Copyleft

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La c rovesciata dentro un cerchio è il simbolo del copyleft. La c cerchiata è il simbolo del copyright. Copyleft L'espressione inglese copyleft (talvolta indicato in italiano con permesso d'autore [1] ) è un gioco di parole sul termine copyright nel quale la parola "right", che significa "diritto" (in senso legale), viene invertita con "left", che vuol dire "ceduto"; giocando sul secondo significato delle parole, si può notare come "right" (ovvero "destra") viene scambiata con "left" ("sinistra"). In particolare Copyleft individua un modello di gestione dei diritti d'autore basato su un sistema di licenze attraverso le quali l'autore (in quanto detentore originario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori dell'opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali. Nella versione pura e originaria del copyleft (cioè quella riferita all'ambito informatico) la condizione principale obbliga i fruitori dell'opera, nel caso vogliano distribuire l'opera modificata, a farlo sotto lo stesso regime giuridico (e generalmente sotto la stessa licenza). In questo modo, il regime di copyleft e tutto l'insieme di libertà da esso derivanti sono sempre garantiti [2] . L'espressione copyleft, in un senso non strettamente tecnico-giuridico, può anche indicare generalmente il movimento culturale che si è sviluppato sull'onda di questa nuova prassi in risposta all'irrigidirsi del modello tradizionale di copyright. Esempi di licenze copyleft per il software sono la GNU GPL e la GNU LGPL, per altri ambiti le licenze Creative Commons (più propriamente con la clausola share alike) oppure la stessa licenza GNU FDL usata per Wikipedia fino al 2009 (data del passaggio alla licenza Creative Commons). Storia Il concetto di copyleft nacque mentre Richard Stallman stava lavorando ad un interprete Lisp. La ditta Symbolics chiese di poter utilizzare l'interprete Lisp e Stallman accettò di fornire loro una versione di pubblico dominio della sua opera. Symbolics estese e migliorò l'interprete Lisp, ma quando Stallman volle accedere ai miglioramenti che Symbolics aveva apportato al suo interprete, Symbolics rifiutò. Così Stallman, nel 1984, iniziò a lavorare per sradicare questo tipo di comportamento, che chiamò "accaparramento del software" (in inglese "software hoarding"). Dal momento che Stallman riteneva improbabile, a breve termine, eliminare le norme in materia di copyright e le ingiustizie che esse permettevano di compiere, decise di lavorare all'interno dell'ambito delle leggi vigenti e creò una sua propria licenza, la GNU General Public License (GNU GPL), la prima licenza di tipo copyleft. Per la prima volta il detentore del copyright poteva, se lo desiderava, assicurare che il massimo numero di diritti si trasferisse in maniera perpetua agli utenti del programma, a prescindere da quali modifiche sarebbero successivamente state apportate da chiunque al programma originale. Questo trasferimento di diritti non si applica a chiunque, ma solo a chi ha ottenuto il programma. L'etichetta di licenza di tipo copyleft venne adottata successivamente. Copyleft zim://A/Copyleft.html 1 of 11 12/06/15 09:42

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  • La c rovesciatadentro un cerchio il simbolo delcopyleft.

    La c cerchiata ilsimbolo delcopyright.

    Copyleft

    L'espressione inglese copyleft (talvolta indicato in italiano con permessod'autore[1]) un gioco di parole sul termine copyright nel quale la parola"right", che significa "diritto" (in senso legale), viene invertita con "left", chevuol dire "ceduto"; giocando sul secondo significato delle parole, si pu notarecome "right" (ovvero "destra") viene scambiata con "left" ("sinistra").

    In particolare Copyleft individua un modello di gestione dei diritti d'autorebasato su un sistema di licenze attraverso le quali l'autore (in quanto detentoreoriginario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori dell'opera che essa pu essereutilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto dialcune condizioni essenziali. Nella versione pura e originaria del copyleft (cioquella riferita all'ambito informatico) la condizione principale obbliga i fruitoridell'opera, nel caso vogliano distribuire l'opera modificata, a farlo sotto lostesso regime giuridico (e generalmente sotto la stessa licenza). In questomodo, il regime di copyleft e tutto l'insieme di libert da esso derivanti sonosempre garantiti[2].

