Consiglio 04 feb 2010 - Verbale

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Consiglio Comunale 04/02/2010 1 CONSIGLIO COMUNALE Seduta del 4 febbraio 2010 1) Comunicazioni del Presidente del Consiglio Comunale PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: mi scuso per il ritardo con il quale diamo avvio a questa seduta, eravamo impegnati in conferenza dei capigruppo, chiedo al Segretario di procedere con l’appello e chiedo anche ai consiglieri di prendere posto. Grazie. SEGRETARIO: c’è il numero legale per iniziare la seduta. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: grazie Segretario. Ad avvio di questa rumorosa seduta, vorrei esprimere a nome di tutto il Consiglio Comunale, di tutti i consiglieri i più sinceri auguri alla collega Zittignani che, come sapete, molti di voi mi hanno sollecitato, hanno chiesto informazioni, ha subito un intervento e in questo momento è in prognosi riservata, credo di esprimere proprio il sentimento e l’intento di tutto il Consiglio Comunale esprimendole i più sinceri e fervidi auguri. Vi ringrazio. Ho una comunicazione da farvi poi dopo procederò con una comunicazione sull’ordine dei lavori. La comunicazione che vorrei farvi adesso riguarda la costituzione del Comitato per il 150° anniversario dell’Unità d’Ital ia, come sapete, è pervenuta al Sindaco e a me una comunicazione da parte di cinque cittadini, sono stati incontrati e abbiamo proceduto con una richiesta pubblica di adesione ad altri cittadini, ad altre persone interessate a promuovere con noi iniziative relative a questa importante scadenza. Abbiamo ricevuto adesioni e vi do lettura della composizione di questo Comitato che si riunirà proprio a partire di questo mese di febbraio, quindi a breve. Fanno parte del Comitato per il 150° anniver sario della Liberazione, torno a ripetere, su segnalazione diretta, quindi tramite e-mail, tramite telefonate, ci sono stati questi contatti e queste disponibilità segnalate: Rita Ricci, presidente del consiglio, il Sindaco o un suo delegato, Claudio Riva, Franco Spazzoli, Guido Pedrelli, Dino Pieri, Giancarlo Biasini, Ceccarelli Bruno, Luca Calboli, Annamaria Bisulli, Atos Pederzolli, Marino Mengozzi, Luigi Migliori, Vittorio Angeloni, Paolo Zanfini, Giovanni Maroni, Stefano Scarpellini, Piero Gridelli. Colgo l’occasione per ringraziare di questa disponibilità, si tratta di persone con lunga esperienza ma persone anche molto giovani che stanno finendo il loro percorso di studi. Le ringrazio sentitamente per la loro disponibilità. A questo punto vi do qualche informazione in merito all’ordine dei lavori. sono state inserite all’ordine del giorno due interpellanze che sono state accolte dalla conferenza dei capigruppo, per quel riguarda l’ordine di discussione delle delibere è stato richiesto ed accettato di anticipare il punto 9 dell’ordine del giorno al punto tra il 6 e il 7, quindi la prima proposta di delibera che andremo a

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Verbale del Consiglio Comunale di Cesena tenutosi il 04 febbraio 2010

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CONSIGLIO COMUNALE

Seduta del 4 febbraio 2010 1) Comunicazioni del Presidente del Consiglio Comun ale PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : mi scuso per il ritardo con il quale diamo avvio a questa seduta, eravamo

impegnati in conferenza dei capigruppo, chiedo al Segretario di procedere con l’appello e chiedo anche ai consiglieri di prendere posto. Grazie.

SEGRETARIO: c’è il numero legale per iniziare la seduta. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie Segretario. Ad avvio di questa rumorosa seduta, vorrei esprimere a

nome di tutto il Consiglio Comunale, di tutti i consiglieri i più sinceri auguri alla collega Zittignani che, come sapete, molti di voi mi hanno sollecitato, hanno chiesto informazioni, ha subito un intervento e in questo momento è in prognosi riservata, credo di esprimere proprio il sentimento e l’intento di tutto il Consiglio Comunale esprimendole i più sinceri e fervidi auguri. Vi ringrazio.

Ho una comunicazione da farvi poi dopo procederò con una comunicazione sull’ordine dei lavori.

La comunicazione che vorrei farvi adesso riguarda la costituzione del Comitato per il 150° anniversario dell’Unità d’Ital ia, come sapete, è pervenuta al Sindaco e a me una comunicazione da parte di cinque cittadini, sono stati incontrati e abbiamo proceduto con una richiesta pubblica di adesione ad altri cittadini, ad altre persone interessate a promuovere con noi iniziative relative a questa importante scadenza.

Abbiamo ricevuto adesioni e vi do lettura della composizione di questo Comitato che si riunirà proprio a partire di questo mese di febbraio, quindi a breve. Fanno parte del Comitato per il 150° anniver sario della Liberazione, torno a ripetere, su segnalazione diretta, quindi tramite e-mail, tramite telefonate, ci sono stati questi contatti e queste disponibilità segnalate: Rita Ricci, presidente del consiglio, il Sindaco o un suo delegato, Claudio Riva, Franco Spazzoli, Guido Pedrelli, Dino Pieri, Giancarlo Biasini, Ceccarelli Bruno, Luca Calboli, Annamaria Bisulli, Atos Pederzolli, Marino Mengozzi, Luigi Migliori, Vittorio Angeloni, Paolo Zanfini, Giovanni Maroni, Stefano Scarpellini, Piero Gridelli.

Colgo l’occasione per ringraziare di questa disponibilità, si tratta di persone con lunga esperienza ma persone anche molto giovani che stanno finendo il loro percorso di studi. Le ringrazio sentitamente per la loro disponibilità.

A questo punto vi do qualche informazione in merito all’ordine dei lavori. sono state inserite all’ordine del giorno due interpellanze che sono state accolte dalla conferenza dei capigruppo, per quel riguarda l’ordine di discussione delle delibere è stato richiesto ed accettato di anticipare il punto 9 dell’ordine del giorno al punto tra il 6 e il 7, quindi la prima proposta di delibera che andremo a

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discutere sarà quella del Regolamento dei Quartieri insieme ad un ordine del giorno che è stato presentato ed accolto.

Nell’ordine del giorno che voi avete in mano non ci sono ordini del giorno, sono stati presentati come si suol dire fuori sacco, accolti dalla conferenza dei capigruppo, tre ordini del giorni che la conferenza dei capigruppo si è resa disponibile ad accogliere, fermo restando che i nostri lavori avranno un termine temporale.

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3) Verbali delle sedute consiliari del 29 giugno 20 09, 16 e 23 luglio 2009, 10 e 24 settembre 2009, 9 e 20 ottobre 2009, 12 e 2 6 novembre 2009, 10 e 22 dicembre 2009, approvazione

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : A questo punto, procediamo con la nomina degli scrutatori, due di

maggioranza, se si rendono disponibili me lo indicano, consigliere Panzavolta e consigliera Biguzzi, avrei bisogno di un volontario per la minoranza, grazie mille, consigliere Manzo. Bene.

Nominati gli scrutatori, procediamo con il punto 3, vi chiedo scusa, colleghi, io sento un brusío di fondo che rende un po’ difficile i lavori…

Procediamo con il punto 3 dell’ordine del giorno che riguarda i verbali delle sedute consiliari del 29 giugno 2009, 16 e 23 luglio 2009, 10 e 24 settembre 2009, 9 e 20 ottobre 2009, 12 e 26 novembre 2009, 10 e 22 dicembre 2009, approvazione di questi verbali.

Chi vota a favore dell’approvazione dei verbali di questi consigli alza la mano: Gruppo PD, Italia dei Valori, Lega Nord, PRI, PDL, UDC, Cesena 5 Stelle, voto unanime.

Facciamo la controprova: chi è contrario: nessuno chi si astiene: nessuno approvato alla unanimità. LLE/CONS02

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4) Interpellanza Gruppo PDL relativa a garanzie con cesse dal Comune di Cesena a favore di SAPRO SPA

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : procediamo con il punto n. 4 del nostro ordine del giorno ed è interpellanza

del Gruppo PDL relativa a garanzie concesse dal Comune di Cesena a favore di SAPRO SPA, risponderà il Vice Sindaco Battistini, chi per il Gruppo PDL presenta? Prego consigliere Cappelli.

CONSIGLIERE CAPPELLI (Gruppo PDL) : grazie Presidente; dunque, abbiamo presentato questa interpellanza il 30

dicembre del 2009 per chiarire alcuni aspetti su Sapro Spa che come sapete è la società che si occupa dello sviluppo delle attività produttive nella provincia di Forlì-Cesena, i cui attuali azionisti sono il Comune di Cesena, il Comune di Forlì con una quota del 33% e non mi voglio soffermare sull’attività di Sapro, sperando che ci possa essere nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, anche un momento di approfondimento specifico, questa interpellanza invece riguarda più specificatamente due delibere recenti, quindi la delibera n.159 e la n. 314 del 2009, delibere con cui la giunta ha concesso tre lettere di patronage a favore di Sapro Spa per il perfezionamento di tre finanziamenti bancari in scadenza al 30 giugno e mi riferisco in particolare ad un finanziamento di duemilioni di euro con la Cassa di Risparmio di Forlì, a un finanziamento di duemilioni e otto presso la Banca Popolare dell’Emilia Romagna e a un finanziamento di duemilioni presso la Cassa di Risparmio di Cesena, per un totale di 6,8 milioni di euro in scadenza al 30 giugno.

Le nostre perplessità sono relative al contenuto e alla forma di queste tre lettere di patronage, perché, non mi voglio soffermare più di tanto sugli aspetti tecnici, però le lettere di patronage si distinguono sostanzialmente in lettere di tipo debole, cosiddette lettere deboli che hanno un contenuto essenzialmente di tipo informativo e in lettere di patronage cosiddette forti, che invece prevedono una serie di impegni anche specifici assunti da una società o da un ente. Leggendo il testo di queste lettere di patronage, prendo il testo specifico, si legge: con la presente assumiamo in ogni caso l’obbligo a fare in modo che Sapro Spa faccia sempre fronte alle sue obbligazioni nei vostri confronti, nei confronti dell’istituto bancario, derivanti dalla concessione della menzionata linea di credito così che le stesse vi siano integralmente rimborsate.

In un altro punto poi della lettera di patronage sottoscritta dal Comune di Cesena e credo anche dal Comune di Forlì, si legge che l’amministrazione comunale si obbliga a non disporre di detta partecipazione senza averne preventivamente informato mediante comunicazione scritta, quindi a nostro parere c’è un impegno piuttosto forte che la giunta ha assunto senza evidentemente consultare il consiglio comunale, per cui l’impegno di non disporre della partecipazione di Sapro Spa e per quello che capiamo leggendo sulla lettera di patronage anche l’impegno a garantire la solvibilità della società Sapro Spa fino limitatamente, quindi fino alla quota del Comune di Cesena.

Quindi, Assessore, vorrei qualche informazione più precisa su questi aspetti, vorrei capire se esistano altre garanzie tipiche o atipiche come le lettere di patronage sottoscritte dal Comune di Cesena a favore di Sapro, quindi quale

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sia l’importo garantito in totale? Se per la concessione di queste tre lettere di patronage è stato seguito un iter particolare? quindi magari c’è stato consultato il collegio dei revisori dei conti e, in generale, al di là di questi aspetti tecnici, vorrei capire se le informazioni più recenti in merito alla situazione economica finanziaria patrimoniale di Sapro possano dare luogo in base al suo giudizio a qualche rischio concreto per la solvibilità dell’azienda nel breve e nel medio termine e se è così, come si intenda far fronte a queste problematiche, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Cappelli, risponde l’assessore Battistini. VICE SINDACO BATTISTINI : grazie Presidente; in relazione all’interpellanza, si premette che gli atti

adottati da questa amministrazione costituiscono la naturale continuità di un percorso, per sua natura complesso e articolato, in contesti temporali ed economici che sono notevolmente mutati aggravandoli complessità e difficoltà.

Risale infatti la 2008 il primo atto adottato dall’amministrazione comunale di Cesena in tema di lettere di patronage a favore di Sapro, per poi proseguire nel 2009 da parte quindi sia dalla precedente che dall’attuale amministrazione. Ne consegue pertanto che le attività e gli atti posti in essere costituiscono fasi di procedure aventi come obiettivo il rilancio della società consentendole in tal modo di superare situazioni di difficoltà per adottare in un disegno di prospettiva, quelle soluzioni che i soci di Sapro hanno espresso nel documento a suo tempo trasmesso a tutti i capigruppo consiliari denominato “Verso una rinnovata mission di Sapro”, non va neppure sottaciuta l’ulteriore ragione che caratterizza anzi deve caratterizzare l’azione dei soci di tale società nel sottoscrivere lettere di patronage, ovvero l’esigenza di adottare comportamenti omogenei di fronte a diverse situazioni di criticità in cui la società versa attualmente e nelle quali la coesione della compagine societaria deve ritenersi un punto di forza fondamentale per il suo superamento.

Per quanto concerne il profilo strettamente giuridico, si chiarisce che sulla base della dottrina prevalente, perché è una lettera di patronage possa assumere la configurazione giuridica di garanzia fideiussoria e come tale riconducibile all’articolo 207 del Testo Unico degli Enti Locali, occorre che il suo testo contenga una serie di elementi essenziali, l’esistenza concomitante dei quali costituisce presupposto indefettibile per la sua qualificazione giuridica. Innanzitutto deve essere ritenuto elemento esenziale l’impegno del patronal a mantenere in futuro inalterata la propria partecipazione azionaria nella società patrocinata, ovvero di cedere questa solo dopo avere ottenuto il consenso della banca o di dare preavviso di tale intenzione fornendo nuove garanzie.

Altro elemento poi è costituito dalla dichiarazione di influenza con cui il patronal si impegna a esercitare la propria influenza sul patrocinato per ottenere che esso adempia agli obblighi contratti con la banca.

Costituiscono, quindi, ulteriori elementi essenziali le dichiarazioni di non svuotamento con cui il patronal s’impegna a non pregiudicare sottraendo risorse o adottando determinate politiche aziendali e gestionali pregiudizievoli, a non pregiudicare dicevo la situazione economico-finanziaria del patrocinato, nonché le dichiarazioni di generale mantenimento della solvibilità con le quali il

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patrocinante si impegna ad adoperarsi affinché il patrocinato sia sempre in grado di adempiere i suoi obblighi, anche fornendo i mezzi per far fronte alle specifiche obbligazioni.

Costituisce inoltre garanzia della regolare esecuzione del contratto tra banca e patrocinato l’affermazione con cui il patrocinante, pur in difetto delle usuali forme sacramentali, manifesta in maniera univoca un patto di garanzia, in tal senso, spesso, la dichiarazione può assumere i connotati giuridici della fideiussione vera e propria.

Dall’esame comparativo della lettera di patronage, inviata agli istituti di credito, rispetto ai parametri sopra indicati, emerge quindi la presenza di due soli elementi sopradescritti, uno dei quali, peraltro, in misura solo parziale, cioè la volontà di mantenere inalterata la propria quota azionaria e l’impegno all’esercizio del proprio potere di influenza affinché la società adempia agli obblighi contratti con gli istituti di credito.

Di conseguenza, pare evidente che la fattispecie delle lettere di patronage in parola non possano assumere la qualificazione giuridica di garanzia fideiussoria prevista dall’articolo 207 del Testo Unico degli Enti Locali, dal momento che il Comune di Cesena in esse non esprime la volontà di sostituirsi a Sapro, ovvero all’obbligato principale, l’elemento è l’ipotesi di un adempimento da parte di questo ultimo.

Per tali ragioni, non è necessario né il parere dei revisori contabili, né l’accantonamento di risorse a copertura dei rischi per eventuali inadempimenti e ciò conferma della correttezza della procedura perseguita.

Le lettere di patronage sottoscritte dal Comune in favore di Sapro sono quelle elencate nella deliberazione di giunta n. 159 del 2009, per la concessione di linea di credito di 6 milioni 800 mila euro nei confronti dei seguenti istituti bancari, Cassa di Risparmio di Forlì della Romagna sede di Forlì, per un importo di euro duemilioni con scadenza al 30 giugno 2010, Banca Popolare dell’Emilia Romagna sede di Forlì per un importo di duemilioni 800 mila con scadenza fissata al 30 giugno 2010, Cassa di Risparmio di Cesena sede di Cesena, per un importo di duemilioni con scadenza anch’essa fissata al 30 giugno 2010.

Non sono state sottoscritte garanzie tipiche e atipiche a favore di Sapro. Nel corso dell’ultima assemblea del 17 dicembre 2009, infine, è stata

prestenata ai soci l’analisi elaborata dall’advisor su cui è attualmente in corso la puntuale verifica tra l’advisor stesso che ha il mandato a rinegoziare il debito e le banche, al termine della quale ai soci verrà presentata la situazione finanziaria conclusiva.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie assessore Battistini, prego consigliere Cappelli per la replica. CONSIGLIERE CAPPELLI (Gruppo PDL) : si, grazie. ovviamente, Assessore, prendo per buone le sue affermazioni,

anche se mi sembra comunque piuttosto ambigua la formulazione di questa lettera di patronage, anche perché ho avuto modo di consultare altre lettere sottoscritte da enti locali anche vicini al nostro e in questi casi si specifica in modo preciso direi che non c’è assolutamente nessun impegno in proprio da

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parte dell’amministrazione comunale, qui, questa formulazione ci sembra piuttosto ambigua, ripeto, si dice che c’è un obbligo a fare in modo che Sapro faccia sempre fronte alle sue obbligazioni, comunque, al di là di questi aspetti tecnici, io spero che ci sia la possibilità anche nelle prossime settimane magari con una seduta di commissione ad hoc di approfondire gli aspetti legati all’attività di Sapro proprio perché la situazione attuale dal punto di vista economico-finanziaria certamente può destare qualche preoccupazione, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Cappelli. LLE/CONS02

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5) Interpellanza consigliera A. Celletti (Lega Nord ) su situazione Tribunale di Cesena

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : procediamo con il punto 5 all’ordine del giorno ed è un’interpellanza

consigliera A. Celletti (Lega Nord) su situazione Tribunale di Cesena, risponde a questa interpellanza sempre il Vice Sindaco Battistini. Prego consigliera Celletti.

CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : grazie Presidente. Abbiamo letto tutti negli scorsi giorni sui giornali, abbiamo

ricevuto segnalazione su una situazione problematica in cui versa il Tribunale di Cesena e che l’amministrazione comunale giustamente avrebbe avviato degli approfondimenti sulla questione.

Cesena, noi riteniamo, non possa perdere ulteriormente punti importanti di riferimento amministrativi, è già stato detto all’interno di questa assemblea per altri soggetti, ma anche in questo caso è evidente che c’è una sperequazione rispetto a Forlì, visto che le due città dovrebbero avere pari dignità, in particolare noi solleviamo il problema dell’accessibilità anche che c’è nell’edificio dove è ubicato il Tribunale per le persone disabili, in carrozzella, è molto difficile l’ingresso dall’esterno e all’interno molto problematica addirittura.

Sappiamo che c’è stato un sopraluogo dell’ASL che ha avanzato diverse segnalazioni rispetto a disfunzioni che si vedono all’interno dell’edificio e però sarebbero anche evidenti delle criticità nell’organizzazione interna del lavoro che non dipendono certamente da Roma o da soldi che dovrebbero arrivare ma dipendono dal Tribunale di Forlì, quindi sono disorganizzazioni che dovrebbero essere messe a punto a livello locale.

Quindi noi chiediamo alla giunta di attivarsi in questo senso, facciamo una serie di domande per capire che cosa si può fare nell’immediato anche per risolvere questi problemi per l’ingresso dei disabili, via dicendo anche per altre segnalazioni che sono state fatte e anche per vedere, per facilitare un discorso di riorganizzazione come dire che si può fare sin da subito di questo importantissimo punto di riferimento per tutta la città, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Celletti. La risposta all’Assessore Battistini, prego. VICE SINDACO BATTISTINI : la situazione della sezione distaccata di Cesena del Tribunale di Forlì è

conosciuta dall’amministrazione comunale, a cui è stata segnalata da alcuni avvocati e dall’Unione Giuristi Cattolici; l’amministrazione ha subito condiviso la preoccupazione manifestata, cioè che i tagli alle spese per la giustizia condizionassero la funzionalità del servizio ai cittadini, in particolare, pur in presenza di dati che ne dimostrano l’efficienza in termini di numeri di procedimenti definiti, la sezione distaccata di Cesena del Tribunale ha subito una riduzione delle spese, per cui il personale della Cancelleria in pensionamento non viene sostituito e le aperture al pubblico vengono progressivamente ridotte. Conseguentemente, i disagi aumentano non solo per

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chi ha dei procedimenti in corso, in particolare per gli avvocati, ma anche per i cittadini che per un qualunque motivo devono accedere agli uffici.

L’amministrazione comunale ha quindi avviato degli approfondimenti, posto che già si fa carico di importanti oneri, infatti, oltre a sostenere le spese per l’affitto dei locali per gli ufficiali giudiziari e per il Giudice di Pace con relative spese di gestione di consumo, il Comune di Cesena mette a disposizione anche gli uffici della sezione distaccata di Cesena del Tribunale con annesse spese e manutenzioni. Si tratta di una spesa di 282 mila euro rimborsata solo per il 63% dallo Stato.

Sono dunque stati avviati gli approfondimenti sul tema con l’auspicio di poter arrivare ad individuare una possibile soluzione che dia risposta ai cittadini e alle imprese della città, consapevoli del ruolo fondamentale che Cesena ha anche per gli altri Comuni, volendo esercitare la funzione di punto di riferimento per l’intero comprensorio.

Per quanto attiene all’accesso dei disabili, l’edificio è attualmente dotato di servo-scala a norma, funzionante e che consente di accedere al primo piano.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie assessore Battistini. Prego consigliera Celletti per la replica. CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : grazie della risposta assessore, si, io capisco che l’amministrazione

comunale si sia mossa e che pesi su di essa l’onere di questi costi 281 mila euro che comunque vengono rimborsati al 63%, tuttavia, dalle segnalazioni dell’ASL dove si raccomanda di raccogliere i fili elettrici pendenti, dotare le finestre di tende a veneziana, questo e altre cose di questo tipo qui, non credo che dipendano dai tagli alla giustizia, ma che dipendano da una incuria continuata che credo che raccogliere i fili elettrici pendenti non rappresenti un costo disumano né la parete finestrata deve essere dotata di una barriera anticaduta, cioè sono iniziative che uno potrebbe mettere in essere con pochissimo dispendio di energia, solamente se si volesse anche con gli organismi preposti trovare delle soluzioni.

Io non sono disabile però le segnalazioni sulle difficoltà per i disabili, mi sono arrivate da persone che sono disabili, quindi non sono mie invenzioni, evidentemente, come abbiamo fatto per le corsie preferenziali per i disabili dove ci sono delle mattonelle che non si sentono sopratutto per i disabili visivi che non si avvertono con i piedi sopratutto in questo periodo con le scarpe un po’ grosse, anche in questo caso, probabilmente, sono state fatte delle scelte che sono poco efficaci, poco efficienti.

Per quanto riguarda l’organizzazione, io credo che ci sia una grande responsabilità, chiaramente, non dell’amministrazione comunale, ma che ci sia una grande responsabilità anche del Tribunale di Forlì, della sede di Forlì sull’organizzazione del personale, spesso e volentieri, ci sono degli sperperi nelle amministrazioni pubbliche proprio perché non viene preso in considerazione una buona organizzazione del personale e si chiedono sempre più soldi, soldi, soldi, e persone, persone, persone poi l’organizzazione lascia sempre a desiderare. Grazie.

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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Celletti. LLE/CONS02

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6) Interpellanza consigliere L. Di Placido (Gruppo PRI) su area rottamai Bulgaria

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : procediamo con la successiva interpellanza al punto 6 dell’ordine del giorno

del consigliere Di Placido su area rottamai Bulgaria, risponde a questa interpellanza l’assessore Moretti. Prego consigliere Di Placido.

CONSIGLIERE DI PLACIDO (Gruppo PRI) : non si sente … PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : mi sa che non funziona…non funziona il microfono Consigliere Di Placido : sposto armi e bagagli… scusi Presidente, per le difficoltà logistiche, dopo ci

lamenteremo con il fornitore… dicevo non è la prima volta che interpelliamo l’assessore perché questa

vicenda sta assumendo contorni grotteschi in quanto ci riferiamo a un lotto compreso nel PIP Area Rottami terzo stralcio di Bulgaria di Cesena, qui stiamo quasi arrivando oltre a dubbi che noi abbiamo già espresso sulla legittimità dell’assegnazione che fu fatta ormai nel 2001, in quanto la ditta che aveva vinto quel lotto nonostante la convenzione chiedesse in maniera perentoria entro il termine di dodici mesi dal rilascio dell’autorizzazione unica concessione edilizia l’obbligo di presentare autorizzazione unica e concessione per la realizzazione di fabbricati, addirittura stiamo arrivando all’ulteriore svolta che, pare che la ditta, non pare, la ditta concessionaria di questo terreno adesso lo vorrebbe addirittura vendere a libero mercato realizzando in questa maniera un consistente guadagno perché il prezzo di vendita che la ditta avrebbe stabilito è decisamente superiore, almeno da quello che pare e da quello che ci è dato di sapere, ai prezzi di mercato similari.

