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Corso di formazione
assistenti amministrativi
Supporto alle attività del POF con riguardo alla gestione dell’area tecnica, amministrativa e contabile. Predisposizione e gestione del Programma annuale.
Rosa Maria Savignano
La riforma dell’amministrazione scolastica ed
in particolare delle istituzioni scolastiche
attuata con l’attribuzione generalizzata della
personalità giuridica ed il riconoscimento
dell’autonomia amministrativa, finanziaria,
contabile e didattica, si inquadra nel più
generale processo di riforma che ha
interessato negli anni novanta tutta la
pubblica amministrazione.
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Perché un nuovo Regolamento di Contabilità?
I presupposti giuridici
Legge 15 marzo 1997, n. 59-nota come “Bassanini 1”-(art. 21) "Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed
enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la
semplificazione amministrativa"
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 63 del 17 marzo 1997
Capo IV
Art. 21.
Autonomia delle istituzioni scolastiche - dimensionamento – personalità
giuridica
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D.P.R. 8 Marzo 1999, n. 275 Regolamento recante norme in
materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15
marzo 1997, n. 59
L’art. 3, Piano dell’Offerta Formativa, introduce il POF che rappresenta il documento
fondamentale di ogni istituzione scolastica con cui viene resa pubblica l’offerta di
istruzione e formazione, le modalità di organizzazione e formazione.
CCNL 98/01 ART. 23 Predisposizione del POF in attuazione
dell’autonomia scolastica.
D.Lvo 30 marzo 2001, n. 165 Norme generali
sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche.
Dirigenti Scolastici art. 25 (norme già introdotte dalla legge 15 marzo 1997 n. 59).
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Le norme di Legge “ispiratrici” del D.I. 44/2001
D.Lvo 30 luglio 1999, n. 286 avente come oggetto: “Riordino e potenziamento dei meccanismi…di monitoraggio dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell’attività svolta dalla Pubblica Amministrazione…”.
D.Lvo 7 agosto 1997, n. 279, avente come oggetto “Individuazione delle unità revisionali del Bilancio dello Stato, ecc….”
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D.L.vo 30 marzo 2001, n. 165
sancisce la razionalizzazione dell’organizzazione delle amministrazioni pubbliche e revisione della disciplina in
materia di pubblico impiego
le amministrazioni pubbliche ispirano la loro organizzazione ai criteri di funzionalità
rispetto ai compiti e ai programmi di attività, nel perseguimento degli obiettivi di
economicità: efficienza, efficacia, affidabilità
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.
La gestione dei finanziamenti disponibili si compie
mediante le scritture contabili previste dal decreto
interministeriale n. 44 del 1 febbraio 2001.
Particolare rilievo assume il programma annuale che
rappresenta la trascrizione in termini finanziari delle
attività e progetti contenuti nel POF.
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Il Piano dell'offerta formativa è la carta di identità
della scuola: in esso vengono illustrate le linee
distintive dell'istituto, l'ispirazione
culturale/pedagogica che lo muove, la
progettazione curricolare, extracurricolare, didattica
ed organizzativa delle sue attività.
IL PROGRAMMA ANNUALE
E’ IL PRINCIPALE DOCUMENTO CONTABILE MEDIANTE IL QUALE VENGONO PROGRAMMATE TUTTE LE OPERAZIONI
FINANZIARIE CHE L’ISTITUZIONE SCOLASTICA PREVEDE DI COMPIERE NEL CORSO DELL’ANNO SOLARE.
COMPRENDE TUTTE LE ENTRATE CHE PREVEDIAMO DI ACCERTARE OVVERO RISCUOTERE E,
CONSEGUENTEMENTE, IN RELAZIONE AD ESSE, TUTTE LE SPESE CHE PREVEDIAMO DI IMPEGNARE OVVERO
PAGARE
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E’ FINANZIARIO PERCHE’ LA GESTIONE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE SI
SVOLGE ESSENZIALMENTE ATTRAVERSO L’ENTRATA E L’USCITA DI DENARO
E’ PREVENTIVO PERCHE’ VIENE COMPILATO PRIMA CHE INIZI L’ANNO
FINANZIARIO CUI SI RIFERISCE; CONTIENE, INFATTI, LE SOMME CHE SI PREVEDE DI RISCUOTERE E LE SPESE CHE SI
PREVEDE DI PAGARE NEL PERIODO DI RIFERIMENTO
IL PROGRAMMA ANNUALE, COME SI DESUME DALL’ART. 2 DEL D.I.N.44/201, E’ UN DOCUMENTO: • FINANZIARIO • PREVENTIVO • REDATTO IN TERMINI DI COMPETENZA • CON DURATA RIFERITA ALL’ANNO SOLARE 1.1 - 31.12
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E’ DI COMPETENZA
INDICA LE ENTRATE CHE SI RITIENE DI ACCERTARE DURANTE L’ANNO FINANZIARIO, INDIPENDENTEMENTE DAL FATTO CHE
SARANNO RISCOSSE O NON RISCOSSE E LE SPESE PER LE QUALI SI ASSUME L’IMPEGNO DI PAGARE NELLO STESSO
PERIODO, INDIPENDENTEMENTE DAL FATTO CHE SARANNO PAGATE.
PER QUESTA SUA CARATTERISTICA CHE CONSIDERA IL MOMENTO GIURIDICO IN CUI SORGE PER LA SCUOLA IL
DIRITTO DI RISCUOTERE E L’OBBLIGO DI PAGARE, A FINE ESERCIZIO SI FORMANO I RESIDUI ATTIVI, CIOE’ LE SOMME ACCERTATE E NON RISCOSSE, ED I RESIDUI PASSIVI, CIOE’
LE SPESE IMPEGNATE E NON PAGATE
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D.I. 1 febbraio 2001, n. 44
Le procedure dettate dal Regolamento introducono il concetto di
“budget”.
Con tale termine si intende un piano che definisce mezzi e costi per
promuovere le strategie e gli obiettivi di un anno.
• Il COSTO rappresenta il complesso dei fattori impiegati, anche di natura non finanziaria, per il raggiungimento di un obiettivo, valutandone altresì gli esiti dell’investimento, la compatibilità con il complesso dell’attività amministrativa e ciò che si sarebbe verificato in termini di alternativa in caso di scelte diverse.
