COOPI e l'agricoltura

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COOPI PER L'AGRICOLTURA AGRICULTURE: A SECTOR PROFILE Elaborazione: Gennaio 2010 Released in January 2010 BY INTERNATIONAL PROGRAMS PLANNING OFFICE DOSSIER TEMATICO A CURA DELL’UFFICIO PIANIFICAZIONE PROGRAMMI INTERNAZIONALI MIGLIORIAMO IL MONDO, INSIEME. TOGETHER WE CAN MAKE THE WORLD A BETTER PLACE. La fame nel mondo WORLD HUNGER p. 1 L'impegno di COOPI nel settore COOPI IN THE AGRICULTURE SECTOR p. 3 Pesca Fisheries p. 5 Risorse forestali Reforestation p. 5 Allevamento Livestock p. 6 Agricoltura Agriculture p. 7 Sicurezza alimentare Food security p. 11

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dossier tematico di COOPI 2010.

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COOPI PER L'AGRICOLTURA

AGRICULTURE:A SECTOR PROFILE

Elaborazione: Gennaio 2010Released in January 2010

BY INTERNATIONAL PROGRAMS PLANNING OFFICE

DOSSIER TEMATICO A CURA DELL’UFFICIO PIANIFICAZIONE PROGRAMMI INTERNAZIONALI

MIGLIORIAMO IL MONDO, INSIEME. TOGETHER WE CAN MAKE THE WORLD A BETTER PLACE.

La fame nel mondoWORLD HUNGER p. 1

L'impegno di COOPI nel settoreCOOPI IN THE AGRICULTURE SECTOR p. 3

Pesca Fisheries p. 5 Risorse forestali Reforestation p. 5 Allevamento Livestock p. 6 Agricoltura Agriculture p. 7 Sicurezza alimentare Food security p. 11

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AGRICULTURE: A SECTOR PROFILECOOPI PER L'AGRICOLTURA

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tasso di povertà, con una conseguente limitazione del potere d’acquisto di prodotti dall’estero. Nel 2008, la Banca Mondiale ha stimato che circa 982 milioni di persone vivevano con meno di 1 dollaro al giorno7, dato questo che è assimilabile a quello della FAO sul reale tasso di malnutrizione globale, assumendo il commercio internazionale delle derrate alimentari come la fonte principale di sostentamento di milioni di persone8. Le cause della fame sono infatti anche da ricercarsi nelle oscillazioni dei prezzi delle derrate, che sono in molti casi raddoppiati dal 2007 al 2008. Pur registrando una lieve flessione rispetto ai prezzi del 2008, grano, mais e riso sono infatti ancora ben al di sopra del livello di crescita media degli ultimi dieci anni: il granoturco è più caro del 50% del suo prezzo medio tra 2003 e 2006, mentre il prezzo del riso è più alto addirittura del 100%9. Il tema è molto complesso per i numerosi fattori da prendere in considerazione, la molteplicità dei soggetti che interagiscono, i livelli a cui il problema della sicurezza alimentare - ovvero la garanzia per tutti di un sufficiente e sicuro

apporto nutritivo a partire da alimenti che sono appropriati alla dieta, bisogni e preferenze per una vita sana ed attiva10- può essere approcciato e la difficoltà di monitorare gli interventi e valutarne l’efficacia.

Il tema della sicurezza alimentare, pertanto, va affrontato rispondendo sì ai bisogni immediati, ma cercando di innescare delle dinamiche di sviluppo sostenibili nel medio e lungo periodo.

1 Ovvero la carenza cronica di certi elementi nutritivi fondamentali per la salute dell’uomo. I.e the chronic lack of certain nutrients, that are crucial for the individual well-being

2 World Hunger Facts 2009, www.worldhunger.com

3 The state of food insecurity in the world - FAO publication, October 2009

4 Black RE, Morris SS, Bryce J. "Where and why are 10 million children dying every year?" Lancet. 2003 Jun 28;361(9376):2226-34.

5 The state of food insecurity in the world - FAO publication, October 2009

6 World Hunger, http://www.wfp.org/hunger

7 Chen (2004) Understanding Poverty, World Bank. URL: http://go.worldbank.org/K7LWQUT9L0

8 World Hunger Facts 2009, www.worldhunger.com

9 International commodity prices - Price STAT (FAO, 2009)

10 The state of food security in the world - economic crises, impacts and lessons learned, FAO, Rome 2009, p. 8

GLOBAL HUNGER DATA

Among the eight Millennium Development Goals (MDG) that the United Nations have identified for the twenty-first century, the halve of poverty and malnutrition is at the top of the agenda.

