Controguida 2012-2013

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1) benvenuti all’unipd

2) vita quotidiana

3) cultura

e tempo libero

4) chi siamo

1.1 La storia dell’università

per i suoi studenti ..................pag. 4

1.2 Perché si va all’università? .....pag. 6

1.3 Il nuovo statuto

dell’UNIPD ...............................pag. 7

1.4 Dal primo giorno ...................pag. 9

1.5 E tu cosa hai scelto? ............pag. 14

1.6 Sedi staccate .........................pag. 27

1.7 Aule studio ............................pag. 28

1.8 Erasmus .................................pag. 29

1.9 Uniweb ....................................pag. 32

2.1 Il problema casa ..................pag. 342.2 Le mense ...............................pag. 372.3 Diritto alla salute dello studente ....................pag. 392.4 Diritto allo studio ..............pag. 402.5 Fiscalità dello studente universitario .......................pag. 41

3.1 Cinema ....................................pag. 433.2 Musei a Padova ......................pag. 453.3 Sport ....................................pag. 453.4 Across the University ............pag. 463.5 Vita universitaria ...................pag. 47

4.1 Studenti Per – Unione degli Universitari Padova ..................pag. 514.2 Le nostre battaglie in Ateneo .................................pag. 524.3 La rappresentanza e l’associazionismo oggi .........pag. 544.4 I nostri valori .........................pag. 554.5 ANPI .........................................pag. 574.6 Rete degli Studenti Medi ..........................pag. 574.7 Circolo Reset ..........................pag. 574.8 Iniziative Studenti Per .............pag. 584.9. La nostra visione dell’Università ........................pag. 59

indicecontroguida2012 studenti per studenti

Forse sei appena arrivato a Padova, forse invece ci vivi da un po’, forse hai appena finito le scuole superiori, forse invece ti sei preso una pausa, o hai lavorato prima di decidere di iscriverti all’università: in ogni caso, benvenuto a Padova! Questo fascicolo è stato preparato per te da Studenti Per, per aiutarti nei primi passi a Padova, per aiutarti ad orientarti nell’università e nella città. In questa guida non troverai spot che vogliono convincerti di quanto sia bella l’università di Padova o di quanto siano eccellenti i suoi corsi, i suoi docenti, e i suoi meravigliosi e tecnologici labortori, ma troverai invece consigli, indicazioni e valutazioni di studenti che vivono quotidianamente Padova e la sua università da un po’, e chi prima, chi dopo, si sono trovati in una città nuova e sconosciuta, proprio come te in questo momento. Le guide ufficiali dell’università sono tese a convincerti ad iscriverti, ed omettono tutte quelle informazioni che invece sono utili a chi non ha mai studiato a Padova: quali sono le mense in cui si mangia meglio, in quali aule studio puoi trovare posto e quali invece sono sempre piene, dove puoi andare a vederti un concerto la sera o a ballare, in sostanza tutte quelle informazioni che le guide ufficiali non ti daranno mai, e che invece altri studenti possono darti! E’ con questa Controguida che mettiamo a disposizione quello che sappiamo (senza la pretesa di essere esaustivi) su Padova e la sua università, perchè tu possa da subito ambientarti!

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DIREZIONE EDITORIALEAlberto Corrado

PROGETTO GRAFICOLorenzo Barbasetti di Prun ( [email protected] )Giulia Fassina ( [email protected] )

HANNO CONTRIBUITO CON ARTICOLI E SUGGERIMENTICamilla Andreuzza, Pietro Bean, Antonio Benvenuto, Alessandro Bertoncello, Ghita Bordieri, Claudio Calvaruso, Leone Cimetta, Franco Corti, Federica Cova, Federico D’Ambrosio, Giulia Frattini, Jacopo Marchesin, Ester Peruffo, Andrea Pittarello, Luca Trescato, Marco Zabai, Valeria Zampieri

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1) benvenuti all’ unipd

E’ sorprendente scoprire che la grande storia della nostra università sia stata per lo più scritta da studenti come noi, grazie ad una sinergia che illuminate generazioni di professori e studenti hanno ciclicamente costituito e reso fruttuosa.L’Università di Padova come istituzione nacque con una caratteristica che la distingueva da tutte le altre: a differenza di Bologna (1158) e di Parigi (1257), Padova non era sorta per volontà di un imperatore (Federico I) o del potere religioso, ma per il libero congresso di persone dedite allo studio. Si erano infatti stabiliti a Padova, nel corso degli anni, studenti e professori provenienti dall’università di Bologna, che mal sopportavano le sue restrizioni alla libertà di ricerca e docenza e desideravano invece coltivare gli studi

in un ambiente più liberale e ospitale: il 29 Settembre 1222 nasce convenzionalmente l’Ateneo.

Dal carattere indipendente e desideroso d’autonomia dell’Ateneo patavino, discende il motto/inno dell’università «universas universis patavina libertas», cioè «la libertà di Padova è totale e per tutti».La vita universitaria nella prima fase era molto diversa dalla nostra: gli studenti erano suddivisi per provenienza ed eleggevano il rettore all’interno del corpo studentesco, sceglievano i docenti e li stipendiavano con le raccolte di fondi durante corsi. Quelli compresi tra il 1300 e il 1700 furono i grandi secoli della storia scientifica dell’università: studiarono a Padova Niccolò Copernico, Giovanni Pico della Mirandola, Francesco Guicciardini, Pietro Bembo, Torquato Tasso, Tommaso Campanella, Galileo Galilei, Carlo Goldoni, Ugo Foscolo, Giacomo Casanova e molti altri. Si laureò in filosofia a Padova la prima donna al mondo, Elena Lucrezia Cornaro PisocopiaCon la fine della Repubblica di Venezia, l’Ateneo fu gettato nel mezzo delle lotte risorgimentali per la costituzione del Regno d’Italia: sotto la dominazione austriaca Padova cercò prima di tutto di mantenere fede ai suoi ideali di libertà accademica, nonostante i condizionamenti dell’autorità. Quando l’8 Febbraio del 1848, all’interno del Caffè Pedrocchi, un ufficiale austro-ungarico esplose colpi di pistola contro uno studente, che rimase ucciso nella mischia assieme ad alcuni soldati, s’innescò un moto rivoluzionario nella città in cui gli studenti fronteggiarono la polizia austriaca. In quell’inverno morirono 2 studenti, l’Università fu temporaneamente chiusa, 73 studenti furono espulsi e 4 professori furono destituiti perché patrioti. Negli anni della Resistenza, sotto la guida del rettore Concetto Marchesi, l’Università di Padova divenne il centro organizzativo del Comitato di Liberazione del Veneto e la figura del rettore Marchesi divenne esemplare per tutti gli studenti che si accingevano a prendere le difese della libertà minacciata dalla guerra.

1.1 LA STORIA DELL’UNIVERSITA’ PER I SUOI STUDENTI Sia il discorso inaugurale per il 722esimo anno accademico dell’università tenuto il 9 Novembre 1943, sia l’appello agli studenti del 1 Dicembre 1943, furono interpretati come richiamo all’università nel suo complesso ai suoi studenti per prendere parte al conflitto civile che s’apprestava a dilaniare il paese. Il prezzo in termini di vite umane e di sacrifici fu tale che l’intervento dell’Ateneo patavino nella Resistenza gli valse la Medaglia d’oro al valore militare, unico in Italia.Gli anni della repubblica hanno visto l’ingrandirsi e ricostituirsi dell’autorità accademica dell’università, con un progressivo aumento

degli studenti dai 9000 degli anni Quaranta agli attuali 60000. L’accesso ai saperi dei figli del baby boom degli anni Cinquanta favorì il grande movimento studentesco degli anni Settanta, che trovò in Padova una delle sedi più importanti della azione politica ma soprattutto del laboratorio programmatico e di idee della contestazione giovanile: centinaia di studenti si impegnarono in quegli anni a ridefinire il rapporto della generazione con la società, ad occupare nuovi spazi politici ed intellettuali negati in precedenza da un sistema pubblico e culturale molto arretrato.

Appello agli studenti di Concetto Marchesi

«Studenti: mi allontano da voi con la speranza di ritornare a voi mae-stro e compagno, dopo la fraternità di una lotta assieme combattuta. Per la fede che vi illumina, per lo sde-gno che vi accende, non lasciate che l’oppressore disponga della vostra vita, fate risorgere i vostri batta-glioni, liberate l’Italia dalla schiavitù e dall’ignominia, aggiungete al labaro della vostra Università la gloria di una nuova più grande decorazione in que-sta battaglia suprema per la giustizia e per la pace nel mondo».

(Concetto Marchesi, Appello agli studenti, Padova, 1 dicembre 1943)

CURIOSITA’ SULL’UNIVERSITA’ E SULLA CITTA’ DI PADOVA

L’origine miticaDavanti alla libreria Feltrinelli, che imparerete presto a conoscere, si trova la Tom-ba di Antenore, il mitico fondatore di Padova. Era compagno di Enea ed affrontarono assieme la sconfitta di Troia, ma su di lui, a differenzta del fondatore di Roma, la storia insinua l’ombra del tradimento per salvare la vita sua e della famiglia. Da qui Dante si ispirò per nominare “antenora” la zona dell’Inferno dove giacciono i traditori della patria.

Stemma dell’universitàIl simbolo dell’Ateneo è un cerchio, la cui cornice è occupata dal titolo universitas studi paduani, anche se esistono versioni con il motto universas universis patavina libertas, mentre il centro è interamente dedicato alla rappresentazione di due figure, patroni delle due distinte universitates che nel Medioevo costituivano l’Ateneo pado-vano. A destra, il Cristo risorto è considerato il patrono dei medici, i quali studiavano per ridare vita ai corpi dei malati, mentre a sinistra Santa Caterina d’Alessandria è la patrona dei giuristi, poiché la leggenda narra che si difese da sola nel processo inten-tatole convertendo i giudici pagani al cristianesimo, prima di essere martirizzata.

Proverbio padovanoC’è almeno un detto che il buon studente padovano non può fare a meno di conosce-re.«Il caffè senza porteil prato senza erbail Santo senza nome»Il proverbio rimanda a: il «Caffè Pedrocchi», che in origine era aperto ad ogni ora del giorno e, in senso figurato, “senza porte”; il «Prato della Valle», tra le più grandi piazze d’Europa, era, prima della bonifica avvenuta alla fine del 1700, un terreno palu-doso, “senza erba”; «Sant’Antonio», chiamato “il Santo” per antonomasia e quindi “senza nome”, con riferimento anche alla Basilica omonima, trascorse a Padova gli anni più belli della sua vita, tanto da considerarla una seconda patria dopo Lisbona.

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1.2 perchè si va all’universitàUna domanda banale o pregna di significato. Ognuno può dare la sua risposta, ognuno per i più svariati motivi si è ritrovato in via Venezia, con il suo appuntamento, con il suo numerino, in attesa di consegnare i suoi documenti puntualmente corredati da una marca da bollo, per ricevere in cambio un libretto universitario intonso. Una matricola. Un altro numero! E tante caselle da riempire. Un nuovo percorso che inizia, per alcuni breve, per altri più lungo. Se ne vale la pena risulterà essere una domanda altrettanto banale ma più che mai pertinente nel momento in cui la metà dei nostri coetanei ha deciso di non intraprenderlo. E ancora solo la metà di quelli che ci hanno provato è riuscito a portarlo a termine.

L’università, oggi, non gode esattamente di un’ottima salute. Di problemi ne ha parecchi. E in molti, stando ai numeri, se ne accorgono. Molti scelgono di andare subito a lavorare, di non proseguire gli studi. Come biasimarli. Oggi andare all’università costa dai 5 ai 10 mila euro l’anno a seconda che si sia studenti in sede o studenti fuori sede. Una laurea insomma costa dai 25 ai 50 mila euro. Se al costo effettivo aggiungiamo anche il reddito non acquisito, con 800-1000 euro al mese, fanno altri 50 mila euro nell’arco di 5 anni,.

Beh insomma 100 mila euro per studiare 5 anni ed avere un primo stipendio di poco più di 1000 euro, se ti va bene e sei entrato a medicina fanno 1500.

Stiamo parlando di un investimento spropositato se si guarda l’imminente futuro. Il tempo scorre rapido, magari si aggiunge qualche incertezza sulla scelta fatta ed è sempre più faticoso guardare in là, misurarsi con il lungo periodo, con tutto ciò che non è immediato.

Qualsiasi motivo vi abbia portato all’università: che sia perchè è da quando avete memoria che i vostri genitori vi dicono che ci sareste andati, che sia per prendersi un pezzo di carta, che sia per raggiungere uno status sociale, che sia per coronare i vostri sogni, che sia perchè credete in una disciplina, che sia per coltivare una passione; qualunque sia questo motivo, ne vale comunque la pena.

Oggi l’università, con tutti i suoi difetti, rimane forse l’unico luogo che offre ad un giovane la possibilità di tenere alta la testa, di poter avere un orizzonte ampio, di guardare in alto e vedere le stelle. Rimane ancora il centro di cultura più importante della nostra città e come istituzione del nostro paese. E’ ancora l’unica istituzione in grado di fornire un’ampiezza di vedute irreperibile altrove.

Ed è proprio di quest’ampiezza di vedute che oggi c’è bisogno, di riuscire a spaziare su tutto l’orizzonte, di poter pensare in grande, di avere fame insomma. Fame di aspettative per il nostro futuro. Dobbiamo scacciare la disillusione, l’incertezza e le ombre perché se ci lasciamo mettere in un angolino da un pessimismo dilagante, benchè oggettivamente frutto di problemi seri e reali dalla crisi economica alla crisi della politica, continueremo a lamentarci di qualcuno che ci ha tolto il futuro e ci ha privato delle opportunità che riteniamo ci debbano spettare.

Dalle superiori all’università è un bel salto, da dieci e più materie si scende più o meno ad una. Ma anche questa singola materia poi la si scopre fatta di tante altre. Per una frazione di secondo si arriva a credere che il potersi dedicare interamente a quello che si è sempre voluto fare sia esaustivo dei propri desideri e sufficiente a soddisfare le proprie preferenze ed attitudini. Poi piano piano ci si rende conto che qualcosa non piace e che anche all’università ci sono docenti che non ti trasmettono nulla e sale un po’ di fastidio, magari di delusione.

Certo non è perfetta, ma è proprio questo il punto forse. L’università non ti da tutto, offre un sacco di opportunità, ma bisogna sceglierle e prima ancora cercarle. Usciti dalla scuola si apre un nuovo spazio di iniziativa personale che deve misurarsi con queste opportunità. Quello che l’università ha di meglio da offrire oggi sono proprie queste possibilità, le condizioni per costruirsi un futuro. Un futuro che nessuno ci ha tolto e che non ci dobbiamo riprendere, perché è nostro ed è sempre stato nostro.

E allora forse è il caso di smetterla di lamentarsi e di cominciare a guardare verso l’orizzonte, tenendo d’occhio le stelle. E perchè no...oltre la linea dell’orizzonte. Affamati di conoscenza e di futuro.

Che dire...benvenuti e servitevi.

Bon appetit!

1.3 il nuovo statuto dell’università di padova

Ogni anno si diplomano circa 600.000 studenti, 300.000 si iscrivono

all’università, 150.000 si laureano.

INTRODUZIONE

Con l’entrata in vigore della Legge Gelmini (L. 240 del 30/12/2010) tutte le università italiane hanno dovuto adeguare i propri Statuti, i testi fondamentali di organizzazione degli atenei, in base ai criteri della nuova Legge. Il nuovo Statuto dell’ Università degli Studi di Padova è entrato in vigore lo scorso anno accademico: quest’anno avrà completa attuazione la modifica dell’ assetto organizzativo della didattica. Tale modifica consiste nella creazione delle Scuole come strumento di raccordo dei Dipartimenti, ai quali è stata affidata la completa gestione dell’ attività didattica.

ORGANI DI GOVERNO DELL’ UNIVERSITA’

Qui riportiamo i più rilevanti per noi studenti.Il Rettore ha la rappresentanza legale dell’ Ateneo, sovrintende tutte le sue attività e ha funzioni di indirizzo e coordinamento delle attività scientifiche e didattiche. Egli presiede e convoca le riunioni del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione. Lo Statuto inoltre gli concede una lunga serie di funzioni: in termini di autorità e di nomina di molte cariche la nuova legge ha visibilmente accentrato molti poteri sulla sua figura.

Il Senato Accademico è l’organo collegiale con il compito di formulare proposte e pareri obbligatori in materia di didattica, ricerca e servizi agli studenti. Esso è composto dal Rettore, nove Direttori di Dipartimento e nove docenti, tre rappresentanti del personale tecnico amministrativo e cinque rappresentanti degli studenti eletti direttamente.

Il Consiglio di Amministrazione ha invece funzioni di indirizzo strategico, di gestione e di controllo dell’ attività amministrativa, finanziaria ed economica dell’ Ateneo, nonché di vigilanza sulla sostenibilità finanziaria delle attività. E’ formato da 11 componenti: il Rettore, cinque componenti della comunità universitaria tra tutto il personale dipendente scelti dal Senato Accademico sulla base delle candidature presentate, tre soggetti non appartenenti all’ Ateneo scelti tra una lista di nominativi individuati dal Rettore,

due rappresentanti degli studenti eletti direttamente. La legge ridistribuisce le competenze in termini di decisioni tra Senato accademico e Consiglio di amministrazione: molte di quelle che erano competenze del Senato accademico (che di fatto è l’organo di rappresentanza di tutte le componenti dell’università) sono passate con la recente normativa al Consiglio di amministrazione. Il passaggio di funzioni diminuisce il livello di democrazia interna, perché sposta alcuni poteri decisionali da un organo più ampio (33 componenti) ad uno molto più piccolo e meno rappresentativo (11 componenti). Così il Senato eserciterà solo delle funzioni di controllo sul CDA e potrà di fatto intervenire più che altro sull’attività di didattica e di ricerca. Il Nucleo di valutazione d’ Ateneo deve verificare e valutare la qualità e l’ efficacia dell’ offerta didattica e dell’ attività di ricerca. Inoltre accerta la corretta gestione delle risorse pubbliche e riferisce periodicamente agli organi più importanti i risultati delle sue valutazioni. I suoi componenti possono essere un minimo di cinque ed un massimo di nove, sono scelti tra soggetti di alta qualificazione professionale esterni all’ Ateneo e fra di essi è inclusa la presenza di almeno uno studente. Il Consiglio degli studenti è l’organo di rappresentanza degli studenti a livello di Ateneo e di coordinamento delle rappresentanze studentesche nelle strutture centrali (ne fanno parte i rappresentanti studenteschi di Senato Accademico, Consiglio d’ Amministrazione, Comitato per lo Sport Universitario, Consiglio d’ amministrazione dell’ ESU) e periferiche (un rappresentante studentesco tra quelli eletti per ogni Dipartimento). Sceglie i rappresentanti degli studenti da inserire nelle varie commissioni di ateneo (es. commissione didattica o la commissione scientifica…). Oltre a questo esprime il suo parere obbligatorio per quanto riguarda i documenti di programmazione triennale, il bilancio di previsione annuale, i regolamenti riguardanti la didattica ed i servizi per gli studenti, le decisioni prese sulla contribuzione studentesca e sul diritto allo studio. L’Ufficio del Difensore Civico è stato istituito per meglio garantire i diritti degli studenti e l’ imparzialità

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e la correttezza dell’ azione amministrativa all’ interno della comunità accademica. Le persone che possono essere nominate ad assolvere tale incarico devono possedere ampie competenze giuridico-amministrative e una chiara imparzialità. E’ a disposizione degli studenti per assisterli nell’esercizio dei loro diritti e per ricevere i loro reclami: nel caso di gravi torti causati da irresponsabilità degli organi o dei dipendenti dell’Ateneo, il Difensore chiama il Rettore ad occuparsi della questione. Ogni anno presenta una relazione sull’attività svolta agli organi di gestione più importanti e al Consiglio degli Studenti.

DIDATTICA

Il nuovo Statuto prevede che l’Università coordini e svolga le attività necessarie per il conseguimento dei titoli di studio riconoscendo nei Dipartimenti le articolazioni volte all’ organizzazione della didattica ed all’ allocazione delle risorse occorrenti. Essi sono dunque le diramazioni interne dell’Università preposte per lo svolgimento della ricerca scientifica e delle attività didattiche e formative. Prima le strutture deputate all’ organizzazione della docenza e della didattica nei vari Corsi di Laurea eranio le Facoltà; ora invece i Dipartimenti sono incaricati di assumersi tutti i compiti, sia quelli riguardanti la ricerca che in ambito didattico. Essendo strutture create originariamente per svolgere la sola attività di ricerca (come accadeva prima della Legge Gelmini) i Dipartimenti hanno da sempre una marcata caratterizzazione disciplinare, mentre i Corsi di Laurea possiedono spesso una spiccata natura interdisciplinare. Come possono dunque i Dipartimenti organizzare efficacemente l’attività didattica all’interno dei singoli Corsi di Laurea se esiste questa difformità? A questo servono le nuove Scuole d’Ateneo. Esse sono strutture di raccordo tra i vari Dipartimenti e ad esse afferiscono i singoli Corsi di Laurea; hanno il compito di coordinare le attività didattiche e di gestire gli spazi ed i servizi comuni, competenze che un tempo spettavano alle Facoltà.Cosa cambia quindi per gli studenti con questo nuovo sistema di organizzazione? Le Scuole sono apparentemente simili alle

vecchie Facoltà, ma a differenza di esse non avranno più autonomia amministrativa e non disporranno del personale: per sbrigare le ordinarie pratiche amministrative o chiedere informazioni per le quali andavamo nelle presidenze delle Facoltà, ora dovremo andare nelle segreterie dei Dipartimenti. Attenzione però! Le Scuole d’ Ateneo sono ancora in fase di costruzione, poiché per istituirle sono ancora necessari alcuni riordini e smembramenti degli apparati amministrativi. Le Facoltà intanto sono però già state soppresse, quindi al momento e fino all’ istituzione completa delle Scuole e al conseguente raccordo dei vari Dipartimenti, ci dovremo rivolgere alle nostre U.O.I.D. (unità operative intra didattiche) di riferimento.

