Corso di Alta Formazione in Legislazione Alimentare - Acqui Terme - 4 Giugno 2010 La qualità delle...
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Corso di Alta Formazione in Legislazione Alimentare - Acqui Terme - 4 Giugno 2010
“La qualità delle misure nei laboratori di analisi nel settore alimentare ”
Dr. Elisa Robotti
Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della VitaUniversità degli Studi del Piemonte Orientale
Corso di Alta Formazione in Legislazione Alimentare - Acqui Terme - 4 Giugno 2010
Cosa vuol dire “qualità del dato analitico”?
Le misure analitiche, in qualsiasi ambito, devono essere affidabili e comparabili per
poter essere di aiuto nei processi decisionali
Il metodo di analisi applicato dal laboratorio deve avere prestazioni
stabili nel tempo in modo da garantire la
confrontabilità dei risultati, quindi la loro “qualità”.
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Necessità di prendere decisioni in merito a sostanze vietate (es: additivi), dannose, rischiose per la salute, non dichiarate in
etichetta:
Importanza della qualità del dato analitico dal punto di
vista legale
1) Indicazione della presenza o assenza di una certa sostanza in un campione di
analisi2) Confronto della quantità di sostanza
presente con un riferimento: presenza della sostanza al di sopra del limite di legge
previstoIl dato analitico prodotto deve essere corredato da opportuni parametri che ne indichino la QUALITA’
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Dal dato all’informazione
Limite di legge
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Errore sperimentale: entità delle fluttuazioni tra un risultato e l’altro
L’errore sperimentale
Il termine “errore” non ha un’accezione negativa
Es: determinazione concentrazione di mercurio nel pesce
Conc Hg (ppm)
Aliquota 1
0.24
Aliquota 2
0.26
Aliquota 3
0.25
Aliquota 4
0.24
Aliquota 5
0.26
Repliche della stessa misura sono diverse a
causa dell’errore sperimentaleVARIABILITA’
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Sorgenti di erroreTutte le procedure che non sono “totalmente
controllabili”Fasi dell’analisi di un campione
Campionamento
Prelievo del campione di pesce
Analisi del campione:-Trattamenti preliminari
-Analisi strumentale
Identificazione del problema
Es: determinazione di Hg nel pesce
Determinazione della concentrazione
Ogni fase dà un suo
contributo all’errore della misura finale, cioè alla sua variabilità
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Sorgenti di erroreTutte le procedure che non sono “totalmente
controllabili”
ATTENZIONE !!Non confondere errore sperimentale con ERRORE SISTEMATICO (“GROSSOLANO”) che si può eliminare: disattenzione, reagente errato, virgola decimale posta nel punto sbagliato
Altre fonti di errore sperimentale CASUALE:
-temperatura dell’ambiente
-addestramento del personale
-purezza e freschezza dei reagenti
-efficienza e stato dell’apparecchiatura
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L’errore sperimentaleEs: determinazione
concentrazione di mercurio nel pesce
Conc Hg
(ppm)
Aliquota 1
0.24
Aliquota 2
0.26
Aliquota 3
0.25
Aliquota 4
0.24
Aliquota 5
0.26
Misura finale identificata da due parametri:
Localizzazione
Definisce “dove” sono localizzate le misure (es:
concentrazione)
Media delle n misure replicate
Dispersione
Definisce la variabilità delle
misure
Varianza o scarto tipo delle n misure
replicate
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n
yy
n
ii
1
Localizzazione
Media delle n misure replicate
ppmHg 25.05
26.024.025.026.024.0][ 2
Dispersione
11
2
2
n
yys
n
ii
Varianza delle n misure replicate
24
2222
10*1
15
)25.025.0()25.026.0(2)25.024.0(2
ppm
s
Scarto tipo delle n misure replicate
ppmss 01.010*1 42
11
2
2
n
yys
n
ii
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Le n misure eseguite realmente sul campione in esame rappresentano un campione statistico della
popolazione di N misure ottenibili con lo stesso metodo analitico sul medesimo campione
Valore medio più probabile
y
Scarto tipo
Il campione statistico
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Localizzazione e dispersione
Stessa dispersioneDiversa
localizzazione3
5
s
y
Diversa dispersioneStessa
localizzazione
3
25
s
y
3
25
s
y5.0
25
s
y
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Dal segnale alla concentrazione
Segnale Hg
(intensità)
Aliquota 1
35.20
Aliquota 2
35.40
Aliquota 3
35.30
Aliquota 4
35.20
Aliquota 5
35.40
Qualsiasi tecnica strumentale permette di misurare un “segnale”, cioè l’intensità di una proprietà
chimica o fisica della sostanza da identificare che sia in relazione con la quantità di sostanza presente nel
campione
Conc Hg
(ppm)
Aliquota 1
0.24
Aliquota 2
0.26
Aliquota 3
0.25
Aliquota 4
0.24
Aliquota 5
0.26
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10
20
30
40
50
60
0.1 0.2 0.3 0.4
Segnale
Conc
Preparazione Preparazione campioni campioni standard standard
(conc nota)(conc nota)
?
