COP 3 2011 parola amica 10 09 22/02/11 11.41 Pagina 1 ... · È noto l’aneddoto che narra di...
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Parola Amica
PERIODICO DELLA PARROCCHIA S. STEFANO IN VIMERCATE - ANNO 81°
MARZO 2011
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2 Parola Amica
parola amica
Vimercate
MARZO 2011
sommario
• Lasciarsi scolpire dalla Quaresima• Quaresimale 2011• Consiglio Pastorale• Proposte per la Quaresima
Chi ha vinto il quiz di febbraio?• Vita dell’Oratorio - Quaresima• L’Oratorio chiama la Comunità• La carica dei 101 a S. Ambrogio• Un film per pensare• Festa della Famiglia• I Vimercatesi con i Mille• Anniversari di matrimonio• Solidarietà• Servizi per la ricerca al lavoro• Perchè ricordiamo Marco Brioschi• Il Nido del Gabbiano - Unitalsi• Movimento Terza Età• Lettera dall’Uganda• Foto quiz
sottoscrizioni annue- Ordinaria e 15- Promozionale e 25
Periodico della Parrocchia S. Stefano in VimercateRedazione e Amministrazione:Centro Paolo VI - via De Castillia, 2 - VimercateDirettore responsabile: Don Giuseppe PonziniFotocomposizione e Stampa: Gruppo Arti Grafiche Trassini- VimercateTribunale di Monza n. 540 del 15-3-86
sacerdoti con incarichi pastorali
Don Mirko BelloraResponsabile Comunità PastoraleVia S. Marta, 24 - Tel. 039.669169
Don Marco PavanVicario ParrocchialeVia Valcamonica, 23 - Tel. 039.667718
Don Roberto ValeriVicario ParrocchialeVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6612094
Mons. Giuseppe PonziniResidente con incarichi pastoraliVia Valcamonica, 23 - Tel. 039.668635
Don Silvio VillaResidente con incarichi pastoraliVia De Castillia, 2 - Tel. 039.6082404
Don Alfio MottaRettore OspedaleVia Ospedale, 8 - Tel. 039.6654630
sacerdoti residenti
Don Gianni RadiceVia Terraggio Molgora, 11 - Tel. 039.6083129
Don Giovanni VillaVia B. Cremagnani, 1/c - Tel. 039.6854588
Don Peppino PeregoVia S. Marta, 3 - Tel. 039.6080817
segreteria parrocchialeVia de Castilia, 2 - Tel. 039.668122da lunedì a sabato, eccetto festivi,ore 9 - 12 - per battesimo: venerdì,ore 17,30 - 20,00
orario delle ss. messe
GIORNI FESTIVI:Ore 8,30 • 10,00 • 11,30 • 18,00Vigiliare: Ore 18,00GIORNI FERIALI:Ore 7,30 • 8,30 • 18,00
indirizzi utiliCentro di Ascolto CaritasVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6612179Centro Aiuto alla Vita - CAVVia Mazzini, 35 - Tel. 039.6084605Consultorio Familiare - CEAFVia Mazzini, 33 - Tel. 039.666464
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‡‡
1 M s. Giusto2 M s: Eraclio3 G s. Cunegonda4 V s. Casimiro5 S s. Adriano6 D Ultima dopo l’Epifania7 L s. Perpetua8 M s. Giovanni di Dio9 M s. Francesca Romana10 G s. Simplicio11 V s. Costantino12 S s. Massimiliano13 D Prima Domenica di
Quaresima14 L s. Matilde15 M s. Luisa16 M s. Eriberto17 G s. Patrizio18 V s. Cirillo di G.19 S s. Giuseppe20 D Seconda Domenica di
Quaresima21 L s. Benedetto22 M s. Lea23 M s. Turibio24 G s. Romolo25 V Annunciazione del Signore26 S s. Emanuele27 D Terza Domenica di
Quaresima28 L s. Sisto29 M s. Secondo30 M s. Amedeo31 G s. Beniamino
Parola Amica 3
MARZO
1 Ore 21,00 Consiglio Pastorale Unitario3 Ore 21,00 Scuola di teologia4 Primo Venerdì del mese
Ore 21,00 S. Messa Contemplativa6 Domenica Insieme 3^ elementare
Ore 15,30 Celebrazione del battesimo10 Ore 21,00 Scuola di teologia12 Ore 15,00 Carnevale cittadino13 Prima Domenica di Quaresima
Ore 17,00 Vespri e Predica QuaresimaleImposizione delle Ceneri
14-18 Ore 6,30 Esercizi Spirituali Giovani16 Ore 9,30 Ritiro Terza Età
Ore 21,00 Lectio Divina a Velasca17 Ore 21,00 Scuola di teologia18 E’ giorno di Magro e di Digiuno
Ore 21.00 Via Crucis Missionaria20 Domenica Insieme 4^ elementare
Ritiro Spirituale FamiglieOre 15.00 Incontro Genitori BattesimoOre 17.00 Vespri e Predica Quaresimale
22 Ore 21,00 Consiglio Pastorale Decanale23 Ore 21.00 Formazione Caritas24 Ore 21.00 Scuola di Teologia25 Ore 21.00 Quaresimale 201126 Ore 16.00 Incontro A.C. Adulti
Ore 20.45 Veglia per la Vita27 Domenica Insieme 5^ elementare
Ore 17.00 Vespri e Predica Quaresimale31 Ore 21.00 Scuola di teologia
calendario liturgico vita parrocchiale
apostolato della preghiera
Lo Spirito Santo dia luce e forza alle comunità cristianee ai fedeli perseguitati.
L’America Latina possa camminare nella fedeltà al Vangeloe nella giustizia.
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4 Parola Amica
Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose, ama citare – riguardo i giovani – le parole diun padre della chiesa del IV secolo; “Voi vi chiedete come mai i giovani crescendo si allon-tanino dalla Chiesa. Ma è naturale; è come nella caccia alla volpe, dove i cani che nonl’hanno vista, prima o poi si stancano, rinunciano e tornano a casa; mentre quei pochiche hanno visto la volpe proseguiranno la loro caccia fino in fondo” . Ed Enzo Bianchiconclude: “Ecco, il problema è far vedere la volpe ai giovani, far conoscere loro GesùCristo”.Non solo ai giovani, ma a tutti noi è chiesto questo: conoscere e amare Gesù Cristo, vive-re nel quotidiano il suo Vangelo.
Sono arrivato alquanto tardi a dare a Gesù Cristo il posto centrale ch’eglioccupa oggi nel mio pensiero e nella mia vita ... Oggi, dopo aver molto riflet-tuto e predicato ... Gesù Cristo è la luce, il calore e - attraverso il suo SpiritoSanto - il moto della mia vita. Egli mi interroga ogni giorno, e ogni giorno miimpedisce di arrestarmi: il suo Vangelo e il suo esempio mi strappano allatendenza istintiva che mi terrebbe legato a me stesso, alle mie abitudini, almio egoismo. Ed esperimento la verità di questa frase di Ibn Arabi: “Colui lacui malattia si chiama Gesù, non può guarire”. (Yves Congar, teologo)
La Quaresima è proprio per questo un’occasione propizia: è intraprendere un viaggio, unpercorso che conduce all’incontro col Signore Crocefisso e Risorto; è un grande appellosempre nuovo, scomodo e insieme promettente, a verificare il nostro essere cristiani sullaPasqua di Gesù e sul Vangelo.Intraprendere questo viaggio, rispondere a questo appello ci costruirà, ci darà una nuovaforma, la forma di Gesù, ci spalancherà nuovi orizzonti, ci scolpirà come cristiani.È noto l’aneddoto che narra di Michelangelo, visitato nel suo atelier di scultore da papaGiulio II, mentre stava accanendosi contro un blocco di marmo. “Perché colpisci cosìforte?”, gli chiese il pontefice. Gli rispose Michelangelo: “Non vedete che c’è un angeloimprigionato in questo blocco di marmo? Io lavoro per liberarlo!”.E allora, lasciamoci “scolpire” e liberare dalla Quaresima ...In particolare vi invito a lasciarvi scolpire dalla Parola di Dio.
