Copia Di 2012guida Bologna Una Citta Ricca Di Emozioni-it

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Guida di Bologna una città ricca di emozioni IT

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    Guida di Bologna. Una citt ricca di emozioni

  • Guidadi Bologna

    una cittricca di emozioni

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  • 4Palazzo Malvezziarchivio Provincia di Bologna

  • 5Bologna, citt unica e irripetibile, si presentacon una nuova guida di pronta consultazione,agile e strutturata per itinerari tematici, cheriassumono le tappe fondamentali dello svi-luppo storico e artistico della citt e forni-scono una panoramica sui luoghi pi affasci-nanti e carichi di significato del centro citta-dino, senza precludersi il gusto di qualchedivagazione fuori porta e in provincia.

    La Guida di Bologna rappresenta lultimo pre-zioso tassello del rinnovato piano di comuni-cazione turistica provinciale, realizzato a curadel Servizio Turismo tra il 2005 e il 2009.

    Il piano offre al turista nuovi contenuti emappe tematiche, che invitano a scoprire ilterritorio bolognese in un insolito viaggioattraverso i suoi 60 comuni. A trasportare illettore lungo gli itinerari, che lui stesso sce-glier di costruirsi, sono le numerose oppor-tunit che lintero territorio provincialemette a disposizione dei suoi visitatori: dallacultura con gli oltre 100 musei, alla naturacon i suoi parchi, le oasi e le aree protette,allo sport con le tante occasioni di vacanzaattiva, allopulenta e celebrata enogastrono-mia locale, per concludere con il ricchissimocalendario di eventi che ogni anno trovanoqui il loro palcoscenico naturale.

    Questa pubblicazione, in particolare, propo-ne dieci percorsi tematici:

    Piazza Maggiore, o semplicemente lapiazza, cuore di una grande citt che con-serva ritmi e modi di dire di altri tempi:andare in piazza ancora lespressioneche i bolognesi usano per darsi appunta-mento nel centro storico.Classico, per non rinunciare allemozionedella bellezza dei luoghi simbolo dellacitt, litinerario da non perdere, anche perchi dispone di poco tempo.Torri, per immergersi nella Bologna medie-vale delle Due Torri di dantesca memoria.Portici, lombrello del popolo, elementoarchitettonico che simbolo stesso dellanatura ospitale di Bologna, dove spazipubblici e privati si confondono, facendosentire tutti a casa propria.Acque, alla riscoperta della Bologna sot-terranea dei canali e del torrente Aposa,

    unico corso dacqua naturale che scorreentro le mura, e di una Bologna termale,da quasi un secolo dimenticata e ora rina-ta grazie ai nuovi centri benessere.Enogastronomia e shopping, attraversobotteghe storiche, mercati antichi quantoBologna ed eleganti strade e gallerie diuna citt fiera di esporre gioielli e salamiin vetrina.Verde, dai giardini segreti dei palazzi delcentro storico, allOrto botanico fondatonel 500 da Ulisse Aldrovandi, sempreavvolti dalle scenografiche quinte dei collibolognesi.Musica, per immergersi nel ritmo di unagrande tradizione che, dai tempi di Martinie Rossini, batte attraverso i generi, fino aicantautori degli anni Settanta e al 2007,anno in cui Bologna riconosciutadallUNESCO citt creativa per la musica.Motori, un percorso nella terra dove sononati ben 84 marchi motociclistici, testimo-nianza di un saper fare meccanico invi-diatoci nel mondo, con tappe obbligate aimusei Ducati e Lamborghini, senza dimen-ticare che ci si trova a met strada traMaranello e Imola.Contemporaneo, alla scoperta di unaBologna che non ha mai smesso di osare edi crescere, anche grazie a infrastrutturecome la Fiera, e che conserva, in citt e inprovincia, architetture dei pi grandi mae-stri del Novecento, da Le Corbusier, aKenzo Tange e Alvar Aalto.

    Benvenuti dunque a Bologna e nella sua pro-vincia, non pi solo luogo di passaggio bet-ween Florence and Venice, ma terra ricca dibellezze inattese pronte a svelarsi ai viaggia-tori che avranno la curiosit di scoprirle,magari anche grazie allaiuto di questa guida.

    Non resta che augurare buona lettura e,soprattutto, buona visita!

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    Presentazione

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  • 7Indice

    Percorso Piazza MaggioreMappa e tappe del percorsoLitinerario

    Percorso ClassicoMappa e tappe del percorsoLitinerario

    Percorso delle TorriMappa e tappe del percorsoLitinerario

    Percorso dei PorticiMappa e tappe del percorsoLitinerario

    Percorso delle AcqueMappa e tappe del percorsoLitinerarioMappa dei canali e mura di Bologna

    Percorso della Musica Mappa e tappe del percorsoLitinerario

    Percorso Enogastronomicoe dello ShoppingMappa e tappe del percorsoLitinerario

    Percorso Bologna VerdeMappa e tappe del percorsoLitinerario

    Percorso Bologna dei MotoriMappa e tappe del percorsoLitinerario

    Percorso Bologna ContemporaneaMappa e tappe del percorsoLitinerario

    Crediti

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    MuseiMappa del centro storico Mappa degli accessi alla cittInformazioni turisticheIntroduzione alla storia di Bologna

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  • LE ARTI musei

    PINACOTECA NAZIONALE Via Belle Arti, 56 - mappa C-5

    MUSEO MORANDIPalazzo D'AccursioPiazza Maggiore, 6 - mappa D-3

    COLLEZIONI COMUNALI D'ARTEPalazzo D'Accursio Piazza Maggiore, 6 - mappa D-3

    MUSEO CIVICO MEDIEVALE Palazzo Ghilisardi-Fava Via Manzoni, 4 - mappa C-3

    MUSEO DAVIA BARGELLINI Palazzo Davia - BargelliniStrada Maggiore, 44 - mappa D-5

    MAMbo - MUSEO DARTE MODERNADI BOLOGNAVia Don Minzoni, 14 - mappa A/B-2

    MUSEI UNIVERSITARI S.M.A. - Sistema Museale d'Ateneo AlmaMater Studiorum Universit di BolognaSede: Palazzo PoggiVia Zamboni, 33 - mappa C-5

    MUSEO STORICO DELLA TAPPEZZERIA c/o Villa Spada - Via di Casaglia, 3mappa M-9

    MUSEO INTERNAZIONALEe BIBLIOTECA DELLA MUSICA c/o Palazzo Aldini SanguinettiStrada Maggiore, 34 - mappa D-5

    RACCOLTA LERCAROGalleria d'Arte Modernac/o l'Istituto Verita-tis SplendorVia Riva di Reno, 57 - mappa C-3

    MUSEO DELLA SANIT EDELL'ASSISTENZA DI BOLOGNAc/o Chiesa di Santa Maria della Vita Via Clavature, 8 - mappa D-4

    MUSEO MISSIONARIO DARTE CINESEe MUSEO DELLOSSERVANZAVia dellOsservanza, 88 - mappa M-9/10

    MUSEO TATTILE DI PITTURA ANTICAE MODERNAIstituto CavazzaVia Castiglione, 71 - mappa F-5

    COLLEZIONE OPERA PIA DEI POVERIVERGOGNOSIVia Marsala, 7 - mappa C-4

    COLLEZIONE D'ARTE UNICREDITPalazzo MagnaniVia Zamboni, 20 - mappa C-5

    QUADRERIA ZAMBECCARIc/o Palazzo Pepoli CampograndeVia Castiglione, 7 - mappa D-4

    MUSEO DELLA CATTEDRALEDI SAN PIETRO (Temporaneamentechiuso per restauro)c/o Cattedrale di San Pietro Via Indipendenza, 9 - mappa C-4

    MUSEO DI SAN PETRONIO c/o Basilica San Petronio Piazza Maggiore - mappa D-4

    MUSEO DI SANTO STEFANOc/o Chiesa Santo Stefano Via Santo Stefano, 24 - mappa D-5

    MUSEO DI SAN DOMENICOc/o Chiesa di San Domenico Piazza San Domenico, 13 - mappa E-4

    MUSEO CORPUS DOMINIO CHIESA DELLA SANTA c/o Corpus Domini o Chiesa della Santa Via Tagliapietre, 19 - mappa E-3

    MUSEO DI SAN GIOVANNI IN MONTE (Temporaneamente chiuso)c/o Chiesa San Giovanni in Monte Piazza di San Giovanni in Monte, 3mappa E-5

    MUSEO DELLA BEATA VERGINEDI SAN LUCAPiazza di Porta Saragozza, 2/amappa E-1

    MuseiPer informazioni su orari, biglietti, prenotazioni rivolgersi agli uffici IAT (elenco pag. 13).

    Lelenco dei musei tratto dal sito http://iat.comune.bologna.it - Elenco Musei eCollezioni di Bologna (Ultimo aggiornamento: dicembre 2011)

    Lindicazione per ciascun museo dei temi: LE ARTI LARCHEOLOGIA LA STORIA LIDENTIT LE SCIENZE tratta dal sito www.provincia.bologna.it/cultura - Guida Musei

    Nuova apertura: GENUS BONONIAE - Musei nella Citt - sedi varie - www.genusbononiae.it

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  • LA STORIA musei

    MUSEO CIVICO MEDIEVALE Palazzo Ghilisardi-Fava Via Manzoni, 4 - mappa C-3

    MUSEI UNIVERSITARI S.M.A. - Sistema Museale d'Ateneo AlmaMater Studiorum Universit di BolognaSede: Palazzo PoggiVia Zamboni, 33 - mappa C-5

    MUSEO DEL RISORGIMENTO e MUSEODI CASA CARDUCCI Casa CarducciPiazza Carducci, 5 - mappa E-6

    MUSEO DEL GRIGIOVERDE Museo Memoriale della libert Via Giuseppe Dozza, 24 - mappa N-12

    MUSEO DEL SOLDATINOMARIO MASSACESI c/o Villa Mazzacorati Via Toscana, 19 - mappa N-11

    MUSEO EBRAICO Via Valdonica, 1/5 - mappa C-4/5

    MUSEO MISSIONARIO DARTE CINESEe MUSEO DELLOSSERVANZAVia dellOsservanza, 88 - mappa M-9/10

    MUSEO DELLA RESISTENZAc/o Ex Convento di San MattiaVia Sant'Isaia, 20 - mappa D-2

    MUSEO PER LA MEMORIA DI USTICAc/o Ex Magazzino ATCVia di Saliceto, 5 - mappa L-10

    MUSEO DELLA BEATA VERGINEDI SAN LUCAPiazza di Porta Saragozza, 2/amappa E-1

    LARCHEOLOGIA musei

    MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO Via dellArchiginnasio, 2 - mappa D-4

    LE SCIENZE musei

    MUSEI UNIVERSITARI S.M.A. - Sistema Museale d'Ateneo AlmaMater Studiorum Universit di BolognaSede: Palazzo PoggiVia Zamboni, 33 - mappa C-5

    ORTO BOTANICOS.M.A. - Sistema Museale d'Ateneo AlmaMater Studiorum Universit di BolognaVia Irnerio, 42 - mappa B-6

    MUSEO DEL PATRIMONIOINDUSTRIALE c/o Ex Fornace GalottiVia della Beverara, 123 - mappa H-10

    MUSEO DELLA COMUNICAZIONEMille voci... mille suoni Museo Storico della Radio, dei Grammo-foni e degli strumenti musicali meccanici(1760 - 1960). Patrimonio dell'UNESCO.Via Col di Lana, 7/n - mappa L-9

    MUSEO DELLISTITUTO NAZIONALEDI APICOLTURAVia Saliceto, 80 - mappa H-10/11

    MUSEO CIVICO BIBLIOGRAFICOMUSICALEPiazza Rossini, 2 - mappa C-5

    LIDENTIT musei

    MUSEO DAVIA BARGELLINI Palazzo Davia - BargelliniStrada Maggiore, 44 - mappa D-5

    MUSEO STORICO DELLA TAPPEZZERIA c/o Villa Spada - Via di Casaglia, 3mappa M-9

    MUSEO DEL PATRIMONIOINDUSTRIALE c/o Ex Fornace GalottiVia della Beverara, 123 - mappa H-10