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TALE INNOVAZIONE SI RIFLETTE SUL PIANO CONTABILE E ORGANIZZATIVO E SI PONE COME
OBIETTIVO QUELLO DI: •REALIZZARE UNA PIU’ EFFICACE ALLOCAZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE •RENDERE PIU EFFICIENTE L’AMMINISTRAZIONE •RAZIONALIZZARE I SERVIZI •RIDURRE I COSTI DI GESTIONE
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La maggiore difficoltà che emerge nel tradurre in budget il P.O.F. è rappresentata
dalla differenza tra anno scolastico ed esercizio finanziario; infatti per ogni anno
scolastico (e quindi per ogni P.O.F.) occorre far riferimento a due esercizi
finanziari.
La conseguenza è che i due documenti devono accuratamente “coordinarsi” dal punto
di vista temporale per consentire alla programmazione finanziaria di tradursi in
uno strumento che abbia un solido fondamento.
E’ per questo motivo, quindi, che la pianificazione didattico-formativa deve anticipare
quella finanziaria; nel momento in cui viene predisposto il programma annuale è
necessario che venga compiutamente predisposto il piano dell’offerta formativa
relativo all’anno scolastico successivo
La legge 107/2015 ha introdotto il piano triennale dell’offerta formativa
Comma 14: l’art. 3 del regolamento di cui al D.P.R. 8 marzo 1999 n° 275 è sostituito dal
seguente: “ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue
componenti, il piano triennale dell’offerta formativa, rivedibile annualmente. Il piano è il
documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni
scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e
organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia
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IL D.I.N.44/2001, HA FORTEMENTE INNOVATO LA PREESISTENTE IMPOSTAZIONE CONTABILE SPOSTANDO LA CENTRALITA’ CONTABILE NON SUL PAREGGIO DI BILANCIO, MA SUL PERSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI PREFISSATI (stabilisco in anticipo cosa voglio fare, entro quando, con quali risorse). TALE MODIFICAZIONE STRUTTURALE HA COME CONSEGUENZA LA POSSIBILITA’ DI MISURARE LO SCARTO TRA GLI OBIETTIVI FISSATI E QUELLI RAGGIUNTI (controllo di gestione).
I PRINCIPI CHE REGOLANO LA REDAZIONE DEL PROGRAMMA ANNUALE SONO ESPLICITAMENTE RICHIAMATI DAL
REGOLAMENTO DI CONTABILITA’ SCOLASTICA (art. 2), IN CUI SI AFFERMA, CHE
“LA GESTIONE FINANZIARIA DELLE ISTITUZIONI
SCOLASTICHE SI ESPRIME IN TERMINI DI COMPETENZA ED E’ IMPRONTATA A CRITERI DI ECONOMICITA’
(efficacia,efficienza,affidabilità)’E SI CONFORMA AI PRINCIPI DELLA TRASPARENZA, ANNUALITA’,
UNIVERSALITA’ed INTEGRITA’, UNITA’, VERIDICITA’”
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economicità 1) L’efficacia rappresenta l’indice di raggiungimento di un obiettivo:
Quanto cioè il risultato di una attività concreta corrisponde allo scopo che si vuole raggiungere. Se devo abbattere un muro, l’efficacia della mia azione sarà misurata dalla completezza dell’abbattimento stesso.
2) L’efficienza rappresenta invece, a parità di efficacia, il tempo o la quantità di lavoro e di risorse spese per raggiungere il risultato. Posso abbattere il muro con un martello o con un bulldozer: evidentemente la seconda modalità è più efficiente. (Sempre che abbia un bulldozer a disposizione, altrimenti devo rassegnarmi ad una buona efficacia ma a scarsa efficienza).
3) L’affidabilità rappresenta invece l’adeguatezza di una strumentazione o di un intero sistema a svolgere con successo le funzioni necessarie a raggiungere un certo obiettivo. Per esempio se devo fare una campagna di vaccinazioni anti-colera in un paese colpito da calamità, l’efficacia mi indica quale vaccino dovrò scegliere, l’efficienza il numero di dosi necessarie per la popolazione e il numero di somministratori; ma guai se l’efficienza è ridotta alla sua dimensione teorica (numero di dosi disponibili uguale a numero delle persone da vaccinare). Probabilmente non raggiungerò l’obiettivo se non metto a disposizione un numero di dosi superiore (incidenti, anomalie di funzionamento, ecc). L’affidabilità ha spesso una dimensione probabilistica.
L’insieme di tali indicatori rappresenta l’economicità: l’economia è in sostanza la corrispondenza dei mezzi utilizzabili/utilizzati ai fini o agli obiettivi che ci proponiamo di raggiungere.
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PRINCIPI DELLA TRASPARENZA, ANNUALITA’,
UNIVERSALITA’ed INTEGRITA’, UNITA’, VERIDICITA’” Trasparenza: è necessario che il programma annuale sia immediatamente
comprensibile, perché non è un atto interno riservato ai soli addetti ai lavori
Annualità: i movimenti finanziari sono da considerarsi riferiti ad un singolo esercizio finanziario che coincide con l’anno solare.
Univeralità: tutte le entrate,anche se di modesta entità, devono risultare nel bilancio, evitando perciò le “gestioni fuori bilancio”. La gestione finanziaria dell'istituzione scolastica è unica, così come è unico il bilancio di previsione che la esprime.
Integrità: le entrate e le spese vanno riportate sempre al lordo, cioè comprensive di oneri o proventi ad esse collegate.
Unità: il P.A., sebbene composto da una pluralità di progetti va inteso come una globalità di risorse finanziarie che si contrappongono complessivamente alla globalità delle uscite. Esiste, quindi, una "complementarità" fra le operazioni di provvista e quelle di impiego di mezzi finanziari .
Veridicità : le previsioni devono essere attendibili senza sopravvalutare l'entrata o sottovalutare la spesa. Questo principio va mantenuto anche in sede di gestione: non si debbono impegnare le spese se le entrate non sono sicure
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D.I. 1 febbraio 2001, n. 44.
Regolamento concernente le «Istruzioni generali sulla gestione amministrativo
PREDISPOSIZIONE DEL
PROGRAMMA ANNUALE
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Le schede che sintetizzano il POF dell’istituzione scolastica e
che consentono di raccordarlo al programma annuale sono
definite secondo la modulistica predisposta dal ministero
Le schede progetto sono suddivise in due sezioni:
sezione 1 descrittiva (mod. POF 1)
sezione 2 finanziaria (mod. POF 2)
I responsabili dei singoli progetti compilano la sezione
descrittiva del modello ministeriale (o anche di un diverso
modello purchè contenga gli stessi dati) nella quale inseriscono
tutte le informazioni necessarie e sufficienti per identificare il
progetto, le risorse occorrenti ed ogni altra informazione utile
alla redazione della sezione finanziaria (Mod. POF 2)
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ISTITUTO SCOLASTICO
SINTESI PIANO OFFERTA FORMATIVA A.S. SINTESI PROGETTO/ATTIVITA'
Sezione 1 - Descrittiva MOD. POF 11.1 Denominazione progetto
Indicare Codice e denominazione del progetto
1.2 Responsabile progetto
Indicare Il responsabile del progetto
1.3 Obiettivi
Descrivere gli obiettivi misurabili che si intendono perseguire, i destinatari a cui si rivolge,
le finalità e le metodologie utilizzate. Illustrare eventuali rapporti con altre istituzioni.