La Parola di Dio non si porta in capo al mondo in una valigetta: la si portain se stessi, la si porta su di sé. Non la si ripone in un angolo di se stessi,nella propria memoria, come sistemata sul ripiano di un armadio. La silascia andare fino al fondo di sé, sino a quel cardine su cui fa perno tutto ilnostro essere. Essa non ci deve più abbandonare, più di quanto non ciabbandoni la nostra vita e il nostro spirito. Essa vuole fecondare, modifica-re, rinnovare la stretta di mano che avremmo da dare, lo sforzo che ponia-mo nei compiti che ci spettano, il nostro sguardo su coloro che incontriamo,la nostra reazione alla fatica, il nostro sussulto di fronte al dolore, lo schiu-dersi della nostra gioia. Vuole stare con se stessa ovunque noi siamo connoi stessi. Allora la vedremo splendere mentre camminiamo per strada, men-tre accudiamo al nostro lavoro, sbucciamo i legumi, attendiamo una telefo-
LASCIARSI SCOLPIRE DALLA QUARESIMA
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nata, spazziamo i pavimenti; la vedremo splendere tra due frasi del nostroprossimo, tra due lettere da scrivere, quando ci svegliamo e quando ciaddormentiamo. Il fatto è che essa ha trovato il suo posto: un cuore di uomopovero e caldo per riceverla. (Madeleine Delbrêl, Noi delle strade)
Ascoltare, leggere, meditare la Parola; gustarla, amarla, celebrarla, viverla è l’itinerario sucui camminare nella prossima Quaresima.Certi che mettersi in ascolto della Sacra Scrittura ci fa sentire amati e ci fa capaci di amare.Ed è l’amore che si declina nelle sue varie forme - in casa e fuori casa, coi vicini e con ilontani, nelle diverse attività di volontariato, nelle sfide della giustizia - il luogo per incar-nare la Parola che si ascolta e cambia il cuore.
Sono stato colpito dalla scritta collocata sopra il Crocefisso ligneo dellavostra splendida chiesa (S. Bernardino di Molfetta): CHARITAS SINE MODO.È un latino semplice, che vuol dire: amore senza limite. Anzi, per essere piùfedeli alle parole, bisognerebbe tradurre così: Amore senza moderazione.Smodato, sregolato. Amore senza freni, senza misura, senza ritegno. Volesse il cielo che, ogniqualvolta uscite dalla chiesa, non vi sentiste affida-re da Gesù Cristo nessun’altra consegna che questa: Charitas sine modo. Lamisura dell’amore ... è quella di amare senza misura. (mons. Tonino Bello)
Per questo ho scelto come immagine di copertina L’uomo con la testa rovesciata di MarcChagall: è un uomo radicato in piena terra, è seduto e stringe in grembo una casa, e insie-me è un uomo radicato in pieno cielo … è l’uomo dei due amori. Così è stato scolpito daDio e così è stato dipinto da Chagall.
La Quaresima torna ogni anno con le sue domande e proposte forti e con la sua richiestadi risposte forti. Non la si può mai dare per scontata o invecchiata. Invita al silenzio,all’ascolto della Parola, alla preghiera, alla sobrietà, alla fraternità. Invita alla conversionedel cuore, al rovesciamento di alcune prospettive.
In un campo ho veduto una ghianda:sembrava così morta, inutile.
E in primavera ho visto quella ghianda mettere radici e innalzarsi,giovane quercia verso il sole.
Un miracolo, potresti dire:eppure questo miracolo si produce mille migliaia di volte
nel sonno di ogni autunnoe nella passione di ogni primavera.
Perché non dovrebbe prodursi nel cuore dell’uomo?(Kahlil Gibran)
La Quaresima può essere la tua, la mia primavera …
DON MIRKO BELLORAwww.donmirkobellora.it
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PASTORALE FAMILIARE:DOVE SIAMO? DOVE ANDIAMO?
Le seduta del Consiglio Pastorale comunitario del 25 gennaio è stata dedicata allaPastorale familiare che, secondo le indicazioni del cardinale, deve essere “rinnova-ta e privilegiata”. Rinnovata, perché nuove sono le famiglie a cui ci rivolgiamo, diver-si sono i ritmi loro imposti dal lavoro rispetto anche solo a pochi anni fa, diversi ediversificati sono i problemi che su di esse gravano, tenuto conto che stanno venen-do meno anche molte tutele sociali a causa dei tagli di spesa nell’assistenza.Privilegiata, perché la famiglia è il soggetto ecclesiale e sociale fondamentale (restala base fondante della nostra società) e quindi è soprattutto ad essa che occorrededicare tempo, energie e attenzioni.
Dove siamo?Dal documento preparato dalla Commissione famiglia è emersa una situazione dif-ferenziata nelle varie parrocchie: solo in alcune è presente un gruppo famiglie eognuno segue un proprio itinerario; al momento, nella Comunità sono attuati tre per-corsi per fidanzati che, pur partendo dalla base comune del sacramento del matri-monio, sono articolati in maniera differente. Questa diversificazione è una ricchezzada valorizzare sia per cercare di raggiungere un numero maggiore di persone siaperché è importante che ogni gruppo costituisca una forma di aggancio al territorio,facendo salva la libertà di ciascuno di rivolgersi dove preferisce, indipendentemen-te dal luogo di residenza. Nonostante le difficoltà, però, alcune iniziative comunisono state messe in atto e altre sono previste (ritiro quaresimale e gita a giugno),nella prospettiva di giungere a una omogeneità di obiettivi e di percorsi. (percorsolungo e difficile, ma tenendo presente l’appuntamento) Ci aiuteranno in questo cam-mino le proposte collegate all’incontro mondiale delle famiglie del 2012. Si sta cercando un rilancio della Pastorale battesimale, vista anche come opportu-nità per coinvolgere le giovani coppie, la cui presenza nei gruppi famiglia è sempremeno numerosa dove non addirittura inesistente. Infatti, tutti i gruppi famiglialamentano una certa sofferenza nel ricambio generazionale, tutti incontrano difficol-tà a integrare le giovani coppie in un percorso di fede. Infine, c’è da constatare la mancanza nella Comunità di percorsi o iniziative dedica-ti a chi “ha il cuore ferito” per situazioni di coppia irregolari, nonostante gli inviti delcardinale a prestare attenzione anche a queste persone.
Dove andiamo?È importante tracciare un percorso chiaro di Pastorale familiare perché sarà esso aconnotare in maniera decisa la nostra Comunità nei prossimi anni. Si tratta di unpercorso che richiede un impegno forte, anche perché diventa sempre più difficile
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8 Parola Amica
trovare persone nuove che si impegnino, per esempio come coppie guida negli iti-nerari per fidanzati. La difficoltà riscontrata nel raggiungere nuove famiglie deve portarci a riflettere sullinguaggio con cui parliamo loro; occorre arrivare a un cambiamento delle modalitàaggregative (per esempio con la proposta di un film o di conferenze legate all’attua-lità, una vacanza…) che permetta di entrare nella realtà delle famiglie del XXI seco-lo. Dobbiamo affiancare a iniziative di livello alto, e quindi condivisibili da poche per-sone, altri incontri e attività che siano ad ampio raggio per raggiungere il maggiornumero possibile di individui. È necessario che i gruppi famiglia non siano più autoreferenziali e catechetici, madiventino lievito vivo per la comunità; bisogna infatti uscire dalla situazione attualeper cui chi frequenta il gruppo famiglia è già impegnato in parrocchia per far sì chequesti gruppi si trasformino in un momento missionario. Il gruppo famiglia devediventare un punto di riferimento e non un’appartenenza, occorre superare la men-talità per cui se uno manca a una riunione è escluso, soprattutto per le giovani cop-pie, dove la presenza di bambini piccoli rende difficile una frequenza costante agliincontri. Si dovrà giungere a realizzare uno stretto collegamento con il consultorio, visti anchei cambiamenti in atto nel settore che, nell’ottica di trasformare i consultori da agen-zie socio-sanitarie in agenzie totali a sostegno della famiglia, porteranno a unaumento delle loro competenze, cui non corrisponderà però un aumento delle risor-se. In questo senso deve sentirsi coinvolta dal problema tutta la comunità cristiana.È essenziale però che ogni iniziativa, perché non sia destinata al fallimento, siaaccompagnata e sostenuta da un percorso di recupero e di crescita della fede chediventi un continuum, che dalla formazione giovanile arrivi alla preparazione almatrimonio e poi alla catechesi battesimale, alla famiglia, portando magari in unsecondo tempo all’impegno in oratorio… senza quei salti che ci sono ora che ser-vono a superare periodi di vuoto nella crescita cristiana.È necessario rendere armonico il volto della nostra Comunità per mostrare che la vitacristiana non solo è una strada del volersi bene possibile e praticabile, ma è ancheresa bella dalla presenza di Gesù, fedele compagno nei momenti felici, ma soprat-tutto in quelli difficili che ogni famiglia si trova prima o poi a dover affrontare.
In conclusione, dobbiamo cercare di attuare una Pastorale familiare che sia, secon-do la definizione di don Mirko, colorata da “Bibbia e giornale”: occorre cioè andareincontro alle famiglie e alle loro difficoltà educative, di coppia o relazionali, spinti,guidati e sostenuti dalla Parola, ma con un occhio attento alla vita quotidiana, senzarivolgersi a loro con sguardo nostalgico e conservativo, perché solo così possiamoaiutarle ad esprimere tutte le proprie potenzialità di fede, ma anche il loro essereforza propulsiva per la costruzione di una società migliore.
