controguida di giurisprudenza 2012/2013

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2 CONTROGUIDA Di GIURISPRUDENZA A.A. 2012/2013

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controguida di giurisprudenza 2012/2013 collettivo di giurisprudenza

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CONTROGUIDA

Di GIURISPRUDENZA

A.A. 2012/2013

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Indice 0. PERCHÉ UNA CONTROGUIDA? …..…………...………..……….. 4

1. NOI ………………………………………………………………..…..….. 4 1.1 Gli Studenti Indipendenti 1.2 Si riformano le tasse 1.3 I collettivi 1.4 Il collettivo di Giurisprudenza 1.5 I nostri capisaldi 2. L'UNIVERSITA’……..………………………………………………....…...... 12 2.0 Premessa 2.1 Gli Organi Centrali e i consigli di Dipartimento 2.2 Sopravvivere alla burocrazia 2.3 Mobilità Internazionale/Erasmus 2.4 Piccole questioni quotidiane

3. IL DIPARTIMENTO ..…………………………………………………….….. 19 3.0 Informazioni generali 3.1 Ordinamenti e Corsi di laurea 3.2 Master e Scuola di specializzazione per le professioni legali 3.3 Piano Carriera (vecchio carico didattico) 3.4 Sezioni e passaggi di corso 3.5 Lezioni ed esami 3.6 Mailing list studenti \“L’attimo fuggente"

4. I DOCENTI ……..……………………………………………………………. 29

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0. PERCHÈ UNA CONTROGUIDA La Controguida è un'alternativa alle Guide dello Studente stampate dall'università. La Controguida è contraria, perché segue più direzioni contrarie: tutte quelle che le guide ufficiali dimenticano, non notano, nascondono. La Controguida assume una prospettiva differente: quella di studenti che durante i semestri hanno vissuto le aule, i corsi, i corridoi universitari; hanno affrontato i problemi più comuni; hanno costruito spazi di aggregazione e discussione; hanno cercato di elaborare e diffondere un'idea di università in controtendenza rispetto agli scenari più recenti. Questa Controguida è diversa perché ha un punto di vista riconoscibile, e particolare: il nostro. La Controguida scommette sulla trasmissione dell'esperienza: quanto alcuni studenti hanno imparato e capito è stato stipato in queste pagine, affinché chi ha iniziato il proprio percorso possa conoscere territori già scoperti e avere il tempo di scoprire ulteriori direzioni contrarie. Per questi motivi la Controguida è divisa in due grandi sezioni: Noi e l'Università. La prima cercherà di definire chi siamo, di chiarire il nostro punto di vista e la nostra prospettiva. La seconda proporrà una descrizione del sistema universitario: per capirlo, affrontarlo. 1. NOI 1.1 Gli Studenti Indipendenti Gli studenti indipendenti sono il coordinamento dei collettivi delle 13 facolta ̀ in cui l’ateneo era precedentemente suddiviso. Siamo organizzati secondo una struttura radicalmente democratica: il luogo centrale e di dibattito sono i collettivi, sempre pronti ad accogliere e valorizzare nuovi membri e nuove proposte; le discussioni poi confluiscono nei momenti di confronto e coordinamento: le Assemblee Generali e le riunioni dei portavoce dei collettivi. Un esecutivo ha poi il compito di coordinare le forze dell’organizzazione verso gli obiettivi così individuati. Questo complesso discorso è facilmente sintetizzabile nel nostro motto: LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE. Gli Studenti Indipendenti hanno contribuito a fondare, insieme a realtà universitarie di altre città simili a noi, il coordinamento Link per condividere esperienze virtuose portate avanti nelle singole città e per dare un carattere nazionale alle rivendicazioni e alle proteste che, altrimenti, sarebbero rimaste chiuse nell’ambito cittadino. Gli Studenti Indipendenti nascono durante l’Onda, la grande mobilitazione studentesca del 2008 nata in risposta ai tagli all'istruzione dell'ex ministro

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Tremonti, in seguito all’esigenza di coordinare gli sforzi dei vari collettivi e mettere a disposizione del movimento una struttura decisionale democratica. Sempre i collettivi sono stati l’anima delle proteste contro la riforma dell’universita ̀ Gelmini dell’autunno 2010. Gli Studenti Indipendenti, anche nel culmine delle proteste contro i tagli e le riforme del governo Berlusconi, si sono sempre sforzati di conferire al movimento un carattere creativo e propositivo partecipando, ad esempio, a iniziative come la scrittura dell’AltraRiforma dell’università insieme ad altre organizzazioni universitarie ed al coordinamento Link. Come Studenti Indipendenti, anche se nati come realtà di movimento, abbiamo deciso di partecipare alle elezioni delle rappresentanze studentesche negli organi universitari, ottenendo sia nel 2009 sia nel 2011 la maggioranza dei voti in quasi tutte le facoltà dell’ateneo. Movimento e rappresentanza sono spesso considerati elementi in contrapposizione tra loro, tuttavia il nostro ruolo di rappresentanti è in continuità con le istanze che abbiamo portato e portiamo in piazza e consiste nel presidiare e riempire di significato gli spazi di democrazia interni all’università. Il nostro ruolo con le istituzioni non è una semplice intermediazione tra piazza e palazzo; abbiamo come obiettivo quello di accorciare la distanza tra gli studenti e gli organi collegiali della nostra università: l’azione di rappresentanza non è delegata ai soli eletti ma è decisa nei collettivi e nelle assemblee, le nostre scelte sono pubbliche e trasparenti e il confronto con i nostri compagni di università è parte fondamentale del nostro agire; ogni studente può, attraverso i processi democratici della nostra organizzazione, portare i propri progetti, le proprie idee e le proprie critiche nei luoghi decisionali dell’ateneo. Anche tramite la rappresentanza (che consideriamo un mezzo e non un fine) abbiamo portato avanti in questi anni battaglie importanti come la riforma della contribuzione studentesca, l’allarga- mento della democrazia nel nostro ateneo durante la riscrittura dello statuto, la protesta contro i tagli al diritto allo studio da parte della giunta Cota. Ma negli organi collegiali si risolvono anche problemi di carattere pratico (distribuzione degli appelli, bandi, distribuzione delle risorse economiche) a riguardo dei quali la voce degli studenti non può essere trascurata. Pur essendo un soggetto universitario, nato dall’esigenza di contrastare le riforme-tagli Gelmini-Tremonti, noi Studenti Indipendenti non limitiamo il nostro campo di azione all’universita ̀. Negli anni passati abbiamo cercato di affrontare le tematiche della conoscenza e dell’istruzione in una prospettiva sempre più ampia e includente; per questo riteniamo fondamentali per noi le collaborazioni con gli studenti delle superiori di Laboratorio Studentesco (LaSt) e con i ricercatori e i dottorandi del nostro Ateneo. Pensiamo, inoltre, che la nostra azione politica non possa limitarsi al campo dell’istruzione, ma debba lambire anche temi che la nostra generazione non può permettersi di non affrontare quali, ad esempio, il diritto al lavoro, il precariato e la questione di genere; partecipiamo anche in

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prima persona a momenti di piazza e di elaborazione come gli scioperi generali del 6 maggio e del 6 settembre 2011 e i Torino Pride degli ultimi anni. La nostra organizzazione è politicamente ed economicamente indipendente da qualunque soggetto esterno. Le nostre decisioni e le nostre posizioni sono decise democraticamente dai membri dei collettivi, senza ingerenza alcuna da soggetti politici altri. Il nostro ruolo di rappresentanza è importante anche per evitare che gli studenti siano rappresentati in università solo da liste affiliate a partiti (e consiglieri comunali) o lobbies confessionali (indovinate chi?) che rispondono, per loro natura, non esclusivamente agli interessi degli studenti. Tutte le risorse a nostra disposizione provengono solamente da iniziative di autofinanziamento e dalla condivisione dei gettoni di presenza percepiti dai rappresentanti eletti nelle liste SI. Nessun altra organizzazione politica sostiene le nostre attività o salaria i nostri militanti. La partecipazione a Studenti Indipendenti è aperta a tutte e tutti coloro i quali si riconoscono nei valori dell'antifascismo, dell'antisessismo, dell'antirazzismo, dell'antileaderismo, della democrazia, della trasparenza politica, del rispetto reciproco e della sostenibilità dell'agire umano. Per partecipare a Studenti Indipendenti è sufficiente visitare il sito www.studentiindipendenti.org e cercare la data della prossima assemblea generale o del prossimo evento (presidio, corteo, cineforum, conferenze), oppure seguire la pagina facebook SI Studenti Indipendenti e SI Torino su twitter! Per partecipare ai Collettivi delle ex-facolta ̀ (ex a causa della Riforma Gelmini) cerca su facebook il tuo collettivo e scopri quando si riunisce oppure vieni a trovarci nell'auletta di Palazzo Nuovo: - Riserva di Lettere e Filosofia - Medici senza Bandiere - Collettivi di Scienze - Assemblea di Economia - Collettivo Bonobo (Scienze Politiche) - Collettivo di Giurisprudenza - Studenti Indipendenti San Luigi - Collettivo di Psicologia - Collettivo il Faggio e NuovaMente (Agraria e Veterinaria) - Collettivo di Lingue Partecipa ai Collettivi e Studenti Indipendenti per difendere l'universita ̀ pubblica, di qualità e accessibile a tutti, per portare la voce degli studenti negli organi istituzionali, per costruire uno spazio di partecipazione attiva a partire dal tuo corso di studio, dal tuo dipartimento, dalla tua scuola.  

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1.2 Si riformano le tasse. Il 10 luglio 2012 il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Torino hanno finalmente approvato la riforma delle tasse voluta e ideata dagli Studenti Indipendenti. La riforma rende le tasse “più eque”, introduce il criterio della progressività (chi ha di più paga di più) ed elimina tutte le tasse extra che alcune facoltà hanno imposto ai propri studenti con varie motivazioni: - Ottica e Optometria +850 € per finanziare i laboratori. - Servizio sociale +60 € per sopperire ai tagli della Regione. - Psicologia +195 € per finanziare il tirocinio. - Veterinaria +350 € per adempiere a obblighi del Ministero. Questo permette agli studenti di scegliere cosa studiare in base alle proprie ambizioni e ai propri desideri e non in base al reddito familiare!Le spese utili che venivano finanziate dalle tasse extra sono ora coperte dalle tasse pagate da tutti gli studenti: se prima alcuni si vedevano chiedere centinaia di euro in più per poter studiare nella propria facoltà, ora contribuiscono tutti gli studenti in misura uguale, equa e progressiva, al prezzo di... un caffè all’anno! Tra le storture che sono state evitate dalla riforma c’è anche l’au- mento delle tasse dovuto alla crisi, cioè all’aumento dell’inflazione, che avrebbe comportato un aumento per tutti del 3.2 % sul conto da pagare. La riforma invece sgrava le fasce di reddito più basse e chiede invece a chi si trova in condizioni economiche migliori di farsi carico di questi costi aggiuntivi. Questo significa per gli Studenti Indipendenti lo slogan “Noi la crisi non la paghiamo”: è un piccolo passo, ma è anche una conquista sudata. Come è fatta questa riforma? Semplice: invece delle vecchie 26 fasce, da quest’anno ogni studente paga una tassa che corrisponde in modo preciso alla propria situazione economica (che l’università stima at- traverso l’indicatore ISEE) e che viene calcolata con una formula ma- tematica.

Si tratta di una funzione lineare continua che associa ogni ISEE all’importo da pagare. Il vecchio sistema era abbastanza lontano dall’equità e dalla progressività che un sistema di contribuzione di un’università pubblica dovrebbe avere per garantire l’accesso al sapere a prescindere della propria condizione economica. La riforma degli Studenti Indipendenti rivoluziona l’impianto contributivo. Invece di 26 differenti tasse per ogni fascia si passa ad un contributo personalizzato ricavato da una funzione continua che per ogni singolo ISEE restituisce l’importo da pagare. Il grafico sottostante mostra il confronto fra le vecchie fasce (linee rosse) e il nuovo sistema di tassazione nato con la riforma degli Studenti Indipendenti (linea verde): la funzione con cui vengono calcolate le tasse e ̀ una retta (in

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modo che l’importo sia proporzionale all’ISEE) che per gli ISEE più alti diventa più ripida, cioè fa pagare in proporzione di più agli studenti che si trovano in condizioni economiche migliori rispetto a chi si trova più in difficoltà (rispettando così il criterio della progressività). Nel dettaglio, calcolare la tassa da pagare bisogna mettere il proprio ISEE nella funzione che segue (si tratta dell’importo complessivo, da arrotondare al centesimo, che poi viene diviso tra prima e seconda rata): 313 € ISEE>11.000 € (ISEE x 0.0263333) + 23.3333€ 11.000€<ISEE< 50.000 € (ISEE x 0.0298571) - 152.857 € 50.000€<ISEE<85.000 € 2385 € ISEE>85.000 € Con la riforma degli Studenti Indipendenti le tasse rimangono inferiori a quelle che avrebbe applicato UniTo per tutti gli ISEE inferiori ai 70.000 €. Oltre i 70.000 € c’è si un leggero aumento rispetto al vecchio sistema. Si tratta in ogni caso di aumenti in percentuale davvero modesti: per gli ISEE più alti l’aumento massimo è di circa l’8%, ma mediamente è intorno al 5%. Ben altra situazione per chi si trova ad avere un ISEE inferiore a 70.000 €: ci sono forti differenze tra la riforma degli Studenti Indipendenti e le vecchie tasse: per fare un esempio, per chi ha un ISEE compreso tra i 13.000 € e i 16.000 € c’è un calo netto mediamente di circa 150 €, ma in alcuni casi è anche maggiore. Per riassumere, le differenze sostanziali della riforma degli Studenti Indipendenti rispetto al sistema che l'Universita ̀ di Torino avrebbe applicato quest'anno sono: - maggiore equita ̀: nella riforma degli Studenti Indipendenti non ci sono fasce (le tasse sono calcolate direttamente in base all'ISEE) e diminuzione sostanziale delle tasse per le fasce più basse, fino a oltre il 30 %, che corrispondono a più di 150 € di diminuzione. - progressivita ̀: si inverte la tendenza del vecchio sistema di tassazione e si fa diminuire drasticamente l'incidenza delle tasse universitarie sui redditi più bassi, facendola contemporaneamente aumentare per i redditi più alti. - cancellazione delle tasse extra che fino a quest'anno sono state pagate dagli studenti di Veterinaria (350 €), Scienze Politiche (60 € per il corso di servizio sociale), Ottica e Optometria (850 € il primo anno e 500 € gli anni successivi) e Psicologia (195 €). - fasciazione delle seconde lauree: chi studia per prendere una seconda laurea sarà incentivato a farlo a Torino, perché qui le tasse saranno proporzionali alla propria condizione economica e non pari alla quota massima come avviene nel resto d'Italia. Gli Studenti Indipendenti con la loro riforma sono riusciti là dove il governo getta la spugna, abbassare le tasse universitarie e renderle più eque!

