Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

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Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation N° 23 aprile/maggio 2010 - € 7,00 Vancouver Le Olimpiadi del video Bergamo TV Passaggio al digitale InFocus IN5500 Dal live alle installazioni Opportunità per gli operatori dello show business In caso di mancato recapito inviare al CPO di Pesaro per la restituzione al mittente.

description

# Scenari: Passaggio per osmosi — Dal live alle installazioni (e viceversa?) # Soluzioni: Il nuovo modus di Bergamo TV — Gestione in digitale; Conferenza e Cobranet — Le sale dello Starhotels Rosa a Milano; Le Olimpiadi (invernali) del video — Tutta Vancouver in HD # Vox Technologica: HIgh-Definition Multimedia Interface — The never ending story?; L’orario di ufficio, il traffico e l’automobile — Ovvero variabili e ritardi nella trasmissione audio e video # Dal Mondo: Axys day; Riorganizzazione Roland; Convegno FBT-Securiton per evacuazione sonora # Approfondimenti: InFocus IN5500; Omniabit IAX; Spatz Proswitch-8

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Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation

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VancouverLe Olimpiadi del video

Bergamo TVPassaggio al digitale

InFocusIN5500

Dal live alle installazioniOpportunità per gli operatori dello show business

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Sala Consiliare di Montelupone

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ha inteso rendere

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ambienti chiusi che tra

le vie del paese.

Un suono che supera

il concetto di diffusione

sonora geometrica,

ma offre un effetto

olografico

e tridimensionale

attraverso diffusori

che non deturpano

l’architettura

medioevale dei palazzi.

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Giorgio Ungania

Direttore editoriale

tempo che stiamo lavorando a uno speciale che sta trovando concretizzazione in

queste settimane, e che verrà pubblicato sul prossimo numero di Connessioni. Il

tema è quello del mercato del video, sul quale vorremmo fare il punto in compagnia

dei maggiori marchi presenti sul territorio italiano che si confrontano con l’esigente

ambito professionale. Un ambito che ha bisogno certo di prodotti di grande qualità,

ma soprattutto di strategie, di assistenza tecnica sul venduto, di sostegno ai propri

rappresentanti di zona, sia in termini di strumenti di marketing e comunicazione che

di formazione tecnica. In modo che il prodotto divenga una soluzione, uno strumento,

e non solo una macchina.

Lo speciale che stiamo preparando intende mettere a fuoco anche le tendenze del

mercato, tra le quali il 3D sembra al momento quella emergente. Ci occuperemo

quindi delle soluzioni per il mercato pro, per esempio per la progettazione e il settore

medicale, ma non trascureremo le applicazioni consumer e per l’entertainment, che

si spera avranno un buon riscontro tra gli utenti e non saranno solo un fenomeno

passeggero. Contenuti permettendo.

Proseguiremo con gli approfondimenti tecnologici, dai principi ottici della

stereoscopia, ai meccanismi di resa del 3D, dalle soluzioni per la videoproiezione e

per i display, a una ricognizione sull’offerta di apparecchiature sul mercato. Parleremo

inoltre della fi liera dei prodotti per il 3D, dagli schermi di proiezione, agli occhialini

per la visione stereoscopica. Non mancheranno infi ne i resoconti di realizzazioni e

installazioni video particolarmente signifi cative.

La comunicazione visiva fa ormai parte del nostro quotidiano, ed è la modalità

più immediata per il passaggio di informazioni, suggestioni, messaggi. Chi opera

nel video lo sa bene, e conoscere e riconoscere le soluzioni più interessanti, e le

dinamiche di mercato che vi stanno dietro, può essere la carta vincente.

A presto

È da

qua

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Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation

Anno 5

Numero 23

aprile/maggio

2010

>4Scenari

Passaggio per osmosi Dal live alle installazioni

(e viceversa?)

