COPIA OMAGGIO Dismesso il Centro di via...

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Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98 Sede legale: viale Umbria 58, 20135 Milano Redazione: via Tito Livio 33 tel. 02 45477609 e-mail [email protected] Sito internet: www.quattronet2.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento Galeati Via Selice, 187/189 - IMOLA (BO). Direttore responsabile: Stefania Aleni Redazione:Vanda Aleni, Fiorenza Auriemma, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Sergio Biagini, Athos Careghi, Luca Cecchelli, Giovanni Chiara, Rita Cigolini, Lidia Cimino, Giulia Costa, Antonella Damiani, Elena Gadeschi, Valentina Geminiani, Giovanni Minici, Gianni Pola, William Porzio, Francesco Pustorino, Alberto Raimondi, Emiliano Rossi, Azzurra Sorbi, Riccardo Tammaro, Alberto Tufano. Hanno collaborato a questo numero: Fabrizio Ternelli, Alice Velati. Tiratura: 16.700 copie COPIA OMAGGIO Giornale di informazione e cultura della zona 4 Anno XXIII, numero 205, aprile 2019 ATHOS S i sono concluse lo scor- so 18 marzo le attività di allontanamento delle famiglie presenti presso il CAT - Centro di Accoglienza Temporanea di via Sacile, tra- sferite verso nuove soluzioni di ospitalità; dal 25 marzo, in- vece, hanno avuto inizio le operazioni di smontaggio, re- cupero e smaltimento dei mo- duli abitativi, grazie alla col- laborazione del personale dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile del Comune di Milano e di AMSA. Si stanno dunque rispettan- do i tempi antici- pati da Anna Sca- vuzzo, vice Sinda- co e Assessore Si- curezza del Comu- ne di Milano in una comunicazio- ne inviata l’11 marzo al Prefetto di Milano in merito all’area di via Sacile e vie limitrofe, in cui si faceva il punto sulle numerose criti- cità dell’area che necessita di interventi coordinati con di- versi soggetti, all’interno e all’esterno degli uffici comu- nali. Verranno anche allonta- nate le numerose persone che hanno realizzato dei ripari di fortuna, con presenza di mas- serizie e accumulo di sporcizia e rifiuti, nell’area antistante una palazzina di proprietà di SOGEMI; l’edificio (nato co- me residenza del direttore del- l’Ortomercato - ndr) verrà ab- battuto e tutta l’area verrà messa in sicurezza. L’inter- vento in corso non risolve tutti i problemi presenti nell’area, ovvero i campi nomadi di via Bonfadini e i mercatini di via- le Puglie, di cui riferiremo nel prossimo numero. Succede in viale Ungheria A Milano siamo ormai abi- tuati alle weeks: moda, arte, design, editoria, hanno le loro settimane in cui si concentrano decine se non cen- tinaia di eventi sparsi su tutto il territorio cittadino, con una gran- de capacità di attrazione di pub- blico e di visitatori anche stranie- ri. Dura invece tre mesi, da aprile a giugno, Photofestival, rassegna internazionale di fotografia nata nei primi anni 2000, che si è af- fermata come la più importante e ricca manifestazione milanese dedicata alla fotografia d’autore e uno degli appuntamenti culturali più rilevanti della scena italiana. È per questo che siamo molto or- gogliosi di partecipare al Photo- festival con una mostra fotogra- fica intitolata A sud dello Scalo Romana – Rita Cigolini & Gian- luigi Serravalli, i fotografi pro- tagonisti del libro omonimo, cu- rato da Stefania Aleni e pubbli- cato da QUATTRO, che racconta luoghi, attività, persone, futuro di una delle aree più interessanti di Milano. La mostra si terrà dal 15 al 20 aprile presso la Galleria Spazioporpora di via Porpora 16 (ad. Piazzale Loreto) con orari di apertura da lunedì a sabato dalle 15.30 alle 18.30 Vernissage: martedì 16 aprile ore 18.30-20.30 È Photofestival anche per QUATTRO I n mezz’ora di sopralluogo in viale Ungheria, chiamati da un gruppo di residenti dei civici 15 e 19, ci siamo po- tuti rendere conto dei problemi oggettivi creati dalla realizza- zione delle nuove fermate del 27, con relative banchine per la discesa/salita, e conseguenti modifiche alla viabilità. I lavori in corso rientrano nel progetto “Linee T e Corridoi veloci” per razionalizzare le fermate e le intersezioni di svolta lungo la linea tranviaria al fine di aumentare la velocità commerciale e la regolarità del servizio. In viale Ungheria pe- rò abbiamo potuto constatare molte criticità: difficoltà di ac- cesso al civico 15 a causa di un ampio manufatto triangolare, difficoltà di uscita dal passo carraio del civico 19, impossi- bilità di invertire senso di mar- cia per un lunghissimo tratto costringendo a lunghi percorsi i residenti, insufficiente am- piezza del tratto di strada di fronte al 19 che rende perico- loso il passaggio dei mezzi pe- santi (e ne passano tantissimi!) sempre a rischio di salire sul marciapiede dove c’è un pas- saggio pedonale. L’assessore Granelli venuto re- centemente in una Commissio- ne Territorio del Municipio 4 per discutere di questi temi, ha proposto alcune soluzioni che verranno realizzate: due pas- segue a pag. 3 “Incontri pericolosi” Vi aspettiamo! Per informazione su Spazioporpora: Tel 335.6185927 - [email protected] www.spazioporpora.it Tutto il programma di Photofestival 2019 su: www.milanophotofestival.it Dismesso il Centro di via Sacile

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  • Editore: Associazione culturale QUATTRO. Registrato al Tribunale di Milano al n. 397 del 3/6/98 Sede legale: viale Umbria 58, 20135 Milano Redazione: via Tito Livio 33 tel. 02 45477609 e-mail [email protected] internet: www.quattronet2.it Videoimpaginazione: SGE Servizi Grafici Editoriali Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento Galeati Via Selice, 187/189 - IMOLA (BO). Direttore responsabile: Stefania AleniRedazione:Vanda Aleni, Fiorenza Auriemma, Patrizia Avena, Lorenzo Baio, Sergio Biagini, Athos Careghi, Luca Cecchelli, Giovanni Chiara, Rita Cigolini, Lidia Cimino, Giulia Costa, Antonella Damiani, ElenaGadeschi, Valentina Geminiani, Giovanni Minici, Gianni Pola, William Porzio, Francesco Pustorino, Alberto Raimondi, Emiliano Rossi, Azzurra Sorbi, Riccardo Tammaro, Alberto Tufano. Hanno collaborato a questonumero: Fabrizio Ternelli, Alice Velati. Tiratura: 16.700 copie COPIA OMAGGIO

    Giornale di informazione e cultura della zona 4

    Anno XXIII, numero 205, aprile 2019

    ATHOS

    Si sono concluse lo scor-so 18 marzo le attivitàdi allontanamento dellefamiglie presenti presso ilCAT - Centro di AccoglienzaTemporanea di via Sacile, tra-sferite verso nuove soluzionidi ospitalità; dal 25 marzo, in-vece, hanno avuto inizio leoperazioni di smontaggio, re-cupero e smaltimento dei mo-duli abitativi, grazie alla col-laborazione del personale deiVigili del Fuoco,della ProtezioneCivile del Comunedi Milano e diAMSA. Si stannodunque rispettan-do i tempi antici-pati da Anna Sca-vuzzo, vice Sinda-co e Assessore Si-curezza del Comu-ne di Milano inuna comunicazio-ne inviata l’11

    marzo al Prefetto di Milanoin merito all’area di via Sacilee vie limitrofe, in cui si facevail punto sulle numerose criti-cità dell’area che necessita diinterventi coordinati con di-versi soggetti, all’interno eall’esterno degli uffici comu-nali. Verranno anche allonta-nate le numerose persone chehanno realizzato dei ripari difortuna, con presenza di mas-serizie e accumulo di sporcizia

    e rifiuti, nell’area antistanteuna palazzina di proprietà diSOGEMI; l’edificio (nato co-me residenza del direttore del-l’Ortomercato - ndr) verrà ab-battuto e tutta l’area verràmessa in sicurezza. L’inter-vento in corso non risolve tuttii problemi presenti nell’area,ovvero i campi nomadi di viaBonfadini e i mercatini di via-le Puglie, di cui riferiremo nelprossimo numero.

    Succede in viale Ungheria

    AMilano siamo ormai abi-tuati alle weeks: moda,arte, design, editoria,hanno le loro settimane in cui siconcentrano decine se non cen-tinaia di eventi sparsi su tutto ilterritorio cittadino, con una gran-de capacità di attrazione di pub-blico e di visitatori anche stranie-ri.Dura invece tre mesi, da aprile agiugno, Photofestival, rassegnainternazionale di fotografia natanei primi anni 2000, che si è af-fermata come la più importantee ricca manifestazione milanesededicata alla fotografia d’autore euno degli appuntamenti culturalipiù rilevanti della scena italiana.È per questo che siamo molto or-gogliosi di partecipare al Photo-festival con una mostra fotogra-fica intitolata A sud dello ScaloRomana – Rita Cigolini & Gian-luigi Serravalli, i fotografi pro-tagonisti del libro omonimo, cu-rato da Stefania Aleni e pubbli-cato da QUATTRO, che raccontaluoghi, attività, persone, futurodi una delle aree più interessantidi Milano.

    La mostra si terrà dal 15 al 20 aprile presso la Galleria Spazioporporadi via Porpora 16 (ad. Piazzale Loreto) con orari di apertura da lunedì a sabato dalle 15.30 alle 18.30

    Vernissage: martedì 16 aprile ore 18.30-20.30

    È Photofestival anche per QUATTRO

    In mezz’ora di sopralluogoin viale Ungheria, chiamatida un gruppo di residentidei civici 15 e 19, ci siamo po-tuti rendere conto dei problemioggettivi creati dalla realizza-zione delle nuove fermate del27, con relative banchine perla discesa/salita, e conseguentimodifiche alla viabilità. I lavori in corso rientrano nelprogetto “Linee T e Corridoiveloci” per razionalizzare lefermate e le intersezioni di

    svolta lungo la linea tranviariaal fine di aumentare la velocitàcommerciale e la regolarità delservizio. In viale Ungheria pe-rò abbiamo potuto constataremolte criticità: difficoltà di ac-cesso al civico 15 a causa di unampio manufatto triangolare,difficoltà di uscita dal passocarraio del civico 19, impossi-bilità di invertire senso di mar-cia per un lunghissimo trattocostringendo a lunghi percorsii residenti, insufficiente am-

    piezza del tratto di strada difronte al 19 che rende perico-loso il passaggio dei mezzi pe-santi (e ne passano tantissimi!)sempre a rischio di salire sulmarciapiede dove c’è un pas-saggio pedonale. L’assessore Granelli venuto re-centemente in una Commissio-ne Territorio del Municipio 4per discutere di questi temi, haproposto alcune soluzioni cheverranno realizzate: due pas-

    segue a pag. 3“Incontri pericolosi”

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    interesse pubblico come attività sociali, culturali, educative edi aggregazione sociale, nonché attività di formazione profes-sionale, sportive, educative e/o formative. Accanto a queste fun-zioni sarà possibile insediare attività private purché siano an-ch’esse qualificanti e necessarie per generare reddito al fine digarantire la sostenibilità economica del recupero e della manu-tenzione dell’immobile. La proposta non potrà prevedere l’in-sediamento di discoteche e sale da ballo e dovrà riguardare anchela sistemazione delle aree esterne attualmente adibite a parcheg-gio, considerando in particolare che sono collocate a ridossodel sistema di aree verdi di Porto di Mare e che sono inseritenel perimetro del Parco Agricolo Sud Milano.” Il termine dipresentazione delle candidature è il 20 maggio 2019. Ci sembra un’ottima notizia, perché è un altro tassello per mi-gliorare e riqualificare quell’area.