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Questa riforma dimostra che la protesta nelle piazze, costituita dalle mille espressioni del movimento studentesco, puo ̀ combinarsi con la rappresentanza negli organi universitari, rendendo gli studenti partecipi e qualche volta, come in questo caso, artefici delle decisioni più importanti per il funzionamento dell’Università. 1.3 I collettivi di facoltà. In seguito ai tagli del decreto 133/08 e al chiaro attacco lanciato dal governo contro il sistema universitario pubblico, abbiamo sentito l’esigenza svegliarci, di non esserne complici, di opporci e al tempo stesso di pensare a un'altra università : così comincia la stagione delle assemblee quotidiane, dei cortei, delle lezioni in strada. È stato naturale riconoscerci fra studenti di uno stesso corso o di una stessa facoltà: ci siamo scambiati i contatti e abbiamo dato vita ai collettivi. Abbiamo capito che riflessioni più generali sulla condizione degli studenti o sulla gestione degli Atenei italiani non sono sufficienti e abbiamo percepito l'esigenza di aprire spazi di aggregazione circoscritti alle singole Facoltà per discutere dei problemi relativi alla didattica, alla composizione dei Corsi di Laurea, alla vita quotidiana nello spazio universitario. Per essere più efficaci abbiamo fondato i collettivi dove essi non esistevano: prospettive di azione, discussione ed elaborazione politica più radicate sul territorio, punto di riferimento per un mutuo soccorso tra noi studenti . Ogni collettivo comincia così ad incontrarsi settimanalmente, ad organizzare assemblee di facoltà, a partecipare ai Consigli di Facoltà, a informare gli studenti, a produrre iniziative culturali, dibattiti e riflessioni sul mondo che lo circonda. I nostri nuovi rappresentanti in Consiglio di Dipartimento1 hanno portato la voce degli studenti in un organo spesso disertato dai rappresentanti precedenti e sono ancora la nostra reale possibilità di intervento nelle decisioni di ogni Facoltà. Chiunque può partecipare attivamente a questo miglioramento o anche solo tenersi informato tramite il sito http://www.studentiindipendenti.org e l’indirizzo e-mail dei collettivi. 1.4 Il collettivo di Giurisprudenza Il Collettivo di Giurisprudenza nasce sette anni fa con lo scopo di colmare un vuoto di rappresentanza all’interno della nostra Facoltà. Chi decide di seguire questi studi spesso crede – vuoi per rassegnazione personale, vuoi per adesione a pareri altrui – di entrare in un ambiente chiuso, austero, dove sull’altare della tecnica e delle nozioni si sacrificano il contatto con la realtà e i problemi che a questa si accompagnano. Il Collettivo, un gruppo di studentesse e di studenti apartitico (ma non apolitico!), in questi anni è riuscito a dimostrare il contrario, dando vita a un complesso di attività svolte al servizio e nell’interesse di tutti i nostri

1 Per un chiarimento sugli organi centrali, si veda il punto 2.1

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compagni, attività che spaziano dall’assistenza per qualsiasi tipo di problema che gli studenti possano avere (così da consentire loro il pieno godimento dei loro diritti connessi alla vita accademica) all’organizzazione di attività culturali quali, ad esempio, conferenze e seminari di approfondimento. Sin dalla sua nascita, infatti, il nostro gruppo si è impegnato nell’organizzazione di incontri di approfondimento a cui hanno preso parte un gran numero di studenti e che, grazie alla collaborazione di alcuni dei migliori docenti della nostra Università, hanno consentito una riflessione articolata su temi di scottante attualità, quali la laicità dello Stato, l’indulto, la riforma dell’ordinamento giudiziario, la normativa italiana in materia di condizione giuridica dello straniero, la bioetica. Nell’anno accademico appena concluso, ad esempio, abbiamo realizzato un semiario sul tema delle carceri italiane, ospitando relatori del mondo giudiziario e accademico, attraverso il quaIe sono stati conferiti 3 cfu ai partecipanti. L’efficacia e l’intensità delle nostre attività sono state oggetto di riconoscimento ed apprezzamento da parte di molti studenti, che ci hanno portato ad ottenere un ottimo risultato alle elezioni universitarie: per questo oggi il Collettivo è anche un canale diretto di comunicazione tra gli studenti ed i loro rappresentanti. Il Collettivo si riunisce ogni lunedì alle 18 in auletta Bonobo alla Palazzina Einaudi: durante le riunioni si discute dei problemi del nostro Dipartimento, si raccolgono proposte e progetti e si organizzano le varie attività. Potete contattare il Collettivo di Giurisprudenza scrivendo a [email protected] oppure visitando il nostro profilo Facebook (Collettivo Giurisprudenza) o presentandovi alle riunioni settimanali. Il Collettivo di Giurisprudenza ha inoltre dei rappresentanti in Consiglio di Dipartimento, ai quali potete rivolgervi per chiedere informazioni sul funzionamento della facoltà e sulle attività studentesche oppure per segnalare problemi.

LUDOVICO ASTENGO – email: [email protected]

ERICA GARRONE – email: [email protected]

FILIPPO DURAZZO - email: [email protected]

ELISABETTA MONTANARI - email: [email protected]

VINCENZO PARISI – email: [email protected]

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Inoltre in seguito alle ultime elezioni universitarie, il Collettivo di Giurisprudenza ha due rappresentanti negli organi centrali:

VALENTINA SCHIFANO (CDA EDISU) – email: [email protected]

MARCO ZAFFINO (CDA CUS) – email: [email protected]

1.5 I nostri capisaldi La difesa dell'università pubblica. Poche volte ci si sofferma a riflettere sul significato di pubblico, e la sua differenza dal privato. Al di là delle astrazioni teoriche, necessarie per la comprensione, è forse molto più utile intenderne i significati rifacendosi alla vita concreta, quella di tutti i giorni. Privatizzare un sistema come quello universitario significa che esso seguirà, come tutti i beni privati, le leggi del mercato e dovrà sottostare alla regola profitto, che impone il guadagno come priorità e un calcolo limitato ai costi e ai benefici. In parole povere, qualunque privato disponibile a investire nella formazione lo farà per guadagnarci. Un'università aperta a tutti, senza distinzioni di reddito. Un ente a diritto privato potrà aumentare la contribuzione studentesca (le tasse), rendendo sempre più labile la distinzione tra università pubblica (con contribuzione studentesca sotto il 20% del bilancio) e privata: lo scenario che temiamo prefigura la costituzione di pochi Atenei di alto livello (con costi elevati, destinato ai privilegiati) e un appiattimento qualitativo delle università di massa disponibili al resto della popolazione. Noi crediamo che ognuno, a prescindere dalla propria posizione sociale, possa avere accesso ai massimi livelli dell'istruzione, principio sancito anche dalla nostra Costituzione all’art. 34 (I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi) Una cultura critica, un sapere libero dalle logiche di mercato. Un ente privato, inoltre, può finanziare solo le discipline capaci di produrre un profitto immediato, con buona pace di tutti coloro che vedono la propria passione nelle materie umanistiche o nella famosa “ricerca di base”. Non accetteremo la distruzione della cultura, dell'arte, della riflessione filosofica e del pensiero politico qualora queste si dimostrassero incapaci di generare utili. La conoscenza, base della democrazia. Permettere un'istruzione di alto livello solo a chi se lo possa permettere e mantenere nell'ignoranza i soggetti più disagiati è il sistema più semplice per governare. La differenza tra l'essere cittadini e l'essere sudditi passa dalla conoscenza. 2. L’Università 2.0 Premessa La descrizione degli organi universitari che vi stiamo per fornire subirà

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profondi cambiamenti in seguito all’approvazione del nuovo Statuto dell’Università di Torino, previsto dalla riforma Gelmini (l. 240/2010), quindi nel corso dell’anno il Collettivo di Giurisprudenza provvederà a distribuire testi informativi, divulgando così il nuovo sistema. 2.1 Gli organi centrali e i Consigli di Dipartimento Ogni due anni si tengono le elezioni universitarie, momento in cui tutti gli studenti sono chiamati a eleggere rappresentanti da mandare in oscuri organi di cui nessuno conosce esattamente la funzione e la composizione. Cerchiamo di fare un po' di chiarezza... Gli organi più vicini allo studente sono il Consiglio di Corso di Studio e il Consiglio di Dipartimento (composto dal Direttore, già Preside di Facoltà, tutti i docenti, e i rappresentanti degli studenti, in misura non inferiore al 15% del totale dell’organo), i quali si occupano di regolare le attività di ricerca e didattica. Il numero dei rappresentanti degli studenti varia a seconda della grandezza dei corso e della facoltà: a Scienze Politiche e a Lettere, ad esempio, ce ne sono 11. Fanno inoltre parte del Consiglio di Dipartimento tutti i Professori, alcuni ricercatori e i rappresentanti del personale amministrativo. Le sedute sono aperte e quindi tutti possono assistere (ma non parlare, mi raccomando!) alle decisioni che determineranno il futuro della facoltà. È inutile far notare come la componente studentesca sia piuttosto irrilevante se paragonata alla presenza dell'intero corpo docente. Poi vengono gli organi centrali: Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione dell'UNITO. Il Senato Accademico è l'organo politico dell'Ateneo e ne decide le sorti: didattica, ricerca, contratti, stanziamento di fondi per facoltà e dipartimenti, tasse... tutto passa da lì . È composto dal Magnifico Rettore, da 24 Chiarissimi Professori (di cui almeno 8 direttori di dipartimento), da 6 semplici studenti e da 4 rappresentanti del personale tecnico-amministrativo. Il CdA amministra i fondi e le proprietà dell'Ateneo. Tolta la componente studentesca non è un organo elettivo. Ne fanno parte 2 rappresentanti degli studenti, Rettore, tre componenti esterni (espressione della deriva privatistica della nostra pubblica università) 5 professori di ruolo. A questi si aggiunge il Senato Studenti, composto da tutti gli eletti agli organi centrali (Senato, CdA + EDiSU e CUS) e da un eletto dalla componente studentesca di ogni consiglio di facoltà. Ha poteri abbastanza limitati ma viene consultato dagli altri organi in merito a valutazioni e proposte inerenti alla vita studentesca. Inoltre sono eletti dagli studenti i rappresentanti nel CdA dell'Ente per il Diritto allo Studio Universitario (EDiSU) e nel Comitato Universitario Sportivo. Il CUS gestisce gli impianti e le attività sportive universitarie (forse vi capiterà di giocare al suo torneo di calcetto). Invece l'EDiSU si occupa di garantire il diritto allo studio attraverso servizi agli studenti (mense, posti letto, borse di studio, …).

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2.2 L’Ente per il Diritto allo Studio Qui di seguito ecco a voi una guida per non perdersi tra i labirinti della burocrazia universitaria ed evitare di compiere gli errori – evitabili! – che un po' tutti hanno commesso nei primi anni. In particolare troverete le informazioni sull'EDiSU e sulle possibilità offerte di mobilità internazionale offerte dall'UNITO e non solo. EDiSU: Borse di Studio, servizio mensa, residenze. (Attenzione: qui sotto troverete alcune informazioni generali e di base in merito all'EDiSU ma non sono sufficienti! Per ulteriori chiarimenti, vedere il sito www.edisu.piemonte.it) Chi può accedere ai servizi EDiSU? Innanzitutto il primo criterio a cui ci si deve attenere è il reddito: prima cifra da ricordare è di 19.596,00 euro di ISEE e 33.068,00 euro di ISPE (beni mobili/immobili del nucleo familiare): sono i livelli al di sotto dei quali si ha diritto alla borsa di studio. Cosa è l'ISEE? Anche se la sigla è tutt'altro che rassicurante, l'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è il parametro in base al quale vengono individuate le condizioni economiche di ogni studente. Rivolgetevi ai CAF (centri di assistenza fiscale) per ottenere il calcolo dell'ISEE). Portate con voi la dichiarazione dei redditi dell'anno concluso (2011) e una dichiarazione dello stato di famiglia. Sul sito dell'EDiSU troverete l'elenco dei CAF consigliati. Mi sono calcolato l'ISEE, e adesso? Una volta a conoscenza della tua situazione economica c'è un'altra domanda che ognuno deve porsi: sono uno studente in sede, fuori sede o pendolare? I residenti in una città diversa da Torino che impiegano, con i mezzi pubblici, più di 60 minuti a raggiungerla sono considerati dei fuori sede. I residenti in una città diversa da Torino che impiegano, con i mezzi pubblici, meno di 60 minuti a raggiungerla sono considerati pendolari. I residenti a Torino, ovviamente, sono considerati in sede. I fuori sede con un ISEE minore o uguale a 19.596,00 e un ISPE minore o uguale a 33.068,00 possono richiedere borsa di studio, posto letto, riduzione per la mensa. I pendolari oppure studenti in sede con un ISEE minore o uguale a 19.596,00 e un ISPE minore o uguale a 33.068,00 possono richiedere la borsa studio e la riduzione per la mensa. Come richiedere la borsa? Le procedure per la richiesta della borsa di studio sono on-line, al primo anno vi viene fornito un codice utente con il quale accedete allo sportello on-line (consultare sempre www.edisu.piemonte.it) e lì compilerete, con una