DiRITTO ALLO STUDIO E ATTIVITA’ STUDENTESCHE

Grazie al lavoro svolto dal nostro rappresentante nella Commissione creata per la stesura del nuovo Statuto, la nostra associazione è riuscita ad inserire importanti principi e tutele del diritto allo studio. Oltre a questo non ci siamo dimenticati di aggiungere delle garanzie di ampia libertà per lo svolgimento delle attività studentesche. Portando avanti le nostre idee ed i nostri valori, cureremo e controlleremo l’ attuazione effettiva di tutto questo attraverso tutti i nostri rappresentanti eletti nei vari organi. Nei suoi stessi articoli iniziali lo Statuto sottolinea la necessità di adottare un sistema di tassazione equo, favorendo l’ assegnazione di borse di studio a tutti gli studenti idonei. Le sue diciture seguenti impegnano l’ateneo a mantenere i contatti con i propri laureati, promuovendo così la nascita di una o più associazioni di collegamento con il mondo del lavoro. E’ riconosciuto agli studenti il diritto a riunirsi negli spazi dell’Università, attraverso assemblee di Corso, di Scuola o di Ateneo. Il sostegno economico dell’Università allo studio deve essere assicurato tramite borse di studio e assegni, compreso il lavoro a tempo parziale degli studenti. L’Ateneo dunque deve impegnarsi a garantire la distribuzione delle borse di studio a tutti gli idonei e a diversificare la tassazione a seconda delle condizioni economiche e del merito degli studenti stessi.

COSA ABBIAMO FATTO

Nel nuovo statuto siamo riusciti ad introdurre una Carta dei diritti e dei doveri degli studenti e delle studentesse che vada a disciplinare i diritti e le prerogative degli studenti: diritto allo studio, numero degli appelli d’esame, durata dei corsi, la possibilità di rifiutarsi di consegnare il libretto prima della fine dell’ esame. Grazie alle nostre proposte lo statuto offre maggiore garanzia di questi diritti grazie ad un rafforzamento del ruolo del difensore civico, strumento che si rivelerà efficace per denunciarne le violazioni. Abbiamo inserito tra i principi generali dell’università di Padova l’impegno a rimuovere gli ostacoli di ordine economico che impediscono l’accesso agli studi universitari, mantenendo una tassazione equa, erogando le borse di studio a tutti gli idonei e al contempo investendo sulle capacità e il merito degli studenti. Siamo riusciti ad ottenere il riconoscimento e l’incentivo delle associazioni di laureati, un utile strumento presente in molti atenei all’estero per favorire l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro. Abbiamo insistito per un rafforzamento del ruolo del nucleo di valutazione, che era stato notevolmente marginalizzato dai vaghi e lacunosi contenuti della pessima Legge Gelmini. Grazie ai nostri sforzi saremmo uno dei pochi atenei in Italia dotato di rappresentanza studentesca nei dipartimenti.

1.4 dal primo giornopreIMMATRICOLAZIONE

La prima cosa da fare, dopo aver scelto una serie di corsi a cui si è interessati, è preimmatricolarsi. La procedura viene descritta nel sito http://www.unipd.it/preimmatricolazioni-e-immatricolazioni e la domanda può essere presentata fino al quinto giorno lavorativo precedente la prova di ammissione. Il contributo di 27 euro che Unipd richiede agli studenti che vogliono preimmatricolarsi è un contributo a nostro avviso ingiusto che va ad aggiungersi alle già elevate tasse universitarie pagate annualmente. Il tutto aggravato dal fatto che il contributo va pagato per ogni test di ammissione, quindi più test si tentano e più si paga. Il nostro impegno come Unione degli Universitari contro questa tassa, sulla quale abbiamo anche dei dubbi di costituzionalità, è totale e si muove in diverse direzioni, dalla mobilitazione di base all’attività istituzionale in Ateneo alle azioni legali. Si tratta, inoltre, di un impegno di carattere nazionale, visto che in altri atenei vige una situazione ancora peggiore, con la richiesta di tasse di 40 o anche 50 euro.

TEST DI ACCESSO

La fatidica prova di ammissione è il primo vero ostacolo da superare, qualora il Corso di Laurea sia a “numero chiuso”. In seguito alla modifica della normativa vigente sulla graduatoria che regola gli accessi, le graduatorie dei test di accesso di più atenei sono state aggregate. Per quanto riguarda Padova, nel test per Medicina e Odontoiatria l’unione è con Trieste ed Udine, mentre per Medicina Veterinaria Unipd è aggregata con le università di Bologna, Milano e Parma. La legge prevede inoltre la possibilità di stabilire numeri programmati per quei corsi il cui ordinamento didattico preveda l’utilizzo di laboratori, per il quale sia previsto un obbligo di tirocinio (Legge 264/99). Unipd abusa di questa norma e, per non essere costretta a potenziare le sue strutture assecondando le richieste delle aspiranti matricole, ha stabilito un enorme numero di corsi ad accesso programmato ingiustificati. Per noi, quindi, questo test non è il corretto modo per indirizzare o meno uno studente verso un corso di studi piuttosto che un altro. Inoltre non è uno strumento oggettivo di valutazione dell’attitudine verso un percorso di studi, perchè pone spesso domande di cultura generale non pertinenti con le competenze necessarie per

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frequentare il percorso a cui si vuole accedere. Il numero di accessi viene così limitato sulla base dell’entità degli investimenti, senza un miglioramento reale della qualità e limitando di fatto il libero accesso all’Università. Come Udu da molti anni ci battiamo in diversi modi contro il numero chiuso, a partire dalla campagna annuale “Divieto di accesso”. I risultati in questo senso, cominciano a vedersi. A Brescia, grazie ad un nostro ricorso sul test d’ingresso per i corsi di laurea delle professioni sanitarie sono stati ammessi con riserva tutti i concorrenti al test. Analoghi risultati sono stati ottenuti a L’Aquila e a Roma, mentre siamo in attesa di un pronunciamento della Corte Costituzionale relativamente ad un principio di incostituzionalità della precedente Legge sul numero chiuso, attesa che finora ha prodotto la modifica della Legge da parte del Min. Profumo, con la formazione di graduatorie con più atenei, che ancora non ci soddisfa e di cui contestiamo la ratio. Per ciò che concerne il test di ammissione per le ex Facoltà a “numero aperto”, invece, la situazione è diversa. Per queste ex Facoltà, infatti, chi non passa il test (che spesso si supera con una soglia minima molto bassa) ha l’obbligo di conseguire entro l’Anno Accademico almeno 27 crediti formativi universitari (cfu), in modo da recuperare il “debito” conseguito non passando il test. Noi contestiamo la legittimità di questi test per l’abuso sulla Legge 264/99 (di cui sopra) e poiché sostanzialmente servono unicamente come scusa per costringere gli studenti a pagarne la tassa di 27 euro.

A LEZIONE

In molti Corsi di Laurea vi è la possibilità di spaziare, fin dall’inizio, tra molti insegnamenti a scelta. Se da un lato questo è molto stimolante per programmare il proprio percorso di studi personale, dall’altro si innescano delle piccole difficoltà di tipo organizzativo. Oltre all’interesse per le materie è necessario tenere conto degli orari delle lezioni, che facilmente vanno a sovrapporsi o si dispongono agli antipodi della giornata, costringendo gli studenti ad ingurgitare, per ammazzare il tempo, quantità di caffè che portano rapidamente all’ipertensione. A livello normativo la frequenza alle lezioni è obbligatoria al 75% per tutti i corsi che l’Università propone. Tuttavia l’applicazione di questa regolamentazione è piuttosto variabile a seconda del Docente. Alcuni arrivano persino ad autorizzare di fatto la non frequenza degli studenti elaborando un programma di studio diverso, con differenti ed ulteriori libri di testo per gli studenti non frequentanti. Altre volte, invece, può capitare di trovare docenti che aprono le lezioni con un appello nominale degli studenti.

PIANO DI STUDI

Per stabilire il numero di esami che si è intenzionati a fare durante ciascun Anno Accademico bisogna compilare una lista di esami, chiamata Piano di Studi, che può in ogni caso essere modificata successivamente secondo le modalità stabilite da ciascuna ex Facoltà. La lista si compila su Uniweb, strumento di cui avremo modo di parlare più avanti.

ESAME

Le modalità di svolgimento dell’esame sono descritte nel regolamento didattico d’Ateneo e dei singoli Corsi di Laurea. Sono previsti almeno cinque appelli all’Anno, distribuiti nelle tre sessioni: invernale (tra gennaio e marzo) estiva (tra giugno e luglio) e di recupero (tra agosto e settembre), stabilite prima dell’inizio dell’ Anno dal Senato Accademico. Per le ex Facoltà di Economia, Ingegneria e Scienze Statistiche gli appelli sono invece quattro all’anno, per decisione del Senato. Le date degli esami devono essere rese note dalle Facoltà prima dell’inizio delle attività formative e non possono essere modificate senza

l’autorizzazione del Preside, che in ogni caso non può consentire l’anticipazione degli appelli. L’esame viene svolto da una commissione di almeno due docenti, è pubblico ed il voto è espresso in trentesimi. Una volta verbalizzato (con esito positivo, ovviamente) non è possibile sostenere nuovamente l’esame. L’esame è prenotabile tramite una procedura su Uniweb.

Tutto a posto, dunque? Ovviamente no. In anni di attività di sindacato studentesco abbiamo visto di tutto, come hanno visto di tutto gli studenti di unipd. (Ex) Facoltà che non rendono note le date degli esami se non qualche giorno prima (sorpresa!!!), esami che vengono convocati la mattina ed invece si tengono il pomeriggio se non il giorno dopo, studenti respinti al minimo errore della prima domanda, docenti che sostengono da soli l’esame, docenti che non si premurano di avvisare di eventuali impedimenti facendo di fatto saltare l’appello, docenti che pensano che gli esami pubblici si possano fare anche nei loro uffici privati, esami che cambiano l’aula in cui debbono tenersi a seconda delle variazioni di umidità.. Per non parlare di casi ben più gravi di bocciature e promozioni “ad personam”. Per non parlare di Uniweb, famigerata e mal gestita piattaforma informatica di gestione dati dell’ateneo, ove prenotare un esame con certezza è praticamente impossibile. Abbiamo visto di tutto, ma abbiamo anche sperimentato che non si possono commettere irregolarità se troppi studenti si oppongono e richiamano l’attenzione delle istituzioni accademiche e del mondo universitario. L’Udu c’è, al minimo sospetto di irregolarità o anche solo per avere informazioni e chiarimenti non esitare a rivolgerti al sindacato studentesco, presente nel tuo corso con i suoi rappresentanti e referenti.

CREDITI FORMATIVI UNIVERSITARI (CFU)

Il credito formativo universitario è una modalità utilizzata nelle università italiane per misurare il carico di lavoro richiesto allo studente. Ad ogni esame universitario è infatti associato un certo numero di CFU, che ne stimano l’impegno richiesto; convenzionalmente 1 CFU è pari a 25 ore di lavoro (indipendentemente se questo sia svolto come studio personale o come frequenza a laboratori o lezioni). Per conseguire la laurea occorrono 180 CFU; per la laurea magistrale 120. Il numero di crediti assegnato ad ogni esame dipendono dal numero di ore del corso,ma non sempre dalla difficoltà effettiva dello stesso. Dal numero di crediti acquisiti annualmente dipende anche il sistema del Diritto allo Studio con le agevolazioni previste per gli studenti, soprattutto su borse di studio annuali e residenze in convenzione con l’ESU. Intorno ai primi dieci giorni di agosto, infatti, le strutture ESU predisposte effettuano una proiezione sul numero di crediti acquisiti dal singolo studente per calcolare se (secondo loro) sarai in grado di completare gli esami necessari al raggiungimento dei crediti da conseguire per essere “in pari” con gli esami.

STUDENTE RIPETENTE E STUDENTE FUORI CORSO

Sfatiamo subito un mito: uno studente ripetente NON deve ripetere tutti gli esami nell’anno in cui risulta ripetente. I crediti acquisiti con gli esami dati sono al sicuro.

Sei uno studente ripetente se in un Anno Accademico “normale” non raggiungi la soglia minima di crediti prevista da ogni (ex) Facoltà e che si aggira quasi sempre su 25-30 cfu. Hai a disposizione fino a 3 anni (anche continui) di ripetenza se sei iscritto ad una laurea triennale, 5 se essa è a ciclo unico e 2 se magistrale. Qualora tu ti iscriva come ripetente ad un Anno Accademico riparti dal numero di crediti acquisiti in quel determinato anno, puoi dare tutti gli altri esami normalmente (rispettando le propedeuticità) e purtroppo sei soggetto ad un aumento delle tasse tra i 40 ed i 200 euro, a seconda della quantità di anni di ripetenza e dalla tua condizione isee, oltre che ad un aumento dei costi mensa, con cambio di fasciazione in senso peggiorativo.Sei fuori corso, invece, se al termine degli anni “ordinari”

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e di quelli di ripetenza tu non hai ancora acquisito i crediti necessari alla laurea, ovvero, più semplicemente, se non hai finito gli esami. A Padova, dunque, si diventa fuori corso al quarto anno di triennale, al sesto di laurea a ciclo unico ed al terzo di magistrale. La conseguenza è un aumento considerevole delle tasse universitarie,

peggiorativo rispetto anche agli studenti ripetenti. La condizione di studente ripetente o fuori corso, ad ogni buon conto, viene determinata

dopo la fine della sessione di recupero. Studenti ripetenti e studenti fuori corso non possono usufruire delle agevolazioni Previste dal sistema regionale del Diritto allo Studio (in particolare borse di studio e residenze).

Carta dei diritti

Sarà (speriamo presto, dipende da noi) la carta fondamentale dei Diritti degli studenti universitari, esperimento di regolarizzare pratiche positive consolidate in diverse Università (come ad esempio la possibilità di rifiutare il voto, che attualmente non è un nostro diritto ma solo una consuetudine) e che vuole porre un freno su altre pratiche negative sedimentate in Università (ad es.

il divieto per il docente di aprire il libretto e leggerne i voti prima di esprimere la valutazione per il loro esame). La Carta, inoltre, cerca di portare ad un miglioramento delle condizioni studentesche anche con un ampliamento dei Diritti. Ad esempio sono previsti dalla Carta 7 appelli annuali per sostenere gli esami invece che i 5 attuali di Unipd. L’azione si concentra quindi sulla didattica, sul Diritto allo Studio, su tirocini e stage, studenti Lavoratori, studenti stranieri, valutazione dei docenti e della didattica e infine sulla rappresentanza studentesca.

La Carta dei Diritti è stata approvata lo scorso autunno dal CNSU – Consiglio Nazionale Studenti Universitari, organo nazionale delle rappresentanze degli studenti, in cui l’Udu è presente e in cui la sua battaglia fondamentale è stata proprio l’approvazione della Carta.

Come Studenti Per siamo riusciti a far inserire l’accoglienza di una Carta equivalente nello Statuto dell’UniPd. La Carta andrà proposta dal Consiglio degli Studenti agli organi dell’ateneo per la sua definitiva attuazione. Quello che come associazione vogliamo ottenere è che la nostra Carta dei Diritti sia uguale a quella approvata dal CNSU. Dipende da noi, dal sostegno all’azione istituzionale che saremo in grado di dare.

More info: http://www.unionedegliuniversitari.it/carta-dei-diritti-degli-studenti/ http://www.cnsu.miur.it/

tesi

La tesi è un approfondimento su un tema del proprio Corso di Laurea, che prevede la redazione di un componimento e l’esposizione dello stesso davanti ad una commissione. Le tesi sono essenzialmente di due tipi: Sperimentali, cioè che prevedono l’applicazione di una teoria o di un modello nella realtà e Compilative, cioè che prevedono un approfondimento su alcuni testi e articoli. Il voto di laurea dipende in maniera preponderante dalla Media ponderata degli esami sui crediti, quindi un voto in un esame con molti crediti vale molto di più, ai fini della media, di un esame con pochi crediti.

ESAMI VOTO CREDITI

A 27

925B

6

C 1523

Media aritmetica = Somma dei voti/numero di esami = (27+25+23)/3=25

Media ponderata (di cui si tiene conto per il voto di laurea) =

(Voto esame A x numero crediti corrispondenti) + (Voto esame B x numero crediti corrispondenti) + (Voto esame C x numero crediti corrispondenti) / Somma dei crediti di

ciascun esame =

(27x6)+(25x9)+(23x15) / (6+9+15) = 24.4

Uniweb nella sezione “libretto elettronico” esplicita entrambe le medie, ma (attenzione!) non sempre il recepimento della registrazione cartacea dei voti (che precede sempre quella su Uniweb) arriva in tempo utile: fate quindi attenzione che siano registrati tutti i voti degli esami sostenuti con i rispettivi crediti, andando a segnalare in Segreteria Studenti eventuali mancanze od errori, libretto cartaceo alla mano. Come nel gioco carta-forbice-carta, tenete presente che il libretto cartaceo “vince” come prova su Uniweb e costituisce la fonte attendibile in caso di discordanza tra Libretto elettronico e cartaceo.

Alla media ponderata, comunque, si aggiunge un contributo dovuto alla prova finale. Il suo peso dipende da (ex) Facoltà a (ex) Facoltà, ma solitamente si aggira sui 4-6 punti per la triennale. E’ utile, poi, informarsi sui Regolamenti di Facoltà riguardo eventuali punti bonus celerità per chi si laurea in tempo o prima del tempo.

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1.5 E TU COSA HAI SCELTO?

LETTERE E FILOSOFIA

Lo studente di Lettere e Filosofia trova una situazione critica dal punto di vista degli spa-zi, troppe volte denunciata e di cui le istituzioni universitarie cercando di alleviare gli ef-fetti meno sopportabili, in assenza di investimenti e soluzioni strutturali. L’insieme è molto dispersivo, avendo aule ed uffici in luoghi diversi, dai grandi storici complessi di Palazzo Liviano o Palazzo Maldura (i quali comunque hanno aule non sufficientemente grandi o problemi di integrità architettonica), alle piccole aule ricavate in edifici delle strette vie del Ghetto, o ancora agli spazi del piccolo Cinema Excelsior in via San Francesco. Tutto molto suggestivo, ma poco agevole per chi deve spostarsi continuamente a piedi o in bicicletta.I corsi di laurea offerti dall’ex facoltà si suddividono in tipologie tradizionali e l’applicazione della riforma DM 270 non ha portato a stravolgimenti nell’offerta formativa; vi insegnano docenti di fama internazionale, sono strutturati in modo ordinato in modo tale da essere comodamente

frequentati (salvo imprevisti) e danno ancora una formazio-ne completa e stimolante che invita lo studente all’appro-fondimento e all’interesse, anche se gli esami istituzionali stanno scomparendo un po’ dovunque, e ciò significa assen-za di manuali e mancanza di conoscenze di base per chi non proviene da liceo (le quali ovviamente vanno integrate in privato). La riduzione del numero degli esami dovreb-be consentire un incremento della qualità dei corsi proposti.Un problema da non sottovalutare è quello dell’inflazione nei voti: Lettere e Filosofia a Padova ha la media più alta di ateneo (circa 28.5) a causa della banalizzazione, in alcuni casi, del momento dell’esame. Ciò evidentemente sminui-sce la formazione umanistica, i cui corsi però continuano a godere di buona adesione, con il rischio di rendere ancor più difficili le prospettive di collocamento nel mercato del lavoro. «Cosa fare dopo una laurea del genere?» è infatti ciò

che si chiedono gli studenti di Lettere e Filosofia e ciò che viene sovente chiesto loro dai colleghi di al-tre facoltà. Il laureato in discipline umanistiche ha da un lato la possibilità di cimentarsi nel calvario

del mondo della ricerca, dall’altro una serie di op-portunità come l’editoria, il giornalismo, la formazione e gestione del personale: non si tratta di percorsi facili, poi-ché l’esito non è mai scontato e la concorrenza è elevata.