[C]=0.25
Modello di Modello di calibrazionecalibrazione
Dal segnale alla concentrazione: Dal segnale alla concentrazione: retta di calibrazioneretta di calibrazione
Previsione Previsione inversainversa
Misura Misura segnalesegnale
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Confronto tra una misura Confronto tra una misura sperimentale e un riferimentosperimentale e un riferimento
ns
yt 0
0
Distribuzione t-Student dipende dai “gradi di libertà” cioè dal numero di misure ripetute.
Media misure replicate
001
000
:
:
yH
yH ;1; ntabcalc tt
n
s
y
0 Valore di riferimento
Scarto tipo delle replicheNumero di repliche
Ipotesi H0 rifiutataIpotesi
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Confronto tra una misura Confronto tra una misura sperimentale e un riferimentosperimentale e un riferimento
Es: Valutare se il valore medio di 5 misure della concentrazione di Hg nel pesce (pari a 0.25 ppm) è significativamente maggiore di 0.2 ppm. Lo scarto tipo delle 5 misure è 0.01 ppm.
18.11
501.0
2.025.000
ns
yt
Confrontato con valore di riferimento tabulato per un livello di confidenza del 95%:
132.205.0;4 t
tabcalc tt 0.25 ppm è significativamente maggiore di 0.2 ppm
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Limite di legge
Confronto tra una misura Confronto tra una misura sperimentale e un riferimentosperimentale e un riferimento
Inferiore al limite di
legge
Superiore al limite di
legge
Casi dubbi: è fornita una probabilità di superamento del limite di legge
P <
50
%
P =
50
%
P >
50
%
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Utilizzo del dato analitico in ambito legale
Dato analitico prodotto da un laboratorio di analisi ACCREDITATO UNI CEI EN ISO/IEC 17025
(norma accreditamento laboratori di misura)
Valutazione presenza/assenz
a di una sostanza
1Metodo di analisi di tipo qualitativo
Valutazione di “quanta”
sostanza è presente
2Metodo di analisi
di tipo quantitativo
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Definisce le regole per la gestione del laboratorio (sez. 4) e per assicurare la competenza tecnica del laboratorio ad eseguire le prove (sez. 5). Nella sez. 5 sono dettate regole per:
Qualificare il personale addetto all’esecuzione delle prove;
Fare in modo che la strumentazione utilizzata sia riferibile a campioni primari;
Definire l’incertezza di misura del laboratorio;
Stabilire le regole per la gestione del campione in laboratorio, affinché esso non venga deteriorato o danneggiato;
Presentare i risultati secondo precise regole stabilite dalla norma
ISO/IEC 17025:2005
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La 17025 garantisce che i metodi applicati dal laboratorio in questione abbiano le prestazioni indicate e siano stabili nel
tempo
ISO/IEC 17025:2005
L’adeguamento del laboratorio alla norma è volontario.
È il laboratorio a decidere se richiedere l’accreditamento e quante e quali prove
accreditare.