    MUSEO DUCATI Via Cavalieri Ducati, 3 - mappa L-8

    MUSEO EBRAICO Via Valdonica, 1/5 - mappa C-4/5

    MUSEO DELLA COMUNICAZIONEMille voci... mille suoni Museo Storico della Radio, dei Grammo-foni e degli strumenti musicali meccanici(1760 - 1960). Patrimonio dellUNESCO.Via Col di Lana, 7/n - mappa L-9

    MUSEO DELLASSISTENZAINFERMIERISTICA(Temporaneamente chiuso)Via di Barbiano, 1/10 - mappa N-10

    COLLEZIONE STORICA ATC Via Bigari 1/a - mappa L-10

    MUSEO DELLISTITUTO NAZIONALEDI APICOLTURAVia Saliceto, 80 - mappa H-10/11

    URBAN CENTER DI BOLOGNA c/o Sala BorsaPiazza Nettuno, 3 - mappa D-3

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    INFORMAZIONI TURISTICHE

    BolognaPalazzo del Podest, Piazza Maggiore 1/e - 40124 Bologna Tel. +39 051.239660 - Fax +39 051.6472253 [email protected] - www.bolognawelcome.it

    Aeroporto G. Marconi Atrio Arrivi, Via Triumvirato 84 - 40132 Bologna Tel. +39 051.6472113 - Fax +39 051.6472253 [email protected] - www.bolognawelcome.it

    Borgo TossignanoVia Rineggio 22 - 40021 Borgo Tossignano (BO)Tel. +39 334.7041312 - Fax +39 [email protected]

    Castel GuelfoCastel Guelfo The Style Outlets Via del Commercio 4/z - 40023 Castel Guelfo di Bologna (BO)Tel. +39 0542.670765 - Fax. +39 [email protected]

    Castel San Pietro TermePiazza XX Settembre 3 - 40024 Castel San Pietro Terme (BO)Tel. +39 051.6954137 - Fax +39 [email protected] - www.castelsanpietroterme.it

    GranaglioneVia Roma 56/1 - Loc. Molino del Pallone - 40045 Granaglione (BO)Tel./Fax +39 [email protected] - www.molinodelpallone.it

    Imola Galleria del Centro Cittadino, Via Emilia 135 - 40026 Imola (BO)Tel. +39 0542.602207 - Fax +39 [email protected] - http://visitare.comune.imola.bo.it

    Lizzano in Belvedere Piazza Marconi 6 - 40042 Lizzano in Belvedere (BO)Tel./Fax +39 [email protected] - www.comune.lizzano.bo.it

    Via Marconi 31 - Loc. Vidiciatico - 40042 Lizzano in Belvedere (BO)Tel./Fax +39 [email protected] - www.comune.lizzano.bo.it

    Monghidoro Via Matteotti 1 - 40063 Monghidoro (BO)Tel. +39 051.6555132 - Fax +39 [email protected] - www.comune.monghidoro.bo.it

    Porretta TermePiazza della Libert 11 - 40046 Porretta Terme (BO)Tel. +39 0534.22021 - Fax +39 [email protected] - www.comune.porrettaterme.bo.it

    Sasso MarconiVia Porrettana 312 (Piazza dei Martiri) - 40037 Sasso Marconi (BO)Tel. +39 051.6758409 - Fax +39 051.6758408 [email protected] - www.infosasso.it

    Zola PredosaVilla Garagnani, Via Masini 11 - 40069 Zola Predosa (BO)Tel.+39 051.752472 - Fax +39 [email protected] - www.iatzola.it

    IAT - Uffici di informazione ed accoglienza turistica

    UIT - Uffici di informazione turistica

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    La Torre degli Asinelli, un simbolo storico di Bologna - Provincia di Bologna

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    Introduzionealla storia di Bologna

    Bologna rappresenta un importante croceviatra il Nord e il Sud dellItalia e a sua volta traNord Europa e Mediterraneo. La sua storia legata allinfluenza di culture e popoli chehanno di volta in volta segnato il territorioe contribuito allo sviluppo economico e cul-turale della citt.

    I primi insediamenti umani sono gi presentinellet del bronzo, tra le colline pi basse ela zona di pianura (tra due affluenti del fiumeReno, l'Aposa e il Ravone). Tra il X e il IXSecolo si iniziano a formare i primi villaggidella civilt villanoviana: a Villanova diCastenaso stato scoperto uno dei primi sitisorti nel periodo dellet del ferro.

    Nei secoli a seguire, dai primi decenni del VISecolo a.C., inizia linfluenza economica eculturale degli Etruschi: Bologna diventa lacapitale Felsina.

    In seguito, tra il V e IV secolo a.C., i Galli Boicominciano ad occupare le zone della peni-sola e gli Etruschi vengono gradualmentemessi in minoranza. La supremazia dei Gallinellarea felsinea si prolunga fino allarrivo deiRomani, nel 196 a.C., e sette anni pi tardi (189a.C.), viene fondata Bononia, una colonia didiritto latino con autonomia amministrativa. Dopo la caduta dell'Impero Romano nel 476d.C., la citt fu dominata, nel corso dei seco-li, da Goti, Bizantini, Longobardi. Nel 774 lacitt viene annessa da Carlo Magno dopo lavittoria sui Longobardi e viene consegnata alPapa Adriano I.

    Nel 1088 viene fondata quella che ricono-sciuta oggi come la prima universit delmondo occidentale: Alma Mater Studiorum.La presenza dellUniversit rappresent unelemento trainante per lo sviluppo economi-co e culturale della citt, consentendo aBologna di proiettarsi gi a livello internazio-nale come citt cosmopolita.

    I periodi di lotta e di scontro caratterizza-no la vita dei bolognesi. Tra i principalieventi del periodo vi sono la sconfittadellImperatore Federico Barbarossa nel1176, grazie allalle-anza con i Comuni Italiani

    riuniti nella Lega Lombarda, e la cattura nel1249 di Re Enzo, figlio dellImperatoreFederico II. Il prigioniero rimase rinchiuso aBologna nel palazzo che oggi porta il suonome: Palazzo Re Enzo.

    Nella seconda met del XIII secolo, la cittvive il periodo delle lotte tra guelfi e ghi-bellini, con alterne fortune. Tra il XIV e il XVsecolo Bologna viene governata dalle fami-glie Pepoli e Bentivoglio, nomi tuttora assaipresenti nella toponomastica cittadina. AiBentivoglio, in particolare, si deve gran partedellarte rinascimentale presente in citt.

    Alla fine del XIII Secolo vivono a Bolognacirca 60.000 persone (la quinta citt europeaper popolazione del tempo) e grazie allindu-stria del tessile diviene uno dei maggior cen-tri industriali dItalia. La citt si era dotata diun sistema di canali dacqua (tra il pi avanza-to dEuropa) per alimentare i numerosi muli-ni dedicati alla lavorazione del tessile e per iltrasporto su acqua delle merci. il momentodella forte espansione economica e il perio-do in cui cominciano ad essere edificate lecase-torri.

    Nel 1506 la citt viene conquistata da PapaGiulio II e annessa allo Stato Pontificio fino al1860. Va, per, ricordato che la dominazionepapalina fu interrotta dal governo napoleoni-co tra 1796 e il 1815, anno in cui per volontdel congresso di Vienna la citt ritorn allaChiesa. Nel 1860 la citt viene annessa alRegno di Sardegna, poi dItalia.

    Durante la Seconda Guerra Mondiale,Bologna fu un importante centro urbano diraccordo ed in particolare il valore strategi-co del suo nodo ferroviario rese la cittobiettivo primario da parte dei comandiAlleati. Bombardata a pi riprese, nel 1944la citt diviene il retrovia della LineaGotica, lo sbarramento creato dai tedeschisullAppennino tosco-emiliano).

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    Mappa Percorso Piazza Maggiore

    TAPPE DEL PERCORSO

    PALAZZO DEL PODEST

    PALAZZO RE ENZO

    PALAZZI DEL COMUNE

    BASILICA DI SAN PETRONIO

    PALAZZO DEI NOTAI

    PALAZZO DEI BANCHI

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    Il percorso Piazza Maggiore indicato per chiintende visitare in libert il cuore del centrostorico della citt, rimanendo in zona pedona-le, immerso in un contesto urbano e architet-

    tonico unico in Europa. Il punto di partenza Piazza Maggiore, la piazza dei bolognesi. Citroviamo proprio al centro della citt: di qui,attraverso lasse formato da Via Rizzoli e ViaUgo Bassi (il decumano della citt romana), siraggiungono tutti i punti di maggiore interessedella citt dentro le mura, ed attorno allapiazza che sorgono gli edifici del potere politi-co e religioso. Senza spostarsi di qui si possono visitare i luo-ghi simbolo della citt.

    Palazzo del Podest cominci ad essere edifi-cato nel 1200, insieme alla piazza stessa. Delprimo impianto romanico rimane solo una por-

    Piazza Maggiore una delle piazze pigrandi, affascinanti e antiche dItalia. Qui,sotto la balconata del Palazzo delPodest, si radunava il popolo per assiste-re alla proclamazione delle leggi e allesentenze capitali. Sempre in piazza, sisvolgevano i tornei di cavalieri, si davanofeste pubbliche con "alberi della cucca-gna" e spettacoli. Fino ad un secolo fa, lapiazza ospitava anche un mercato, che siteneva con cadenza settimanale. Dandole spalle alla facciata di San Petronio, ci sitrova di fronte il complesso degli edificipi antichi composto da Palazzo delPodest e Palazzo Re Enzo, sotto i quali siincrocia il Voltone del Podest. A sinistrachiude la piazza il Palazzo Comunale(composto dal Palazzo dAccursio e dalcontiguo Palazzo del Legato), mentre adestra il Palazzo dei Banchi: da qui parte ilportico pi famoso, chiamato delPavaglione, che collega Piazza MaggioreallArchiginnasio.

    Piazza Maggiore

    Percorso Piazza Maggiore

    Palazzo dei Banchi - Provincia di Bologna

    Piazza Maggiore - Provincia di Bologna

  • zione della facciata, mentre il palazzo chevediamo il risultato delle modifiche intrapre-se nel 1484, sotto la signoria di Giovanni IIBentivoglio. Tali lavori non vennero, per, maiterminati a causa di uninsurrezione popolareche port alla brusca interruzione del dominiodei Bentivoglio sulla citt. Questo il motivoper cui la facciata priva di cornicione e dimerli. I sostegni del magnifico porticato sonofregiati da oltre tremila rosette scolpite ognu-na con decorazioni diverse.Sopra il portico c il Salone del Podest, il pigrande di Bologna, che in tempi passati era adi-bito ad Aula di Giustizia, mentre ora utilizza-to per feste ed eventi. Sopra le arcate del por-tico corre la balconata da cui venivano resepubbliche le decisioni del governo ed eseguitele sentenze di morte.A Palazzo del Podest furono poi accostatiPalazzo Re Enzo e il palazzo del Capitano delPopolo, separati soltanto dal Voltone delPodest.

    Il Voltone del Podest in passato stato unodei luoghi pi vivaci della vita sociale dellacitt, soprattutto per la presenza del mercato.Sotto il Voltone venivano anche eseguite lesentenze capitali, come si pu intuire dalle dueforche che sono ancora visibili nel braccio del

    voltone rivolto verso la Piazza. Le quattro sta-tue dei santi protettori di Bologna, collocatenel 1525, raffigurano San Petronio, San

    Narra la leggenda che limperatoreFederico II di Svevia abbia offerto un filodoro talmente lungo da potere cingere lemura di Bologna, in cambio della libera-zione del figlio Enzo, catturato in bat-taglia dai bolognesi a Fossalta, neipressi di Modena. Il giovane ReEnzo fu trattato con tutti glionori, tanto da avere attorno as una piccola corte regale. Siraccontano tante storie sullasua prigionia, alcune verealtre leggendarie: dai suoiamori con le giovani damebolognesi che rivaleggiavanoper conquistarne il cuore e illetto, a quello per una sem-plice contadina, Lucia diViadagola, che passava di fre-quente sotto le finestre delpalazzo per portare le verdure almercato e che ebbe anche unbambino da lui che sarebbe divenu-to il capostipite della famigliaBentivoglio. Famosi anche i tentativi difuga. Uno dei pi noti avvenne nel 1265, ed anche raffigurato in due bassorilievi, pur-troppo molto rovinati, posti nei pilastri

    laterali del Palazzo del Podest: grazie allacomplicit di un "brentatore", cio un por-tatore di vino, Re Enzo riusc a uscire dalPalazzo nascosto nella brenta o tino, che

    luomo portava sulle spalle.Sfortunatamente una donna,

    dalla finestra di una casa vicina,vide la capigliatura bionda

    del re sporgere dalla brentae, dato subito lallarme, lofece riacciuffare immedia-tamente. Re Enzo vennesepolto, secondo le suevolont, nella Basilica diSan Domenico, checustodisce ancora la suatomba. In memoria dellasua sepoltura, sulla paretea sinistra dell'altare mag-

    giore, sono stati posti nel1731 una lapide ed un suo

    ritratto di profilo. Continuando il percorso lungo

    gli edifici che si affacciano suPiazza Maggiore, si raggiungono

    Piazza del Nettuno e la fontana delNettuno, il Palazzo Comunale (odAccursio o delle Biade), e la Basilica diSan Petronio.

