Corso di Didattica della Fisica MOSTRA GEI · 2020. 5. 11. · chitarra uso questo triangolo qui,...
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Facoltà di Scienze della Formazione Primaria
Corso di Didattica della Fisica
MOSTRA GEI
Studentessa Relatore Elisa Saccon Prof.sa Marisa Michelini matr 140700
IL SUONO
La scoperta di Mimì
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La scoperta di Mimì
Mimì è una topolina tanto curiosa.
Un bel giorno si sveglia e, sentendo
cantare gli uccellini, si chiede: “Che cos’è
il suono?”
Scende in cucina e lo chiede alla mamma e
al papà, ma nessuno dei due lo sa.
“Prova a chiedere al tuo maestro di
musica!” le suggeriscono.
E così corre a scuola.
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“Maestro Dodò,
maestro Dodò!!! Che
cos’è il suono?”
chiede Mimì non
appena entra dalla
porta.
“Oh ciao Mimì! Beh la tua è una domanda
interessante...” e mentre il maestro cerca
la risposta, Mimì si mette a suonare
qualche strumento, giusto per provarne
qualcuno.
“Vedo che stai provando a suonare qualche
strumento. Cosa usi
per produrre i suoni?”
le chiede il maestro.
“Se suono il tamburo
uso le mani e anche se
suono il pianoforte uso
le mani; se suono la
chitarra uso questo triangolo qui, il
plettro e se suono il flauto uso il mio fiato
e le dita che tappano i buchi!”
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“Quindi un tamburo non si può suonare da
solo?”
“Ma certo che no!
Servono le mani ti
dico! Oppure un
bastoncino.” risponde
Mimì ridendo.
“Allora prova a
suonare il tamburo
con questa mazza e
poi toccalo. Cosa
senti?”
“Si muove un po’! Vibra!” esclama la topolina
stupita.
“Esatto, brava. E se provi a suonare il triangolo
vibra anche lui?” chiede ancora il maestro.
“Sì, sì, vibra anche lui!”
“E cosa succede quando l’oggetto vibra?”
“Fa il suono!”
“Giusto. Quindi il suono è una vibrazione e
perché un oggetto vibri, occorre toccarlo con
un altro oggetto, ad esempio le mani o la
mazza.
Questo toccarsi di oggetti si chiama
interazione.” spiega il maestro.
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Prendi qualche strumento o, se non ne hai, batti
sul tavolo, delle scatole di cartone, delle pentole e
tutto quello che ti viene in mente e...suona!
Osserva che cosa usi per suonare.
Dopo che hai suonato sulla pentola, prova a
toccarla...cosa senti?
Prova a dire AAAAAAAAAH e toccati il collo
mentre lo fai. Che cosa senti?
Sono le tue corde vocali che, strofinandosi l’una
sull’altra, producono il suono!
Che cos’è il
suono?
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Ma perché i suoni non sono tutti uguali, anche
se li fai con uno stesso strumento?” domanda
Mimì.
“Questo succede perché i suoni hanno quattro
caratteristiche speciali, che noi chiamiamo
proprietà.” risponde il maestro Dodò con
pazienza.
“Ah...e quali sono queste proprietà speciali?”
“Io adesso suono
queste bottiglie che,
come vedi, hanno
dentro quantità
diverse di acqua. Tu
ascolta attentamente
e dimmi com’è il suono
che senti” le spiega il
maestro.
“Non fanno lo stesso suono. La bottiglia più
piena fa un suono più basso; la bottiglia meno
piena un suono più alto.” risponde Mimì tutta
concentrata.
“Ho capito. Adesso proviamo con questi
triangoli che, come vedi, sono più grandi e più
piccoli. Com’è il suono?”
“Il triangolo più grande fa un suono più basso;
il triangolo più piccolo fa un suono più alto.
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Quindi i suoni sono più alti e più bassi!” dice
Mimì con un sorriso.
