Controlli di Gestione nelle Aziende Sanitarie e Ospedaliere programmazione gestione e controllo -...
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MASTER UNIVERSITARIO DI II LIVELLO
GOVERNO CLINICO DEL FARMACO E DISPOSITIVO MEDICO
Controlli di Gestione nelle Aziende
27 Novembre 2010
Sanitarie e Ospedaliere
D Ti i n S l nDr. Tiziano SalernoDirettore UOC Controllo di GestioneAzienda Ospedaliera Universitaria Senese
Spesa sanitaria su PIL EUROPA
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Spesa sanitaria su PIL 2008 (valori %)
St ti U iti (16 0%)% + Stati Uniti (16,0%)
Francia (11,2%)
Svizzera (10,7%)
Austria (10,5%)
Germania (10 5%)
10%
Germania (10,5%)
Canada (10,4%)
Belgio (10,2%)
Olanda (9,9%)
Portogallo (9,9%)Portogallo (9,9%)
Nuova Zelanda (9,8%)
Danimarca (9,7%)
Grecia (9,7%)
Svezia (9,4%)
Islanda (9,1%)
Italia (9,1%)
Spagna (9,0%)
Irlanda (8,7%)
%
Gran Bretagna (8,7%)
Australia (8,5%)
Norvegia (8,5%)
Finlandia (8,4%)ITALIA
Fonte: Dati OECD Health Data 2010
% - Giappone (8,1%)
Tiziano Salerno Controlli di Gestione in Sanità
Spesa sanitaria pro-capite 2008 EUROPA
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Spesa sanitaria pro capite 2008 (e crescita % annua 2000-2008)
Belgio ($ 3.677) +3,2%
Irlanda ($ 3.793) +7,6%
Ol d ($ 4 063) 4 3%
Grecia ($ 2.687) +6,9%
Spagna ($ 2.902) +4,7%
Fi l di ($ 3 008) 4 6%
% + > $ 3.600> 3%
Olanda ($ 4.063) +4,3%
Canada ($ 4.079) +3,4%
Lussemburgo ($ 4.210) +4,9%
Stati Uniti ($ 7.538) +3,4%
Finlandia ($ 3.008) +4,6%
Gran Bretagna ($ 3.129) +4,6%
Svezia ($ 3.470) +3,6%
Danimarca ($ 3.540) +3,7%
Francia ($ 3.696) +2,2%Portogallo ($ 2.151) +2,3%
Tot +
Tot -
Germania ($ 3.737) +1,6%
Austria ($ 3.970) +2,3%
Svizzera ($ 4.627) +1,8%
Norvegia ($ 5.003) +1,7%
Giappone ($ 2.729) +2,2%
Italia ($ 2.870) +1,9% PIL+0,4%
Australia ($ 3.353) +2,9% Norvegia ($ 5.003) 1,7%Islanda ($ 3.359) +1,6%
% -ITALIA
Fonte: Dati OECD Health Data 2010
Tiziano Salerno Controlli di Gestione in Sanità
Cause dell’aumento della spesa sanitaria
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Cause dell aumento della spesa sanitaria
L’invecchiamento della popolazione
Lo sviluppo tecnologico
La Spesa Sanitaria Pubblica in Italia
Anno Miliardi €Tasso Variazione
Annuo
2004 88 98 + 7 6%Lo sviluppo tecnologico
La professionalità degli operatori
2004 88,98 + 7,6%
2005 95,46 + 7,3%
2006 99,43 + 4,2%
2007 103,36 + 4,0%
Fonte: Ministero della SaluteLe scoperte scientifiche
2008 106,65 + 3,2%
La domanda sanitariaBelgio e Spagna (73%)Danimarca e Norvegia (84%)
La Spesa Sanitaria Pubblica sul Totale (2008)
Divergenza tra bisogni di salute e risorse economiche disponibili per soddisfarli
Portogallo (72%)
Grecia (60%)
Svizzera (59%)
Stati Uniti (47%)
Gran Bretagna (83%)
Svezia e Giappone (82%)
Francia (78%)
Italia e Germania (77%)economiche disponibili per soddisfarli Stati Uniti (47%)Italia e Germania (77%)
Fonte: Dati OECD Health Data 2010
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Strategie per il contenimento della spesa sanitaria
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(presupposto della Riforma Sanitaria del 1992)
La rivisitazione del sistema di finanziamento (SSN-SSR-Aziende)
L’introduzione del vincolo al raggiungimento del pareggio economicoL introduzione del vincolo al raggiungimento del pareggio economico
L’adozione di azioni specifiche tese al controllo dei costi aziendali (d d li i i i i hi di i i ) (deospedalizzazione, prestazioni a rischio di inappropriatezza, …)
L’evoluzione normativa
Le Riforme del Servizio Sanitario Nazionale e del Welfare State
Aziendalizzazione, Riforma degli assetti istituzionali, Federalismo fiscale
Tiziano Salerno Controlli di Gestione in Sanità
Altre motivazioni per la “colonizzazione manageriale” in sanità:
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Controllo di Gestione (o dei risultati)
Conferire maggiore importanza agli obiettivi economico-finanziari
Ridurre il potere decisionale del personale sanitarioRidurre il potere decisionale del personale sanitario
Contrapporre le logiche del controllo dei risultati alle logiche professionali
Migliorare l’efficienza dell’uso delle risorse aziendali
Accrescere il potere dei soggetti finanziatori
Ridurre l’ingerenza della politica nella gestione della sanità
Migliorare l efficienza dell uso delle risorse aziendali
Necessità di introdurre nel sistema un Controllo di Gestione (CdG)( )
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Controllo di Gestione (o dei risultati)
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Controllo di Gestione (o dei risultati)
Finalità
Trovare soluzioni adeguate e definire obiettivi-risultati attesi, in modo da produrre sull’organizzazione il miglior impatto possibile in termini di motivazione, stress,
consenso comportamenti responsabilità clima interno collaborazione sviluppo
Finalità
consenso, comportamenti, responsabilità, clima interno, collaborazione, sviluppo, …
Definire la mappa delle responsabilità (struttura organizzativa per Centri di
Strumenti
Definire la mappa delle responsabilità (struttura organizzativa per Centri diResponsabilità ed articolazione per Centri di Costo)
Dotarsi di una struttura tecnico-contabile affidabile e di una solida architettura(strumentazione documenti contabili sistema di indicatori contabilità analitica e
Fare ricorso ad obiettivi contabili ed extracontabili
(strumentazione, documenti contabili, sistema di indicatori, contabilità analitica esistema budgetario)
Ricercare la coerenza del sistema degli indicatori con gli obiettivi strategiciaziendali (“coerenza interna”)Esercitare il controllo concomitante (tramite il sistematico e periodicom it i d i is lt ti sti li i ti isp tt li bi tti i d tt smonitoraggio dei risultati gestionali raggiunti rispetto agli obiettivi ed attraversole eventuali conseguenti azioni correttive)
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Attività del Controllo di Gestione:
BUDGET Cosa determina il Risultato Operativo del Bilancio?
