Controvoci Veglie

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Ricevuta la bella notizia di aver vinto il "Concorso Premio Artistico Letterario Nazio- nale Infanzia Missionaria 2010-2011", sabato 11 giugno, intorno alle ore 18:00, un gruppo di catechiste, di ragazzi e di genitori si è recato, in pullman, nella città di Andria per ritirare il premio. Il tema, sviluppato da tutte le fasce dei ragazzi, “Entra! C’è posto per tutti”, li ha coinvolti e interessati. Tutti abbiamo capito che la chiamata e l’invito di Gesù: «ENTRA!» è personale e, contemporaneamente, si rivolge ad ogni persona: è per tutti. Chiunque accoglie questo invito deve sapere che si incontrerà con il mondo intero: «C’è posto per tutti», perché il cuore di Dio non ha né confini né Concorso “Abitare la città in un mondo a colori” Per quanti anni è stato Dirigente della Scuola Media Statale di Veglie? Per tre anni, dall'anno scolastico 2007- 2008 all'anno scolastico 2009-2010. Qual è stata la causa del suo trasferi- mento? Ho fatto domanda di trasferimento perché a Veglie ci sono tre presidenze e una di queste, prima o poi, deve essere accorpata. Io non volevo trovarmi nella situazione di andarmi a cercare una sede qualunque, sapevo che a Leverano c'era una possibilità e ho chiesto perciò solo Leverano, perché per me rappre- sentava la sede più tranquilla per il futuro. Che cosa o chi ricorda con nostalgia della scuola di Veglie? La nostalgia è di tutti. Indicare qualcuno in particolare vuol dire fare delle preferenze ed escludere indirettamente tutti gli altri. In Segreteria ricordo in particolar modo il se- gretario, Giovanni, una persona straordinaria, e tutti gli altri componenti, nessuno escluso, la vice-preside (la prof.ssa Albano), ma anche la prof.ssa Ciccarese: sono state due collabo- ratrici eccellenti, come d'altronde lo sono stati tutti gli altri insegnanti. Con alcuni di loro abbiamo affrontato problematiche diver- se; a volte ci sono state vere e proprie discus- sioni con alcuni di loro, ma poi alla fine abbiamo realizzato tante cose. Ho un bel ricordo anche dei collaboratori scolastici che colgo l'occasione per salutare. Parlare di vera e propria nostalgia, comunque, mi sembra improprio. Nostalgia vuol dire avere desiderio lasciare questa sede per ritornare dov'ero prima e così non è. Quando una persona inizia un nuovo cammino si impegna in quello e io mi sento impegnato in questa nuova esperienza in maniera del tutto positiva. C'è qualcosa, invece, che vorrebbe di- menticare? Onestamente no, perché tutte le esperienze sono servite, anche i problemi, quando ci sono stati, li abbiamo risolti. Abbiamo avuto esperienze molto pesanti con qualche ragazzo; inoltre ricordo l'episodio delle scritte sui muri. I bagni delle femmine, del piano supe- riore, erano tutti scritti. L'esperienza è stata abbastanza forte perché cinquanta ragazze sono state chiamate a pagare dieci euro a testa, in seguito ad un'indagine che si è con- clusa con delle confessioni spontanee, cioè le ragazze che hanno pagato la multa non sono state individuate in maniera forfaitaria, ma sono venute da me liberamente. Questa è stata un'esperienza pesante che però si è conclusa in modo positivo, gli stessi genitori, addirittura, ci hanno elogiato. E' intervenuto anche il maresciallo dei Carabinieri a premia- re l'iniziativa. Più che dimenticare questa esperienza vorrei che fosse superata. Poi c'è stato qualche altro episodio grave, di qualche alunno che ha avuto comportamenti al limite che sono stati però regolarmente puniti. Pur- troppo quando ci sono problemi di questo tipo bisogna intervenire e siamo intervenuti, naturalmente con molto sacrificio. Qual è stato il progetto didattico, svolto nella scuola di Veglie, che lei ha ritenuto particolarmente interessante e costruttivo per i ragazzi? Noi abbiamo curato in particolare il settore della disabilità che è stato un settore molto importante nella progettualità della scuola, nel senso che è stato curato con molta atten- zione e che ha visto dei risultati positivi, buoni. Poi sono andati in porto i progetti europei, soprattutto quelli di eccellenza, e quelli che prevedono le certificazioni. Alcuni, però, dovevano essere ancora registrati, per esempio quelli sulle conoscenze informatiche, abbiamo fatto un primo tentativo di prendere le certificazioni, cioè la patente europea, ma non è andato in porto perché complicato, in quanto erano previsti sette esami e ogni esame prevedeva un modulo abbastanza corposo da studiare. Non tutti i tagazzi hanno conse- guito il titolo. Però il settore relativo ai pro- getti che riguardavano le eccellenze è stato utile e gradito dall'utenza. C'è un progetto a cui lei teneva e non è stato mai realizzato? In genere i progetti previsti sono stati rea- lizzati. La mia attenzione è stata rivolta al settore della disabilità, e lì abbiamo avuto un riscontro. Sono gli alunni che solitamente sollecitano i progetti. Io non ho proposto un progetto particolare. Quale scuola dirige adesso? Adesso dirigo l'Istituto Comprensivo di Leverano Polo 2. Che differenze ha trovato tra la scuola di Veglie e quella di Leverano? Tra le due scuole non ci sono differenze di merito o di qualità, ci sono piuttosto delle differenze oggettive: la sede attuale è un Istituto Comprensivo e mi ha permesso di realizzare la continuità. In un Istituto Com- prensivo il Dirigente può prevedere l'incontro dei vari ordini di scuola, perchè li dirige tutti e tre. A Veglie, invece, come competenza, io avevo solo quella relativa alla scuola media ed era molto difficile dialogare con gli altri segmenti. Il mio cruccio, a proposito di pro- getti non realizzati, è proprio quello relativo alla continuità tra i diversi segmenti che a Veglie non è andata in porto. Possiamo dire che la differenza fondamentale è questa, che questo è un Istituto Comprensivo e permette di dedicarsi con più efficacia alla verticaliz- zazione. Si dice che ogni cambiamento arricchi- sce. Lei in che modo si sente arricchito dalla nuova esperienza? Io mi sento arricchito quando riesco a far dialogare i tre ordini di scuola. Il Compren- sivo è un universo a sé, sotto l'aspetto pedagogico, delle conoscenze, della pratica quotidiana, del fare scuola; ha delle specifi- cità, delle differenze tra la scuola dell'infanzia, la scuola primaria e la scuola media. Ho visto che c'è anche la volontà di dialogare, quindi mi sento arricchito quando riesco a far dia- logare questi tre ordini di scuola e ritengo che questo sia importante anche per i docenti. Il docente deve essere convinto della necessità dell' integrazione tra i tre ordini di scuola e per me questo è uno degli obiettivi fonda- mentali. La ringraziamo vivamente della sua dispo- nibilità e le auguriamo buone vacanze. Luisa Stefanizzi (1^ media) Marco Ingrosso (2^ media) Ex dirigente della Scuola Media Statale di Veglie Intervista al dott. Giuseppe Mogavero Anno III - numero 3 - giugno 2011 Inserto di Il giornalino “La voce dei ragazzi missionari” ha vinto il primo premio