    Re Enzo: tra storia e leggenda

    Palazzo Re Enzo e Fontana del NettunoProvincia di Bologna

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  • Francesco, San Domenico e San Procolo.Allincrocio del Voltone si verifica, poi, uncurioso fenomeno: se ci si avvicina ad uno deiquattro piloni dangolo e si parla sottovoce, possibile farsi sentire da chi sta vicino al pilonenellangolo opposto. Proprio su tale incrociosinnalza la maestosa Torre dellArengo, visibiledal centro di Piazza Maggiore. La grande cam-pana della Torre, detta campanazzo, fu instal-lata nel 1453 per richiamare a raccolta il popo-lo nei momenti di pericolo, oggi rintocca soloin occasione di grandi eventi cittadini.

    Palazzo Re Enzo era chiamato palatiumnovum perch fu costruito, tra il 1244 e il 1246,accanto alla sede comunale del Palazzo delPodest, con lo scopo di ampliare gli spazi incui si svolgevano le funzioni pubbliche.Divenne invece la ricca prigione di Enzo, re diSardegna, figlio dellimperatore Federico II diSvevia. Re Enzo fu fatto prigioniero durante la

    battaglia di Fossalta nel 1249 contro gli imperia-li e i bolognesi lo tennero rinchiuso fino allasua morte, avvenuta nel 1272 in questo stessopalazzo, cui venne dato in seguito il suo nome.Salendo la scalinata che costeggia il cortile delpalazzo di Re Enzo si arriva alla sala del Palazzodel Podest e a quello che fu il palazzo delCapitano del Popolo, che sorge tra Palazzo delPodest e Palazzo Re Enzo. Anticamente, il pianterreno di Palazzo Re Enzoera usato come armeria e deposito per il car-roccio: un grosso carro su cui era installato unaltare; secondo la tradizione il carroccio, sim-bolo del Comune di Bologna, era portato daibuoi nel mezzo della battaglia e valorosamen-te difeso dai soldati per evitarne la cattura daparte dei nemici. Laspetto attuale del palazzo il frutto di radicali interventi di restauro rea-lizzati da Alfonso Rubbiani tra il 1905 e il 1913.Dalla strada si pu ancora vedere lantica torreche fu incorporata nellangolo durante la sua

    La fontana del Nettuno, conosciuta anchecome del Gigante, uno dei monumentipi famosi della citt. Lapiazza in cui si trova furealizzata nel 1564 demo-lendo un gran numero dipiccoli edifici preesistenti.Larchitetto fu TommasoLaureti scultore e pittorepalermitano. Per realizzarela statua del Nettunoingaggi da Firenze loscultore fiammingo JeanBoulogne de Douai, dettoil Giambologna.Per la fusione del bronzonecessario per la statua, ilGiambologna si avvalsedellopera di Zanobio Portigiani, fonditoreespertissimo. La statua fu realizzata nellaFabbriceria di San Petronio che si trovava inun edificio sito nell'attuale piazza Galvani,detta dellAccademia o delle Scuole o delPavaglione. Sul lato a ovest della piazza oggi visibileuna lapide che recita: IN QUESTE CASEDELLA FABBRICERIA DI SAN PETRONIO INUNA GRANDE STANZA A PIANO TERRAMICHELANGELO NEL 1506 FUSE LA STA-TUA DI GIULIO II, GIAMBOLOGNA NEL1564 FUSE IL NETTUNO, MENGANTI NEL1580 FUSE LA STATUA DI GREGORIO XIII.QUI NEL PRINCIPIO DEL CINQUECENTOABIT ED EBBE BOTTEGA LO SCULTOREFERRARESE ALFONSO LOMBARDI. Leopere in pietra della Fontana sono state

    realizzate dai mantovani Giovanni Andreadella Porta e Antonio Fasano e dal milane-se Andrea Riva. Le pietre utilizzate sono

    due calcari veneti: il rossoammonitico e il bronzetto diVerona nella sua versione pichiara. Come per la Basilica diSan Petronio i colori rosso ebianco dovevano ricordarequelli del libero Comune diBologna.Per alimentare la fontana sifece venire lacqua da due sor-genti a sud della citt e per lacostruzione della muraturafurono adoperati mattoniottenuti dallo smantellamen-to dei merli delle mura. Suiquattro lati della grande vasca

    calcarea vi sono quattro incisioni che dico-no: FORI ORNAMENTO (fatta per ornarela piazza); POPULI COMMODO (fatta aduso dei cittadini); AERE PUBLICO (fattacon soldi pubblici); MDLXIIII (caratteriromani per indicare la data 1564, bench inrealt lopera sia stata terminata solo nel1566). Vale forse la pena di notare che que-sta fontana, come la Fontana Vecchia, oggipercepita come monumento, aveva in pas-sato un uso pratico poich serviva ai citta-dini per attingere lacqua con laiuto degliacquaioli, portatori che sostavano tutto ilgiorno accanto alla fontana e portavanolacqua alle case, in cambio di un piccolocompenso. Il monumento venne pi voltesmontato per restauri o per proteggerlodurante le guerre.

    Piazza e Fontana del Nettuno

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    costruzione. Questa torre, che fu di proprietdella famiglia Lambertini, ebbe vari utilizzi neisecoli: da "notaria", cio il luogo in cui i notai sti-lavano i contratti per i cittadini, a carcere fem-minile.

    Palazzo del Comune (dAccursio o delle Biade)Lattuale palazzo comunale il risultato di unacomplessa vicenda costruttiva. La parte delpalazzo su cui si eleva la torre dellorologio erala residenza dellillustre giurista Accursio, vissu-to nel XIII secolo. Egli, nel 1284, vendette ilPalazzo al Comune che ne fece il granaio pub-blico, per questo motivo ledificio ancheconosciuto come "Palazzo delle Biade".Sullantica torre fu sistemato un orologio mec-canico abbellito con statue semoventi che nel1700 venne sostituito con lorologio attuale. Inalto sulla facciata, vi una preziosa "Madonnacon il Bambino" opera di Nicol dellArca. Soprail portico, un tempo si estendeva una balcona-ta, da cui le autorit di Bologna, in occasionedella festa del 24 agosto, lanciavano al popoloin festa una porchetta. Da sopra la balconata,una statua di Bonifacio VIII dominava la piazza.Lopera, realizzata nel 1300, in lamina doro, oraconservata al Museo Civico Medievale. Laltraparte del Palazzo (a sinistra del portale dingres-so) venne ampliata alla fine del 1500 per realiz-zare gli appartamenti del Governatore dellaCitt, che in realt era il Cardinale Legato.Laspetto del Palazzo del Legato paragonabilea una fortezza con tanto di mura, merli e torrio-ni; anticamente era stato anche creato un pro-fondo fossato con ponte levatoio.Sulla base delle mura si possono vedere le anti-

    che unit di misura che dovevano essere utiliz-zate dagli artigiani e dai venditori: il braccio, lapertica, il piede bolognese, le dimensioni uffi-ciali che dovevano essere utilizzate per la pro-duzione dei coppi (ovvero delle tegole) e deimattoni.Sopra il portone dingresso, progettato dallar-chitetto genovese Alessi a met Cinquecento,si trova la statua di Gregorio XIII, opera delMenganti. La statua riprende le forme di unaprecedente scultura in bronzo realizzata daMichelangelo su commissione dei Bentivoglio,signori rinascimentali di Bologna.Con la devoluzione ai papalini, la statua diMichelangelo fu distrutta e il bronzo di cui erafatta venne fuso e venduto ai Ferraresi che vifecero dei cannoni. Durante la II guerra mon-diale, lattuale statua raffigurante Gregorio XIIIfu murata per essere protetta dai bombarda-menti.Papa Gregorio XIII, originario di Bologna, fu ilriformatore dellantico calendario giuliano, chenel 1583 aveva accumulato un ritardo astrono-mico di 10 giorni. Entrando nel Palazzo si attra-versano tre cortili: quello di rappresentanza,quello darmi e quello del carcere (che fu moltoridimensionato verso la fine dellottocento perla costruzione della Sala Borsa). In questultimo,Ulisse Aldrovandi costru lantico orto botanicodetto dei semplici, che era costituito da unaserie di aiuole per mostrare agli studenti dimedicina i semplici, cio le piante da cui sipreparavano i medicamenti dellepoca. Il gran-de scalone che conduce ai piani superiori, attri-buito al celebre architetto Donato Bramante,fu costruito perch le carrozze, tirate dai caval-li, potessero salire fino agli appartamenti del

    Particolare di Palazzo dAccursio - Provincia di Bologna

  • Legato. Allinterno si susseguono molte sale,tra cui la Sala Farnese (da cui si accede al museoMorandi) con la Cappella Farnese, ultima rima-sta delle dodici che vi erano un tempo nelpalazzo; la Sala dErcole, cos chiamata per lagrande statua delleroe e la sala del ConsiglioComunale con i soffitti prospetticamentedecorati secondo la migliore tradizione pittori-ca bolognese, oltre agli appartamenti delCardinale Legato, che ospitano le CollezioniComunali dArte. Oggi il palazzo sede di rap-presentanza del Municipio della citt.

    Basilica di San PetronioLa costruzione della basilica di San Petronioavvenne per volont del Comune di Bologna,che nel 1390 ne affid la costruzione allarchi-tetto Antonio di Vincenzo. Per creare lo spazionecessario alledificazione della chiesa, chedoveva essere la pi grande di tutto il mondocristiano, furono abbattute molte abitazioni.I lavori terminarono nel 1659 con il completa-mento dellabside. Secondo le intenzioni deibolognesi la basilica avrebbe dovuto essere aforma di unimmensa croce e ognuno deigiganteschi bracci si sarebbe dovuto allargare

    su di una piazza. Uno sarebbe dovuto arrivarefino in Via DAzeglio, affacciandosi su Piazza deiCelestini; laltro oltre lArchiginnasio giungendosul vicolo che immette in Via Foscherari; ilbraccio pi lungo avrebbe avuto come estremi-t Piazza Maggiore e Piazza Galvani; una cupo-la alta 150 metri e larga 50 metri doveva, inol-tre, essere costruita sopra laltare maggiore. Inseguito il progetto fu ridotto e solo il bracciopi lungo fu completato. Il cambiamento fucausato sia dallarrivo delle truppe pontificienel 1506, sia dal costo eccessivo del progetto.Nonostante ci, la Basilica di San Petroniorimane una delle chiese pi grandi del mondo

    con i suoi 130 metri di lunghezza, 58 metri dilarghezza, 45 metri daltezza delle volte centra-li e i 51 metri della facciata.Anche la facciata rimasta incompleta: la parteinferiore ricoperta di marmi, mentre la partesuperiore realizzata in laterizio. Da notare,inoltre, che le nicchie predisposte per ospitarestatue sono rimaste vuote. Nel basamentodella facciata si possono osservare otto basso-rilievi raffiguranti santi che hanno avuto unruolo nella storia della chiesa di Bologna. Dieccezionale valore storico-artistico sono ledecorazioni dei tre portali dingresso. In parti-colare, il portale centrale, detto "Porta Magna",

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    Navata centrale Balisica di San Petronio Provincia di Bologna

    Museo di San Petronio - Provincia di Bologna

    Balisica di San Petronio (particolare della foto di p.zza Maggiore)Comune di Bologna - Sergio Buono

  • opera del 1425 dello scultore toscano Jacopodella Quercia. I bassorilievi dellarchitrave e deipilastri laterali rappresentano storie bibliche ele vite dei profeti. Le fiancate della basilica sono impreziositedalle vetrate policrome delle ventidue cappel-le. Linterno in stile gotico, a tre navate, retteda dieci piloni polistili che sostengono gli archiogivali. Sul pavimento facile individuare lacelebre meridiana di Gian Domenico Cassini,

    costruita nel 1655. Le cappelle pi famose sisusseguono lungo la navata di sinistra: gli affre-schi di Giovanni da Modena decorano la primae la quarta cappella (Cappella Bolognini,Giudizio Universale), mentre nellottava si puammirare il San Rocco del Parmigianino. Nellenavate minori sono anche esposte le quattrocroci scolpite che, secondo la leggenda, furonoposte da San Petronio alle quattro estremit diBologna. Le croci che possono vedere oggisono frutto di un rifacimento del 1798.Allinterno della Basilica di San Petronio furonocelebrate diverse cerimonie passate alla storia,ma levento di maggiore importanza ebbeluogo il 24 Febbraio 1530 quando PapaClemente VII incoron Carlo V imperatore.

