Copertina Mangiando S'impara - IBScui si vive; imparare ad usare ciò che c’è in cucina aiuta a...

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edizioni la meridiana p a r t e n z e Cucinare con i bambini al Nido e a casa MANGIANDO S’IMPARA Giovanna Polattini

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edizioni la meridianap a r t e n z e

Cucinare con i bambini al Nido e a casa

MANGIANDOS’IMPARA

Giovanna Polattini

Euro 13,50 (I.i.)

In copertina disegno di Fabio Magnasciutti ISBN 978-88-6153-139-0

“Non toccare” ripetiamo continuamente. E, invece, i bambini toccano, sonocuriosi di “sentire” come sia fatto tutto ciò che li circonda, nonostante sianofrenati da noi adulti. Saper usare le mani vuol dire saper creare fisicamentequalcosa, “saper fare”, l’abilità nelle dita si costruisce lentamente, ma deveessere stimolata e incentivata. I nostri nonni non erano tutti falegnami omuratori, ma la maggior parte di loro si è costruito casa e arredi da solo ocon l’aiuto di familiari o vicini di casa. Ecco allora questo libro, per trasformareil cibo e la cucina in un gioco educativo in grado di stimolare lo sviluppopsico-fisico del bambino, la sua autonomia e la sua crescita. Non sarà poidifficile passare dall’impasto dei biscotti alla creazione di un orto. Ma attenti:per cogliere questi obiettivi educativi non necessariamente servono unacucina o un parco. Come suggeriscono queste pagine, che integrano percorsiarticolati e ricette semplici, bastano la disposizione giusta con un pizzico dicreatività. Il nido è un luogo di grandi sperimentazioni sia per gli adulti cheper i bambini. Questo libro non è rivolto solo a chi lavora nel Nido o nellaScuola dell’Infanzia, ma a tutti coloro che si occupano di bambini: genitori,nonni, ma anche zii o baby sitter, perché non c’è attività proposta nei serviziper l’infanzia che non si possa sperimentare anche a casa e ad ogni età. Infondo, preparare un pasto, riconoscere un cibo sano e scegliere i prodottimigliori, organizzare il proprio tempo e i propri spazi, prendersi cura di sée degli altri, sono le tracce di un’autonomia che è possibile stimolare sin dallaprima infanzia.

Giovanna Polattini si occupa di infanzia dal 2001, prima come assistente-educatore in un Micro Nido, nel quale comincia a sperimentare le attivitàlegate alla cucina con i piccoli, poi come educatrice e oggi coordinatrice delSistema dei Servizi alla Prima Infanzia del territorio dell’Alta Valle Brembana(tre Nidi e due Servizi di Compresenza – ex spazi gioco –), di una Scuoladell’Infanzia e del Progetto “Nascere in Valle Brembana”. È socia lavoratricee amministratrice della Cooperativa Sociale “In Cammino” di San PellegrinoTerme (BG), che aderisce, attraverso Solco Priula, a CGM e Luoghi perCrescere, e lavora e investe sul territorio Brembano dal 1993. Dal 2000 hapromosso il sistema Nidi.

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Giovanna Polattini MANGIANDOS’IMPARACucinare con i bambinial Nido e a casa

edizioni la meridianap a r t e n z e

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2010 © edizioni la meridianaVia G. Di Vittorio, 7 – 70056 Molfetta (BA) – tel. 080/[email protected] 978-88-6153-139-0

In copertina disegno di Fabio Magnasciutti

Volume pubblicato grazie alla consulenza editoriale di Luoghi per crescere s.c.s.