Nicoletta Lattuada
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Proposte per la Quaresima 2011QUARESIMALE DELLA DOMENICA
Celebrazione dei Vespri con OmeliaSantuario, ore 17,00
QUARESIMA GIOVANIEsercizi spirituali in Santuario
S. Messa con Omelia - Colazione insiemeDa lunedì a venerdì, ore 6,30
13 marzo Introduzione alla Quaresima con Imposizione delle Ceneri(Don Mirko Bellora)
20 marzo Gesù e la Samaritana (Don Massimo Zappa)
27 marzo Chi è figlio di Abramo? (Don Giuseppe Ponzini)
3 aprile La guarigione del Cieco nato (Don Luigi Stucchi)
10 aprile La risurrezione di Lazzaro (Don Giuseppe Massaro)
17 aprile La Settimana Santa (Don Roberto Valeri)
14 marzo Ascolta la Parola (Don Mirko)
15 marzo Và dove ti porta il Suo cuore (Don Marco C.)
16 marzo Ricomincia ogni giorno (Don Luigi)
17 marzo Dì sempre più noi (Don Marco P.)
18 marzo Il Vangelo della rosa (Suor Valeria)
Chi ha vinto il quiz di febbraioIl dipinto proposto a pag. 16 di Parola Amica di febbraio 2011 è “Orazione nell’orto”di Giovanni Bellini (detto il Giambellino), nato a Venezia nel 1433 circa e morto nellastessa città nel 1516. Il titolo dell’opera in altri cataloghi è “Agonia nell’orto”. È undipinto su tavola di cm. 127x81, conservato alla National Gallery di Londra.Il 12 febbraio 2011 è stato effettuato lo spoglio delle risposte arrivate in tempo utile alquiz pubblicato su Parola Amica di febbraio 2011 alla presenza di Don GiuseppePonzini, Marisa Beretta Arrigoni e Fausto Limonta. Fra le tre risposte esatte è risultatavincitrice per estrazione quella di Enrico Frigerio.In fede Don Giuseppe Ponzini
Fausto LimontaMarisa Beretta
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10 Parola Amica
vita dell’oratorio
Quaresima
La Pasqua è il cuore dell'esperienza cristiana, il luogo ove l'uomo viene a
conoscenza della straordinaria buona notizia dell'amore di Dio per sempre.
Per questo motivo la Chiesa, fin dai primi secoli ha intuito la necessità di
vivere un cammino spirituale in preparazione della Pasqua, per evitare di
sciupare un dono così grande, per dare ai cristiani la possibilità di lasciarsi
incontrare dal Signore che dona la salvezza. Così si spiega la nascita del
tempo liturgico della Quaresima, che ha assunto fin da subito la caratteristica
della conversione: per accogliere il dono di Dio è necessario cambiare la rotta
della propria vita, porsi nell'atteggiamento di chi rinuncia ad essere l'unico
assoluto protagonista della propria vita per lasciare spazio a Dio, alla sua
opera di salvezza.
Anche nella nostra parrocchia vogliamo porre gesti e segni che aiutino a met-
tersi in cammino, per giungere anche noi ai piedi della croce.
Per i ragazzi dell'iniziazione cristiana sono previsti alcuni appuntamenti:
1. la domenica insieme: e una occasione per i ragazzi e per le loro fami-
glie per pensare e vivere la fede. Il carattere sempre più “famigliare” di que-
sto appuntamento, ricorda esplicitamente che i veri protagonisti del cammino
dell'iniziazione cristiana sono i ragazzi con le loro famiglie (primi soggetti
dell'educazione alla fede). Sappiamo bene quanto sia importante la famiglia
in questo periodo, con la sua testimonianza oppure con la sua contro-testimo-
nianza. L'idea è quindi quella di trasformare il cammino dei ragazzi in un
cammino anche per i genitori che si lasciano interrogare dalla vita del proprio
figlio. Ecco le date delle domeniche insieme:
1. domenica 6 marzo: terza elementare
2. domenica 20 marzo: quarta elementare
3. domenica 27 marzo: quinta elementare
4. domenica 3 aprile: prima media
2. la via crucis del venerdì: la nostra salvezza passa attraverso un dono,
il dono totale di sé da parte di Gesù. Contemplare la croce vuol dire entrare
diretti nel mistero della salvezza, stupendoci di un Dio che sceglie di salvare
l'uomo, non con un gesto potente, ma con la dedizione totale all'uomo, fino al
dono della vita. I nostri ragazzi hanno bisogno di entrare nel mistero cristia-
no, di celebrarlo. Ecco allora i quattro appuntamenti:
1. venerdì 18 marzo
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2. venerdì1 aprile
3. venerdì 8 aprile
4. venerdì 15 aprile
3. la settimana santa: il cuore dell'esperienza cristiana è il mistero della
Pasqua. Fondamentale è aiutare i ragazzi a celebrarla. Ecco il motivo per cui
nella settimana santa, dal lunedì al mercoledì viene proposto ai ragazzi un
momento di preghiera per “entrare” nel Triduo Pasquale. L'appuntamento è
da lunedì 18 a mercoledì 20 aprile.
Il cammino educativo non si arresta con la Cresima... anche ai più grandi ven-
gono offerti momenti formativi:
1. per la seconda media: il 9 e 10 aprile una due giorni di ritiro e amici-
zia a S. Oyen in val d'Aosta
2. per la terza media: la domenica insieme il 10 aprile e subito dopo
Pasqua, dal 25 al 27 aprile un pellegrinaggio a Roma (parteciperemo
al pellegrinaggio diocesano dei 14-enni)
3. per gli adolescenti e i giovani:
1. un ritiro di inizio Quaresima domenica 13 marzo nel pomeriggio
2. gli esercizi spirituali, al mattino alle 6,30 da lunedì a venerdì della
prima settimana di Quaresima
3. il cammino della luce a Somasca: un cammino di preghiera, silenzio
e meditazione a Somasca sabato 26 marzo in serata
4. la partecipazione a qualche appuntamento del venerdì proposto alla
comunità pastorale
Allora, buon cammino a tutti, verso la Pasqua del Signore!
L'Oratorio chiama la ComunitàQuello che è stato fatto...
In questi anni l'impegno a sistemare e rendere il Centro Giovanile più funzio-
nale e soprattutto più in linea con le normative di sicurezza e ambientali è
stato notevole, recuperando il tempo perso in passato. Ecco un elenco di quel
che abbiamo fatto dal 2005 al 2010:
1. nuova centrale termica e riorganizzazione dell'impianto di
riscaldamento
2. nuovi serramenti con i doppi vetri a taglio termico
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3. adeguamento alle normative di sicurezza delle uscite e dei passaggi
interni tra i diversi ambienti
4. sistemazione dei vecchi spogliatoi della DIPO al piano seminterrato
5. creazione di una nuova cucina presso il bar
6. sistemazione del piano rialzato (revisione dell'ingresso centrale e
creazione di una piccola aula)
7. potatura di diverse piante
8. sistemazione dell'impianto di scarico dell'oratorio e nuova fossa bio-
logica, che presentava diversi problemi strutturali
9. nuovi bagni al piano primo (dove ci sono le aule)
Tutti questi lavori hanno comportato l'esborso di diverse centinaia di miglia-
ia di euro, sostenute per la stragrande maggioranza dall'oratorio stesso.
Attualmente la cassa è prosciugata.
Quello che resta da fare...
Ora ci sono altri lavori urgenti, motivati dal fatto che la struttura del Centro
Giovanile ha quasi cinquant'anni e presenta i segni del tempo (e di un po' di
manutenzione carente!)... il tempo sta presentando il suo conto tutto insie-
me. Per questo motivo sono ora necessari:
1. sostituzione e rifacimento del tetto, a causa dell'ammaloramento e in
vista del contenimento energetico (lavori già appaltati che inizieran-
no a breve)
2. sostituzione dei giochi dell'area riservata all'interno del cortile,
ammalorati dal tempo e ormai fuori normativa di sicurezza
3. intervento sistematico di potatura e sistemazione delle piante
4. rifacimento del manto di pavimentazione dell'interno del cortile, ove
vi è asfalto ormai in fase di sfaldamento.
Tutto questo costerà qualche centinaia di migliaia di euro. Naturalmente
l'oratorio non ha più le risorse per affrontare anche queste spese. Ecco per-
ché tutta la comunità cristiana deve farsi carico di investire sul suo futuro,
rendendo l'oratorio ancor più accogliente e al passo coi tempi.
Come aiutare l'oratorio?
Proponiamo alcune iniziative:
1. una offerta “una tantum” per l'oratorio (basta consegnare una busta
in segreteria parrocchiale o a don Marco con la scritta “per l'oratorio”)
2. un impegno di contributo mensile di 5 o 10 o più € per minimo unanno
Ringraziamo fin d'ora coloro che vorranno aiutare l'oratorio ad esistere
ancora!