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modalità che è molto guidata e dunque semplice, la vostra domanda. Una volta compilata e trasmessa all'EDiSU, sempre on-line, dovete stamparla, firmarla ed inviarla per posta all'EDiSU. Codice PIN Dopo il primo anno potete richiedere il codice PIN che vi permette di accedere alla compilazione delle domande on-line e completare tutte le procedure senza dover stampare e inviare nulla. L'utilizzo del codice PIN, al quale assocerete una password per accedervi, funziona come una firma digitale e permette di sconfiggere la burocrazia e le code grazie a una semplice connessione dal PC. Il primo anno chiedete il codice PIN e lo terrai per tutti gli anni dei tuoi studi universitari. Scadenze I fuori sede, al primo anno, che vogliano richiedere la borsa studio e posto letto devono farlo entro il 7 settembre 2012. Gli studenti in sede, pendolari o fuori sede che non intendono richiedere il posto letto devono fare la richiesta di borsa di studio entro il 1 ottobre. I dottorati, iscritti a Scuola di Specializzazione e a Tirocini che vogliono chiedere borsa di studio e posto letto devono farlo entro il 28 dicembre. Posto letto Chi richiedi il posto letto può decidere se accettare un posto nelle residenze EDiSU oppure ricevere 1.611 euro ed affittare una casa per conto proprio. In quest'ultimo caso è necessario trasmettere all'EDiSU il contratto di locazione; in caso contrario, lo studente viene considerato pendolare e decade l'assegno di 1.611 euro. Chi vince la borsa Sono uscite le graduatorie e siete risultati vincitori. Cosa succede? Vi verrà versata la prima rata della borsa di studio...per mantenere la prima rata ed accedere alla seconda dovete dimostrare di studiare per davvero: vi sono richiesti un quantitativo prestabilito di crediti da acquisire entro l'agosto dell'anno successivo. E chi ha un ISEE maggiore di 19.596,00 euro? Prima cosa da ricordare: anche se non avete diritto ad alcuna borsa perché il reddito supera i limiti imposti dall'EDiSU, non avete perso tempo a calcolare l'ISEE. Infatti presentandolo all'Ufficio Tasse dell'Università verrete inseriti nella fascia di reddito a cui appartenete e potrete avere riduzioni, proporzionali al vostro reddito, in merito alle tasse universitarie2. Importante: per la riduzione tasse dovete rivolgervi all'università, non all'EDiSU!

2 Vedere paragrafo 1.2

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Inoltre, da quest'anno l'EDiSU ha predisposto la Borsa plus rivolta a coloro che possiedono un ISEE maggiore di 19.596,00 euro ma minore di 26.121,00 e un ISPE minore di 48.174,00 euro. La condizione da seguire è però di avere conseguito un numero prestabilito di crediti ed avere una media almeno del 27/30. Per i primi anni la possibilità di richiedere questa borsa è vincolata al voto dell'esame di maturità (almeno 90). Per i fuori sede che però hanno un ISEE sempre maggiore del limite di 19.596,00 euro, è possibile accedere a dei posti letto pagando un prezzo agevolato (vedere sempre sito EDiSU in merito a studenti non borsisti). 2.3 Mobilità Internazionale – Erasmus Tutti sanno cosa sia l'Erasmus, il programma di studi dell'Unione Europea consacrato da film, racconti, miti e leggende. L'obiettivo del programma è dare la possibilità allo studente di migliorare la sua formazione attraverso un anno di studio in un'università di un altro paese comunitario, ma nell'immaginario dello studente la formula si risolve in: Erasmus = alcool + feste + sesso + esami facili... chi ha ragione? Beh... c'è Erasmus ed Erasmus e molto dipende da come lo si vuole vivere e moltissimo dipende dall'università presso la quale viene svolto il programma. In generale si può dire che il confronto con metodi di studio diversi da quello italiano e con la presentazione di punti di vista differenti è molto positivo e naturalmente è consigliabile recarsi in una buona università. Un buon consiglio per la scelta dell'università straniera è quello di andare a spulciare i siti, valutando anche i corsi e gli esami che si potranno seguire. È infatti particolarmente ricca e variegata la scelta, e non sempre si tratta dello stesso tipo di corsi che potete trovare in Italia. Ovviamente, l'Erasmus non è solo studio! Vivere in un paese straniero, magari per la prima volta senza la mamma che stira le camicie, conoscere persone provenienti da tutta Europa (e non solo), imparare a confrontarsi tutti i giorni con una realtà diversa da quella a cui si è abituati, è una parte da non sottovalutare nella scelta di questa esperienza formativa. Come si fa a partire per l'Erasmus? Ogni anno l'università pubblica tra ottobre e novembre il bando per l'anno accademico successivo. Normalmente la domanda deve essere compilata su internet entro febbraio - marzo (in ogni caso sul sito ci sarà scritto tutto). La domanda è molto semplice da compilare, tenete conto che i criteri utilizzati per la selezione sono: •numero di crediti (se sei al primo anno ne bastano 15), •media degli esami dati, •conoscenza della lingua del posto o veicolare (es: inglese in Polonia) •motivazione. Inoltre ricordate che per mete particolarmente ambite ci può essere molta concorrenza e quindi possono essere richiesti standard abbastanza alti.

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Se la domanda non venisse accettata, è possibile sperare in un ripescaggio: non andrete nella vostra città preferita, ma rimarrete nell'area linguistica prescelta. Prima della partenza... La burocrazia è in agguato: prima di partire è necessario compilare il Learning Agreement e firmare il Contratto Finanziario. Non dimenticate di controllare le richieste dell'università ospitante (foto, documenti sconosciuti, pratiche fantasma, application form). Il Learning Agreement è il piano di studi dell'Erasmus dove dovrete indicare gli esami che sosterrete all'estero e il loro corrispettivo italiano, rispettando il piano carriera. All'inizio sembrerà un rebus impossibile, ma rivolgetevi al referente Erasmus. Oppure potete guardare sul sito di facoltà alla voce “Rapporti Internazionali”: lì troverete una guida alla compilazione molto chiara. Comunque state tranquillo, se all'arrivo avete problemi legati ad esami scomparsi, crediti sbagliati, informazioni fasulle, è possibile cambiare il piano di studi a distanza in qualunque momento, e quante volte lo si desidera. Il Contratto Finanziario è invece la borsa di studio Erasmus, che ammonta a circa 300 euro al mese, più un rimborso forfettario delle spese di viaggio pari a 310 euro più un contributo che varia a seconda delle fasce di reddito. Non fate troppo affidamento sulla borsa, perchè la prima parte arriverà a metà del periodo e per l'arrivo della seconda parte, potreste già essere laureati! Se avete già la borsa di studio EDiSU invece, potete ottenere un contributo straordinario per studenti in mobilità. Il bando è a disposizione online o nei centri EDiSU. Dopo la partenza... Arrivati in terra straniera, ricordate di: - non piangere se la mamma non vi prepara la cena, troverete chi vi farà compagnia! - non disperartevi se non trovate casa dopo la prima settimana - dare almeno una metà dei crediti che avete promesso di dare, o dovrete restituire i soldi della borsa! - ispettare le scadenze burocratiche dell'Erasmus. In particolare ricordatevi di far inviare dall'Università ospitante un modulo in cui certificano l'arrivo (da quel momento inizia l' Erasmus). E non dimenticate di far controfirmare il Learning Agreement e tutte le variazioni apportate. - rispettare le scadenze burocratiche italiane (tasse e piano carriera) - riportare in Italia tutta la documentazione al ritorno e consegnarla all'Ufficio Erasmus. Prima lo farete, prima potrete vedervi riconosciuti gli esami dati. Per ogni dubbio o informazione consultate il sito dell'Unito oppure rivolgetevi all'Ufficio Erasmus e all'Ufficio Percorsi di Studio. Se non vi hanno preso per l'Erasmus o se avete ancora voglia di girare il mondo... Non dimenticate che esistono altri modi per viaggiare con un

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rimborso spese. Ora ne vedremo alcuni. •Per chi vuole andare all'estero per qualche mese lavorando esiste il Leonardo da Vinci, che fa parte del programma LLP (lo stesso dell'Erasmus). Il Leonardo prevede il conferimento di una borsa di studio per trascorrere all’estero un periodo fino a un massimo di 12 mesi durante il quale si seguiranno inizialmente un corso di lingua della durata di un mese e poi un tirocinio presso un’azienda o un'associazione locale. Per partecipare al programma bisogna presentare la propria candidatura al momento dell’emissione del bando. •Chi è più orientato verso il volontariato, può partire per un periodo più lungo e ha qualche soldo da parte c'è il Servizio Volontario Europeo (SVE), che fa parte del programma Youth in Action dell'Unione Europea. Chi parte viene inserito in un'associazione di volontariato; il soggiorno può durare fino ad un anno (la maggior parte dei progetti prevede attività che durano tra i sei mesi e l'anno). I volontari hanno vitto, alloggio, trasporti e spese di viaggio assicurati e un pocket money che di solito oscilla tra i 100 e i 200 euro al mese. Nonostante la sigla, lo SVE può essere svolto anche fuori dai confini europei. Il modo migliore per partire è entrare in contatto con un ente di invio, come per esempio l'Informagiovani di Torino, magari partecipando agli incontri formativi che vengono organizzati. Infatti lo SVE crea un rapporto tra due enti e non tra il volontario e l'ente in cui svolgerà il servizio, quindi è importante avere rapporti chiari con chi vi manderà in giro.

Se invece vi interessa fare un'esperienza più breve a costo quasi zero ci sono gli scambi internazionali e i campi di lavoro: − Gli scambi internazionali fanno anch'essi parte del programma Youth in Action e prevedono un soggiorno di circa una settimana in compagnia di giovani inviati da associazioni di altri paesi. Durante lo scambio si partecipa ad attività di educazione non formale e workshop in cui ci si confronta su temi come integrazione, ambiente, educazione ai diritti umani e affini. Oltre a ciò ci sono momenti dedicati a visite dei dintorni. Il bello di quest'esperienza è lo scambio in sé, il fatto di conoscere persone con cui spesso si crea un legame che dura nel tempo. Altro lato da non trascurare è il fatto che la maggioranza degli scambi prevedono da parte del partecipante solo il contributo del 30% delle spese di viaggio, quindi in molti casi cifre davvero irrisorie. - I campi di lavoro sono esperienze un po' più lunghe in cui si fanno attività di pubblica utilità per il posto in cui si svolgono e che hanno condizioni che variano a seconda dell'ente di invio. In ogni caso i lati positivi restano la conoscenza di persone provenienti da altri paesi, il divertimento, il fatto che costano molto poco e che si torna umanamente molto arricchiti. Se avete un interesse particolare per una certa area geografica tenete presente che sul territorio ci sono diverse associazioni che si occupano di progetti di cooperazione in determinate aree che spesso organizzano viaggi e campi di lavoro.

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Link utili: Programma Youth in action: http://www.gioventuinazione.it/ Corsi di formazione internazionali e scambi: http://www.salto-youth.net/ SVE, database delle associazioni accrediate: http://ec.europa.eu/youth/evs/aod/hei_en.cfm Programma Leonardo: http://www.programmaleonardo.net/ Campi di lavoro, di volontariato, SVE e scambi internazionali:http://www.sci-italia.it/ (iscrivetevi alla newsletter ci sono un sacco di occasioni per partire!) Campi di volontariato, lavoro, SVE: http://www.yap.it/ Ufficio scambi: http://www.comune.torino.it/infogio/scambi/index.htm (riservato ai residenti in Piemonte, la newsletter, manda spesso offerte di scambi “last minute” a costi molto ridotti) Campi di lavoro dell'Arci: http://www.arciculturaesviluppo.it (organizza progetti all'estero e campi di volontariato molto interessanti) Giosef-unito: http://www.giosef-unito.org (è un'associazione universitaria che si occupa di mobilità internazionale e educazione interculturale, propone scambi, tirocini e corsi di formazione internazionali, può essere interessante collaborare con loro per imparare come si fa ad organizzare uno scambio o un corso di formazione internazionale) 2.4 Piccole questioni quotidiane In questa pagina cercheremo di segnalare tutte quelle cose utili che nessuno ci ha mai insegnato e che abbiamo dovuto imparare da soli. Piano carriera Le scadenze per farlo variano ogni anno, ma di fatto non potrete registrare i vostri esami senza aver fatto il carico didattico. Sul sito dell’Università (www.unito.it), dovete effettuare il login alla pagina di MyUnito. Sul menù che appare, scegliete “segreteria studenti” e poi “piano carriera”. Da lì bisogna inserire le materie che dovete o volete seguire. Occhio ai codici! Troverete magari vari esami con lo stesso nome, ma se nel motore di ricerca del sito dell’Università digitate “piano carriera”, troverete informazioni utili per la compilazione. Statino Prima di presentarvi agli esami orali o alle registrazioni dei voti dovete stampare lo statino. È uno strumento tanto burocraticamente indispensabile quanto praticamente inutile. Si tratta di un foglio adesivo che porta il logo dell'Università, i vostri dati e il nome dell'esame che avete sostenuto e che state per registrare.