Luoghi per crescere s.c.s. è la società del Gruppo cooperativo Cgm che si occupa di innovazione e promo-zione culturale nell’ambito dei servizi educativi. I soci sono 40 consorzi provinciali, distribuiti in tutte leregioni d’Italia, che aggregano un totale di 400 cooperative e circa 2000 servizi per l’infanzia, le famiglie, l’a-dolescenza e i giovani.Dall’esperienza e dalla passione per i bambini e per l’educazione di pedagogisti, educatori, ed operatorisociali delle nostre cooperative, nasce la collaborazione con la casa editrice la meridiana, con l’intentocomune e condiviso di promuovere la cultura di servizi educativi di qualità, accessibili, attenti ai modelli edu-cativi e alle linee pedagogiche più attuali.La linea di testi a cura di Luoghi per crescere rappresenta l’opportunità di dar conto di questa passione equesta competenza in ricerca continua.

Luoghi per crescere s.c.s.via Marco Aurelio 8, [email protected]

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Indice Introduzione 9

Parte PrimaIL BAMBINO E IL CIBO

Primo legame con la mamma 13Non solo nutrimento 15Saperi e sapori tra generazioni e culture 17

Parte SecondaCUCINARE CON I BAMBINI

Raggiungere più obiettivi attraversoun’attività quotidiana 23Stimolo di tutti i sensi 25Apprendimento di piccole regole e competenze 27“Anch’io so fare e se sbaglio posso riprovare”:l’autostima cresce 31Atto di cura verso sé e gli altri 33

Parte TerzaCUCINARE NEI NIDI E IN FAMIGLIA: ATTIVITÀ

Progetto orto 37Progetto orto dei profumi 39Progetto “riciclo e recupero” anche in cucina 40Progetto musica 41Progetto arte 42Progetto intercultura 44Progetto cucino anch’io 45

Parte QuartaPRIMA DI COMINCIARE

8 Regole da seguire 49

Parte Quinta RICETTE APPETITOSE

Antipasti 55Primi Piatti 58Secondi Piatti 62Formaggi 65Piatti Unici 67Frutta 68Torte 68Biscotti e altre golosità 70

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Non solonutrimento

[...] “Domani mi arriva la treccia di Agerola, l’hai assaggiata mai guagliò? È speciale,

Agerola sta in alto, le mucche là mangiano ‘e ffoglie de’ chiuppe”, i chiuppe sono i pioppi.

“Le foglie de’ chiuppe danno quel poco di sapore amaro, alla treccia, speciale.

Vuo’ veni’?” [...]Erri De Luca, Montedidio

Cucinare e mangiare non significa solo nutrire ilcorpo. Scegliere i prodotti giusti e freschi, pen-sare un menù, non richiede grande impegno nédi tempo né di energie o economie. Portare peròil tutto a compimento arricchisce e riempieanche emotivamente, senza che ciò richieda lapreparazione di chissà quale complicato piatto.Anche la pasta in bianco può essere una grandesoddisfazione con alcuni piccoli accorgimenti(come un trito di erbe aromatiche, o un’acciuganegli spaghetti aglio, olio e peperoncino e unpo’ di limone per dare profumo di mare).Cucinare stimola la creatività attraverso lediverse materie prime, i colori, la manipola-zione degli alimenti, il loro diverso utilizzo aseconda dell’umore, della fame o del luogo incui si vive; imparare ad usare ciò che c’è incucina aiuta a far crescere l’autostima e rendeconsapevoli di poter essere autonomi anche aldi fuori delle mura domestiche. In più cucinareper gli altri significa prendersi cura di loro eviceversa l’atto di mangiare è un gesto di fiducianei confronti di chi ha preparato. Ai fornelli sipuò anche sbagliare senza grandi frustrazioni:cucinare è un’arte, ma è un’arte in cui si