While good results have already been achieved in the 1980s and early 1990s in the reduction of chronic malnutrition1, other types of malnutrition (moderate and heavy) have slowly but constantly increased in the past ten years, causing an equal increase in diseases vulnerability, unbalanced mental and physical growth,

reduced productivity and increasing mortality rates, particularly in some Southern countries2. The latest studies published by the Food and Agriculture Organization (FAO - October 2009) have established that about 1,020 million people suffer today from the symptoms of malnutrition and that more than 1 billion of them is concentrated in the Southern hemisphere: 265 million in sub-Saharan Africa (+ 11,8% from last year), 642 million in Asia and the Pacific (+ 10,5%), 53 million in Latin America (+12,8%) and 42 million in the Middle East and Northern Africa (+ 13,5%)3. Malnutrition also plays a crucial role in at least half of the 10 million child deaths each year4. The last Hunger Report published by FAO in October 20095 has revealed that food scarcity is a phenomenon hitting the 13% of the world population, but the percentage raises to 37% in Eastern Africa and to 57% in Central and sub-Saharan Africa.

Hunger is caused by different factors which prevent the regular access to enough food resources to guarantee subsistence. Water, animals and basic technologies are essential production factors, as well as important livelihood variables in Africa and Latin America, where other influential variables such as poverty, conflicts, faulty or lacking infrastructures and environmental damage, already jeopardize the regular purchase of food in the local markets6. Many countries depend on import for the needed individual nutritional diversification;

malnutrition problems arise precisely in those countries in which many factors concur in limiting the exports and increasing poverty, creating a fall of foreign products purchasing power. In 2008, the World Bank has revealed that about 982 million people live under the poverty threshold of 1 dollar per day7; this information is easily comparable to that issued by FAO about the real rate of world malnutrition, if one assumes international commerce as the main source of food for millions of people8.

Hunger is caused by agricultural prices volatility, which have in many cases doubled between 2007 and 2008. Despite a little decrease from the high levels of 2008, corn, maize and rice’s prices are still well above the average growth rate of the last 10 years: corn is 50% more expensive that its average price between 2003 and 2006, while rice has increased by 100%9.

It is certainly a complex topic, for the many aspects to be taken into account, the variety of actors interacting and the different levels for understanding and measuring food security - defined as the sufficient and safe nutritional supply coming from food that is guaranteed as appropriate to a healthy diet, needs and preferences10. Food security has therefore to be approached by responding to immediate needs, but at the same time by trying to trigger sustainable medium-to-long term development mechanisms.

Bolivia, Kami - Ph. Carla RicciBolivia, Kami - Ph. Carla Ricci

La fame nel mondo: i dati

Tra gli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio che le Nazioni Unite hanno identificato per il Ventunesimo secolo, il dimezzamento del numero di persone colpite da povertà e malnutrizione è il primo della lista. Mentre buoni risultati si sono già ottenuti nella riduzione della "malnutrizione cronica"1 negli anni '80 e nella prima parte degli anni '90, altre forme di malnutrizione ("moderata" e "severa") sono cresciute lentamente, ma costantemente negli ultimi dieci anni, causando una crescente vulnerabilità alle malattie, sviluppo fisico e mentale sbilanciato, riduzione della produttività lavorativa ed aumento del rischio di morte prematura, soprattutto in alcuni paesi del Sud del mondo2.

I più recenti dati della FAO (ottobre 2009) stabiliscono che circa un miliardo e 20 milioni di persone soffre oggi i sintomi della malnutrizione, e che di questi più di un miliardo è concentrato nell’emisfero meridionale del globo: 265 milioni (+ 11,8% dall’anno scorso) nell’Africa sub-Sahariana, 642 milioni (+ 10,5%) in Asia e Pacifico, 53 milioni (+12,8%) in America Latina, e 42 milioni (+ 13,5%) in Medio Oriente e Nord Africa3. La malnutrizione gioca inoltre un ruolo decisivo almeno nella metà dei più di 10 milioni di decessi infantili ogni anno4.

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L’ultimo "Rapporto della fame" pubblicato dalla FAO nell’ottobre 20095 ha anche rivelato che la scarsità di risorse alimentari è un fenomeno che colpisce in tutto il 13% della popolazione mondiale, ma che

la percentuale di popolazione sale al 37% nell’Africa orientale e addirittura al 57% nell’Africa Centrale e sub-Sahariana. La fame in molti paesi del Sud del mondo è provocata da particolari fattori che impediscono un normale accesso a risorse alimentari sufficienti a garantire la sussistenza. Acqua, animali da pascolo e tecnologie semplici sono risorse e fattori produttivi essenziali, nonché variabili importanti per la sussistenza nell’Africa sub-Sahariana ed in America Latina, aree in cui altri fattori esterni quali povertà, conflitti, infrastrutture carenti e degrado ambientale contribuiscono a mantenere bassi i livelli di produzione e difficoltoso l’accesso a derrate alimentari nei mercati locali6. Sono molti i paesi che dipendono da importazioni per la diversificazione nutritiva di cui ognuno ha bisogno.