Contatti:www.lettere.unipd.it

Piazza Capitaniato, 7 – 35131 PadovaTel. 0498274698 SCIENZE POLITICHE

La sede di Via del Santo è immersa nel cuore della Cit-tà, e la densa atmosfera culturale che si respira da que-ste parti la rende per tutti un po’ speciale. Una delle par-ticolarità che si notano subito è sicuramente la gente che si aggira: dai secchioni, ai mantenuti a vita, passando per i punkabbestia con i cani nei corridoi, o qualche studen-te delle superiori che brucia le lezioni. L’altra particolarità che segnaliamo è che di recente l’ex dipartimento di Ge-ografia è stato adibito a laboratorio didattico, per cui non preoccupatevi se ogni tanto vedrete comparire nel cor-ridoio principale casette e alberelli di cartone o maestre dell’asilo con le loro classi al seguito, son solo di passaggio!Un’altra cosa a cui dovrete presto far l’abitudine è la di-sorganizzazione che purtroppo nel nostro ambiente dila-ga. Per esempio, per quel che riguarda gli spazi e gli ora-ri, aspettatevi semestri in cui vi farete qualche scarpinata in zona per andare alle lezioni, o avrete troppe ore buche di seguito da riempire, oppure dovrete accamparvi in sede universitaria per ore e ore di lezione di fila. Tutto questo è dovuto alla cronica carenza di aule, e molto spesso quelle che ci sono non hanno posti abbastanza per la metà dei frequentanti, quindi la regola è correre a prendersi il po-sto, se non volete seguire e lezioni seduti per terra! Caso mai non trovaste posto, niente paura, le alternative sono: a) andare in aula studio a studiare b) andare in aula stu-dio a giocare a carte c) andare a dormire sui divanetti

Contatti:www.scipol.unipd.it via del Santo, 28 - 35123 PadovaTel. 049/8274005 Ci trovi su facebook: Scipol – Udu Padova.

dell’emeroteca d) andare in giardinetto a fare qualsiasi altra cosa (preferibilmente legale).La mensa ufficiale per gli studenti di Scienze Politiche è la mitica S. Francesco e anche qui: correte se volete mangiare o la colonna di gente in fila vi farà passare la fame e spendere più soldi in un bar! La biblioteca dell’ex facoltà è molto grande, ci sono postazioni internet gratuite ed il servizio fotocopie con la tessera. Per concludere è necessario chiarire che chi ha voglia di impegnarsi e di studiare seriamente potrà trovare buoni insegnanti, corsi sti-molanti e molte opportunità per approfondire e integrare quanto studiato in classe. Per tutti gli altri c’è comunque la certezza che prima o poi, un po’ copiando e un po’ per fortuna, il pezzo di carta arriverà, ma a Scienze Politiche siete voi a costruire il vostro futuro, e il titolo alla fine avrà solo il valore che voi avrete dedicato al suo conseguimento. In bocca al lupo!

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SCIENZE STATISTICHE

La ex facoltà di Scienze Statistiche è la più piccola dell’universi-tà di Padova ed è situata a pochi passi dal centro cittadino

e vicino alla mensa S. Francesco. Questo corso, per il ridotto numero di studenti iscritti, risulta ben organiz-

zata ed evita quel senso di spaesamento che è in-vece riscontrabile in altre. La sede, pur essendo molto piccola, fa sì che la quasi totalità dei corsi si svolgano all’interno degli spazi della ex facoltà ed offre un numero di postazioni informatiche e di posti nelle aule studio adeguato alle ri-chieste. L’aula studio è il luogo della socialità, deputato al gioco delle carte e allo studio di gruppo; compensa la situazione una bibliote-ca ben fornita e molto tranquilla, scelta anche da studenti di altri corsi di studio. Il sito di sta-tistica è ben organizzato, contiene informa-zioni su tutti gli aspetti della vita universitaria ed è dotato di un forum molto frequentato dove si possono trovare risposte a molti ar-gomenti, sia di carattere accademico che lu-

dico. I corsi di laurea offerti sono tre: Statistica economia e finanza; Statistica e gestione delle

imprese;Statistica e tecnologie informatiche e co-prono i maggiori indirizzi lavorativi della statistica.

La scansione temporale delle lezioni è organizzata su tre trimestri sempre con 4 sessioni di esame. L’at-

mosfera a Scienze Statistiche è frizzante e ben presto si finisce per conoscere un gran numero di colleghi anche non del proprio indirizzo ed anno: occa-sioni di socializzazione sono le cene di corso e le immancabili partite a carte del dopo pranzo.

Contatti:http://www.statistica.unipd.it/

via Cesare Battisti, 241 - 35121 PadovaUfficio Informativo Didattico (UID) - Tel. 049/8274110

SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI

Con l’anno nuovo, la Facoltà di Scienze va in soffitta. Ma questo non comporterà grossi cam-biamenti per gli aspiranti Newton e Watson. Con la divisione in Dipartimenti, verranno accor-parti i corsi di studio più simili fra loro (che già sulla carta erano uniti). Nel ventaglio dell’offerta formativa che offre la Ex Facoltà di Scienze si affiancano le discipline più tradizionali (Mate-matica, Fisica, Astronomia, Biologia, Chimica) e quelle più applicative (Informatica, Geologia, Biotecnologie, Biologia molecolare, Ottica e Optometria, Chimica industriale) assieme ai corsi dai nomi fantasiosi (Scienze dei materiali, Scienze e tecnologie per i beni culturali, Scienze e tecnologie per l’ambiente, Scienze e tecnologie per la natura). La maggior parte di questi corsi è ad ordinamento semestrale con i periodi di lezione da ottobre a gennaio e da marzo a giugno seguiti da sessioni d’esame; rimane ad ordinamento trimestrale solo informatica. In tutti i corsi il numero di iscritti è relativamente limitato, anche se di recente si è rilevato un boom di iscrizioni in alcuni corsi di laurea, ci sono dunque buone possibilità di confronto coi docenti durante le lezioni e in appositi orari di ricevimento. La qualità dell’insegnamen-to è ottima (la (ex) facoltà è stata valutata anche quest’anno dal CENSIS e da agenzie internazionali come la migliore d’Italia, così come numerosi dei dipartimenti che ad essa afferiscono e che vantano anche importan-ti attività di ricerca, ad es. la collaborazione dell’INFN di Padova nel lavoro che ha portato alla scoperta del famoso bosone di Higgs) e in molti corsi i programmi sono molto im-pegnativi e talvolta l’apprendimento dello studente ne risente. La facoltà di Scienze mette a disposizione dello studente diverse strutture, la maggior parte delle quali loca-te attorno al complesso universitario situato nel quartiere “Portello”, per lo più lungo le rive del Piovego (Paolotti, Vallisneri, Galilei, Tor-re Archimede, Interchimico…); da apprezza-re infine la vicinanza alle aule della mensa universitaria Piovego e a molte aule studio come la Jappelli, la Paolotti, senza contare che è vicinissima alla Sede di Studenti Per!

Contatti:http://www.scienze.unipd.it/via Jappelli, 1 - 35121 PadovaTel. 049/8275070-71-72

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INGEGNERIA

E’ la sede più grande dell’ateneo patavino con i suoi 13.000 studenti. La parte preponderante è situata nella zona nord-est della città, nel Portello, lungo Via Marzolo, mentre una pic-cola parte ha sede nella città di Vicenza, nel centro storico. L’ex facoltà ha attivato 12 corsi di laurea triennale, di cui 2 nella sede staccata di Vicenza (ingegneria gestionale, ingegneria meccanica -meccatronica), 16 corsi di laurea magistrale (di cui 3 a Vicenza) e 1 corso di laurea a ciclo unico in Edile-Architettura. Tali corsi vengono raggruppati in aree: area dell’in-gegneria civile (ingegneria civile, ingegneria per l’ambiente e il territorio e ingegneria edi-le), area dell’informazione (ingegneria dell’in-formazione, ingegneria dell’automazione, in-gegneria biomedica, ingegneria elettronica, ingegneria informatica, ingegneria meccatro-nica e ingegneria delle telecomunicazioni) e area dell’ ingegneria industriale (ingegneria aerospaziale, ingegneria chimica, ingegne-ria dei materiali, ingegneria elettrotecnica, ingegneria energetica, ingegneria gestiona-le e ingegneria meccanica): all’interno della città di Padova queste aree sono separate anche fisicamente, ognuna ha il suo edificio. A pochi passi da queste strutture vi sono due mense raggiungibili facilmente, al massimo 5-10 minuti di strada a piedi, la Piovego e la Belzoni, mentre la centralissima San France-sco è a 15 minuti di strada. Le aule studio nel-la zona dove ha sede la facoltà sono nume-rose ma solitamente piccole (a fronte di un numero molto alto di studenti di ingegneria). Vi è una divisione marcata tra primo anno e gli anni successivi. Siccome le materie del primo anno sono matematica e fisica, le le-zioni e gli esami sono fatti nelle aule dei ri-spettivi dipartimenti. Quindi gli studenti di di-versi corsi di laurea seguono lezioni simili e si possono conoscere. Dal secondo anno in poi ogni corso di laurea, se non per quelli afferen-ti alla stessa area, ha un decorso differente dall’altro. Bisogna constatare che tale spac-catura è anche reale: infatti ogni area ha un suo badget e una sua organizzazione interna che porta ad avere problematiche diverse.

L’organizzazione dei corsi, simile in tutta l’ex facoltà, è suddivisa in due semestri per ogni anno accademico. Ogni semestre dura circa 4 mesi circa e vi possono essere da 2 a 4 corsi. Finite le lezioni, vi è una sessione d’e-same che ha una durata diversa a secon-da del periodo in cui cade: la prima sessione (febbraio) durante il Carnevale ha una dura-ta effettiva di 4 settimane, la seconda ses-sione ha la durata maggiore (6 settimane). C’è poi la sessione di recupero a settembre che dura 5 settimane. Come in molte altre ex facoltà, essendo gli esami immediatamente dopo la fine dei corsi, lo studio deve essere costante durante il semestre per poter riusci-re a stare al passo (in corso) con gli esa-mi. Durante l’anno accademico i professori che impartiscono un corso sono tenuti a fare quattro appelli in totale, due durante la sessio-ne post-corso, il resto diluiti a loro discrezione nel resto dell’anno. Nella sessione post-corso gli studenti possono iscriversi a tutti e due gli appelli. Solitamente gli appelli straordinari, da contare nei quattro totali, possono (e devono) essere richiesti al professore dagli studenti.

Per quanto riguarda gli orari delle lezioni, è meglio prendere subito confidenza con il computer e con l’ottimo sito web dove vi sono molte informazioni . In ogni area è stato creato un polo informati-co al quale si può accedere gratuitamente dal secondo anno, mentre per chi frequenta il primo è a disposizione il polo dell’area di Base (così viene detto l’insieme dei corsi che si tengono al primo anno).

Contatti:www.ing.unipd.it

via Lungargine del Piovego, 2 – 35131 PadovaTel. 0498276444 – 0498276454

ECONOMIA

Pur essendo la più giovane fra le ex-facoltà dell’ateneo, Economia ha saputo in pochi anni co-struirsi un nome sempre più importante all’interno del panorama nazionale. E’ ormai da sette anni consecutivi che si conferma stabile al primo posto della classifica Censis. Negli ultimi anni ha subito alcuni cambiamenti nell’offerta didattica; per quanto riguarda la triennale è ora attivo il corso di laurea unico in Economia e Management (TEM). Nei primi due anni l’offerta forma-tiva è rigida e non vi è la possibilità di scegliere un percorso specifico, durante il terzo anno è invece possibile scegliere un percorso specializzato consigliato: Management, Amministrazio-ne e controllo, economia e Finanza, economia e Diritto, Economia e Management delle Azien-de e delle Amministrazioni Pubbliche, International Economics and Management. Tale assetto garantisce delle ottime conoscenze di base nei prime due anni, non vengono tralasciati alcuni insegnamenti fondamentali, dando così la possibilità di una scelta più matura dell’indirizzo da seguire al terzo anno ed eventualmente per la magistrale. I corsi di laurea magistrale attivi sono tre: Economia e Direzione Aziendale (MEDA), Economia e diritto(MED) ed Economia e Finanza(MEF). Sono inoltre attivi i 2 Master in “European Fragrance

and Cosmetic Master” e in “Master in Business and Mana-gement”. L’accesso ai corsi di laurea triennale della facoltà è programmato e prevede il superamento di un test di am-missione in cui l’esito della prova viene pesato assieme al voto di diploma dello studente (il 50% del punteggio dipende dall’esito della prova, il restante dal voto di maturità). Questo limita molto l’entrata agli studenti che non hanno conseguito voti di maturità veramente alti. La selezione è composta da un test psicoattitudinale basato su nozioni matematiche molto basilari, grammatica e alcuni quesiti di logica, senza richiedere conoscenze specifiche. L’ambiente interno della facoltà è “tagliato su misura” dello studente.. Il numero di studenti per insegnante non è molto alto e ciò permette loro un buon contatto e comunicazione con il personale docente, sempre disponibile a risolvere dubbi e problemi. Le aule si trovano tutte all’interno dell’edificio di facoltà o negli spazi adiacenti, in ogni caso sempre sul lungo-Piovego.L’impostazione che si è data la facoltà ha determinato però l’alzamento delle aspettative da parte dei docenti, i quali

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specie in un primo momento, richiedono delle competenze che raramente sono fornite dalle scuole superiori; inoltre per ottenere risultati alti negli esami bisogna adoperarsi spesso sop-portando grossi carichi di studio, accade spesso e volentieri che gli studenti arrivino appena alla sufficienza in alcuni esami, anche avendo affrontato molte ore di studio. Dal punto di vista dell’offerta formativa è veramente buona, con corsi anche innovativi, anche in lingua stranie-ra, con una fitta agenda di appuntamenti e seminari con ospiti importanti, ma soprattutto è meritevole l’ampia attenzione posta sull’economia reale.Altro lato assolutamente positivo è l’ottimo servizio Erasmus della Facoltà, con un numero elevatissimo di borse (a volte ce ne sono più di quante siano le richieste), vi è inoltre una programmazione molto interessante per quanto riguarda stage all’estero e percorsi di doppia laurea.

Contatti:www.economia.unipd.itVia Ugo Bassi, 1 – 35131 PadovaTel. 0498271230

GIURISPRUDENZA

790 anni di onorata storia, anche se per certe cose non sembrano del tutto passati. Sicura-mente in quanto a prestigio il corso ha pochi rivali in Italia, ma troppo spesso si cerca di barat-tare tale lustro con condizioni didattiche e di “vita quotidiana” non al livello di quanto raccontato dagli opuscoli informativi. La laurea si divide in due corsi: una laurea magistrale di 5 anni ed una laurea triennale in consulente del lavoro . Il primo anno rappresenta uno di quegli scogli che i prof tanto amano definire come “prestigiosi”. Infatti su 7 esami del primo anno ben 6

sono da 9 crediti (quindi quelli più corposi) che le matricole si trovano a dover affrontare: filosofia del diritto, istituzioni del diritto romano e del diritto pubbli-co, istituzioni di diritto privato, economia politica. Paradossale è che l’esame più “pesante”, da ben 15 crediti, è quello di economia politica e scienza delle finanze, divise in due esami distinti. Non è ben pensato, perché si pretende di studiare la storia di istituti giuridici che ancora si devono affrontare nelle altre singole materie. Quanto ai servizi concreti che sono offerti agli studen-ti, le cose non vanno poi tanto meglio. Andare a lezione nel prestigioso e

centrale palazzo Bo’ (sede storica dell’università) ha vantaggi ma anche i suoi svantaggi: molte aule sono scomode e decisa-

mente troppo piccole rispetto al numero di studenti che le frequentano, prendere appunti per ore in piedi o, se

va bene, sdraiati sugli scalini non invoglia a seguire le lezioni. Un consiglio è quello di arrivare molto presto in aula soprattutto per quanto riguarda i corsi del primo anno. Circa le aule studio, la situazione migliora: escluse le scomodissime aule “degli stu-denti” e “delle studentesse” che si trovano in Cortile Nuovo, nelle quali si trovano ancora tavoli e pan-che del tempo di Galileo e Petrarca, molte sono le biblioteche dei vari dipartimenti in cui si può andare

a studiare, ed in particolare quelle del dipartimento di diritto privato e della biblioteca del dipartimento di

diritto internazionale sono molto spaziose, luminose e

tranquille. Si deve aggiungere l’aula Valente situata nel corridoio delle aule, a fianco delle toi-lette, un po’ piccola ma sicuramente l’ideale per studiare nei periodi in cui non c’è ressa.La ex facoltà dispone infine di un discreto laboratorio di informatica che però chiude alle 17, mentre ci sono diverse fotocopiatrici (a prezzi piuttosto contenuti) a tutti i piani del Bo’. A differenza di molte altre, questa facoltà non ha macchinette per il caffè e vendita di snack, poiché essendo la sede centrale dell’Ateneo è fornita di un bar: questo favorisce la socializza-zione ed è sicuramente più accogliente ma incide anche molto sui prezzi.

Contatti:www.giuri.unipd.it

Via VIII Febbraio, 2 – 35122 Padova Tel. 0498273347

MEDICINA E CHIRURGIA La ex facoltà di Medicina e Chirurgia di Padova è fra le più antiche e prestigiose d’Italia e la sua fama è grande anche in Europa. Questo, oltre ad essere motivo d’orgoglio per chi la frequenta, costituiscesicuramente un vantaggio per gli studenti che durante o dopo la laurea si recano in altre uni-versità, magari all’estero, perché la provenienza da Padova è considerata garanzia di una eccellente preparazione. In realtà, la qualità dei corsi offerti non è sempre all’altezza delle aspettative, e purtroppo insieme a vertici di eccellenza si toccano anche livelli tristemente bassi di insegnamento. Per fortuna però, la maggior parte dei docenti è ben preparata e le lezioni sono complessivamente sopra la media. Una conseguenza è l’atteggiamento di grande pretesa, generalmente diffuso tra i professori, sia dal punto di vista dell’impegno giornaliero che in sede d’esame: gli studenti trasferitisi a Padova da altre università, anche italiane, han-no enormi difficoltà nel vedersi riconoscere gli esami che hanno fatto altrove, proprio perché ogni docente vuole accertare di persona e con il suo metodo la preparazione degli studenti. Un problema non irrilevante è quello dei piani di studio della ex facoltà: a Medicina gli esami sonospesso annuali e la scansione ufficiale dei corsi preve-de un numero inferiore di crediti per ogni anno rispet-to ai requisiti di merito previsti dagli organi del diritto allo studio, senza che sia stata mai prevista una dero-ga. E’ un fatto molto grave: chi ha scritto i piani di stu-dio non ha costruito un accordo tale da permettere allo studente in corso di poter disporre della borsa di stu-dio o dell’alloggio, perché i criteri di merito, cioè i cre-diti necessari per ottenerla negli anni successivi al pri-mo, sono minori di quelli richiesti dal bando di concorso.Altro punto che sta molto a cuore agli aspiranti medici, è la possibilità di sperimentare dal vivo l’ambiente clinico at-traverso i tirocini nei vari reparti, e qui purtroppo Padova è alquanto carente: gli studenti sono molti e pochi i professo-ri disponibili ad insegnare davvero, quindi spesso le prime esperienze ospedaliere sono deludenti.Presso le strutture della facoltà si trova poi il SISM (Segretariato Italiano Studenti di Medicina http://www.sism.org/), as-sociazione Nazionale studentesca (con sede locale anche a Padova http://sism-padova.netsons.org/news.php) che costituisce un punto di incontro fra studenti di anni differenti e of-fre la possibilità di partecipare ad interessanti iniziati-

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ve, alcune in collaborazione anche con i dipartimenti della stessa ex facoltà di Medicina.Chi desidera iscriversi al corso di Medicina e completare gli studi con successo, deve quindi aspettarsi un impegno notevole e di essere spesso assorbito dallo studio o da impegni ac-cademici che invadono ogni momento dell’anno, ma regalano anche grandi soddisfazioni.

Contatti:www.medicina.unipd.it

Via Giustiniani, 2 – 35128 Padova Tel. 0498213950

psicologia

L’ex facoltà di Psicologia gode di fama e prestigio, grazie ai numerosi laborato-ri e a docenti e ricercatori che negli anni si sono fatti conoscere a livello internazionale.L’offerta formativa è molto ampia con 5 corsi triennali e 8 specialistiche (da quest’an-no è stato introdotto un corso di neuroscienze totalmente in inglese per i più audaci). La facoltà è organizzata in modo piuttosto efficiente: tutte le operazioni importanti della vita dello studente si possono effettuare su un paio di portali in internet, e con un po’ di creativi-tà non dovrete affrontare le lunghe code in segreteria studenti più di un paio di volte l’anno.Le lezioni dei primi anni si svolgono per lo più in “ex Fiat”, in aule molto ampie dunque faticherete a trovare posto. Diversa è la situazione nella sede principale, dove spes-

L’ex facoltà di Psicologia gode di fama e prestigio, grazie ai numerosi laboratori e a docenti e ricercatori che ne-

gli anni si sono fatti conoscere a livello internazionale.L’offerta formativa è molto ampia con 5 corsi triennali e 8

specialistiche (da quest’anno è stato introdotto un corso di neuroscienze totalmente in inglese per i più audaci). La facoltà è organizzata in modo piuttosto efficiente: tutte le operazioni importanti della vita dello studente si possono effettuare su un paio di portali in internet, e con un po’ di creatività non dovrete affrontare le lunghe code in segreteria studenti più di un paio di volte l’anno.Le lezioni dei primi anni si svolgono per lo più in “ex Fiat”, in aule molto ampie dunque faticherete a tro-vare posto. Diversa è la situazione nella sede princi-pale, dove spesso è necessario accaparrarsi il posto con qualche minuto in anticipo rispetto alla lezione.La facoltà è molto moderna e offre una biblioteca spaziosa e ariosa, nella quale potrete passare i po-

meriggi di studio intenso, magari con qualche pausa nella terrazza con vista sulla città. Al-

tra meta utile per le ore buche, per i lavori di gruppo e per ripassi collettivi è l’aula stu-dio in Ex-fiat, dove le chiacchiere (anche da

alta voce) sono di comune accordo condivise.Vi sono numerosi iscritti, quindi ogni studente deve fare da

sé: il servizio tutorato è abbastanza disponibile, anche se non sempre preparatissimo per affrontare dubbi esistenziali e be-

ghe burocratiche dello studente. Le aule sono vicine alla mensa Piovego e al quartiere Portello, in cui abbondano bar e kebabbari, mentre il centro dista appena un quarto d’ora di passeg-giata. Il mezzo di trasporto più efficace è la bicicletta, ma i pendolari ed i più pigri troveranno ottimi collegamenti bus per la stazione e le zone più periferiche.La recente riforma universitaria sta dando filo da torcere alla (ormai ex) facoltà in quanto i corsi di laurea afferiscono a dipartimenti diversi (il controverso ‘FISSPA’ e quello di psicologia).

