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Cooperazione sociale : un opportunità per lo sviluppo e la coesione.

La valorizzazione del Terzo Settore, avviata in questi anni dall’amministrazione regionale e

resa concreta attraverso molteplici atti amministrativi e alcune sperimentazioni, ha portato

complessivamente innovazione al sistema di welfare regionale, registrando notevoli risultati

qualitativi e quantitativi, nonostante la contrazione delle risorse finanziarie degli ultimi anni.

Il riordino e la riunificazione dei registri regionali con la L.R. 12/2012 hanno poi apportato

da un lato una sostanziale semplificazione amministrativa e dall’altro un’efficientizzazione del

sistema di controlli e verifiche, potenziando la circolarità della comunicazione tra soggetti

interessati e istituzioni.

Tra i risultati più importanti si evidenzia indubbiamente la possibilità di avere una maggiore

conoscenza della realtà del Terzo Settore e una conseguente e sempre più aggiornata fotografia

della dimensione del Terzo Settore nella nostra Regione, con particolare riferimento alla

cooperazione sociale.

Per il quarto anno consecutivo infatti siamo in grado di pubblicare, a cura del Centro di

Sviluppo Economia Sociale, la rilevazione annuale della Cooperazione sociale in Liguria.

I dati emersi dal lavoro di ricerca, soprattutto in relazione ad occupazione e numero di

imprese, dimostrano ancora una volta la consistenza del settore, non solo come protagonista attivo

delle politiche sociali ma soprattutto del suo ruolo nello sviluppo economico regionale.

Un modello economico di impresa, che come ha ben descritto il Censis nel suo Rapporto

sulla cooperazione in Italia, “nella difficile fase che il Paese vive … sta mostrando una capacità di

reazione del tutto particolare e per molti versi inaspettata” fortemente legata ai meccanismi di

mutualità e partecipazione interni.

Deve essere ancora più sottolineata la tenuta complessiva della cooperazione sociale a fronte

dei pesanti tagli dei servizi da parte degli enti locali e la contingente e sempre più drammatica

contrazione di risorse, in termini di occupazione.

Non vi è infatti flessione evidente rispetto agli anni precedenti, e questo costituisce un valore

importante per le politiche sociali e per le politiche attive del lavoro, dal momento che si tratta di

inclusione lavorativa di donne, stranieri e fasce deboli.

Risultati oggettivi e positivi che inducono ad andare avanti, con un maggiore

coinvolgimento di tutti i settori produttivi, per promuovere sinergie innovative e azioni di supporto,

affinché il capitale sociale ed economico della cooperazione sociale venga valorizzato e potenziato

per la crescita di tutti.

Lorena Rambaudi

Assessore Regionale alle politiche sociali, terzo settore,

cooperazione allo sviluppo, politiche giovanili, pari opportunità

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Premessa

Per il secondo anno abbiamo il piacere di pubblicare il report sulla cooperazione sociale

redatto dal CSES, con il quale Agenzia Liguria Lavoro ha stipulato una convenzione operativa

nell'ambito della gestione e controlli dei registri del Terzo Settore, per la parte inerente alla

Cooperazione Sociale.

Tale attività, voluta dalla Regione Liguria, che si raccorda alla Regione medesima tramite il

competente Servizio della Dirigente Dott.ssa Elena Magni, ha consentito di elevare la qualità dei

dati del Registro regionale e la correttezza dei medesimi anche attraverso una serie di controlli

incrociati con Camera di Commercio e Centrali Cooperative.

Le politiche sociali regionali, in considerazione anche della qualità del lavoro svolto dal

sistema della cooperazione e dei significativi risultati (evidenziati nel presente report) , ha fornito

indicazioni legislative agli enti del Settore Regionale allargato, affinché riservino almeno il 5%

degli appalti sotto soglia comunitaria, alle cooperative sociali di tipo B o loro consorzi. L’analisi

svolta attesta che non ostante la gravi difficoltà del settore occupazionale la cooperazione ha

“tenuto” con un dato Ligure che rispecchia sostanzialmente l'andamento nazionale.

Sebbene prossimi alla prevista unificazione da parte della Regione Liguria fra i servizi e le

attività Svolte dal Azienda Regionale dei Servizi Scolastici e Universitari (ARSSU) e Agenzia

Liguria Lavoro (ALL), trovo utile ricordare la funzione che ALL, che è Ente pubblico, strumentale

della Regione Liguria, istituito, con la Legge Regionale 27/98 a seguito della soppressione dell'

Agenzia ministeriale (Agenzia Regionale per l'Impiego del Ministero del Lavoro ), svolge azioni di

programmazione dei servizi per l’impiego, orientamento professionale, sistema informativo del

lavoro e, in particolare, opera nel segmento delle fasce deboli del mercato del lavoro supportando

gli Uffici Regionali.