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UN EN ISO 17025In base alla 17025, i metodi di analisi devono essere “validati”
La validazione è la conferma attraverso l’esame e l’apporto di evidenza oggettiva che i requisiti particolari per l’utilizzazione prevista siano soddisfatti [ISO 8402:1994]
La validazione di un metodo analitico è il processo con il quale è stabilito, attraverso opportuna evidenza sperimentale, che le prestazioni del metodo soddisfano i requisiti per l’utilizzazione prevista.
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5.4.5.2 Il laboratorio deve validare i metodi normati, i metodi sviluppati/progettati dal laboratorio, i metodi normati utilizzati al di fuori del proprio scopo e campo di applicazione prefissato, come pure estensioni e modifiche di metodi normati per confermare che i metodi siano adatti all’utilizzazione prevista. La validazione deve essere estesa in modo da soddisfare le esigenze di una data applicazione o di un campo di applicazione. Il laboratorio deve registrare i risultati ottenuti, le procedure utilizzate per la validazione, così pure una dichiarazione circa l’idoneità del metodo per l’utilizzo previsto.
(dalla UNI CEI EN ISO/IEC 17025)
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Il processo di validazione richiede quindi di
esplicitare le caratteristiche di prestazione
del metodo attraverso opportuni parametri.
Validazione dei metodi analitici
La validazione definisce i parametri di qualità del
metodo di analisi e quindi del dato da esso
prodotto
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La validazione di un metodo analitico serve
inoltre a garantire che, indipendentemente dal
tipo di cambiamenti che si possono verificare in
un dato laboratorio, o in più laboratori, le
prestazioni del metodo analitico rimangono
sostanzialmente le stesse. Materie prime:
Parti strumentali;
Tarature;
Operatori;
Campioni;
Tempo
Validazione dei metodi analitici
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Validazione dei metodi di analisi
Requisiti di qualità del dato analitico (ISO 17025):
Validazione secondaria (robustezza del metodo)
Valutazione della trasferibilità del metodo (System Suitability Test)
Controllo di qualità del metodo nelle analisi di routine (QC e QA) e Proficiency Test
Precisione, accuratezza, linearità, LOD e LOQ
Selettività e specificità, incertezza di misura, recupero
EURACHEM: The Fitness for Purpose of Analytical Methodshttp://www.eurachem.ul.pt/
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Più vasto è il campo di applicazione del metodo, più estesa deve essere la validazione.
Parametri di interesse Qualitativa QuantitativaImpurezzeAccuratezza √
Precisione √Linearità √Selettività e specificità √ √Limite di rivelazione √ √Limite di quantificazione √Robustezza √ √Recupero √
Validazione dei metodi analitici
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Campo di applicazione Campo di applicazione
E’ l’intervallo tra il più alto ed il più basso livello
dell’analita o della proprietà determinabili con
precisione ed accuratezza.
Il campo di applicazione definisce anche il tipo di
matrice in cui l’analita (o gli analiti) viene
determinato
Validazione dei metodi analitici
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Grado di accordo tra il risultato di una misura e il valore vero o di riferimento accettato del misurando
Accuratezza Accuratezza Validazione dei metodi analitici
Media della pop.
Risultato singolo
Valore di rif.
Bias
Metodo Laboratorio
Precisione
EsattezzaAccuratezza
Media della pop.
Risultato singolo
Valore di rif.
Bias
Metodo Laboratorio
Precisione
EsattezzaAccuratezza
Valore di riferimento:a. Certificato (risultati di organizzazioni nazionali o
internazionali)b. Di consenso, basato su lavoro sperimentale in
collaborazione (sotto la guida di organismi scientifici)c. Quantità misurata sperimentalmente (media di serie ampia
di misure)
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Grado di accordo tra il valore medio dei risultati
di una misura e il valore di riferimento del
misurando
L’esattezza è misurata attraverso il bias (errore
sistematico)
Media della pop.
Risultato singolo
Valore di rif.
Bias
Metodo Laboratorio
Precisione
EsattezzaAccuratezza
Media della pop.
Risultato singolo
Valore di rif.
Bias
Metodo Laboratorio
Precisione
EsattezzaAccuratezza
Esattezza (trueness)Esattezza (trueness)
Validazione dei metodi analitici
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L’esattezza viene verificata ad esempio
mediante:
Analisi di materiali di riferimento aventi
una composizione il più possibile simile
a quella dei campioni reali in esame;
Confronto con i risultati ottenuti
analizzando una serie di campioni reali con
il metodo in esame e con un metodo di
riferimento.