“Giusto, ma noi chiameremo questi suoni grave,
quando è basso e acuto, quando è alto. Che ne
dici?” domanda il maestro.
“Dico che grave e acuto sono parole più belle.”
conferma la topolina. Poi aggiunge: “E la
seconda proprietà?”
Prendi tre bottiglie (o tre vasetti) di vetro di
grandezza uguale e riempili con quantità diverse di
acqua. Ora prova a suonarli usando un cucchiaino: qual
è il suono più acuto (alto)? Quale quello più grave
(basso)?
Puoi provare anche con tre scatole di grandezza
diversa: usale come un tamburo e osserva come cambia
il suono!
L’altezza del
suono
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“Solo un secondo Mimì, prima volevo mostrarti
un’altra cosa: prendiamo questa lamina di metallo
e facciamola suonare. Stai attenta a come cambia
il movimento della lamina quando la parte non
appoggiata sul tavolo è più lunga.”
Il maestro fa suonare l’oggetto, prima facendo
sporgere una porzione maggiore della lamina dal
tavolo e poi una minore.
“Quando la parte che sporge è più lunga la lamina
vibra di più; mentre quando è più corta vibra di
meno e fa un suono diverso!”
“Esatto. Quando guardo quante vibrazioni un
oggetto fa nel tempo, sto guardando alla
frequenza, che in musica si chiama sempre altezza.
Quando lo strumento fa tante vibrazioni, allora il
suono è acuto; se ne fa meno, invece, è un suono
grave” conferma maestro Dodò.
“Tutto chiaro, ma adesso possiamo passare alla
seconda proprietà? Sono troppo curiosa!!” insiste
la topolina.
"Ora lo vediamo insieme Mimì" dice il maestro
Dodò. Poi prende nuovamente il triangolo e con la
bacchetta lo fa suonare energicamente. Dopo
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pochi secondi il maestro appoggia il dito ed il suono
cessa.
"Ascolta ancora!" dice alla topolina e per la
seconda volta colpisce il triangolo lasciando che il
suono continui fino a quando non si sente più.
Prendi una pentola e un mestolo dalla cucina;
capovolgi la pentola e suonala come un tamburo.
La prima volta ferma il suono toccando la pentola
con le mani: hai fatto un suono di durata breve!
La seconda, invece, lascia che il suono vada avanti
finché non si ferma da solo: che suono luuungo
che hai fatto!
Ascolta questi due suoni e scegli quello di durata
breve e quello di durata lunga.
Voce 002.m4a
Voce 005.m4a
La durata del
suono
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"Allora Mimì, che
differenza c’è tra la
prima e la seconda
volta?"
La topolina sicura
risponde: "Facile! Il
primo era corto, il
secondo moooolto
lungo..."
"Brava Mimì, i suoni
possono essere lunghi o corti. In questo caso
parliamo di durata del suono!" risponde il maestro.
"Aiutami a scoprire la terza proprietà maestro
Dodò!"
“Lo scoprirai facilmente, sei una topolina sveglia
Mimì! Prendi la mazza e batti delicatamente il
tamburo".
Mimì esegue l'ordine.
"Bene, ora rifallo con tanta tanta forza,
coraggio!" la incita maestro Dodò.
Mimì ripete il movimento e scoppia in una forte
risata.
"Bene Mimì, mi descrivi questi due suoni ora?"
"Bhe...uno era debolino debolino e l'altro super
forte!"
"Corretto, questa l'intensità. E come sei riuscita
ad avere due suoni con intensità così diverse?"
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"La seconda volta ho messo tutta la forza che
avevo nel braccio…così tanta che mi fa quasi
male!" dice ridendo.
"Sei un mito Mimì! L'intensità, cioè il volume del
suono, dipende dalla forza che usiamo sul nostro
strumento.
Puoi sempre usare la pentola e il mestolo: la
prima volta batti piano piano col mestolo; la
seconda, invece, batti più forte che puoi!!
