Corporeità e teorie razziali. antenor firmin contro l'antropologia etnocentrica

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Corporeità e teorie razziali: Anténor Firmin & la critica dell’antropologia etnocentrica M. SINSIN

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Corporeità e teorie razziali:Anténor Firmin & la critica

dell’antropologia etnocentricaM. SINSIN

15/04/2023 Mahougnon SINSIN, Corporeità e teorie razziali. A. Firmin contro l'antropologia etnocentrica

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ContenutiIntroduzione

I- Anténor Firmin e l’Antropologia Positiva

II- Corporeità, classificazione e gerarchizzazione delle razze nelle teorie razziali

III- Les conseguenze della classificazione e della gerarchizzazione razziale1- La pluralità della specie umana e poligenismo2- La disugualianza morale delle “razze”3- La disugualianza politica delle “razze”

IV- Anténor Firmin e la critica delle teorie razziali: 1- Critica della classificazione e della gerarchizzazione razziale2- Critica delle conseguenze delle teorie razziali3- A proposito del darwinismo: uguaglianza o disuguaglianza genetica dei gruppi umani ?4- Alcune prove storiche contro l’ideologia dell’inferiorità di alcuni gruppi umani: l’Egitto faraonico e l’India pre-ariana.

Conclusione

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1- Chi è Anténor Firmin?Haiti: 1850 – 1911. Nasce in una famiglia modesta.Fu: agente commerciale, insegnante, giurista, ispettore delle scuole,

fondateur di un giornale politico “Le Messager du Nord”, membro della Société d’anthropologie, ministro dell’economia, candidato alla presidenza di Haiti.

Oruno D. LARA scrive di lui: “Il est l’un des premiers à s’opposer aux élucubrations racistes qui s’épanouissent et circulent dans la seconde moitié du XIX° siècle en Europe occidentale et aux Etats-Unis. Haut et fort, il affirme ses certitudes sur l’égalité des hommes.”

2- Haiti & la lotta per la dignità umana-Tre rivoluzioni fondatrici della modernità: la rivoluzione americana

(1775-1789), la rivoluzione francese (1789-1799), la rivoluzione haitiana (1791-1804)

- La caratteristica della Rivoluzione haitiana

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Introduzione

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Anténor Firmin: un’opera fondamentale:-1885: De l’égalité des races humaines. Antropologie positive.-Una risposta critica al libro di Joseph Arthur, Comte de Gobineau: De

l’inégalité des races humaines (1853-1855). - Ma sopratutto una lettura critica delle teorie razziali del XIX° secolo-A. Firmin scrive a proposito di Gobineau: “Au lieu des larges espérances que

les progrès acquis nous autorisent à nourrir sur l’avenir, de Gobineau professe le découragement le plus sombre: il prévoit che l’humanité mourra d’épuisement par la promiscuité des groupes ethniques... N’est-ce pas là le signe d’un esprit malade?”, p. 394.

Altre opere di A. Firmin:

• Haïti au point de vue politique, administratif et économique: Paris, F. Pichon, 1891

• Diplomate et diplomatie: lettre ouverte à M. Solon Ménos, Cap-Haïtien, Imprimerie du Progrès, 1899

• M. Roosevelt, président des États-Unis et la République d'Haïti, Paris, F. Pichon et Durand-Auzias, 1905

• Lettres de Saint Thomas. Études sociologiques, historiques et littéraires, Paris, V. Girard & E. Brière, 1910

• L'effort dans le mal, Port-au-Prince, Imprimerie H. Chauvet, 1911

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1- Critica della concezione kantiana e hegeliana dell’antropologia

Kant: L’antrop. pragamtica o pratica = la parte empirica dell’etica. (La parte razionale = la morale).

Hegel: l’antrop. = studio delle qualità dello spirito nella sua copertura corporale.

La Critica di Firmin: (a) Una visione idealistica: “La définition de Kant a passé de

l’idéalisme transcendantal de Fichte à la philosophie de l’identité absolue de Schelling, pour aboutir à l’idéalisme absolu dont la Philosophie de l’esprit de Hegel est le couronnement”.

(b) Una disciplina autonoma: Kant e Hegel hanno ignorato le ricerche degli antropologi del loro tempo (Daubenton, Camper, Blumenbach = sistemazzione della disciplina)

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A. Firmin & l’antropologia positiva

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2- Critica dell’approccio degli antropologi naturalisti- I naturalisti: L’antrop. = storia naturale dell’uomo (Blumenbach) - La critica di Firmin: “La méthode imposée à l’histoire naturelle

quand il s’agit d’étudier les minéraux, les végétaux et les animaux inférieurs à l’homme, ne peut toujours s’adapter à l’étude complète de ce dernier venu de la création. Tandis que la conformation des êtres inférieurs tend à réaliser la vie végétative et animale, celle de l’homme tend invinciblement à la vie sociale...”