    Uscendo dalla basilica di San Petronio sullapiazza, a sinistra si trova Palazzo dei Notai.

    Palazzo dei NotaiLa Corporazione dei Notai fu assai influentedurante il Medioevo. Prima della costruzionedel palazzo, i notai disponevano di banchi peresercitare la loro professione sotto il porticodel Podest, dove si svolgeva il mercato.Successivamente, la loro attivit si spost in unlocale al piano terra dei palazzi pubblici. Gliuffici della loro Corporazione ebbero infinesede in questo belledificio duecentesco che siaffaccia sulla piazza, chiamato appunto Palazzodei Notai. Nel 1700 il palazzo accolse al pianoterra la "salara", ovverosia il deposito del sale,che ai tempi, in assenza di un sistema di refrige-razione, era indispensabile per preparare emantenere la carne. Sulla facciata si nota lem-blema della Corporazione dei Notai: tre cala-mai con penne doca su fondo rosso. Le seifinestre originali che si affacciano sulla piazzasono opera di Antonio di Vincenzo, bench,

    Amico Aspertini nacque a Bologna tra il1474 e il 1475. Importanti sue opere sonoconservate nella Pinacoteca Nazionale diBologna e nelle chiese di San Petronio e diSan Martino, dove il pittore venne sepolto il19 novembre 1552. In particolare in SanPetronio si segnalano, in facciata, laDeposizione nella lunetta del portaledestro, allinterno, la Piet nella quinta cap-pella destra e le antiche ante dipinte dellor-gano. Pittore originale e coltissimo,Aspertini mantenne una personalit artisticaautonoma e alla maniera di nessuno maivolle soggettarsi. Caratterizzato da una per-sonalit stravagante, era capace di dipingerein modo talmente rapido da destare stupo-re tra i suoi contemporanei, applicando, poi-ch era ambidestro, il chiaroscuro simulta-neamente: il colore chiaro in una mano, loscuro nell'altra. Dopo avere lavorato a Romaper papa Alessandro VI, nel 1506 realizza aBologna con il Francia e il Costa gli affreschidi Santa Cecilia, e successivamente quelli diSan Frediano a Lucca. Capolavoro degli annidella maturit sono le decorazioni di tre saledella Rocca Isolani di Minerbio, i cui cartonipreparatori dellopera sono oggi conservatial British Museum di Londra.

    Amico Aspertini

    Palazzo dei Notai visto da via IV Novembre - Comune di Bologna - Sergio Buono

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  • La raccolta pubblica di dipinti, iniziata nel1796 con le opere provenienti da chiese econventi soppressi dall'amministrazionenapoleonica, venne collocata nel 1808 nellasede che occupa tuttora l'ex convento diSantIgnazio in Via Belle Arti. L'itinerario divisita articolato nelle seguenti sezioni:PrimitiviOspita la produzione degli artisti emiliani delsec. XIII e XIV. Fra di essi domina la figura diVitale da Bologna con San Giorgio e il Dragoe il ciclo di affreschi distaccati diSant'Apollonia di Mezzaratta. Altre sale ospi-tano opere di artisti non bolognesi, fra cui ilPolittico con la Madonna in Trono e Santi,unica opera di Giotto recante la firma dellar-tista.RinascimentoOspita la produzione artistica del primoRinascimento bolognese, con opere diFrancesco del Cossa, Lorenzo Costa eFrancesco Francia, pittore della Bologna ben-tivolesca. Seguono esempi di produzionenon bolognese legati alla cultura locale,come la famosa Estasi di Santa Cecilia diRaffaello. Da segnalare per le fantasiose scel-te figurative, la Pala detta "del Tirocinio" eL'Adorazione dei Magi di Amico Aspertini eper l'eleganza formale la Madonna di SantaMargherita del Parmigianino. Prima della salacon i dipinti stranieri, la Visitazione delTintoretto, opera importante per l'educazio-ne estetica dei Carracci. ManierismoOspita opere di artisti della seconda metdel '500, fra cui Federico Barocci,

    Pinacoteca NazionaleBartolomeo Passerotti, Giorgio Vasari,Prospero Fontana e Bartolomeo Cesi. I CarracciI pi importanti capolavori di Ludovico,Annibale e Agostino Carracci sono ospitati inununica sala ad essi dedicata. I Carracci furo-no i fondatori, attorno agli anni '80 del '500,dell'Accademia degli Incamminati, nata conl'intento di riformare la pittura proponendoun ritorno al "naturale" nel superamento del-l'intellettualismo della Maniera. Imponente la presenza di opere di Ludovico, interpretedella Controriforma con opere quali laConversione di S. Paolo o la Madonna deiBargellini, mentre meno numerosa la pre-senza di Annibale, che lascia Bologna perRoma nel 1595. Conclude il percorso laVestizione di San Guglielmo, capolavoro gio-vanile del Guercino. Guido ReniL'artista il massimo esponente dell'idealeclassico seicentesco, artefice di intense ico-nografie religiose della Controriforma, fra cuila Piet dei Mendicanti e la Strage degliInnocenti. Et barocca e settecentoUna serie di sale ospitano altre opere deiCarracci e di allievi dell'Accademia degliIncamminati, del Guercino nel periodo dipiena maturit e di altri esponenti dellascuola bolognese del '600, tra cui AlessandroTiarini ed Elisabetta Sirani. Del '700 si segna-lano Carlo Cignani, esponente della tradizio-ne accademica, Giuseppe Maria Crespi perl'immediatezza rappresentativa e i fratelliGandolfi.

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    allinizio del 1900 siano state pesantementerestaurate ad opera di Alfonso Rubbiani.

    Palazzo dei BanchiPalazzo dei Banchi chiude il fianco orientale diPiazza Maggiore. Il suo nome deriva dalle bot-teghe dei banchieri e dei cambiavalute che untempo occupavano i locali oggi destinati ainegozi. Costruito nel 1412, in realt non si trattadi un palazzo vero e proprio, bens di una fac-ciata di raccordo con la quale larchitettoJacopo Barozzi da Vignola, tra il 1563 e il 1568,rivest le vecchie case il cui aspetto non eracertamente allaltezza degli altri edifici che siaffacciavano sulla piazza. Il portico del palazzo al centro di un elegante percorso porticato dipasseggio, detto del Pavaglione, che iniziaallangolo tra la Via Rizzoli e Piazza Re Enzo eraggiunge Via Farini.

    Palazzo dei Banchi (particolare del portico)Provincia di Bologna

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    Mappa Percorso Classico

    TAPPE DEL PERCORSO

    MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO

    ARCHIGINNASIO

    BASILICA DI SAN DOMENICO

    BASILICA DI SANTO STEFANO

    PALAZZO DELLA MERCANZIA

    BASILICA DI SAN GIACOMO MAGGIORE

    PALAZZO MALVEZZI DE MEDICI

    BASILICA DI SAN FRANCESCO

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    Il percorso classico indicato per chi intendevisitare in un giorno i monumenti e i luoghi pisignificativi di Bologna, partendo da PiazzaMaggiore come punto di inizio dellitinerario.

    Lasciando San Petronio (vedi Percorso PiazzaMaggiore ) sulla destra, si prosegue sotto ilPortico del Pavaglione fino ad arrivare allin-gresso del Museo Civico Archeologico.

    Proseguendo sotto il portico si raggiungelArchiginnasio, uno dei palazzi pi importantie rappresentativi di tutta Bologna. La costruzio-ne dellArchiginnasio fu voluta da Papa Pio IV, ilprogetto fu affidato ad Antonio Morandi (dettoil Terribilia), che termin la costruzione tra il1562 ed il 1563. Composto da un porticato lungo139 metri e da una corte centrale con due ordi-ni di gallerie, il progetto comport un significa-tivo rinnovamento in termini urbanistici e con-sent di riunire sotto un unico tetto le variescuole universitarie.Da allora, lArchiginnasio fu sede dello Studiumbolognese fino al 1803. Il palazzo, che incorpo-ra lex chiesa di Santa Maria dei Bulgari, com-posto da due piani con porticato anteriore ecorte interna. Al piano superiore si trovano le

    sale studio e le aule magne, una per i Legisti euna per gli Artisti, divenute rispettivamente Saladello Stabat Mater e Sala di lettura dellodiernaBiblioteca dellArchiginnasio. La biblioteca,ospitata in principio nel Convento di SanDomenico, nel 1838 fu trasferita negli antichilocali dellUniversit. I testi collezionati, di varioargomento, riguardano discipline storiche, poli-tiche, letterarie, artistiche, biografiche e filoso-fiche e una sviluppata sezione riservata alla cul-tura di Bologna. La biblioteca conta oggi oltre500.000 volumi e 12.000 manoscritti. A testi-monianza della sto-ria universitaria delpalazzo visibile unnotevole complessoaraldico muralecomposto da miglia-ia di stemmi studen-teschi e iscrizioni inonore dei professori.Al primo piano visitabile il Teatroanatomico, erettosu progetto diAntonio Levanti nel1637 e dedicato allostudio dellanato-mia. A forma di anfi-teatro, realizzato inlegno dabete, con il

    Il Museo Civico Archeologico di Bologna uno dei pi importanti musei archeologiciitaliani e ha sede in piazza Galvani dal 1881,anno della sua fondazione. Le collezioniconservano le ricche raccolte di reperti diarcheologia locale comprendenti materia-li villanoviani, greci, romani, etruschi (nellafoto: vaso etru-sco). Si segnalano,in particolare, ilLapidario roma-no (con il busto diNerone decoratocon testa diGorgone), la ric-chissima sezioneetrusca e villanoviana (con una vasta sele-zione di corredi tombali, fra cui spiccanoquelli della Tomba Grande dei GiardiniMargherita), le sezioni romana e greca(con lAtena Lemnia di Fidia, forse il sim-bolo del museo). Preziosa anche la col-lezione egizia.

    Museco Civico Arheologico

    Cortile dellArchiginnasio - Provincia di Bologna

    Percorso Classico

    Teatro AnatomicoProvincia di Bologna

  • soffitto a cassettoni e decorato con statue. Acausa dei bombardamenti della seconda GuerraMondiale la sala venne distrutta e successiva-mente restaurata utilizzando materiali e scultu-re originali recuperate dalle macerie. Uscendodal Palazzo dellArchiginnasio e continuandosotto il portico in direzione di via Farini si arrivain Piazza Galvani, realizzata nel 1563 per voleredi Pio IV per dotare di maggiore spazio apertolarea attigua al Palazzo dellArchiginnasio. Alcentro della piazza si erge la statua dedicata aLuigi Galvani.

