Consiglio per le Pari Opportunità X Legislatura OBIETTIVO ...

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Consiglio per le Pari Opportunità X Legislatura OBIETTIVO DI STRUTTURA: Documento di sintesi contenente le principali tematiche trattate nella sedute fuori sede’. A cura di: Maria Grazia Leronni, Barbara Calzavara, Katia Restelli Servizio Assistenza legislativa e Commissioni Aggiornato a febbraio 2018

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Consiglio per le Pari Opportunità

X Legislatura

OBIETTIVO DI STRUTTURA:

‘Documento di sintesi contenente le principali tematiche trattate nella sedute fuori sede’.

A cura di: Maria Grazia Leronni, Barbara Calzavara, Katia Restelli

Servizio Assistenza legislativa e Commissioni

Aggiornato a febbraio 2018

Inquadramento normativo

Previsto dall’articolo 63 dello Statuto d’Autonomia, è stato istituito con legge regionale

29 aprile 2011, n. 8.

Con Decreto del Presidente del Consiglio regionale n. 665 del 13 settembre 20013 è stato

formalmente costituito il Consiglio per le Pari Opportunità della X legislatura che si è

insediato il 25 settembre 2013.

Composizione

Ombretta Colli – Presidente

Alessandra Bassan – Vice Presidente

Loredana Bracchitta – Consigliere

Elena Del Giorgio – Consigliere

Daniela Libretti – Consigliere

Luisa Maria Carla Lissoni – Consigliere

Ilaria Nascimbene – Consigliere

Funzioni e compiti del CPO

L’articolo 63, comma 3, dello Statuto prevede che “Il Consiglio per le pari opportunità effettua

la valutazione dell’applicazione delle norme antidiscriminatorie e degli strumenti di

programmazione e legislazione generale e settoriale per verificare l’attuazione del principio di

parità e opera per la diffusione della cultura della parità in Lombardia”.

L’articolo 6 della legge regionale 8/2011 assegna al CPO le seguenti funzioni:

a) valuta lo stato di attuazione nella Regione delle leggi statali e regionali, nonché della

normativa dell'Unione europea, ineren in via dire a o indire a alle pari opportunit con

par colare riferimento alle leggi in materia di lavoro formazione professionale e servizi

sociosanitari tal ne segnala agli organi competen la necessit di e e uare missioni

valutative, di cui all'articolo 45 dello Statuto d'autonomia;

b) fornisce indicazioni per la redazione dei documenti programmatori della Regione e

formula proposte relative ai singoli settori dell'amministrazione regionale;

c) esprime parere obbligatorio sulle proposte di legge regionale in materia statutaria

ele orale e di nomine sui proge di legge e sugli a c e anno rilevanza dire a o

indire a in materia di pari opportunit ;

d) formula osservazioni e indicazioni al Consiglio e alla Giunta regionale per

l'adeguamento della legislazione regionale;

e) promuove e sostiene, ai sensi dell'articolo 11 dello Statuto d'autonomia, la democrazia

paritaria nella vita sociale, culturale, economica e politica della Regione;

f) opera per la diffusione della cultura del la parit in om ardia, promuovendo iniziative

di diffusione delle informazioni acquisite nei confronti degli organismi istituzionali, del

mondo del lavoro, della popolazione femminile, dell'informazione, della opinione pubblica

e ogni altra iniziativa uti le al perseguimento dei compiti di cui all'articolo 1;

g) può convocare i soggetti iscritti all'Albo regionale di cui all'articolo 9, le

amministratrici e gli amministratori locali, nonché i soggetti istituzionali operanti negli

ambiti di intervento delle pari opportunità;

h) instaura rapporti di collaborazione con i soggetti iscritti all'Albo regionale di cui

all'articolo 9, nonché con gli organismi di parità territoriali, nazionali e sovranazionali.

Sedute fuori sede

In linea con quanto previsto al punto 2) del Documento Programmatico 2015 ed al punto B2) del

Documento Programmatico 2016 che rispettivamente riportano :

“Sarà cura del Consiglio per le Pari Opportunità promuovere incontri e consultazioni periodiche

con gli Enti Locali del territorio al fine di: a)avere una mappatura più ampia delle diverse

situazioni territoriali; b)attivare riflessioni, confronti e momenti di condivisione rispetto a

tematiche inerenti il rispetto del principio di parità in ambito lavorativo, politico e sociale;

c)favorire un coordinamento delle iniziative in ambito territoriale per quanto riguarda la parità di

genere; d) garantire la diffusione delle opportunità che Regione Lombardia mette in campo nel

settore dell’occupazione come dote unica lavoro garanzia giovani , ecc. nonchè delle attività

produttive e monitorarne i risultati in ottica di genere”;

“Sar cura dell’Organismo continuare a promuovere incontri e consultazioni periodic e con gli

Enti Locali del territorio al fine di: 1) avere una mappatura più ampia delle diverse situazioni

territoriali; 2) attivare confronti e momenti di condivisione rispetto a tematiche quali: presenza

donne nelle giunte comunali e relativo ruolo; donne ed occupazione (lavoro e misure per la

crescita equa ed inclusiva, imprenditor ia e professioni); violenza sulle donne (case rifugio, centri

assistenza); medicina di genere; iniziative in ambito culturale ed educativo atte a perseguire gli

obiettivi di educazione e formazione alla cittadinanza di genere ed alla cultura di non

discriminazione; strategie per la conciliazione e l'armonizzazione dei tempi di cura e di lavoro;

sport e qualità del tempo libero ; azioni dirette a contrastare la discriminazione dell'immagine

femminile nella pubblicità e nei mezzi di informazione e comunicazione; 3) favorire un

coordinamento delle iniziative in ambito territoriale per quanto riguarda la parità di genere”

si sono svolte le seguenti sedute:

14 ottobre 2015 presso Comune di Lecco (LC)

19 novembre 2015 presso Comune di Cremona (CR)

2 marzo 2016 presso Comune di Pavia (PV)

20 aprile 2016 presso Comune di Monza (MB)

18 gennaio 2017 presso Comune di Varese (VA)

19 aprile 2017 presso il Comune di Milano (MI)

22 novembre 2017 presso il Comune di Corbetta (MI)

Questo primo momento di interlocuzione con i territori è stato circoscritto ai soli referenti

istituzionali che le singole Amministrazioni hanno liberamente coinvolto.

Fatta eccezione per il Comune di Pavia, dove è stata registrata una presenza particolarmente

esigua, nelle altre realtà c’è stata una buona partecipazione ed un positivo riscontro da parte

degli intervenuti. Si dà conto, qui di seguito, di quanto emerso nei citati incontri.