Il Consiglio per gli Affari Economici della Parrocchia
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Sabato 12 febbraio, una carica di101 componenti: ragazzi di primamedia, accompagnati dai lorogenitori, dagli animatori, dallecatechiste e da don Marco, sonopartiti alla volta della Basilica diSant’Ambrogio a Milano. E così cisiamo incontrati alla stazionemetropolitana di Cascina Gobba, euna volta partiti dopo una mezzo-retta di viaggio eccoci giuntidavanti alla Basilica. Subito ci rag-giunse la guida, il signorGianfranco, che cominciò a rac-contarci la storia di questa anticachiesa e ad illustrarci i particolariche essa nasconde. La visita è dura-ta circa due ore, in cui abbiamoammirato, tra le tante cose: l’altare,un autentico capolavoro dell'orefi-ceria di epoca carolingia, realizza-to in legno, oro e argento dorato,pietre preziose e smalti, raffiguran-ti episodi Biblici; la cripta situatasotto l’altare che contiene le spo-glie dei santi: Ambrogio, Gervaso eProtaso; il museo in cui si puòammirare lo splendido mosaicoche risale al V secolo e che raffigu-
ra sant'Ambrogio, considerato ilpiù realistico perché vicino tempo-ralmente al Santo stesso. Durantela visita i ragazzi hanno avutoanche un momento di riflessionesulla storia del pellegrinaggio, daiprimi Cristiani ad oggi, sulla vita diSant’Ambrogio e in particolaresulla sua conversione che lo fecediventare un grande testimonedella fede, ricollegando l’esempiodi vita del santo con il loro percor-so di catechismo, sul loro esseretestimoni, che li porterà al sacra-mento della Cresima. Terminata lavisita tutti insieme ci siamo sposta-ti nel vicino oratorio diSant’Ambrogio dove abbiamo fattomerenda e giocato per poi ritorna-re nella Basilica per la SantaMessa. È stata un’esperienza moltointeressante, divertente e soprattut-to edificante, che ha permesso atutti noi, ragazzi, genitori, animato-ri e catechiste di passare un sabatopomeriggio diverso dal solito;unendo una conoscenza sia artisti-ca-culturale che spirituale.
A.Benetti
La carica dei 101 alla Basilica di Sant’Ambrogio
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UN FILM PER PENSARE E DISCUTERELa Pastorale scolastica insieme alla pastorale giovanile della nostra Comunità parroc-chiale ha proposto nell’ambito della settimana dell’educazione (24-31 gennaio) e dellafesta della Famiglia, la visione di un bel film COACH CARTER di T. Carter, un filmche ha per tema il valore dell’educazione. Di seguito riportiamo una scheda del film,una traccia di lettura e alcuni commenti di persone che hanno assistito alla proiezione.
Tratto da una storia vera. Nella depressa Richmond (California), Ken Carter, allenato-re della squadra di basket di un liceo, proibì ai suoi giocatori di continuare a giocareperché molti di loro avevano smesso di studiare sperando di diventare professionisti.L’allenatore diventò famoso in tutti gli States, tranne che a Richmond. Dichiarò che“La mia idea era semplice: sostituire i libri ai palloni. E assicurare ai ragazzi le prospet-tive di un futuro migliore”. Il film, tipico prodotto holliwoodiano e spettacolare, si pre-sta a tanti spunti.1 – L’integralità della persona- Corpo, mente e anima, sono distinzioni convenzionali.È sempre errato privilegiare una dimensione sulle altre: il corpo o la mente o altroancora. L’armonia tra le caratteristiche della persona è il segreto dell’educazione. 2 – L’insegnante-educatore non è quello che cerca il successo usando i ragazzi: macerca di cavare da loro il meglio a livello umano e professionale- Educare= ex- duce-re, tirar fuori qualcosa da qualcuno. Socrate diceva che l’educatore è come l’ostetrica,aiuta la paziente a partorire quello che ha già dentro di sé.3 – Il mondo della scuola con i suoi problemi e contraddizioni. Carter, non si adeguaai ragazzi lisciandoli e dandogli ragione. Ma è una figura autorevole. I ragazzi hannobisogno di veri adulti, non di finti amici o “fratelli maggiori”. Autorità, dal latino“augeo”, faccio crescere.4- Gli alunni hanno i loro problemi, ma Carter insegna loro che nulla gli impedisce didiventare uomini veri.
Prof. C.Villa
Il film “Coach Carter” proiettato venerdì 28 gennaio è tratto da una storia vera. La tematica predo-minante è quella dello sport mettendo in luce la valenza educativa che esso deve avere nella vita deiragazzi. Ambientato a Richmond, in un quartiere povero, il basket diventa l’alibi di alcuni ragazziper non studiare e per non credere in una vita migliore al college. In questa situazione entra in scenaun allenatore che, andando contro la società odierna che sfrutta i talenti delle persone senza valoriz-zarli, attraverso la disciplina, conquisterà la fiducia degli studenti; egli, infatti, farà capire loro che ilbasket è importante nel momento in cui li aiuta a diventare uomini. Con impegno e dedizione reci-proca, i ragazzi e il coach Carter otterranno numerose vittorie in campo scolastico e sportivo, arrivan-do alle finali nazionali… Tanto che, nella vita dei ragazzi, la sconfitta diventerà vittoria. Il film ha offerto numerosi spunti di riflessione: - la solitudine dell’uomo giusto nella società di oggi, - lo sport quale invito ai ragazzi ad aiutarsi vicendevolmente (anche scolasticamente) mettendo le pro-prie doti a disposizione del più debole, - la riscoperta dei valori cardine della vita, quali la famiglia e l’amicizia,
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- la necessità di figure di riferimento, di educatori per la vita, che vivono coerentemente quello che voglio-no trasmettere.
Un educatore di Oreno
La sera della proiezione c’era un buon numero di ragazzi.Per essere la terza proposta a carattere cinematografico, che la pastorale scolasticavoleva offrire come spunto per avviare riflessioni tra mondo della scuola e mondoextrascolastico, ci si è potuti ritenere soddisfatti. Ma ancor di più, come organizzatori,lo si è stati quando sì è venuti a conoscenza che tra i ragazzi si sono raccolti apprez-zamenti in merito, esprimendo anche il desiderio di continuare a parlarne, con gliamici non presenti quella sera, magari rivedendo insieme il film.Si è forse colto nel segno?Davvero oggi i nostri ragazzi sono protagonisti di grandidisagi, che non riescono a rendere parola? Può darsi, anzi dobbiamo avere il coraggiodi ammetterlo.Ed è per questo che mi auguro che alla proiezione del film ci sia stato anche un buonnumero di docenti ,di educatori sportivi ed adulti in generale … Eh sì, perché se cosìfosse molto ci sarebbe da portare a casa. Soprattutto un sacco di domande aperte.Chiediamoci che cosa abbia mosso i nostri ragazzi in questo film fino al punto dafarne oggetto di conversazione nei giorni seguenti. La riuscita finale dei perdenti? Iltrovare nel tecnico sportivo qualcuno che finalmente li apprezzi nella loro essenza dipersone? Colui che sa porre i limiti attraverso regole che più non esistono, ma di cuise ne sente una profonda necessità?...ecc , ecc, ecc.Io personalmente, mi sono portata a casa l’idea che al giorno d’oggi, forse un educa-tore deve rivestire un ruolo ormai caduto nell’ oblìo… la figura “primitiva” dell’eroe. La figura dell’eroe, in questo film, è stata degnamente riportata a galla da un miticoallenatore di basket, lasciando in tal modo intravedere che oggigiorno di eroi “nontaroccati”, i ragazzi ne hanno veramente bisogno. E affermando ciò intendo far riap-propriare la nostra società del profondo e antico significato positivo di questa figura.L’eroe è colui che, avendo quel “qualcosa in più”, riesce a mettere tutto quanto adisposizione del popolo a cui appartiene e con il quale condivide un percorso, per unagiusta causa.E allora questo film ha gettato a noi educatori un guanto di sfida per una partita cheè ormai ora di non rimandare. Abbiamo la responsabilità di trasmettere alle nuovegenerazioni ciò per il quale davvero si deve combattere, soffrire e gioire, affinchéognuno sia davvero protagonista della propria vita per quello che è e per quello chepuò offrire agli altri. E’ un derby che ci chiede di rimettere a posto, nello schema digioco, i principi che nella nostra società stanno via via scomparendo: l’essere valemolto di più dell’apparire e dell’avere; la padronanza dei saperi vale molto di più cheun incarico di forma da mostrare in pubblico; la coerenza vale molto di più quando èrivestita da piccola quotidianità, piuttosto che da grandi dichiarazioni d’intenti. E allo-ra accogliamo queste provocazioni,magari rivedendo con calma il film proposto conaltri colleghi e creando tra i diversi gruppi di educatori, momenti di condivisione diciò che intendiamo realizzare attraverso la nostra … “Mission”!”
Una docente
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Festa della Famiglia; accoglienza tra famiglie:missione compiuta?