apprende anche dagli errori, perché comediceva Gianni Rodari “sbagliando s’inventa” e ibambini sono molto aperti ad ogni nuovo espe-rimento culinario.In una società in cui abbiamo l’alternativa dirimediare un pasto già pronto, solo da scaldare,l’atto di cucinare può facilmente finire peressere considerata una perdita di tempo. Per molte mamme e molte donne, infatti, pre-parare due pasti al giorno è un gran peso, vis-suto solo come un obbligo, un dovere.Davvero fare la spesa, preparare la cena tolgonotempo alla famiglia? Non lo restituiscono sottouna forma costruttiva e creativa? Non è facile entrare in un supermercato con ibambini e poi mettersi ai fornelli con loro, ma èimportante dare anche ai piccoli delle responsa-bilità. Ad esempio mentre mettete l’acqua nellapentola chiedete loro di prendere il sugo, la ver-dura nel frigorifero; voi farete della strada inmeno e loro si sentiranno partecipi, stareteinsieme e i bambini lo apprezzerano, sarannofieri di loro stessi per il contributo dato e di voiche vi fidate di loro e, pian piano, vi accorgereteche saranno sempre più bravi e attenti. Un altro modo per renderli partecipi è scriverecon loro la lista della spesa e incaricarli di con-trollare che ci sia sempre un particolare cibo incasa, per esempio i biscotti o la pasta, il latte o ilburro e se quello che c’è è sufficiente per pre-parare ad esempio una torta, che loro hanno giàfatto. Imparano così ad osservare le dimensionidegli alimenti e ad associare le quantità. Lostesso vale per la spesa, spesso “momentoincubo” di una famiglia, ma se coinvolgete ibambini, parlando e dando loro degli incarichisemplici quali l’acquisto di alcuni prodotticome latte o yogurt (che generalmente sono neiripiani più bassi) una volta arrivati al negozio, almercato o al supermercato li terrete occupati emeno interessati a tutto ciò che di solito attira laloro attenzione e il desiderio di avere a tutti icosti qualcosa.

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Questi compiti, non troppo gravosi, li rendonoorgogliosi, li gratificano e diventerà sempremeno un problema andare a fare la spesainsieme. Ogni tanto concedete loro un acquistofuori lista, come premio per l’impegno. Tornati a casa lasciate che sistemino la spesache hanno fatto. Impareranno per esempio atenere in ordine le mensole, ad organizzare icibi nel frigorifero, quali vanno nei ripiani alti equali in quelli bassi, quali frutti possono essereconservati in frigorifero e quali no, come lebanane che diventano poi nere. Anche questeattività nutrono l’anima, perché danno soddi-sfazioni, risultati immediati e contribuisconoall’autonomia futura dei bambini, abituandolifin da piccoli ad organizzare acquisti e cucinaper evitare sprechi. Anche i nonni o i papà possono occuparsi diqueste attività, ognuno con il proprio stile: forsemancherà nel carrello qualcosa o ci sarà qual-cosa di troppo, o il cibo sarà troppo cotto opoco condito, ma non importa. Per i bambinisono esperienze gratificanti e diverse, perchédiverse sono le modalità, ma anche le priorità diogni adulto che li segue. Nei nidi dove c’è la cucina interna sono i bam-bini che aiutano la cuoca a controllare se cisono tutti gli ingredienti per preparare ciò chesi è progettato. Con lei si può fare l’ordine diciò che manca o scarseggia, e si crea complicità;nei sevizi in cui la mensa è esterna ci si puòattrezzare con una piccola dispensa in cui sonoi piccoli ad andare a prendere gli ingredienti.Avvicinarsi ai diversi prodotti alimentari e allediverse modalità di preparazione arricchisceanche dal punto di vista culturale, perché ibambini amano sentir raccontare cosa si stafacendo e come si chiama ciò che stanno toc-cando, da dove viene, come si prepara, a cosaserve. Senza troppo impegno potete trasmettereloro molto del vostro pensiero e stile di vita. Sti-molate il loro linguaggio, la loro curiosità e laloro capacità di stupirsi, magari vedendo una

torta che lievita e cambia tonalità di colore, o ilriso che diventa da bianco a giallo con l’ag-giunta di zafferano o la panna liquida chediventa densa ma soffice. Per voi sono mecca-nismi chimici o fisici, per i bambini è stupore,magia.Cucinare con loro può regalare anche un’altrabuona abitudine e un’attenzione in più pernutrire l’anima. Si può spegnere la televisione eaccendere lo stereo: cucinare con la musica creaun’atmosfera molto intima e un rituale facile damantenere.