1.4 Durata
Descrivere l'arco temporale nel quale il progetto si attua, illustrare le fasi operative
individuando le attività da svolgere in un anno finanziario separatamante da quelle da
svolgere in un altro.
1.5 - Risorse umane
Indicare i profili di riferimento dei docenti, dei non docenti e dei collaboratori esterni che
si prevede di utilizzare. Indicare i nominativi delle persone che ricopriranno ruoli rilevanti.
Separare le utilizzazioni per anno finanziario.
1.6 - Beni e servizi
Indicare le risorse logistiche ed organizzative che si prevede di utilizzare per la
realizzazione. Separare gli acquisti da effettuare per anno finanziario. INDICARE IL
COSTO PRESUNTO E LA FONTE DI FINANZIAMENTO
Data __/__/__
IL RESPONSABILE DEL PROGETTO
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Il direttore dei servizi generali e amministrativi traduce tutti questi
elementi in una serie di dati contabili che si concretizzano nella
compilazione della sezione finanziaria modello pof 2
In tale modello per ogni progetto/attività vengono indicate le fonti
finanziarie a disposizione (entrate) a copertura dei relativi impieghi (costi
presunti)
Sulla base dei dati contenuti nel modello pof 2, successivamente il DSGA
compila le schede illustrative finanziarie (modello B) relative ad ogni
singolo progetto.
La pianificazione finanziaria dei progetti, compresi nell’adozione del POF
di ogni istituto scolastico, costituisce perciò il collegamento primario tra
la progettazione didattica e la programmazione finanziaria .
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denominazione istituto
SINTESI PIANO OFFERTA FORMATIVA A.S. n - n+1 SINTESI PROGETTO/ATTIVITA'
MOD. P0F 2Sezione 2 - FinanziariaENTRATE
Aggr. anno anno
Conti successivo
n n+1
01 Avanzo di amministrazione presunto
01 Non vincolato
02 Vincolato
02 Finanziamenti dallo Stato
01 Dotazione ordinaria
02 Dotazione perequativa
03 Altri finanziamenti non vincolati
04 Altri finanziamenti vincolati
03 Finanziamenti dalla Regione
01 Dotazione ordinaria
02 Dotazione perequativa
03 Altri finanziamenti non vincolati
04 Altri finanziamenti vincolati
04 Finanziamenti da Enti locali o da altre istituzioni pubbliche
01 Unione Europea
02 Provincia non vincolati
03 Provincia vincolati
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05 Contributi da privati
01 Famiglie non vincolati
02 Famiglie vincolati
03 altri non vincolati
04 altri vincolati
06 Gestioni economiche
01 Azienda agraria
02 Azienda speciale
03 Attività per conto terzi
04 Attività convittuale
07 Altre entrate
08 Mutui
Totale risorse progetto - -
COSTI PRESUNTI
Tipologia anno anno
successivo
n n+1
01 Personale
02 Beni di consumo
03 Prestazione di servizi da terzi
04 Altre spese
05 Tributi
06 Beni d'investimento
07 Oneri finanziari - -
Totale spese progetto - -
Data __/__/__
IL DIRETTORE DEI SERVIZI
GENERALI E AMMINISTRATIVI
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La struttura del programma annuale è sinteticamente
composta da entrate aggregate per provenienza e uscite
raggruppate in attività e progetti .
Le prime si articolano in otto aggregati a cui si aggiunge la
voce “partita di giro” per consentire l’anticipazione al DSGA
per la gestione del fondo minute spese.
Tale raggruppamento è finalizzato a seguire le fonti di
finanziamento e costituisce, nella logica budgetaria che
sottintende al programma annuale, l’anello di congiunzione
tra i finanziamenti assegnati e la loro utilizzazione per la
realizzazione del programma della scuola.
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AGGREGATO DESCRIZIONE
01 AVANZO DI AMMINISTRAZIONE
PRESUNTO
02 FINANZIAMENTI DELLO STATO
03 FINANZIAMENTI DELLA REGIONE
04 FINANZIAMENTI DA ENTI LOCALI O DA ALTRE ISTITUZIONI PUBBLICHE
05 CONTRIBUTI DA PRIVATI
06 PROVENTI DA GESTIONI ECONOMICHE
07 ALTRE ENTRATE
08 MUTUI
99 PARTITE DI GIRO
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01-avanzo di amministrazione presunto
L’avanzo di amministrazione è il più importante risultato della gestione, in quanto con esso si determina la situazione di fatto e di diritto di una istituzione scolastica alla fine di un anno finanziario.
Essendo presunto, in quanto determinato prima della scadenza dell’esercizio finanziario (il P.A. dovrebbe essere approvato dal Consiglio di Istituto entro il 15 dicembre), deve riferirsi a stanziamenti legati ad entrate o a pagamenti da eseguire che si presume siano realizzate con certezza fino alla fine dell’esercizio finanziario.
L’avanzo si determina compilando il modello C .
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L’avanzo di amministrazione è articolato in due voci:
avanzo non vincolato, comprende tutte le economie che si sono realizzate nel corso dell’esercizio relativamente a tutti i finanziamenti che non avevano una destinazione vincolata e che, pertanto, possono essere destinate discrezionalmente a copertura di qualsiasi attività o progetto
avanzo vincolato, comprende tutte le economie derivanti da finanziamenti a destinazione vincolata e che pertanto devono essere reimpiegate per la realizzazione delle stesse finalità nell’ambito di ciascun progetto o attività. Il vincolo può avere una duplice natura: vincolo legato alla finalizzazione dei fondi ricevuti (cd. Vincolo di origine) e vincolo derivante dal fatto che le economie sono relative a progettazioni che si ripetono negli anni (cd. Vincolo derivato)
L’avanzo di amministrazione determinato da residui attivi di competenza del MIUR va inserito nell’aggregato Z01 “Disponibilità da programmare” fino alla loro riscossione
AVANZO DI AMMINISTRAZIONE
vincolato e non vincolato
Mod. C – situazione amministrativa presunta
Fondo di cassa al 31/12
+ Residui attivi
- Residui passivi
Deve coincidere con la somma delle economie degli aggregati di spesa, dei progetti,del fondo di riserva e della disponibilità da programmare (Z01)
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02-finanziamenti dello stato
Questo aggregato raggruppa tutti i finanziamenti provenienti dal
bilancio del MIUR.