COMUNE DI LECCO

Sono intervenuti:

Sindaco del Comune di Lecco, Virginio Brivio; Vice Sindaco Comune di Lecco, Francesca Bonacina;

Assessore del Comune di Lecco, Gaia Bolognini; Consigliere di Regione Lombardia, Mauro Piazza,

Vice Sindaco del Comune di Dervio (LC), Daniela Adamoli; Assessore Comune Valgreghentino,

Grazia Maria Brambilla; Assessore Comune di Maglrate, Carmine de Lillo; Vice Sindaco Comune di

Mandello, Serenella Alippi ; Funzionario Comune di Costamasnaga; Comune di Olginate, Paola

Viganò; Consigliera di Parità Provincia di Lecco, Adriana Ventura; Provincia di Lecco, Paltrinieri

Roberta; Assessore Comune di Galbiate, Lauretta Invernizzi; Funzionario Comune di Bulciago,

Cinzia Accardo; Consigliere Comune di Lecco, Monica Coti Zelati; Consigliere Comune di Lecco,

Clara Fusi; Consigliere Comune di Lecco, Anna San Severino; Presidente Consiglio comunale d i

Lecco, Giorgio Gualzetti; Funzionario Comune di Lecco, Nicola Turilli; Consigliere Comune di

Lecco, Cinzia Bettega; Responsabile Spazio Regione Lecco, Marisa Fronda; Vice Presidente del

Consiglio per le Pari Opportunità di Regione Lombardia, Alessandra B assan; Componenti del

Consiglio per le Pari Opportunità, Loredana Bracchitta, Daniela Libretti, Luisa Maria Carla Lissoni,

Ilaria Nascimbene.

SINTESI DEGLI ARGOMENTI TRATTATI

I temi affrontati nel corso dell’incontro svoltosi alla presenza del Sindaco di Lecco, Virginio

Brivio, del Consigliere regionale Mauro Piazza e di numerosi rappresentanti istituzionali del

territorio sono stati tanti.

Il tema del lavoro è stato richiamato e considerato sotto molteplici aspetti. In particolare, è

stato affrontato il problema della disoccupazione femminile che coinvolge fortemente i territori

del lecchese. In queste zone, infatti, la forza economica è rappresentata , in larga parte, dalle

industrie manifatturiere, severamente colpite dalla crisi, nelle quali lavorano pe r lo più donne. Il

Sindaco stesso ha commentato come, sebbene attualmente i dati statistici registrati dalla

Camera di Commercio, in collaborazione con il Consorzio Aster di Milano, evidenzino un leggero

incremento dell’occupazione femminile, nella realtà si avverte l’esigenza di aumentare il numero

di iniziative volte ad aumentarne lo sviluppo.

La principale richiesta rivolta alle aziende è quella di permettere alle donne di svolgere un lavoro

part-time, affinché possano agevolmente assolvere alle proprie incombenze domestiche e

garantire l’eventuale necessità di assistenza a familiari, bambini ed anziani.

E’ stato anche evidenziato come investire nel lavoro femminile sia importante anche per gli

stessi imprenditori in quanto si ritiene che un lavoro ben organizzato porti maggiori profitti.

Proprio per queste ragioni, dovrebbe cambiare il modo in cui si considera il lavoro femminile,

troppo spesso confrontato con il modello maschile e non valorizzato invece per le sue peculiari

specificità.

Ulteriore considerazione emersa è stata quella rivolta alla tipologia del rapporto di lavoro, che

non deve essere necessariamente di tipo subordinato, ma anche autonomo e proprio a tal

riguardo è stata sottolineata la mancanza di incentivi e formule agevolative da parte della

legislazione, sia statale, sia regionale. Da qui la richiesta di incrementare i tavoli di discussione

tra Camere di Commercio, Istituti di Credito ed Associazioni Imprenditoriali femminili al fine di

sostenere lo start-up di impresa per le donne.

Altro tema affrontato nella seduta è stato quello dei pochi benefici riservati alle donne che

svolgono una libera professione, cui la normativa vigente non garantisce alcuna tutela

specialmente in caso di maternità. Sono stati auspicati quindi interventi legislativi ad hoc che,

oltre a regolare questo aspetto, migliorino le disposizioni anche in tema di congedo di paternità.

Analogamente sono state messe in luce le carenze del sistema pensionistico del lavoro part -time,

ampiamente utilizzato dalle donne, ma per le quali, a fine carriera, sono previsti trattamenti tra i

più bassi d’Europa.

Anche in merito al tema della violenza sulle donne, strettamente connesso a quello del lavoro, si

è sviluppato un ampio dibattito. Il territorio lecchese si è distinto per le numerose reti create tra

gli enti locali della zona e le diverse anime della società civile - le istituzioni, le forze armate, i

servizi sociali, le associazioni di categoria – al fine di combattere il fenomeno.

A titolo di esempio sono stati annoverati il “Progetto STAR - Sistema Territoriale Antiviolenza in

Rete”, nonché la Fondazione in memoria di Carla Zanetti. Tutte queste iniziative hanno infatti

come obiettivo quello di inserire le donne, vittime di violenza, nel mondo del lavoro affinché ,

raggiungendo una propria indipendenza economica, non siano costrette a subire ulteriori

maltrattamenti solo perché condizionate dalla mancanza di un reddito personale.

E’ stata anche condivisa l’esigenza di aumentare le attività di sensibilizzazione e di prevenz ione

contro la violenza a partire dai contesti scolastici. Al riguardo è stato ricordato il progetto “Ti do

i miei occhi” sostenuto dal CPO con il quale, attraverso un percorso laboratoriale nelle scuole

secondarie, è stata promossa un’opera di sensibilizzazione dei più giovani verso tale

preoccupante fenomeno, troppo spesso causa di femminicidi.

L’intento finale dovrebbe essere quello di educare i giovani alle pari opportunità, creando una

diversa cultura che permetta ai lavoratori ed agli imprenditori di domani di dimostrare interesse

ed attenzione per le particolarità del lavoro femminile.

Il Sindaco Brivio ha anche ricordato come le politiche di genere vengano concretamente attuate

all’interno delle pubbliche amministrazioni con lo strumento della conciliazione che nel

territorio lecchese ha avuto grande applicazione. Sempre più donne, infatti, rientrando dalla

maternità, hanno potuto beneficiare di questa soluzione, anche se talvolta osteggiata dai datori

di lavoro per i quali è spesso più facile ricorrere al licenziamento.

Come fattore negativo, infine, è stato sottolineato quello del diffuso disinteresse sociale degli

uomini rispetto al tema delle pari opportunità. Infatti, gli uomini, sono sempre troppo assenti

dai momenti di confronto e quasi estranei rispetto alle argomentate problematiche.

TEMI EMERSI

Politiche antiviolenza

Necessità di maggiore attenzione specie in termini di prevenzione.

Presenza di una rete che coinvolge una quindicina di comuni che operano con interventi specifici

proprio sul tema delle pari opportunità in collaborazione con due centri antiviolenza che da

tempo intervengono nel contrasto del fenomeno.