    Tempo di qualità in Zona 4 e 5

    “QUANTO TEMPO È PER SEMPRE ?” è il titolo del progettorealizzato dalla rete di associazioni ForMattArt APS, Associa-zione Paraplegici Lombardia, Ubi Minor APS, Anteas ServiziMilano APS e cofinanziato da Regione Lombardia, con l’obiet-tivo generale di favorire il dialogo intergenerazionale e la crea-zione di legami collaborativi all’interno della società.Sport, musica, arte, educazione stradale e una raccolta fondi de-stinata ai minori disabili sono gli elementi principali dell’ini-ziativa; In particolare: APL, Associazione Paraplegici Lombardia,punta a promuovere l’inclusione sociale attraverso lo sport e at-tività ricreative condivise.Dopo il primo evento tenutosi domenica 24 marzo nel bellissimoParco di via Chiesa Rossa, le prossime due iniziative in pro-gramma saranno: lunedì 22 aprile (Pasquetta) presso CascinaCasottello, mentre sabato 4 maggio si terrà alla camminata daChiaravalle al Corvetto organizzata da Terzo Paesaggio. Tuttigli eventi sono organizzati e saranno gestiti in modo da favorirel’accessibilità e la fruibilità degli spazi e delle attività a tutte lepersone che desiderano partecipare.

    Segnalazione

    Andiamo spesso al parco Forlanini, che troviamo molto ben ge-stito. Tutte le volte che passiamo vicino a quella che credo siaritenuta un’opera d’arte di fianco a viale Forlanini, pensiamosempre quanto sia per noi brutta ma soprattutto quanto sia pe-ricolosa. Infatti il lamierone dalla parte sinistra di questa “fion-da”, è già mancante. Quando il vento soffia con forza più elevatanon stentiamo a credere che anche le altre lamiere possano cederee volare via mettendo a rischio delle persone, vuoi direttamente,

    che volando sui mezzi di viale Forlanini. A nostro parere sarebbebuona cosa o togliere del tutto quell’obbrobrio (il giudizio èstrettamente personale dei due nostri lettori; come generalmenteaccade, i giudizi su opere artistiche sono spesso contrastanti –ndr) o almeno i lamieroni, per sicurezza.

    Adalberto e Daniela Gaiani

    Benvenuto Touring Club Italiano!

    Una bella notizia per la nostra zona! In questi primissimi giornidi aprile il Touring Club Italiano si è trasferito dalla storica sededi corso Italia in via Tacito 6, in fondo a via Colletta dove sicongiunge con via Sannio. La stessa via dove è previsto l’in-tervento residenziale di Abitare In al posto degli edifici ex Te-lecom (vedi QUATTRO 197).Il palazzo di corso Italia 10 è stato dato in locazione per essere

    trasformato in un albergo della catena Radisson, mantenendo ilnome Palazzo Touring Club, e continuando a ospitare il PuntoTouring-libreria, il punto associativo, l’agenzia di viaggio e gliuffici di rappresentanza della Presidenza. Gli uffici operativi invece e l’archivio si trasferiscono appuntoin via Tacito, dove in questi ultimi giorni di marzo si assiste aun via vai di scatoloni per il trasloco.Le prime intenzioni del presidente Franco Iseppi e del direttoregenerale Giulio Lattanzi sono di integrarsi con il quartiere inun’ottica di collaborazione e condivisione, creando una fortevisibilità (al posto del grande 6 che si trova sulla facciata ci saràun murale identificativo) e aprendosi al confronto sui temi dellasostenibilità, dell’ambiente e dell’accoglienza.Dopo il trasferimento contiamo di incontrare il Presidente perfarci illustrare da lui proponimenti e proposte per essere unpunto di riferimento della zona e per instaurare un rapporto vir-tuoso con il quartiere.

    Stefania Aleni

    Un bando per l’ex discoteca Karma

    Dopo una lunga e difficile vicenda giudiziaria, a fine gennaioè entrato nella disponibilità del Comune di Milano il complesso,conosciuto anche come “Parco delle Rose” in via Fabio Massimoa Porto di Mare. Una discoteca che aveva avuto e creato moltiproblemi di ordine pubblico e disturbo, cui era stata revocata lalicenza di pubblico spettacolo nel 2017.

    Per contrastare l’abbandono e il non utilizzo degli edifici ab-bandonati, l’assessorato all’Urbanistica ha pubblicato un bandopubblico che offre in concessione d’uso per 25 anni (canone an-nuo 5mila euro) la struttura. L’immobile è sottoposto a vincolopaesaggistico perché ricadente nella località Chiaravalle e sitrova in un ambito destinato ad ospitare Grandi Funzioni Urbane.Nel bando si specifica che “l’offerente dovrà presentare un pro-getto di recupero, riqualificazione e manutenzione dell’ex di-scoteca, prevedendo l’insediamento prevalente di funzioni di

    AMA, imperativo del verbo amareLo scorso settembre avevamo pubblicato l’elenco delle proposteapprovate e cofinanziate dal Comune di Milano per la secondaedizione del ‘Bando alle periferie’ 2018.Nel frattempo i progetti si stanno sviluppando e proprio a finemarzo ne vediamo alcuni realizzati in via del Turchino, adiacentea piazzale Cuoco.

    Si tratta del progetto Bloop Experience Milano, trasposizionedel Bloop festival di Ibiza, una rassegna dedicata alla street art. Sulle pareti cieche di tre edifici comunali del Quartiere Ponti,sono state realizzate le lettere A, M, A, imperativo del verboamare, parola scelta a seguito del lavoro svolto dagli artisti SaidDokins, messicano, famoso per i suoi calligraffiti in spazi pub-blici e Spy, street artist di nazionalità spagnola, insieme a BiokipLabs, agenzia creativa a livello europeo, e ai residenti delle casecomunali di via del Turchino che hanno raccontato le loro storie,i ricordi della guerra, i loro desideri e aspirazioni.Grazie quindi al promotore del progetto, l’associazione Lato Cor-to, il quartiere di Calvairate regala un po’ di bellezza a tutti noi.

    Parcheggi pericolosi

    Il tema dei parcheggi e della sosta è ricorrente nelle segnalazionidei cittadini, sulle varie pagine delle social street, nelle richiesteal Consiglio di Municipio.Vero è che il numero delle macchine si è ridotto, che è aumentatol’uso dei mezzi pubblici che negli ultimi anni hanno avuto unosviluppo quantitativo con nuove linee e maggiore chilometraggiodi percorrenza, che è aumentato l’uso condiviso, ma il problemapermane e non si può ignorare. Soprattutto quando si vuole mi-gliorare lo spazio pubblico, con la conseguente diminuzione deiposti auto e della sosta.L’ultima segnalazione ci arriva dal signor Adalberto che ci chiedeaiuto per far affrontare il problema da chi ne ha la competenza:“Ormai da parecchio tempo nei pressi del Cardiologico Monzino,esattamente da via Vittorini verso Milano centro, nel curvoneche dà poi accesso alla tangenziale Est e a via Mecenate, vi èun pericolosissimo parcheggio selvaggio. Le auto vengono messesu terreno sterrato, oltre il cordolo. I pericoli sono per le perso-ne a piedi che lasciano le auto e poi le riprendono, ma anchenelle manovre che le auto stesse effettuano per il parcheggio,in particolare in fase di uscita. Spero non si voglia arrivare al-l’incidente grave per attuare una forma di tutela. Anche perchéil Monzino ha messo a disposizione un parcheggio a pagamentopoche centinaia di metri prima”. Questo è un altro tema: spesso le persone preferiscono il par-cheggio selvaggio al pagamento di una tariffa; ci siamo informatee queste sono le tariffe del parcheggio del Monzino: da 30’ a 1ora, 2 euro; da 1 a 2 ore, 4 euro; da 2 a 3 ore, 5 euro; aumentandodi 1 euro ogni ora aggiuntiva sino alle 8 ore di parcheggio, sinoa un massimo di 13 euro dalle 9 alle 24 ore.

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    saggi più centrali per poter fareil “torna indietro” (modifican-do quindi la segnaletica mes-sa); possibile arretramento del-la linea d’arresto vicino al se-maforo all’altezza del 19 con

    contemporanea linea d’arrestoanche per chi esce dal passocarrabile. Problemi analoghisono stati riscontrati anche inpiazza Ovidio e via MarcoBruto; su questi ci promettia-mo di tornare nel prossimo nu-mero dopo un sopralluogo.

    segue da pag. 1

    I manufatti che ostacolano il passaggio dei veicoli

    Succede in viale Ungheria

    Ametà marzo allo StarHotel business pa-lace di via Gaggia, in zona Corvetto/Por-to di Mare, si è tenuto l’evento di pre-sentazione dei risultati del progetto europeo Eu-GUGLE per la ristrutturazione energetica pro-fonda degli edifici, che ha visto Milano tra lecittà pilota. L’obiettivo è di dimostrare la fatti-bilità di modelli di riqualificazione che rendanogli edifici a consumo di energia quasi zero.Presenti gli assessori alla Mobilità e AmbienteMarco Granelli e ai Lavori Pubblici GabrieleRabaiotti, insieme a professori del Politecnicodi Milano, esperti e responsabili del progettoEu-GUGLE.Le riqualificazioni energetiche, progettate conil supporto del Politecnico di Milano, riguar-dano un asilo nido e due condomini di ediliziaresidenziale pubblica, in via Feltrinelli 16 (leex “case bianche”di Rogoredo), e in via SanBernardo, a Chiaravalle.Per raggiungere l’obiettivo di risparmio del-l’energia primaria fino all’82%, il piano d’azio-ne è stato definito in 3 passaggi successivi: inprimo luogo migliorare la qualità dell’involucro,riducendo così il fabbisogno di energia dell’edi-ficio; intervenire poi sugli impianti, miglioran-done l’efficienza e, in caso di sostituzioni, ri-dimensionandoli secondo le nuove esigenze;soltanto alla fine, per la domanda di energia ri-manente, impiegare fonti rinnovabili.In via Feltrinelli 16 gli interventi di riqualifi-cazione sono stati completati ormai nel 2016,mentre i lavori nei complessi di case popolaridi via San Bernardo 29/a e 48-50, iniziati nelluglio del 2018, sono in corso, per un totale di144 alloggi (66 al civico 29/a, 39 al civico 48e altrettanti al 50) e il coinvolgimento di 135nuclei familiari.I lavori previsti in via San Bernardo riguardanofra gli altri: la sostituzione dei serramenti ester-ni, la posa di sistemi schermanti esterni, di zan-zariere e grate anti intrusione, la sostituzionedelle porte di ingresso; un sistema di ventila-zione meccanica centralizzato con recupero dicalore; la conversione dell’impianto di produ-zione dell’acqua calda sanitaria da autonomoa centralizzato e l’installazione di pannelli fo-tovoltaici in copertura.Un innovativo sistema di cappotto esterno senzacolla verrà installato sulle facciate esterne deipalazzi, e permetterà di ridurre i costi e le tem-pistiche dell’istallazione. Anche i tetti e i bal-

    coni verranno isolati, in modo da ridurre gliscambi di calore.Con sensori dedicati per il monitoraggio dellaqualità ambientale, le performance degli edificirinnovati verranno continuamente monitorate,rendendo possibile valutare i risultati degliobiettivi designati e dei risparmi energetici.

    Il costo complessivo preventivato per i due can-tieri è di 9 milioni e 350mila euro, comprensividei contributi europei. L’obiettivo a lungo termine di questi interventiè quello di ottenere una prima serie di casi disuccesso (documentati e inequivocabili) per uncerto clima e contesto, che possano essere re-plicati anche altrove.