Aggiungendo questo che dopo ben nove anni ormai, ancora non sono state realizzate le opere che si dovevano realizzare entro dodici mesi, ora noi interpelliamo di nuovo l’assessore e la giunta perché vorremo capire per quale motivo una ditta che non ha ottemperato a degli obblighi presenti in una convenzione non sia stata richiamata dall’amministrazione comunale, ma di più, non si sia preso in considerazione la retrocessione del lotto.

E, oltre a questo, stiamo cercando di capire e vorremo capire perché addirittura si è fatta avanti l’ipotesi che pur essendo in presenza di un comportamento di questo tipo da parte della ditta vincitrice del lotto, addirittura la medesima stia mettendo sul libero mercato un lotto con il rischio che quel lotto non abbia più una vocazione come quella per il quale invece era nato, che potrebbe invece sviluppare interesse, potrebbe sviluppare anche la volontà di espansione di alcune imprese del settore rottami, che ovviamente vedono quel lotto anche come un’occasione importante.

C’è aria di speculazione su questo terreno, assessore, ma soprattutto c’è aria di mancato rispetto delle regole che forse è la cosa che ci preoccupa ancora di più, speriamo di avere qualche rassicurazioni dalla sua risposta, grazie.

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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Di Placido, prego la parola all’assessore Moretti. ASSESSORE MORETTI: si, come diceva il consigliere DI Placido, anche in questa circostanza ci

occupiamo di una cosa recente, faccio una prima valutazione sulla retroattività non nel tempo ma di quella che viene posta come un quesito rispetto alla retroattività delle norme in questo caso.

Ma, a me pare di poter dire, a seguito di alcune note successive alla risposta scritta precedente, aggiungo degli elementi che mi fanno dire che questa retroattività non è così inventata, ma se seguiamo le date, si tratta di una serie di delibere successive che hanno provocato un effetto normale, non un effetto retroattivo.

Mi spiego, il regolamento per la selezione delle aree, in questo caso delle aree produttive, è stato modificato la prima volta, quindi dopo la sua stesura originaria prima del 2000, nel luglio del 2000 con delibera di consiglio comunale, in quella circostanza fu previsto che la vendita e l’affitto degli immobili dovesse avvenire entro 7 anni dall’acquisto tramite procedure di autorizzazione comunale e non più di 10 come nella prima stesura, quindi questa decisione viene presa nel luglio 2000.

L’assegnazione delle aree riguardante il terzo stralcio del comparto dei rottamai di Bulgaria, viene poi approvata con la delibera di giunta nel novembre del 2000 e nell’agosto del 2001 vengono fatti gli atti, quanto meno questo atto di compravendita, quindi ripeto, luglio 2000 modifica della delibera che prevedeva 10 anni e sono diventati 7; novembre del 2000 assegnazione da parte della giunta dei lotti; agosto del 2001 atto di compravendita sicuramente in questo caso, ma molto probabilmente anche in tutti gli altri casi e, ovviamente, all’atto di compravendita è allegata la norma che fa riferimento alla delibera del luglio del 2000 e quindi in sostanza, uno fa un acquisto a cui sono allegate delle modalità comportamentali precedenti, cioè del 2000, quindi in questo caso stante che l’assegnazione, l’atto di compravendita sono successivi alla delibera che ha modificato questo regolamento, non si può parlare di retroattività, perché parliamo dell’assegnazione di un lotto che avviene dopo che il regolamento è cambiato ed è evidente che quel lotto è assoggettato a un regolamento che è quello di quel momento, quindi parlare di retroattività non mi pare un termine giusto.

Sulla questione riguardante invece il diritto di prelazione. Ora, non dico che sono elementi di carattere arbitrario, io fra l’altro quali motivi siano stati utilizzati per prendere quella decisione, francamente, non li conosco, perché non c’è un atto deliberativo, diciamo che normalmente la giunta ha delle informative, in seguito a queste informative assume degli atti deliberativi, però, mi pare di poter dire che, in termini generali, un comportamento corretto è quello in questi casi di valutare quanto meno se ci sono più disponibilità e più richieste a un eventuale esercizio del diritto di prelazione, qualora ci sia una sola richiesta come mi pare di avere capito in questo caso, il diritto di prelazione per poi cedere a sua volta un assegnatario qualora ne avesse diritto la stessa area sarebbe stato un inutile passaggio burocratico, tutt’al più questo può avvenire

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quando a fronte di più richieste, uno si rimette in casa un lotto e stabilisce quali possono essere le modalità per riassegnarlo a più di un richiedente, ma essendoci un richiedente, valutati i requisiti, mi parrebbe improprio l’esercizio del diritto di prelazione, perché o è obbligatorio e allora in quel caso non c’è bisogno di decidere nulla, ma se è una cosa che si può fare o meno, si fa se c’è una circostanza diciamo così per mettere tutti nelle stesse condizioni, ma di fronte a un richiedente mi sembrerebbe un passaggio inutile, quindi ritengo che la decisione di allora sia stata quella di non assumere l’orientamento del diritto di prelazione, ritenendolo un passaggio non necessario.

Per quanto riguarda la questione delle norme che caratterizzano le modalità di insediamento delle aree, io su questo la faccio breve, nel senso che, lì siamo di fronte al fatto che l’impedimento alla realizzazione in parte o di diversi di quanto era previsto nel planivolumetrico, perché le concessioni che regolamentano in quel caso prevede che fabbricati debbono essere predisposti e quindi progettati sulla base del planivolumetrico approvato entro 12 mesi dalla stipula dell’atto di compravendita, ovvero, entro sei mesi dalla data di ultimazione dei lavori delle opere di urbanizzazione, ho già detto nella risposta precedente che le opere di urbanizzazione sono state impedite da un problema di, o il collaudo delle opere impedite da un problema di scarico delle fognature e quindi un problema indipendente non da quello ma in genere dall’assegnatari, cioè se io faccio le mie opere di urbanizzazione e mi impediscono l’allacciamento alla fogna, non sono io che decido di allacciarmi o no, e quindi essendoci un problema di questo tipo, è evidente che è involontario il terminare i lavori, perché uno è impossibilitato a ultimare i lavori.

Dopo di ché, si chiede una riflessione, non ho difficoltà ad ammetterlo, problemi di questo tipo si stanno ulteriormente procrastinando perché anche in aree più recenti abbiamo una difficoltà nei rapporti con i gestori, in particolare con Hera, legata alla difficoltà di allacciamento, quindi in questo caso non ho difficoltà ad ammettere che ci sono stati e ci sono ancora dei problemi per quanto riguarda i piani.

Relativamente, ho finito, a che cosa è accaduto in quel comparto, non certamente tutto quello che doveva accadere ancora, c’è l’insediamento per quanto riguarda il primo, secondo, terzo stralcio della ditta Borgelli con una concessione del 2002, della ditta Pagliarani con un permesso di costruire in sanatoria nel 2005 per il riempimento di un piazzale deposito e della ditta Cucchi Marino per un permesso di costruire del 2005 per la costruzione del fabbricato, pratica scaduta per la quale è stata presentata una DIA di completamento ancora sospesa, mentre sul posto è presente una tettoia.

Ultimissima questione, quarto punto, i controlli, sono stati effettuati nel 2004, con l’accertamento edilizio a cui poi è emersa la pratica in sanatoria del 2005, un altro accertamento del 2005; in relazione, invece, alla questione che riguarda l’utilizzo improprio del piazzale, auto abbandonate, proprio in relazione a quella segnalazione, abbiamo provveduto a segnalare alla Polizia provinciale, già nell’ottobre dell’anno scorso, l’uso improprio di questo piazzale, trattandosi di materiale assimilabile al rifiuto, e siamo in attesa di capire quale provvedimenti la Polizia provinciale assuma, perché è un provvedimento di competenza della provincia.

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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie Assessore Moretti per la dettagliata risposta, prego la parola al

consigliere Di Placido per la replica. CONSIGLIERE DI PLACIDO (Gruppo PRI) : Presidente, grazie. Io voglio ringraziare l’assessore per la sua estrema

chiarezza nella risposta e ci rimangono ancora alcune perplessità che ovviamente non inficiano la chiarezza della risposta, ma se in qualche maniera è stata chiarita la questione della cosiddetta retroattività, al di là della dietrologia, c’è la situazione attuale di adesso che è francamente molto preoccupante, noi abbiamo scattato delle foto che poi assessore le faremo avere, ma lei sicuramente conosce bene, prendiamo atto di questa segnalazione che lei ha fatto, noi chiediamo solamente che vengano rispettate le regole, cioè quello è un lotto nel quale si dovevano fare alcune cose e non sono state fatte, non erano e si era già fuori tempo massimo prima che venissero fuori i problemi di rapporti con Hera.

Ora, ci sembra che non sia neanche giusto che un lotto rimanga fermo per inadempienze precedenti e che qualcuno ci giustifichi con problematiche che sono avvenute in un secondo momento, credo che comunque si debbano prendere dei provvedimenti e poi questione sulla quale lei, assessore, ha un po’ glissato, ma che io le risollecito di nuovo, è questa pretesa di vendere a libero mercato questo terreno francamente presuppone una chiara ed evidente speculazione, io credo che un terreno, un lotto inserito all’interno di un PIP, che è nove anni che vive questi problemi, sul quale naturalmente e io credo, in maniera assolutamente incontrovertibile, non sono state eseguite tutte le operazioni che dovevano essere eseguite, non può arrivare addirittura al paradosso finale che entra in un libero mercato a prezzi addirittura più alti di quelli che è il mercato di quei lotti similari nel nostro territorio, per cui, anche su questo, assessore, le chiedo di fare le eventuali verifiche e le chiedo anche, per quanto possibile, di poter arrivare a una soluzione del problema coinvolgendo anche Hera, perché abbiamo la situazione paradossale di un lotto, il cui proprietario al momento non utilizza o utilizza in maniera impropria, quando invece potrebbe servire e ce n’è bisogno soprattutto in quell’area, quindi credo che possa ritenersi oltre che una speculazione anche uno spreco di terreno e di lotti, visto i problemi che questa città ha da anni per quello che riguarda gli insediamenti produttivi, credo che non dobbiamo far passare sotto silenzio vicende come questa, la ringrazio.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Di Placido. LLE/CONS02

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Interpellanza fuori sacco presentata dalla consigli era Celletti (Lega Nord) su immigrato clandestino morto per patologia non identificata

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : procediamo con l’interpellanza presentata dalla consigliera Celletti su

immigrato clandestino morto per patologia non identificata, risponde a questa interpellanza, l’assessore Benedetti, prego consigliera Celletti.

CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : la ringrazio Presidente; tengo a precisare che questa interpellanza non è

stata fatta in seguito alle notizie uscite il 27 gennaio 2010 sui quotidiani di Cesena,

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : chiedo scusa se le tengo un attimo la parola, io sento molto brusio, chiederei

consiglieri se magari devono parlare c’è una sala a fianco, altrimenti chiederei un po’ di silenzio, chiedo scusa

Consigliera Celletti: niente, s’immagini, quindi questa interpellanza non è stata fatta in seguito

alla notizia che è uscita sui quotidiani di Cesena della morta improvvisa, è stato trovato ucciso questo signore clandestino e tutti i giornali avevano riportato una particolare patologia…

intervento che non si sente ucciso dalla malattia… PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : ha detto ucciso, si, da questa patologia, da questa patologia ho detto, ucciso da una patologia

anzi ho detto, da una particolare patologia, ecco ho detto in questo modo, l’interpellanza era stata fatta il giorno dopo quando l’ASL si è affrettata a dare una risposta a quello che era uscito sui giornali dicendo che, attraverso il sopraluogo nell’abitazione in cui risiedeva, all’istruttoria medico-legale effettuata era stato stabilito che questa persona clandestina domiciliata presso un altro immigrato regolare, sarebbe deceduto a solo 44 anni non per la patologia indicata il giorno prima di cui comunque era stato affetto, ma per non meglio precisate ragioni di insufficienza respiratoria.

La nota dell’ASL non esaustiva ha avuto l’effetto contrario, cioè di accrescere invece quelle che potevano essere le preoccupazioni che mi sono state segnalate da più parti, noi sappiamo benissimo che questa patologia è divisa in due parti, può essere contagiosa e anche non contagiosa, quindi non era particolarmente rivolto il problema alla patologia, ma a una dichiarazione dell’ASL che fossero fondate su fatti specifici. Infatti, nelle note si era riportato tutto il curriculum sanitario della vittima che era stato operato ai polmoni, e via dicendo, sempre all’ospedale di Cesena. Questo stesso soggetto pur trovandosi illegalmente sul territorio nazionale viveva stabilmente a Cesena quindi da tempo e senza che sia dato di sapere se incorso in qualche controllo da parte

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delle competenti autorità, non si sa quale attività svolgesse, come si mantenesse e a che titolo convivesse, fosse coinquilino di questo altro immigrato, questo sembra regolare in una struttura fatiscente di cui non si sa chi fosse titolare dell’affitto e via dicendo, quindi io ho rivolto una serie di domande per sapere se l’ASL intende effettuare l’autopsia o abbia già effettuato l’autopsia del deceduto per stabilire senza ombra di dubbi di quale patologia sia deceduto, sia la causa del decesso, se non ritenga scarse e labili queste informazioni che ha dato l’ASL anche accusando la sottoscritta di volere creare, fomentare timori, non ce n’è bisogno, perché la sottoscritta non fomenta nessun timore, se si intenda chiarire, illustrare la storia clinica e poi invece la storia di questo immigrato irregolare soprattutto vogliamo sapere se effettivamente l’abitazione fosse fatiscente, a chi fosse intestato, se fosse un affitto in nero o regolare e soprattutto il co-inquilino possa essere ritenuto responsabile di non avere valutato attentamente le condizioni di salute del morto.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Celletti. La parola all’assessore Benedetti per la risposta. ASSESSORE BENEDETTI : attenendomi naturalmente ai quesiti posti, all’interpellanza così come

depositata, io inizio a dire che nel rispetto della normativa di riferimento e vigente, essendo che agli extracomunitari presenti sul territorio nazionale devono essere garantite le cure urgenti o essenziali, sia ambulatoriali che ospedaliere, per malattia o infortunio, e quindi nel pieno rispetto della normativa vigente, l’azienda ASL ha garantito tutti gli interventi previsti e più in particolare possiamo dire che rispetto alla situazione che si è venuta a creare quindi al decesso di questo signore, l’autopsia non è stata presa in alcun modo in considerazione, essendo clinicamente chiarissime le cause del decesso riconducibili a una severa patologia cronica e in sostanza le cause del decesso sono riconducibili a una situazione respiratoria grave, peggiorata la situazione ambientale precarie dovute alla morosità delle utenze e a conseguente taglio della luce e del gas.

Possiamo anche dire che la scheda per istruttoria di decessi nel territorio che viene predisposta come da legge dai medici del servizio Medicina Legale dell’ASL , ha messo in evidenza in particolare due punti, il primo è l’assenza di dubbi sulla causa di morte, il secondo sull’assenza di qualsiasi malattia infettiva tanto meno tubercolare, che è un dato presente nella considerazione che ricordava solamente nell’anamnesi e cioè riferito al passato.

Per quanto riguarda la storia clinica del deceduto, possiamo dire che sempre nel rispetto della normativa vigente ma anche tenuto conto della privacy, il paziente era seguito dal servizio sanitario sin dal dicembre 99 e si può dire anche sono numerosi i contatti registrati tra ricoveri e accessi al Pronto Soccorso, totale dall’anno indicato 94, di cui 13 nel 2009, dal 2002, tutti i controlli hanno escluso recidive della tubercolosi.

In conclusione, per quel che riguarda l’azienda USL, si può dire che non è mai stato abbandonato il paziente e che in ogni caso dall’agosto del 2000 il paziente, la persona ha sempre ritirato regolarmente l’attestato di straniero

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temporalmente presente sul territorio che consente a tutti gli extracomunitari di ricevere cure urgenti ed essenziali di cui sopra.

Per quanto riguarda la permanenza dell’immigrato a Cesena, le uniche informazioni disponibili agli uffici comunali risalgono al 2000, cioè all’unico anno in cui l’immigrato ha avuto contatti per …sporadici con i servizi sociali mostrando già da allora lo stato di salute precario, da allora si è reso irreperibile e non sono più pervenute notizie ai servizi comunali circa la sua presenza a Cesena né sono pervenute alla Polizia Municipale né ai servizi, in ogni caso, possiamo dire che, nell’ambito della buona collaborazione che caratterizza il livello locale il rapporto tra uffici comunali e Polizia di Stato, l’immigrato era conosciuto dal Commissariato, ma anche che informazioni più specifiche possano essere fornite solo previa interpellanza da depositarsi presso il Ministero degli Interni.

Per quanto riguarda l’abitazione e finisco, l’abitazione risulta regolarmente accatastata composta di tre vani e appartiene a una società privata con sede a Savignano sul Rubicone, dagli atti in possesso dagli uffici comunali, risulta agibile, con agibilità rilasciata nel 2005 e pertanto il degrado ambientale riscontrato nell’informativa del medico dell’ASL è assolutamente imputabile al taglio delle utenze che qui sopra ricordavo. Non è possibile del resto all’amministrazione comunale entrare nel merito di rapporti privati fra i proprietari e gli inquilini residenti, a proposito di inquilini, specifichiamo che nessuno di questi è conosciuto ai servizi sociali.

Per quanto riguarda gli eventuali controlli per verificare la presenza di situazioni analoghe di convivenza, di permanenza di immigrati clandestini in città come citava nell’interpellanza, come abbiamo già avuto modo di dire parlando dei sussidi INPS, da sempre la nostra Polizia Municipale e nell’ambito dei suoi servizi istituzionali, effettua controlli di cittadini extracomunitari naturalmente i controlli prescritti dalle leggi vigenti atte a verificare la regolare presenza dell’immigrato sul territorio comunale. Possiamo ribadire che a tali controlli, sono conseguiti anche alcuni provvedimenti restrittivi di allontanamento di espulsione ripresi anche dalla stampa locale come è normale che accada.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie assessore Benedetti, la parola alla consigliera Celletti per la replica. CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : ma, assessore, io la ringrazio per la risposta, la situazione è questa, noi

conosciamo tutti STP e il sistema sanitario nazionale universalistico, quindi non c’era dubbio sul fatto dell’ausilio sanitario e della presa in carico del paziente, nessuno metteva in dubbio né sulla legittimità, noi volevamo solo sapere se il medico che lo aveva in cura aveva notato dei peggioramenti o c’era stato una segnalazione di peggioramenti, evidentemente questo no, non era, perché ha detto e ci hanno detto che ci sono dubbi e questo siamo convinti, e questa parte della risposta lei non ha responsabilità e l’ASL che glielo ha detto, la responsabilità se la assume tutta l’ASL.

Sull’altro invece mi preoccupa un pochino, perché lei ci dice che praticamente da vent’anni questo immigrato irregolare viveva a Cesena, no, lei

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ha detto nel 98 ha subito questo intervento da quando era stato preso in carico dall’ASL, questa persona, quindi siamo nel 2010, 15 anni, allora sono 11 anni, era 11 anni che stava a Cesena, non c’erano notizie della sua presenza, era conosciuto dal Commissariato, immaginiamo perché, ma presumo che era conosciuto dal Commissariato ci sarà stata qualche ragione, e viveva in una casa che non si sa, accatastata regolarmente agibile, ecc. dove il titolare chiamiamo non pagava le bollette, quindi il degrado derivava di lì, non sappiamo chi erano i coinquilini, se si fossero accorti di questa patologia, perché noi non possiamo sapere che cosa sia accaduto all’interno di quella casa, non sappiamo chi erano i coinquilini, non sappiamo se avevano un affitto in nero o no, e anche questo mi preoccupa molto perché se noi dobbiamo combattere anche gli affitti in nero, lavoro in nero, ecc. bisogna che un minimo di controllo del territorio ce l’abbiamo perchè se no vuol dire che a questa amministrazione sfuggono situazioni anche di grave degrado, come questo, che si guarda bene da venire a contattare il Comune, i servizi sociali perché probabilmente affari molto più interessanti che non devono essere “notati” dall’amministrazione comunale, cioè io dalla sua risposta assessore traggo più spunti di preoccupazione che non di contentezza, si sono soddisfatta dal punto di vista, dal fatto che viene escluso totalmente che la patologia che ha ucciso questa persona fosse quella che era stata ipotizzata dai quotidiani evidentemente dalle notizie che circolavano in un primo momento, dall’altro lato però mi riempie di preoccupazione per tutto il resto, per tutto quello che presuppone e cioè che il controllo del territorio ha molte lacune, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Celletti. LLE/CONS02

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Interpellanza fuori sacco su sospensione iniziativa programmata nella ricorrenza del Giorno del Ricordo

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : A questo punto, ho un’ultima interpellanza emersa in sede di conferenza dei

capigruppo e sottoscritta dal Gruppo PDL, UDC, Cesena 5 Stelle, Italia dei Valori, PD, Partito Repubblicano, un’interpellanza al Sindaco in riferimento alle notizie apprese sui quotidiani riguardanti la sospensione di una iniziativa programmata nella ricorrenza del Giorno del Ricordo, chiedo tra gli interpellanti chi intende presentare l’interpellanza? Prego consigliere Prati.

CONSIGLIERE PRATI (UDC) : il problema è come ha detto lei Signor Presidente, è stato affrontato nella

riunione dei capigruppo che si svolta prima della riunione di questo consiglio. Io mi limito a leggere l’interpellanza molto stringata ed è il frutto della situazione che in questi giorni si è venuta a verificare, abbiamo visto notizie di stampa, l’Associazione Il dialogo ha rinunciato alle iniziative che lei ha programmato fra il 5 e l’8 di questo mese, in previsione della iniziativa del Giorno del Ricordo che anche l’amministrazione comunale il 10 di novembre, che è la data stabilita per legge, 10 di febbraio, cosa ho detto? Il 10 di febbraio che è stata programmata e che l’amministrazione ricorderà con una corona al monumento in quel di San Mauro, quindi la conferenza dei capigruppo apprese le preoccupanti notizie uscite in questi giorni sui quotidiani, riguardante la sospensione dell’iniziativa dell’Associazione Il dialogo, nella ricorrenza del Giorno del Ricordo, iniziativa patrocinata dall’amministrazione comunale, chiede al Sindaco di attivarsi al fine di assumere informazioni in merito alla vicenda e di darne comunicazione ai capigruppo.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Prati. La parola al Sindaco per la risposta. SINDACO: ringrazio sinceramente i capigruppo del quesito posto, perché le notizie di

stampa apparse su una parte della stampa oggi evidentemente meritano un approfondimento che vale per il consiglio comunale, ma allo stesso modo vale per la città, quindi così come concordato con i capigruppo, vi informo e mi impegno domani mattina immediatamente di inviare copia dell’ordine del giorno al Prefetto e a chiedere allo stesso che la risposta venga in forma ufficiale, il testo della risposta del Prefetto, che naturalmente dovrà contenere le informazioni che lo stesso riuscirà a cogliere in merito alla vicenda verrà immediatamente inoltrato ai capigruppo e poi assieme decideremo come atteggiarci in conseguenza alle risposte che arriveranno in modo ufficiale dalla Prefettura.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie Sindaco. Chiedo agli interpellanti se ci sono repliche…consigliere

Prati, se ci sono repliche, le do la parola…

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CONSIGLIERE PRATI (UDC) : prendiamo atto dell’impegno del Sindaco e speriamo che nel più breve tempo

possibile si faccia veramente luce su questa vicenda che un po’ ci ha inquietato tutti, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie a lei consigliere Prati. LLE/CONS02

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9) Regolamento dei Quartieri: modifica ed approvazi one PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : conclusa la parte delle interpellanze, procediamo con la parte delle proposte

di delibera, come vi avevo anticipato all’avvio dei lavori, in questo momento anticipiamo il punto 9 dell’ordine del giorno che ha per oggetto: Regolamento dei Quartieri, modifica ed approvazione.

Questa proposta di delibera è stata presentata e discussa in prima commissione il 28 gennaio 2010 e di nuovo discussa in prima commissione consiliare il 2 febbraio 2010. In questa seconda seduta di commissione sono stati approvati dalla commissione emendamenti al Regolamento e il testo che i consiglieri hanno a disposizione è il testo comparato con gli emendamenti già approvati. Questa mattina, questo nuovo testo era anche sul sito e quindi accessibile a tutti i consiglieri.

Insieme a questa proposta di delibera verrà discusso anche l’ordine del giorno, io darei la parola a questo punto all’assessore Miserocchi per la presentazione della delibera in breve ma in modo particolare degli emendamenti, prego.