Occupazione e conciliazione di genere.

Esigenza di maggiori possibilità e tutele per il lavoro femminile.

Attività di un tavolo provinciale che, coinvolgendo dal 2008 i Comuni, le Forze dell’ordine e

l’Amministrazione provinciale , rivolge un’attenzione particolare al tema delle donne, delle pari

opportunità e della conciliazione, considerata quest’ultima uno strumento indispensab ile per

garantire loro la migliore gestione possibile di entrambi i ruoli (casa/lavoro)

Pari Opportunità come esigenza di trasversalità.

Richiesta di maggiore attenzione verso un tema che, diversamente da quanto generalmente

accade, non appartiene solo al l’universo femminile, ma coinvolge trasversalmente tutta la

società.

COMUNE DI CREMONA

SONO INTERVENUTI:

Assessore Comune di Cremona, Rosita Viola; Sindaco Comune di Cremona, Giuliano Galimberti; Presidente

del Consiglio comunale, Simona Pasquali; Vice Presidente Consulta Pari Opportunità Comune di Casale

Cremasco, Tiziana Marchesi; Ex Presidente del Consiglio comunale, Uliana Garoli; Consigliere Comune di

Cremona, Andrea Sozzi; Assessore alle Pari Opportunità Comune di Casalmaggiore, Sara Valentini;

Consigliere Comune di Cremona, Maria Vittoria Ceraso; Rappresentante Rete Donne, Emanela Ghinaglia;

Presidente del Consiglio per le Pari Opportunità di Regione Lombardia , Ombretta Colli; Vice Presidente del

Consiglio per le Pari Opportunità di Regione Lombardia, Alessandra Bassan; Componenti del Consiglio per le

Pari Opportunità, Elena Del Giorgio, Daniela Libretti, Luisa Maria Carla Lissoni.

SINTESI DEGLI ARGOMENTI TRATTATI

I temi trattati nel corso dell’incontro, svoltosi alla presenza del Sindaco Gianluca Galimberti e di numerosi

rappresentanti delle istituzionali del territorio, sono stati molteplici ed interessanti.

Il tema delle pari opportunità e della necessità che venga condiviso da tutta la società, compreso

l’”universo maschile”, è stato il light motive evidenziato a più riprese dai vari partecipanti. Lo stesso Sindaco

di Cremona, infatti, ha sottolineato come detto tema riguardi anche la gestione del potere e l’incapacità di

una parte della società ad immaginarsi nella condivisione dello stesso. Le pari opportunità si pongono,

quindi, come un’occasione per chiunque voglia arrivare a confrontarsi con la responsabilità della gestione

del potere. E’ emerso come, in questi anni, le donne si stiano abituando alla gestione del potere, anche se

non è ancora sufficiente; gli uomini, invece, si devono abituare alla gestione della sensibilità visto che

spesso hanno bisogno di una visione femminile sulla prospettiva del futuro e sulla gestione dei sentimenti.

Altra tematica emersa durante il confronto riguarda le pari opportunità intese come “senso di equità”

nell’accesso al mondo del lavoro e dell’economia. E’ evidente infatti come, ancora oggi, le donne subiscano

forti discriminazioni in tali contesti, calibrati più al maschile che al femminile. E’ certificato inoltre come,

rispetto agli altri Paesi europei, le donne italiane, pur occupando le stesse posizioni degli uomini,

percepiscano stipendi più bassi ed incontrino maggiori difficoltà per raggiungere posizioni apicali.

Un altro elemento evidenziato è stato quello della garanzia della rappresentanza femminile, vale a dire

della necessità che le donne vengano educate a staccarsi da quelli che sono i modelli di riconoscimento ed

autorevolezza individuati abitualmente nella figura maschile. Sono proprio le donne, infatti, che spesso non

si espongono in quanto non si ritengono né in grado, né legittimate a diventare protagoniste; in questo

modo però – considerazione condivisa - non si potrà mai raggiungere quel 50% di rappresentanza

femminile, da troppo tempo sperata ed invocata.

Il confronto ha poi posto al centro dell’attenzione la scottante realtà della violenza sulle donne che,

purtroppo, continua ad imporsi nella cronaca quotidiana con casi sempre più frequenti. Un segnale

importante che l’amministrazione comunale ha voluto adottare è quello denominato il “posto occupato”,

che rappresenta il posto che tutte le donne morte come vittime di violenza avrebbero dovuto e voluto

occupare nella società. Al riguardo è stata citata la recente campagna della Presidenza del Consiglio

comunale che fotografa gli uomini con un cartello riportante lo slogan “La violenza sulle donne non ti rende

uomo”, per dimostrare come gli uomini del Comune di Cremona siano coinvolti nell'iniziativa e sensibilizzati

riguardo al problema. E’ stato inoltre spiegato che, a livello territoriale, è stata costituita una rete per la

prevenzione ed il contrasto alla violenza sulle donne, avviata in origine dalla Provincia di Cremona ed

attualmente attiva con un protocollo di intesa che fa capo alla Prefettura. Si tratta di una rete molto ampia

che lavora anche attraverso una serie di progettualità proposte da bandi ed iniziative regionali.

Tra gli argomenti portati all’attenzione degli intervenuti vi è anche l’accordo per la conciliazione vita-lavoro

che vede come capofila l’ASL insieme a molti altri rappresentanti istituzionali del territorio. Da molti è stato

sottolineato come la conciliazione non debba essere intesa come una questione prettamente femminile,

ma come una problematica che investe tutta la società all’interno della quale è necessario che gli uomini

siano più responsabili, più partecipi e più consapevoli delle dinamiche familiari.

L’ultima parte della seduta è stata dedicata all’illustrazione di un progetto innovativo partito nelle due più

grandi aziende del territorio, a maggioranza di dipendenti donna e successivamente riconosciuto e

sostenuto da un bando di Regione Lombardia. Si tratta del “Maggiordomo Aziendale”, figura nata dalla

necessità, per le donne che lavorano full-time, di conciliare i tempi lavorativi con gli impegni familiari. Ha

infatti il compito di agevolarle nella gestione della quotidianità domestica (per es. accompagnare i figli,

pagare le bollette, fare la spesa …). Il progetto è partito con la somministrazione di un questionario

attraverso il quale è stato possibile conoscere gli ambiti e i settori più problematici per le dipendenti delle

due aziende citate. Come detto, il progetto è stato ritenuto valido anche dalla Regione Lombardia che lo ha

finanziato con apposite risorse.

TEMI EMERSI

Antiviolenza e “Posto Occupato”

“Posto occupato” lasciato a rappresentare quello che le donne vittime di violenza avrebbero dovuto e

voluto occupare nella società e iniziative dell’Amministrazione rivolte a tutti gli uomini che frequentano il

palazzo comunale (assessori, consiglieri, dirigenti ed impiegati) per dimostrare il loro coinvolgimento nella

sostegno alle pari opportunità. Slogan dell’iniziativa “La violenza sulle donne non ti rende uomo”.