- L’antropologia positiva secondo Firmin: lo studio dell’uomo dal punto di vista fisico, intellettuale e morale, attraverso lo studio dei diversi gruppi della specie umana.  

- Implica: le scienze cosmologiche (geologia, fisica, chimia inorganica, geografia), le scienze biologiche (anatomia, chimia organica, fisiologia, botanica, paleontologia), le scienze sociali (storiografia, archeologia, linguistica, statistica, economia politica, demografia), le scienze filosofiche (estetica, giuriprudenza, teologia, etica, ecc.)

- L’opera di A. F: controversia/trattato di Antropologia Positiva

A. Firmin & l’antropologia positiva

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1- Carl von Linné e i tipi umani4 varietà: a- l’uomo bianco con occhi azzuri e capelli biondi

(Europa), b- l’uomo giallo con capelli neri e occhi bruni (Asia), c- l’uomo nero con capelli crespi (Africa); d- l’uomo bruno con capelli neri e lisci.

2- Samuel Morton e 4 specie umaneI bianchi, i gialli, i redskins (le Pelli-rosse), i neri. 3- Carl G. Carus : (secondo la variazione della luce:) I bianchi = figli della luce, del giorno. I neri = figli della notte I gialli = filgi del crepuscolo del mattino I rossi= figli del crepuscolo della sera. 4- Isidore Geoffroy Saint-Hilaire: (La mascella)4 gruppi: orthognathes (i caucasici, cioè europei),

eurignathes (i mongoli o asiatici), prognathes (gli etiopi, cioè africani), eurignathoprognathes (Hottentot)

Corporeità & Classificazione nelle teorie razziali

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5- Blumenbach5 razze: a- la razza caucasica, b- la razza mongolica, c- la razza

etiopica; d- la razza americana, e- la razza malesiana. 6- Omalius Halloy5 razze: la razza bianca, la razza gialla, la razza bruna, la razza

rossa, la razza nera. 7- Georges Cuvier3 razze: la bianca, la gialla e la nera8- James C. Prichard3 razze: la razza ariana (i bianchi), la razza semitica (i gialli), la

razza egiziana (i neri). 4- Bory de Saint-vincent: 2 grandi gruppi: i “Léiotriques” cioè uomini con capelli lisci ( 11 specie: la

Japhétique, l’Arabique, l’Hindou, la scythique, la Sinique, la Colombienne, l’Americaine, ecc.)

Gli “Ulotriques” cioè uomini con capelli crespi: 4 specie: “l’Ethiopienne, la Cafre, la Mélanienne, la Hottentote”.

Corporeità & Classificazione nelle teorie razziali

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Corporeità & Classificazione nelle teorie razziali

Il cranio come criterio de classificazione (Craniometria) La craniometria o frenologia: inventata da Franz Josef Gall.

Scoprire le facoltà affettive, intellettuali e morali dei tipi umani a partire dalla forma e del volume del cranio.

Blumenbach: classificazione delle razze sulla base della craniometria: . Il cranio della razza etiopica (nera): lungo, difformato sulla periferia, fronte prominente, con un’arcata dentaria prolungata. = prognathe. Il cranio del “Mongol”: piatto perché l’arcata dentaria è meno avanzato ma più larga. = eurignathe. Il cranio del caucasico: largo, diritto e regolare, fronte prominente ma l’arcata appena visibile. = orthognathe

Camper e la teoria dell’angolo facciale: La testa dell’africano e quella dell’asiatico = un angolo di 70°La testa dell’europeo = un angolo di 80° (e in alcuni casi 100°)Conclusione: “ la bellezza superiore dell’europeo rispetto agli

altri dipende da questa differenza di 10 gradi”.

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Anders Retzius e il diametro del cranio: il diametro longitudinal del cranio consente di classificare i tipi umani in due gruppi: i “dolichocéphales” e i “brachycéphales”.

P. Broca e la misura del cranio: suddivisione in 5 gruppi sulla base della misura del diametro del cranio: i “brachicéphales”, i “sous-brachicéphales”, i “mésaticéphales”, i “sous-dolichocéphales” e i “dolichocéphales” .

L’indice cefalico = DT x100/DL (la lunghezza del diametro trasversale x 100 /diametro longitudinale).