Contabilità Analitica e Budgeting
BILANCIO
BUDGET PLURIENNALE
Cosa determina il Risultato Operativo del Bilancio? Passaggio all’analisi dei fatti interni (Contabilità Analitica)
BILANCIO DI
ESERCIZIOBUDGET
GENERALE
FLUSSO DI DATI ED INFORMAZIONI
ll
CONTABILITA’ GENERALE
CONTABILITA’ ANALITICA BUDGETING
Controllodi Gestione
dati dati
CONTABILITA’ DIREZIONALE
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Riforma sanitaria 1992: l’aziendalizzazione del SSN
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(D. Lgs. n. 502/1992)
Art 1 (Tutela del diritto alla salute pro rammazione sanitaria e definizione dei
Il Servizio Sanitario Nazionale assicura, attraverso risorse pubbliche, i livelliessenziali e uniformi di assistenza (LEA) definiti dal Piano Sanitario Nazionale (il PSN
Art. 1 (Tutela del diritto alla salute, programmazione sanitaria e definizione dei livelli essenziali e uniformi di assistenza)
essenziali e uniformi di assistenza (LEA) definiti dal Piano Sanitario Nazionale (il PSNha durata triennale e rappresenta il piano strategico degli interventi per gli obiettividi salute), nel rispetto dei principi della dignità della persona umana, del bisogno disalute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità delle cure e della loro
é àappropriatezza, …, nonché dell’economicità nell’impiego delle risorse.
L’individuazione dei LEA assicurati dal SSN è effettuata contestualmente allaindividuazione delle risorse finanziarie destinate al SSN. Le prestazioni sanitariecomprese nei LEA sono garantite dal SSN a titolo gratuito o con partecipazione allaspesa.
PROGRAMMAZIONE CONTROLLOPROGRAMMAZIONE CONTROLLO
ATTIVITA’ SANITARIE RISORSE ECONOMICHEATTIVITA SANITARIE RISORSE ECONOMICHE
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Caratteristiche delle Aziende Sanitarie e
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diverso approccio del Controllo di Gestione
Azienda Ospedaliera Universitaria (AOU)
Azienda Sanitaria Locale (ASL)
- Elevata tecnologia,
l f l à ( )
- Medio/bassa tecnologia,
l- Alta professionalità (universitaria) delle risorse umane,
- Complessi livelli di assistenza
- Assistenza territoriale(distrettuale, farmaceutica,
residenziale, …)Compless l vell d ass stenza ospedaliera,
- Assistenza + didattica + ricerca,
- Assistenza socio-sanitaria,
- Prevenzione della salute,
- Finanziamento a prestazione / tariffa pubbliche per servizi resi
(pazienti)
- Finanziamento a funzione / quota capitaria su indici epidemiologici e
demografici (popolazione)
- … … … - … … …Tiziano Salerno Controlli di Gestione in Sanità
Autonomia regionale e potenziamento del Controllo di Gestione
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Riforma Costituzionale Italiana (2001): Autonomia economica regionale (art.119)
Linee guida definite dallo STATO Autonomia delle 20 REGIONI Italiane
Lo STATO Le 20 Regioni italiane
Linee-guida definite dallo STATO Autonomia delle 20 REGIONI Italiane
definisce i LEA da garantire
assegna le risorse economiche
l i i ll R i l
garantiscono i LEA nazionali
d fi i i LEA i lilascia autonomia alle Regionale definiscono i LEA regionali
definiscono modelli organizzativi- Programmazione Sanitaria Regionale
- DecentramentoAccordo Stato-vi fanno fronte con ulteriori risorse economiche regionali
rafforzano gli strumenti di
- Elevata responsabilità regionale
- Autonomia Economico-finanziaria
controlla i risultati delle Regioni
Accordo StatoRegioni (2001):
Programmazione e Controllog
Accordo Stato-Regioni (2006): Nuovo Patto di Stabilità per la Salute: pareggio di bilancio, impegno vincolante per le Regioni
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Federalismo e ambito di autonomia delle Regioni: organizzazione programmazione gestione e controllo
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organizzazione, programmazione, gestione e controllo (Piani di Rientro)
Dal 2006 al 2009Le Regioni fanno fronte con risorse proprie agli effettifinanziari conseguenti all’erogazione di livelli di assistenzasanitaria superiori a quelli uniformi, all’adozione di modelliorganizzativi diversi, nonché agli eventuali disavanzi di
Le Regioni Abruzzo Calabria Campania Lazio Liguria Molise e Sicilia
g , ggestione di AUSL/AOU con conseguente esonero di interventifinanziari dello Stato (autofinanziamento regionale).