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Controvoci Ragazzi - Numero di Giugno 2011

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Page 1: Controvoci Veglie

Ricevuta la bella notizia di aver vinto il"Concorso Premio Artistico Letterario Nazio-nale Infanzia Missionaria 2010-2011", sabato11 giugno, intorno alle ore 18:00, un gruppodi catechiste, di ragazzi e di genitori si èrecato, in pullman, nella città di Andria perritirare il premio.

Il tema, sviluppato da tutte le fasce dei

ragazzi, “Entra! C’è posto per tutti”, li hacoinvolti e interessati. Tutti abbiamo capitoche la chiamata e l’invito di Gesù: «ENTRA!»è personale e, contemporaneamente, si rivolgead ogni persona: è per tutti. Chiunque accogliequesto invito deve sapere che si incontreràcon il mondo intero: «C’è posto per tutti»,perché il cuore di Dio non ha né confini né

Concorso “Abitare la città in un mondo a colori”

Per quanti anni è stato Dirigente dellaScuola Media Statale di Veglie?

Per tre anni, dall'anno scolastico 2007-2008 all'anno scolastico 2009-2010.

Qual è stata la causa del suo trasferi-mento?

Ho fatto domanda di trasferimento perchéa Veglie ci sono tre presidenze e una di queste,prima o poi, deve essere accorpata. Io nonvolevo trovarmi nella situazione di andarmia cercare una sede qualunque, sapevo che aLeverano c'era una possibilità e ho chiestoperciò solo Leverano, perché per me rappre-sentava la sede più tranquilla per il futuro.

Che cosa o chi ricorda con nostalgiadella scuola di Veglie?

La nostalgia è di tutti. Indicare qualcunoin particolare vuol dire fare delle preferenzeed escludere indirettamente tutti gli altri. InSegreteria ricordo in particolar modo il se-gretario, Giovanni, una persona straordinaria,e tutti gli altri componenti, nessuno escluso,la vice-preside (la prof.ssa Albano), ma anchela prof.ssa Ciccarese: sono state due collabo-ratrici eccellenti, come d'altronde lo sonostati tutti gli altri insegnanti. Con alcuni diloro abbiamo affrontato problematiche diver-se; a volte ci sono state vere e proprie discus-sioni con alcuni di loro, ma poi alla fineabbiamo realizzato tante cose. Ho un belricordo anche dei collaboratori scolastici checolgo l'occasione per salutare. Parlare di verae propria nostalgia, comunque, mi sembraimproprio. Nostalgia vuol dire avere desideriolasciare questa sede per ritornare dov'eroprima e così non è. Quando una personainizia un nuovo cammino si impegna in quelloe io mi sento impegnato in questa nuovaesperienza in maniera del tutto positiva.

C'è qualcosa, invece, che vorrebbe di-menticare?

Onestamente no, perché tutte le esperienzesono servite, anche i problemi, quando cisono stati, li abbiamo risolti. Abbiamo avutoesperienze molto pesanti con qualche ragazzo;inoltre ricordo l'episodio delle scritte suimuri. I bagni delle femmine, del piano supe-riore, erano tutti scritti. L'esperienza è stataabbastanza forte perché cinquanta ragazze

sono state chiamate a pagare dieci euro atesta, in seguito ad un'indagine che si è con-clusa con delle confessioni spontanee, cioèle ragazze che hanno pagato la multa nonsono state individuate in maniera forfaitaria,ma sono venute da me liberamente. Questaè stata un'esperienza pesante che però si èconclusa in modo positivo, gli stessi genitori,addirittura, ci hanno elogiato. E' intervenutoanche il maresciallo dei Carabinieri a premia-re l'iniziativa. Più che dimenticare questaesperienza vorrei che fosse superata. Poi c'èstato qualche altro episodio grave, di qualchealunno che ha avuto comportamenti al limiteche sono stati però regolarmente puniti. Pur-troppo quando ci sono problemi di questotipo bisogna intervenire e siamo intervenuti,naturalmente con molto sacrificio.

Qual è stato il progetto didattico, svoltonella scuola di Veglie, che lei ha ritenutoparticolarmente interessante e costruttivoper i ragazzi?

Noi abbiamo curato in particolare il settoredella disabilità che è stato un settore moltoimportante nella progettualità della scuola,nel senso che è stato curato con molta atten-zione e che ha visto dei risultati positivi,buoni. Poi sono andati in porto i progettieuropei, soprattutto quelli di eccellenza, equelli che prevedono le certificazioni. Alcuni,però, dovevano essere ancora registrati, peresempio quelli sulle conoscenze informatiche,abbiamo fatto un primo tentativo di prenderele certificazioni, cioè la patente europea, manon è andato in porto perché complicato, inquanto erano previsti sette esami e ogni esameprevedeva un modulo abbastanza corposoda studiare. Non tutti i tagazzi hanno conse-guito il titolo. Però il settore relativo ai pro-getti che riguardavano le eccellenze è statoutile e gradito dall'utenza.

C'è un progetto a cui lei teneva e non èstato mai realizzato?

In genere i progetti previsti sono stati rea-lizzati. La mia attenzione è stata rivolta alsettore della disabilità, e lì abbiamo avutoun riscontro. Sono gli alunni che solitamentesollecitano i progetti. Io non ho proposto unprogetto particolare.

Quale scuola dirige adesso?Adesso dirigo l'Istituto Comprensivo di

Leverano Polo 2.

Che differenze ha trovato tra la scuoladi Veglie e quella di Leverano?