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Per stampare lo statino dovete aver prima fatto il Piano Carriera (vedi sopra). Gli statini non si possono stampare da casa! Bisogna infatti andare nei “blue point”, quelle magnifiche postazioni blu che si trovano nelle sedi di qualsiasi Facoltà. Per stampare lo statino bisogna effettuare il login su "MyUnito" e sulla destra troverete il link"stampa statino". Scegliete gli esami che vi interessano e cliccate su "stampa". Lettorati E’ prevista l’acquisizione obbligatoria di 3 crediti di base per la conoscenza di lingue straniere ( inglese, francese, tedesco o spagnolo) attraverso il superamento di un test o il riconoscimento di certificati sostitutivi. La Facoltà organizza lettorati di inglese, francese e tedesco: si tratta di corsi facoltativi gratuiti, suddivisi in diversi livelli e tenuti da docenti madre-lingua, volti alla preparazione del test finale valido per l’attribuzione dei CFU. Per l’anno in corso è stato inoltre organizzato un lettorato di lingua inglese, valido 3 CFU per “altre attività”, di Legal And Academic English Writing. 3. Il Dipartimento Nelle pagine seguenti cerchiamo di fornire alcune informazioni utili per gli studenti che intendano iscriversi al nostro Dipartimento o che vi si siano già iscritti. Benché esista una dettagliata Guida ufficiale del Dipartimento, pubblicata anche online, ci è parso opportuno selezionare le informazioni essenziali e provare a esporle chiaramente e in sintesi, insieme ad altre informazioni e a consigli che sulla guida non si trovano. 3.0 Informazioni generali Le sedi della Facoltà di Giurisprudenza sono: - il Campus Luigi Einaudi, Lungo Dora Siena 100, complesso di nuova costruzione, che ospiterà le aule per la didattica, la biblioteca unica di Giurisprudenza (“N. Bobbio”, per accogliere i volumi già contenuti nelle biblioteche “Ruffini”, “Patetta” e “Solari”) e alcuni uffici di Dipartimento, tra cui la Presidenza. - la Palazzina Luigi Einaudi, Lungo Dora Siena, 68 (ingresso da C.so Regina Margherita), con varie aule al piano terra e aule studio ai piani superiori. - sede di Cuneo, v. Bonelli, 5. La Segreteria studenti del Dipartimento, che è competente per le pratiche studenti (domande di laurea, riconoscimento degli esami sostenuti all’estero, ecc.), ha sede nella nuova struttura in C.so Regina Margherita n. 60/A (a fianco alla Palazzina Einaudi) ed è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì ore 9-11; dal martedì al giovedì ore 9-11 e 13.30-15. Esistono anche alcuni numeri telefonici, ma è raro che qualcuno risponda. Per il resto, nonostante la buona volontà di qualche impiegato, potrà capitarvi di perdere tempo, ricevere informazioni errate o semplicemente non riceverne affatto: la

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Segreteria studenti è decisamente, a detta di tutti coloro che vi hanno avuto a che fare, una delle cose che non funzionano nella nostra Facoltà. La Segreteria didattica, che fornisce informazioni su corsi ed esami ha sede presso la Presidenza. Aule studio - Biblioteca “Gioele Solari” - presso Palazzo Nuovo: Si trova al piano inferiore di Palazzo Nuovo e offre oltre al servizio bibliotecario un’ampia e abbastanza silenziosa aula studio e un servizio di fotocopie. Ogni postazione è provvista di luce ( non sempre funzionante) e presa di corrente. E’ necessario munirsi di una moneta da 1 euro per gli armadietti. - Dipartimento di Scienze Giuridiche – Via Sant’Ottavio 54: Si divide in una zona dove è possibile parlare e una assolutamente silenziosa. - Aula Studio “Verdi” – Via Verdi 26 : Aula studio sempre molto frequentata, spesso a discapito del silenzio. Aperta anche la sera e nel week-end. - Biblioteca di Filologia – Via Bava 31: Accogliente e silenziosa, ma piccola e con orario dalle 9.00 alle 17.30, cosa che rende difficile sfruttarla al pomeriggio. - Palazzina Einaudi, piani primo e secondo: pur essendo postazioni spaziose e ciascuna dotata di presa elettrica, l’ambiente aperto e rumoroso, soprattutto ai cambi ora delle lezioni, rende difficile concentrarsi. Il dipartimento dispone di un sito web, sul quale vengono pubblicati avvisi e informazioni: www.giurisprudenza.unito.it Warning!: l’inizio delle lezioni nelle nuove aule del Campus pone di nuovo il problema del sovraffollamento. Sperando sinceramente che si sia tenuto conto dell’alto numero di studenti di Giurisprudenza nella costruzione delle strutture, per evitare i persistenti problemi di sovraffollamento, soprattutto a Palazzo Nuovo, vi invitiamo comunque a segnalare eventuali inefficienze, di modo da poter eventualmente riorganizzare la distribuzione degli spazi. Dall’anno scorso, è possibile iscriversi preventivamente sul sito ai corsi che si intendono seguire. In questo modo le lezioni, probabilmente, verranno poste in aule con una sufficiente capienza. 3.1 Ordinamenti e Corsi di laurea Ordinamento del 3+2 (Triennale + Specialistica) e dell’1+4 (detto anche “Ciclo Unico” o “Laurea Magistrale”): confronto e novità apportate Dopo avere sperimentato per alcuni anni l'ordinamento articolato in una laurea di primo livello triennale e in una successiva laurea specialistica biennale (“3+2”), nell’anno accademico 2006-2007 la Facoltà, adeguandosi alle novità legislative, ha attivato un nuovo ordinamento a ciclo unico quinquennale (detto “1+4”). I due ordinamenti hanno convissuto fino all’anno accademico 2009-2010 avendo entrambi il fine comune di preparare soggetti qualificati all’abilitazione alle professioni legali (avvocato, magistrato, notaio).

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Le differenze pratiche fra questi erano: 1.un maggior prestigio (del tutto formale però) della laurea Magistrale rispetto a quella Specialistica del “3+2”; 2.la mancanza della tesi triennale nell’ordinamento di laurea Magistrale rispetto a quello del “3+2” sostituita da un esame in più da sostenere. Dall’anno accademico 2010-2011, però, attuando una nota ministeriale, la Facoltà ha soppresso definitivamente il corso di laurea Specialistica in Giurisprudenza (il “+2” del “3+2”), sbocco naturale della triennale in “Scienze giuridiche” (anch’essa ad esaurimento), consentendo di portarlo a termine e di poter accedere quindi alle professioni legali solo a coloro i quali si fossero iscritti entro l’anno accademico 2009-2010 e rendendo l'unico percorso possibile per accedere alle professioni legali quello del corso a Ciclo unico Magistrale (“1+4”). Rimangono tutt’oggi però altri corsi di laurea dell’ordinamento “3+2” che, ricordiamo, non danno accesso all’avvocatura, alla magistratura o al notariato, ma ad altri tipi di carriere (fra le quali ad esempio: la Pubblica Amministrazione, le Organizzazioni Internazionali, la carriera diplomatica, il mondo delle imprese, ecc.). I corsi di laurea triennali e le loro specialistiche (non danno accesso alle professioni legali ) per l’anno accademico 2012/2013 Dall’anno accademico 2010-2011 i vecchi corsi di laurea triennale presenti nella sede di Torino sono stati unificati per ragioni di semplificazione in un unico corso triennale di nome Diritto per le imprese e le istituzioni. Il corso è comunque diviso in quattro percorsi (ognuno dei quali ha la sua tabella) e lo studente dovrà optare per uno di questi, con la possibilità di cambiare percorso durante gli anni di studio qualora cambiasse idea (oltre ad effettuare formalmente il passaggio in Segreteria studenti, per avere una tabella personalizzata sicuramente corretta al fine di recuperare i debiti formativi causati dal passaggio dovete chiedere sempre al prof. Caterina, responsabile della didattica, via mail o negli orari di ricevimento). I nomi dei quattro percorsi di questo corso triennale sono: 1. Diritto per le imprese e le istituzioni 2. Scienze del diritto Italiano ed Europeo Per le tabelle con le materie e le varie prove da sostenere per ogni singolo percorso consultate la Guida dello studente ufficiale. Nella sede di Cuneo, invece, permane dall’anno accademico 2012/2013 un altro corso di laurea triennale denominato Scienze del diritto italiano ed europeo a percorso unico (anche per questo corso di laurea consultare la tabella delle materie e delle prove da sostenere nella Guida dello studente ufficiale). N. B.: Se durante la vostra carriera universitaria però vi capitasse di sentire di qualche studente iscritto a un corso di laurea triennale non riportato fra quelli suddetti non preoccupatevi! Esistono altri corsi di laurea triennali ad

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esaurimento (cioè ai quali non ci si può più iscrivere né effettuare passaggi) che ancora convivono con i nuovi in quanto i cambiamenti nella nostra facoltà sono stati davvero repentini negli ultimi anni e in quanto ci sono molti studenti fuori corso immatricolati diversi anni fa e ancora appartenenti a questi vecchi corsi di laurea triennali. Alcuni di questi corsi di laurea sono: “Scienze giuridiche”, “Diritto ed economia per le imprese”, “Diritto delle pubbliche amministrazioni e delle organizzazioni internazionali”, ecc. Di tutto ciò comunque non dovete preoccuparvi se non vi siete ancora iscritti. Per quanto vi sia la possibilità di interrompere gli studi già al terzo anno conseguendo la laurea triennale, si tratta però di una soluzione poco appetibile, dal momento che questa laurea non è molto qualificante nel mondo del lavoro e spesso non dà possibilità di effettuare scatti di carriera nelle imprese e nella Pubblica Amministrazione. Pertanto è consigliabile (voglia di studiare, eventuale lavoro e circostanze di vita permettendo) continuare gli studi con un corso di laurea specialistica. A Torino nell’anno accademico 2012/2013 ne sono attive due denominate: 1. Scienze giuridiche per le amministrazioni pubbliche e private 2. Studi giuridici europei entrambe a percorso unico (per le tabelle si rimanda anche qui alla Guida dello studente ufficiale). La prima è lo sbocco naturale della triennale in Diritto per le imprese e le istituzioni, la seconda di quella in Scienze del diritto italiano ed europeo: questo però non significa che lo studente laureato triennale sia obbligato ad immatricolarsi poi alla specialistica naturale per il corso di studi che ha seguito, ma potrà anche iscriversi all’altra sanando gli eventuali debiti formativi mediante la già citata tabella “ad hoc” che gli preparerà, su sua richiesta, il prof. Caterina. Stesso discorso, anche in questo caso, per gli studenti che sentissero parlare di altri loro colleghi iscritti a specialistiche diverse dalle suddette: si tratta di corsi ad esaurimento a cui non è più possibile avere accesso: quindi niente preoccupazioni! Fra questi corsi abbiamo la già citata Laurea specialistica in Giurisprudenza (non intesa in questo caso come Facoltà, ma proprio come corso di laurea). Passaggio da un corso di laurea del “3+2” alla Laurea Magistrale a ciclo unico “1+4” E’ possibile durante il percorso triennale, anche una volta conseguita la laurea (cioè quando si vuole), effettuare il passaggio al Corso di laurea Magistrale (“1+4”), in caso si volessero cambiare i propri obiettivi professionali o per altri motivi, avendo però, come contropartita, da recuperare alcuni debiti formativi in qualche materia (come ad esempio dare delle materie in più o fare integrazioni di crediti di alcune materie già date). A tal fine, per evitare problemi di ogni tipo, è vitale andare a farsi fare una tabella speciale di Laurea Magistrale per recuperare i debiti dal Prof.

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Caterina (responsabile didattico della Facoltà) e seguirla pedissequamente, non preoccupandosi delle tabelle presenti sulla Guida dello studente, essendo queste ultime delle tabelle generiche e non fatte “ad hoc” per studenti che devono recuperare debiti in quanto provenienti da un corso triennale. 3.2 Master e Scuola di specializzazione per le professioni legali Dopo aver conseguito la laurea è possibile accedere ai master. Esistono due tipologie di master: di primo livello e di secondo livello; da quest’anno tuttavia il Dipartimento prevede solo Master di primo livello. Per accedere ai master di primo livello occorre aver conseguito la laurea triennale (detta anche, per l’appunto, di primo livello); è ovviamente possibile accedere ai master di primo livello anche con una laurea di secondo livello; non è invece possibile il contrario. I master di primo livello sono: 1. Master in Diritto della Pubblica Amministrazione (gennaio 2013) 2. Master in Management and Developement; 3. Master in International Law – Contracts and Despute Resolutions 4. Master in Public Procurement 5. Master in International Crime and Justice 6. Master in Intellectual Property 7. Master in Diritto Tributario 8. Master interfacoltà in Responsabilità e gestione della qualità nell’impresa alimentare. Per i laureati “1+4” e solo per loro è anche possibile accedere alla Scuola di specializzazione per le professioni legali (a pagamento e a numero programmato) se questi hanno intenzione di intraprendere le professioni legali anche in altro modo oltreché passare per il mondo della pratica forense o notarile. La scuola, comunque, a tali fini, non è al momento obbligatoria, bastando per l’accesso a queste professioni anche il solo praticantato e, successivamente, l’esame di abilitazione. La sede della scuola è vicina a Palazzo nuovo in via delle Rosine 18 (all’Istituto ex Margara). 3.3 Piano Carriera (vecchio “carico didattico”) Tra metà e fine novembre di ogni anno accademico (con ritardi che a volte possono essere anche molto lunghi a causa di problemi al sistema informatico e che possono portare a ritardi della compilazione anche fino a gennaio/febbraio), gli studenti compilano on-line il carico didattico, ossia l'elenco degli esami che intendono sostenere. Ogni esame corrisponde a un certo numero di crediti (CFU), generalmente 6 o 9 o 12. Vi sono poi alcuni crediti aggiuntivi di avvio alla logica, lingua straniera, informatica e seminari. Dall’anno accademico 2008-2008, con il cambio del sistema informatico (dal sistema “UNISID” si è passati al sistema “S3”), bisogna caricare già fin da subito tutti gli esami che si intenderanno sostenere nell’arco dei tre o cinque

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anni per cui si è iscritti. Prima della schermata del carico però verrà richiesto se lo studente intende iscriversi all’anno accademico in corso “FULL TIME” (a tempo pieno) o “PART TIME” (a tempo parziale): nel primo caso, pur potendo caricare tutte le materie, i CFU aggiuntivi vari e la prova finale, potrà sostenere un massimo di 36 CFU l’anno, nel secondo caso un massimo di 80 CFU l’anno. Dal secondo anno in poi però gli esami a debito (cioè quelli che secondo la tabella che si segue bisognava dare l’anno precedente) non verranno conteggiati nel computo massimo dei CFU fino ad aprile dell’anno accademico in corso (ad esempio, se il primo anno non ho dato diritto privato romano e poi lo do nelle sessioni di appelli di dicembre, gennaio o febbraio dell’anno accademico successivo, la materia non rientra nel nuovo computo dei 36 o degli 80 CFU dell’anno accademico in corso; se invece la do da maggio a settembre sì). Per il primo anno, salvo che uno voglia aggiungere altri crediti, il carico didattico è già reimpostato (piano carriera strutturato) e si dovranno già fare delle opzioni sui corsi degli anni successivi selezionando gruppi di esami (sempre modificabili nel periodo di apertura della piattaforma). A partire dal secondo anno si è, in alcuni casi, chiamati a scegliere tra più materie l'esame che si vuole sostenere. Altre materie sono invece obbligatorie. Se invece si era già iscritti ad anni successivi al primo, ad eccezione di casi particolari, precedentemente all’introduzione del nuovo sistema informatico (e cioè prima del 2008-2009 ai tempi del sistema “UNISID”) si potrà compilare un piano carriera libero, selezionando liberamente i singoli esami o le altre voci da inserire. ATTENZIONE 1: Ricordatevi di inserire nel carico didattico (o piano carriera che dir si voglia) anche la PROVA FINALE, dato che molti non lo fanno: di questa infatti in sede di discussione della tesi non va né stampato né attaccato lo statino sul registro, ma l’operazione di convalida da parte della Segreteria studenti necessita la presenza della suddetta voce nel carico didattico. ATTENZIONE 2: Per chi è iscritto alla specialistica biennale ad esaurimento in Giurisprudenza, ricordatevi che la dicitura “ESAME PROVA FINALE” non va obbligatoriamente inserita, ma si può inserire anche la voce specifica della materia in ambito tesi che andrete a sostenere. La voce “ESAME PROVA FINALE” costituisce però un vantaggio in più per chi decidesse dopo la chiusura del carico didattico di cambiare la sua materia in ambito tesi, non dovendo in questo modo andare a cambiare lo statino in Segreteria studenti. Il carico didattico chiude in genere tra fine gennaio e inizio febbraio. Chi vuole modificarlo all’infuori di questo periodo può farlo, pagando una sanzione amministrativa di 20 euro in banca Intesa San Paolo, e tornando con la ricevuta in Segreteria studenti: una volta pagata la sanzione si possono effettuare tutte le modifiche che si vogliono.

