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1 Consiglio Generale degli Italiani all’Estero Ministero degli Affari Esteri COMITATO DI PRESIDENZA (Roma, 16-17 settembre 2004) Resoconto sommario GIOVEDÌ, 16 SETTEMBRE 2004 - I lavori iniziano alle ore 9,50 Presenti Franco Narducci, Andrea Amaro, Elio Carozza, Marco Fedi, Luigi Pallaro, Gino Bucchino, Tommaso Conte, Ugo Di Martino, Gian Luigi Ferretti, Lorenzo Losi, Silvana Mangione, Dino Nardi, Claudio Pieroni, Giovanni Rapanà, Roberto Volpini. On. Mario Baccini, Sottosegretario di Stato Min. Plen. Vincenza Lomonaco, Capo della Segreteria del Sottosegretario Baccini Min. Plen. Adriano Benedetti, Direttore Generale della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie Min. Plen. Sandro Siggia, Vice Direttore Generale della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie Consiglieri: Giulio Alaimo, Capo Ufficio I della DGIEPM; Daniele Perico, Capo Ufficio II della DGIEPM; Marco Mancini, Capo Ufficio VII della DGIEPM; Leonardo Sampoli, Capo Ufficio IV della DGPCC Dott. Eduardo Brunetti, Dirigente di II^ fascia, Capo Ufficio I della Direzione Generale Bilancio e Patrimonio Dott. Carlo Ciofi, Capo della Segreteria Tecnica del Ministro per gli Italiani nel Mondo. Dott. Marco Livia e dott. Cristiano Caltabiano dell’IREF-SIARES Min. Plen. Torquato Cardilli, Segretario del CGIE. Assenti Filomena Narducci

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Consiglio Generale degli Italiani all’Estero Ministero degli Affari Esteri

COMITATO DI PRESIDENZA

(Roma, 16-17 settembre 2004)

Resoconto sommario

GIOVEDÌ, 16 SETTEMBRE 2004 - I lavori iniziano alle ore 9,50 Presenti Franco Narducci, Andrea Amaro, Elio Carozza, Marco Fedi, Luigi

Pallaro, Gino Bucchino, Tommaso Conte, Ugo Di Martino, Gian Luigi Ferretti, Lorenzo Losi, Silvana Mangione, Dino Nardi, Claudio Pieroni, Giovanni Rapanà, Roberto Volpini. On. Mario Baccini, Sottosegretario di Stato Min. Plen. Vincenza Lomonaco, Capo della Segreteria del Sottosegretario Baccini Min. Plen. Adriano Benedetti, Direttore Generale della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie Min. Plen. Sandro Siggia, Vice Direttore Generale della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie Consiglieri: Giulio Alaimo, Capo Ufficio I della DGIEPM; Daniele Perico, Capo Ufficio II della DGIEPM; Marco Mancini, Capo Ufficio VII della DGIEPM; Leonardo Sampoli, Capo Ufficio IV della DGPCC Dott. Eduardo Brunetti, Dirigente di II^ fascia, Capo Ufficio I della Direzione Generale Bilancio e Patrimonio Dott. Carlo Ciofi, Capo della Segreteria Tecnica del Ministro per gli Italiani nel Mondo. Dott. Marco Livia e dott. Cristiano Caltabiano dell’IREF-SIARES Min. Plen. Torquato Cardilli, Segretario del CGIE.

Assenti Filomena Narducci

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Presidenza del Vice Segretario Generale d’Area Luigi PALLARO Il PRESIDENTE rivolge ai presenti parole di saluto e ringrazia per la partecipazione il Sottosegretario Baccini, al quale dà la parola per l’illustrazione della Relazione del Governo. Punto B dell’OdG: Relazione del Governo e dibattito L’On. Mario BACCINI (Sottosegretario di Stato) si dice lieto di intervenire a questa riunione del Comitato di Presidenza della nuova consigliatura del CGIE, ed esprime le proprie felicitazioni per l’importante incarico che sono stati chiamati a ricoprire i suoi componenti, che costituiscono l’anello di congiunzione tra le esigenze dei connazionali all’estero e le Autorità centrali. Ricorda che in occasione del suo intervento all’Assemblea Plenaria dello scorso luglio il Ministro Franco Frattini ha richiamato il clima sereno e costruttivo che ha improntato lo svolgimento delle Assemblee nei diversi Paesi, nel corso delle quali sono stati eletti i 65 membri del nuovo Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. I 29 Consiglieri nominati dal Governo sono autorevoli personalità, in possesso di competenze che consentiranno loro di svolgere nel migliore dei modi il lavoro al quale sono stati chiamati. Alle ore 9,55 assume la Presidenza il Segretario Generale Franco NARDUCCI Il dialogo costruttivo intrattenuto con il Comitato uscente riprenderà oggi e la presenza di alcuni componenti del precedente Consiglio conferirà maggiore continuità ai lavori e consentirà una più agevole ripresa della trattazione delle tematiche di interesse delle comunità italiane all’estero. Ricorda che l’impegno degli scorsi mesi è stato in particolare rivolto alle questioni elettorali: il voto referendario del 15 giugno 2003 e quello per il rinnovo dei Comites, del 26 marzo 2004, espressi per corrispondenza con una partecipazione rispettivamente del 25 e 34%, nonché le votazioni per il rinnovo del Parlamento europeo, nello scorso giugno, effettuate mediante costituzione di seggi in loco, che hanno registrato una flessione della partecipazione rispetto alla precedente tornata elettorale, dal 17 all’11%, dato peraltro condizionato anche dall’elevato numero di connazionali che hanno scelto di votare per candidati locali. Non può mancare di soffermarsi sulla discrepanza fra i dati delle anagrafi consolari e del Ministero dell’Interno, che non ha consentito a numerosissimi connazionali residenti all’estero di esercitare il proprio diritto di voto. Al fine di individuare l’opportuna soluzione al problema è stato costituito il Comitato permanente anagrafico-elettorale, del quale tra breve è prevista la prima riunione.

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A proposito del voto in Canada, ricorda che con quello Stato l’Italia ha concluso intese semplificate, che consentono l’esercizio dell’elettorato attivo; quanto al diritto di elettorato passivo, vi è un rimando a ulteriori approfondimenti sulla legislazione canadese. Della questione, densa di implicazioni in vista delle elezioni politiche e su cui le Autorità canadesi hanno finora manifestato una posizione di chiusura, è stata interessata la I Commissione Affari Costituzionali del Senato, che ha promosso un’indagine conoscitiva e ha effettuato una missione negli Stati Uniti e in Canada, prendendo contatto con i rappresentanti delle collettività italiane ivi residenti. Parallelamente proseguirà l’azione di sensibilizzazione del Governo italiano nei confronti di quello canadese. Con la legge di riforma n. 286/2003 si è inteso rivitalizzare i Comites, ai quali è stata anche riconosciuta una maggiore visibilità nei confronti delle Autorità dei Paesi ospitanti. Da parte sua, la DGIEPM ha diramato istruzioni alla rete diplomatico-consolare affinché sia accresciuta la collaborazione con gli organismi rappresentativi delle collettività all’estero, ed egli sottolinea con piacere come nessun Comites abbia invocato, per contrasti con il Consolato, l’applicazione dell’art. 24 della legge n. 286, relativo all’attivazione della procedura per la soluzione di controversie. Soltanto in alcuni casi è stato richiesto l’intervento della DGIEPM per la definizione di situazioni di tensione interne al Comites. Facendosi interprete delle esigenze dei connazionali all’estero, alle quali soltanto in parte si è potuto dare risposta, il CGIE ha offerto un positivo contributo per orientare l’azione di Governo in tema di politiche migratorie, che ha avuto il giusto riconoscimento da parte del Ministro Frattini. Soffermandosi sui capitoli di bilancio che interessano la DGIEPM fa presente che, a seguito delle recenti misure di contenimento della spesa pubblica, il cap. 3105, relativo all’assistenza indiretta, è stato decurtato di 110.000 Euro, mentre non è ancora definito il quadro riguardante il cap. 3103, finanziamenti ai Comites, per i quali la manovra correttiva ha portato all’azzeramento dello stanziamento residuale. I Ministri Frattini e Tremaglia hanno rappresentato al Ministro Siniscalco la grave situazione finanziaria dei Comites, ponendo l’accento sull’esigenza del ripristino delle dotazioni di bilancio con l’approvazione di un emendamento alla Legge di assestamento, ora all’esame della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati. Successivamente all’auspicata approvazione dell’emendamento sarà possibile avviare l’iter per l’erogazione dei finanziamenti ordinari relativi al 2004 e di quelli integrativi ai Comites che ne abbiano fatto motivata richiesta, che comunque non potrà avvenire prima del dicembre 2004, o addirittura nei primi mesi del 2005. Attualmente 92 Comites hanno ricevuto il finanziamento annuale; sono in attesa di riceverlo 37 Comites, che hanno presentato con ritardo la prescritta documentazione contabile, mentre altri 18 non l’hanno presentata, ovvero è giunta incompleta. Il cap. 3106, Comitato dei Presidenti dei Comites, è stato decurtato di 110.000 Euro, a fronte di uno stanziamento di 226.000.

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In relazione al cap. 3092, ora attivo dopo un iniziale azzeramento, le Sedi estere sono state autorizzate a stipulare nuovi contratti o a prorogare quelli in essere con le unità di lavoro interinale impegnate nell’aggiornamento dell’anagrafe consolare. Saranno in tal modo contenute le conseguenze negative determinate dal venir meno del personale assunto con contratti a termine, per il quale sono allo studio formule che consentano una soluzione positiva della situazione. Fa quindi presente che la mancata liquidazione delle indennità spettanti a chi ha prestato la propria opera ai seggi elettorali istituiti in occasione del rinnovo dei Comites, è conseguente al fatto che l’indennità forfetaria fissata in 150 Euro per i Presidenti e in 120 per i segretari e gli scrutatori non era allineata con quella stabilita per i componenti degli Uffici elettorali all’estero, istituiti in occasione delle elezioni dei Rappresentanti italiani al Parlamento europeo, rispettivamente di 143,06 e 122,30 Euro. Per procedere alla liquidazione si è ora in attesa di ricevere, controfirmato dal MEF, il decreto del Ministro Frattini, recante l’indicazione dei nuovi importi ai quali, egli sottolinea, va applicata una ritenuta fiscale, ad esclusione dei casi in cui esista una Convenzione bilaterale contro le doppie imposizioni. Quanto alla riforma della legge 153, il CGIE dovrà esprimere le proprie valutazioni sulla bozza di testo del quale il Gruppo di lavoro interministeriale ha concluso l’esame. In relazione all’Avviso 2004 relativo alla formazione professionale, ricorda che è scaduto il termine per l’espressione dei pareri consolari sui progetti presentati e i Comites che non vi hanno già provveduto potranno fornire i propri pareri. I competenti Uffici stanno verificando l’ammissibilità dei progetti, che saranno poi valutati da un apposito Comitato Tecnico. Al MLPS la DGIEPM ha richiesto la costituzione di un tavolo tecnico per la revisione del Vademecum sui compiti degli Uffici consolari, e per la verifica della documentazione dovrebbero essere affiancati da una società di revisione. Ricordato che per la Conferenza dei giovani di origine italiana, che vede il favore del Governo, sono stati accantonati nell’unità previsionale 1.272.000 Euro, esprime incertezza in merito alla sua effettiva realizzazione, dato il momento particolarmente delicato per la finanza pubblica. Prendendo in considerazione l’ambito previdenziale, pone l’accento sul lodevole lavoro svolto dall’INPS e sulla fattiva collaborazione della DGIEPM. I pagamenti delle pensioni all’estero avvengono tramite Istituti bancari convenzionati e l’INPS si fa carico delle relative commissioni bancarie. Il collegamento telematico dell’Istituto con la Rete diplomatico-consolare consente a quest’ultima di disporre tempestivamente degli elementi per l’istruzione delle pratiche pensionistiche – generalmente espletate dai Patronati - con conseguente riduzione dei tempi di liquidazione delle spettanze. È auspicabile che entro il 2005 siano ratificate le Convenzioni bilaterali di sicurezza sociale con Brasile, Canada, Cile, Marocco e Nuova Zelanda, per le quali sarà richiesta l’iscrizione in tab. A della spesa relativa. Si sta discutendo un Accordo con la Repubblica della Moldava per l’esonero dalla doppia

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contribuzione previdenziale ed è stata avviata una trattativa con la Romania per la stipula di una Convenzione bilaterale di sicurezza sociale. I temi sono di vasta portata e possono essere affrontati soltanto in un rapporto di sempre più stretta collaborazione tra i rappresentanti delle collettività italiane all’estero e le Amministrazioni competenti: il Ministero degli Esteri, e segnatamente la DGIEPM, e il Ministro per gli Italiani nel Mondo, cui si debbono numerose iniziative volte a rafforzare i collegamenti con “l’altra Italia”. Conclude il proprio intervento assicurando la sua presenza all’inizio dei lavori dell’indomani, dopo che sulla Relazione si sarà svolto un dibattito e che il Ministro Adriano Benedetti (Direttore Generale della DGIEPM) avrà fornito risposte alle domande che emergeranno. Il PRESIDENTE osserva che alcune domande di carattere politico dovranno essere poste al rappresentante del Governo. Prima di aprire il dibattito sulla Relazione, che dovrebbe essere contenuto nei tempi, considerato che i temi sono gli stessi che verranno poi approfonditi nella trattazione dei singoli punti all’ordine del giorno, giustifica l’assenza del Consigliere Filomena Narducci (Uruguay), impossibilitata ad intervenire. Gino BUCCHINO (Canada) chiede se anche in Canada gli italiani potranno esercitare il diritto di voto e se, nel caso fosse eletto un cittadino con doppia nazionalità, questo dovrà eventualmente rinunciare alla cittadinanza canadese. Quanto ai 92 Comites che hanno presentato nei tempi stabiliti la corretta documentazione, il finanziamento è stato erogato per intero o, come a lui in alcuni casi risulta, soltanto in parte? E quando avverrà il saldo? Marco FEDI (Australia) dichiara la propria insoddisfazione per la relazione del Governo, che non contiene alcun orientamento relativo alla prossima Legge finanziaria 2005 e ai capitoli di bilancio che riguardano il Consiglio Generale; auspica di ottenere le necessarie indicazioni nel corso di questa riunione del CdP. Le considerazioni positive sulla riforma dei Comites e sulla costituzione del Comitato dei Presidenti sono soltanto formali, poiché nella realtà a luglio si è proceduto allo stralcio del capitolo e ora alla sua riduzione. Si determinano in tal modo serie difficoltà per la stessa sopravvivenza dei Comites, e i Presidenti non sono messi in condizione di intervenire alle riunioni del neo-istituito Comitato, a meno di farlo a proprie spese. Il citato clima di collaborazione e l’assenza di vertenze non sono sufficienti a che si svolga la dovuta attività di rappresentanza, ed egli non ha rilevato la disponibilità del Governo ad assumere impegni precisi per risolvere il problema in tempi brevi. Quanto ai risultati elettorali, è sostanzialmente insoddisfatto, in quanto il voto per corrispondenza avrebbe dovuto elevare la partecipazione al 60-70%. Nella relazione si sottolinea la discrepanza tra i dati dell’anagrafe consolare e

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del Ministero dell’Interno, ma nulla si dice a proposito dell’articolo di bilancio relativo ai contrattisti, che svolgono un lavoro che dovrà proseguire nel tempo e al quale la Rete diplomatico-consolare, perennemente carente di organico, non è in grado di far fronte. Silvana MANGIONE (USA) pone l’accento sul problema dell’anagrafe, che negli USA non è soltanto una questione di bonifica o adeguamento tra le diverse liste, ma addirittura di completamento. La presenza italiana è capillare, va crescendo per via della mobilità in arrivo e le registrazioni a mala pena raggiungono il 50%. Occorre una dotazione di mezzi umani e finanziari per raggiungere le comunità, che in molti casi risiedono a migliaia di chilometri dal Consolato e non vi si recano per registrarsi. Ad esempio, nelle Hawaii è insediata una consistente comunità italiana, non registrata al Consolato di Los Angeles. Fa poi rilevare che i Presidenti dei Comites non potranno incontrare la folta delegazione della Commissione Affari Costituzionali del Senato, giunta a New York ieri pomeriggio, poiché è stato tagliato il fondo previsto per le attività del Comitato dei Presidenti. Chiede infine chiarimenti sulla questione dei contrattisti, per i quali le è sembrato si sia parlato da un lato di nuove assunzioni, e dall’altro di proroghe o riconferme di contratti. Qualora una riconferma significasse assunzione in pianta stabile senza partecipazione ad un concorso, riterrebbe non corretta la procedura. I 350 contrattisti hanno acquisito un’esperienza alla quale può essere riconosciuto un punteggio senza che si giunga, sic et sempliciter, all’assunzione permanente. Lorenzo LOSI (Gran Bretagna) rappresenta lo scontento dei connazionali che hanno prestato la propria opera in occasione delle elezioni dei Comites e del CGIE e non hanno tuttora ricevuto il relativo compenso. Dissente poi dalla considerazione positiva sulla partecipazione ai due momenti elettorali, contenuta nella relazione. Quanto ai finanziamenti ai Comites, ritiene inaccettabile che siano resi disponibili soltanto alla fine dell’anno. Luigi PALLARO (Argentina) si sofferma sulla drammatica situazione di paralisi in cui versano i Consolati in America Latina e considera che si dovrebbero assumere provvedimenti diversificati in base alle realtà locali. Premettendo di non voler entrare nel merito di questioni di cui non ha competenza, quali le modalità di assunzione, sottolinea la necessità della presenza dei contrattisti, che svolgono un lavoro cui non possono far fronte i Consolati, con un organico ampiamente insufficiente anche per espletare le pratiche di cittadinanza (attualmente ve ne sono 50 mila pendenti) e quelle relative all’assistenza. Elio CAROZZA (Belgio) si prodigherà affinché, nell’espletare i compiti che la

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legge gli assegna, questo rinnovato Comitato di Presidenza valorizzi se stesso e il Consiglio Generale, ricercando anche un confronto politico con il Governo. Facendo riferimento alla totale assenza di indicazioni in ordine alla Finanziaria 2005 considera l’opportunità, in futuro, di una consultazione tra la DGIEPM e il CdP sin da quando si vanno delineando le richieste di stanziamento per i vari capitoli di spesa. Con riguardo ai finanziamenti ai Comites il Sottosegretario Baccini ha riferito sulle responsabilità dei diversi Ministeri, ma le future Relazioni del Governo egli vorrebbe fornissero risposte politiche. Oggi ci si deve domandare come i Comitati potranno sopravvivere, in assenza di fondi, e avere il coraggio di affermare, come conseguenza, la necessità di scioglierli. Perché nei prossimi cinque anni il lavoro del Consiglio Generale in favore delle comunità all’estero abbia maggiore incisività ed efficacia occorre una forte collaborazione con l’Amministrazione e con il Governo in vista di obiettivi comuni. Auspica conclusivamente che il CGIE e il CdP perseguano chiare linee politiche, e che le diverse questioni siano affrontate all’interno delle Commissioni Tematiche. Il PRESIDENTE ricorda che lo stesso schema di funzionamento del CGIE rimanda alle Commissioni Tematiche e che la promozione delle comunità italiane nel mondo è un obiettivo a tutti ben presente. Tommaso CONTE (Germania) fa riferimento ad una recente riunione in Germania in cui è stata anche affrontata la questione della Rete consolare, che negli ultimi anni ha visto ulteriormente ridursi il già carente organico, per la mancata sostituzione del personale rientrato in Italia. Inoltre dei 52 contrattisti - tra l’altro utilizzati non soltanto come digitatori - non sono tornati alle sedi locali coloro che hanno vinto il concorso indetto dal MAE. Chiede pertanto che la Direzione Generale fornisca indicazioni su come intende affrontare il problema. Quanto ai finanziamenti ai Comites, in aprile egli aveva comunicato a ciascuno l’entità delle somme indicate dalla Direzione Generale, ma nessun accredito è tuttora pervenuto a cinque dei tredici Comites e ora si parla di una prospettiva lontana nel tempo. Potrebbero i Consolati farsi momentaneamente carico almeno delle spese vive? Il PRESIDENTE comunica che gli è pervenuta, e sarà distribuita, la risposta del Ministro Frattini alla sua lettera avente per oggetto la Rete consolare e i contrattisti. Claudio PIERONI (Brasile) fa presente che nel Paese dal quale proviene la questione del riconoscimento della cittadinanza si presenta in termini drammatici: più di 200 mila persone in attesa. Tra l’altro, la situazione è stata penalizzante ai fini delle elezioni dei Comites.