    L'espressione copyleft, in un senso non strettamente tecnico-giuridico, puanche indicare generalmente il movimento culturale che si sviluppatosull'onda di questa nuova prassi in risposta all'irrigidirsi del modellotradizionale di copyright.

    Esempi di licenze copyleft per il software sono la GNU GPL e la GNU LGPL, per altri ambiti lelicenze Creative Commons (pi propriamente con la clausola share alike) oppure la stessa licenzaGNU FDL usata per Wikipedia fino al 2009 (data del passaggio alla licenza Creative Commons).

    StoriaIl concetto di copyleft nacque mentre Richard Stallman stava lavorando ad un interprete Lisp. Laditta Symbolics chiese di poter utilizzare l'interprete Lisp e Stallman accett di fornire loro unaversione di pubblico dominio della sua opera. Symbolics estese e miglior l'interprete Lisp, maquando Stallman volle accedere ai miglioramenti che Symbolics aveva apportato al suo interprete,Symbolics rifiut. Cos Stallman, nel 1984, inizi a lavorare per sradicare questo tipo dicomportamento, che chiam "accaparramento del software" (in inglese "software hoarding").

    Dal momento che Stallman riteneva improbabile, a breve termine, eliminare le norme in materia dicopyright e le ingiustizie che esse permettevano di compiere, decise di lavorare all'internodell'ambito delle leggi vigenti e cre una sua propria licenza, la GNU General Public License (GNUGPL), la prima licenza di tipo copyleft. Per la prima volta il detentore del copyright poteva, se lodesiderava, assicurare che il massimo numero di diritti si trasferisse in maniera perpetua agli utentidel programma, a prescindere da quali modifiche sarebbero successivamente state apportate dachiunque al programma originale. Questo trasferimento di diritti non si applica a chiunque, ma solo achi ha ottenuto il programma. L'etichetta di licenza di tipo copyleft venne adottata successivamente.

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  • Come si applica il copyleftIl copyleft altro non che una modalit di esercizio del diritto d'autore che sfrutta i principi di basedel diritto d'autore non per controllare la circolazione dell'opera bens per stabilire un modellovirtuoso di circolazione dell'opera, che si contrappone al modello detto proprietario. Il copyleft nonpotrebbe dunque esistere al di fuori del complesso delle norme sul diritto d'autore[3].

    Una licenza basata sui principi del copyleft trasferisce a chiunque possegga una copia dell'operaalcuni dei diritti propri dell'autore. Inoltre consente la redistribuzione dell'opera stessa solo se talidiritti vengono trasferiti assieme ad essa. Fondamentalmente, questi diritti sono le quattro "libertfondamentali"[4] indicate da Stallman:

    Libert 0Libert di eseguire il programma per qualsiasi scopo.

    1.

    Libert 1Libert di studiare il programma e modificarlo[5].

    2.

    Libert 2Libert di ridistribuire copie del programma in modo da aiutare il prossimo.

    3.

    Libert 3Libert di migliorare il programma e di distribuirne pubblicamente i miglioramenti, inmodo tale che tutta la comunit ne tragga beneficio[5].

    4.

    Un programma software libero se la licenza consente tutte queste libert. La redistribuzione dellecopie, con o senza modifiche, pu avvenire gratis o a pagamento. Essere liberi di fare queste cosesignifica (tra l'altro) che non bisogna chiedere o pagare nessun permesso.