La finanziaria per il 2007 ha disposto l’erogazione di risorse alle Istituzioni Scolastiche direttamente a cura del MIUR (comma 601 art. 1 legge 27.12.2006, n° 296) e l’istituzione nello stato di previsione di base (UPB), di due speciali fondi sui quali allocare i finanziamenti per le scuole:
fondo per le competenze dovute al personale delle Istituzioni Scolastiche, con esclusione delle spese per stipendi al personale a tempo indeterminato e determinato (capitolo 1203)
fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche (capitolo 1204).
I parametri per la determinazione di tali voci di spesa sono riportati nella tabella 1 allegata al D.M. 21 del 1 marzo 2007(decreto che regolamenta il finanziamento diretto alle scuole).
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Tabella 1 allegata al D.M. n° 21/07
Quadro A – art. 2, c. 2
Spese per le supplenze brevi e saltuarie
Criteri e parametri
assegnazione base € 450,00
unitario per
docente
elem. e
infanzia
in organico
di fatto
€ 140,00
unitario
docente
secondari
a
in
organico
di fatto
€ 45,00
unitario
per ATA
organico
di fatto
integrazione dell’assegnazione base a seguito di apposita rilevazione
in relazione al fabbisogno accertato e comunque entro il limite massimo
corrispondente alla somma
attribuita con l’assegnazione base
Quadro B– art. 2, c. 3
Compensi ed indennità per il
miglioramento dell’offerta
formativa
Criteri e parametri
a) Fondo d’istituto sulla base dei parametri stabiliti dalla vigente normativa
contrattuale.
b) Progetto aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l’emarginazione scolastica
sulla base delle risultanze della specifica contrattazione
decentrata regionale
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Quadro C– art. 2, c. 4
Criteri e parametri
Spese per gli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione
secondaria superiore (a decorrere dal
2012 i compensi sono gestiti con le modalità del cedolino unico)
sulla base del numero e della composizione delle
commissioni
d’esame attivate
Compensi ed indennità per gli esami di idoneità per l’abilitazione all’esercizio
della libera professione
sulla base del numero e della composizione delle
commissioni
d’esame attivate
Quadro D– art. 2, c. 5
Criteri e parametri
Contributo relativo alla fruizione della mensa da parte del personale docente (L. 135/2012 assegnazione del MIUR direttamente agli Enti locali in
proporzione al numero delle classi che accede al servizio di mensa scolastica)
La quota unitaria è determinata sulla base del
numero di pasti
erogati e delle disponibilità
finanziarie
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Tabella 2 allegata al D.M. n° 21/07 (determinazione budget spese di funzionamento)
Quadro A – art. 3, c. 1 e 2
Criteri e parametri
Tipologia di istituto fisso per istituto per sede aggiuntiva media di riferimento
per alunno
in euro
Circoli didattici, istituti comprensivi e scuole secondarie I grado
1.100,00 100,00 8,00
Licei classici, scientifici e scuole magistrali 1.500,00 200,00 12,00
Istituti tecnici commericiali e per geometri e istituti professionali per i servizi commerciali, istituti tecnici per
attività sociali e istituti professionali per i servizi sociali, istituti tecnici per il turismo
2.000,00 200,00 24,00
Licei e istituti d’arte, istituti tecnici industriali, istituti professionali d’industria e artigianato
2.000,00 200,00 36,00
Istituti professionali per i servizi alberghieri e
ristorazione, istituti tecnici agrari e
professionali per l’agricoltura
2.000,00 200,00 48,00
Istituti superiori 2.000,00 il valore per sede
in funzione della
tipologia della sede
l’importo per alunno
in funzione della
tipologia
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Quadro B – art. 3, c. 1
Criteri e parametri
Didattica alunni diversamente abili
assegnazione aggiuntiva per alunni
diversamente abili
12,00
per alunno diversamente abile
Finanziamento per gli istituti caratterizzati da elevata specificità
• Finanziamento, alle scuole capofila, per la corresponsione del
compenso spettante ai revisori dei conti (Dal 2011 è ridotto del 10% d è pari
a € 1.629,00 = 1.810 x 0,9. Il rimanente 10% viene versato in conto entrata Stato
direttamente dalla Direzione Generale per la politica finanziaria e per il bilancio)
• Finanziamento per i contratti di pulizia
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Tali fondi non esauriscono, però, le entrate di provenienza statale da
inserire nella dotazione ordinaria. Vanno considerati:
Le assegnazioni finanziarie rimaste a carico degli Uffici Scolastici Regionali (formazione e aggiornamento del personale , spese per le attrezzature tecniche, per i sussidi didattici e per ogni altra forma di ausilio tecnico necessario alla integrazione scolastica, spese in materia di sicurezza nelle scuole)
Ulteriori finanziamenti disposti nel corso dell’anno sulla base di specifiche disposizioni normative (fondo legge 440/1997 per l'ampliamento e l'arricchimento dell'offerta formativa, fondi per l'alternanza scuola-lavoro)
A partire dal 2011 gli importi relativi alle funzioni strumentali , al piano dell’offerta formativa per il personale docente, alle funzioni aggiuntive inerenti la valorizzazione delle professionalità del personale ATA, agli oneri per il pagamento delle ore eccedenti di insegnamento e per le attività di avviamento alla pratica sportiva non devono essere previsti in bilancio, nè, ovviamente, accertati, ma devono essere gestiti con le modalità del"Cedolino unico" (in applicazione dell’art. 2 comma 197 della legge n° 191/2009 – legge finanziaria per il 2010)
A decorrere dal 01.01.2013 fino al 31.08.2015il pagamento degli stipendi del personale supplente breve e saltuario è stato effettuato secondo le modalità previste dal cedolino unico. Con nota 2966 del 01.09.2015 il MIUR ha avviato la funzionalità dell’area gestione giuridica e retributiva dei contratti scuola tramite il portale SIDI.
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2.2. dotazione perequativa Questa risorsa potrà essere iscritta solo al momento della formale comunicazione
dell’assegnazione specifica da parte dell’Ufficio Scolastico regionale.