Le Regioni Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Molise e Siciliahanno dovuto predisporre Piani Pluriennali di Risanamento Economico perfare fronte a significativi disavanzi di esercizio (derivanti da una noncorretta gestione della Sanità)g )
Calabria
Nel 2010 almeno 4 regioni stanno presentando miglioramenti scarsi o troppo lenti
COMMISSARIAMENTO possibile da parte dello Stato(intervento e revoca dell’autonomia regionale, inasprimento fiscale,decadenza dei direttori generali di aziende e strutture regionali)
Calabria
Campania
Lazio
Moliseg g ) Molise
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Evoluzione ed integrazione dei sistemi aziendali
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di Programmazione e Controllo
ANALISI COERENZA INTERNA delle STRATEGIE
CONTROLLI di EFFICIENZA e della SOSTENIBILITA’
ECONOMICASISTEMI DI PROGRAMMAZIONEPROGRAMMAZIONE
E CONTROLLOControllo di gestione come funzione diffusa e condivisa
( l i d l )(cultura aziendale)
CONTROLLI INTERNI sui RISULTATI di EFFICACIA, di APPROPRIATEZZA,
di QUALITA’, …
CONTROLLO sulla GESTIONE
VALUTAZIONE del PERSONALE
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Organizzazione (e sistema di finanziamento) del SSR:
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modelli di riferimento
MODELLO TOSCANO (a centralità ASL):La ASL svolge sia la funzione di erogatore che di acquirente di prestazioni remuneratea tariffa.L’ASL i fi i t t it i d ll R i di t dL’ASL viene finanziata a quota capitaria dalla Regione di appartenenza e deveremunerare secondo il profilo tariffario vigente le prestazioni fornite ai propriresidenti da altri soggetti fornitori (AOU, altre ASL, privati accreditati).E’ il modello adottato dalla Toscana dall’Emilia Romagna dal Veneto e dal PiemonteE il modello adottato dalla Toscana, dall Emilia Romagna, dal Veneto e dal Piemonte.
MODELLO LOMBARDO (netta separazione acquirente/erogatore):Vi è la scomparsa quasi totale dalle ASL delle prestazioni finanziate a tariffa le qualiVi è la scomparsa quasi totale dalle ASL delle prestazioni finanziate a tariffa, le qualisono svolte dalle AOU e dalle Aziende private accreditate.Vi è pertanto lo scorporo dalle ASL di tutti i presidi ospedalieri e la trasformazionedegli stessi in Aziende Ospedaliere distinte.L’ASL viene finanziata a quota capitaria dalla Regione di appartenenza e deve erogareL ASL viene finanziata a quota capitaria dalla Regione di appartenenza e deve erogaresoltanto servizi attinenti alla sfera della prevenzione, dell’assistenza territoriale eresidenziale e dell’assistenza socio-sanitaria, mentre per l’assistenza ospedaliera dagarantire ai propri residenti si deve rivolgere ad altri fornitori “puri”.E’ il modello applicato in Lombardia.
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Organizzazione del Servizio Sanitario Toscano
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(L. GRT n. 40/2005)
ASL 1 Massa
ASL 2Area Nord-
Area Centro
Toscana
ASL 2 Lucca
ASL 4 Prato
ASL 10 Firenze
ASL 11
ASL 12 Viareggio
12 AUSLOspedali territoriali e Zone
AOU
AOU FI
MEYER
Area NordOvest ASL 3
Pistoia
ASL 5 Pisa
ASL 6 Li
ASL 8 Arezzo
Empoli
4 AOUAOU
AOU PI
MEYER
LivornoASL 7 Siena
ASL 9 G t
3 Aree
Vaste (Estav)
SI
Grosseto Area Sud-Est
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Livelli di programmazione e definizione degli obiettivi (organizzazione, offerta di servizi sanitari e risorse)
“VINCOLI” SUI SISTEMI AZIENDALI
OBIETTIVI REGIONALI (PSR) STRATEGIE di AV e AZIENDA
obiettivi di salute
partecipazione
appropriatezza
MOBILITA’ SANITARIA ed ORGANIZZAZIONE
pp pqualitativa/temporale
programmazione
APPROPRIATEZZA e INTEGRAZIONE dei PERCORSI
programmazione
efficienza del sistema PAREGGIO DI BILANCIO
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Sistema regionale di valutazione e controllo
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B E B E GE
dei risultati (aziendali ed interaziendali)
SU OBIETTIVI SANITARI SU OBIETTIVI GESTIONALIValutazione degli altri risultati:
- organizzativi (integrazione ospedale
Valutazione dei risultati assistenziali:
efficacia trattamenti qualità servizi organizzativi (integrazione ospedale territorio, organizzazione percorsi, realizzazione progetti di sviluppo)
- economici (pareggio di bilancio)
efficacia trattamenti, qualità servizi resi, soddisfazione utenza, offerta sanitaria adeguata a domanda di salute, …
REGIONE TOSCANA
economici (pareggio di bilancio)
AREA VASTA TOSCANAVASTA
Organizzazione a rete
La Fonte Il Mezzo Il Fine
gdi Aziende Sanitarie (Network AOU/ASL)
NORMATIVALa Fonte
ORGANIZZAZIONE RISULTATIIl Fine
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Sistema regionale di valutazione e controllo dei risultati: “bersaglio” MeS (Scuola Superiore S.Anna dell’Università di Pisa)
Azienda X
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Spesa sanitaria pubblica in Italia (anno 2009)
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PAREGGIO DI BILANCIO
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Patto per la Salute 2010-2012 (del 03/12/2009) F d li fi l (L 42/2009)
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e Federalismo fiscale (L. n. 42/2009)
- Perenne esigenza di contenimentodella spesa sanitaria: per l’entità dellaspesa ed il rapporto rispetto al PIL, ma
h d bi bbli ianche per un debito pubblico storico
- Evidente difficoltà di rispettare itetti di spesa del FSN: il SSN è insistematico disavanzo ma i disavanzisistematico disavanzo, ma i disavanzipro-capite annui si stanno riducendo (€98 nel 2005, € 76 nel 2006, € 61 nel2007, € 54 nel 2008)
F ti diff i i i i t i li- Forti differenziazioni interregionali:la spesa sanitaria pro-capite devetendere ad una omogeneità di massima(costi standard) e si devono adottarei i ti (Pi i di Ri t )misure organizzative (Piani di Rientro);
la differenziazione resta tuttavia nelrapporto regionale spesa/PIL
- Problema della mobilità interregionaleProblema della mobilità interregionale
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Ospedalizzazione in Italia e mobilità interregionalePazienti Giornate ospedaliere Media Case-Mix
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DIFF
Mobilità attiva e i i l passiva regionale (2008)
Libera scelta di cura per i pazienti
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Mobilità sanitaria: competizione e cooperazione
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LIBERA SCELTA di Cura (paziente)
(fenomeno attrazione / “fughe”)
- LIBERA SCELTA di Cura (paziente)
- L’elevato soddisfacimento della domanda di salute deve scaturire da
AV Centrodomanda di salute deve scaturire da
una attività di organizzazione e di programmazione degli interventi da
effettuare, al fine di dotare le t tt i it i d l
Asl ARAV Nord
Ovest
strutture socio-sanitarie del territorio di servizi da offrire,
appropriati ed altamente qualitativi-
AOUS
Asl SI
Extra Regione
- Nel rispetto delle specificità delle Aziende Sanitarie, delle
professionalità presenti sul Asl GR
p pterritorio e delle risorse disponibili, il sistema deve garantire una logica organizzativa fondata sul principio
della CENTRALITA’ DEL PAZIENTEExtra
Regione
Competizione + Cooperazionedella CENTRALITA DEL PAZIENTE Regione
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Mobilità sanitaria: competizione e cooperazione
MOBILITA’SANITARIA AOU MOBILITA’ SANITARIA ASL
(fenomeno attrazione / “fughe”)
- L’AOU per definizione NON è dotata diPOPOLAZIONE propria in quanto non ha un
MOBILITA’SANITARIA AOU MOBILITA’ SANITARIA ASL
- L’ASL è dotata di una propria popolazione(i sid ti l i mbit t it i l )POPOLAZIONE propria, in quanto non ha un
proprio territorio; la popolazione diriferimento è rappresentata dal bacino diutenza interaziendale (AV) o intraregionale
l tti ità di lt i lità d i
(i residenti nel proprio ambito territoriale).
