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CORRIERE DEL MEZZOGIORNO NAPOLI e CAMPANIA DOMENICA 4 NOVEMBRE 2007 ANNO X! - NUMERO 261 Domani diretta web su Corriere.it in collaborazione con Capodimonte Sorpresa, la cometa che non ha coda di LUIGI COLANGELI * La natura è bella anche per- ché ci offre spesso fantastici colpi di scena. È il 23 ottobre 2007: all'improvviso i telescopi che scrutano il cielo per svelare i segreti dell'Universo, della no- stra Via Lattea, del nostro Si- stema Solare, intercettano una luce inattesa. È la cometa Hol- mes che inaspettatamente si il- lumina, probabilmente per ef- fetto di un'esplosione nel nu- cleo di polvere e ghiaccio (il dia- metro del nucleo è stimato di circa 3 chilometri). Scoperta da Edwin Holmes nel 1892, la cometa che prende il nome dal suo scopritore non ama «farsi notare». * Direttore dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte

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CORRIERE DEL MEZZOGIORNONAPOLI e CAMPANIA

DOMENICA4 NOVEMBRE 2007ANNO X! - NUMERO 261

Domani diretta web su Corriere.it in collaborazione con Capodimonte

Sorpresa, la cometa che non ha codadi LUIGI COLANGELI *

La natura è bella anche per-ché ci offre spesso fantasticicolpi di scena. È il 23 ottobre2007: all'improvviso i telescopiche scrutano il cielo per svelarei segreti dell'Universo, della no-stra Via Lattea, del nostro Si-stema Solare, intercettano unaluce inattesa. È la cometa Hol-mes che inaspettatamente si il-lumina, probabilmente per ef-fetto di un'esplosione nel nu-cleo di polvere e ghiaccio (il dia-metro del nucleo è stimato dicirca 3 chilometri). Scopertada Edwin Holmes nel 1892, lacometa che prende il nome dalsuo scopritore non ama «farsinotare».

* Direttore dell'OsservatorioAstronomico di Capodimonte

DOMENICA 4 NOVEMBRE 2007CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

Domani alle 20 la diretta web su Corriere.it. In corso anche le operazioni della sonda spaziale «Rosetta»

Holmes, una cometasopra CapodìmonteL'Osservatorio seguirà l'inatteso fenomenoTra le sorelle comete era la cene-

rentola. Spenta, fioca, praticamen-te invisibile. Adesso, la pietra dighiaccio volante chiamata «17PHolmes» è diventata principessa.Con un nuovo vestito tutto luci ge-nerato da un'esplosione interna lacometa Holmes taglia veloce il fir-mamento dal 23 ottobre scorso. Èstata avvistata grazie al suo chiaro-re astrale dagli obiettivi dei telesco-pi di mezzo mondo. L'Osservato-rio di Capodimonte di Napoli, al-l'avanguardia nello studio delleparticelle di cometa per il progettointernazionale Stardust, si è guada-gnato un posto in prima fila per lospettacolo offerto dalla luccicanteHolmes. Spettacolo da condivide-re: attraverso le macchine dell'Os-servatorio ci sarà infatti la possibili-tà per tutti di rimirare in pieno il fe-nomeno opalescente. Via internet.L'appuntamento è fissato per le 20di domani con la diretta (fino alle22,30) sul sito web del Corriere del-la Sera, www.corriere.it.