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3.4 Sezioni e passaggi di corso Lo studente può però scegliere, al momento dell'immatricolazione, la sezione nella quale andrà. È una scelta importante, perché significa decidere con quali professori si dovranno sostenere gli esami. Al primo anno, infatti, a differenza che nei successivi, non è possibile fare domanda di passaggio per singoli corsi (cioè sostenere un esame con un docente di un’altra sezione). Dall’anno accademico 2012/2013 i passaggi di corso, secondo una delibera del Consiglio di Dipartimento, potranno solo più essere effettuati nella settimana indicata del I semestre di lezione e non più anche nel II semestre come in passato: i passaggi pertanto andranno effettuati per tutti i corsi di tutto l’anno accademico per i quali si intenda effettuare il cambio di sezione. Per il cambio sezione si potranno fare le richieste tra il 15 e il 19 ottobre, per un massimo di 50 posti in tutti i Corsi di insegnamento. 3.5 Lezioni ed esami I corsi durano circa due mesi e mezzo all'inizio di ogni semestre: da fine settembre a dicembre per il primo semestre, da fine febbraio a maggio per il secondo semestre. A ogni corso da 6 crediti corrispondono 40 ore di lezione (quattro a settimana), a ogni corso da 9 crediti 60 ore (sei a settimana). Le materie del primo anno comuni un po’ a tutti i corsi di laurea (seguite però sempre la vostra tabella!) sono Diritto costituzionale, Diritto privato, Economia politica, Storia del diritto italiano ed europeo, Diritto privato romano e Filosofia del diritto, senza possibilità di variazioni. Gli esami più importanti e più impegnativi dei primi anni sono: Diritto costituzionale (I anno): non particolarmente difficile, è però utilissimo perché fornisce alcune delle basi essenziali; Diritto privato (I anno, esame annuale da 12 crediti): decisamente uno dei più seri, ma fondamentale per incominciare gli studi giuridici; Diritto privato romano (I anno): è in genere la prova più temuta, per la complessità dell’esame formato da una prova scritta e da una prova orale a cui si accede solo se si supera lo scritto. L’esame è difficile, va studiato molto, e notevole è la severità dei professori; Diritto commerciale (II anno): materia lunga e non facile per cui si richiede un’adeguata preparazione, indipendentemente dal professore che avete; Diritto penale (III anno): difficoltà varia a seconda delle sezioni; Diritto processuale civile e Diritto processuale penale (III anno) sono altri due esami ardui per la vastità della materia ma superabili se si studiano bene. Tenete conto che alcuni professori, in particolare di procedura civile, spesso fanno esoneri che permettono di dividere l’esame in due, semplificando la vita oltre che permettendo di studiarli meglio. Certo anche gli altri esami richiedono impegno, ma non vi fermeranno.

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La frequenza non è obbligatoria, tranne per chi abbia effettuato il passaggio di corso (anche se i controlli in questo senso latitano molto). È tuttavia consigliata, soprattutto per i corsi fondamentali e più complessi. Molti esami (es. Sistemi giuridici comparati, Storia del diritto ecc.) prevedono inoltre programmi differenziati per frequentanti e non: generalmente i primi sono avvantaggiati. Le sessioni di esame durante l’anno accademico sono tre (sulla Guida dello studente risulteranno magari esposte diversamente, ma, secondo noi, poste così sono più semplici da ricordare):

- una invernale: con 4 appelli per ogni materia nei mesi tra dicembre e febbraio;

- una estiva: con 4 appelli per ogni materia nei mesi tra maggio e luglio;

- una autunnale: con 1 appello nel mese di settembre (chiamata più comunemente sessione di settembre).

Lo studente può sempre rifiutare il voto propostogli dalla commissione e decidere di ripresentarsi all'appello successivo, ma non è possibile sostenere lo stesso esame più di tre volte in un anno.

Per tutti gli esami è obbligatoria la preiscrizione on line tre giorni prima della data dell'appello sul sito http://www.sia.unito.it da cui vi loggherete con matricola e password e potrete usufruire, oltre all’iscrizione agli esami, anche di altri servizi fra cui, ad esempio, l’upload della tesi (da caricare obbligatoriamente online da giugno 2010 per potersi laureare oltre a farne altre copie cartacee). Oltre all’iscrizione, ricordatevi di stampare lo statino della materia che intendete sostenere (sistema informatico permettendo) e di portare il vostro libretto cartaceo, altrimenti potreste non essere ammessi all’esame! Se aveste problemi a stampare lo statino rivolgetevi alla Segreteria studenti per farvelo rilasciare lo stesso se possibile, diversamente al docente della materia che volete dare e spiegategli la situazione: alcuni capiscono il disagio e, se non potrete stamparlo per colpa non vostra, vi ammetteranno anche senza statino: questo perché è possibile anche registrare la materia direttamente sul registro senza statino: è però sempre consigliabile avere lo statino se possibile. In caso di smarrimento del libretto cartaceo dovrete invece far denuncia di smarrimento presso Polizia o Carabinieri, consegnare copia della denuncia in Segreteria studenti (fatevi delle fotocopie da tenere ovviamente) e compilare un modulo per il rilascio di copia del libretto cartaceo pagando una tassa presso gli sportelli della banca Intesa San Paolo per cui vi verrà dato il bollettino dalla segreteria stessa; una volta compilato il modulo e tornati con la ricevuta di pagamento, aspettando un po’ di tempo (l’attesa purtroppo varia da giorni a mesi), avrete il vostro nuovo libretto con gli esami che avevate già dato stampati a computer (gli esami dati ovviamente non

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andranno persi, ma controllate che ci siano tutti quelli che avevate superato). 3.6 Forum studenti “L’attimo fuggente” Al fine di garantire un migliore servizio informativo, alcuni studenti in questi anni si sono rimboccati le maniche per sopperire alle carenze di Facoltà e Ateneo creando un vero e proprio polo di informazione alternativa rispetto alle fonti ufficiali (quali la Guida dello studente, il sito di Facoltà e di Ateneo e i vari regolamenti e news degli stessi) che trae le proprie notizie dagli organi ufficiali (ma non in collaborazione con gli stessi) con approfondimenti su punti non chiari che spesso questi non spiegano o spiegano male, dai rappresentanti degli studenti in Consiglio di Facoltà o agli organi centrali (Senato accademico, Senato studenti, CDA, EDISU e CUS) e dagli studenti stessi con un po’ di buona volontà di condivisione di informazioni. Il tutto è gestito unicamente online. Breve storia e servizi offerti Il polo informativo più grande ed importante è sicuramente il Forum degli studenti di giurisprudenza “L’Attimo fuggente” (considerata non ufficiale non perché non affidabile ma proprio perché alternativa, non formale e più libera dai rigidi canoni dell’informazione ufficiale). Nata nel 2008 da un’idea del Prof. di Diritto Tributario Alberto Marcheselli per il suo corso, è stata poi riconvertita dagli attuali amministratori Paolo Bramante e Andrea Nardi con lo scopo di scambiare informazioni di ogni genere fra studenti, senza alcuna formalità: dai libri agli esami, dai docenti ai corsi, dalle riforme dell’università a occasioni di lavoro e stages, ecc. Lo spirito della mailing list consiste nel libero scambio, non solo di informazioni presenti nella sezione “Discussioni”, ma anche di appunti e sbobine caricati da studenti particolarmente generosi nell’apposita sezione “Appunti”: secondo tale logica, infatti, il regolamento vieta la vendita di appunti e sbobine sulla mailing list, eccezion fatta per i libri usati che possono essere venduti dagli studenti, caricando il titolo, l’anno di pubblicazione e il nome del venditore, con la speranza di trovare un acquirente (il file è nella sezione “Avvisi” di cui si parlerà adesso). L’Attimo fuggente consta anche di una sezione “Avvisi” in cui vengono pubblicate e curate dagli amministratori le informazioni di più difficile interpretazione provenienti dalla Facoltà e dall’Ateneo e, addirittura, cose mai pubblicate in via ufficiale, ma molto utili agli studenti. Tra i tanti documenti della sezione, importante è anche il file word dedicato alle domande d’esame all’interno del quale si trovano alcune domande fatte agli esami dai docenti: le domande vengono caricate, come i libri da vendere, dagli studenti stessi a cui sono state fatte o che le hanno sentite. Infine la mailing list mantiene costantemente i contatti con la rappresentanza studentesca, per eventuali novità dagli organi deliberativi, con la nomina di un rappresentante degli studenti ufficiale dell’Attimo fuggente. Come ci si iscrive Per iscriversi è necessario essere studenti iscritti alla Facoltà di

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Giurisprudenza di Torino (eventuali eccezioni costituite da laureati o da persone esterne verranno valutate e prese in considerazione dagli amministratori) e specificare nell’iscrizione nome e cognome (non è necessaria invece la matricola). L’iscrizione ovviamente non è obbligatoria ma estremamente utile. Per accedere alla mailing list ci sono vari metodi: - cliccare all’interno del sito di facoltà http://www.giurisprudenza.unito.it alla voce Facoltà della home page in alto a sinistra e, dal menu a tendina che ne esce, cliccare ancora su “L’Attimo fuggente” mailing list studenti; - oppure cliccare direttamente sull’icona della home page del medesimo sito posta in basso a destra raffigurante il logo @F, posto tra quelli di Facebook e YouTube; - oppure, infine, entrare su googlegroups (la mailing list si appoggia infatti a google ed è stata creata con lo strumento googlegroups) all’indirizzo: http://groups.google.it/group/attimofuggente?hl=it .

Una volta entrati nella pagina iniziale dovrete chiedere l’ammissione al gruppo e seguire le procedure richieste. La richiesta verrà poi vagliata e accettata da Paolo Bramante, amministratore dell’Attimo Fuggente, che vi comunicherà l’avvenuta iscrizione. Per qualunque problema tecnico inerente l’iscrizione o il riconoscimento del vostro indirizzo mail su gmail e googlegroups o anche solo per iscrivervi più velocemente contattate direttamente Paolo Bramante all’indirizzo: [email protected] o Andrea Nardi all’indirizzo [email protected] . Una volta iscritti potrete modificare le impostazioni e far in modo di ricevere o meno, ad esempio, la mail che arrivano ogni giorno dalla mailing list sulla vostra casella di posta elettronica con cui vi siete iscritti o di ricevere anche solo un resoconto settimanale di ciò che è arrivato. ATTENZIONE: Come ogni sito internet, anche il Forum è dotata di un regolamento fatto di pochi punti da rispettare per evitare la sanzione di sospensione dell’account dal Forum per un determinato periodo o, in casi estremi, l’espulsione dalla stessa. Una volta laureati si chiede, normalmente, la cancellazione dal Forum, mandando una semplice mail a Paolo Bramante che provvederà a togliervi: nulla vieta però di rimanere anche dopo la laurea. Attualmente il Forum ha raggiunto un ottimo grado di popolarità, avendo raggiunto più di 1000 utenti che la leggono. E’ consigliata anche la partecipazione attiva per migliorarla e fornire informazioni utili e nuove su quel che succede nella nostra Facoltà e nel nostro Ateneo.