- L’ASL ha l’obiettivo di contenere laMOBILITA’ SANITARIA PASSIVAper le attività di alta specialità e dai
residenti zonali (ASL) per attività di base.
- L’AOU per definizione NON può avere
MOBILITA SANITARIA PASSIVA(FUGHE) dei propri residenti, verso altreAV regionali e soprattutto verso strutturesanitarie di altre regioni; deve pertantof i i fl i di bilità it i
p pMOBILITA’ SANITARIA PASSIVA(FUGHE), ma deve contribuire a combattereil fenomeno in ambito interaziendale.
favorire i flussi di mobilità sanitariaall’interno della propria AV, in modoparticolare verso l’AOU di riferimento.
- L’AOU ha solo flussi di MOBILITA’ SANITARIAATTIVA (ATTRAZIONI), che provengonodall’interno (AV) e dall’esterno (da altre AV e dafuori regione); vista la mission specialistica il
- Anche l’ASL ha flussi di MOBILITA’SANITARIA ATTIVA (ATTRAZIONI), cheprovengono dall’interno e dall’esternodell’AV; vista la mission di assistenza difuori regione); vista la mission specialistica, il
fenomeno dovrebbe essere accentuato.dell AV; vista la mission di assistenza dibase, il fenomeno dovrebbe essere limitato.
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Fughe sanitarie dei pazienti di riferimento territoriale
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(€ valore e specialità)
10.000.000,00
12.000.000,00
6 000 000 00
8.000.000,00QUANTO (€) “fuggono” i
4.000.000,00
6.000.000,00fuggono i residenti ?
e PERCHE’ ?
0,00
2.000.000,00
1999 2000 2001CARDIOLOGIA ORTOPEDIA NEUROLOGIAALTRA PATOLOGIA TRAPIANTI GASTROENTEROLOGIA
TUMORI APPARATO RESPIRATORIO VASCOLARE
anno x anno x+1 anno x+2
TUMORI APPARATO RESPIRATORIO VASCOLAREUROLOGIA OTORINOLARINGOIATRIA
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Analisi dei flussi regionali di mobilità sanitaria
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attiva (attrazioni) e passiva (fughe)
- Garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza sulla popolazione di riferimento
OBIETTIVI REGIONALI ED INTERAZIENDALI
p p
- Limitazione del fenomeno della mobilità sanitaria passiva (fughe)
- Soddisfazione dell’utenza e della domanda di salute sul territorio
- Innovazione e sviluppo / Alta specializzazione
- Interesse (prestigio, interesse scientifico, …) per la mobilità sanitaria attivaextra regionale (attrazioni)
- Valutazione della sostenibilità economica del fenomeno attrazioni (al fine di nonsottrarre risorse economiche alle funzioni regionali)
-- … … …
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Centralizzazione degli acquisti: esperienze di aggregazione della domanda sanitaria di beni e servizi
TAnno 2004 Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007 % 2004/2007
Tasso incremento
annuo
Acquisto Beni Sanitari € 8,574 € 10,000 € 10,684 € 11,523 34,4% 11,5%
Acquisto Beni non Sanitari € 0,726 € 0,779 € 0,739 € 0,741 2,0% 0,7%
Servizi non Sanitari € 4,139 € 4,882 € 5,335 € 5,790 39,9% 13,3%
Manutenzioni e riparazioni € 1,188 € 1,363 € 1,407 € 1,516 27,6% 9,2%p , , , ,
Totale (mld €) € 14,627 € 17,024 € 18,165 € 19,570 33,8% 11,3%
Incidenza sulla Spesa Sanitaria 16,4% 17,8% 18,3% 18,9% Fonte: Ministero della Salute
Crescita dei costi rispetto alla crescita complessiva della spesa (< 3% annuo)
Attività gestite dalle centrali di acquisto
p mp p ( )- “insostenibile” per l’acquisto di Beni Sanitari (non standardizzabili?)- “sostenibile” per l’acquisto di Beni non Sanitari (standardizzabili)- “insostenibile” per i Servizi non Sanitari (standardizzabili), in partel t l f n m n di ts in d i s i i pp lt ti (bl ss n i ni)legato al fenomeno di outsourcing dei servizi appaltati (blocco assunzioni)- “insostenibile” per le manutenzioni (potere contrattuale?)
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Centralizzazione degli acquisti: esperienze di
Il sistema di centralizzazione
aggregazione della domanda sanitaria di beni e servizi
- Non è più in una fase sperimentale,
- Presenta differenti modelli in ambito nazionale,
- Evidenzia differenze regionali di velocità di aggregazione della domanda,
- Sembra muoversi su scelte (politiche) estemporanee basate su una utilità “percepita”.
L’analisi causa-effetto tra la centralizzazione e la dinamica della spesa
I driver della spesa sono i consumi (legati alla “produzione sanitaria”) ed i prezzi:
1 C’è n t l mi di p d i n li lli di ns m (impi di f tt i)?1- C è coerenza tra volumi di produzione e livelli di consumo (impiego di fattori)?