2.3. altri finanziamenti non vincolati Sono finanziamenti di natura diversa da quelli riportati nelle voci precedenti, sui quali
non esistono vincoli di destinazione e di utilizzazione. Si ritiene che la possibilità di
attingere a tali risorse sia praticamente inesistente
2.4. altri finanziamenti vincolati Affluiscono a questa voce solo le risorse con vincolo di destinazione,sempre
espressamente indicate dall’USR da cui proviene il finanziamento. Ricordiamo:
Finanziamento per le attività relative all’educazione agli adulti (EDA), all’istruzione e
formazione tecnica superiore (IFTS)
Finanziamento per attività di educazione alla salute
Finanziamenti per attrezzature tecniche, sussidi didattici necessari per l’integrazione
scolastica degli alunni portatori di handicap
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03 -Finanziamenti dalla Regione
L’aggregato è stato inserito su richiesta dell’Assessorato all’Istruzione della Regione Sicilia, sentita la necessità di dare evidenza agli specifici finanziamenti in materia di istruzione, che le vigenti disposizioni pongono a carico della regione
04 - Finanziamenti da enti locali o da altre istituzioni pubbliche
Questo aggregato raggruppa tutti i finanziamenti provenienti dagli enti locali (comune o provincia), da altri enti pubblici e dagli organismi internazionali della Comunità europea che usualmente concorrono a finanziare l’attività delle istituzioni scolastiche.
Per le Province ed i Comuni è prevista l’articolazione in entrate finalizzate e non.
Gli enti locali progettano affiancati alle scuole: la progettazione deve realizzare gli obiettivi dell’ente locale e della scuola, per soddisfare i bisogni dei cittadini, utenti dell’uno e dell’altra.
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05 - Contributi da privati
I finanziamenti provenienti da privati, finalizzati (es. visite di istruzione) o meno, sono i contributi provenienti dagli alunni/genitori e da terzi Sempre maggior consistenza assumono, comunque, i contributi (volontari) delle famiglie, che vincolati solo per la parte che va a copertura dell’assicurazione, sono generalmente destinati al funzionamento amministrativo/didattico
06 -Proventi da gestioni economiche
Si tratta di aggregazioni di fonti di finanziamento provenienti dalla gestione, ove esistenti, dell’azienda agraria e dell’azienda connessa all’Istituzione scolastica , nonché di entrate per la realizzazione di attività per conto terzi (vendita di beni o servizi) e convittuale
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07 - Altre entrate
Vanno inserite in questa voce le entrate che non trovano collocazione nelle precedenti aggregazioni. A titolo esemplificativo vi rientrano gli interessi attivi sul conto corrente bancario e postale.
08 - Mutui
L’aggregato raggruppa tutte le entrate a seguito di accensione di mutui, prestiti o anticipazioni. Mutui (per la durata massima di cinque anni) e leasing costituiscono una novità importante che arricchisce le scuole di strumenti finanziari. Dovranno essere comparate le offerte di almeno tre operatori abilitati:
Costi effettivi per spese ed interessi
Costo di riscatto (per il leasing)
Eventuali penalità
Per quanto riguarda le anticipazioni, questa tipologia contrattuale è molto circoscritta. Le scuole, infatti, possono chiedere anticipazioni bancarie in rapporto a progetti comunitari e di formazione integrata superiore, comunicati formalmente, nell’attesa della materiale erogazione dei fondi
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La classificazione delle spese
La sezione spese è costituita da quattro grandi aggregazioni:
AGGREGATO DESCRIZIONE
A ATTIVITA’
P PROGETTI
G GESTIONI ECONOMICHE
R FONDO DI RISERVA
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In sede di programmazione annuale occorre preliminarmente definire bene cosa è un progetto e cosa un’attività.
Tale distinzione consente di elaborare in modo corretto il programma annuale per evitare che nel tempo si debba ricorrere a modifiche di impianto.
Nelle attività sono da annoverare tutti quei processi obbligatori per consentire l’erogazione del servizio istruzione. L’interruzione di tali servizi non consentirebbe il regolare andamento del servizio scolastico. A tali processi, da un punto di vista economico, possiamo associare quei costi che definiamo fissi; nel senso che seppur possibili di oculata gestione per pervenire alla loro riduzione, non si prestano ad essere eliminati del tutto. Viceversa, i progetti sono processi opzionali che possono essere o meno attivati. E’ evidente, però, che ciò che distingue una scuola dall’altra è proprio questa seconda categoria di processi che ampliano l’offerta formativa e che consentono alle famiglie una scelta più aderente ai bisogni formativi dei propri figli.
La programmazione finanziaria dovrà dunque, per quanto possibile, ridurre i costi fissi a favore dei progetti. Sia l’aggregato attività che
l’aggregato progetti, sono suddivisi in “voci”, articolate a loro volta in
“sottovoci”, come specificato nel piano dei conti.
Rosa Maria Savignano
A) ATTIVITA’ 01. Funzionamento amministrativo generale, comprende tutte le spese legate
alla gestione dei servizi generali amministrativi.
In questa voce devono essere previste le spese di funzionamento amministrativo di carattere generale, quali ad esempio l’acquisto di cancelleria, stampati, materiali di pulizia locali, nonché le spese postali e di conto corrente bancario, telefoniche, per la manutenzione ordinaria e per la locazione delle apparecchiature ed attrezzature degli uffici, per le uniformi di servizio ed altre spese varie, correlate anche alle tecnologie multimediali.
02. Funzionamento didattico generale, comprende tutte le spese inerenti l’ordinario funzionamento della scuola.
In questa voce possono essere previste le spese per l’acquisto di libri, riviste, periodici, giornali tecnici e scientifici e relativi abbonamenti, riferiti all’attività didattica; quelle per l’acquisto del materiale per le esercitazioni di laboratorio, per gli acquisti e i rinnovi di modesta entità delle attrezzature tecnico-scientifiche; nonché quelle inerenti ad esigenze connesse con l’attività didattica generale.
Rosa Maria Savignano
03. Spese di personale, comprende il trattamento tutti i compensi accessori e qualsiasi altra liquidazione a favore del personale non derivanti dal fondo di istituto se non previsti tra le spese relative ai singoli progetti, in quanto imputabili ai medesimi.
04. Spese di investimento, in questa voce vanno ricondotte le spese che si prevede di sostenere per acquisto di beni mobili e immobili non imputabili a uno specifico progetto (ad esempio: le spese per la costituzione o rinnovo di un laboratorio).
05. Manutenzione edifici, normalmente la manutenzione degli edifici è posta a carico dell’ente locale proprietario. Da qualche anno l’ente locale assegna direttamente alle scuole un fondo per la piccola manutenzione, per garantire un migliore stato dei locali e in definitiva aumentare il benessere degli studenti e dei lavoratori.
Rosa Maria Savignano
P) PROGETTI
In questo aggregato vanno ricompresi tutti i progetti relativi all’ampliamento dell’offerta formativa.
