energia primaria invernale per minvernale = il fabbisogno di energia primaria invernale per m²² di di superficie utile (netta calpestabile) [superficie utile (netta calpestabile) [kWhkWh/ m/ m²² anno] anno]

Essi sono espressi in funzione: Essi sono espressi in funzione:

1.1. della zona climatica, della zona climatica,

2. del rapporto di forma dell2. del rapporto di forma dell’’edificio edificio S/VS/V

dove:dove:

““S, espressa in metri quadrati, S, espressa in metri quadrati, èè la superficie che delimita verso lla superficie che delimita verso l’’esterno esterno (ovvero verso ambienti non dotati di impianto di riscaldamento) (ovvero verso ambienti non dotati di impianto di riscaldamento) il il volume riscaldato V; volume riscaldato V;

V V èè il volume lordo, espresso in metri cubi, delle parti di edificil volume lordo, espresso in metri cubi, delle parti di edificio riscaldate, io riscaldate, definito dalle superfici che lo delimitanodefinito dalle superfici che lo delimitano””

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ALLEGATO C, REQUISITI ENERGETICI DEGLI EDIFICIALLEGATO C, REQUISITI ENERGETICI DEGLI EDIFICI

E1 1 LIVELLO INVOLUCROE1 1 LIVELLO INVOLUCRO

Per valori di S/V compresi tra 0.2 e 0.9 si procede con interpoPer valori di S/V compresi tra 0.2 e 0.9 si procede con interpolazione lineare lazione lineare

Eh

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ALLEGATO C, REQUISITI ENERGETICI DEGLI EDIFICIALLEGATO C, REQUISITI ENERGETICI DEGLI EDIFICIE1E1, , I valori di riferimento del livello 2° sono da impiegarsi per l’accesso a

forme di incentivazione.

Per valori di GG compresi tra 0.2 e 0.9 si procede con interpolPer valori di GG compresi tra 0.2 e 0.9 si procede con interpolazione lineare azione lineare

Eh

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ALLEGATO C, REQUISITI ENERGETICI DEGLI EDIFICIALLEGATO C, REQUISITI ENERGETICI DEGLI EDIFICI

E1 Nazionali E1 Nazionali

Per valori di S/V compresi tra 0.2 e 0.9 si procede con interpoPer valori di S/V compresi tra 0.2 e 0.9 si procede con interpolazione lineare lazione lineare

EP

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Esempio di interpolazione lineare ( doppia) Esempio di interpolazione lineare ( doppia)

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Esempio di interpolazione lineare ( doppia) Esempio di interpolazione lineare ( doppia) Si effettua la primainterpolazione per S/V=0,2 GG= 1435

A B B’

C’

H

C

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Esempio di interpolazione lineare (doppia) Esempio di interpolazione lineare (doppia)

Per la similitudine dei triangoli (blu e rosso) individuati risulta:

Ep(1435 GG) = CH= CB+AH

AB: AB’ = CB: C’B’ ossia CB= AB*C’B’/AB’

Da cui Ep (1435 GG) = 21.3+(34-21.3)/(2100-1401)*(1435-1401)= 21.9 kWh/m2 anno

Analogo risultato si ottiene per via analitica scrivendo l’equazione della retta che passa per due punti in forma normale :

12

12

1

1

xx

yy

xx

yy

−−

=−− (x1;y1) = ( 1401;21,3)

(x2;y2) = ( 2100;34,0) x= 1435

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Esempio di interpolazione lineare ( doppia) Esempio di interpolazione lineare ( doppia) Si effettua analogamente la secondainterpolazione per S/V=0,9 GG= 1435

Ep(1435 GG) = CH= CB+AH

AB: AB’ = CB: C’B’ ossia CB= AB*C’B’/AB’

Da cui Ep (1435 GG) = 68+(88-68)/(2100-1401)*(1435-1401)= 69 kWh/m2 anno

Analogo risultato si ottiene per via analitica scrivendo l’equazione della retta che passa per due punti in forma normale :

12

12

1

1

xx

yy

xx

yy

−−

=−− (x1;y1) = ( 1401;68)

(x2;y2) = ( 2100;88) x= 1435

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Esempio di interpolazione lineare ( doppia) Esempio di interpolazione lineare ( doppia)

In questo modo ci siamo costruiti la tabella In questo modo ci siamo costruiti la tabella