Tra le due scuole non ci sono differenzedi merito o di qualità, ci sono piuttosto delledifferenze oggettive: la sede attuale è unIstituto Comprensivo e mi ha permesso direalizzare la continuità. In un Istituto Com-prensivo il Dirigente può prevedere l'incontrodei vari ordini di scuola, perchè li dirige tuttie tre. A Veglie, invece, come competenza, ioavevo solo quella relativa alla scuola mediaed era molto difficile dialogare con gli altrisegmenti. Il mio cruccio, a proposito di pro-getti non realizzati, è proprio quello relativoalla continuità tra i diversi segmenti che aVeglie non è andata in porto. Possiamo direche la differenza fondamentale è questa, chequesto è un Istituto Comprensivo e permettedi dedicarsi con più efficacia alla verticaliz-zazione.

Si dice che ogni cambiamento arricchi-sce. Lei in che modo si sente arricchitodalla nuova esperienza?

Io mi sento arricchito quando riesco a fardialogare i tre ordini di scuola. Il Compren-sivo è un universo a sé, sotto l'aspettopedagogico, delle conoscenze, della praticaquotidiana, del fare scuola; ha delle specifi-cità, delle differenze tra la scuola dell'infanzia,la scuola primaria e la scuola media. Ho vistoche c'è anche la volontà di dialogare, quindimi sento arricchito quando riesco a far dia-logare questi tre ordini di scuola e ritengoche questo sia importante anche per i docenti.Il docente deve essere convinto della necessitàdell' integrazione tra i tre ordini di scuola eper me questo è uno degli obiettivi fonda-mentali.

La ringraziamo vivamente della sua dispo-nibilità e le auguriamo buone vacanze.

Luisa Stefanizzi (1^ media)Marco Ingrosso (2^ media)

Ex dirigente della Scuola Media Statale di VeglieIntervista al dott. Giuseppe MogaveroAnno III - numero 3 - giugno 2011

Inserto di

Il giornalino “La voce dei ragazzi missionari”ha vinto il primo premio

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Giovanni il Battista discendeva da una poverafamiglia sacerdotale ebraica, originaria dellaregione montuosa della Giudea e fu il fondatoredi una comunità battista.

San Giovanni Battista era figlio di Zaccaria edi Elisabetta, cugina di Maria, la Madonna, e fuconcepito quando i genitori erano in tarda età. Lasua nascita fu annunciata dall‘ Arcangelo Gabrieleche diede l’annuncio a Maria. Per aver conosciutodirettamente Gesù e per averne annunciato l’arrivoancor prima che questi nascesse, Giovanni èricordato come “il più grande dei profeti”. E’venerato da tutte le Chiese Cristiane ed è uno deiSanti più importanti.

Inoltre è il patrono della nostra cittadina, chelo festeggia il 24 giugno di ogni anno, ma è ancheil patrono di tante altre città. Per curiosità, sonoandata a ricercarle tutte e ho scoperto che… sonotantissime!!!

Nel Piemonte: Torino, Alagna Valsesia, Avi-gliana, Barbaresco, Barge, Bistagno, BolzanoNovarese, Bosconero, Bossolasco,Cantarana,Casalgrasso, Castagnito, Cerrione, Cerro Tanaro,Comignago, Fontanile, Mongiardino Ligure, Mo-rano sul Po, Moretta, Orbassano, Ovada, Piana diRossa, Racconigi, Rivara, Sauze d'Oulx, Valli diLanzo.

In Liguria: Genova, e inoltre Bardineto, Car-care, Cervo, Cicagna, Deiva Marina, Finale Ligure,Leivi, Loano, Masone, Montalto Ligu-re,Monterosso al Mare, Montoggio, Nasino, One-glia, Ospedaletti, Pieve di Teco, Prelà, Riomag-giore, Rovegno, Suvero, Chiavari, Vado Ligure,

Varese Ligure, VoltaggioIn Trentino Alto Adige: Dobbiaco.In Lombardia: Albegno di Treviolo, Almè,

Aviatico, Busto Arsizio, Caravate, Carona, Ca-snigo (patrono insieme a San Sebastiano di Roma),Cisliano, Cesano Boscone, Clusone (insieme aSan Biagio e a Santa Maria Assunta), Dossena,Fornovo San Giovanni, Lanzada, Lonato, Mado-ne,Mezzoldo, Monza (insieme a San Gerardo dei Tintori), Motta Visconti, Mozzo, Palazzago,Predore, San Giovanni del Dosso, San Giovanniin Croce, Sesto San Giovanni, Soldano, Sotto ilMonte Giovanni XXIII, Stezzano, Tremosine,Viadanica, Zoanno.

In Friuli-Venezia Giulia: Latisana, Remanzac-co, San Giovanni al Natisone

In Veneto: Bessica, Biancade, Bonavigo, Bren-tino Belluno, Brenzone, Caldogno, Canaled'Agordo, Cappella (Scorzè), Cavaion Veronese,Erbè, Istrana, Jesolo, Meolo, Montebello Vicenti-no, Oppeano, Pedavena, San Giovanni Lupatoto,Velo Veronese, Vescovana.

In Emilia-Romagna: Bardi, Bondeno, CastelSan Giovanni, Castenaso, Castelvetro PiacentinoCesena, Fiorano Modenese, Minerbio, San Gio-vanni in Marignano, San Giovanni in Persiceto,Soliera, Spilamberto, Vigolzone.

In Toscana: Campagnatico, Caprese Michelan-gelo, Chianciano Terme, Firenze, Firenzuola, SanGiovanni Valdarno, Scansano, Vicchio.

In Umbria: Arrone, Giove, Marsciano.Nelle Marche: Acquasanta Terme, Appignano,

Camerano, Colbordolo, Fabriano, Mogliano, Nu-

mana, Penna San Giovanni, Pollenza, Porto Re-canati, Sassocorvaro, Visso.

Nel Lazio: Roma, Acquafondata, Arlena diCastro, Casperia, Castelforte, Ceccano, CinetoRomano, Formia, Lenola, Magliano Romano,Manziana, Pontecorvo, Spigno Saturnia, Villa SanGiovanni in Tuscia.

In Abruzzo: Cansano, Civitella Roveto, Colle-pietro, Lucoli, Opi.

In Campania: Angri, Apice, Barano d'Ischia,Carife, Casavatore, Castel San Lorenzo, Faicchio,Grazzanise, Massaquano, Roccarainola,Sassano,Vietri sul Mare.