>12Soluzioni

Il nuovo modus di Bergamo TV

Gestione in digitale

>20Soluzioni

Conferenza e Cobranet

Le sale dello Starhotels Rosa

a Milano

>32Soluzioni

Le Olimpiadi (invernali) del video

Tutta Vancouver in HD

>1 Editoriale

>62 Appuntamenti

Dal Mondo

>64 Axys day

>65 Riorganizzazione Roland

>66 Convegno FBT-Securiton per evacuazione sonora

>68 News dal mondo

>70 News

>80inserzionisti/az. citate

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som

mar

io

>36Vox Technologica

HIgh-Defi nition Multimedia Interface

The never ending story?

>48Approfondimenti

InFocusIN5500

>52Approfondimenti

OmniabitIAX

>56Approfondimenti

SpatzProswitch-8

>42Vox Technologica

L’orario di uffi cio, il traffi co e l’automobile

Ovvero variabili e ritardi nella

trasmissione audio e video

>58Pillole

Laser cinema

>60Pillole

Wi-Max

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4 aprile / maggio ‘10 • n. 23

scenari

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Passaggio per osmosiDal live alle installazioni (e viceversa?)Passaggio per osmosiDal live alle installazioni (e viceversa?)

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scenari

Il tema di questo articolo sta nei pensieri della Redazione fi n dai tempi della partecipazione all’ultimo SIB del 2008. In fi era siamo stati avvicinati da molti operatori del live che ci chiedevano informazioni sul mercato delle installazioni, dove vigono logiche diverse: l’intenzione era orientarsi in una realtà nuova, nella quale mettere a frutto le competenze tecniche acquisite negli ambiti dell’audio, del video e dell’illuminazione. Come inquadrare il mondo delle installazioni, come muoversi al loro interno, quali possibilità di sviluppo ci possono essere? Soprattutto, come entrarci?

Chiara Benedettini

Da tempo abbiamo notato un’osmosi dal mondo del live a quello delle installazioni: le tecnologie utilizzate

hanno una base comune, (benché nell’integrazione di sistemi vadano completate con approfondimenti

su networking e automazione) e il live non gode di particolare salute negli ultimi anni. Per gli operatori dello

spettacolo, da qui al pensare di continuare a fare i tour in estate, magari curando progetti installativi in inverno,

quando gli impegni nello spettacolo sono fi siologicamente minori, il passo è breve.

Ma per cercare di fare il punto sulla questione, coprendo tutta la fi liera, ci siamo rivolti a chi questa realtà la vive

nel quotidiano: interlocutori con punti di vista differenti, dal distributore di prodotti e tecnologie, al service, al

free lance. Ringraziamo quindi per la disponibilità Edoardo Ravelli, Product Manager Audio SBU Professionale

di Exhibo, Marco Salviati del service audio e luci Volume (ora parte del Gruppo Mediacontech), Paolo Brugna

titolare di Pibiesse System Integration Technology, e i free lance Davide “Magic” Martire e Francesco

Penolazzi.

Un passaggio in atto

Tutti ci hanno confermato che “l’osmosi” che avevamo osservato è in atto, e per di più in crescita, specialmente

in Italia: la generale sofferenza del settore live, dove la crisi mondiale si è fatta sentire in particolar modo per le

produzioni medie e piccole, è ben presente; da noi il fenomeno è stato poi aggravato dal taglio dei fi nanziamenti

al Fondo Unico per lo Spettacolo, responsabile della vita di molte realtà spettacolari, dai festival estivi alle

stagioni teatrali. A questo si aggiungono le dinamiche del mercato italiano, dove il settore delle installazioni è

relativamente giovane, se comparato a quelli di USA, e per l’Europa, della Gran Bretagna, e dove i confi ni tra le

attività sono meglio defi niti. Insomma, il passo è breve, e incentivato un po’ dalla nostra stessa realtà, un po’ dal

necessità, un po’ dall’appetibilità dello sviluppo esponenziale del mercato delle installazioni.