    Obiettivo: consumo di energia quasi zero

    In occasione della settima-na del design che si terrà aMilano dal 9 al 14 aprile,il Teatro Franco Parenti lanciail progetto Parenti District Art& Design per dare vita a unnuovo distretto dove le artiperformative e il mondo deldesign entreranno a contattograzie a una serie di eventistraordinari e inediti. L’inau-gurazione avverrà l’8 apriledalle ore 14 alle 22.L’ideatrice del pro-getto è AndréeRuth Shammah,anima del Teatro,che con grinta estravaganza ha vo-luto riportare ilquartiere di PortaRomana nei circui-ti del Fuorisalone.L’obiettivo è quellodi valorizzare lazona compresa trapiazza Medaglied’Oro e corso diPorta Vittoria, chesi trasformerà inun’area interamentededicata al design. Il QuartierGenerale del distretto sarà pro-prio il suggestivo spazio delTeatro Parenti e dei Bagni Mi-steriosi, ma sarà interessatal’intera area con il coinvolgi-mento delle realtà commercia-li, culturali ed espositive, chemetteranno a disposizione ipropri spazi per gli allestimen-ti, le mostre, gli eventi e i la-boratori.La realizzazione del progettoParenti District Art & Designè resa possibile dalla preziosacollaborazione di Domus, me-dia partner del progetto e diGalleria Continua, Mosca Par-tners e Galleria Blanchaert, In-tesa Sanpaolo e Associazione

    Pier Lombardo che curerannoi contenuti all’interno del tea-tro e della piscina.Il progetto bandiera di questaidea di rivalorizzazione, di-ventato poi anche il simbolodel Parenti District Art & De-sign, è il lancio del contest“pollaio uovo azzurro”, in col-laborazione con la FondazioneLighea Onlus che si occupa dipersone con disagio psichico.Il contest, aperto ai creativi

    over 18, servirà a raccogliereproposte per la progettazionedi un pollaio di nuova genera-zione che verrà realizzato ne-gli spazi esterni del Teatro Pa-renti e che ospiterà le gallineAraucane per la produzione diuova azzurre, simbolo delladiversità. Una volta costruito,il pollaio farà parte dei proget-ti di reinserimento lavorativodella Fondazione e sarà curatoe gestito dai pazienti della Li-ghea. Perché proprio l’uovo azzurro?“L’uovo è di forma compattasimile a una sfera, forte e fra-gile insieme: non si rompe secompresso, ma si frantuma secade. L’uovo della gallina

    Araucana condivide queste ca-ratteristiche con l’universalitàdei suoi omologhi, ma se nedistingue per la colorazionedel guscio. Quale immaginepiù adatta a rappresentare sim-bolicamente la diversità di chiè affetto da disagio psichico?Di chi pensa, sente, soffre co-me tutti gli altri, ma il cuisguardo proietta colori diversisulle cose?”. Il periodo di can-didatura dei progetti è iniziato

    il 22 marzo e termi-na il 30 giugno2019 alle ore 12; ilbando è disponibilesul sito www.pa-rentidistrict.com.Oltre al QuartierGenerale, questesono le realtà chehanno aderito alDistretto e che sa-ranno anch’esseprotagoniste delladesign week: Plinioil Giovane Sho-wroom, via Cernu-schi 1; Il Cinemino,via Seneca 6; Vazi-

    liki Kouzina, via Clusone 6;Zucchetti. Kos Showroom, viaTiraboschi 6; Flou, via ReginaMargherita 10/12; Galleria Ni-cola Quadri, via Pier Lombar-do 30; Il Giardino IncantatoGallery, via Montenero 68;Galleria Francesco Zanuso,corso di porta Vigentina 26;CE contemporary, via Tirabo-schi 2/76; La Città del Sole,corso Lodi 2; Seganti Arreda,via Lazzaro Papi 12; Giardinodelle culture, via Morosini 8;Casa privata di Alberto Mu-gnaini, via Burlamacchi 6; Ca-sa privata di Rossella Rossi,piazza Medaglie d’Oro 1.

    Alice Velati

    Parenti District Art & Design, il nuovo quartieredella Milano Design week 2019

    Posa dell’isolamento termico in facciata

    Spazi interni della palazzina dei Bagni Misteriosi,utilizzati per esposizioni

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    L’uomo ha saputo faredella crudeltà una fe-dele compagna diviaggio attraverso il succedersidei tempi, e la Storia altro nonha fatto che renderne testimo-nianza. Un paio di episodi resieclatanti per via dei personaggicoinvolti possono servire acomprendere, per esempio, ilclima nel quale veniva ammi-nistrata una giustizia che face-va della tortura una scontataroutine. Grande risonanza ebbea Roma nel 1598 l’omicidiodel conte Francesco Cenci, uo-mo violento ed equivoco. Deldelitto vennero accusati la se-conda moglie Lucrezia, la fi-glia di primo letto Beatrice, ifigli Giacomo e Bernardo, ilmaniscalco Marzio da Fiorane tale Olimpio Calvetti. Il Cen-ci vessava con brutalità i fami-liari e abusava della figlia Bea-trice, che divenne l’ispiratricedel piano omicida. Che questogruppo di aspiranti assassininon fosse all’altezza è testimo-niato sia da due passati tenta-tivi falliti, uno per veneficio el’altro con sicari prezzolati, esia dalle dinamiche stessedell’omicidio, avvenuto nella

    notte fra l’8 e il 9settembre 1598, econsumato con unmartello e un chio-do, con successivadefenestrazione delcorpo per simular-ne la caduta.

    Le indagini portarono alla in-dividuazione dei responsabili.Calvetti prima che le tortureavessero inizio confessò e de-nunciò gli altri, per doposcomparire dalla sce-na. Sotto tortura ven-ne invece messo Mar-zio da Fioran, e finìper morirne. Restava-no i Cenci, e fra i pa-timenti confessaronosia Giacomo che Ber-nardo. Beatrice resi-stette più a lungo, mai tratti di corda finiro-no per averla vinta.Lei e la matrigna ven-nero condannate alladecapitazione, mentreil fratello maggioreGiacomo allo squar-tamento. Scampò ilpiù giovane, Bernar-do, cui la pena capita-le venne commutatain detenzione a vita airemi delle galere pontificie.L’esecuzione avvenne davantia Castel Sant’Angelo l’11 set-tembre 1599. Per prima vennedecapitata Lucrezia, che pervia della mole con difficoltàriuscì a sdraiarsi bocconi sulla

    panca del supplizio, poi toccòa Beatrice. Nel frattempo ve-niva condotto sopra un carroGiacomo, per l’intero percorsotorturato con tenaglie arroven-tate. Sul palco gli vennerospezzati gli arti a colpi di maz-za, prima che il boia procedes-se allo squartamento.Fra la folla morbosamente at-tratta da ciò che stava accaden-do si trovava presente, oltreche Michelangelo Merisi detto

    Caravaggio, anche un altro pit-tore, Orazio Gentileschi, cheaveva portato con sé la figliaArtemisia di soli sei anni. Ar-temisia mostrava una precocee forte inclinazione per l’arte,e iniziò facendo quasi per celia

    da “ragazzo di bottega” alle di-pendenze del padre, tanto cheOrazio, compreso che la suastrada per quanto inusuale peruna donna sarebbe stata quella,volle affidarla perché la siistruisse sulla prospettiva allecure dell’amico Agostino Tas-si, sorta di maschio alfa dalladubbia reputazione sopranno-minato “lo smargiasso”. Le le-zioni giovarono alle conoscen-ze di Artemisia sulle leggi del-

    la prospettiva, ma le rovinaro-no la vita. Infatti “lo smargias-so” un giorno, approfittandodell’improvvida assenza diOrazio, la violentò. Artemisia,che all’epoca aveva diciassetteanni, in sede di interrogatorio

    diede una dettagliata descrizio-ne dell’accaduto. Ma l’interro-gatorio non avvenne subito,perché l’episodio rientrava inuna casistica benigna, arrivatafino ai nostri giorni, che volevache il reato di violenza carnalecessasse di sussistere qualorail violentatore si fosse impe-gnato a sposare la vittima.Agostino si impegnò, e così,diventato da stupratore a fidan-zato della giovane, visto che

    ormai il danno erafatto continuò a go-derne le grazie fino ache, con le nozze ri-paratrici sempre rin-viate, si venne a sco-prire che aveva giàmoglie. Fu allora chesi aprì il processo, mai tempi erano quelliche erano e Artemi-sia, dopo ripetute eumilianti visite medi-che, venne sottopostaa tortura al fine di ve-rificare la veridicitàdelle sue accuse. Latortura scelta rischiòdi essere devastanteper una pittrice, chenella piena padronan-za delle dita aveva il

    primario strumento di lavoro.I pollici le furono infatti avvol-ti da una sottile corda che ve-niva progressivamente strettasotto l’azione di un perno dilegno, così da arrivare a spap-polare le falangi. L’interroga-

    torio e il conseguente supplizioavvennero alla presenza dello“smargiasso” Agostino Tassi,al quale Artemisia, mentre ilboia si apprestava a legarle ledita, si rivolse con sprezzo di-cendogli: «Questo è l’anelloche mi dai e queste sono le tuepromesse.» Non ritrattò, e pertutta la vita ebbe a portare letracce della fierezza dimostra-ta. Il 27 novembre 1612 Tassivenne condannato all’esilio daRoma o, in alternativa, a cin-que anni di carcerazione. Maaveva i giusti santi in quel pa-radiso romano dove ovunquesi respirava santità, e perciò néandò in prigione e neppure la-sciò Roma, ostentatamente.Furono i Gentileschi, invece,a doversene andare, e nelle pit-ture di Artemisia, che riuscì ariacquistare quasi del tutto lafunzionalità dei pollici, si tro-vano, in particolare nella De-capitazione di Oloferne, icruenti ricordi di quel giornodavanti a Castel Sant’Angelo,dove vennero suppliziati i Cen-ci. Artemisia, che a Firenzeaveva trovato marito e avevaavuto quattro figli, per il restodella vita dovette fare i conticon il fatto di essere femminacome pittrice e “chiacchierata”come donna. Si spense nel1654 a Napoli, i pollici ancorasegnati dalla “giustizia” cheavrebbe dovuto giudicare ilsuo stupratore.

    Giovanni Chiara

    65. DUE STORIACCE ROMANE

    storie di storia

    Sabato 6 aprile alle15.45, presso la biblio-teca Calvairate, il pro-fessor Sergio Leondi, scritto-re e storico del territorio, terràla conferenza “Appunti sto-rici sulla Cascina Mancatuttodi Milano”. Dal ritrovamentodi alcuni resti di un mam-muth ai Romani, dalle DonneVergini ai Padri Barnabiti, fi-no ai nostri giorni, il relatoreillustrerà il lungo e interes-sante passato di questa casci-na, che attualmente soprav-vive nella nostra zona, quasifuori del tempo, tra edifici

    commerciali e industriali.«La “Mancatutto” - precisa ilprofessore - si trova nella zo-na sud del quartiere Calvai-rate, al confine con l’Orto-mercato, all’angolo fra le vieLombroso e Maspero. Il no-me, oltremodo curioso, le de-riva dall’essere stata abitatanel lontano medioevo da mo-nache che del vivere in po-vertà facevano una regola acui improntare ogni loro ge-sto quotidiano. A quell’epocail territorio era costellato dipaludi e boscaglie: le stesseche molti millenni prima ave-

    vano visto lì pascolare addi-rittura un… mammuth, delquale sono stati trovati dei re-sti. A proposito di ‘reperti’,nel cortile del cascinale è vi-sibile un sarcofago romano,mentre romana è la strada chepassava davanti alla cascina,l’antica Paullese. Come si ve-de già da questi accenni, la“Mancatutto” ha molte storieda raccontare. Scopriremo,tra l’altro, che gli attuali pro-prietari hanno avuto un pa-rente che ha stampato la pri-ma edizione italiana del “Ma-nifesto” di Marx ed Engels,

    mentre il loro papà, FrancoGatti, è stato un valente pit-tore, del quale saranno espo-ste in biblioteca alcune opere,commentate dalla critica d’ar-te Wanna Allievi. Per l’occa-sione sarà anche in distribu-zione un libretto che mette in-sieme tutti questi importantitasselli di storia locale e nonsolo».Per partecipare alla conferenzaè gradita la prenotazione (Bi-blioteca Calvairate, via CiceriVisconti 1, tel. 0288465801).

    F.T.