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Raggiungere piùobiettivi attraversoun’attivitàquotidiana

Cucinare, unita ad altre esperienze che ognigiorno si fanno, è un’attività che consente diraggiungere in modo divertente, ma soprattuttocreativo e piacevole, gli obiettivi del Nido, attra-verso l’acquisizione di competenze legate a:

• Autonomia emotiva• Sviluppo motorio• Conoscenza di sé• Socializzazione • Sviluppo cognitivo

All’interno di questi obiettivi macro si creanoanche buone abitudini, come il lavarsi le maniprima e dopo aver cucinato, lavarsi i denti dopoaver mangiato. Ci si avvicina ad un consumocorretto e consapevole, che comprende anche lacapacità, attraverso lo stimolo all’uso della fan-tasia, di riciclare e riutilizzare alcuni materiali oimballaggi o avanzi. Trovare la giusta concentra-zione e l’attenzione in sé e con gli altri attraversola condivisione di un progetto comune.I bambini per apprendere e costruire le lorocompetenze, devono poter fare e provare pia-cere nel fare, ripetere le esperienze, sperimen-tare la loro creatività il più possibile.Il laboratorio di cucina, come il cucinare a casa,

sono strumenti espressivi molto interessanti,coinvolgenti, a volte ripetitivi, ma mai uguali ase stessi.Il lato davvero positivo dei laboratori di cucinaè che, senza nemmeno troppo sforzo e con unaprogettazione leggera, si conquistano dellecompetenze estremamente importanti per lacostruzione dell’autonomia e dell’autostima,perché di fatto le competenze permettono dipassare dalla conoscenza, cioè il sapere, all’abi-lità, alla capacità, cioè il saper fare, che si rag-giunge attraverso il fare esperienze e da lì siarriva poi al saper essere. Gli alimenti e gli strumenti per cucinare pos-sono essere materiali molto strutturati madivengono destrutturati nelle mani dei bambini,che li usano all’inizio in modo non troppo cor-retto agli occhi degli adulti, ma di fatto in modocreativo per loro. Ogni bambino può decidereautonomamente con quali trova più stimoli, ointeresse o curiosità, non c’è la tensione al risul-tato, ma al percorso per arrivarci e, grazie alfatto che non rimane una traccia permanente,ogni volta c’è la possibilità di stimolare ilricordo, di evocare l’esperienza precedente o leesperienze precedenti.

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Atto di cura versosé e gli altri

[...] Ci sediamo tutti per terra intorno alla tavola e la teiera e la menta sono

già pronte… Portano col the, prima dolci e mandorle salate, poi pane e tre piatti

con olio d’oliva, miele e burro, rispettivamente…

Ugo Morelli, L’ombra del Tamarindo

Mangiare insieme agli altri è l’esperienza cheaccomuna tutti i popoli del pianeta. In alcuneculture, come quella africana, stare insiemeattorno ad un piatto è un momento sacro. Letavole arabe generalmente vedono un unicopiatto dal quale tutti attingono con il pane, esono rare le occasioni in cui ci si siede a tavolasoli. Se ci pensiamo ogni ricorrenza importanteviene condivisa attorno ad un tavolo imbandito:matrimoni, feste religiose, compleanni, un nuovolavoro. Perfino gli affari economici si discutono atavola o si suggellano con un pranzo.Pensiamo allora a quanto può essere impor-tante curare il momento della preparazione deicibi, sia dal punto di vista delle portate chedella presentazione dei piatti e della tavola.Maestri in questo sono i cinesi e i giapponesiche coniugano i sapori con i colori e le forme,perché tutto deve essere in armonia. Il mondooccidentale, con la sua fretta e frenesia, stadimenticando il valore del tempo dedicato allapreparazione del cibo; nutrirsi rischia spesso diessere solo mettere qualcosa nello stomacodurante il giorno per poi mangiare qualunquecosa la sera tornati a casa. Cucinare nonrichiede sempre molto tempo, si possono per