Contatti:www.psicologia.unipd.it

Via Venezia, 12/2 – 35131 Padova

agraria e veterinaria Le ex facoltà di Agraria e di Veterinaria godono a Padova di uno

statuto particolare: nel 1994 è infatti stato costruito un cam-pus fuori città presso il comune di Legnaro, denominato «agripolis» e dedicato appositamente ai numerosi cor-si di laurea e studenti che li frequentano. Il lato positivo è l’avere una sede spesso adeguata alle richieste di laboratori e strumenti didattici richiesti da questo tipo di studi, quello negativo è la distanza dal centro della città di Padova, con le dovute conseguenze. Per raggiungere la cittadella universitaria, il mezzo pubblico è il più get-tonato anche se un poco costoso: un efficiente servizio navetta che fa la spola dalla stazione ferroviaria alla facoltà ogni 30 minuti, con alcune fermate intermedie (stazione delle corriere, Ospedale, ecc.). Altrimenti, specie per i residenti/domiciliati a Padova, è possibile percorrere i 12 km in macchina, in motorino o, per i te-merari, in bicicletta. È possibile trovare appartamento a Legnaro, con prezzi più tranquilli di quelli padovani e con un ambiente che agevola lo studio. Certo, quando i mezzi di trasporto che collegano la città si interrom-pono (a partire dalle 19.40) ci si ritrova in una cittadina che, nonostante numerosi tentativi da parte di studenti di ravvivarla, offre ancora veramente poche attrazio-

ni. Di conseguenza, forse per godere anche della vita universitaria, meglio trovarsi un appartamento in città e

diventare così nuovamente “pendolari”. La mensa di agri-polis è sicuramente migliore rispetto a quelle più “centrali”.

Mensa che in certi giorni è molto affollata, ma riesce sempre a fornire un’ampia scelta di discreti piatti (compresa la pizza).

Dal punto di vista delle strutture, la biblioteca è ottima e fornita di aria condizionata (il che agevola lo studente nei periodi sempre

più frequenti di calura), le aule sono spaziose ed adeguate, e il laboratorio informatico riesce a soddisfare l’ingente domanda di connessioni internet. E’ disponibile anche la rete WIFI, per chi desiderasse utilizzare il suo portatile. Ovviamente sia per il laboratorio che per il wireless è necessario farsi rilasciare un userid/password dall’ufficio studenti. Si trovano almeno 6 aule studio distribuite nella cittadella, anche se, condizioni metereologiche permettendo, lo studio nel prato spesso è la soluzione migliore. Infatti, per chi è appassionato di natura e animali, è vera-

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mente stimolante studiare in mezzo al bel verde e circondato da animali (ad Agripolis è con-sentito portare il proprio animale domestico a lezione). Nell’anno accademico 2008/2009 la ex facoltà di Agraria, a seguito del decreto 270/04, ha subito notevoli cambiamenti nei programmi dei corsi di corsi di laurea. Cambiamenti che comunque erano necessari e contribuiranno a rendere la ex facoltà meglio organizzata e chiarire le idee a molti studenti. Da quest’anno in-fatti, già durante i corsi di laurea triennali, è possibile scegliere il proprio curriculum e le lauree magistrali sono ancora più specializzanti. Tutte le novità e i programmi dei corsi sono facil-mente consultabili sul nuovissimo sito di facoltà (www.agraria.unipd.it) sempre aggiornato.

Contatti:www.agraria.unipd.it

www.veterinaria.unipd.it via Dondi dall’Orologio, 4 - 35139 Padova

Tel. 049/8274781-783

FARMACIA

I corsi di laurea dell’ex facoltà di Farmacia si occupano di sa-lute con percorsi formativi relativi al farmaco, sia di origine naturale, sia sintetica che b io tecno log ica , fornendo anche conoscenze relati-ve agli altri prodotti

con obiettivi salutistici.In generale i percorsi riguardano:- progettazione, studio e formulazio-ne di farmaci;- produzione e controllo di farmaci;- distribuzione di farmaci;- informazione sui farmaci.

SCIENZE DELLA FORMAZIONE

L’ex facoltà di Scienze della Formazione è, con tutta probabilità, quella che più ha risentito, negli anni, dello schizofrenico susseguirsi delle riforme universitarie va-rate da questo o quel governo. È la diretta discendente della facoltà di Magistero, quella, per intendersi, che nei tempi andati preparava per diventare insegnanti. La fa-coltà si è adeguata ai cambiamenti sociali introducendo nuovi corsi e modificandone altri, a sempre mantenendo come nocciolo del suo percorso di studi l’interesse per la cura, l’istruzione e la dignità della persona. Infatti, i corsi di Scienze della Formazione sono tanti, ognuno con la sua specificità, ma il loro denominatore co-mune è il rivolgersi a coloro che intendono acquisi-re le competenze per lavorare in ambito educativo e sociale. Il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, di durata quadriennale, articolato in due cur-ricola, prepara i futuri maestri delle scuole primarie (ex elementari) e materne, a seconda del percorso scelto, ed abilita all’insegnamento. Scienze del Servizio Socia-le forma i professionisti che andranno a lavorare nelle situazioni di disagio sociale, mentre Scienze per la Formazione dell’In-fanzia e della Preadolescenza si svolge online ed è interamente progettato per valorizzare la pratica professionale degli insegnanti . Scienze dell’Educazione e della Formazione, invece, rappresenta la nuova organizzazione dei precedenti corsi di laurea in scienze dell’educazio-ne e formatore delle organizzazioni e, inoltre, dei due corsi di laurea attivati nell’università di Rovigo. Quattro sono quindi i curricola presenti all’interno del corso di laurea in scienze dell’educazione e della formazione. È molto importante informarsi bene prima di scegliere tra i vari corsi e curricola, non sono tutti uguali e permettono l’accesso a professioni differenti. La facoltà è povera economicamente. Le aule di via Bassi sono comode e spaziose, vicine alla stazione per cui facilmente raggiungibili, e il primo anno l’orario è strutturato in modo da venire incontro alle “matricole” per agevolare al massimo la frequenza. Alla macchinetta del caffè in via Bassi troverete sicuramente sempre qualcuno disposto a fare quattro chiac-chiere, e anche i docenti non sono così cattivi come sembra. I corsi è sempre meglio fre-quentarli, è molto vantaggioso per quanto riguarda lo studio e anche per acquisire la forma mentis dell’educatore. Se si studia con costanza e, soprattutto, si dimostra creatività e voglia di mettersi in gioco nei laboratori, che sono tanti e veramente bene impostati, vedrete che non ci saranno problemi a dare tutti gli esami nei tempi previsti e con risultati soddisfacenti.

Contatti:http://www.scform.unipd.it/

via Dondi dall’Orologio, 4 - 35139 Padova Tel. 049/8274781-783 - Fax 049/8274779

Contatti:www.farmacia.unipd.it

via L. Luzzatti 4, 35121 Padovatel. 049.8275376

[email protected]

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scuola galileiana

di studi superiori

Attiva da 8 anni, è l’esperimento padovano di costruire una scuola per giovani studenti meritevoli. Ogni anno la

Scuola bandisce 24 posti a concorso, ripartiti secon-do i due indirizzi di Scienze Naturali e di Scienze

Morali, che si riferiscono a due progetti didattici distinti che guardano alle facoltà di Scienze e Ingegneria e di Lettere e Scienze della For-mazione, anche se una volta entrati nella Scuola, gli studenti si possono iscrivere a tutte le facoltà. I vincitori della dura se-lezione usufruiscono per cinque anni del vitto e dell’alloggio gratuiti (la sede attual-mente è dislocata presso il Collegio Mor-gagni, in Via S. Massimo 33), di un contri-buto per l’acquisto dei libri, di un computer in comodato, di una borsa di studio per viaggi all’estero. Devono però mantenere

la media del 27 per tutti i cinque anni, pren-dere voti superiori al 24, rimanere in corso,

ed oltre al normale curriculum accademico sono tenuti a seguire un numero consistente di

seminari e corsi interni tenuti da docenti dell’uni-versità ma anche stranieri. Gli studenti galileiani sono

studenti dell’università di Padova, i quali affiancano alla

1.6 sedi staccateA Vicenza sono presenti le facoltà di Ingegneria Gestionale, Meccanica, Meccatronica ed alcuni corsi di Me-dicina Veterinaria. La sede principa-le è situata in “stradella San Nicola”, che dista 15 minuti a piedi dalla stazione. Le aule sono organizzate in tre edifici differenti: la sede di San Nicola, la sede “Alle Barche” che è poco distante da San Nicola, e infine in Viale Margherita, forse la più distante, ma completamente ristrutturata, accogliente e moderna. Non tutte le aule sono perfettamen-te a “misura di studente”: si rischia di arrivare in aule affollate, con lavagne troppo distanti.La mensa si trova all’edificio “Alle Barche” e i suoi servizi non possono certo considerarsi ot-timi: c’è un’ottima varietà, ma in fatto di quali-tà non è paragonabile alle mense padovane. Vi sono due aule di informatica (a San Nicola e alle Barche), accessibili in ogni momento graziead un userID e password personali; inoltre una rete WI-FI copre tutte le sedi. In costruzio-ne anche un centro giovanile nelle vicinanze della Facoltà, dove saranno presenti un’aula

studio capiente ed un pun-to di ritrovo per i giovani.Ad oggi però le aule studio non sono mol-to numerose e purtrop-

po poco spaziose: negli orari postopre lezioni sono piuttosto affolla-te, se non con tutti i posti già occupati.Gli studenti frequentanti sono per lo più vicen-tini o comunque veneti (davvero tanti veronesie padovani); quelli provenien-ti dall’esterno sono in gran parte pendolari.Il luogo di ritrovo degli studenti dove poter prendere uno spritz in compagnia o farsi una partita a briscola è “L’Osteria del tempo per-so”, un bar il cui nome è tutto un programma.E’ praticamente attaccato alla sede di San Nicola e i gestori sono simpatici ed ami-chevoli. Impossibile, finite le lezioni, non passare a prendere uno spritz da Fabio all’Osteria al Canceeto, famoso punto di ri-trovo 24h/24 per i giovani vicentini. An-che se a qualche minuto a piedi dalla fa-coltà, una volta entrati ce ne si innamora.

A Treviso, già storica sede uni-versitaria nel 1231, dal 2001 sono sta-ti attivati i corsi di laurea magistra-le in Giurispru-denza, Ingegne-ria Informatica, Medicina e Chi-rurgia ed Infer-

mieristica, dall’università degli studi di Padova con il patrocinio di Fondazione Cassamarca.La sede è nel palazzo dell’Umanesimo Lati-no, nell’omonima piazza, teatro di numerose conferenze, seminari, mostre, durante tutto il corso dell’anno aperte anche alla cittadinan-za. Le altre sedi sono l’ex ospedale san nicolò e l’ex distretto militare in riviera Santa Mar-gherita per Giurisprudenza e Medicina e Chi-rurgia; che ne formano un unico complesso. Questo dista circa dieci minuti a piedi sia dal-la stazione ferroviaria, che da quella degli au-tobus. Mentre in piazza S. Maria dei battuti ed in viale Jacopo tasso le rimanenti ingegneria

ed infermieristica che distano rispettivamente quindici e venti minuti a piedi da entrambe le stazioni. La sede principale è dotata di aule seminariali e sala congressi. Palazzo San Leonardo, quello con il maggior numero di studenti, con aula studio e biblioteca con po-stazione internet si affaccia sul sile. attraver-sando un ponticello di legno si arriva al dipar-timento di medicina, dotato di due laboratori informatici. Le altre facoltà sono semplice-mente dotate di postazione internet e piccola biblioteca; (per cui tutti si ritrovano ad occupa-re l’aula studio di giurisprudenza). Dov’è molto difficile trovare spazi liberi per poter studiare. Purtroppo non sono presenti servizi di mensa.La grande maggioranza degli studenti pro-viene dalla provincia di treviso per cui pendo-lari, con buona presenza di padovani, vene-ziani e bellunesi. In piazza umanesimo latino c’è il mitico ritrovo mattutino di tutti gli stu-denti, il “Caffè letterario” (ottime ed assortite croissant). Per lo spritz segnalo il bar “Borsa” (nell’ omonima piazza), il “Bottegon” ed il “Bif-fi” per l’ottima porchetta. Immancabili i panini dell’osteria Canova, presso Porta S. Quaranta.

normale frequenza della laurea triennale e magistrale, un percorso di studi aggiuntivo ma non sostitutivo, in condizioni vantaggiose di residenza nella città. I corsi interni e i seminari della Scuola sono infatti aperti e possono essere riconosciuti come crediti previo consenso del consiglio di corso di laurea di riferimento. La Scuola dispone di un organico di docenti dalla fama internazionalmente riconosciuta, mentre la selezione è seria, competitiva e trasparente: le strutture di cui si avvale sono fornite dall’ESU e dall’Università, mentre il supporto finanziario è interamente coperto dai soldi della Fondazione CARIPARO. La Halileiana , pur soffrendo in parte un problema di visibilità sul panorama nazionale, sta tuttavia aumentando la sua fama, come dimostra la sempre più consistente partecipazione di studenti neomaturati alle selezio-ni. L’esigenza di costituire centri di eccellenza nelle università italiane più prestigiose si inter-preta come reazione esemplare alla degenerazione di didattica e ricerca in quelle discipline teoriche che più risentono delle oscillazioni strutturali delle istituzioni. I vari governi e i singoli atenei hanno messo mano a questo tipo di proposta per garantire quella formazione più ac-curata ed orientata decisamente alla ricerca che l’università oggi rischia di non fornire più, e per evitare che, come in altri paesi, l’eccellenza sia formata e gestita da istituzioni private.

Contatti:www.scuolagalileiana.unipd.it

Via Giovanni Prati, 19 – 35122 PadovaTel. 0498278938

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1.7 aule studioStudiare è “primo” dovere di ogni bravo studente… ma dove e come? In tutte le facoltà potrete trovare biblioteche e aule studio, vi segnaliamo qui le principali aule studio d’ateneo descrivendone accuratamente caratteristiche e “situazioni ambientali” per aiu-tarvi a trovare l’aula studio che più si adatta alle vostre esigenze!

GALILEI Situata nella via omonima, si trova vicino alla facoltà di

Scienze Politiche. È molto frequentata sia in periodo di le-zione che di esami soprattutto da scienziati politici e giuristi.

VETRINA

TITO LIVIO

L’aula è divisa in tre ambienti, e questa è la vera fortuna perché permette di scegliere dove andare a seconda se si vuole studiare più o meno seriamente, giocare a carte, ecc. Nello stanzone in fon-do, “l’aula casino”, è possibile parlare liberamente: cosa fantastica quando si devono preparare lavori di gruppo o ripetere, è un po’ meno bello per chi si trova nelle due aule “silenzio” e cerca di studiare seriamente, specie quando la porta che separa i due ambienti viene dimenticata aperta.Sono presenti macchinette per caffè, bibite e snack. Orari: lun-ven 8.30-20.00.

Piccola, ma accogliente, giusto di fianco al Liviano, pullula di filosofi e letterati. Il nome la dice lunga: infatti è una aula che dà sulla strada ed è completamente attorniata da vetrine che la rendono estre-

mamente luminosa, ma alla mercé degli sguardi dei passanti e quindi poco adatta per le persone che non amano sentirsi osservate. Spesso è viene utilizzata per ospitare assemblee studentesche e iniziative per cui può capitare di arrivare e di trovarla occupata. Grave difetto: le pulizie non son fatte spesso e montagne di cartacce e di volantini tendono ad accumularsi finchè qualcuno non si decide buttar via tutto dall’esasperazione. Orari: lun-ven 8.30-19.00

Forse la più conosciuta, la più centrale, è quella con la miglior temperatura sia in inverno sia d’estate. Si trova in galleria Tito Livio (traversa di via Roma) ed è aperta

per gran parte dell’anno, tutti i giorni (weekend inclusi) e anche la sera - tranne di dome-nica. Frequentata intensamente da studenti di tutte le facoltà, il principale consiglio è quello di fare l’immane sforzo di svegliarsi di buon’ora perché spesso alle 10 di mattina i posti di-sponibili sono già tutti occupati. Orari: lun-ven 8.30-23.00, sab 9.00-23.00, dom 9.00-19.00.

MARSALA Nel cuore dell’antico Ghetto di Padova, quest’aula studio (si tro-va nell’omonima via) è un ragionevole compromesso per studia-re tranquilli ma comunque a due passi dalle piazze. Basta usci-

re dall’aula studio e si è subito immersi nella miriadi di bar dove ogni sera si consuma il rito studentesco dello spritz. E’ un’aula molto gettonata, cosa che mal si concilia con le esigue dimensioni e con la presenza di una sola toilette. Orari: lun-ven 8.30-20.00.

JAPPELLI Situata in zona scientifica (nell’omonima via), quest’aula

studio a due piani è principalmente frequentata da inge-gneri, matematici e fisici. Circondata da numerose pizze-

rie d’asporto, kebabbari e paninari ben si concilia con la possibilità di studiare anche dopo cena. Per il resto l’aula è molto spaziosa e frequentata, dispone di macchinette del caffè e distributori, un grosso difetto è la mancanza dell’aria condizionata che durante la stagione estiva mette a dura anche gli studenti più tenaci. Orari: lun-ven 8.30-23.00, sab 9.00-20.00, dom 14.00-19.00.

PAOLOTTI Si trova al piano terra dell’omonimo edificio di via Bel-zoni ed è frequentata principalmente da ingegneri. In quest’aula vige un religioso silenzio ideale per chi vuol studiare senza distrazioni, nell’auletta in fondo, “l’acquario”, invece è possibile parlare a voce alta e far esercizi. L’aula studio è gestita da un gruppo di volenerosi studenti che la tengo-no aperta ogni giorno (week end inclusi) fino all’1 di notte rendendola meta ideale per gli amanti dello studio notturno. Il consiglio è quello di arrivare presto la mattina (o la sera) per accaparrarsi uno degli ambitissimi posti! Orari: lun-ven 8.30-1.00, sab-dom 9.00-1.00

EX FIAT Una grande aula in via Venezia, istituita riqualificando un vecchio sta-bilimento della Fiat degli anni ’80. Lo studio è confortevole ma è facile incontrare un leggero brusio di fondo. È raggiungibile tranquillamente dal polo di Economia, Ingegneria, Scienze e Psicologia. Orari: lun-ven 8.30-19.00, sab 8.30-13.00

1.8 ERASMUS

- frequentare un corso di qualità cer-tificata in un ambiente internazionale d’eccellenza;- studiare in due o più Paesi UE e an-che in Paesi terzi, vivendo insieme a studenti europei e di altri Paesi del mondo;- costruire una rete di rapporti con i docenti e i colleghi di corso, molto utile per il futuro professionale;- conseguire un titolo di studio di grande valore sul mercato del lavoro europeo e internazionale.

E per tutto questo si riceve anche una borsa di studio niente male!! La borsa che si riceve si compone di 3 contributi principali:

- Borsa di Mobilità (detta anche Borsa Erasmus) su fondi della Commissione Europea pari a 230 euro mensili;- Integrazione della borsa su fondi provenienti dalla Regione Veneto e dal Bilancio Universitario;

Erasmus in thE words of studEnts

“I realised that the experience made a whole new person of me and that I would never look at the world and Europe, my home, as I did be-fore.”

“ERASMUS life for me is about opportunities. Every opportunity I had, I took it and I thank ERASMUS for it.”

“It is true – when you’re in ERASMUS, you find out a lot about yourself.”

“ERASMUS is a lot more than a studying ex-perience. For me it is a way to look at the world with new eyes, to feel and discover new emotions and learn what is not written in the textbooks.”

“If I look at my experience from a distance, I can say that I would definitely do it again, and that apart from (or maybe because of) minor problems along the way, this semester has made me a stronger and more enthusiastic person!”

- Integrazione per le spese di viaggio erogata esclusivamente in misura forfetaria e calcolata in base all’area geografica di destinazione;

Andare a studiare tre mesi, un semestre o un intero anno accademico in un Paese dell’Unio-ne Europea, divertirsi, conoscere ragazzi da tutto il mondo, studiare con loro e nel contempo passare gli esami con un pochino in più di facilità…Tutto questo te lo offre l’Erasmus Mundus, progetto europeo racchiuso nel più grande progetto LLP: Lifelong Learning Programme.Questo progetto permette infatti agli studenti di tutta Europa di dare alla propria formazione e al proprio percorso accademico un grande “valore aggiunto” che si basa sulla possibilità di:

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mappa delle piste ciclabili

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L’offerta dei posti Erasmus varia da facoltà a facoltà, così come la “guerra” per aggiudicarsi un posto “appetitoso”. I criteri di selezione sono la media dei voti, i crediti conseguiti e la cono-scenza della lingua. Ovviamente la maggior parte delle candidature sono rivolte alle mete più ambite come Francia, Spagna, Germania o Inghilterra, ma non da sottovalutare sono anche i Paesi dell’Est dove è più facile rientrare e dove il divertimento e un’ottima formazione sono allo stesso modo assicurati.