Autonomia

Importanza dell’autonomia e dell’indipendenza delle donne, possibile solo attraverso un lavoro proprio che

le renda indipendenti dai loro partner, specie se violenti. Una via d’uscita per non subire più violenze, a

volte, è proprio quella di poter scegliere se andare o restare.

Conciliazione e autostima

Difficoltà a conciliare il lavoro con gli impegni familiari per le donne che spesso non riescono a farsi

accettare “socialmente”; necessità che le donne inizino a risolvere il rapporto fra loro visto che, molto

spesso, sono esse stesse a non riconoscere le donne nella società.

“Il Maggiordomo aziendale”

Figura nata da una ricerca fatta presso due aziende del territorio aventi prevalentemente dipendenti donne

allo scopo di agevolarle nella conciliazione dei tempi tra lavoro e impegni familiari.

COMUNE DI PAVIA

SONO INTERVENUTI:

Sindaco del Comune di Pavia, Massimo Depaoli; Consigliere Regione Lombardia, Angelo Ciocca; Assessore

Comune di Pavia, Laura Canale; Assessore Comune di Vigevano, Brunella Avalle; Consigliera di Parità

Provinciale, Nadia Zambellini; Presidente del Consiglio per le Pari Opportunità di Regione Lombardia,

Ombretta Colli; Componenti del Consiglio per le Pari Opportunità, Loredana Bracchitta, Daniela Libretti,

Luisa Maria Carla Lissoni, Ilaria Nascimbene.

SINTESI DEGLI ARGOMENTI TRATTATI

Nell’incontro, svoltosi alla presenza del Sindaco del Comune di Pavia, Massimo Depaoli, del Consigliere

regionale, Angelo Ciocca e di alcuni rappresentanti istituzionali del territorio, è stato subito evidenziato

come i temi delle pari opportunità e della violenza sulle donne trovino, nella città di Pavia, un tessuto

aggregativo, associativo e di sostegno particolarmente solido. Si tratta di un lavoro svolto da associazioni,

appunto, che lavorano su questi temi e fanno un’attività volutamente oscura, ma particolarmente intensa

che crea con le Istituzioni un rapporto molto positivo. Purtroppo si tratta di un ambito in cui c’è ancora

molto spazio di azione e di intervento in quanto le cifre sono molto alte, specialmente per quanto riguarda

la violenza in ambito familiare.

Sono state poi illustrate dall’Assessore alle Pari Opportunità, Laura Canale, le due direttrici fondamentali su

cui si concentra l’attività dell’Amministrazione comunale ovvero da un lato il lavoro di partenariato con il

territorio, considerato fondamentale e dall’altro la progettualità con Regione Lombardia che spinge i

territori a lavorare su bandi e progetti. Seguendo quest’ultimo percorso, il Comune di Pavia, grazie al

proprio know-how, è riuscito ad ottenere molti finanziamenti attivando progetti come quello volto a

favorire la cultura di genere; argomento questo ritenuto particolarmente importante in quanto troppo

spesso relegato ad una visione un po’ monca: le donne parlano di pari opportunità con altre donne, mentre

è indispensabile instaurare un dialogo ed una comunicazione tra i due universi, quello maschile e quello

femminile.

Nel corso dell’incontro è stata anche illustrata la rete territoriale antiviolenza di cui il Comune di Pavia è

capofila e che ha rinnovato da poco un protocollo d’intesa con trenta soggetti tra cui anche associazioni e

sindacati. L’obiettivo perseguito è quello di istituire due centri antiviolenza in più rispetto a quello già

esistente di Pavia/Voghera, da realizzare nei territori di Chiara/Core e Vigevano. Ciò in quanto, essendo il

territorio provinciale molto vasto e complesso, sono indispensabili almeno tre punti di accesso per le donne

vittime di violenza che non devono avere anche la difficoltà di arrivare fino a Pavia. E’ stata anche posta

l’attenzione su un’altra particolare forma di violenza che è quella psicologica ed economica, sicuramente

meno evidente e palese rispetto a quella materiale, ma che alcune donne quotidianamente subiscono,

giungendo a volte a soffrire di depressione e, di conseguenza, ad assumere psicofarmaci. Una violenza che

non si vede, ma che purtroppo esiste. Al fine di contrastare questo fenomeno fin dall’età scolare il Comune

di Pavia ha attivato anche un progetto dal titolo “Come comunichi: educare al rispetto tra uomo e donna”

che si basa principalmente sulla prevenzione, attraverso l’educazione al rispetto sia verbale che fisico. Tale

progetto ha vinto uno dei bandi di Regione Lombardia.

Per quanto concerne le politiche in tema di conciliazione, sono stati menzionati alcuni degli interventi

attivati come ad esempio “Icaro”, sportello comunale presso il Politecnico San Matteo di Pavia per

l’espletamento delle pratiche connesse alla nascita di un figlio (registrazione dello stato civile, codice

fiscale, carta nazionale dei servizi o scelta del pediatra); la “Pubblica Amministrazione in una APP”,

applicazione per smartphone e tablet in grado di dare informazioni sui servizi pubblici e di pubblica utilità

della città; “epavia”, portale di servizi online; “Pavia Lattea”, progetto che consiste nel sensibilizzare gli

esercizi commerciali nell’attrezzare degli spazi all’interno di locali pubblici, come bar o ristoranti, dedicati ai

più piccoli ed alle loro mamma per l’allattamento o il cambio pannolini. E’ stato infine illustrata l’esistenza

del “Tavolo interreligioso” che ha lavorato per un anno, con risultati positivi, sul tema della donna nella

società. Le comunità religiose, infatti, comprese quelle islamiche, hanno portato sul tavolo una serie di

riflessioni importanti riguardanti la donna stessa. E’ anche emerso come la difficoltà di realizzare una

completa conciliazione sia legata alla necessità di un cambio culturale in quanto, mentre le donne

continuano a commettere l’errore di fare affidamento unicamente su se stesse per quanto riguarda il

lavoro domestico, gli uomini perseverano nel ritenersi esclusi dalle problematiche familiari.

Infine il Consigliere regionale, Angelo Ciocca, portando il saluto del territorio pavese e ringraziando il CPO

per il lavoro svolto, che spesso ha portato ad arricchire e migliorare i provvedimenti di Regione Lombardia,

ha suggerito, a conclusione di questo tour sul territorio, di mettere in rete le esperienze e le conoscenze da

esso emerse. Ha quindi proposto di fare una mappatura delle esperienze per mettere a disposizione di tutti

gli amministratori locali, Consiglio regionale compreso, le risultanze degli incontri che saranno sicuramente

uno strumento di lavoro utile per il futuro.