Corpi celesti e scoperte. A SalitaMoiariello, sede dell'Osservatorio,bollono parecchie cose in pentola.La missione spaziale Rosetta, adesempio, è in cima alla lista dellepriorità. La sonda Rosetta è inviaggio sulle tracce della cometa67P/Churyumov-Gerasimenko,per studiarne il nucleo e la chioma.A bordo della sonda sono stati inte-grati, tra gli altri, tre strumentiscientifici sviluppati sotto la re-sponsabilità di scienziati italiani:Giada e Virtis sulla sonda, che han-no il compito di analizzare le polve-ri sottili, e l'Sd2 sul lander. In parti-colare Giada (Grain impaci analy-ser and dust accumulator) è la mac-china assemblata a Napoli presso ilLaboratorio di fisica cosmica e pla-netologia dell'Università Partheno-pe e dell'Inaf - Osservatorio Astro-nomico di Capodimonte. Un'av-ventura straordinaria alla qualepartecipa il team composto dal di-rettore dell'Osservatorio Luigi Co-langeli con Francesca Esposito,Elena Mazzotta Epifani, PasqualePalumbo, Alessandra Rotundi e fa sapere Alessandra Rotundi. La Puntano più in alto, alla conquistaAlessandro Aronica. richiesta alla Nasa per l'invio a Na- di Marte e Mercurio. L'ispezione

Lo speciale, romantico, feeling poli di altri elementi da analizzare dei due pianeti è l'ambizioso, pros-tra Napoli e le comete tocca l'apice partirà a breve. A dicembre, ricor- simo, obiettivo della struttura diret-con l'operazione Stardust (letteral- da la scienziata, verrà pubblicato ta da Colangeli — anche se si trattamente «polvere di stelle»). Parlia- un volume su Stardust, edito dalla di «prossimità» da tradurre nei dila-mo della missione giunta felicemen- rivista-vangelo del settore, «Meteo- tatissimi tempi aerospaziali, quindite a termine un anno fa, che ha reso ritic and Planetary Science». al via tra sei, sette anni,possibile la cattura del pulviscolo I cervelloni di Capodimonte non Partiamo dall'approccio col pia-dalia cometa Wild2, formato da si fermano alla polvere di stelle, neta rosso. È allo studio a Napoliparticelle che rappresentano i pri-mi elementi organici importati dal-la galassia dallo sbarco sulla Luna.I grani sono oggetto dello studioancora una volta del laboratoriocongiunto Parthenope/Inaf.

L'ensamble di tecnici italiani distanza sotto il Vesuvio, impegnatosu Stardust, è pronto ad affrontareil secondo step del lavoro di analisisui frammenti di Wild 2. «Squadrache vince non si cambia. Lo staffche a gennaio esaminerà nuovi ma-teriali è pienamente confermato»

un particolare strumento («Medu-sa») capace, detto alla buona, di mi-surare la polvere dell'atmosferamarziana. Un work in progress chesi ricollega alle ricerche per Exo-mars, la prima missione ammira-glia del Programma Aurora, pro-mosso dall'Agenzia spaziale euro-pea (Esa). Il piano prevede il rila-scio su Marte di un modulo e un ro-ver ossia un sistema mobile similead un robottino con le ruote. Tuttodev'essere pronto per il 2013/2014.

Le attività per questa missionevengono portate avanti dall'Inaf,in collaborazione con la Partheno-pe. Lo staff è composto dallo stes-so Colangeli (responsabile del pro-getto), con Pasquale Palumbo pro-fessore della Parthenope e respon-sabile tecnico delle operazioni«marziane». Francesca Esposito,studiosa in forze all'Osservatorio,si occupa invece degli aspetti ine-renti allo sviluppo dello strumentoin partnership con le aziende cam-pane del comparto aerospaziale, inparticolare la Novaetech, spin offdell'Inaf.

In agenda anche l'«esplorazio-ne» di Mercurio, il primo pianetadel sistema solare in ordine di di-stanza dal Sole e il più piccolo in di-mensioni.

Lo strumento su cui si sta lavo-rando, grazie al finanziamento del-l'Agenzia spaziale italiana, si chia-ma Simbiosys. Si tratta, in sostan-za, di una potente telecamera ingrado di effettuare riprese fino adalcuni metri di risoluzione spazialedal suolo di Mercurio. Un sofistica-tissimo occhio di linee, un «detecti-ve», in grado di scovare i dettaglidel semisconosciuto pianeta (re-sponsabili della messa a punto del-la macchina sono Pasquale Palum-bo con Gabriella Marra, borsistadell'Inaf e Michele Zusi, dottoran-do in ingegneria aerospaziale). Lamissione in cui rientra il progettoper Simbiosys è la Bepi-Colombo,task force tra 1' agenzia europea(Esa) e quella giapponese (Jaxa). Ilnome deriva dal nome «Meccanicodel cielo», l'italiano Giuseppe Co-lombo, famoso per le sue scopertenel campo spaziale, tra cui l'idea diuna zattera galattica creata riutiliz-zando i serbatoi di propellente la-sciati nello spazio dagli Space Shut-tle. Per «Bepi» partenza previstaper il 2012.