    Le licenze copyleft includono normalmente condizioni aggiuntive intese ad eliminare possibiliimpedimenti per l'uso libero, la distribuzione e la modifica delle copie, come:

    assicurarsi che la licenza copyleft non possa essere revocata;assicurarsi che il lavoro e le sue versioni derivate siano distribuite in una forma che ne facilitile modifiche (per esempio nel caso del software questo equivale a richiedere la distribuzionedel codice sorgente e che la compilazione di questi possa avvenire senza impedimenti di sorta,quindi chiedendo la distribuzione anche di tutti gli script ed i comandi utilizzati per taleoperazione);assicurarsi che il lavoro modificato sia accompagnato da una descrizione per identificare tuttele modifiche apportate all'opera originaria mediante manuali utente, descrizioni, ecc.

    Pi comunemente, queste licenze copyleft, per avere qualche tipo di efficacia, hanno bisogno diusare in modo creativo le regole e le leggi che disciplinano le propriet intellettuali, per esempioquando si tratta della legge sul copyright (che il caso principale) tutte le persone che in qualchemodo hanno contribuito al lavoro protetto dal copyleft devono divenire co-detentori del copyright diquel lavoro ed allo stesso tempo rinunciare ad alcuni dei diritti garantiti dal copyright, per esempiorinunciare al diritto di essere l'unico distributore delle copie di tale lavoro. Va inoltre evidenziato che,nel diritto d'autore italiano, l'assenza di una firma per accettazione da parte dell'utente pu creareproblemi di validit giuridica, analogamente a quanto accade per altri modelli di gestione "aperta"del diritto d'autore come Creative Commons e a quanto accade per le licenze proprietarie.

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  • Le prime nove righe del codicesorgente di Tiny BASIC per ilprocessore Intel 8080 scritto daLi-Chen Wang, professoreall'universit di Palo Alto (1976).

    La licenza non deve essere altro che un metodo per raggiungere gli scopi del copyleft; la licenzadipende dalle leggi che governano le propriet intellettuali e poich queste leggi possono esseredifferenti in diversi paesi, allora la licenza pu essere differente a seconda del paese in cui applicatain modo da adattarsi al meglio alle leggi locali. Per esempio in alcuni stati pu essere accettabile lavendita di software senza garanzia (come indicato negli articoli 11 e 12 della licenza GNU GPLversione 2.0), mentre in altri, come in molti stati europei, non possibile non fornire nessunagaranzia su un prodotto venduto, per queste ragioni l'estensione di queste garanzie sono descritte inmolte licenze di copyleft europee (vedere la licenza CeCILL, una licenza che permette l'uso dellaGNU GPL art. 5.3.4 della licenza CeCILL in combinazione con una garanzia limitata art. 9).

    EtimologiaIl termine copyleft, secondo alcune fonti, venuto da unmessaggio contenuto nel Palo Alto Tiny BASIC, unaversione libera del linguaggio BASIC scritta da Li-ChenWang alla fine degli anni settanta e derivata dal Tiny BASIC.Il listato dei programmi conteneva le frasi "@COPYLEFT" e"ALL WRONGS RESERVED" (TUTTI I TORTIRISERVATI), giochi di parole su "copyright" e "all rightsreserved" (tutti i diritti riservati), frase comunemente usatanelle dichiarazioni di copyright.

    Richard Stallman afferma che la parola viene da DonHopkins, che definisce come una persona moltoimmaginifica, il quale gli mand una lettera nel 1984 o 1985,nella quale era scritto: "Copyleft all rights reversed."(Copyleft tutti i diritti rovesciati.[6])

    Inoltre left il participio passato del verbo to leave, che significa "lasciare", "abbandonare": in questomodo vi un ulteriore gioco di parole sul rilasciare i diritti invece che riservar(seli), benchStallman rigetti questa interpretazione.

    Alcuni leggono nella parola left un riferimento agli ambienti culturali che tradizionalmente si battonocontro i diritti di autore - cio a quelli di sinistra - in avversione a quelli che tradizionalmente ne sonoi difensori - quelli di destra. A sostenere questa interpretazione ha contribuito l'attivismo politico diStallman.