Problemi di malnutrizione sorgono in quei paesi in cui diverse concause mantengono basso il livello di esportazione e alto il

FAO, 2009 - Mappa della fame, FAOSTATFAO, 2009 - Mappa della fame, FAOSTAT

Etiopia, 2008 - Ph. Vittorio OppizziEtiopia, 2008 - Ph. Vittorio Oppizzi

642 milioni in Asia e Pacifico265 milioni nell’Africa sub-Sahariana53 milioni in America Latina42 milioni in Medio Oriente e Nord Africa

64%

26%

4%5%

Secondo le stime della FAO, rispetto al 2008, la malnutrizione è in crescita dell’11,8% nell’Africa sub-Sahariana, del 10,5% in Asia e Pacifico, del 12,8% in America Latina, e del 13,5% in Medio Oriente e Nord Africa.

LA DIFFUSIONE DELLA MALNUTRIZIONE

· 1 miliardo e 20 milioni di persone al mondo soffre la fame;

· La malnutrizione è tra le cause di almeno la metà dei decessi infantili, ogni anno;

· Il prezzo delle derrate alimentari è in molti casi raddoppiato tra il 2007 e il 2008.

I NUMERI DEL DRAMMA

Malawi - Archivio COOPIMalawi - Archivio COOPI

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COOPI PER L'AGRICOLTURA

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COOPI IN THE AGRICULTURE SECTORCOOPI - Cooperazione Internazionale - is a lay and independent non-governmental organization founded in 1965. For the past 45 years, COOPI has launched and completed more than 700 projects in 50 countries, involving 50,000 humanitarian workers and benefiting more than 60 million people.

Today (January 2010) the organization is active in 22 countries with more than 150 development and emergency projects. Among them, there are projects that aim at combating world hunger in areas in which conflicts, famines and poverty jeopardize the regular acquisition of food resources and therefore harm economic and social development. In agriculture, COOPI is at the moment working on 28 projects in 15 African and Latin American countries.

World Hunger is a global threat caused by multiple factors which require both punctual interventions and more structured ‘chain programmes’ in order to be effectively tackled. The projects COOPI implements in this sector can be grouped according to the following themes: - Fisheries; - Reforestation; - Livestock; - Agriculture; - Food Security.

L'impegno di COOPInel settore agricoltura

COOPI - Cooperazione Internazionale - è un'organizzazione non governativa italiana laica e indipendente fondata nel 1965. In 45 anni di lavoro sono stati realizzati 700 progetti in 50 paesi, coinvolgendo 50 mila operatori locali e assicurando un beneficio diretto a 60 milioni di persone.Oggi (gennaio 2010) l’organizzazione è presente in 22 paesi con più di 150 progetti di sviluppo e di emergenza. Tra questi, molti sono i progetti che mirano a combattere la fame del mondo in aree in cui conflitti, carestie o povertà diffusa rendono difficoltosa l’acquisizione regolare di risorse alimentari e lo sviluppo economico e sociale. Nel settore agricolo, COOPI è al momento presente con 28 progetti in 15 paesi di Africa e Sud America. La fame nel mondo è una questione globale, provocata da molti fattori che necessitano sia di interventi puntuali in risposta ai bisogni individuali che di azioni più strutturate e durature. I progetti di COOPI nel settore - che verranno di seguito descritti - possono raggrupparsi nelle categorie: - pesca; - salvaguardia delle risorse forestali; - allevamento; - agricoltura tout court; - sicurezza alimentare.

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Kenya - Ph. Francesca ManganoKenya - Ph. Francesca Mangano

TRAINING AND EQUIPMENT FOR ABOUT 7,000 FARMERS

DISTRIBUTION OF 153,000 kg OF SEEDS (CORN, SORGHUM, SESAME AND OTHER LOCAL VARIETIES)

TRAINING FOR MORE THAN 220 VETERINARIES

2,370,000 ANIMALS HAVE BEEN VACCINATED

1,750,000 ANIMALS HAVE BEEN TREATED

MORE THAN 1,500,000 TREES HAVE BEEN PLANTED

Since 2008 COOPI has achieved the following goals:

FORNIRE ATTREZZATURE AGRICOLE E FORMARE 7.000 AGRICOLTORI DISTRIBUIRE OLTRE 153.000 kg DI SEMENTI (FRUMENTO, SORGO, SESAMO ED ALTRE VARIETÀ LOCALI) FORMARE OLTRE 220 VETERINARI VACCINARE PIÙ DI 2.370.000 CAPI DI BESTIAMECURARE OLTRE 1.750.000 ANIMALIPIANTARE PIÙ DI 1.500.000 ALBERI

Dal 2008 ad oggi COOPI è riuscita a:

Malawi - Archivio COOPIMalawi - Archivio COOPIMalawi - Archivio COOPIMalawi - Archivio COOPI

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COOPI PER L'AGRICOLTURA AGRICULTURE: A SECTOR PROFILE

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PESCA

Nell’ambito della pescicoltura, COOPI supporta le piccole comunità nelle diverse aree del mondo in cui opera, principalmente procurando pesci appena nati (avannotti) ed attrezzatura, oltre che assistendo, anche con consulenza tecnica, lo sviluppo di attività economiche capaci di rappresentare una fonte di reddito per le comunità.In particolare, dal 2008 COOPI ha

FISHERIESIn Fisheries, COOPI supports small communities, by providing small ‘alevins’ (newborn fishes) and tools, as well as by technically assisting the development of economic activities able to guarantee an income.