ASSESSORE MISEROCCHI: si, breve, però con il tempo necessario per dire che questa è una delibera

importante che noi, questa sera, portiamo all’attenzione del consiglio comunale, è una delibera che riguarda le regole democratiche di questo territorio, di questo Comune, che ancora una volta vengono riviste ma che non tolgono nulla alla validità dei quartieri in questa città, quartieri, il quale il primo Regolamento è del 1972, quindi compiono 38 anni, una bella cifra devo dire come organismi che sul territorio hanno lavorato molto attivamente e io direi in modo molto proficuo per promuovere la partecipazione dei nostri cittadini nella gestione dei territori di competenza e per coinvolgere i cittadini stessi in innumerevoli iniziative e far presente le esigenze che questi territori di volta in volta mettevano in evidenza.

Quindi organismi che attengono alla partecipazione democratica, scelta di mantenere questi organismi e anzi di sottolineare ancora meglio e in maniera più puntuale proprio questo ruolo di sostegno alla partecipazione, e quindi la soddisfazione di poter dire che questo Regolamento che riguardando le regole del gioco che si svolge nell’ambito del nostro Comune, è stato oggetto di verifica puntuale da parte delle forze politiche che io voglio ringraziare per il lavoro che hanno svolto nell’ambito delle commissioni consiliari, affinché questo Regolamento fosse il più condiviso possibile proprio perché le regole del gioco così vogliono.

Nell’ambito di queste commissioni che si sono tenute, devo dire che l’aspetto che è emerso maggiormente è stato proprio questo: la preoccupazione garantire la massima trasparenza e la massima incisività rispetto all’operazione quartieri.

Io devo dare conto del fatto che la commissione consiliare ha esaminato degli emendamenti che sono pervenuti e sono stati accolti, io ne do conto, proprio perché in sede di dibattito le forze politiche, un dibattito che io mi auguro alto proprio perché credo che questo sia un argomento che per molti consiglieri

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ha riguardato e riguarda molto della propria vita politica e di impegno in questo Comune sia appunto questo l’elemento che contraddistingue il dibattito in questo consiglio comunale.

Ci sono stati degli emendamenti che sono stati proposti dal Gruppo PDL e dall’UDC, ne do conto in questi termini, all’articolo 5, si dice che possono votare e essere votati gli stranieri residenti in modo continuativo da almeno tre anni, all’articolo 13 l’elenco dei candidati che veniva esposto in maniera alfabetica viene invece riportato in ordine di presentazione, l’articolo 19 che è stato parzialmente accolto per un problema di tipo tecnico e qui voglio anche dire che ringrazio ulteriormente le forze politiche, perché si sono rese disponibili ad incontrarsi fin dalla prossima settimana, per valutare nel dettaglio quelle che sono le modalità di voto proprio per essere a maggior ragione coinvolti e coordinati sul territorio in modo assolutamente fattivo e trasparente, quindi l’articolo 19 è stato parzialmente modificato dicevo definendo che, lo leggo, sarà costituito, quindi il personale del seggio sarà costituito da personale volontario indicato da consigli di quartiere uscenti, questo viene cassato, quindi il personale del seggio sarà costituito da personale volontario, sarà composto da un segretario e da assistenti di voto che possono essere uno o più di uno. Il testo esatto lo potete poi leggere all’interno del Regolamento che vi è stato reso disponibile con le due sezioni, la sezione originale e la sezione modificata.

L’articolo 21 che indica una soglia di sbarramento in sostanza per cui la lista che ottiene il maggior numero dei voti non può ottenere più dei due terzi dei consiglieri assegnati, quindi pari a 8, se sono presenti più di due liste nell’ambito dello stesso quartiere ovviamente.

L’articolo 28 che è stato accolto definendo alcune funzioni aggiuntive è una sottolineatura rispetto al vice presidente, che coordina insieme al presidente la predisposizione dell’ordine del giorno, coordina altresì i pareri insieme al presidente per ragioni di urgenza, può partecipare al collegio dei presidenti senza diritto di voto e viene riconosciuto al vice presidente, ma diciamo questo è del tutto ovvio, la possibilità di accedere agli uffici comunali per ottenere i documenti relativi allo svolgimento della propria funzione.

E’ stato ulteriormente accolto un emendamento dell’UDC che modifica l’articolo 5 per cui il voto che era consentito a 16 anni viene portato a 18 anni, quindi c’è un ritorno al discorso della maggior età.

Questi emendamenti sono stati ampiamente discussi in seno alla commissione anche perché sono stati supportati da un parere tecnico molto approfondito, quindi c’è stato un lavoro che io direi molto fattivo nell’ambito di quella commissione.

Io ringrazio anche il Segretario Generale e il Dirigente che si sono spesi attorno a questo Regolamento in modo molto professionale e competente, tanto da metterci nella condizione questa sera di presentare un Regolamento che contiene già tutti gli elementi di dibattito, quindi oltre la mia personale soddisfazione per questa delibera, attendo il dibattito per poi eventualmente intervenire ulteriormente.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : bene, grazie assessore per questa presentazione, per questi chiarimenti. A

questo punto, in sede di conferenza dei capigruppo abbiamo concordato di

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discutere insieme anche l’ordine del giorno che era stato presentato dal Gruppo PDL, primo presentatore gruppo PDL, pertanto chiedo i presentatori se intendono presentare l’ordine del giorno nei cinque minuti canonici, prego.

CONSIGLIERE CAPPELLI (Gruppo PDL) : posso utilizzare Presidente anche una parte del tempo dell’intervento oltre la

presentazione, faccio un intervento unico in cui presente PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : ci dice quando finisce la presentazione, io direi di si, per la presentazione

sono cinque minuti, poi prosegue Consigliere Cappelli : il tempo che utilizzo in più me lo sottraete PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : d’accordo Consigliere Cappelli : grazie Presidente. Prima di entrare nel merito dell’ordine del giorno, volevo

fare solo qualche brevissima riflessione politica per inquadrare meglio la posizione del Popolo della Libertà sul tema dei quartieri. Noi abbiamo sempre creduto e crediamo tuttora fermamente la sfida della democrazia partecipativa, ovvero della possibilità, anzi meglio del dovere di coinvolgere i cittadini nella vita locale, nella vita politica istituzionale della propria città e quindi anche di coinvolgerli nel processo decisionale sia a livello nazionale che a livello locale come in questo caso.

Parlo di sfida perché è chiaro a tutti che negli ultimi anni con i venti di polemica, dell’antipolitica e con un disinteresse piuttosto generale direi dei cittadini, è chiaro che riuscire a coinvolgere maggiormente la popolazione alle scelte politiche amministrative di una città, è certamente un compito difficile ma allo stesso tempo assolutamente necessario.

In questo contesto, è chiaro che i quartieri potrebbero svolgere un ruolo, un compito fondamentale proprio perché i quartieri sono gli organismi i più vicini anche fisicamente ai cittadini, purtroppo però dobbiamo evidenziare come in questi anni non sempre i quartieri siano riusciti a svolgere a pieno questo ruolo, noi già nel 2006, 2007 con l’allora Forza Italia, avevamo preparato una proposta organica di revisione del Regolamento dei quartieri proprio al fine di rendere l’azione di questi organismi più incisiva, più trasparente e più partecipata, come peraltro richiesto da molti consiglieri, da molti presidenti di entrambi gli schieramenti.

Io non voglio ripercorrere tutte le proposte che allora avevamo fatto, alcune ancora attuali che poi trovano seguito nei nostri emendamenti ma per capire i problemi dei nostri quartieri penso sia sufficiente parlare con i cittadini, parlare con la gente e se si parla con la gente, ci si rende conto che molti non sanno neppure chi siano e cosa facciano i quartieri, e tra quelli, quelle persone che invece conoscono i quartieri, perché magari hanno avuto a che fare almeno qualche volta con questi organismi, a nostro avviso, molti non apprezzano la

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loro funzione proprio perché spesso i quartieri sono visti come delle articolazioni territoriali dei partiti soprattutto dei partiti di centrosinistra più che dei veri e propri organismi della partecipazione.

Molti problemi sono noti, la disaffezione dei consiglieri e di alcuni presidenti, il proliferare di comitati spontanei dei cittadini che evidentemente suppliscono allo scarso ruolo e allo scarso potere dei quartieri così almeno per quello che è accaduto negli ultimi anni.

E quindi dico questo perché voglio chiarire che il Regolamento che ci accingiamo a votare, anche se migliorato da una serie di emendamenti e qui va dato atto alla maggioranza di aver avuto nell’ultima settimana un atteggiamento anche di apertura, di disponibilità al confronto, ma comunque questo Regolamento a nostro parere non risolve tutte le questioni aperte riguardo ai quartieri e non li risolve essenzialmente per tre motivi, innanzitutto perché i problemi dei quartieri non derivano solo da Regolamento ma derivano a nostro parere da una mancanza di volontà politica forte ad esempio il fatto che i quartieri, almeno negli ultimi anni sono stati gestiti come cassa di risonanza, come filtro del dissenso popolare, è chiaro che deriva da una volontà politica che c’è stata nonostante comunque anche degli elementi positivi, penso al bilancio partecipato che andrebbero potenziati e quindi resi più importanti.

Poi, ci sono comunque limiti normativi perché la finanziaria del 2008 non dimentichiamo del governo Prodi ha abolito gli organismi del decentramento sotto i centomila abitanti quindi ha impedito sostanzialmente ai quartieri di avere delle funzioni di gestione diretta e questo vincola anche la portata innovativa di questo Regolamento e poi, in generale, direi che probabilmente con più tempo a disposizione in queste settimane forse saremo riusciti magari anche a modificare più in profondità l’assetto dei quartieri, nonostante, dicevo prima, gli emendamenti che abbiamo presentato come opposizione, come PDL, come UDC, a nostro avviso, vanno a migliorare significativamente quello che è il Regolamento e le storture che negli ultimi mesi avevamo evidenziato, quindi penso all’introduzione unilaterale del voto agli stranieri, che purtroppo rimane ancora, questa è un elemento che dobbiamo evidenziare, ma comunque è stato introdotto un periodo minimo di residenza di tre anni che a nostro avviso comunque migliora il Regolamento attuale.

Quindi di fronte a questa situazione, di fronte a questo Regolamento che come dicevo contiene una serie di luci e di ombre, noi come PDL credo in generale come opposizione, avevamo di fronte due strade, due alternative, due strade che presentavano entrambe pro e contro, vantaggi e svantaggi, mi riferisco alla scelta di partecipare alle prossime consultazioni di quartiere, quindi di cercare di modificare, di migliorare per quanto possibile il Regolamento oppure la scelta di boicottare le consultazioni elettorali dei quartieri.

Certamente, la prima strada è più impegnativa, più insidiosa, ma anche l’unica, a nostro avviso, che può portare a qualche risultato in futuro per un partito come il nostro, la scelta invece di boicottare le consultazioni sarebbe stata certamente più facile, ma anche una scelta più di breve periodo secondo il nostro parere. Nel nostro partito, il PDL, c’è stata una lunga, articolata discussione riguardo al tema dei quartieri e non nascondo che partivamo anche da posizioni diverse anche se tutte degne di importanza, perché quindi ci siamo orientati verso la scelta, la strada più impegnativa quindi quella di partecipare

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alle prossime elezioni di quartiere e cercare di migliorare per quanto possibile l’attuale Regolamento? Innanzitutto ci sono direi ragioni interne al nostro partito ma anche ragionamenti di carattere generale.

E’ chiaro che il PDL che è un partito che non è votato a rimanere per statuto all’opposizione, sta lavorando per riuscire ad amministrare questa città e quindi vuole rappresentare un’alternativa seria e credibile all’amministrazione di centrosinistra e quindi un partito come è il PDL non può prescindere da una presenza sul territorio, soprattutto non può prescindere dal formare una classe dirigente di ragazzi e ragazze motivati e pronti per diventare un domani amministratori di una città complessa come Cesena e i quartieri a questo scopo sono un laboratorio, sono una palestra a nostro parere importantissima perché lì si inizia a lavorare direi concretamente sui problemi della gente e si inizia magari anche a capire che spesso una scelta amministrativa accontenta qualcuno però magari scontenta altri gruppi di persone e al di là di questi ragionamenti forse più di carattere interno che comunque ho voluto condividere con voi, il motivo fondamentale per cui abbiamo deciso, credo responsabilmente, di fare la nostra parte è un motivo di carattere generale, cioè nel momento in cui c’è la possibilità di incidere nei prossimi mesi sull’assetto, sul ruolo anche più profondo dei quartieri, noi come PDL vogliamo cercare di dare il nostro contributo, non vogliamo lasciare solo a una o a due forze politiche il tema della partecipazione, quindi qui mi collego all’ordine del giorno che abbiamo promosso e che poi è stato sottoscritto mi sembra da un vasto numero di forze politiche.

Noi, con questo documento, vincoliamo il nostro voto favorevole al testo del Regolamento all’approvazione anche di questo ordine del giorno, nel senso che chiediamo di considerare l’attuale testo del Regolamento come una buona base di partenza, che ci può permettere di svolgere insieme queste consultazioni elettorali ma che comunque deve necessariamente esser poi rivista e ripresa nei prossimi mesi e quindi questo documento che chiediamo di avviare, sentiti i nuovi consigli di quartiere, un processo, un confronto ampio e trasversale che abbiamo voluto definire sui giornali nuova fase costituente, non perché si debba rivedere, stravolgere completamente l’assetto dei quartieri, riconosciamo che ci sono anche elementi positivi e interessanti nell’attuale sistema, ma perché almeno nelle nostre intenzioni dovrebbe trattarsi di un processo ampio, un processo trasversale con cui riuscire ad avviare una nuova fase di partecipazione dei cittadini alle scelte del territorio.

Questo è il nostro modo di intendere il lavoro dell’opposizione, poi lo abbiamo ribadito anche in sede di dichiarazione di voto, noi credo abbiamo dimostrato, già in altre occasioni, di non fare sconti quando si attuano politiche che sono contrarie ai nostri principi, alle nostre idee, al nostro programma elettorale, ma allo stesso tempo abbiamo una massima disponibilità a confrontarci, a dialogare soprattutto quando, come in questo caso, si parla di regole democratiche e di regole per la partecipazione, quindi comunque con questo ordine del giorno e anche con il voto che seguirà sul testo del Regolamento dei quartieri noi non firmiamo una cambiale in bianco, nel senso che valuteremo anche nei prossimi mesi se l’impegno, quindi l’impegno di rivedere insieme il Regolamento dei quartieri, sarà rispettato oppure se sarà disatteso, dopodiché faremo le nostre opportune valutazioni, grazie.

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VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie Cappelli. Chi si prenota? Non vedo mani alzate, Alen Balzoni prego. CONSIGLIERE BALZONI (Gruppo PD) : grazie Vice Presidente. Il mio intervento sui quartieri ormai è una cosa

consolidata in questo consiglio, in questa assise, però, lo faccio sempre con molto piacere, perché è un argomento che mi prende, mi appassiona.

I quartieri, a Cesena, e quindi non vuole essere uno stereotipo, voglio cercare anche di non ripetermi se possibile, comunque, i quartieri, volevo dire, a Cesena, non sono mai stati obbligatori, la legge non ha mai imposto all’amministrazione di Cesena di suddividere la propria amministrazione della propria città attraverso il decentramento in circoscrizioni, questo per dire che dal 72 ad oggi, come ricordava l’assessore Miserocchi, i quartieri a Cesena sono sempre stati una scelta a politica ben precisa, una scelta politica che non è stata mai una scelta di parte, perché alle elezioni di quartiere si sono sempre presentati tutte le liste politiche, in alcuni quartieri, si sono sperimentati anche dei laboratori se vogliamo che hanno anticipato la scena politica nazionale dove si presentavano due liste civiche, una di centrodestra e una di centrosinistra, quando ancora il bipolarismo aveva da venire, nei quartieri, si sono sempre impegnate centinaia e centinaia di nostri concittadini, quindi il valore della partecipazione nei consigli di quartiere, lo ricordava anche in parte il consigliere Cappelli nel suo intervento che mi ha preceduto, è un valore che è al di là del reale potere dei consigli di quartiere, in che cosa possono incidere, in che cosa non possono incidere, cosa nelle quali non ci troviamo sempre d’accordo con chi dice i quartieri non contano nulla.

Numeri alla mano, nella scorsa legislatura, i quartieri hanno inciso e hanno determinato scelte per circa 70% dei lavori pubblici fatti nella città, lasciando da parte questo discorso del contano, non contano, c’è un dato inoppugnabile su cui nessuno può controbattere, i consigli di quartiere impegnano a Cesena attivamente e con sacrificio e impegno di tempo 144 nostri concittadini, avvicinano ai problemi e ai temi della politica dell’amministrazione della città almeno 500, 600 persone che si candidano a rappresentare le parti politiche o semplicemente a rappresentare le istanze dei cittadini nei consigli di quartiere, quindi sono un momento estremamente importante di partecipazione democratica, un momento che non ha per la sua natura, per i suoi contenuti eguali nel nostro paese.

Rappresentiamo una sperimentazione nazionale anche nella scelta delle elezioni che si svolgeranno nella stessa data delle elezioni regionali. C’è chi ha criticato questa scelta, per me è una scelta dalla quale non si poteva scappare, è una scelta che porterà sicuramente delle difficoltà organizzative e tecniche che dovremo sopperire in prima persona, però, è una scelta che ci permette di garantire, di tenere alta la partecipazione, perché una partecipazione bassa alle elezioni di quartiere sarebbe stato un rischio per tutti, un rischio per la città di perdere appunto uno strumento di partecipazione e di coinvolgimento veramente importante.

Eravamo preoccupati di perdere questo momento, ma non come partito che ha bisogno della sua cassa di risonanza, così come magari anche accennato

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nell’intervento precedente, anche perché lo stesso intervento contraddice in parte quest’aspetto quando evidenzia come i presidenti di quartieri, consiglieri di quartieri, qualche volta anche pubblicamente, hanno manifestato la propria insoddisfazione, questo non è un atteggiamento da cassa di risonanza, probabilmente la verità sta un po’ più nel mezzo, è l’insoddisfazione di chi vuole fare, vorrebbe fare di più, l’insoddisfazione determinata dall’entusiasmo a volte frustrato dalla burocrazia e allo stesso tempo, però, è anche un contenitore il quartiere nel quale effettivamente si canalizzano i bisogni e le risposte che si possono dare ai cittadini.

Detto questo, i quartieri sono un patrimonio che va salvaguardato, così come diceva l’assessore Montesi nella seduta dell’ultimo consiglio comunale in cui approvammo questo Regolamento, va salvaguardato da tutti ed è per questo che sono particolarmente contento degli sviluppi che ha avuto in questi ultimi giorni il dibattito e la concertazione che ci porterà in gran parte a votare questo Regolamento, mi dispiace che non ci sia ancora l’unanimità, però sono contento di questa apertura che c’è stata da una parte e dall’altra. Un’apertura che forse mi ha portato anche a fare degli errori politici, nel senso che anche in commissione mi sono lanciato ad aperture forse non autorizzate, aperture che sono state ben accolte dall’UDC che ne ha approfittato giustamente per inserire un emendamento che ho votato al Regolamento.

Dico questo perché il discorso del voto ai sedicenni per me non era una cosa superficiale sulla quale così, a cuor leggero, lasciare o mercanteggiare, anzi per me è un aspetto molto importante della cittadinanza attiva, quella di coinvolgere fin da subito i giovani, cercare di farli rendere quanto più possibile partecipi alla vita amministrativa della città, però, vi ho rinunciato e sono anche in fondo contento di avervi rinunciato in ragione della concretezza, perché siamo arrivati al momento della concretezza, i consigli di quartiere si stanno per ricostituire, dobbiamo esserci tutti perché la città ha bisogno che i quartieri siano veramente un momento che ci rappresenta tutti, non sono più istituzionalmente riconosciuti, però per quel che riguarda il mio senso delle istituzioni, per i quartieri non è cambiato nulla, i quartieri devono e possono continuare a rappresentare le istituzioni decentrate nel nostro Comune.

Dico questo perché non abbiamo nessuna intenzione, mi sto allunando troppo? Scusi, perché bisogna poi anche contingentare i tempi, dico questo perché non abbiamo nessuna intenzione di trasformare e se è stato fatto, è stato un errore, i quartieri in cassa di risonanza, noi siamo già strutturati sul territorio, noi abbiamo già dodici circoli attivi e che ci rappresentano e se dovessimo aver bisogno di momenti per coinvolgere la gente a risolvere i problemi della gente sul territorio, noi come partito converrebbe sciogliere i quartieri e rendere le nostre persone che sono attive nei quartieri più operative nei circoli sul territorio e faremo bella figura con poco. Noi non crediamo che però faremo il bene della città facendo questo ed è per questo che accogliamo con favore gli emendamenti che sono stati proposti anche se ci costringono a tagliarci, se vogliamo, un dito, e l’apertura che veniva chiesta rispetto alla rivisitazione di quello che dovranno essere i quartieri in futuro non fa che sfondare una porta aperta perché i quartieri da che sono nati sono sempre stati continuamente un laboratorio e che si è continuamente evoluto, il dibattito

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all’interno dei quartieri su cosa dovessero essere non si è mai fermato, e quindi o credo che questo sarà anche per il futuro.

Ecco perché io riproporrò nel dibattito dei quartieri il voto ai sedicenni, nonostante adesso voti a favore dell’emendamento, ecco perché i quartieri così come sono oggi, come li vede oggi questo Regolamento, non sono un moloc scolpito nella pietra ma si andranno a cambiare sicuramente. Dal mio punto di vista importante che questo venga però prima che dal consiglio comunale da chi vive effettivamente i quartieri, da chi è effettivamente nei consigli di quartiere, quindi deve partire secondo me dal di lì la richiesta di cambiamento dei quartieri, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Balzoni. Non ci sono iscritti a parlare, per cui se non ho

persone prenotate, io metto ai voti la proposta di delibera. Ah, ah, fuori tempo massimo, i consiglieri che intendono iscriversi a parlare, veramente mi facciano segno, perché ripetiamo sempre questo rituale che io arrivo, metto in voto la delibera e qualcuno alza la mano… prego consigliere Ferrini

CONSIGLIERE FERRINI (Gruppo PRI) : fa parte del gioco politico, quanto tempo ho Presidente? PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : lei ha cinque minuti per la discussione e cinque minuti per la dichiarazione di

voto CONSIGLIERE FERRINI: più per la dichiarazione di voto PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : cinque minuti per la discussione e cinque minuti per la dichiarazione di voto,

cinque più cinque fanno dieci, no, lei consigliere Di Placido c’era …bravissimo, vedo che la memoria è tornata subito, sono cinque più cinque, qualche consigliere mi ha fatto richiesta di sommare questi due frazioni se si intende utilizzare tutto il tempo in fase di discussione facendo anche la dichiarazione di voto, va bene

Consigliere Ferrini : cercherò di risparmiare il più possibile dando la possibilità al mio capogruppo

di intervenire più diffusamente PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : bravissimo, a lei la parola consigliere Ferrini Consigliere Ferrini : sono già passati due minuti, però partono da adesso PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : pronti, via…

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Consigliere Ferrini: grazie Presidente, perché in Tribunale siamo abituati che non siamo

contingentati anche se spesso il giudice fa questo gesto, ma sono poche le cose che vorrei dire Presidente, innanzitutto credo che tutto in politica abbia una sua storia e che questa storia anche se recente, vada comunque ripercorsa brevemente.

Vedete, nel precedente consiglio comunale, vi fu un lavoro assiduo, impegnativo per quattro, cinque volte si riunì la commissione che aveva il compito di redigere il nuovo Regolamento dei quartieri in ossequio della legge, la famosa legge Prodi che avete citato tutti, poi arrivò la mannaia delle elezioni e quindi il dialogo si chiuse, perché ognuno aveva da una parte e dall’altra il proprio interesse politico da difendere e quindi non si arrivò a una transazione politica e la maggioranza di allora approvò il Regolamento sostanzialmente andando alla conta dei voti e senza accettare alcun contributo da parte delle opposizioni.

Questo non è un dato politico di poca rilevanza, perché guardate in quella occasione, io lo ricordo all’attuale maggioranza, le due grandi novità che furono sbandierate come vittoria politica fu il voto ai sedicenni e fu il voto agli stranieri immigrati residenti anche da un giorno solo, questa fu la vittoria politica di cui si parlava.

Guarda caso oggi questo Regolamento invece torniamo indietro su tutti e due i fronti, i sedicenni diventano diciottenni e gli stranieri almeno residenti da tre anni.