Che ci serve per 1435 GG ora possiamo basarci su questa tabellaChe ci serve per 1435 GG ora possiamo basarci su questa tabella

Per ricercare ( con la terza interpolazione) il valore relativo Per ricercare ( con la terza interpolazione) il valore relativo allall’’ S/V S/V desideratodesiderato

GG GG GGZONA d 1401 1,435.00 2100S/V<0,2 21.3 21.92 34

0.44S/V>0,9 68 68.97 88

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Si effettua la terzainterpolazione per GG= 1435 S/V=0,44

Ep(1435 GG) = CH= CB+AH

AB: AB’ = CB: C’B’ ossia CB= AB’*C’B’/AB

Da cui Ep (1435 GG) = 21.92+(68.97-21.92)/(0.9-0.2)*(0.44-0.2)= 38.05 kWh/m2 anno

Analogo risultato si ottiene per via analitica scrivendo l’equazione della retta che passa per due punti in forma normale :

12

12

1

1

xx

yy

xx

yy

−−

=−−

GGZONA d 1,435.00 S/V<0,2 21.92

0.44 38.05 S/V>0,9 68.97

(x1;y1) = ( 0.2;21.92) (x2;y2) = ( 0.9;68.97) x= 0.44

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ALLEGATO C, REQUISITI ENERGETICI DEGLI EDIFICI

Valori limite della trasmittanza di pareti opache e trasparenti, [W/m2K]U

Prevalente drg 11968

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Classi energetiche

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ALLEGATO C, REQUISITI ENERGETICI DEGLI EDIFICIALLEGATO C, REQUISITI ENERGETICI DEGLI EDIFICIValori limite della trasmittanza di pareti opache e trasparenti,Valori limite della trasmittanza di pareti opache e trasparenti, [W/m[W/m22K]K]

U

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ALLEGATO C, REQUISITI ENERGETICI DEGLI EDIFICIALLEGATO C, REQUISITI ENERGETICI DEGLI EDIFICIRendimento globale medio stagionale dellRendimento globale medio stagionale dell’’impianto termicoimpianto termico

dove log Pn è il logaritmo in base 10 della potenza utile nominale del generatore o dei generatori di calore al servizio del singolo impianto termico, espressa in kW.

ηg ≥ 77+3logPn se Pn <1000 Kw

ηg ≥ 86% se Pn ≥1000 kW

ηg ≥ 60% per Acqua calda sanitaria

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ALLEGATO C, REQUISITI ENERGETICI DEGLI EDIFICI esistentiALLEGATO C, REQUISITI ENERGETICI DEGLI EDIFICI esistenti

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DPR 59 , PRESTAZIONI ENERGETICHE DEGLI EDIFICIDPR 59 , PRESTAZIONI ENERGETICHE DEGLI EDIFICI

VERIFICHE TIPO (ESTIVO)VERIFICHE TIPO (ESTIVO)Verificare che Epe , invol ≤ Epe ,invol limite

Dove Epe(stivo),invol rappresenta la prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio pari al rapporto tra il fabbisogno annuo di energia termica per il raffrescamento dell'edificio, calcolata tenendo conto della temperatura di progetto estiva secondo la norma UNI/TS 11300-1, e:

- la superficie utile dell’edificio per gli edifici residenziali,

- il volume per gli edifici con altre destinazioni d'uso

Epe,invol limite è pari a:

Per gli edifici residenziali E1 esclusi collegi,conventi, case di pena e caserme:

- 40 kWh/m2 anno nelle zone climatiche A e B

- 30 kWh/m2 anno nelle zone climatiche C, D, E, e F

Per tutti gli altri edifici:

- 14 kWh/m3 anno nelle zone climatiche A e B

- 10 kWh/m3 anno nelle zone climatiche C, D, E, e F

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ALCUNE VERIFICHE DEI PROGETTISTI

Verificare che: EPh<EPh limiteVerificare che EPe, invol ≤ EPe, invol limiteVerificare che la trasmittanza termica media di ogni parete verticale opaca rispetti il valore limite del 1° Livello dell’Allegato 3:

Trasmittanza termica media “valore medio, pesato rispetto alle superfici lorde, delle trasmittanze dei singoli componenti delle struttura posti in parallelo tra di loro, comprese le trasmittanze termiche lineari dei ponti termici ad essa attribuibili, se presenti”

SerramentiPer gli interventi che prevedono la sostituzione dei serramenti verificare che:U serramento ≤ U limite (a confine con l’ambiente esterno)U serramento ≤ 2.8 W/m2K (A confine con ambiente non riscaldato)U serramento ≤ 2.0 W/m2K (se luogo di culto)Se si sostituisce soli i vetri in serramenti esterni esistentiverificare che: U vetro ≤ 1.7 W/m2K.