    Alla biblioteca Calvairate la storia della Cascina Mancatutto

  • aprile 2019 5

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    Via Orobia, nota a molti dei nostri lettori,tra edifici dismessi, interventi di recu-pero e nuovi progetti, al numero civico26 si arricchisce di una nuova presenza, l’ICAMilano, Istituto Contemporaneo per le Arti, cheentra così a far parte di un’area destinata a rap-presentare un importante polo di cultura. La sede è un edificio industriale degli anniTrenta che è stato restaurato senza alterarne lecaratteristiche architettoniche della facciata edelle grandi sale diesposizione. Il progetto unisce Al-berto Salvadori, diret-tore, Lorenzo Sassolide Bianchi, presiden-te, e i soci BrunoBolfo, Giancarlo Bo-nollo e Enea Righi,nella volontà di offri-re alla città un luogodi ricerca multidisci-plinare sulle più di-verse espressioni ar-tistiche e sui rapportitra arte cultura e so-cietà. La Fondazione pro-pone anche iniziativedi approfondimentodelle mostre, proie-zioni cinematografi-che aperte al pubbli-co, e la Scuola di fi-losofia, sul rapporto tra arte e ricerca filosofica.Un importante progetto è poi rivolto a personeaffette da Alzheimer e a chi se ne prende cura.Dopo l’inaugurazione dello spazio avvenuta agennaio, ecco due nuove mostre aperte al pub-blico lo scorso 24 marzo. Nella preview dedi-cata alla stampa, siamo stati accompagnati nellavisita da Alberto Salvadori, curatore della mo-stra Hans Josephsohn, (1920 – 2012) di Ko-nigsberg, e da Caterina Toschi che ha curatoGalleria dell’Ariete. Una storia documentaria,esposizione che si colloca all’interno del pro-getto di ricostruzione storica delle principaligallerie italiane.

    Di origine ebraica, Hans Josephsohn abbandonala Germania alla salita al potere del Nazismo.Giunto in Italia per studio abbandona il Paese

    per l’emanazione delle leggi razziali e riparain Svizzera dove stabilirà definitivamente lasua residenza. Le sculture di Hans Josephsohn rappresentanoprincipalmente figure femminili che tuttavianon ne riproducono i lineamenti, le forme o leproporzioni reali. La loro presenza ritorna tut-tavia come dato della memoria dello scultore,fatto di momenti, di persone, di cose. Un fil-mato ci documenta del rapporto dello scultore

    con l’arte italiana, etrusca in particolare, e cidescrive il lavoro di creazione che straordina-riamente nasce dall’assemblaggio di materialidiversi mescolati a calce, modellato a mano, eprodotto infine in ottone.Il secondo momento di visita è dedicato allastoria della Galleria dell’Ariete, di via Sant’An-drea 5, aperta nel 1955 da Beatrice Monti dellaCorte. Per circa trent’anni la Galleria per meritodi Beatrice Monti ha rappresentato gli artistiitaliani nelle maggiori istituzioni internazionalie ha stabilito rapporti con il mondo delle gal-lerie e degli artisti statunitensi, che BeatriceMonti ha fatto conoscere al pubblico italiano.Sono in esposizione documenti d’archivio, let-tere, manifesti, schede delle opere, riviste; lecopertine dei cataloghi delle mostre e presen-tazioni affidati a scrittori, quali Tristan Tzara,Buzzati, Montale, Moravia, Ungaretti. Ugo Mu-las, è il fotografo ufficiale della Galleria, di cuivengono esposte le fotografie che ricordano ilmomento della Fondazione. Nel 1970 BeatriceMonti fonda Ariete Grafica, editrice che com-missiona multipli ed edizioni di artista e autoridel composito mondo dell’arte. La pubblica-zione proseguirà fino alla metà degli anni Ot-tanta, dopo la chiusura della Galleria avvenutanel 1979. Il nostro invito è a visitare la Fondazione e lemostre per le scelte operate, la cura negli alle-stimenti, il rigore della ricostruzione documen-taria di Beatrice Toschi, i materiali messi a di-sposizione del pubblico e… il piacere di averleviste.

    Vanda Aleni

    ICA Milanovia Orobia 26Fino al 2 giugno 2019Hans JosephsohnGalleria dell’Ariete. Una storia documentariaOrari: giovedì – domenica ore 12.00 – 20.00

    Scoprire ICAVisita all’ICA Milano, Istituto Contemporaneo per le Arti

    Il 28 aprile del 1989 ci la-sciava Francesco Parentidetto Franco, attore, regi-sta e autore televisivo che nel1972 insieme ad Andrée RuthShammah e Giovanni Testoridiede vita in via Pier Lombar-do a quel Salone (ex cinemaContinental) che a lui sarebbestato poi dedicato nel 1990. In occasione dell’anniversariodella morte, QUATTRO ricor-da l’uomo, attraverso la testi-monianza di Andrea Bisic-chia, storico collaboratore delPier Lombardo, da poco inpensione.«Ero in sala a vedere Francoalla prima dell’Ambleto di Te-stori il 16 gennaio del 1973quando il Salone fu inaugura-to – spiega Bisicchia –. Con-

    tinuai a frequentarlo fino al1978, anno in cui scrissi il vo-lume “Teatro a Milano, 1968- 1978”: quando Parenti lo les-se, data la mia preparazione,mi contattò personalmenteproponendomi di occuparmidelle pubbliche relazioni».Chi era Franco Parenti? «Unattore impegnato. Amava stu-diare, leggeva molto, quasisempre di notte dopo gli spet-tacoli. Oltre ai testi teatrali nel-la sua biblioteca si potevanotrovare trattati e saggi filoso-fici, sociologici, antropologicie politici. Aveva una culturamultidisciplinare. Quella stes-

    sa idea di cultura che inteseporre poi come manifesto perla fondazione del Pier Lom-bardo: uno spazio che non do-veva essere destinato esclusi-vamente alle produzioni tea-trali ma a diverse attività cul-turali». Tra tante materie la fi-losofia era una di quelle chelo animò fino alla fine: «Fu luiche propose di tradurre inchiave filosofica l’Orestea aEmanuele Severino, contri-buendo a valorizzarne pubbli-camente l’immagine di intel-lettuale. E ancora, quando an-davo a trovarlo ormai malato,mi chiedeva di leggergli Heid-deger: ricordo che, sebbeneprovato, mi ascoltava attenta-mente chiudendo gli occhi».Oltre a incontri e dibattiti fi-

    losofici, negli anni il PierLombardo, come molti ricor-deranno, è stato luogo di nu-merose altre singolari manife-stazioni, anche se il prestigiodella multidisciplinarietà cul-turale del Salone non ha co-munque offuscato il personalecontributo di Parenti al teatroitaliano. Merito forse di quellontano debutto nel 1940 al-l’Odeon di Milano nella mes-sinscena Marionette che pas-sione con la compagnia Mer-lini-Cialente: «Aveva solo unaparticina ma la signora Merli-ni, incontrandolo un giorno inpiazza Duomo, gli disse

    “prendimi per braccio e vedraiche, attraversando insieme tut-ta la galleria, chi ci guarderàsi chiederà chi sia quel giova-ne attore che mi accompagnae diventerai famoso”. E fu be-neaugurante: basti considerareda allora il successo crescentecon spettacoli come Il ditonell’occhio nel giugno del1953, La Betìa del Ruzante ola trilogia di Molière. Tutteopere che hanno fatto scuola,per non parlare dei suoi inar-rivabili Ambletto, Macbetto,Edipus o i Promessi sposi allaprova di Testori: nessuno chesi sia poi misurato con questitesti può paragonarsi a Paren-ti». Anche per questo i suoi fune-rali «furono pari solo a quelli

    di Strehler qualcheanno dopo. Ricordotutta la cittadinanzain lutto e anche l’attodi pentimento pubbli-co di Testori». Dopola morte di Parenti funaturale intitolargli ilSalone, spazio unicoin Italia. «Tanti sonoi teatri che ambisco-no a diventare policulturali. Fare culturaperò significa dare in-tegralmente continui-tà a un’idea comehanno fatto Franco,Testori e AndréeRuth Shammah, laquale ancora oggipersegue questo ob-biettivo. E di fattochiunque voglia se-guire questa ambizio-ne si ispira a quellaperseveranza che hasempre costituito laspecificità propria delPier Lombardo». Piùsi ricorda il contribu-to di questo artista,per la zona e per Mi-lano, più ci si rendeconto di quanto, in

    parte, l’anima di Franco Pa-renti continui a essere auten-tico fondamento del teatro chemeritatamente porta il suo no-me. Quell’anima inquieta cheha saputo contaminare il pal-coscenico con altri saperi,coinvolgendo in questo dise-gno altre grandi anime. Alcuneancora vive, altre diventate in-vece “spiritelli” – come amadefinirli Andrée Ruth Sham-mah –, silenziosi abitanti diquelle assi che hanno dato edanno tanto prestigio al PierLombardo.

    © Luca Cecchelli

    30 anni fa ci lasciava Franco Parenti:un nome legato a una nuova era

    in via Pier Lombardo

    Installation view © Dario Lasagni

    Disegno/manifesto di Mimmo Rotella, 1974,mostra Galleriadell’Ariete. Archivio BeatriceMonti della Corte.

    Giorgio Strehler e Franco Parenti

  • 6 aprile 2019

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    Con questo numero diQUATTRO inizia unaserie di tre articoli sullaprotagonista dei trasporti pub-blici della zona 4: la metropo-litana 3 gialla. Una prima idea della linea 3gialla è inclusa nel progettodella “Rete delle Linee” deglianni ’50, pensata e curatadall’ingegnere Amerigo Bel-loni per il Comune. Il progettooriginale, che seguiva dellaparte nord più o meno la lineapoi realizzata, nel-la parte sud devia-va verso via Tori-no e Lorenteggio.Ma, a differenzadelle linee 1 e 2effettivamente rea-lizzate negli anni’60, la 3 (comel’allora linea 4)non videro la luce.Solo nel 1977l’iter progettualefu riavviato conun netto cambio:la linea tre avreb-be servito l’asse dicorso di Porta Ro-mana fino alla sta-zione Rogoredo. L’iter fu insolita-mente breve e l’8settembre 1981 cifu la cerimoniadella posa dellaprima pietra. Nellazona 4 le stazionipreviste furono sindall’inizio quellepoi realizzate, macon nomi diversi:Medaglie d’Oro alposto di Porta Ro-mana, Romana FSal posto di Lodi TIBB, FabioMassimo al posto di Porto diMare. C’è da dire che i nomidefinitivi sono stati decisa-mente più efficaci; soprattuttoLodi TIBB con l’omaggio alTecnomasio Italiano BrownBoveri, che produsse molti deimezzi elettrici in dotazione al-l’ATM, componenti delle me-tropolitane incluse, e Porto diMare, così evocativo delle vi-cende di quel luogo. Anche altre fermate prevede-vano nomi diversi: Lamarmo-ra al posto di Crocetta, Man-zoni al posto di Montenapo-leone, mentre Sondrio fu ag-giunta solo nel 1984. Ma, so-prattutto, ci volle il 1986 af-finché si aggiungesse anche lafermata capolinea di San Do-nato, presso il grande depositoa servizio della nuova metro-politana. La Linea 3 gialla oggi è lunga16,6 km con 21 stazioni. Suisuoi due binari circolano tre

    tipi di treni: serie 8000, serie8100, e il Meneghino, ovvia-mente nella versione gialla,messo in servizio nel 2011.Entreranno in servizio anchealcuni treni di tipo Leonardo,ovvero l’ultima generazionecreata appositamente per Mi-lano da quella che era all’epo-ca l’Ansaldo Breda, ora Hita-chi Italia. I treni sono alimentati con li-nea di contatto aerea e sono aconduzione automatizzata.