Con la DGR 410/2010 e ss.mm.ii. è stato attribuito ad Agenzia in compito di collaborare

specificamente con l'Ufficio interventi per il Terzo Settore e cooperazione allo sviluppo, guidato

dalla, già citata, Dott.ssa Elena Magni, per l'attuazione sul territorio della L.R. 42/2012 e con

particolare riferimento alle attività di controllo delle certificazione, verifica del mantenimento dei

requisiti e aggiornamento degli Enti iscritti nei registri regionali del terzo settore.

Svolge attività di supporto alle strutture regionali competenti per l’avvio di progetti

sperimentali di inclusione socio-lavorativa e assistenziale rivolti a soggetti svantaggiati per

rispondere alle richieste provenienti da Enti Locali e mondo del Terzo settore in genere, con il fine

di valorizzare tutti i possibili strumenti (tirocini, borse lavoro, cooperazione sociale di tipo B),

favorendo l’innovazione metodologica, anche tramite specifiche convenzioni.

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Per la Regione è' stato avviato un piano di monitoraggio e di controlli in ambito di Terzo

Settore in genere e in particolare delle Associazioni di Volontariato, Enti di promozione sociale e

Cooperazione Sociale, ed è stato, per questo, sottoscritto in data 17/12/2012 tra Agenzia Liguria

Lavoro e Agenzia delle Entrate della Liguria un “Protocollo di intesa e collaborazione nell’ambito

dei controlli sul Terzo Settore”.

Il servizio che Agenzia svolge per conto della Regione si esplica attraverso il controllo da una

campionatura attraverso cui verifica: le documentazioni formali e le dichiarazioni presentate ai sensi

della DGR 847/2011,controlla la coerenza delle dichiarazioni rispetto ai bilanci ed agli altri

documenti disponibili nonché attinge, quando esistenti, ad altre banche dati della P.A. informazioni

per incrociare i dati.

Svolge azione di assistenza per il miglior chiarimento della normativa.

Partecipa al tavolo progettuale PSIR con le strutture della Regione e gli altri soggetti

istituzionali coinvolti, per favorire una sistematica individuazione delle problematiche riferite

all’area dello svantaggio, emergenti dai diversi territori.

Gianrenato De Gaetani

Responsabile Servizio legislativo e Terzo Settore

Agenzia Liguria Lavoro

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Le Cooperative Sociali in Liguria: la fotografia al 31 Dicembre 2011

Introduzione

Con la Legge Regionale 42/2012, meglio conosciuta come Testo Unico del Terzo Settore, la

nostra Regione si colloca all’avanguardia in materia di normativa e di riordino di quella miriade di

realtà rientranti nelle categorie conosciute come Associazioni di volontariato, Organismi di

promozione sociale e Cooperative sociali, il cosiddetto mondo non profit.

I recenti dati pubblicati dall’Istat ne registrano la crescita e l’importanza proprio sul nostro

territorio regionale e il Testo Unico Regionale non solo ne riconosce il ruolo attivo nella

programmazione, progettazione e gestione del sistema di welfare complessivo, ma agisce una

valorizzazione che partendo dal riordino e da una semplificazione amministrativa che

accompagnano comunque un serrato controllo, giunge all’individuazione di forme innovative di

partenariato.

La cooperazione sociale rappresenta senza dubbio una fetta importante del Terzo Settore sia

per l’erogazione di servizi alla persona sia per la delicatissima azione di inserimento lavorativo di

fasce deboli.

La rilevazione, giunta alla sua quarta edizione, fotografa ancora una volta un settore

strategico per le politiche sociali, ma ancor di più strategico per lo sviluppo economico del

territorio: nonostante la terribile crisi e la contrazione pesante delle risorse economiche negli enti

pubblici e di conseguenza dei servizi, la cooperazione sociale mantiene sufficientemente stabile sia

il numero di imprese che l’occupazione.

Un risultato davvero strabiliante che ci auguriamo venga colto non solo dagli addetti ai

lavori delle politiche sociali, ma dal mondo economico ed imprenditoriale, e soprattutto dalle

istituzioni, sempre in attesa di una ripresa che tarda ancora ad apparire all’orizzonte.

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La ricerca è frutto come sempre di un grande lavoro di squadra:

• il Centro ha messo a disposizione il proprio know how e la stretta relazione con le imprese

cooperative, grazie soprattutto al ruolo delle Centrali Cooperative di cui è espressione,

• l’Ufficio Regionale Interventi Terzo Settore ha messo a disposizione l’”hardware”

necessario alla raccolta dati,

• Agenzia Liguria Lavoro ha ancora una volta creduto al progetto, supportandoci in ogni

momento, e dandoci ancora una volta l’opportunità di pubblicare il lavoro.

Il Centro di Sviluppo dell’Economia Sociale

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L’Albo Regionale delle Cooperative sociali al 31 Dicembre 2011

Al 31 dicembre 2011 risultavano essere iscritte all’Albo Regionale delle Cooperative

Sociali 387 cooperative sociali, un decremento pari al – 3,25%, rispetto alle 400 del 2010: 8

cooperative nuove infatti sono state iscritte nel corso dell’anno e 21 sono state invece cancellate.