In Puglia: Castelluccio Valmaggiore, CelenzaValfortore, Fasano, Maruggio (insieme a SanCristoforo), Motta Montecorvino, Morigino, SanGiovanni Rotondo, Sava, Turi, Veglie.

In Basilicata: Chiaromonte.In Calabria: Acquaformosa, Belsito, Bivongi,

Cenadi, Figline Vegliaturo, Gizzeria, LameziaTerme, Melicuccà, Montepaone Lido, NoceraTerinese, Rosarno, Samo, San Giovanni di Gerace,San Giovanni in Fiore, San Lucido, Sant'Eufemia,Soveria Mannelli, Villa San Giovanni.

In Sicilia: Acitrezza, Caccamo, Campobello diLicata, Castanea delle Furie, Castelvetrano, Chia-ramonte Gulfi, Monterosso Almo, Pozzal-lo,Ragusa, San Giovanni Montebello, San Gio-vanni Gemini, Sperlinga, Vittoria.

In Sardegna: Arzana, Buggerru, Fonni, Ilbono,Masainas, Portoscuso, Pula, San Giovanni Suergiu,Sedi lo , Sennori , Siniscola , Ussassai .

pag. II

Alcuni giorni fa si è svolto un importante referendum che riguardava treproblemi attuali: quello della costruzione di nuove centrali nucleari, quellodel “legittimo impedimento” e quello relativo all’ acqua, risorsa importanteper la vita, sulla quale facciamo una breve riflessione.

L’acqua è un bene limitato che appartiene a tutti e di cui le grandi industriestanno cercando di impadronirsi. Utilizziamo l’acqua tutti i giorni per svolgeretantissime attività: bere, lavarci, rinfrescarci nelle calde giornate estive,annaffiare le piante, lavare la macchina e i vestiti, divertirci con gli amici,generare energia elettrica (centrali idroelettriche), produrre nelle industrie,giocare…

Insomma, senza di essa non potremmo vivere! Provate a pensare ad unmondo in cui l’acqua venga pagata il 300% in più di quanto non venga pagataora… Arriverebbero in tutte le case bollette assurde! Questo forse accadrebbese venisse privatizzata. Inoltre ci sarebbe anche chi non potrebbe più permet-tersela, né potrebbe più utilizzare quella delle fontane pubbliche, rischiandodi non poter più sopravvivere.

Proprio per questi motivi gli italiani hanno risposto SI ai due quesitireferendari sull’acqua, per impedire che venisse privatizzata!

Federico Milanese, Matteo Calò e Luca Musco (2^media)

barriere. Credenti e non credenti condividono lo stesso mondo el’unica storia umana di cui insieme sono protagonisti.

L’invito di Gesù è rivolto a “tutti gli uomini di buona volontà” affinché, ciascuno coi suoi talenti, possa contribuire alla costruzionedi una civiltà più equa e solidale.

Le cinque parole chiave dell’evento sono state legate ai temi dellavita, del perdono, del martirio, dell’amicizia e della speranza.

Con il “Giornalino”, pensato in occasione della Giornata Missio-naria dei Ragazzi 2011, la nostra Parrocchia ha partecipato per lasezione letteraria.

Una giuria di esperti lo ha premiato considerandolo: “... pertinente,creativo ed originale sia rispetto al contenuto che alla modalità etecnica di realizzazione. Esprime con chiarezza il messaggio deiragazzi che hanno collaborato. Anche la veste tipografica è partico-larmente apprezzabile. L’analisi dei cinque continenti è moltointeressante e variegata perché si passa da un aspetto generale aquello particolare in modo preciso e consequenziale. Che dire dipiù? Sono stati bravissimi! Un applauso e sempre ad majoram!”.

Ospite della serata è stata la cantante Mariella Nava, impegnatanel sociale.

Oltre al rinnovato impegno ad essere testimoni di Gesù doveviviamo, ma con il cuore aperto a 360 gradi per abbracciare tutto

il mondo, è stata una bella soddisfazione per bambini, ragazzi ecatechiste che con tanta cura e responsabilità lo hanno realizzato.

Letizia Quarta (mamma)

Giovanni il Battista e… le sue città

Morgana Pendinelli (1^ media)

Anno III - N° 3 - giugno 2011

Via Mazzini, Veglie (Le)Tel. 0832 966648

Argenteria - Orologeria

Gioielleria

L'acqua, una risorsa preziosa

Page 3: Controvoci Veglie

pag. IIIAnno III - N° 3 - giugno 2011

Con questa lettera vorremmo, a nome di tuttala 2^F, ringraziarla per esserci stata vicina inquesti due anni.

Ci ha sempre insegnato, con metodi facili,materie impegnative come la matematica e lescienze. Lei, grazie al suo carattere speciale, ciha regalato momenti di scherzo e allegria, maanche di studio e serietà.

Con pazienza lei è stata un punto di riferimentoper tutti noi.

Ripensando a tutti i momenti vissuti con lei,ci tornano in mente tutte le emozioni condivise:l’ansia, che ancora oggi ricordiamo, quandoapriva il registro e diceva: “Allora sentiamo…”,mentre sfogliava il registro e puntava il dito sulnome dello “sfortunato”…; oppure quando cirimproverava per i nostri ritardi; o la nostrapuntuale richiesta di andare in bagno e la suasolita risposta: “E’ da poco che è finita la ricre-azione!”.

Ci mancherà tutto di lei, anche l’odore dei

suoi “espressi” che riempiva la classe.Ora abbiamo capito che tutte le volte incui lei era severa al punto da farci ri-

manere male, lo faceva solo per il nostro bene.Mentre scriviamo questa lettera avvertiamo

dentro il cuore una sensazione strana che ci“apre gli occhi” e ci fa capire che la matematicae le scienze senza il suo “tocco magico”, senzail suo modo di essere speciale, senza la suaindiscutibile bravura, non saranno più le stessematerie che lei rendevauniche e ci faceva amare.

Quest’anno è volato.All’inizio non vedevamol’ora che finisse ma, sa-pendo che lei va via, vor-remmo oggi che que-st’anno durasse persempre, per non perderlacome insegnante, per poterstare ancora con lei.

Vogliamo che questalettera le faccia capire chenoi con lei siamo stati

benissimo e che la porteremo sempre nel cuore.Con questa piccola festa vogliamo dimostrarle

che siamo riusciti, grazie anche al suo aiuto, aessere più uniti, almeno in questo momento triste.