    All'inizio degli anni settanta stato usato nei Principia Discordia il termine kopyleft con la notazione"All Rites Reversed", la cui pronuncia assomiglia a "All Rights Reserved"; il significato letterale Tutti i riti rovesciati, ma ha un suono simile alla frase Tutti i diritti riservati (con l'eccezione direversed, che pure un anagramma di reserved. Pu essere stata questa la fonte di ispirazione diHopkins o di altri).

    Ci sono problemi nel dare una definizione al termine "copyleft" per la controversia che locaratterizza. Il termine, creato come un'affascinante contro-parte del termine "copyright",originariamente un sostantivo, indica il tipo di licenza pubblicata sotto la GNU General PublicLicense ideata da Richard Stallman come parte del lavoro della Free Software Foundation. Quindi "iltuo programma coperto da copyleft" quasi sempre considerato come un programma pubblicato

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  • sotto licenza GPL. Quando viene usato come verbo in inglese, ma intraducibile in italiano, comenella frase "he copylefted his most recent version", pi difficile trovare una definizione adatta inquanto pu riferirsi ad una qualsiasi delle molte licenze simili, collegandosi cos all'idea presentenell'immaginario collettivo del "diritto di copia". Si faccia riferimento alla prossima sezione perulteriori dettagli in merito.

    Tipi di copyleft e relazioni con le altre licenzeSoftware Open Source pubblicato sotto licenza copyleft e nonIl copyleft una delle caratteristiche chiave che distinguono vari tipi di licenze di software Opensource. Alla fine il copyleft divenuto l'argomento chiave nella battaglia ideologica tra il movimentoOpen source e il movimento per il software libero: il copyleft l'abbreviazione di un meccanismolegale che assicura che i prodotti derivati da un lavoro coperto da licenza rimangano liberi (cosa chenon obbligatoria in un approccio "open source"). Se il concessionario di un lavoro coperto dacopyleft distribuisce dei lavori derivati che non sono coperti dalla stessa (o in alcuni casi da unasimile) licenza copyleft, allora dovr affrontare delle conseguenze legali: per molti lavori in copyleftquesto perlomeno implica che alcune condizioni della licenza cessino, lasciando il (precedente)concessionario senza il permesso di copiare e/o distribuire e/o mostrare pubblicamente e/o preparareprodotti derivati dal software, etc.

    Molte licenze software open source, come quelle usate dai sistemi operativi BSD, l'X WindowSystem e il web server Apache, non sono licenze copyleft in quanto non richiedono di distribuire leopere derivate con la stessa licenza. Esiste un dibattito in corso su quale classe di licenze fornisce unpi ampio grado di libert. Questo dibattito incardinato su questioni complesse quali la definizionedi libert e su quali libert siano pi importanti. Viene talvolta sostenuto che le licenze copylefttentano di massimizzare la libert di tutti i potenziali riceventi futuri (libert dalla creazione disoftware proprietario), mentre le licenze di software libero non-copyleft massimizzano la libert delricevente iniziale (libert di creare software proprietario). Da un punto di vista simile, la libert delricevente (che limitata dal copyleft) pu essere distinta dalla libert del software stesso (che assicurata dal copyleft).

    Copyleft forte e deboleIl copyleft su un programma considerato pi o meno forte a seconda del modo in cui si propaganelle opere derivate. Con "copyleft debole" ci si riferisce alle licenze per cui non tutte le operederivate ereditano la licenza copyleft, spesso a seconda del modo in cui sono derivate.

    Queste sono generalmente utilizzate per la creazioni di librerie software, per permettere ad altrosoftware di linkarle e di essere redistribuito, senza la necessit di essere distribuito con la stessalicenza copyleft. Solo le modifiche al software sotto copyleft debole stesso devono esserenecessariamente ridistribuite, non quelle del software che lo linka. Questo permette a programmisotto qualunque licenza di essere compilati e linkati a librerie sotto copyleft come la glibc (unalibreria standard usata da molti programmi) ed essere ridistribuiti senza bisogno di adottarne lalicenza.