Il 30 gennaio, in occasione dellafesta della famiglia, nella nostracomunità si è realizzata un’acco-glienza tra famiglie come indicatogià da qualche anno dal nostroarcivescovo. In pratica, le famiglieche si sono rese disponibili, sonodiventate o famiglie ospitanti ofamiglie ospiti. Dopo la S.Messadelle ore 10.00 dove avevano unaloro area riservata, si sono ritrova-te nella casa della famiglia ospitan-te dove hanno pranzato insieme.La modalità del pranzo è tipica-mente familiare e crea quel climapositivo che induce alla fraterniz-zazione. Le famiglie che hannopartecipato infatti, pur non aven-do mai pranzato tra di loro e purnon conoscendosi, hanno instau-rato un buon rapporto che proba-bilmente sarà la base di un’amici-zia futura tra famiglie. La commis-sione famiglia ovviamente haabbinato famiglie con caratteristi-che simili (per tipologia, numero dicomponenti ed età dei partecipan-ti) per favorire la conoscenza e ildialogo; ma certamente la cosapiù importante che è stata messain campo è la disponibilità daparte delle famiglie ad accoglieree ad essere accolte. Questa moda-lità di accoglienza è stata utilizzatain tutte le parrocchie della nostracomunità pastorale dando un
messaggio di unità veramentepositivo in un clima non sempresereno e non privo di contraddi-zioni. Le impressioni dei parteci-panti sono state tutte positive chiin maniera entusiasta chi in manie-ra più pacata e con qualche dove-rosa critica riguardo soprattuttol’organizzazione e la divulgazionedella proposta. Sono però sempredelle critiche positive che ci aiute-ranno negli anni a venire a faremeglio. L’unica nota dolenteriguarda il numero di famiglie par-tecipanti (16) decisamente esiguorispetto alle potenzialità dellanostra parrocchia. Non è statocolto a nostro avviso lo spirito conil quale la proposta è stata lanciata,con l’idea cioè che si potesse final-mente mettere in pratica quellacomunione che sperimentiamo inmaniera più comunitaria nellenostre Messe. L’opportunità è statavissuta e vista come peso, la possi-bilità di conoscere nuove personecome intromissione nella nostravita, la gioia di essere accolti comeun nuovo debito da onorare. Chiha vissuto questa esperienza cidice che non è così, che è una cosabella, che vale la pena di esserevissuta, che va valorizzata perchédice comunità, dice fraternità, dicecarità.
Angelo Meroni
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FRANCESO VIGO PELLIZZARI
Nel 1960 gli Amici della Brianza per ricordare la Spedizione dei Mille, raccolsero in un
volumetto le eroiche gesta di quei valorosi che seguirono Garibaldi nell’eroica impresa.
Alla stesura dello scritto contribuirono, per i vimercatesi, Augusto Banfi e Mario Mauri.
In una pregevole stampa, che risale a circa un secolo fa e che voleva essere testimonian-za e monumento del Comune di Vimercate ai volontari accorsi in difesa della Patria, ven-gono elencati tutti i volontari delle varie campagne: quella sfortunata di Lombardia del1848, quelle altrettanto sfortunate ed eroiche dell’assedio di Venezia e della difesa diRoma del 1849, la vittoriosa campagna del 1859 e, infine, la campagna del 1860/61. Tragli altri balzano in evidenza tre nomi di vimercatesi: Riboldi Francesco soldato del 1°Reggimento, decorato di medaglia d’argento al valor militare per atti di valore durantela battaglia del Mecerone combattuta il 20 ottobre 1860; Ferrerio Giovanni Battistavolontario dell’Esercito Meridionale, caduto nella battaglia del Volturno il 1° ottobreI860 e Vigo Pellizzari Francesco, partecipante alla Spedizione dei Mille.
Francesco Vigo Pellizzari ebbe origini indubbiamente vimercatesi, ne fa fede 1’atto di
nascita esistente nell’Archivio Plebano di Vimercate - Nato il giorno 13 marzo 1836 e bat-tezzato il giorno seguente da me sottoscritto Luigi Guicciardini, prete delegate dal M.R.Signor Parroco.
Bartolo Carlo Francesco Maria LuigiFiglio legittimo di Giovanni Antonio Vigo Pellizzari e Carolina Rossi, cattolici possidentiE maritati in Vimercate il 4 dicembre 1828
II padre di Francesco, laureato in lettere, era venuto dalla natia Castelfranco Veneto a
Vimercate dove rimase a lungo quale insegnante in una scuola privata di sua proprietà.
Sposò Carolina Rossi dalla quale ebbe, oltre a Francesco, tre figlie. Da Vimercate si tra-
sferì nel 1841 a Lecco e nel 1861 lo troviamo a dirigere il noto Collegio Bassani Porroni
di Milano.
Francesco studiò Ragioneria, subito s’impiegò, ma lasciò presto il lavoro per arruolarsi
volontario nei Cacciatori delle Alpi all’inizio della campagna del 1859. Durante il com-
battimento di San Fermo e di Varese, il 26 e 28 maggio, subito si distinse. Divenne
Caporale il 26 maggio, Furiere il 28 e Sottotenente il 1° luglio. Terminata la campagna si
dimise, ma pochi mesi dopo, quando seppe della Spedizione che Garibaldi stava prepa-
rando, lo troviamo tra i primi a Genova dove incontra molti dei rifugiati tra i quali il
General Carini, Comandante la VI° Compagnia, rifugiato a Parigi dai Borboni presso
Giuseppe Mazzini e con lui sostenitori dell’Italia. Da allora ha inizio un susseguirsi di atti
di valore quale Luogotenente di Benedetto Cairoli, comandante della VII Compagnia.
Era Luogotenente del Cairoli il Vigo Pellizzari da Vimercate, bello e giocondo, giovanedi 24 anni, nato coi più belli doni di natura, ma sprezzante e superbo fino di se stesso.Amava la vita,avrebbe potuto averla felice, ma non volle. Scherzava con la morte, pare-va che l’andasse cercando per schiaffeggiarla, e che la morte lo scansasse, tanto era ardi-
NEL 150° DELL'UNITA' D'lTALIA
I VIMERCATESI CON I MILLE
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mentoso.. (Giuseppe Cesare Abba, Storia dei Mille, ed. 1904,p.58)II 27 maggio è partecipe con i più audaci garibaldini al durissimo scontro di Palermo.
Molti furono i feriti, tra questi Nino Bixio, Giacinto Carini, Stefano Canzio, il Tukori, i
fratelli Cairoli.
A Palermo Carini fù gravemente ferito, il 30 maggio, dopo aver portato la sua Compagnia
con quella del Pellizzari ad un’altra vittoria dopo quella di Calatafimi.
Con la decisiva battaglia di Milazzo, la Sicilia ottenne la libertà e con un forte esercito
ritroviamo Vigo Pellizzari comandate della Campagna, incaricato a spegnere alcuni cenni
di rivolta. Le successive battaglie consacrarono definitivamente la vittoria dei garibaldini
unitamente alle truppe accorse da tutta Italia. Vigo Pellizzari dal 20 giugno al 22 agosto,
era al comando del VII Battaglione della II Brigata della Divisione Turr. Dal 22 agosto fù
Sottocapo di Stato Maggiore e, infine, fù Capo di Stato Maggiore della stessa XV
Divisione Turr sino al 16 febbraio 1861.
Con Decreto di Re Vittorio Emanuele II, in data 12 giugno 1861, venne decorato della
Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, con la motivazione - Per essersi distin-to da Marsala a Capua, da Calatafimi a Palermo e alla presa di Porta Montaldo. -Ma 1’unificazione d’ltalia non era ancora compiuta e nel 1866, Vigo Pellizzari fu nuova-
mente al fianco di Garibaldi nella guerra all’Austria come Ufficiale brillante e tatticocapace.Morì a Mentana nel 1867 dove è ricordato con un’epigrafe - Qui riposano le sue spogliee rivivono le gesta del valoroso Luogotenente Vigo Pellizzari da Vimercate, comandantedell’indomita VII Compagnia.Con le parole dettate dal Prof: Luigi Medici, Vimercate ha dedicato una lapide al suo
illustre eroe.
Giuse Carini
Municipio di Vimercate: lapide a Francesco Vigo Pellizzari
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COMUNITÀ’ PASTORALEBEATA VERGINE DEL ROSARIO IN VIMERCATE E BURAGO
Festa
Anniversari Matrimonio 2011Nella nostra parrocchia c'è un appuntamento gioioso: DOMENICA 8MAGGIO 2011 festeggeremo le coppie di sposi che celebrano il loro1°, 10°, 15°, 20°, 25°, 30°, 35°, 40°, 45°, 50°, 55°, 60° ... anniver-sario di matrimonio.A tutti questi coniugi auguro di "saper tornare a Cana", luogo evangeli-co di un matrimonio indimenticabile, ... per guardare ai sogni e ai desi-deri dell'inizio, per fare nuovi progetti, per riscoprire la forza dell'amo-re, la forza del Sacramento del Matrimonio.