Per ogni progetto deve essere predisposta una specifica scheda illustrativa. Possono essere riportati nel programma annuale uno per uno – soluzione adatta per le scuole medio-piccole – o per famiglie – progetti omogenei rispetto ad una tematica formativa –.
In ogni caso è opportuno evitare un eccessivo numero di progetti in quanto si determina una parcellizzazione eccessiva delle risorse disponibili rendendo più complesso il loro controllo.
Rosa Maria Savignano
Si possono presentare due ipotesi:
Il budget disponibile per i progetti è maggiore del fabbisogno necessario rilevabile dalla somma di tutte le schede; in tal caso la differenza andrà riportata nel programma annuale alla voce “Z01”, che rappresenta una sorta di riserva per la progettazione.
In caso di budget inferiore al fabbisogno il Dirigente Scolastico deve scegliere quali progetti finanziare verificando che gli stessi rispondano almeno alle seguenti tre qualità
Compatibilità con il POF;
Fattibilità: siano cioè determinate e presenti le risorse finanziarie, strumentali e umane. (se si decidesse, ad esempio, di predisporre un corso di fotografia occorre almeno verificare di avere l’ingranditore per lo sviluppo)
Accettabilità: siano progetti che soddisfano i bisogni dell’utenza.
In ogni caso il Dirigente Scolastico dovrà trovare l’equilibrio tra il budget disponibile e i progetti attivati.
Rosa Maria Savignano
D) Fondo di riserva
Lo stanziamento da iscrivere nel P.A. non può essere superiore al 5% della dotazione finanziaria ordinaria.
Il fondo di riserva serve a dare elasticità al programma annuale. Con la somma stanziata è possibile far fronte alle eventuali carenze che si dovessero manifestare nelle previsioni iniziali dei vari aggregati di spesa, ovvero finanziare le maggiori necessità che dovessero presentarsi durante il corso dell’esercizio.
Si può superare lo stanziamento iniziale di ogni progetto fino al 10% rispetto alla previsione iniziale sempre che sia possibile tale prelievo dal fondo.
Rosa Maria Savignano
SCHEDA ILLUSTRATIVA
FINANZIARIA – MODELLO B Ai fini della determinazione delle somme da iscrivere nelle specifiche voci di entrata e di
spesa riferite alle singole attività e/o progetti, è indispensabile redigere la relativa scheda illustrativa.
La scheda illustrativa finanziaria è la rappresentazione dettagliata delle entrate e delle spese previste per ciascun progetto/attività.
Tale scheda è divisa in due sezioni:
Le entrate (che sono analoghe pro quota a quelle del modello A programma annuale)
Le spese raggruppate in aggregazioni che rispecchiano il piano dei conti economici – modello E – :
1. personale
2. beni di consumo
3. prestazioni di servizi da terzi
4. altre spese
5. tributi
6. beni di investimento
7. oneri finanziari
99. partite di giro
Rosa Maria Savignano
PREDISPOSIZIONE DEL PROGRAMMA
ANNUALE – MODELLO A
La compilazione del modello A avviene attraverso la raccolta dei dati esistenti nelle schede che costituiscono allegati al programma annuale relativamente alle entrare e alle spese.
Per quanto riguarda la compilazione della sezione delle entrate occorre inserire:
l’avanzo di amministrazione presunto
tutte le entrate accertate
calcolare il totale delle entrate
determinare il fondo di riserva
Per quanto riguarda la compilazione della sezione spese si rende necessario raccogliere il totale delle spese calcolate per l’esercizio finanziario di riferimento all’interno delle schede illustrative finanziarie (modello B) compilate per ciascun progetto e/o attività.
Rosa Maria Savignano
Di conseguenza:
riportare nella sezione delle spese del P.A. i dati raccolti;
calcolare il totale spese del P.A.;
imputare il fondo di riserva;
calcolare la disponibilità finanziaria da programmare (aggregato Z01) costituito dalla differenza tra il totale delle entrate e il totale delle spese. Si tratta in sostanza di un accantonamento di risorse finanziarie che può essere opportuno fare in previsione di necessità future o in attesa della loro determinazione progettuale;
calcolare il totale a pareggio
Rosa Maria Savignano
SCHEMA OPERATIVO DI FORMAZIONE DEL PROGRAMMA ANNUALE
Sul piano operativo la scansione delle operazioni contabili necessarie per arrivare alla redazione del programma annuale può essere sintetizzata nei seguenti termini:
1 Calcolare il Fondo di Cassa totale al 31 dicembre. Calcolare l’Avanzo di Amministrazione complessivo al 31 dicembre distinguendo la parte vincolata da quella che non lo è.
2 Riportare nelle Entrate del Programma Annuale: L’Avanzo di Amministrazione, individuando l’importo Vincolato e Non Vincolato, Le informazioni relative ai Finanziamenti disponibili, Calcolare il Totale Entrate;
3 Compilare le Schede illustrative finanziarie delle Attività (A01-A05). Calcolare il totale delle attività (costi fissi). Determinare il Fondo di Riserva (max 5% dotazione ordinaria). Calcolare il budget disponibile per i progetti (totale entrate meno spese fisse meno fondo di riserva).
4 Compilare le schede illustrative dei vari progetti: Imputare le Spese relative ai Progetti. Calcolare il Totale Spese Progetto. Verificare se il budget disponibile copre il fabbisogno altrimenti apportare le opportune correzioni.
5 Confrontare il Totale Entrate con il totale delle spese del Programma Annuale. La differenza tra il totale entrate ed il totale spese va imputata come Disponibilità finanziaria da programmare (codice Z01).
6 Calcolare il Totale Generale del Riepilogo per Conti Economici.
Rosa Maria Savignano
Termine di presentazione
Il programma annuale, predisposto dal Dirigente Scolastico, corredato dalla relazione della Giunta esecutiva e dal parere dei revisori dei conti (non obbligatorio) va presentato al Consiglio di Istituto che dovrà, entro il 15 dicembre, adottare la relativa delibera di approvazione.
Qualora il programma non venisse approvato entro 45 giorni dall’inizio dell’esercizio finanziario il Dirigente dovrà darne immediata comunicazione all’ ufficio Scolastico Regionale che provvederà alla nomina di un Commissario ad acta.
Rosa Maria Savignano
La verifica di bilancio
La flessibilità di gestione che connota il programma annuale si concretizza nella possibilità accordata alle istituzioni scolastiche di poter apportare tutte le modifiche che nel corso dell’anno scolastico si dovessero rendere necessarie per adeguare le previsioni alle mutate esigenze amministrative e didattiche.