Per essere certi di fare la scelta giusta affidatevi anche ai vari siti di facoltà, dove vengono caricati i racconti di tutti gli studenti che hanno vissuto questa esperienza. Sono molto spesso racconti molto veritieri in cui vengono raccontanti i lati positivi e negativi di ogni città Erasmus!

Il progetto Erasmus Mundus offre poi la possibilità di svolgere uno stage all’estero in un Paese dell’Unione Europea, nell’ambito del programma azione SMP Student Mobility for Placements.Ogni borsa prevede 500 euro al mese. L’Università di Padova si riserva di assegnare borse di 1500 euro (pari a 3 mesi di stage) per permettere ad un maggior numero di studenti di usufrui-re del finanziamento. Importante è sapere che l’aver fatto l’Erasmus non preclude la possibilità di candidarsi per l’Erasmus Placement!Se tutto questo ancora non vi soddisfa, bisogna sapere che l’Ateneo di Padova offre un numero –limitato- di posti per svolgere un intero anno accademico in Atenei Prestigiosi Europei, Ame-ricani, Brasiliani e Cinesi. Riuscire a vincere questi posti è molto difficile, in quanto si richiede una media ottima e un eccellente conoscenza della lingua inglese o della lingua del Paese ospitante. Ma tentare non nuoce e un’esperienza così, magari in aggiunta ad un’esperienza Erasmus arricchirà la vostra persona e il vostro Curriculum.

1.9 uniweb

ESAMISu Didattica>Libretto on line puoi trovare tutti i corsi nel tuo piano di studi con numero di crediti, stato di frequenza ed eventuale voto e data di registrazione. Quando sarà pos-sibile iscriversi ad un esame per tale corso il libretto disegnato a fianco sarà cliccabile; tali esami appariranno anche su Iscrizione esami(sempre in Didattica) o in Prove parziali se l’esame è costituito da più prove. Gene-ralmente è possibile iscriversi all’esame da quindici giorni prima della prova fino al giorno precedente.Prima di potersi iscrivere sarà spesso neces-sario compilare un questionario della didat-tica: la sua compilazione, che consigliamo a tutti gli studenti di fare, è molto importante per una valutazione oggettiva della didattica, da sempre una battaglia di Studenti Per, ma se siete di fretta potete saltarla rispondendo “No” alla prima domanda. Potrete successivamen-te verificare lo stato d’iscrizione in “Verifica iscrizione esami”.

Quando sarà disponibile la valutazione del vostro esame arriverà una mail sul vostro indirizzo mail universitario (solitamente [email protected]) e tale voto apparirà in Esiti esami. La registrazione viene effettuata dal professore nelle modalità da lui decise e sottopo-sta ad approvazione della segreteria: non allarmatevi se ci mette un po’ ad apparire! Nel caso ci fossero delle scadenze, quali quelle delle borse di studio, potete chiedere al professore di attivarsi per una veloce registrazione del voto.

DIRITTO ALLO STUDIOCliccando su Diritto allo studio e corsi estivi potrete presentare autocertificazione di invalidità o ISEE per accedere a riduzioni (esonero parziale) della tassazione universitaria e alla borsa di studio regionale. Consigliamo a tutti di presentare ISEE: se non sai dove farlo, vieni da noi!

ERASMUSQuando si aprirà il bando Erasmus sarà pos-sibile compilare il modulo necessario alla ri-chiesta dal pannello Mobilità internazionale.

PIANO DI STUDIODal pannello Piano di studio sarà possibile, all’interno delle scadenze regolamentari, pre-sentare e modificare il piano di studio: sotto alcune condizioni che cambiano a seconda del corso il piano è approvato automatica-mente altrimenti andrà presentato di persona alla segreteria del corso di laurea una volta compilato su Uniweb. Fuori dalle date in cui il piano è modificabile su Uniweb potrai co-munque variarlo parlando direttamente con la segreteria del corso di laurea.

Uniweb (uniweb.unipd.it) è il sistema online che ti accompagnerà per la tua vita universitaria: un gran numero di operazioni necessa-rie alla carriera universitaria possono essere svolte online attraverso tale sistema.

MAILOgni studente ha accesso ad una mail univer-sitaria (posta.studenti.unipd.it) dove arriveran-no automaticamente esiti degli esami, infor-mazioni dei corsi e dell’Ateneo. Consigliamo a tutti gli studenti di effettuare il forward della mail ovvero l’invio automatico di ogni mail ri-cevuta su tale indirizzo all’indirizzo personale dello studente, cosicché non rischi di perdere nessuna informazione! Una volta entrati nel vostro account cliccate su Mail hosting poi, sulla barra a lato, forward. Nel campoIndiriz-zo per il forward inserite la vostra mail perso-nale e premete Abilita e _Salva le modifiche.

Ora ogni mail su questo ac-count verrà trasmessa

al vostro indi-rizzo personale.

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2) VITA QUOTIDIANA 2.1 IL PROBLEMA CASA

Alloggio pubblico

Per ottenere un alloggio di questo tipo, biso-gna presentare la domanda all’azienda ESU dell’Università: quando si compilano i moduli per la Borsa di Studio, richiedete anche quello per l’alloggio e dopo averlo consegnato dove-te aspettare le graduatorie. Le case dello studente non sono però in gra-do di ospitare tutti gli studenti che ne fanno richiesta perché sono poche e tra l’altro poco attrezzate: spesso mancano di aule studio, di laboratori multimediali e di spazi ricreativi.

Alloggio privato

Fare l’Università per molti di noi vuol dire es-sere anche degli “studenti fuori sede” e dover-si quindi confrontare con l’annoso problema

dell’affitto. Attraverso i giornali immobiliari, gli annunci in facoltà, gli amici, i gruppi univer-sitari su Facebook o i siti specializzati nella ricerca della casa (www.affittistudenti.it op-pure www.bakeca.it), si riescono a trovare molteplici soluzioni.Spesso però si può incorrere nel rischio di do-ver pagare un canone altissimo, o di firmare contratti irregolari e con condizioni sfavorevoli, o di trovare un appartamento ai limiti dell’abi-tabilità. E’ bene quindi stare attenti. Constatia-mo infatti come anche a Padova il problema degli “affitti in nero” coinvolga una fetta asso-lutamente maggioritaria degli alloggi affittati ad universitari. Abitare una casa senza con-tratto per noi studenti può rappresentare un grandissimo rischio, in quanto tale situazione ci pone alla mercé dei padroni di casa. È per questo che Studenti Per da sempre si batte per il superamento del proliferare di queste situazioni. Lottiamo quotidianamente per la difesa dei diritti degli studenti-inquilini nelle loro vertenze con i padroni di casa, nonché sui tavoli di trattativa con l’amministrazione.Il principale motivo per cui di solito il proprie-tario evita di stipulare un contratto consiste nel voler nascondere al fisco i guadagni deri-vanti dall’affitto, per poter così evitare di pa-gare le tasse. Per superare tale situazione, il Comune di Padova assieme alle associazioni degli inquilini, proprietari e studenti ha predi-sposto dei modelli contrattuali specifici per gli studenti universitari, incentivandoli anche tra-mite contributi su iCi e irPef. In questo modo, da un lato gli studenti sono tutelati in quanto i loro diritti di inquilini risultano dal contratto sti-pulato, dall’altro i proprietari sono incentivati ad emergere dal nero grazie alle agevolazio-ni fiscali.Per qualsiasi informazione sui contratti stan-dard per studenti, o se avete bisogno di un consiglio tecnico o di assistenza per stipulare e rinnovare un contratto d’affitto, non esitate a contattarci!

Panoramica dei quartieri di Padova secondo l’esigenza di alloggiarePer quanto riguarda le zone di Padova, e quelle in particolare dove sia meglio andare a vivere se si è dei fuori sede, sono molte.

- Centro Storico: parte meravigliosa della cit-tà, che dà l’opportunità di girare servendosi semplicemente della bicicletta per raggiunge-re qualsiasi ex Facoltà. Ovviamente il difetto sta nei prezzi spesso troppo alti per quello che offrono gli appartamenti.

- Portello: molto comoda per la vicinanza al centro e all’ Università, ricca di servizi a basso costo per gli universitari. Considerata in pas-sato una “brutta zona” a causa dello spaccio, negli ultimi anni è diventata molto più tran-quilla grazie ai frequenti controlli.

- Forcellini (Padova est): zona residenziale, vicina alle mura cittadine, molto tranquilla, fornita di negozi di ogni tipo e comunque ben servita dai mezzi pubblici che la collegano al centro e alla stazione. I prezzi sono media-mente abbordabili.

- S.Croce – Bassanello - Guizza (Padova Sud-Est): zona parecchio caotica ma molto vicina al centro; ciò permette di usare la bicicletta per raggiungere ogni punto d’interesse (ex Facoltà, centro, uffici, segreterie), ma anche di usare i diversi autobus e il tram.

- Arcella - S.Carlo (Padova Nord): a una ven-tina di minuti a piedi dal centro, è consigliabi-le l’utilizzo della bicicletta, soprattutto perché servita di un percorso protetto tra viette, giar-dini pubblici e piste ciclabili, alternativo alla centrale e trafficatissima via Tiziano Aspetti ed a Corso Plebiscito, strada di scorrimento che la separa dal q.re Mortise, molto perico-losa. E’ anche molto ben servita da autobus e tram. Per chi arriva in treno è una zona como-da essendo vicina alla stazione, ed è anche ricca di ogni tipo di supermercato o ristorante etnico. Purtroppo alcune vie di questo quartie-re sono degradate, essendo aree di spaccio

che di notte diventano anche di prostituzione. Ma basta saper scegliere accuratamente la via dove stare per evitare qualsiasi problema.

- Fiera – Stanga: estremamente degradate. Per una ragazza è difficile viverci, a meno che non disponga di un’auto o si chiuda in casa di sera, purtroppo il tasso di malcostume e di criminalità che caratterizza quest’area è veramente elevato. La zona in sé sarebbe anche ben servita dagli autobus e vicina alla zona universitaria del Portello.

Tutti i miti da sfatare sul mercato degli affitti

1. Il mercato nero è vantaggioso……per il proprietario di casa, perché non paga le tasse allo Stato italiano.FALSO! Così facendo commette due crimini: ruba allo Stato e a tutti i cittadini e sottrae agli affittuari i loro diritti di inquilini. Inoltre ci sono molti benefici fiscali per chi affitta in regola un appartamento. Chi affita in nero trasgredisce la Legge e diviene passibile di denuncia. Se lo studente è in grado di dimostrare di aver abitato in una casa e di aver corrisposto un affitto in nero, il proprietario di casa non ha scampo: il ladro è solo lui.

…per gli studenti, che possono andare via in qualsiasi momento.FALSO! Lo studente che paga in nero non può rivendicare alcun diritto a meno di non dimostrare che di fatto stia abitando in un de-terminato luogo. L’assenza di contratto non permette di avere un prezzo fisso da pagare per tutta la durata dell’affitto, non dà il dirit-to legale di pretendere l’ammodernamento o la riparazione delle strutture della casa. Se è impossibile dimostrare che lo studente abbia abitato in quella casa potrebbe anche voler dire che si può essere buttati fuori senza pre-avviso e senza motivo. La conclusione è che il mercato nero non è vantaggioso per lo Stato e i cittadini, perché si perdono le imposte sull’affitto; non è vantag-gioso per gli inquilini che perdono i loro diritti,

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non è vantaggioso per il proprietario di casa perché da quel momento in poi deve avere timore di tutti gli inquilini a cui affitta, che po-trebbero denunciarlo in ogni momento e per-ché perde tutti i vantaggi fiscali che avrebbe utilizzando un contratto in regola.

2. Se pago un affitto in nero, sono colpevole davanti alla legge. FALSO! Se questo fosse vero, allora un rapi-nato andrebbe in galera col rapinatore. Chi corrisponde un affitto in nero (cioè senza con-tratto registrato) è vittima di un abuso ai suoi danni, e in nessun modo le colpe possono ricadere su di lui. Attenzione! Se il contratto esiste, ma non è in regola, questo potrebbe ritorcersi contro l’affittuario. Un altro caso può essere quello in cui il contratto è in regola, ma il proprietario di casa chieda più soldi di quelli pattuiti. Anche in quel caso, l’aver corrisposto una somma superiore a quella stabilita nel contratto è una truffa da parte del proprietario di casa, e va ostacolata in tutti i modi. Davanti alla Legge, il colpevole è lui, davanti al giudice sarà tenuto a rimborsare tutte le somme cor-risposte non pattuite.

3. Con l’affitto in nero senza contratto il pro-prietario può cacciare di casa l’inquilino quan-do vuole.La legge prevede che in qualsiasi caso chi abita debba avere un minimo di preavviso, che può variare dai 2 ai 6 mesi e dipende sempre dal tipo di contratto. Inoltre la 431/98 prevede che lo sfratto non sia possibile se il contratto d’affitto non è registrato. Dunque, ammesso che abbiate modo di dimostrare il vostro status di inquilini, ancora una volta la Legge è dalla parte di chi paga l’affitto.

4. L’affitto aumenta ogni anno.FALSO! La cifra da corrispondere al proprie-tario di casa è solo ed esclusivamente quella prevista dal contratto. Tutto ciò che si paga deve essere stato pattuito prima. In caso di variazione, si deve procedere al rinnovo del contratto.

5. Le spese di registrazione del contratto sono a carico dell’inquilinoFALSO! Le spese di registrazione del contratto vanno ripartite tra padrone di casa e inquilino.

6. Le spese di gestione di servizi interni alla casa sono a carico degli inquilini, tenuti a prov-vedere alle piccole manutenzioni dell’immo-bile e delle cose che fanno parte dell’arredo. FALSO! Spesso il proprietario di casa cerca di far pagare allo studente le riparazioni o i la-vori relativi alle strutture o ai servizi presenti dentro l’abitazione. La riparazione di elettro-domestici, impianti, mobilia già presenti all’in-terno della casa è a carico del proprietario dell’abitazione nella maggior parte dei casi. In caso di acquisto di un elettrodomestico nuovo, in generale, la spesa non grava sugli affit-tuari, ammesso che il deperimento di quello esistente dipenda solo dalla normale usura.

Alcune forme di contratto sconsigliate

1. Il contratto è intestato a un solo studente, anche se nell’abitazione sono presenti altri studentiQuesta tipologia di contratto mette dalla parte del torto lo studente intestatario, specialmente se nel contratto non è specificato che nella casa ci saranno altri inquilini, né chi questi si-ano e come paghino l’affitto. Infatti in questa situazione lo studente intestatario diviene per la Legge un trasgressore, che subaffitta al-tre stanze agli studenti. Dunque, la legge se la prende con l’intestatario anziché col pro-prietario di casa, anche perché dai pagamenti potrebbe risultare l’unico soggetto pagante.

2. Il contratto è intestato a un genitore di uno degli studenti che abitano la casaQuesto tipo di patto può essere facilmen-te usato dal proprietario di casa come arma contro l’inquilino: infatti si potrebbe accusare il genitore di subaffittare stanze al figlio e agli altri studenti che sono nella casa, e con la minaccia di una sanzione potrebbe spingere gli inquilini ad andarsene dall’abitazione. La formula migliore è che ogni inquilino abbia un contratto individuale col proprietario di casa o comunque che nel contratto compaiano tutti gli inquilini. Se serve il genitore come garanzia del pagamento, esso può fare solo da garante ma non da intestatario, perché non è lui che effettivamente vive dentro la casa. Bisogna tener presente che gli intestatari del contrat-to di locazione rispondono in solido (ciascuno per l’intero) del pagamento del canone e degli oneri accessori. Quindi, se uno dei due o più

firmatari se ne va, chi resta deve pagare tutto l’intero canone e non può scalarsi la quota di chi se n’è andato. Se subentra un altro studente al posto di chi lascia, a stretto rigore, se non c’è l’accordo scritto del padrone di casa, è un terzo estraneo e questa situazione può dare luogo ad una causa di risoluzione del contratto per inadempienza.

2.2 LE MENSEA Padova sono attive molte mense, aperte a pranzo dalle 11.45 alle 14.30, mentre la sera tutte chiuse ad ec-cezione della mensa San Francesco (18.45 - 21.00) e qualche volta, d’estate, la Piovego. Da qualche anno i prezzi sono aumentati del 15% un po’ per l’inflazione, un po’ per i tagli ai fondi per il Diritto allo Studio. Il prezzo dipende dalla condizione economica dello studente e dal numero di esami conseguiti durante l’anno,mentre per chi dimentica il badge o per i non iscritti all’univer-sità, il prezzo è di 8 euro. Utilizzando invece il badge la spesa può scendere dai 4€ della normale tariffa, ai 3,5€ del pasto ridotto, è invece gratuito per chi usufrui-sce di borsa di studio.L’offerta e la qualità dei cibi dipendono dalla giornata e dalla mensa, in generale si può dire che le mense padovane siano nella media se confrontate con quelle di altri atenei, sia per il rapporto qualità/prezzo sia per la qualità complessiva del servizio.Negli ultimi anni tuttavia le code per mangiare a pranzo sono salite ad una media di 25-30 minuti e l’affollamento delle mense crea notevole disagio soprattutto per chi non ha molto tempo da dedicare alla pausa per il susseguirsi delle lezioni.Una grossa mancanza dell’attuale servizio dell’ESU è la chiusura di ogni mensa nelle serate

san francesco (via s.francesco,t 122) La struttura, in pieno centro storico, è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. Dispone di 2 linee di tavola calda e circa 250 posti a sedere. (anche pasto senza glutine)

816 persone nel 2012 hanno consegnato suggerimenti e critiche nei ristoranti ESU e convenzionati.

La fedeltà degli utenti risulta elevata pari al 83,6% (79,5% nel 2011) che si reca presso il proprio ristorante almeno 2-3 volte la settimana.

Il 96% (93% nel 2011) degli utenti si dichiara soddisfatto del proprio pasto:

15,2% (12,4 nel 2011) OTTIMO 52% (51% nel 2011) BUONO

28,8% (29,6% nel 2011) SUFFICIENTE Il 4,1% (7% nel 2011) si dichiara insoddisfatto.

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piovego (Via G.Colombo,t 1)

Ristorante, Pizzeria e Bar , adiacente a numerose facoltà, produce da sola circa 500.000 pasti all’anno. Dispone di 700 posti a sedere e 6 punti di distribuzione. (anche colazione dalle 8.00 alle 11.00)

marzolo

(via marzolo, 4) CHIUSA per problemi di stabilità dell’edificio.

residenza belzoni (via belzoni

, 146)

Mensa convenzionata con l’ESU, aperta in sostituzione della Marzolo, si trova in via Belzoni ed è comoda per le ex Facoltà del Portello.

ACLI (PIO X) (via bonporti, 20)

Mensa privata ma convenzionata con l’ESU, serve le ex Facoltà di Lettere e Filosofia e di Scienze della Formazione, si trova in via Bonporti 20, praticamente dietro il Duomo di Padova. La mensa è abbastanza piccola e nelle ore di punta la coda può toccare i 45 minuti.

MURIALDO (via grassi, 42)

Mensa privata ma convenzionata con l’ESU, è un po’ fuori dal giro consueto degli universitari dato che si trova in

via Grassi 42, a circa 200 metri da Via Anelli, e serve principalmente i ragazzi dell’omonimo collegio. Tuttavia in bicicletta non dista più di 10 minuti dalle ex Facoltà di Psicologia e Medicina, e vale la pena di questa traversata, soprattutto ora che non è più necessario attraversare il pericoloso incrocio della Stanga e la mensa è raggiungibile percorrendo il ponte che dal Parco Fistomba al Portello porta alla cittadella della Stanga.

FORCELLINI (via forcellini, 172)

Mensa privata ma convenzionata con l’ESU, è molto fuori mano, tranne per gli studenti di Medi-cina che possono raggiungerla velocemente in autobus. Alternativamente, in bici, si può almeno usufruire della pista ciclabile del quartiere Forcellini. La mensa è stata ristrutturata recentemen-te con la predisposizione di un ampio spazio bar molto accogliente, ma non si è pensato ad un incremento dei posti a sedere ed quindi aspettatevi difficoltà nei momenti di grande “traffico”. La mensa ha infatti visto aumentare notevolmente la presenza di studenti che, nonostante la di-stanza, hanno deciso di pranzare in questa sede. Tale esodo è presto spiegato: la qualità del cibo offerto da questa mensa è al livello di un ristorante, la quantità delle porzioni elevata, la varietà ottima. Anche qui è possibile pranzare con una pizza e la scelta dei dessert è sempre amplia.

2.3 DIRITTO ALLA SALUTE DELLO STUDENTE

Dal banale mal di testa, all’influenza, magari conseguenze di un inverno piovoso trascorso a girare per Padova in bicicletta, fino all’ansia da esame o ai problemi di solitudine legati al trasferirsi da una città all’altra per così lun-go tempo, ogni studente può avere bisogno di assistenza medica e psicologica. Il Diritto alla Salute è imprescindibile per tutti, ma a volte non si conoscono né i servizi disponibili nè le procedure per accedervi.