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A proposito dei contrattisti occorre porsi il problema in una doppia ottica: immediata, poiché l’alternativa è la paralisi dei Consolati, e di lungo periodo. Roberto VOLPINI (Italia) considera che se si vuole fare squadra è necessario essere partecipi delle decisioni, ma occorre anzitutto costruire il clima adatto. Chiede indicazioni in ordine alla composizione del Comitato permanente anagrafico elettorale, del quale è prevista una prossima riunione, e domanda quali azioni comuni si pensi di promuovere per sostenere l’approvazione, nell’assestamento di bilancio, dell’emendamento riguardante i capitoli di spesa per gli italiani all’estero di competenza del Consiglio Generale. Quando si affronterà l’ordine del giorno sulla Finanziaria, auspica che si possano effettuare approfondimenti e ottenere notizie più puntuali. Ugo DI MARTINO (Venezuela) ritiene insufficienti due giorni di riunione del Comitato di Presidenza per affrontare problemi così numerosi e di ampia portata. Il Consolato di Caracas versa, analogamente agli altri dell’America Latina, in condizioni di grave disagio per carenza di organico, ed egli pone con forza la questione dei contrattisti. Auspica inoltre maggiore dialogo e scambio tra i Rappresentanti consolari e quelli della comunità italiana. A suo avviso, la relazione del Governo non può essere discussa in un breve volgere di ore, ma va adeguatamente approfondita. Occorre cercare di impegnare il Governo nella soluzione dei problemi e promuovere azioni sinergiche con l’Amministrazione degli Esteri. Il PRESIDENTE ha accolto con piacere la risposta positiva del Governo alla sollecitazione di avere, in questa circostanza, un interlocutore politico, la cui partecipazione al dibattito sarebbe fondamentale al fine di mettere a fuoco le questioni, appunto, di carattere politico. Auspica che in futuro vi sia tale possibilità. Rispetto alla relazione di luglio non vi sono novità di sostanza. Non è sufficiente affermare che le comunità italiane nel mondo costituiscono un valore aggiunto e che è necessario fare sistema-Paese, se poi non si danno indicazioni di carattere politico generale su cosa si vuole fare sotto il profilo finanziario. Nota che nella relazione del Governo ancora una volta non si fa cenno alla politica del Ministro per gli Italiani nel Mondo in favore delle comunità. Prega il Ministro Benedetti di segnalare tale considerazione - che indirizza anche al dott. Ciofi (Capo della Segreteria del Ministro per gli Italiani nel Mondo) - a chi ha la responsabilità politica. Il Ministro Adriano BENEDETTI (Direttore Generale della DGIEPM) risponde ai quesiti di sua più diretta pertinenza, che sono stati posti, e informerà del contenuto del dibattito il Sottosegretario Baccini. Quanto alla interazione tra la DGIEPM, le altre Direzioni Generale del MAE, il

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Gabinetto del Ministro Frattini e quello del Ministro Tremaglia i tempi di reazione e di dialogo sono all’altezza delle sfide che le tematiche sul tappeto prospettano. Il procedimento delle attività amministrative è rallentato dall’intreccio di normative e regolamenti esistenti. I provvedimenti disposti in materia di erogazione dei contributi vanno sottoposti all’esame dell’Ufficio Centrale di Bilancio del MEF, presso il Ministero degli Esteri, che ha tempi e rigidità propri quanto a interpretazione delle norme, spesso poste a garanzia del corretto utilizzo delle somme. Peraltro, anche a livello di Governo non si può prescindere dalla struttura amministrativa che nel tempo si è venuta assestando. Inoltre, in una situazione di forti restrizioni di bilancio, è logico che anche i capitoli di competenza del CGIE possano risentirne. Al Consigliere Bucchino (Canada) fa memoria che, in risposta alla richiesta di intesa per le elezioni, il Governo canadese ha inviato nel 2003 una nota diplomatica con la quale sostanzialmente si concedeva l’elettorato attivo, con la riserva di ulteriori approfondimenti sull’elettorato passivo. Senza alcun esito è stato più volte suggerito che, analogamente agli Stati Uniti, le Autorità canadesi enucleassero i casi in cui non ritengono proponibile la candidatura di un cittadino con doppia nazionalità. Forse il Canada non ha ancora maturato, a livello federale, una posizione comune per quanto riguarda un avvenire caratterizzato da globalizzazione e doppia cittadinanza. Esiste comunque una situazione di discriminazione, prospettata all’Ambasciatore canadese a Roma, che non si è disposti ad accettare: in Canada le comunità algerina e portoghese hanno proceduto a elezioni senza richiedere l’autorizzazione al Governo locale, che ne era comunque a conoscenza. Assicura che si intende intervenire con determinazione, in piena sintonia con il Ministro Tremaglia. Quanto ai finanziamenti ai Comites, l’attribuzione dei circa 2,5 milioni di Euro a disposizione è avvenuta nel rispetto della griglia di criteri approvata dal precedente CdP e la distribuzione ai 92 Comitati che avevano fatto pervenire la prescritta documentazione è avvenuta nei tempi prescritti dalla legge accantonando, per far fronte a eventuali emergenze, una somma di circa 114 mila Euro, pari al 5% dello stanziamento complessivo, da distribuire entro l’anno come contributo aggiuntivo. Nel frattempo è intervenuto il taglio da parte del MEF. Riferirà al Sottosegretario l’insoddisfazione espressa dal Consigliere Fedi (Australia) sulla relazione del Governo. Sottolinea che volutamente non è stato affrontato il tema della Finanziaria, che è un punto all’ordine del giorno, in quanto è previsto che il Rappresentante della Direzione Generale Affari Amministrativi fornirà indicazioni sulle proposte che il MAE sta formalizzando sui vari capitoli di competenza del CGIE. Personalmente, ritiene inaccettabile la sottrazione delle risorse al capitolo dei Comites. In proposito si sono immediatamente attivati i Ministri Tremaglia e Frattini, e quest’ultimo ha tentato di correre ai ripari con lo strumento della variazione compensativa emanando un decreto, che non è stato tuttavia autorizzato dal MEF perché, secondo la gerarchia delle fonti, il decreto di un Ministro non può contraddire

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una norma approvata dal Parlamento. Occorre a questo punto introdurre, possibilmente nella legge di assestamento del bilancio, una norma che sia approvata dal Parlamento, nei cui confronti qualsiasi sollecitazione sarebbe auspicabile. Ritiene ingeneroso e ingiusto parlare di risultato elettorale insoddisfacente sia nel caso del referendum, che è stato la prima prova per corrispondenza e ha visto in Italia un tasso di partecipazione inferiore, che in quello dei Comites. È parimenti ingiusto attribuire all’Amministrazione responsabilità in ordine al tasso di partecipazione. Marco FEDI (Australia) puntualizza di non aver inteso attribuire alcuna responsabilità all’Amministrazione. Esiste una responsabilità politica che riguarda l’anagrafe, che egli ha posto in termini politici al Governo. Al Ministro Adriano BENEDETTI appare eccessivo attribuire responsabilità al Governo. Condivide invece l’insoddisfazione relativa alle elezioni europee, poiché ritiene che, entro certi limiti, la macchina si sarebbe prestata a migliori aggiustamenti. Nel caso degli optanti, poi, forse per errore numerosi elettori italiani si sono trovati iscritti nelle liste elettorali locali, al di là della loro volontà. Per Elio CAROZZA (Belgio) occorre non sottovalutare il fatto che l’Italia è l’unico degli Stati membri che in occasione delle elezioni europee ha organizzato le votazioni nelle Nazioni ospiti, e che la partecipazione italiana è stata la più alta, indipendentemente dal fatto che si sia votato per candidati del Paese di origine o di quello ospitante. Non vorrebbe si giungesse all’affrettata conclusione che non vi è nei connazionali la volontà di votare, che invece è forte e sta crescendo. L’insoddisfazione espressa dal Ministro Adriano BENEDETTI è anche in relazione alle risorse impegnate nell’organizzazione dell’evento elettorale europeo. Aggiunge che la questione dei optanti dovrà essere meglio definita a livello europeo. La Direzione Generale è consapevole dello stato di profonda sofferenza della Rete consolare: ad accresciuti compiti e alla legittima pretesa della comunità, di servizi più solleciti, fa riscontro, negli ultimi 2-3 anni, una riduzione del personale di ruolo. In questo quadro già difficile si pone la questione dei contrattisti. La soluzione inizialmente individuata, di allargare il contingente dei contratti a tempo indeterminato, ha incontrato la fiera opposizione dei sindacati. D’altro canto, secondo molti ordinamenti una proroga dei contratti a tempo determinato avrebbe dato luogo alla loro trasformazione in contratti a tempo indeterminato. Resta la possibilità di inserire una nuova norma nella Finanziaria, che consenta l’assunzione a tempo determinato, e per periodi anche rinnovabili, di un certo numero di contrattisti. Per quanto riguarda i lavoratori

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interinali, grazie alla variazione compensativa accordata sono stati recuperati i fondi ed emanate le disposizioni per la loro erogazione. Si ritiene di potere in tal modo far fronte alle richieste della Rete. Silvana MANGIONE (USA) prospetta il caso del Consolato di New York, che lamenta la mancanza di 16 persone su un organico di 40. Il problema è di risorse finanziarie, afferma il Ministro Adriano BENEDETTI, che comunque non è in grado di quantificare quale sia la decurtazione di personale di ruolo all’estero. Gian Luigi FERRETTI (Italia) ricorda che buona parte dei contrattisti furono assunti per svolgere mansioni specifiche e domanda se, qualora si procedesse all’assunzione di nuovi contrattisti, ancora una volta per mansioni specifiche, vi sarà chi provvederà a vigilare a che proprio queste siano effettivamente svolte. Il Ministro Adriano BENEDETTI fa rilevare che spetta ai Consoli gestire le risorse in loco e assumersene la responsabilità. La mancata corresponsione dell’indennità per i seggi è indicativa della farragine delle norme con cui la Direzione Generale si deve confrontare. I fondi necessari sono stati accantonati, ma c’è ora la pretesa del Ministero delle Finanze di ritenere tassabile quell’indennità, perché la legge di riforma dei Comites non fa riferimento a una disposizione che riguarda le elezioni europee, che la considerano un contributo forfetario non soggetto a tassazione. I Consolati dovrebbero effettuare una trattenuta alla fonte, commisurata al reddito dichiarato, prescindendo dall’applicazione della trattenuta nei casi di Convenzione sulla doppia imposizione, nei quali spetterà agli interessati fare la denuncia in loco. Il Consigliere Marco MANCINI (Capo Ufficio VII della DGIEPM) aggiunge che con il Dipartimento Affari e Studi Fiscali è stato raggiunto l’accordo che, all’atto della liquidazione della somma dovuta, ai cittadini tenuti a dichiarare i propri redditi anche in Italia sarà ricordato che l’indennità dovrà essere inclusa nella dichiarazione. Il Ministro Adriano BENEDETTI chiarisce che il Comitato permanente anagrafico elettorale, composto da funzionari dei Ministeri per gli Italiani nel Mondo, degli Esteri, dell’Interno e dell’Innovazione Tecnologica, si riunirà la prossima settimana per esaminare anzitutto la questione della discrepanza tra le liste. Si è comunque richiesto che, almeno nella prossima tornata elettorale, vi sarà una prevalenza dell’anagrafe consolare rispetto all’AIRE. Al Segretario Generale, che ha rilevato nella relazione la mancanza di indicazioni relative alla politica del Ministro Tremaglia, fa presente che la questione attiene agli Uffici di quel Ministro, al quale la bozza di relazione è sempre sottoposta.

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Alla domanda di Marco FEDI (Australia), relativa al numero di Comites che in ritardo rispetto ai tempi previsti dalla legge hanno inviato la documentazione, e in assenza di una reintegrazione non riceveranno il contributo ordinario 2004, il Ministro Adriano BENEDETTI risponde che si tratta di 37 Comitati. Personalmente, ritiene inaccettabile che alcuni abbiano ricevuto il finanziamento, e altri no. Per Marco FEDI (Australia) si tratta di capire perché in alcune circostanze è possibile recuperare risorse da altri capitoli, e non in questo caso. Elio CAROZZA (Belgio) domanda se, per i Comites che versano in precarie situazioni, si possano offrire garanzie scritte che comunque i finanziamenti arriveranno. Il PRESIDENTE chiede che sia fornita una tabella con l’indicazione dello stato dei finanziamenti ai singoli Comites. Fa poi presente la confusione che si è determinata a seguito di comunicazioni poco chiare dei Consolati in ordine alle integrazioni. La confusione, chiarisce il Ministro Adriano BENEDETTI, non dipende dalla DGIEPM, ma dall’azzeramento dei fondi intervenuto a luglio. Precisa che ad altri capitoli si può attingere anche con un decreto di un Direttore Generale, ma non in presenza di una norma emanata dal Parlamento. Un’eventuale dichiarazione da parte dei Consolati è possibile solo qualora il Parlamento emani una nuova norma di reintegro dei fondi. Ad avviso del PRESIDENTE la questione va posta all’attenzione del Sottosegretario Baccini. Ad Andrea AMARO (Italia), che chiede se la Direzione Generale sia a conoscenza che il prossimo 29 settembre presso il TAR del Lazio verrà discusso il ricorso di alcuni Patronati esclusi dal CGIE, il Ministro Adriano BENEDETTI risponde che l’informazione del ricorso EPASA-CNA è stata data dall’Avvocatura dello Stato. Gian Luigi FERRETTI (Italia) ricorda che vi è anche il ricorso di un connazionale del Cile, che però, avverte il Ministro Adriano BENEDETTI, attiene alla procedura elettorale e non alle nomine governative. Per quanto riguarda Sindacati e Patronati, nel rispetto della legge ci si è attenuti alla scala di rappresentatività fornita dal Ministero del Lavoro. A proposito del ricorso avanzato dal prof. Siena, del Cile, Marco MANCINI informa che il MAE ha presentato un rapporto all’Avvocatura dello Stato e che, per decidere sulla richiesta di sospensiva, la prima udienza è stata rinviata al mese prossimo.

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Il PRESIDENTE ringrazia il Ministro Benedetti per le spiegazioni fornite. Prima di proseguire nei lavori ricorda la recente scomparsa di Aldo De Matteo (Italia), per cinque anni Consigliere del CGIE nel secondo mandato, a lungo attivo nelle ACLI, dotato di grande competenza e capacità di lettura dei processi di cambiamento che hanno contraddistinto l’emigrazione italiana nel mondo. Impegnato sul versante della pace, è stato Senatore della Repubblica e Parlamentare europeo.