Nel corso del 2012 è infatti proseguito l’intervento di riordino da parte degli Uffici

Regionali, in vista dell’unificazioni degli Albi preesistenti in un unico Registro, e si è pertanto

avviato il procedimento di cancellazione di molte imprese risultanti inattive, in liquidazione o

addirittura non più esistenti nel Registro delle imprese.

Il Gruppo Campione

La rilevazione attuale, per poter sfruttare appieno i dati e le fonti disponibili, si è basata su

un campione complessivo di 300 cooperative sociali operanti ed attive nel corso del 2011, che

hanno regolarmente inviato l’autocertificazione attestante il mantenimento dei requisiti previsti

dalla normativa vigente.

La rilevazione ha operato sul 77.5 % delle cooperative iscritte e sul 88% delle 341

cooperative considerate rilevabili.

Le 300 cooperative esaminate presentano la seguente suddivisione per settori:

Tipo 2011 % 2010 % 2009 2008

A 166 55,33 159 57% 57% 56%

B 99 33,00 88 32% 31% 36%

A/B 8 2,67 8 3% 3% 3%

C 27 9,00 22 8% 9% 5%

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Distribuzione territoriale:

Per quanto attiene la distribuzione territoriale, la provincia di Genova mantiene la

concentrazione maggiore di imprese, pari al 49%:

Prov. 2011 % 2010 % 2009 2008

GE 146 49% 140 51% 52% 47%

SP 65 22% 52 19% 21% 21%

SV 47 15% 45 16% 15% 16%

IM 42 14% 40 14% 12% 16%

Genova

2011 2010 2009 2008

a 87 59,6 60.7% 62% 61%

b 48 32,9 30.7% 30% 32%

a/b 1 0,7 0.7% 1% 2%

c 10 6,8 7.9% 7% 5%

La Spezia

20102011 2009 2008

a 35 53,8 57.7% 54% 53%

b 18 27,7 25.0% 29% 34%

a/b 3 4,6 5.8% 4% 1%

c 9 13,8 11.5% 13% 12%

Savona

2011 2010 2009 2008

a 25 53,2 51.1% 47% 56%

b 19 40,4 42.2% 38% 38%

a/b 0 0,0 2.2% 6% 2%

c 3 6,4 4.5% 9% 4%

Imperia

20102011 2009 2008

a 19 45,2 52.5% 48% 44%

b 14 33,3 32.5% 30% 42%

a/b 4 9,5 7.5% 11% 8%

c 5 11,9 7.5% 11% 6%

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I dati sono stati rilevati seguendo le tracce degli anni precedenti secondo il seguente schema:

indagine campione fonte

Compagine sociale, compagine

lavorativa, settori di attività,

governance, dati di genere

300 cooperative Questionari Adempimenti per

il Mantenimento Requisiti –

Regione Liguria

Economico-finanziaria 300 cooperative Bilanci depositati presso

Camere di Commercio

I risultati ottenuti sono infatti frutto dell’elaborazione dei dati emersi dalla scheda

predisposta da Regione Liguria con modalità di autocertificazione e di quelli economico-finanziari

rilevati direttamente dai Bilanci d’esercizio al 31/12/2011, che costituiscono documentazione

obbligatoria da presentare presso le Camere di Commercio.

Reti di Rappresentanza

Centrali Cooperative

L’adesione a Centrali Cooperative all’interno del campione rilevato si rivela ancora una

volta la scelta prevalente, anche se, rispetto alla rilevazione precedente, sale il numero di

cooperative non aderenti ad alcuna organizzazione.

Confcooperative e Legacoop mantengono comunque il posizionamento prevalente,

rispecchiando del resto il dato nazionale.

L’entrata a sistema della compilazione in autocertificazione come adempimento obbligatorio

ha consentito di monitorare un campione ancor più ampio rispetto agli scorsi anni, facendo

emergere realtà precedentemente non rilevabili o non ancora esistenti.

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Centrale

Cooperative

Numero assoluto % 2011 % 2010 % 2009 % 2008

Confcooperative 163 54.3% 53% 56% 63%

Legacoop 72 24.0% 25% 27% 32%

A.G.C.I. 15 5% 5% 1.3% Non pervenuta

U.N.C.I. 3 1% 1% 0.9% Non pervenuta

Unicoop 2 0.6% 0% - Non pervenuta

Adesione multipla 4 1.3% 1% 1.8% 3%

Non aderenti 41 13.6% 14% 13% 2%

300

Le forme consortili

I consorzi rilevati sono 27, con la concentrazione massima sia nella Provincia di Genova

(10) che nella Provincia di la Spezia (9).

La composizione e compagine sociale risulta per la totalità di cooperative sociali, con

pochissime eccezioni che registrano la presenza anche di soggetti diversi (altre tipologie di imprese,

associazioni,…).

La fotografia generale registra una presenza di cooperative di tipo A pari al 57% e di

cooperative di tipo B pari al 27%, 3% di cooperative A/B e 8% di consorzi, mentre solo il 2% di

soci appartiene ad altre categorie di soggetti (altri soggetti imprenditoriali o associazioni).