Assistenza sanitaria

L’Università di Padova e l’ASL di Padova han-no stretto un importante accordo, primo del suo genere in Italia, secondo cui lo studen-te fuori sede ha il diritto ad avere un medi-co di base di riferimento anche nella città in cui studia, senza dover rinunciare al proprio medico nella città di residenza ed evitando di presentarsi al pronto soccorso per qualsi-asi piccolo problema. In pratica, al momen-to della immatricolazione e del pagamento della prima rata, sarà consegnato (meglio ri-chiederlo) un modulo a parte in cui si potrà aderire all’iniziativa, indicando un medico di base di Padova scelto dalla lista degli ade-renti e pagando la modica cifra di 10 euro, validi per l’Anno Accademico in corso. Di fatto si avranno due medici di base, uno nella città di residenza, uno provvisorio a Padova, cui ci si potrà rivolgere per ricette o per visite di prima necessità. Gli studenti non interessati al servizio potranno comunque fare delle visite a Padova, che però saranno a pagamento.Gli studenti dei Paesi comunitari possono ri-cevere l’assistenza sanitaria alle stesse con-

dizioni dei cittadini italiani, ma devono pos-sedere la Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM), o il Certificato sostitutivo provvisorio (che sostituisce la TEAM), o i mo-delli E 106 o E 109, da richiedere al proprio servizio sanitario.Gli studenti provenienti da Paesi non apparte-nenti all’Unione Europa e che non hanno con-venzioni con l’Italia possono iscriversi al Ser-vizio sanitario italiano per ricevere assistenza medica alle stesse condizioni dei cittadini ita-liani, dopo aver effettuato un pagamento.

Assistenza psicologica

Da diversi anni a Padova è presente anche un altro importante servizio, quello di assisten-za psicologica: è gratuito per tutti gli studenti dell’Università e si avvale della collaborazio-ne delle prestigiose strutture della ex Facoltà di Psicologia.L’assistenza psicologica è articolata in: servi-zio di assistenza psicologica per difficoltà di studio e di apprendimento (SAP-DSA), relati-vamente a rendimento nello studio, problemi di organizzazione, ansia da esame, difficoltà di relazione; servizio di assistenza psicologica per benessere senza rischio (SAP-BSR), che si occupa di sessualità, alcol, alimentazione, droghe, primo soccorso; servizio di consu-lenza psicologica (SAP-SCP), cui rivolgersi in caso di difficoltà personali o di relazione in cui si avverte un disagio psicologico. Il ser-vizio comprende sia colloqui individuali con psicologi, sia momenti di gruppo e di terapia, il tutto ovviamente volontario e con la massima discrezione.

mensa di agripolis, legnaro (P

D)

(via dell’università, 12)

Sita all’interno della cittadella universitaria di Agripolis, dispone di 2 linee di tavola calda, piz-zeria, ristorante e bar. Ha 450 posti a sedere .

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2.4 DIRITTO ALLO STUDIOLe borse di studio regionali

Il sistema del Diritto allo Studio in Italia è re-golato a livello nazionale e regionale. In base all’attuale legislazione la Regione Veneto ha istituito l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio (ESU) che provvede ai bandi per le borse di studio e gestisce direttamente men-se e residenze universitarie. L’Azienda pos-siede un suo Consiglio d’Amministrazione con rappresentanze studentesche elette; tuttavia è commissariata da anni e la Regione non ha ancora preso decisioni sul suo futuro.È fondamentale indicare nella richiesta la propria condizione di studente (fuori sede, in sede, pendolare), perché in base ad essa cambia l’ammontare e la tipologia di borsa.

- Studente in sede: residente nel Comune o nell’area circostante la sede del corso di stu-dio frequentato;

- Studente pendolare: residente in luogo che consente il trasferimento quotidiano presso la sede del corso di studi frequentato;

- Studente fuori sede: residente in un luogo distante dalla sede del corso frequentato e che per tale motivo prende alloggio a titolo oneroso nei pressi di tale sede, utilizzando le strutture residenziali pubbliche o altri alloggi di privati o enti per un periodo non inferiore a dieci mesi.

Per risultare studente fuori sede è di fatto ne-cessario avere un regolare contratto d’affitto: stare in nero non conviene!Per accedere ai benefici esistono due limi-ti da non superare: - L’ISEE non superiore a 20.124,71 euro. - L’ISPE (che tiene conto anche della situazione patrimoniale) 26.413,70 euro.Non fate conto sul vostro reddito ma fatevi calcolare l’ISEE! Il risultato può essere molto diverso.

Criteri di merito per ottenere i beneficiPer gli studenti neoimmatricolati non ci sono requisiti di merito legati al voto di diploma ma dovranno invece realizzare 20 crediti formativi universitari entro la fine dell’Anno

Accademico pena la restituzione dell’importo concesso. Per gli altri anni ci sono invece re-quisiti differenti che possono variare fra Corsi di Laurea.

Che cosa significa idoneo non beneficiario?

Tanti studenti pur avendo i criteri richiesti, dunque pur risultando idonei, non benefice-ranno della borsa di studio per mancanza di soldi. Questo perchè lo Stato ha fatto dei ta-gli che la Regione non ha coperto, non stan-ziando fondi sufficienti per la copertura di tutti gli idonei: l’anno scorso grazie ad una nostra battaglia siamo riusciti ad ottenere una co-pertura quasi completa mentre quest’anno la Regione è stata sorda alle nostre proteste.Se risulti essere un idoneo non beneficiario, quindi, l’unica consolazione è che non paghe-rai comunque le tasse all’Università (come tutti gli idonei).Potrebbe succedere che a Gennaio, dopo l’ap-provazione dei bilanci degli Enti, se avanza qualche soldino, potresti essere tra gli studen-ti in scorrimento e dunque recuperare la tua borsa o almeno parte di essa.

Le Borse-Lavoro part-time

Le cosiddette borse 150 ore. L’Università stan-zia delle borse di studio per il corrispettivo di 150 ore lavorative dello studente per l’Univer-sità, generalmente in biblioteche, sportelli in-formativi, presidenze e dipartimenti. Il lavoro è di supporto e mai sostitutivo dei dipendenti dellíUniversità, che anzi devono sempre es-sere presenti. Generalmente gli idonei non beneficiari sono privilegiati nelle graduatorie delle borse part-time. Non ammessi gli stu-denti iscritti al primo anno di corsi di laurea o laurea magistrale.

Cosa non funziona

Come sancito dall’articolo 34 della nostra Co-stituzione, le borse di studio sono uno degli strumenti grazie al quale si permette agli stu-denti “capaci e meritevoli anche se privi di

mezzi” di poter “raggiungere i gradi più alti degli studi”. Le borse di studio possono essere as-segnate per motivi di merito o per sopperire alle difficoltà economiche degli studenti che ne hanno diritto. Grossi problemi, però, permangono.Le borse di studio sono di competenza regionale. Da questo consegue un’enorme disparità di trattamento regione per regione. Ad esempio nell’Anno Accademico 2009-2010 solo in dieci regioni la Borsa è stata assegnata al 100% degli idonei, mentre la media nazionale è di cinque studenti su sei. Questo trasforma un Diritto in una lotteria. Inoltre spesso vengono erogate in ritardo e niente assicura un’erogazione continua negli anni: sarebbe evidentemente indispen-sabile per le famiglie che hanno difficoltà economiche e per le quali il mantenimento di un figlio all’università rappresenta un sacrificio avere la certezza che la copertura delle spese avvenga su base pluriennale e non annuale come avviene ora.

Richiedere la borsa di studio è un vostro diritto! Potete farlo via Uniweb (sulla sezione Uniweb di questa controguida è spiegato come fare) entro il 28 settembre. Per calcolare il vostro ISEE per la borsa di studio potete passare alla nostra sede: la sede Reset in Via Loredan 26, vicino al Portello o ad ogni CAAF.

2.5 FISCALITÀ DELLO STUDENTE UNIVERSITARIO

Cos’è l’ISEE?

L’ISEE, Indicatore della Situazione Economica Equivalente è la quota di ISE (Indicatore della Situazione Economica) attribuibile a ciascun componente il nucleo familiare. Data la sua complessità, per poter avere il proprio reddito ISEE è necessario compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica e far eseguire il calcolo da un CAAF – Centro Assistenza Fiscale. Da ottobre anche noi potremo aiutarti, fornendo questo servizio nella nostra sede di via Loredan 26. Sono da evitare le operazioni fai da te, che potrebbero portare a risultati completamente inattendibili, con conseguente autoesclusione da prestazioni cui, invece, si potrebbe aver diritto. Ad esempio spesso, erroneamente, si fa coincidere il reddito percepito dai familiari con l’ISEE. In realtà non è così: l’ISEE è frutto di un calcolo che considera vari elementi che possono ridurre notevolmente il reddito.

Cosa è l’ISEU?

È lo strumento, derivante dall’ISEE che con-sente di poter beneficiare delle agevolazioni concesse per gli studi universitari (riduzione tasse iscrizione, borse di studio ed altri servizi universitari vari). L’ISEU rappresenta una ul-teriore certificazione cui si applica un diverso calcolo rispetto all’ISEE ai fini della determi-nazione del valore reddituale del nucleo fa-miliare.

La certificazione ISEU deve essere presentata nei casi di: - residenza diversa da quella della famiglia di origine; - genitori separati o divorziati; - fratelli e/o sorelle facenti parte del nucleo familiare i cui redditi concorrono nella misura del 50% rispetto all’ISEE - soggetti presenti nel nucleo familiare con redditi percepiti all’estero e/o patrimoni pos-seduti all’estero; - iscritti al corso di dottorato di ricerca;

Detrazione spese di locazione

È stata introdotta la possibilità di portare in detrazione l’importo dei canoni di locazione degli studenti universitari che, per motivi di studio, alloggiano lontano da casa, benefi-ciando di un’agevolazione sull’imposta pari al 19% del canone, da calcolare su un impor-to massimo non superiore ad euro 2.633,00. Sono necessarie le seguenti condizioni: - il contratto di locazione deve essere di tipo abitativo (canone libero, canone concordato o transitorio) stipulato ai sensi della Legge 431/98, - l’unità immobiliare locata deve trovarsi nello stesso comune in cui ha sede l’università o in un comune limitrofo,- l’università frequentata deve essere ubica-ta in un comune distante almeno 100Km da quello di residenza dello studente e comun-

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que in una provincia diversa.A partire dall’anno d’imposta 2008 i canoni possono essere relativi anche a contratti di ospitalità, ad atti di assegnazione in godimento o locazione stipulati con Enti per il diritto allo studio, con Università e con Collegi universitari legal-mente riconosciuti, con Enti senza fine di lucro e Cooperative.

Detraibilità delle tasse universitarie

Dichiarazione dei redditi degli studentilavoratoriLe tasse universitarie pagate sono detraibili fiscalmente. Pertanto potranno essere portate in detrazione dal genitore dello studente che sia fiscalmente a carico - che abbia cioè un reddito annuo inferiore ad euro 2.840 - o dallo studente stesso nel caso questi abbia un proprio reddito superiore al limite. Molti studenti a carico dei genitori svolgono, soprattutto nel periodo estivo,

lavoretti stagionali e spesso superano, anche di poco, il limite sopra indicato. La conseguenza è la perdita della condizione di figlio a carico cosicché

il genitore dovrà restituire le detrazioni even-tualmente percepite in busta paga. Il reddito percepito dallo studente lavoratore invece, stando al calcolo delle detrazioni fiscali, non consentirebbe ad alcun recupero di spesa in quanto potrebbero non esserci, per un reddi-to così basso, imposte trattenute. Gli studen-ti lavoratori che abbiano lavorato, nel corso dell’anno solare, per meno di 12 mesi presso lo stesso datore di lavoro, quasi certamente, per effetto di norme fiscali particolari, hanno diritto ad un rimborso fiscale. Questi soggetti sono esonerati dal presentare la dichiarazio-ne dei redditi in quanto in possesso di un solo CUD. Consigliamo, comunque, di far controlla-re la propria posizione presso uno sportello del CAAF Cgil Nord Est poiché potrebbero avere la convenienza di presentare la dichiarazione per ottenere il rimborso di quanto eventual-mente pagato in più, che in alcuni casi potreb-be ammontare ad oltre 3.000 Euro. Qualora, invece, gli studenti lavoratori siano in possesso di più moduli CUD, oltre alla possibilità di cui

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3) CULTURA E TEMPO LIBERO

3.1 cinemaA Padova, come in molte altre città italiane, la tendenza a delocalizzare i cinema fuori città e a costruire i nuovi nelle forme colossali delle multisale cinematografiche, ha portato in questi anni alla progressiva chiusura di alcuni cinema cittadini, alla loro progressiva dismissione o reclusione a ruoli secondari. Il mercoledì sera è giorno di riduzione per gli studenti (mostrando il libretto universitario o il badge), mentre si ottengono riduzioni mostrando la “Carta Ateneo” o la “Carta Giovani”. Ogni cinema poi si riserva di organizzare le sue giornate di promozione, anche con l’ausilio di abbonamenti.

multisala mpx (VIA BONPORTI) Dislocato in centro, è stato da poco restaurato ed ha tre ottime sale di discrete dimensioni. La programmazione offre film di prima visione ma anche numerose rassegne d’essai, convegni sul cinema, manifestazioni.

EXCELSIOR (VICOLO S.MARGHERITA)

Sede anche di numerosi corsi universitari, il piccolo cinema Excelsior propone i film più recenti in cartellone ma anche rassegne tematiche a prezzi ridotti che hanno di solito luogo il martedì sera.

lux (via cavallo

tti)

Piccola sala dichiaratamente d’essai, non distante da Prato della Valle e quindi raggiungibile in una decina di minuti in bici, propone film di nicchia o vincitori di premi importanti a festival di riconosciuta qualità. Prezzo ridotto per studenti (4.50 euro) e possibilità di effettuare un abbo-namento al costo di 4 euro a film. E’ anche sede di dibattiti con registi di opere prime.

torresino (via torresino)

Vecchia sala cinematografica parrocchiale, ora sede di film d’essai o rassegne organizza-te anche in collaborazione con l’Università di Padova e soprattutto dal cinecircolo The Last Tycoon, che mira a proporre titoli di qualità emarginati dalla normale distribuzione nelle sale (rassegna Cinemainvisibile).

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Multiastra (Via Aspetti)

Cineplex (Strada Battagl

ia) Porto As

tra (Via Santa Maria Assunta)

Sono i tre grandi multisala della città, i primi due raggiungibili con la bicicletta, anche se al prezzo di 20-25 minuti di pedalate, partendo dal centro, mentre l’ultimo è raggiungile solo con l’auto, offrono la programmazione di prima visione più qualche rara rassegna per amatori, di solito organizzata dal Centro Universitario Cinematografico.

Videonoleggio “Target”

In Piazza Mazzini 6, a due passi da Palazzo Maldura troviamo il videonoleggio più fornito di Padova, che include i successi più recenti, i classici del cinema e anche vere e proprie rarità. Gli scaffali sono suddivisi in pratiche sezioni (paese di provenienza, regista…) che agevolano la ricerca. I film sono disponibili in videocassetta o dvd; con 6 euro è possibile prendere in pre-stito tre film per tre giorni; a questo proposito è necessario registrarsi come utenti del negozio e richiedere l’apposita tessera.

Il C.U.C.

(Centro Universitario Cinematografico)

Il Centro Universitario Cinematografico (C.U.C.) è un’associazione senza scopo di lucro nata nel 1946 per iniziativa di un gruppo di studenti e docenti dell’Università di Padova, con lo scopo di diffondere la cultura cinematografica attraverso proiezioni, incontri e la costituzione della biblioteca del cinema (che oggi ha sede in via San Massimo, ma è chiusa al pubblico dopo il taglio dei finanziamenti da parte della Regione Veneto). Nei suoi quasi cinquant’anni di attività il C.U.C. ha organizzato innumerevoli rassegne, festival ed iniziative culturali diventando un’insostituibile punto di riferimento per i cinefili e i numerosi studenti presenti in città. All’inizio degli anni ‘70, il C.U.C. dà vita al cineclub CinemaUno, che per molti anni trova sede presso il Teatro Ruzante. Attualmente CinemaUno manca purtroppo di una sede propria, ma si fa comunque promotore di numerose rassegne tematiche durante l’anno presso i cinema Multiastra o Porto Astra (tra queste ricordiamo le Giornate di cinema e cultura omosessuale, le serate su “Cinema e censura”o “Cinema e sport” e le recenti retrospet-tive su Tarkovskij, Lubitsch e Truffaut). Inoltre, il centro universitario cinematografico organizza una rassegna di cinema all’aperto dove vengono presentate tutte le pellicole già proiettate du-rante la stagione invernale. Ogni sera, per tutta l’estate dalla fine di giugno alla fine di agosto, presso i Giardini della Rotonda, è possibile vedere un film a 4 euro e usufruire di un servizio bar in loco.

3.2 MUSEI A PADOVAPadova è città d’arte, con monumenti considerati patrimonio dell’umanità. In questo senso, ogni studente padovano dovrebbe quanto meno conoscere quali opportunità possa offrire il lato artistico della città in cui vive.

Padovacard

La tessera costa 14 euro, si acquista presso i tre centri di Informazione e Assistenza Turistica (Galleria Perdocchi 9; Stazione FS; Piazza del Santo), ha una durata di 2 giorni dalla data di emissione, permette di usare gratuitamente autobus urbani ed extraurbani e permette di vi-sitare i musei: Cappella degli Scrovegni, Musei Civici degli Eremitani, Palazzo della Ragione, Piano Nobile del Caffè Pedrocchi, Oratorio di San Michele, Oratorio di San Rocco, Orto Botanico, Battistero del Duomo, Odeo Cornaro, Museo del Risorgimento e dell’Età contemporanea, Palaz-zo Zuckermann, Casa del Petrarca ad Arquà Petrarca, Museo del vetro d’arte a Montegrotto Terme.

Carta «Musei tutto l’anno»

La tessera costa 15 Euro, è acquistabile presso il Museo degli Eremitani, ha una durata di 1 anno e permette di visitare i musei: Musei Civici degli Eremitani, Cappella degli Scrovegni, Palazzo della Ragione, Loggia e Odeo Cornaro, Oratorio di San Michele, Oratorio di San Rocco.

3.3 SPORTLo studente padovano ha la fortuna di avere a disposizione una ampia gamma di impianti pubblici e privati per poter tenere in forma il corpo, stressato da ripetute lezioni, esami o bevute di spritz.Gli studenti possono utilizzare gli impian-ti del CUS, Centro Universitario Sportivo, che si trovano in Via G. Bruno 27 e in Via J. Corrado 4, vicini alle facoltà, dove si possono trovare campi da tennis, calcio, palestre, e dove vengono organizzati nu-merosi corsi.Il CUS rilascia una card con cui si può ac-cedere ad alcune attività gratuite (ad es. giocare a calcio, tennis, pallavolo, basket) e iscriversi ai corsi a prezzo agevolato.Sono previsti poi in genere agevolazioni e sconti per gli studenti nei più importanti palestre, piscine, centri sportivi della città.

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3.4 ACROSS THE UNIVERSITY

È un Festival organizzato dalla nostra associazione in collaborazione con l’università. È una rassegna musicale e culturale di dibattito sulla città universitaria. Abbiamo avuto l’occasione di lanciare alcuni gruppi della scena indipendente italiana come gli Zen Circus e Bologna violenta assieme a molti gruppi locali da valorizzare.

3.5 VITA UNIVERSITARIA

Aperitivo

A Padova e in provincia ci sono molti locali di vario genere. In centro, specialmente nel-la zona di Piazza dei Signori, di Piazza delle Erbe e del Ghetto si trovano molte enoteche carine o semplici bar dove consumare il tipico rito padovano dello «Spritz»: aperitivo a base di Aperol, vino bianco e selz. In particolare il mercoledì sera piazza delle Erbe diventa il punto di ritrovo della maggior parte degli stu-denti universitari, padovani e non, momento ideale per trascorrere una serata all’aperto, bevendo qualcosa (aiuta se fa freddo!), chiac-chierando e, spesso, suonando tamburi o chi-tarre. Ecco qualche consiglio:

- “Sfizio Break Bar” (Riviera Tito Livio, 35): vediamo tre tavolini nella tranquillità della ri-viera e siamo accolti da Mauro, troviamo un clima disteso e sereno dove passare l’aperitivo e il dopo-cena favorito soprattutto dalla loca-tion che crea in primavera un motivo di relax e piacevole conversazione. Cocktail ecce-zionali che vi segneranno irrimediabilmente! - ”L’Anfora” (zona Ghetto, via Soncin 13) dove si può trovare ancora la calda atmosfera di un’osteria veneta di una volta.

- ”Il Nazionale” (Piazza delle Erbe, angolo del Volto della Corda) dove si possono trovare ot-timi tramezzini serviti caldi.

- “Bar deli Oseli” (Piazza dei Frutti, angolo Canton dele Busìe) il più antico bar delle piaz-ze, ai piedi del Palazzo della ragione, scalda panini con affettati, i prezzi non sono popolari ma gusterete il panino con la Porchetta mi-gliore che troverete a Padova!

- ”La Corte sconta” (zona Ghetto, via dell’Arco 8 bis) dove poter gustare un ottimo spritz;

- le enoteche sotto il “Salone” (Palazzo della Ragione), dove si degustano vini squisiti ac-compagnati da ottimi salumi a prezzi molto popolari.