Alessandro Chetta

Sopra: la cometa Hale-Bopp.Nel riquadro: la sonda RosettaA sinistra: il telescopio Vststudiato a Capodimonte

TRA LE STELLE

ANALISI «STELLARI»

Gli esperti dellastruttura napoletanasono alle prese con glistudi sulla polveredella cometa Wild2

MARTE E MERCURIOPronti i piani di studioper le missioniExomars, sul pianetarosso, e Bepi-Colombosu Mercurio

Sorpresa senza «coda»Tant'è che l'ultima identificazione risale

al 1964. Ed ora eccola incrementare la lumi-nosità di circa 300 mila volte e apparire nel-la costellazione di Perseo mentre, nel suoorbitare periodico intorno al Sole (periododi circa 7 anni), si sta allontando da noi (l'ul-timo avvicinamento al Sole è avvenuto il 7maggio di quest'anno). Il dato buffo è cheosservandola a occhio nudo da un luogo bu-io o con un cannocchiale non ci appare co-me siamo abituati a vedere le comete: il ba-tuffolo luminoso della neonata chioma nonè accompagnato dalla tipica lunga coda.Ciò è dovuto alla prospettiva dalla Terrache ci consente di vedere oggi questa come-ta «in opposizione» rispetto al Sole; ossia laTerra è adesso circa tra il Sole e la cometastessa per cui l'osservazione di una even-tuale coda è a noi preclusa.

Le comete non sono nuove a fenomenieclatanti. Clamorosa fu la frammentazionedel nucleo della cometa Shoemaker-Levy 9che nel luglio 1994 si sbriciolò letteralmen-te in frammenti, almeno 21 dei quali osser-vabili e con diametro fino a 2 chilometri. Iframmenti furono attratti dal gigante Gio-ve e terminarono la loro corsa tuffandosinella atmosfera del pianeta, consentendo anoi uomini di assistere «in diretta» a unevento straordinario: la collisione di due og-getti del Sistema Solare.

Ma le comete sono abituate a riservaresorprese a chi le studia per svelarne l'origi-ne. Oggi si ritiene che le comete, per la lorostoria evolutiva, siano veri scrigni che con-servano almeno una parte della materia(gas e polvere) primordiale che diede origi-ne al nostro Sistema Solare circa 4,6 miliar-di di anni fa. È per questo che la sonda euro-pea «Rosetta» sta oggi viaggiando nello spa-zio interplanetario per raggiungere e stu-diare da vicino la cometa Churyumov-Gera-simenko. La sonda porta a bordo — tra glialtri — uno strumento, Giada, che analizze-rà proprio quelle sottili polveri che si diffon-deranno nella chioma quando la cometa siavvicinerà al Sole; uno strumento che i ri-cercatori dell'Osservatorio di Capodimon-te e dell'Università Parthenope di Napoli,guidando un consorzio internazionale, han-no ideato e realizzato in collaborazione conaziende specializzate, quali la Galileo Avio-nica di Firenze, grazie ai finanziamenti del-l'Agenzia Spaziale Italiana. E lo stesso Te-am di ricercatori ha ottenuto dalla Nasa dianalizzare presso i propri laboratori napole-tani preziosi frammenti della cometa Wild2, catturati dalla sua chioma e riportati aTerra grazie alla missione Stardust. Stia-mo esaminando attentamente questi cor-puscoli di dimensioni sub-millimetriche ele sorprese non mancano.

Luigi Colangeli

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