2- Come si effettua il confronto tra prezzi di acquisto e prezzi correnti di mercato?
- il “risparmio” realizzato spesso viene dichiarato (rispetto al prezzo a base d’asta o al prezzop p ( p p ppagato in precedenza) che poteva già essere anti-economico o che sul mercato può variarein diminuzione (brevetti o tecnologie), inducendo così a valutazioni di performance scorrette,
- ma il risparmio derivante dalla domanda aggregata andrebbe calcolato (confrontando i prezziottenuti rispetto a quelli praticati in acquisti non aggregati) metodi ad oggi non adottati consistematicità dalle centrali per l’autovalutazione.
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Centralizzazione degli acquisti: esperienze di
I modelli di centralizzazione adottati ed i costi operativi delle centrali
aggregazione della domanda sanitaria di beni e servizi
Beni Sanitari Farmaci
Altri Beni Sanitari
Beni non Sanitari
Servizi non Sanitari
Manutenz./ riparazioni
Godimento Beni di Terzi
Funzione Acquisti Regione Lazio X X
Funzione Acquisti Regione Liguria X X X
Centro di Acquisto Regionale Lombardia X X X X
Funzione Acquisti Regione Sicilia X X X
Funzione Acquisti Regione Basilicata X X X X X X
Centro Acquisti Regionale Sardegna X X X X
Funzione Acquisti Regione Abruzzo X X X
Aree Vaste Regione Veneto X X X
Asur Regione Marche X X X X X
Agenzia Pubblica Regionale (+3 AV) Emilia Romagna X X X X X X
ESTAV Regionali (+3 AV) Toscana X X X X X
Consorzio Centro Servizi Condivisi Friuli V.G. X X X X X X
So.Re.Sa. Spa Pubblica Regione Campania X X X X
- Le tecnostrutture delle centrali generalmente si sono assommate ai servizi acquisti aziendali e- Le tecnostrutture delle centrali generalmente si sono assommate ai servizi acquisti aziendali espesso non è quantificata la ricaduta in termini economici sul sistema rappresentata dagli investimentiin piattaforme tecnologiche ed in strutture immobiliari ad hoc.
- Tali effetti sui costi di solito non sono oggetto di rilevazione, al pari di altri costi “sommersi”
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(commissioni tecniche, tempi di attesa per gare unificate, proroghe a prezzi vecchi, gare aggiuntiveaziendali mantenute per la non totale copertura dei fabbisogni o ricorso alle spese in economia, …).
Ciclo aziendale del Controllo di Gestione
- Pagina 28 -
1.Programmazione(definizione obiettivi gestionali aziendali,
2.Budgeting(definizione e assegnazione “condivisa” obiettivi della
risorse e azioni per conseguirli)
gestione a singole struttura, risorse e azioni per conseguirli)
3.Misurazione e Verifica
( l f d
CONTABILITA’ ANALITICA
Pianificazione(definizione obiettivi strategici, compatibili
bi tti i i li
(analisi fatti di gestione e grado di raggiungimento obiettivi assegnati a
strutture, in termini di risultati e comportamenti)
4.Reporting(presentazione e diffusione dati con obiettivi e vincoli
regionali e sovraziendali)
mp m )diffusione dati, informazioni,
valutazioni e risultati)
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Organigramma e mappa delle responsabilità
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(Piano dei Centri di Costo)
Individuazione delle Strutture (CdR) soggette a verifica dei risultati di attività/costi del Individuazione delle Strutture (CdR) soggette a verifica dei risultati di attività/costi del Controllo di Gestione (obiettivi di budget e dati di contabilità analitica)
TABELLA di ORGANIZZAZIONE (Organigramma)
ARTICOLAZIONE in Centri di Responsabilità e di Costo
Aziendalivello1L’ i i di ti t l è il d ll di i di ti ti d ll tti ità i d li
( g g )
DIPARTIMENTI DIPARTIMENTI DIPARTIMENTI DIPARTIMENTIlivello2
L’organizzazione dipartimentale è il modello ordinario di gestione operativa delle attività aziendali
DIPARTIMENTI DIPARTIMENTI DIPARTIMENTI DIPARTIMENTI
CENTRI DI RESPONSABILITA’ –
livello2
CENTRI DI RESPONSABILITA’ –CENTRI DI RESPONSABILITA DIVISIONI SANITARIE E REPARTIlivello3
CENTRI DI RESPONSABILITA DIVISIONI SANITARIE E REPARTI
CENTRI DI COSTO
livello4 CENTRI DI COSTO
CENTRI DI COSTO
CENTRI DI COSTO
Tiziano Salerno Controlli di Gestione in Sanità
Misurazione dei fatti interni: Contabilità Analitica (costi)
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Misurazione dei fatti interni: Contabilità Analitica (costi)
BILANCIO DI ESERCIZIO
gio
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DALLA CONTABILITA’ GENERALE (CONTI)
ari
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SISTEMI CONTABILI
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ed SISTEMI
INFORMATICI
ALLA CONTABILITA’ ANALITICA
CONTABILITA’ DIREZIONALE
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Misurazione dei fatti interni: Contabilità Analitica (costi)Misurazione dei fatti interni: Contabilità Analitica (costi)
SISTEMA A MATRICE DELLA CONTABILITA’ ANALITICA
FATTORI PRODUTTIVI / CENTRI DI COSTO
Fattori produttivi (conti)F p ( )
Beni di consumo Personale Manutenzioni
tipe
ndiali
atrimon
iale
di c
osto
bilit
à di
azzino
MEDICINA INTERNA
NEUROCHIRURGIA
Cost
i st
Gest
ione
pa
Cent
ri d
Cont
abmag
a
RADIOLOGIA
C
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RICAVI
DRG di RicoveroDRG DH-Day Surgery
SubtotaleSubtotale
Attività Ambulatoriale
Subtotale
Altri contributi … … …
Totale Ricavi
COSTI DIRETTIFarmaci
M i li S i i
Rendiconto economico
Materiali SanitariMateriale Protesico
Altri Beni di Consumo
Subtotalef /P
reparto ospedaliero
Infermieri/Pers. Sanitario Dirigenti MediciAltro Personale
SubtotaleSala Operatoria
