75° ANNIVERSARIO DELLA DIVISIONE ACQUI...75 ANNIVERSARIO DELLA DIVISIONE ACQUI Oggi 21 settembre si...

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75° ANNIVERSARIO DELLA DIVISIONE ACQUI Oggi 21 settembre si è svolta la manifestazione per commemorare la Divisione Acqui. Noi alunni delle classi di 3 H, assieme ai nostri compagni di 3 I, abbiamo potuto assistere a questa manifestazione, per la quale ci eravamo preparati nei giorni precedenti. Ci era stato detto dell’8 settembre ’43 e di come i nostri giovani soldati abbiano scelto di lottare e non arrendersi in nome della libertà e della Patria. Su 11.000 (tra soltati e ufficiali), molti morirono trucidati o uccisi in battaglia; chi ritornò conobbe la prigionia dei campi di concentramento, ma conservò il ricordo dei compagni morti. Questa mattina siamo partiti alle 9.30 e appena arrivati abbiamo trovato un clima molto accogliente e composto con tante persone che si preparavano. Ci siamo seduti su alcune sedie delle prime fila, riservate alla nostra scuola; oltre a noi c’era una classe dell’Istituto Tecnico Ferraris. La cerimonia è iniziata solo dopo 20 minuti, rispetto l’orario stabilito, perché il sottosegretario alla difesa, Raffaele Volpi, è arrivato in ritardo. Noi avevamo molto caldo, ma ci siamo anche chiesti come facevano i soldati lì presenti, con le divise pesanti, a sopportare quel sole! C’era un palco piuttosto grande su cui si sono sedute le autorità; ai piedi di questo palco c’erano i reduci, che per fortuna erano all’ombra !!! Durante l’attesa davanti a noi si sono posizionati piccoli gruppi di forze armate: dell’esercito, della marina, dell’aviazione, dei carabinieri, della finanza…. Poi hanno fatto il loro ingresso dei portabandiera che erano composti da persone anziane, ma anche da alcuni ragazzi, tra cui Giulia Mazzarella, una nostra compagna di classe. C’era anche una banda che ha suonato l’Inno d’Italia ed ha accompagnato alcuni momenti della cerimonia, con musiche, come “La canzone del Piave”, suonata quando hanno portato le corone d’alloro al monumento dei caduti. Anche noi abbiamo cantato l’Inno, per ben due volte. Sono poi iniziati i discorsi delle autorità: il Vicepresidente Claudio Toninel e il Presidente dell’Associazione Acqui Giuseppe Dal Piaz, il sindaco Federico Sboarina e il sottosegretario della difesa Raffaele Volpi. Hanno sottolineato il fatto che, in quei terribili giorni, giovani soldati si sacrificarono, pur essendo ragazzi poco più grandi di noi; ci hanno detto quanto sia importante per noi la memoria e che questi ricordi non vanno persi. Ci ha colpito questo ricordo: i Greci, vedendo il fumo a Cefalonia, dissero “E’ la Divisione Acqui, che sale in cielo”. Noi abbiamo pensato a tutte quelle persone, che forse sognavano di avere un futuro, ma hanno deciso di onorare la bandiera della loro PATRIA. Un altro momento, che ci è piaciuto, è stato quello in cui venivano detti i nomi e le età dei cinque superstiti presenti; questa parte ci è piaciuta molto perché è stato detto che loro erano presenti non perché animati da sentimenti di odio, rabbia o vendetta, ma da un desiderio di pace e fraternità. Alla fine della cerimonia alcuni di noi hanno accompagnato i reduci o i loro familiari a baciare la bandiera e alcuni di loro si sono commossi!!! La cerimonia è terminata con l’uscita di tutte le bandiere e dei partecipanti. Noi siamo allora andati a bere alla fontanella e abbiamo anche incontrato l’ex-preside delle BettelonI, Pietro Pasetto. Alcuni di noi se lo ricordavano dalle elementari!!! Ma il momento più significativo è stato l’incontro con i reduci: abbiamo conosciuto la signora Luigia Caleffi, che rivide il marito tornare, dopo molti anni. Lui era partito che aveva soli 19 anni ed era tornato che ne aveva quasi 26. Lei lo credeva morto, non avendo avuto più sue notizie; lui era stato preso prigioniero e aveva conosciuto vari campi di concentramento. Poi abbiamo conosciuto Gino Marchesin di 95 anni!, che ha scritto anche un libro “Io, schiavo di Hitler”; in copertina c’era la sua foto all’età di 14 anni; questo ci ha colpito molto perché noi ragazzi ci lamentiamo di andare a scuola e non pensiamo a chi da giovane era sul campo di battaglia a battersi per la propria patria: l’Italia.

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75° ANNIVERSARIO DELLA DIVISIONE ACQUI

Oggi 21 settembre si è svolta la manifestazione per commemorare la Divisione Acqui. Noi alunni delle classi

di 3 H, assieme ai nostri compagni di 3 I, abbiamo potuto assistere a questa manifestazione, per la quale ci

eravamo preparati nei giorni precedenti. Ci era stato detto dell’8 settembre ’43 e di come i nostri giovani

soldati abbiano scelto di lottare e non arrendersi in nome della libertà e della Patria. Su 11.000 (tra soltati e

ufficiali), molti morirono trucidati o uccisi in battaglia; chi ritornò conobbe la prigionia dei campi di

concentramento, ma conservò il ricordo dei compagni morti.