    Dopo 9 anni di cantiere, tra ipiù turbolenti, con la metro 3protagonista negativa delle vi-cende di tangentopoli, il 3maggio 1990 venne inaugura-ta la prima tratta con servizio“navetta” tra Duomo e Cen-trale, appositamente per imondiali di calcio che si ten-nero in Italia in quell’anno. Purtroppo, per la conforma-zione del tunnel in centro - itreni viaggiano su due pianisovrapposti - non era possibileinvertire i treni in Duomo, per-tanto le vetture in servizio po-tevano solo fare avanti e in-dietro tra i due capilinea. Il 16dicembre 1990 la metropoli-tana fu estesa fino alla stazio-ne Porta Romana potendo cosìpermettere il pieno serviziopoiché Centrale e Porta Ro-mana sono poste ai due estre-mi della tratta “a due piani”.Il 12 maggio 1991 la Linea 3arrivò a Sondrio da un lato, eSan Donato dall’altro, entran-

    do quindi in pieno servizio co-me previsto dal progetto. Il 16dicembre 1995 arrivò a Zara,il 7 dicembre 2003 a Maciac-chini, e, infine, il 26 marzo2011 a Comasina. Negli anni furono molti i pro-getti di prolungamento; glistudi più complessi furono so-prattutto per la tratta nord, perla quale inizialmente si pensòa uno sbinamento, ovvero allarealizzazione di due rami se-parati come oggi esistono sulla

    Linea 1 ad est e sulla Linea 2ai due estremi. Poi tutto fu ri-voluzionato e si parlò di unalinea 4 “MLAI” MetropolitanaLeggera ad Automatismo In-tegrale; un tipo di metropoli-tana con treni più corti e fre-quenze di passaggio maggiori,antenata delle attuali Linee 4e 5. Questa metropolitana inuna delle due varianti di pro-getto avrebbe dovuto lambirela zona 4 con fermate in Tri-colore, piazza 5 Giornate e viaBarnaba: non se ne fece nulla. Diverso il caso per il prolun-gamento a sud-est, verso Paul-lo, ancora fermo nel limbo eoggetto di analisi progettualie richieste del territorio. Almomento è sotto esame, conla possibilità di realizzare ilprolungamento solo fino a SanGiuliano Milanese, e da lì pro-seguire con un sistema di busin corsia riservata fino a Paul-lo. (continua)

    Giovanni Minici

    La M3 in tre puntate: progetto,costruzione e architettura

    Fino a poco tempo fa,uno dei terreni in manoalla criminalità organiz-zata più estesi in Lombardia ein tutto il nord Italia; oggi, unluogo di accoglienza per per-sone di qualunque provenien-za in condizioni di bisogno,senza distinzioni. È CasaChiaravalle, inaugurata loscorso maggio con la regia delComune. A pochi metri dal-l’omonima abbazia cistercensedel XII secolo, di quest’espe-rienza si è da subito ricono-sciuto l’alto valore progettua-

    le, positivo per l’intero quar-tiere, tanto da essere divenutoun caso di studio imitato e ac-clamato. 1300 metri quadraticomplessivi di immobili, 700metri quadrati di capannoni, 7ettari di terreno agricolo e duedi giardino: a gestire il tutto èPassepartout, consorzio di im-prese sociali a capo di un si-stema di case e appartamentidiffusi a Milano e nell’hinter-land. “L’idea – si legge sul si-to – è di affidare l’area alla co-munità organizzata, generandoconvivenza e interazione so-ciale”. Ben presto eletto a sim-bolo della lotta alla mafia e al-la sua tentacolarità a ogni li-vello, tra le tante associazioniche hanno contribuito al con-cretizzarsi del progetto vi è an-che la onlus Servizio CivileInternazionale. Raggiunto telefonicamentenella sede centrale romana, èil vice-presidente Alberto San-na a fornire qualche dettaglioin più: «Conoscendo la realtàdi Passepartout, abbiamo su-bito pensato di mettere in pie-di una collaborazione: tradi-zionalmente organizziamocampi di lavoro volontario un

    po’ dovunque, e già la scorsaestate abbiamo promosso unintervento preliminare con al-cuni scout così che tutto po-tesse essere pronto per i primiospiti». Settanta posti letto og-gi per lo più destinati a donnevittime di violenza, famigliein condizione di emergenzaabitativa, profughi o rifugiatiaventi diritto di soccorso uma-nitario. «Fin dagli inizi abbia-mo condiviso - aggiunge Al-berto - il concetto di acco-glienza senza muri che animaquesto luogo, frutto di un

    cammino tra realtà del terzosettore ed enti pubblici». Si tratta in fondo degli stessiprincipi a cui Servizio CivileInternazionale si ispira fin dal-la sua fondazione, negli anniVenti, quando dalla Svizzeraci si mise al lavoro per i primicampi volontari in un’Europasventrata dagli orrori bellici:un cammino proseguito fino aoggi, con l’associazione attivain oltre quaranta Paesi e unampio venta-glio di ini-ziative neicinque conti-nenti perchiunque ab-bia tempo evoglia daspendere per gli altri. Fino aChiaravalle, dove a fine marzola delegazione lombarda delmovimento ha programmatoil primo dei due minicampiche ha visto coinvolta l’ex ca-scina. «L’obiettivo è statoquello di valorizzare la vastaarea boschiva circostante, cosìche in futuro possa diventareun punto di riferimento vivacee attrattivo per attività culturalio aggregative aperte al terri-

    torio», spiega il vice-presiden-te. Dalla pulizia del sottobo-sco, alla potatura delle piante,fino alla semina e alla siste-mazione di sentieri: il valoreaggiunto dell’iniziativa è peròla possibilità, in orario serale,di trascorrere del tempo congli ospiti della casa, in un’ot-tica di conoscenza reciproca,dialogo e arricchimento col-lettivo. «È l’idea di cittadinan-za attiva che ci lega a Passe-partout - sottolinea Alberto -.I nostri volontari arrivano sulposto il venerdì nel tardo po-

    meriggio, con le tendeper la notte già allestitenel giardino, e la cena èil pretesto per un mo-mento conviviale digruppo utile per supera-re quelle forme di diffi-denza, isolamento oghettizzazione che tuttici portiamo dietro, pri-ma delle fatiche delgiorno successivo». Dopo il successo dellaprima edizione, si repli-ca dal 3 al 5 maggio (in-formazioni sul sito diServizio Civile Interna-zionale, [email protected]). Dai giovanis-simi ai pensionati, pas-sando per coppie conbambini (ammessi al

    campo solo se accompagnati),tutti sono benvenuti. «Ci piacerebbe - concludonodalla onlus - che questi mini-campi fossero il preludio di al-tri appuntamenti che in futuropotrebbero coinvolgere volon-tari da tutto il mondo, con at-tività più strutturate, conside-rato anche che Casa Chiara-valle sta puntando molto sul-l’autosostenibilità, anche inaccordo con delle cooperative

    agricole». Milano soli-dale e inclu-siva: per uncurioso gio-co di coinci-denze, la on-lus è impe-

    gnata anche all’interno dellarete del Corvetto, di cuiQUATTRO sta da qualchetempo provando a monitorarele attività. Contatti sono statiin particolare avviati con laCascina Casottello, per unaserie di serate a tema in ca-lendario nei prossimi mesi:nell’aria della zona c’è dav-vero voglia di comunità.

    Emiliano Rossi

    I minicampi di volontariatoa Casa Chiaravalle

    Dalla criminalità alla comunità organizzata, arriva anche il Servizio Civile Internazionale

  • aprile 2019 7

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    vate e cittadini stanno svilup-pando in dialogo costante conl’amministrazione. Dei primiesiti di questa messa in comu-ne di energie e propositi con-divisi QUATTRO ha già datoconto negli scorsi numeri, evi-denziando quanto nel la-boratorio di quartiereMazzini di via Mompiani6 stiano via via convo-gliandosi molte delle at-tività promosse. Ma c’è molto altro in pro-gramma, con un grandenumero di onlus, gruppiauto-organizzati e relativeiniziative che dimostranoquanto il civismo stia acuore a chi quotidiana-mente vive la zona. Ilcontinuo moltiplicarsi diappuntamenti e incontrinon rende possibile un re-soconto dettagliato diogni singola proposta. Ecco quindi un breve aggior-namento su alcune delle innu-merevoli novità che giungonodalla rete. Agroecology Circular Eco-nomy for a New South: ilprogetto promosso da Noce-tum, Italia Nostra, CasciNet emolti altri mira alla valorizza-zione del territorio agricolo

    nel territorio meridionale dellacittà. Il ciclo Agroforestiamoè culminato a fine marzo inuna grande piantumazionecollettiva tra via Vaiano Vallee via dell’Assunta, oltre a uncorso teorico-pratico sui siste-mi agroforestali organizzato

    nel quartiere. Per informazionisu future iniziative: [email protected] in Corvetto e lagelateria Crema e Cioccola-to di via Mincio continuano laloro collaborazione per portare

    la presentazione di romanzi ealtri volumi in giro per il quar-tiere, tra conversazione con gliautori e animazioni per bam-bini. Il calendario aggiornatoè reperibile sul sito dell’asso-ciazione, www.equilibriincor-vetto.it.In Cascina Casottello arriva lamusica africana, con eventi,

    balli e laboratori aperti a tuttitra il 25 aprile e il primo mag-gio; tutti gli aggiornamenti sulprofilo Facebook della cascina.M8 Prossima fermata perife-ria è invece il nome del corsodi teatro gratuito interculturaleorganizzato da Animanera Tea-tro con il C.P.I.A (Centro Pro-vinciale per l’Istruzione degliAdulti): con il sostegno dellaFondazione Cariplo si svolgein zona ogni venerdì mattina,aperto a tutti (info e iscrizioni:[email protected]).Piazzale Corvetto sempre piùvicina a un patto di collabora-zione tra cittadini e negoziantiper una migliore cura dellospazio pubblico: coinvoltimolti dei negozi presenti sulloslargo.Per la primavera, tanti anchei momenti di sistemazione col-lettiva di parchi, giardini e cor-tili con gli eventi di Vivicortilie Il Giardino dei desideri.Nel frattempo, occhi puntatisu Corvetto adottami, finan-ziato con un milione di eurodalle Fondazioni Snam e Ca-riplo, piano triennale volto aridurre la povertà economicaed educativa, migliorando laqualità della vita e supportan-

    do la rigenerazione urba-na. Infine, da segnare su-bito in agenda per il finesettimana dal 3 al 5maggio il Festival So-ciale del Corvetto, idea-to su impulso dell’Asses-sorato alle Politiche So-ciali del Comune. Unagrande festa a lungo at-tesa che vedrà protagoni-sta tutto il quartiere conle sue piazze, le sedidell’associazionismo, isuoi luoghi simbolo, e acui la rete sta da tempooffrendo un apporto pre-zioso. Ci sarà davverol’imbarazzo della scelta,

    in una tre giorni che vedrà lazona coinvolta anche nell’or-mai tradizionale rassegna de-dicata all’alimentazione, Fo-odCity (programma dettaglia-to sui siti ufficiali). Guai a chi dice che il Corvettonon è in movimento!

    Emiliano Rossi

    Ancora più rete al CorvettoCrescono le adesioni al progetto, tutto pronto

    per il festival del quartiere di inizio maggio

    L’Associazione Onos èstata costituita solouna anno fa, ma èl’erede di una lunga storia ini-ziata nel 2003 quando le Par-rocchie dell’Unità PastoraleForlanini promossero una se-rie di iniziative a sostegno del-la popolazione anziana gestitedai “Servizi di Prossimità”della Caritas decanale. La collaborazione tra “Servizidi Prossimità” e i Servizi delComune di Milano è regolatada una convenzione che pre-vede “attività di ascolto, sup-porto e sostegno dei bisognidegli anziani, delle famiglie edei soggetti fragili residentinei quartieri”, utilizzan-do i locali al civico 30del Lotto 64 (le cosid-dette “case bianche” divia Salomone) di pro-prietà Aler e concessi alComune di Milano. Undettagliato resocontodelle attività svolte nel2018 si trova nella rela-zione annuale: la sualettura è stata per noimolto interessante e uti-le per comprendere l’in-dispensabile lavorosvolto a favore di chivive una situazione difragilità, e in particolaredella popolazione an-ziana del territorio.Tutte le attività svolte sono in-serite in una ampia “rete” ter-ritoriale composta dai serviziforniti da Istituzioni pubblichee del terzo settore, in modo dacoprire al meglio tutte le ne-cessità.I servizi promossi da Onos so-no suddivisi in quattro aree:Prossimità domiciliare, Pro-getti di coesione sociale, Spa-zio Anziani Salomone e Grup-po Volontari R.S.A. GerosaBrichetto di via Mecenate.Complessivamente, le personeche hanno usufruito delle at-tività dei “Servizi di Prossimi-tà” sono state 104 (80 donnee 24 uomini, in prevalenza dietà superiore ai 65 anni); fraesse, 55 persone vivono senzasupporti familiari stabili e si-gnificativi e 8 sono le personeche provengono da paesi ex-tracomunitari.