In Bolivia, in 2008 COOPI has implemented fisheries activities in those rural communities which were already economically dependant on basic agricultural and zootechnical practices. The organization has intervened in an integrated manner promoting , among other activities, the acquisition of 1,300 trout alevins and additional tools required to start-up sustainable economic activities in 12 local communities. Kenya - Ph. Francesca ManganoKenya - Ph. Francesca Mangano

ALLEVAMENTOCOOPI interviene con attività di supporto alla pastorizia attraverso valutazione e monitoraggio dello stato di salute degli animali, campagne di vaccinazione, formazione degli operatori veterinari locali, distribuzione di foraggio e costruzione/riabilitazione di strutture per la macellazione e lo stoccaggio delle carni.

RISORSE FORESTALICOOPI interviene nell’ambito della preservazione delle risorse forestali, per tutelare il territorio ed al contempo garantire una fonte di approvvigionamento alimentare alle popolazioni.

Si segnalano in questa area di intervento azioni di riforestazione in Malawi, mirate a rinfoltire la vegetazione e proteggere il territorio dallo sfruttamento dell’uomo e dalle emergenze naturali. Dal 2008 ad oggi, 9.000 famiglie e 90 comunità sono state assistite nella semina di piante locali da frutta o altre risorse agro-forestali, sono state formate sull’uso delle risorse e sulle tecniche di coltivazione diretta e conservazione del territorio. Più di 1.000.000 di piante sono state piantate in prossimità delle comunità interessate, 2.000 ettari di territorio forestale e fluviale sono stati riabilitati e restituiti alle popolazioni indigene ed in generale si è potuto rilevare un aumento del 10% della produzione, grazie all’opera di formazione sulle più efficienti tecniche di coltivazione. All’interno di questo progetto, è stata anche avviata una piccola componente che ha dato sostenibilità all’intervento attraverso

In quest’ambito, COOPI è impegnata a supportare le comunità agro-pastorali soprattutto nell’area Nord-Orientale tra Sudan e Corno d’Africa, particolarmente martoriate da condizioni ambientali instabili e conflitti che impediscono una gestione equilibrata delle risorse destinate alla pastorizia e che facilitano la diffusione di gravi epidemie (per lo più di origine parassitaria) del bestiame.

l’utilizzo dell’olio ricavato dai semi di Jatropha per la produzione di combustibile. 20.000 piante sono state piantate a questo scopo.

In Ecuador, COOPI è recentemente intervenuta con la piantatura di 150 ettari di piante locali per recuperare il territorio, soprattutto in terreni in pendenza soggetti a frequenti smottamenti.

In Bolivia, si è provveduto infine alla costruzione di 15 vivai forestali comunali, all’acquisto di 10,65 kg di sementi tra pino, eucalipto, cipresso ed alcune varietà locali; con esse circa 300.000 alberi sono stati piantati nelle aree occupate da 15 comunità rurali.

In Etiopia, l’organizzazione assiste le popolazioni nell’approvvigionamento di risorse alimentari per gli animali (3 kg al giorno di foraggio per circa 3.000 capi di bestiame) e nella cura del bestiame colpito da malattie parassitarie: 170.000 animali sono stati ad oggi curati e vaccinati direttamente, mentre si è provveduto a formare gli operatori veterinari sui farmaci e le tecniche di vaccinazione più avanzate.

Anche in Darfur e Somalia gran parte degli interventi sono di assistenza alla nutrizione, cura e vaccinazione del bestiame, associati ad interventi più di ‘lungo termine’ quali la formazione di allevatori sugli animali, sulle tecniche di igiene, di macellazione e conservazione delle carni . I veterinari - o ‘operatori di salute animale’ - vengono anche formati sulla gestione economica dell’attività di uno studio medico veterinario, sulle tecniche più avanzate di vaccinazione, di ispezione delle carni e di certificazione e sono forniti di kit e di medicinali, nonché di mezzi di trasporto per effettuare visite a domicilio nelle comunità più isolate. Impianti di macellazione sono continuamente riattivati, mentre l’associazionismo di settore viene stimolato, insieme alla capacità delle istituzioni locali di creare politiche adeguate ai problemi che le comunità agro-pastorali devono affrontare stagionalmente.

messo in atto in Bolivia attività legate alla pescicoltura presso comunità rurali impegnate in attività agro-zootecniche di base e tecnicamente poco complesse. In quest’area, COOPI è intervenuta in maniera integrata per lo sviluppo economico e, tra tutte le attività svolte, ha promosso l’acquisto di 1.300 avannotti da trota e di tutto il materiale accessorio richiesto per avviare un’attività economica sostenibile in ben 12 comunità locali.