    Attraversata Piazza Galvani, si passa in viaFarini e si prosegue svoltando a sinistra fino aPiazza Cavour, dove si svolta a destra percor-rendo tutto il portico della Banca dItalia. Unavolta giunti in via Garibaldi si continua a cam-minare fino a Piazza San Domenico. In fondoalla piazza sorge la Basilica di San Domenico,chiesa madre dellordine domenicano, che alsuo interno custodisce alcune delle piimportanti opere darte della citt.Da Piazza San Domenico si prende ViaGarofalo e, girando a sinistra su Piazza Cavour,si ripercorre a ritroso litinerario, ritornando inVia Farini. Da qui, svoltando a destra, si per-corre la via fino a Via Santo Stefano e, giran-

    do a sinistra, fino a Piazza Santo Stefano.Piazza Santo Stefano uno dei luoghi dellacitt pi amati dai bolognesi. La Piazza,spesso utilizzata per manifestazioni cultu-rali e concerti, circondata da importantipalazzi e chiusa dalla Basilica di SantoStefano.

    Luigi GalvaniLuigi Galvani, uomo di scienza del XVIIIsecolo, si laure in Medicina e Filosofiapresso lUniversit di Bologna nel 1759.Esercitandosi nella sezione anatomica di unarana, un suo aiutante sfior fortuitamentecon uno scalpello, elettricamente carico, ilnervo dellanimalemorto, il che fecemuovere la zampacome se fosseancora viva. Daquesta osservazio-ne empirica parti-rono gli studi sullerelazioni tra elettri-cit e vita. Tuttavia,dopo anni di osser-vazioni e scoperte,Galvani fu costretto ad interrompere le suericerche. Ci accadde perch nel 1796, quan-do le truppe di Napoleone entrarono aBologna, Galvani rifiut di giurare fedeltalla Repubblica Cisalpina e questo gli com-port la perdita della cattedra di AnatomiaallUniversit. Venne riabilitato comeProfessore Emerito solo dopo la morte,avvenuta nel 1798. Il nome di Luigi Galvani entrato nella storia della scienza come coluiche per primo scopr lelettricit biologica.

    San Domenico Il complesso domenicano di Bologna sorseallinizio del XIII secolo, con la costruzione diuna chiesetta e dellannesso convento, quan-do San Domenico, fondatore dellordine deiPadri Predicatori, si stabil in citt. A seguitodella sua morte (avvenuta nel 1221), limpor-tanza del convento si accrebbe notevolmen-te, e la chiesa fu completamente ricostruita eingrandita gi a partire dal 1234 e quindi con-sacrata da Papa Innocenzo IV nel 1251. Nel1469 ad uno scultore di nome Niccol, origi-nario delle Puglie, fu affidato lincarico di rea-lizzare una monumentale cimasa in marmoper il sarcofago del fondatore dellordine, raf-finata opera trecentesca dello scultore NicolaPisano.La cimasa del sarcofago diede fama allartistache fu cos chiamato Niccol dellArca.Tuttavia, Niccol non riusc a portare a termi-ne la sua opera, in quanto mor nel 1496. Aportarla a termine fu chiamato il giovaneMichelangelo che realizz le statue di SanPetronio e San Procolo. Sempre nella cappella dedicata al Santo, ilcatino della volta opera di Guido Reni.Dietro laltare maggiore della basilica, danon perdere il coro ligneo impreziositodalle splendide tarsie cinquecentesche,opera di Fra Damiano da Bergamo. Riccadi testimonianzeartistiche dei mag-giori pittori bolo-gnesi la Cappelladel Rosario, dovesono sepolti GuidoReni ed ElisabettaSirani. Nel museo,ospitato in alcuniambienti tra lasacrestia e il corodella basilica, furonoraccolte numeroseopere darte. Ilmuseo fu scopertoun affresco del XVII secolo, il Mos nel deser-to attribuito ad Andrea Donducci detto ilMastelletta, del quale si conservano altreopere nella Cappella di San Domenico allin-terno della basilica. Nella piazza antistante,Tombe dei Glossatori.

    Cimasa in marmodi Niccol dellArcaProvincia di Bologna

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  • La Basilica di Santo Stefano forse il pi affa-scinante complesso di edifici sacri di Bologna.Affacciata sullomonima piazza, il complesso conosciuto anche come le Sette Chiese.Lultramillenaria basilica , infatti, formata dauna complessa e originale articolazione, nellaquale i diversi edifici sacri tra loro adiacentimirano a costituirsi come Sancta Jerusalem, valea dire come la ricostruzione dei luoghi sacri diGerusalemme.La tradizione fa risalire la sua fondazione allini-zio del V secolo, riconducendola al Santopatrono della citt, lallora vescovo di BolognaPetronio, che in questo luogo volle anche farsiseppellire. stata tuttavia documentata in locouna precedente costruzione risalente al I seco-lo d.C., identificata come un tempio in onoredella dea Iside, edificato presso una sorgentetuttora visibile nella Basilica del Santo Sepolcro.Fu probabilmente sulla struttura di questo tem-pio che venne creato il primo edificio di cultocristiano, poi sviluppatosi nel corso dei secoli

    fino a dar vita allattuale complesso.Dellimpianto originale oggi rimane poco: le tra-dizionali Sette Chiese sono, infatti, state ridot-te a quattro mediante i restauri attuati tra la finedel XIX secolo e i primi decenni del Novecento.Allinterno, pi precisamente nella secondachiesa di forma poligonale, situata la tomba diSan Petronio, vescovo di Bologna dal 431 al 450

    Piazza Santo Stefano - Provincia di Bologna

    Museo di Santo StefanoProvincia di Bologna

    Piazza Santo Stefano di notteProvincia di Bologna

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  • poi protettore della citt, la cui festa patronale il 4 ottobre. La testa del Santo stata traslatanella cappella nella basilica denominata,appunto, San Petronio. La terza chiesa, dedicataai Santi Vitale e Agricola, ospita i sarcofagi deidue martiri; risale al V secolo ma fu pi volterimaneggiata tra l800 e lanno 1000.Avanzando attraverso il cortile di Pilato lungolantico portico del Duecento, si raggiunge lachiesa della Trinit, ultimata nel XIII secolo.La visita alla basilica si conclude nello splendi-do chiostro romanico a due ordini di loggiati:quello superiore con capitelli antropomorfi ezoomorfi che pare abbiano ispirato i personag-gi dellInferno di Dante Alighieri, in gioventstudente universitario a Bologna.Abbandonandosi alle spalle Piazza SantoStefano e proseguendo verso le Due Torri, sigiunge in Piazza della Mercanzia, su cui si affac-cia lomonimo palazzo.

    Palazzo della Mercanzia un raffinato edificiogotico costruito in laterizio tra il 1384 e il 1391. Fuinnalzato sul luogo dove sorgeva la vecchiadogana su progetto dellarchitetto Antonio diVincenzo, noto per aver concepito anchePalazzo dei Notai, Palazzo Re Enzo e la Basilicadi San Petronio. I pilastri e il terrazzo adornatocon il baldacchino sono opera di Giovanni ePietro dalle Masegne. Gli originali delle sculturesono conservati a Museo Civico Medievale. Inforza del decreto napoleonico del 27 giugno1811, fu insediata nel palazzo, e vi ha tuttorasede, la Camera di Commercio di Bologna.Allinterno possibile visitare latrio e la splen-dida Sala Consiliare. In passato il Palazzo fu sededel Foro dei Mercanti e di alcune Corporazioni.Qui le controversie tra i vari mercanti eranorisolte da giudici appositamente eletti.Incredibilmente per i tempi, era in vigore ancheun secondo grado di giudizio gestito da un giu-dice definito delle Appelationi. Tutte le autori-t giudiziarie venivano estratte ogni anno innan-zi agli Anziani e al Gonfaloniere di Giustizia erestavano in carica per sei mesi.

    Da Piazza della Mercanzia si procede, superan-do le due Torri, verso Via Zamboni e la si percor-re fino ad arrivare a Piazza Rossini su cui si affac-cia San Giacomo Maggiore. Per le ricchezze arti-stiche che custodisce, la chiesa di San GiacomoMaggiore una delle pi illustri di Bologna.Porta il nome del fratello di Giovanni, laposto-lo Giacomo, primo martire fra gli apostoli, il cuicorpo conservato nel santuario di Santiago deCompostela. La chiesa fu eretta in stile romani-co tra il 1267 e il 1315 dai frati Eremitani di S.Agostino e fu consacrata nel 1344. Il limitrofoconvento, sempre stato un importante centrodi cultura, eletto da subito un centro di studio

    dellOrdine agostiniano. Nel 1471 fu innalzato ilcampanile. Successivamente fu costruito il por-tico, considerato una delle massime espressioniarchitettoniche del rinascimento bolognese.Alla fine del Quattrocento, linterno della chie-sa fu rinnovato in stile rinascimentale, per poiessere modificato definitivamente nelSettecento. La chiesa custodisce una preziosis-sima galleria di capolavori. La magnifica sagre-stia sormontata da volte gotiche e limponen-te armadio risale al 1640. Nellabside si trova laquattrocentesca Cappella Bentivoglio, a piantaquadrata, con unelegante cupola adornata daaffreschi di Lorenzo Costa e Francesco Francia.La cappella fu fatta costruire da AnnibaleBentivoglio nel 1445, di fronte alla tomba sospe-sa di Anton Galeazzo Bentivoglio, padre dellostesso Annibale, opera di Jacopo della Querciae collaboratori.Sullaltare della cappella, tavola di FrancescoFrancia dedicata alla Madonna in trono conBambino e Santi, risalente al 1494. Ogni anno il22 maggio in San Giacomo Maggiore si celebrauna grande festa in onore di Santa Rita daCascia, in occasione della quale si distribuisce latradizionale rosa che si conserver tutto lannoper buon auspicio.Dal portico che costeggia la chiesa su viaZamboni, si accede allOratorio di Santa Cecilia:si tratta di un gioiello di pittura rinascimentaleaffrescato dai massimi pittori della corte deiBentivoglio: Lorenzo Costa, Francesco Francia,Amico Aspertini.

    Palazzo Malvezzi de Medici, sede dellaProvincia di Bologna, fronteggia la facciata dellachiesa su Piazza Rossini. Il palazzo fu definitoPalazzo dal portico buio per la caratteristicapenombra del porticato su via Zamboni in cui sitrova lingresso. La sua edificazione si deve aiMalvezzi, gloriosa famiglia presente in citt findal 1100. I Malvezzi parteciparono attivamentealla vita politica bolognese, occupando rilevan-ti cariche cittadine a sostegno del partito guel-fo e successivamente sostenendo in pi occa-

    Palazzo Malvezzi d MediciProvincia di Bologna

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  • sioni i Bentivoglio. Questo almeno fino al 1488,quando i Malvezzi presero parte alla congiuracontro i Bentivoglio tessuta dai Marescotti.Sconfitti, furono privati delle loro ricchezze ecacciati dalla citt. Nel 1506, in seguito allesiliodei Bentivoglio e allannessione della citt alloStato della Chiesa, i Malvezzi tornarono aBologna, rientrando in possesso di tutti i lorobeni e del titolo senatorio. La costruzione del palazzo su progetto diBartolomeo Triachini inizi nel 1560. Fra gliinterventi di maggior valore si ricorda la realiz-zazione dello scalone voluta nel 1725 dal mar-chese Giuseppe Malvezzi de Medici e attribui-ta inizialmente allarchitetto AlfonsoTorreggiani, ma in realt progettata dallarchi-

    tetto e scenografo bolognese di fama europeaFrancesco Bibiena. I Malvezzi a met del 1800impreziosirono il piano nobile, grazie al geniodello scenografo Francesco Cocchi, ai figuristiAntonio Muzzi e Girolamo Dal Pane e agli orna-menti creati da Giuseppe Badiali, Andrea Pesci eLuigi Samoggia. Nel 1931 il palazzo fu acquistatodallAmministrazione Provinciale di Bologna. Gliarredi e la biblioteca andarono dispersi nel mer-cato antiquario. Ad oggi, a seguito della ristrut-turazione condotta sotto la direzione dellarchi-tetto Emilio Boselli negli anni 30, lo scalonebibienesco risulta notevolmente cambiato,mentre le sale decorate del piano nobile man-tengono laspetto originario e sono utilizzatecome locali di rappresentanza. Per visitare le