esempio preparare molti condimenti mentre lapasta si lessa.Conoscere gli alimenti fin da piccoli aiuta adassociare ad essi le diverse proprietà nutrizio-nali e ad assumere le corrette dosi in futuro,senza dover sempre ricorrere ad integratori che,per quanto naturali, sono comunque passatiattraverso varie lavorazioni. Cucinare fin da piccoli abitua a pensare almomento della colazione, del pranzo o dellacena, ma anche degli eventuali spuntini, come amomenti importanti tanto quanto il lavoro o lostudio. Preparare un piatto vuol dire proget-tare, decidere cosa si vuole cucinare per sé oper gli altri, elaborare l’idea nella propria testa,pensare quindi agli ingredienti, se li abbiamogià o se li dobbiamo comprare. Quando cuci-niamo per gli altri, senza rendercene conto, cimettiamo molta più cura e attenzione, abbiamoun obiettivo, che è quello di portare a termine ilnostro progetto per deliziare noi stessi e stupirei nostri commensali. È un processo creativo cheracchiude in sé conoscenze e competenze, fan-tasia e abilità manuale ma anche sensoriale,perché è solo con l’esperienza dei sensi che pos-siamo giudicare se, secondo noi, il sale è suffi-ciente, il peperoncino è meglio del pepe, siamonoi a scegliere e soprattutto siamo noi a deci-dere come e con cosa accogliere gli altri. Seconosciamo i loro gusti sicuramente staremomolto attenti a non sbagliare gli abbinamenti.Se non li conosciamo vivremo anche l’espe-rienza dell’attesa di approvazione. Anchecurare la presentazione dei piatti e della tavolasi può apprendere fin da piccoli, perché man-giare seduti sul divano o sul tappeto oppureattorno ad un tavolo hanno significati e valorimolto diversi e implicano di conseguenza unacura e un’attenzione diverse nella scelta delcibo da proporre.Tutto questo lavoro serve anche per attestarel’approvazione in chi ci sta accanto, che siaffida a noi, si fida delle nostre competenze e

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delle nostre cure nel preparare ciò che troveràin tavola.Cucinare e mangiare sia al Nido che in famigliaimplicano anche altre attività che abituano allacura: apparecchiare, servire, togliere il propriopiatto e magari quello degli altri dal tavolo ealla fine sparecchiare e riordinare, tutte attivitàche richiedono poco tempo ma che stimolano lacollaborazione con gli altri e sottolineanoancora una volta il piacere del fare per gli altri,ma anche con gli altri.

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Progetto “riciclo erecupero” anche incucina

Ingredienti:scatole di cartone di pasta, riso, biscotti, carta daregalo avanzata, carta alimentare di ogni genere(pane, salumi, dolci), tappi di bottiglia in plasticao ferro, lattine di ogni genere.

Legato al progetto orto, chi ha la possibilità diavere un pezzo di terreno può fare il compo-staggio con gli scarti dell’umido, così i bambinigià da piccoli possono imparare a fare la rac-colta differenziata dei rifiuti, che se ci pensiamosono per la maggior parte provenienti dallacucina, cosa che in poco tempo diventerà un’a-bitudine, una delle tante che apprende neiprimi anni di vita, dal camminare in poi. Impa-rano a vedere con altri occhi ciò che si scarta epuò essere invece utilizzato ancora una voltacon una funzione diversa dall’origine. Scatole di cartone di pasta, biscotti o riso pos-sono diventare fogli su cui disegnare o pastic-ciare, oppure supporti per incollare altri lavorio disegni, così come la finestrella in plastica dialcune marche di pasta possono diventare il“falso” vetro dietro il quale mettere una foto eincorniciarla.Le scatolette di cartone di pasta, riso, biscotti,cioccolatini, diventano dei leggeri mattoni diforme varie e di varie tonalità del cartone, bastaaprire tutti i lati incollati e incollarli di nuovosul lato opposto. Oppure si possono ricoprirecon la carta dei sacchetti del pane o dei regali