I presenti, in piedi, osservano un minuto di silenzio Carlo CIOFI (Capo della Segreteria del Ministro Tremaglia) assicura che la relazione del Governo è stata condivisa dal Ministro Tremaglia, ma se si dovessero indicare tutte le sue iniziative si renderebbe necessaria una seconda relazione del Governo. Ricorda l’impegno di questi giorni per riportare a 18 il numero di Parlamentari della circoscrizione estero; informa inoltre dell’incontro previsto l’indomani, del Ministro Tremaglia con il collega Siniscalco e il Sottosegretario Letta, per affrontare anche la questione dei contrattisti. Pure in favore dei Comites si sta conducendo una battaglia comune, ed egli rivolge un appello al CdP a operare in stretta collaborazione con il Ministro per gli Italiani nel Mondo. Rende noto che l’INPDAP ha disposto che i pagamenti ai pensionati dello Stato avvengano mensilmente, da ottobre 2004 in Europa e da gennaio 2005 in tutto il mondo. A Marco FEDI (Australia), che domanda se mensilmente dovrà essere prodotta la dichiarazione di esistenza in vita, Carlo CIOFI risponde che comunque si tratta di un’agevolazione offerta ai connazionali. (n.d.r. la dichiarazione di esistenza in vita dovrà essere presentata ogni sei mesi). Punto A dell’OdG: Approvazioni: - Ordine del giorno

- Verbale CdP del 30.07.04 Alla domanda del PRESIDENTE, se vi siano richieste di integrazione dell’ordine del giorno, Marco FEDI (Australia) chiede si aggiunga il pagamento delle pensioni del Tesoro e dell’INPS. Il Ministro Torquato CARDILLI (Segretario del CGIE) informa che è stata appena presentata proprio questa mattina dalla DGIEPM una richiesta di parere sui contributi a Enti e Patronati. Considerato che nel verbale si fa riferimento nominativo agli interventi dei colleghi, Silvana MANGIONE (USA) chiede che le sia attribuita la richiesta di convocazione immediata della Commissione Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE, da lei presentata quale unica rappresentante, in questo consesso, di quella Commissione; richiesta che, aggiunge Elio CAROZZA

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(Belgio), è stata da lui sostenuta. Il PRESIDENTE dichiara approvati all’unanimità l’ordine del giorno e il Verbale del CdP dello scorso 30 luglio, con le integrazioni e le precisazioni richieste. Invita in futuro a tenere presente la delibera del precedente CdP, che sia evitata nei verbali l’indicazione dei nomi. Silvana MANGIONE (USA) ritiene opportuna una riflessione sui criteri relativi alla compilazione e alla diffusione del verbale, affinché non solo i nuovi componenti il CdP siano informati delle prassi precedenti, ma perché queste vengano eventualmente confermate o modificate. Il PRESIDENTE avverte che la questione sarà discussa quando si affronterà lo specifico punto all’ordine del giorno. Punto C dell’OdG: DPEF e Legge Finanziaria 2005 C01 Bilancio del MAE/capitoli di spesa per gli italiani all’estero C02 Bilanci altri Ministeri Il PRESIDENTE ricorda che nei due anni trascorsi alcune linee generali di politica verso le comunità italiane nel mondo erano contenute nel DPEF. Non così quest’anno, per cui vi è una forte preoccupazione in ordine alla Finanziaria 2005 per gli italiani all’estero. È stata fornita una tabella, ma mancano indicazioni sugli Istituti di cultura. Rispetto alla legge di bilancio 2004, sembrerebbe che il progetto di bilancio del MEF al 13 settembre 2004 sia di sostanziale conferma. In proposito chiede quale sia il grado di attendibilità, non mancando di sottolineare le accresciute esigenze e la lievitazione dei costi. Il dott. BRUNETTI (Direzione Generale Bilancio e Patrimonio) ricorda che l’attuale normativa assegna al MEF il ruolo principale in ciò che riguarda l’attribuzione delle risorse alle varie attività pubbliche. Qualora non fossero intervenute le dimissioni del Ministro Tremonti, si sarebbe stati in grado di fornire precise indicazioni su quanto sarà presentato alla seduta del Consiglio dei Ministri di fine settembre, ma attualmente egli può soltanto riferire che, in collaborazione con il Ministero per gli Italiani nel Mondo, è stata esercitata una forte pressione affinché si tengano presenti le esigenze del CGIE e, quanto meno, nell’attuazione della politica di recupero di risorse non siano ridotti gli stanziamenti relativi ai capitoli che lo riguardano. Pone l’accento sul fatto che la manovra correttiva è intervenuta su quanto era stato stabilito dallo stesso Parlamento, e questo può ripetersi anche nell’immediato futuro. Ad esempio, con la semplice approvazione di una norma da parte del Parlamento potrebbe essere ridotto lo stanziamento del capitolo per i Consoli onorari. Poiché nulla è ancora deciso sarebbe opportuno, a sostegno delle altre iniziative

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in campo, un messaggio del Comitato di Presidenza agli interlocutori che stanno esaminando queste problematiche. Quanto a lui, riferirà in ordine alle decisioni del Consiglio dei Ministri di fine settembre. Ricordato che, rispetto al 2003, per il 2005 il MAE ha avanzato una richiesta di aumento per alcuni capitoli, il PRESIDENTE domanda quale sia l’attendibilità del progetto di bilancio e quando sarà disponibile il testo della Legge Finanziaria. Tommaso CONTE (Germania) ricorda il trascorso impegno del CGIE affinché per i Comites non fosse più previsto un contributo, bensì un finanziamento perché – così si riteneva – non fosse possibile procedere a tagli. Appare ora strano che i tagli siano stati operati proprio sui finanziamenti, e non sui contributi. Per inciso, nei documenti si continua a parlare di contributi ai Comites. Poiché nell’attribuzione delle risorse chi decide è il Ministero dell’Economia e il parere del CGIE sembra non avere alcun valore, occorre acquisire la consapevolezza che al mondo politico nulla importa degli italiani all’estero se non, magari per motivi affettivi, ad alcuni Deputati e Senatori oltre che, naturalmente, al Ministro Tremaglia. A suo avviso, occorrerebbe immediatamente incontrare i Capigruppo parlamentari e le Commissioni Bilancio dei due rami del Parlamento, per cercare di evitare interventi ai quali non è poi possibile porre rimedio. Il dott. BRUNETTI ribadisce che prima del Consiglio dei Ministri di fine settembre non si potrà disporre di dati attendibili. Ricorda che la manovra correttiva è stata stabilita sulla base dei fondi al momento disponibili e che le Amministrazioni non hanno potuto in alcun modo indicare quali finanziamenti era necessario evitare di ridurre. È a suo avviso importante far giungere un messaggio nelle sedi opportune, affinché siano salvaguardate le attività degli italiani all’estero all’interno di un quadro finanziario generale comunque per tutti al ribasso. Marco FEDI (Australia) fa rilevare che il cap. 3106, istituito a seguito della costituzione del Comitato dei Presidenti, non appare tra quelli della Finanziaria 2005. Va chiarito se si è di fronte a una dimenticanza; qualora invece si tratti di uno stralcio, egli immagina di recuperare quelle risorse nel cap. 3103. Sarebbe poi logico, egli considera, che per il futuro tale capitolo fosse accorpato con quello riguardante il funzionamento ordinario dei Comites. Propone che domattina si presenti al Sottosegretario Baccini e ai Ministri Frattini e Tremaglia un documento con l’indicazione delle priorità, prima fra tutte la garanzia del reintegro del cap. 3103, che in particolare ha effetto sui Comites che non hanno ancora ricevuto il contributo ordinario 2004. Occorre inoltre chiarire il senso e il contenuto di alcuni capitoli di bilancio,

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come il 7951, al fine di esprimere un parere con piena cognizione delle cose. Per una dimenticanza il cap. 3106 non è stato esposto nella tabella, assicura il dott. BRUNETTI, aggiungendo che, a meno di ulteriori riduzioni, al 1° gennaio 2005 la dotazione sarà di 226.000 Euro. Se la DGIEPM riterrà condivisibile la richiesta del Comitato di Presidenza, potrà essere successivamente individuata l’opportuna modalità per procedere all’accorpamento con il capitolo dei Comites. Chiarisce che nella tabella predisposta sono stati inseriti i capitoli sia della DGIEPM che di altre Direzioni, di interesse degli italiani all’estero, come il 1280, il 1501, il 2551, il 2552, il 7951. Poiché la legge stabilisce che il CGIE esprima parere obbligatorio sulle proposte del Governo concernenti gli stanziamenti sui vari capitoli di bilancio in favore delle comunità italiane all’estero, Elio CAROZZA (Belgio) chiede che sia reso disponibile un quadro completo. Il PRESIDENTE richiede formalmente una tabella in cui siano elencati tutti i capitoli riguardanti gli italiani all’estero, analoga a quella che ha consentito l’espressione del parere per la Finanziaria 2004, e il dott. BRUNETTI assicura che sarà prodotta nel pomeriggio, alla ripresa dei lavori. Rivolto in particolare ai colleghi alla prima esperienza nel CdP, il PRESIDENTE tiene a chiarire che il parere dovrà essere formalmente espresso quando sarà disponibile il testo della legge Finanziaria; oggi i dati sono richiesti al fine di poter eventualmente intervenire a livello politico. Andrea AMARO (Italia) domanda se, rispetto al progetto di bilancio MEF, vi è una richiesta aggiuntiva riguardante la realizzazione del Sistema Visa Information, il passaporto biometrico, la Conferenza dei giovani, il rifinanziamento della legge 8998, l’applicazione dell’art. 11. Premesso che i documenti di bilancio sono costituiti dalla legge Finanziaria e dalla legge di Bilancio, il dott. BRUNETTI chiarisce che la tabella su cui ora si discute riguarda la sola legge di Bilancio, formulata sulla base delle norme al momento vigenti. Per quanto riguarda la Finanziaria, i provvedimenti relativi alle questioni citate saranno approvati nel periodo ottobre-dicembre e soltanto allora il MEF travaserà gli stanziamenti nella legge di Bilancio, e quindi nei singoli capitoli. Tommaso CONTE (Germania) ricorda che con il precedente Governo l’allora on. Tremaglia, che faceva parte del CdP, ha più volte animato un’accesa polemica sostenendo che il parere del Comitato di Presidenza deve essere dato prima della discussione della legge Finanziaria. Cambiano i Governi, e gli italiani all’estero continuano a non essere tenuti nel debito conto. Richiamando la proposta del Consigliere Fedi (Australia) e l’intervento del

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Consigliere Conte (Germania), Silvana MANGIONE (USA) esprime l’avviso che entro oggi il CdP debba indicare in un documento le priorità assolute, e quindi i capitoli sui quali il Consiglio Generale chiede che non vengano operati tagli. Si tratterebbe di un documento politico, di un appello al quale ci si potrebbe riferire, viste le decisioni del Consiglio dei Ministri, nell’esprimere il futuro parere. Il PRESIDENTE, che giudica la situazione di piena emergenza, ritiene necessario dare anche un contenuto politico all’iniziativa, interessando anzitutto i Ministri Frattini e Tremaglia. Ricorda poi che nella legge Finanziaria vi sono capitoli riferiti ad altri Ministeri, che riguardano gli italiani all’estero e sui quali dovrebbe essere espresso il parere del CGIE, che però non viene consultato. In particolare, il riferimento è al Ministero del Lavoro, che dovrà essere sollecitato a fornire indicazioni anche in considerazione dei paventati tagli allo stanziamento per i Patronati, oggetto di un ordine del giorno dell’Assemblea. I lavori, sospesi alle ore 13,35, riprendono alle ore 15,15 Punto D dell’OdG: Interventi scolastici all’estero D01 Personale di ruolo/copertura cattedre/orario d’insegnamento D02 Scuole italiane all’estero/personale/finanziamenti D03 Situazione finanziaria esercizio 2004 (saldi e anticipi) D04 Commissione Nazionale per la Promozione della Cultura Ita- liana all’estero Il PRESIDENTE informa che, anche al fine di stabilire un metodo di collaborazione, è stato chiesto che ai lavori intervenga il Direttore Generale della DGPCC, Min. Plen. Anna Blefari Melazzi, che però non può essere presente. Dà quindi il benvenuto al Consigliere Sampoli (Capo Ufficio IV della DGPCC), che ritiene intervenga a nome della sua Direzione Generale. Premesso che le problematiche sono numerose, si sofferma in particolare sui consueti ritardi, rispetto all’inizio dell’anno scolastico, con cui in numerosi Paesi giungono gli insegnanti di ruolo, e sulla questione dell’orario di insegnamento. Tommaso CONTE (Germania) riflette preliminarmente sulla difficoltà di dialogare con il Direttore Generale della DGPCC, cosa avvenuta non più di 2-3 volte in 13 anni. Sono state recentemente indirizzate alla Procura della Repubblica di Roma quattro segnalazioni relative a quanto verificatosi nella sezione bilingue di Francoforte dove, con il consenso del Consigliere Sampoli, l’insegnante di ruolo giunto lo scorso anno ha insegnato per 13 ore la settimana, a fronte delle 18 di insegnamento frontale come minimo previste dalla legge. Non soltanto a suo parere, si è cercato in tal modo di legittimare una precedente situazione

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determinatasi nella sezione bilingue di Stoccarda, da lui più volte denunciata, dove per tre anni gli insegnanti di ruolo sono stati autorizzati a insegnare per 13 ore settimanali, con pagamento pieno dello stipendio, in forza di un’interpretazione dell’art. 12 del Contratto integrativo del maggio 2001 per cui, se all’estero l’unità didattica è di 45’, essa equivale all’ora di lezione in Italia. Ma, egli sottolinea, gli insegnanti tedeschi effettuano 28 ore settimanali di insegnamento. Ricordate le difficoltà per ottenere un ispettore scolastico, fa rilevare che la Germania ne è attualmente di nuovo priva e chiede come si intenda procedere, vista la necessità di un coordinamento dei dirigenti scolastici. Il Consigliere Leonardo SAMPOLI (Capo Ufficio IV della DGPCC) interviene a nome del Direttore Generale, da cui è stato delegato a trasmettere alcune considerazioni. Successivamente si soffermerà su quanto esposto dal Consigliere Conte (Germania). Con un notevole ritorno di immagine per l’Italia, per adeguarlo a una situazione dinamica, negli ultimi due anni è stato riorganizzato il settore della scuola italiana all’estero sulla base di parametri bilingue e biculturali. I corsi di lingua e cultura italiana hanno avuto una lenta ma costante evoluzione, mirando alla trasformazione in corsi inseriti nell’orario e partecipi della scuola locale. Il contingente del personale di ruolo in servizio per l’anno scolastico 2004-2005 è di 1.190 unità; sono state effettuate 165 nomine per garantire la copertura dei posti vacanti, e il personale che non ha ancora raggiunto le sedi di destinazione, lo farà entro il 1° ottobre. A differenza degli anni passati, le sedi estere hanno limitatissime necessità di assumere supplenti. Quanto all’orario obbligatorio di servizio, l’art. 12 del Contratto Integrativo del maggio 2001 dispone che il personale docente all’estero svolga attività di insegnamento secondo quanto previsto per il personale in Italia: 18 ore per la scuola superiore e 22 per quella elementare e materna. Sussistono problemi di armonizzazione tra diversi ordinamenti nei corsi di lingua e cultura italiana inseriti nell’orario scolastico, e nelle istituzioni scolastiche straniere dove sono stati avviati progetti bilingue sulla base di accordi bilaterali. Sono all’esame possibili soluzioni e si è in attesa dell’esito del contenzioso avviato dai Comitati dei genitori di Stoccarda alla Procura della Repubblica di Roma. Il PRESIDENTE fa rilevare che la questione delle unità didattiche intese come 45’ o 60’ è stato a lungo dibattuto anche in Svizzera, dove l’ordinamento scolastico prevede unità didattiche da 45’, con un impegno di docenza dalle 24 alle 28 unità didattiche. Attualmente, nel caso di corsi integrati e laddove le unità didattiche sono da 45’, agli insegnanti sono riconosciute le ore da 45’ come fossero da 60’. Sottolinea quindi l’esigenza che nell’invio alle sedi degli insegnanti di ruolo si tenga conto delle date di inizio dell’anno scolastico a livello locale.

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Il Consigliere Leonardo SAMPOLI è consapevole dell’esigenza prospettata ma fa rilevare che le date cui si deve fare riferimento sono quelle di inizio e fine anno scolastico in Italia. Tommaso CONTE (Germania) fa rilevare come nessuna risposta sia stata data alle questioni poste, neppure a proposito dell’ispettore scolastico. Aggiunge che autonomia scolastica e parità scolastica all’estero non sono applicate e che, contrariamente a quanto è stato affermato, in alcune circoscrizioni consolari è necessario assumere 8-12 supplenti. Si è parlato di scuole biculturali e bilingue ponendole sullo stesso livello, mentre sono realtà completamente diverse; inoltre, in Germania non esistono scuole, ma classi o, al massimo, sezioni bilingue. Lo preoccupa il fatto che, mentre gli era giunta l’informazione di un ripensamento della DGPCC in ordine alla questione dei 45’, dall’intervento del Consigliere Sampoli sembra evincersi che questo non vi è stato. Ciò significa che gli insegnanti di ruolo potrebbero rivendicare ore di 45’ nelle classi bilingue e di 50’ nelle altre scuole tedesche dove si tengono i corsi, con conseguente necessità di un ulteriore, consistente numero di insegnanti. Conclude affermando che, quand’anche la magistratura si esprimesse favorevolmente all’interpretazione data all’art. 12 del Contratto Integrativo 2001, poiché la sua segnalazione alla magistratura è del 2000, non risulterebbe inficiato quanto si sta facendo. Il PRESIDENTE rivolge alla DGPCC la raccomandazione che della Commissione MAE-MIUR istituita per l’applicazione della riforma scolastica e della parità delle scuole italiane all’estero facciano parte anche alcuni dirigenti scolastici operanti all’estero. Il Consigliere Leonardo SAMPOLI fa rilevare che in sostituzione dell’ispettore scolastico è stato inviato un dirigente scolastico, che può efficacemente svolgere il lavoro di coordinamento degli insegnanti. Occorre non confondere tra supplenti nominati per far fronte al ritardato arrivo del titolare della cattedra, e quelli nominati per la mancanza del titolare della cattedra, essendo esaurite le graduatorie. Il problema è particolarmente grave in Germania e nella Svizzera di lingua tedesca, per una cronica scarsità di personale scolastico in possesso di una buona conoscenza della lingua. Quanto all’orario, il problema è esclusivamente di armonizzazione tra i diversi ordinamenti scolastici. Facendo riferimento alla Commissione Nazionale per la Promozione della Cultura Italiana all’Estero, che vede la presenza di due Consiglieri del CGIE, il PRESIDENTE ricorda che i rappresentanti del passato Consiglio Generale lamentavano la ritardata corresponsione delle diarie spettanti per la partecipazione ai lavori. Inoltre, si sono sempre trovati di fronte a decisioni

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preconfezionate, senza che le elaborazioni del Consiglio Generale fossero tenute in considerazione. La possibile soluzione potrebbe forse consistere nel far pervenire con un certo anticipo l’ordine del giorno anche ai due rappresentanti del CGIE, che potrebbero così fornire un contributo di idee. Rinnova infine la richiesta relativa ai Comitati di collaborazione culturale all’estero con gli Istituti di Cultura e aggiunge che, in concomitanza con la “Settimana della lingua e della cultura italiana”, molti Comites in Europa, ma forse anche nel mondo, si stanno attivando per realizzare iniziative parallele. È un segnale che l’Amministrazione non dovrebbe mancare di cogliere, perché la comunità italiana all’estero è un valore forte. Ugo DI MARTINO (Venezuela) segnala la situazione di abbandono in cui versa l’unico liceo scientifico con programmi italiani presente in Venezuela. Grazie ad un Accordo tra il MAE e il Ministero degli Esteri venezuelano si è riusciti a introdurre in alcune scuole l’insegnamento della lingua e cultura italiana, ma certo non si può parlare di parità scolastica. Quanto alla Direttrice didattica, non è in grado di fornire alcun tipo di informazione. Non avendo colto nell’intervento del Consigliere Sampoli alcuna indicazione, vorrebbe conoscere come la DGPCC intenda affrontare i problemi che si pongono in Sud America. Il Consigliere Leonardo SAMPOLI informa che il 1° ottobre giungerà in Venezuela un nuovo dirigente scolastico. Ricorda quindi l’esperienza della scuola italiana in Ecuador, che vanta oltre 1.500 alunni. A proposito della parità considera che, perché sia dichiarata paritaria, ad una struttura scolastica deve essere riconosciuta una situazione pari a quella di una scuola statale italiana. Sono in corso le visite per verificare l’esistenza dei requisiti necessari ed è stata attualmente svolta circa la metà del lavoro. Nel ringraziare il Consigliere Sampoli, il PRESIDENTE chiede se sia possibile avere copia della Relazione che egli ha illustrato. A proposito della situazione finanziaria esercizio 2004, risulta che a buona parte degli Enti siano pervenuti gli anticipi; i saldi sono in via di definizione. Il Consigliere Daniele PERICO (Capo Ufficio II della DGIPEM) chiarisce che entro giugno sono stati inviati gli anticipi sul contributo 2004, presumibilmente pervenuti agli Enti nel mese di luglio. Si è inoltre cercato di eliminare le pendenze relative agli esercizi finanziari 2001 e 2002, accumulatesi per imprecisioni di carattere documentale. Sta per concludersi la corresponsione dei contributi erogati in un’unica soluzione, il cui limite è stato quest’anno elevato a 30.000 Euro. Ricorda che per corrispondere al pagamento delle uniche soluzioni occorre disporre del saldo consuntivo dell’esercizio finanziario precedente; i Consolati sono stati interessati a sollecitare gli Enti che non vi avessero provveduto, ad