TEMI EMERSI

Violenza fisica e violenza psicologica

Contrasto alla violenza tra uomo e donna attraverso un progetto rivolto alle scuole dal titolo “Come

comunichi: educare al rispetto tra uomo e donna” , rivolto a ragazzi e ragazze in età scolare.

Esistenza di un Protocollo Antiviolenza sottoscritto da trenta soggetti tra cui i sindacati ed una serie di

associazioni che lavorano sul territorio.

Conciliazione

Richiesta di interventi sulla politica di conciliazione temporale anche in termini di cambio culturale.

Necessità di riportare il tema delle pari opportunità nelle “agende aziendali”, troppo impegnate negli ultimi

anni a contrastare gli effetti della recente crisi mondiale.

Pavia Lattea

Progetto che consiste nell’attrezzare degli spazi bebè in alcuni punti della città ed all’interno degli esercizi

commerciali per il cambio pannolini o l’allattamento.

COMUNE DI MONZA

SONO INTERVENUTI:

Vicesindaco Comune di Monza, Cherubina Bertola; Consigliera Regione Lombardia, Laura Barzaghi;

Assessore Comune di Monza, Francesca Dell’Aquila; Assessore Comune di Cornate d’Adda, Annamaria

Arlati; Assessore Comune di Lesmo, Agata Campagna; Consigliera Comunale Comune di Lesmo, Filomena

Scalise; Assessore Comune di Lentate sul Seveso, Antonio Mandato; Consigliere Comune di Lentate sul

Seveso, Nino Palladino, Consigliera Comune di Muggiò, Teresa Vincenzi; Referente STER Regione

Lombardia, Maria Ioele; Vice Sindaco Comune di Misinto, Luisella Monti; Vice Sindaco Comune di Cogliate,

Maria Felicita Basilico; Consigliera Comune di Cogliate, Anna Lisa Busnelli; Assessore Comune di Besana

Brianza, Anastasia Cecchetti; Assessore del Comune di Lissone, Anna Maria Mariani; Vice Sindaco del

Comune di Triuggio, Iride Funari; Vice Sindaco del Comune di Villasanta, Gabriella Garatti; Consigliera

Comune di Villasanta, Donatella Bassani; Consigliera Comune di Briosco, Giulia Vergani; Vice Presidente del

Consiglio per le Pari Opportunità di Regione Lombardia, Alessandra Bassan; Componenti del Consiglio per le

Pari Opportunità, Loredana Bracchitta, Elena Del Giorgio, Luisa Maria Carla Lissoni.

SINTESI DEGLI ARGOMENTI TRATTATI

Nel corso dell’incontro, è stato evidenziato il buon funzionamento della rete antiviolenza creata,

a partire dal 2009, con il progetto “Artemide” nei territori monzesi . Nel contempo, però, è stata

segnalata un’eccessiva attenzione, da parte dei bandi statali e regionali che forniscono aiuti e

risorse economiche, quasi esclusivamente verso i centri antiviolenza, realtà queste non sempre

in diretta connessione con i Comuni. Il Vicesindaco Bertola ha dunque suggerito la previsione di

una maggior accessibilità a questi fondi da parte degli enti locali. Altra riflessione emersa in

materia di bandi e stata quella legata al breve tempo previsto per la presentazione dei progetti,

con la conseguente perdita di chance, da parte dell’Amministrazione, di poter partecipare alle

gare.

E’ stato altresì evidenziato come, sebbene all’interno delle pubbliche amministrazioni i

dipendenti siano per lo più donne, queste vengano tendenzialmente assegnate a settori ed a

funzioni di natura sociale e/o di parità di genere. Tale propensione si registrerebbe, peraltro,

anche nelle giunte comunali al momento della nomina degli assessori. Viene pertanto

sottolineata la necessità di cambiare la cultura di genere e di superare, di conseguenza, gli

stereotipi di divisione delle funzioni e delle competenze in base al sesso.

In tema di quote rosa, invece, la platea dei partecipanti non ha manifestato posizioni concordi.

Da una parte, infatti, è stata auspicata una sempre maggior presenza femminile sia nei consigli di

amministrazione, sia nei collegi sindacali delle società a partecipazione pubblica della Regione

Lombardia. Dall’altra, è stato fatto notare come, nelle piccole realtà, risulti assai difficile trovare

donne che si dedichino alla vita politica ed istituzionale, benché tale diritto sia anche sancito da

un’apposita normativa.

Rispetto alla conciliazione dei tempi, è stato messo in evidenza come le aziende che insistono

nel territorio monzese, attente al welfare delle proprie lavoratrici, hanno maggiori profitti ed un

miglior rendimento. Non sono mancate le sottolineature verso una considerazione più ampia di

detta problematica, da non considerarsi quindi esclusivamente ri volta al genere femminile, ma

certamente a beneficio anche dei lavoratori maschi. E’ stato dunque lanciato l’invito alle donne a

non considerarsi più le uniche responsabili delle incombenze familiari, ma a lasciare spazio agli

uomini affinché inizino anche loro a prendersene cura.

Altro aspetto evidenziato perché fortemente sentito in questo territorio è stato quello

dell’integrazione delle donne straniere spesso vittime di violenza. E’ stato riferito come diverse

associazioni si siano adoperate al fine di offrire delle borse di studio a giovani ragazze

extracomunitarie, rendendosi peraltro disponibili, con alcuni tutor, a svolgere attività di

doposcuola. Ciò con l’obiettivo di creare un “ponte”, proprio attraverso le ragazze, tra le

famiglie d’origine e la società in cui vivono, oltre che per superare le difficoltà a comunicare con

le donne straniere adulte che spesso non conoscono la lingua. Capita spesso, infatti, che i

Comuni non abbiano a disposizione sufficienti fondi né per assumere un mediatore linguistico,

né per pagare delle case protette dove inserire le vittime di violenza.

La mancata integrazione delle donne straniere nella società spinge queste ultime a non

denunciare i maltrattamenti subiti; da un lato, perché si ritiene possano essere considerate delle

“traditrici” da parte della comunità di appartenenza; dall’altro perchè, a causa della mancanza di

fondi, gli enti locali non sempre possono garantire l’accesso ai servizi a questo genere di utenza.

A livello di esigenze più strettamente locali, è stato sottolineato come sarebbe opportuno

rendere gratuito l’asilo nido per le famiglie aventi un certo reddito.

Infine, è stata auspicata la creazione di una sorta di rete fra pubbliche amministrazioni al fine di

condividere idee e progetti, anche in ambito di pari opportunità e lotta alla violenza, da poter

poi riproporre all’interno della propria realtà territoriale.

Sono state inoltre segnalate la mancanza di spazi e di fondi, insieme all’esigenza di un maggior

collegamento tra i soggetti terzi del Terzo Settore come i Cadom (Centri Aiuti di Donne maltrattate).

