Corso di Formazione Operatori Caritas Parrocchiali LA PASTORALE DELLACARITA.

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Corso di Formazione Operatori Caritas Parrocchiali LA PASTORALE LA PASTORALE DELLA DELLA CARITA’ CARITA’

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Corso di Formazione Operatori Caritas

Parrocchiali

LA PASTORALE LA PASTORALE

DELLA DELLA

CARITA’CARITA’

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MOTIVAZIONI, FONDAMENTI, METODIMOTIVAZIONI, FONDAMENTI, METODI

Il Cuore di Icaro: la Pastorale della Carità

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La carità è l’arte di modificarsi

reciprocamente

Dalla Carta Pastorale “ Lo riconobbero nello Spezzare il Pane

Cap. 6 “ Come credenti siamo immersi nella storia, soggetta a rapidi mutamenti soprattutto in questo cambio d’epoca. Si tratta di coglierlo e leggerlo costantemente, con spirito libero, nella convinzione fondamentale che Dio guida la storia…

Cap. 7 in questi anni abbiamo ritenuto che ciò che si andava costruendo fosse il bene di tutti, senza affrontare con lucidità e prontezza le difficoltà e incoerenze. Talvolta siamo stati poco vigilanti e poco capaci di profezia…”

Dalla Carta Pastorale “ Lo riconobbero nello Spezzare il PaneCap. 8 “ Cristo ci chiede di convertirci ai poveri sia a livello personale che comunitario. - La prima conversione è quella Spirituale, sostenuta dalla preghiera, dal silenzio, dalla meditazione della Parola di Dio, da una vita liturgica e sacramentale partecipata e interiorizzata. Solo se Dio- Amore sarà al centro del nostro cuore e delle nostra vita potremo diventare nuove creature, sperimentare le grandi cose che vuol fare in noi attraverso la povertà e l’umiltà”. - In secondo luogo il Signore ci chiama a scendere in campo con i talenti che ci ha offerto, primo fra tutti la responsabilità. Valorizzare la responsabilità significa anche prendere consapevolezza della ricchezza del ricevere; è il primo passo da compiere da poveri e con i poveri. Valorizzare il talento della responsabilità significa riscoprire e consolidare la scelta quotidiana e fragile del fare comunità, anzitutto nel senso di “ prendersi cura gli uni degli altri”.

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Io ti ho portato dentro di me, tu vivi nei miei pensieri; la

mia attenzione per te non finisce

con questo incontro».

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I binari della relazione con l’altro

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Icaro alla fine spicca il volo, si distacca da una realtà

che lo tormentava,che lo inchiodava al sempreuguale, che lo faceva sentire passivo ed arreso, e non gli faceva vedere via d’uscita

nel labirinto interiore ed esteriore.

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Occorre esercitarsi nell’accordare il proprio strumento con l’altro.

• Cosa ti sta legando all’altro ( povero, bisognoso, ecc.) ?

• Cosa pensi ti stia impedendo di entrare in sincronia con lui? A che danza gioco vi state esercitando ?

Rendersi danzatori sensibili alle movenze dell’altro,

riuscire a palpitare di nessi: solo una relazione vissuta globalmente mette radici

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Dal documento al punto 22 : Popolo che si fa profezia: libero e liberante nel servizio

• “ La Chiesa non può che essere povera e stare dalla parte dei poveri, anche se tale opzione è difficile e spesso può esser non compresa. Approfondendo gli atteggiamenti di Gesù verso i poveri, i diversi, gli emarginati e riscoprendo – a partire da Cristo povero- la sobrietà di vita e la povertà come valori e l’altro come ricchezza, si creano le premesse per una condivisione solidale che parte dal profondo dell’essere. Questa spiritualità supera lo spiritualismo talvolta presente nelle comunità che ritiene di poter coniugare la fede con il disinteresse per il prossimo e in particolare verso i problemi dei poveri; supera l’ottica di una carità spesso emotiva, che si esaurisce nell’intervento immediato, pur necessario ed apprezzabile, non preoccupandosi nemmeno di conoscere l’altro. A stare con i poveri la Chiesa scopre la sua povertà; a stare con i malati scopre la sua malattia ;a stare con i peccatori scopre il suo peccato. Si tratta di un processo di scambio di doni, nel quale la Chiesa non soltanto dona ai poveri, ma in cui riceve anche messaggi e stimoli per la sua conversione: evangelizza ed è evangelizzata, dona libertà e si fa libera”.