    Un esempio di licenze software libere che usano il copyleft forte sono la GNU General PublicLicense e Arphic Public License. Alcune licenze libere che usano il copyleft debole sono la GNULesser General Public License (LGPL) e la Mozilla Public License. Esempio di licenze libere non

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  • copyleft sono la licenza BSD, la licenza MIT e la licenza Apache.

    Copyleft completo e parzialeCopyleft "completo" e "parziale" fanno riferimento ad un altro aspetto: il copyleft completo si haquando tutte le parti di un lavoro (eccetto la licenza stessa) possono essere modificate da autorisuccessivi. Il copyleft parziale implica che alcune parti della creazione siano esenti dalla modificaillimitata, o in altro modo non completamente soggette a tutti i principi del copylefting, ad es., nellecreazioni artistiche il copyleft completo talvolta non possibile o desiderabile (si veda sotto).

    Share alikeMolte licenze share alike (condividi allo stesso modo) sono licenze copyleft parziali (o noncomplete). La share alike, tuttavia, implica che qualsiasi libert garantita in relazione al lavorooriginale (o le sue copie) rimanga immutata in qualsiasi lavoro derivato: ci implica ulteriormenteche ciascuna licenza copyleft completa automaticamente una licenza share alike (ma non ilcontrario!). Invece di usare il motto del copyright "tutti i diritti sono riservati", o quello del copyleftcompleto "tutti i diritti sono rovesciati", le licenze share alike utilizzano piuttosto l'affermazione"alcuni diritti sono riservati". Alcune permutazioni della licenza Creative Commons sono un esempiodi una licenza share alike.

    L'ideologiaPer approfondire, vedi m:Free knowledge based on Creative Commons licenses/it.

    Per molte persone, il copyleft una tecnica che usa il copyright come mezzo per sovvertire lerestrizioni, tradizionalmente imposte con il copyright, allo sviluppo e alla diffusione dellaconoscenza. Secondo questo approccio, il copyleft in primo luogo uno strumento di un'operazionesu vasta scala che ha come obiettivo quello di eliminare permanentemente tali restrizioni.

    Nonostante "copyleft" non sia un termine legale, visto dai sostenitori come uno strumento giuridicoall'interno del dibattito politico e ideologico sulle opere d'ingegno. Alcuni vedono il copyleft comeun primo passo per liberarsi da ogni tipo di legge sul copyright. Il software nel pubblico dominio,senza una protezione come il copyleft, vulnerabile. Gli sviluppatori non avrebbero restrizioni alladiffusione e vendita di forme binarie prive di documentazione e del codice sorgente. Se le leggi sulcopyright fossero abolite in toto, non ci sarebbe modo di far valere una licenza copyleft, ma nediminuirebbe anche la necessit (eccetto per quanto riguarda il software hoarding).

    Il copyleft "virale"?Viene talvolta utilizzata per le licenze copyleft la locuzione licenze virali di copyright, spesso dacoloro che sentono di riceverne un danno, poich ogni lavoro derivato da uno copyleft deve utilizzarela stessa licenza. In particolare i lavori copyleft non possono essere incorporati legalmente in altriche non vengono distribuiti senza sorgente, come la maggior parte dei prodotti commerciali, senza ilpermesso specifico degli autori; di conseguenza il loro utilizzo nellindustria pesantemente limitatoal solo uso interno. Esiste per un paradosso evidenziato dai sostenitori del BSD[7][8][9] secondo cuiun lavoro o un codice concesso su licenza BSD non-copyleft viene assorbito in un lavoro o codiceGPL copyleft senza per che il lavoro originale ne possa beneficiare mentre allo stesso tempo

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  • quest'ultima viene definita come la pi libera delle licenze.

    Il termine virale implica una propagazione paragonabile a quella del virus biologico attraverso unintero organo di cellule simili o corpi di specie simili. Nel contesto di contratti o licenze con valorelegale, virale si riferisce a qualsiasi cosa che si diffonda automaticamente "attaccandosi" aqualcosaltro, indipendentemente dal fatto che ci costituisca valore aggiunto al prodotto o meno.