Esattezza (trueness)Esattezza (trueness)
Validazione dei metodi analitici
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0 5 100
5
10
Metodo B
Met
odo
A
0 5 10 150
5
10
15
Metodo B
Met
odo
A
0 5 100
5
10
Metodo B
Met
odo
A
Teorico Errore sistematico costante positivo
Errore sistematico proporzionale negativo
0 5 100
5
10
Metodo B
Met
odo
A
0 5 100
5
10
Metodo B
Met
odo
A
0 5 100
5
10
Metodo B
Met
odo
A
Errore sistematico costante positivo più errore sistematico proporzionale negativo
Deviazione dalla linearità Problemi di speciazione
EsattezzaEsattezzaValidazione dei metodi analitici
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Tre tipi di precisione: ripetibilità, precisione intermedia e riproducibilità. Normalmente, i principali fattori che influenzano la precisione sono:
differenze in temperatura e umidità ambientali
operatori con diversa manualità ed esperienza
strumentazioni con caratteristiche diverse
variazioni della qualità dei materiali (pH, composizione…)
strumentazioni e materiali di consumo di diversa età
Grado di accordo fra i risultati indipendenti ottenuti con
un procedimento di misura in condizioni specificate
Precisione Precisione Validazione dei metodi analitici
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RIPETIBILITA’
stesso laboratorio;
stesso operatore;
stessa apparecchiatura;
nessuna taratura tra le misure;
misure vicine nel tempo.
PRECISIONE INTERMEDIA
stesso laboratorio;
operatori diversi;
apparecchiature diverse;
taratura tra le misure;
misure in tempi differenti.RIPRODUCIBILITA’:
laboratori diversi;
operatori diversi;
apparecchiature diverse;
misure in tempi differenti.
Validazione dei metodi analitici
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Gli errori casuali influenzano la precisione, quelli sistematici l’esattezza
Né esattoné preciso
Non esattoma preciso
Esatto manon preciso
Esatto epreciso
Precisione ed esattezza
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Associata al risultato di una misura, caratterizza la dispersione dei valori che possono essere assegnati al misurando qualora siano state considerate tutte le sorgenti d’errore associabili a tutti gli stadi della procedura analitica.
L’incertezza di misura deve comprendere i contributi dovuti al campionamento ed ai pretrattamenti del campione (determinata con metodi bottom-up, top-down, NMKL…).
La stima dell’incertezza di misura è lo stadio più difficile dell’intera procedura di validazione.
Incertezza di misuraIncertezza di misura
Validazione dei metodi analitici
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Senza l’incertezza i risultati non possono essere confrontati né tra loro, né con valori di riferimento (specifiche o norme)
Incertezza di misuraIncertezza di misura
Validazione dei metodi analitici
UOM = 0,19 mg/kg ( = 0,05; = 3) Cmax = 1,99 mg/kg
Es: Verificare se la concentrazione di un analita è conforme al valore limite stabilito in una norma, VLA: 2,0 mg/kg
Risultato dell’analisi: Canalita = 1,80 mg/kg
Il materiale è conforme? La risposta dipende dalla UOM
UOM = 0,33 mg/kg ( = 0,05; = 3) Cmax = 2,13 mg/kg
CONFORME!
NON CONFORME?
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Perché il punto interrogativo?
Il secondo risultato indica che esiste una probabilità del 95% che la concentrazione dell’analita sia compresa nell’intervallo
C = 1,80 0,33 mg/kg (1-: 0,95; = 3)
Converrebbe diminuire l’UOM (come?) in modo da verificare se è possibile dimostrare, al livello di confidenza scelto, che l’intervallo di confidenza giace completamente al di sotto del VLA.
Dato che la concentrazione può essere maggiore del VLA, il test non è decisivo.
Incertezza di misuraIncertezza di misura
Validazione dei metodi analitici
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A causa della presenza di errori casuali, ogni serie di misure produrrà un set di misure più o meno
disperse.