Prenderemo del tempoper guardarci in faccia e parlarci
come al principio.Prenderemo del tempo
perché ritorni la tenerezza.(Charles Singer)
Siete tutti invitati alla Santa Messa delle ore 11.30, cui seguirà un gio-ioso rinfresco con lo scambio degli auguri.Per "saper tornare a Cana" in gioia e profondità, vi propongo unapausa di riflessione SABATO 7 MAGGIO alle ore 16 presso CentroPaolo VI via De Castilla 2 (possibilità di accostarsi al Sacramento dellaConfessione).Chi desidera partecipare è pregato di dare la propria adesione entrovenerdì 6 maggio in Segreteria Parrocchiale telefonando al n°02.66.81.22 ore 10-12 dal lunedì al sabato.Vi aspetto e vi auguro ogni bene.
don Mirko Bellora
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SOLIDARIETÀ: LE NOSTRE COMUNITÀALLA SCUOLA DEL VANGELO
La Giornata Diocesana dellaSolidarietà, che abbiamo celebrato il13 febbraio scorso, ci ha richiamato aun valore che è fondamentale nellavita cristiana. La solidarietà nasce daquella attenzione del cuore che ci fasentire coinvoiti nelle situazioni in cuisi trova a vivere il nostro “prossimo”:familiari, amici, vicini di casa, compa-gni di lavoro.
Questa “attenzione solidale” è stata benesemplificata da Gesù nella paraboladel “buon samaritano”, dove si raccontache un samaritano in viaggio, incon-trando sulla strada un uomo ferito edepredato dai briganti, “ne ebbe com-passione, gli si fece vicino e si presecura di lui” (Lc.10,33s.). Questa atten-zione solidale, che è insieme sensibili-tà, coraggio, generosità e concretezza,è da sempre una dimensione della“buona umanità” oltre che un'espres-sione del vivere cristiano. Oggi noi ciattendiamo molto dallo stato sociale edalla prevenzione assicurativa; inoltrecon il tramonto della famiglia patriar-cale e della vita di cortile, la solidarietàha perso il suo “habitat” e la sua dimen-sione culturale. Eppure la solidarietàrimane un valore impreteribile delvivere cristiano, anzi oggi si è fatta piùnecessaria, perchè la crisi finanziariascoppiata nel 2008 è diventata crisi dellavoro che ha colpito i redditi di moltefamiglie rendendole fragili.
Mentre nel nostro Paese il tasso didisoccupazione nel 2009 è cresciutosolo di un punto (dal 7,5 al 8,5, cfr.Osservatorio Lavoro 2011/1) nel mede-simo anno 2009, come ha recentemen-te comunicato l’ISTAT, il reddito delle
famiglie italiane è diminuito comples-sivamente del 2,7 sull’anno preceden-te. Ora questo sensibile calo complessi-vo, intervenuto dopo 14 anni di cresci-ta, non è evidentemente distribuito inmodo omogeneo su tutte le famiglie,ma registra l’acuta sofferenza di quellefamiglie in cui i genitori hanno perso illavoro o i figli non riescono a trovarlo.Si tratta spesso di famiglie che, nonavendo conosciuto nella loro storiarecente una simile situazione, si trova-no impreparate ad affrontarla, special-mente nella componente giovanile.
Di qui la rinnovata necessità di una“attenzione solidale”, sia all’internodelle famiglie fra le generazioni, siaall’esterno di esse nella forma dellerelazioni familiari e nella forma delleiniziative organizzate di volontariato.Negli stili di vita e nell’attenzione edu-cativa vanno recuperate la sobrietà, lalaboriosità, la condivisione. Per quantoriguarda le iniziative organizzate disolidarietà, è necessario in primo luogoconoscere i bisogni, avere su di essil’occhio e l’orecchio attenti e il cuoreaperto da parte di tutta la comunità cri-stiana. Per questo è di grande utilità ilCentro di Ascolto, che operi in strettarelazione con la comunità tutta, e noncome “delegato” alla passione di alcuni“volontari”.
A Vimercate il Centro di Ascolto Caritasè stato ufficialmente costituito nell’an-no 2000 ed ha istituzionalmente ilcompito di accogliere e ascoltare colo-ro che si trovano nel bisogno, di qua-lunque genere, e di aiutarli ad affronta-re la loro situazione sia attivando leproprie capacità, sia usufruendo di
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interventi di sostegno e dei servizi diaccompagnamento esistenti sul terri-torio.
Gli interventi di sostegno possono con-sistere nel pacco viveri, dimensionatosui componenti della famiglia, asse-gnato dal Centro di Ascolto tramite ilMagazzino Caritas, oppure nel paga-mento di bollette, rate e fatture delibe-rato dal Fondo locale Città Solidale,oppure nell’assegno tri o quadrime-strale deliberato dal Fondo diocesanoFamiglia Lavoro.
I servizi di accompagnamento sonoofferti, secondo i rispettivi regolamen-
ti, da Sportello Civico, Sportello Melc,Conferenza di San Vincenzo, CentroAiuto alla Vita, Servizi sussidiari per laricerca del lavoro, Fondo T x T, ProgettoOspitalità, ecc.
Numerose e diverse fra loro sono dun-que Ie modalità in cui si esprime e siconcretizza la solidarietà, tutte peròtraggono ispirazione e continuità dal“cuore” sensibile e generoso che dob-biamo educare in noi stessi, nellenostre famiglie, nelle nostre comunità,perchè come dice Gesù del buonsamaritano: “Passandogli accanto lovide e n'ebbe compassione”(Lc.10,33)
Informazioni e numeri sulle iniziative citateIL CENTRO D’ASCOLTO CARITAS, che ha sede in via Mazzini 35, nel 2009 haincontrato 689 persone, per un totale di 2707 colloqui. Non sono ancora dispo-nibili i dati del 2010. È aperto il giovedi dalle ore 10,00 alle 12,00 e il sabato dalleore: 15,00 alle 17; tel. 039 6612179.
IL MAGAZZINO CARITAS, cui si accede solo tramite il Centro d’Ascolto, nel 2010ha distribuito pacchi viveri per complessivi 392 quintali. È rifornito dal bancoAlimentare, da raccolte viveri organizzate nelle Parrocchie e da acquisti esegui-ti con i fondi offerti dai cittadini.
IL FONDO FAMIGLIA LAVORO è stato istituito dall'Arcivescovo a Natale del2008 e opera su tutto il territorio diocesano. Dalla sua costituzione al 31 dicem-bre 2010 esso ha aiutato 31 famiglie, della nostra parrocchia per complessivi? 64.245,00. Può essere contattato chiamando il 346.8700040 il martedì, giove-dì e sabato dalle ore 10,00 alle 12,00.
IL FONDO CITTÀ SOLIDALE è stato promosso dall’ Amministrazione,Comunale di Vimercate e dalla Comunità Pastorale Beata Vergine del Rosario; hainiziato la sua attività il 15 gennaio 2011. Le persone residenti a Vimercate daalmeno un anno lo possono contattare telefonando al 339.3043261, il martedìe venerdì dalle ore 10,00 alle 12,00.
IL CENTRO AIUTO ALLA VITA CAV ha sede in via Mazzini 35, tel. 039 6084605,è aperto da lunedi a venerdi dalle ore 9,30 alle 11,30. Nell'anno 2010 ha seguito297 famiglie/mamme e 102 neonati, di cui 8 salvati dall’aborto. Ha offerto ospi-talità a 9 famiglie e a 6 mamme con bambino.
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Il Centro d’Ascolto caritas e il Circolo ACLI hanno deciso, rivolgendosi a personecon preparazioni e caratteristiche diverse, di offrire un nuovo servizio.Questo servizio è rivolto, con la speranza di poter essere utili, a coloro che sonoalla ricerca di una prima occupazione oppure sentono I’esigenza o sono costrettia cambiare lavoro.Ci auguriamo che queste iniziative possano essere apprezzate e ringraziamo Iepersone, che si sono rese disponibili per la gestione degli incontri, per la genero-sità, unita alla professionalità e alla preparazione, perchè sapranno sicuramenteessere d’aiuto a chi si rivolgerà loro.
PROGETTO ORIZZONTI DI LAVORO
Nella nostra esperienza presso il Centro di Ascolto Caritas di Vimercate, abbiamorilevato che uno dei bisogni piu frequenti e piu sentiti è il lavoro.Spesso esso si accompagna ad una reale difficoltà, per motivi diversi, di rapportarsicon il mondo del lavoro. Per questo motivo abbiamo pensato ad un progetto artico-lato su due azioni che potrebbero aiutare chi è in cerca di occupazione.La prima, un corso di formazione che insegna come si compila correttamente unsemplice curriculum vitae da presentare/spedire a chi offre una opportunità di lavo-ro; la seconda, la raccolta, la selezione e la pubblicazione ogni martedì delle offertedi lavoro, divise per Ie tipologie di maggior interesse, disponibili sul territorio e nel-l’area metropolitanaII corso si terrò, a partire dal 15 febbraio, ogni martedì dalle 9,30 alle 11, 00 pressola sede Caritas di via Mazzini, 35 e per la partecipazione è sufficiente prenotarsipresso la Segreteria del Centro d’ascolto; Ie offerte di lavoro saranno pubblicate inapposita bacheca nella stessa sede.Confidiamo che questa iniziativa possa fornire un piccolo contributo alla soluzionedi un grande problema.