TEMI EMERSI

Quote rosa

Richiesta di trasfondere a livello regionale quella che è la normativa statale per quanto riguarda le famose

“quote rosa” ovvero la presenza di un numero paritario di donne nei consigli di amministrazione e nei

collegi sindacali delle società partecipate di Regione Lombardia.

Violenza e lavoro di rete

Impegno del Comune di Monza come capofila di un’attività di rete volta a stimolare il principio secondo cui

lavorare in comune porta a contraddistinguere il lavoro femminile.

Esistenza di una “rete femminile” per il contrasto alla violenza sulle donne, nata nel 2009 e riconosciuta da

Regione Lombardia. Vi partecipano i 55 comuni della provincia di Monza e Brianza ed è molto attiva

nell’adozione di progetti che sfruttino tutte le possibili occasioni di finanziamento.

Sostegno ai meno abbienti ed emergenza profughi

Impossibilità per le Amministrazioni, specie per quelle più piccole, di sostenere i costi di mantenimento per

i soggetti meno abbienti e/o profughi in continuo arrivo.

COMUNE DI VARESE

SONO INTERVENUTI:

Sindaco del Comune di Varese, Davide Galimberti; Consigliere Regione Lombardia, Paola Macchi; Assessore

del Comune di Varese, Rossella Dimaggio; Consigliera di Parità per la Provincia di Varese, Luisa Cortese;

Rappresentante della Sede Territoriale Regionale Insubria, Barbara Silvestri; Consigliere comunale di

Varese, Emilio Corbetta; Rappresentanti della Questura di Varese, Romina Fontana e Renato Paolini;

Rappresentanti di ATS Insubria, Marta Canzi e Stefania Sestilli; Rappresentante dell’Ufficio Scolastico

Provinciale di Varese, Linda Casalini; Rappresentanti del Coordinamento Donne, Gabriella Sberviglieri e

Gabriele Dellutri; Rappresentante del Ministero del lavoro, Caterina Cazzato; Vice Presidente del Consiglio

per le Pari Opportunità di Regione Lombardia, Alessandra Bassan; Componenti del Consiglio per le Pari

Opportunità, Loredana Bracchitta, Daniela Libretti, Luisa Lissoni e Ilaria Nascimbene.

SINTESI DEGLI ARGOMENTI TRATTATI

Nel corso dell’incontro, svoltosi alla presenza del Sindaco di Varese, Davide Galimberti, del Consigliere

regionale Paola Macchi e di altri rappresentanti istituzionali, sono stati affrontati diversi temi riguardanti le

Pari Opportunità.

Aprendo i lavori con un intervento di saluto, il Sindaco di Varese si è soffermato sul tema del lavoro delle

donne, sottolineando come lo stesso sia sempre stato al centro dell’attenzione della sua Amministrazione

che ha avviato una serie di progetti, come quello del doposcuola per tutti, volti ad attivare sempre più

servizi in grado alleggerire il carico di incombenze in cui sono tradizionalmente impegnate le donne.

L’Assessore ai Servizi educativi, Di Maggio, ha poi illustrato il “Progetto Cenerentola”, ribadendo che

l’obiettivo dell’attuale Amministrazione è quello di fare in modo che la città diventi il più possibile

appetibile e flessibile rispetto alle esigenze delle famiglie e, in particolare, delle donne così da renderle più

libere rispetto all’approccio lavorativo. Sono diversamente segmentate, infatti, le situazioni lavorative che

molte donne si trovano a gestire, specie in termini di fasce orarie non sempre convenzionali.

E’ stato inoltre posto all’attenzione dei presenti il tema delle violenza contro le donne, spesso preludio di

femminicidi, nonché della collaborazione con la Dott.ssa Baldry, coautrice del progetto “Switch Off” per la

tutela dei minori figli di vittime di femminicidio. A tal proposito è stato messo in evidenza il collegamento

che spesso si rileva tra la mancanza di lavoro per le donne e la violenza subita o gli episodi di mobbing sui

luoghi di lavoro.

Anche rispetto alla problematica legata ai fondi statali e regionali, è stato sottolineato come spesso si

finisca per mettere in seria difficoltà l’erogazione di servizi, come ad esempio quelli forniti dai centri

antiviolenza.

Ampia parte del dibattito è stata dedicata alla scarsa presenza di figure femminili in politica e nei CDA

delle Società partecipate, nonché all’opportunità di istituire “un albo delle possibili candidature femminili”.

Al riguardo si è fatto cenno al recente recepimento della legge Golfo/Mosca da parte di Regione Lombardia

ed anche alla necessità che i bandi regionali siano resi più visibili.

E’ stato infine evidenziato come, a parità di esperienze curriculari, permangano differenze di retribuzioni e

di incarichi tra uomini e donne, chiaramente a favore dei primi.

TEMI EMERSI

Conciliazione

Richiesta di attenzione sulle iniziative che possano andare incontro alle esigenze di conciliazione dei tempi

famiglia/lavoro per le donne che si trovano ad affrontare problematiche legate alla mancanza di servizi. A

tal proposito è stato presentato da parte del Comune di Varese il “Progetto Cenerentola”.

Violenza contro le donne

Tema spesso legato alla mancanza di lavoro per le donne che sono quindi costrette, poiché prive di propri

mezzi per mantenersi, a continuare a subire maltrattamenti e a non avere il coraggio di denunciare.

Sottolineata, inoltre, l’insufficienza di fondi per i centri antiviolenza.

Progetto “Cenerentola”

Si tratta della sperimentazione di una serata alla settimana in cui asili nido e scuole per l’infanzia restano

aperti fino alle 23.45. La scelta del mercoledì è stata fatta perché in corrispondenza con la giornata in cui i

cinema costano meno e sempre al fine di permettere ai genitori di ritagliarsi del tempo per loro.

Sportello “Mobbing e Solving”

Si tratta di uno sportello gestito dai sindacati CGIL e UIL, la cui attività è focalizzata verso il contrasto e la

prevenzione di episodi di mobbing all’interno delle aziende.

COMUNE DI MILANO

SONO INTERVENUTI:

Delegata per le Pari Opportunità del Comune di Milano, Daria Colombo; Collaboratrice della Delegata alle

Pari Opportunità del Comune di Milano, Laura Fezzi; Presidente della Commissione Pari Opportunità e

Diritti Civili del Comune di Milano, Diana De Marchi; Rappresentante del Municipio 7, Ernestina Ghilardi;

Rappresentante del Municipio 3, Valeria Borgese; Rappresentante del Municipio 5, Silvia Soresina;

Rappresentante della Direzione Politiche Sociali – Area Emergenze Sociali, Diritti ed Inclusione del Comune

di Milano, Miriam Pasqui; Presidente del Consiglio per le Pari Opportunità di Regione Lombardia, Ombretta

Colli; Vice Presidente del Consiglio per le Pari Opportunità, Alessandra Bassan; Componenti del Consiglio

per le Pari Opportunità, Loredana Bracchitta, Elena Del Giorgio, Daniela Libretti, Luisa Lissoni, Ilaria

Nascimbene.