A seconda di quanta forza usi, puoi produrre
suoni più deboli e suoni FORTISSIMI!
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“Mi sto divertendo un sacco maestro, mi insegni
anche la quarta?" lo prega Mimì. "Volentieri!"
risponde il maestro, "ora suonerò con questi
strumenti la stessa nota. Mi raccomando
ricordati che è la stessa nota, piccola Mimì!"
Il maestro suona dapprima un sol su uno xilofono
di legno e poi un sol su uno xilofono di plastica.
“Ma come fa a essere la stessa nota se il suono è
diverso!? Eppure hai battuto sullo stesso tasto,
maestro...” esclama dubbiosa Mimì.
“Che cosa noti di diverso nei due xilofoni?”
domanda il maestro, facendole cenno di avvicinarsi
per vedere meglio.
“Ma certo! Uno è di plastica e uno è di legno!!
Quindi uno stesso suono sembra diverso perché
dipende dal materiale di uno strumento?”
“Giusto, ma non dipende solo dal materiale.
Stavolta proviamo a suonare questi flauti e dimmi
cosa senti” propone maestro Dodò.
“Anche stavolta il suono è diverso, anche se hai
suonato la stessa nota! Ma qui è facile vedere che
cosa c’è di diverso...i flauti sono di dimensioni
diverse! Uno è più lungo e uno è più corto.” osserva
la topolina.
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“Bravissima Mimì, stai diventando un’esperta di
suoni!” la loda il maestro. “Ma quindi se provo a
suonare la stessa nota su strumenti diversi, anche
il suono sarà diverso?” domanda d’improvviso
l’alunna.
“Scegli qualche strumento e provaci tu!” le
propone Dodò.
La topolina preme
un sol sul
pianoforte, suona
un sol su una corda
di chitarra e
soffia un altro sol
dentro a una
tromba; poi esclama: “Ma certo che sono diversi i
suoni, anche se la nota è uguale!”
“Proprio così. Hai scoperto il quarto parametro, il
timbro. Esso ci permette di riconoscere suoni
uguali prodotti con oggetti o strumenti di
materiali o dimensioni differenti.”
Ecco ora conosci i quattro parametri del suono!"
"Wow...Altezza, durata, intensità e timbro…
fooorteee maestro Dodò, grazie".
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Ecco ora conosci i quattro parametri del suono!"
"Wow...Altezza, durata, timbro e intensità…
fooorteee maestro Dodò, grazie".
In quel preciso istante Mimì si accorge che alcuni
suoi compagni di classe stanno facendo capolino
dalla porta dell'aula. Sono Peppo, Berny e Frida.
"E voi che fate lì fuori?"chiede Mimì.
Prendi 3 cucchiai di materiali diversi (plastica,
legno, metallo) possibilmente delle stesse
dimensioni e prova a batterli usando la stessa
forza.
Clicca sulle icone qui sotto. Sentirai 2 timbri
diversi!!
SUONOSOL_1.aac SUONOSOL_2.aac
Il timbro del
suono
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"Io ero in atrio e ho sentito che qualcuno stava
suonando" dice Berny.
"Io ho messo la mia bici davanti a quella finestra
e anche io ho sentito dei suoni" continua Peppo un
po’ imbarazzato.
"Io ero davanti allo specchio del bagno a
sistemarmi il fiocco. Ho sentito un rumore, ho
appoggiato l’orecchio al muro e anche io ho
sentito che qualcuno suonava" aggiunge Frida.
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Il maestro Dodò sorride e dice: "Entrate topolini
miei, io e Mimì stavamo facendo una chiacchierata
sul suono e il vostro arrivo mi permette di parlarvi
della propagazione. Sedetevi qui tutti insieme.
Pensate a quanto distanti da qui eravate voi tre,
eppure avete sentito tutti il suono degli strumenti.
Quindi possiamo dire che il suono viaggia, si
propaga?"
"Siii!" rispondono in coro.
"E attraverso cosa?" incalza il maestro
"L'aria" risponde Peppo.