Ulteriore segnale, ormai tutti i grandi marchi hanno introdotto accanto alle linee professionali per l’entertainment

serie specifi che per le installazioni. Una tendenza che i distributori italiani hanno nel tempo assecondato,

accogliendo nei proprio cataloghi anche queste ultime, come ci ha raccontato Ravelli: “Exhibo ha sempre

distribuito marchi legati al live, ma il 2006 è stato un momento clou per le installazioni: abbiamo acquisito EAW

Commercial, poi Tascam e consolidato Ecler e in generale vediamo un sempre maggior impegno in questo

settore da parte dei costruttori. Abbiamo così cercato di adattare la nostra struttura interna inserendo fi gure

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scenari

professionali che possano supportare i tecnici nella progettazione,

affi ancandoli nel momento del bisogno. Vediamo anche che il live

soffre, e ormai il 60% dei service con i quali siamo in contatto si

dedica a questo settore. Intendo con questo termine l’area dei grandi

eventi, del congressuale, ma anche dei progetti per sale conferenze,

teatri e locali, e in generale dell’integrazione audio video. I service

sempre più stanno “annusando” che c’è un settore in crescita, che

val la pena di seguire.”

Infatti, partendo dal live, il passaggio ovvio è verso questo ambito,

molto vicino alla pratica degli allestimenti spettacolari. Un percorso

che ha fatto anche Volume, Salviati: “Partito dal live, ormai da

alcuni anni Volume sta vivendo un’evoluzione nata dal congressuale:

trovavamo sale non adatte agli usi previsti e che i gestori ci hanno

chiesto di adeguare. Un meccanismo simile si è creato nella moda:

seguiamo molte sfi late sulla piazza milanese e, una volta conquistata

la fi ducia dello stilista, è capitato che ci venisse proposto di

allestire anche i negozi o i locali legati al suo marchio. Un settore

che ci è apparso subito interessante, in crescita esponenziale, e

ormai abbiamo quotidianamente da gestire lavori di questo tipo.”

Un’evoluzione che coinvolge secondo Salviati altri service: “Ormai

sono poche le realtà che si dedicano solo ai concerti, e in molti hanno

cambiato pelle. Il passaggio è quasi automatico, perché lavorando

nei service sappiamo di wiring, di installazione in palazzi storici, di

progettazione, di sicurezza, di appendimenti…”

Il valore aggiunto

Ma qual è il valore aggiunto che un operatore del live può portare

nelle installazioni? Quali le sue particolarità nel lavoro? Sempre

Salviati: “Chi viene dal live è in grado di aggiungere il senso della

spettacolarizzazione all’installazione, di rendere evento anche la

situazione più classica. Inoltre, siamo abituati a lavorare velocemente,

ad allestire anche luoghi non predisposti, e arrivare a conclusione

in tempi brevi, perché lo show non aspetta. Per esempio abbiamo

curato la show room del concessionario Mercedes di Pero, dove

abbiamo creato uno spazio non solo per le attività aziendali e

promozionali, ma anche per l’entertainment con una grande area

dedicata agli eventi. Il risvolto della medaglia è però che dobbiamo

abituarci a una maggiore precisione nell’installazione, dal passaggio

del cavo alla sistemazione dei supporti”. Anche Ravelli sostiene

che il live possa portare elementi distintivi nelle installazioni: “I fonici

possono fare molto per la qualità dei progetti elettroacustici: abituati

a seguire un artista, sono generalmente esigenti e preparati. Oggi

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Gu

Teatri e sale conferenze sono solo alcuni dei luoghi dove le installazioni possono

trovare interessante sviluppo

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scenari

Forum 9000Sistema digitale per conferenze e votazioni

Forum 2000Sistema di traduzione simultanea

Forum 6000Sistema digitale per conferenze e discussioni

Comune di Tortona

Parlamento del Galles

Fondazione Stella Maris (Tirrenia)

PPPPPPrrrrrroooooooooooovvvvvvviiiinnnncia di Verrrccccelllii

CCCCCCCCCCCCCCCCCooooooooooooommmmmmmmmmmmmmuuuuuuuuuuuuunnnnnnnnnnnneeeeeeeeeeeeee ddddddddddddiii CCaaaaataaannzarroooo

Comune di Trapani

Circoscrizioni comunali di Torino

Camera consiliare di Cardiff (UK)