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4. I DOCENTI Di seguito si trovano le brevi descrizioni di alcuni docenti della nostra Facoltà, inseriti in ordine alfabetico. Non potendo inserire tutti i professori, abbiamo deciso di concentrarci su quelli dei primi due o tre anni, poiché è proprio su questi che l’orientamento è più difficile. Tenete conto che per tutti i corsi di uno stesso professore valgono le stesse indicazioni generali (metodo insegnamento, modalità esami etc.), anche se fatte per uno solo dei corsi da lui tenuti (non invece per le indicazioni specifiche, ad es. sul programma, i libri o gli esoneri). Inoltre, ricordatevi di controllare il Corso di Studi entro cui si svolge il corso, perché non tutti appartengono alla Magistrale a Ciclo Unico, che ne contiene comunque la maggioranza. G. AJANI: molto chiaro nelle sue spiegazioni, sebbene non brilli per humour la sua disponibilità fa sì che sia seguito da un gran numero di studenti - DIRITTO CINESE: La preparazione va condotta sul manuale scritto da lui; é limitata, essenzialmente, alla comparazione tra civil law e common law (mentre gli altri docenti coinvolgono nella comparazione anche sistemi giuridici orientali). In ogni caso, il consiglio è quello di integrare lo studio del manuale con gli appunti delle sue lezioni. Il professore è senz’altro serio, ma non si segnalano casi di decesso (in)direttamente imputabili a suoi comportamenti. Com’è giusto che sia, in definitiva. Attualmente è Preside del Dipartimento di Giurisprudenza. - DIRITTO DEI PAESI AFRICANI E ASIATICI: cfr. DIRITTO DEI PAESI AFROASIATICI (Aluffi) e DIRITTO CINESE R. ALUFFI: calma e pacifica a lezione come all’esame, nel primo caso forse anche troppo…. - SISTEMI GIURIDICI COMPARATI N: il corso, come la materia, è quello che è, per quanto a chi intenda proseguire gli studi in ambito internazionale non può che apparire interessante. Purtroppo grava un’eccessiva semplificazione di sistemi che sarebbe forse utile approfondire meglio e più specificamente. L’esame è facile, sia che si venga interrogati dalla Professoressa che da sue assistenti. Non è necessario seguire, anzi se si è infastiditi dai brusii insofferenti di fine lezione è consigliato astenersi. - DIRITTO COMPARATO DELLE RELIGIONI DEI PAESI EUROPEI (Cdl Studi Giuridici Europei): numero chiuso di 30 studenti e frequenza obbligatoria di almeno 60 ore su 80. Cattedra assieme a Lenti, Zuanazzi e Francavilla. - DIRITTO DEI PAESI AFRICANI E ASIATICI: cfr. DIRITTO DEI PAESI AFROASIATICI e DIRITTO CINESE (Ajani). - DIRITTO DEI PAESI AFROASIATICI: esame di interesse comparatistico, che non necessita di eccessivo impegno; consigliabile dunque per le sessioni già intense. A. ANGELETTI - DIRITTO AMMINISTRATIVO II: le lezioni si svolgono sulla falsariga di

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quanto accade nell’ambito della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali. Importante, per chi frequenta, lo studio delle sentenze che vengono distribuite a lezione e che bisogna leggere a determinate scadenze. Per il resto, il manuale è lo stesso adottato dagli altri professori di giustizia amministrativa. L’esame è orale. Ad interrogare sono o la Prof.ssa Mirate o il Prof. Gallenca (quando presente) oppure altri assistenti. Il titolare del corso è seduto al centro della cattedra e talvolta interviene nell’interrogatorio (pardon, nell’interrogazione) se vuole che lo studente approfondisca determinati argomenti. E spesso ciò non va a vantaggio dello studente. Sembra comunque che chi frequenta il corso, segue le attività ad esso inerenti e dà l’esame al primo appello utile ne esca comunque avvantaggiato. C. BESSO: docente pacata, forse anche troppo. Consigliata una dose di caffeina prima della lezione. Gentile ed equa, come la sua commissione, agli esami. - DIRITTO PROCESSUALE CIVILE: lezioni con l’aiuto di slides, utili ma non indispensabili. Sono previsti 2 esoneri preappello che semplificano di molto la vita, di cui è possibile darne anche uno solo. - TECNICHE DI RISOLUZIONE DEI CONFLITTI - DIRITTO DELL’ARBITRATO P.CASANA: frase tipica: “e grazie alla chiesa cattolica noi conosciamo il diritto così com’è ora”. Segue i libri di testo quasi come se leggesse e prima di ogni lezione fa un veloce riepilogo per non perdere il filo del discorso. Prende le firme. - STORIA DEL DIRITTO ITALIANO ED EUROPEO - STORIA DEL DIRITTO MODERNO: l’esame è orale, si passa sia dagli assistenti che dalla professoressa, salvo specifica richiesta di passare solo da lei. Le domande sono abbastanza specifiche ma viene lasciato modo di parlare liberamente. R. CATERINA: uno dei prof. più disponibili in circolazione, il prof. Caterina unisce la gentilezza ad un corso bello ed interessante. - DIRITTO PRIVATO - DIRITTO CIVILE II: Maggior attenzione ai contratti tipici, più sacrificate la famiglia e le successioni. Il programma: il manuale dipende dal corso di provenienza (è lo stesso usato per Privato I); oltre a ciò, ovviamente, appunti e codice civile. L’esame: orale, prima con gli assistenti e poi con il prof.. La materia esige precisione e chiarezza. Attività extra: seminari. - AVVIO ALLA LOGIA E AL DISCORSO GIURIDICO WARNING: il prof. Caterina è tra i più competenti ed informati in materia di riforma 1+4, tabelle degli insegnamenti, e può essere un valido punto di riferimento in caso di dubbi. M.DOGLIANI: Frase tipica: “Ricordatevi di chiudere la pooooorta!”. Ottimo professore, mantiene alta l’attenzione della classe, con un rapporto diretto con lo studente.

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- COSTITUZIONALE: L’esame va studiato bene ed è consigliabile dare maggiore attenzione a quanto viene detto a lezione rispetto a quanto scritto sul manuale. E. FERRANTE: frase tipica: “Abbiate pazienza ancora cinque minuti”; serio, diligente, sempre disponibile a rispondere ai quesiti degli studenti - DIRITTO PRIVATO: è imprescindibile una conoscenza approfondita del manuale. La frequenza facilita grandemente l'apprendimento ed è dunque essenziale. L’esame: forse più facile che con gli altri professori, per quanto, data l'ampiezza e la ricchezza della materia, peraltro fondamentale per il proseguimento degli studi, l'esame di Diritto privato sia sempre tra i più impegnativi. Il docente non è severo, più facile che lo siano altri componenti della commissione. Si ricordi che quest’anno insegna il corso però nella triennale di diritto dell’impresa. - DIRITTO CIVILE II: LA VENDITA R. FERRARA: Frase tipica:”ricordatevi sempre: il vero diritto, quello che conta sul serio, è il diritto del potere…il resto sono chiacchiere”(e vallo a spiegare ai processualisti…). Frequenti anche le citazioni di Kafka. le sue lezioni sono di livello elevato, è interessante da seguire ma bisogna cercare di non perdere il filo del discorso, altrimenti non lo si ritrova più. - DIRITTO AMMINISTRATIVO I: normalmente il programma consiste in un libro scritto dal professore, solo –come per Diritto dell’Ambiente- o affiancato a parte di un altro manuale –come il Compendio del Prof. Casetta nel caso del corso istituzionale. L’esame: orale, come da tradizione. Il professore è certamente serio, e la materia non semplice, ma con una buona preparazione si supererà la prova senza troppi problemi. Prepararsi bene sulle leggi più importanti. Attività extra: vengono organizzati dei seminari, tenuti da assistenti - DIRITTO DELL’AMBIENTE. S. FERRERI: gentile e disponibile con chi segue le lezioni. - SISTEMI GIURIDICI COMPARATI M: è uno dei docenti che, su Sistemi Giuridici, fa portare anche la parte al diritto dei Paesi dell’Estremo Oriente. Utilizza pertanto gli stessi manuali degli altri professori. Il programma è più lungo, ma può essere un’occasione di approfondimento. L’esame: per chi frequenta, in genere vi è la possibilità di dare l’esame con il sistema degli esoneri (Sistemi Giuridici) oppure con modalità particolari al termine di un corso svolto in forma seminariale (Anglo- american law). Altrimenti, orale alla vecchia maniera. Nessuno dei due esami comunque è all’origine di depressioni o malanni di alcun genere. Extra: seminari. - ANGLOAMERICAN LAW: esame per cui Sistemi Giuridici è propedeutico. In lingua inglese; non difficile; molto lavoro in classe. - DIRITTO COMPARATO DEI CONTRATTI: cfr. ANLGOAMERICAN LAW e DIRITTO COMPARATO DEI CONTRATTI (Graziadei).

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E. FERRERO: Frase tipica: “eccetera eccetera…” E’ un celeberrimo (e famigerato) professore della Facoltà di Giurisprudenza, anche se alcuni dicono che la sua fama sia parzialmente immeritata. Solito spiegare “a braccio”, talvolta un po’ ripetitivo. - DIRITTO CIVILE II: I CONSUMATORI: le lezioni si riducono alla fine a non molti concetti essenziali, i quali però devono essere tenuti bene a mente il giorno dell’esame. Per il resto, basta avvalersi dei testi consigliati e, soprattutto, del codice consigliato. L’esame: orale, come sempre. Non ci sono favoritismi particolari per chi ha frequentato. Badate di non presentarvi con il libro fotocopiato o senza codice civile: potreste pentirvene amaramente. P. FERRUA: Frase tipica: “se un testimone viene interrogato dal pm e dichiara NERO, poi viene in dibattimento e dichiara BIANCO, il giudice potrà credere a BIANCO oppure no, ma non potrà mai credere a NERO!”, il tutto pizzicando la “r”. Sempre disponibile, molto chiaro e dialogico con l’uditorio, le sue lezioni sono molto seguite. È tra i più amati di tutta la Facoltà. - DIRITTO PROCESSUALE PENALE II - DIRITTO DELLE PROVE PENALI: la preparazione avviene sui manuali consigliati (che in genere sono scritti da lui) per i corsi tenuti solo da lui. Per uno dei corsi di Diritto Processuale Penale II, tenuto per metà da lui e per l’altra metà dalla professoressa Gambini, il suo manuale copre logicamente la prima metà del programma. In ogni caso, la frequenza può far solo bene. L’esame: sempre e solo orale. Nel caso del corso svolto in coabitazione con la Gambini, una/due domande arrivano da quest’ultima ed altrettante da Ferrua, ciascuno sulla parte di programma di propria competenza. Entrambi i professori sono apprezzati per la loro grande correttezza. Attività extra: talvolta vengono organizzati dei seminari, spesso in collaborazione tra i due professori. S. FIORI: Frase tipica: “Come vi avevo già spiegato l’altra volta…” spiega con chiarezza, ma tende a insistere su concetti banali. - ECONOMIA POLITICA: segue il manuale adottato. L'esame: scritto, con possibilità di colloquio per modificare il voto (in entrambi i sensi). Non perderete le nottate a prepararlo. Attività extra: seminari. - ECONOMIA INTERNAZIONALE - ECONOMIA EUROPEA C.E. GALLO: Frase tipica: “Un giorno mi arriva in studio un signore, e mi dice…” simpatia, chiarezza, esempi pratici. Non vi addormenterete a lezione. Alcuni trovano il suo senso dell’umorismo un po’ irritante. - DIRITTO AMMINISTRATIVO I P: Il programma: quello classico, indicato su tutti i manuali. - DIRITTO AMMINISTRATIVO II N: il suo manuale è adottato anche dai colleghi. L’esame: orale. Non una passeggiata, ma neanche eccessivamente difficile. Attività extra: seminari. WARNING: se vi dice che l’esonero sarà valido fino alla data X e non oltre, non scherza. Non ci sono santi, né tragedie personali che tengano.

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P. GALLO: Frase tipica: non ce ne sono. In genere la sua esposizione ricalca il contenuto (e la forma…) del manuale. Il docente: certamente molto preparato, ma non molto coinvolgente. - DIRITTO CIVILE I O: Il programma: bastano il suo manuale ed il codice civile, ovviamente aggiornato e non commentato. Bastano si fa per dire: l’esame è orale, con uno degli assistenti oppure con il professore. C’è chi preferisce i primi e chi invece il secondo: questione di gusti e di esperienze personali. Nessuno di questi è particolarmente cattivo, il problema è la difficoltà dell’esame per cui stu-dia-te! R. GAMBINI: apprezzata per la sua disponibilità con gli studenti. - DIRITTO PROCESSUALE PENALE II: tiene il corso da sola nella sezione N e in coabitazione con il prof. Ferrua nella sezione O. Frequenti i richiami di carattere comparatistico. Il programma: appunti per i frequentanti e dispense per i non frequentanti; meglio frequentare. L’esame finale è orale: si passa o con la docente oppure con l’ottimo dottor Mario Deganello. C’è chi preferisce la prima e chi il secondo, ma nessuno dei due è noto per “mangiare gli studenti”. Studiate bene, e verrete valutati correttamente. - DIRITTO PENALE E PROCESSUALE PENALE EUROPEO: per la Laurea magistrale in Studi giuridici europei. -DIRITTO PROCESSUALE PENALE COMPARATO: la comparazione avviene in special modo con l’esperienza d’Oltreoceano. Programma: testi indicati. A. GIORGIS: chiaro, brillante, didatticamente efficace, incoraggia la partecipazione attiva degli studenti. - DIRITTO COSTITUZIONALE N: libro di testo più lezioni. Frequenza caldamente consigliata. L’esame è uno dei fondamentali del primo anno ma, se lo si è preparato con cura, è abbastanza facile. Sono frequenti le domande di ragionamento. - DIRITTO COSTITUZIONALE II P G. GRAZIADEI: Frase tipica: “Lo sapevate?” l’esposizione è interessante, ma il tono di voce è un potente sonnifero. - DIRITTO PRIVATO O: Il programma: manuale adottato, più integrazioni. Importati gli appunti. Attività extra: interventi di esterni a lezione (avvocati, docenti stranieri), molto interessanti. - DIRITTO COMPARATO DEI CONTRATTI: per la Laurea magistrale in Studi giuridici europei - DIRITTO PRIVATO COMPARATO F. GORIA: persona assai colta ed attento studioso, il prof. Goria tende ad un approccio rigorosamente classico all’insegnamento (leggi: lezioni frontali e poco interattive); questo, unito ad uno stile espositivo non troppo coinvolgente, potrebbe scoraggiare alcuni studenti nella frequenza delle lezioni. - DIRITTO ROMANO