S. Georges Morton: Misura della capacità dei crani a partire dalla quantificazione dei loro volumi

Europei: 1534 ccMongoli: 1421 ccNeri d’Africa 1364 ccPeruviani: 1339Messicani: 1339.

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Barnard Davis: i volumi dei crani Antichi Brettons: 1524 ccSaxons: 1488 ccIrlandesi: 1472Lapons: 1440Cinesi: 1452Neri del Dahomey (attuale Benin): 1452. Australiani: 1295Broca: l’indice nasaleI N = largehezza del naso x 100/lunghezza del naso. Tre gruppi: i “Platyrrhiniens” (africani, australiani, neo-

caledoniani; tra 53 a 58 millimetri); i “Mésorrhiniens” (giaponesi, cinesi, peruviani, mongoli, ecc, tra 48 a 51 mil.), i “Leptorrhiniens” (europei. Tra 42 a 46).

Conclusione di Broca: “In tutte le razze umane, l’aumento dell’indice nasale è quasi sempre un carattere di inferiorità”.

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Paul Topinard: il peso del cervelloIl peso più alto = segno di superiorità razziale. Inglesi (Peacock): 1427 grammi Francesi (Purchappe): 1334Tedesti (Wagner): 1392Africani (Broca): 1238Hottentot (Wyman): 1417

Sandifort B. Hunt e il peso dei cervelliBianchi: 1424 grMeticci metà bianco metà nero: 1390Meticci con un ¼ di sangue bianco: 1319Meticci con 1/8 di bianco: 1308Meticci con un 1/16 di bianco: 1280.Neri puri: 1331.

Paolo Mantegazza e le cavità orbitali Distinzione gerarchica delle “razze” a partire dallo studio

comparato delle cavità orbitali.

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Conseguenze delle classificazioni

1- La dottrina della pluralità della specie umana e il poligenismo

Poligenismo: pluralità delle origini dei vari tipi umani.In america: Il poligenismo difeso per legittimare la schiavitù. In Europa: il poligenismo difeso per legittimare il principio di

superiorità razziale e per contestare l’influsso della religione sulla scienza.

Broca: le differenze fisiche sono la prova incontestabile della pluralità e dell’origine non unitaria delle “razze”.

Georges Pouchet: - Le differenze psicologiche, intelletuali e morali sono la prova di

una pluralità delle “razze”. Non esiste un’unità dello spirito umano.

- Una differenza psicologica tra le” razze”: la capacità di concepire Dio.

“A côté des peuples de l’Asie, de l’Europe et de l’Amérique, où les idées religieuses et la civilisation semblent s’être développées simultanément quoique dans des directions différentes, on trouve des peuples qui n’ont ni idées religieuses, ni dieux, ni religion. Trois vastes régions de la terre paraissent être restées jusqu’à notre époque franches de croyances religieuses: c’est l’Afrique centrale, l’Australie et les terres boréales”.

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Louis Figuier: il sistema circolatorio e il sistema dei nervi: segni di distinzione razziale

- i centri del sistema nervoso (cervello e midolo spinale) più voluminoso nei bianchi che nei neri. Le periferie del sistema nervoso sono più voluminose nei neri che nei bianchi.

- Il sistema arterioso più sviluppato che il sistema nervoso nei bianchi. Nei neri, è il contrario. Il sangue del nero è più viscoso e più oscuro di quello del bianco.

2- La disuguglianza delle razzeDe Gobineau: la disuguglianza genetica delle “razze”“L’idée d’une inégalité native, originelle, tranchée et permanente

entre les races est, dans le monde, une des opinions les plus anciennement répandues et adoptées”.

Clémence Royer: l’inferiorità del meticcioL’incrocio di una “razza superiore” (la bianca) con una “razza

inferiore” (gialla o nera) produce degli uomini strani e inferiori. Alexandre Dumas: ha una struttura anormale, una intelligenza feconda ma inferiore; è rimasto tutta la sua vita un “ vecchio bambino”; era un nero bianco nella sua arte, ma sul piano morale, era un nero.

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J. Louis de Quatrefages e la sua teoria del “metissage” (incrocio delle razze)

Il meticcio si avvicina al suo padre bianco per quanto riguarda le qualità intellettuali. L’energia intellettuale è più dominante nel padre bianco che nella madre nera. Es: Lislet Geoffroy (astronomo, geologo, e matematico): nero fisicamente ma bianco intellettualmente.

Georges Pouchet: La disuguaglianza morale delle “razze”“L’inégalité morale des races est désormais un fait acquis ainsi que

l’aprouvé M. Renan; sous le rapport moral (...), les unes diffèrent des

autresdans des limites infranchissables, qui font de chaque race, autant

d’entités distinctes.”