LIVESTOCK

REFORESTATION

COOPI intervenes by supporting animal breeding through animal health evaluation and monitoring, vaccination campaigns, local animal health workers’ training, fodder distribution, construction/rehabilitation of animal slaughtering and meet conservation structures. In this particular sector, COOPI supports the agro-pastoral communities in the north and eastern area of Sudan and in the Horn of Africa, areas that are particularly subjected to instable climatic conditions and armed conflicts, which prevent a balanced management of the animal resources to be possible and allow the spread of diseases (mainly parasitical) to occur.

In Ethiopia, the organization assists the population in the purchase of food resources for animals (3 kg per day of fodder for approximately 3,000 animals) and in animal care and treatment, in case of parasitical diseases. 170,000 animals have been so far cured and vaccinated,

COOPI works in the reforestation sector, with projects that aim at preserving wood resources in order to protect the soil and guarantee a food reserve to the local population.

In this sector, it is worth mentioning reforestation activities carried out in Malawi, focused on regenera-ting the ‘green reserve’ and protecting the territory from human exploitation and natural emergencies. Since 2008, 9,000 families and 90 communities have been assisted in the plantation of local plants for food production (fruits and other local varieties), through training courses on resource-use and on direct cultiva-tion and land conservation techniques. More than 1,000,000 saplings have been planted close to the communities, 2,000 hectares of forest and river banks have been rehabilitated and returned to the indige-nous communities, while generally there has been an increase in agricultural production by 10%, thanks to training about the most efficient cultivation techniques available. Within the project, a small sustainability component has been launched through the use of the oil extracted from the Jatropha seeds for producing bio-fuel. 20,000 trees have been so far planted.

In Ecuador, COOPI has recently planted 150 hectares of land with local varieties in order to regenerate the soil, especially on hill-sides subjected to frequent landslides.

In Bolivia, COOPI has built 15 municipal nurseries and bought for each village 10,65 kg of seeds (pine, eucalyptus, cypress and other local varieties); about 300,000 trees have been planted in areas occupied by 15 rural communities.

while several veterinary operators have been trained on drugs and appropriate vaccination techniques.

In Darfur and Somalia, animal breeders have mainly been assisted with nutrition, care and vaccination activities, associated to mid to long-term interventions such as training, hygienic practices and slaughtering/meets conservation. All veterinaries and the Community-based Animal Health Workers (CAHWs) are trained on the economic management of a veterinary studio, on the most advanced vaccination techniques, on meet inspection and certification; they are provided with kits and drugs and vehicles, in order to increase home-care in the most isolated communities. COOPI rehabilitates slaughtering centres, stimulated breeders associations, and deals with institutional capacity building notably in policy design, in order to increase the agro-pastoral communities resilience, when facing seasonal crises. Sud Somalia, 2007 - Ph. Giuseppe SelvaggiSud Somalia, 2007 - Ph. Giuseppe Selvaggi

Ciad, 2005 - Ph. Marzia GiribardiCiad, 2005 - Ph. Marzia Giribardi

Malawi - Archivio COOPIMalawi - Archivio COOPI

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AGRICULTURE: A SECTOR PROFILECOOPI PER L'AGRICOLTURA

Sud Somalia, 2007 - Ph. Giuseppe SelvaggiSud Somalia, 2007 - Ph. Giuseppe Selvaggi

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AGRICOLTURACOOPI gestisce anche progetti di agricoltura pura, sostenendo le procedure produttive, rafforzando le competenze tecniche/professionali e favorendo l’accesso alle risorse, al fine di ottimizzare la produzione, aumentando di conseguenza le entrate per gli agricoltori.

In Paesi come l’Etiopia e il Kenya COOPI interviene con progetti di creazione di micro-imprese, andando soprattutto ad assistere le comunità più vulnerabili

interessate. In Malawi si è scelto di puntare sulla formazione teorica dei coltivatori, con la creazione di un centro di raccolta risorse, consultabile da tutti liberamente.

In Somalia e Sud Sudan, si sono condotti studi per identificare nuove colture resistenti ad alluvioni e malattie e si sono distribuiti strumenti e rafforzate le conoscenze tecniche per la sperimentazione di colture a foraggio, riso e piante produttrici di semi per ricavare olio. In Sud Sudan ed infine in Uganda, si è anche provveduto a stimolare lo scambio di sementi, con la distribuzione di voucher e l’organizzazione di fiere, assecondando soprattutto il commercio dei semi autoctoni e fornendo assistenza tecnica per la semina di colture nuove.