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inviare al più presto la documentazione. A completa definizione del Punto C dell’OdG, Silvana MANGIONE (USA) propone di prendere in esame la bozza di risoluzione del CdP, affinché possa giungere ai Ministri Frattini e Tremaglia prima del Consiglio dei Ministri di domattina. Il testo è stato distribuito, avverte il PRESIDENTE. Si tratta, ora, eventualmente di affinarlo. A conclusione delle considerazioni e proposte formulate dai Consiglieri Carozza (Belgio), Losi (Gran Bretagna), Volpini (Italia), il Presidente osserva che il documento, al quale saranno apportate le modifiche e integrazioni decise, rispecchia il senso di quanto il CdP intendeva trasmettere; ringrazia gli estensori e coloro che provvederanno alla definitiva stesura. Propone quindi di anticipare la trattazione del punto F, poiché vi sono delle esigenze operative della Segreteria del CGIE. Punto F dell’OdG: Commissioni Continentali: preventivi, esperti, delibere F01 Commissione Continentale America Latina F02 Commissione Continentale Paesi Anglofoni F03 Commissione Continentale Europa e Africa del Nord Prima di dare la parola al Vice Segretario Generale per l’America Latina, il PRESIDENTE rivolge parole di ringraziamento al Ministro Cardilli e alla sua Segreteria, che in vista delle riunioni continentali hanno svolto un imponente lavoro logistico, organizzativo e documentale. Luigi PALLARO (Argentina) riferisce dell’attivo impegno per l’organizzazione della riunione, il cui preventivo ha consegnato questa mattina alla Segreteria, assieme alla lista degli esperti. I lavori si svolgeranno in un salone dotato delle attrezzature richieste ed egli è in attesa di conoscere il numero di persone per le quali prenotare l’alloggio in albergo. Informa che l’ordine del giorno prevede le seguenti tematiche: sicurezza sociale, pari opportunità, anagrafe, rete consolare, nuove generazioni, cittadinanza, e rappresenta l’esigenza di ciascun Paese dell’area di far partecipare un esperto. Il Ministro Torquato CARDILLI fa rilevare che la presenza di esperti - i quali anticiperanno le spese di viaggio per essere poi rimborsati - deve essere correlata agli argomenti da discutere. È responsabilità del Vice Segretario Generale d’area, aggiunge il PRESIDENTE, che sia rispettato quanto indicato anche in occasione dell’Assemblea di luglio: gli esperti, il cui numero massimo è di dieci, devono esserlo sui temi all’ordine del giorno. Lamentando di non aver ricevuto alcuna comunicazione fa quindi rilevare che, almeno per conoscenza, il Segretario Generale deve essere

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informato sulle tematiche che si intende affrontare. Dino NARDI (Svizzera) ricorda l’orientamento del CdP, di contenere il numero degli esperti, che dovrebbero preferibilmente essere del Paese in cui la Commissione si riunisce. Non si pone solo una questione di spesa, poiché con dieci esperti i lavori della Commissione finirebbero col risolversi nell’ascolto delle loro relazioni. Per Claudio PIERONI (Brasile) è necessario chiarire se gli esperti debbano riferire sulle singole questioni la posizione del Paese da cui provengono, o se invece su ogni tema debba intervenire un esperto, indipendentemente dalla provenienza. Marco FEDI (Australia) ritiene utile per tutti ribadire alcuni principi, ai quali peraltro in America Latina non vi è stata una sufficiente rispondenza neppure con la precedente Vicesegreteria. Gli esperti si rendono necessari quando la Commissione Continentale affronta argomenti che solo persone con specifiche competenze sono in grado di approfondire. Pertanto, se i lavori della Commissione Continentale America Latina si articoleranno solo attorno all’ordine del giorno presentato, non sarà necessario l’intervento di esperti esterni, in quanto i massimi esperti sono appunto i Consiglieri dell’area; se invece si prevede un argomento specifico, che occuperà una giornata, gli esperti, limitati a quell’argomento e nel numero, per soddisfare le esigenze di bilancio, dovranno avere determinate caratteristiche. Invitando a non parlare del passato, poiché si sta scrivendo una nuova pagina del Consiglio Generale, Ugo DI MARTINO (Venezuela) assicura che si farà tesoro di quanto è stato indicato. Accolto il principio che i locali Consiglieri del CGIE sono i massimi esperti delle specificità dell’area, rimane il fatto che, ad esempio in tema di sicurezza sociale, il contributo dell’esperto dell’INCA individuato dal Venezuela può essere di grande interesse. A suo avviso anche le pari opportunità e le nuove generazioni sono tematiche per le quali si rende necessario l’intervento di esperti esterni. Ricordato che la precedente Vicesegreteria ha fatto intervenire a Curitiba un Prefetto del Ministero dell’Interno, uno dei massimi esperti in tema di cittadinanza, il PRESIDENTE ribadisce che se si tratta di proporre le questioni in termini di problematicità, gli esperti sono i Consiglieri del CGIE. Su temi all’odg che richiedono particolari approfondimenti ci si può avvalere di esperti, la cui specifica competenza deve essere attestata dal curriculum. Esprime quindi l’auspicio che il Ministro Benedetti sia presente ai lavori della Commissione Continentale a Buenos Aires. È intenzione del Ministro Adriano BENEDETTI partecipare a tutte le riunioni

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continentali, compatibilmente con impegni particolari, uno dei quali, la riunione del Consiglio Affari Internazionali, presieduta dal Ministro degli Esteri, si tiene proprio il 4 ottobre, quando hanno inizio i lavori della Commissione a Buenos Aires. Interverrà pertanto con un certo ritardo, a condizione che vi siano fondi per i viaggi di servizio, per i quali si stanno attivando le variazioni compensative. Esulando dal tema in discussione, informa che lo scorso 3 agosto è stata varata la legge n. 206, che disciplina il conferimento di benefici economici alle vittime di atti di terrorismo e stragi compiuti sul territorio nazionale o extranazionale, se coinvolgenti cittadini italiani o loro famigliari. I benefici consistono in una compensazione fino a 200.000 Euro e in un assegno vitalizio mensile fino a 1.000 Euro. Nel caso in cui l’evento si verifichi all’estero, l’Ufficio consolare provvederà all’inoltro della domanda presentata dagli aventi diritto, corredata da un rapporto sulle circostanze che hanno dato luogo all’evento e dall’indicazione del grado di invalidità, attestato da apposite Commissioni. Per rispondere alla domanda di Silvana MANGIONE (USA), se la norma abbia effetto retroattivo, chiederà chiarimenti al Ministero dell’Interno. Riprendendo la discussione del punto all’odg, il PRESIDENTE fa memoria che alle riunioni continentali possono essere invitati, ed eventualmente anche intervenire, rappresentanti delle associazioni locali. Tra gli esperti di cui è stato presentato l’elenco non ritiene vi siano persone con capacità specifiche tali da giustificarne la presenza. L’Argentina, Paese ospitante, può comunicare se a livello locale vi sono persone esperte che possono intervenire nel dibattito. Se provenienti da altri Paesi, gli esperti debbono essere realmente tali. Claudio PIERONI (Brasile) riferisce che il Comites locale ha individuato nel signor Porta, del Patronato ITAL-UIL, l’esperto che dovrebbe intervenire su sicurezza, anagrafe, rete consolare e cittadinanza. Forse per inesperienza si sono commessi errori, ma per questa volta propone che si tenga conto delle indicazioni dei Comites. A maggiore chiarimento dei concetti finora espressi, il PRESIDENTE riferisce della proposta del Consigliere Filomena Narducci (Uruguay), di invitare un esperto in sicurezza sociale uruguayana e latino-americana, che ha un senso se si discute di convenzioni bilaterali e di sicurezza sociale in Sud America. Non è invece opportuno invitare come esperto in materia sociale il rappresentante di un Patronato, dal momento che esponenti di Patronati fanno parte della Commissione. Propone al CdP di approvare un preventivo di massima e dare l’opportunità al Vice Segretario Generale di far pervenire alla Segreteria e all’intero CdP, entro il prossimo giovedì, un elenco di non più di cinque esperti, possibilmente della Nazione ospitante, corredato dai curricula e con l’indicazione del tema che

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ciascuno tratterà. Entro venerdì sera il CdP dovrà assumere la relativa decisione. Invitando a prendere in esame il preventivo di spesa della Commissione Continentale Europa e Africa del Nord, che ricomprende anche la progettata riunione del CdP, riferisce che il Consigliere Conte (Germania) ha fatto rilevare che, essendo in discussione la legge Finanziaria, per poter eventualmente incontrare Rappresentanti delle istituzioni sarebbe forse più utile che il Comitato di Presidenza si riunisse a Roma. All’invito di Silvana MANGIONE (USA), di proporre date alternative, Tommaso CONTE (Germania) suggerisce di anticipare il CdP al 18 e 19 ottobre; in tal modo rimarrebbero valide le date previste per la Commissione Continentale. Elio CAROZZA (Belgio) ringrazia il Consigliere Mauro (Olanda) e il Ministro Cardilli, che nel mese di agosto hanno risolto l’aspetto logistico della riunione. In funzione dell’ordine del giorno, che riguarderà temi quali il diritto di cittadinanza, le politiche di immigrazione, il lavoro, la sicurezza sociale, la mobilità e la giustizia alla luce della nuova Costituzione europea, hanno accettato di intervenire, per non più di un giorno, cinque esperti: Paolo Ponzano, Capo Delegazione della Commissione Europea; Claudio Scanzani, sindacalista CISL; Floriana Sipala, funzionario della Direzione Generale della GIAI; Patrizia Settepelli; Anna Colombo. È stata anche richiesta la partecipazione del dott. Luparello, funzionario del Parlamento Europeo, esperto di questioni di cittadinanza. Poiché la legge dispone che le Commissioni Continentali presentino al Parlamento una relazione annuale sullo stato di integrazione, sarebbe forse utile aggiungere tale tema all’odg. Egli ha rilevato delle disomogeneità nelle relazioni dei trascorsi cinque anni, relative ai singoli Paesi, e ha valutato con alcuni Consiglieri e con il Ministro Cardilli l’eventualità di invitare ai lavori, in qualità di esperti, gli estensori dello specifico punto della legge, perché sia chiarito che cosa il Parlamento si attende. Il Ministro Cardilli ha anche attirato l’attenzione sull’opportunità di affrontare la questione in un’Assemblea Plenaria. Poiché per legge la Commissione Continentale deve essere convocata dal Vice Segretario Generale di area con almeno 15 giorni di preavviso, il Ministro Torquato CARDILLI avverte che la convocazione formale della Commissione Continentale Europa e Africa del Nord dovrebbe avvenire entro il 5 ottobre. In realtà, essendo la Segreteria impegnata a Buenos Aires fino al 7 ottobre, la convocazione va anticipata a prima del 2 ottobre; la lista degli esperti deve essere pertanto approvata nel corso di questa riunione del CdP. Il PRESIDENTE suggerisce che, in via eccezionale, tale adempimento avvenga in via circolare.

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Elio CAROZZA (Belgio) assicura che entro il mese sarà definito l’ordine del giorno ed espletati i prescritti atti amministrativi. Riflettendo sulla proposta del Consigliere Conte (Germania), il PRESIDENTE ne fa rilevare la validità solo se si conosceranno preventivamente le cifre della Finanziaria e sarà possibile organizzare incontri per la giornata di martedì. In tal caso, osserva Andrea AMARO (Italia) l’ordine del giorno del Comitato di Presidenza non dovrà prevedere più di due punti. Il PRESIDENTE suggerisce che si tenga conto degli aspetti rappresentati e si valuti l’evolversi della situazione; se la Finanziaria confermerà le cifre dello scorso anno, la riunione potrà tenersi ad Amsterdam. Propone pertanto l’approvazione del preventivo di spesa presentato. Elio CAROZZA (Belgio) avanza l’ipotesi che con un mandato ad hoc il Segretario Generale e tre membri del CdP seguano la questione della Finanziaria a partire dal 1° ottobre e che, come previsto, la riunione del CdP si tenga ad Amsterdam. Ma il Ministro Torquato CARDILLI ricorda che non è autorizzato a pagare spese di viaggio per riunioni non previste dalla legge. Tommaso CONTE (Germania) ha presentato una precisa e meditata richiesta, che chiede sia messa ai voti. Il PRESIDENTE propone di mantenere le due ipotesi finché non sarà noto il testo della Finanziaria e saranno stati fissati incontri del CdP con il Presidente del Consiglio, i Capigruppo e i Ministri interessati. Dà quindi la parola al Vice Segretario Generale dell’area anglofona. La riunione della Commissione Anglofona si terrà dal 12 al 14 novembre ad Adelaide, riferisce Marco FEDI (Australia), che indica il tema della prima giornata dei lavori: “Società, integrazione, evoluzione e innovazione. Realtà e prospettive delle donne, mediatrici fra culture e generazioni”. Dando per scontato che il CdP abbia deliberato che il nuovo tetto massimo di esperti è cinque e che tendenzialmente debbano provenire dal Paese che ospita la Commissione Continentale, ad essa ci si atterrà. All’osservazione del Ministro Torquato CARDILLI, che la scelta di Adelaide ha comportato un onere superiore a quello che si sarebbe registrato in un’altra seede per esempio Sydney o Melbourne, fa rilevare che, pur se la logica della rotazione riguarda soltanto i Paesi, si è ritenuto di non escludere alcune circoscrizioni consolari da momenti importanti del CGIE. Vi sono difficoltà nel reperire locali adeguati alle esigenze; si impegna comunque a far giungere alla Segreteria e al CdP, possibilmente entro settembre, una informativa completa: preventivo, ordine del giorno ed elenco degli esperti con i relativi curricula. Non esclude l’eventualità di dover spostare la sede a Melbourne.

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Il PRESIDENTE considera che il tetto degli esperti è omogeneo, ma sul tema della donna in emigrazione sarebbe poco significativo che provenissero tutti dall’Australia, dal momento che le problematiche sono diverse negli Stati Uniti, in Sudafrica e in Canada. Se, come in questo caso, la Commissione Continentale è tematica, ritiene si debba tenere conto delle esigenze anche degli altri Paesi, fermo restando il principio generale che gli esperti sui temi all’ordine del giorno siano preferibilmente locali. Marco FEDI (Australia) afferma che si cercherà di individuare in Australia esperti in grado di esprimere in termini complessivi le posizioni del mondo anglofono. Ribadisce l’importanza di una chiara delibera del CdP che il tetto massimo di esperti è di cinque, del Paese ospite. Elio CAROZZA (Belgio) ritiene che si possa fissare il principio che limita a cinque il numero di esperti ma, egli aggiunge, in relazione agli argomenti all’ordine del giorno, non sempre è possibile evitare il ricorso a esperti provenienti da altri Paesi. Riepilogando, il PRESIDENTE ricorda che è stata assunta una decisione sugli esperti del Sud America e dell’Europa e Nord Africa. Quanto ai cinque esperti dell’Australia, i cui curricula dovranno essere di alto profilo, si stabilisce che possibilmente due siano di Adelaide e uno rispettivamente degli Stati Uniti, del Sudafrica e del Canada. I lavori terminano alle ore 18,20.

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VENERDÌ, 17 SETTEMBRE 2004 - I lavori iniziano alle ore 9,35 Presidenza del Segretario Generale Franco NARDUCCI Il PRESIDENTE ringrazia il Sottosegretario Baccini, puntualmente presente all’inizio dei lavori del CdP, e il Ministro Benedetti per la collaborazione e il sostegno. Ieri è stato preso l’impegno di sottoporre al Sottosegretario Baccini alcune considerazioni su questioni di rilievo lungamente discusse dopo l’illustrazione della Relazione del Governo. Nell’incontro, sempre di ieri, con il Ministro Tremaglia sono state espresse preoccupazioni in ordine ad alcuni aspetti e l’auspicio che si trovino delle soluzioni. Il CdP ha elaborato un documento che tocca alcuni punti fondamentali, come l’azzeramento dei contributi ai Comites, pari a 1.140.000 Euro, da cui consegue l’impossibilità, per quegli organismi, di far fronte agli impegni di spesa corrente. Il Comitato di Presidenza esprime la richiesta che, nel quadro della Legge di assestamento del bilancio 2004, il Governo e il Parlamento facciano proprio l’emendamento compensativo all’interno della tab. 6 del MAE, per reintegrare il più rapidamente possibile la decurtazione. Deve essere messo in condizione di funzionare anche il Comitato dei Presidenti dei Comites, che vari Ambasciatori hanno convocato per discutere su come fronteggiare situazioni che dal prossimo 1° gennaio diventeranno drammatiche poiché, a fronte di compiti accresciuti, il personale delle Sedi estere negli ultimi due anni si è andato notevolmente riducendo. Il Governo sostiene la necessità di essere uniti, afferma che gli italiani all’estero sono una grande ricchezza e consentono di portare avanti il progetto di internazionalizzazione del sistema economico del Paese, ma perché gli obiettivi possano essere perseguiti è necessario che la consistenza della Rete diplomatico-consolare sia quanto meno riportata ai livelli del 2003. Quanto alla Finanziaria 2005, nonostante l’apprezzamento dell’Euro e l’inflazione, per alcuni capitoli di spesa del CGIE vi è il mantenimento degli importi fissati tre anni fa, mentre per altri sono intervenute riduzioni. Non si può attendere passivamente che con la manovra di finanza pubblica tesa a recuperare 26 miliardi siano ridotte le già scarse risorse destinate agli italiani all’estero, e si chiede che non siano praticati tagli nella tab. 6 del MAE. Facendo riferimento alla bozza di modifica della legge 153 approntata dall’apposita Commissione, ricorda l’impegno del CGIE per far emergere le difficoltà e appianare gli scogli che si sono storicamente frapposti tra la volontà di riformare la legge, non più rispondente alle esigenze, e problematiche anche di tipo sindacale o politico. In quella Commissione era stata richiesta la collaborazione del CGIE tramite la IV Commissione Tematica, che ha elaborato un testo sul quale ci si dovrebbe confrontare. Chiede infine ai colleghi di eventualmente integrare il suo intervento, qualora alcune questioni fossero state omesse. Silvana MANGIONE (USA) pone l’accento sullo stato di sofferenza dei Consolati per quanto riguarda il personale di ruolo. Non è sua abitudine fare riferimento a casi singoli, ma a titolo esemplificativo fa presente che il Consolato di New York dispone di