    I difensori del copyleft sostengono che estendere esageratamente lanalogia tra licenze copyleft e ivirus per computer inappropriato, poich i virus informatici in genere infettano i computer senzache lutente ne sia consapevole e cercano di infliggere danni, mentre gli autori di software derivatosono consapevoli della licenza copyleft del lavoro originale e gli utenti del lavoro derivatopotrebbero beneficiarne. Molti evitano il termine virale a causa delle sue connotazioni negative.

    Quando Microsoft e altre societ parlano della licenza GPL come licenza "virale", esse potrebberoriferirsi allidea che ogni volta che un nuovo prodotto viene pubblicato sotto tale licenza esso riceveuna risposta positiva dal pubblico; questo feedback spinge gli autori a pubblicare il proprio softwaresotto questa licenza, con il risultato di una crescita - per lappunto - "virale".

    Uno dei vantaggi pi frequentemente citati della licenza GPL la possibilit di riutilizzare codicescritto da altri per risolvere un problema invece di essere costretti a "reinventare la ruota" e a dovernescrivere uno nuovo da zero (il che pu anche portare ad algoritmi migliori, ma sicuramente pidispendioso in termini di tempo).

    Alcuni oppositori del copyleft sostengono che anche una sola riga di codice in copyleft in unprodotto di milioni di righe sufficiente a rendere l'intero prodotto copyleft.

    Questa affermazione scorretta perch:

    Una sola riga di codice in quanto tale difficilmente pu essere considerato un lavoro protettoda copyright. (Se ogni singola parola di ogni singolo testo protetto da copyright fosse essostesso protetto da copyright, cosa sarebbe possibile scrivere senza violare milioni di copyrightin una volta sola?)Anche se il codice in copyleft costituisse una parte sostanziale del prodotto in copyright,questo non sufficiente a cambiare in automatico la licenza del prodotto. Sostanzialmente, illegale riprodurre un prodotto in copyright derivato da un prodotto in copyleft, a meno che chipossiede il copyright non decida di usare una licenza compatibile (non necessariamentecopyleft).

    Alcune licenze copyleft diffusamente utilizzate come la GPL specificano che programmi in copyleftpossono interagire con programmi non in copyleft finch la comunicazione rimane a livellirelativamente semplici, come ad esempio eseguire il programma in copyright con parametri. Quindi,anche se si mette un modulo copyleft in licenza GPL in un programma non copyleft, lacomunicazione tra essi dovrebbe essere legale finch sufficientemente limitata.

    Il copyleft applicato in un contesto diverso da quello dellelicenze per il softwareArte documenti

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  • Il copyleft ha ispirato anche le arti (in particolar modo laddove le nozioni tradizionali di proprietintellettuale hanno dimostrato di danneggiare la creativit e/o la collaborazione creativa e/o unadistribuzione semplice di quanto realizzato) con movimenti come la Libre Society e l'emergere dicase discografiche open-source. Per esempio, la Free Art license una licenza copyleft che puessere applicata a qualsiasi lavoro artistico.

    Le licenze copyleft per materiale diverso dal software includono le licenze share alike CreativeCommons e la GNU Free Documentation License (la licenza GNU per i contenuti liberi, abbreviatain GNU FDL, GFDL, o FDL). La GFDL pu essere utilizzata per applicare il concetto di copyleft alavori che non hanno un codice sorgente distinguibile, mentre il requisito della GPL di pubblicare ilcodice sorgente senza senso quando il codice sorgente indistinguibile dal codice compilato o dalcodice oggetto o dal codice eseguibile o codice binario. La GFDL effettua una distinzione tra una"copia trasparente" e una "copia opaca", usando una definizione differente rispetto alla differenzadella GPL tra "codice sorgente" e "codice oggetto".