I volontari dei Centro d’ascolto CARITAS
SPORTELLO DI ORIENTAMENTO AL COLLOQUIO DI LAVORO
II Circolo ACLI di Vimercate inizia un nuovo servizio allo scopo di dare I’assistenzanecessaria per la compilazione del curriculum vitae attraverso un’analisi delle carat-teristiche della persona, nonchè delle competenze e delle esperienze maturate.Il servizio è rivolto a chi, dopo aver terminato il suo percorso scolastico, si offre perun primo lavoro, oppure dopo aver maturato un’esperienza di lavoro desidera esplo-rare altre opportunità.Lo sportello avrà sede in Vimercate presso il Circolo ACLI in Via Mazzini, 33.II giovedì dalle ore 10,30 alle ore 12,30L’attivita è prestata da due volontari con lunga esperienza d’azienda maturata inambienti imprenditoriali italiani e aziende multinazionali.A breve, si prevede anche di introdurre l’assistenza allo sviluppo di capacità e meto-dologie per rendere più efficiente la ricerca di un’occupazione.
SERVIZI PER LA RICERCADEL LAVORO
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Siamo qui, in questo Santuario, perl’ultimo saluto umano al carissimoMarco.Siamo qui in tanti perchè in tantisentiamo di dovergli onore e rico-noscenza per il bene che ha com-piuto nella sua esistenza e per riflet-tere sul suo esempio di vita.Marco è stato una persona che hosempre stimato e che per taluneproblematiche ho sempre tenutocome punto di riferimento.II ricordo più lontano che ho di luiè da ragazzo, quando all’Oratoriolui giocava al pallone nella squadradella DiPo ed era poco più che ado-lescente. Di lui quello che piacevanon era solo il bel gioco, perchèanche con il pallone ci sapeva fare,ma la grinta e l’impegno che ci met-teva, e ancor più la lealtà e il rispet-to con cui affrontava l’avversario
nonostante l’impetuosità del suocarattere.Fu da quel suo comportamento cheiniziò la mia stima nei suoi confron-ti e che intuii il motivo della stima edella benevolenza di cui godevapresso tanti altri.Come per numerosi giovani del suotempo, anche per Marco l’Oratorioè stato luogo di formazione spiritua-le, religiosa e umana.Egli ha saputo contraccambiarequanto ricevuto in dono, prestando-si come Cooperatore assiduo, econcreto nelle varie mansioni orato-riane richiestegli.La sua presenza, Ie sue parole, Iesue proposte, erano sempre unpunto di riferimento, perchè leali esincere.Per questo esse, anche se a volteeccepite e contraddette, non eranoperò mai sottovalutate nè tantomeno dileggiate.Questa linearità di comportamentoe la vocazione a rendersi utile nellasocietà civile secondo gli insegna-menti appresi in Oratorio e nellaGIAC (Gioventù Italiana di AzioneCattolica), lo hanno portato, ancorgiovane, ad operare nella societàcivile.Prima nelle Acli, dove collaborò pervivificarle nella loro nascente attivi-tà; poi nella politica, iscrivendosi,ad un partito e partecipandovi atti-
Perchè ricordiamo Marco Brioschi20 Dicembre 2010
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vamente. Anche qui, e ne potreidare personale testimonianza eglioperò in un partito, ma non fu uomodi parte, perchè sempre disponibilealla corretta mediazione per trovaresoluzioni che potessero tornare utilia tutti e il più convincenti possibili.La testimonianza che egli ci lascia alriguardo è quella di essere statoesempio di un’attività politica, fattacon dedizione e finalizzata al servi-zio di tutti e non di pochi soltanto.Questo suo comportamento ha datosenso alla sua vita e I’ha valorizzata,sia nei suoi contenuti sia comeesempio da seguire da chi vienechiamato ad esercitare un analogoservizio.Chi ha conosciuto Marco può benconfermare che è stato questo lospirito e la linea di condotta, di cuilui si è servito e ha seguito con posi-tivi risultati, quando per diversi anniè stato Consigliere e Vice Sindacodel Comune di Vimercate,Presidente dell’Ospedale Civile diVimercate e dell’Asilo Luigi Ponti.Da ultimo per la sua capacità tecni-ca di geometra oltre che diAmministratore e di parrocchiano,la Parrocchia lo ha chiamato a farparte del Comitato per larealizzazione del Centro CaritativoS. Stefano.Anche qui ha risposto positivamen-te, realizzando cosi un collaborati-vo ritorno ai luoghi della sua giova-nile formazione.Marco ha avuto il pregio e la dote di
saper coniugare la dinamicità giova-nile con la saggezza e l’esperienzaproprie dell’adulto, soprattutto nelvalutare e nei discernere gli avveni-menti del tempo e nell’esprimeregiudizi quando necessario.È stato un uomo umile, anche quan-do alzava la voce. Perchè alzava lavoce non per difendere se stesso oun suo interesse, ma per dare giustaluce al problema o alla questionesul tappeto.Capacità tecnica e spirito di umani-tà. Due talenti, che il Signore gli haaffidato e che oggi lui presenta alGiudizio divino ben fruttificati,sostenuti anche dalle preghiere dinoi presenti a questa ufficiatura.Non bisogna dimenticare che pre-parazione e sostegno a questa suaintensa vita pubblica, Marco li haavuti anche dalle sue due famiglie.La famiglia, che gli ha dato la vita ela famiglia nella quale lui, con lamoglie, ha dato la vita.Oggi si parla tanto di famiglia e divalori della vita. Marco non ci fadiscorsi, esibisce due significativetestimonianze: gli ultimi suoi giornidi malattia trascorsi con un’inauditasofferenza e la sua famiglia qui pre-sente al completo con i suoi parentistretti e con tutti noi a pregare, per-chè il Signore, perdonandogli Ie suemancanze e Ie sue debolezze,accolga Marco nel suo Regno con Ieparole “Oggi sarai con me inParadiso”.
Pasquale Valtolina
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Questa volta vogliamo esser un po’ campanilisti. Nel presentarvi il libro del mese, oltre a farloperché è un libro che merita di essere letto per i contenuti e i sentimenti che riesce atrasmettere, ve lo proponiamo perché è l’opera prima di un ragazzo di Vimercate che, spie-gandomi il contenuto, è riuscito, con la semplicità delle sue parole, a stimolare la curiosità ela voglia di leggerlo.Un uomo, distrutto per la perdita della moglie, abbandona suo figlio nella foresta amazzoni-ca. Una giovane coppia decide di portarlo con sè in Italia affinchè cresca con una madre eun padre. Il bambino si chiama Siena e non conosce la sua storia, finchè un uomo sconosci-uto non entra nella sua vita per strapparlo da tutto quello che conosce e ama. Quando questoaccade al piccolo Siena non rimane che rifugiarsi nella sua fantasia, fervida e potente comesolo può essere quando si è così giovani, cercando con essa di capire e superare questogrande trauma, la sua solitudine e il suo senso di colpa.Partendo dai miei ricordi del Perù, paese dove sono nato e vissuto per quattro anni, con i mieigenitori impegnati come missionari laici nella foresta, ho voluto scrivere una storia sullaSperanza che ognuno di noi porta dentro di sè. Perchè, a volte, questa Speranza, nel bene enel male, è la sola ed unica forza che ci permette di andare avanti, fino quasi ad abbraccia-re ciò che realmente desideriamo dalle nostre vite.
Porto Speranza di Matteo Cantù – Casa editrice: Galaad Edizioni
IL NIDO DEL GABBIANO
UNITALSI VIMERCATEPellegrinaggi LOURDES
04-10 maggio treno da Milano05-09 maggio aereo da Malpensa16-22 settembre treno da Milano17-21 settembre aerei da Malpensa
Vacanze
BORGHETTO S.SPIRITO
17-31 luglio pullman
Per InformazioniBeretta Faipo Rosanna:
039.667723
Giunteri Giuseppe:
333.4780409
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S. AGATALa ricorrenza di S. Agata (5 febbraio), anticipata per motivazioni di ordine liturgi-co il 2 di febbraio, giorno della Presentazione di Gesù al tempio, ci ha resi partico-larmente felici poiché la partecipazione alla S. Messa pomeridiana da parte dellanostra comunità, soprattutto quella appartenente alla fascia della cosiddetta “TerzaEtà”, è stata numericamente significativa, favorita anche dalla bella giornata.