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16 persone in meno su 40 ed è stato costretto a chiudere l’Ufficio pensioni. Unico riferimento sono ora i Patronati, per i quali si paventano tagli di contributi, che determinerebbero un’aggravarsi della situazione di sofferenza. Auspica che si voglia intervenire. Le preoccupazioni sono condivise, afferma il Sottosegretario Mario BACCINI, e nella persona del Ministro Tremaglia il Governo ha manifestato la propria attenzione alle problematiche degli italiani all’estero. Il Paese vive un momento di difficoltà, riscontrabili in alcuni settori a livello nazionale, anche alla luce della sfavorevole congiuntura internazionale. Alla Farnesina si discute su come organizzare nel modo migliore le Rappresentanze diplomatiche e consolari e sono stati posti in evidenza i problemi con i quali debbono confrontarsi le collettività italiane; con il Tesoro è in corso un dibattito per far capire che, se si vogliono garantire i diritti dei connazionali nel mondo, occorre reperire le risorse necessarie. Nei prossimi giorni la legge Finanziaria sarà all’attenzione del Parlamento e il MAE sta facendo la sua parte perché il funzionamento del CGIE e dei suoi organismi, che rappresenta una priorità politica, sia il più possibile garantito. L’annunciato documento del CdP sarà oggetto di riflessione con il Ministro Frattini e il suo contenuto sarà presentato nelle sedi più opportune. Al MAE è ben noto il problema del Consolato di New York, per il quale si cercherà di individuare la possibile soluzione. Considerato che per le politiche per gli italiani all’estero, che sono circa 4 milioni, l’Italia impegna approssimativamente 30 milioni di Euro, se si sottrae qualcosa al poco la situazione diventa insostenibile, osserva Elio CAROZZA (Belgio). I connazionali attendono risposte dai Consiglieri del CGIE che li rappresentano, ed egli domanda quali indicazioni dare ai Comites che, per i tagli dei fondi, non sono in grado di onorare gli impegni assunti. Forse che debbono chiudere?. Sulla riforma della legge 153 il CGIE ha lavorato lungamente, ed è auspicabile se ne sia tenuto conto nella bozza di testo predisposta dal Gruppo di lavoro interministeriale; in caso contrario sarà necessario riprendere la discussione. Nonostante il difficile momento attraversato in particolare in Europa, nella Relazione non si fa cenno agli Istituti di Cultura. Per via della riduzione del personale di ruolo nei Consolati, sono i Patronati a sostenere i connazionali, ad esempio per quanto riguarda l’assistenza; eppure si parla di una riduzione dei loro contributi. In sostanza, le questioni importanti che riguardano gli italiani all’estero attengono alla scuola, all’assistenza e alla rappresentanza e su queste, ai sistematici proclami di attenzione da parte del Governo negli ultimi anni, non hanno fatto seguito fatti concreti. Non si può non dare risposte, perché nel mondo i connazionali vivono le stesse difficoltà presenti in Italia, ma non hanno le medesime opportunità. Il Sottosegretario Mario BACCINI assicura che sulla legge di riforma degli Istituti di Cultura, all’esame del Parlamento, fornirà risposte esaurienti nel prossimo incontro. Sottolinea come il Governo sia impegnato all’estero nel supportare imprese, con dispiego notevole di mezzi, di strutture e con altrettanto notevole lavoro preventivo del

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personale diplomatico, che ha un costo. La Relazione del Governo non ha voluto sottrarre nulla alla realtà, le preoccupazioni emerse in questa sede sono condivise e il MAE è impegnato nel difendere le prerogative degli italiani all’estero nell’attuale difficile congiuntura, che vede l’impiego di 10.000 uomini in missioni di pace nel mondo e in Patria pone l’esigenza di maggiore sicurezza per le famiglie. Assicura la sua forte azione politica per dare seguito alle indicazioni del CdP e spera di poter dare risposte positive nei tempi che la politica parlamentare consentirà. Considerato che i Consiglieri del CdP viaggiano spessissimo per assolvere ai loro compiti istituzionali, Gian Luigi FERRETTI (Italia) chiede se, analogamente a tanti funzionari, ad essi potrebbe essere rilasciato dal MAE il passaporto di servizio. Il Sottosegretario Mario BACCINI esprime perplessità, ma assicura che il Ministro Benedetti assumerà informazioni. Viene distribuito il documento del CdP sulla finanziaria, nel nuovo testo che ha recepito i suggerimenti e le modifiche ieri proposti, che il PRESIDENTE pone in votazione e che poi avrà i seguiti istituzionali.

Il documento del CdP è approvato all’unanimità e consegnato al Sottosegretario Baccini, mentre la Segreteria lo farà pervenire ai Ministri Frattini e Tremaglia.

Punto E dell’OdG: Funzionamento del CGIE - E01 Funzionamento del Comitato di Presidenza - E02 Funzionamento dell’Assemblea - E03 Collegamento tra i vari organi del CGIE - E04 Rimborso forfetario ai membri del CGIE Poiché il CGIE è stato rinnovato per oltre la metà, il PRESIDENTE rappresenta la necessità di verificare se le regole di funzionamento che il Consiglio Generale si era date, e che egli riepilogherà, siano da mantenere o da modificare. L’Assemblea Plenaria fissa le priorità, il programma, presenta la relazione annuale con proiezione triennale, promuove iniziative e indagini conoscitive, formula pareri. Le Commissioni Tematiche esaminano temi, elaborano documenti, propongono indagini conoscitive, formulano pareri. Le Commissioni Continentali elaborano relazioni sullo stato di integrazione (in proposito viene sottolineata l’esigenza di dividersi i compiti e di darsi delle scadenze), esaminano problematiche di carattere generale dell’area continentale in cui operano, elaborano piani-paese. Il Comitato di Presidenza dà seguito alle decisioni dell’Assemblea Plenaria, definisce l’ordine dei lavori, presenta relazioni sulle attività del CGIE, in casi di urgenza esprime pareri da far poi ratificare dalle Commissioni e dall’Assemblea, comunica con l’Assemblea e le Commissioni. In Assemblea Plenaria si discute sulle diverse questioni e su documenti e ordini del giorno prodotti dalle Commissioni Tematiche e Continentali; vengono presentate le

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relazioni delle Commissioni Tematiche e Continentali, e del CdP. Egli ritiene che dei due giorni e mezzo di Assemblea, almeno uno dovrebbe avere carattere tematico. I Presidenti delle Commissioni Tematiche sono tenuti a presentare, nella relazione triennale, la propria visione sulle tematiche di competenza. Ogni Presidente può essere invitato a partecipare ai lavori del CdP, per intervenire su specifiche questioni. Quanto alle Commissioni Continentali, i Vice Segretari d’area devono avere per obiettivo il collegamento tra le realtà dei singoli Paesi e il CdP. Danno il proprio contributo a livello di piani-paese, elaborati dalle Ambasciate con il supporto dei Consolati, sui quali sono consultati il CGIE, i Comites e i rappresentanti delle associazioni nazionali. Quanto al CdP, il Segretario Generale ha il compito di far circolare l’informazione, assicurare il collegamento con le diverse realtà locali, assicurare la comunicazione tra gli organi tramite la relazione in Plenaria. Le sintesi dei lavori del CdP, corredate dalla Relazione del Governo e da altri allegati, nel giro di 15-20 giorni sono distribuite in via elettronica a tutto il CGIE e messe in Internet a cura della Segreteria. Egli auspica che di tale documentazione si faccia buon uso, poiché talvolta sono sorti problemi proprio perché non ne era stata presa visione. A conclusione dei lavori del CdP vi è una conferenza stampa; in tal modo le informazioni giungono tempestivamente alle sedi dei Comites e ai Consolati. Particolarmente importante è dare seguito agli ordini del giorno. Inoltre, va chiarito l’aspetto del portavoce, che per il CGIE è il Segretario Generale; sulle questioni che riguardano le aree continentali i Vice Segretari Generali hanno titolarità a rivolgersi, ad esempio, al Direttore Generale Benedetti o al Ministro Tremaglia. Chiede ai colleghi di mettere eventualmente a fuoco altri aspetti o problemi sul funzionamento del CdP, e indicare se si voglia modificare, confermare o innovare le regole finora seguite. Tommaso CONTE (Germania) ritiene che ciascuno debba essere portatore delle esperienze passate e in grado di fare autocritica, se necessario. Sia ieri che oggi egli ha notato due sbavature. Ieri il Consigliere Carozza (Belgio) ha proposto i nominativi di cinque esperti, di cui egli non aveva mai sentito parlare. Premesso che non intende contestare quei nomi, osserva che non è pratica democratica chiedere che in tali condizioni sia dato un parere. In passato, il Segretario dell’area europea quanto meno informava delle iniziative i colleghi del CdP. Questa mattina il Segretario Generale ha invitato i colleghi a integrare il suo intervento, qualora qualche argomento fosse stato dimenticato. Il Consigliere Silvana Mangione (USA) ha rappresentato un problema sul quale si era già soffermato il Segretario Generale, ma ciò che ha suscitato il suo stupore è stata la sorta di controrelazione svolta dal Consigliere Carozza (Belgio) dopo le risposte del Sottosegretario alle questioni poste dal Segretario Generale, che non è stata portatrice di alcun nuovo argomento. Vi è forse chi ritiene di mettersi in evidenza di fronte a un rappresentante politico, cosa che ciascuno può fare, con il rischio però di incorrere in figure quale quella odierna. Considera che negli ultimi tre anni il CdP non ha funzionato adeguatamente e vi sono forse responsabilità collettive. Compiendo uno sforzo immane, del quale egli ha sempre dato atto, il Segretario Generale ha accentrato nelle sue mani tutte le funzioni, mentre ci si dovrebbe avvalere delle professionalità presenti nel CdP, avendo la capacità di

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delegare. Ricorda che all’inizio della precedente consigliatura era stato deciso che ciascun componente del CdP partecipasse ai lavori di una Commissione, svolgendo il ruolo di tramite tra i due organismi; ma dopo meno di un anno questo trait d’union è venuto meno. Egli stesso aveva avanzato la proposta che ciascuno, in base alle tematiche di maggiore interesse personale, potesse avere la delega a seguirle per poi riferire al CdP; ma ciò non è avvenuto. In conclusione, ritiene logica e maggiormente produttiva una suddivisione dei compiti. Marco FEDI (Australia) rivolge un appello affinché si eviti di trasformare una discussione serena su come migliorare il lavoro di questo organismo e degli organi che in esso hanno competenze specifiche, in una discussione sterile che rischia di portare lontani dall’obiettivo da raggiungere. Nonostante i problemi dati dal vivere in Paesi distanti e quasi tutti con una propria un’attività lavorativa, ritiene si sia operato bene anche se non sempre si è riusciti a realizzare gli obiettivi che ci si era dati, di far lavorare meglio le Commissioni, in particolare quelle Tematiche, e di mantenere un collegamento più stretto con quelle Continentali; comunque si può migliorare. È opportuno mantenere il collegamento con le Commissioni Continentali inserendo nella Plenaria le loro relazioni, ma è necessario contingentare gli interventi ed evitare di ripetersi. Sul funzionamento del CdP, al di là delle parole occorrono proposte concrete, ad esempio di affidare su un tema specifico a un componente del Comitato il compito di riferire in Plenaria. È logico e razionale, quando necessario, invitare come in passato i Presidenti di Commissioni Tematiche a partecipare ai lavori del Comitato, per arricchirli del loro contributo. Comunque, egli ribadisce, ognuno deve fare la propria parte e in quest’ottica ritiene si potrebbe adottare quella che il Consigliere Conte (Germania) definisce delega e cioè, all’interno di un’area geografica, quando occorre affidare ad altri Consiglieri il lavoro di rappresentanza. Quanto all’Assemblea Plenaria, ritiene opportuno mantenere la mezza giornata dedicata al question time. Lorenzo LOSI (Gran Bretagna) concorda con il Consigliere Fedi (Australia). Aggiunge che la sua esperienza nel Consiglio Generale gli consente di affermare che, pur se la strada è ancora lunga, “sembra si sia incamminati sulla via della perfezione”; certo, in qualsiasi organismo il massimo rispetto reciproco e delle regole deve essere a base del processo evolutivo. Il Segretario Generale ha lavorato con dignità e intelligenza ed egli si è rallegrato per la sua riconferma. Infine, riterrebbe opportuno contingentare i tempi di intervento. Silvana MANGIONE (USA) è d’accordo che in Assemblea Plenaria siano presentate le relazioni e che queste vengano affidate a membri del CdP, laddove ci sia una specifica expertise, oppure a Presidenti di Commissione o Consiglieri che abbiano una particolare conoscenza del tema. Facendo riferimento alla passata esperienza, riferisce che del Comitato di Presidenza della seconda consigliatura si aveva l’impressione, sicuramente errata, di chiusura, elitismo, verticismo, ed invita a far apparire questo CdP aperto e democratico, come in

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realtà è, sviluppando rapporti diretti ciascuno con le proprie realtà, anche per sopperire al fatto che, nonostante la gran mole di lavoro che la Segreteria realizza, ben pochi leggono i documenti prodotti e dunque sono scarsamente informati. Con riguardo agli interventi di questa mattina, quando era presente il Sottosegretario Baccini, osserva che se la legge ha costituito un CdP rigidamente rappresentativo delle realtà territoriali, lo ha fatto perché nelle occasioni in cui esso risponde alle presentazioni delle relazioni di Governo sui diversi temi, oltre alla esaustiva relazione del Segretario Generale possano esservi interventi su alcune realtà specifiche, che l’interlocutore di Governo in quel momento può acquisire e sulle quali può intervenire, al di là della politica generale su determinati temi. Ieri, ad esempio, lei stessa ha avuto modo di apprendere moltissimo dalla esauriente illustrazione del Consigliere Conte (Germania) sulla situazione dei corsi di lingua e cultura a Stoccarda, su cui non era sufficientemente informata. Infine, non ritiene si debba o possa muovere accuse ad alcuno per aver voluto aggiungere un tema o sollevare un problema di particolare importanza per la realtà che rappresenta e dalla quale è stato eletto. Elio CAROZZA (Belgio) ravvisa l’opportunità che la prossima Assemblea approvi un programma di lavoro con l’indicazione delle priorità che debbono impegnare i vari organismi del Consiglio Generale. Giustamente le esigenze e le particolarità delle Commissioni Continentali vanno riferite in Assemblea Plenaria; quanto alle Commissioni Tematiche, ritiene debbano ricevere gli input dall’Assemblea e dal CdP poiché non è accettabile che, come in passato, il Presidente di Commissione Tematica stili l’ordine del giorno e indichi al Segretario Generale gli argomenti oggetto di discussione. Pertanto, nella prossima Assemblea Plenaria alle Commissioni Tematiche dovranno essere precisati obiettivi e scadenze, avendo presente che il programma e le priorità rappresentano il filo conduttore che collega tutte le strutture. Considera con favore che le relazioni all’Assemblea Plenaria sul lavoro delle Commissioni Continentali siano predisposte da un Consigliere di volta in volta prescelto dalle stesse Commissioni; parimenti dovrebbe avvenire per le Commissioni Tematiche sui temi proposti dall’Assemblea Plenaria, dove non andrebbero nuovamente discusse le questioni approfonditamente affrontate nelle Commissioni sia Tematiche che Continentali, e nel CdP. Si scusa con il Consigliere Conte (Germania) per la mancata informazione sugli esperti, dovuta ad una svista imputabile al limitato tempo a disposizione. Considera che tutti si è liberi di intervenire in qualsiasi momento e crede di non aver mancato di rispetto al Segretario Generale, che ritiene invece abbia gradito il suo intervento, a sostegno e conferma di quanto aveva rappresentato. Anche se è per la prima volta membro del CdP, Roberto VOLPINI (Italia) fa parte del CGIE dal 1993 e, se considera l’esperienza vissuta come Consigliere e come Vice Presidente di Commissione, si accorge che passi avanti sono stati compiuti. Il modo di lavorare si affina attraverso un processo, nel corso del quale ci si deve dare un programma per lavorare in modo progettuale, se si è convinti di voler essere una squadra, consapevoli di vivere una realtà in continuo mutamento, che richiede la massima flessibilità.