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ALCUNE VERIFICHE DEI PROGETTISTI

Tetti e lastrici solariNei casi di sostituzione, rimozione e riposizionamento del manto di copertura verificare che:U copertura ≤ 0.30 W/m2K.Se l’edificio è in zona climatica E verificare che:YIE ≤ 0.20 W/m2K (escluso il caso in cui l’ultima soletta della zona riscaldata rispetta il valore di trasmittanza indicato- sottotetto)

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ALCUNE VERIFICHE DEI PROGETTISTI

Ritinteggiatura delle facciate

Se le murature perimetrali contengano una camera d’aria, è obbligatorio migliorare la coibentazione della parete a scelta con: :1) Insufflaggio dell’intercapedine di materiale isolante traspirante caratterizzato da una conduttività termica λ ≤ 0.06 W/mK ed eliminazione dei ponti termici derivanti;2) salvo impedimenti documentati relativi alla inaccettabile alterazione del carattere storico o artistico o dell’aspetto della facciata, dovrà essere realizzata una cappottatura esterna che realizzi una resistenza termica aggiuntiva almeno pari a 1 m²K/W

Esclusi :a)edifici di interesse storico, individuati come tali dal Piano regolatore generale comunale;b)edifici ove la porzione di parete esterna da ritinteggiare insufflabile costituisca meno del 20% della superficie complessiva di facciata interessata dalle lavorazionic)edifici tutelati come beni culturali.

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ALCUNE VERIFICHE DEI PROGETTISTIManutenzione straordinaria su pareti esterneLa trasmittanza media delle strutture interessatedall’intervento deve rispettare il valore limite del 1° Livello della Tabella 5 dell’Allegato 3 incrementato del 30%, ovvero:U ≤ (U limite x 1.3)U divisorio ≤ 0.8 W/m2K (per strutture opache verticali, orizzontali e inclinate)U divisorio ≤ 2.8 W/m2K (per strutture trasparenti)

ASSENZA DI CONDENSEVerificare l’assenza di condensazioni superficiali sulle superfici opache interne e che le condensazioni interstiziali delle pareti opache a contatto con l’esterno o con ambienti non riscaldati siano limitate alla quantitàrievaporabile secondo la normativa vigente (UNI EN 13788).Qualora non esista un sistema di controllo della umidità relativa interna, per i calcoli necessari si assumono i valori: UR=65% e Tinterna=20°C.

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PiscineAd integrazione dell’energia termica necessaria per il riscaldamento dell’acqua di vasca devono essere impiegati sistemi basati sul solare termico e/o tecnologie a pompa di calore con prestazioni conformi alle indicazioni dell’Allegato 4.Obbligo di installazione di sistemi di recupero altrimenti disperso con il ricambio dell’acqua della vasca.Centri commercialiDeve essere prevista la copertura di almeno il 10% dell’energia necessaria alla climatizzazione attraverso impianti solari termici e fotovoltaici.Nella progettazione e realizzazione dell’involucro e del sistema di illuminazione artificiale devono essere ricercate le tecniche piu idonee per minimizzare la potenza elettrica impiegata e il relativo impatto sul fabbisogno energetico per il condizionamento estivo.Edifici di cultoSe volume > 5000 m3 devono essere dotati di impianto centralizzato con termoregolazione e contabilizzazione per le zone con diverso fattore d’occupazione.Se esistenti e V > 3000m3 ante 24/01/2007 devono essere realizzati interventi di ribilanciamento dell’impianto a ricognizione dei corpi scaldanti.

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Termoautonomo NUOVOUnita abitative fino a 4:* possono essere dotati di impianti termici con generazione di calore separata per singola unita abitativeEdifici con un numero di unita abitative superiore a 4:* devono essere dotati di impianti termici di tipo centralizzato con termoregolazione e contabilizzazione del calore per ogni singola unita abitativa;

* nel caso di edifici di nuova costruzione, possono essere dotati di impianti digenerazione di calore separata per singola unita abitativa, solo se sono basati su pompe di calore prive di sistemi di combustione e aventi caratteristiche conformi alle indicazioni dell’Allegato 4.