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Storia di Humbolt, l’esploratore

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“Se mi ascolta così attentamente, se reputa

interessante ciò che per me sembrava banale, allora

vuol dire che la mia vita ha un suo valore, anzi è bella”

LA PASTORALE DELLA CARITA’

COME BELLEZZA

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Dal Documento al punto 25 • “ Per manifestare questo volto umano del Cristo che

cammina con la gente, accoglie e sana le ferite, ha compassione e spezza il pane, è necessario che la Chiesa si doti di strumenti validi, capaci di coinvolgere tutto il popolo di Dio in un’organica azione pastorale di annuncio, santificazione e testimonianza.

• E’ in questo contesto che si colloca la Caritas, organismo pastorale per promuovere la testimonianza della carità di tutta la comunità cristiana, chiamata a porsi alla sequela di Cristo che ha scelto in modo preferenziale i poveri e gli ultimi da lui dichiarati “ primi” nel cuore di Dio e nel suo Regno.”

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Storia del poeta Rilke• Ogni giorno passeggiava nel parco con il suo amico

prete, discorrendo della vita e dei suoi misteri. Ed ogni giorno passavano davanti ad una vecchietta che chiedeva l’elemosina. Quella volta, senza pensarci più di tanto, Rilke le regalò una rosa. Il giorno seguente la panchina dove sedeva la vecchietta rimase vuota. In silenzio e con un po’ di sgomento i due amici attraversavano il parco.

• Anche nei giorni successivi la panchina rimase vuota. • Poi, un bel giorno, ecco di nuovo la vecchietta sulla

solita panchina a chiedere l’elemosina. • Contenti i due si guardarono con sollievo, poi il prete

chiese al poeta: «Ma di cosa avrà vissuto quella vecchia nei giorni in cui non ha raccolto la sua elemosina?».

• E Rilke rispose: «Avrà vissuto della rosa».

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La bellezza di una storia di vita è la sua tras-figurazione,

la vita diventa unica e la persona sente che è stata scelta

per quella che è. • L’operatore caritas è un esploratore e un

facilitatore di ricerca per la comunità ma come dice il sapiente: saper entrare a piedi nudi nella terra sacra dell’altro.

• La pastorale della carità dovrebbe indurre la comunità parrocchiale, diocesana ecc. alla metamorfosi, al desiderio di camminare insieme per un obiettivo comune, per una scelta d’amore!

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•Pastorale della carità per una comunicazione res-ponsabilizzante.

“erano un cuore solo

e un’anima sola”

(At 4, 32a)

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La Caritas parrocchiale

è il funzionamento

positivo dei legami

tra le persone

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• «In piedi, costruttori di carità e amore!• Coraggio, che questo nostro mondo non ha ancora finito di

stupirci, ma soprattutto questa nostra vecchia terra aspetta da noi nuovi significati e inedite storie di fratellanza e di amore».

• Bisogna solo cercare! • “Qualche cosa, sì, stiamo cercando!”• Con quale metodo? • Ogni ricerca che si rispetti infatti ha bisogno di un metodo.

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IL METODO CARITAS

ASCOLTAREASCOLTARE

OSSERVAREOSSERVARE

DISCERNEREDISCERNERE

PER ANIMARE

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ASCOLTARE

• Significa incontrare, conoscere, entrare in relazione

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OSSERVARE

• Non significa tanto “produrre dati”, ma soprattutto porsi delle domande.

• Vuol dire approfondire la relazione nella conoscenza: richiede ricerca, confronto, studio.

• Esprime il desiderio di conoscere più profondamente, di interrogarsi sulle cause, sulle dinamiche, sulle conseguenze dei fenomeni.

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DISCERNERE• Discernere significa vedere

chiaramente, distinguere, quindi scegliere cosa fare e come agire.