Dopo eliminazione degli errori sistematici, l’operatore può definire un intervallo in cui poter assumere ragionevolmente che sia compreso il
valore vero.
Intervallo di confidenza (o fiducia) (CI), i cui limiti estremi sono detti limiti dell'intervallo di
confidenza. Livello di confidenza (P o 1-): probabilità che il valore atteso di un parametro stimato sia incluso
in un intervallo stimato del parametro stesso. È un numero tra 0 e 1, o in percento. La quantità
complementare () si chiama livello di significatività.
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Nel caso di una media di misure, l’intervallo di confidenza è definito come segue:
: media delle n misurazioni
s: scarto tipo delle misure
t: t–Student tabulato (2 code /2) in funzione del numero di gradi di libertà, = n-1, e del livello di confidenza prescelto
/2
n
styCI
,2
1:..
y
y
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Esempio: Quattro repliche della determinazione del potassio nelle ceneri di un campione di latte.
I risultati sono i seguenti (mg/100 g): 148; 145; 151; 152
Riportare correttamente il risultato (P = 95%).
Media e deviazione standard sono rispettivamente 149.0000 mg/100g e 3.16228 mg/100 g.
Il valore critico del t-Student è t0,95;3 = 3.18. Si ottiene:
Il risultato è: CK = 149,0 5,0 mg/100 g (P=0,95; = 3)!
02802.52
16228.318.3
n
st
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Il risultato deve essere arrotondato alla prima o seconda cifra significativa dell’incertezza. Es:
34.0967182736
0.2703660271
La prima (seconda) cifra significativa dell’incertezza corrisponde alla prima (seconda) cifra incerta della media.
= 34.100.27 ……
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Stabiliscono l’affidabilità delle misurazioni in presenza di interferenti.
Valutare la selettività implica l’analisi di campioni (standard o meno) fortificati con i possibili interferenti ed il confronto dei risultati relativi all’analita in presenza o meno degli interferenti.
Risultato: massima concentrazione di interferente accettabile per poter applicare il metodo.
Selettività e specificità Selettività e specificità
Validazione dei metodi analitici
Specificità: metodo che dà una sola rispostaSelettività: metodo che dà più risposte (metodo separativo)
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Sano valutati mediante esecuzione di calibrazioni specifiche implicanti l’uso di tecniche statistiche di regressione.
Range dinamico e range lineare Range dinamico e range lineare
Validazione dei metodi analitici
Range dinamico
Range lineare
Conc
Segnale
Attenzione:
Ogni tecnica di regressione si basa su condizioni specifiche che devono essere verificate al fine di evitare errori sistematici.
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La relazione di linearità tra segnale misurato e
concentrazione di analita è una caratteristica
che può esistere o meno nell’ambito del campo
di validità del metodo
Richiesti almeno 5 livelli di
concentrazione e 3-6
misure replicate per
definire il campo di misura
lineare
Validazione dei metodi analitici
10
20
30
40
50
60
0.1 0.2 0.3 0.4
Segnale
Conc
Linearità Linearità
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E’ la variazione della risposta di un dato strumento di misura diviso per la corrispondente variazione di concentrazione dell’analita
Se la relazione tra segnale e concentrazione è lineare, la sensibilità coincide con la pendenza della retta di taratura: y = a + b*XSensibilità = b
Se relazione non lineare: sensibilità varia con la
concentrazione
Validazione dei metodi analitici Sensibilità Sensibilità
10
20
30
40
50
60
0.1 0.2 0.3 0.4
Segnale
Conc
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Limite di Limite di
quantificazionequantificazione
Capacità di eseguire Capacità di eseguire
una misurazione una misurazione
quantitativaquantitativa
Capacità di affermare la Capacità di affermare la