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- DIRITTO PRIVATO ROMANO P: programma “classico” – e di lì non si scappa; per i frequentanti è possibile studiare la versione ridotta del manuale di M. Marrone, assai più sintetica. L’esame: l’esame di Diritto Privato Romano è notoriamente difficile: gli studenti accedono alla prova orale previo superamento di una preliminare prova scritta, consistente nella necessità di dare risposta, in forma libera e nello spazio di un’ora, ad alcune domande relative a diversi argomenti del corso… buona fortuna. - DIRITTO ROMANO ED ESEGESI DELLE FONTI E. GREPPI: Innamorato della materia che spiega, a lezione è molto chiaro. Le lezioni sono piacevoli, arricchite dai numerosi aneddoti che il professore ama raccontare e da alcuni study-cases. - DIRITTO INTERNAZIONALE O: Chi frequenta a fine corso può dire di conoscere davvero gli aspetti istituzionali del diritto internazionale. Il programma: è diverso per i non frequentanti, che possono studiare su qualsiasi manuale, e i frequentanti: per questi ultimi, si richiede la preparazione sugli appunti, che nel corso di diritto internazionale approfondiscono in particolare il tema della giustizia internazionale e della tutela dei diritti umani. A lezione si lavora direttamente sui trattati fondamentali, mentre per i non frequentanti è richiesta la sola preparazione sul manuale. L'esame: si svolge in forma scritta: 25 domande a risposta chiusa e 2 aperte, 40 minuti di tempo: esame serio, valutazioni obiettive. Attività extra: a parte i seminari, il professore è un continuo promotore di incontri e convegni in cui vengono approfonditi i temi trattati a lezione da studiosi e professionisti: una grossa opportunità offerta agli studenti, che hanno occasione di entrare nel vivo di una materia già affascinante. - DIRITTO INTERNAZIONALE UMANITARIO E TUTELA DEI DIRITTI UMANI - INTERNATIONAL INSTITUTIONAL LAW: lezioni tenute in inglese, valgono anche per i 3 cfu di lingua. - INTERNATIONAL INSTITUTIONAL DISPUTE RESOLUTIONS: per la Laurea in Studi giuridici europei. C. F. GROSSO: Frase tipica: “Fin qui è tutto chiaro?” oltre che un principe del foro, è anche un ottimo professore. Se non capite qualcosa o se sta parlando con il microfono spento, non fatevi intimorire e ditelo subito: il prof. Grosso può sembrare feroce ma non lo è. - DIRITTO PENALE II O: La frequenza è molto consigliata. L'esame: di media difficoltà. E. GROSSO: essendo un professore giovane sa bene (meglio di molti altri suoi colleghi) come farsi capire dagli studenti e questo è un pregio, soprattutto considerando che chi studia Costituzionale è ai primi approcci con il diritto. La (relativamente) giovane età però non vuol dire affatto inesperienza e tanto meno limitata preparazione: le sue lezioni sono sempre interessanti. - DIRITTO COSTITUZIONALE O: Il programma: come sempre un buon

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manuale di Diritto costituzionale (Bin-Pitruzzella o Caretti-De Siervo), basta seguire i consigli del docente in proposito. Gli appunti delle lezioni sono sicuramente utili ad “entrare” prima nella materia, ma non bastano ai fini dell’esame. Dando molto agli studenti, il professore pretende di conseguenza, ma senza sconfinare nell’irragionevole. Extra: seminari. -DIRITTO COSTITUZIONALE II N . D. IZZI: ottima professoressa, coinvolgente nell’esposizione, e che affronta in maniera onesta una materia controversa. - DIRITTO DEL LAVORO N: possibile sostenere la parte di diritto sindacale a dicembre. - DIRITTO DEL LAVORO DELL’U.E. L. LANTELLA: Frase tipica: “se all’esame di istituzioni di diritto romano un esaminatore vi chiede “Mi parli del mutuo”, voi cosa rispondete? (segue silenzio dell’uditorio)...vedo che siete persone riservate, aspetto che è sempre molto apprezzabile nelle relazioni interpersonali, però…”. Noto per la sua severità, è in realtà estremamente preparato ed erudito. All’inizio può esserci qualche difficoltà nel capire le sue spiegazioni, ma una volta sintonizzati sulla sua lunghezza d’onda riesce ad essere anche stimolante. Ed è sempre disponibile a chiarire i dubbi degli studenti. L’utilità delle sue spiegazioni trascende le materie che insegna. - DIRITTO PRIVATO ROMANO M: Il programma: il manuale del Prof.Marrone e quello scritto dal docente stesso sui “Profili diacronici di diritto romano”, secondo le indicazioni fornite a lezione. E’ consigliata la frequenza. L’esame: scritto e, dopo qualche giorno, orale. I rischi sono tutti concentrati nello scritto: se lo si passa è abbastanza raro – ma non impossibile - essere respinti all’orale, dove si riceve una/due domande da un assistente ed una dal professore (spesso collegata ad eventuali errori compiuti nello scritto). Il professore ha l’ultima parola sull’esito dell’esame. Grande attenzione all’uso del lessico sia nello scritto sia all’orale. Attività extra: per chi lo volesse, ci sono dei seminari, che però in genere non sono tenuti dal professore. Avvertenza: il Professor Lantella è noto per aver “inventato” ed inserito tra le attività didattiche obbligatorie il corso e la prova di “Avvio alla logica e discorso giuridico”. Si tratta di un corso volto a verificare NON il livello complessivo di preparazione della matricola (NON si tratta di un test d’ingresso), bensì la predisposizione del discente all’utilizzo del linguaggio giuridico che, come ben si sa, è molto tecnico e richiede attenzione e precisione nell’utilizzo della terminologia. -STORIA DEL DIRITTO PUBBLICO ROMANO II - FONTI E INTERPRETAZIONI NELLA STORIA GIURIDICA L. LENTI: Frase tipica: “ Aprite i codici all’articolo…” la precisione e la competenza fatte persona. Un vero incubo per chi non ha eccessiva simpatia per il diritto privato, quasi una guida spirituale per chi ha la voglia di studiare duramente.

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- DIRITTO PRIVATO N: Il programma: un qualsiasi manuale di Diritto Privato e gli appunti, ma soprattutto (ve lo ripeterà fino alla morte) gli articoli del codice civile. L’esame: orale, prima con gli assistenti e poi con il prof. Grande severità nelle valutazioni, ma anche gentilezza e capacità di interloquire con gli studenti. Attività extra: seminari. - DIRITTO CIVILE II: la famiglia. G. LICCI: Frase tipica: “Was A, zoll B sein…” ottimo l’eloquio, vastissima la cultura, spaventosa l’erudizione. Le citazioni di interi periodi in tedesco provocano l’ilarità generale. - DIRITTO PENALE N: Il programma: non segue alcun manuale. Fondamentali gli appunti. L’esame: la sola idea del confronto con il docente mette ansia, ma l’esame si rivela di media difficoltà. Attività extra: seminari. WARNING: essendo stato in passato professore di filosofia del diritto, è molto interessato a cercare l’interrelazione tra la materia precedente e quella attualmente insegnata. Le teorie del prof. LICCI su punti fondamentali della materia sono contrarie a quelle della maggior parte dei docenti e agli orientamenti della giurisprudenza. Consigliabile, per gli interessati al diritto penale, la lettura di un manuale “ortodosso” in aggiunta agli appunti. - DIRITTO PENALE COMPARATO R. MARCHIONATTI: Frase tipica: “A tot quantitativo di birra corrisponderà tot quantitativo di pizza” Il docente: le lezioni sono chiare e facili da seguire, anche perché per spiegare utilizza slide e “riassunti della puntata precedente”. Non prende le firme. - ECONOMIA POLITICA N: Il programma: si posso comprare le dispense, ma seguendo un minimo le lezioni e prendendo bene gli appunti, cosa fattibilissima, non servono. Inoltre è disponibile un manuale di cui è l’autore L’esame: è sia scritto, misto di test a crocette e domande aperte, che orale, sia con gli assistenti che col professore. G. MARZO: Frase tipica: “Se non vi interessa l’argomento, arrangiatevi da soli e poi mi divertirò il giorno dell’esame…” la fama di prof. severa ed esigente la precede e purtroppo…è tutto vero! Avvocatessa in carriera, la prof Marzo è convinta che si debbano ingurgitare norme di Diritto privato a colazione-pranzo-cena per almeno sei mesi prima di azzardare una candidatura all’esame ma non vi lasciate spaventare! L’importante è concentrarsi metodicamente sulla materia in modo da coglierne le logiche e i meccanismi di maggior rilievo. - DIRITTO PRIVATO M: Il programma: vi verrà suggerito il manuale di F. Galgano, chiaro e completo, che, studiato attentamente insieme al Codice civile (da conoscere nelle sue strutture fondamentali, nessuno vi chiederà gli articoli a memoria), sarà sufficiente per un’ottima preparazione. L’esame: orale. Prima passerete dagli assistenti poi dalla prof. E’ di grande aiuto seguire gli esami precedenti al vostro per affinare la preparazione sulle domande (circa una trentina) che si ripetono di continuo. Ovviamente non potrete sfuggire ad un quesito sul libro IV del Codice! Per non innervosire la Marzo, vi consigliamo un abbigliamento serio il giorno

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dell’esame (una pancia scoperta potrebbe giocare molto a vostro sfavore!) . Attività extra: seminari. U. MATTEI: Frase tipica: “Se non volete finire a ingrossare le file della retorica dominante...” dinamico, anticonformista, senza dubbio una mosca bianca della nostra Facoltà. Il suo approccio alla materia è assolutamente originale. - DIRITTO CIVILE I P: Il programma: il suo è l'unico corso di Diritto Civile nella nostra Facoltà a non essere dedicato al contratto, bensì a quello della proprietà. Una scelta senza dubbio interessante. Non elimina certamente la necessità di ristudiarsi tutto il diritto dei contratti prima di affrontare qualsiasi concorso o prova post lauream. L'esame: orale. Agevolazioni per i frequentanti. Attività extra: da diversi anni il prof. Mattei e i suoi collaboratori organizzano una competizione a squadre, aperta a tutti gli studenti del corso (e generalmente obbligatoria per i frequentanti): le famose moot courts. Squadre di sei studenti ciascuna devono difendere con una memoria scritta ed una esposizione orale le parti di un'ipotetica causa civile. Turni settimanali, eliminazione diretta. Un'esperienza da non perdere. S. MIRATE: Frase tipica: "Vi vedo molto stanchi, riprendiamo domani" stile un po' da maestra elementare, ce la mette tutta per rendere interessanti le lezioni. Grande disponibilità a rispiegare e venire incontro alle richieste degli studenti. - DIRITTO AMMINISTRATIVO COMPARATO: Programma: il diritto amministrativo in Francia e Regno Unito, con cenni agli Stati Uniti, al diritto comunitario e al sistema della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, il tutto senza particolari tecnicismi. Per i frequentanti sono sufficienti gli appunti delle lezioni e la lettura di un articolo di S. Cassese. Manuale per i non frequentanti. Chi può seguire solo parte delle lezioni può concordare un programma alternativo. Esame: facile, soprattutto per i frequentanti, che possono anche beneficiare di un preappello alla fine del corso. Attività extra: seminario tenuto dalla docente. P. MONTALENTI: Il docente: la materia è complessa e non divertente. Il Professore, uno dei più importanti studiosi italiani del campo, riesce ad essere chiaro, ma le lezioni restano non semplicissime da seguire. - DIRITTO COMMERICIALE N: ll programma: il manuale, che va saputo per filo e per segno. Gli appunti servono ad approfondire una serie di aspetti concettuali e ad organizzare meglio lo studio. L'esame: orale, con il docente o con gli assistenti. L'esame è molto difficile, ma la commissione è una delle più corrette e obiettive che si incontrino in facoltà. Attività extra: seminari. - DIRITTO COMMERCIALE II P.G. MOTTA: Frase tipica: “Sono la pistola più veloce del Piemonte…” riesce ad esporre in modo interessante e poco noioso una materia di per sé poco giuridica e poco discorsiva. - ECONOMIA POLITICA O: Il programma: è previsto l’uso di un manuale,

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ma gli appunti delle lezioni sono più che sufficienti. L’esame: prova scritta a crocette seguita da colloquio orale. L’esame è abbastanza facile concentrandosi soprattutto sugli aspetti di ragionamento ed evitando domande mnemoniche. Attività extra: un seminario. - STATISTICA: esame solo scritto. Anche in questo caso sono sufficienti gli appunti delle lezioni. - ECONOMIA AZIENDALE PROGREDITA P. NERHOT: Frase tipica: “e va da sé che…questa considerascione è triviale…per cui bon bon…” (il professore, come suggeriscono nome e cognome, è francese): estremamente cortese e disponibile nei confronti di tutti gli studenti. Per chi fosse particolarmente interessato alla materia, si suggerisce la frequenza alle lezioni, ma soprattutto ai seminari tenuti dal docente e dall’ottimo dottor Massimo Durante. L’esame è un’esperienza…in tutti i sensi. Per chi ha frequentato e “si è fatto vedere e conoscere”, i vantaggi saranno proporzionati. Warning: cercate di non farlo arrabbiare chiacchierando mentre spiega, altrimenti il suo autocontrollo tipicamente francese va in pezzi! -FILOSOFIA DEL DIRITTO II: BIOETICA - FILOSOFIA DEL DIRITTO II: LAICITA’ E STATO CONTEMPORANEO U. PAGALLO: Frase tipica: “Quando sarò a capo del Granducato di Pagallo…” spiega in una maniera complessa e difficile da seguire. - FILOSOFIA DEL DIRITTO I N: Il programma: sono previsti due manuali , che devono essere necessariamente integrati dagli appunti presi a lezione. L’esame: orale. La prova non è particolarmente difficile, però è necessario avere una media comprensione del programma, essendo assolutamente inadeguato uno studio mnemonico. Dal momento che i libri non sono di immediata comprensione, si consiglia di rivolgersi agli assistenti, tutti gentili, per il chiarimento di qualsiasi dubbio. Attività extra: organizza incontri con gli autori dei libri di testo. - INFOTMATICA GIURIDICA - DIRITTO DELLE NUOEV TECNOLOGIE E. PALICI DI SUNI: Sicuramente disponibile con chi la segue, sia al ricevimento sia a lezione. Chi non capisce al primo approccio può ottenere facilmente una nuova illustrazione di quanto già spiegato. - DIRITTO PUBBLICO COMPARATO I: l’esame è da preparare su uno o più manuali scritti dalla docente. L’esame: orale, con possibilità di esonero scritto su metà programma per i frequentanti - DIRITTO COSTITUZIONALE II O - DIRITTO PUBBLICO E DELL’ECONOMIA NEI PAESI DELL’U.E. - GIUSTIZIA COSTITUZIONALE COMPARATA B. PASA: qualcuno forse inizierà a frequentare il corso perché è bella e giovane, ma poi verrà coinvolto dalla sua chiarezza e dalla sua preparazione nelle materie trattate. - SISTEMI GIURIDICI COMPARATI O: Il programma: il manuale di