DEROGA X COMUNI TURISTICI DEIFINI DA PROVVEDIMENTO DELL PROVINCIA NON E’ DEROGABILE IL DIVIETO DI TRASFORMAZIONE DA CENTRALIZZATO AD AUTONOMO

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Termoautonomo ESISTENTESe non esiste un impianto centralizzato:* gli impianti termici possono mantenere la generazione di calore separata per singola unita abitativa (punto 1.4.12)Se esiste un impianto centralizzato:* gli impianti termici possono avere generazione di calore separata se non etecnicamente possibile realizzare un collegamento con un impianto centralizzato (punto 1.4.12)•nel caso di ristrutturazione dell’impianto non possono essere realizzati interventi che trasformino impianti centralizzati in impianti autonomi. Tale trasformazione è concessa nei casi di destinazione d’uso differente dalla residenziale e con impiego di pompa di calore (punto 1.4.15).

Se è previsto un intervento di ristrutturazione totale:* gli impianti termici devono essere centralizzati, dotati di termoregolazione econtabilizzazione di calore (punto 1.4.11)

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DPR 59, PRESTAZIONI ENERGETICHE DEGLI EDIFICIDPR 59, PRESTAZIONI ENERGETICHE DEGLI EDIFICI

VERIFICHE TIPO D,EVERIFICHE TIPO D,E

( TIPO D vale solo in zona climatica C,D,E,F, ( TIPO D vale solo in zona climatica C,D,E,F, -- tipo E dappertutto )tipo E dappertutto )

Comma 16Comma 16

Verificare che:Verificare che: UUdivisoriodivisorio ≤≤ 0.8 W/m0.8 W/m22K K

per:per:

-- tutti i divisori (verticali e orizzontali) di separazione tra etutti i divisori (verticali e orizzontali) di separazione tra edifici o unitdifici o unitàà

immobiliari confinanti.immobiliari confinanti.

-- tutte le strutture opache che delimitano verso ltutte le strutture opache che delimitano verso l’’ambiente esterno gli ambiente esterno gli ambienti non dotati di impianto di riscaldamento.( ambienti non dotati di impianto di riscaldamento.( vani scale!!!!!)vani scale!!!!!)

(Fatto salvo quanto previsto per i (Fatto salvo quanto previsto per i ““Requisiti acustici passivi degli edificiRequisiti acustici passivi degli edifici””

Non si applica comunque ad edifici di categoria E8)Non si applica comunque ad edifici di categoria E8)

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DprDpr 59, PRESTAZIONI ENERGETICHE DEGLI EDIFICI59, PRESTAZIONI ENERGETICHE DEGLI EDIFICI

VERIFICHE TIPO TVERIFICHE TIPO T

IMPIANTI A BIOMASSA E TRASMITTANZEIMPIANTI A BIOMASSA E TRASMITTANZE

Comma 13Comma 13

Per tutte le tipologie di edifici, in cui Per tutte le tipologie di edifici, in cui èè prevista l'installazione di impianti di prevista l'installazione di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentclimatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati daati dabiomassebiomasse combustibili, in sede progettuale si procede alla combustibili, in sede progettuale si procede alla (sola)(sola) verifica verifica che la che la trasmittanza termica trasmittanza termica delle diverse strutture edilizie, opache e delle diverse strutture edilizie, opache e trasparenti, che delimitano l'edificio verso l'esterno o verso vtrasparenti, che delimitano l'edificio verso l'esterno o verso vani non ani non riscaldati, non sia maggiore dei valori definiti nelle pertinentriscaldati, non sia maggiore dei valori definiti nelle pertinenti tabellai tabella

EpEp=0=0

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DprDpr 59, PRESTAZIONI ENERGETICHE DEGLI EDIFICI59, PRESTAZIONI ENERGETICHE DEGLI EDIFICI

VERIFICHE TIPO UVERIFICHE TIPO U

IMPIANTI A BIOMASSA COME RINNOVABILIIMPIANTI A BIOMASSA COME RINNOVABILI

Comma 12Comma 12

Gli impianti aGli impianti a biomassabiomassa sono considerati rinnovabili se:sono considerati rinnovabili se:

Hanno rendimento utile nominale minimo conforme alla classe 3 diHanno rendimento utile nominale minimo conforme alla classe 3 di cui alla cui alla norma Europea UNI EN 303norma Europea UNI EN 303--5;5;

I limiti di emissione conformi all'allegato IX alla parte quintaI limiti di emissione conformi all'allegato IX alla parte quinta del DLgs152/06 del DLgs152/06 e s.m.i., ovvero i pie s.m.i., ovvero i piùù restrittivi limiti fissati da norme regionali, ove presenti;restrittivi limiti fissati da norme regionali, ove presenti;

UtilizzanoUtilizzano biomassebiomasse combustibili ricadenti fra quelle ammissibili ai sensi combustibili ricadenti fra quelle ammissibili ai sensi dell'allegato X alla parte quinta deldell'allegato X alla parte quinta del DLgsDLgs 152/06 e s.m.i152/06 e s.m.i

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DprDpr 59, PRESTAZIONI ENERGETICHE DEGLI EDIFICI59, PRESTAZIONI ENERGETICHE DEGLI EDIFICI

VERIFICHE TIPO VVERIFICHE TIPO V

TrattamentoTrattamento acsacs

Comma 14Comma 14Sono prescritti, per gli impiantiSono prescritti, per gli impianti comcom P P ≥≥ 350350 kWkW ::

* un trattamento chimico di condizionamento per impianti di pote* un trattamento chimico di condizionamento per impianti di potenzanza

nominale del focolare complessiva nominale del focolare complessiva ≤≤ 100100 kWkW;;

* un trattamento di addolcimento per impianti di potenza nominal* un trattamento di addolcimento per impianti di potenza nominale dele del

focolare complessiva compresa tra 100 e 350focolare complessiva compresa tra 100 e 350 kWkW;;

Tali indicazioni valgono:Tali indicazioni valgono:

••in assenza di produzione di ACS e in presenzain assenza di produzione di ACS e in presenza di acqua di alimentazione dell'impianto con di acqua di alimentazione dell'impianto con durezza temporanea durezza temporanea ≥≥ 25 25 °°f; f;

••o in caso di produzione di ACS in presenza di acqua di alimentazo in caso di produzione di ACS in presenza di acqua di alimentazione dell'impianto con durezza ione dell'impianto con durezza temporanea > 15 temporanea > 15 °°ff

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DprDpr 59, PRESTAZIONI ENERGETICHE DEGLI EDIFICI59, PRESTAZIONI ENERGETICHE DEGLI EDIFICI

VERIFICHE TIPO WVERIFICHE TIPO W

EDIFICI PUBBLICIEDIFICI PUBBLICI

Comma 15Comma 15

In tutti i casi di nuova costruzione o ristrutturazione di edifiIn tutti i casi di nuova costruzione o ristrutturazione di edifici pubblici o a uso ci pubblici o a uso pubblico devono essere rispettate le seguenti ulteriori disposizpubblico devono essere rispettate le seguenti ulteriori disposizioni:ioni:

a. i valori limite gia. i valori limite giàà riportati riportati sono ridotti del 10%sono ridotti del 10%

b. il valore limite del rendimento globale medio stagionale b. il valore limite del rendimento globale medio stagionale èè calcolato concalcolato con

la seguente formula: (la seguente formula: (ηηgg ))≥≥(75+4logPn)%(75+4logPn)%

c. i predetti edifici devono essere dotati di impianti centralizc. i predetti edifici devono essere dotati di impianti centralizzati per la zati per la climatizzazione invernale ed estiva, qualora quest'ultima fosse climatizzazione invernale ed estiva, qualora quest'ultima fosse prevista.prevista.

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DprDpr 59, 59, METODOLOGIE E SOFTWARE DI CALCOLO (Artt. 3,4 e 7)

Si adottano le norme tecniche nazionali ad oggi disponibili (ArtSi adottano le norme tecniche nazionali ad oggi disponibili (Art.3 comma1):.3 comma1):

a) UNI/TS 11300 a) UNI/TS 11300 -- 1 Prestazioni energetiche degli edifici 1 Prestazioni energetiche degli edifici –– Parte 1:Parte 1:DeterminazionedelDeterminazionedel fabbisogno di energia termica dell'edificio per la fabbisogno di energia termica dell'edificio per la climatizzazione estiva ed invernale climatizzazione estiva ed invernale (involucro)(involucro)

b) UNI/TS 11300 b) UNI/TS 11300 -- 2 Prestazioni energetiche degli edifici 2 Prestazioni energetiche degli edifici –– Parte 2: Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenDeterminazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per lati per laclimatizzazioneinvernaleclimatizzazioneinvernale e per la produzione di acqua calda sanitaria. e per la produzione di acqua calda sanitaria. (impianti)(impianti)