    Si noti che la nozione di copyleft, per avere senso, richiede che sia possibile effettuare in qualchemodo una copia gratuita e libera da particolari vincoli (ad esempio come avviene per i file di uncomputer o per le fotocopie), ossia per metterla in un altro modo, che chiunque possa daresenza "perdere" quello che sta ridistribuendo (allo stesso modo della conoscenza): per esempio molto difficile mettere in pratica il concetto di copyleft per quelle arti che sono caratterizzate dallaproduzione di oggetti unici, che non possono essere copiati cos come sono men che mai se ci siapaura di danneggiare l'originale nel procedimento.

    Questo e altri esempi possono indicare che il copyleft non la pietra filosofale definitiva chepotrebbe risolvere tutti i problemi relativi alla propriet intellettuale una volta per tutte: specialmentein campo artistico, che ha anche una tradizione di creazione come processo solitario (insieme a, maabbastanza separato da, una tradizione di cooperazione creativa), un processo di creazione "direttodalla comunit" non desiderato in tutti i casi.

    Le licenze copyleft per l'arte tengono conto di tali limitazioni, quindi differiscono dalle licenzecopyleft per il software, ad esempio facendo una distinzione tra il lavoro iniziale e le copie (in questocaso gli obblighi di copyleft sono applicabili soltanto alle copie) e/o passando sopra alle nozioni chesono meno facili da mettere in pratica in modo oggettivo (diventando pi simili a dichiarazionid'intenti), ad esempio stipulando un copyleft che sia soggetto a rispetto nel mondo deiprogrammatori la realizzazione del copyleft stesso il massimo rispetto che si possa ottenere. In altreparole: in arte il copyleft deve tener conto di nozioni pi ampie riguardanti i diritti degli autori, chesono spesso pi complessi (e differiscono maggiormente tra diverse nazioni) che la mera legge sulcopyright.

    Allo stesso modo delle licenze Creative Commons di tipo share alike, la GNU Free DocumentationLicense permette agli autori di applicare delle limitazioni a certe sezioni del loro lavoro, sollevandoda alcune parti della loro creazione gli obblighi connessi al meccanismo del copyleft. Nel caso dellaGFDL queste limitazioni includono l'uso di sezioni "invarianti", che non possono essere modificateda futuri editori.

    Questo tipo di licenze di copyleft parziale possono essere usate anche al di fuori del contestoartistico: per la GFDL questo era addirittura previsto nelle intenzioni iniziali, in quanto era statacreata come un dispositivo per supportare la documentazione del software (copyleft).

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  • Molti artisti pongono il loro lavoro sotto licenza copyleft nell'intenzione di venir riconosciuti comeautori dell'opera originale. Ci sono per problemi di cui essere coscienti: ad esempio il loro lavoropotrebbe venire usato in un modo che va contro il loro volere, come un'opera derivata cherappresenta principi morali opposti ai loro. Chiaramente, in certi casi, essere associati a lavoricontroversi dal punto di vista ideologico (morale, politico, religioso o altro) potrebbe non esserequello che ci si prefigurava nel momento di pubblicare una creazione sotto licenza copyleft. Siconsideri, dall'opposto punto di vista, che in linea di principio non esiste alcuna garanzia che ci sia ilriconoscimento della paternit dell'opera originale in questi casi in cui sarebbe desiderabile perl'artista.

    BrevettiIdee simili al copyleft vengono sempre pi spesso suggerite per i brevetti (passando quindi ad uncorpus relativo alla legge sui brevetti invece che alla legge sul copyright), cos come dei pool dibrevetti aperti che consentano l'utilizzo dei brevetti del pool senza il pagamento di royalty sotto certecondizioni (come rinunciare al diritto di richiedere nuovi brevetti che non vadano a incrementare ilpool). Esse non hanno preso piede, forse in parte perch i brevetti sono relativamente costosi daottenere, mentre il copyright gratuito.

    Poich per la maggior parte delle creazioni copyleft tale caratteristica assicurata soltanto dallalegge sul copyright, i meccanismi dei brevetti potrebbero minacciare le libert garantite dalle licenzecopyleft, specialmente in quei paesi nei quali la legge sui brevetti ha la precedenza sulla legge sulcopyright (o che possa in ogni caso creare degli impedimenti al libero diffondersi delle creazionicopyleft), come potrebbe essere il caso per le nuove norme riguardanti i brevetti che si stannosviluppando nell'Unione europea agli inizi del Duemila.