La disuguaglianza politica delle “razze”La dottrina della disuguaglianza delle razze serve per giustificare

laschiavitù e lo sfruttamento di un gruppo umano. L’esempio dei Romani: nessuna classificazione razziale eppure

“Capitisdeminutio Maxima”; “quasi secondum hominum genus”(Florus).

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J. Bossuet (vescovo e teologo): disuguglianza politica e leggitimità della schiavitù

“Les lois disent que l’esclave n’a point de tête, caput non habet, c’est-à-dire que ce n’est pas une personne dans l’Etat. Aucun bien, aucun droit ne peut s’attacher à lui (...) De condamner cet état (l’esclavage) ce serait non seulement condamner le droit des gens où la servitude est admise (...), mais ce serait condamner le Saint Esprit qui ordonne aux esclaves par la bouche de Saint Paul de demeurer en leur état, et n’oblige point les maitres à les affranchir (1Cor 7, 24; Ef. 6, 7)”

Clémence Royer: negazione dell’uguaglianza politica“Il faut réfléchir à deux fois avant de proclamer l’égalité politique

et civile chez un peuple composé d’une minorité d’Indo-européens et d’une majorité de Mongols ou de Nègres”.

Conseguenze delle classificazioni

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Anténor Firmin: Critica della classificazione gerarchica delle “razze”

A-Un’osservazione generale: -Nell’antichità: i popoli potenti e l’orgoglio nazionale: Gli egizi neiconfronti degli “asiatici” e degli “etiopi”. I greci nei confronti deipersi e dei macedoni. -La distinzione gerarchica delle razze: solo

nel 18° sec con la nascità dell’antropologia ethnologica. B- Delle classificazioni problematiche-Si contraddiscono-Impongono un ordine di valore laddove “la natura ha messo la piùcapricciosa irregolarità”. -Si fondano su principi arbitrari: uno stesso gruppo in diverse categorie

a seconda dei naturalisti. -Creazione di categorie inesistenti nella realtà: “razza ariana” (aryan =

nobile in sanscritto.); “razza indo-europea” (una falsa teoria linguistica e applicato a dei gruppi umani diversi”) Lindenschmidt: se esiste un tipo comune “ariano” o “indo-europeo tra occidentali e orientali, questo tipo non include gli Hindù, i Fadjeks, i Bokharioti, i Beloudchi, i Parsis, ecc.

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C- Sulla classificazione delle “razze” a partire dal colore-Il colore della pelle di un africano non è sempre o totalmente

nero.- Il colore della pelle di un europeo non è esattamente bianco- Quanto alla nozione di “pelle rossa”, una favola. D- A proposito delle classificazioni di Broca“L’éminent professeur, ce grand anthropologiste qui a usé

toute savie à mesurer des crânes et à disserter sur les types humains,

était,le plus souvent, dans la plus complète ignorance de ce dont ilparlait en maître.”E- L’assurdità della classificazione a partire dal sistema

nervoso/ circolatorio (Figuier)Nessuna dimostrazione scientifica della presunta distinzione

tra il sistema nervoso/circolatorio del bianco e quello del nero. Un semplice pregiudizio.

Anténor Firmin: Critica della classificazione gerarchica delle “razze”

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F- L’assurdità della classificazione razziale a partire dal criterio religioso

-L’astrazione: una caratteristica presente presso tutti i popoli. Una caratteristica dell’essere umano. Astrarre = andare oltre il tangibile per cogliere una realtà nascosta. Un’esperienza non solo conoscitiva ma anche spirituale.

-L’istinto religioso presente in ogni uomo; ogni popolo ha la propria religione e la propria spiritualità.

G- L’assurdità della classificazione razziale a partire dalla forma del cranio

Come la forma di un cranio può rendere conto delle capacità intellettuali di un uomo o tradurre l’intelligenza collettiva di un gruppo umano?

Anténor Firmin: Critica della classificazione gerarchica delle “razze”

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A- Contro la dottrina della pluralità della specie umana: la specie umana è unica nella diversità dei tipi umani (dottrina unitaria)

Dottrina unitaria # dottrina del poligenismoDottrina unitaria # dottrina del monogenismo: punto comune: unicità della

specieumana. Divergenza: non unicità di origine (coppia adamica)L’ipotesi di Firmin: “L’espèce humaine, unique par sa constitution

primitive, et suivant l’identité organique qui signale en elle un seul et même plan de

formation, est apparue sur les divers points de la terre avec des conditionsabsolument semblables, à un certain moment de l’évolution de la vie sur

notre planète. Mais elle a dȗ se differencier en peuples et races diverses dès que les phénomènes climatologiques (les glaciations) ont commencé à exercer une influence marquée sur les différents milieux (...) Quelles que soient pourtant les transformations que les groupes aient subies sous des influences diverses, ils gardent tous l’empreinte primordiale, constitutionnelle de l’espèce, avec cette identité de la conception humaine qui en est la traduction intellectuelle et morale (...) C’est la conviction intime, innée de cette unité qui rend l’homme sacré à l’homme ”. p. 75.