"Anche il vetro della finestra" continua Berny.
"Sì sì, ma anche attraverso il muro! Io l’ho sentito
dal bagno!" continua Frida.
"Avete ragione tutti" li rassicura Dodò "il suono si
propaga nell'aria, nei solidi, e, pensate, anche
nell'acqua."
"Nell’acqua!?!" esclamano tutti in coro.
"Certamente! Volete che facciamo una prova?"
"Siii!" rispondono in coro per la seconda volta.
"Prendiamo questa bacinella. Frida, Mimì
riempitela d'acqua, per favore!"
Le topoline veloci versano l'acqua nella bacinella.
"Peppo immergi l'orecchio nell'acqua" invita il
maestro. Ma Peppo è un timidone e scuote la testa.
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"Proverò io, maestro!" dice Berny sorridendo.
Si avvicina e immerge il suo orecchio di topolino
nell'acqua. Maestro Dodò suona una campanella
all'esterno della bacinella.
"Si sente!" esclama Berny.
"Cosa senti?" chiede il maestro.
“toc toc toc”
“Esattamente. Ora proviamo a scoprire quando il
suono si sente meglio. Berny, appoggeresti
l’orecchio sul tavolo, per favore?” domanda Dodò.
Il topolino esegue e il maestro batte da sotto il
tavolo.
Berny fa un salto ed esclama: “Accipicchia, il
suono era davvero forte!”
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Tutti si mettono a ridere ed il maestro dice:
“Pensate che gli indiani d’America, per sentire
quando arrivava il treno, appoggiavano l’orecchio
sui binari. Anche tu, Berny, hai fatto l’indiano. E
quindi, dimmi, quando hai sentito il rumore più
forte? Quando eri in atrio e il suono era
trasportato dall’aria; quando il suono si è
propagato nell’acqua o quando lo ha fatto nel
solido?” indaga Dodò.
“Decisamente quando ho messo l’orecchio sul
tavolo! Ho preso una paura!!” risponde il topolino.
“Quindi abbiamo capito che il suono si propaga
nell’aria, attraverso i solidi, come ad esempio il
muro, il tavolo, e attraverso i liquidi, come l’acqua.
Ah e abbiamo scoperto anche che il suono si
sente meglio attraverso i solidi” conclude il
maestro e poi rivolgendosi a Mimì: “Ho risposto a
tutte le tue domande?”
“Esattamente. Quindi abbiamo capito che il suono
si propaga nell’aria, attraverso i solidi, come ad
esempio il muro e le finestre, e attraverso i liquidi,
come l’acqua.” conclude il maestro e poi
rivolgendosi a Mimì: “Ho risposto a tutte le tue
domande?”
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“Sì sì, maestro Dodò. Ora sono una suuuper
esperta del suono!”
"Ma le insegnerai anche a noi le cose che sa Mimì,
maestro?" chiede Frida.
"Certamente, ma lo faremo domani. Ora
sbrigatevi, topolini, che maestra Lolla vi sta
aspettando per la lezione di matematica!"
"Vaa bene...ciao maestro e grazie" gridano tutti
correndo fuori dall'aula.
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Chiedi ai tuoi genitori di suonare qualcosa in
una stanza e tu divertiti a spostarti nelle
diverse parti della casa per sentire come
cambia il suono quando si propaga nell’aria.
Poi appoggia l’orecchio al muro della stanza
accanto a quella dove c’è la mamma o il papà e
chiedi di battere sul muro; oppure puoi
appoggiare l’orecchio sopra il tavolo e tu batti
con una mano sotto di esso. Il suono si propaga
nei solidi!
Infine riempi una bacinella d’acqua e appoggia
un orecchio sulla sua superficie; poi batti
sull’esterno della bacinella. Riesci a sentire il
suono?
Adesso prova a pensare: il suono si sentiva più
forte attraverso l’aria, il solido o il liquido?
La propagazione
del suono