    Come sono organizzati questiservizi e che attività specifichesvolgono?Onos, attraverso la “Prossimi-tà domiciliare” si occupa diaccompagnamenti; 10 volon-tari ogni settimana accompa-gnano persone prevalentemen-te anziane presso uffici pub-blici, ambulatori medici, ospe-dali. L’accompagnamento, perun volontario della Onos,spesso è stata un’occasioneper conoscere una storia, rac-cogliere un racconto, condivi-dere un ricordo o un rimpian-to, contribuendo al minuziosolavoro di ri-tessitura delle re-lazioni familiari e sociali.

    Sono stati effettuati comples-sivamente più di 1000 inter-venti per 2376 ore di servizio!Per quanto riguarda i progettidi coesione sociale, essi hannoriguardato la collaborazionecon “Agorà” (in precedenza“Con-tatto Salomone”), con-clusosi nel dicembre scorso eil sostegno al progetto “ProSalomone” che vede Aler ca-pofila di una insieme di asso-ciazioni e cooperative impe-gnate in attività di sostegno anuclei familiari che necessita-no interventi di inclusione so-ciale finalizzati al rientro damorosità incolpevole. Il terzo ambito di interventodell’Associazione è la gestio-ne dello Spazio Anziani Salo-mone, un luogo accoglientedove trascorrere del tempo inmodo sano, divertente ma so-prattutto un’esperienza che

    trasforma i residenti in mem-bri di una comunità, con tuttele gioie e le difficoltà che ilmettere in comune tempo espazio significa. Lo Spazio èaperto dal lunedì al venerdìdalle 14.30 alle 17.30, e vi sisvolgono attività ludico mo-torie per il mantenimento dellecapacità fisiche e mentali e la-boratori di musicoterapia, ma-nualità e teatro. Nello Spaziooperano un animatore geria-trico, 7 volontari e i CustodiSociali. Infine, i Volontaridell’Associazione hanno ga-rantito agli ospiti dell’R.S.A.Giuseppe Gerosa Brichettoamicizia, calore umano e dia-

    logo durante i momentidel pranzo e della cena,nelle attività di anima-zione, in occasione del-le funzioni religiose,nelle attività ludico co-gnitive.Segnaliamo infine dueeventi significativi dellegame col territorio: il22 dicembre 65 anzianidel quartiere sono statiospiti di un pranzo disolidarietà offerto dalNovotel di via Mecena-te, mentre nel corso del-l’ultimo trimestre 2018molti anziani hannopartecipato al progetto“Il filo del Tempo” che

    ha coinvolto i giovani ospitidella casa di accoglienza permigranti La Grangia (pressola cascina Monlué) e i ragazziadolescenti dell’oratorio diSan Nicolao della Flue.Le azioni dell’Associazionecontinuano a essere coordinatea titolo volontario da GiorgioSarto, già operatore Caritas eoggi anche membro del con-siglio direttivo dell’Associa-zione, presieduto da MirellaZandrini.Ad essi va un ringraziamentoda parte di tutti noi per l’operapreziosa che svolgono. Sequalcuno volesse collaborare,può contattare la sede opera-tiva: Associazione Onos, viaOreste Salomone 30 - tel.0258016132; 3274613268 -mail: [email protected]

    S.A.

    L’Associazione Onos e i servizi di prossimità

    Riunione delle Rete Corvetto

    Il ciclobookcrossing di Equi.libri in Corvetto

  • Aggregazione e culturacome fonti di crescitae potenzialità perso-nali, pratica della solidarietàe della partecipazione: questii valori che Auser promuovecon i propri progetti che met-tono al centro la persona an-ziana, coinvolgendola in for-ma attiva.Una delle attività propostenella nostra zona è l’Univer-sità della Terza Età, organiz-zata da Auser Insieme Milanounitamente a Auser MilanoRogoredo, con il contributodel Municipio 4 che offre an-che la sua sala consigliare co-me sede degli incontri.La sessione primaverile è sta-ta inaugurata lo scorso 25marzo con la presentazionedel programma e il primo in-contro di Letteratura su Gia-como Leopardi.A Graziella Anomale, referen-te Università della Terza Età,abbiamo chiesto di illustrarcil’iniziativa e le sue peculiari-tà.Come sviluppate la sceltadidattica e a chi sono rivoltii corsi?«Di base sono ideati per over60 e, per tenere viva l’atten-zione, cerchiamo di offrire te-mi sempre diversi, conside-rando anche le indicazioni diinteresse che abbiamo ricevu-to da chi ha frequentato i cor-si precedenti. I partecipantialla sessione autunnale, adesempio, si sono dimostratiinteressati verso la Psicologia,la Letteratura e l’Arte».

    Quale impronta date alle le-zioni?«Penso che debbano essereattrattive, per far interessarele persone, e lasciamo anchespazio al dialogo. A chi par-tecipa, diamo un attestato difrequenza; è preferibile segui-re tutta la sessione ma è anchepossibile partecipare a singoliincontri. Ricordiamo che lafrequenza è gratuita». Ci delinei l’attuale sessione.«Il programma abbraccia piùaree. Questa sessione com-prende la letteratura, la fisica,la storia, scienze e ambientecon due incontri, e la storia diMilano, per concludersi con

    una festa che prevede un mo-mento teatrale e la distribu-zione degli attestati di parte-cipazione. Proponiamo anchedue visite guidate a PalazzoMarino e al Teatro Romanodi Milano all’interno del“Museo sensibile” della Ca-mera di Commercio, dedicatoalle vestigia del Teatro stes-so».Un progetto dunque di valore,in grado di proporsi a tutti icittadini che abbiano interessea sviluppare un percorso cul-turale e a trovare un luogo direlazione.

    Antonella Damiani

    I prossimi incontri presso la sala consiliare di via Oglio 18, illunedì dalle 15 alle 17:

    8 e 15 aprileSCIENZE E AMBIENTE Narrando, narrando (una rilettura in chiave storica e scientificadi alcuni tra i più famosi classici della letteratura mondiale). A cura dell’ISM

    29 aprileSTORIA DI MILANOIl passato industriale del Municipio 4 Docente: Stefania Aleni, giornalista

    6 maggioFESTA DI CHIUSURA E DISTRIBUZIONE ATTESTATIUn momento per sorridere A cura di: Enrica Beltrami, attrice

    8 aprile 2019

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    Alessandra Paganardi è nata nel 1963 aMilano, vive in corso Lodi e insegna alle su-periori.Allieva per merito del collegio Ghislieri diPavia, si laurea in filosofia e fin da giova-nissima si occupa di poesia, coltivando ancheun forte interesse per la critica letteraria,l’aforistica e la narrativa.

    Mare apparente

    Bisognerà fare a meno di questo non invernodel sole strano che va per il mondocome fosse poesia

    senza il freddo a scrollare le veneti dimentichi in tasca le venele ritrovi in un pugno

    è perdere due voltesapere che finisceciò che non è mai stato

    Appuntamento con Perigeion

    Lo scorso mese abbiamoconosciuto Silvia, gio-vane e talentuosa arpi-sta, che ci ha parlato di comel’amore per la musica possatrasformare la vita di chi vi siaccosta. Ce lo conferma ancheTommaso, 19 anni, che hascoperto questa sua grandepassione grazie all’oboe, unostrumento dal suono singolare.E che ora, tra l’esame di ma-turità alle porte e l’impegno alConservatorio, si trova davantia una scelta piuttosto ardua…Quando hai iniziato e come?«Ho iniziato a 9 anni, quandonella mia scuola steinerianaognuno doveva scegliere unostrumento musicale. Mi sonosubito innamorato del suonodell’oboe: mi sembrava quindiun’opportunità enorme poterimparare a riprodurlo. I mieidue fratelli a loro volta hannooptato per il violino e il fagot-to, ma io sono stato l’unico acontinuare con la musica. Do-po aver superato l’esame diammissione, sono entrato alConservatorio Giuseppe Verdinel 2015. Partecipavo già dadue anni a un campus estivomusicale, perciò conoscevogià chi sarebbe stato il mioMaestro». Come si articola lo studio alConservatorio?«Ci sono due fasi: una preac-cademica, fino alle superiori,e una accademica, che coinci-de con l’università. A settem-bre, dopo aver concluso la pri-ma parte del percorso, vorreidare l’esame di oboe, ed even-tualmente proseguire con glistudi». Quanto ti eserciti?«In media un’ora al giorno.Vado al Conservatorio duevolte alla settimana, ma nonho un orario fisso: possono ca-pitare lezioni da un’ora oun’ora e dieci, così come daventi minuti; varia molto a se-conda della preparazione dellostudente e delle decisioni delMaestro. Le lezioni sono in-dividuali, ma spesso si può ri-manere mentre si esercitanoaltri allievi, dal momento chele indicazioni da loro ricevutesono utili a tutti. Ho trascorso

    l’anno passato a Basilea, doveho dato molto spazio alla mu-sica. Lì frequentavo la MusicAcademy: suonavo oboe epianoforte, in orchestra e nelquintetto di fiati (insieme adun clarinetto, un corno e un fa-gotto)».In che occasioni ti sei esibito?«Cerco di mettermi in giocoappena possibile: durante le

    serate nei campus estivi, nellamia scuola in occasione dellaNotte Nazionale del liceo clas-sico, ai concerti d’Istituto.Nell’ambito del Conservatoriosuono singolarmente solo persaggi ed esami, di norma sonoin orchestra». Hai mai partecipato a dellegare?«A Basilea ho partecipato adei concorsi regionali: mi sonoclassificato secondo con ilquintetto, terzo da solo». Che tipo di repertorio hai?«Abbraccio diversi periodi estili musicali. Prevalentementesuono musica classica e baroc-ca. Ho suonato anche alcunicomponimenti più moderni,ad esempio quelli di Castiglio-ni, ma costituiscono una mi-noranza del mio repertorio». Hai dei compositori o musi-cisti di riferimento?«Gli oboisti che brillano da-vanti a me sono Heinz Holli-

    ger e Francois Leleux, per bra-vura e valore affettivo: li hoascoltati sin da piccolo grazieai cd che mi regalavano a Na-tale. I grandi compositori cheammiro sono tanti, per citarnealcuni direi Pasculli, Vivaldi,Mozart, Lebrun». Quante persone conosci chesuonano l’oboe?«Nel mio corso siamo una de-

    cina, sei ragazzi e quattro ocinque ragazze. L’età degli al-lievi è disomogenea: si va dai10 anni ai 22, anche di più». Avrà un posto nel tuo futuro?«Non lo escludo a priori, poi-ché è una strada che mi piace-rebbe molto percorrere, madevo ancora capire. Il campodella musica del resto è moltocompetitivo, è assai difficileentrarci ed essere al livello ri-chiesto».Vuoi dare qualche consiglioa chi desiderasse iniziare asuonare?«Diventate musicisti, appas-sionatevi alla musica! Tra-smette molto all’essere umanostravolgendo completamentele sue emozioni. In me hasempre suscitato grandissimesensazioni e mi piacerebbeche tutti potessero provarequesto».

    Giulia Costa

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    Giada Chioso, istruttrice sportiva in zona 4(coi progetti del Cief in via Morosini e inviale Mugello e del Coni in via Quadronno),è stata convocata in Nazionale Figmma peril Campionato Europeo di Grappling-gi eno-gi in Romania UWW a inizio aprile edè già qualificata per la finale del Campio-nato Italiano Assoluto di judo Fijlkam traun mese. Ma non basta! Esordisce anchenel Combat Wrestling con l'oro. A Madone(Bg) conquista il gradino più alto del podiodopo due incontri vinti entrambi per resadelle avversarie dopo essere andata in van-taggio di tanti punti. L'atleta ringrazia il suo club di judo, ilprimo in Lombardia, Isao Okano Club 97,dove si allena regolarmente, Sef Mediola-num, il club dove è tesserata per lotta egrappling e il family club Accadueó, dovesvolge parte della preparazione fisica. In bocca al lupo per i prossimi Europei!