Professoressa, CI MANCHERA’ MOLTO, LEVOGLIAMO BENE.

Grazie….I suoi alunni della 2^F scuola media

“Don I. Negro” a.s. 2010-2011

In questo numero di Controvoci voglio parlare di tutte le emozioniprovate in quest’anno scolastico. Quando è iniziato, in verità,volevo che finisse subito, ma ora mi sono pentita perché, qualchemese fa, prima che finisse la scuola, io e i miei compagni siamovenuti a sapere del pensionamento della nostra professoressa dimatematica.

Tutti ci siamo rimasti molto male perché, dopo due anni passaticon lei, ci eravamo, chi più chi meno, affezionati. A renderciancora molto più tristi è anche il fatto che le classi terze prenderannola licenza e ci siamo rimasti male, per una terza in particolare, conla quale avevamo un bellissimo rapporto. Con quest’ultima, inonore della professoressa di matematica, abbiamo organizzato unapiccola festa. Abbiamo fatto tutto all’ultimo minuto, ma in compensoè uscita una bella cosa.

Durante la prima ora dell’ultimo giorno di scuola (cioè il giornostabilito per la festa a sorpresa) la professoressa di matematica hadiviso la classe in due gruppi, dopodiché abbiamo fatto una piccolagara di matematica. Quando è suonata la campanella tutta la miaclasse è andata a salutare la professoressa, come se fosse l'ultimavolta che la vedevamo. In realtà , due ore dopo, i ragazzi di terza,all'insaputa della professoressa di matematica, sono venuti nellanostra classe. Tutto era pronto: il cibo, la musica, i fiori, le fila-strocche, le lettere e... il postino. Eravamo seduti ai nostri postiquando la professoressa è entrata in classe e, vedendoci tutti

insieme, si è messa a ridere. Il postino, uno dei ragazzi di terza, lesi è avvicinato dicendo: ”Maria, c’è posta per lei”. Allora laprofessoressa è scoppiata in un’altra rumorosa risata. Abbiamoiniziato con uno sketch che interpretava un’interrogazione dellaprofessoressa. Io venivo interrogata insieme ad una mia amica;abbiamo ridicolizzato un po’ la scena facendoci telefonare durantel’interrogazione, mettendo dei bigliettini nelle scarpe, dando risposteassurde alle domande della nostra docente. Dopo questo momento,che ha divertito molto la nostra professoressa, abbiamo letto lelettere che i ragazzi di seconda e di terza avevano scritto separata-mente, dopodiché siamo passati alle filastrocche e infine abbiamocantato le canzoni che avevamo scelto appositamente per lei. Poiabbiamo mangiato tutto quello che avevamo portato e in tanti, mecompresa, abbiamo pianto molto sia per il pensionamento dellaprofessoressa, sia per la terza che l’anno prossimo non sarà piùcon noi. Io mi sono divertita molto quest’anno, so che l’annoprossimo non sarà come i primi due per la mancanza della profes-soressa e dei nostri amici. Voglio anche dare un “in bocca al lupo”a tutti i ragazzi delle terze perché stanno svolgendo gli esami distato.

Ragazzi, è stato un anno meraviglioso in vostra compagnia, vivoglio un casino di bene e non vi dimenticherò mai…grazie ditutto!!! =) Chiara Scalampa (2^media)

Dopo aver smarrito il mio cane, circa dieci anni fa, in casasentivamo il bisogno della compagnia di un animale domestico.Ci mancava tutto di lui: accarezzarlo, sfamarlo, lavarlo, giocarci.

Un giorno, allora, decidemmo di fare un salto dal veterinario perfarci consigliare un gatto, su richiesta di mia sorella. Il veterinarioci propose un gatto selvatico europeo, ne aveva giusto uno daaffidare e così decidemmo di portarlo a casa. Finalmente tutte leemozioni che provavo prima ritornarono a galla, anche se non eraproprio la stessa cosa. All'inizio il felino mi odiava perché, datoche ero piccolo, lo consideravo un giocattolo, e perciò gli tiravosempre la coda e lo facevo soffrire molto. Dopo, invece, ho iniziatoa capire e mi sono preso tantissima cura di lui fino a quest'inverno,quando ha deciso di trasferirsi da mia nonna perché, nel frattempo,

avevamo anche preso un cane concui non andava proprio d'accordo.Suzy, questo è il suo nome, ormaiè molto vecchia e sembra il gattodi un famoso cartone animato perle burlonate che fa e per il suocorpo enorme. Per questo motivotutti credono che sia incinta, maio smentisco ogni volta dicendoche è sterilizzata e che sembragrossa perché ha il pelo troppofolto. La gente è abituata a vederei gatti di strada magri, anzi

scheletrici, ecco perché Suzy appare esageratamente grassa. Ha ilpelo tricolore, non intendo bianco, rosso e verde, ma bianco, grigioe nero, tigrato, tipico della razza e folto per l'età. Passa la suagiornata in casa a dormire e a mangiare e, quando decide di uscire,si trattiene fuori appena una mezz'oretta.

Siccome abbiamo un terreno ogni tanto è capitato che abbiamoportato a casa dei cani trovatelli giusto per sfamarli e curarli e Suzy,essendo lei 'la padrona di casa', ha sempre reagito male alla presenzadi estranei gonfiandosi e lamentandosi per apparire più minacciosa,nonostante i cani fossero del tutto innocui. Con gli ospiti di solitonon è aggressiva, ma lo diventa solo quando viene disturbata.Quando alloggiava nella mia casa, appena si svegliava, si stirac-chiava, miagolava un po' e aspettava che mi sedessi vicino a leiper poi saltarmi addosso e farsi accarezzare. Tutta questa fiduciae questo apprezzamento li usa solo con me, perchè probabilmentesa che la capisco più degli altri miei familiari e perchè io le dedicopiù tempo e più attenzioni.

Con lei passo volentieri parte del mio tempo libero e, quando misento giù di corda, mi rallegra con le sue contorsioni. Per me ècome un'amica, sensibile e comprensiva e, anche se non parla, micomunica tante emozioni facendomi le fusa.

Per me è stato davvero bello avere Suzy in casa perché siamocresciuti insieme... ed è stupendo sapere che oggi, dopo tanti anni,stranamente e per fortuna, è ancora viva. Accanto c'è una sua foto:non la trovate dolcissima? Marco Ingrosso (2^ media)

con Macelleria ed Ortofrutta

Via Madonna dei Greci, 109 Veglie (Le)

Tel. 0832 966710

Due anni insieme a voi: un ricordo indelebile

Un gatto speciale

Cara prof.ssa Peluso...