• Occorre arrivare a chiedersi (insieme alla comunità) quale cambiamento, per i poveri, la Chiesa, il territorio/mondo, sia necessario e in che modo sia possibile realizzarlo.

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• Significa promuovere nella comunità forme progressive e diffuse di responsabilità e impegno.

• E’ la finalità principale delle azioni della Caritas.

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ASSUMERE IL METODO PER ABITARE IL QUOTIDIANO

• Assumere il metodo ascoltare, osservare, discernere per:– essere con i poveri e il territorio;

– individuare ciò che è realmente importante tra tutto ciò che si presenta come urgente;

– distinguere tra tutte le “richieste” l’azione in grado di intervenire nell’immediato per provocare il cambiamento futuro.

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Le ragioni per abitare il quotidiano Le ragioni per abitare il quotidiano

viste da caritasviste da caritas

1. Caritas come organismo animativo

2. importanza di dar vita a rete di collaborazioni e sviluppare un rapporto intelligente con il territorio

3. lavoro in osmosi

4. creare sintonia in ambiente ecclesiale

MODALITA’ FEDELE E RINNOVATA DI REALIZZARE LA PASTORALE DELLA CARITA’

CARTA PASTORALE

n. 38

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CRITERI CRITERI

PER UNA RESPONSABILITA’ COMUNITARIAPER UNA RESPONSABILITA’ COMUNITARIA

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33

44

   Puntare a uno stile di prossimità

Favorire nella comunità l’educazione esperienziale

Aiutare la comunità parrocchiale a ricomprendersi e allargare l’attenzione e gli interessi della comunità

   Sostenere la cura delle relazioni

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Dal Documento al punto 42 :

• “Chissà quante volte non riusciremo a fare tante belle e buone cose che ci diciamo! Potremo sempre tornare al Signore Gesù a mani vuote come spesso i discepoli.

• E’ vero è sempre più difficile occuparsi dei poveri per pura filantropia; i programmi sociali, le responsabilità professionali e gli impegni politici si pongono sempre meno il problema di come stare dalla parte della povera gente; le tendenze culturali vanno in direzione del profitto personale, i premi vanno a chi è capace di vincere…Epurare fedeli agli orientamenti pastorali della Chiesa Italiana, continueremo il nostro cammino, nella certezza che qualunque gesto, segno e scelta di prossimità e di accoglienza, che avremo posto nel nome del Signore, resterà come rinnovato annuncio che Dio ci ama!”

• Dobbiamo continuare a cercare…

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Ascoltiamo…• L’uomo infatti è cercatore: ed è bello che sia così. È bello davvero

cercare.. perché chi non cerca è ormai un sazio che non sa andare al di là dei bordi del proprio piatto …

• perché chi cerca, invece, sente il bisogno di cercare persino quando ha già trovato: dal momento che qualunque cosa, qualunque persona e innanzitutto Dio hanno sempre nuovi orizzonti da svelare.

• E’ bello cercare… … perché la carità si esprime non solo nello scoprire continuamente nuove profondità, ma nel valorizzare addirittura quei doni che l’uno ha fatto nascere nell’altro.

• … perché chi cerca lealmente non è mai colpevole anche se si trova su una strada sbagliata; sbaglia invece il presuntuoso che si illude di essere arrivato.

• … perché chi cerca è un generoso che ha scoperto in sé tante energie (fisiche e spirituali, culturali, sessuali e di fede, ecc.) da donare; e nello stesso tempo è un povero ma saggio che conosce come i suoi limiti e le sue povertà possono essere superate con i doni che sa scoprire negli altri.

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OPZIONE PER I POSTERI

•COMPAGNIA CHE SI FA PROFEZIA

Segreti dell’animatore Caritas

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• Ed oggi che abbiamo fatto?

• … “due passi insieme”….

• che senso ha avuto fare un po’ di strada insieme ?

E’ importante cercare insieme

Caritas Diocesana di Nardò- Gallipoli

Gibran dice: “ Se trovi un povero che dorme

non svegliarlo, può darsi che sta sognando la libertà

….E noi concludiamo:

“se trovi un povero che dorme, sveglialo e parlagli della libertà,

inteso come processo di cambiamento, riconosci in lui il suo essere Figlio di Dio” .