    Esordio d'oro nel Combat Wrestling

    Non finisce di stupirci la ricchezza di pre-senze culturali e associative che fannocapo al progetto Artepassante e che han-no trovato casa presso la stazione Vittoria delPassante ferroviario. Questo mese vi presentiamo QuartaParete, unatelier teatrale natodal progetto di An-na Ginevra Onga-ro e dalla sua pas-sione per la recita-zione, uno spaziopensato e forte-mente voluto perpromuovere la co-noscenza e la pra-tica del teatro eche un anno fa havisto il proprio co-ronamento grazieall’entusiasmo eall’infaticabile im-pegno di sua ma-dre Patrizia.QuartaParete è pri-ma di tutto unapreziosa occasionedi scambio e con-divisione per tutti coloro che credono nel valorecomunicativo ed espressivo di questa formad’arte, una delle più antiche al mondo. Attori,registi, sceneggiatori, ma anche dilettanti e sem-plici amatori possono trovare qui uno spazioaccogliente per provare, studiare, sperimentare,costruire insieme scene e arran-giamenti che saranno poi propo-sti al pubblico, in modo accessi-bile e coinvolgente, anche in lin-gua inglese.Tutti i mercoledì sera QuartaPa-rete ospita inoltre la scuola di re-citazione dell’associazioneSguardi, aperta a tutti coloro che desiderino av-vicinarsi a questa forma espressiva. Il sogno diPatrizia e dei ragazzi che animano questa bellarealtà è quello di costruire un pubblico di zona,un luogo fatto di proposte artistiche di qualità,capaci di ristorare mente e spirito e creare au-tentiche occasioni di scambio per tutti coloroche sentano di avere davvero qualcosa da rac-contare.

    Il calendario di QuartaParete è ricco di inizia-tive interessanti e coinvolgenti come «L’orablu», uno spettacolo scritto dal giovane duoOrchi-dee, che il 12 aprile alle 20.30 metteràin scena una storia d’amore surreale, in cui iltempo della narrazione è sospeso tra il giorno

    e la notte, tra il sonno e la veglia. Il 4 maggiosempre alle 20.30 invece il compositore Mi-chele Bacci e l’attore Alessandro Zurla con illoro «Dantemotivo» ci condurranno in un sug-gestivo viaggio alla scoperta dei primi otto cantidell’Inferno dantesco, accompagnati dalle mu-

    siche e dalle voci di un ipoteticofilm tratto dalla Divina Comme-dia. Il 28 maggio infine è previ-sto un fuori rassegna con il mo-nologo «Il costo di una “buonaeducazione”. Il pensiero rivolu-zionario di Alice Miller», dedi-cato alla storia di questa straor-

    dinaria donna ebrea che alla cieca furia del Na-zismo seppe opporre l’umanità dei suoi contri-buti scientifici.Per partecipare agli eventi di QuartaParete è ri-chiesto un contributo di 3 euro per la performan-ce, a cui è possibile aggiungere una libera offertaper sostenere questa incredibile realtà, nata comeuno spazio condiviso e per condividere.

    Elena Gadeschi

    Tutti in scena con QuartaParete

    Alle 7.45 del mattino salire sull’autobus84 barrato, diretto verso il centro, puòessere più faticoso di una corsa a osta-coli: studenti, fotomodelle, impiegati, profes-soresse... tutta la più eterogenea fauna metro-politana si accalca nei pochi metri del mezzoATM. È un rituale quotidiano, ormai, che quasipassa inosservato nel vivido universo mene-ghino. Eppure, poche settimane fa, un insolitoprotagonista ha colpito la nostra attenzione: unadolescente che invece dei libri e il solito tele-fonino con auricolari, gongolava nell’ammirarela sua bella stecca colorata e in fibra di carbo-nio, leggermente diversa da quelle usate pergiocare a Hockey su ghiaccio. “Cosa ci fa daqueste parti con quell’attrezzo?”, mi sono chie-sto. E la curiosità ci ha portato a scoprire unanuova realtà sportiva, sempre più in crescitaanche nella nostra zona: l’Unihockey Floorball,uno sport nato a Gothenburg, Svezia, nei primianni Settanta, sulla scia di un’attività amatorialesperimentale simile, il “Cosom floor hockey”,che era stata provata già a fine anni Cinquanta

    in Stati Uniti e Canada. Oggi l’Unihockey Flo-orball è uno sport riconosciuto dal CIO (Co-mitato Olimpico Internazionale, ndr), con oltre55 federazioni nazionali affiliate. Il professor Daniele Coco - ricercatore accade-mico presso la facoltà di Scienze Motoriedell’Università Cattolica del Sacro Cuore - èuno dei docenti divulgatori della filosofia diquesto sport, che insegna anche nel nostro mu-nicipio. Professor Coco, come nasce la sua passioneper l’Unihockey Floorball?«La mia passione nasce negli anni della scuolamedia, successivamente in forma diversa comegiocatore di Hockey su Prato, per poi venirerispolverata anni fa come docente scolastico eprofessore in Università, dopo l’incontro conla realtà milanese di questo sport».Quanto l’Unihockey Floorball è d’aiuto perlo sviluppo della sua attività di ricerca?«L’esperienza sul campo mi permette di avereuna visione reale sui giovani e le loro famiglie,e questo contatto facilita i miei percorsi di ri-cerca, potendoli sperimentare direttamente, peresempio nel mio corso Metodi e didattiche delleattività motorie per l’età evolutiva».Come nasce l’ispirazione per i Giants, la suasocietà sportiva?

    «I Giants nascono dal desiderio di diffonderel’Unihockey anche nell’ambiente scolastico eprolungare in quello extrascolastico tale disci-plina, già praticata in molti istituti. E grazie allacollaborazione con Giorgio Rambaldi, presi-dente della Federazione Italiana UnihockeyFloorball, il nostro club sta crescendo rapida-mente».Cosa direbbe se dovesse spiegare qual è ilvantaggio maggiore del suo sport?«L’Unihockey Floorball è un ottimo strumentoeducativo, accessibile a tutte le fasce di età eapplicabile in ambito scolastico ed extrascola-stico: aumenta lo spirito di aggregazione e dicollaborazione tra i giocatori, in un continuoconfronto con se stessi e con gli altri, con i pro-pri limiti e con le proprie potenzialità».Le è mai capitato un episodio particolarepraticando l’Unihockey Floorball?«Ricordo che durante un incontro di formazionein una scuola primaria, uno studente mi chiesedi far partecipare al gioco anche un suo com-pagno, disabile intellettivo, che aveva manife-

    stato la volontà di aggregarsi. Acconsentii. Beh,oggi quel ragazzo è un atleta a tutti gli effettidei Giants, e la madre mi ha scritto di recenteper ringraziarmi».Una bella storia. Ricorda cosa le ha scritto?«Certamente. Queste sono state testualmentele sue parole: sono molto contenta che mio fi-glio abbia avuto questa fortuna, lo vedo feliceed entusiasta di essere un Giant. Ha voluto ac-quistare la tuta, è orgoglioso e contento e miha chiesto se poteva indossarla anche per an-dare a scuola. Spero che la sua avventura nelFloorball possa continuare».A chi volesse avvicinarsi all’Unihockey Flo-orball, cosa consiglia di fare?«Contattarci. La nostra società sportiva, Flo-orball Giants, opera in piena sintonia con lafederazione ufficiale. Gli allenamenti sono te-nuti da me e da uno staff composto da altri noveallenatori, tutti laureati in Scienze Motorie econ brevetto FIUF (Federazione Italiana Uni-hockey Floorball, ndr)».

    Alberto TufanoFloorball GiantsVia Mincio 21, tel. 329.6127593www.floorball-giants.itwww.fiuf.it

    Mens sana in corpore sano

    L’Unihockey Floorball porta coloreed entusiasmo nel municipio

  • 10 aprile 2019

    2041 . SOLUZIONE

    2051. PAROLE CROCIATE A SCHEMA LIBERO (Riccardo Tammaro)

    ENI4MISTICAA cura della Fondazione Milano Policroma

    ORIZZONTALI1. Torino in auto - Ascoli in auto - Amore fra-

    terno2. Strumento musicale della famiglia degli ottoni

    - Siracusa in auto3. Teramo in auto - Così sono anche detti i livornesi4. Gli assi di riferimento in geometria analitica

    - 99 romani5. Viscido, unto - Città lacustre lombarda6. Menzognera, bugiarda - Iniziali del poeta

    Luzi7. Via traversa di via Mecenate - Antico precet-

    tore8. Parte dell’intestino - Così viene chiamato l'al-

    lenatore di calcio9. Lo fu Enrico Toti - Monili, preziosi

    VERTICALI1. Terni in auto - Spesso è sinonimo di pettegola 2. Si usa in correlazione con "quale"3. Via traversa di viale Corsica4. Arezzo in auto - Il risultato dell'addizione5. Via che si dirama da piazzale Corvetto6. Via traversa di via Negroli7. Un musicista kenyano - Nota musicale8. Famiglia che aveva possedimenti a Cavriano - Milano in

    auto9. Film di Andrew Niccol - Monte dell'appennino parmense10. Monte che dà il nome a una via del Municipio 4 - Siena

    in auto11. Una figura minore della mitologia greca12. Animali dei primati 13. Piazza in zona Monforte

    In quel periodo la PrimaGuerra Mondiale mette aconfronto due strategie dicombattimento: “la guerra dimovimento” (concetto tede-sco), “la guerra di posizione”(concetto francese). È la se-conda che l’Intesa attua, so-prattutto l’Italia vista la con-formazione montuosa del ter-ritorio di scontro con l’esercitoaustro-ungarico. Ma le gerar-chie militari non danno inizial-mente il giusto peso a duenuovi elementi che vengonointrodotti negli armamenti eche risulteranno micidiali perle perdite umane, anche civili:l’artiglieria pesante semoventee l’aviazione. In particolarel’aereo si rivela subito un’ar-ma da guerra strategicamentevalida perché di rapido inter-vento e, con il suo raggiod’azione, penetrante nel terri-torio nemico fino a colpire icentri vitali logistici lontanidal fronte: fabbriche, centrali,stazioni, magazzini, caserme.Un mezzo che raggiunge ve-loce gli obiettivi sia per la cac-cia a terra che per il bombar-damento in quota e, a queltempo, di non facile individua-zione e tempestiva prevenzio-ne e allarme. Inoltre si rivelada subito uno strumento uti-lissimo di intelligence per lericognizioni in quota perchéconsente una visione ad ampioraggio del teatro di battaglia edegli spostamenti del nemico. Siamo agli albori di questenuove tecniche e l’Italia, sep-pur con ritardo, si sta attrez-zando. Il Ministero della Guerra dàfiducia e trasferisce consistentiinvestimenti all’imprenditoreGianni Caproni che nell’areadi Taliedo, periferia sud est di

    Milano, consolida e amplianotevolmente un’area indu-striale destinata al settore ae-ronautico. La produzione sitrasforma rapidamente da ci-vile a militare ed è in grado disoddisfare con turnazione delpersonale lavorativo anche lecommesse provenienti dallealtre nazioni belligeranti allea-te (vedi QUATTRO-dicembre2017/febbraio 2018 - “Ricordidel 35”). Lo stabilimento di Taliedo au-menta rapidamente il numerodi dipendenti e passa dai 120iniziali, ai 1.200 del 1916 e ai2.300 del 1918. La SocietàEdison, per agevolare lo spo-stamento dei lavoratori, pro-lunga la linea tramviaria nu-mero 35 facendola arrivare inpiazza Ovidio, linea che neidecenni successivi percorreràanche via Mecenate sempre aservizio dello stabilimento Ca-proni.