Guardate io credo che sia una buona cosa quella che sta avvenendo ma non perché sia la vittoria di qualcuno o di qualcun altro, è semplicemente la vittoria del buon senso perché ci insegnano le storie politiche di tutti noi e soprattutto ci insegna un senso istituzionale che non può mai mancare che le regole, le regole non si approvano a colpi di maggioranza, le regole si approvano con il contributo di tutti, questa è la cosa che deve emergere da questo dibattito e quindi ben venga anche l’ordine del giorno che propone una rivisitazione di questo, consentitemi, zoppicante Regolamento in futuro e accetto di buon grado le parole del consigliere Balzoni quando dice io ho una mia idea, la riproporrò però oggi per buon senso istituzionale sono disposto anche a votare una cosa della quale non sono convinto perché avrei un’altra prospettiva, probabilmente io consigliere Balzoni, la prossima volta le proporrò di introdurre il voto ai quattordicenni, visto che i quartieri non hanno più una potestà patrimoniale, ma sono una fucina di idea per il futuro, il nostro futuro parte ancora da prima, se è vero che possono fare delle elezioni scolastiche e far parte dei consigli di istituto, perché non possono far parte i quattordicenni dei consigli di quartiere, se sono bravi. se sono in gamba? Allora questo è un dibattito che si farà tutti assieme.

Però, una cosa, e vado a concludere, la dovete riconoscere in questo consiglio comunale che anche in questo caso se non ci fosse stata la forza politica che si chiama Partito Repubblicano Italiano, che con una sensibilità istituzionale solita, ha rifiutato la proposta proveniente da altri di questa opposizione di non presentarsi alle elezioni, perché la ritenevamo e la riteniamo una impostazione antidemocratica, ci fa piacere ascoltare dal consigliere Cappelli che va accolta la sfida democratica partecipativa, noi l’abbiamo detto

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da subito e abbiamo messo una zeppa nell’ipotesi di non presentarsi alle elezioni come voleva fare il Popolo della Libertà, non si fa così a scrivere le regole e non si fa così a partecipare alla gara democratica, alle elezioni ci si va, si partecipa, e se si vince o se si perde, lo vedranno e lo decideranno gli elettori, questa è la sensibilità istituzionale!

E allora ci fa piacere che ancora una volta questa nostra posizione responsabile sia stata poi foriera dell’accordo di cui stiamo discutendo questa sera, perché il consigliere Alen Balzoni ci ha detto che ci siamo tagliati un dito, dico di più, caro consigliere Balzoni, forse vi siete tagliati un braccio, perché se torniamo al passato quando la grande riforma voto ai sedicenni e immigrati da subito era la grande vittoria politica, oggi avete fatto un passo indietro e avete fatto bene, avete avuto un atteggiamento responsabile, avete capito che le regole si scrivono assieme, e io spero che questo sia il primo esempio di un lavoro fruttuoso, che si faccia insieme responsabilmente, maggioranza e opposizione, proprio sul punto regole comuni e condivise e che non sia soltanto un passaggio casuale, ma che sia invece la fucina di un futuro da questo punto di vista del comportamento di questo consiglio comunale.

Allora, visto e considerato che anche oggi sulla stampa e altrove è apparso che grazie alla sensibilità del Popolo della Libertà finalmente abbiamo trovato la quadratura del cerchio, io dico anche e aggiungo che grazie invece a forze responsabili come la nostra, che questo è avvenuto e ci piacerebbe che chi ha partecipato a questo tavolo di trattative lo rendesse noto anche alla pubblica opinione, vi ringrazio, Presidente.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Ferrini. Prego consigliera Celletti, chiede la parola. CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : grazie Presidente; tutto questo ottimismo del consigliere Ferrini mi fa

contenta, ma non corrisponde alla nostra posizione, innanzitutto dirò subito che noi non parteciperemo al voto di questo regolamento, perché ci sono almeno quattro gravi pregiudiziali di carattere politico-istituzionale anche altre ragioni di merito e politiche a sostegno della nostra posizione. Dovremo stringere molto quelle che sono le nostre istanze, perché non c’è stato concesso più tempo per parlare, comunque, velocemente cercherò di dire quali sono le motivazioni che non sono pregiudiziali ma sono nel merito e se non riuscirò a dirle tutte, naturalmente, per questa mancanza di tempo, cercherò di scrivere poi una lettera ai capigruppo per spiegare a pieno le nostre posizioni che non sono posizioni antidemocratiche ma anzi sono proprio posizioni che vanno nel senso della protezione del sostegno delle regole democratiche.

Allora ci sono almeno quattro gravi pregiudiziali come ho detto, la prima è quella che noi riteniamo ancora una cosa molto grave che è l’inopportunità di fare coincidere le elezioni regionali con quelle per questi nuovi quartieri, noi abbiamo come sapete anche a Roma fatto un’interrogazione a cui non è stata data ancora risposta, un’interrogazione urgente a cui è stata data risposta oggi dove il sottosegretario Davico non ha fatto altro che riportare quelle che erano le cose già dette dal Comune di Cesena, e cioè che non ci sarà confusione, che non ci sarà concomitanza tra i seggi elettorali per le regionali e quelle per le

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elezioni di queste nuove forme di quartiere ma per noi rimane assolutamente questa pregiudiziale, perché la decisione si basa su una interpretazione della legge, cioè dell’articolo 8 del TUEL che potrebbe comunque essere interpretato nella maniera opposta e andrebbe comunque bene. Tra l’altro non sappiamo se il Comune di Cesena abbia fornito al Prefetto anche indicazione di quello che è il Regolamento dei referendum di cui il Comune di Cesena si è dotato, voi sapete che i referendum locali sono un altro soggetto, un altro organismo che è all’interno dell’articolo 8 del TUEL, e quindi viene equiparato, assimilato a quelle che sono le elezioni di partecipazione popolare, cioè a questi nuovi organismi, ebbene, nel Regolamento del referendum vigente del Comune di Cesena si dice che il referendum non può essere tenuto in concomitanza con qualsiasi altra elezione e quindi per analogia è ovvio che queste elezioni di partecipazione popolare non possono essere tenute in concomitanza con alcuna altra elezione e questo rimane la nostra posizione su questo argomento, perché troviamo che i seggi che devono … tra l’altro non ci sarà nessun risparmio voglio dire in questa concomitanza di elezioni perché naturalmente i seggi dovranno essere separati, e si dovranno mettere in campo cospicue risorse per una corretta e esaustiva informazione e anche multi-lingue naturalmente.

La seconda pregiudiziale e qui apro un nuovo capitolo e è molto importante questo passaggio riguarda ancora il voto concesso agli extracomunitari, i comunitari li teniamo da parte perché possono già votare, allora anche in questo caso che cosa è successo? Che io ho portato, anzi vi ho dato del materiale in commissione dicendo guardate che c’è una illegittimità nell’articolo 5, riguardante la concessione del voto agli extracomunitari residenti, mi è stato risposto tecnicamente e anche politicamente che non ci sono ostacoli legislativi visto che gli organismi per cui si vota sono quelli che sono ricompresi nell’articolo 8 del TUEL, organismi di partecipazione, che non ricadono mi è stato detto nel parere n. 11074 del 6 luglio 2005 del consiglio di stato, questo non è vero, perché il pronunciamento del consiglio di stato e ce l’ho qui, chi lo vuole consultare è liberissimo di consultarlo, fa riferimento esplicito anche agli organi della partecipazione popolare, quindi quelli contenuti nell’articolo 8 del TUEL e esplicita chiaramente che dal punto di vista giuridico l’estensione del diritto di voto ai residenti extracomunitari privi di cittadinanza non è conforme alla legislazione italiana. Questo articolo è illegittimo, e noi naturalmente ci presenteremo in tutti i gradi naturalmente con una lettera al Prefetto domani e poi con un’ulteriore interrogazione urgente in Parlamento, arriveremo fino al consiglio di stato, perché il consiglio di stato si è pronunciato in questo modo, chiunque voglia leggere la pronuncia è qui. Tra l’altro, adesso sarebbe troppo lungo spiegare la differenza dei commi, lascio a questa lettera che vi scriverò le giustificazioni, dunque la legittimità dell’articolo 5 è già sconfessata e bisognerà approfondire questo ulteriore punto.

Per questo io vi chiedo non approvate questo Regolamento, torniamo in commissione, ne riparliamo, guardiamo la legittimità, io non ho degli atteggiamenti pregiudiziali, io porto solo delle ragioni che sono basate sulle leggi italiane, sui pronunciamenti del consiglio di stato. Punto, poi liberissimi di approvare, di continuare questa strada, liberissima io, come opposizione, di portare avanti le mie istanze, almeno credo.

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L’altro discorso che voglio esplicitare e mi riferisco esplicitamente al consigliere Lattuca, fa riferimento sempre a questo capitolo, il consigliere Lattuca neo segretario PD, nel voler replicare, almeno mi sembra che sia stato il consigliere Lattuca, a tutti i costi in commissione, mi ha riportato la consulta degli immigrati per la questione del voto, dice ma se possono votare per la consulta degli immigrati, come mai non possono votare per questo organismo? Comunque mi ha riportato la consulta degli immigrati, allora per quale motivo io l’avevo citata questa cosa? perché la convenzione di Strasburgo del 5 febbraio 1992, dove si parla della partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale, comprende tre capitoli, a 10, l’Italia ha recepito il capitolo a e il capitolo b e li ha ratificati e sono la prima sulla libertà di espressione riunione associazione, il secondo è sugli organi consultivi locali dell’emigrazione e per questo gli organismi degli extracomunitari, degli immigrati sono legittimi, possono votare, partecipano al consiglio comunale e va bene. l’ultimo che è il capitolo che è relativo a qualsiasi tipo di elezione amministrativa locale, non è stato recepito dall’Italia e se anche fosse stato recepito che non è comunque stato recepito bisognava emanare una legge di ratifica in Italia, quindi che lo rendesse vigente, ma dal 92 né il governo di centrosinistra, né governo di centrodestra lo hanno ratificato e neanche recepito. Per questo motivo qui poi il consiglio di stato ha detto, no, qui in Italia gli immigrati extracomunitari non possono assolutamente votare per nessun organismo che non sia una consulta degli emigrati. Oltretutto, questa cosa è una cosa pubblica, quindi io mi meraviglio che non ci sia stato nessuno che ce l’abbia riportata, e oltretutto questa convenzione di Strasburgo nel capitolo dice che gli immigrati extracomunitari possono votare solo dopo il quinto anno di residenza, addirittura i tre anni sono stati abbassati rispetto a quello che è il livello che verrebbe previsto nella Comunità Europea per qualsiasi tipo di elezione. Quindi veramente ci troviamo di fronte, quando io parlo di pregiudiziali, vuol dire che ci sono proprio delle pregiudiziali che minano alla base questo Regolamento ed è per questo che non ci possiamo trovare d’accordo, perché esulano proprio dal campo della legalità e quindi è questo è la seconda pregiudiziale.

La terza e quarta pregiudiziale riguardano la carenza di indicazioni sulle modalità di voto, sul controllo per la regolarità delle procedure elettorali, contenute nel Regolamento e poi anche questa sovrapposizione che è stata anche riferita da altri consiglieri tra i vecchi quartieri che erano organismi istituzionali, e quelli nuovi che dovrebbero essere a nostro avviso al contrario veri organismi di partecipazione, aperti a tutti, a nostro avviso, addirittura non dovrebbero comportare neanche delle elezioni, ma dovrebbero magari avere uno statuto, si poteva pensare qualcosa di innovativo veramente. Per questo ci dispiace, perché nel momento stesso in cui la finanziaria Prodi del 2008 aveva previsto questo grande cambiamento, ma perché non pensare veramente a degli organismi di partecipazione popolare dal basso che non fossero inquinati da elezioni nebulose, da procedure, ma aperti veramente alla società, quindi io non accetto quando ci si dice che noi non abbiamo voluto partecipare o che siamo contro, o che siamo pregiudizialmente contro, non c’è proprio nulla di questo! per noi la democrazia che vien dal basso è fondamentale ma deve venire veramente dal basso, quindi per noi, finisco, tutto questo Regolamento anche con questi minimali emendamenti che non hanno cambiato nulla della

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natura di questo Regolamento, non ci possono trovare d’accordo né crediamo che si possa votare per un organismo e il giorno dopo cominciare già a metterlo in discussione, allora scusatemi sarebbe stato meglio discuterne adesso e poi fare eventualmente delle elezioni condivise quando l’organismo fosse stato mutato, prima di fare la casa mettiamo il tetto e poi dopo le pareti, è una cosa assurda.

Per questo motivo qui, con dispiacere sicuramente, con dispiacere perché ho lavorato molto la scorsa legislatura su questo argomento ma ci vediamo costretti a non partecipare al voto, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Celletti. Prego consigliere Lattuca, ha chiesto la parola. CONSIGLIERE LATTUCA (Gruppo PD) : le chiedo di segnalarmi quando sforo con il tempo dell’intervento, poi

prenderò qualche minuto per la dichiarazione di voto ma chiedo che mi venga segnalato.

I consigli di quartiere sono organismi di partecipazione istituiti dal Comune di Cesena con propria delibera, essi hanno natura giuridica diversa dagli organismi di decentramento, configurandosi come organismi popolari associativi con funzioni prettamente propositive di istanza e consultive, la loro disciplina è pertanto rimessa all’autonomia statutaria degli enti locali, le cui scelte normative e operative sono sottratte al controllo di questo ministero, queste sono le parole del Sottosegretario Michelino Davico pronunciate nel pomeriggio di oggi.

Siamo di fronte, cari colleghi, cari consiglieri, all’ennesimo paradosso della nostra politica italiana, il partito dei territori, il partito federalista, il partito che ha fatto di Roma ladrona lo slogan principale, questo partito nella persona dell’On. Pini, ha richiesto con un siparietto grottesco, consumatosi alla Camera dei Deputati, un intervento giuridicamente ritenuto abnorme dal ministero degli Interni, il simbolo del potere romano-centrico, un intervento politicamente assurdo secondo gli assunti del partito della Lega Nord, assunti dei quali la Lega Nord si pavoneggia ma che evidentemente alla prova dei fatti tradisce.

Questo è il primo dato politico, questa è la prima notizia, il partito della Lega Nord, il partito dei territori va a Roma a chiedere al ministero degli Interni di bloccare, di limitare l’autonomia del Comune di Cesena.

La seconda notizia è che in questo consiglio comunale a sette mesi dall’insediamento si palesano le culture politiche dei gruppi politici rappresentati, c’è stato da parte della maggioranza un’apertura, le regole nella nostra cultura politica si cambiano insieme, credo che la mano tesa sia stata evidente.

Ci sono delle differenze negli atteggiamenti delle minoranze, quello di come fare opposizione, anche a livello comunale, è uno dei problemi principali per ogni forza politica, credo che si stia maturando in questo consiglio comunale, oggi ne abbiamo la dimostrazione, la larga convinzione che far opposizione non vuol dire dire sempre no, non vuol dire ritirarsi sull’avventino ma vuol dire cerare di dialogare insieme alla maggioranza per fare le scelte che si ritengono migliori.

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Prendiamo atto di questa diversità di intenti presenti nei vari partiti della minoranza. C’è chi e lo dico, ad onor del vero, come il Partito Repubblicano, mai tradendo la propria cultura politica di partito di governo, si è tirato addosso in questi mesi le accuse di inciuccismo e di essere come vengono definiti quelli che cercano di dialogo degli sporcaccioni e il Partito Repubblicano lo ha fatto per primo. Poi è seguita la consapevolezza da parte di tutti, uno escluso, dei gruppi di minoranza, e rendiamo atto al ruolo attivo che ha avuto il PDL, in particolare il consigliere Cappelli, in queste settimane di condivisione nei rapporti con la maggioranza. Se c’è qualcuno che si vuole auto-rinchiudere in una riserva indiana, lo faccia pure, noi ci accontenteremo di un voto favorevole dei 28/30. Il Partito Democratico si è speso più di ogni altro per salvare quegli organismi democratici di partecipazione, che continueremo a chiamare con orgoglio quartieri e lo dico chiaramente, qui, la battaglia non era il voto dei sedicenni che ci sta a cuore e che riproporremo o il voto ai cittadini stranieri che comunque confermiamo con una norma logica di limite di tre anni, qui, la battaglia da vincere è quella di salvare i quartieri, le altre erano le ciliegine, questa è la torta e questa torta, noi, oggi, la portiamo in consiglio comunale e la portiamo a casa.

L’orgoglio che ci porta e ci porterà a chiamare ancora questi organismi come quartieri è l’orgoglio di chi conosce la storia politica amministrativa della città di Cesena, quella storia che come veniva ricordato prima, per quanto riguarda i quartieri dura ormai da 40 anni. I quartieri sono luogo di sintesi delle istanze politiche dei territori, in particolare, delle frazioni di campagna più lontane dal centro città, i cui cittadini non si vogliono sentire cittadini di serie b. I quartieri sono anche luoghi fisici, luoghi di aggregazione, luoghi di promozione sociale, culturale, punti di riferimento per i cittadini e invito tutti, perché salvo rare eccezione, mi è parso che questa cosa sia necessaria, invito tutti i consiglieri a farsi un giro per i quartieri per vedere che cosa sono veramente perché molti hanno parlato senza sapere di cosa stavano parlando, salvo rare eccezioni come dicevo.

Ci sono delle disfunzioni nei quartieri di oggi, sicuramente, siamo disponibili a migliorare insieme e la sottoscrizione di quell’ordine del giorno ne è la testimonianza.

Cari colleghi, vorrei chiudere l’intervento leggendo le prime righe del Regolamento degli organismi democratici di quartiere approvato dal consiglio comunale nella seduta del 16 febbraio 1972 con deliberazione n.103:

“Nella democrazia di base l’operatrice diretta della cosa pubblica è l’intera cittadinanza chiamata a partecipare attraverso gli strumenti più idonei all’elaborazione di tutte le scelte fondamentali dalla nostra società, a livello politico e amministrativo”, in questa breve disposizione c’è la nostra cultura politica, non ci chiamiamo Partito Democratico a caso, qui c’è la nostra cultura di come si amministra la città e di come si fa politica. siamo disposti a ragionare sugli strumenti perché nessun strumento è perfetto e tutto è migliorabile, ma chi non si riconosce in queste parole e propone e anzi dichiara di non partecipare al voto e magari di boicottare le elezioni non si riconosce nella democrazia, mi permetto di dire che chi non partecipa alle elezioni di quartiere, chi non partecipa al voto, chi non si presenta alle elezioni in un sistema democratico si colloca in un’area che io definisco turismo della democrazia.

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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Lattuca. Lei ha usato un minuto del tempo per la

dichiarazione di voto. Prego consigliere Prati, si prenota per l’intervento, prego. CONSIGLIERE PRATI (UDC) : su questa vicenda si è parlato molto a proposito e a sproposito secondo i

punti di vista. Io credo che sia necessario avere strumenti di partecipazione, noi nel nostro programma elettorale non prevedevamo i quartieri in base anche a quello che era, a quello che è perché come tutti hanno detto i quartieri nel nostro Comune così come organi istituzionali non possono più esserci, noi intendevamo organi di partecipazione, infatti, la nostra proposta era quella di democrazia partecipativa che si sviluppa tramite i forum deliberativi, che secondo noi è una partecipazione più diretta di tutti i cittadini su determinate tematiche, però, prendiamo atto che noi non abbiamo vinto le elezioni, le ha vinto qualchedun altro e quindi ha certamente il diritto di portare avanti le politiche che ritiene più opportune, quindi i quartieri, oggi, nostri e vengono chiamati anche organismi di partecipazione, certamente io non ne farei proprio un’enfasi così elevata, perché sappiamo bene che poi 144 sono i nominali consiglieri, però abbiamo avuto dei quartieri in cui alla fine non c’era più la maggioranza e siamo andati a coda di topo, quindi come ha detto anche Lattuca, luci e ombre, su questo e certamente dobbiamo lavorare perché ci sia veramente questa, ma l’importante è che ci sia lo strumento di partecipazione, di coloro che poi non partecipano attivamente è un problema che ci deve preoccupare ma riteniamo che possa essere una “palestra” vicino al cittadino quindi su alcuni problemi che vengono sentiti più direttamente.

Per quanto riguarda il Regolamento, certamente, ci sono alcune lacune che poi vengono alcune di queste vengono sanate con l’impegno dell’ordine del giorno, dovremo trovarci come è stato detto anche nella commissione consiliare, sulla definizione di alcuni punti particolari per quanto riguarda il discorso dello spoglio e tutto il resto, quindi che va meglio coordinato e identificato, perché la scelta che è stata fatta legale, sembra da quello che oggi è stato detto dal Sottosegretario che citava Lattuca, è possibile fare queste elezioni in concomitanza con le regionali con determinati requisiti che il Comune di Cesena sta portando avanti.

Io non faccio una questione di laicità o meno, certamente tutti quanti siamo convinti che dal punto di vista dell’istituzione dei quartieri questi non sono quartieri istituzionali, sono organismi di partecipazione diversi che però hanno un loro valore, quindi io non è che la voglia fare tanta lunga, perché abbiamo parlato tutti, ne abbiamo parlato in commissione e via dicendo, quindi noi inizialmente non eravamo convinti di discutere così come anche, lasciatemelo dire, un po’ la maggioranza si era presentata su questo problema, si era presentata dando dei tempi molto stretti e quindi per la necessità di andare oggi alla delibera di consiglio, però poi lungo la strada abbiamo trovato anche disponibilità al dialogo e questo ci fa piacere come qualchedun altro ha evidenziato. Quello che magari non è successo sulle tematiche che abbiamo discusso in questi sei, sette mesi in consiglio comunale e questo è senz’altro positivo che si coinvolgono anche le opposizioni nella scrittura di quelle che

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sono le regole generali e quando si va a deliberare dei Regolamenti credo che siano un po’ le carte fondamentali del nostro modo di agire, anche perché poi come consiglieri comunali di compiti non è che ne abbiamo molti, quindi se non troviamo possibilità di interloquire su quelle poche materie che sono di competenza del consiglio comunale, veramente potremo stare tutti a casa.

Per quanto ci riguarda quindi in base ai cambiamenti che sono stati portati, certamente ce ne potevano essere altri e anche così di vedere più dettagliatamente, adesso la collega Celletti si è addentrata in un discorso giusto che è quello che riguardano le leggi che sovrintendono anche con una disquisizione su leggi comunitarie e quant’altro, però, credo che qui siamo di fronte a un Regolamento, mi ripeto ulteriormente, che cerca di privilegiare la partecipazione che è fuori un po’ da quelli che sono i regolamenti invece per organismi istituzionali poi ognuno certamente è liberissimo di poter comportarsi come meglio crede, anche in ragione di quella che è stata la sua posizione che ha sempre tenuto, su questo credo che debba essere dato atto alla collega Celletti di coerenza nella sua azione politica e quindi su questo io non disquisisco certamente, quindi per quanto ci riguarda, il Regolamento così come è stato emendato siamo favorevoli anche approvando l’ordine del giorno che, secondo me, anche qui, è importante, perché come dicevo prima, va in certi punti a configurare e a dettagliare maggiormente tutta la materia anche in prossimità delle elezioni, quindi si parlava di costituire una commissione che poi vada a definire questi articoli, ma anche quello che prevede per il futuro, questo futuro non lo decidiamo oggi, sarà da riscrivere domani, e quindi ritengo che tutti assieme si possa anche qui fare un buon lavoro.

La democrazia prevede sempre la partecipazione, la partecipazione anche attraverso il voto e quindi questa è una prerogativa che da parte nostra ci sarà, vedremo i modi e come, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Prati. Consigliera Guiduzzi prego, ha chiesto la parola. CONSIGLIERA GUIDUZZI (Cesena 5 Stelle) : grazie Presidente. I quartieri rappresentano il primo livello di comunità e di

ambito sociale e sono il vero punto di contatto fra le istituzioni e i cittadini, se una amministrazione vuole davvero avere il contatto con i cittadini, a mio avviso, è dai quartieri che deve partire e all’inverso, anche i cittadini che vogliono partecipare alla vita politica della città, trovano nei quartieri il punto di partenza. La finanziaria del 2008 ha diciamo cancellato questi organi e sono molto felice nel vedere che l’amministrazione cerca comunque di tenerli in vita istituendo questi organi della partecipazione. Io credo che sia un patrimonio che non deve andare perduto, perché può veramente avvicinare le istituzioni, come ho detto prima, ai cittadini. Eliminando i quartieri, il divario fra gli amministratori e gli abitanti potrebbe diventare ancora più insormontabile e porre di fatto le istituzioni ancora più lontane dalle esigenze dei cittadini. Per questo motivo, io ritengo che non debbano andare perduti.

Il Regolamento che abbiamo discusso in commissione, che ci apprestiamo a votare in questa seduta, ammette al voto anche gli immigrati regolari che risiedano sul territorio almeno da tre anni, questo denota uno spirito aperto

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all’integrazione dei cittadini stranieri, dà loro la possibilità di partecipare alla vita sociale e amministrativa della città ed è un passo avanti notevole per una città come la nostra che sta diventando di giorno in giorno una vera città multi etnica.