Gli strumenti di calcolo commerciali (software) applicativi dellGli strumenti di calcolo commerciali (software) applicativi delle metodologie e metodologie descritte dalle UNI/TS 11300 devono garantire uno scostamento madescritte dalle UNI/TS 11300 devono garantire uno scostamento massimo di ssimo di pipiùù o meno il 5%rispetto ai corrispondenti parametri determinati coo meno il 5%rispetto ai corrispondenti parametri determinati con n l'applicazione dellol'applicazione dello strumentonazionalestrumentonazionale di riferimento predisposto dal di riferimento predisposto dal ComitatoComitato termotecnicotermotecnico italiano (CTI). italiano (CTI).

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DprDpr 59, 59, METODOLOGIE E SOFTWARE DI CALCOLO (Artt. 3,4 e 7)

L'utilizzo di altri metodi, e' possibile, motivandone l'uso,L'utilizzo di altri metodi, e' possibile, motivandone l'uso, purche'purche' i risultati i risultati conseguiti risultino equivalenti o conservativi rispetto a quellconseguiti risultino equivalenti o conservativi rispetto a quelli ottenibili i ottenibili con i metodi di calcolo precedentemente detti. Occorre prendere con i metodi di calcolo precedentemente detti. Occorre prendere in in considerazione:considerazione:

a)a) lo scambio termico per trasmissione e ventilazione tra l'ambientlo scambio termico per trasmissione e ventilazione tra l'ambiente e climatizzato e lclimatizzato e l’’esterno o zona a temperatura diversa;esterno o zona a temperatura diversa;

b) gli apporti termici interni e solari ;b) gli apporti termici interni e solari ;

c) l'accumulo del calore nella massa dell'edificio;c) l'accumulo del calore nella massa dell'edificio;

d) l'eventuale controllod) l'eventuale controllo dell'umidita'dell'umidita' negli ambienti climatizzati;negli ambienti climatizzati;

h) leh) le modalita'modalita' di emissione, distribuzione, accumulo, generazione del calore di emissione, distribuzione, accumulo, generazione del calore negli impianti termici e le corrispondenti perdite di energia;negli impianti termici e le corrispondenti perdite di energia;

l) eventuali sistemi impiantistici per l'utilizzo di fonti rinnol) eventuali sistemi impiantistici per l'utilizzo di fonti rinnovabili di energiavabili di energia;

o) edifici nuovi (terziario) V>10.000o) edifici nuovi (terziario) V>10.000 mcmc, l'influenza dei fenomeni dinamici, , l'influenza dei fenomeni dinamici, salvo si possa dimostrare la scarsa rilevanza di tali fenomeni nsalvo si possa dimostrare la scarsa rilevanza di tali fenomeni nel caso el caso specificospecifico.

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1 kWh el = 0.22*11.75 = 2.585 kWh termiciOggi invece……

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Deliberazione 12 aprile 2010 - AEEG EEN 09/10

DELIBERAdi utilizzare nell’ambito delle schede n. 21-bis e n. 22-bis di cui all’Allegato A unvalore del fattore di conversione dell’energia elettrica in energia primaria pari a:a. 0,220 x 10-3 tep/kWhe per l’anno 2005;b. 0,210 x 10-3 tep/kWhe per l’anno 2006;c. 0,207 x 10-3 tep/kWhe per l’anno 2007;d. 0,204 x 10-3 tep/kWhe per l’anno 2008;e. 0,201 x 10-3 tep/kWhe per l’anno 2009;f. 0,187 x 10-3 tep/kWhe dall’anno 2010;

PER CUI 0,187 kgep* /1,01 kgep/ kg di olio comb* 11,75 kg olio comb/kWh= 2.18 kWh termici