    La famiglia feudale dei Bentivoglio apparve aBologna nel XIV secolo. Lorigine della famiglia legata a Re Enzo, figlio dell'imperatoreFederico II, imprigionato dai bolognesi. Tra lemolteplici leggende nate intorno alla figuradel re, la pi famosa vuole, infatti, che il capo-stipite della casata dei Bentivoglio fosse nien-te meno che figlio di Re Enzo e di una conta-dina bolognese, Lucia di Viadgola. Il nomedel bambino avrebbe preso origine dalleparole che Enzo era solito ripetere aLucia: amor mio, ben ti voglio, dacui Bentivoglio. Legemonia della famiglia inizi il 14marzo 1401 dopo la cacciata delLegato Pontificio, quando GiovanniI Bentivoglio divenne Gonfalone diGiustizia a vita. Con alterne vicende lafamiglia continuer a regnare sulla cittsotto il comando di Anton Galeazzo (tumulatonel sarcofago del 1435 opera di Jacopo dellaQuercia, allinterno della chiesa di SanGiacomo Maggiore), poi di Annibale I, uccisodalla famiglia Canetoli nel 1445 , e quindi diSante, in grado di garantire ai bolognesi unlungo periodo di pace. Nel 1462, alla morte diSante Bentivoglio, Giovanni II divenne signoredi Bologna e lo rest per pi di quarantanni.Sotto il suo comando, anche grazie ad unnuovo equilibrio politico e diplomatico con glialtri stati italiani, Bologna entr definitivamen-te nel Rinascimento, non solo nel campo del-larte, ma in ogni altro aspetto della vita socia-le e culturale. In questi anni gli interventi urba-nistici furono notevoli: basti pensare alla crea-zione di piazza Calderini, delle Volte deiPollaroli, degli slarghi antistanti San Salvatore eSan Martino. La costruzione di chiese e palazzie il loro arricchimento con nuove opere pitto-riche e decorative, diedero un nuovo volto

    rinascimentale alla citt. Tra le altre opere, futerminato Palazzo Bentivoglio, nellarea oggioccupata dal Teatro Comunale e dai Giardinidel Guasto. Sulla scia di questo nuovo avviodelle attivit e dello sviluppo civile, si perfe-zionarono gli insegnamenti della medicina,della filosofia, dellastronomia, di cui granderappresentante fu Girolamo Manfredi. In que-sto periodo si stanziarono a Bologna ancheGiovanni Pico della Mirandola e NiccolCopernico. Nel campo artistico giunsero in

    citt pittori della Scuola ferrarese;Niccol dellArca lavor alla meravi-

    gliosa arca marmorea che raccogliei resti di San Domenico; AristoteleFioravanti, architetto progett erealizz limponente portico del

    Palazzo del Podest. Verso la finedella sua signoria, Giovanni II

    Bentivoglio, sotto linfluenza dellamoglie Ginevra Sforza, commise parecchierrori, trasformandosi gradualmente in untiranno nella gestione degli affari cittadini ecomportandosi in maniera ambigua nei con-fronti degli altri Stati. Il casus belli, che portallinimicizia definitiva con le altre famiglienobili bolognesi, fu leccidio di 240 membridella famiglia Marescotti, voluta da GiovanniII per timore che Agamennone Marescottiintendesse prendere il potere a Bologna. Allaluce di questi eventi, nel 1506 i bolognesi aiu-tarono le truppe di papa Giulio II a riannette-re Bologna al Papato. Giovanni II, insieme allamoglie Ginevra e ai figli, fuggirono dalla citt.Nel 1507, in seguito al tentativo dei figli diGiovanni II di riprendere il potere, il popolobolognese distrusse Palazzo Bentivoglio.Dopo la fine dellegemonia dei BentivoglioBologna rimase annessa allo Stato dellaChiesa fino al 1796, anno dellinvasione napo-leonica.

    Famiglia Bentivoglio

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  • Basilica di San FrancescoLa prima presenza in citt di un messaggerodella regola di San Francesco, di nomeBernardino di Quintavalle, registrata nel 1221.Nel 1222 lo stesso San Francesco che per laprima volta arriva a Bologna a predicare inPiazza Maggiore. I francescani diventano cossempre pi numerosi e il Comune di Bolognaconcede loro un terreno dove costruire laBasilica, completata nel 1254. La chiesa, edifica-ta in stile gotico francese, ospita al suo internoun vero capolavoro assoluto della sculturamedievale, la pala daltare marmorea, opera diJacobello e Pier Paolo dalle Masegne.

    stanze del palazzo necessario contattare pre-ventivamente la Provincia di Bologna.Da qui si ritorna a Piazza della Mercanzia e di l sipercorre Via Rizzoli e via Ugo Bassi in tutta la sualunghezza fino allincrocio con Piazza Malpighi.

    Via Ugo Bassi oggi un tipico esempio di urba-nistica inizio 900, con palazzi imponenti e fac-ciate impreziosite da decori liberty. Allincontrotra le strade Ugo Bassi e Nazario Sauro si punotare la statua dedicata al patriota Ugo Bassi.Giunti in Piazza Malpighi ci si imbatte nella sce-nografica abside della Basilica di San Francesco enelle antistanti Tombe dei Glossatori.

    Ugo Bassi fu un protagonista del Risorgimentoitaliano, il movimento storico che nel XIX hacondotto allUnit dItalia. Il padre, Sante Luigi, era un semplice impiega-to della dogana pontificia e la madre, FelicitaRossetti, era una cameriera. Nonostante lop-posizione del padre, ancora giovane, Ugo siordin novizio barnabita e nel 1821 prese i votia Roma, nella chiesa di San Carlo. Divenne unpredicatore piuttosto famoso e durante i lun-ghi viaggi per lItalia, sempre vissuti in povert,fu spesso seguito da persone attratte dalla suaoratoria. Durante i moti rivoluzionari del 1848non esit ad unirsi alle forze di Papa Pio IXcontro le truppe straniere di occupazione.Illuminato da un incredibile patriottismo, sim-

    Ugo Bassi pegn a trasmettere lo spirito della rivoluzio-ne ai soldati e alla popolazione. Ferito aTreviso il 12 maggio 1848, fu curato a Venezia,dove, una volta ristabilito, combatt per laRepubblica di San Marco. Ritornato a Roma assistette alla nascita dellaRepubblica Romana. Fatto prigioniero dagliaustriaci del generale Gorzkowski aComacchio il 2 agosto 1849, fu trasferito aBologna, con laccusa di detenzione darmi.Condannato senza processo, Ugo Bassi fufucilato insieme a Giovanni Livraghi l8 ago-sto 1849. Nei giorni successivi alla fucilazio-ne, molti bolognesi si recarono sulla suatomba per rendergli omaggio. Sui muri dellacitt apparvero molte scritte contro gliaustriaci e promesse di vendetta.

    Le Tombe dei Glossatori sono i sepolcri deiprimi professori dellUniversit di Bologna e sitrovano nei pressi dei templi domenicano efrancescano. Nel giardino della Basilica di SanFrancesco, in particolare, si eleva il sepolcropiramidale del giurista Accursio, costruitoverso il 1260. Il monumento che si vede oggi,assieme ai due simili ad esso affiancati, operadi ripristino (e certamente in gran parte din-venzione) di Alfonso Rubbiani (1848-1913).Accursio, nato a Bagnolo di Toscana nel 1182 emorto a Bologna tra il 1258 e il 1260, fu Podestdi Bologna e celeberrimo professore nelloStudio. Egli raccolse nellaGlossa ordinaria o Glossamagistralis la maggior partedei commenti (glosse), emoltissimi ne aggiunse disuoi, dei giuristi precedenti(glossatori) a corredo delCorpus Juris di Giustiniano.Nel campo del diritto maiopera ebbe tanto successo

    Tombe dei Glossatori quanto la Glossa che per secoli esercit unau-torit assoluta quasi dogmatica. La grandebase cubica della tomba in cotto rivestito dalastre di arenaria su cui sono scolpite, sul latoche vede la piazza, due croci greche. Le quat-tro colonnine dangolo, in alto, sono in marmocipollino molto probabilmente di recupero; lealtre in pietra dIstria. Il sarcofago in rossoammonitico ed decorata sui quattro lati dacroci greche; sui due lati del braccio inferioresi pu leggere la seguente iscrizione in carat-teri gotici: SEPVLCRVM ACCVRSI GLOSSATO-RIS LEGVM FRANCISCI EIVS FILII, vale a dire:sepolcro di Accursio glossatore (commenta-

    tore) delle leggi e di suofiglio Francesco. La secon-da tomba con due ordinidi colonne appartiene aOdofredo e la terza, con iquattro leoni accoglieRolandino dei Romanzi.

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    Tavola del Museo CivicoMedievale Provincia di Bologna

  • Lex Convento dei Padri della Certosa sitrova a pochi minuti di bici o di bus dal cen-tro della citt e ospita il cimitero monu-mentale. La Certosa di Bologna si differen-zia dai cimiteri usuali per la struttura e perla ricchezza delle decorazioni. Subito, appe-na entrati, si pu notare che pochi sono glispazi interamente aperti.La pianta del cimitero , infatti, strutturatain maniera tale da potere essere percorsasotto i portici e questa peculiarit conferi-sce alla Certosa unatmosfera particolare,non riconducibile ad altri cimiteri. Il porti-cato ad archi, presente allentrata est dellaCertosa, confluisce in quello che conduceal Santuario della Madonna di San Luca,espediente che vuole dare un significato dicontinuit fra il cimitero e la citt dei vivi. Inpi, alcune tombe sono adornate da dipintianzich, come pi comunemente avviene,da monumenti, particolarit che da solavarrebbe gi la visita.

    Il Cimitero Comunale fu costruito nel 1801allinterno della Certosa, lantico monasterofondato intorno al 1350 dai Certosini e sop-presso nel 1797 da Napoleone. La chiesa diSan Girolamo, annessa alla Certosa, impreziosita da un coro intarsiato e dipinti

    Certosa di Bolognadi Antonio e Bartolomeo Vivarini, Ludovicoe Agostino Carracci, Bartolomeo Cesi e altriimportanti pittori bolognesi del 1600.Grazie alle famiglie nobili e borghesi diBologna, furono costruite imponenti tombedi famiglia e il monastero cominci adingrandirsi fino a diventare un vero e pro-prio museo allaria aperta.

    La ricchezza di sculture del periodo neoclas-sico, insieme alle tombe del periodo realista,costruite intorno al 1870, sono una dellecaratteristiche del cimitero di Bologna. In par-ticolare il Chiostro Terzo un ciclo di notevo-le bellezza neoclassica e simbologia illumini-stica; i monumenti funebri dipinti ad affrescoo a tempera su muro, per di pi, sono proba-bilmente unici al mondo. Per questi motivi,soprattutto nel 1800, la Certosa di Bolognadivenne cos importante da essere inlclusanel grand tour di famosi viaggiatori europeicome Byron, Dickens, Mommsen, Stendhal.Nel cimitero di Bologna sono sepolti moltipersonaggi famosi della storia cittadina e ita-liana, fra i quali il poeta Giosu Carducci, loscrittore Riccardo Bacchelli, lo statista MarcoMinghetti, i pittori Giorgio Morandi e BrunoSaetti, il compositore Ottorino Respighi, gliindustriali Alfieri Maserati, Edoardo Weber eNicola Zanichelli.

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    Certosa di Bologna Provincia di Bologna

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    Mappa Percorso delle Torri

    TAPPE DEL PERCORSO

    TORRE DEGLI AGRESTI

    TORRE DEI LAPI

    TORRE DEI GALLUZZI

    TORRE DEI CARRARI

    TORRE DEGLI ALBERICI

    DUE TORRI: Asinelli e Garisenda

    TORRE DEGLI UGUZZONI

    CASA-TORRE DEI GUIDOZAGNI

    TORRE DEI PRENDIPARTE

    TORRE AZZOGUIDI

    TORRE CAMPANARIA DI S. PIETRO

    TORRE DEI LAMBERTINI

    TORRE DELLARENGO

    TORRE DELLOROLOGIO

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    Bologna una citt europea dai mille volti e lestanno certamente strette le tre definizioniottocentesche che la dipingevano in maniera unpo oleografica dotta per la sua antica universi-t, grassa per la sua succulenta cucina e turri-ta per le sue cento torri medievali. Stereotipi aparte, le torri sono davvero un elemento archi-tettonico unico che, con i portici, contraddistin-gue la citt pi di ogni altro e le celebri DueTorri sono diventate il simbolo stesso diBologna nel mondo.