    Non sembra esserci una risposta semplice a tali minacce, mentre si riconosce che generalmente lecomunit che sviluppano prodotti copyleft non hanno n le risorse n l'organizzazione per gestire lecomplesse procedure previste per ottenere i brevetti. Risposte organizzate, tuttavia, sembra cheinizino ad emergere da luoghi di discussione quali Groklaw. Inoltre IBM pu essere considerataalleata della comunit open source quando si tratta di combinare le tradizionali protezioni delcopyright per le creazioni copyleft con le invenzioni brevettate; si veda al riguardo un articolo suInfoworld che rende noto che IBM afferma che non far valere i propri brevetti contro il kernelLinux.

    Altri tipi di licenza copyleftLa Design Science License una licenza copyleft forte che pu essere applicata a qualsiasi lavoroche non sia software, documentazione, o arte in senso lato. La Free Software Foundation la indica trale licenze disponibili, anche se non la considera compatibile con la propria GPL e quindi non neraccomanda l'utilizzo nell'ambito del software o della documentazione.

    Against DRM license una licenza copyleft per lavori artistici pubblicata dalla Free Creations.

    Utilizzi commerciali delle creazioni copyleftL'utilizzo commerciale di lavori copyleft differisce da quello dei lavori coperti da diritti di proprietintellettuale. Tale utilizzo pu includere anche l'aggirare la licenza acquisendo conoscenza del

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  • lavoro, o del modello di servizio di un lavoro copyleft. Generalmente ci si attende che i profittifinanziari di un business "copyleft" siano inferiori di quelli generati da un business che utilizza lavoriproprietari. Ditte con prodotti proprietari possono far soldi con vendite esclusive, dal possessoesclusivo o trasferito, e lucrare sulle cause per i diritti di una creazione.

    Nuovi modelli di business possono avvantaggiarsi delle particolarit dei lavori copyleft, ad esempiopermettendo a programmatori volontari e a organizzazioni di sentirsi coinvolti e contribuire allosviluppo; inoltre, il "far parte della comunit" aiuta a mantenere l'idea che ci si "possa fidare" diun'opera anche molto complessa, la cui creazione viene divisa e verificata dalla comunit nel suocomplesso.

    A livello di investimenti economici, il software copyleft viene oggi considerato come il solomeccanismo che consenta di competere con grandi ditte monopoliste che fanno affidamento aibenefici economici delle leggi sui brevetti, sui trademark e i copyright.

    A livello artistico il concetto di "creare un servizio commerciale basato su una creazione copyleft" ,se possibile, ancora pi difficile da mettere in pratica che nello sviluppo del software. Varie ideecircolano in rete, anche ad opera della Electronic Frontier Foundation, in particolare per ladistribuzione di opere d'ingegno facilmente distribuibili mediante reti P2P (come ad esempio filecontenenti opere musicali).

    Note Classificazione del Software Libero e non libero - Progetto GNU - Free Software Foundation (FSF)1. Sapete cos' il copyleft? - guide.supereva.it2. Il copyleft spiegato ai bambini - wumingfoundation.com3. Definizione di Software Libero4. 5.0 5.1 L'accesso al codice sorgente ne un prerequisito.5. About the GNU Project - GNU Project - Free Software Foundation (FSF)6. Bill Stewart, Re: propose: `cypherpunks license' (Re: Wanted: Twofish source code), Cypherpunksmailing list, 8 ottobre 1998. URL consultato il 29 aprile 2007.

    7.

    Joe Buck, Re: Using of parse tree externally, GCC mailing list, 10 ottobre 2000. URL consultato il 29 aprile2007.

    8.

    L. Adrian Griffis, The GNU Public Virus, 15 luglio 2000. URL consultato il 29 aprile 2007.9.

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