QUINDI 1 kWh elettrico = 2.18 kWh termici

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LINEE GUIDA DECRETO MSE 260609LINEE GUIDA DECRETO MSE 260609

IN PIEMONTE NON SI APPLICANOIN PIEMONTE NON SI APPLICANO PERCHEPERCHE’’ ESISTE LA LEGGE ESISTE LA LEGGE REGIONALE; SI APPLICANO SOLO OVE QUESTA NON SI ESPRIME REGIONALE; SI APPLICANO SOLO OVE QUESTA NON SI ESPRIME O DOVE MODIFICANO PRESCRIZIONI NAZIONALIO DOVE MODIFICANO PRESCRIZIONI NAZIONALI

ART 6. IL CERTIFICATO ENERGETICOART 6. IL CERTIFICATO ENERGETICO

Comma 1 e 2) vale 10 anni se sono rispettate i controlli di effiComma 1 e 2) vale 10 anni se sono rispettate i controlli di efficienza cienza energetica se no scade il 31 dicembre dellenergetica se no scade il 31 dicembre dell’’anno successivo a quello in cui anno successivo a quello in cui la prima scadenza non viene e rispettatala prima scadenza non viene e rispettata

Comma 3) I libretti di caldaia vanno allegati al certificato

Comma 4) il certificato va rifatto

* per migliorie del 25 % della superficie dell’involucro

* per miglioramenti impiantistici che aumento piu di 5 punti il rendimento di impianto

* se la prestazione dovesse peggiorare per qualsiasi motivo

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LINEE GUIDA LINEE GUIDA

DECRETO MSE DECRETO MSE

260609260609

ALLEGATO A

metodi semplificati

Rigoroso

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LINEE GUIDA DECRETO MSE 260609LINEE GUIDA DECRETO MSE 260609

ALLEGATO A ESTIVO dal 010708 ( !!!) sarà 2009 !!!! Metodo 6.1 e 6.2

L’indicazione della qualità termica estiva dell’involucro edilizio deve essere riportata negli attestati di qualificazione e certificazione energetica.

Valutazione facoltativa nella certificazione di singole unità immobiliari ad uso residenziale di superficie utile inferiore o uguale a 200 m2

In assenza viene attribuita una qualità prestazionale corrispondente al livello “V”

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LINEE GUIDA DECRETO MSE 260609LINEE GUIDA DECRETO MSE 260609

ALLEGATO A ESTIVO

Metodo 6.1 rigoroso

UNI/TS 11300 – 1 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale;

Parametro EPe,invol, (kWh/m2anno), pari al rapporto tra il fabbisogno di energia termica per il raffrescamento dell’edificio (energia richiesta dall’involucro edilizio per mantenere negli ambienti interni le condizioni di comfort, non tiene conto dei rendimenti dell’impianto che fornisce il servizio e quindi non è energia primaria) e la superficie calpestabile del volume climatizzato.

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LINEE GUIDA DECRETO MSE 260609LINEE GUIDA DECRETO MSE 260609

ALLEGATO A ESTIVO

Metodo 6.2 Determinazione di parametri qualitativi (in alternativa a 6.1)

determinazione di indicatori UNI EN ISO 13786 ( regime periodico stabilizzato):

* lo sfasamento (S), espresso in ore, (ritardo temporale tra il massimo del flusso termico entrante nell’ambiente

interno ed il massimo della temperatura dell’ambiente esterno)

* fattore di attenuazione (fa) = Yie/U (rapporto tra la trasmittanza termica dinamica e quella in stazionario),

sfasamento

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LINEE GUIDA DECRETO MSE 260609LINEE GUIDA DECRETO MSE 260609ESEMPIO: Muratura di tamponamento

Classe IV

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LINEE GUIDA DECRETO MSE 260609LINEE GUIDA DECRETO MSE 260609

Autodichiarazione del proprietario (non vale in Piemonte dal 1/10/09)

Per gli edifici di superficie utile <=1000 m2 e ai soli fini di compravendita o locazione mantenendo la garanzia di una corretta informazione dell’acquirente, il proprietario dell’edificio, consapevole della scadente qualità energetica dell’immobile, può scegliere di ottemperare agli obblighi di legge attraverso una sua dichiarazione in cui afferma che:

- l’edificio è di classe energetica G;

- i costi per la gestione energetica dell’edificio sono molto alti;

Entro quindici giorni dalla data del rilascio di detta dichiarazione, il proprietario ne trasmette copia alla Regione o Provincia autonoma competente per territorio.

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Grazie per l’attenzione…

Prof. Ing. Paolo [email protected]

Tel 010 8362204