Anche in Paraguay COOPI porta avanti progetti di agricoltura tout court, perseguendo l’obiettivo di riattivare la produzione agricola proponendo la coltivazione di prodotti per l’autoconsumo (quali il sesamo, il mais e i fagioli) che siano alternativi alla monocoltura del cotone. Materie prime ed attrezzatura agricola (sementi migliorate e silos per l'immagazzinamento e conservazione dei raccolti e delle sementi) sono fino ad ora state fornite alle famiglie contadine riunite in sei organizzazioni distrettuali. I leader contadini e comunitari sono nel frattempo stati formati sulla sostenibilità ambientale, sulla tutela e salvaguardia del territorio, sulla gestione ed amministrazione della Federazione Nazionale Contadina.

COOPI infine lavora in Palestina, dove contribuisce ad incentivare una crescita economica autonoma e sostenibile nell’area occupata dai villaggi di Jalbun, Faqua e Arabouna, nel distretto di Jenin, riattivando il settore produttivo agricolo attualmente in stato d’abbandono. La promozione dello sviluppo economico dell’area sta passando attraverso la riabilitazione delle terre, gravemente dissestate, poste sui versanti collinari che caratterizzano il paesaggio. A fianco di queste attività è prevista la distribuzione intensiva di sementi, tra cui il cece, donati dalla Banca delle Sementi gestita dalla Jenin Governorate Farmers Association (JGFA).

AGRICULTURECOOPI manages agriculture projects, supporting production techniques, strengthening technical/professional competencies, favouring access to resources, in order to optimise production, while increasing incomes.

In countries such as Ethiopia and Kenya, COOPI stimulates the rise of micro-enterprises, by assisting the most vulnerable communities (i.e. women in Ethiopia and slums’ communities in Nairobi) in the use of small land lots or urban to start-up entrepreneurial activities and by training both farmers and shop-keepers in the creation of a sustainable market.

In Malawi, Somalia, South Sudan and Uganda, the organization operates for strengthening farmers’ technical knowledge and for stimulating a higher food diversification, also by identifying and selecting new agricultural varieties suitable to the local environment.In Malawi, COOPI has chosen to focus upon the training of farmers and, to this pur pose, it has created a resources centre, open to everyone. In Somalia and

South Sudan studies have been conducted in order to identify new varieties, resistant to floods and diseases, while production tools have been distributed and technical knowledge has been strengthened for experimenting direct fodder, rice and oil-seeds plantations. In South Sudan and in Uganda, the organization has stimulated seed exchange through a voucher system and organized fairs, supporting the local seeds commerce and assisting in the cultivation of new varieties.

COOPI also works in Paraguay, aiming at regenerating production strategies by suggesting new subsistence cultivations such as sesame, corn, beans, to replace the widespread cotton monoculture. Raw materials and agricultural tools (improved seeds and storage/conservation silos) have so far been distributed to farmers’ families, which take part in 6 district organizations. Both farmers and community leaders have been informed about environmental sustainability, territorial protection and safeguard and, finally, about the optimal management of the National Farmers’ Federation.

COOPI works in Palestine, where it contributes to stimulate an autonomous and sustainable economic growth in the area occupied by the Jalbun, Faqua and Arabouna villages in the Jenin district. It intends to do so by regenerating the agricultural sector, notably in a state of complete dismay. The promotion of economic growth in the area occurs through the regeneration of the soil, heavily polluted and ruined especially on the hills that once constituted the main environmental feature in the area. Beside these activities, an intensive seeds distribution program is scheduled, thanks to the precious contribution of the seed bank managed by the Jenin Governorate Farmers Association (JGFA).

Sud Somalia, 2007 - Ph. Giuseppe SelvaggiSud Somalia, 2007 - Ph. Giuseppe Selvaggi

(le donne in Etiopia e i poveri in alcuni quartieri periferici di Nairobi) nell’organizzazione di attività imprenditoriali a partire da piccoli appezzamenti terrieri o terrazzamenti urbani e formando produttori e commercianti nella creazione di un mercato equo e sostenibile. In Malawi, Somalia, Sud Sudan ed Uganda, invece l’organizzazione opera per rafforzare le conoscenze tecniche degli agricoltori e per stimolare una maggiore diversificazione dell’alimentazione, accompagnando all’identificazione di nuove colture praticabili nelle zone

Etiopia, 2010 - Ph. Sofia BergonzaniEtiopia, 2010 - Ph. Sofia Bergonzani

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Centro nutrizionale COOPI - Archivio COOPICentro nutrizionale COOPI - Archivio COOPI

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AGRICULTURE: A SECTOR PROFILE

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FOOD SECURITYFood security projects aim at strengthening the whole food chain: resources acquisition, production, storage processes and the marketization of products.Food insecurity hits the African people and is widely spread, particularly in the Central and Eastern part of the continent (Horn of Africa) and in Sierra Leone, country which has been heavily hit by an internal conflict that lasted 10 years. The greatest part of food security interventions is concentrated in the rural areas of Sudan, Somalia, Central African Republic, Democratic Republic of Congo, Ethiopia and Chad and concerns various types of food industries - meats, fisheries, greens, honey and all activities intend to support organized groups of farmers through the distribution of the required tools and the organization of specific training courses, in order to improve (animal and agricultural) production and in order to generate incomes from the commercialisation of products, while improving food diversity in the main cities.