Università di Lecce

CCammmera cccoonnssiiiiliare dii CCCCossttttaannntttinneeeee ((((((Camera consiliare Civic Offi ces di Basingstoke (UK)

ntro per il lavoro e l’impiego di Dongguan, Cina

Comune di TortonaComune di Trapan

SSSSSSSSSSSSSSSaaaaaaaaaaaaalllllllllllaaaaaaaaaaaaaaaaaaa cccccccccccooooooooooooonnnnnnnnffffffeeeeeeeeerrrrrrrreeeeeeeeennnnnnnnzzzzzzzzzaaaaaaaaaaa ddddddeeeeeeellllllll’’’UUUUUUUnnnniiiiivvvvvveeeeerrrrrssssiiiiitttttàààà ddeeelleee SSSSSSccciieeennzzeee EElleettttttrrooonniicchhhheeee eeee TTTeeeccnnoolllooooggggiiiccchhee ddddeeellllllllllaaaaa CCCCCCiina (Zhongshaaaaann Innsssstttttiittuttee))

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scenari

ci stiamo abituando ad ascoltare gli Mp3, un formato che chiede molti

compromessi, invece c’è bisogno di persone che facciano funzionare

bene l’audio di palazzetti, teatri, sale conferenze… per ricreare una vera

cultura dell’ascolto e benefi ciarne tutti”.

Chi invece ha iniziato nel live e lo ha abbandonato del tutto per arrivare

alle installazioni e alla system integration vera e propria è Paolo Brugna,

intravedendo le potenzialità di questo settore con molto anticipo:

“Io vengo dal live puro, poi nel ’98 mi fu chiesto di realizzare la parte

spettacolo di uno stand Sony, e dopo poco mi sono reso conto che

lo show business non avrebbe potuto continuare a prosperare e che

l’integrazione di sistemi avrebbe potuto essere un’opportunità. Abbiamo

continuato il service fi no al 2003, poi ho ristrutturato completamente

l’attività e oggi ci occupiamo di integrazione di sistemi in ambito

residenziale, building, yatching. Siamo in 13, di cui molti ingegneri

e back offi ce; abbiamo scelto di essere un’azienda… diciamo non

economica, che punta tutto sulla qualità, sulla customizzazione e

sull’assistenza: da un lato cerchiamo di fare installazioni affi dabili,

perché è diffi cile raggiungere i clienti in crociera ai Caraibi, e dall’altro

siamo comunque strutturati per l’assistenza urgente e a tutte le ore”.

Un bel passaggio, che ha comunque comportato l’acquisizione di

nuove competenze, tecniche e gestionali: “Per le apparecchiature e le

tecnologie testiamo tutto in laboratorio, svitando fi no all’ultima vite, e

abbiamo dovuto esplorare nuovi mercati, per esempio il digital signage

che abbiamo approcciato già sette anni fa. Marketing vero e proprio

ne facciamo poco, ma nel tempo abbiamo imparato a presentarci al

cliente e soprattutto a relazionarci con gli architetti: bisogna stare al

loro fi anco, per la soddisfazione del cliente e, se quest’ultimo viene

accontentato, anche l’architetto continuerà a chiamarci. Un meccanismo

fondamentale nel residenziale di prestigio: sono pochi gli architetti del

giro e l’importante è preservare il rapporto con loro”.

Posizionarsi sul mercato

Il passaparola e la rete delle conoscenze sembrano essere lo strumento

di marketing preferito e più effi cace per i professionisti. Francesco

Penolazzi: “Gli ingaggi mi vengono per lo più da ex-colleghi, o

architetti che ho conosciuto sul campo. Aprirsi uno studio? Non

è ancora il momento, ma è il mio obiettivo futuro, per poi potermi

dedicare interamente a questo settore dove c’è ancora spazio per la

creatività”. Stessa cosa ci dice Davide Martire: “Vivo del passaparola

e delle conoscenze trasversali. Ho iniziato per caso facendo le luci

per una trasmissione televisiva, poi per un hotel, e da lì è partito tutto.