Anténor Firmin: Critica delle conseguenze della classificazione razziale

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Per Firmin, la dottrina unitaria è scientifica mentre il monogenismo è un “articolo di fede”, una credenza religiosa.

Oggi: il monogenismo assunto come teoria scientifica dominante. Confermato dall’analisi del nucleo mitocondriale. I DNA metocondrali dei diversi tipi umani discendono dalla sequenza mitocondriale di un unico antenato femminile chiamato l’Eva mitocondriale. (ha vissuto in Africa tra i 99.000 e 200.000 anni. Cf. L’albero filogenitico dell’umanità).

B- Sulla dottrina della disuguglianza morale e intellettuale delle “razze”: Un dogma. Nessun fondamento scientifico.

C- L’assurdità della teoria dell’inferiorità del meticcioCome determinare le qualità intellettuali etniche ereditate dal padre bianco/nero e della madre bianca/nera? E qual’è il principio scientifico che determina che le qualità intellettuali del padre bianco siano superiori a quelle della madre nera?

Anténor Firmin: Critica delle conseguenze della classificazione razziale

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D- Incompatibiltià del principio dell’uguaglianza ontologica con la dottrina della disuguaglianza politica. “ J’y insiste particulièrement; si dans la politique intérieure et internationale, on reconnait l’égalité de tous les hommes (...) aux mêmes charges comme aux mêmes dignités, il se conçoit peu qu’on érige, à côté de ces faits légaux, une théorie scientifique qui serait à l’antipode de la théorie juridique”. A. Firmin 3- Il darwinismo: uguaglianza o disuguaglianza genetica dei gruppi umani ?Clémence Royer: il darwinismo, una prova della disuguaglianza delle razze. L’uguaglianza è: “impossibile, dannosa e contro natura”. Nell’evoluzione naturale, le “razze superiori” hanno soppiantato le “razze inferiori” . Il “metissage”: pericoloso, porta alla decadenza delle razze superiori.

Critica di Firmin: l’adattamento all’ambiente di cui parla Darwin conferma al contrario l’ugualianza. Mostra che le differenze tra gli uomini sono dovute alle circonstanze del contesto e non ad una disuguaglianza originale, genitica.

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4- Alcune prove storiche contro l’ideologia dell’inferiorità di alcuni gruppi umani Un principio: l’inferiorità di un gruppo umano, per essere vera, dev’essere attestata nell’intero corso della storia universale. Una dimostrazione impossibile. La storia universale mostra: Gloria e decadenza dei diversi gruppi umani.

L’Egitto Faraonico: una civiltà negro-africana, una civiltà prodigiosa nelle scienze(matematica, astronomia, medecina, archittetura, ecc), nell’arte, nella filosofia, una civiltà che ha influenzato le prime civiltà europee in particolare la Grecia.

L’India Brahmanica: una civiltà luminosa, con grandi opere di arte, di architettura, di scienza, una civiltà che ha prodotto uomini di grande spessore spirituale e intellettuale come Sakia-Mouni (Budha), Kapila, l’inventore della scuola filosofica “Sankhya” ecc.

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Conclusione

Tous les hommes sont frères. Ce sont là des paroles d’or. On les rèpète sans cesse, depuis le jour où le Prophète de Nazareth, dans sa douceur évangélique, étendit sa main sur les grands et les petits dans une bénédiction commune. Celui qui, en son coeur, concevrait le moindre doute sur cette fraternité humaine qui est devenue une des croyances fondamentales des sociétés modernes, aurait honte de manifester tout haut l’obsession de sa conscience. Il craindrait, en s’inscrivant contre le principe de solidarité qui attache chaque homme à la destinée de tous les hommes, de froisser le sens moral de tous ceux qui l’entourent...

Les hommes sont partout doués des mêmes qualités et des mêmes défauts, sans distinction de couleur ni de forme anatomique. Les races sont égales; elles sont toutes capables de s’élever aux plus nobles vertus, au plus haut développement intellectuel, comme de tomber dans la plus grande dégénèration. La doctrine de l’égalité nous rappelle la plus belle pensée d’un grand génie: “tous les hommes sont l’homme”.