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È preoccupato per alcune tendenze che gli sembra stiano emergendo, e si aspetterebbe più collegialità e meno protagonismo, più interscambio di idee e proposte e meno individualismo, più trasparenza e condivisione e meno concorrenza tra i Consiglieri. Andrea AMARO (Italia) considera i problemi di grande interesse, e posti in modo fondato per evitare per quanto possibile eccessi di fibrillazione polemica. Ritiene che il CdP non debba sequestrare al proprio interno alcuni argomenti che vanno discussi, se non vuole essere travolto da un numero esorbitante di problemi. Esso deve perciò porre argomenti precisi e, soprattutto, decidere con chiarezza e avere la capacità di verificare i risultati delle posizioni assunte, per poter esercitare quel ruolo di informazione, stimolo, orientamento che è stato richiamato. Ciò richiede una certa capacità di autoregolamentazione da parte dei Consiglieri di nomina governativa, poiché deve essere dato rilievo alle posizioni e al protagonismo di chi è espressione degli italiani all’estero. È dell’avviso che si dovrebbe delineare un quadro della situazione, dei problemi e degli argomenti sui quali sarebbe opportuno misurarsi con dibattiti e proposte. I contributi dovrebbero essere autolimitati e di una certa competenza, partendo dalla considerazione che non vi è necessità di intervenire o presentare ordini del giorno solo per dimostrare di esistere, poiché ciascuno è valutato sulla base delle proposte che avanza. Gli sembra si disponga di buone regole: c’è un Segretario Generale e dei Vice Segretari di area che hanno la responsabilità di essere rappresentativi delle posizioni espresse e, nel caso di una sortita esterna, spetta a loro parlare. Se però si ritiene vi siano regole da definire, lascerebbe al Segretario Generale la possibilità di metterle in discussione. Dino NARDI (Svizzera) è alla seconda legislatura nel CGIE ma nuovo nel CdP, nel quale gli sembra che spesso si ripetano gli stessi concetti. L’illustrazione della Relazione del Governo all’inizio dei lavori induce ad intervenire su questioni che poi si ritrovano nell’ordine del giorno, ed egli si chiede se non sarebbe più logico che la Relazione pervenisse in precedenza ai Consiglieri per via telematica, e se ne dibattessero i contenuti con il Sottosegretario a conclusione della discussione anche sui temi all’ordine del giorno. Ciò eviterebbe ripetizioni e permetterebbe di avere risposte a seguito di un dibattito più approfondito. Sono state mosse critiche al Segretario Generale perché lavora troppo, e sarebbe forse opportuno affiancarlo e magari dare delega ad alcuni membri del CdP a seguire determinate questioni. Con riguardo agli ordini del giorno, ad esempio, accade spesso di ascoltare lamentele per i mancati seguiti. Non ritiene debba essere il Comitato di Presidenza ad assegnare compiti alle Commissioni Tematiche; al contrario sono loro, dedicate a determinate problematiche, che debbono impegnare il CdP a fornire risposte ai problemi sollevati. Da parte sua, il CdP può incaricare una Commissione Tematica di sviluppare e discutere un argomento, magari relativo a problematiche che sorgono tra una riunione e l’altra. Per Ugo DI MARTINO (Venezuela) occorre organizzarsi e assumere responsabilità anche a livello locale. Al Segretario Generale fa rilevare che la fiducia gli è stata data

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anche dai nuovi Consiglieri, i quali devono essere maggiormente informati per poter partecipare. Ad esempio, nella cartella distribuita non è contenuto il vecchio Regolamento; egli non ne conosce i contenuti e dunque non può recare il proprio contributo. Auspica che vi sia un momento di riflessione e che si comprenda la necessità di lavorare insieme. Il Ministro Torquato CARDILLI tiene a sottolineare che tale rilievo è immotivato: il Regolamento è stato consegnato a tutti individualmente in occasione dell’Assemblea Plenaria di luglio, è stato pubblicato in Internet e ora incluso nuovamente nelle cartelle nominative individuali. Questo rilievo e l’esperienza dei trascorsi cinque anni porta il PRESIDENTE ad affermare che uno dei difetti del CGIE è di parlare senza aver letto le carte che vengono predisposte con cura e sacrificio. Gino BUCCHINO (Canada) considera che il Sottosegretario Baccini non è andato al di là di parole di circostanza e non ha fornito risposte; ad esempio, non ha indicato la sorte dei Comites che non dispongono di fondi. Ritiene pertanto utile che su questioni importanti intervengano più membri del CdP, perché in chi ascolta sia ben chiara la portata dei problemi e quanto diffuse siano le preoccupazioni. Concorda sull’opportunità di stabilire un programma di lavoro e che per iscritto, affinché non siano dimenticate, sin da questa riunione si fissino le regole da rispettare. Affidare compiti specifici a membri del CdP, che presentino relazioni su determinati argomenti, può essere estremamente utile e avrebbe il duplice scopo di fornire approfondimenti su temi presenti nella relazione politica del Segretario Generale. Pari utilità considera abbiano le relazioni dei Vice Segretari Generali. Ritiene che per evitare che gli ultimi punti all’ordine del giorno, che hanno pari dignità dei primi, siano liquidati sbrigativamente, il CdP dovrebbe prevedere riunioni di almeno tre giorni. A proposito della legge 153, di fronte alla necessità di prendere al più presto in esame il testo approntato dal Gruppo interministeriale, suggerisce che si convochi con urgenza la IV Commissione Tematica, perché esprima un parere che nella sua prossima riunione il CdP presenterà a chi di dovere. Luigi PALLARO (Argentina) ritiene necessario andare oltre il dialogo interno, con il Governo e le Amministrazioni, per far conoscere diffusamente agli italiani il mondo dell’emigrazione e la realtà delle nuove generazioni di origine italiana, che deve essere approfonditamente analizzata. Per fare ciò occorre anzitutto uno scambio di informazioni all’interno di questo organismo, affinché ciascuno acquisisca una conoscenza profonda delle aree di emigrazione nel mondo, che hanno caratteristiche e problematiche estremamente varie. Auspica che si imposti una nuova politica su questi temi. Gian Luigi FERRETTI (Italia) concorda con chi ritiene che per il buon funzionamento di questo CdP sia necessario controllare i tempi e suggerisce che, nello stilare l’odg, si

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dia ad ogni argomento un tempo indicativo, per far sì che non se ne dedichi molto ai primi argomenti, per poi arrivare agli ultimi con affanno. È anche importante che gli interventi non esulino dal tema della discussione. È utile l’attuale momento di riflessione, che comunque spera si esaurisca in questa riunione. Egli concorda sul fatto che il Segretario Generale rappresenta all’esterno tutto il CGIE, ma all’interno di questo consesso inter pares ciascuno rappresenta se stesso. Occorre ricordare che l’obiettivo da perseguire è tentare di dare risposta ai tanti problemi del mondo dell’emigrazione, ed egli ritiene fosse idea del legislatore che da tutte le angolazioni ci si occupasse dei problemi generali, per non creare una sorta di classifica perversa, per cui i Paesi qui rappresentanti sono più importanti di quelli che invece non sono rappresentati. Non è d’accordo con il Consigliere Amaro (Italia) quando sostiene l’opportunità di una certa autolimitazione dei Consiglieri di nomina governativa, poiché nel Consiglio Generale si è tutti uguali; ciò che importa sono le esperienze personali, la conoscenza dei problemi e l’impegno per il bene del mondo dell’emigrazione. Claudio PIERONI (Brasile) auspica che all’interno delle singole aree geografiche vi siano maggiori contatti con il Vice Segretario Generale, e che prima di assumere decisioni sull’odg si ascoltino le realtà locali. Il PRESIDENTE ricorda di avere più volte sollecitato la collaborazione dei colleghi quando si è trattato di approntare la relazione, che egli ha sempre presentato a nome del Comitato di Presidenza. A proposito del funzionamento del CGIE, fa memoria degli impegni fissati e delle relative scadenze. Entro la fine di febbraio viene definito il calendario delle riunioni (ma sarà opportuno provvedervi prima dell’inizio dell’anno), il programma delle attività, il bilancio di esercizio del capitolo del CGIE. Entro la fine di giugno si stila la relazione annuale con proiezione triennale, una regola da rispettare perché si tratta dell’atto che va al Parlamento. Entro la fine di settembre si predispone il parere sulla legge di bilancio dello Stato Italiano. Entro la fine di novembre sono definiti i progetti di ricerca per l’esercizio successivo e le linee di intervento programmatiche e prioritarie. Inoltre, i Vice Segretari Generali debbono fornire le relazioni annuali sullo stato di integrazione delle collettività; essi debbono dunque sin d’ora attivarsi per coinvolgere i Consiglieri presenti nei vari Paesi. Egli propone che nell’arco di 2-3 settimane ogni membro del CdP faccia pervenire al Segretario Generale e ai colleghi una propria bozza di programma di lavoro, affinché su tale base sia predisposto il programma per l’anno 2005. Le Assemblee saranno così articolate: una giornata dedicata a temi specifici, con la presenza di esperti; mezza giornata per il question time; una giornata dedicata alle Commissioni Continentali e Tematiche. Quanto al Comitato di Presidenza, opportunamente il Consigliere Nardi (Svizzera) ha fatto rilevare come si sia ripetitivi nei due momenti, del dibattito sulla relazione del Governo e della discussione degli ordini del giorno. In realtà, il dibattito sulla relazione del Governo, che contiene tutti i riferimenti all’odg del Comitato di Presidenza, ha un senso soltanto se è di natura politica e non tecnica.

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Propone sia accolto un suggerimento del Ministro Cardilli: che tra le 9,30 e le 10,30 il CdP si riunisca a porte chiuse, per analizzare i documenti sui quali discutere e concertare l’andamento dei lavori. Solleva quindi il problema delle risposte agli ordini del giorno e alle mozioni dell’Assemblea e delle Commissioni, che vengono sistematicamente inviati al Gabinetto dei Ministri Frattini e Tremaglia e alle Direzioni Generali competenti, per esprimere l’avviso che un membro del CdP dovrebbe essere incaricato di sollecitarle. A proposito del rimborso forfetario ai membri del CGIE, la cui misura di 200 Euro è insufficiente alla copertura delle spese, dà la parola al Ministro Cardilli, che ha elaborato una proposta. Poiché la legge del CGIE fissa cifre precise e la modifica legislativa del Consiglio Generale non si realizzerà prima di un paio d’anni, il Ministro Torquato CARDILLI rappresenta la possibilità che si emani una leggina di un solo articolo, che potrebbe essere approvata in Commissione ove vi fosse l’accordo della maggioranza dei suoi componenti. In tal caso varrebbe l’operazione di lobby verso i partiti sia di Governo che di opposizione. Una buona base potrebbe essere un testo del seguente tenore: “L’art. 12 della legge 368/1989, modificata dalla legge 198/1998, è sostituito dal seguente. Ai membri del CGIE che partecipano alle riunioni previste dalla presente legge spettano, oltre alla copertura assicurativa per malattie e infortuni durante i periodi di riunione, i seguenti rimborsi forfetari: per spese di viaggio; per spese di vitto, alloggio e trasporto urbano; per spese telefoniche, postali, telegrafiche e telematiche. Ogni anno il Ministro degli Affari Esteri, di concerto con il Ministro per gli Italiani nel Mondo e con il Ministro dell’Economia, stabilisce con proprio decreto l’ammontare dei predetti singoli rimborsi forfetari, tenendo conto dell’aumento del costo della vita registrato nell’anno precedente. Le spese di viaggio sono rimborsate forfetariamente sulla base di una griglia di distanze dalla sede di residenza al luogo di riunione, contenuta nel predetto decreto. Per il 2004 le spese di vitto, alloggio e trasporto urbano sono rimborsate forfetariamente nella misura di Euro 220 al giorno; tale importo è ridotto della metà per i residenti nella sede della riunione e aumentato della metà per il Segretario Generale. Le spese telefoniche, postali e telegrafiche sono rimborsate annualmente nella misura di Euro 1.500 per i membri ordinari, di 2.000 per i componenti del Comitato di Presidenza, e di 3.000 per il Segretario Generale. Nessun rimborso è dovuto ai Parlamentari nazionali. La presente legge entra in vigore immediatamente dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale”. In tal modo si modificherebbe un solo articolo della legge, introducendo anche un’innovazione relativa al rimborso delle spese di viaggio, che costituiscono un grave problema. Demandando l’organizzazione del sistema a un decreto del Ministro, si predisporrebbe una griglia basata sulle distanze chilometriche rilevabili internazionalmente, per cui il rimborso sarebbe effettuato esclusivamente sulla base della presenza fisica del Consigliere alla riunione. Silvana MANGIONE (USA) esprime parere favorevole sul minimo aumento a 220 Euro del rimborso giornaliero, poiché tale cifra rappresenta la base su cui operare adeguamenti costanti. Ritiene valida l’idea di un articolo che sostituisca interamente

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l’altro della legge del CGIE, ma vi sono alcuni aspetti che la preoccupano: il concetto di rimborso su griglia, perché non vi è l’attribuzione di valore al chilometro; e l’eventualità, visto il ricorso alla pratica del taglio dei fondi, che il rimborso avvenga dopo moltissimo tempo. Ricorda poi che sin dalla riunione continentale di Toronto era stato chiesto che ai Consiglieri provenienti da Paesi non europei, in considerazione dei problemi di fuso orario e della lunghezza dei voli, fosse riconosciuta la diaria per i due giorni precedenti e i due successivi alle riunioni, come peraltro avveniva nella prima consigliatura del CGIE. A proposito della griglia, il Ministro Torquato CARDILLI fa rilevare che è sempre valido il principio che l’ottimo è nemico del bene. Bisogna avere il senso della misura in relazione alle disponibilità ed alle difficoltà del momento. Sarebbe sufficiente, con riferimento alle tariffe IATA, elaborare i criteri da seguire come avviene già in altre istituzioni internazionali tipo Parlamento europeo. Il rimborso della diaria per il giorno che precede e quello che segue le riunioni è stabilito in un decreto del Presidente della Repubblica e secondo la normativa italiana occorre anche in questo caso una variazione legislativa. La preoccupazione a proposito dei rimborsi non ha ragion d’essere perché, se per ipotesi i fondi fossero tagliati, non si effettuerebbe la riunione, senza remissione da parte di alcuno. A Silvana MANGIONE (USA) risulta che nella prima consigliatura del CGIE il rimborso dei due giorni prima e dopo le riunioni avvenisse in forza dell’equiparazione dello status dei Consiglieri a quello dei funzionari di VIII livello; in proposito chiede chiarimenti. Circa il rimborso delle spese di viaggio, pone l’accento sulle perdite che si subiscono in conseguenza del cambio dal dollaro all’euro e poi al dollaro, che vanno dal 6 al 12%. Tra l’altro, il livello di cambio è fissato dalla contabilità all’inizio dell’anno. Il sistema del rimborso che il Ministro Torquato CARDILLI propone terrebbe conto della valuta; tale precisazione non dovrebbe apparire nella legge, ma nel decreto. Comunque il livello di cambio fissato a inizio anno si riferisce a altri capitoli di bilancio e non al CGIE: Quanto alla equiparazione dei Consiglieri a funzionari dell’ex VIII qualifica funzionale essa è stabilita solo per i rimborsi dei viaggi. Gian Luigi FERRETTI (Italia) ritiene che questa potrebbe essere l’occasione per un riconoscimento particolare ai compiti di rappresentanza del Segretario Generale, anche al fine di dare maggiore visibilità a questo organismo. Roberto VOLPINI (Italia) concorda con la proposta del Ministro Cardilli. Suggerisce la possibilità di percorrere un’ulteriore strada: ora che si discute la legge Finanziaria, si potrebbe tentare di inserire il provvedimento tra i decreti omnibus che appunto in occasione della Finanziaria vengono approvati in Parlamento. Ritiene che, qualora si aggiungesse al testo, laddove si parla di concerto con i Ministri, una frase che richiami anche il CGIE, potrebbero forse fare venire meno alcune preoccupazioni del Consigliere Silvana Mangione (USA).

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Lorenzo LOSI (Gran Bretagna) plaude alla proposta del Ministro Cardilli e ricorda che ai Consiglieri del CGIE nella sua prima legislatura era stato rilasciato il passaporto di servizio. Marco FEDI (Australia) ritiene la proposta ragionevole, ma condivide le preoccupazioni del Consigliere Silvana Mangione (USA). La soluzione sta nel far procedere parallelamente la legge e l’elaborazione della griglia. Il PRESIDENTE ricorda che il metodo della griglia era già stato discusso nel Comitato di Presidenza e propone di decidere a chi affidare l’incarico di elaborarne i criteri di strutturazione. Silvana MANGIONE (USA) pensa che il Ministro Cardilli sia la persona più qualificata a farlo, sulla base delle indicazioni fornite. In tal senso conviene il Comitato di Presidenza. Ancora in tema di funzionamento del CGIE, il PRESIDENTE dà la parola al Consigliere Amaro (Italia) Andrea AMARO (Italia) sottopone al CdP una proposta del Gruppo di nomina governativa. I componenti del CGIE di nomina governativa, oltre a partecipare alle Commissioni Tematiche e Continentali che si tengono a Roma, si riuniscono come Commissione, alla quale è attribuito il compito di esprimere pareri su argomenti ad essa sottoposti dal CdP e di formulare di propria iniziativa proposte o raccomandazioni. In considerazione del ruolo di carattere generale che sono chiamati ad esercitare, al fine di favorire l’integrazione delle tematiche rappresentate con quelle di carattere continentale propongono che ai lavori delle Commissioni d’area sia prevista la partecipazione – limitata a massimo due l’anno per ogni Consigliere - di Consiglieri di nomina governativa, senza diritto di voto, come peraltro ora avviene, ma con rimborso delle spese a carico del CGIE in misura analoga a quanto previsto per i Consiglieri elettivi. Attualmente le spese sono a carico dell’organizzazione che ciascuno rappresenta. Il PRESIDENTE ricorda che la questione è stata ripetutamente discussa, in particolare nel 1999 e nel 2000, ma non si è trovato il modo di superare l’ostacolo posto dalla legge, della copertura dei costi. Per Andrea AMARO (Italia) la soluzione può essere trovata nel Regolamento. La legge, egli fa rilevare, prevede che, fatto salvo la coincidenza con il CGIE, le Commissioni Continentali non si riuniscano al di fuori dell’area di competenza, ma non indica che possano parteciparvi solo i membri in esse eletti. Ritiene si dovrebbe cercare di ragionare con l’Amministrazione del problema, che ha una sua validità. Il PRESIDENTE fa rilevare che già in passato il CdP si è dovuto arrendere di fronte alle risposte della Ragioneria.

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Gian Luigi FERRETTI (Italia) suggerisce che si chieda il parere di un livello più alto. Roberto VOLPINI (Italia) pone il problema che i rappresentanti di nomina governativa non possono essere considerati membri del CGIE di serie B. Essi sono portatori di esperienze personali e di associazioni e hanno il diritto-dovere di integrarsi nei lavori delle Commissioni. Se le motivazioni addotte dalla Ragioneria sono di carattere legislativo, saranno affrontate in quei termini magari all’interno del decreto omnibus, se invece è una questione di regolamento, ci si regolerà di conseguenza. Ciò che importa è che vi sia la volontà politica di farlo. Tommaso CONTE (Germania) osserva che giustamente i 29 Consiglieri di nomina governativa hanno la possibilità di riunirsi nell’area dove sono nominati, ma gli sembra eccessivo che ognuno di essi decida, in base alle professionalità e agli ordini del giorno, di partecipare due volte l’anno alle riunioni di altre Commissioni. Se la sua interpretazione è corretta, il legislatore ha inteso che in occasione delle riunioni a Roma essi portassero il proprio contributo. Del resto, quali professionalità potrebbero portare, nelle Commissioni Continentali articolare su temi specifici, i 7 rappresentanti di partiti politici? Marco FEDI (Australia) ricorda che la questione è stata affrontata quando si è discusso della riforma del CGIE e proprio quella è, a suo avviso, la sede in cui ricercare la soluzione. Sotto il profilo strategico non gli appare infatti ragionevole inserire questo ulteriore elemento nella proposta che si sta facendo per risolvere il problema dei rimborsi dal punto di vista amministrativo. Il Ministro Torquato CARDILLI attira l’attenzione sul fatto che gli organi di controllo si sono fatti attentissimi su come vengono spesi i fondi, e certo il problema sollevato dal Consigliere Amaro, essendosi la Ragioneria già espressa in senso contrario, non può essere risolto con il regolamento del CGIE che deve attuare la norma non estenderla o addirittura adattarla ai desideri non previsti dal legislatore. Gian Luigi FERRETTI (Italia) chiede che il Comitato di Presidenza si rivolga al Consiglio di Stato. Punto K dell’OdG: Indagine sui giovani italiani all’estero - K01 Stato della ricerca - K02 Presentazione della ricerca/organizzazione Il PRESIDENTE saluta il dott. Livia (IREF-SIARES), coordinatore dell’indagine sui giovani italiani all’estero, e ricorda che in occasione dell’Assemblea Plenaria di luglio sono stati distribuiti dei rapporti illustrativi. Si tratta ora di decidere il modo migliore per valorizzare la ricerca in occasione della prossima Assemblea Plenaria, nella quale l’area tematica potrebbe essere dedicata appunto alla questione dei giovani e all’indagine. Marco LIVIA (IREF-SIARES) ringrazia tutti coloro che hanno sostenuto la ricerca nei