Questa mattina siamo partiti alle 9.30 e appena arrivati abbiamo trovato un clima molto accogliente e

composto con tante persone che si preparavano. Ci siamo seduti su alcune sedie delle prime fila, riservate

alla nostra scuola; oltre a noi c’era una classe dell’Istituto Tecnico Ferraris. La cerimonia è iniziata solo dopo

20 minuti, rispetto l’orario stabilito, perché il sottosegretario alla difesa, Raffaele Volpi, è arrivato in ritardo.

Noi avevamo molto caldo, ma ci siamo anche chiesti come facevano i soldati lì presenti, con le divise pesanti,

a sopportare quel sole!

C’era un palco piuttosto grande su cui si sono sedute le autorità; ai piedi di questo palco c’erano i reduci, che

per fortuna erano all’ombra !!! Durante l’attesa davanti a noi si sono posizionati piccoli gruppi di forze

armate: dell’esercito, della marina, dell’aviazione, dei carabinieri, della finanza…. Poi hanno fatto il loro

ingresso dei portabandiera che erano composti da persone anziane, ma anche da alcuni ragazzi, tra cui Giulia

Mazzarella, una nostra compagna di classe.

C’era anche una banda che ha suonato l’Inno d’Italia ed ha accompagnato alcuni momenti della cerimonia,

con musiche, come “La canzone del Piave”, suonata quando hanno portato le corone d’alloro al monumento

dei caduti. Anche noi abbiamo cantato l’Inno, per ben due volte.

Sono poi iniziati i discorsi delle autorità: il Vicepresidente Claudio Toninel e il Presidente dell’Associazione

Acqui Giuseppe Dal Piaz, il sindaco Federico Sboarina e il sottosegretario della difesa Raffaele Volpi. Hanno

sottolineato il fatto che, in quei terribili giorni, giovani soldati si sacrificarono, pur essendo ragazzi poco più

grandi di noi; ci hanno detto quanto sia importante per noi la memoria e che questi ricordi non vanno persi.

Ci ha colpito questo ricordo: i Greci, vedendo il fumo a Cefalonia, dissero “E’ la Divisione Acqui, che sale in

cielo”. Noi abbiamo pensato a tutte quelle persone, che forse sognavano di avere un futuro, ma hanno deciso

di onorare la bandiera della loro PATRIA.

Un altro momento, che ci è piaciuto, è stato quello in cui venivano detti i nomi e le età dei cinque superstiti

presenti; questa parte ci è piaciuta molto perché è stato detto che loro erano presenti non perché animati

da sentimenti di odio, rabbia o vendetta, ma da un desiderio di pace e fraternità. Alla fine della cerimonia

alcuni di noi hanno accompagnato i reduci o i loro familiari a baciare la bandiera e alcuni di loro si sono

commossi!!!

La cerimonia è terminata con l’uscita di tutte le bandiere e dei partecipanti. Noi siamo allora andati a bere

alla fontanella e abbiamo anche incontrato l’ex-preside delle BettelonI, Pietro Pasetto. Alcuni di noi se lo

ricordavano dalle elementari!!!

Ma il momento più significativo è stato l’incontro con i reduci: abbiamo conosciuto la signora Luigia Caleffi,

che rivide il marito tornare, dopo molti anni. Lui era partito che aveva soli 19 anni ed era tornato che ne aveva

quasi 26. Lei lo credeva morto, non avendo avuto più sue notizie; lui era stato preso prigioniero e aveva

conosciuto vari campi di concentramento.

Poi abbiamo conosciuto Gino Marchesin di 95 anni!, che ha scritto anche un libro “Io, schiavo di Hitler”; in

copertina c’era la sua foto all’età di 14 anni; questo ci ha colpito molto perché noi ragazzi ci lamentiamo di

andare a scuola e non pensiamo a chi da giovane era sul campo di battaglia a battersi per la propria patria:

l’Italia.

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Il signor Marchesin ci ha raccontato che lui si trovava a Corfù e che vide a poca distanza gli Stuka, aerei

tedeschi, che sparavano ai soldati italiani, che si difendevano solo con fucili e mitragliette. Poco dopo, lui

venne catturato e mandato in un campo di concentramento a Belgrado , dove fece lavori pesanti, ma veniva

a malapena nutrito : per colazione aveva solo acqua calda con qualche grammo di caffè; a pranzo mangiava

una ciotola di acqua calda e qualche pezzo di patate…ma alla sera la scelta era tra 10 grammi di margarina o

10 grammi di marmellata o una fetta di salame. Riuscì alla fine a tornare in Italia sbarcando a Bari….pesava

molti chili in meno…….a casa lo credevano ormai morto. Il signor Gino ha messo a confronto la sua epoca con

la nostra: ci ha detto che ai suoi tempi ci si accontentava di un piatto di fagioli ….ora si vuole sempre tutto e

di più…….ma il suo desiderio più grande è vivere altri 95 anni di pace e serenità!!!

E’ stato molto bello vedere i loro volti sorridenti e, nonostante l’età avanzata, i loro occhi erano pieni di vita

e di desiderio di commemorare quei giorni così terribili.

Siamo infine tornati a scuola accaldati, ma sicuramente un po’ più ricchi di prima.

CLASSE III H

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La signora Luigia Caleffi

Gino Marchesin e il suo libro