M i A Utile/Perdita Manutenzione Attrezzature e Quote Ammortamento
Subtotale
Scorte Iniziali Scorte Finali
COSTI INDIRETTITotale Costi Diretti
Energia-Telefono-Gas Costi generali
Totale Costi IndirettiTotale Costi
UTILE / PERDITA
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Misurazione dei fatti interni: Contabilità AnaliticaMisurazione dei fatti interni: Contabilità Analitica
Medicina Interna -30
Neurochirurgia -5
BILANCIO DI ESERCIZIO
Neurochirurgia 5
Terapia Int. Cardiologica +12
Totale Costi -920Pediatria -46
Radiologia +7Totale Ricavi +880
g
Laboratorio +22Totale -40
Sala Operatoria 0Totale 40
… … …
Totale -40
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Misurazione dei fatti interni: Contabilità Analitica per processo A ti it B d C ti (ABC)
TABELLA di ORGANIZZAZIONE ARTICOLAZIONE in Centri
e Activity Based Costing (ABC)
TABELLA di ORGANIZZAZIONE (Organigramma)
ARTICOLAZIONE in Centri di Responsabilità e di Costo
PERCORSI PER PATOLOGIA (modello standard)
ARTICOLAZIONE in Centri di Responsabilità e di Costo
Aziendalivello1
(modello standard)Responsabilità e di Costo
DIPARTIMENTI DIPARTIMENTI DIPARTIMENTI DIPARTIMENTIlivello2 DIPARTIMENTI DIPARTIMENTI DIPARTIMENTI DIPARTIMENTIlivello2
CENTRI DI RESPONSABILITA’ – CENTRI DI RESPONSABILITA’ –pazienti
livello3pazienti
CENTRI DI RESPONSABILITA DIVISIONI SANITARIE E REPARTI
CENTRI DI RESPONSABILITA DIVISIONI SANITARIE E REPARTI
CENTRI DI COSTO
livello4 CENTRI DI COSTO
CENTRI DI COSTO
CENTRI DI COSTO
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Mappatura dei percorsi assistenziali per patologia intra (ed extra) ospedalieri
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1 Paziente entra in ospedalePronto soccorso2
intra (ed extra) ospedalieri
C l di h d i di i i3
4 Ricovero
Consulenze mediche ed esami diagnostici
156
Intervento chirurgicoTerapia intensiva
24
53
7 Terapia subintensiva
5
79
8 6Discharge Room
9 Dimissione
89
Contabilità Analitica per processo e Activity Based Costing (ABC) del Trapianto di cuore
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del Trapianto di cuoreFarmaci
Materiali sanitari e protesiciAltri beni di consumo
Tavolo Operatorio
TORI
A
Quantità e Costi
Personale infermieristico e sanitario
Tempi di utilizzo e Costi
Personale infermieristico e sanitario
DALI
ERA
A O
PERA
TDirigenti mediciAltro personale
Tempi e Costi
ChirurghiAltro personale
Tempi e Costi
ZA O
SPED
SALA
Tempi e Costi
Manutenzione AttrezzatureQuote Ammortamento
Tempi e Costi
Manutenz.Attrezzature e Quote AmmortamentoTempi di utilizzo e Costi
Beni di consumo
DEG
EN
Tempi di utilizzo e Costi
Beni di consumoQuantità e Costi
TOTALE COSTI
Personale infermieristico e sanitarioDirigenti medici N
SIVA
DEGENZA OSPEDALIERATempi (Giornate) e Altri Costi
Dirigenti mediciTempi e Costi
Manutenz.Attrezzature e Quote AmmortamentoTempi di utilizzo e Costi
IA I
NTE
N
TOTALE COSTIBeni di consumoQuantità e Costi
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TERA
PI
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Contabilità Analitica per processo e Activity Based Costing (ABC) d l T i di del Trapianto di cuore
Personale sanitario e Medici (Costi)
Attrezzature (Costi)
Farmaci, prodotti sanitari ed altri beni di consumo (Costi)
Degenza ospedaliera (altri Costi)
lCosti generali
TOTALE COSTI
TOTALE RICAVI
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Controllo di gestione: analisi sull’utilizzo (e sul costo) di f i di i i i di i
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di farmaci e dispositivi medici
1. Beni utilizzati e relativi costi per singole attività (rilevanti) in aree“ iti h ” i d li d l t di i t d ll’ bi t d ll i ( l
Controllo di gestione / Farmacia
“critiche” aziendali dal punto di vista dell’assorbimento delle risorse (saleoperatorie, terapie intensive, strutture laboratoristiche, aree di degenza, …)
2 B l l l O2. Beni utilizzati e relativi costi per singola Struttura Organizzativa erapporto rispetto ai volumi complessivi di attività svolta e di ricavi prodotti(evoluzione dei profili tariffari)
3. Beni utilizzati e relativi costi per singola Struttura Organizzativa eandamento spazio-temporale (benchmarking aziendali ed interaziendali ematrici di posizionamento)matrici di posizionamento)
4. Beni utilizzati e relativi costi per … … …
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Controllo di gestione: analisi sull’utilizzo (e sul costo) di f i di i i i di i
Analisi per attività (blocco operatorio): produttività/efficienza
di farmaci e dispositivi medici
N°Interventi
N° Sale Operatorie
N° Ore totali
N° Ore programmate
N° Ore in urgenza
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Controllo di gestione: analisi sull’utilizzo (e sul costo) di f i di i i i di idi farmaci e dispositivi medici
Analisi per attività (blocco operatorio): produttività/efficienza
Tempi medi per
intervento
DRG chirurgico Case-Mix
Costi per beni di consumo per tipologia di intervento chirurgico% ti b i di DRG
Incidenza media del materiale sanitario sui DRG -Chirurgie-
240%
26,0%
% costi per beni di consumo per DRG
18,0%
20,0%
22,0%
24,0%
100%
12,0%
14,0%
16,0%
13,4 %
4,0%
6,0%
8,0%
10,0%
0,0%
2,0%
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Controllo di gestione: analisi sull’utilizzo (e sul costo) di f i di i i i di i
Consumi per Struttura: volumi di attività e produzione
di farmaci e dispositivi medici
Vi sono Strutture che presentano una forte criticità per l’Azienda, in termini dicrescita dei costi per beni di consumo.