    Tutte concentrate nel centro storico, delle oltrecento torri costruite fra il XII e il XIII secolo nerimangono oggi poco pi di venti. Le famiglienobili bolognesi le costruivano presso le lorocase e le usavano come luoghi di vedetta e didifesa in tempo di guerra. Nonostante lutilizzodei servi della gleba come mano dopera, lacostruzione delle torri era piuttosto costosa equindi riservata alle famiglie pi potenti. La basedella torre era quadrata e le fondamenta eranosolitamente profonde almeno cinque metri. Siutilizzavano grossi blocchi di selenite, pietra che,per la bassissima porosit, proteggeva il legnodalla risalita capillare dellacqua piovana, mentre

    il resto della costruzione veniva innalzato conmateriali di volta in volta pi leggeri proceden-do verso lalto. La muratura detta a sacco con-sisteva nellutilizzo di un muro interno moltospesso ed uno esterno pi sottile: la cavit veni-va poi riempita con pietre e malta. Durante lacostruzione, solitamente, venivano lasciati neimuri esterni dei fori per le impalcature di soste-gno e dei grandi incavi in selenite per rivestimen-ti, decorazioni e costruzioni aeree successive,generalmente in legno. Bisogna considerare chela costruzione di una torre alta 60 metri potevarichiedere dai 3 ai 10 anni di lavoro.

    Il nostro percorso inizia dal centro di PiazzaMaggiore. Lasciata San Petronio (vedi PercorsoPiazza Maggiore) sulla sinistra, si prosegue perVia IV Novembre fino ad arrivare a Piazza GalileoGalilei. Qui si incontrano le prime torri dellitinerario: laTorre degli Agresti e la Torre dei Lapi.

    La Torre degli Agresti, della fine XIII secolo, sitrova in Piazza Galileo Galilei, poco dopo lango-lo con Via IV Novembre. Alta 20 metri, dalla finedel XIV secolo di propriet del Collegio di

    Percorso delle Torri

    Bologna turritaComune di Bologna - Alessandro Salomoni

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    Spagna. A causa di un grande incendio avvenutonel 1641 fu ricostruita di minore altezza pergarantirle una maggiore stabilit.

    Poco distante, volgendosi nuovamente verso ViaIV Novembre, si pu osservare la Torre dei Lapidel 1359, che ci appare inglobata nelle mura diPalazzo DAccursio. Di propriet del Comune, inpassato fu utilizzata come polveriera.

    Da piazza Galileo Galileo si gira sulla sinistra inVia Battibecco per giungere in Via dei Fusari e diqui, svoltando a destra, si arriva in Piazza deiCelestini; di qui si attraversa Via DAzeglioentrando in Corte Galluzzi.La Torre dei Galluzzi, costruita nel 1257, era in

    origine pi alta rispetto agli attuali 30 metri. Loriginario accesso era quello al piano superio-re, a 10 metri daltezza e i Galluzzi vi entravano dauna finestra a met della torre attraverso pontimobili di legno che sporgevano dalle loro case.Questo tipo di torre viene detta torre consorti-le o turris maior, con funzione soprattutto mili-tare di difesa e affermazione della cosiddettaconsorteria (cio del gruppo di ricche famiglielegate da un rapporto di parentela che costrui-vano dei veri e propri borghi fortificati dominatidalla torre). Le mura erano di grosso spessore,anche oltre i 3 metri, e la notevole altezza servi-va a controllare le case circostanti.

    Da Corte Galluzzi si esce attraversando PiazzaGalvani, si percorre a sinistra Via dellArchiginnasiofino allincrocio con Via dei Musei. Da qui si vol-ta a destra in Via Clavature, poi di nuovo a destrain Via Marchesana. Qui si trova la Torre dei Carrari con i suoi 22metri di altezza. La torre, unico edificio autenti-co dellintero isolato finto medievale realizza-to negli anni 30. La torre di origine trecentescae oggi diventata una residenza privata.

    Tornando indietro su via Clavature, si gira adestra e si avanza fino ad arrivare in ViaCastiglione. Qui si gira a destra e percorrendo lavia si arriva in Piazza della Mercanzia (vediPercorso Classico). Dalla piazza, girando a destrain Via Santo Stefano, si raggiunge la Torre degliAlberici, posta accanto alle duecentesche CaseSerracchioli e tuttora abbellita dallantica botte-ga ricavata alla base nel 1273.

    Ripercorrendo a ritroso via Santo Stefano, sigiunge a Piazza di Porta Ravegnana. Eccoci final-mente sotto le Due Torri, simbolo dellaBologna medievale, collocate strategicamentenel punto di ingresso in citt dellantica viaEmilia. Lattuale isolamento in cui appaiono oggi,al centro dello slargo di Piazza di PortaRavegnana, non corrisponde ovviamente allori-ginaria sistemazione.Le torri erano dotate di costruzioni lignee e pas-saggi sospesi di collegamento tra di esse e con lealtre torri che vi sorgevano intorno. I nomiAsinelli e Garisenda derivano dalle famiglie a cuise ne attribuisce la costruzione, avvenuta fra il1109 e il 1119. Va detto che la mancanza di docu-menti dellepoca impedisce di considerare certalorigine delle torri: certo, invece, che la fami-glia degli Asinelli viene citata in associazione allatorre gi nel 1185.

    La Torre Asinelli (97 metri e 498 gradini per rag-giungere la cima) alla fine del 300 pass in pro-priet al Comune. Il portale, posto sul lato dellaTorre che d su Strada Maggiore, fu costruito in

    Le Due Torri - Provincia di Bologna

    Giulietta e Romeo bolognesiNella storia di Bologna, il nome della fami-glia Galluzzi legato alla tragica memoriadi Virginia Galluzzi e di Alberto Carbonesi,i Giulietta e Romeo bolognesi. Nel 1258Virginia Galluzzi, che aveva sposato dinascosto Alberto Carbonesi, giovane ram-pollo di una famiglia nemica, fu trovataimpiccata ad un balcone della Torre e tra-dizione vuole che, subito dopo, AlbertoCarbonesi sia stato ucciso dai suoi stessifratelli. La morte di Virginia fu causa di ungrande tumulto in citt e i Galluzzi infero-citi portarono a termine la loro vendettasterminando quasi tutti i Carbonesi.

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    epoca rinascimentale quando la torre fu corre-data del basso torresotto merlato. Il torresottoha ospitato, prima, un corpo di guardia, poi, bot-teghe artigiane e commerciali.Subito dietro il portale, si trova la porticina, conarchitrave in selenite, che d accesso alla torre.Questa piccola porta non coeva alla torre poi-ch, come detto, tali costruzioni, che avevanoscopo prima di tutto difensivo/offensivo, nonpresentavano porte di accesso, bens una porta-finestra posta a diversi metri dal suolo. Le torrierano, infatti, provviste di vari ballatoi esterni inlegno sorretti da barre in selenite, dette menia-ni, di cui oggi possibile osservare solo i monco-ni. Nel corso dei secoli la Torre degli Asinelli harappresentato un luogo simbolo per diversiaspetti della vita civile e militare bolognese: gliscienziati Giovanni Battista Riccioli (nel 1640) eGiovanni Battista Guglielmini (nel secolo succes-sivo) utilizzarono la torre per esperimenti sulmoto dei gravi e sulla rotazione della terra.Durante la seconda guerra mondiale, tra il 1943 eil 1945, la torre fu utilizzata con funzioni di avvi-stamento: quattro volontari si appostavano incima alla torre durante i bombardamenti al finedi indirizzare i soccorsi verso i luoghi colpiti dallebombe alleate. Infine, una curiosit: la TorreAsinelli nella sua lunga storia fu spesso colpitada fulmini, finch nel 1824 fu collocato limpian-to parafulmine.

    La Torre Garisenda, citata nella DivinaCommedia di Dante Alighieri, famosa per lasua pendenza di 3,25 metri verso est/sudest, cheindusse ad abbassarla di circa 20 metri a metdel 300. A partire dal Quattrocento la torre fuacquistata dallArte dei Drappieri, che ne diven-t, poi, lunica proprietaria fino alla finedellOttocento, quando divenne proprietcomunale. Le superfici murarie esterne dellatorre sono state restaurate fra il 1998 ed il 2000,mentre una prima fase del consolidamentodelle murature stata attuata nel 1999 - 2000. Latorre visitabile dallesterno.

    Di fronte alle Due Torri sorge Palazzo deiDrappieri o degli Strazzaroli, una delle costru-zioni che maggiormente ricordano l'epoca dellasignoria dei Bentivoglio. Costruito dal 1486 al1496 dal comasco Giovanni Puccini per la corpo-razione dei Drappieri, fu restaurato nel 1620 conl'aggiunta del balcone, nel quale campeggia unanicchia contenente una statua della Madonna,che viene solo scoperta in occasione dell'arrivoin citt della Madonna di San Luca. La decora-zione della facciata fu attribuita a FrancescoFrancia e rivela punti di somiglianza con Palazzodel Podest, mentre la cornice merlata rispec-chia quella della coeva rocchetta degli Asinelli.Accanto a Palazzo Strazzaroli si prendono Via dei

    Giudei e poi Vicolo San Giobbe fino a VicoloTubertini e Vicolo Mandria. Qui si incontra laTorre degli Uguzzoni, situata allinterno dellazona della citt storicamente riconosciuta comeGhetto Ebraico, costruita nel XIII secolo. A dif-ferenza delle altre torri costruite tra lXI e XIIsecolo, presenta unelegante porta a sesto acutoallincirca a livello del suolo che gi esistevaallepoca della sua costruzione. Questa torre,con i due cavalcavia che la fiancheggiano, rap-presenta uno degli angoli pi caratteristici dellaBologna Medievale. Uno dei cavalcavia ha unabella finestra in terracotta di foggia quattrocen-tesca.Al contrario delle torri vicine (Asinelli, Garisenda,Altabella, Prendiparte) qui alcuni blocchi di sele-nite del basamento sembrano, almeno in parte,depoca, vale a dire non sostituiti durante irestauri eseguiti tra 800 e 900.

    Torre PrendiparteProvincia di Bologna

  • Continuando fino a Via Oberdan, si svolta adestra e subito dopo a sinistra in Via San Nicol(dopo la chiesa), poi a destra in Via degli Albari eancora a sinistra in Via Albiroli, qui ci si imbattenella Torre dei Guidozagni.Dopo il crollo avvenuto nel 1487, divenne unacasa-torre, cio unabitazione fortificata. Questaedificio rappresenta una testimonianza del pas-sato feudale della citt e la rivalit tra le famiglienobili dellepoca.Girando a destra su Via SantAl ecco la Torredei Prendiparte, nota come la Coronata,

    costruita nella seconda met del XII secolo, difianco al Palazzo dellArcivescovado. In cima allatorre vi , infatti, una caratteristica resega, a 4cuspidi per lato, che assomigliando a una coro-na ha dato il soprannome al monumento. laseconda di Bologna per altezza (58,60 metri). Lenove fila di parallelepipedi della base in selenitefurono pi volte restaurati. Lo spessore dei muri alla base di 2,80 metri chesi riduce progressivamente sino a 1,35 metri allasommit. Come per tutte le torri medievali bologne-si, si tratta di una muratura a sacco: duecortine di laterizio racchiudono un conglo-merato di ciottoli di fiume cementati dacalce bianca. Tenuto conto delle dimensio-ne del lato alla base (nove metri circa) edello spessore dei muri, sempre alla base, presumibile che la torre fosse progettataper essere ancora pi alta. Non neppure escluso (fatto questo accaduto amolte altre torri bolognesi) che sia stata succes-sivamente mozzata. La torre venne adibita nelXVIII secolo a prigione per il foro ecclesiastico(allinterno sono ancor oggi visibili i graffiti deicarcerati) e poi divenne abitazione privata, quin-di struttura ricettiva. A 18 metri dal suolo vi lo stemma in arenaria,oggi molto degradato, del primo Arcivescovo diBologna, Gabriele Paleotti.

    Tornando su Via SantAl e arrivando fino a ViaAltabella si incontra la Torre degli Azzoguidi. Latorre risulta alta 54,80 metri, bench inizialmen-te fosse pi alta. Nella base della torre statoricavato un negozio, con la base in blocchi diselenite. Da qui possibile vedere la TorreCampanaria della Cattedrale di San Pietro,innalzata attorno ad una preesistente torre cilin-drica di et bizantina.