Page 4: Controvoci Veglie

pag. IV Anno III - N° 3 - giugno 2011

Quest’anno a scuola abbiamo letto il testo di narrativa: “Il lungocammino di un anno di scuola” scritto da Marco Vinicio Mastrocola,pubblicato nel 2009 a Gravina di Catania, dalla casa editrice A.G. Edizioni.

La storia si svolge nella Sicilia dei nostri giorni. Il protagonistasi chiama Alfio e, ad accompagnarlo nella storia, ci sono il papà,la mamma, lo zio, il nonno, alcuni suoi compagni di classe e digioco, come Mario, Luca e Nico.frequenta l’ultimo anno di scuola media. Nel corso dell’annoscolastico, si trova ad affrontare varie problematiche sociali:bullismo, obesità, anoressia, immigrazione, emigrazione, fame,mafia, vandalismo, lavoro minorile, fumo ed educazione stradale.

Alfio ha una buona famiglia e con i parenti ha un ottimodialogo. Ama raccontare ciò che gli accade al suo diario un po’per sfogarsi, un po’ per esprimere i suoi pensieri.

Alfio adora stare con gli amici e dimostra di saper affrontaremolto bene i vari ostacoli che la vita gli presenta.

Alfio, andando a scuola, non fa che lamentarsi di quantopossa essere noiosa, salvo poi smentire tutto l’ultimo giorno,dopo gli esami, quando, uscendo per l’ultima volta da quel-l’edificio, sente già la mancanza dei suoi professori, degli amici

e della scuola in generale.Questo libro mi è piaciuto molto perché tratta

tematiche attuali e perché il prota-gonista è un mio coetaneo, che staaffrontando gli stessi problemi a cuiio vado incontro. Il libro, grazie aivari approfondimenti, può aiutarenoi ragazzi ad affrontare ed a ri-solvere nel modo giusto i problemitipici della nostra età.

Si presenta con una struttura bendefinita: inizia con un’introduzione,successivamente presenta i vari ca-pitoli intervallati da schede di ap-profondimento sulle tematiche trattatee, nella parte finale, ha delle schedeoperative, divise a seconda dei capitoli.

L’unica cosa che lo penalizza sonoi troppi errori di stampa. Per il restovale la pena leggerlo!

Alessia Mea (2^ media)

Oggi 8 Giugno 2011, gli alunni della scuola media “Don InnocenzoNegro” di Veglie hanno superato la soglia del portone della scuolaper l’ultima volta, urlando e festeggiando perché finalmente possonogodere del riposo che tanto hanno aspettato durante l’anno scolastico;potranno lasciare in un angolo libri, quaderni, zaino e mettere sumaschera e pinne pronti per tuffarsi a mare! Già, per molti sembraun sogno che si realizza, ma per gli altri?

Gli altri siamo noi ragazzi di terza media che oggi, per l’ultimavolta, abbiamo superato la soglia di quella porta e mai più entreremoin quella scuola come alunni!

Magari alcuni ci torneranno perché non saranno stati ammessiagli esami… ma questa è un’altra storia!

Il tempo è volato troppo in fretta, que-st’anno è scivolato via senza nemmenoaccorgercene e ed è stato il più bell’annodella nostra vita! Un anno ricco di emozioni,ansie, timori, gioie, lacrime, successi,sconfitte, sorrisi, pazzie, divertimenti, ecc.

Un anno unico e indimenticabile che nonscorderemo mai, ma come tutte le cose èfinito e la gioia fa largo alla tristezza perchéabbiamo dovuto dire “addio” a professoresse,bidelli, compagni, amici e, anche se non èvero che non ci rivedremo mai più, certamenteniente sarà più lo stesso: come faremo senzail via vai di gente alla macchinetta, senza leinterrogazioni della prof. Peluso che ci face-vano “venire il cuore in gola”, senza il nostro caro bi-dello Romolo che ci faceva ridere e scherzare e senza quella“bonazza” della nostra cara bidella Antonella, che con tanta pazienzaci ha sopportato in tutti e tre gli anni? Come saremo l’anno prossimo,noi della mitica 3^F, divisi ognuno per la propria strada, senzal’opportunità di rivivere i bei momenti assieme?

Anche la minima cosa, la più semplice diveniva speciale e unicase fatta assieme!

Come faremo senza le mille scuse per sgattaiolare fuori dallaclasse per andare a fare un giro, magari anche al piano superiore,invece di andare in bagno? Come faremo senza il nostro tanto amatoprof. di educazione fisica e senza la palestra dove vivevamo tuttii nostri successi e insuccessi nella pallavolo? Insomma, come faremosenza la nostra amata-odiata scuola, della quale, in prima classe,avevamo tanta paura e di cui adesso non possiamo più fare a meno?Ormai non era solo il luogo dove si studiava: era un po’ come casanostra, dove stavamo assieme ad amici e conoscenti, ci scambiavamoidee e opinioni, dove scherzavamo e ridevamo, dove in ogni modoci divertivamo e vivevamo mille emozioni!

È vero, eravamo un po’ dei pazzi scatenati,ma in fondo rimarremo nella storia dellascuola e anche le professoresse, dalla piùsimpatica alla meno simpatica, ci man-cheranno, perché anche loro ad ogni modoci hanno fatto passare dei bellissimi mo-menti! Già, il nostro cammino, il nostroviaggio è durato tre anni e oramai è giuntoal termine e bisogna andare avanti ecrescere… Ma perché bisogna crescere?

Domani mattina, forse, ci sveglieremopresto con l’intento di andare a scuola epoi ci renderemo conto che a scuola nonpossiamo tornare, perché è finita e neimomenti di tristezza ci ritorneranno in

mente, con nostalgia, tutti i momenti vissuti assieme,tra quelle mura!

Sono comunque tanto felice di aver avuto dei compagni di classecome voi, ragazzi della 3^F, e questo viaggio insieme è stato unicoe meraviglioso. Voi lo avete riempito e reso magico e perciò, inquesto articolo, vorrei dire a tutti: “GRAZIE, GRAZIE per ognisingolo momento nostro!”. 3^F per sempre nel cuore!

Recensione su:"Il lungo cammino di un anno di scuola" di Mastrocola

E' FINITA LA SCUOLA

Martina Patera (3^ media)

Via Bosco, 140 73010 Veglie (Le)Tel. e Fax 0832 970151 (3 linee r.a.)