Ora, vorrei fare qualche considerazione che mi è venuta in mente durante la discussione, i quartieri sono di fatto in mano ai partiti e i partiti come diceva prima Lattuca che nominava la torta, trattano i quartieri come se fosse una torta da spartirsi, questo, a mio avviso, è sbagliato, io penso che sia anche forse un po’ responsabilità dei partiti la disaffezione dei cittadini hanno verso le istituzioni, mi piacerebbe che i quartieri tornino veramente ad essere in mano ai cittadini, come organi di partecipazione democratica alla vita politica attiva della città. Io penso che i partiti in questo dovrebbero farsi un profondo esame di coscienza, perché ogni organi di partecipazione democratica vede la corsa dei partiti ad appropriarsene, e questo a mio parere è molto sbagliato.

Per quel che riguarda il Regolamento, io voterò favorevole e voterò anche a favore dell’ordine del giorno del PDL.

Volevo fare una piccolissima nota, un inciso, sentire un esponente del PDL parlare di democrazia partecipativa, quando ha lo stesso leader da vent’anni, sinceramente, un pochino mi fa sorridere.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Guiduzzi, se ci sono altri iscritti a parlare, proseguiamo con

la discussione, altrimenti passiamo dalla discussione alla replica dell’assessore, prego assessore Miserocchi.

ASSESSORE MISEROCCHI: intanto io ringrazio i consiglieri che sono intervenuti alla discussione, avevo

chiesto un dibattito alto e mi sembra che questa sera abbiamo avuto evidenza che un dibattito alto in questo consiglio comunale è possibile, è possibile su una delle questioni, io credo estremamente sentite dai cittadini, come quello della democrazia partecipata.

La partecipazione è una bella parola che in molti casi si spreca ma che è difficilissimo da realizzare e quindi la promozione della partecipazione sul territorio di un Comune è una delle prime opere che si possono fare per la civile convivenza, per sostenere la civile convivenza e per potarci a condividere un sistema di comunità che si ha anche poi espresso in termini di governo della città, quindi di partiti, di leader ma con la consapevolezza che si hanno radici, che si vive in un territorio, che si conoscono i problemi dei cittadini, che si condividono con loro anche le fatiche della conquista, della conquista che, a volte, sembra lontana ma che si può avvicinare attraverso il lavoro che si svolge in questi organismi.

Quindi, io, quando parlo dei quartieri, provo sempre una forte emozione e devo dire che questa sera il piacere più grande che ho provato è che i nostri due più giovani del consiglio comunale sono quelli che si sono dati da fare di più, che hanno lavorato di più e che si sono accalorati di più attorno a questo e questo è un segnale secondo me estremamente positivo, è un segnale che credo riguarda il nostro futuro, lo riguarda ovviamente in modo sicuramente lungimirante che guarda a come se effettivamente teniamo alle nostre radici, al nostro territorio, ai nostri valori, al fatto di condividere insieme ai cittadini anche

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le difficoltà, le asperità di quello che è la vita di comunità, ci deve essere, questo è un valore profondo che io credo questa sera di avere sentito molto in questo consiglio comunale.

Devo anche dire che rispetto all’ordine del giorno le cose che emergono sono cose assolutamente condivisibili, quindi l’amministrazione si mette a disposizione per ragionare su quello che è l’essenza di queste forme organizzative nel nostro territorio, vorrei chiamarle così, questo è una modalità organizzativa della partecipazione.

Devo anche dire che questa non è una novità, cioè in 38 anni di quartiere, i quartieri sono messi in discussione per 38 anni di seguito, quindi è anche questa una forma assoluta di vivacità, di profondità, di comprensione del ruolo che si svolge che non è sempre uguale, non è sempre lo stesso, cambiano i problemi, cambiano le persone, cambia il modo di rapportarsi, cambiano le conoscenze, cambiano le aspettative, quindi è inevitabile che gli organismi che sono più vicini a queste necessità, a queste esigenze, ragionino costantemente sul loro addivenire, con, anche qui, corsi e ricorsi della storia, ma questo è del tutto normale, è una discussione sempre aperta. Io rispetto a questo credo che possono venire solo delle cose in termini positivi per questi organismi territoriali che sono vivacissimi da questo punto di vista, una vera palestra di democrazia.

Io non voglio entrare nelle sottolineature che ha apportato qui in questo consiglio comunale la consigliera Celletti che ha messo in evidenza come alcune cose possano essere illegittime, io dico solo, come è stato messo in evidenza anche in questo consiglio comunale, che sia il ministero degli Interni per voce del suo Sottosegretario, hanno evidenziato come forme organizzative proprie degli enti locali siano del tutto legittime, e ci mancherebbe altro, e quindi voglio dire l’illegittimità di queste cose, effettivamente, sfuma al solo pensiero, è come se sarebbero illegittime le associazioni di volontariato, come se fossero illegittime, non so, le associazioni sportive, insomma, in commissione sono venuti avanti una serie di questi esempi.

Il voto agli extracomunitari, nel momento nel quale questi diventano forme partecipative di tipo organizzativo e non di tipo gestionale della cosa pubblica, di fatto decade il pregiudizio rispetto a chi possa partecipare a definire l’organizzazione e i compiti di queste forme appunto di organizzazione della partecipazione.

Devo anche dire che come tutti i partiti possono presentarsi alle elezioni dei quartieri, così possono presentarsi tutte le associazioni, tutti i comitati, chiunque lo voglia, purché raccolga un minimo di venti firme e un massimo di cinquanta firme, quindi non c’è alcuna preclusione a questa forma di partecipazione democratica, l’importante è parteciparvi, lo dice la parola stessa, quindi la partecipazione richiama la partecipazione, nel momento in cui il concetto di partecipazione è condiviso allora si capisce come tutti possano accedere a queste forme di partecipazione inevitabilmente, quindi è un fatto che va da se. Se il comitato che si costituisce attorno a un argomento decide che per affrontare questo argomento vuole partecipare alle elezioni dei consigli di quartiere lo può fare, chi glielo vieta? Presenta un proprio simbolo, da venti a cinquanta firme e lo può fare.

Quindi voglio dire, capisco quello che voglio intendere, far comprendere anche ai consiglieri comunali che noi stiamo operando nell’assoluta legittimità,

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nell’assoluta trasparenza, nell’assoluta condivisione, tant’è che c’è la disponibilità, lo abbiamo già detto, incontreremo compatibilmente con gli impegni dei consiglieri la prossima settimana per entrare nel merito della organizzazione del voto, questo significa andare a definire anche quelle cose che, oggi, per ovvi motivi non possono essere ricompresi all’interno di un Regolamento, che è quello dei quartieri, proprio per non ingessarlo, perché non ha senso andare ad ingrossare un regolamento che debba contenere tutto lo scibile umano e la spaccatura del capello in otto, però se c’è la condivisione ovviamente le cose si fanno insieme, si condividono e io credo che questa sarà una bella sfida, ma anche il mantenimento di una grande conquista. Grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie assessore Miserocchi. La parola al Sindaco. SINDACO: ieri sera la sala del consiglio comunale ha avuto la fortuna di vivere un

bellissimo momento, abbiamo incontrato, abbiamo significa Rita Ricci, Elena Baredi ed io, incontrato 50 ragazzi che stamattina sono partiti per Auschwitz, ragazzi delle nostre scuole superiori, le loro famiglie e parte dei loro insegnanti, la serata è stata bella devo dire, assolutamente emozionante e intervenendo alla fine, tra l’altro, con uno dei ragazzi che ci aveva sollecitato a non utilizzare grande retorica, quando ne parliamo, ho dovuto provare a raccontare come sono i consigli comunali, perlomeno ho provato a farlo con il massimo dell’attenzione ed ho voluto riconoscere che ci sono consigli comunali nei quali ci occupiamo di cose che magari ci piacciono anche relativamente, magari battibecchiamo con qualche convinzione, i qualche caso magari assolutamente certi delle ragioni dello scontro, ci sono consigli comunali nei quali è piacevole esserci, piacere vedere il filo del ragionamento, il confronto e la competizione tra le idee.

Il consiglio comunale di questa sera con la serie di riflessioni fatte sui quartieri va esattamente in questa direzione e credo che in questo caso si sia trattato di un dibattito serio e impegnato come quello che immagino sia avvenuto in questo stesso consiglio comunale, a ridosso del 1972, come ci si ricordava in più di un intervento, il primo lo ha fatto Alen Balzoni e ricordandoci come i consigli di quartiere non siano mai stati obbligatori, ma siano stati frutto di una scelta di carattere politico costruita dalle forze politiche di questa città, la quasi totalità delle quali non ci sono più, ma che certamente avevano chiaro come la partecipazione fosse un modo di esprimere il proprio diritto di cittadinanza assolutamente necessario, di come fosse indispensabile non costruire dei collegamenti sul territorio, ma costruire politiche in grado di evidenziare le ragioni, le esigenze, la forza dei territori che questo Comune ha al proprio interno.

Dicevo che fu allora una scelta politica molto condivisa e io credo che sia piacevole, è un’aggettivazione troppo ridotta, una cosa molto bella che, anche questa sera, la condivisione sul ruolo, sul futuro dei quartieri, pur con accenti e tonalità che non sono le stesse per tutti, questa sera, per fortuna, nel dibattito sono salti fuori, però in generale la sensibilità della quasi totalità del consiglio comunale si sia resa evidente.

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Se mi si permette un’espressione, io credo che i quartieri siano il nostro modo di costruire il federalismo territoriale, cioè di dare ai cittadini la possibilità di esprimersi, di contare, come diceva il consigliere Cappelli, anche di costruire una nuova classe dirigente di questa città attraverso l’esperienza diretta fatta nei quartieri, io conosco la storia personale di molti consiglieri, so come molti degli stessi si siano tirati su le maniche occupandosi nei quartieri della variante al piano regolatore e nello stesso tempo organizzando la festa per la nonna centenaria che era necessario di andare a trovare, facendo tutte le cose che stavano in mezzo naturalmente e facendole tutte con lo stesso impegno, con l’idea di come quel ruolo avesse dignità qualunque cosa si facesse, semplicemente perché è un’espressione della volontà dei cittadini di esserci e di contare. E per questo credo che forse vada dato atto, in questo caso, al dibattito del consiglio comunale di essere stato molto migliore di quanto il dibattito non sia uscito invece per le cose che sono state dette in commissione sui giornali di oggi. Mi auguro che i cronisti locali, in questo caso, siano un po’ più bravi di chi ha letto il dibattito della commissione consiliare, che si è ridotto in quel caso a un dibattito che insomma diamo il voto ai sedicenni, non lo diamo, diamo il voto agli stranieri, per quale periodo, quando invece nel corso di queste settimane, noi abbiamo dibattuto del ruolo dei quartieri, delle modalità della partecipazione e devo dire l’ingenerosità massima in questo caso esce dai titoli che individuano il tutto in un accordo tra PD e PDL con l’UDC lì di fianco dimenticandosi come nel corso del dibattito un ruolo assolutamente significativo sia stato svolto dal Partito Repubblicano e dall’Italia dei Valori, l’intero consiglio comunale o la quasi totalità del consiglio comunale ha partecipato a questo dibattito in maniera seria, come era necessario che fosse e anche per questo mi convince molto l’ordine del giorno, impegnativo per tutti, all’interno del quale ci si delinea un percorso che non termina certamente oggi e dovrà, io dico, avviarsi con grande forza quando i nuovi consigli di quartiere saranno eletti, dopo le elezioni che abbiamo affiancato a quelle regionali che si terranno alla fine del mese di marzo.

In questo, voglio rassicurare l’intero consiglio comunale, la risposta che oggi il Sottosegretario Davico ha fornito in Parlamento a una interpellanza presentata dall’On. Pini mi fa sentire molto sicuro, ma poiché molti assistito alla risposta e qualcuno ha copia della risposta del Sottosegretario che potrei fornire a tutti qualora fosse necessario, credo che la risposta evidenzi come non ci siano problemi di ordine tecnico nell’organizzazione che abbiamo previsto e della quale si è già iniziato a ragionare con i gruppi per lo svolgimento delle elezioni di quartieri e all’interno della risposta si dica con assoluta chiarezza come questa scelta attiene all’autonomia dei Comuni con un Sottosegretario che evidentemente riconosce l’autonomia dei Comuni così come non è stata invece riconosciuta da chi ha messo in discussione il percorso che abbiamo avviato e in questo caso voglio ringraziare pubblicamente l’On. Pini, e lo dico senza nessuna ironia, perché avere ricevuto questa risposta direttamente dal Sottosegretario del ministero degli Interni, dopo che avevamo già avuto per il tramite del Prefetto una comunicazione formale che confermava il percorso e la volontà sui quartieri, oggi, mi fa sentire assolutamente sicuro, non solo che abbiamo intrapreso la strada politica giusta, questo ce lo siamo detti questa sera tutti assieme, ma che anche dal punto di visto tecnico, stiamo rispettando i

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percorsi che il ministero stesso ci ha indicato per il tramite del Prefetto, quindi ringrazio in questo caso l’On. Pini perché mi pare che abbia svolto un compito utile al territorio presentando quell’interpellanza e consentendoci oggi di essere in possesso di quella risposta.

Voglio fare un ultimo passaggio, cioè tutti voi ricordate in una parte degli interventi ha aleggiato ciò che successe e anche lo scoramento che colpì la gran parte dei nostri consiglieri di quartiere e le forze politiche di questa città, quando si iniziò a ragionare di una legge finanziaria che non rendeva più possibile la presenza dei quartieri e devo in questo caso dare assolutamente atto al consiglio comunale di allora, quello che si è impegnato con un emendamento che ha consentito di prorogare di un anno i consiglieri attualmente in carica e quindi di arrivare a queste elezioni in modo normale, avendo consigli di quartiere che hanno continuato a vivere, devo dare atto a quel consiglio comunale di non essersi adeguato come in quella fase sarebbe stato facile, in gran parte d’Italia, dove si sono lette le difficoltà tecniche nel mantenimento dei quartieri, i quartieri si sono chiusi, si è detto: bella esperienza, arrivederci, grazie. Questo consiglio comunale, di nuovo, in quella fase ha fatta una scelta diversa e voglio ricordare come quella scelta fu fatta anche sulla base di un impegno diretto di Maria Grazia Zittignani che Rita Ricci ha giustamente ricordato, tutti noi siamo preoccupati per il suo stato di salute di questo momento, ma che certamente è stata la protagonista di un percorso di rafforzamento del ruolo dei quartieri in una fase difficile, un percorso che a me pare trova una degna conclusione con il dibattito di questa sera e con l’impegno della gran parte del consiglio comunale e mi pare che, oltre a scegliere a non adeguarsi in quella fase, si sia scelto di investire sulla democrazia, e questa sera noi confermiamo questo investimento, d’altra parte, chi non lo ha fatto in altre parti del paese, io credo stia favorendo una deriva negativa, un’immagine negativa della nostra politica che non possiamo permetterci, che non possono permettersi le forze che hanno scelto di partecipare al dibattito politico di questa città presentandosi alle ultime elezioni amministrative.

Voglio, in conclusione, ringraziare tutti coloro che hanno lavorato in queste settimane molto, sono testimone del lavoro intensissimo di molti dei capigruppo, di molti consiglieri, di Maura Miserocchi che hanno lavorato attorno a questo percorso e voglio francamente ringraziare tutte le forze politiche, compresa la Lega Nord, non c’è cosa peggiore di un dibattito politico con il quale si finga di essere d’accordo quando in realtà si hanno valori completamente diversi, il fatto che la Lega Nord scelga di salire un po’ sull’avventino di non partecipare al voto, di mettere in discussione il percorso che questa sera mi pare condiviso pur con accenti anche sostanzialmente diversi, che però scelga di metterlo in discussione in maniera molto forte, evidenzia un modo diverso di intendere la politica e di intendere la partecipazione dei cittadini e devo dire che questo è elemento di grande chiarezza quando si finge di essere d’accordo e in realtà si parte da un retroterra culturale completamente diverso, si fa un danno alla nostra democrazia e, forse, in questo caso, che si sia evidenziato un modo diverso di intendere la democrazia, qualche consigliere e in particolare il consigliere Lattuca ha usato toni particolarmente accorati e questo credo dia il senso di come ci sia in campo già una generazione che sente il peso della democrazia e la forza della democrazia esattamente come la ha sentita la

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generazione che ha scelto di fare rinascere questo paese dopo la seconda guerra mondiale, è un modo forte di intendere il ruolo dei cittadini in questa città a partire dagli amministratori pro tempore della cosa pubblica, dai consiglieri comunali, dagli assessori, dal sindaco, che siedono in questa sala, quindi è un bene che, nel corso di questo dibattito, si siano evidenziati due modi di rapportarsi con i cittadini ed è un bene che, in realtà, questo sia avvenuto in modo assolutamente limpida, con toni nei quali tutti ci siamo sentiti presi assolutamente in causa, ma con la certezza, io credo che questo dibattito, esattamente come quello dibattito attorno al quale di costruirono i consigli di quartieri nel 1972 e poi in tutti gli anni nei quali si è ragionato di quartieri che sono stati completamente in movimento che non si sono mai giudicati immobili, una fotografia immobile, sono sempre stati una fotografia in movimento, in realtà, il dibattito di questa sera sia stato un dibattito utile alla città, oltre che per ciò che decideremo alla fine con il voto, per ciò che abbiamo seminato questa sera tutti assieme.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie Sindaco, con questo intervento si conclude la parte della discussione

e si apre la dichiarazione di voto. Chiede di intervenire per la discussione o dichiarazione di voto? C’è qualcuno prima di lei, darei la parola al consigliere Di Placido e poi dopo consigliere Macori.

CONSIGLIERE DI PLACIDO (Gruppo PRI) : Presidente, grazie, ho chiesto di intervenire subito per dichiarazione di voto

perché mi dovrò assentare per concomitanti impegni politici, volevo lasciare però testimonianza che anche se non riuscirò a partecipare fisicamente al voto temo, è come se lo facessi e cercherò di esplicitarlo alla maniera più chiara possibile.

Io, in questi giorni, mi sono andato a rileggere alcuni articoli che come Partito Repubblicano inviammo alla stampa o pubblicammo nel nostro periodico in occasione della nascita dei quartieri a Cesena e in quegli articoli manifestavamo la nostra piena convinzione per la nascita del sistema dei quartieri dei quali ritenevamo di essere tra i promotori fondamentali, noi non ci dimentichiamo di quello, così come non ci dimentichiamo neanche del fatto che nella scorsa legislatura noi votammo contro questo Regolamento e pensiamo di mantenere una nostra coerenza pur votandolo questa sera non foss’altro perché c’è una grande differenza tra la discussione che si ebbe nella passata legislatura e questa, e molte volte anche la differenza di confronto e la mancanza del confronto e la presenza del confronto rendono una cosa più bella, meno bella, a parità di cose scritte nero su bianco su un foglio, nella scorsa legislatura non ci fu dibattito, non ci fu confronto, non ho timore, ci fu una certa chiusura della maggioranza che molte volte si presentò a noi della minoranza con il sistema del prendere o lasciare e questo fece sì che le minoranze, molte volte, non si sentissero partecipe di quello che era un momento importante, non che noi lo ritenessimo meno importante della scorsa legislatura e che si abbia avuto una folgorazione sulla via di Damasco in questi mesi che ci ha fatto ritornare alla convinzione che i quartieri sono utili e fondamentali, ne eravamo convinti nel 72 come nella scorsa legislatura, come

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oggi. Riteniamo però che a differenza della scorsa legislatura, oggi, la maggioranza, il Sindaco, la giunta hanno voluto coinvolgere tutte le forze politiche che poi legittimamente si sono espresse perché il coinvolgimento non vuol voler dire automaticamente il consenso, ma sicuramente tutte le forze politiche sono state coinvolte, io ringrazio il consigliere Lattuca, ringrazio anche il Sindaco per gli attestati di stima nei confronti del nostro Gruppo, io credo che noi abbiamo fatto il nostro lavoro e devo rassicurare il collega Lattuca che siccome abbiamo delle spalle abbastanza larghe, francamente ci scivolano molto addosso le eventuali accuse di inciuccio o di quant’altro, perché se solamente uno conoscesse la storia del Partito Repubblicano, soprattutto a Cesena, saprebbe che i Repubblicani hanno sempre ragionato prima per il bene della città e poi per il loro interesse, non smetteranno certamente di farlo adesso, se questo può dare l’impressione a qualcuno che questo sia un inciuccio, dispiace per questo qualcuno che non dimostra altro che scarsa cultura politica e grande mancanza di conoscenza delle vicende della nostra città.

Noi pensiamo di essere coerenti e pensiamo che questo dialogo debba andare avanti, io lo voglio dire molto chiaramente, così come ho già avuto modo di dire, noi crediamo che l’ordine del giorno del quale si è fatto promotore il Popolo della Libertà, sia un fattore assolutamente dirimente in questo dibattito senza il quale probabilmente noi non avremo votato questo Regolamento, questo ordine del giorno ci dà la garanzia che tra gentiluomini siamo arrivati all’accordo che pur dovendo rispettare i tempi tecnici molto brevi perché le elezioni dovranno essere tra poco più di un mese, c’è la volontà a ridiscutere l’impianto generale, a noi questo basta. Abbiamo pensato che non avremo fatto un servizio alla città mettendoci di traverso e quindi ostacolando le elezioni di fine marzo dando quindi un segnale anche controverso alla città mentre io invece credo che il segnale che dobbiamo dare è che l’elettorato e i cittadini Cesenati devono andare a votare per i quartieri lo stesso giorno delle votazioni per le elezioni regionali sapendo che e questo è la convinzione dalla quale noi partiamo e sulla quale mi sembra ci siamo ritrovati sapendo che noi non abbiamo raggiunto la perfezione per quello che riguarda gli organismi decentrati di partecipazione o chiamiamoli un po’ come vogliamo, e che probabilmente questo non è neanche il miglior dei mondi possibili, c’è un confronto e un percorso ancora lungo, perché io vorrei uscire un po’ dalla retorica della rappresentanza e dei quartieri come embrione e humus della partecipazione civile e politica e vorrei che noi non dimenticassimo mai le difficoltà nelle quali hanno versato e continuano a versare per certi aspetti i nostri quartieri della nostra città.

Io non vorrei dimenticare che c’è un collegio dei presidenti che fino a ieri decideva il grosso degli investimenti nella nostra città che faceva riferimento non a una maggioranza ma addirittura ad un unico partito politico, io non vorrei che non si dimenticasse la sfilza di dimissioni e di malcontento che più volte abbiamo dovuto registrare anche in quest’ultima legislatura dei quartieri. Spero che questi siano gli sproni veri che ci portano a dire che dobbiamo ragionare, noi abbiamo una serie di idee, una delle quali, non è questo il momento di parlarne, potremo discutere del fatto che a fronte di un diminuito peso dal punto di vista decisionale dei quartieri, restituiamo loro perlomeno un maggior peso a

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livello territoriale riducendo il numero complessivo dei quartieri dandogli un respiro territoriale più ampio? Questo io credo che sia perlomeno legittimo pensarlo e credo che possa essere uno degli elementi al di là del voto agli immigrati, al di là del voto ai sedicenni, io credo che sia la filosofia che noi dobbiamo dimostrare, noi dobbiamo dimostrare di credere nei quartieri, ma come ha detto il collega Balzoni, ma, su questo, vi aspettiamo al varco, con tutta la buona volontà possibile, starà più a voi dimostrare che veramente il quartiere non deve più essere cinghia di trasmissione, ma deve essere il nuovo terreno fertile per i tanti Cappelli, Lattuca, Franchini o quanti altri potranno venire fuori nella politica cesenate, per quello che riguarda noi Repubblicani, quello che vi possiamo garantire è che presenteremo le liste alle prossime elezioni e che prenderemo anche dei consiglieri nei vari consigli di quartiere, questo di sicuro, perché abbiamo intenzione di impegnarci in maniera fattiva come abbiamo sempre fatto, dal di qui però a dire che abbiamo risolto il problema con un volemose bene, questo assolutamente no, perchè come c’è stato il volemose bene, giusto, e lo ribadisco, giusto, oggi, sia chiaro che questo clima idilliaco potrebbe rompersi immediatamente dopo le elezioni se noi non riscontrassimo che a quelle che sono le garanzie e alle parole prestate adesso verranno collegati atti e comportamenti conseguenti.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Ferrini…? La parola al consigliere Macori. Scusami,

chiedo scusa al consigliere Di Placido CONSIGLIERE MACORI (Gruppo PDL) : ci sta due volte e porta qualcosa anche… se non vado errato lì dentro, di

volumi… Grazie Presidente, il quartiere, organismo partecipativo, propositivo,

consultivo, a base volontaria, che ha l’obiettivo di coinvolgere maggiormente la città nelle scelte che l’amministrazione deve fare attraverso lo sviluppo di una capacità di creare, consolidare relazioni, che siano in grado di avvicinare in maniera sempre più stringente le esigenze delle persone alla possibilità di soddisfarle attraverso un filtro, appunto i quartieri, in grado di separare i bisogni reali dagli egoismi, la politica del fare, dal proliferare dei comitati del no, un po’ pomposa come enunciazione in effetti, però, vorrei richiamare la vostra attenzione su quattro parole che, secondo me, sono parole chiave: coinvolgimento, relazioni, esigenze delle persone, bisogni reali.