Potrebbero essere casi in cui si verifichi un andamento in crescita dell’incidenza di talicosti rispetto al valore della produzione (incremento incontrollato dei consumi e deirelativi costi non coerente con i volumi di attività).
Ma potremmo essere anche in presenza di un sistema tariffario che non riesce adadeguarsi rapidamente alle repentine mutazioni cui è soggetto il mercato dei beni diconsumo (e dei prezzi).
Chirurgia AChirurgia BChi i C
anno x 16,07%14,74%13 43%
anno x+118,07%15,23%15 31%
anno x+220,32%23,41%16 21% Aumento di prezzo diChirurgia C
Neurochirurgia ARadiologia AOncologia A
13,43%13,73%33,80%25,84%
15,31%15,21%36,72%25,41%
16,21%19,53%37,83%33,77%
Aumento di prezzo di farmaci specifici o
introduzione di prodotti (metodiche) costosi
Oncologia A 25,84% 25,41% 33,77%
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Controllo di gestione: analisi sull’utilizzo (e sul costo) di f i di i i i di idi farmaci e dispositivi medici
Consumi per Struttura: volumi di attività e produzione
anno x anno x+1 anno x anno x+1
Degenza Ordinaria Degenza Day Hospital
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Controllo di gestione: analisi sull’utilizzo (e sul costo) di f i di i i i di idi farmaci e dispositivi medici
Utilizzo delle risorse: confronti spazio-temporaliRappresentazione grafica dei punti di forza/debolezza aziendali (confronto di risultati),dal punto di vista della complessità, della produttività, dell’efficienza, dell’efficacia, … .
Confrontabilità dei dati:Confrontabilità dei dati:
(a) UO1 nel T1, T2, T3, T4
(b) UO1,UO2, UO3, UO4 nel T1
(c) UO1 di Az1, Az2, Az3, Az4
+ 1
(c) UO1 di Az1, Az2, Az3, Az4
(d) … … …
- 1 + 1o EFFICACIA
- 1Tiziano Salerno Controlli di Gestione in Sanità
Dalle analisi di controllo di gestione sui fatti aziendali
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L’ END d
alla programmazione strategica e budgetaria (obiettivi)
L’universo AZIENDA ed i condizionamenti ESTERNI
al sistema aziendaleruolo, scopo, caratteristiche, valori di riferimento, modalità
QUADRO CONTESTO MISSION
organizzative, aspirazioni, …
QUADRO NORMATIVO
CONTESTO ESTERNOAZIENDALE
Strategia
Az ANALISI ESTERNA
ANALISI INTERNA
Programmazione
Az San
Programmazione
Processo di Budget
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Dalle analisi di controllo di gestione sui fatti aziendali
b d l l l
alla programmazione strategica e budgetaria (obiettivi)
1. QUADRO NORMATIVO
Obiettivi di salute regionali e territorialiRispetto delle norme e linee-guida
Strategie interaziendali (Area Vasta)Q
2. CONTESTO ESTERNO
g ( )Vincoli di bilancio e pareggio economico
Ruolo e valori aziendali (stile di direzione)C i / ti i ( bilità f h )
3. MISSION AZIENDALE
Cooperazione / competizione (mobilità e fughe)Rapporto Domanda / Offerta sanitaria
Efficienza delle strutture
4. ANALISI ESTERNAOrganizzazione e funzionamento delle strutture
Efficacia dei trattamentiAppropriatezza /tempestività delle attività svolte
5. ANALISI INTERNA
Appropriatezza /tempestività delle attività svolteOrganizzazione dei percorsi assistenziali
Punti di forza /criticità e percezione dei fenomeniCOERENZA INTERNA DEL SISTEMA P&C
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Sistema budgetario aziendale come programma globale e
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Collegandosi agli obiettivi strategici aziendali il budget implica:
comportamento attivo delle varie professionalità coinvolte
Collegandosi agli obiettivi strategici aziendali, il budget implica:
- un comportamento attivo dei soggetti (e delle professionalità) coinvolti nel processo,
- la definizione di obiettivi condivisi e specifici di breve periodo (infrannuali/annuali)da raggiungere con impegno,
- l’individuazione delle risorse più appropriate da utilizzare e
- uno sforzo di miglioramento organizzativo-gestionaleuno sforzo di miglioramento organizzativo gestionale.
Il budget è un programma globale, che considera l’equilibrio economico e finanziariocomplessivo dell’Azienda non come una sommatoria di equilibri parziali, ma come il
l d ’ d d ll d d ll’risultato di un’azione coordinata delle diverse parti dell’organizzazione.
Il punto di avvio del processo di budgeting deve essere l’analisi analitica dei temid ll tidella gestione:
- “operativi”, legati alla definizione degli obiettivi in base alle risorse disponibili,
- “innovativi”, che determinino modifiche significative della capacità produttiva., m m f g f p p .
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Dalla programmazione strategica aziendale alla
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definizione degli obiettivi budgetari specifici
Gli obiettivi di budget devono essere:
riferiti ai Centri di Responsabilità (CdR), ovvero a gruppi organizzati di persone,h i bi tti i i d li id ti d di i ti h siche operano per raggiungere obiettivi aziendali, guidati da dirigenti che si
assumono la responsabilità delle azioni intraprese;
espressi in termini quantitativi, sintetici e (possibilmente) monetari, il chett il “ lid t ” di i tt i li lt i tipermette il “consolidamento” di programmi settoriali altrimenti non
omogeneizzabili (espressi in unità di misura differenti) e consente diapprezzare l’impatto economico rappresentato dai vari fenomeni di gestione;
misurabili, al fine di consentirne il confronto (tempestivo e sistematico) con idati consuntivi per il controllo e la valutazione;
(auto)controllabili da parte del CdR (responsabilizzato) cui sono assegnati;(auto)controllabili, da parte del CdR (responsabilizzato) cui sono assegnati;
condivisi (tramite un impegno bilaterale) e realizzabili.
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Sistema budgetario: scarsità di risorse disponibili
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e approccio rovesciato del processo
QU L D FF COLT ’ ?
Una delle principali difficoltà presenti negli attuali modelli budgetari risulta il
QUALI DIFFICOLTA’ ?