    La nostra zona è testimone delprimo bombardamento aereosu una città italiana. Alle ore8.30 di un nebbioso lunedì 14febbraio 1916, da una posta-zione di vedetta aerea nel Bre-sciano giunge notizia che ditre aeroplani austriaci AviatikTaube, partiti da Gardolo(TN), due si dirigono sicura-

    mente su Milano e uno suMonza. Dall’aerodromo di Ta-liedo si levano in volo alcuniaerei da caccia tipo Farmanper l’intercettazione e nel frat-tempo intervengono le batteriedi contraerea dislocate a SestoSan Giovanni e a Greco. No-nostante le misure di interdi-zione i due aerei austriaci, non

    avendo ben individuato gliobiettivi prefissati e per libe-rarsi quanto prima del caricoper sfuggire il più rapidamentepossibile dai caccia italiani,sganciano casualmente lebombe esplodenti e incendia-rie cercando di recar il mag-gior danno possibile. Colpi-scono Porta Romana, PortaVolta, Greco, Turro e si dile-guano velocemente verso est.Intanto i milanesi, anziché cer-care rifugio mentre scrutanoincuriositi il cielo pensando sitratti di una esercitazione, nonsi rendono conto di quanto stiasuccedendo. Forse anche perquesto, oltre ai danni prodottidalle esplosioni e dagli incen-di, purtroppo si registrano trai civili quindici morti, a cui sene aggiungeranno altri tre perle ferite gravi riportate, e unaquarantina di feriti. Una diqueste bombe colpisce untram che sta in quel momentotransitando sulla Circonvalla-zione lungo il viale Romana(oggi viale Monte Nero). Vie-ne divelto anche un tratto dirotaia che causa il deraglia-mento della vettura. Al di là diqualche ferito tra i pochissimipasseggeri per fortuna presen-ti, le conseguenze risultano su-bito gravi per i due tramvieri:Siro Maccabruni, di anni 54,muore all’istante, mentre Giu-seppe Brusamolini, di anni 35,morirà poco dopo all’Ospeda-le di Riserva allestito pressola Banca Commerciale. L’in-cursione aerea ha per la primavolta un impatto mediaticonon indifferente vista la novitàdell’azione bellica. Di tipo ov-viamente propagandisticoquello della stampa austriaca,contenuto ma critico quello ri-portato dalla stampa locale ri-

    ferendosi alle tempistiche deisoccorsi, agli strumenti di pre-venzione e allarme aereo nonall’altezza di simili eventi.Proclamato dal sindaco Cal-dara lutto cittadino, ai funeralisi assiste a una grande e com-mossa partecipazione dei mi-lanesi che la cronaca quanti-fica in 150.000 presenze. Ilcorteo funebre si snoda per levie della città partendo dal Ci-mitero Monumentale in dire-zione del Cimitero Maggioredove le salme, caricate a bor-do dei tram funebri, sono tuttetumulate. Anche questa tragicaesperienza insegnerà moltonon solo nell’affinare le tec-niche di battaglia ma di con-verso nello studiare interventidi contrasto soprattutto per lapopolazione. Si incomincia aparlare di ricoveri antiaerei, diallarmi, di ricognizione a terra.A distanza di quasi un decen-nio, a ricordo dei tragici fatti,sarà eretto in via Tiraboschiun monumento ai caduti dellaGrande Guerra e sulla cui la-pide commemorativa sono ri-portati anche i nomi del primobombardamento aereo su Mi-lano. (fine)

    Gianni Pola

    Il tram, la Grande Guerra e il Municipio 4 (quarta puntata)

    Presso la sede del Municipio 4, duranteuna riunione della Commissione Territo-rio, i responsabili del WWF Milano Sud,a conclusione del Progetto Ponte Lambro, han-no fatto il punto sulla situazione presentando irisultati e le attività svolte dal 2017 a oggi.Come forse ricorderete (cfr. QUATTRO 194di marzo 2018) l’area del cosiddetto “ecomo-stro” di Ponte Lambro, l’albergo mai finito deimondiali ’90, era destinata a riqualificazioneambientale e i lavori, grazie a finanziamenti re-gionali e comunali,erano iniziati già nel2017. L’area interes-sata è oggi destinatain parte a uso agricoloe in parte - soprattuttolungo l’asta fluvialedel Lambro - a tutelae fruizione di tipo na-turalistico. L’opera dirinaturalizzazione èconsistita principal-mente nel recuperodel Fontanile dei Cer-tosini, col ripristinodella sua funzionalitàidraulica, e nella ri-qualificazione delmanto vegetazionale,con la piantumazionedi specie arbustive earboree.Poiché lo scopo, con-cordato coi cittadini diPonte Lambro, era an-che quello di realizzare un polmone verde peril quartiere, parallelamente alle opere di riqua-lificazione sono state messe in atto numeroseiniziative per avvicinare gli abitanti a questanuova realtà tuttora in divenire. Ecco allora leserate di presentazione del progetto aperte alpubblico (marzo 2018), le serate naturalistichesull’avifauna e sui funghi, le escursioni didat-tiche, le attività di educazione ambientale perle scuole del circondario, il corso di birdwat-ching e la collaborazione coi centri estivi perragazzi.

    L’inaugurazione ufficiale dell’oasi naturale ri-sale al maggio dello scorso anno e a questo ap-puntamento hanno fatto seguito altri momentidi intrattenimento per i cittadini: un’escursionenotturna per osservare le lucciole, la parteci-pazione a “Puliamo il Mondo” dell’ottobrescorso e la festa di Natale a conclusione delprogetto.Ora, al termine dell’incarico, il WWF Sud Mi-lano ha comunque messo in cantiere volonta-riamente altre iniziative in coda a quelle già ef-

    fettuate. Oltre all’in-contro, svoltosi il 22marzo scorso, in occa-sione della giornatamondiale dell’acqua(“Diamo voce alLambro”) sarà ripetu-ta la “lucciolata” dimaggio e - sempre amaggio - verrà effet-tuata una presentazio-ne del Progetto PonteLambro, nell’ambitodell’evento “BoscoOrizzontale”, pressola Cascina Linterno(Parco delle Cave). Sì,perché i progetti per ilfuturo non mancano egli ulteriori potenzialiinterventi sarebberonumerosi. Finanzia-menti permettendo,infatti, ci sarebbe l’in-tento di realizzare una

    siepe campestre e/o un filare alberato lungo ilFontanile dei Certosini, di ripristinare anche ilFontanile Colombè e di impiantare una siepealberata a fianco della tangenziale, come bar-riera protettiva e antirumore. Speriamo che i lavori possano proseguire, atutto vantaggio dei cittadini di Ponte Lambro;sarebbe un tassello in più nel miglioramentodella qualità della vita per un quartiere perife-rico che sta puntando a una maggiore valoriz-zazione del suo territorio.

    Francesco Pustorino

    Natura fruibile a Ponte Lambro

    Aerodromo dello stabilimento Caproni a Taliedo durante la Prima Guerra Mondiale

    Effetto di una delle bombe cadute su Milano il 14 febbraio 1916

    Il prossimo numero di

    esce il giorno 7 maggio 2019

  • aprile 2019 11

    IL CIELO SOTTO MILANOPassante ferroviario di Porta Vittoria

    cell. 340 4763017 / 338 9648850

    5-6 aprile ore 20.45TRAGICI A PEZZIdi e con Omar Nedjari13-14 aprile LA PASSIONE DI BACH NEL PASSANTEcon la Dual Band

    CINEMA TEATRO DELFINOPiazza Piero Carnelli - tel. 333 5730340

    5-7 aprile ore 21DORIAN GRAYRegia di Giuseppe Manfridi11-14 aprile ore 21LA NOTTE DI PINOCCHIORegia di Marco Avarello

    SPAZIO TERTULLIANOVia Tertulliano 68 - tel. 02 49472369

    Rassegna Sport e Spettacolo6 aprile ore 20UNA QUESTIONE DI CUOREOmaggio alla memoria di Davide Astori, regiadi Alberto Oliva18-19 aprile ore 21FINO ALL’ULTIMO ROUNDScritto, diretto e interpretato da Giuseppe Scordio

    IL POLITEATROViale Lucania 18 – cell. 335 5376122

    6 aprile ore 21MONOLOGHI E MUSICAcon Luigi Ariotta13 aprile ore 21VIAGGIANDO NEL TEMPOCommedia, a favore dell’Associazione Cenadell’Amicizia14-15 aprile ore 20.30BUBBLES & LIES3-4 maggio ore 21SONO UNA FRANACommedia

    TEATRO COLLATEATRO SILVESTRIANUM

    Via Maffei 29 – tel. 02 55211300

    6 aprile ore 16.30 / 7 aprile ore 15 e 17.30IL MAGO DI OZdi Frank Baum

    TEATRO SILVESTRIANUMVia Maffei 29 – tel. 02 5455615

    13 aprile ore 21L’HOTEL DEL LIBERO SCAMBIOCommedia di Georges Feydeau, regia di AlbertoMonti4 maggio ore 21IL SIGNORE È SERVITOAdattato dalla commedia omonima di PaoloStarvaggi, regia di William Fiori

    TIEFFE TEATRO MENOTTIVia Ciro Menotti 11 - tel. 02 36592544

    Fino al 7 aprileNAPULE È… N’ATA STORIACanzoni di Pino Daniele, parole e versi di Eduar-do De Filippo, con Mariangela D’Abbraccio9-14 aprileOPERA BUFFA!Il Flauto magico e cento altre bagatellecon Elio e un cast di musicisti

    Matej Šarc, oboeJurij Jenko, clarinettoMetod Tomac, cornoPaolo Calligaris, fagotto

    11 aprile ore 21LE TOCCATE DA BACH A PROKOF’EVMaddalena Giacopuzzi, pianoforteA cura di Milano Classica e Associazione Ma-nifestare Opportunità

    12 aprile ore 21Festival Lesbiche FuorisaloneLÉONIE PERNET IN CONCERTOUbi Broki, Sound DesignIngresso libero

    13 aprile ore 18J.S. BACH. A SOLOCaterina Dell’Agnello, violoncello piccoloCarlo Lazzaroni, violinoMarco Brolli, flauto traversoA cura di Associazione Hendel

    14 aprile ore 11SUL PALCO DE LA RISONANZA SINO ALLA MORTEConcerto dei vincitori del premio “Sul palco deLa Risonanza 2018”Carly Power, sopranoHye Jin Jang, violoncelloTobias Tietze, arciliuto Fernando Olivas, tiorba, chitarra barocca A cura di Associazione Hendel

    14 aprile ore 18PER AMORE DI CLARAQuartetto Indaco e Orchestra Milano Classica

    15 aprile ore 20.30“Non capisco! Son profano!”VI – LA SUITECosimo Carovani, violoncelloLuca Ciammarughi, pianoforteStefano Ligoratti, pianoforteA cura di Associazione Culturale Classica Viva

    16 aprile ore 19TIMELESS GIFTS VOCAL ENSEMBLE IN CONCERTGospel, spiritual, classici, R&B, jazz, colonnesonoreJoan Collaso, direzione artisticaLarry Hanks, maestro concertatore e piano-forteIngresso libero

    17 aprile ore 21(UN)CLASSICAL PREVIEWBruno BavotaPianoforte, chitarra elettrica, live electronicsA cura di Plunge e Basemental

    27 aprile ore 15MILANO CANTA LA LIBERTàIn commemorazione del 74° Anniversario dellaResistenzaCoro Suoni e L*Anpi – repertorio della Resi-stenzaGianpiero Marazza, fisarmonicaCoro Alei Shirà – repertorio YiddishVincenzo Zitello, arpa – Carlo Bava, ance –Cristina Pasquali, voce narranteCoro Zenzero – repertorio popolareRapsodija Trio Maurizio Dehò, violino – Luigi Maione, chi-tarra – Nadio Marenco, fisarmonicaIngresso libero fino a esaurimento posti

    28 aprile ore 10.45MOZART SUONAVA LA VIOLAConversazione-concerto con le Cameriste Am-brosianeFlavia Giordanengo, viola e conversatore

    OTTAVA NOTAVia Marco Bruto 24 - tel. 02 89658114

    Rassegna di musica jazz7 aprile ore 21L’EDUCAZIONE MUSICALE NELL’ERA DELLA TECNOLOGIACattaneo-Monteforte QuartettoPaolo Cattaneo, chitarraGiovanni Monteforte, chitarraMaria Torelli, contrabbassoMimmo Tripodi, batteria

    13 aprile ore 21Il pianoforte tra armonia e elettronica: branioriginali e improvvis