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Compagine sociale e lavorativa, attività

Compagine sociale:

I soci lavoratori delle cooperative di tipo A, B, A/B prese in esame risultano essere 6937

(6069 soci lavoratori + 868 soci lavoratori svantaggiati), pari al 67% della forza lavoro delle coop.

A, B e A/B (10.548 lavoratori in A, B e A/B ), in linea con la precedente rilevazione.

Come sempre, poiché i consorzi non possono avere soci lavoratori, le percentuali si

riferiscono ad una forza lavoro a cui sono stati sottratti i dipendenti dei consorzi.

Di seguito la compagine sociale differenziata per tipologia di soci e di cooperativa:

2011 A % B % A/B %

soci lavoratori CCNL 4768 58% 1059 44% 242 59%

soci collaboratori retribuiti 100 1% 25 1% 2 0%

soci lavoratori svantaggiati (coop B) 0 0% 746 31% 123 30%

soci volontari 978 12% 398 16% 23 6%

soci persone giuridiche 46 1% 13 1% 3 1%

soci utenti/fruitori (coop A) 372 5% 0 0% 0 0%

soci sovventori 181 2% 8 0% 0 0%

altri soci 1830 23% 185 8% 15 4%

Totale soci 8275 2434 408

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e il raffronto coi dati degli anni precedenti:

2010* A % B % A/B %

soci lavoratori CCNL 4674 61% 1091 45% 222 60%

soci lavoratori svantaggiati (coop B) 0 0% 767 32% 115 31%

soci volontari 1835 24% 359 15% 16 4%

soci persone giuridiche 45 1% 17 1% 3 1%

Altri soci 104314%

1837%

134%

Totale soci 7597 2417 369

*per la rilevazione 2010 la fonte aveva una distribuzione dati differente, pertanto non tutte le voci sono omogenee

2009 A % B % A/B %

soci lavoratori CCNL 3841 69,46 942 52,66 202 70,8

soci collaboratori retribuiti 79 1,43 16 0,89 0 0

soci lavoratori svantaggiati (coop. B) 0 0 417 23,31 106 20,06

soci volontari 621 11,23 295 16,49 22 6,49

soci persone giuridiche 22 0,4 28 1,57 8 2,36

soci utenti/fruitori 479 8,66 0 0 1 0,29

soci sovventori 162 2,93 4 0,22 0 0

Altri soci 326 5,9 87 4,86 0 0

Totale 5530 100% 1789 100% 339 100%

Dei 1830 soci lavoratori presenti nelle cooperative di tipo B (soci lavoratori CCNL + soci

collaboratori), 746 sono soci lavoratori svantaggiati, pari al 41% della base sociale lavoratrice e a

circa il 69% dei soci lavoratori non svantaggiati, come per lo scorso anno una media di circa 7.5

soci lavoratori svantaggiati per cooperativa di tipo B.

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Nelle cooperative di Tipo A/B per valore assoluto i soci svantaggiati corrispondono invece

al 60% della somma dei soci lavoratori e al 51% dei soci lavoratori non svantaggiati. Si deve però

tenere conto che se dal campione sottraiamo una specifica cooperativa che non rientra nei parametri

medi, i valori differiscono: 38.3% della base sociale lavorativa e 62.2% dei soci non svantaggiati,

allineandosi alle cooperative di tipo B.

Come già descritto nel paragrafo sulle forme consortili, la compagine sociale dei consorzi

ha caratteristiche diverse, non prevedendo tra i soci le persone fisiche, ma solo quelle giuridiche.

Presidenti:

I presidenti delle 300 imprese esaminate sono per il 65 % uomini e per il 35% donne: si

registra dunque complessivamente un lieve incremento di queste ultime, anche se permane evidente

la difficoltà delle donne, anche in un settore a forte vocazione femminile, come si è riscontra dai

dati occupazionali, nei percorsi di carriera e nel loro riconoscimento all’interno degli organismi di

rappresentanza, che si accentua notevolmente, toccando il picco massimo, negli aggregati di grandi

dimensioni come i consorzi.

Di seguito il dettaglio tra i settori:

uomini donne

Cooperative di Tipo A 60% 40%

Cooperative di Tipo B 72% 28%

Cooperative di Tipo A/B 63% 38%

Consorzi 74% 26%

Per quanto attiene invece alle fasce d’età si rileva una significativa concentrazione tra i

quaranta e i cinquant’anni, con una dinamica particolare per i consorzi che, come per il genere

femminile, vedono meno presenti i giovani.

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Di seguito le tabelle riassuntive:

Fascia d’età Totale

300

A

166

B

99

A/B

8

C

27

>80 anni 0.5% 0.5% 0% 12.5% 0%

>70 anni 5% 4% 5% 12.5% 7%

>60 anni 14% 10% 17% 12.5% 22%

>50 anni 26% 29% 18% 37.5% 30%

>40 anni 39% 37% 44% 25% 41%

>30 anni 15% 19% 14% 0% 0%

>20 anni 0.5% 0.5% 1% 0% 0%

I Consigli di Amministrazione:

Il dato di genere nei Consigli di Amministrazione rivela un andamento diversificato: stabile

con leggera flessione (-1%) a discapito delle donne per le cooperative di Tipo A, che mantengono

però la prevalenza femminile; un significativo decremento della percentuale di donne nelle

cooperative di Tipo B (-4%); un decisivo incremento della parte femminile sia nelle cooperative di

Tipo A/B (+7%) che nei Consorzi (+7%).