L’importante è crearsi una posizione e una professionalità. Fondamentale

Luoghi di culto, aeroporti e stazioni possono essere altrettanti

ambiti di crescita per le installazioni

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scenari

è l’affi dabilità e l’infondere fi ducia sia nel cliente che nell’architetto con il quale

si condivide il lavoro: non essendovi in Italia un riconoscimento istituzionale

della professione che svolgo, e neanche una sua categorizzazione, lo stabilire

e mantenere i contatti lavorativi è una questione di conoscenze e di fi ducia. Mi

sono così studiato le normative, approfondito e sperimentato apparecchi e nuove

tecnologie, e fatto esperienza. Non a caso i primi lavori mi sono stati affi dati da

persone che mi hanno conosciuto sul lavoro.”

Sembra quindi che la mancanza di un riconoscimento della professione renda più

diffi cile, o almeno meno programmabile, il contatto con la possibile committenza;

diventa così necessario far riconoscere la propria capacità sul campo.

E i margini?

Ma per chi ancora lavora nel live, quanto del loro lavoro è in un settore o nell’altro,

e quali sono i margini realizzabili? Penolazzi: “Attualmente mi dedico per circa il 40% alle installazioni: locali,

sale conferenza, teatri e luoghi pubblici, ma è una percentuale in crescita netta”. Percentuale ancora più alta per

Davide Martire: “Circa il 60% del mio lavoro è per le installazioni. In generale si realizza di più in questo ambito,

ma richiede maggior studio e applicazione, sopralluoghi e riunioni, per cui specialmente all’inizio bisogna fare

uno sforzo di aggiornamento notevole, poi ripagato nel tempo.” Ancora Penolazzi: “I margini più interessanti

ci sono per i progetti “su misura”, con necessità particolari, e soprattutto dove il contatto con il committente è

diretto e basato sulla fi ducia”.

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scenari

Sì, perché sembra che l’accesso ai lavori tramite gara d’appalto sia

una modalità piuttosto complicata, e che lascia margini in alcuni casi

insuffi cienti, Brugna: “Le norme e le modalità delle gare ce le siamo

studiate a fondo, ma di solito non partecipiamo perché sono spesso

gestite a ribasso e con margini esigui, con vincoli strettissimi sulla

scelta del materiale; senza contare il rischio di trovarsi poi di fronte a

progetti mal strutturati e che bisogna rifare se si vuole portare a termine

il lavoro, con un’ulteriore perdita di tempo e di denaro. Facendo un

bilancio tra costi e benefi ci, preferiamo puntare sul contatto diretto”.

Un atteggiamento condiviso da Volume, Salviati: “Spesso non

concorriamo perché i margini non ci sono: il cachet deve infatti coprire

anche le riunioni, il lavoro di uffi cio, lo studio delle norme ecc. e non solo

l’installazione e la fornitura…preferiamo lavorare direttamente con i clienti”.

Naturalmente alcune aree di mercato sono accessibili solo tramite

gara, come le opere pubbliche o quelle legate a grandi istituzioni,

e conosciamo altrettanti progettisti che, interessati a quel settore,

partecipano, e vincono, le gare di appalto. Ma c’è anche chi preferisce

far diversamente, legandosi ad altre modalità.

Tutto rose e fi ori, dunque? Non proprio: se è pur vero che il mondo delle

installazioni può rappresentare un’opportunità per chi opera nel live,

questo passaggio va comunque fatto con metodo e discernimento,

come ci ha spiegato chi vi opera e ben lo conosce. Martire: “Il settore

show business sta vivendo un momento di spaesamento, e capita

che i service, pur di prendere un lavoro e non tener fermo il materiale,

scelgano di svolgerlo a margine zero. Una politica impraticabile nel

mondo delle installazioni, che rischia di stravolgere un mercato che

ancora offre dei margini, seppur a prezzo di una corretta preparazione

(che comunque ha un costo). Sarebbe un grave errore che andremmo

a pagare tutti, non solo in termini economici ma anche di discredito

della professione”. Dello stesso parere anche Ravelli: “È vero, la

“deregulation” dei prezzi ha creato una infl azione nei costi dei servizi...