Le operazioni di modifica sostanzialmente consentono di adeguare la programmazione didattica della scuola che segue l’anno scolastico con l’attività finanziaria che segue, invece, l’anno solare.
Rosa Maria Savignano
La modifica del P.A. è preceduta da una preliminare verifica che il Consiglio di Istituto, a termini di regolamento, deve effettuare entro il 30 giugno (c.d. assestamento di bilancio).
Al termine delle attività didattiche, secondo quanto disposto dall’art. 6 del D.I. n°44/2001: “il consiglio di istituto verifica le disponibilità finanziarie e lo stato di attuazione dei singoli progetti/attività compresi nel programma annuale, al fine di operare le opportune modifiche, sulla base di apposito documento predisposto dal Dirigente”.
In coincidenza, quindi, con la cessazione delle attività didattiche si vuole accertare quale sia lo stato di attuazione del P.A. e dei singoli progetti/attività che lo compongono, al fine di poter operare gli eventuali correttivi che si dovessero rendere necessari.
Rosa Maria Savignano
Il direttore s.g.a. appronta una relazione concernente i movimenti finanziari, cioè le entrate accertate, gli impegni assunti, i pagamenti effettuati (modello H bis). Con il supporto di questa relazione e della programmazione didattica del Collegio dei Docenti, il dirigente scolastico, con la sua dettagliata relazione, può proporre al consiglio di istituto le variazioni che si rendono necessarie per l’equilibrio finanziario ed attuativo rispetto a eventuali nuovi progetti proposti dal collegio dei docenti o a quelli non ancora conclusi. Può essere, quindi, opportuno eliminare progetti che non abbiano raggiunto apprezzabili risultati. Con la verifica al P. A. si possono quindi spostare risorse finanziarie da un progetto all’altro e modificare contemporaneamente le priorità.
Il Consiglio di Istituto ha la facoltà di apportare variazioni al programma annuale nel corso dell’esercizio finanziario in qualsiasi momento dell’anno fino al 30 novembre; mentre tali variazioni in corso d’anno sono facoltative, il regolamento di contabilità prevede l’obbligo che sia effettuata almeno una modifica, entro il 30 giugno.
Rosa Maria Savignano
Le modifiche al P.A. possono essere classificate in: Modifiche di competenza del Dirigente Scolastico: immediatamente
esecutive, ma da portare comunque a conoscenza del Consiglio di Istituto:
apportare variazioni per nuove o maggiori entrate finalizzate
Modifiche di competenza del Dirigente Scolastico: soggette alla ratifica del Consiglio di Istituto entro trenta giorni dall’emanazione del decreto:
apportare variazioni allo stanziamento dei progetti nel limite del 10% della dotazione iniziale, utilizzando il fondo di riserva
Modifiche predisposte dal Dirigente Scolastico: esecutive dopo l’approvazione del Consiglio di Istituto:
apportare variazioni allo stanziamento dei progetti/attività superiore al 10%
apportare variazioni per nuove e maggiori entrate non finalizzate
apportare variazioni per utilizzo della disponibilità finanziaria da programmare
CONTO CONSUNTIVO
Il conto consuntivo delle Istituzioni scolastiche autonome è il documento
amministrativo-contabile nel quale vengono riepilogati e unificati tutti i
dati contabili della gestione scolastica
Si compone , ai sensi di quanto disposto dall'art. 18 del D.I. n° 44 del
01.09.2001, del conto finanziario e del conto patrimoniale
Il conto finanziario comprende le entrate di competenza dell'esercizio
finanziario accertate , riscosse o rimaste da riscuotere e le spese di
competenza dell'e.f. impegnate, pagate o rimaste da pagare in relazione
agli aggregati di entrata e di spesa previsti nel programma annuale
Il conto patrimoniale indica la consistenza degli elementi patrimoniali
attivi e passivi dell'e.f. e le relative variazioni, nonché il totale
complessivo dei crediti e debiti risultanti alla fine dell'esercizio stesso.
Rosa Maria Savignano
Il conto consuntivo è predisposto dal d.s.g.a. entro il 15 marzo ed è
sottoposto dal Dirigente all'approvazione dei revisori dei conti,
unitamente ad una dettagliata relazione che illustra l'andamento della
gestione dell'istituzione scolastica e i risultati conseguiti in relazione agli
obiettivi programmati. Corredato della relazione dei revisori dei conti, è
sottoposto, entro il 30 aprile, all'approvazione del Consiglio di Istituto.
Il conto consuntivo approvato dal C.d.I. in difformità dal parerte espresso
dai revisori dei conti , è trasmesso, entro il 15 maggio, all'U.S.R. , ai fini
dell'adozione dei provvedimenti di competenza.
Nel caso in cui il C.d.I. non deliberi sul conto consuntivo entro 45 giorni
dalla sua presentazione, il Dirigente ne dà comunicazione ai revisori e al
dirigente dell'U.S.R., che nomina un commissario ad acta per il relativo
adempimento
Rosa Maria Savignano
CONTROLLO REVISORI DEI CONTI (art. 57 D.I. 44/2001 modificato dalla L. n° 296 del 27.12.2006
-finanziaria 2007)
• DUE COMPONENTI IN POSIZIONE PARITETICA nominati da:
•Ministero dell’Economia e delle Finanze
•Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
• Durata: n. 3 anni (rinnovabili una sola volta per il medesimo
ambito)
• Competenza ambiti territoriali (più istituzioni scolastiche)
Rosa Maria Savignano
Verifica di legittimità, regolarità e correttezza dell’azione amministrativa
(art. 58 D.I. 44/2001)
1) Programma annuale: parere di regolarità contabile
2) Controllo coerenza dell’impiego delle risorse in relazione agli obiettivi individuati nel POF ed evidenziati nel Programma annuale
3) Conto consuntivo: parere di regolarità della gestione finanziaria e patrimoniale ed evidenziazione dei risultati
4) Verifica di Cassa
Rosa Maria Savignano
Verifica di Cassa
L’attività è finalizzata:
1. al riscontro della concordanza delle operazioni risultanti
dall’estratto conto dell’istituto di credito, che svolge il servizio di
cassa, con le risultanze del Giornale di cassa e delle scritture contabili
2. al riscontro della concordanza tra estratto conto corrente postale e
risultanze del registro
3. Al controllo dell’avvenuto trasferimento, almeno quindicinale, dei
fondi dal c.c.p. al c.c.b
Le verifiche vengono effettuate con cadenza trimestrale (art. 2403
c.c.), due delle quali da svolgersi in occasione dell’esame del
Programma annuale e del conto consuntivo
Possono essere svolte anche individualmente
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CONTROLLO DI GESTIONE
1)Libri e registri obbligatori
2)Verifica atti contabili
3)Procedure contrattuali
4)Adempimenti fiscali
5) Inventario
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LIBRI E REGISTRI OBBLIGATORI
(art. 29 D.I. 44/2001)
•Giornale di cassa
•Partitario delle entrate (competenza–residuo)
•Partitario delle spese (competenza–residuo)
•Registro fondo minute spese
•Libro degli inventari
•Registro materiale facile consumo
•Registro c/c postale
•Registro contratti
•Registro assenze del personale
•Registro verbali Consiglio di istituto
•Registro verbali Revisori dei Conti
•Registro I.V.A.