All the implemented projects within this sector deal with the regeneration of the soil (by employing local workers on a cash-for-work contract), seed production, seed exchange, fairs organization (in Central African Republic) and food storage, seed and food distribution (vegetables, millet, sorghum and fodder) during emergencies. All production techniques are strengthened through the distribution of production kits and through farmers/animal breeders’ training. COOPI collects and standardizes hygienic, conservation and transformation techniques, trains about community resources/equipment management and administration, distribution and commercialisation and,

finally, provides logistical assistance. In Chad, COOPI works for the promotion of micro projects’ funding, through the activation of saving and credit cooperatives, in order to stimulate access to micro-credit by the lowest strata of society, normally excluded from credit access. In Sudan, beside basic activities of training and input-distribution, COOPI has organized Food Loan Revolving Fund courses targeted to more than 40 groups of women.Furthermore, the organization deals with the promotion of research and innovation: is the case in Somalia, where this is done both in agriculture and animal-breeding, investigating the availability of new agricultural varieties, testing soil and the environment’s health and defining the growth potential of production, collection and conservation techniques.In urban and peri-urban areas in Kenya, Democratic Republic of Congo and Sierra Leone, COOPI works for facilitating food security and access to food resources by the urban poor, increasing the quantity and quality of food consumed (through an increase of purchasing power) and stimulating families to engage in small urban productive activities with the possibility of generating an income. The productive sectors involved include agriculture, animal-breeding and fisheries, that can improve food security, particularly among children. COOPI assists producers in formalizing partnerships and associations, training them in production techniques (planting, ploughing, harvesting, animal-breeding and fisheries), in conservation and commercialisation, while courses are organized on organic and sustainable production (organic fertilization, soil conservation). COOPI, beside

long-term assistance activities, works for opening purchasing channels, particularly in relation to production and conservation tools, and transport vehicles useful in the distribution phase. The NGO organizes food distribution sessions in emergencies, while raising the most vulnerable groups’ awareness about nutrition, and promoting quality in production.

In Latin America, COOPI works in Paraguay, where the harsh climate conditions heavily influence the agricultural and subsistence capacity and therefore jeopardize food security, especially among the most deprived groups. In 2008, COOPI has assured food acquisition for more than 10,800 people, families and small farmers. The project has developed food distribution activities to more than 1,800 families in 26 communities and has also expanded to soil regeneration and seed distribution for recovering economic activities. It has also focused on awareness-raising activities about disaster-preparedness, particularly on fires and their consequences.In Asia, the organization has been active in Yemen, where food security is strictly linked to gender issues: the economic contribution of women’s work is not recognized. In the Taiz and Lahi governorates, COOPI has worked to increase food security and improve the role of women in the sector by strengthening the economy, training and all those activities that generate an income by making valuable use of women’s association networking. So far this type of intervention has led to improbe training for 900 women in apiculture and animal breeding.

Sud Somalia, 2007 - Ph. Giuseppe SelvaggiSud Somalia, 2007 - Ph. Giuseppe Selvaggi

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SICUREZZA ALIMENTARE

Sud Ciad, 2009 - Ph. Lorenzo Dell'UvaSud Ciad, 2009 - Ph. Lorenzo Dell'Uva

COOPI PER L'AGRICOLTURA

allevamento e pescicoltura), di stoccaggio e commercializzazione, mentre corsi di formazione sono tenuti sulle tecniche di produzione organiche e sostenibili (fertilizzazione organica, tecniche di conservazione del suolo). COOPI inoltre si impegna, accanto alle attività di assistenza a lungo termine, nell’apertura di canali di approvvigionamento di utensili per la produzione e lo stoccaggio e di mezzi di trasporto di base per la commercializzazione. COOPI organizza infine momenti di distribuzione alimentare d’emergenza e di sensibilizzazione dietetica per i gruppi più vulnerabili, nell’attesa di un visibile aumento della produzione, in aree particolarmente difficili.Nell’America Latina, COOPI lavora in Paraguay, dove le difficili condizioni climatiche influiscono gravemente sulla capacità agricola di sussistenza e dunque sulla sicurezza alimentare delle popolazioni più povere. COOPI ha operato nel 2008 per assicurare la copertura alimentare per circa 10.800 persone tra famiglie e piccoli produttori agricoli. Il progetto si

è sviluppato attorno all’aiuto alimentare distribuito a 1.800 famiglie di 26 comunità, al recupero degli appezzamenti terrieri danneggiati, alla distribuzione di semi per la ripresa delle attività agricole ed, infine, ad opere di sensibilizzazione e preparazione ai disastri per 1.800 famiglie, rispetto agli incendi ed i loro effetti.