Quest’anno non è stata la neve a condizionare l’accesso delle persone al Santuario:un fastidioso e doloroso acciacco ha questa volta “bloccato” il nostro amato donMirko, obbligandolo a starsene buono buono in canonica. E per supplire e “bilan-ciare” questa sua imprevista assenza, non uno ma due Sacerdoti – don Gianni e donRoberto – hanno concelebrato la funzione eucaristica.
Martirio di S. Agata e Manifestazione di Gesù nel tempio. Chi riconosce Cristo, come Anna e Simeone, è pronto per offrire la propria vita perCristo. All'inizio di ogni scelta cristiana ci deve essere la conoscenza di Gesù. Agatanel suo gesto di offerta della vita manifesta che Cristo è veramente l'atteso, Coluiche porta a compimento i desideri degli uomini.Questo è stato - in breve sintesi - il tema conduttore dell’omelia che don Roberto haproposto all’assemblea dei fedeli, come “anello di congiunzione” tra le due ricorrenze.
UN AUSPICIODopo la Santa Messa don Gianni, a nome della “Terza Età”, ha invitato tutti i pre-senti ad avviarsi verso la sede del Movimento per il tradizionale festeggiamento abase di “chiacchere e frittelle ” lavorate e cucinate dalle mani preziose delle colla-boratrici Sig.re Cristina, Luisa. E tutto ciò che di buono era stato predisposto suitavoli del salone è stato letteralmente “preso d’assalto” dalle numerose presenze.Vorremmo che l’affluenza fosse sempre così…! ha commentato con grande sod-disfazione il Responsabile Sig. Maggi.
Foto Panoramica della festa di S. Agata 2011 presso la Sede del MTEVorremmo che l’affluenza fosse sempre così…!
movimento terza età- S.Agata 2011, occasione di incontro
- Un auspicio: vorremmo fosse sempre così …!- Repetita iuvant…
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REPETITA IUVANT…Le cose ripetute aiutano
Sono trascorsi sei mesi dall’inizio dell’anno sociale 2010-2011, e le prospettivedi speranza per l’inserimento nel nostro Movimento di forze più giovani – quelledelle/dei giovani anziani/e – non si sono ancora avverate, nonostante talune rac-comandazioni pubblicate in passato su queste pagine.
Dobbiamo registrare come le proposte e le iniziative che sono state man manoavanzate dal MTE, non siano state adeguatamente vissute, nonostante il cospicuonumero di aderenti. Siamo certi che dovremmo credere con spirito di maggiorconvinzione alla forza di attrazione che questo luogo (la Sede del MTE) può offri-re, poiché è il luogo privilegiato ove si concretizzano – in un clima di serenità edi sana letizia – momenti forti di aggregazione come l’amicizia, la solidarietà, glistimoli culturali, la formazione e la crescita individuale, l’approfondimento ditalune vicende in cui talvolta siamo immersi. E se abbiamo questa convinzione (non solo da parte di coloro che già frequenta-no il Gruppo), occorre sforzarci di svolgere tutti insieme con la nostra presenza,oltre le attività di spiritualità, anche altri “elementi attuativi” che fanno parte dellaProposta Globale del Movimento.
La nostra attenzione è indirizzata in particolare sulla mancata presenza dellecosiddette forze dei “giovani/e anziani/e” – restie ad entrare nel Movimento – chepossono ancora esprimere le personali capacità acquisite durante le rispettiveesperienze di vita, continuando a valorizzarle a beneficio di tutto il Gruppo.
La Comunità Pastorale “Beata Vergine del Rosario” comprende ora tutte leParrocchie di Vimercate. E’ mai possibile che nessun uomo (anche donna) dellaComunità, nella fascia di età che va dai 60 ai 70anni non si senta in cuor suo di farparte del Gruppo, ponendo a disposizione un poco del proprio tempo per le attivi-tà cui abbiamo sopraccennato, o soltanto partecipando con la propria presenza?La nostra vita quotidiana, nella sua apparente banalità, è anche chiamata - se nonsottoposta a condizioni di precarietà o di impossibilità – a dare una risposta coe-rente con la fede professata. Occorre solo un poco di buona volontà sospin-ta da un pizzico di entusiasmo. Sono tante le persone pensionate che silamentano della solitudine ma non hanno sufficiente coraggio di “buttarsi” nelservizio.
Pensiamo anche agli ex oratoriani/e che un tempo correvano e giocavano suquesto santo suolo e che potrebbero contribuire ancora a far sorridere gagliar-damente queste mura, offrendo ogni tanto la loro presenza. Ce n’è ancoraqualcuno?Il Responsabile Sig. Maggi e la Sig.ra Luigia Fumagalli sono a vostra disposizio-ne per ogni delucidazione.
Che la luce della Parola divina illumini i nostri ed i vostri passi!
Per il MTE: A.D’A.G. – Marzo 2011.
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St. Augustine’s InstituteP.O. Box 7588
Kampala, Uganda.22 Gennaio 2011
Si è conclusa la formazione di 4 giovani ugandesi per iniziativa della caritasdi S.Stefano
Vorrei di nuovo ringraziare la comunità della Parrocchia S. Stefano per la raccoltadi Euro 4.000,00 (luglio 2003, “Briciola di Pace”), per iniziativa della CaritasParrocchia S. Stefano - Vimercate, per la formazione scolastica e professionale deigiovani ugandesi.
II progetto prevedeva un corso base di 4 anni e uno professionale di 2 anni. Costocomplessivo di Euro 1.745 per ogni ragazzo che frequenta il ciclo di 6 anni.L’obiettivo era di sostenere la formazione di almeno 3 ragazzi. I 3 ragazzi chehanno concluso la formazione e già lavorano sono:
Martin Ekwaro: Fa il muratore a Lira (nord Uganda).Collins Kyererezi: Lavora nel Sud Sudan come infemiera.Sidonia Atimango: Fin ora ha lavorato a Gulu nel Seminario Nazionale diAlokolum. Ma ora cerca un altro lavoro.
La 4° ragazza, Divine Nareeba ha appena concluso il suo corso d’infemiera e hasuperato gli esami. L’ultimo tratto del suo corso è stato coperto da fondi degliamici torinesi.
LETTERA DALL’UGANDA
Divine ora lavora in una clinica a Kampala, ma cerca lavoro negli ospedali pubblici.Questi 4 giovani, con la formazione professionale ricevuta, ora possono prenderedefinitivamente in mano il loro destino, e il destino delle loro zone.Grazie per aver sostenuto “una micro-realizzazione di pace per lo sviluppo” delpopolo ugandese. Il Signore vi benedica.
Don Kenneth Gaffa
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Foto quiz a premio
Come è bella questa pala d’altare!Ma chi l’ha dipinta? E dove si trova ora?Un premio verrà sorteggiato fra coloro che consegneranno le risposte esatte in SegreteriaParrocchiale entro il 5 marzo indicando il proprio nome e telefono.
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Raccolta fondi per gli interventisugli stabili parrocchiali
Somme raccolte alla data 2 gennaio 2011 e 1.295,00
Somme raccolte dal 2 gennaio al 6 febbraio 2011 (82 buste) e 1.095,00
TOTALE e 2.390,00
La Commissione Amministrativa
4 Sono tornati alla casa del PadreRavasi Giancarlo di anni 71 – Fiocchi Maria ved. Banfi di anni 81 – RavasiEnrica ved. Bosisio di anni 84 – Gilardi Rosa ved. Milani di anni 88 – FilippiniGiorgio di anni 66 – Manzoni Virginia ved. Ferrari di anni 94 – ValcamonicaGiuseppina ved. Rovelli di anni 90 – Grassi Maria in Gianni di anni 86 –Mapelli Giuseppina ved. Vergani di anni 86 – Ravasi Francesco di anni 75 –Brocca Ada ved. Para di anni 89
Offerte libere mese di Febbraio 2011 N.N. alla Madonna in memoria di Arturo e Rosa 100M.C. in memoria dei genitori 50M.A. alla Madonna 20N.N. alla Madonna (5 offerte) 95
TOTALE e 265
Un invito delle ACLI per il 24 marzoIn occasione della pubblicazione degli atti del convegno “Settimana socia-le dei cattolici”, svoltosi a Reggio Calabria lo scorso ottobre, la ComunitàPastorale della Beata Vergine del Rosario e i Circoli ACLI di Oreno eVimercate organizzano un incontro per riflettere sui problemi che assilla-no la nostra società: Politica, Federalismo, Lavoro, Giustizia, Etica. Qual’èil punto di vista dei cattolici?Ne parleremo insieme a:Don Walter MagnoniResponsabile della Pastorale del Lavoro della Diocesi di MilanoGiuseppe DavicinoDell’Ufficio Studi delle ACLI provinciali di Milano e Monza-Brianza
Il giorno 24 marzo, alle ore 20,45, presso la sala conferenze del CentroS. Stefano Via Mazzini, 35
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Via A. Motta, 139/B - tel. 039 6850967335 226879 - 339 4531328
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