Fil.: Piazza S.Maria Maggiore, 12 - 00185 RomaFil.: Via Marco Emilio Lepido, 329 - 40132 Bologna

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Page 5: Controvoci Veglie

pag. VAnno III - N° 3 - giugno 2011

Ciao! In questo numero di Con-trovoci, ho deciso di lasciare per-dere l’attualità e dare sfogo allamia fantasia. Infatti scriverò unastoria o, meglio, rivoluzioneròuna favola.La favola in questione è Cappuc-cetto Rosso.Pronti, partenza, via!!!CAPPUCCETTO VIOLA CONSFUMATURE NERE IL TUT-TO TIGRATO!C’era una volta … ma va!! Que-sto inizio è troppo antico! Inizia-mo così che è meglio: ehi fratellie sorelle come butta? Sentite unpo’ qua!In una suite di lusso, con tanto dipiscina e giardino immenso, vi-vevano Britney Spears e sua ma-dre, una famosissima attrice.Un giorno la madre disse allafiglia (che era stesa in uno deiletti delle sue 34 stanze): “Tesorovuoi girare un film su Cappuccet-to Rosso? Ti daranno un milionedi dollari!!!”.“Wow!!! Shopping!!! Mi vado apreparare!!!”.Scese dalla sua stanza con unvestito rosso lungo paillettatoD&G, scollato al massimo e conun elegante spacco sulle cosce e,per finire, scarpe con il tacco alto8 cm.“Mamma, questo vestito è orren-do e non va per niente di moda!!!Il rosso non si intona con i mieiocchi! “Ora va di moda il violacon sfumature nere il tutto tigrato,ovviamente! O metto il vestitodel colore da me indicato, oppuresalta tutto!”.“Va bene, tesoro. Dirò al regista

di cambiare questo particolare”.“Va bene, va bene, sarà originale”disse il regista che aspettava dadue ore quella viziata di Cappuc-cetto.Ma i capricci erano appena ini-ziati! Quando uscirono (ovvia-mente Britney aveva cambiato ilcolore del suo abito con il coloreda lei stabilito), Britney volle ilsuo aereo personale per andarenel bosco.“Ma… signorina… non può cam-biare questo pezzo della storia!!!”disse il regista togliendosi il par-rucchino e gettandolo per terra.“E invece posso!!! Voglio il mioelicottero personale! ORAAA!!!”.Allora il regista cambiò modo:“E se le offrissi 200 mila europer andare a piedi?”“Facciamo 500 mila e ci pense-rò!” disse Britney maliziosa.Narratore: “Cappuccetto Violacon sfumature nere il tutto tigratosi avviò nella foresta e…“AAAAAAAAAAAA!!! ZAN-ZAREEEE!!! Voglio subito unacrema anti insetti! Ho una pelledelicata io!!!”.“Non ce la faremo mai” disse ilregista abbattuto.Esaudito quest’altro capriccio…“Cappuccetto Viola raccogli ifiori della nonna ora”.“Ma questi fiori sono finti, vero?…E se poi scopro di essere aller-gica al polline? No, no, i fiori liraccogliete voi!“Per l’amor del cielo lei non èallergica al polline!!! Colga queimaledetti schifosi fiori!!!!”, urlòil regista.Ma in quel momento l’iPad (con

tutte le funzioni immaginabili) diCappuccetto squillò. E si trattenneal telefono per un’ora.Ad un certo punto il regista lescrisse un biglietto: “500 miladollari per lasciare il telefono espaventarsi quando arriva illupo”.“Quando arriva questo lupo?”,chiese allora chiudendo il telefo-no.“Eccomi!”, disse una persona allespalle del regista.“E lei chi è? Non è AlessandroGassman?”.“Certo che no! Io sono la contro-figura della controfigura dell’as-sis tente di Alessandro!”.- Perché non è venuto?”, chieseil regista.“Tre interviste, due riprese di unfilm e una comparsa televisiva”,rispose il lupo.“Va bene, cont inuiamo”.“Bambina, vai da quella parte…è più corto… e c’è anche unafesta per super star!”“Vado subito!”, urlò Britney.Una volta arrivati a casa dellanonna, Britney suonò il campa-nello ed entrò.La nonna era su una poltrona da-vanti ad un maxischermo da urloall’ultima moda.“Nonna!”- disse Bri tney.“Ma che nonna e nonna!!! Signo-rina mi devi chiamare, capito?Guarda il mio nuovo lifting! Nonsembro una giovincella?”“Certo nonna!”.“Continuate con la storia: lechiacchiere a dopo!” urlò il regi-sta che aveva perso le staffe.“Uff… tieni nonna! Ti ho portato

un servizio di manicure e pedicu-re gratis per una settimana”.“Era questo il regalo? Non eranole ciambelle nella storia?” disseil regista.“Manicure e pedicure vanno mol-to meglio, giovane cretino. Capi-to???” urlò la nonna tutto pepe.“Ecco il lupo! Ora lupo vestiti davecchia!”.“Già fatto!”“Ok, mettiti sul letto!”.“Nonna, che labbra grandi chehai!”.“Le ho rifatte un mese fa. Bellevero?”.“Nonna, che bel trucco che hai!”.“Lo so!”.“Nonna, che bella faccia senzarughe che hai!”.“Tutto merito del lifting che hofatto ieri!”.“Nonna…“Sì, va bene, ora basta, mangioCappuccetto… e basta!”.E aprì la bocca per azzannareBritney.“Ma tu sei scemo??? Contro dime non si mette nessuno! Lo saiche facevo karate da piccola?”.E sferrò alla controfigura dellacontrofigura dell’assistente diAlessandro Gassman una rafficadi pugni e calci.Quando Brad Pitt arrivò vestitoda cacciatore e trovò già il lupoper terra, se ne andò minacciandoil regista di fargli causa, perchéper quel film aveva perso unafesta di gran lusso. E ora il lupoera già morto.Così vissero tutti felici ma, so-prattutto, molto, molto, ma moltoricchi!

FANTASIA ! ! !

Alessia Caroppo (2^ media)

Soluzioni giochi pubblicati sul n. 2di maggio 2011 anno XIV

Il numero di 4 cifre era: 1459Le sequenze di numeri: 271 - 55

a cu

ra d

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Cal

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eric

o M

ilane

seE ora... un po' di sudoku!!!