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territori e nella sede del MAE. I rapporti conclusivi sono stati consegnati, il materiale è ricchissimo e documenta un lavoro lungo e faticoso, del quale si è soddisfatti. I giovani italiani all’estero sono una ricchezza e una potenzialità; vanno avvicinati e coinvolti lavorando al loro fianco, poiché è stato riscontrato un grande interesse verso l’Italia, voglia di conoscenza e di partecipazione. Il lavoro va ottimizzato ed egli assicura la massima disponibilità, con il solo rimborso delle spese, a effettuare nei Paesi una presentazione scientifica dell’indagine, da progettare e concordare anche con le associazioni presenti sul territorio. Si potrebbe poi svolgere con i giovani una riflessione sui contenuti della ricerca, per eventualmente realizzare un lavoro di sintesi assieme a una loro rappresentanza. Il PRESIDENTE prende atto della disponibilità e invita a passare all’illustrazione della ricerca. Cristiano CALTABIANO (IREF-SIARES) intende dare il senso di ciò che è stato fatto in due anni di lavoro: 15 studi approfonditi. La ricchezza dell’indagine sta negli studi a carattere nazionale, che hanno evidenziato una notevole diversità di situazioni. In questa sede, comunque, egli fornirà indicazioni di carattere generale. Il CGIE ha sostenuto l’indagine e ha guardato oltre al recupero della memoria storica degli italiani all’estero, volgendosi al mondo giovanile. La ricerca ha interessato 15 Paesi e 4 continenti, esclusa l’Asia, e sono state studiate due tipologie di giovani: i discendenti di emigrati, che hanno un rapporto culturale con la tradizione migratoria, e gli epigoni, che ripercorrono le orme degli avi sottoponendosi alle tappe rituali della mobilità e realizzando un’esperienza diretta. Scopo della ricerca è stato l’analisi dell’identità culturale e del rapporto con la tradizione migratoria; l’esperienza quotidiana; il legame con l’Italia. Per realizzare ciò ci si è dovuti immergere nel vissuto dei giovani ed è stato scelto lo strumento dell’analisi qualitativa, chiedendo che venissero raccontate le esperienze personali. Si è così data voce e autenticità ai racconti, che hanno offerto materiale di riflessione di grande importanza. Sono state utilizzate diverse fonti informative: in ciascun Paese sono stati raccolti studi e ricerche sul fenomeno migratorio, dati statistici, leggi, testimonianze. Sono stati anche intervistati i leader di associazioni rappresentative di italiani nei vari Paesi. Il panel dei giovani italiani all’estero varia da Paese a Paese in conseguenza della diversificazione dei giovani e la dispersione territoriale. Per l’indagine sono state scelte prevalentemente aree territoriali urbane, ma in taluni casi ci si è rivolti a piccole comunità. Tra i criteri diversificativi vi è stato il ciclo di vita (18-24 anni e 25-35 anni) e la collocazione sociale e professionale. In taluni casi i giovani sono stati invitati a dibattere su aspetti importanti emersi dalla ricerca. Diffusamente in tutti i Paesi sono state raccolte 429 testimonianze, oltre a 277 interviste con testimoni privilegiati, realizzando circa 706 interviste, che sono veri e propri racconti di vita. Fermo restando le diversità a carattere nazionale, si sono evidenziati 3 scenari simili: esperienza migratoria reversibile; ubiquità culturale; re-invenzione dell’italianità; e una tendenza di fondo, di distacco dalle tradizionali reti associative degli italiani all’estero,

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soprattutto regionali. Il nomadismo culturale dei giovani, in genere più istruiti dei genitori, marca una sostanziale differenza rispetto ai padri. Essi hanno un notevole paniere informativo, navigano su Internet, sono abbastanza informati e vorrebbero conoscere qualcosa di più dell’Italia di oggi, sono riflessivi rispetto alla loro tradizione, per cui l’italianità viene reinventata di giorno in giorno. Venendo in Italia ridefiniscono il loro rapporto con il Paese e allungano lo sguardo su tutta la Penisola, superando l’idea che avevano del piccolo centro, della città o della Regione. Quanto alle associazioni, un loro rilancio sarà possibile solo se terranno conto delle esigenze dei giovani e delle loro domande di aggregazione, che attengono alla sfera occupazionale e alle iniziative culturali, con particolare riferimento ai Paesi di origine. L’auspicio del CGIE è favorire la partecipazione associativa giovanile ed è fondamentale raggiungere i giovani nel loro habitat sociale, costruendo una rete che li abbia al centro e coinvolga le associazioni giovanili regionali italiane e le altre strutture associative, nonché il CGIE e i Comites. Egli ha assistito a una lodevole esperienza della Regione Toscana con giovani italiani provenienti dall’estero, che però apparivano spaesati nei gruppi di lavoro in cui erano stati inseriti, perché stavano riscoprendo allora il legame con l’Italia. Ciò che conta, dunque, è portare i giovani nelle associazioni nei luoghi dove vivono, appunto creando una rete e aprendo spazi partecipativi. Va tenuto conto che molte associazioni giovanili italiane sono disponibili a forme di interscambio, che andrebbero sostenute. Un processo di rappresentanza dei giovani, e anche di ricambio all’interno dei meccanismi democratici che si sono dati gli italiani all’estero, può realizzarsi soltanto al termine di un processo in cui i giovani portano nelle sedi opportune il loro messaggio e gli interessi culturali, economici, ecc. Per valorizzare i prodotti della ricerca si può pensare a un volume (del quale si è ottenuto il nullaosta per la pubblicazione) che preveda un capitolo per ognuno dei Paesi e due capitoli di comparazione e approfondimento, senza appiattire la ricchezza dei singoli studi nazionali. Si darebbe così l’idea della molla che ha spinto il CGIE a fare questo viaggio transnazionale. Vi sono poi le monografie nazionali, per le quali pure si è ottenuto il nullaosta alla pubblicazione, che approfondiscono l’analisi; attualmente manca soltanto la stesura definitiva delle monografie relative all’Australia, agli Stati Uniti e al Canada. Tutto questo può diventare materia di dibattito e riflessione per attivare una rete che rilanci il coinvolgimento dei giovani. Il PRESIDENTE ringrazia per la presentazione. L’idea di questa indagine è nata in una Commissione Continentale a Berlino, quando si è iniziato a parlare di giovani e a progettare il futuro. Perché non rimanga materia sterile, ma si traduca in uno strumento operativo, occorre ora darle un risalto mediatico, per il quale si deve poter contare sul Ministero degli Esteri, in grado di captare la necessaria attenzione. In ogni Paese indagato vi sono Consiglieri del CGIE e Comites, ai quali pure spetta di diffondere tra i giovani ciò che è emerso. Ma anche le Regioni vanno coinvolte, e con esse nella prossima Assemblea si dovrà organizzare un momento di riflessione. Il Ministro Adriano BENEDETTI si compiace per l’esito dell’iniziativa, che ha prodotto materiale di fondamentale importanza per progettare il futuro. Da un punto di vista generazionale si è arrivati a una nuova prospettiva e si corre il rischio di perdere il

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senso della continuità; pertanto la ricerca si situa in un momento temporale opportuno. Inoltre, uno degli obiettivi del CGIE, che in linea di principio è anche delle Autorità di Governo, è la realizzazione di una Conferenza dei giovani italiani all’estero. Concorda con il Segretario Generale sull’esigenza di valorizzare questo lavoro attraverso una concertazione del CGIE con la Direzione Generale e il MAE, per individuare i tempi e le modalità migliori. Il tema appassiona Luigi PALLARO (Argentina), che fa presente come in America Latina vi sia una storia di emigrazione vecchia di più di 200 anni. Egli stesso è presidente di un’organizzazione nata cento anni fa in Argentina e ha creato il Gruppo giovanile, realizzando 15 congressi. Attualmente, degli 8 membri del Comites di Buenos Aires, 7 appartengono alle nuove generazioni. Le Regioni sono particolarmente preparate e quasi tutte promuovono iniziative politiche che riguardano i giovani. In un mondo che diventa sempre più piccolo e in cui i giovani sono ancora legati alle origini, le comunità italiane costituiscono le teste di ponte che consentiranno di sviluppare sempre maggiori rapporti con i Paesi di emigrazione. Elio CAROZZA (Belgio) non ha colto nella relazione riguardante il Belgio, che forse non ha letto con la dovuta attenzione, una considerazione sui giovani italiani rispetto agli altri giovani e al Paese in cui vivono, sul livello di integrazione, sulle opportunità o sugli eventuali ostacoli che incontrano. Cristiano CALTABIANO (IREF-SIARES) è stato in Belgio, dove la realtà ha tinte forti. Vi sono giovani neo-immigrati che fanno parte dell’Unione Europea, e altri che lavorano come metalmeccanici, nati in famiglie di emigrati, che hanno una copertura dei diritti sociali molto più elevata che in Italia ma nessuna partecipazione a carattere politico, e uno strabiliante legame emotivo con l’Italia. Dove non c’è stato un percorso forte di mobilità sociale ascendente, a una piena integrazione a carattere sociale fa da contraltare una situazione di difficoltà rispetto a bisogni che tuttavia i giovani non manifestano. Ad essi si dovrebbe cercare di dare la parola. Egli non ha scritto il rapporto, ma ritiene che nella stesura ampia queste suggestioni vi siano. A Bruxelles vi sono giovani che non conoscono la lingua di origine e tuttavia conducono i loro figli nelle scuole dove è previsto l’insegnamento dell’italiano. Dino NARDI (Svizzera) si dice dispiaciuto di non aver potuto partecipare al Forum dei giovani organizzato dalla Regione Toscana in Lunigiana. Il quadro emerso dall’indagine è molto simile a quello risultante alla Regione Toscana: i desideri e le aspettative dei giovani cambiano da continente a continente ed è più facile, anche per le associazioni, coinvolgere i giovani dell’America Latina o dell’Australia piuttosto che quelli dell’Europa. Un convegno dei giovani organizzato dal CGIE dovrebbe tenere conto della molteplicità di aspetti presentati e dell’esperienza della Regione Toscana, che ha promosso l’importante iniziativa di realizzare incontri di giovani italiani all’estero con il mondo dell’associazionismo giovanile italiano.

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Il PRESIDENTE rinnova i ringraziamenti per il lavoro svolto. Egli terrebbe che anche il Comitato scientifico fosse protagonista nella presentazione tesa a valorizzare il lavoro svolto. Tramite il MAE si cercherà di dare risalto mediatico all’iniziativa, invitando anche le testate nazionali. I lavori, sospesi alle ore 13,45, riprendono alle ore 14,35 Riprendendo il punto sul funzionamento del CGIE e richiamando le due ipotesi avanzate in relazione alla proposta del Gruppo di nomina governativa, il PRESIDENTE ritiene si debba chiedere il parere di un organo superiore all’Ufficio centrale della Ragioneria, e dunque al Consiglio di Stato. Andrea AMARO (Italia) avanza l’ipotesi che si domandi ai Ministri dai quali i Consiglieri sono stati nominati, se la questione posta è fondata e qual è la via più ragionevole per risolverla. Poiché la questione sollevata attiene all’esercizio dell’attività, l’incontro non sarebbe sbagliato o superfluo. Si discute di un capitolo della Direzione Generale la cui responsabilità è stata trasferita al Ministro Cardilli, che bene ha fatto ad attenersi alle indicazioni pervenute dall’Ufficio Centrale di Bilancio, afferma il Ministro Adriano BENEDETTI. Il CGIE sollecita un’interpretazione a più alto livello, che potrebbe essere data dal Consiglio di Stato. Egli non sa se in questo momento una pronuncia eventualmente contraria obblighi l’Ufficio Centrale di Bilancio a cambiare il proprio atteggiamento, comunque la via è percorribile. Non ritiene però opportuno che al Consiglio di Stato si rivolga direttamente il CGIE, che dovrebbe invece presentare al Ministro Frattini o alla Direzione Generale la richiesta, per l’inoltro al Consiglio di Stato da parte del MAE. Andrea AMARO (Italia) si dice d’accordo. Il Ministro Torquato CARDILLI ricorda che 4 anni fa fu prospettata alla Ragioneria la questione se i componenti di nomina governativa, che si ritenevano facenti parte dell’Europa in quanto residenti in Italia, potessero partecipare alle riunioni della Commissione Continentale Europa e Africa del Nord; la risposta fu negativa. Ora essi chiedono di partecipare a tutte le Commissioni Continentali. Roberto VOLPINI (Italia) vorrebbe che sulla questione venisse espressa una volontà politica. Per Andrea AMARO (Italia) occorre anzitutto acquisire l’opinione del Ministro Frattini. Il Ministro Adriano BENEDETTI esiterebbe a chiedere il parere del Ministro su una questione di stretta interpretazione della legge. Ritiene invece utile disporre anzitutto di un parere aggiornato dell’Ufficio centrale di bilancio sulla nuova ipotesi, che può essere richiesto dal Segretario Esecutivo del CGIE. Qualora fosse negativo, indurrebbe il CdP a prendere una decisione e a rivolgersi al Ministro, che potrà indicare se è opportuno o meno procedere a una richiesta al Consiglio di Stato.

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Il PRESIDENTE fa rilevare che occorrerà formulare il quesito. Punto G dell’OdG: Capitoli di spesa del CGIE - G01 Stato della contabilità del CGIE - G02 Aggiornamento Budget al 31.12.2004 - G03 Dotazione di personale della Segreteria del CGIE Il PRESIDENTE ricorda che il Ministro Cardilli ha più volte segnalato lo stato della contabilità del CGIE, in gravissimo arretrato per carenza di organico ma anche per motivi imputabili al comportamento di alcuni membri del CGIE, poco attenti nella consegna di documenti. Nell’appunto del 18 agosto 2004 il Ministro ha rappresentato la situazione in modo dettagliato, aggiornata a partire dal 2° semestre 2001. La carenza di personale della Segreteria si è drammaticamente acuita negli ultimi mesi, per l’assenza di altre due unità. Occorre discuterne con il Ministro Benedetti, affinché siano quanto meno sostituite quelle due unità. Per l’illustrazione della situazione contabile dà la parola al Ministro Cardilli. Il Ministro Torquato CARDILLI fa presente che mancano alla rendicontazione e alla presentazione all’Ufficio centrale di bilancio il 2° semestre 2003 e il suppletivo 2003, perché da Consiglieri ed esperti che hanno partecipato alle riunioni di Toronto, Caracas e Lussemburgo non sono stati restituiti alcuni documenti. Fa presente che l’organico della Segreteria dovrebbe essere composto di 9 unità, mentre sono attualmente 4, e una persona lavora part time. Il Ministro Adriano BENEDETTI è consapevole della carenza di organico della Segreteria del CGIE e assicura che farà il possibile per riportare l’Ufficio del Ministro Cardilli in condizioni di funzionalità. Per illustrare l’aggiornamento del budget al 31 dicembre 2004, il PRESIDENTE dà la parola al Ministro Cardilli. L’ipotesi di consuntivo riepilogata nella tabella non necessita di ulteriori approfondimenti, afferma il Ministro Torquato CARDILLI. Quanto alle nuove attrezzature informatiche, dopo la decisione del CdP del 30 luglio la Segreteria ha proceduto immediatamente: 27 computer sono stati già finanziati all’estero mentre la Segreteria attende i preventivi di acquisto da parte dei restanti Uffici Consolari. Nel rispetto della norma contabile dello Stato, si stanno predisponendo gli atti per la gara di appalto per la fornitura dei 29 computer ai Consiglieri di nomina governativa. E’ presumibile che l’operazione sia conclusa entro dicembre 2004. Tabella finanziamenti Comites Il Ministro Adriano BENEDETTI chiarisce che il prospetto si compone di due colonne: una indicante il finanziamento 2004 erogato, detratto del saldo attivo 2003 accertato in sede di consuntivo, e una che indica l’ammontare assegnato in astratto ai singoli Comites sulla base delle linee guida sottoposte e approvate dal CdP. Per conoscere se il

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finanziamento della prima colonna è stato effettuato ci si deve riferire alla terza colonna, che reca due tipi di indicazioni: UCB, oppure DL 168/2004. Nel primo caso, l’Ufficio competente ha inviato il decreto per la validazione all’Ufficio centrale di bilancio, che non ha potuto procedere perché è intervenuto il decreto tagliaspese; nel secondo caso l’Ufficio non ha inviato la documentazione, sempre per via del decreto tagliaspese. L’asterisco nella quarta colonna riguarda i Comites che non hanno ancora presentato la documentazione completa. Gino BUCCHINO (Canada) si sofferma sul caso di Edmonton, per il quale a fronte dello stanziamento di 16.493 risulta un’erogazione di 6.126, per sapere se la differenza è tutta imputabile al saldo. Ne ha conferma. Marco FEDI (Australia) chiede se in termini di tempistica vi sia una differenza, al momento in cui si dovesse ottenere il ripristino dei fondi, tra i pagamenti bloccati all’Ufficio centrale di bilancio e quelli rimasti nell’Ufficio competente. Il Ministro Adriano BENEDETTI chiarisce che, ove fosse ripristinato l’ammontare nella legge di assestamento, le pratiche che si trovano all’UCB sarebbero evase per prime. Comunque, l’Ufficio procederà a preparare tutta la documentazione relativa al DL 168 e sarà pronto a mandare all’UCB le pratiche completate. Elio CAROZZA (Belgio) si riferisce a Bruxelles indicando che il saldo attivo 2003, che ha comportato un’erogazione di tanto inferiore, era dovuto al solo fatto che nel 2003 non erano state pagate le fatture dell’affitto. Si è così tagliato anche il finanziamento 2003, a suo parere a seguito di una non attenta lettura del consuntivo, poiché la cifra era indicata nel bilancio come spesa impegnata e non liquidata. Il Ministro Adriano BENEDETTI non può rispondere con assoluta certezza su una questione così specifica, ma può dire che se nel bilancio consuntivo risulta un saldo attivo, l’UCB lo deduce dalla somma. Elio CAROZZA (Belgio) ringrazia per il chiarimento e chiede il senso dell’importo “0” indicato per Genk. Significa, afferma il Ministro Adriano BENEDETTI, che vi era un saldo attivo della stessa misura, o superiore. Tommaso CONTE (Germania) ricorda che i Comites hanno la possibilità di fare impegni di spesa; e dunque come si può parlare di un attivo al 31 dicembre, quando l’affitto è ancora da pagare? Il Ministro Adriano BENEDETTI rivolto al Consigliere Lorenzo LOSI (Gran Bretagna), che per Edimburgo e Londra ha chiesto il significato dell’indicazione UCB seguito dall’asterisco, lo tranquillizza sulla regolarità della documentazione. Con riferimento alla domanda di chiarimento di Silvana MANGIONE (USA), riferita a Detroit e New York, non avendo a disposizione il dossier il Ministro Adriano BENEDETTI non può che ipotizzare che la decurtazione dipenda dalla presenza di un