- “Godenda” (zona Ghetto, via Squarcione 4), bar molto elegante ed esclusivo, non proprio popolare.

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“Fly” (galleria Tito Livio, davanti all’aula stu-dio) la qualità è media, ma il prezzo è molto conveniente, uno spritz costa solo 1.50€ happy hour (consiglio la pizza quattro formaggi ros-sa con olive nere, na), ottimo per la colazione: brioche cappuccino e succo, 3€.

- “Marlé” (piazza dei Signori): bar molto fre-quentato dai padovani studenti medi ed uni-versitari soprattutto il sabato sera, difficile tro-vare posto a sedere, i prezzi sono contenuti ma non popolari, si paga in effetti anche la location molto in voga tra i giovani.

- “City” (piazza dei Signori): condivide assie-me al Marlé lo “spazio giovani” della piazza, è comnque un bar più raffinato negli interni con estrema disponibilità del personale.

- “Patavium” ( Via Ognissanti), bar caotico e con musica altissima. Ambiente spartano ma prezzi molto bassi.

- “I tre scalini” (zona Portello, via Venezia) vi-vace e allegro, qui si mangiano anche degli ottimi panini.

- “Anima” (via Vicenza 15), fashion bar, gay friendly; luogo molto accogliente e frequenta-tissimo.

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- “bar Liviano” : di fronte alla sede dell’ex facoltà di Lettere e Filosofia di Giò Ponti tro-verete questo bar, la location richiama i bar francesi di Mont Martre, è molto bello sedersi dentro di inverno e gustare le cioccolate cal-de by Eraclea, mentre d’estate basta bere lo spritz accerchiati dagli strani individui studen-ti di lettere per essere catapultati nella Belle Èpoque.

- “bar ai Dadi” (via dei Soncin): piccolo bar molto frequentato dai ragazzi di Padova, co-nosciutissimo (ma non da chi non è della cit-tà) è il gioco con i dadi da Poker, se si vince si guadagna un drink, se si perde bisogna com-prarne due!

- “Carichi Sospesi” (vicolo Portello): in piena zona universitaria un bar teatro circolo ARCI dove si esibiscono compagnie indipendenti in un locale molto alternativo.

- “Oasi Bar” (via del Santo): molto vicino alla sede dell’ex facoltà di Scienza Politiche, è ge-stito da due ragazzi di poco più di trent’anni molto disponibili e simpatici, ottimi i tramez-zini venduti ancora ad 1.20€ (da provare as-solutamente il cotto e salsa calabrese, ma se arriverete in ritardo non lo troverete più! na)

- “la Birreria Indipendente” (via Giotto) dove non potete fare altro che degustare l’ottima birra artigianale, un luogo con un’atmosfera calda e davvero speciale.

- “bar ai Due Archi” (laterale piazza dei Signo-ri): bar frequentatissimo ed anima del dopo cena padovano universitario assieme al bar Zanellato. Si fa fatica anche solo a raggiun-gere il bancone.

- “bar Zanellato” (via dei Fabbri): un fashion bar caotico animato da promozioni molto conveninenti finalizzate ad incrementare a piacere il tasso alcolico (es. Caipirinha 3x10€ ), non vi servirà star seduti potrete bere il vostro drink in compagnia sotto i portici del ghetto di Padova su cui dà il bar.

- “Milk Bar” (via Cesare Battisti, lato Bo’): bar dove si ritrovano solitamente gli aspiranti giu-risti vista la sua vicinanza alla sede dell’ex facoltà. Ottima la colazione, sfoggia degli in-terni molto raffinati e si sviluppa in due piani.

- “Caffè di via Roma” : bar turistico ma ottimo per pranzare a prezzi medi con ottima quali-

tà, da provare i tramezzini.

- “OTIVM bar” : bar paninoteca con una va-stissima gamma di farciture per panini e una posizione molto pittoresca su via Roma.

- “Zero” (via Bernina 18, zona Arcella): circolo ACSI piccolo e confortevole gestito da ragaz-zi, aperto il mercoledì e il sabato, organizza-no diverse serate di musica dal vivo.

Pizzerie, Ristoranti, Pub

Per la cena ci sono molti ristoranti e pizzerie in centro e in zona Portello, anche se spesso un po’ cari per le tasche di uno studente me-dio. Per quanto riguarda il dopo cena ci sono locali carini dove si può ascoltare della buona nusica, vedere qualche spettacolo o ballare.

- ”Lowenbrau-Köfler“ (via Bronzetti) è un pub-ristorante-pizzeria molto grande, fornito di sala fumatori;

- ”Al Vizio” (via S. Biagio) un semplice pub for-nito di maxi-schermo per le partite di calcio e di sala fumatori.

- “Pago Pago” (via Galileo Galilei): ristorante-pizzeria, la sezione ristorante non è molto fornita ma eccezionale sotto ogni aspetto, la pizzeria è molto buona e consente la scel-

ta tra pizza classica o napoletana con pasta alta.

- “la Lanterna” (piazza dei Signori): ottimo ri-storante-pizzeria (anche per qualità-prezzo) che da primavera mette i tavoli sulla piaz-za, è il luogo scelto da molte scolaresche pa-dovane per la cena di classe, è per questo molto caotico, ma cenare all’aperto in piazza con una pizza e una birra (consiglio la bion-da, qualità di Forst molto fresca e gustosa) è davvero impagabile.

- “Rosso Pomodoro” (via S. Lucia): la celebre catena di panetteria e pizzeria napoletana è presente anche a Padova con un locale (re-centemente ampliato) molto grande e cari-co di profumi tradizionali, dove gustare pizza napoletana e bibite bio prodotte dalla Lurisia (assieme al RP di Bologna e di Roma è il loca-le della catena più grande, na).

- “Pe-Pen” (piazza Cavour): ottimo ristorante-pizzeria, molto rinomato per il menu di pesce che potete trovare anche a prezzi abbordabi-li, la pizzeria è discreta e la consiglio.

- “Brek” (piazza Cavour): è un ristorante fa-cente parte dell’omonima catena di selfser-vice, il locale è molto grande e trovate posto anche nell’ora di punta sia a pranzo che a cena.

- ”Il Mandrillo” (via S. Lucia) è una pizzeria in zona pedonale con una vastissima scelta di pizze.

- “da Ennio” (dietro l’aeroporto, via santi fabia-no e sebastiano) pizzeria, distante ma rag-giungibile anche in bici, una scelta di pizze introvabile altrove.

- “Osteria Vita Nova” (via Chiesanuova 131): osteria tradizionale dove serve “menù a km zero” ovvero impiega solo prodotti tipici di ori-gine regionale nella preparazione di pasti e spuntini. Il tutto annaffiato da del buon vino servito dal padrone del locale, un po’ strano, ma simpatico.

- “la Roccia” (via Cesare Battisti): Pub molto caratteristico e frequentato il fine settimana, non è molto grande, ma potrete mangia-re una pasta surgelata se non molto buona, molto soddisfacente per quantità e densità del condimento (da provare la birra bionda Riegel).

- “la Tana del Luppolo” (via Vescovado, di fronte a Storia), non è proprio un pub ma più un bar con una gamma di birre in bottiglia notevole, ne potete trovare di ogni genere e provenienza servite sui bicchieri tipici.- “James Joyce Pub” (via Vescovado, incrocio via Mussato): un vero Irish Pub a ridosso delle mura più antiche, piccolo e accogliente anche per il personale, i prezzi sono contenuti, da provare assolutamente (non è facile trovare posto a sedere il fine settimana, na).

- “St. John’s Pub” (piazzale S. Giovanni, fine di via Euganea), Pub di dimensioni molto grandi con molti tavoli sia fuori che dentro, servono la birra bianca Hoegaarden, non facilmente reperibile a Padova se non in bottiglia (da non perdere la serata Karaoke del giovedì sera! na).

- “Crocodile Pub” (via del Santo, angolo via Galilei): pub molto rustico che ricorderebbe lo stile australiano se non fosse per una calda ed accogliente punta di trascuratezza e l’esu-beranza e simpatia del suo gestore, Giampi (da provare il fritto grande, ma solo se avete davvero fame, e la sangria; na).

- “Pizzeria Orsucci” (corso Vittorio Emanuele): si tratta di una pizzeria molto famosa e ce-lebrata dalla memoria di tutti i padovani da quattro generazioni, non mangerete una piz-za comune, si tratta di piccole focacce condi-te come pizze, una squisitezza caratteristica di loro invenzione (pizze mini fino alle ore 19.00), da provare assolutamente.

Etnico

- ”Bistrò Mexicano” (vicino al teatro Verdi) è un ristorante messicano a due passi dalla facoltà di Lettere dall’ambiente giovane e accogliente (fa anche bar, da provare il piatto Tamales, solo per veri duri).

- “Posada de la Mision” (laterale piazza dei signori), ottimo ristorante messicano, un po’ caro.

- “Ristorante Indomauriziano” (via Cavallotti), una rarità.

- “Shangai” (via Marsala), ristorante cinese molto suggestivo, si mangia su un acquario (è il più antico del Veneto, aperto all’inizio degli anni ’80, na).

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- ”La Plaka” (via Euganea) un ristorante greco e circolo ARCI molto onesto nei prezzi, gestito da una coppia di greci simpaticissimi. Fanno anche corsi di cultura e lingua.

- ”Rangoli indian restaurant” (via Tiziano aspetti) ristorante indiano, molto buono e popolare.

- “iThai street food” (via Roma): parte di una catena euro-pea di ristoranti etnici tailandesi, si mangia bene e a prez-zi non proprio popolari, fa anche il servizio take-away.

- “Elegguà” (via Palestro): ristorante cubano, molto rustico e popolare, il mercoledì c’è serata all you can eat.

Ballare

Dulcis in fundo un buon mercoledì universitario non può non concludersi con una tappa in uno dei classici locali-bar-discoteca per universitari, caratterizzati dall’appetibile entrata gratuita.

- “Fishmarket” (via Sarpi) è un circolo CSEN con serate di vario genere. Mercoledì serata Erasmus.

- “Factory” (via Sarpi): notti di fuoco per i clubbers padovani ed un calendario pieno di eventi con

grandi ospiti per tutto l’anno.

- “Extra Extra” (via Ciamician 5, laterale via dei Colli): storico Club padovano, apre il sabato ed è frequentatissimo da studenti medi ma fanno anche serate alternative per adulti con grandi dj e musicisti elet-tronici, è prenotabile per serate.

- “villa Barbieri” (via Venezuela 11): un po’ fuori porta, locale, Club, ristorante, bar, amatissimo dal popolo padovano dell’e-state.

- “Q” (via dei Dotto, angolo piazza Insurre-zione): un lounge bar e una pista da ballo, è

amato dal popolo della notte un po’ attempato ma la musica attira anche ragazzi soprattutto

il sabato sera, ogni anno fanno una rassegna di musica jazz live.

4) chi siamo 4.1 STUDENTI PER – UNIONE DEGLI UNIVERSITARI DI PADOVA SI PRESENTA

Studenti Per – UdU Padova è un’associazione di studenti dell’u-niversità di Padova. Siamo nati per essere un soggetto aper-to, capace di aggregare studenti per un progetto comune ed essere protagonisti di un cambiamento dell’ateneo a partire dal nostro impegno. La nostra è un’associazione giovane ed impegna-ta a portare in evidenza gli aspetti più importanti e d’interesse della condizione studentesca a livello cittadino ed universitario. Studenti per – UdU Padova si impegna i molti campi: sindacale, politico e culturale, con l’idea di costruire una realtà capace di promuovere partecipazione e socialità tra gli studenti durante tutto l’ar-co dell’attività universitaria. La vocazione culturale di Studenti per – UdU Padova si esprime anzitutto nella serie di eventi ed iniziative pubbliche che come associazione continuiamo ad organizzare dentro e fuori i locali dell’ateneo. Noi pensiamo che «studiare» sia impegnarsi assiduamente e quotidianamente come inoltre acquisire e costruire esperienze integrative capaci di contaminare il sapere con l’attualità. Una sera di studio (o di spritz) non è affatto persa se spesa ad un cineforum, ad una tavola rotonda, ad un “aperitivo” con un giornalista, un intellettuale, un professionista. La vocazione sindacale e politica della nostra associazione si attua nel momento in cui partecipiamo alle elezioni dei rappresentanti degli studenti ad ogni livello d’ateneo, portiamo avanti le proposte degli studenti per ottenere risultati efficaci dai corsi al Senato. Ogni anno attiviamo una serie di servizi a favore degli studenti, in par-ticolare vari «sportelli» di consulenza per affitti, didattica, diritto allo studio, o le numerose campagne di informazione, tra cui quelle relative alle possibilità di agevolazioni fiscali per studenti lavoratori, a come difendersi dal sistema degli affitti in nero. Le nostre sono tutte

attività che si inquadrano nella logica di un sindacato studen-tesco che non solo vuole prestare servizi agli studenti, ma an-che contribuire a formarne una consapevole coscienza critica.

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4.2 LE NOSTRE NOSTRE BATTAGLIE IN ATENEOPER UNA MAGGIORE TRASPARENZA NELLA VA-LUTAZIONE DELLA DIDATTICA

A Settembre dell’anno scorso il Senato Ac-cademico dell’Università di Padova ha appro-vato a larga maggioranza, naturalmente con il voto favorevole del nostro rappresentante, un pacchetto di iniziative volte a favorire il miglioramento dell’offerta didattica attraverso un’operazione di trasparenza. Saranno infatti pubblicati e reperibili online gli esiti dei que-stionari di valutazione dei corsi da parte degli studenti. Si tratta di una conquista che avvi-cina il nostro ateneo ai modelli internazionali, ma soprattutto che consente a tutti gli studenti di sentirsi parte di un processo valutativo vol-to a garantire una didattica sempre migliore, sempre più partecipata. Una scelta che, oltre a permettere ai potenziali iscritti di giudica-re per tempo l’offerta didattica dei vari corsi, consente anche l’introduzione di un criterio di trasparenza all’interno delle facoltà e dell’a-teneo.Si tratta di un tema scomodo, che (come è facile immaginare) i docenti non amano af-frontare. Per questo Studentiper – unica lista ad aver voluto affrontare davvero il tema senza il timore di infastidire o irritare i pro-fessori – aveva proposto un appello ai docenti in tal senso: chi lo firmava si impegnava a pubblicare ogni anno gli esiti della valutazione della didattica dei propri corsi, senza esserne ancora obbligato dal regolamento.All’appello avevano già aderito decine di do-centi, di tutte le fasce e di tutte le facoltà; ab-biamo però, c’è da dirlo, incontrato reticenze e opposizioni preconcette da parte non tanto dei singoli docenti, ma di referenti di alcuni corsi di laurea e dipartimenti. La nostra ini-ziativa non è certamente mirata a scatenare “cacce alle streghe” fra presunti docenti fan-nulloni, bensì a valorizzare le eccellenze e il lavoro di quanti, anno dopo anno, investono conoscenza e impegno per donare agli stu-denti una didattica di qualità.

PER DEI TRASPORTI A MISURA DI STUDENTE

I trasporti sono, per i tantissimi studenti pen-dolari Padovani, spesso uno degli incubi mag-giori: treni in condizioni disastrate, corriere

con orari improponibili, tratte scomode, coin-cidenze non compatibili con gli orari delle le-zioni prezzi non all’altezza del disservizioSi tratta di un tema fondamentale, i rappre-sentanti solitamente si disinteressano, non essendo trattato negli organi universitari: noi invece riteniamo sia centrale nella vita de-gli studenti quanto la didattica e le tasse. Per questo abbiamo lanciato una tripla campa-gna: Abbiamo aperto un confronto con gli enti locali per la creazione di sistemi di abbona-mento in accordo con l’ Università, con l’obiet-tivo di offrire il servizio a tutti con un prezzo minimo. Avviato una raccolta di testimonian-ze sul nostro sito sui disservizi dei treni e delle corriere per i pendolari (orari, igiene, costi); infine, abbiamo chiesto la risoluzione del pro-blema della copertura della tratta Padova-Legnaro, forti di una raccolta di centinaia di firme di studenti di Agripolis a sostegno del nostro impegno.

LE TASSE UNIVERSITARIE

In seguito ai tagli al fondo di finanziamento ministeriale agli atenei, l’Università di Pado-va ha deciso di fare cassa, aumentando gli

introiti legati alle tasse degli studenti. Questo aumento, sarebbe stato già di per sé scor-retto in quanto avrebbe fatto pesare total-mente sugli studenti i tagli inflitti all’ateneo. Inizialmente però era anche peggio in quan-to, avrebbe fatto gravare il peso dell’intera manovra sulle fasce studentesche più deboli ovvero quelli provenienti dalle famiglie con i redditi più bassi in quanto incrementava indi-scriminatamente l’importo totale della tassa-zione. A differenza di altri ci siamo impegnati per riuscire concretamente ad essere d’aiuto agli studenti, in particolare a quelli delle fa-sce più deboli, facendo una battaglia in questo senso in tutti gli organi dell’università usando minimo spazio di proposta lasciato alle rap-presentanze studentesche, dal momento che riteniamo che questo sia il nostro ruolo per il quale veniamo scelti dagli studenti. In que-sto modo siamo riusciti ad ottenere che gli studenti con un reddito inferiore ai 28.000 p. ISEE (le fasce più deboli) non subiranno gli au-menti, che saranno graduali dai 28.000 punti ISEE in poi. La nostra battaglia sulle tasse continua an-cora oggi, in particolare riguardo agli ultimi provvedimenti attuati dal governo Monti nel comma 42 dell’art.7 della cosiddetta “Spen-ding Review” riguardo alle tasse dei fuoricor-so. Tutte le nostre iniziative ed una trattazio-ne più approfondita sull’argomento si possono trovare nel nostro sito www.studentiper.it

STUDENTI LAVORATORI

Una delle battaglie più importanti che caratte-rizza la nostra associazione ormai da anni è quella a favore degli studenti lavoratori. Oggi come oggi la figura dello studente lavoratore non copre come tutela tutte quelle condizio-ni di precariato sottopagato a cui moltissimi studenti sono costretti, magari proprio per pa-

garsi l’università, è per i suoi canoni stringenti non aiuta ad eliminare il lavoro nero diffusis-simo tra di noi. Per questo siamo l’unica lista che ha proposto l’estensione degli sgravi an-che per coloro che svolgono un lavoro a tem-po determinato con un contratto inferiore alla durata di un anno e con un reddito da lavoro di 4200 euro (ora è di 6500 euro).

IL NUOVO REGOLAMENTO DIDATTICO

Nella scorsa seduta del Senato accademico sono state proposte alcune modifiche al Rego-lamento didattico di ateneo: naturalmente ab-biamo portato le nostre proposte e in questo modo abbiamo ottenuto il riconoscimento del titolo in lingua straniera, così come il rilascio del certificato di laurea in lingua straniera, il che (oltre ad andare incontro alle necessità di internazionalizzazione dell’ateneo) permet-terà agli studenti che ne avessero bisogno di evitare fastidiose trafile presso le Segreterie Studenti e le Segreterie didattiche.È stata invece vergognosamente respinta, per il voto contrario di molti docenti presenti, la proposta che avrebbe impedito ai profes-sori di chiedere agli studenti di mostrare loro il libretto prima dello svolgimento degli esami, mettendo fine ad una pratica assurda e ti-picamente italiana. Continueremo comunque a batterci in tutti gli organi per disincentivare questa prassi, fin troppo diffusa in alcune fa-coltà.Abbiamo ottenuto infine l’impegno del Ret-tore a redigere, con la nostra partecipazio-ne attiva, lo statuto dei diritti degli studenti, che chiediamo con forza già da alcuni anni: si tratta della sede più adatta per riproporre i temi a noi più cari sulla didattica e sul dirit-to allo studio, sui servizi e sulla trasparenza della valutazione, e non faremo mancare il nostro apporto propositivo.