A B A/B C

2011 2010 2009 2011 2010 2009 2011 2010 2009 2011 2010 2009

Maschi 47% 46% 47% 72% 68% 75% 52% 59% 51% 65% 72% 68%

Femmine 53% 54% 53% 28% 32% 25% 48% 41% 49% 35% 28% 32%

Per quanto attiene invece la composizione dei CDA in termini di tipologia di associati, di

seguito la tabella riassuntiva:

Composizione CDA A B A/B C

soci lavoratori58% 47% 37% 0%

soci volontari18% 29% 11% 0%

soci lavor. svantaggiati0% 4% 26% 0%

soci persone giuridiche1% 0% 11% 83%

soci collaboratori retribuiti5% 3% 4% 0%

soci utenti/fruitori1% 0% 0% 0%

soci sovventori0% 0% 0% 0%

altri soci17% 17% 11% 17%

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Amministratori Unici:

Il dato relativo agli Amministratori Unici vede confermarsi un dato cospicuo: 72

cooperative hanno optato per questo tipo di direzione, pari al 24% del campione complessivo (300)

e al 26% se parametrato solo alle cooperative di tipo A, B e A/B (273), dal momento che non si

sono registrati Amministratori Unici in alcun consorzio .

Di queste 72 imprese 29 sono di tipo B (40.3%) e 42 (58.3%) di tipo A e una di tipo A/B

(1.4%).

Dimensioni occupazionali:

La rilevazione effettuata sul campione di 300 imprese cooperative registra una compagine

lavorativa di 10.820 operatori, esito della somma tra lavoratori con CCNL e lavoratori con altri tipi

di contratto.

L’occupazione apparentemente rimane stabile rispetto allo scorso anno, anche se va tenuto

conto del maggior numero di cooperative rilevate quest’anno (da 277 a 300).

Di seguito la distribuzione:

tipologia

2011 2010 2009 2008

Campione 300 Campione 277 Campione 226 Campione 216

(A,B,A/B,C) (A,B,A/B,C) (A,B,A/B,C) (A,B,A/B,C)

Soci lavoratori 65% 64% 63% 66%

Dipendenti CCNL non soci 32% 33% 33% 29%

Collaboratori 3% 3% 4% 5%

Degli occupati con CCNL:

tempi determinati 21% 20% 26% 24%

tempi indeterminati 79% 80% 74% 76%

full time 47% 45.6% 45.8% 46%

part time 53% 54.3% 54.2% 54%

I soci lavoratori rimangono in percentuale stabile rispetto a dipendenti e collaboratori.

In lieve calo i contratti a tempo indeterminato che passano dall’80% al 79%, in lieve crescita

il full time sul part-time confermando però il trend, soprattutto in tempo di crisi, come nelle

cooperative il lavoro sia contrattualizzato e stabile.

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Il dato di genere complessivo registra il 69% di donne lavoratrici su un presenza di uomini

pari al 31%, ma con differenze sostanziali tra le tipologie di cooperative:

tipologia Maschi Donne

a 20% 80%

ab 54% 46%

b 54% 46%

c 40% 60%

Di seguito la distribuzione dell’occupazione rilevata tra le tipologie di cooperativa:

Cooperative A

Tipologia 2011 Uomini Donne 2010 Uomini Donne

Occupazione 100% 20% 80% 100% 21% 79%

Soci lavoratori 68% 20% 80% 66% 22% 78%

Dipendenti non soci 32% 21% 79% 34% np np

Tempi determinati 21% 22% 78% 21% 22% 78%

Tempi indeterminati 79% 20% 80% 79% 20% 80%

Full time 47% 24% 76% 47% 26% 74%

Part time 53% 16% 84% 53% 18% 82%

Cooperative B

Tipologia 2011 Uomini Donne 2010 Uomini Donne

Occupazione 100% 54% 46% 100% 48% 52%

Soci lavoratori 65% 57% 43% 69% 51% 49%

Dipendenti non soci 35% 48% 52% 31% np np

Tempi determinati 22% 58% 42% 20% 57% 43%

Tempi indeterminati 78% 57% 43% 80% 48% 52%

Full time 40% 72% 28% 32% 68% 32%

Part time 60% 45% 55% 68% 39% 61%

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Cooperative A/B

Tipologia 2011 Uomini Donne 2010 Uomini Donne

Occupazione 100% 54% 46% 100% 40% 60%

Soci lavoratori 61% 53% 47% 68% 52% 48%

Dipendenti non soci 39% 56% 44% 32% np np

Tempi determinati 29% 54% 46% 16% 79% 21%

Tempi indeterminati 71% 57% 43% 84% 25% 75%

Full time 62% 71% 29% 71% 29% 71%

Part time 38% 27% 73% 29% 67% 33%

Consorzi

Tipologia 2011 Uomini Donne 2010 Uomini Donne

Occupazione 100% 40% 60% 100% 42% 58%

Soci lavoratori 0% 0% 0% 0% - -

Dipendenti non soci 100% 40% 60% 100% np np

Tempi determinati 11% 40% 60% 12% 22% 78%

Tempi indeterminati 89% 43% 57% 88% 45% 55%

Full time 75% 46% 54% 73% 49% 51%

Part time 25% 26% 74% 29% 67% 33%

Tipologia di

cooperativa

Addetti CCNL Percentuali 2011 Percentuali 2010 Percentuali 2009

Cooperative A 7073 67% 68.0% 68,4%

Cooperative B 2755 26% 26.0% 25.1%

Cooperative A/B 591 6% 4.8% 5,1%

Consorzi 137 1% 1.2% 1,4%

10556

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Tipologia di

cooperativa

Media Addetti 2011 Media Addetti 2010 Media Addetti 2009

Cooperative A 43 44 48

Cooperative B 28 30 32

Cooperative A/B 33 n.c. 33

Consorzi 5 5 6

Media generale 35 37 39

La media generale di addetti registra una lieve flessione distribuita su quasi tutte le tipologie

di cooperativa. Permane la difficoltà di fare una rilevazione per valori medi per il settore delle A/B

che presentano un andamento altalenante ed un campione ristretto.

Occupazione straniera:

Dalla rilevazione effettuata risulta che l’occupazione straniera rappresenta il 13.5% sul totale

degli occupati (-0.5 % rispetto al 2010). Il 70% è rappresentato da non comunitari, in diminuzione

rispetto allo scorso anno (-11%), rispetto ai lavoratori stranieri comunitari che si attestano al 30%

Anche quest’anno si conferma la prevalenza femminile al 69% ( lo scorso anno era del

72%), concentrata prevalentemente nelle cooperative di Tipo A (85%), facilmente attribuibile

all’inserimento nei lavori di assistenza e cura per anziani e disabili sia di tipo domiciliare che

residenziale.

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La distribuzione dell’occupazione maschile e femminile, comunitaria ed extracomunitaria

tra le tipologie di cooperative vede la seguente ripartizione:

Maschi

UE

Femmine

UE

Maschi

NON UE

Femmine

NON UE

A 37% 89% 41% 83%

B 55% 4% 48% 13%

A/B 7% 5% 11% 3%

C 1% 2% 0% 1%

100% 100% 100% 100%

Cooperative A

Maschi UE 4%

Maschi No UE 14%

Femmine UE 28%

Femmine No UE 54%

Cooperative B

Maschi UE 18%

Maschi NO UE 50%

Femmine UE 7%

Femmine No UE 26%

Cooperative A/B

Maschi UE 9%

Maschi NO UE 50%

Femmine UE 14%

Femmine No UE 26%

Consorzi

Maschi UE 8%

Maschi NO UE 8%

Femmine UE 50%

Femmine No UE 33%

Di seguito il confronto della popolazione lavorativa straniera nel corso degli anni:

2011 2010 2009 2008

% lavoratori stranieri 13.5% 14% 10% 9%

M 31% 28% 28% 40%

F 69% 72% 72% 60%

UE 30% 19% 26% 14%

EXTRA UE 70% 81% 74% 86%

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Inserimenti lavorativi

Nelle 107 cooperative esaminate che svolgono inserimenti lavorativi (99 B + 8 A/B)

risultano presenti 1240 soggetti svantaggiati, pari al 37% della forza lavoro complessiva di B e A/B

(3383) e pari al 58% dei lavoratori non svantaggiati, nonché 11% della forza lavoro dell’intero

sistema (10.820).

Di seguito le percentuali per tipologia di disagio contemplata dalla Legge 381/91:

%

2011

%

2010

Dipendenza 29% 31%

Detenzione 6% 6%

Disabili fisici psichici -sensoriali 14% 16%

Psichiatria 14% 17%

Minori in stato di disagio 0% 0%

Invalidità 32% 24%

Altro 5% 6%

Servizi invianti

Tipologia di servizio % 2011 % 2010

Servizi pubblici per le tossicodipendenze 45% 47%

Centri di servizio sociale per adulti 19% 5%

Servizi di inserimento lavorativo 37% 28%

Dipartimento per la tutela della salute mentale 29% 11%

Servizio sociale di base 29% 2%

U.E.P.E. 19% 7%

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Attività prevalenti

L’analisi sulle attività delle cooperative è stata condotta per tipologia di cooperative e per

macrovoci e con possibilità di risposta multiple.

Cooperative di Tipo A e A/B

Come per gli altri anni, la prevalenza resta al settore sociale che comprende sia le attività

socio-assistenziali che socio-educative, seguito dal socio-sanitario.