presenza o l’assenza dell’ presenza o l’assenza dell’
analitaanalita
Limite di Limite di
rivelazione rivelazione
Validazione dei metodi analitici
Limiti di rivelazione e quantificazioneLimiti di rivelazione e quantificazione
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Limite di rivelazione
(LOD)
La più piccola concentrazione di analita che può essere
rivelata
La minore concentrazione di analita che può essere
quantificata
Limite di quantificazione
(LOQ)
Segnale del Bianco
Segnale del Campione
Distinguere tra segnale del bianco e dell’analita tenendo conto dell’errore sperimentale
Se si ottiene valore diverso da zero: Campione non contiene analita (errore
sperimentale) Campione contiene analita
Validazione dei metodi analitici Limiti di rivelazione e quantificazioneLimiti di rivelazione e quantificazione
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Falso POSITIVO (affermare che l’analita è presente quando è
assente)
Errore di I specie (errore )
Falso NEGATIVO (affermare che l’analita è assente quando è
presente)
Errore di II specie (errore )
Confronto del segnale del campione con la distribuzione del bianco
Validazione dei metodi analitici Limiti di rivelazione e quantificazioneLimiti di rivelazione e quantificazione
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yC = Segnale minimo per cui α= 5% e β= 50%
Si attribuisce il segnale Si attribuisce il segnale
del bianco all’analita del bianco all’analita
con un con un rischio del 5%rischio del 5%
Si attribuisce il segnale Si attribuisce il segnale
dell’analita al bianco dell’analita al bianco
con un con un rischio del 50%rischio del 50%
yyCC = y = yBB+ t s⋅+ t s⋅ BB
t = t-Student ad una coda; st = t-Student ad una coda; sBB = scarto tipo del bianco = scarto tipo del bianco
Validazione dei metodi analitici Limite criticoLimite critico
= 5% = 5%
bb LcLc
= 50% = 50%
By Cy
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yD = Segnale minimo per cui α= 5% e β= 5%
yD = Limite di rivelazione
Si attribuisce il segnale del Si attribuisce il segnale del
bianco all’analita con un bianco all’analita con un
rischio del 5%.rischio del 5%.
Si attribuisce il segnale Si attribuisce il segnale
dell’analita al bianco con dell’analita al bianco con
un rischio del 5%.un rischio del 5%.
yyDD = y = yBB+ 2 + 2 ** t⋅s t⋅sBB
Validazione dei metodi analitici Limite di rivelazioneLimite di rivelazione
bxay
Si assume lo stesso scarto tipo per bianco e campioneSi assume lo stesso scarto tipo per bianco e campione
bb LcLc
= 5% = 5% = 5% = 5%
ydydBy Cy Dy
Retta calibrazioneRetta calibrazione
LOD (conc)LOD (conc)
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Segnale minimo per il quale:
RSD% = 10%
bbq syy 10
Lo scarto tipo deve essere trascurabile rispetto al
segnaleDeterminazione quantitativa
Validazione dei metodi analitici Limite di quantificazione Limite di quantificazione
Conc.
RS
D%
10
LoQ Conc.
RS
D%
10
LoQ
bxay Retta calibrazioneRetta calibrazione
LOQ (conc)LOQ (conc)
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Altre definizioni
10/
3/
NS
NSLOD
LOQ
Rapporto
segnale / rumore
b
b
b
b
10
3LOD
LOQ
Scarto tipo del bianco
Pendenza curva calibrazione
bb
Validazione dei metodi analitici Limite di determinazione e quantificazioneLimite di determinazione e quantificazione
Corso di Alta Formazione in Legislazione Alimentare - Acqui Terme - 4 Giugno 2010
Permette di rilevare eventuali perdite di analita o contaminazioni del campione lungo l’intera procedura analitica. Si valuta analizzando campioni reali fortificati con aliquote note di analita.
C1: concentrazione analita determinata dopo l’aggiuntaC2: concentrazione analita determinata prima dell’aggiuntaC3: concentrazione aggiunta
Tanto più il recupero è diverso dal 100%, tanto più sono probabili problemi. D’altra parte un recupero vicino al 100% non indica necessariamente un risultato corretto.