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4.3 IL SENSO DELLA RAPPRESENTANZA E DELL’ASSOCIAZIONISMO OGGI

Quando l’associazione Studenti per – UdU Pa-dova è nata, si è collocata in uno spazio che aveva bisogno da tempo di essere rivitaliz-zato. Le rappresentanze studentesche nell’u-niversità nacquero sull’onda del sessantotto, dove giocarono un ruolo fondamentale nel di-mostrare che i figli di una società avrebbero saputo esprimere in autonomia un pensiero e scegliere come costruire la propria vita. Ab-biamo dimenticato troppo in fretta come pri-ma di quella rivoluzione fossero i genitori e le condizioni economiche di partenza a deter-minare quasi incondizionatamente la condot-ta di vita dei figli. Oggi tutto questo ci sem-bra anacronistico: il mondo è cambiato. Ma la rappresentanza studentesca è uno spazio che ha bisogno di essere continuamente rimesso in discussione, ad ogni epoca, perché le do-mande del tempo cambiano e le istituzioni devono rinnovarsi. Cosa significa oggi fare rappresentanza studentesca? qual è il sen-so dell’associazionismo giovanile e studente-sco all’università? Unirsi sotto un’unica idea di cambiamento: così esisterà la studentesca. E’ in gioco la nostra “esistenza”. Certo, non la “vita” spicciola o minuta, per quella c’è sempre una soluzione immediata, concreta, banale: piccola economia di sacrifici uno sull’altro. Qui è l’esistenza della nostra generazione come soggettività capace di esprimere una visione del mondo e della società, capace di dise-gnare i contorni del mondo che andrà ad oc-cupare tra qualche anno – questo è in gioco nel momento in cui decidiamo o non decidia-mo di prender parte ad un progetto comu-ne ed in cui chiediamo il senso del fare che ci unisce. Noi crediamo che soltanto la presa di coscienza, la rinnovata esistenza e il ve-nir fuori dall’ombra della nostra generazione possa ridar vita a un paese incamminato sul tramonto, la cui crisi e declino, diciamolo sen-

za indugi, sono dovuti all’assenza totale della controparte studentesca e giovanile nelle di-namiche di società. Se l’Italia è il paese che si lamenta ma non risolve il problema, occorre che chi non si può permettere di lamentarsi si metta all’opera. Chi non se lo può permettere? Chi è nato in un sistema incapace di costruire opportunità concrete corrispondenti al talento di ciascuno. L’università per questo è purtrop-po il più terribile specchietto per le allodole. Ancora convinti che il “pezzo di carta” onori al merito, siamo un po’ gettati un po’ persuasi che cinque anni (al minimo!) ci assicureranno una porzione dignitosa del mondo. non è cosi. “Questione generazionale”, “gerontocrazia”, “ri-cambio”, “nuovo mondo e innovazione”, “com-petizione”, “immobilità sociale”: sono concetti che non abbiamo in bocca noi, ma i nostri “vecchi”. Noi cosa abbiamo da dire a riguardo? Non crederemo certo che un “vecchio” possa porre rimedio alla gerontocrazia (potere dei “vecchi”)? Mettersi assieme per prender final-mente la parola e dire cosa pensa la giovane generazione il cui futuro incombe ma tarda a delinearsi. Far dipendere l’esistenza della nostra generazione dalla capacità più ampia possibile che associazioni, gruppi e circoli la rappresentino, questo può essere il punto di partenza. Studenti per – UdU Padova sinto-nizza su queste frequenze la sua mission. E se magari in tutta questa esperienza rimane un po’ di tempo per scoprire come l’associa-zionismo e la rappresentanza significhino, al di là di tutta la retorica “generazionale”, for-se alcuni pochi momenti di contatto umano tra esseri umani biso-gnosi, ci ricorderemo, tra qualche anno, di quanto forte siano rima-sti impressi i giorni in cui, iniziando ad esse-re grandi, entravamo finalmente, dopo anni d’attesa, nel mondo della vita..

4.4 I nostri valori

Abbiamo costruito la nostra associazione e portiamo avanti il nostro lavoro nell’università fondan-doci su una rete di valori e propositi che, guidandoci nel concreto delle nostre attività, costituiscono la base imprescindibile per ogni adesione, iniziativa possibile o attività. Li ricapitoliamo di seguito.

democrazia Libertà di pensiero, espressione ed associazione nell’u-niversità; libertà da ogni forma di discriminazione ses-suale, razziale, religiosa o economica; uguaglianza delle possibilità come criterio fondante sia della propria organizzazione sia del proprio agire; tra-sparenza e condivisione nelle procedure di funzionamento dell’associazione.

non violenza Negazione di ogni violenza verbale, fisica, psicolo-

gica; rifiuto di ogni forma di terrorismo; sviluppo di forme pacifiche e civili di protesta; rispetto della legalità e delle istituzioni democratiche.

autonomia

laicità

partecipazione

attività sidacale

Libertà d’azione all’interno dei valori dell’associazione; finanziamento trasparente e pubblico; rapporto chiaro ed

indipendente con chi sceglie di sostenerci da un punto di vista politico, morale e materiale.

Promuovere la memoria storica tra gli studenti; elevare a valori car-dine dell’agire sociale e politico quelli espressi nella Costituzione della

Repubblica; attivarsi contro ogni forma di totalitarismo e di fascismo; agire per la creazio-ne di uno spazio neutro di dialogo e tolleranza tra fedi ed opinioni diverse nell’università.

Sostenere adeguate forme di aggregazione e con-divisione sociali, sindacali, politiche e culturali per i

giovani; promuovere di incontri ed iniziative che affrontino il problema della solitudine esisten-ziale e dell’individualismo presenti nelle società odierne senza timori.

Promozione della cultura della rappresentanza sociale e dell’as-sociazionismo democratico; sviluppo e difesa di servizi primari agli studenti e di consulenza fiscale, finanziaria e legale; lancio di campagne di informazione all’interno dell’università rela-tive ai processi legislativi e politici di interesse, del mondo del lavoro, della ricerca, dell’univer-sità, delle professioni, della sostenibilità ambientale; elaborazione di vertenze locali e nazionali volte a tutelare e a riscattare gli interessi comuni e con cui provocare una mobilitazione e risveglio della protagonismo degli studenti.

sapere Sostegno allo sviluppo libero, democratico, trasparente del sapere nell’università, per un sapere efficace, pro-fessionalizzante e di qualità nell’università; per una uni-versità intesa come luogo di studio e di promozione della persona e della cittadinanza; per la rimozione di ogni barriera economica all’accesso ai saperi.

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Libri per Libri

4.5 ANPINegli spazi del Circolo Reset è presente anche la sede dell’ ANPI, l’Associazione Nazionale dei Partigiani Italiani e dello SPI, il Sindacato Pensionati della CGIL. Questa disposizione non è frutto del caso, ma di una precisa volontà: Fare in modo che gli studenti possano avere un filo diretto con quelli che sono stati e sono i protagonisti di tante battaglie per uno sviluppo pienamente democratico del nostro paese a difesa delle fasce più deboli della popolazione. La nostra col-laborazione con queste due realtà non si limita all’utilizzo degli stessi spazi, ma si sviluppa con una condivisione di idee e di progetti.Noi abbiamo voglia di cambiare, ma riteniamo anche che da soli non si cambia nulla. Pensia-mo sia fondamentale potersi confrontare con chi non ha mai perso la voglia di essere prota-gonista del cambiamento.

4.6 RETE DEGLI STUDENTI MEDIStudenti Per collabora e convive nella stes-sa sede con l’associazione studentesca Rete degli Studenti Medi, il sindacato studentesco delle scuole superiori. La Rete agisce nelle scuole superiori con i no-stri stessi obbiettivi: aggregazione, cultura, di-fesa dei diritti degli studenti e rappresentanza nei consigli di istituto e nelle consulte studen-tesche. Insieme alla Rete abbiamo portato avanti in questi anni tematiche importanti, esprimendo-ci all’unisono su ricorrenze quali la festa della Donna, la festa di Liberazione e la giornata Mondiale del diritto allo studio del 17 Novem-bre ma abbiamo anche condiviso momenti di festa e divertimento quali ad esempio il viag-gio a Roma per il concerto del 1 maggio.Il rapporto con questa associazione è fonda-mentale per dare continuità al nostro lavoro, per contaminare le nostre idee e darci forza l’un l’altro nel portare avanti le nostre battaglie e i nostri valori. I progetti su cui collaboriamo come le lezioni di recupero e le presentazioni dell’Università nelle scuole superiori attraverso gli occhi de-gli universitari che già la frequentano, sono il risultato della massima condivisione e so-

stegno di quelle che sono le tematiche che toccano da vicino il mondo studentesco, quali l’investimento delle istituzioni nel mondo della scuola e dell’Università e quello delle ammini-strazioni locali nei servizi agli studenti. Anche in quest’ultimo anno abbiamo porta-to la nostra collaborazione in tutte le piazze, nelle manifestazioni con gli studenti medi e negli scioperi assieme i lavoratori, possiamo essere forti solo se siamo tutti uniti.Oltre alle mobilitazioni organizziamo insieme feste, momenti di aggregazione più divertenti ma non meno impegnativi!L’idea che comunque ci accomuna nel nostro operare quotidiano è quella di una formazione scolastica di qualità capace di crescere cit-tadini consapevoli che possano raggiungere competenze reali.

La Rete degli Studenti è strutturata sia a livello Nazionale che Regionale, in Veneto infatti è presente, oltre che a Padova, in tutte le altre province della regione, e porta avanti un la-voro proficuo di sindacalismo studentesco e di attività culturali.

Meglio insieme che da soli!

4.7 CIRCOLO RESETStudenti per – UdU Padova ha sede in via Loredan 26, in zona portello, vicino al polo univer-sitario. Condividiamo questo spazio con l’associazione di studenti delle scuole superiori “Rete degli Studenti Medi”, insieme ai quali la nostra sede è diventata un luogo di condivisione ed assistenza sindacale rivolto a tutti gli studenti ed ai giovani lavoratori.Questo spazio, il «circolo culturale Reset», ospita un’aula studio da 30 posti, con divanetti per rilassarsi, una libreria dedicata al bookcrossing, una sala con video-proiettore per cineforum ed incontri per gli studenti. E’ inoltre possibile utilizzare gratuitamente la connessione internet

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4.9) la nostra visione dell’universita’STUDENTI PER È UN’ASSOCIAZIONE DI STUDENTI UNIVERSITARI, UN PROGETTO SINDACALE, POLI-TICO E CULTURALE PER REALIZZARE QUOTIDINIAMENTE IDEE PER MIGLIORARE LA CITTA’ E IL NO-STRO ATENEO. IL NOSTRO NON È UN PROGRAMMA STATICO ANCHE SE NON RINUNCIA AD AL-CUNE PRESE DI POSIZIONE DI PRINCIPIO. CREDIAMO SIA PERÒ SEMPRE NECESSARIO, PER UN AUTENTICO SINDACATO STUDENTESCO, CONSIDERARE I PROBLEMI SERIAMENTE PER PROPOR-RE SOLUZIONI EFFICIENTI ED ADEGUATE, MIGLIORANDO LA VITA DELLO STUDENTE E L’UNIVER-SITÀ NEL SUO COMPLESSO. LA FRONTIERA DELLA RAPPRESENTANZA UNIVERSITARIA, MA DI OGNI RAPPRESENTANZA IN GENERALE, È INFATTI L’EQUILIBRIO TRA LE RAGIONI PARTICOLARI CHE SI METTONO IN COMPETIZIONE E L’INTERESSE COMUNE PER L’ISTITUZIONE CHE ACCOGLIE QUEL CONFLITTO. PROPRIO PERCHÉ GLI STUDENTI AMANO L’UNIVERSITÀ IN CUI QUOTIDIANAMENTE DE-DICANO LA LORO VITA, NON POSSONO RIMANERE IN SILENZIO E DESIDERANO CONTRIBUIRE, CON LE LORO PROPOSTE E IL LORO IMPEGNO, AL MIGLIORAMENTO DELLA SUA CONDIZIONE GENERALE.

Il nostro diritto allo studio: più borse di studio con più alte soglie di reddito per accedere Noi crediamo che qualsiasi persona, a pre-scindere da ogni condizionamento economico o sociale, abbia il diritto ad accedere all’uni-versità e di intraprendere un percorso di stu-dio secondo i suoi fini liberamente scelti. Noi crediamo questo si possa concretizzare nella eliminazione di ogni sbarramento economico mediante l’aumento del numero delle borse di studio e l’innalzamento delle fasce di reddito per chi può usufruirne, e nella eliminazione di sbarramenti arbitrari all’accesso all’università, la quale, pur potendo accertare un’adeguata preparazione iniziale, ha il dovere di acco-gliere tutti gli studenti che lo meritino e di in-vestire sulle strutture per adempiere alla sua missione.

Il senso dell’università oggi in equili-brio tra cultura, eccellenza e lavoroL’università si sta trasformando in un grande liceo e in una grande scuola di formazione professionale. Noi crediamo sia certo dove-roso garantire allo studente un’adeguata pre-parazione per il mondo del lavoro, ma l’uni-versità è anzitutto un’istituzione culturale in cui la ricerca e la didattica sono considerati beni pubblici indispensabili per la crescita del paese. Noi crediamo che il senso dell’univer-sità possa così racchiudersi in quattro concet-ti chiave: autonomo sviluppo del patrimonio culturale; sviluppo dello studente in quanto persona; promozione di una responsabilità pubblica e di una cittadinanza attiva; profes-sionalizzazione.

Tasse universitarie basse e progressive Un sistema di detrazioni e di welfare studen-tesco Noi crediamo in un modello di università

in cui il finanziamento pubblico sostenga il di-ritto degli studenti ad acquisire la loro forma-zione superiore. La contribuzione studentesca deve essere una componente limitata del bi-lancio universitario e non superiore al suo 20% e deve essere accompagnata da una forte progressività. Crediamo inoltre in strumenti quali detrazioni sulle tasse per quanto riguar-da l’affitto, le spese didattiche e la creazione di servizi per gli studenti quali strade per poter costruire un welfare a misura dello studente.

Il finanziamento pubblico è il sostegno primario dell’università. Tagli e privatiz-zazioni non servonoL’università e la ricerca sono una patrimonio indispensabile per il nostro paese, garantito dalla Costituzione e in cui ogni giorno vivono centinaia di migliaia di studenti, docenti e fun-zionari amministrativi. Questo patrimonio non può esseredilapidato ma deve essere custo-dito e ben amministrato. Per questo, crediamo che i finanziamenti pubblici all’università deb-bano aumentare in qualità e quantità: occorre aumentare i fondi per la didattica, la ricerca e il diritto allo studio, ma contemporaneamente avviare riforme perché i soldi siano spesi in modo efficiente e non vadano dispersi. L’u-na cosa non va senza l’altra. Siamo contra-ri quindi ad ogni processo di privatizzazione dell’università, anche se la partecipazioni di enti privati pubblici, a singoli progetti di sco-po in ondizioni di autonomia ed indipendenza inanziaria dell’università, potrebbero contribu-ire positivamente ad un incremento del suo potenziale culturale.

Riformare i sistemi di governo interni dell’università per garantire efficienza e rappresentanza L’università è strutturata in schemi di gestione decisamente antiquati e feudali, che ne rendo-

4.8 iniziative studenti per

WIFI per studiare o distrarsi un po’ su Web.Infine, gli uffici del «Punto dei diritti», lo sportello sindacale frutto anche della collaborazione col sindacato dei lavoratori. Qui gli studenti e i gio-vani lavoratori potranno rivolgersi per ogni tipo di consulenza sull’università, dalle borse di studio alla didattica e alla riforma degli ordinamenti, dai contratti di locazione fino alla compilazione gratuita dell’ISEE e alla consulenza fiscale per i lavoratori ad opera del CAAF.Il circolo Reset è uno spazio molto vitale e si pro-pone come punto d’incontro in cui, tra un capitolo e una formula o a cavallo tra due lezioni, si pos-sano scambiare due parole e leggere qualche rivista tra amici.Il circolo è aperto a tutti, venite a trovarci!

Circolo Reset via Loredan 26049 – 8077714; 049 – [email protected]

DIRITTO ALLO STUDIO

Sempre presenti nella nostra università e a disposizione degli studenti.Alcune delle ultime iniziative:prospettive dopo la laurea, riforma universitaria e attua-zione, battaglie in Regione per la copertura delle borse di studio e contro i tagli agli Enti per il Diritto allo Studio, stipula con comune e associazioni di rappresentanza del contratto di affitto per gli studenti, bat-taglia contro l’aumento della tassa regionale per il diritto allo studio.

ATTUALITA’

Conferenze, incontri, dibattiti con i protagonisti del nostro paese e non solo. Tra gli ul-timi incontri: Rita Borsellino, Tito Boeri, Antonia Arslan, Er-vis Lazslo, Massimo Scalia, Luca Mercalli, Hordur Torfa-son e molti altri.

VIAGGI

I nostri viaggi non sono solo visite turistiche...si conosce un luogo, la sua cultura e le per-sone che ci abitano. Dove siamo stati:- Viaggio a Palermo: la legali-tà nei territori della mafia- Viaggio a Berlino: 1989-2009, a vent’anni dalla cadu-ta del muro- Viaggio a Sarajevo: la città e la sua ripresa dopo la guerra- Viaggio a Vienna: 150esimo anniversario della nascita di Klimt

CINEFORUM

Sia all’interno delle aule uni-versitarie che nei cinema del-la nostra città, sempre con temi di attualità.

ATTIVITA’ CREATIVE

Promuoviamo giovani talen-ti e offriamo la possibilità di seguire corsi a prezzi acces-sibili in ambienti accoglienti.

Come?Esposizioni di giovani artisti, corso di teatro per studenti, Facolt out: concorso fotogra-fico per guardare con occhio diverso la nostra università.Novità di quest’anno: corso di disegno e di lingue.

COLLABORAZIONI

Fin dall’inizio abbiamo sem-pre collaborato con tantissi-me delle realtà della nostra città. Tra queste:Libera, nomi e numeri contro la mafiaSpi: promozione del concorso universitario sulle personalità di Gino Giugni e Bruno TrentinArcigay: lotta all’omofobia, partecipazione al Padova Pri-de Villageassociazione Xena: ospitiamo ogni anno un volontario euro-peo (progetto sve)e molto altro! Visita il nostro sito e tieniti aggiornato su tut-te le nostre iniziative!

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no il processo decisionale lento ed inefficiente ed inoltre aprono la strada ad una continua contrattazione in ragione di esclusivi interessi particolarie “di bottega”. Noi crediamo in una riforma della governance dell’università che sappia garantire rappresentatività ed al con-tempo efficienza, garanzia e decisione. Prima di tutto ci deve essere la separazione com-pleta delle funzioni amministrative da quelle didattiche, in modo che i docenti (e gli studen-ti) non debbano sottrarre tempo alle loro “na-turali” attività (insegnare per gli uni, studiare per entrambi, divertirsi anche per i secondi).

Pubblicare i risultati della valutazio-ne e fare in modo che abbiano un peso nell’attribuzione degli insegnamenti Noi crediamo che la valutazione dei risultati sia uno dei modi con cui aumentare la qua-lità dell’offerta formativa e della ricerca della nostra università, intervenendo mediante un collegamento della valutazione ad una parte dell’erogazione dei finanziamenti direttamen-te sulla struttura degli atenei, promuovendo le situazioni di eccellenza ed evidenziando quel-le in cui invece si danno criticità. Così facendo gli studenti partecipano attivamente alla vita della loro università. Per questo, occorre ren-dere sistematica la valutazione dei Nuclei e quella degli studenti. Non è inoltre più rinviabi-le una repentina pubblicazione cartacea e su web dei risultati delle valutazioni, ed è questa una grossa negligenza che oggi sterilizza di fatto le valutazioni.

Internazionalizzare l’università: più studenti patavini all’estero, più stu-denti stranieri a Padova Uno dei limiti dell’università italiana è la bassa presenza di studenti stranieri e ciò ne simbo-leggia l’ancor diffuso provincialismo, soprat-tutto in certe facoltà. D’altro lato, sono ancora troppo pochi gli studenti italiani che trascorro-no un periodo di studio all’estero, che diventa sempre di più valore aggiunto indispensabile per la propria formazione. Crediamo occorra sostenere in tutti i modi la mobilità interna-zionale degli studenti in entrata ed in uscita, mediante una migliore e più efficiente gestio-ne del sistema LLP (ex Erasmus), mediante lo snellimento di burocrazia e riconoscimento esperienze di studio e tirocinio all’estero, l’au-mento dei fondi per le borse e mediante l’in-

cremento delle convenzioni con università ed enti di ricerca stranieri. Inoltre sarebbe un va-lore aggiunto seguire lezioni di docenti e ricer-catori internazionali o corsi in lingua straniera.

Per una politica di creazione di spazi d’incontro, discussione e condivisione per gli studenti L’università di massa sembra condannata all’anonimità degli spazi e all’individualismo. L’università per noi non è solo un luogo in cui andare a lezione, sbrigare burocrazia, fare esami, per poi rinchiudersi in casa. Noi credia-mo sia un elemento indispensabile della vita dello studente poter avere delle occasioni d’in-contro con altri come lui in cui possa disporre del suo tempo libero in libertà ed in respon-sabilità, senza che la sua condizione risulti in qualche modo marginalizzata. Crediamo in una politica degli spazi per gli studenti, dalle panchine nelle facoltà alle aule studio autoge-stite, dalla messa a disposizione degli spazi pubblici per momenti di arte e di cultura ad orari di apertura più ampi (ed europei) di aule studio, biblioteche, sale informatiche e spazi a disposizione degli studenti, per discutere, co-noscersi e stare insieme.

Un nuovo rapporto tra i rappresentanti e i loro rappresentati: per una rappre-sentanza di prossimità Crediamo che il primo dovere del rappresen-tante degli studenti sia di essere presente ogni giorno, a lezione e negli uffici a sua disposizio-ne, tra le aule, i corridoi, le macchinette delle bibite, le biblioteche e gli studi dei docenti, per poter sempre essere al servizio dello studente che ha riposto in lui la fiducia. Un rappresen-tante che non è in contatto con gli studenti che gli si sono affidati per risolvere le mille proble-matiche della vita quotidiana e i grandi pro-blemi della dimensione universitaria, che non è reperibile o che si fregia di un titolo senza aver avuto mai nulla a che fare con l’universi-tà, non è un rappresentante, perché non è uno studente. Le associazioni studentesche sono i luoghi di incontro degli studenti ed in cui gli studenti si mettono a servizio di altri studen-ti. La solidarietà studentesca nella prossimità dello spazio universitario è il valore più alto in cui crediamo per la via alla rappresentanza che Studenti per – Sindacato Studentesco ha deciso di portare avanti.

ESSERE STUDENTI SIGNIFICA AVERE

DEI DIRITTI, ESSERE DI STUDENTI PER

SIGNIFICA DIFENDERLI

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questa Controguida è stampata anche grazie al contributo di un bando dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio

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