SINTESI DEGLI ARGOMENTI TRATTATI

Nell’incontro, che ha visto la partecipazione di diversi rappresentati istituzionali del Comune di Milano,

sono state affrontate diverse tematiche.

Sul tema del lavoro è stato sottolineato come Milano sia particolarmente privilegiata avendo il 48% di

donne occupate e ciò anche grazie ad alcune agevolazioni messe in campo dalle Istituzioni ch consentono di

non dover scegliere tra il mantenere la propria occupazione e la maternità. Nonostante ciò, restano

comunque dei nodi molto importanti da sciogliere, primo fra tutti quello della conciliazione dei tempi vita-

lavoro rispetto al quale è evidente che ci sia anche una problematica culturale di base su cui lavorare. Di qui

la consapevolezza di dover intervenire già sui bambini per cercare di cambiare la situazione esistente. Per

questo è stato avviato un progetto che mira a sviluppare, attraverso la pubblicazione e la diffusione di

libretti per i più piccoli (collana “Piccolo uovo è…”), l’idea dell’educazione al rispetto e, in altre parole, la

sensibilità di genere partendo proprio dalle fasce più piccole.

Al riguardo è stato evidenziato come il CPO abbia messo in campo alcuni progetti, come ad esempio “Ti do i

miei occhi”, incentrato proprio sulla sensibilizzazione dei più giovani verso la parità di genere e sulle

possibili azioni di contrasto e prevenzione della violenza di genere.

Altro tema legato al mondo del lavoro è quello del “lavoro agile”, affrontato all’interno del seminario

promosso dal CPO nello scorso mese di novembre e per lo sviluppo del quale anche il Comune di Milano si

sta attivamente impegnando.

E’ stata inoltre affrontata la problematica legata agli orfani delle vittime di femminicidio citando il progetto

europeo “Swich off” curato dalla dott.ssa Boldry, dal quale dovrebbe nascere un protocollo comune

d’azione contenente delle linee guida che diano indicazioni dettagliate agli operatori su come affrontare

casi del genere. Il protocollo, che è in attesa di approvazione da parte del Senato, essendo già stato in

buona parte assunto dalla Camera dei Deputati, contempla tutta una serie di interventi che vanno da quello

psicologico a quello giuridico-legale per finire a quello socio-economico.

Sono stati anche evidenziati alcuni progetti legati al tema della parità di genere, promossi uno dal Comune

di Milano dal titolo “Stem in the City” ed uno dal Museo della Scienza e della Tecnologia, “Progetto

Hypatia” che hanno come fine quello di stimolare ed attrarre l’interesse degli adolescenti, in particolare

delle ragazze, verso lo studio e la scelta delle professioni STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e

Matematica).

Dall’incontro è emersa la necessità di un lavoro congiunto tra i diversi enti, magari attraverso la formazione

di gruppi di lavoro, così da concentrare l’attenzione in modo più preciso sui vari argomenti da affrontare,

coinvolgendo anche gli altri Comuni che potrebbero voler collaborare. Al riguardo è stata ipotizzata la

stesura di un breve “documento-guida” che faccia da base alle azioni da intraprendere.

Altra tematica posta all’attenzione dei presenti da parte del Comune di Milano è stata la necessità di

dotarsi di un “bilancio di genere”, inteso come la valutazione del diverso impatto delle politiche di bilancio

su uomini e donne in termini di denaro, servizi, tempo e lavoro (non o diversamente retribuito). E’ stato

ribadito, infatti, come l’Italia sia uno dei paesi avanzati con più elevati divari di genere, dato questo che si

manifesta già dal non utilizzo di un adeguato “linguaggio di genere”.

TEMI EMERSI

Conciliazione

Richiesta di attenzione sulle iniziative che possano andare incontro alle esigenze di conciliazione

famiglia/lavoro da parte delle donne che si trovano ad affrontare problematiche legate alla mancanza di

servizi.

Lavoro agile come possibile soluzione per affrontare le varie incombenze quotidiane soprattutto delle

donne.

Violenza contro le donne

Evidenziate le azioni messe in campo, specie in termini di prevenzione, al fine di arginare le carenze

culturali esistenti, spesso causa di comportamenti e trattamenti discriminatori tra uomini e donne.

Sottolineata al riguardo l’importanza della Rete Territoriale Antiviolenza finanziata da Regione Lombardia

che si avvale della collaborazione di un’ampia pluralità di soggetti.

Illustrati infine alcuni progetti in merito alla diffusione della parità di genere fin dalla tenera età.

Progetto “Stem in the City”

Progetto dedicato alla diffusione della cultura digitale tra i giovani oltre che ad una maggiore

sensibilizzazione delle bambine allo studio della matematica. Il fine dell’iniziativa, patrocinata dalle Nazioni

Unite (ITU e UNRIC), dal Dipartimento delle Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio e dall’Ufficio

Scolastico Regionale, sotto la regia del Comune di Milano e con la collaborazione di organizzazioni

pubbliche e private, è quello di incoraggiare ragazze e giovani donne ad intraprendere carriere di studio e di

lavoro in campo scientifico, tecnologico ed informatico.

COMUNE DI CORBETTA

SONO INTERVENUTI: Sindaco del Comune di Corbetta, Marco Ballarini; Vice Sindaco del Comune di Corbetta, Linda Giovannini; Assessore all’Ecologia del Comune di Corbetta, Chiara Lavazza; Consigliere del Comune di Corbetta, Elisa Baghin; Consigliere del Comune di Corbetta, Alessandra Bronzetti; Consigliere del Comune di Corbetta, Maria Cecilia Cesati; Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Magenta, Patrizia Morani; Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Sedriano, Valeria Chiesa; Tenente Comandante del Nucleo Operativo della Guardia di Finanza del Comune di Corbetta, Caterina Violante; Volontaria dei Vigili del fuoco del Comune di Corbetta, Benedetta Bollini; Psicologa e psicoterapeuta dello Sportello Donna del Comune di Corbetta, Chiara Crivelli; Insegnante del Liceo Quasimodo di Corbetta, Elena Di Caro; Rappresentante della Fondazione Ticino Olona, Marina Mignone; Presidente dell’Associazione “Le rose di Gertrude”, Sergio Prato; Consulente alla comunicazione del Comune di Corbetta, Stefania De Ciechi; Presidente del Consiglio per le Pari Opportunità di Regione Lombardia, Ombretta Colli; Componenti del Consiglio per le Pari Opportunità, Elena Del Giorgio, Daniela Libretti, Luisa Maria Carla Lissoni.

SINTESI DEGLI ARGOMENTI TRATTATI

Nel corso dell’incontro, svoltosi alla presenza del Sindaco, Marco Ballarini e di diversi rappresentati

istituzionali del Comune di Corbetta, nonché di alcuni Comuni limitrofi, sono stati affrontati diversi temi.