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saldo attivo nel consuntivo. Tommaso CONTE (Germania) informa che giorni addietro all’Intercomites della Germania, alla presenza dei Consoli e dell’Ambasciatore Fagiolo, è stato indicato che, in presenza di una pratica già definita, il Console può provvedere all’anticipo dei fondi. Il Ministro Adriano BENEDETTI è costretto a smentire tale notizia, poiché se questo fosse possibile vi sarebbe la fattispecie in cui il reintegro della somma non avviene più e il Console dà una garanzia su un ammontare che non potrà mai essere inviato all’estero per mancanza di fondi. Dino NARDI (Svizzera) suppone che nel caso di Soletta si tratti di un errore la collocazione della dicitura “DL 168” nella prima colonna. È un giusto quesito, afferma il Ministro Adriano BENEDETTI, e occorre verificare. Marco FEDI (Australia) propone che ciascuno rientrando nella propria sede effettui le dovute verifiche, e comunque sarebbe utile se la documentazione, quando possibile, fosse messa a disposizione della Segreteria del CGIE perché venga inviata prima delle riunioni del CdP. In questo modo si faciliterebbe il lavoro dei Consiglieri. Il Ministro Adriano BENEDETTI fa rilevare che in genere la Direzione Generale fornisce in anticipo la documentazione se attiene a un punto dell’odg. Precisa che i finanziamenti disposti risultanti alla prima colonna erano inferiori all’ammontare complessivo del capitolo per via della somma accantonata, di circa 114 mila Euro, e perché in molti casi, in presenza di un saldo attivo nel consuntivo 2003, il finanziamento effettuato o disposto era inferiore a quello previsto alla colonna 2. Se l’intera somma fosse ripristinata attraverso la legge di assestamento, si disporrebbe di circa 500 mila Euro, che consentirebbero anche di erogare integrazioni ai Comites che ne avessero fatto richiesta. Punto H dell’OdG: Disegni di legge e progetti di riforma - H01 Riforma Legge 153 - H02 Riforma Legge CGIE - H03 1° Conferenza dei giovani italiani all’estero Il PRESIDENTE rileva che sulla Conferenza dei giovani italiani all’estero la Relazione del Governo conteneva alcune indicazioni, che peraltro si ripetono da tempo, forse perché gli accantonamenti attendono una svolta sul piano legislativo. È nell’interesse comune valorizzare in chiave prospettica le giovani generazioni, che saranno un punto di riferimento per il Paese. Il suo appello è che si faccia il possibile per dare corpo all’iniziativa, promulgando la legge. Nel programma di lavoro che ciascuno si è impegnato ad elaborare entro la fine di settembre, la riforma della legge del CGIE deve rappresentare una delle priorità. La bozza approvata dal Consiglio Generale va ripresa, per tenere conto dei cambiamenti nel frattempo intervenuti. In termini generali, il CGIE non può essere privato di rappresentanza politica e diventare un organismo del tipo del CNEL, perché in quel caso non avrebbe ragione di esistere.

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Circa la riforma della legge 153, alla Direzione Generale chiede un chiarimento in ordine a quanto è stato detto nella Relazione del Governo. Esiste forse una bozza che può essere trasmessa al CGIE? Si può convocare la IV Commissione? Il Ministro Adriano BENEDETTI chiarisce che sulla legge 153 il Gruppo di lavoro ha completato gli approfondimenti approdando a un testo che è soltanto un’ipotesi di lavoro. Interviene il PRESIDENTE per domandare se la bozza elaborata dalla IV Commissione Tematica e consegnata alla Direzione Generale ha rappresentato il punto di partenza per quel testo, oppure è stata del tutto ignorata. Il Ministro Adriano BENEDETTI ritiene che la bozza del Gruppo di lavoro si sia sviluppata autonomamente; essa non ha comunque valore ufficiale, riporta soltanto alcuni orientamenti presenti all’interno dell’Amministrazione e l’Autorità politica non è stata ancora sondata sui contenuti. L’Amministrazione, dopo i dovuti accertamenti anche con l’Ufficio del Ministro Tremaglia, esaminerà con il CGIE il contenuto della futura legge di riforma, prendendo lo spunto dal progetto del CGIE. Il PRESIDENTE domanda che vi sia un’indicazione di carattere temporale. Fa poi rilevare che la legge istitutiva del CGIE all’art. 2, dbis indica che il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero “contribuisce all’elaborazione della legislazione che ha riflessi sul mondo dell’emigrazione”, quindi anche prima dell’elaborazione della bozza sulla quale deve esprimere il parere.

Elio CAROZZA (Belgio) ricorda che la IV Commissione Tematica ha tenuto una riunione straordinaria a Parigi proprio per predisporre una bozza di articolato, che è stato trasmesso senza che vi sia stato alcun riscontro.

Marco FEDI (Australia) ricorda che, in considerazione di una serie di divergenze, si decise di seguire percorsi separati di proposta, del CGIE e dei Ministeri. Il richiamo alla legge è importante perché senza consultazioni preventive si potrebbe arrivare a ridosso dei tempi parlamentari, con il rischio che il CGIE dia un parere negativo rispetto all’impostazione ministeriale. Se la proposta di testo esiste, questo è il momento per trasmettere la documentazione alla Commissione Tematica e cominciare a discuterne. A proposito dei tempi, il Ministro Adriano BENEDETTI informa che si è nell’ordine di mesi. Si investirà l’Autorità politica della questione enucleando i problemi, si vedrà la reazione sui singoli punti e, alla luce delle indicazioni fornite, si aprirà un tavolo di confronto su due testi: l’ipotesi di lavoro governativa e quella del CGIE.

Il PRESIDENTE fa memoria che l’Assemblea Plenaria di novembre 2003 aveva dato mandato alla IV Commissione Tematica di definire un testo alla luce di quanto era stato elaborato. Essendo intervenuta la vacatio, il Plenum non ha avuto la possibilità di ratificarlo. Auspica che su un aspetto importante come quello della legge 153 si apra al più presto un tavolo di confronto. Convocare adesso la IV Commissione sarebbe un non senso; lo si farà non appena si disporrà del testo.

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Gino BUCCHINO (Canada) non capisce perché all’attenzione dell’Autorità politica debba andare soltanto il testo dei Ministeri, e non anche quello del CGIE, e paventa che l’Autorità politica faccia proprie le indicazioni ricevute e le trasformi in una proposta del Governo. Poiché nella Relazione del Governo si dice che il Gruppo di lavoro interministeriale ha concluso l’esame della bozza del testo, sulla quale il CGIE è chiamato ad esprimere la propria valutazione, Roberto VOLPINI (Italia) dava per scontato che oggi potesse iniziare il confronto tra i due testi. Il PRESIDENTE conclude che si trasmetterà nuovamente il testo del CGIE con una lettera di accompagnamento, per evitare che si verifichi quanto ipotizzato dal Consigliere Bucchino (Canada). Il Ministro Adriano BENEDETTI assicura che all’Autorità politica sarà sottoposto anche il testo del CGIE, al fine di evidenziare le differenze. Punto I dell’OdG: Esercizio del voto all’estero I01 Partecipazione della comunità italiana in Canada all’esercizio del voto politico Il PRESIDENTE ritiene possa considerarsi l’argomento momentaneamente esaurito. Interviene Silvana MANGIONE (USA), la quale incontrerà il prossimo lunedì la Commissione Affari Costituzionali del Senato e chiede se debba farsi portavoce del CdP per qualche questione di carattere generale. Poiché nell’audizione tutto è già stato detto, per il PRESIDENTE nulla vi è da aggiungere. Punto L dell’OdG: Formazione professionale – Avviso 2004 Il punto non può essere discusso, afferma il PRESIDENTE, poiché non si è avuto alcun tipo di risposta e il Comitato di valutazione non ha terminato i propri lavori. Gian Luigi FERRETTI (Italia) informa che ciò avverrà a metà ottobre. Punto N dell’OdG: Tutela e Assistenza - N01 Pratiche di pensione e rapporti con Uffici INPS - N02 Trattative sulle convenzioni bilaterali - N03 Pagamenti pensioni Il PRESIDENTE ricorda la richiesta presentata in occasione dell’Assemblea Plenaria di luglio dal Presidente della II Commissione Tematica, di partecipare al tavolo dove si discute della modifica di alcune convenzioni bilaterali, e chiede quali novità vi siano in proposito. Dino NARDI (Svizzera) fa presente che in passato i rappresentanti dei Patronati facevano parte, in qualità di esperti, delle delegazioni italiane che conducevano le

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trattative sulle convenzioni bilaterali in materia di sicurezza sociale. Poiché a un certo punto tale consuetudine si è interrotta, ne è stato chiesto il ripristino. Il Ministro Adriano BENEDETTI si riserva di fornire un’indicazione precisa. A lui non risulta che siano aperti tavoli di negoziato con Paesi con i quali vi è già un testo di sicurezza sociale, per una sua modifica. Gli risulta invece l’intenzione del Ministero del Lavoro di negoziare una convenzione di sicurezza sociale con la Romania, finalizzata alla protezione soprattutto dei rumeni in Italia. L’interesse è di essere presenti anche in quel contesto? Dino NARDI (Svizzera) conferma che l’interesse è ad essere presenti in tutti i casi in cui si trattano le convenzioni bilaterali, perché riguardano anche cittadini italiani. Egli ha avuto notizia che dovrebbero essere sottoposte a revisione alcune convenzioni con Paesi dell’America Latina. Il Ministro Adriano BENEDETTI effettuerà un accertamento e comunque prende nota della richiesta di presenza di almeno un rappresentante del CGIE ai tavoli negoziali sia per la finalizzazione di accordi che per la loro eventuale revisione. Il PRESIDENTE ricorda che tale richiesta è stata presentata nell’Assemblea Plenaria di luglio dalla II Commissione Tematica, ed egli l’ha formalizzata con una lettera indirizzata alla Direzione Generale. Punto M dell’OdG: Seguiti dell’Assemblea Plenaria del 28-30 luglio 2004 - M01 Ordini del giorno approvati dall’Assemblea - M02 Rete consolare e contrattisti - M03 Interventi del CGIE Il PRESIDENTE ricorda alcune richieste che erano state presentate: un piano di lavoro su cui confrontarsi con i Presidenti delle Commissioni Tematiche (Consigliere Amaro - Italia); un convegno sull’informazione in Canada (Consigliere Bucchino - Canada); un incontro del Segretario Generale con i sindacati del MAE per discutere del problema dei contrattisti (Consigliere Ciucci - Italia); la convocazione della Conferenza di tutte le Consulte regionali a Roma, prima della Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE (Consigliere Micheloni - Svizzera). Per soddisfare tale richiesta occorrerebbe forse una modifica legislativa, egli osserva, e c’è da domandarsi chi dovrebbe sostenere le spese. Silvana MANGIONE (USA) interviene per chiarire che non occorrerebbe alcuna modifica legislativa. Nel momento in cui viene richiesta la convocazione della seconda Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE e si fissano le date, nella VI Commissione, della quale ella fa parte, si è ipotizzato di pregare le Regioni di convocare le loro Consulte dell’emigrazione nelle date precedenti la Conferenza, possibilmente accordandosi su un unico luogo di incontro. Le spese della riunione di ogni Consulta sarebbero a carico delle singole Regioni. La Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE è convocata dal Presidente del

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Consiglio, considera il PRESIDENTE, e quindi i tempi sono piuttosto lunghi. Dovendo stabilire un ordine di priorità, si dovrebbe anzitutto riunire la VI Commissione. Silvana MANGIONE (USA) ricorda che era stato chiesto al CdP di sollecitare la convocazione della prossima riunione della Conferenza e che, in preparazione di essa, si convocasse la VI Commissione. Il PRESIDENTE assicura che presenterà alla Presidenza del Consiglio la richiesta di convocazione della Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE. Sulla base delle risposte si seguirà la procedura indicata dal Consigliere Silvana Mangione (USA). All’Assemblea di luglio è stata anche presentata la richiesta che il CdP convochi i Presidenti e i Vice Presidenti delle Commissioni Tematiche per impostare insieme piani di lavoro. Circa la questione Bruzzese si attende una risposta da parte del Ministro Benedetti. Vi sono poi le problematiche relative a RAI International e alla riforma degli Istituti Italiani di Cultura. Giovanni RAPANA’ (Canada) chiede che il CdP inviti il Presidente di RAI International per discutere le questioni relative al Canada. A proposito della richiesta del Consigliere Bucchino (Canada), che per le riunioni del Comitato di Presidenza siano previste tre giornate, il PRESIDENTE fa rilevare che in questa circostanza l’eccezionale ampiezza dell’ordine del giorno è dovuta al fatto che il Comitato non si riuniva dallo scorso aprile; inoltre, non si possono ignorare gli impegni lavorativi dei Consiglieri, che non sempre permettono assenze prolungate. Roberto VOLPINI (Italia) propone che nello stabilire la durata delle riunioni si tenga conto dei temi all’ordine del giorno. Tommaso CONTE (Germania) ribadisce con forza il convincimento che il CdP debba aprirsi all’esterno: esso acquisterà valore se saprà fare lobby e stabilire contatti politici. Su temi quali la legge 153, la legge di riforma del CGIE, quella di riforma degli Istituti di Cultura occorrerebbe incontrare i Gruppi Parlamentari e le specifiche Commissioni, ma ciò non è possibile per la limitatezza dei giorni di riunione. Sarebbe invece buona norma che ad ogni riunione si prendesse contatto con il mondo della politica, e proprio per questo egli ravvisa la necessità di una terza giornata di lavoro. Marco FEDI (Australia) ritiene che in base ai temi posti all’ordine del giorno si dovrebbero fissare incontri a livello politico. I due elementi in base ai quali stabilire la durata del CdP sono l’ordine del giorno e gli incontri programmati. Gian Luigi FERRETTI (Italia) richiama l’attenzione sul fatto che del CGIE fanno parte alcuni rappresentanti di partiti politici, i quali potranno recarsi nelle sedi opportune a parlare a nome del Comitato di Presidenza. Ma ciò è possibile solo in alcuni casi, afferma Marco FEDI (Australia), per cui le decisioni vanno prese di volta in volta. A proposito del passaporto di servizio, il PRESIDENTE ricorda che la richiesta in questo senso del Consigliere Zoratto (Germania), nella precedente consigliatura, ha

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ricevuto il netto diniego del MAE, che ha affermato che mai avrebbe rilasciato 94 passaporti di servizio. Eppure, osserva Gian Luigi FERRETTI (Italia), lo hanno centinaia di esperti della cooperazione. Gino BUCCHINO (Canada) conviene sulla sua utilità per chi deve viaggiare frequentemente. Il PRESIDENTE vuole conoscere quanti Consiglieri ritengono si debba formalizzare la richiesta. Per alzata di mano, con 4 astenuti, la maggioranza si esprime a favore. Marco FEDI (Australia) chiede che la Direzione Generale invii una informativa alla Rete consolare affinché, in forza del DPR 260/1967, art. 58, lett. E, ai Consiglieri, che sono equiparati all’VIII^ qualifica funzionale, sia riconosciuta l’esenzione dal pagamento della tassa governativa sul passaporto. Il Ministro Torquato CARDILLI premettendo che l’equiparazione più volte invocata vale solo per quanto riguarda i rimborsi, avverte che l’articolo citato riguarda i dipendenti dello Stato che si recano all’estero per servizio di Stato; pertanto l’indicazione non è corretta. Viceversa la lettera F parla di personalità a cui viene concessa la gratuità per cortesia. Il PRESIDENTE conclude che sulla questione si attenderà la risposta della Direzione Generale. Fa poi presente che entro il prossimo lunedì la Segreteria dovrà confermare la prenotazione dell’albergo ad Amsterdam con il versamento di un acconto del 50%. Poiché una decisione va presa a proposito del Comitato di Presidenza, egli mette ai voti la proposta che la riunione si tenga a Roma nei giorni 18 e 19 ottobre, con possibilità di estensione al 20 ottobre.

La proposta che il CdP si svolga a Roma il 18 e 19 ottobre è accolta con 9 voti favorevoli.

Il Presidente avverte che ci si dovrà immediatamente attivare per ottenere incontri a livello politico nella giornata di martedì. Varie Il Ministro Sandro Maria SIGGIA (Vice Direttore Generale della DGIEPM) informa che per la fine del mese di dicembre si sta organizzando la Conferenza dei Consoli, alla quale sarà invitato l’intero CGIE. A proposito del pagamento delle pensioni, Marco FEDI (Australia) riferisce di una proposta che è stata discussa con i Patronati. Poiché l’INPS è responsabile del pagamento delle pensioni di vecchiaia, delle rendite INAIL e delle pensioni agli ex dirigenti di azienda, la proposta è di incaricare l’Istituto anche del pagamento delle pensioni agli ex dipendenti dello Stato. Chiede quindi l’intervento della Direzione Generale per risolvere la questione della postilla sulle certificazioni di stato civile, che in Australia crea seri problemi. Egli

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intende rivolgere un appello anche al Ministro Tremaglia. Il PRESIDENTE informa che con decreto del Presidente della Repubblica del 23 giugno 2004 è stato istituito il Comitato per le celebrazioni in onore di Cristoforo Colombo, del quale fa parte anche il Segretario Generale del CGIE. La prima riunione si è tenuta in luglio, in concomitanza con i lavori dell’Assemblea Plenaria, per cui il Ministro Cardilli si è premurato di comunicare l’impossibilità, per il Segretario Generale, di parteciparvi. Il 1° settembre è giunta, unitamente all’ordine del giorno, una nuova convocazione per il 29 settembre, nonché l’invito per il Columbus Day a New York. Alla domanda se si ritiene che egli debba intervenire, l’intero CdP risponde affermativamente, aggiungendo che l’invito attesta una considerazione verso il Consiglio Generale della quale non si può che essere onorati. Gian Luigi FERRETTI (Italia) solleva la questione della richiesta di parere sull’ipotesi di distribuzione di fondi ai Patronati per interventi nel campo dell’assistenza. Silvana MANGIONE (USA) fa rilevare che si è ancora in attesa di una risposta in ordine ai criteri di attribuzione dei fondi alle agenzie di stampa e al riparto dello stanziamento. Gian Luigi FERRETTI (Italia) fa rilevare che Enti e Patronati con sede in Italia e filiazioni all’estero, per attività all’estero ricevono un contributo sul cap. 3105 e, contrariamente agli anni passati, il CTM è stato escluso. Egli ha inutilmente chiesto di conoscere i criteri adottati e ora reitera la richiesta. Occorre anche capire, aggiunge Andrea AMARO (Italia) i motivi per cui non sono prese in considerazione organizzazioni rappresentative degli italiani all’estero, e lo sono invece realtà che nulla rappresentano. Sull’intera questione occorre un chiarimento, conclude il PRESIDENTE, dichiarando chiusi i lavori del Comitato di Presidenza. I lavori terminano alle ore 16,45.