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riferimento è quello del prof. Ajani, ma trattandosi di un testo piuttosto frammentario è caldamente consigliata l’integrazione delle nozioni con gli appunti presi a lezione. Attività extra: seminari, generalmente molto interessanti. M. PELISSERO: Frase tipica: "Il problema più delicato postosi in giurisprudenza riguarda…" grande chiarezza, precisione, estrema cortesia. – DIRITTO PENALE II N: Programma: per i frequentanti, gli appunti delle lezioni e materiale messo a disposizione dal docente su klips. Attenzione prevalente rivolta alla giurisprudenza, spesso molto recente. Il programma comprende, oltre ai delitti contro la pubblica amministrazione, i delitti contro la personalità dello Stato e contro l'ordine pubblico, con riguardo soprattutto a fattispecie associative (mafia e terrorismo in particolare) e delitti di opinione. All'orale il professore interroga personalmente tutti e giudica con mitezza. D. PETRINI: Frase tipica: “fate silenzio, per piacere…” molto amato dagli studenti per simpatia e chiarezza nell’esposizione. - DIRITTO PENALE DEL LAVORO: Il programma: se frequentanti, e soprattutto se si fanno gli esoneri che normalmente il professore organizza, bastano gli appunti delle lezioni (ovviamente con l’ausilio di un codice aggiornato).M L’esame: dipende se uno fa gli esoneri o meno. Nel primo caso, ci saranno appunto due prove scritte e la terza, all’appello, consisterà in un brevissimo colloquio orale. Diversamente, orale su tutta la materia del corso. Non particolarmente facile; rifiutare il voto solitamente non è una mossa azzeccata. Extra: seminari, molto gettonati. O. PORCHIA: chiara nella spiegazioni, che però non sono eccessivamente approfondite. I corsi sono arricchiti da alcuni study-case. La professoressa mette tutto il materiale cui si fa riferimento a lezione a disposizione degli studenti sul sito di facoltà. - DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA N: Il programma: il manuale segnalato a lezione; si richiede inoltra la conoscenza diretta dei trattati e di alcune sentenze, in particolar modo per quanto riguarda il corso di Diritto dell'Unione Europea. L'esame: si svolge in forma scritta, con 25 domande chiuse e 2 aperte: non particolarmente ostico, ma da affrontare con serietà. Inoltre due “test di autovalutazione” svolti durante l’anno aiutano a comporre il voto finale. Attività extra: seminari; dato il settore, spesso viene proposto agli studenti di partecipare a conferenze e incontri: è un ottimo mezzo di approfondimento dei temi trattati a lezione. - DERECHO ADMINISTRATIVO EUROPEO F. PIZZETTI: Frase tipica: “…e via enumerando…” estremamente competente nelle materie che tratta, il prof. Pizzetti ha talvolta delle difficoltà a mantenere la disciplina e l’ordine nel suo corso. - DIRITTO COSTITUZIONALE II M: Il programma: i due manuali più utilizzati sono il Caretti-De Siervo ed il Bin-Petruzzella. Quest’ultimo è più schematico e fruibile, senza per questo sacrificare eccessivamente la

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completezza: quindi consigliato! L’esame: scritto o orale, prima con gli assistenti e dopo con il prof. Media severità, richiesta una minima capacità di orientarsi nel mondo dei poteri costituzionali attraverso la lettura di quotidiani (e ci mancherebbe altro…). Attività extra: seminari. - DIRITTO COSTITUZIONALE REGIONALE G. RAMPAZZI: Frase tipica: “Allora… Ritorniamo alle nostre norme in tema di notificazioni” la procedura civile, senza particolari illuminazioni. - DIRITTO PROCESSUALE CIVILE I P: Il programma: il manuale di Crisanto Mandrioli, noiosissimo ma completissimo. Gli appunti non sono fondamentali L'esame: a scelta, orale o scritto. All'orale si passa con gli assistenti o con la professoressa, lo scritto è a domande aperte. La commissione non facilita un esame che è di per sè già ostico, e i voti sono abbastanza contenuti. Attività extra: seminari. - DIRITTO PROCESSUALE CIVILE II A. RONCO: Frase tipica (il venerdì alla fine della lezione): “buon weekend!” amato dagli studenti, ed ancor più dalle studentesse, per varie ragioni, su tutte per la signorilità, la disponibilità e la capacità di far appassionare, in molti casi, l’uditorio alla procedura civile. Il prof. Chiarloni –“maestro” della procedura civile a Torino e non solo- è solito dire di lui in pubblico che “è uno dei migliori docenti della nostra Facoltà”. Non serve aggiungere altro. - DIRITTO PROCESSUALE CIVILE I O: Il programma: le lezioni sono sempre piacevoli da seguire, ma la materia è assai complessa e tecnica. Dunque andate pure a lezione, ma sappiate che gli appunti, per quanto ben presi, non sostituiscono i due volumi del Mandrioli ed il codice di procedura civile. Come del resto accade con tutti i professori della materia. L’esame: orale alla vecchia maniera. Procedura civile (in specie l’esame da 9 cfu, che comprende anche il giudizio di cognizione ed il rito del lavoro) è una delle prove più ardue dei cinque anni. Ad interrogare è sempre il professore, con l’aiuto di un giovane assistente: sarà dura, ma la vostra preparazione verrà sempre valutata senza sbalzi di umore e con obiettività, nel bene e nel male. Avvertenze: non ci sono seminari, ed è possibile alternare altri testi al (completissimo, ma poco accattivante per impostazione grafica ed esposizione) Mandrioli. Il professore però all’esame si basa su quest’ultimo testo, al pari di tutti i suoi colleghi, quindi… - TEORIA GENERALE DEL PROCESSO A. ROSSI: Frase tipica: “…una norma insufficiente in punto effettività…” persona estremamente precisa e competente, esposizione velocissima, linguaggio iper-tecnico (talvolta sin troppo). Grande attenzione al contesto sociale e politico in cui le norme penali nascono e vengono applicate. Numerosi interventi di personaggi del mondo della giustizia penale torinese ed italiana. In definitiva assai interessante - DIRITTO PENALE I P: L’esame: orale, con assistente e prof. contemporaneamente. Più che fattibile con una discreta dose di studio. Voti intermedi assai rari: o 28 o bocciati… Attività extra: seminari e cicli di conferenze.

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- DIRITTO PENALE COMMERCIALE C. SARZOTTI: Frase tipica: “Oggi vi leggerò un brano tratto da Bertold Brecht, mentre domani guarderemo un film...” Il docente: sa esporre la materia in termini chiari, ed evidenziare i contenuti fondamentali. Fa spesso uso di strumenti multimediali, lezioni integrative da parte di esterni, visite guidate nei Tribunali e nelle carceri. - FILOSOFIA DEL DIRITTO I P -SOCIOLOGIA GIURIDICA -FILOSOFIA DEL DIRITTO II: SOCIOLOGIA DEL DIRITTO G. SCALITI: Frase tipica: " Voi fate il vostro bell'accordo..." lezioni molto chiare, e semplici da seguire. - DIRITTO DEI CONTRATTI CIVILI E COMMERCIALI: Si parte dall'analisi dei singoli articoli, che spesso vengono spiegati mediante l'uso di esempi, tanto basilari quanto utili. Il programma: il codice civile, con cui bisogna avere dimestichezza per superare l'esame, e il manuale segnalato a lezione. Gli appunti sono molto utili.La commissione è severa, ma giusta, e viene dato grosso peso alla capacità di ragionamento dello studente. Attività extra: seminari. S. SICARDI: Frase tipica: “smettiamo di ciurlare nel manico”. Il docente: certamente molto preparato, solito alzare, poi abbassare ed infine ruotare il collo mentre spiega. - DIRITTO DEI PAESI DI LINGUA FRANCESE: un corso molto particolare, che viene attivato ogni anno ed è diviso in moduli didattici: il prof. Sicardi cura ovviamente quello relativo al diritto pubblico. Il corso è consigliabile per chi abbia intenzione di fare esperienze di studio in Francia: è pertanto opportuno programmare per tempo il suo inserimento nel carico didattico e sostenere senza indugio il relativo esame, avendo cura di aver già dato prima di esso Sistemi giuridici comparati. L’articolazione di questo corso praticamente “obbliga” gli interessati alla frequenza. L’esame: orale, in un’unica fase, non una passeggiata. Ad interrogare sono il professore o i suoi assistenti: le due esperienze sono comunque…“sovrapponibili”. Per diritto dei Paesi francesi invece sono previsti vari moduli didattici e l’articolazione dell’esame andrà di conseguenza. Extra: essendo corso di prim’anno, su Costituzionale vengono organizzati seminari. P. TOSI: Serio e preparato, spiega molto bene soprattutto la parte di diritto sindacale. - DIRITTO DEL LAVORO O: Il programma: Corso annuale composto di due parti: diritto sindacale e diritto del rapporto subordinato di lavoro, sono previsti due manuali che devono essere integrati con gli appunti. Per i frequentanti vi sono delle riduzioni di programma. L’esame: orale; è necessaria una buona preparazione, se cercate un esame facile non fa al caso vostro. Attività extra: seminari, di cui alcuni molto interessanti.

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G. VILLANI: Frase tipica: “Di cosa stavamo ragionando?”: la spiegazione dei concetti è sostituita dal dialogo con gli studenti sui principali nodi della materia. Fondamentale frequentare. - DIRITTO DELLA PREVIDENZA SOCIALE: Il programma: si può fare a meno del manuale per preparare l’esame. L’esame: facile per i frequentanti, difficile per i non frequentanti, rischioso per i finti frequentanti. Attività extra: lezioni partecipate con domande e voti. Il professore è solito organizzare approfondimenti a carico degli studenti, da esporre in classe. S. VINCIGUERRA: noto per essere forse l’unico giurista in Italia ad aver approfondito la storia del Diritto penale mediante lo studio dei vari codici che si sono susseguiti nell’800 prima e dopo l’unità del nostro Paese. -DIRITTO PENALE II P: Il programma: sia per criminologia che per diritto penale II l’esame si svolge su testi scritti dal professore, il che indubbiamente è garanzia di obiettività nella valutazione. L’esame: orale, non impossibile. Come sempre, c’è chi è più rigoroso e chi meno, ma a dispetto dell’oggetto del corso in genere non hanno luogo delitti di alcun genere. - CRIMINOLOGIA G. P. VOENA: la materia è complessa e difficile, ed il professore ce la mette tutta a renderla interessante, con risultati non sempre positivi. Vagamente estenuante il suo difficile rapporto con il microfono, che non aiuta la concentrazione. - DIRITTO PROCESSUALE PENALE N: Il programma: i manuali indicati, gli appunti ed il codice di procedura penale. L’esame è orale, con gli assistenti o con il docente. I voti sono onesti, se si ha la pazienza di intrattenersi con il Prof. a parlare di tutt’altro per un primo buon quarto d’ora. Attività extra: seminari che, per dirla con il prof., aiutano a “fiscalizzare” qualche voto in più all’esame. - DIRITTO PROCESSUALE PENALE O - DIRITTO DELL’ESECUZIONE PENALE R. WEIGMANN: Frase tipica: “Eravamo rimasti all’art. 2365, terzo comma…” Il docente: ce la mette tutta, ma la materia, specie nelle ore della digestione, può dare sonnolenza. - DIRITTO COMMERCIALE O: Il programma: non segue manuali, la sua traccia è il codice. Il resto, la sua smisurata erudizione. L’esame: solo orale. E’ uno di quelli che non si dimenticano. Prof. e assistenti chiedono sempre su quale manuale si è studiato. Attività extra: seminari. P. L. ZANNINI: Frase tipica: “Ciò che conta è comprendere la prospettiva storica!” Il docente: profondo amante della disciplina che insegna (di sicuro non tra le più esaltanti in cui ci si possa imbattere), nonché sostenitore della strana idea che, per farsi le ossa, gli studenti debbano imparare a soffrire come lui ha sofferto a suo tempo. - DIRITTO PRIVATO ROMANO O: Il programma: il manuale indicato sulla guida. Meglio non scegliere la scorciatoia del compendio, visto che

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all’esame si viene regolarmente interrogati su un argomento contenuto sono nella versione integrale… L’esame: uno dei più difficili del primo anno, assieme a Privato. Si comincia con tre domande scritte a risposta aperta, il vero scoglio; per i fortunati che passano gli scritti, segue a breve distanza l’orale, tramite cui il voto può essere ritoccato verso l’alto o verso il basso. Essere bocciati all’orale dopo aver superato lo scritto è difficile, ma talvolta capita. Attività extra: seminari. I. ZUANAZZI: molto competente e anche chiara nella spiegazione. - DIRITTO CANONICO: Il programma: per chi frequenta, appunti delle lezioni e le eventuali sentenze portate in aula. Altrimenti i manuali indicati. L’esame: sempre orale, normalmente con serenità e senza traumi. In ogni caso, per chi studia con serietà non c’è da aver paura. - DIRITTO ECCLESIASTICO F. ZUCCOTTI: Frase tipica: “Ricordatevi che, in origine, i patrizi erano contadini e i plebei dei pecorai..” inutile nasconderlo. La materia è quella che è. Il docente anche. - DIRITTO PRIVATO ROMANO N: Il programma: tradizionale. Il corso è istituzionale. Raramente vengono affrontati a lezione tutti gli istituti che saranno oggetto dell'esame. Fondamentale l'inquadramento storico. L'esame: ve lo ricorderete per anni e anni, e non sarà un bel ricordare. Ma con gli altri docenti non pensate che sia meglio. - DIRITTO GRECO ANTICO