In particolare sono emerse valutazioni significative in merito all’importanza di intraprendere iniziative volte

a diffondere la cultura delle pari opportunità già all’interno delle scuole, sviluppando, attraverso

l’educazione alla cittadinanza, approfondimenti e confronti sul tema ‘antidiscriminazioni’. In tal senso si

sono rivelati importanti gli interventi effettuati nelle scuole con esperti esterni, dai quali è scaturita la

necessità di formare gli stessi docenti per una maggiore diffusione dei valori nel rispetto delle pari

opportunità.

E’ stato anche sottolineato come, rendendo tutti consapevoli del fatto che maschi e femmine sono persone

con la pari dignità e che ognuno, in quanto persona, ne ha una propria, le cose forse cambierebbero.

Per sottolineare la mentalità che vige nella nostra società e l’importanza di introdurre già nell’educazione

dei bambini concetti legati alla parità di genere, è stato puntato lo sguardo sul mondo dei giocattoli,

culturalmente suddivisi in “giochi per maschi” e “giochi per femmine”; quindi, senza che i piccoli abbiano la

facoltà di scegliere con cosa giocare.

Altra lacuna messa in risalto è quella che, quasi per definizione, attribuisce e delega alla donna i compiti

educativi; e questo principalmente per un fattore culturale, ma non solo. Osservando, infatti, l’ambito

scolastico, emerge come ciò avvenga anche per un fattore economico in quanto tali professioni sono

pagate meno di altre. Ecco perché, dopo esser stata ribadita l’importanza di questo ruolo, e’ stato

rimarcato come sia fondamentale far comprendere alle madri che i figli maschi vanno educati, fin da subito,

al rispetto delle donne con le quali occorre collaborare anche nello svolgimento di mansioni da sempre

ritenute di competenza femminile.

In merito al tema della violenza sulle donne è stata condivisa l’opinione che si tratti solo della punta di un

iceberg al di sotto della quale vi sono problematiche che, risolte preventivamente, permetterebbero forse

di non giungere al culmine sviluppando episodi di violenza.

A tal proposito sono state elencate alcune iniziative attuate dal Comune di Corbetta come l’inaugurazione

della “Panchina Rossa”, i convegni organizzati ogni anno in occasione della giornata mondiale contro la

violenza sulle donne e l’apertura dello “Spazio Donna” che opera come sportello di ascolto attivo e di

sostegno psicologico, ma serve anche per dare supporto con informazioni pratiche rispetto a bisogni della

vita quotidiana sul territorio. Sul tema è stato reso noto che il CPO, già da qualche anno, partecipa al

‘Tavolo permanente per il contrasto alla violenza contro le donne’, istituito presso la Giunta regionale.

Ci si è inoltre soffermati su tutte le altre attività svolte dal CPO e sui progetti messi in campo, specie in

ambito di prevenzione negli istituti scolastici, come il progetto “Ti do i miei occhi” ed il recentissimo

Seminario “Parla con me”. E’ stato anche evidenziato l’importante ruolo ricoperto dall’Organismo nella

valutazione delle norme regionali affinché non vi siano, all’interno delle stesse, disposizioni discriminatorie.

Anche il settore dello sport è stato posto al centro del dibattito essendo questo uno dei campi nei quali le

pari opportunità faticano ad affermarsi; esistono infatti regole che non consentono alle donne di diventare

professioniste; e qui, come già avvenuto in altri settori - per esempio con l’arruolamento delle donne nelle

Forze dell’Ordine e in campo militare - occorre urgentemente intervenire.

Nel corso del partecipato confronto è stata fatta anche una valutazione dei risultati ottenuti con

l’introduzione delle cosiddette “quote rosa” che hanno permesso alle donne di entrare, con un peso

maggiore, nelle Pubbliche Amministrazioni. E’ stato tuttavia sottolineato che la vera battaglia si vincerà solo

quando le donne verranno scelte non perché c’è un obbligo di legge da rispettare, ma perché vengono

riconosciute le loro potenzialità, capacità e competenze. E a questo proposito è stato con forza evidenziato

il risaputo problema dello scarso appoggio dato dalle donne alle candidate in occasione di tutte le tornate

elettorali; in altre parole: “le donne non votano le donne”.

Con l’intervento del Presidente dell’Associazione “Le rose di Gertrude” è stato infine affrontato

l’argomento riguardante le iniziative volte a combattere ogni tipo di discriminazione e, in particolare, quelle

riguardanti l’orientamento sessuale e l’identità di genere.

TEMI EMERSI

Educazione

Importanza dell’introduzione della cultura delle pari opportunità nelle scuole.

Violenza contro le donne

Tema spesso legato ad un fattore culturale che può essere affrontato preventivamente sviluppando

progetti nelle scuole rivolti ai più piccoli.

Quote rosa

L’introduzione delle “quote rosa” ha agevolato la presenza di donne nelle Amministrazioni Pubbliche ed

anche in altri settori, ma è stato sottolineato che la vera parità si raggiungerà quando questo avverrà per un

riconoscimento delle capacità e non solo per il rispetto di un obbligo di legge.

Pari Opportunità come esigenza di trasversalità.

Richiesta di maggiore attenzione verso un tema che, diversamente da quanto generalmente

sostenuto, non appartiene solo all’universo femminile, ma coinvolge trasversalmente tutta la

società.

Parità in campo lavorativo e sportivo.

Vi sono ancora settori lavorativi nei quali le donne non sono considerate al pari degli uomini. Si è a tal

proposito affrontata la problematica delle donne nello sport, settore che, a volte, ancora preclude alle

donne la possibilità di intraprendere carriere da professioniste.

RICHIESTE A REGIONE LOMBARDIA

Riconoscimento di una premialità nei bandi regionali per quei progetti inerenti le politiche di pari

opportunità, presentati da soggetti attivi e sensibili al tema.

Richiesta di maggiori contributi per il sostegno dei soggetti in difficoltà economiche.

Richiesta di supporto al Consiglio per le Pari Opportunità e a Regione Lombardia per le attività di

sensibilizzazione e prevenzione nelle scuole sul tema delle pari opportunità.

Richiesta di un “Albo delle candidature femminili” per accedere ai CdA delle società partecipate.

RIEPILOGO TEMI EMERSI

TEMI

LECCO

CREMONA

PAVIA

MONZA

VARESE

MILANO

CORBETTA

ANTIVIOLENZA X X X X X X X

CONCILIAZIONE X X X X X X X

TRASVERSALITA’

DELLE PARI

OPPORTUNITA’

X X X

AUTONOMIA E

OCCUPAZIONE

X X X X X X

SOSTEGNO

ECONOMICO

X X

QUOTE ROSA X X X

AUTOSTIMA E

GESTIONE DEL

POTERE

X X

INTEGRAZIONE X X