Certo, se ci sono magazzini pieni di materiale e pochi ingaggi, viene

automatico abbassare i prezzi pur di lavorare, e noi stessi come

distributore potremmo essere vittime del meccanismo. Tuttavia, se

vogliamo continuare a preservare il mercato, l’unico modo è quello

di riconoscere il giusto prezzo alla

professionalità degli operatori e il

giusto valore ai prodotti di qualità”

Insomma, il solito assunto che la

qualità paga, rappresenta anche in

questo caso la via maestra.

www.exhibo.it

www.volume.it

www.pibiesse.it

www.penolazzifrancesco.

com

Paolo Brugna

Titolare di Pibiesse System Integration Technology

Brugna ha iniziato nel live, seguendo per 17 anni i tour di

importanti artisti quali Elio e le Storie Tese, la Oxa, Irene

Grandi ecc. Dopo le prime installazioni fatte già dal ’98,

nel 2003 ha abbandonato il ive per la system integration

pura; oggi con la sua azienda si occupa di home e building

auomation, integrazione negli yatch, sicurezza, trasmissioni

satellitari.

Davide “Magic” Martire

Lighting designer e consulente illuminotecnico

Il soprannome dice già molto di lui e della sua creatività

nell’illuminazione. Ha iniziato dal live nel 1982 ed è lo storico

lighting designer di Paolo Conte e di molti altri artisti, ma

oggi soprattutto è progettista di installazioni luminose nel

residenziale e architetturale in genere, con una passione per

l’uso del LED.

Francesco Penolazzi

Audio designer e consulente audio

Ha iniziato come tecnico dello spettacolo, oggi lavora

principalmente come fonico di alcune trasmissioni televisive,

nei live tour e come progettista. Ha fatto la prima installazione

audio nell’88, e a questa prima ne sono seguite molte altre,

fi no alla più recente: la “scala sonora” della metropolitana di

Milano, una specie di pianoforte che i passeggeri “suonano” al

loro passaggio salendo le scale dell’uscita di Piazza Duomo.

Edoardo Ravelli

Product Manager Audio SBU Professionale di Exhibo

Exhibo ha festeggiato l’anno scorso i suoi 50 anni, e

distribuisce da sempre marchi del settore professionale

come Sennheiser, EAW, Neuman, Tascam, Ecler, K-array e

altri consumer. Dal 2006 ha iniziato un impegno specifi co nel

mondo delle installazioni, dove ricopre un ruolo leader nel

mercato italiano.

Marco Salviati

Volume

Volume è un service consolidato dell’area milanese che oggi

si dedica spesso e volentieri alle installazioni in locali, sale

conferenza, luoghi pubblici. L’anno scorso è entrata a far parte

del Gruppo Mediacontech, ad oggi il principale operatore

italiano indpendente nei servizi per la produzione e gestione di

contenuti per digital media.

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scenari

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soluzioni

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13

soluzioni

Il nuovo modus di BergamoTvIl passaggio alla gestione e trasmissione dei segnali in digitaleFino ad oggi nei nostri articoli ci siamo occupati di progetti già conclusi, cercando di descrivere il risultato fi nale e i vari passaggi che hanno portato alla realizzazione. Questa volta cercheremo di fare un percorso parzialmente diverso, ovvero mettere a fuoco, tappa per tappa, l’iter progettuale, i rapporti con la committenza e il lavoro di cantiere che porteranno al completamento di una nuova installazione. Un percorso che è ancora in via di realizzazione, perché mentre scriviamo queste righe i nuovi impianti di BergamoTV sono sottoposti a un ferreo processo di test, dopo il recentissimo completamento

Chiara Benedettini

L’occasione per questo articolo “di percorso” ci è stato fornito dall’aggiornamento tecnologico delle

sale regia e delle modalità di gestione e di trasmissione dei segnali di BergamoTV, emittente del gruppo

S.E.S.A.A.B., e dalla disponibilità di Tiziano Testoni, protagonista, tramite la sua Audio Video Service orientata

prevalentemente al mercato professionale, della progettazione e realizzazione dell’installazione.