(attenzione a non buttarla mai, occupa pocoposto in un cassetto o in una scatola da scarpeed è molto utile). Le stesse scatole smontate egirate possono diventare contenitori per tappi,bottoni o altri materiali di recupero usati disolito nei nidi.Un altro involucro che va conservato è quellodelle uova di pasqua, si possono fare attivitàmolto belle, da quelle sonore, stropicciandole,tirandole e sbattendole, fino al travestimento.Le lattine di ogni misura ben pulite e sigillatecon del cartoncino, magari preso dalle scatoledella pasta, con un po’ di carta colorata riciclatae la colla ecologica diventano bellissimi birilli ocostruzioni da impilare. Fanno un po’ dirumore, ma si possono usare sul tappeto perattutire. Con i vari tipi di carta e cartoncini riciclati, conle retine colorate in cui di solito si imballanolimoni, arance, cipolle o patate, si possonocreare libri sulle cui pagine incollare fotografie,ritagli, ma anche semplicemente toccare o sen-tire le diverse textures.I tappi di plastica e quelli di metallo con unforo al centro, fatto con un chiodo riscaldato ocon una punta di trapano, diventano ottimisostituti delle perle.I vassoi in polistirolo della carne o di alcuneverdure possono trasformarsi in un agile sup-porto per imparare ad attaccare i bottoni, utiliz-zando un grosso ago da maglia senza punta.Anche i bambini più grandi del Nido, se in pic-colo gruppo, possono farlo. Si possono predi-sporre già dei fori e usare gli aghi in plastica,più grossi e più sicuri. Oppure si può incollareil disegno di una scarpa o altri soggetti, creare ifori della misura adeguata e utilizzarli per l’atti-vità dell’infilare, allacciare e slacciare.

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Progettointercultura

Ingredienti:frutta, verdura, semi, piantine.

C’è molta confusione su cosa sia l’intercultura,spesso si confonde con la multiculturalità che èla conoscenza delle abitudini di popoli lontani.Oggi quei popoli vivono nella casa a fianco,nella stessa sezione del Nido. Intercultura vuoldire mettere in relazione le diverse culture e tra-dizioni. Al Nido, o comunque con i piccoli, nonè facile, lo si può però sperimentare partendodagli alimenti, lavorando sulle analogie e le dif-ferenze. Ad esempio il pomodoro ha moltevarietà, ognuna con peculiarità proprie e conutilizzi propri, ma sono tutti pomodori e pos-sono essere anche mescolati creando nuovisapori. Lo stesso vale per molti altri alimentiquali le melanzane, le insalate, le zucchine.Un altro esempio interessante e gustoso per ibambini sono le mele. Possono venire coltedallo stesso campo, quindi essere dello stessotipo, ma comunque diverse una dall’altra. Cisono poi le varietà: Golden, Delizia, Renette,Cotogne, rosse, gialle, ramate, dolci, aspre,sono tutte mele, ma ognuna ha un diverso uti-lizzo. Anche l’orto può essere interessante, da ugualeseme di uguale varietà crescono piante diversenella forma, perché dipende da come sono statiinterrati i semi, da come li abbiamo seguiti,quanto sole e acqua hanno avuto. Il pensiero che sta alla base di queste esperienzeè accessibile forse solo agli adulti, i bambini

però imparano che ci sono tante varietà dellastessa frutta o verdura così come ci sono tantitipi di bambini. Un interessante modo per documentare questoprogetto e poterci ritornare è quello di crearedei pannelli fotografici in cui raccogliere levarietà dei singoli prodotti, la loro origine e illoro utilizzo. Questo è un progetto che si puòlegare a quello dell’arte.