Ecco, per noi, tutto ciò rappresenta un assunto dei cittadini al centro di tutto, per noi i quartieri possono rappresentare questo ed è su questo paradigma che il Popolo della Libertà investe, fa la sua scommessa, scommessa partecipando alla realizzazione dell’obiettivo.

E’ ovvio che approveremo e approviamo il Regolamento e ci impegneremo anche con tutte le nostre capacità a costruirlo.

Il Presidente mi deve concedere una chiosa doverosa, se i colleghi del PRI ci tengono in maniera particolare ad assumersi oneri e meriti, il fatto non ci disturba più di tanto nel modo più assoluto, noi siamo interessati ai risultati, non a esercizi di retorica, né tanto meno ad elevare il tasso di aggressività di questo consiglio comunale, però ci tengo a ricordare e ringrazio l’assessore Miserocchi

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che mi ha anticipato in questo, ci tengo a ricordare che in gran parte il merito di questo lavoro vanno ai nostri due più giovani colleghi, il consigliere Lattuca e il consigliere Cappelli che rappresentano, dal mio punto di vista, anche fisicamente, la capacità di sviluppare un confronto, un confronto che deve andare e che vada nell’interesse della nostra comunità, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Macori. Prego consigliera Pagni per la dichiarazione di

voto. Ricordo che si tratta di dichiarazione di voto sia per la proposta di delibera che per l’ordine del giorno.

CONSIGLIERA PAGNI (Italia dei Valori) : i comitati sono organi di partecipazione diretta dei cittadini alla vita

amministrativa e hanno competenza consultive e propositive rispetto al territorio. Il nostro statuto prevede che debbano essere rinnovati entro un anno dall’insediamenti della nuova giunta. Ci è sembrato così logico agganciare la consultazione elettorale locale con quella regionale per favorire l’espressione del voto. Ripeto ci è sembrato così logico agganciare la consultazione elettorale locale con quella regionale per favorire l’espressione del voto. E’ una dichiarazione che ho letto nel giornale dell’assessore alla partecipazione della cittadina di Monte Pulciano il quale si è espresso pubblicamente in questi termini, io ho telefonato per sentire e mi sembra che è stato creato il caso Cesena, perché è caduto dalle nuvole, io gli ho fatto un sacco di domande, un sacco di impedimenti e nessuno di loro si erano sognati che ci potessero essere tutti questi impedimenti, mi ha detto ma mi informo, mi ha ritelefonato facendomi il nome di altre città, cittadine che dovevano fare le elezioni e tutte hanno risposto che gli era sembrato logico agganciare la consultazione elettorale locale con quella regionale, per favorire l’espressione di voto.

A dir il vero, ci sono caduta anch’io, per un sacco di giorni credevo di essere dentro un triller, una questione, appunto il caso Cesena. Forse, questo caso Cesena doveva dare degli eroi e gli ha dati, sono contenta, sono contenta perché quando gli eroi nascono comunque con un dibattito, con un confronto, io ho piacere, ho piacere. È un periodo così privo di eroi che comunque è piacere non avere… però mi rimane strano che una città così dinamica, vitale, interessante non gli è sembrato così logico favorire l’espressione, al di là del voto, l’espressione dei cittadini. Io sono sicura, io mi fido di ognuno di voi, non mi interessa maggioranza o minoranza, sono sicura che ognuno di noi che siamo qui è qui con un impegno categorico che è quello di favorire l’espressione dei nostri cittadini. In questo momento, c’è stato un attimo di defaillance e a tutti coloro che interpretano il ruolo dei cittadini al centro di tutto, forse ci abbiamo messo qualche minuti in più di quello che poteva essere necessario, sufficiente.

Allora, assessore MIserocchi, non solo sono sicura dell’assoluta legittimità e trasparenza di quanto andiamo a votare, sono strasicura, anzi ho fatto anche una brutta figura di metterlo in dubbio davanti ad assessore e sindaci di altre città. Abbiamo appesantito i lavori e continueremo ad appesantire, anzi complimenti per il lavoro che avete fatto, complimenti ai giovani che hanno sostenuto delle dichiarazioni così appassionate e complimenti ai tecnici perché

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hanno fatto veramente un lavoro intenso. Mi dispiace questo appesantimento su qualcosa che dovrebbe favorire l’espressione dei cittadini.

Mi auguro che i cittadini rispondano numerosi e che siano ottimisti, che siano orgogliosi che la città ancora una volta abbia reso un servizio e richieda l’aiuto a tutti i nostri cittadini comunitari o extracomunitari.

L’Italia dei Valori pertanto voterà a favore convinta come è che queste elezioni bisogna partecipare in tanti, ho concluso.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliera Pagni. Ha chiesto la parola il consigliere Landi, le ricordo

che sono rimasti quattro minuti al suo gruppo per la dichiarazione di voto. CONSIGLIERE LANDI (Gruppo PD) : si, ma io ho da aggiungere poco a quello che hanno espresso in maniera

molto chiara e anche molto sentita di cuore i consiglieri del PD, Alen Balzoni e Enrico Lattuca.

Si, un po’ il caso Cesena, io l’ho sempre dichiarato anche all’interno delle commissioni preparatorie del Regolamento che il discorso è tutto politico, nel senso che ad ascoltare il gruppo della Lega Nord che non è d’accordo, anzi si asterrà dal voto, anche in maniera enfatizzando molto questa maniera qua, sembra un pochino di essere in Tribunale, mi sembrava di essere stamattina all’interno del Tribunale di Forlì, leggi di qua, ci mancava qualche risoluzione dell’ONU e le avevamo messe tutti in fila, però il punto è sempre uno, io lo ho sempre sostenuto, il punto è tutto politico, qui c’è stata una netta separazione fra chi vuole e crede nei quartieri e chi dalla parte opposta si oppone ai quartieri per motivazioni squisitamente politiche, perché, anche di fronte alla risposta, del ministero tra l’altro che sappiamo di un governo di centrodestra quindi partecipato anche dalla Lega Nord, negare anche questo, negare anche questo, attaccarsi a delle sentenze della Corte dei Conti, ecc. ecc. ma è tutto pretestuoso, è tutto pretestuoso perché dietro c’è una volontà politica, una volontà politica di non volere i quartieri, quindi alla faccia del federalismo.

Detto questo, anch’io ringrazio moltissimo i due consiglieri giovani, Enzo Lattuca e Riccardo Cappelli per il lavoro fatto, lo dico proprio, perché ho sentito interventi di cuore in questo qui.

Vorrei fare una piccola replica alla collega Guiduzzi, soltanto giusto per, senza invitarla ad andare a vedere i quartieri, dicendole che quelli che fanno parte del nostro partito nei quartieri hanno una partecipazione del 90%, cioè su cento sedute, vanno 90 volte, vorrei ricordare che all’interno dei quartieri siamo nel volontariato proprio squisitamente volontariato, ragazzi, perché lì dentro è dura, andare lì di sera, d’inverno, a discutere, a trattare tematiche del territorio, a trattare anche posizioni sostenute da determinati comitati, da persone che hanno difficoltà, serve il marciapiede, la stradina, l’illuminazione, cose di questo genere qua.

Vorrei anche ricordare che il nostro partito è quello che maggiormente apre la società civile, maggiormente apre alla società civile, nonostante sia un partito bello strutturato sul territorio, apre alla società civile, quindi questa è la partita in gioco, non si parla di torte da spartire, qui siamo di fronte a una partita importantissima per noi, una partita che abbiamo sempre quella dell’esistenza

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dei quartieri, come qualità, come valore aggiunto del nostro territorio, come aspetto che insieme ad altri sono nel nostro territorio, che rappresentano la coesione sociale che ogni tanto io cito, e questo è un altro di quegli aspetti lì, anche come organo partecipativo.

Questa volontà politica chi vuole e chi non vuole i quartieri è logico che deve continuare, da parte nostra c’è la piena disponibilità al dialogo, in particolar modo su queste che noi consideriamo le regole del gioco democratico e quindi riteniamo che a volte valga la pena anche fare un passettino indietro rispetto ai nostri punti di vista proprio per favorire un ingresso, una partecipazione delle forze politiche dell’opposizione, stiamo parlando di regole e quindi secondo me questo è l’atteggiamento giusto da fare.

Quartieri che necessitano anche di una volontà politica a farli funzionare dopo, non basta questo atto qua, l’impegno da parte di tutti in campagna elettorale per fare perché la finestra maggiore è l’affluenza maggiore, è l’accreditamento di questi organi di partecipazione.

Detto questo, il nostro voto sarà favorevole sia alla delibera che all’ordine del giorno.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Landi. Sta volta lo dico, non ho altri iscritti a parlare, Prati?

Gli sono rimasti 3 minuti e 50, allora prego Prati per la dichiarazione di voto, mi sembrava strano…

CONSIGLIERE PRATI (UDC) : dunque, anch’io mi associo ai colleghi che hanno visto in questo dibattito ma

non solo in questo dibattito, ma un po’ su tutta la tematica che abbiamo forse anche in tempi ravvicinati che non dimentichiamoci la prima presentazione in commissione risale a dieci giorni fa, se non vado errato, quindi c’è stato un lavoro anche frenetico per certi versi, due commissioni successive, poi oggi in consiglio comunale.

Per quello che ci riguarda, l’ho detto anche prima nell’intervento, per noi l’importante è mettere a disposizione dei cittadini degli strumenti di partecipazione, noi li avremo concepiti in modo diverso, però, oggi ci troviamo di fronte a questa situazione; con la discussione che c’è stata, è stato certamente migliorato, quindi oggi i cittadini con questo strumento hanno la possibilità di partecipare, possono partecipare in forme come è stato detto anche dall’assessore, in forma organizzata dei partiti oppure anche liberamente attraverso l’espressione di liste civiche. Questo ritengo che sia estremamente importante, perché poi a livello locale non tutte le situazioni sono uguali, ci sono anche persone, associazioni che si interessano dei problemi della loro zona, del loro quartiere, dei loro paese quindi se questi hanno la possibilità, la necessità e la volontà sopratutto di partecipare, credo che sia estremamente positivo.

Quindi per quanto ci riguarda il nostro voto è favorevole sia al nuovo Regolamento, sia all’ordine del giorno, in particolare con l’ordine del giorno credo che sia stato importante, noi abbiamo aderito sin dall’inizio a questo ordine del giorno perché va proprio a definire il percorso per i prossimi anni coinvolgendo gli stessi quartieri. Questo credo sia positivo e quindi dovremo far seguire, a quelle che sono le enunciazioni e i documenti, i fatti, poi lavorandoci

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per tempo e non arrivare all’ultimo minuto come molte volte succede, noi quando ci sono le scadenze, dobbiamo affrettarci e quindi pressare e molte volte quando si fanno le cose in fretta, non sempre vengono bene, però, forse avremo voluto che le cose fossero migliori però partecipiamo a questo discorso anche nelle commissioni in cui siamo intervenuti e quindi il nostro voto è favorevole sui due documenti, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : grazie consigliere Prati. A questo punto non vedo mani alzate, direi che

possiamo procedere il voto della proposta di delibera che ha per oggetto: Regolamento dei quartieri, modifica ed approvazione, testo del Regolamento, così come emendato nella seduta della prima commissione del 2 febbraio 2010:

chi vota a favore di questa proposta di delibera alza la mano: PD, Italia dei Valori, Cesena 5 Stelle, UDC, PDL

chi vota contro: nessuno chi si astiene : nessuno Direi che viene approvata alla unanimità dei presenti in sala. Metto ai voti la immediata esecutività di questa delibera: chi vota a favore della immediata esecutività : mi pare che si riproponga la

votazione precedente. Votano a favore PD, Italia dei Valori, Cesena 5 Stelle, UDC, PDL Chi vota contro: nessuno Chi si astiene: nessuno Molto bene. A questo punto mettiamo ai voti il testo dell’ordine del giorno che è stato

presentato e discusso in contemporanea, ordine del giorno relativo sempre ai quartieri:

chi vota a favore di questo ordine del giorno alza la mano: PD, Italia dei Valori, Cesena 5 Stelle, UDC, PDL

chi vota contro: nessuno chi si astiene: nessuno anche l’ordine del giorno viene approvato con voto unanime. Colleghi vi ringrazio. Applausi LLE/CONS02

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7) Approvazione dello schema di “Convenzione per la gestione associata dei servizi sociali e per l’integrazione delle attività socio-sanitarie nel distretto Cesena-Valle Savio”

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI : procediamo con il nostro lavoro, torniamo al punto 7 dell’ordine del giorno; il

punto 7 ha per oggetto :Approvazione dello schema di “Convenzione per la gestione associata dei servizi sociali e per l’integrazione delle attività socio-sanitarie nel distretto Cesena-Valle Savio”, questa proposta di delibera è stata presentata e discussa …se volete mi fermo… nelle commissioni del 20 e 27 gennaio e viene proposta al consiglio comunale con richiesta di discussione. Chiedo all’assessore se intende fare una presentazione prima della discussione, se si le do la parola, prego.

ASSESSORE BENEDETTI : la convenzione per la gestione associata dei servizi sociali sanitari rispetto

alla quale stasera si propone una modifica, è stata approvata dal consiglio comunale a febbraio 2007 con validità di quattro anni e il motivo della discussione, del voto di questa sera è determinato prevalentemente da una …di modifica per recepire la recentissima delibera regionale sull’accreditamento dei servizi socio-assistenziali e quindi non è determinata dalla scadenza della convenzione che ha dato in realtà in questi anni esiti estremamente favorevoli e positivi rispetto all’oggetto di riferimento e quindi la gestione dei servizi socio-sanitari.

Per quanto riguarda la modifica, sinteticamente, come dicevo, va recepita l’individuazione del Comune di Cesena come Comune competente per il rilascio dell’accreditamento e ai sensi della delibera regionale e in particolare va recepita l’ulteriore modifica all’attività istruttoria finalizzata al rilascio dell’accreditamento che vanno in capo all’ufficio per la pianificazione sociale e sanitaria, meglio conosciuto come ufficio di piano.

In ogni caso, va detto, anche se in estrema sintesi come dicevo all’inizio, che la convenzione ha una natura di particolare complessità, perché definisce compiutamente e non è la parte che andiamo a modificare, le modalità di programmazione di gestione associata dei servizi socio-sanitari in ambito distrettuale, per cui Cesena e gli altri Comuni del distretto Cesena - Valle Savio.

In particolare, sinteticamente, stabilisce le funzioni di gestione associata quindi la funzione di supporto e di programmazione relativamente all’analisi e alla verifica dei bisogni e poi adesso anche alle necessità dettate dall’accreditamento poi tornerò velocemente sull’accreditamento, quelle che sono le funzioni gestionali e per quanto riguarda la parte sociale per cui le funzioni di consulenza, sostegno, i servizi per quanto riguarda glia anziani, i minori, i giovani e le famiglie; le funzioni cosiddette socio-sanitarie e riferite naturalmente, in particolare alla tutela della salute, all’integrazione socio-sanitaria e all’inclusione sociale e le modalità di accesso al sistema dei servizi sociali, in particolare l’organizzazione relativa al funzionamento del settore e all’accesso per gli utenti, per i cittadini, ai cosiddetti sportelli sociali che, come si sa, sono i primi punti di riferimento per l’accesso ai servizi da parte dei cittadini.

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Determina inoltre le modalità di costruzione e definizione dei piani di zona distrettuali triennali e quindi la programmazione dell’attività dei servizi sul territorio così come le modalità di definizione e costruzione dei piani attuativi annuali prevedendo in particolare per questi due documenti le modalità di organizzazione della partecipazione del terzo settore che è il soggetto fondamentale della programmazione insieme alle istituzioni, all’azienda ASL.

Stabilisce e definisce anche compiutamente quali sono le strutture e gli organismi che hanno titolo nella gestione dei servizi sociali e sanitari, in particolare, come ricordavo, la composizione, le modalità di funzionamento dell’ufficio di programmazione sociale e sanitaria distrettuale, appunto l’ex ufficio di piano, e anche le modalità di composizione e di funzionamento dell’ufficio di coordinamento per la gestione associata e integrata che ha un compito di programmazione non tanto di gestione delle attività ed è composto da sostanzialmente personale dell’amministrazione comunale e dell’azienda ALS.

Stabilisce, infine, le aree d’intervento così come da impostazione regionale che sono, in particolare, l’area famiglia, infanzia, inclusione sociale, l’area disabili adulti, l’area anziani e l’area amministrativa contabile che è in particolare deputata alla definizione del programma preventivo annuale economico e finanziario della gestione associata.

L’occasione data che è quella del recepimento della delibera regionale in termini però solamente di mettere come ho detto l’ufficio di piano nelle condizioni di fare le istruttorie relative all’accreditamento, è stata colta dai Comuni del distretto, perché la convenzione che questa sera si porta al consiglio comunale, così come è previsto dalla legge, è già stata discussa e approvata dal comitato di distretto, ha costituito occasione anche per inserire un’ulteriore area di lavoro e di attività, che è quella dei disabili minori, tenuto conto che il 2007, che è stato l’anno di approvazione della convenzione, è stato l’anno anche in cui si è definitivamente compiuto il ritiro delle deleghe per la gestione dei servizi relativa a minori, famiglie e disabili all’azienda ASL, quindi in quella fase si costituì una generica area minori e i Comuni hanno vista l’operatività conseguente e il fatto che ci sono delle competenze differenti rispetto alla disabilità degli adulti e dei minori, hanno convenuto sul recepimento della nuova convenzione anche di due aree distinte di attività, che afferiscono anche ad esempio per quanto riguarda l’azienda sanitaria stessa a dipartimenti differenti.

Per cui detto naturalmente sinteticamente quali sono i contenuti generali della convenzione, ritorno sulle modifiche che stasera portiamo con questa delibera al consiglio comunale, che sono nelle prese d’atto il recepimento e riferimento al piano sanitario sociale regionale che è stato emanato nel 2008 e quindi non nel momento della formalizzazione della commissione nel 2007, in particolare la parte da noi già apportata avanti dal 2007 dell’integrazione socio-sanitaria dei servizi.

La parte relativa all’accreditamento come ho detto, quindi la definizione di Cesena come ente titolato al rilascio dell’accreditamento e in particolare la definizione dell’ufficio di piano come ufficio preposto all’istruttoria relativa al rilascio dell’accreditamento e come ho appena detto, l’introduzione dell’area disabili minori.

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Sinteticamente sull’accreditamento, anche perché credo che sia importante, visto anche il positivo dibattito che si è avuto in commissione consiliare proprio su questo tema che non è tema della modifica, ma che insomma è il motivo per cui andiamo a proporre il recepimento della modifica della convenzione, è evidente che siamo di fronte a un momento epocale per molle di lavoro e per quanto riguarda i servizi sociali e sanitari, l’accreditamento sancisce in maniera definitiva l’evoluzione rispetto alle modalità di gestione che già da molti anni su questo territorio prevedono un sistema virtuoso di enti pubblici, enti privati, del privato sociale, del volontariato, dell’associazionismo che lavorano insieme attraverso l’accreditamento noi riusciremo che è nelle finalità ci proporremo e riusciremo ad ottenere un significativo miglioramento degli standard di qualità e dei servizi che vengono erogati ai cittadini, in particolare, in questo caso, alle fasce più deboli della popolazione, attraverso il superamento delle discontinuità gestionali che le gare di appalto prevedono e che hanno previsto fino ad ora, perché insomma con l’accreditamento, si supera il sistema delle gare d’appalto, il superamento della frammentarietà gestionale dentro alle nostre strutture che oggi prevedono ma questo è ancora legale, la compresenza di pubblico e privato insieme e non è un elemento secondario anche il consolidamento delle situazioni e dei livelli occupazionali delle cooperative sociali e quindi il superamento molto auspicabile del turnover che è presente spesso nelle cooperative sociali e che di certo non costituisce un elemento di particolare qualità nell’erogazione del servizio.

Per cui sicuramente un momento molto importante rispetto al quale è evidente che dobbiamo prevedere tutte le modifiche necessarie a mettere gli uffici nelle condizioni di fare l’attività.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie. E’ già stata appunto in commissione due volte, il 20 e 27 gennaio, è

stata chiesta la discussione, se qualcuno vuole intervenire è pregato di alzare la mano, se no, Manzo prego.

CONSIGLIERE MANZO (Gruppo PDL) : non si sente … approvata nel consiglio comunale con delibera n.238 dicembre 2007, le

modifiche sostanziali apportate come sappiamo sono di tre tipologie, una di queste riguarda l’accreditamento dove anche in questo caso la regione ha emanato una serie di direttive volto all’avvio appunto del sistema di accreditamento dei servizi socio-sanitari per anziani e disabili. In particolare, con la presente convenzione viene indicato il Comune di Cesena quale soggetto istituzionale del rilascio dell’accreditamento per il nostro distretto insieme a quello della Valle del Savio…

Il nuovo metodo di accreditamento va a sostituire quello che in passato era usato e cioè il classico bando di concorso basato esclusivamente sull’offerta di prezzo della ditta partecipante, metodo questo non certamente valido per l’innalzamento della qualità del servizio, infatti, se ho ben capito, in convenzione nella passata legislatura erano stati aggiunti altre requisiti per porre rimedio a questo rischio, rischio concreto,visto che spesso questi bandi si riducono a una guerra al ribasso di prezzo da parte dei partecipanti con conseguente scadimento della qualità.

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L’introduzione dell’accreditamento darà sicuramente una svolta ma comporterà impegni più gravosi per tutte quelle ditte che vorranno concorrere; infatti ho fatto una ricerca e mi sono andato a guardare ciò che si richiede per accreditarsi, allora si va dalla richiesta della disponibilità di un minimo di posti-letto, la formazione continua del personale, manutenzione continua e obbligatoria delle attrezzature, riassetto delle strutture e non vado oltre perché non basterebbe una settimana visto la quantità di documenti che ho trovato a riguardo, qui ce n’è una piccola parte.

Allora, insomma, un cambio sostanziale dei protocolli, delle procedure, dei controlli che garantiranno un innalzamento dei livelli qualitativi degli standard ma che comporterà anche un innalzamento dei costi per raggiungere questo obiettivo da parte delle ditte, anche se a riguardo, tuttavia, si deve sottolineare che con la quantificazione degli impatti economici indotti dal processo dell’accreditamento, potrebbe portare inversamente a una quantificazione degli aumenti dei benefici economici, questi cambiamenti andranno a toccare tutti gli steack holders legati al progetto, tra questi anche il nostro Comune, che diventa in questo caso soggetto istituzionale al rilascio dell’accreditamento per il distretto Cesena – valle del Savio che doveva farsi carico… della formazione dei controllori atti ad accreditare. Un sistema questo che come si può capire è abbastanza complesso ma che speriamo serva a portare verso l’innalzamento, come già detto, della qualità dei servizi erogati agli anziani e disabili da parte delle ditte.

Alcuni dubbi però rimangono e cioè se da una parte si possono avere dei benefici, siamo certi che dall’altra quelle nuove ditte che vorranno partecipare siano in grado di sostenere i costi, sicuramente elevati, che dovranno sostenere per adeguarsi alla richiesta degli accreditatori? siamo certi che alla fine i servizi non cadranno nelle mani di quelle poche ditte ristrutturate e già pronte al momento? siamo certi che addirittura questi servizi non cadono nelle mani esclusive degli enti pubblici che di certo sono già in regola per essere accreditati? Infine concludo, siamo certi che gli accreditatori, controllori che rilasciano gli accreditamenti che dovrebbero essere stati nel frattempo preparati abbiano raggiunto già un dato grado di formazione? Grazie.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie. Qualcun altro chiede di intervenire, se no, do la parola all’assessore.

Prego D’Altri. CONSIGLIERA D’ALTRI (Gruppo PD) : grazie, la convenzione è in vigore dal 2007 ed è un esempio di gestione

associata dei servizi che ha sempre funzionato bene sotto tutti gli aspetti e che si è perfezionata anno dopo anno, e ha come obiettivo il benessere sociale e la salute degli stessi cittadini.

E’ un sistema modello, un esempio di buona gestione integrata dei servizi non solo a livello locale ma è riconosciuto come tale anche fuori dal nostro territorio, ora, il suo aggiornamento è il naturale cammino verso l’ulteriore perfezionamento del sistema e tra l’altro questo aggiornamento è stato imposto e voluto dalla regione Emilia-Romagna e aggiungo è già stato votato alla

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unanimità in tutti gli altri Comuni del distretto Cesena – Valle Savio, tranne Verghereto dove la materia deve essere ancora portata in consiglio comunale.