1003C
2C1C%cuperoRe
Validazione dei metodi analitici Recupero Recupero
Corso di Alta Formazione in Legislazione Alimentare - Acqui Terme - 4 Giugno 2010
In base al manuale AOAC per il Peer Verified Methods program, il recupero atteso ad un certo livello di concentrazione di analita è dell’ordine sotto specificato:Analita% Concentrazione Recupero medio (%)
100 100 % 98-10210 10 % 98-1021 1 % 97-1030,1 0,1 % 95-1050,01 100 ppm 90-1070,001 10 ppm 80-1100,0001 1 ppm 80-1100,00001 100 ppb 80-1100,000001 10 ppb 60-1150,0000001 1 ppb 40-120
Validazione dei metodi analitici Recupero Recupero
Corso di Alta Formazione in Legislazione Alimentare - Acqui Terme - 4 Giugno 2010
Robustezza: valutata verificando l’effetto di piccole (deliberate) variazioni dei parametri che possono prevedibilmente influenzare i risultati della determinazione su precisione ed accuratezza.
Possibilmente, conviene ordinare le variabili in base alla loro influenza sulle prestazioni del metodo.
Conviene focalizzare l’attenzione sulle variabili più influenti (critiche).
Permette di definire procedure di controllo di qualità per mantenere sotto controllo le variabili critiche.
Validazione dei metodi analitici Robustezza – Validazione secondariaRobustezza – Validazione secondaria
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System Suitability Tests (SST)
I test di System Suitability sono concepiti per
verificare che un sistema analitico inteso nel suo
complesso (costituito da elettronica,
strumentazione, operazioni analitiche, campioni
ecc) sia adeguato per l’esecuzione della specifica
analisi sia prima che durante l’analisi stessa.
Validazione dei metodi analitici Qualifica dei sistemi analiticiQualifica dei sistemi analitici
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Nel caso di un sistema cromatografico
parametri quali i piatti teorici, fattori di
tailing, risoluzione e ripetibilità dei tempi di
ritenzione di uno o più analiti, sono utilizzati
per verificare l’adeguatezza all’analisi del
sistema stesso. Questi parametri sono
generalmente misurati durante l’analisi di un
campione appositamente costituito.
System Suitability Tests (SST)
Validazione dei metodi analitici Qualifica dei sistemi analiticiQualifica dei sistemi analitici
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Esercizi di Certificazione. Obiettivo: certificazione di una o più proprietà (ad es. analita) di un Materiale di Riferimento;
Esercizi di Standardizzazione. Obiettivo: studio delle prestazioni di un metodo (“test method”);
“Proficiency tests”. Obiettivo: valutazione delle prestazioni dei laboratori partecipanti;
Studi in Collaborazione. Un gruppo di laboratori cerca di migliorare le proprie prestazioni analitiche o di ottimizzare un metodo analitico.
Validazione dei metodi analitici Esercizi interlaboratorioEsercizi interlaboratorio
Corso di Alta Formazione in Legislazione Alimentare - Acqui Terme - 4 Giugno 2010
Obiettivo: valutazione delle prestazioni analitiche dei laboratori partecipanti
Parametri di Riferimento:a. Valore di Riferimento o Assegnatob. Unità di Deviazione
Valutazione di una prestazione singola
Valutazione di prestazioni combinate utilizzando punteggi compositi
Validazione dei metodi analitici
Proficiency tests (PTs)Proficiency tests (PTs)
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Valutazione laboratorio per prestazione singolaValutazione laboratorio per prestazione singola
Z-scores”(punteggi Z): Z = (XZ-scores”(punteggi Z): Z = (XLAB LAB – X– XRIFRIF) / ) /
SS
Dove:
XLAB = Risultato del Laboratorio
XRIF = Valore Assegnato di riferimento
S = Scarto tipo di riferimentoValutazione delle prestazioni:•|Z| ≤2: Soddisfacente•|Z| compreso tra 2 e 3:
Accettabile•|Z| >3: Insoddisfacente
Validazione dei metodi analitici Proficiency tests (PTs)Proficiency tests (PTs)
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x = valore laboratorioX = valore di riferimento
Validazione dei metodi analitici Proficiency tests (PTs)Proficiency tests (PTs)
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“La qualità è il risultato di un ambiente e di una cultura costruiti con molta attenzione”
PHILIP B. CROSBY
"Qualità significa fare le cose bene quando nessuno ti sta guardando"
La qualità…
HENRY FORD
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. . . e grazie a tutti per l’attenzione !
FINE