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Antipasti

Borek (Turchia)

Ingredienti200 gr farina100 gr formaggio fresco di capra1 uovo1 vasetto di yogurt naturale (greco è meglio)1 cucchiaino di lievito per salato1 cucchiaio di olio extra verginePrezzemolo tritato(1 cipolla, sale e pepe)

PPrroocceeddiimmeennttooI bambini possono mescolare farina e lievitocon l’uovo, lo yogurt e l’olio (gli adulti possonolavorarne una parte aggiungendo sale e pepe),fino ad ottenere un impasto morbido; mentre lapasta riposa i bambini mescolano il formaggiocon il prezzemolo (nella preparazione destinataagli adulti andranno aggiunti la cipolla fine-mente tritata, sale e pepe). Quando il ripieno èpronto, i bambini riprendono la pasta e for-mano delle palline grandi quanto una noce,introducono un po’ della crema di formaggio, ledispongono sulla teglia da forno e le appiatti-scono un po’. Voi le cuocete.

Insalata Russa

Ingredienti PatatePiselliCaroteMaionese

PPrroocceeddiimmeennttooLessate le verdure e fatele raffreddare. Una voltafredde datele ai bambini, che le taglieranno adadini e poi le mescoleranno alla maionese,dando poi al composto la forma che preferiscono.

Involtini Primavera

Ingredienti Per la pasta:2 bicchieri di farina 00, sale, olio (oppure 1 confe-zione di pasta fillo o sfoglia)Per il ripieno:Macinato di carne, anche di pollo finemente tritatoVerdure miste (sedano, carote, zucchine, porri), 1cucchiaino di maizena (amido di mais)Olio

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Secondi Piatti

Caprese da passeggio

IngredientiMozzarellinePomodori Pachino o datteriniBasilicoOlive Stecchini da spiedino

PPrroocceeddiimmeennttooI bambini possono realizzare in autonomiaquesto piatto, devono solo inserire tutti gli ali-menti alternandoli. Una volta montati gli spie-dini possono essere serviti.

Filetti di pesce in crosta di patate

IngredientiFiletti di pescePatate Pane grattatoSale

PPrroocceeddiimmeennttooVoi potete mettere i filetti di pesce nella teglia onella pirofila che andrà nel forno, i bambini con

l’aiuto di pelapatate (non quelli a coltellino, maquelli che hanno la lama sopra il manico) pos-sono affettare le patate sottili e poi adagiarlesopra i filetti, spennellare le patate con un uovosbattuto e ricoprire con pane grattato per crea-re la crosta croccante. Si passano al forno e so-no una deliziosa variazione delle crocchette dipesce, un secondo previsto nel menù dei nidi.

Involtini di bresaola/prosciutto cotto

IngredientiBresaola/prosciutto cottoRobiola, caprino fresco o ricotta

PPrroocceeddiimmeennttooI bambini possono realizzare da soli questopiatto, spalmando il formaggio sulle fette disalume e arrotolando in seguito. Se lo fate acasa potete aggiungere del cipollotto, del basi-lico, dei capperi al formaggio e rendere il tuttopiù saporito. Si può accompagnare con pomo-dori o lattuga, che può essere lavata e preparatadai bambini, perché si taglia con le mani.

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Piatti Unici

Cous cous (Maghreb)

IngredientiCous cous precotto (richiede meno lavoro, soprat-tutto è facile da preparare per chi non è esperto)CaroteZucchineZuccaPatateCeci precottiPiselli Un po’ di polpa di pomodoro (Spezie)

PPrroocceeddiimmeennttooPotete lessare le verdure in precedenza, lascian-dole ben croccanti, i bambini possono poitagliarle a pezzetti, voi le riunite e le stufate conla polpa di pomodoro. I bambini possonoanche versare la semola cotta nel piatto e met-terci in mezzo le verdure stufate (per gli adultipotete dividere le verdure in due padelle eaggiungere le spezie).