L’aggiornamento della convenzione non fa altro che legittimare l’ufficio di piano a fare l’accreditamento dei soggetti che operano nel settore socio-sanitario. Intanto, vogliamo sottolineare i benefici dell’accreditamento che peraltro sono diversi, in primis, una maggiore qualificazione dei servizi, poi una maggiore qualificazione delle figure professionali che operano nei servizi, una minore precarietà dei dipendenti delle cooperative, tra l’altro, così si supera finalmente l’attuale limite temporale che gli appalti hanno dato finora e si rimedia in parte al problema della conseguente incertezza del futuro lavorativo di queste persone. Una maggiore stabilità dei contratti più a lungo termine, sottolineiamo che sono oltre 6000 le persone che nella nostra provincia lavorano nelle cooperative sociali, sia di tipo A che di tipo B, tutti questi lavoratori ne trarranno dei benefici, ricordiamo che siamo tuttora in un clima di crisi e di incertezza economica.

Un altro beneficio riguarda l’omogeneità del nostro territorio in termini di qualità dei servizi, infatti, saranno innalzati gli standard di qualità in maniera omogenea in tutte le località, anche le più periferiche dove a volte i servizi potrebbero risultare penalizzati.

Un altro importante vantaggio è dato dal controllo della spesa e dal controllo della domanda degli utenti, questa valorizzazione del sistema di rete dei servizi esistenti favorisce anche in parte il privato sociale stimolando in un clima di concorrenza il miglioramento della qualità dei servizi. Il pubblico, attraverso l’ufficio di piano, mantiene comunque un ruolo importantissimo di controllo e di puntuale verifica, e se si ritiene che vengano penalizzati quei soggetti che al momento forniscono, stanno fornendo servizi e che non sono ancora perfettamente adempienti agli standard della convenzione, non è così, anzi è bene sapere che dura ben tre anni il percorso di accompagnamento verso il miglioramento dei servizi, per raggiungere gli standard di qualità richiesti e sottolineiamo ancora, senza l’ombra della mannaia della scadenza dell’appalto, insomma, un cammino che porta a migliorarsi passo, passo con i propri tempi, ma con un unico obiettivo che è quello dell’innalzamento della qualità e delle professionalità, sempre in favore chiaramente delle fasce più deboli della cittadinanza. Grazie

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie D’Altri. Se non ci sono altri interventi, darei la parola all’assessore poi

passeremo alle dichiarazioni di voto. Prego assessore. ASSESSORE BENEDETTI : molto velocemente, perché il consigliere Manzo sollevava delle questioni,

anche sostanziali, rispetto alle quali qualcosa voglio dire perché mi sembra utile alla discussione.

Per quanto riguarda il sistema delle imprese che sono potenzialmente coinvolte nel sistema di accreditamento, è evidente, io lo posso dire in questo modo, che al momento questo lo confermo, le imprese che lavorano sul territorio che gestiscono per conto degli enti pubblici i servizi socio-assistenziale, a cui è riferita questa fase dell’accreditamento, che sono quelli

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socio-assistenziali, hanno tutte le caratteristiche per essere accreditate senza particolari aggravi di costi, così come le nostre strutture, prima si faceva riferimento nel suo intervento, consigliere, ai posti-letto, comunque ai requisiti strutturali, anche le nostre strutture, parliamo di case di riposo, in questa fase, hanno tutti i requisiti strutturali, quindi non c’è aggravio di costo né a carico delle imprese, né a carico degli enti pubblici rispetto all’adeguamento strutturale e ai requisiti richiesti in questa fase.

Per quanto riguarda l’aggravio di costi a carico degli utenti, innanzitutto vorrei precisare che non ci sarà aggravio di costi nel senso che, arrivo, comunque non è previsto, così come è assai impossibile, assolutamente impossibile che, ragionavi di un’ipotesi di sostanziali internalizzazioni da parte degli enti pubblici dei servizi, proprio perché la delibera regionale pone un tetto massimo all’internalizzazione, quindi questo è assolutamente da escludersi.

Per quanto riguarda la formazione, si faceva riferimento a un aggravio di tempi, di costi relativi alla formazione delle persone che sono titolate all’istruttoria, al rilascio dell’accreditamento, va detto che questo non accadrà senza ombra di dubbio per il nostro ufficio di piano che ha seguito in questi anni, sono stati anni di discussione, di confronti il percorso che ha portato alla delibera così come l’organismo di ambito provinciale che è quello previsto dalla delibera regionale che avrà le funzioni di verifica della documentazione prevista per l’accreditamento, è previsto dalla delibera regionale che vada commisurata alle esigenze dei territori e alle particolari situazioni dei territori tenuto conto della composizione, della funzionalità dell’ufficio di piano e io posso assicurare che stiamo già ipotizzando e prevedendo di concerto con la provincia un’organizzazione dell’ufficio di ambito provinciale che sia assolutamente non dispendioso, perché non è previsto alcun tipo di gettone, e comunque visto che sarà formato da persone competenti, non ci saranno neanche aggravio rispetto alla formazione.

Un tema resta ed è quello sul quale dobbiamo e faremo ed è assolutamente doveroso fare la massima attenzione che è quello relativo a stare attenti a non perdersi nella burocrazia e a non produrre carta eccessiva che vada a togliere tempo e lavoro agli uffici che hanno anche altre cose da fare, ma io credo che ci siano tutte le circostanze perché la dico così, visto che i temi sono noti a tanti perché l’accreditamento socio-assistenziale non … la prima fase che fu dell’accreditamento sanitario quando questo pericolo della sovra produzione di carta effettivamente ci fu. Non è previsto in questo senso di correre questo pericolo.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie assessore. Passiamo ora alle dichiarazioni di voto, se ci sono… non

vedo mani alzate, per cui, prego Pagni. CONSIGLIERA PAGNI (Italia dei Valori) : infatti è una delibera abbastanza complessa questa, l’assessore che è molto

esperta in materia l’ha molto spiegata, l’ha spiegata bene ma per noi che non siamo competenti in materia, parlo per me, ho dovuto studiare molto e ho ancora delle perplessità, nonostante queste perplessità mi trova a favore quindi l’Italia dei Valori darà un voto favorevole.

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Quali sono i punti che mi hanno convinto maggiormente, che l’obiettivo strategico dell’accreditamento è la qualificazione dei servizi, che si realizza essenzialmente con la qualificazione degli operatori, cioè una centralità sulla professionalità degli operatori e questo rappresenta un elemento fondamentale proprio del percorso di accreditamento e questo mi piace, la professionalità delle persone che lavorano, questo accento alla professionalità, anche se il percorso è definito percorso graduale, proprio per garantire il massimo della professionalità.

L’altra cosa che sono andata proprio a spulciare sono i principi di trasparenza, di non discriminazione. Sono andata a vedere, ho verificato che ci sono molte norme, molti punti che garantiscono questo nelle procedure dell’accreditamento, è abbastanza difficile creare disparità. Viene completamente definitivamente abolito il percorso dell’appalto dei servizi, e questo viene sostituito con un’altra logica, con una logica di responsabilità e di qualità. Viene tolta l’intermediazione di manodopera, questo mi convince, mi preoccupa un po’ perché l’accreditamento al privato abilita il suo titolare in nome e per conto dell’amministrazione competente. Prevede un confronto con le organizzazioni sindacali, e quindi … per una certa gradualità trasparenza ecc.

Allora pur non essendo competente in materia, l’ho già detto prima, ho potuto vedere che sono stati introdotti molti punti proprio di cuscinetto e di garanzia, era solo proprio questi punti di cuscinetto e di garanzia che mi hanno convinto al voto favorevole, pur ripeto nella complessità della delibera, per me è rimasta abbastanza così poco trasparente, voterò favorevole, ho concluso.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie capogruppo Pagni. Prego Pullini CONSIGLIERE PULLINI (Gruppo PD) : molto velocemente voglio già esprimere come Gruppo PD voto favorevole a

questa delibera, segnalando tre aspetti fondamentali di questa nuova convenzione e espressamente legato all’accreditamento.

Intanto, il fatto che comunque il nostro Comune in ambito territoriale Cesena Valle Savio figuri come l’ente istituzionale che assegna l’accreditamento, penso che sia una cosa oltretutto di grande responsabilità ma anche di grande prestigio e riconoscimento come il Comune di Cesena, ancora una volta, si presti a essere da capofila.

In merito alla verifica delle richieste di accreditamenti, il fatto che questa commissione provinciale che verrà creata e che verrà creata da persone ovviamente che siano competenti ma non compatibili con la realtà dei soggetti privati o pubblici che siano che andranno poi a gestire questi servizi, sicuramente è un segnale di trasparenza molto importante.

Voglio ricordare che l’accreditamento darà sicuramente una maggior garanzia sul servizio, una maggiore professionalità ma soprattutto darà anche possibilità al soggetto privato che già oggi opera e eroga questo servizio di poter dare concretezza e certezza alla propria forza lavoro, quindi poter dare più stabilità ai lavoratori che oggi invece versano in alcune occasioni anche in una sorta precariato legato agli appalti ecc., e questo porterà oltre a qualificarsi

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grazie alla certezza del lavoro, secondo noi porterà anche a far sì che il privato in questo accreditamento forse guadagnerà qualche posto di lavoro in più rispetto al pubblico, visto che già oggi in alcuni casi il privato va a fare, prestare opera al pubblico e come prevede la normativa tutti i soggetti gestori devono avere i propri dipendenti, noi pensiamo che questo possa far sì che poi queste cooperative o privati che vanno a erogare questo servizio magari vadano ad implementare questo, quindi per questa serie di innovazioni, noi esprimiamo parere favorevole a questa delibera. Grazie.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliere Pullini. Prego Prati CONSIGLIERE PRATI (UDC) : per dichiarazione di voto, noi su questa delibera anche in commissione

abbiamo espresso le nostre perplessità che sono l’esatto contrario di quello che diceva il collega Pullini, perché? Perché questa delibera con l’approvazione dello schema di convenzione in pratica si adegua a quella che è la nuova normativa sull’accreditamento che ha fatto la regione. Oggi, noi abbiamo sempre detto, abbiamo sempre sentito dire in queste aule, ma non solo in queste aule, ma anche sui giornali che il servizio che noi diamo complessivo, sia di privati che di …pubbliche, è un servizio di eccellenza.

La legge dell’accreditamento prevede secondo noi dei parametri tali per cui sarà difficile, in particolare per i privati e specificatamente per le cooperative sociali che fanno certi tipi di attività di poter resistere sul territorio, perché poi il discorso che si sta facendo sempre degli appalti a massimo ribasso e quant’altro poi dopo alla fine un caso specifico è anche quello della cosiddetta palazzina di Don Minzoni, perché ci sono queste difficoltà si porta all’interno della struttura questa attività per accorpare le due professionalità, professionalità sanitaria e tutti gli altri servizi che vengono resi anche oggi dalla cooperativa che fa questo tipo di servizio.

La nostra perplessità è che questo si verifica anche per altre strutture con la richiesta di parametri talmente elevati che professionalità che oggi magari non ci sono, che debbono essere immesse anche internamente e quindi abbiano grosse difficoltà a portare avanti quella che è la loro missione.

Io spero di sbagliarmi, che non sia così, che si realizzi tutto quello che dice la maggioranza e l’assessore, quindi per questi motivi mi astengo su questa delibera.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie capogruppo Prati. Bene, allora a questo punto mettiamo ai voti, non ti

avevo visto capogruppo Celletti, prego Celletti. CONSIGLIERA CELLETTI (Lega Nord) : molto brevemente, …. perché le difficoltà effettive che ha enunciato il

consigliere Prati sono note, sono state espresse in consiglio regionale e da più partiti, da più gruppi proprio perché la politica dell’accreditamento regionale è una politica che sta appesantendo anche burocraticamente quello che è questo settore e si prevede dei parametri talmente elevati che si farà fatica soprattutto

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molte cooperative sociali avranno delle difficoltà ad adeguarsi, quindi, anzi che favorire quella sussidiarietà che richiamiamo sempre, e quindi anche i privati, il privato sociale probabilmente potrebbe andare anche in senso opposto e quindi favorire esclusivamente il pubblico invece, quindi ci sono dei dubbi anche per questa prolissità per questo aggiungersi tavoli, comitati, ecc., la regione Emilia-Romagna ha questa tendenza a stra-legiferare, a stra-organizzare, a stra dare delle sovrastrutture che poi difficilmente sul territorio possono declinarsi in reali servizi e in veri servizi, quindi per quello che ci riguarda noi non siamo favorevoli a questo tipo di accreditamento e quindi penso che voteremo no a questa delibera.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie. Invito i consiglieri che sono fuori ad entrare, passiamo alla votazione. Chi vota a favore di questa delibera è pregato di alzare la mano: gruppo PD,

Italia dei Valori, non vedo altri Chi vota contro: Lega Nord Chi si astiene: Cesena 5 Stelle, UDC e PDL E’ richiesta anche la immediata esecutività per cui prego di rivotare: chi vota a favore per la immediata esecutività: PD, Italia dei Valori, PDL,

UDC chi si astiene: Cesena 5 Stelle chi vota contro: Lega Nord Bene. LLE/CONS02

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8) Recepimento del Green Public Procurement (GPP) n ella politica degli appalti di lavori, forniture e servizi

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : passiamo alla prossima delibera, assessore Montalti, credo che sia la sua,

Recepimento del Green Public Procurement nella politica degli appalti di lavori, forniture e servizi, è stata in commissione il 1° d i febbraio, sono stati presentati degli emendamenti o sono stati accolti questi emendamenti mi sembra, quindi lascio la parola all’assessore, prego assessore.

ASSESSORE MONTALTI : ricapitolo brevemente il contenuto della delibera anche se in commissione

abbiamo esposto in maniera piuttosto approfondita gli elementi che costituiscono il tema di oggi.

La delibera che presentiamo oggi recepisce il Green Public Procurement, ovvero la politica degli acquisti verdi per quel che riguarda gli appalti di lavoro forniture e servizi del Comune. Il tema degli acquisti verdi è oggetto di un quadro normativo sia nazionale che regionale in continua evoluzione che chiede agli enti pubblici di mettere in atto un sistema di acquisti di prodotti e servizi ambientalmente preferibili, ovvero di utilizzare nel sistema di appalto di prodotti e servizi criteri di preferibilità ambientale. La delibera che presentiamo oggi al consiglio rappresenta la formalizzazione di un percorso che già da alcuni anni il Comune di Cesena sta portando avanti nell’ambito del quale si inseriscono numerose iniziative già attivate, tra queste possiamo ricordare l’acquisto del cento per cento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili per coprire il fabbisogno del Comune, degli edifici gestiti dall’amministrazione, l’utilizzo nelle 67 mense scolastiche della città di stoviglia in ceramica riutilizzabile o materia b, materiale biodegradabile, e di acqua dell’acquedotto in broche, non in bottiglie di plastica, l’acquisto di arredi urbani prodotti da plastica reciclata che risultano più resistenti del legno e necessari di una minore manutenzione con un ovvio risparmio dal punto di vista economico, la dotazione di computer, fotocopiatrici, stampanti a basso impatto energetico ambientale.

La delibera che dà forza a un cambiamento culturale sul rispetto dell’ambiente permetterà di raggiungere con più efficacia nuovi ambiziosi obiettivi, alcuni dei quali sono già in programma. Una riorganizzazione del servizio di pulizia che comprende il miglioramento della raccolta differenziata interna, il lavaggio dei pavimenti con microfibra lavabile non più usa e getta, prodotti di pulizia con marchio e label. La riorganizzazione del servizio stampa fotocopia, fax, scanner, sono in fase di installazione macchine che hanno la possibilità di attivare un sistema di controllo per il risparmio energetico e ridotti consumi.

Ciò detto, siamo consapevoli che il cammino per poter portare criteri di sostenibilità ambientale all’interno di tutte le attività portate avanti dall’ente è in continuo sviluppo ed evoluzione e che l’attenzione su questo tema non deve mai venire meno, inoltre l’obiettivo di questa delibera ci poniamo ed è l’obiettivo più ambizioso è quello di non rimanere vincolati alle sole attività dell’ente, ma di farci promotori nel territorio di questo tipo di scelte coinvolgendo sia le aziende

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che i cittadini in queste scelte di acquisto che siano più sostenibili dal punto di vista ambientali.

All’interno della commissione c’è stato un clima di confronto molto positivo e produttivo che ha portato alla richiesta da parte dei partiti di minoranza presenti in commissione di inserire un elemento importante molto adeguato all’interno della delibera, ovvero il riferimento non solo alle scelte di sostenibilità ambientale per gli acquisti del Comune, ma anche un riferimento al tema del chilometro zero e della filiera corta proprio per andare a valorizzare da una parte l’economia locale e dando impulso anche a tutto il comparto verde dell’economia locale, e dall’altra per diminuire l’impatto di trasporto delle merci e quindi appunto con il chilometro zero, ridurre il trasporto, l’andar e venir di merci.

Per questo proponiamo un emendamento che nasce appunto da questa proposta, un emendamento alla delibera ovvero proponiamo l’inserimento di un punto, nell’ultima pagina della delibera sotto il paragrafetto che comincia con “di impegnare” di un punto 6 che recita in questa maniera: privilegiare quando questo sia compatibile con norme e regolamenti, prodotti e servizi provenienti dalle zone più prossime al territorio comunale, anche …chilometro zero, dando priorità a una logica di filiera corta al fine di ridurre costi e impatti ambientali dovuti al trasporto di beni e persone e a contribuire allo sviluppo di comparti verdi dell’economia locale.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : bene, quindi questo emendamento fa parte integrante o viene votato a parte?

Benissimo, quindi sarà votato questo emendamento che ha presentato. Apriamo il dibattito con la dichiarazione di voto, chi chiede di intervenire? Prego Mara Biguzzi.

CONSIGLIERA BIGUZZI (Gruppo PD) : grazie Vice Presidente. Le società in cui viviamo dipendono sempre di più dai

flussi di materia ed energia che alimentano il processo economico e attraverso questo il tenore di vita degli abitanti. Se nel passato recente, alcune teorici della società dell’informazione avevano ipotizzato che la risoluzione dei problemi ambientali potesse avere una spinta propulsiva dalla progressiva dematerializzazione della società, oggi, è ben evidente che le società del futuro continueranno ad essere basate sulla disponibilità di beni materiali e sulla capacità di assolvimento degli scarti prodotti. Ma la biosfera entro la quale operiamo ha la sua capacità portante limitata, un serbatoio …. di risorse naturali che, se non riduciamo il passo dei nostri comportamenti economici, rischia di essere definitivamente compromesso.

Ridurre il consumo delle risorse naturali, ridurre l’uso dell’energia, risparmiare acqua, ridurre la produzione di rifiuti, di sostanze chimiche, in altre parole, ridurre la nostra impronta ecologica sulla terra.

In tale direzione, serve il massimo coinvolgimento dei soggetti che rappresentano il motore di questo indispensabile processo di riconversione ecologica. Le imprese, le economie civili, i consumatori, il mondo della ricerca, la scuola, i cittadini e le istituzioni, e alle istituzioni il compito di dare il buon esempio, orientando in senso ecologico tutte le proprie attività. Il Green Public

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Procurement, l’acronimo GPP lo useremo anche se non bello, è lo strumento che serve a rendere verdi gli acquisti pubblici adottando criteri ambientali nelle procedure di acquisti negli enti locali e della pubblica amministrazione.

Acquistare verde significa scegliere un determinato prodotto, servizio anche sulla base degli impatti ambientali che questo può avere … fischio e non si sente più…

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : prova a prendere un altro Consigliera Biguzzi : …anche sulla base degli impatti ambientali che questo può avere nel corso

del suo ciclo di vita, ovvero durante tutte le fasi del processo produttiva, dall’estrazione delle materie prime allo smaltimento dei rifiuti, il GPP è quindi lo strumento che permette di sostituire i prodotti e i servizi esistenti con altri a minor impatto ambientale.

Il GPP è quindi uno degli strumenti principali che gli enti locali, la pubblica amministrazione hanno a disposizione per mettere in atto strategie di sviluppo sostenibile mirate a ridurre gli impatti ambientali dei progetti di consumo e produzione attraverso una gestione più responsabile delle risorse naturali e dei rifiuti.

Inoltre, il GPP risponde pienamente al principio di integrazione, asse portante della strategia comunitaria per lo sviluppo sostenibile, la comunicazione della commissione del 2001 n.264, cioè sviluppo sostenibile in Europa per un mondo migliore, strategia dell’Unione Europea per lo sviluppo sostenibile, è infatti orientata a rafforzare la coerenza delle politiche e fare in modo che tutte si pongono come priorità lo sviluppo sostenibile.

Gli enti locali e i Comuni in primis, trasferendo le loro capacità di acquisto su prodotti a impatto ambientale ridotto e includendo i criteri ambientali nelle procedure di acquisto, hanno quindi la possibilità concreta di orientare il mercato così da ridurre gli impatti ambientali sulle proprie attività con beneficio diretto, spingere le imprese a produrre beni con migliori prestazioni ambientali, un beneficio indiretto sociale e fornire un modello di comportamento responsabile verso l’ambiente, aumentando così una responsabilità sociale diffusa, il cosiddetto beneficio addizionale.

Dall’indagine svolta dal ministero dell’Ambiente, emerge che, nonostante i molti anni trascorsi dalla delibera della commissione europea, il GPP è poco conosciuto, è pressoché assente a livello applicativo nei piccoli Comuni, il 54% dichiarano di non averne mai sentito parlare, mentre è scarsamente diffuso nei Comuni medi, dove il 51,9% è a conoscenza del GPP solo a livello generale.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : consigliera se può concludere, perché ha un minuto… prego, solo presso Comuni di più di 50mila abitanti si arriva al 26,27% che ne

hanno una conoscenza applicativa. Il Comune di Cesena con questa delibera ha deciso di puntare sugli acquisti

ecologici promovendo l’iniziativa anche sul territorio, e sotto questo aspetto un

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ruolo importante è rivestito proprio dagli acquisti pubblici ecologici su cui il Comune ha deciso di puntare con risolutezza.

Su questo punto, il Partito Democratico non può che approvare le scelte implicite stante nell’adozione di questa delibera evidenziando inoltre la coerenza con il punto 5 del programma di mandato del Sindaco Lucchi e della giunta comunale inerente la sostenibilità ambientale.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie. Chi chiede di intervenire? Prego Franchini. CONSIGLIERE FRANCHINI (Lega Nord) : la ringrazio Vice Presidente per la parola. Il gruppo della Lega Nord voterà

questo provvedimento e contestuale emendamento con un voto favorevole anche alla luce di quelle che sono state le disposizioni a livello regionale su un progetto di legge del dicembre 2009 che ha recepito anche in questo caso quelle che è la tutela e lo sviluppo della filiera corta che sono state anche recepite in questo provvedimento comunale.

Di fatti la diffusione capillare di pratiche di acquisti verdi è in grado di incidere positivamente anche sulla competizione territoriale del nostro sistema produttivo che si troverà poi anche ad anticipare quello che è l’incessante evoluzione normative che introducono degli standard ambientali sempre elevati e rende la domanda sia pubblica che privata sempre più orientata alla qualità ambientale.

I benefici ambientali di fatti sono rilevanti già solo considerando i volumi di spesa a livello europeo, ma lo sono ancora di più se si valuta poi l’effetto leva che queste pratiche comportano nel sistema produttivo. E’ stato calcolato infatti se tutti gli enti pubblici nel territorio dell’Unione Europea richiedesse computer a basso consumo energetico come si farà in questo caso e quindi questo orientasse l’intero mercato in questa direzione, ci sarebbe un consumo minore di Co2 nell’aria e non verrebbe più quindi immesse nell’atmosfera, se tutti gli enti pubblici europee inoltre scegliessero dei servizi igienici con rubinetti efficienti nelle loro strutture, questo comporterebbe una riduzione di consumo d’acqua intorno ai 200 milioni di tonnellate, pari allo 0,6 del consumo totale delle famiglie dell’Unione Europea.

Di fatti, l’efficacia di questi acquisti verdi nel promuovere le condizioni per favorire della diffusione di un modello di produzione e consumo sostenibile, si può desumere anche in considerazione del notevolissimo riconoscimento che viene conferito agli acquisti verdi sia in sede comunitaria, sia in sede internazionale con uno strumento di politica ambientale industriale economica.

Per questo il Gruppo della Lega Nord voterà a favore di questo provvedimento e del suo contestuale emendamento.

VICE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE BARONIO : grazie consigliere Franchini. Chi si prenota? Prego Guiduzzi. CONSIGLIERA GUIDUZZI (Cesena 5 Stelle) : grazie della parola Vice Presidente. Dichiaro innanzitutto che il mio voto alla

delibera sarà favorevole.

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La delibera sugli acquisti verdi non può che ricevere un plauso dalla lista Cesena 5 Stelle, per l’impegno assunto dall’amministrazione di ridurre gli sprechi e sostituire progressivamente tutti gli imballaggi con materiali ad impatto zero, limitare o annullare l’uso di prodotti tossici o difficilmente smaltibili e l’acquisto di moderne attrezzature a basso consumo elettrico.