Nel continente asiatico, infine, si è operato nella zona meridionale dello Yemen, in cui la sicurezza alimentare è una questione strettamente legata alle problematiche di genere, ovvero al mancato riconoscimento dell’importanza delle attività economiche svolte dalle donne. Nei governatorati di Taiz e Laj, COOPI ha lavorato per aumentare la sicurezza alimentare ed il ruolo delle donne nel settore, attraverso il rafforzamento economico, la formazione e la creazione di attività generatrici di reddito, con la creazione di network di organizzazioni volte allo sviluppo di politiche di genere. L’intervento ha finora portato più di 900 donne ad essere formate nelle pratiche dell’apicoltura e della pastorizia.

Gli interventi di sicurezza alimentare si rivolgono al rafforzamento di tutta la filiera alimentare, dall’acquisizione di risorse, al rafforzamento o miglioramento dei processi di produzione e di conservazione degli alimenti, fino al supporto della commercializzazione dei prodotti. Il problema dell’insicurezza alimentare che colpisce le popolazioni africane è ampiamente diffuso soprattutto nella parte centrale ed orientale del continente (Corno d’Africa) ed in Sierra Leone, paese che è stato duramente colpito da un conflitto interno durato 10 anni. La maggior parte degli interventi di sicurezza alimentare è concentrata nelle aree rurali di Sudan, Somalia, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Ciad e interessa varie filiere - carni, pesci, ortaggi, miele. Le azioni mirano ad appoggiare i gruppi di contadini organizzati attraverso la distribuzione di strumenti adeguati alle necessità e l’organizzazione di corsi di formazione mirati, sia per incrementare la produzione (sia agricola che animale) che per generare un aumento dei redditi provenienti dalla commercializzazione dei prodotti ed una maggiore diversificazione alimentare nei mercati delle città principali.Le attività svolte nel sottosettore vanno dal riassestamento dei campi (pagando i lavoratori col metodo cash-for-work) alla

messa a punto di centri di produzione di semi, fiere locali per lo scambio di questi (Repubblica Centrafricana) e di stoccaggio delle derrate alimentari, alla distribuzione di sementi (per esempio vegetali, miglio, sorgo e foraggio) ed alimenti nutritivi per le emergenze. Le tecniche produttive sono rafforzate attraverso la distribuzione di kit di produzione e la formazione sia degli agricoltori che degli allevatori. COOPI cura anche il perfezionamento di pratiche igieniche, di stoccaggio e trasformazione dei prodotti appropriate, nonché la formazione dei responsabili su gestione e amministrazione dei beni comunitari, distribuzione e commercializzazione, fornendo anche il supporto logistico e di trasporto. In Ciad, COOPI è attiva nella promozione di finanziamenti a microprogetti, attraverso l’attivazione di

cooperative di risparmio e credito per favorire l’accesso al microcredito delle fasce di popolazione più vulnerabili e solitamente più escluse dai circuiti bancari.In Sudan, a parte attività strutturali di formazione e distribuzione delle risorse nell’agricoltura, COOPI ha organizzato corsi sul Food Loan Revolving Fund destinato a 40 gruppi di donne. Accanto ad attività dirette a promuovere l’accesso al credito, l’organizzazione si occupa anche di promuovere la ricerca e l’innovazione: è il caso della Somalia, in cui si lavora in questo senso sia in ambito agricolo che nella pastorizia, vagliando la disponibilità di nuove varietà agricole, controllando lo stato del suolo e della vegetazione circostante e definendo lo spazio di crescita per le tecniche di produzione, di raccolta e di stoccaggio.

Nelle aree urbane e peri-urbane di Kenya, Repubblica Democratica del Congo e Sierra Leone, COOPI lavora per facilitare la sicurezza alimentare e l'accesso al cibo da parte dei poveri, aumentare la quantità e la qualità degli alimenti consumati attraverso un aumento del potere d'acquisto e per stimolare le famiglie ad impegnarsi in piccole attività agricole urbane con la possibilità di generare un reddito. I settori produttivi interessati spaziano dall’agricoltura alla pastorizia alla pescicoltura a tutti i prodotti disponibili che possono accrescere la sicurezza alimentare, soprattutto dei bambini. COOPI assiste i gruppi di produttori nella formalizzazione dei partenariati e delle associazioni, nella formazione di questi in gestione e adozione delle tecniche produttive (coltivazione, aratura, raccolta,

Malawi - Archivio COOPIMalawi - Archivio COOPI

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Sud Somalia, 2007 - Ph. Giuseppe SelvaggiSud Somalia, 2007 - Ph. Giuseppe Selvaggi

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