Soluzioni sul prossimo numero

Inter: si cerca un allenatoreper l’Inter, la scelta è tra Vil-las Boas e Capello.Però c’è in mezzo Mihajlo-vic. La formazione diMihajlovic è con Essien, Na-sri e Tevez. Ma per prendereTevez è possibile lo scambiocon Eto’o. Scambio anche traGenoa e Inter: il Genoa vuolePandev dell’Inter e l’Intervuole Palacio del Genoa. Juventus: Juventus-Lazio,sfida per Zarate. A Diarra la

Juve piace, ma Mourinhovuole Felipe Melo. Nellla Ju-ve c’è più possibilità di pren-dere Sanchez invece di Vuci-nic. La Juventus riparte conla caccia a Essien e Tevez.Duello tra Juve e Roma perHiguain. Pazienza è ormaialla Juventus. Dopol'operazione Lichsteiner sipenserà a cedere Motta e Gry-gera. La Juve pensa a Fernan-do.La Juventus rimane sul caso

Drenthe. per l’attacco si pen-sa al duo Zarate e Lavezzi.In centrocampo Mata.Milan: Il mister Hamsik. IlReal Madrid vuole T. Silva.Si riapre la pista per il misterx ed è più vicino Ganso. ElSharawi è del Milan ed orasi pensa a Kucka. Al PSGpiace Kakà, ma potrebbe ri-tornare al Milan a ferragosto.Merkel è del Genoa.

Calciomercato di Inter, Juventus e Milan

Marco Mea (4^ elementare)

Page 6: Controvoci Veglie

pag. VI Anno III - N° 3 - giugno 2011

Caccia al titolo di "tormentone".L'anno scorso, complici i mondiali di calcio in Sud Africa, Shakira

aveva messo tutti d'accordo con la sua ''Waka Waka'' e ora ci riprovacon il nuovo singolo ''Rabiosa''.

Ma sono tantissimi i candidati al titolo, italiani e non: dalla iconaormai planetaria della musica pop-dance Lady Gaga con ''Judas'', alduo ''marchio'' del pop italiano, Zero Assoluto, che anche questa estatehanno messo a segno un altro colpo con il brano ''Questa estate strana'';da Jovanotti con ''Il piu' grande spettacolo dopo il big bang'', branomolto orecchiabile dal sound elettro-rock a Don Omar con la suatrascinante ''Danza Kuduro'' (feat Lucenzo), passando per Dolcenerache con il sound pop-rock de ''Il sole di domenica'' da mesi è uno deibrani più trasmessi dalle radio. Da tenere sotto controllo anche AlexandraStan con "Mr. Saxobeat", l'onnipresente Pitbull in compagnia di Ne-Yo con "Give me everything" e LMFAO, gruppo musicale electro-popcaliforniano con il successone "Party rock anthem", fenomeno delmomento negli Stati Uniti.

Attenzione poi alla Raffa Nazionale che torna a cantare l'evergreen''Far l'amore'' in una rinnovata versione disco firmata da Bob Sinclair.Sicuramente competono nella sfida al tormentone anche due dive dellamusica internazionale: Jennifer Lopez con ''On the floor'' e Beyonce'con ''Run the world (girls)''. Chissà quale di questi brani vincerà il titolodi "tormentone dell'estate 2011"

Ciao! Sono Matteo e vi voglio parlare del giorno incui è venuto, qui a Veglie, il campione internazionaled'atletica leggera, Pietro Mennea.

Pietro ha iniziato a farsi vedere dagli alunni dellascuola Aldo Moro, in pratica la mia scuola. Noil'abbiamo intrattenuto con due balletti preparati dallamia classe. Io, all'idea di incontrarlo, ero già moltoeccitato. Lui è stato un "grande" circa 40 anni fa ediciamo che si mantiene ancora in gran forma. Lacosa che più mi ha colpito è che, quando la mattinaè venuto a scuola a parlare di sport e legalità, io erouno dei primi bambini che voleva rivolgergli unadomanda, ma non ci sono riuscito perché tutti gli altrisono andati incontro a Mennea e non mi hanno per-messo di fargliela. Però la sera, in piazza Umberto I,mentre il sindaco e gli assessori stavano parlando, luimi ha riconosciuto e, di nascosto, con un gesto, mi hainvitato a salire sul palco.

Allora dalla tasca ha tirato fuori la sua medagliavinta tanti anni fa e, felicissimo, mi sono fatto la fotoche vedete sopra!

Matteo Mele (4^ elementare)

Redazione Controvoci Ragazzi e Bimbi:in ordine alfabetico:

Davide Albano - Matteo Calò - Alessia Caroppo - SimoneCaroppo - Giulia Fai - Marta Fai - Giovanni Gatto - GiorgioGatto - Riccardo Gatto - Marco Ingrosso - Martina Gemma -Luigi Marulli - Alessia Mea - Eleonora Mea - Elisabetta Mea- Marco Mea - Martina Patera - Morgana Pendinelli - NicolòPendinelli - Martina Russo - Federico Milanese - Luca Musco- Chiara Scalampa - Luisa Stefanizzi.

Finisce la scuola e ci prepariamo per l’estate. D’estate possiamo giocarecon la sabbia facendo castelli e scavando pozzi. Impariamo a nuotare e adandare sott’acqua. Possiamo stenderci sull’asciugamano e guardare lenuvole e le loro belle forme. Possiamo stare più tempo con i nostri genitorie incontrare nuovi amici con cui giocare. Possiamo fare delle belle passeggiatecon un sole splendente, anche se qualche volta dobbiamo pensare allascuola per fare i compiti delle vacanze. Ma la maggior parte dei giornipassano soprattutto giocando. Il sole splende, gli alberi si riempiono difrutti, il mare ha sempre i sui colori meravigliosi, noi abbronzati a dismisura,le foglie sono sempre verdi, il cielo azzurro e gli uccelli che volano sonotutte opere dell’estate che riempiono il mondo di cose meravigliose. Mafinita l’estate tutto scompare!

Elisabetta Mea (3^ elementare)

L'estate dei tormentoni

disegno di Davide Patera (3^ elementare)

PietroMenneaa Veglie

Nicolò Pendinelli (4^ elementare)

L'estate

L’estate è per i bambini e noi siamo tutti felici perché è finita la scuola.L'estate per me arriva soprattutto ad agosto.

Pensierino

Eleonora Mea (1^ elementare)