Accogliamo anche con favore la disponibilità dell’assessore Montalti che ha accettato l’emendamento proposto dalla minoranza e inserire nella delibera l’impegno da parte dell’amministrazione all’acquisto di prodotti a chilometro zero e filiera corta là dove i regolamenti lo consentano.

Come da me già detto in commissione, la delibera sebbene dimostra buona volontà da parte degli amministratori, è una gocciolina nel mare, sono ad esempio rimasta un po’ delusa dal fatto che la delibera non preveda nessun impegno a riguardo del riscaldamento degli edifici comunali, del risparmio energetico degli edifici ma sono fiduciosa che presto l’amministrazione prenderà provvedimenti sostenibili anche su questo fronte.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: grazie consigliera Guiduzzi. Intervento consigliere Baronio, prego. CONSIGLIERE BARONIO (Gruppo PDL) : grazie. Anche noi voteremo a favore anche perché l’emendamento che è

stato testè annunciato è stato proposto anche da noi. Ciò non di meno, noi cerchiamo ogni volta che si fanno queste cose qui, che sono cose che vanno verso una direzione che tutti auspicano, quella dell’impatto ambientale sempre minore, quello di un minor consumo di questo bene prezioso che è la terra e che invece stiamo consumando e sporcando, vorremo però cercare di sgombrare il campo a quelle che sono ancora delle ideologie, cioè molte volte in questi passi qui si notano delle azioni che più che avere una vera risposta di risparmio e di salvaguardia dell’ambiente, sembra che abbiano più un’impronta ideologica demagogica, questo può essere valido se si sposa poi, effettivamente l’ambizione di questo progetto è quello di espandere questa politica qui, noi abbiamo chiesto all’amministrazione di poter coinvolgere delle aziende che effettivamente hanno un impatto ambientale notevolissimo, voi pensate soltanto alle aziende che fanno catering, allora è chiaro che i nostri bambini dell’asilo anziché mangiare nei piattini di plastica, mangiano nei piattini di cellulosa espansa o di ceramica, c’è un risparmio, ma voi pensate a quei catering che fanno i matrimoni nelle ville ecc. quanto inquinano, quindi noi abbiamo chiesto all’amministrazione che questa ridondanza che si vuole dare all’argomento poi sia spostata alle aziende che lavorano nel settore, perché forse con un piccolo passo si potrebbe ottenere molto, è stato rivolto anche alle parrocchie, ai boy scout ecc. e la risposta è stata che costa di più ovviamente questo piattino, però l’amministrazione sulla leva economica può sempre incidere, noi sappiamo adesso quanto inciderà l’amministrazione sul tema delle verande sull’economia locale, quindi io credo che le leve, se vuole trovarle l’amministrazione per premiare chi si alinea con questo progetto qui, ci siano.

Quindi ci auguriamo che questo progetto oltre che partire nel Comune e incontrare la sensibilità dei dirigenti e dei dipendenti stessi, si allarga a tutta la

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città, perché ovviamente non finisce al Palazzo Albornoz questo progetto, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: grazie consigliere Baronio. La parola al consigliere Prati. CONSIGLIERE PRATI (UDC) : certamente questo è un tema che sta a cuore un po’ a tutti, come abbiamo

sentito anche dai colleghi che riguarda il basso impatto ambientale, il chilometro zero, la filiera corta, tutti temi che ci sono cari.

Per quanto riguarda il recepimento di questo GPP certamente è positivo, l’importante secondo me è che poi agli intenti facciano seguito i fatti, certe cose come diceva Baronio che sono più un po’ di facciata, poi il discorso che anche in commissione si diceva, quando l’acquisto di energia pulita, l’Enel te la dà poi ti fa pagare secondo le tariffe … quel rubinetto dove esce… allora io come dicevo sarò favorevole a questa delibera, però vorrei fare un esempio che in questi giorni ho toccato con mano che riguarda il fotovoltaico.

Noi sappiamo che in questo periodo c’è una forte adesione a fare impianti fotovoltaici anche di grande dimensione quindi nel settore produttivo, non solo per la casa, e che uno dei problemi maggiori sono i tempi, voi sapete che c’è il contributo dello Stato … e quant’altro, mi dilettavo di questo guardando in siti su Internet sulle società anche quotate in borsa che si dedicano a questo tipo di attività e quindi danno impianti chiave in mano. Allora si leggeva in questi siti che per quanto riguarda la realizzazione di questi impianti la regione Puglia, non è che mi sia particolarmente simpatica, la regione Puglia, periodo chiavi in mano da 10 a 14 mesi, parte burocratica, rilascio delle concessioni 30 giorni, le altre regioni, rilascio concessione non possibile identificarlo, periodo di consegna non è possibile dare tempi precisi, allora anche su questo che è un discorso di servizi, per quanto riguarda in particolare le energie rinnovabili e il fotovoltaico come dicevo prima perché c’è in questo momento una forte richiesta, cercare anche di snellire le procedure di rilascio delle concessioni, perchè questo poi alla fine è sempre denaro, perché se si ritardano mesi su mesi si ritarda sul contributo, cambiano le tariffe perché sappiamo che andando avanti ogni anno sarà ridotto il contributo che viene dato, e quindi i danni economici e poi il danno di non avere veramente dell’energia pulita, quello del fotovoltaico per le nostre città e le nostre aziende.

Io comunque come ho detto voterò a favore di questa delibera, grazie. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: grazie consigliere Prati. Se ci sono altre richieste di intervento… prego

consigliera Pagni. CONSIGLIERA PAGNI (Italia dei Valori ): anche l’Italia dei Valori vota a favore di questa delibera, non mi ripeto molto

perché ho già fatto l’intervento in commissione, non si può non votare a favore a questa delibera, è impossibile, e apprezzo anche nel confronto che c’è stato in commissione, ma anche qui in consiglio, che tutti i consiglieri considerino l’ambiente ormai come un’emergenza da affrontare urgentemente. Lo dico

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perché mi è capitato, solo tre anni fa, di fare delle proposte anche di progetti nella scuola dove io ero, e al di là dell’approvazione o no che non importa, la delusione era rappresentata dal fatto che i docenti, il collegio docenti non aveva ancora messo a punto l’urgenza, la problematicità dell’ambiente, la mia era una sorta di proposta per sensibilizzare gli studenti e per degli acquisti diversi da parte della scuola, e veramente sono felice nel vedere che la situazione è cambiata. Le persone, noi amministratori conosciamo perfettamente l’urgenza e in maniera molto compatta senza bisogno di doverci convincere neppure nei piccoli particolari, aderiamo, anzi se nel dibattito ci sono delle proposte migliorative della delibera stessa. Qui, concludo, perché ripeto il mio intervento l’ho già fatto in commissione e dichiaro il voto favorevole dell’Italia dei Valori alla delibera.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: grazie consigliera Pagni. Prego consigliere Formica. CONSIGLIERE FORMICA (Gruppo PDL) : grazie Presidente, certamente è intervenuto il collega Baronio, però, a questo

siamo tutti sensibili quando si dice di migliorare l’aria, acquisti verdi, certamente tutti vogliamo contribuire a lasciare un territorio, un’aria più pulita anche alle future generazioni, nostri figli e quindi quando si parla di plastica reciclata, sostituire progressivamente l’acquisto di prodotti … smaltibili è una cosa importantissima, certamente preferendo prodotti a più lunga durata ottenuti con materiali reciclati, pensiamo al fatto tutto il materiale usato nelle mense, negli asili, oltretutto perché è un progetto a costo zero e noi non possiamo che essere favorevole a questa delibera, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: grazie consigliere Formica. Credo che possiamo procedere con il voto di

questa proposta di delibera; prima di tutto dobbiamo mettere ai voti l’emendamento che è stato illustrato dall’assessore precedentemente ed è l’aggiunta del punto 6 del testo per cui

chi vota a favore di questo emendamento alza la mano: PD, Italia dei Valori, PDL, Cesena 5 Stelle, UDC, Lega Nord

chi vota contro: nessuno chi si astiene : nessuno il voto è unanime per questo emendamento. A questo punto possiamo mettere ai voti questa proposta di delibera,

proposta di delibera al punto 8 dell’ordine del giorno: Ricepimento del Green Public Procurement nella politica degli appalti dei lavori, forniture e servizi, comprensivo dell’emendamento appena votato:

chi vota a favore alza la mano: gruppo PD, Italia dei Valori, Cesena 5 Stelle, UDC, PDL, Lega Nord

chi vota contro: nessuno chi si astiene: nessuno il voto è unanime. Grazie colleghi.

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Ordine del giorno su Tribunale presentato dai grupp i PD, IdV, PRI, UDC,

Cesena 5 Stelle, PDL, Lega Nord PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: Abbiamo concluso quindi la parte che riguarda le proposte di delibera. A questo punto non abbiamo finito ma abbiamo due ordini del giorno, il

primo ordine del giorno che riguarda il Tribunale ed è stato sottoscritto da PD, Italia dei Valori, Partito Repubblicano, UDC, Cesena 5 Stella, PDL, Lega Nord, chi presenta questo ordine del giorno e valutiamo anche se… prego la presentazione

CONSIGLIERE LANDI (Gruppo PD) : la presentazione è molto semplice e schematica, c’è la premessa che prende

le mosse dalle carenze di organico del Tribunale di Forlì, in particolar modo della sezione distaccata di Cesena, siccome tutti i partiti rappresentati all’interno di questo consiglio ritengono che avendo un Tribunale a Cesena funzionante, operativo è un patrimonio del nostro territorio, e che l’aspettativa sia dei nostri cittadini che delle imprese che lavorano nel territorio è molto alta come anche la qualità, si chiede pur consapevoli del fatto che la competenza in questa materia qui spetta allo Stato, si chiede alla giunta e al Sindaco di attivarsi proprio nel nostro territorio per verificare se sia possibile anche tramite delle convenzioni con delle associazioni e con il Tribunale stesso dare una “mano” alla cancelleria del Tribunale inviando del personale volontario di supporto all’attività di tutti giorni, non sto a spiegare la grave difficoltà in cui si trova il Tribunale ora, anche stamattina alcune cancellerie erano chiuse e c’erano solo due cancellieri e quindi questo comporta anche un ritardo e un disservizio ai cittadini del territorio.

Da parte mia, secondo me la discussione si potrebbe anche evitare, perché è stato sottoscritto alla unanimità, è molto tecnico quindi possiamo farne a meno.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: grazie consigliere Landi. Aggiorno i consiglieri che in sede di conferenza dei

capigruppo, è stato presentato questo ordine del giorno, è stato successivamente emendato e quindi condiviso da tutti i gruppi, per cui se qualcuno vuole intervenire gli do la parola, altrimenti possiamo mettere al voto questo ordine del giorno.

Allora colleghi chi vota a favore dell’ordine del giorno, fatemi dire il titolo sul Tribunale sottoscritto da tutti i gruppi presenti e anche il Partito Repubblicano che è assente:

chi vota a favore alza la mano: PD, Italia dei Valori, Cesena 5 Stelle, UDC, PDL e Lega Nord

chi vota contro: nessuno chi si astiene: nessuno l’ordine del giorno viene approvato alla unanimità. LLE/CONS02

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Ordine del giorno gruppo PD su mettere a disposizio ne copia testo della Costituzione all’ingresso del Municipio

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: Ultimo ordine del giorno, presentato dal gruppo PD riguarda la possibilità di

mettere a disposizione la copia del testo della Costituzione all’ingresso del Municipio e di rendere possibile nel Palazzo comunale la lettura integrale del testo della Costituzione, chi presenta questo ordine del giorno? Prego Biondi.

CONSIGLIERA BIONDI (Gruppo PD) : grazie Presidente. Con questo ordine del giorno il Gruppo del Partito

Democratico intende rivolgere una precisa richiesta al Sindaco di Cesena, ovvero di disporre una copia del testo della Costituzione della Repubblica Italiana sia affisso all’ingresso del Municipio o in alternativa sotto il loggiato del Comune.

Questo perché? Perchè siamo convinti che in un momento di estrema difficoltà come questo in cui la Costituzione che è legge fondamentale dello Stato e la radice stessa su cui si fonda lo Stato, è soggetta ad attacchi continui che spesso rischiano di stravolgerne l’impianto fondamentale. Sia un dovere richiamare tutti noi, al di là degli schieramenti politici di appartenenza ai principi e ai valori su quali si fonda la convivenza civile.

Consideriamo questo una proposta condivisibile da tutti, che va oltre, come dicevo, gli schieramenti politici, perché si tratta di promuovere comportamenti coerenti con i valori costituzionali.

Ogni cittadino avrebbe in questo modo l’opportunità se lo desidera di leggere il testo in versione integrale e comprenderne a pieno il suo valore. La Costituzione italiana deve rappresentare un sicuro punto di riferimento per tutti i cittadini, autorità civili e politiche, e riteniamo quindi che il Palazzo comunale come punto di incontro della vita cittadina sia il luogo pubblico più adatto per permettere a tutti di prenderne visione in qualsiasi momento della giornata. Del resto, il Municipio di Cesena e il suo loggiato ospitano già monumenti e lapidi che testimoniano eventi importanti della nostra storia e riteniamo che esporre copia della Costituzione possa essere un richiamo di alto valore ai principi civili a cui tutti dobbiamo tendere, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: grazie consigliera Biondi. Prego consigliere Baronio, iniziamo la discussione,

i tempi previsti per la discussione sono 5, 10, 15 minuti a seconda della dimensione dei gruppi.

CONSIGLIERE BARONIO (Gruppo PDL) : 15 secondi vanno benissimo, noi votiamo questo ordine del giorno perché la

Costituzione è di tutti, chiediamo solo che il Comune non la compri troppo cara perché siccome la stiamo per cambiare dopo che non spendiamo troppo perchè dopo dovrà essere cambiata. Grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: grazie consigliere Baronio. Prego consigliere Panzavolta

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CONSIGLIERE PANZAVOLTA (Gruppo PD) : grazie Presidente, colleghi consiglieri, visto l’orario che dire, cercherò di

essere breve e rapido, mi duole sinceramente un pochino incrinare e non continuare quel clima di collaborazione, di idillio che c’è stato poc’anzi perché comunque la Costituzione è materia si di tutti gli italiani molto delicata e per la quale onestamente vogliamo anche impegnarci per difenderla insomma e è un grande privilegio e onore poter intervenire su questo argomento tanto dibattuto in questi tempi. Nel lontano 22 dicembre 1947, un’ampia maggioranza parlamentare ha promosso il testo della nostra Costituzione, questo testo premise e permette tuttora al nostro paese di mantenere la guardia contro derive autoritarie che segnarono nel nostro secolo passato molte lotte, dolori e morti.

Pur avendo vissuto esperienze fortemente drammatiche, i Padri Costituenti riuscirono a dare fondamenta solide e prospettive di lunga durata al nuovo edificio dell’Italia democratica.

La nostra Costituzione è la legge ordinamento giuridico e dell’assetto istituzionale, rispettarla quindi è un dovere di tutti, dei cittadini ma anche e soprattutto da chi ha incarichi istituzionali ed amministrativi. La garanzia dei diritti fondamentali quale ad esempio la libertà di pensiero e di stampa, troppo spesso vengono messi in discussione e sempre più frequentemente ascoltiamo messaggi di odio e di prevaricazione da parte di chi amministra il nostro paese, le divisioni dei poteri, la tutela delle minoranze, l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge vengono sempre più recepiti da noi cittadini come un benefit e non un sacrosanto diritto. Certo è che sono passati oltre 60 anni dalla fondazione della Carta e oggi la nostra società è molto cambiata ma per questo la Carta Costituzionale non va svilita ma è necessario calarla continuamente nel addivenire della società italiana ed internazionale.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: chiedo scusa, c’è molto brusio e credo che sia anche molto difficile

intervenire, lasci perdere, Baronio, prego consigliere Panzavolta certo, non è semplice paragonarsi ad altri paesi europei, ..semplici indagini

riguardante anche la sfera privata hanno costretto e costringono le immediate dimissioni di ministri e segretari, diversamente il governo italiano si sta impegnando fortemente per garantire una impunità scellerata a chi ci governa, in uno Stato che si definisce democratico, non può esistere una legge che impedisca i processi a chi governa. Un articolo della Costituzione recita : tutti i cittadini sono uguali di fronte la legge ma solo nella fattoria, il libro degli animali di Orwell sono tutti uguali ma alcuni sono più uguali di altri, con la scusa della necessità di governo si spacciano provvedimenti aberranti che consentiranno al vertice del governo nazionale impunità, impunità che ricorda odor di mafia.

Per queste ragioni non possiamo perdere i principi supremi della Carta, non possiamo nemmeno sovvertirli con leggi di revisione costituzionale, ignorare questi principi significa distruggere le fondamenta democratiche di uno Stato laico e di diritto. Se possiamo oggi definire etici questi presupposti è perché sono scaturiti dall’esperienza tragica dei Padri Costituenti che hanno vissuto nel

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secolo scorso ed allora oggi con tali proposte di revisione dalla maggioranza di governo che potranno vanificare fondamenti costituzionali del nostro Stato di diritto, fanno rabbrividire, non possiamo tacere su questa minaccia che grava sui nostri fondamenti etici. Al protrarsi di questi abusi di potere mantenere un silenzioso conformismo, significherebbe la soprafazione all’argomentazione razionale, attraverso proprio la violenza dei toni espressi dal governo nazionale. Certo è che di questi toni di odio e disprezzo per le comuni regole provengono proprio da chi nel paese ha un ruolo attivo nella formazione dei giovani, nella scuola, nella società e un ruolo attivo nell’opinione pubblica.

Di fronte a queste continue costrizioni della nostra libertà individuale e delle nostre speranza di giustizia sociale mantenere una contrapposizione irremovibile, se togliamo ai singoli cittadini il filo rosso della democrazia, di fatto destrutturiamo il principio stesso di libertà e di diritti di tutti i cittadini in uno stato democratico. Per chi gestisce il nostro paese come fosse una delle tante aziende proprie, manterremo una posizione ferma che un doveroso rispetto anche in passato sofferto e ha dato la vita per il trionfo dei valori della democrazia, siamo coscienti che l’impunità può essere solo un preludio a una deriva autoritaria del governo nazionale.

E’ per questo con forza che esprimiamo parere favorevole all’affissione della nostra Carta Costituzionale all’ingresso della residenza municipale. Perché chiunque leggendo possa mantenere vivi i valori che hanno fatto e fanno della nostra democrazia un alto esempio per altri paesi dove si continua a morire per chiedere la democrazia.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: grazie consigliere Panzavolta. Consigliera Pagni mi ha chiesto la parola,

prego. CONSIGLIERA PAGNI (Italia dei Valori) : allora, nei quaderni dei miei studenti, quelli di prima, li faccio iniziare un po’

come la cornicetta che si fa alle elementari con una frase, e ce l’ho in tutte le lingue, cinese, in tutte le lingue, quindi qualsiasi studente che io abbia, l’inizio del quaderno degli appunti è questo ed è una frase di Terracini: l’assemblea ha pensato e redatto la Costituzione come un patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano, questa la affida perché se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore, finita la frase. Credo che il luogo del Comune sia un luogo molto adatto per custodire e realizzare quelli che sono i principi della Costituzione.

Ritengo che, in questo momento, non serva a niente rinchiudersi, mettere dei paletti o escludere, dobbiamo piuttosto rinnovare questo patto di convivenza quello di cui Terracini già parlava nel 47, forse è necessario ritornare alla conoscenza della Costituzione, le nuove generazioni forse sono lontane dal 47, iniziamo da quello dall’esposizione, è un’ottima carta di identità della nostra cultura e del nostro paese.

Pertanto io sono favorevole all’ordine del giorno e anche orgogliosa di averlo firmato.

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PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: grazie consigliera Pagni. Se ci sono altre richieste di intervento, do la parola,

altrimenti metto al voto questa proposta…. Se non ci sono altre richieste di intervento, passiamo alla dichiarazione di voto per chi la vuole fare, prego dichiarazione di voto

CONSIGLIERE BARONIO (Gruppo PDL) : volevo dire che l’intervento del consigliere Panzavolta non mi porterà a

votare contro l’affissione della Costituzione, però nel suo intervento ho trovato una passione, se mi permettete anche un odio che io non accetto, che io non accetto, che non bisogna continuamente infarcire di questo dilaniarsi di fronte a quelli che sono dei temi che dovrebbero essere di tutti, io non mi sono stupito quando il nostro Presidente Prodi ha modificato la Costituzione, l’articolo 5, importantissimo, non mi sono stupito, perché mi devo stupire? Perché è un’evoluzione e lei non si deve strappare i vestiti se nel 2010 alcuni punti della nostra Costituzione vanno modificati e se viene reintrodotto un articolo quello della immunità parlamentare che c’è sempre stata e c’è in tantissime democrazie, io non mi strappo le vesti perché ne ha beneficio anche Berlusconi o Fassino, io non mi strappo le vesti, io credo che noi siamo qui a esercitare un diritto democratico, e che i cittadini hanno votato quelle persone perché governino perché facciano le leggi e fra il loro compito c’è anche quello di modificare se opportuno la Costituzione e poi quando verrà su un altro governo, se lo riterrà opportuno, con la massima condivisione può darsi che verrà modificata ancora, l’articolo 5 ancora, perché no?

Allora noi non partecipiamo al voto, perché non ci trascinerete in questa rissa in cui anche la Costituzione debba essere un vessillo di odio e di distinzione, grazie.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: è una dichiarazione di voto, lo ricordo, prego consigliere Prati. CONSIGLIERE PRATI (UDC) : ma quando è stato presentato questo ordine del giorno ai capigruppo, mi

sembrava a prima vista come poi in realtà è stato, un pretesto no perché per affiggere la Costituzione nell’atrio dello scalone per entrare non c’è bisogno di ordine del giorno, di permessi speciali, non c’è bisogno di niente, c’è una bacheca, si mette. Poi che i cittadini vengano in Comune per consultare la Costituzione ho qualche dubbio, io spero che i cittadini del nostro Comune la Costituzione ce l’abbiano in casa, io ce la ho sempre avuta da quando ero ragazzo e quindi anche ai miei figli la ho fatta leggere, e quindi perché era strumentale? Perché una settimana fa i giudici all’inizio dell’anno giudiziario alcuni giudici si sono presentati con la Costituzione in mano, forse questo ha fatto scattare la necessità di presentare un ordine del giorno e poi dall’intervento del consigliere Panzavolta, non me ne doglia, ha fatto un intervento di tutt’altro tipo, altro che la Costituzione in Comune perché i cittadini ne prendano visione! Io sono all’opposizione, quindi anche a livello nazionale non ho niente da difendere su questo, però credo che sia visibile che questo ordine del giorno è stato presentato in modo strumentale.

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Io non voterò contro per sentirmi dire ha votato contro l’esposizione della Costituzione in Comune, però mi astengo.

Giusto il discorso di rendere pubblica in questo modo anche se, come dicevo prima, saranno in pochi quelli che verranno a sfogliare la Costituzione in Comune, è un gesto che va fatto, va ribadito, la difesa della Costituzione certamente. La Costituzione è la nostra legge fondamentale nata come è nata dai Padri Costituenti.

Per quanto riguarda le modifiche, se sono modifiche che sono necessarie per l’aggiornamento di quello che è la nostra società, il nostro modo di governare e quant’altro, io credo che possono essere accettate, però possibilmente sempre condivise, che non ci troviamo a fare le regole un giorno si, un giorno no, secondo di chi va al governo. Su questa parte si ,ma sulla parte come è venuto fuori in un certo senso strumentalizzandola, non sono d’accordo, quindi mi astengo.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: grazie consigliere Prati. C’era la consigliera Pagni per la dichiarazione di

voto? Prego CONSIGLIERA PAGNI (Italia dei Valori) : volevo fare una precisazione, perché Prodi non ha cambiato l’articolo 5 della

Costituzione che è uno dei principi fondamentali, anzi semmai ha potenziato l’articolo 5 della Costituzione cambiando il Titolo V, e ci tengo a precisarlo perché recita così l’articolo 5 della Costituzione: La Repubblica è una indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali, attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo. Adegua i principi e i metodi della sua legislazione alle esigenze delle autonomie e decentramento.

Prodi ha reso pratico, reale, realizzabile l’articolo 5 della Costituzione, l’articolo V della Costituzione, principio fondamentale. Quello non si cambia, ho concluso.

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE RICCI: grazie consigliera Pagni. Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, mettiamo

al voto questo ordine del giorno relativo all’esposizione del testo della Costituzione all’ingresso del Municipio o sotto il loggiato:

chi vota a favore alza la mano: PD, Italia dei Valori, Cesena 5 Stelle chi vota contro: chi si astiene: UDC io non so che cosa ha fatto il PDL? Io non lo avevo sentito nella dichiarazione di voto… L’ordine del giorno viene approvato a maggioranza. Colleghi vi ringrazio, è stata una giornata molto proficua, vi chiederei di

appuntarvi come data per il prossimo consiglio il 18 febbraio, poi arriverà la convocazione.

LLE/CONS02

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