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LIBRI DEGLI INVENTARI
1. Iscrizione in ordine cronologico dei beni
2. Numerazione progressiva
3. Indicazione provenienza
4. Esatta ubicazione
5. Quantità o numero
6. Il valore art. 25 D.I. 44/2001- Prezzo di fattura – Stima (donazione) - Costo (prodotto dall’Istituzione scolastica)
7. Eventuale rendita
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Distinti inventari per:
Beni immobili
Beni di valore storico – artistico
Libri e materiale bibliografico
Valori mobiliari:
Mobilio
Gabinetti e laboratori scientifico
Materiale didattico e scientifico
Macchine ed attrezzi
CLASSIFICAZIONE BENI
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Il Direttore S.G.A. ha la responsabilità del Consegnatario (art. 24, comma 7, D.I. 44/2001)
La custodia del materiale didattico, tecnico, scientifico e di laboratorio è affidata dal Direttore S.G.A. a docenti responsabili su indicazione vincolante del Dirigente (art. 27 D.I. 44/2001)
Ogni 5 anni occorre procedere alla ricognizione dei beni e ogni 10 al rinnovo degli inventari e alla rivalutazione dei beni (art. 24, comma 9, D.I. 44/2001)
Ad ogni cambio del Direttore S.G.A. occorre procedere al passaggio di consegne (redazione apposito verbale) (art. 24, comma 8, D.I. 44/2001)
CONSEGNATARIO
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ATTIVITA’ NEGOZIALE
Conformità alle disposizioni di legge nella scelta del contraente per l’acquisto di beni e servizi
Corretta applicazione dei criteri di scelta deliberati dal Consiglio di Istituto relativamente ai contratti di prestazione d’opera
Verifica che non siano state effettuate spese per servizi relativi ad attività che rientrano nelle ordinarie funzioni del personale in servizio (eccezione prevista dall’art. 33, comma 2, lettera “g” e dall’art. 40 del D.I. 44/2001)
Rosa Maria Savignano
1. Contratto di prestazione d’opera
2. Contratti di sponsorizzazione
3. Contratti di fornitura e concessione in uso di siti informatici
4. Contratti di comodato
5. Contratto di manutenzione degli edifici scolastici
6. Uso temporaneo dell’edificio scolastico a favore di società o Enti
7. Vendita di materiali fuori uso e di beni inutilizzabili
8. Mutuo
9. Locazione finanziaria (Leasing)
10. Gestione finalizzata delle risorse finanziarie
11. Compravendita di beni immobili
12. Appalti per lo smaltimento di rifiuti speciali
Forme di contratto previste dal D.I. 44/2001
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Contratto di prestazione d'opera
art. 40 D.I. 44/2001
1. L'Istituzione Scolastica può stipulare contratti di prestazione d'opera con
esperti per particolari attività ed insegnamenti, al fine di garantire
l'arricchimento dell'offerta formativa, nonché la realizzazione di specifici
programmi di ricerca e di sperimentazione.
2. Il Consiglio di Istituto, sentito il Collegio dei docenti, disciplina nel
regolamento di istituto le procedure e i criteri di scelta del contraente, al
fine di garantire la qualità della prestazione, nonché il limite massimo dei
compensi attribuibili in relazione al tipo di attività e all'impegno
professionale richiesto.
Quadro normativo P.A./SCUOLA Art. 7 comma 6/bis/ter/quater d.lgs 165/2001
Per esigenze cui non possono far fronte con personale in servizio, le p.a. possono
conferire incarichi individuali, con contratti di lavoro autonomo, di natura
occasionale o coordinata e continuativa, ad esperti di particolare e
comprovata specializzazione anche universitaria, in presenza dei seguenti
presupposti di legittimità:
a) l'oggetto della prestazione deve corrispondere alle competenze attribuite
dall'ordinamento alla p.a./scuola conferente, ad obiettivi e progetti specifici e
determinati e deve risultare coerente con le esigenze di funzionalità della
P.A./Scuola conferente
b) La PA/scuola deve avere preliminarmente accertato l'impossibilità oggettiva
di utilizzare le risorse umane disponibili al suo interno;
c) la prestazione deve essere di natura temporanea e altamente qualificata;
d) devono essere preventivamente determinati durata, luogo,oggetto e
compenso della collaborazione
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Disciplina fiscale
In termini fiscali, ai sensi del TUIR, DPR 917/86, si possono
individuare tre categorie di lavoratori:
1. Lavoratore autonomo abituale: studi associati, docente
autorizzato alla libera professione, collaboratore
coordinato e continuativo, ecc.
2. Lavoratore autonomo occasionale:qualunque lavoratore
o pensionato
3. Ditta: individuale; cooperativa; società di fatto, ecc.
Rosa Maria Savignano
Redditi di lavoro autonomo
Il professionista
rilascia fattura con IRPEF e IVA
Versa i contributi previdenziali
Se con cassa di previdenza : addebita il contributo
integrativo del 2% (assoggettato ad IVA e non a ritenuta
d'acconto)
Se senza cassa di previdenza: rivalsa del 4% (con IVA e
ritenuta d'acconto)
Rosa Maria Savignano
Collaboratori coordinati e continuativi
Obbligo di iscrizione all'INPS
Aliquota 24% per iscritti ad altra cassa
Aliquota 27,72 per chi non ha altra copertura previdenziale
Gestione separata:
1/3 a carico del collaboratore
2/3 a carico dell'amministrazione
ritenuta IRPEF a scaglioni come i lavoratori dipendenti
Versamento IRAP a carico dell'Amministrazione
Rosa Maria Savignano
Prestazione occasionale di lavoro autonomo
Attività di lavoro occasionale senza partita IVA (durata della
prestazione limitata nel tempo)
Ritenuta d'acconto 20%
Non assoggettamento a contribuzione né iscrizione INPS –
gestione separata (fino alla soglia di esenzione pari ad
€ 5.000,00)
IRAP a carico dell'amministrazione
Rosa Maria Savignano