Settore 166 A 8 A/B

Socio-assistenziale 94% 50%

Socio-educativo 85% 62%

Socio-sanitario 67% 25%

Altro 18% 12%

Mentre nella tabella sottostante è possibile leggere la distribuzione percentuale della

tipologia specifica di servizi erogati suddivisa per tipologia di destinatari sul totale complessivo

delle cooperative di tipo A e A/B:

tipologia di servizi: minori anziani dipendenze disabili psichiatria altro

domiciliari o territoriali 24% 25% 1% 15% 4% 3%

residenziali o semiresidenziali 19% 34% 4% 14% 11% 4%

sanitari riabilitativi, psicologici 8% 11% 2% 11% 7% 3%

ascolto/sostegno 13% 7% 3% 7% 3% 2%

animazione, culturali ricreativi 37% 15% 1% 9% 4% 4%

turismo sociale e ambientale 4% 3% 0% 1% 0% 1%

accompagnamento 9% 10% 2% 9% 2% 2%

teleassistenza 0% 1% 0% 1% 0% 0%

altro 10% 2% 1% 4% 1% 8%

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Cooperative di tipo B e tipo A/B

Le attività svolte dalle cooperative sociali finalizzate all’inserimento lavorativo di fasce

deboli, e quindi quelle di Tipo B e di Tipo A/B, si sostanziano in tre categorie: l’area agricola,

l’area industriale/artigianale e l’area dei servizi e del commercio. La fotografia che ne scaturisce

rappresenta sostanzialmente il tessuto economico della nostra Regione, con una prevalenza

sostanziale del settore dei servizi. Di seguito la tabella con evidenziate le distribuzioni percentuali

per ogni tipologia:

area agricola

coltivazioni 1%

allevamento 0%

manutenzione verde 37%

altro (specificare) 2%

area industriale/artigianale

tipografia-editoria-legatoria 1%

falegnameria 1%

assemblaggi 9%

produzione manufatti 3%

altro (specificare) 6%

area servizi e commercio

ristorazione 22%

gestione strutture ricettive 11%

servizi turistici 17%

pulizie, custodia e manutenzione 62%

gestione parcheggi 8%

ecologici e raccolta differenziata 20%

manutenzione strade 13%

edilizia 13%

servizi cimiteriali 14%

segretariali, contabili, informatici 19%

facchinaggio e trasporto 26%

cantieristica, rimessagio nautico 4%

altro (specificare) 21%

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Finanziamenti

Alla domanda se la cooperativa ha ricevuto finanziamenti europei, nazionali, regionali o

comunali delle 300 cooperative del campione hanno risposto positivamente 100 cooperative di tipo

A, 20 di tipo B, 6 di tipo A/B e 18 consorzi, per un totale di 144 imprese, pari al 48% del totale.

Di seguito il dettaglio:

Ente

Coop A

100

60%

Coop B

20

20%

Coop A/B

6

75%

Consorzi

18

66%

Comune 31% 0% 33% 28%

Regione 46% 90% 67% 44%

Stato 17% 0% 0% 17%

Europa 6% 10% 0% 11%

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L’analisi economico-finanziaria

Classi di fatturato

%

TOTALE A A/B B C

Da 1 a 200.000 30% 30% 13% 33% 17%

Da 200,000 a 500.000 23% 22% 25% 29% 9%

Da 500,000 a 1 milione 17% 19% 25% 14% 9%

Da 1 a 2 milioni 14% 14% 25% 13% 13%

Da 2 a 4 milioni 9% 8% 0% 9% 17%

Da 4 a 5 milioni 1% 1% 0% 1% 4%

Da 5 a 7milioni 2% 3% 0% 0% 4%

Da 7 a 9 milioni 2% 1% 0% 0% 9%

Oltre 9 milioni 2% 2% 13% 0% 17%

totale 100% 100% 100% 100% 100%

A B A/B C TOTALE

valore della produzione 216.986.113 69.164.530 15.050.265 103.568.532 404.769.440

costo della produzione 209.584.036 68.587.377 14.683.971 101.743.233 394.598.617

costo del personale 137.465.739 45.613.841 10.712.197 17.644.584 211.436.361

attivo patrimoniale 146.009.724 51.479.138 9.750.964 85.659.907 292.899.733

capitale sociale 5.471.810 1.588.920 460.940 1.970.614 9.492.284

patrimonio netto 26.423.863 10.030.329 1.151.439 9.853.079 47.458.710

attivo circolante 102.378.181 38.826.031 7.068.082 55.603.335 203.875.629

riserve 5.186.756 3.225.669 233.677 1.524.564 10.170.666

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* nella somma complessiva del valore della produzione dei Consorzi sono incluse

parzialmente quote di valore della produzione delle singole cooperative afferenti. Si ricorda infatti

che i Consorzi agiscono prevalentemente il ruolo di General Contractors verso la committenza.

** Si ricorda che gli utili delle cooperative sociali vanno sostanzialmente a riserva

indivisibile e non potranno mai essere distribuiti come utili ai soci delle cooperative stesse,

costituendo così azione di patrimonializzazione e consolidamento dell’impresa cooperativa.