    Proseguiamo su Via Altabella fino a ViaIndipendenza che imbocchiamo a sinistra perraggiungere Piazza del Nettuno. Passiamo sottoal Voltone del Podest e sbuchiamo in Piazza ReEnzo: allangolo del palazzo ecco Torre deiLambertini (o Torre del Capitano del Popolo). Latorre, incastonata in Palazzo Re Enzo, prende ilnome dalla famiglia Lambertini che la costru nelXII secolo. Di propriet del Comune, dettaanche Torre delle donne perch utilizzatacome carcere femminile.

    Ritornati in Piazza Maggiore, dal centro dellapiazza si pu vedere la Torre dellArengo (o delPodest). Alta 47 metri e costruita nel XIII seco-

    Torre dellArengoProvincia di Bologna

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  • lo, pare appoggiata alle arcate del Voltone delpalazzo del Podest. A met del 400 fu collo-cata la cella per ospitare il campanazzo delpeso di 47 quintali: la campana fu collocata nel1453 dallo scienziato bolognese AristoteleFioravanti grazie a un sistema di argani chedest la meraviglia e accrebbe la fama

    Foto panoramica sulle torri - Provincia di Bologna

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    dellautore dellimpresa. Sempre da PiazzaMaggiore, si suggerisce di osservare lultimatorre di questo itinerario: la TorredellOrologio. Costruita allinizio del XIII seco-lo, si trova allangolo fra Piazza Maggiore e ViaIV Novembre. Nel XV secolo fu sopraelevata evi fu collocato lorologio pubblico.

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    Mappa Percorso dei Portici

    TAPPE DEL PERCORSO

    PORTICO DEL PAVAGLIONE

    PIAZZA DI SANTA MARIA DEI SERVI

    PORTICO DEGLI ALEMANNI

    PORTICO DI PALAZZO GRASSI

    VIA INDIPENDENZA

    PIAZZA MALPIGHI

    PORTICO DI SAN LUCA

    PORTICO DELLA CERTOSA

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    Percorso dei Portici

    53 chilometri: questa la lunghezza complessi-va di uno dei monumenti pi caratteristici diBologna. Il portico lemblema architettonicodello spirito ospitale e conviviale dei bologne-si; uno spazio misto tra pubblico e privato in cuisi pu apprezzare meglio che in ogni altro luogolessenza del buon vivere bolognese.

    Il portico nacque dalluso di prolungare versolesterno, sulla strada, il solaio del primo pianodella propria casa. Questa sporgenza fu poisostenuta con travi di legno appoggiate a bloc-chi di selenite o di pietra, a guisa di stampelle.Dapprima considerato un abuso edilizio, fu poiregolamentato dal Comune che impose lusopubblico del portico, bench realizzato da pri-vati su spazio privato. Da allora, leccezione fuquella di costruire palazzi privi di portico: ladispensa dalla costruzione del portico fu con-cessa in pochi casi per palazzi di raffinata archi-tettura (Bargellini, Bentivoglio, Fantuzzi, Sanuti epochi altri). Ancora oggi, nei giorni di pioggia,capita di vedere i veri Bolognesi aggirarsi senzaombrello, sicuri di poter arrivare a destinazionesenza mai essere esposti alle intemperie.Guardando San Petronio, sulla destra gi pos-sibile osservare uno dei portici pi conosciuti esicuramente uno dei pi frequentati della citt:il Portico del Pavaglione. Il suo nome derivadalle parole francesi pavillon, ossia padiglione,o papillon, farfalla. Va, infatti, ricordato cheproprio nella piazza adiacente si trovava il padi-glione che accoglieva lo storico mercato deibozzoli di bachi da seta, della cui lavorazioneBologna era una delle capitali europee. Sottoquesto portico, sicuramente divenuto uno deisimboli della citt, si trovano il Museo CivicoArcheologico e lArchiginnasio, uno dei palazzipi importanti e rappresentativi di tutta

    Bologna. La costruzione dellArchiginnasio fuordinata da Papa Pio IV e il progetto fu affidatoa Antonio Morandi (detto il Terribilia), che ter-min la costruzione tra il 1562 e il 1563.Composto da un porticato lungo 139 metri e dauna corte centrale con due ordini di gallerie,questo progetto port un rinnovamento in ter-mini urbanistici e consent di riunire sotto ununico tetto le varie scuole universitarie. DalPavaglione, dando le spalle a San Petronio, sigira su Via Rizzoli e proseguendo sotto il porti-co si arriva alle due Torri e allinizio di StradaMaggiore. Di qui si percorre la via fino a giunge-re a Santa Maria dei Servi.

    I primi lavori per la costruzione della Basilica diSanta Maria dei Servi durarono dal 1346 al 1386ma, come spesso capitava nelledificazionedelle cattedrali gotiche, proseguirono poi permolti altri anni, fino a quando venne ultimatalabside (successivamente modificata dallarchi-tetto Guido Zucchini allinizio del Novecento).Nel 1492 fu aggiunto il portico con le tre arcateche si snodano verso Porta Maggiore, mentrenel 1515 fu realizzato il tratto lungo la facciata. Il

    Il Portico del PavaglioneProvincia di Bologna

    Un tipico portico bolognese (Piazza Santo Stefano)Provincia di Bologna

  • resto del quadriportico, che si affaccia su ViaGuerrazzi, fu terminato alla met del XIX seco-lo. Linterno della basilica, che conserva operetra le pi rilevanti della citt, ospita la celebreMaest di Cimabue.

    Da Santa Maria dei Servi, si ripercorre a ritrosoStrada Maggiore fino alle due Torri e di qui siimbocca Via Zamboni, altra via totalmente per-corribile sotto i portici. A met del portico rina-scimentale di San Giacomo Maggiore (vediPercorso Classico) si svolta poi a sinistra su ViaMarsala, dove, dopo lincrocio con ViadAzeglio, possibile ammirare quello che probabilmente il pi vecchio portico diBologna: il portico di Palazzo Grassi.

    Palazzo Grassi uno degli edifici pi interessan-ti ed antichi di Bologna. Iniziato nel 1200, statocostruito in stile romanico-gotico. Il portico costituito da suggestivi travoni di legno. A una

    delle estremit presente una grande porta asesto acuto, mentre le finestre del piano supe-riore sono decorate con terracotta. Il palazzovenne restaurato tra il 1910 e il 1913. Oggi PalazzoGrassi ospita il Circolo Ufficiali di Presidio.Analogamente a quello di Palazzo Grassi, dal1200 e nei secoli successivi tutti i portici diBologna furono costruiti con queste caratteri-stiche, finch nel 1568 il Legato Pontificio mons.Giovanni Battista Doria e il GonfaloniereCamillo Paleotti emisero un bando per cui tuttele colonne di legno dei portici dovevano esseresostituite da colonne in laterizio. In caso dimancato rispetto della legge la multa era di 10scudi doro e, nonostante che il tempo conces-so fosse solo di tre mesi, molte colonne dilegno non furono sostituite fino al 1800, quan-do si decise di uniformare tutti i portici dellacitt. solo grazie alla volont del conteGiovanni Gozzadini se oggi possiamo ammirarequalche raro superstite ligneo.

    Portico degli AlemanniChi vuole proseguire lungo StradaMaggiore fino a Porta Maggiore ( oMazzini), pu raggiungere, subito fuori lemura, il Portico degli Alemanni. Si trattadel pi antico portico di Bologna extramoenia e fu costruito tra il 1619 e il 1631per iniziativa dei Carmelitani Scalzi percollegare la Porta alla Chiesa di SantaMaria Lacrimosa degli Alemanni. Il porticoconta 167 arcate e misura 650 metri.

    Vedendosi di quanta comodit, e orna-mento pubblico sia luso di Portici in que-sta Magnifica Citt, e desiderandosi, nonsolo di mantenere, e conservare dettiPortici; m ancora ampliarli, e ornarli mag-giormente per decoro della Citt, e univer-sale giovamento. Il ReverendissimoMonsignor, il Sigor Gio. Battista DoriaGovernatore, e li Magnifici, e Eccelsi Sig. liSig. Anziani Cfoli, e Gonfaloniere diGiustizia insieme con lillustre Reggimento,Hanno ordinato, e stabilito, che ciascunapersona di qualunque stato, grado, e con-dizione si sia, debba fra termine di tre mesiprossimi, avere levato via tutte le Colonnedi Legno, che sostentano detti Portici, per-tinenti alle case loro, e in loco di quellerifare, e avere rifatte, e rimesse altreColonne di Macigno, o di Pietra cotta conquella magnifica proporzione, che a loropiacer, e principalmente nelle strade diStra Maggiore, San Felice, e Stra SantoStefano....

    Editto 26 marzo 1568sulla ristrutturazione dei Portici

    Il Portico di Santa Maria Dei Servi Comune di Bologna - Sergio Buono

    Levoluzione del portico in via MarsalaProvincia di Bologna

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  • Pochi passi ancora e siamo in fondo a ViaMarsala, dove giriamo a sinistra in ViaIndipendenza. Qui, sotto i portici, si trovanodecine di negozi dabbigliamento, calzature e, ingenere, di qualsiasi tipologia. La via una dellestrade pi vissute della citt; qui, il sabato, ibolognesi passeggiano e si dedicano allo shop-ping o anche solo alle relazioni sociali, destatecome dinverno, sempre riparati dal troppo solee dalle intemperie.In fondo a Via Indipendenza, girando a destra, sipercorre Via Ugo Bassi fino a Piazza Malpighi,dove, superata la Basilica di San Francesco (vediPercorso Classico) si trova il portico dellexConvento di San Francesco. Fino al 1890 il por-tico era costituito da 55 arcate che partivano davia SantIsaia e giungevano al non pi esistentePrato di San Francesco: il tratto che nasconde-va le tombe dei Glossatori e labside di SanFrancesco, costruita nel 1588, fu abbattuto nel1890. rimasta la parte che dallingresso delconvento dei francescani si prolunga fino a viaSantIsaia.Da Piazza Malpighi, lungo le vieNosadella e Saragozza, si pu raggiungere il por-tico pi straordinario di Bologna: quello cheporta al Santuario della Beata Vergine di SanLuca. Il portico di San Luca, costruito a partiredal 1674, si prolunga per 3.800 metri ed costi-tuito da 666 archi. Lunghezza che pare ne facciail portico pi lungo al mondo oggi esistente. La tribuna dingresso del portico a PortaSaragozza fu costruita nel 1675 su progetto diGiovanni Giacomo Monti. Il tratto da Porta

    Portici del Meloncello (prospettiva)Provincia di Bologna

    Portico ligneo di Palazzo GrassiProvincia di Bologna

    Saragozza al Meloncello misura 1.550 metri,mentre quello di Via De Coubertin e Via dellaCertosa, 600 metri. LArco del Meloncello fu costruito nel 1732 suprogetto di Carlo Francesco Dotti e congiungeil portico che parte verso San Luca con quelloche raggiunge la Certosa. Questultimo fu rea-lizzato fra il 1811 - 1831 in virt delle offerte diLuigi Valeriani e di altri gruppi di cittadini. Il por-tico teatro una volta lanno di una processio-ne che trova radici assai lontane. Nel 1443,secondo le cronache bolognesi, le continuepiogge cadute fin dalla primavera minacciaronolintero raccolto. Per questo motivo gli Anzianidi Bologna decisero di portare in citt limmagi-ne della Madonna in solenne processione.Appena la Madonna entr in citt le pioggecessarono e da allora ogni anno i bolognesi rin-novano il patto portandola in citt e lasciando-vela una settimana.

    Il Santuario della Madonna di San Lucasi eleva sul Colle della Guardia e si pu rag-

    giungere cammi-nando sotto iportici da PortaSaragozza sino al-la Basilica, percor-rendo una lungastrada porticatache continua sen-za interruzioneper oltre 3 km. Il

    Santuario stato ampliato e restaurato neisecoli, ma solo nel 1723 ha preso corpoledificio attuale, su progetto dellarchitet-to Carlo Francesco Dotti. Tra il 1723 e il 1757la Basilica crebbe ancora attorno alla cap-pella maggiore che ospita limmagine del-la Madonna con il Bambino. Questa effi