Una delle principali difficoltà presenti negli attuali modelli budgetari risulta ilpesante condizionamento sui risultati aziendali da perseguire rappresentatodalle logiche di allocazione delle scarse risorse disponibili.
Il processo dovrebbe essere condizionato prevalentemente dai risultati (diIl processo dovrebbe essere condizionato prevalentemente dai risultati (diattività o di soddisfacimento della domanda) da ottenere; tale approccio èquello maggiormente coerente con lo spirito che porta alla definizione degliobiettivi strategici aziendali, formulati in base ai risultati da conseguire.
Ma la presenza di elementi, quali:- i vincoli ed i controlli esterni sull’acquisizione delle risorse,- una forte rigidità dell’organizzazione,
i di i ti di tt liti d i d- i condizionamenti di carattere politico ed economico ed- una struttura dei costi prevalentemente di tipo fisso
provoca nel processo di budget un inevitabile approccio di tipo rovesciato, doveli bi tti i f t t di i ti d ll i di ibiligli obiettivi sono fortemente condizionati dalle scarse risorse disponibili.
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Sistema budgetario: scarsità di risorse disponibili
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QU L D FF COLT ’ ?
e approccio rovesciato del processo
Le ristrettezze economiche ed i vincoli esterni imposti negli ultimi anni a livello
QUALI DIFFICOLTA’ ?
Le ristrettezze economiche ed i vincoli esterni, imposti negli ultimi anni a livellonazionale e regionale, stanno conducendo le Aziende Sanitarie a vere e proprie“strozzature” gestionali.
Risulta oggi difficile parlare di innovazione e sviluppo, di sistemi budgetari e diRisulta oggi difficile parlare di innovazione e sviluppo, di sistemi budgetari e diprogrammazione in evoluzione di fronte a condizionamenti esterni quali:
- blocco delle assunzioni e del turnover,
“t li ” i t tti di l t d t i t- “taglio” ai contratti di lavoro a tempo determinato,
- obiettivi di riduzione dei costi per personale, beni di consumo e altre rilevantivoci di bilancio, a seguito di una diminuzione dei livelli di finanziamento,
- approccio budgetario di tipo “rovesciato”,
- … … …
A i i i i i l i t i d l l
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A maggior ragione serve oggi un maggiore coinvolgimento aziendale nel processo di budgeting ed una più diffusa consapevolezza manageriale !!
Direzione del processo budgetario:
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elementi partecipativi e autoritari
Anni 1990-1994 Anni 1995-1999 Anni 2000-2004 Anni 2005-2009
Trasversalità aziendale, coinvolgimento professionale, consapevolezza manageriale
“top-down” Obiettivo Obiettivo
attualeattuale
p m g
Poco efficaceMolto efficace
modello equilibrato
La negoziazione budgetaria ha raggiunto negli anni un gg gmaggior equilibrio tra gli
indirizzi/vincoli della programmazione aziendale (elemento autoritario di
“bottom-up”
(tipo top-down) e i progetti di innovazione e sviluppo proposti dai dipartimenti (elemento progettuale
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( p gpartecipativo di tipo
bottom-up).
Budget verticali e trasversali: livelli di responsabilizzazione
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Budget verticali: Voci di costo soggette a budget di CdR ed aziendale
Budget verticali e trasversali: livelli di responsabilizzazione
Budget verticali: Voci di costo soggette a budget di CdR ed aziendale
Responsabilizzazione decentrata
Budget trasversali: Voci di costo soggette a budget solo a livello aziendale
Responsabilizzazione centralizzataResponsabilizzazione centralizzata
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Sistematico monitoraggio dei costi variabili ( ifi d ll’ d t ti l )
Il sistematico controllo dei costi
(verifica dell’andamento gestionale)Assegnazione
BUDGET (mese)Assegnazione
BUDGET (anno)FARMACI E DISPOSITIVI MEDICIIl sistematico controllo dei costiaziendali viene utilizzato per:
- il GOVERNO della spesa,
- il tempestivo MONITORAGGIO- il tempestivo MONITORAGGIOdei costi di attività e progetti,
- la puntuale rappresentazione deiFATTI ECONOMICI aziendali,
- la necessità di GARANTIRE LERISORSE indispensabili a tutti iservizi sanitari.
E’ ancora diffuso nelle Aziende il concetto di valutazione autoreferenziale da parte disoggetti che reputano necessaria la copertura economica aziendale per attività svolte (o dasvolgere) con costi già sostenuti (o da sostenere) eccedenti rispetto a previsioni/ obiettivisvolgere) con costi già sostenuti (o da sostenere) eccedenti rispetto a previsioni/ obiettivi.Serve invece la maturazione di una cultura della valutazione delle priorità ad un livelloorganizzativo più elevato rispetto alla singola UO ed una consapevolezza più diffusa chesuperare i limiti di spesa possa comportare l’automatica compressione della possibilità di spesap p p p p p pprevista per altri servizi necessari (visione globale aziendale/dipartimentale e governoclinico). Direzione Aziendale, Staff/Controllo di Gestione, Dipartimenti, Farmacia, … … …
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Gestione e diffusione di dati ed informazioni:
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(auto)valutazione e consapevolezza manageriale
P l’ d ò N R PR D EN EPer l’Azienda può essere CONTROPRODUCENTE:
- sia la diffusione di una quantità ECCESSIVA di dati ed informazioni(quelli superflui e poco significativi possono generare confusione e nascondere la(q p f p g f p g fcorretta percezione dei fenomeni ed il reale ANDAMENTO GESTIONALE all’internodi un’organizzazione);
- sia la logica del “POTERE DELLE INFORMAZIONI” (chi ha accesso adi tità di d ti il t d i i l )una maggiore quantità di esse detiene il potere decisionale).
Obiettivi aziendali prioritari attuali …GOVERNARE
Obiettivi aziendali prioritari attuali …
1) Diffondere a tutti i livelli le conoscenze e leinformazioni utili, al fine di allargare laconsapevolezza manageriale e la capacità gestionaleconsapevolezza manageriale e la capacità gestionale
2) Diffondere la cultura della valutazione collegialee condivisa delle attività, dell’andamento gestionale,d i i lt ti d ll i ità t t i h i d lidei risultati e delle priorità strategiche aziendali
MISURARE E VALUTARE I RISULTATI
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