Valori medi per tipologia di cooperative:

Si evidenzia che nell’elaborazione della media dei dati economici per quanto attiene il

settore delle cooperative A/B, dal campione delle 8 imprese rilevate si è dovuta escludere

un’impresa che presentava caratteristiche e numeri significativamente lontani dalla media delle

altre.

A B A/B C

valore della produzione 1.307.145 728.048 690.106 4.142.741

costo della produzione 1.262.554 721.972 673.545 4.069.729

costo del personale 828.107 480.146 439.598 705.783

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Raffronto anni precedenti sui valori medi:

A A A

2011 2010 2009

valore produzione 1.307.145 1.295.329 1.443.333

costo della produzione 1.262.554 1.181.559 1.308.258

costo del personale 828.107 781.705 900.494

attivo patrimoniale 879.577 802.047 964.957

capitale sociale 32.963 29.539 31.780

patrimonio netto 159.180 143.062 159.700

attivo circolante 616.736 540.129 611.041

riserve 31.246 29.637 47.959

B B B

2011 2010 2009

valore produzione 728.048 632.625 747.763

costo della produzione 721.972 614.425 711.311

costo del personale 480.146 403.068 498.117

attivo patrimoniale 541.886 452.920 489.129

capitale sociale 16.725 14.446 16.516

patrimonio netto 105.582 90.306 117.336

attivo circolante 408.695 347.234 380.079

riserve 33.954 24.450 44.431

A/B A/B A/B

2011 2010 2009

valore produzione 690.106 808.463 845.387

costo della produzione 673.545 795.463 824.690

costo del personale 439.598 457.437 437.352

attivo patrimoniale 417.606 520.141 324.449

capitale sociale 18.663 11.732 11.805

patrimonio netto 67.947 92.654 20.763

attivo circolante 320.051 353.670 97.524

Riserve 19.594 18.618 6.240

C C C

2011 2010 2009

valore produzione 4.142.741 4.403.713 4.792.411

costo della produzione 4.069.729 4.287.443 4.696.138

costo del personale 705.783 173.972 209.707

attivo patrimoniale 3.426.396 3.224.860 3.318.725

capitale sociale 78.825 75.998 84.671

patrimonio netto 394.123 356.415 314.109

attivo circolante 2.224.133 2.370.163 2.640.121

riserve 60.983 37.152 23.975

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Sintesi valori economici per tipologia

2011 2010 2009 2008

Cooperative di tipo A (166)

Valore della produzione

216.986.113 €Costo della produzione

209.584.036 €Costo del personale

137.465.739 €

Costo della

produzione/Valore della

produzione: 97%

Costo del personale/Costo

della produzione: 66%

Cooperative di tipo A (181)

Valore della produzione

234.454.521 €

Costo della produzione

213.862.089 €

Costo del personale

141.488.576 €

Costo della

produzione/Valore della

produzione: 91%

Costo del personale/Costo

della produzione: 66%

Cooperative di tipo A (128)

Valore della produzione:

184.746.654 €

Costo della produzione:

167.457.082 €

Costo del personale:

115.263.199 €

Costo della produzione/Valore

della produzione: 91%

Costo del personale/Costo della

produzione: 69%

Cooperative di tipo A (118)

Valore della produzione

152.630.549 €

Costo del personale

93.553.989 €

Cooperative di tipo B (103)

Valore della produzione

69.164.530 €Costo della produzione

68.587.377 €Costo del personale

34.459.115 €

Costo della

produzione/Valore della

produzione: 99%

Costo del personale/Costo

della produzione: 67%

Cooperative di tipo B (103)

Valore della produzione

65.160.379 €

Costo della produzione

63.285.745 €

Costo del personale

41.515.991 €

Costo della

produzione/Valore della

produzione: 97%

Costo del personale/Costo

della produzione: 66%

Cooperative di tipo B (69)

Valore della produzione:

51.595.667 €

Costo della produzione:

49.080.489 €

Costo del personale:

34.370.076 €

Costo della produzione/Valore

della produzione: 95%

Costo del personale/Costo della

produzione: 70%

Cooperative di tipo B (75)

Valore della produzione

50.393.495 €

Costo del personale

31.917.498 €

Cooperative di tipo A/B (8)

Valore della produzione

15.050.265 €Costo della produzione

14.683.971 €Costo del personale

10.712.197 €

Costo della

produzione/Valore della

produzione: 98%

Costo del personale/Costo

della produzione: 65%

Cooperative di tipo A/B (8)

Valore della produzione

13.994.972 €

Costo della produzione

13.547.611 €

Costo del personale

9.354 .107€

Costo della

produzione/Valore della

produzione: 97%

Costo del personale/Costo

della produzione: 69%

Cooperative di tipo A/B (7)

Valore della produzione:

10.888.586 €

Costo della produzione:

10.327.518 €

Costo del personale:

6.651.435 €

Costo della produzione/Valore

della produzione: 95%

Costo del personale/Costo della

produzione: 64%

Cooperative di tipo A/B (5)

Valore della produzione

8.253.626 €

Costo del personale

4.584.772 €

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