Pizza

Ingredienti500 gr. di farina1 bustina di lievito di birra istantaneo2 cucchiaini di zuccheroAcqua Un pizzico di sale OlioMozzarellaPolpa di pomodoro Prosciutto Verdure lessate: spinaci, carote, zucchine

PPrroocceeddiimmeennttooI bambini possono versare in una terrina lafarina, aggiungere la bustina di lievito, lo zuc-chero e il sale. Mescolare bene il tutto, aggiun-gendo lentamente un po’ d’acqua e l’olio. Una volta amalgamati gli ingredienti, impastanofino ad ottenere un composto omogeneo. Si lascia lievitare la pasta il tempo previsto dallabustina di lievito, coperta con un panno umidoin luogo caldo. Nel frattempo i bambini possono affettare lamozzarella, preparare il prosciutto, affettare leverdure. Quando la pasta è lievitata ogni bam-bino ne prende una parte e la lavora a suo pia-cere, decorandola con gli ingredienti che prefe-risce.Voi infornate.

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Mangiando s'imparaDef 22-06-2010 15:32 Pagina 67

Page 16: Copertina Mangiando S'impara - IBScui si vive; imparare ad usare ciò che c’è in cucina aiuta a far crescere l’autostima e rende consapevoli di poter essere autonomi anche al

edizioni la meridianap a r t e n z e

Cucinare con i bambini al Nido e a casa

MANGIANDOS’IMPARA

Giovanna Polattini

Euro 13,50 (I.i.)

In copertina disegno di Fabio Magnasciutti ISBN 978-88-6153-139-0

“Non toccare” ripetiamo continuamente. E, invece, i bambini toccano, sonocuriosi di “sentire” come sia fatto tutto ciò che li circonda, nonostante sianofrenati da noi adulti. Saper usare le mani vuol dire saper creare fisicamentequalcosa, “saper fare”, l’abilità nelle dita si costruisce lentamente, ma deveessere stimolata e incentivata. I nostri nonni non erano tutti falegnami omuratori, ma la maggior parte di loro si è costruito casa e arredi da solo ocon l’aiuto di familiari o vicini di casa. Ecco allora questo libro, per trasformareil cibo e la cucina in un gioco educativo in grado di stimolare lo sviluppopsico-fisico del bambino, la sua autonomia e la sua crescita. Non sarà poidifficile passare dall’impasto dei biscotti alla creazione di un orto. Ma attenti:per cogliere questi obiettivi educativi non necessariamente servono unacucina o un parco. Come suggeriscono queste pagine, che integrano percorsiarticolati e ricette semplici, bastano la disposizione giusta con un pizzico dicreatività. Il nido è un luogo di grandi sperimentazioni sia per gli adulti cheper i bambini. Questo libro non è rivolto solo a chi lavora nel Nido o nellaScuola dell’Infanzia, ma a tutti coloro che si occupano di bambini: genitori,nonni, ma anche zii o baby sitter, perché non c’è attività proposta nei serviziper l’infanzia che non si possa sperimentare anche a casa e ad ogni età. Infondo, preparare un pasto, riconoscere un cibo sano e scegliere i prodottimigliori, organizzare il proprio tempo e i propri spazi, prendersi cura di sée degli altri, sono le tracce di un’autonomia che è possibile stimolare sin dallaprima infanzia.

Giovanna Polattini si occupa di infanzia dal 2001, prima come assistente-educatore in un Micro Nido, nel quale comincia a sperimentare le attivitàlegate alla cucina con i piccoli, poi come educatrice e oggi coordinatrice delSistema dei Servizi alla Prima Infanzia del territorio dell’Alta Valle Brembana(tre Nidi e due Servizi di Compresenza – ex spazi gioco –), di una Scuoladell’Infanzia e del Progetto “Nascere in Valle Brembana”. È socia lavoratricee amministratrice della Cooperativa Sociale “In Cammino” di San PellegrinoTerme (BG), che aderisce, attraverso Solco Priula, a CGM e Luoghi perCrescere, e lavora e investe sul territorio Brembano dal 1993. Dal 2000 hapromosso il sistema Nidi.

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