Bergamo TV opera in ambito radiotelevisivo e produce programmi in proprio avvalendosi di uno studio di medie

dimensioni, uno grande per trasmissioni più popolari dove è prevista anche la presenza di pubblico e uno studio

per il Tg, già portato al digitale nel 2009; come ulteriore contributo è stata realizzata una sorta di “fi nestra”

sulla Redazione giornalistica con una telecamera e un microfono, per consentire

interventi in diretta durante la programmazione del TG. Il Gruppo possiede anche

strutture e frequenze di una radio locale, e accade che i servizi radiofonici possano

essere inclusi nella programmazione televisiva, così sono già previste alcune

telecamere che riprendono questi ambienti.

Il sistema originario dal quale si è partiti, da poco sostituito dopo un periodo di

compresenza tra il vecchio e il nuovo, era gestito da una regia centrale (Emissione)

che utilizzava una matrice con 16 ingressi audio mono/video su otto uscite audio

mono/video, era dotata di un sistema di preview dei contenuti, di un sistema di

supervisione controllo qualità per la messa in onda (DSK Down Stream Keyer), e di

una serie di patch manuali sia audio che video per scegliere i canali da utilizzare e

per attuare i rilanci verso altre destinazioni.

La necessità di un aggiornamento è divenuta stringente già nel 2008, e nel 2009 la

Tiziano Testoni e Diego Trivella,

nella nuova regia

Conn_23.indb 13Conn_23.indb 13 12/04/10 15.1212/04/10 15.12

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soluzioni

proprietà ha deciso di intraprendere questo percorso. Naturale il rivolgersi

a Testoni, già partner della struttura da tempo (suoi sono progettazione e

realizzazione del sistema precedentemente in uso), e alla fi ne dell’estate

2009 si è passati a una prima fase progettuale. Dopo alcuni incontri con

lo staff tecnico, Diego Trivella responsabile tecnico ed Attilio Varischetti

responsabile IT, Testoni ha presentato un primo progetto.

Tiziano Testoni – Sto operando su un lavoro mio, fatto 15 anni fa, andato

in pensione. La nuova sala di supervisione e controllo da poco terminata è

stata realizzata accanto a quella dismessa, e lo switch defi nitivo avverrà solo

quando avremo testato tutto… dato che, naturalmente, le trasmissioni non

possono fermarsi. A installazione ultimata i due sistemi dovranno convivere

per almeno 15 giorni tempo necessario per verifi care che tutto sia corretto

e che tutte le casistiche di lavoro siano in linea con il progetto e con le

necessità operative del sistema.

Prima di partire con il progetto, con Trivella abbiamo defi nito una

metodologia che ci permettesse di avere un sistema di controllo emissione

versatile sia per i segnali da mandare verso i sei canali che BergamoTV

controlla come gestore di rete, sia in termini di disponibilità di segnali

interni: i ritorni verso le tre regie e i contributi provenienti dall’esterno, che

devono essere visionati dal controllo centrale dell’emissione. Ci siamo poi

concentrati sulle scelte tecnologiche.

Per i segnali, naturalmente abbiamo optato per il formato SDI, standard

indiscusso che permette di veicolare risoluzioni potenzialmente fi no all’alta

defi nizione in ambito broadcast e professionale e di gestire in un unico

cavo sia segnale video che fi no ad otto canali stereo, cosa che semplifi ca il

cablaggio con relativo contenimento dei costi. Per semplicità e per ragioni

di compatibilità con l’esistente, che comunque ha continuato a lavorare

durante l’installazione, si è scelto di usare segnali compositi e non component o RGB, per cui ciò che è in

analogico rimane con formato composito.

C – Ci puoi descrivere l’iter progettuale?

TT – La prima versione ci ha preso circa 15 giorni di lavoro serrato, poi abbiamo presentato al cliente una bozza

per verifi care insieme le impostazioni di base: il progetto di massima prevedeva l’introduzione di una matrice

digitale 48x48, e la presenza di convertitori da analogico a digitale e viceversa, una ventina circa per tipo; i primi

erano necessari alla messa in onda, i secondi alla gestione dei contenuti nelle regie che ancora lavoravano in

analogico. Ci siamo accorti quasi subito che questa impostazione avrebbe comportato una spesa notevole e

“senza futuro” per l’acquisto di convertitori che, al passaggio defi nitivo al digitale, sarebbero stati eliminati.

Per fare un passo avanti, abbiamo allora deciso di farne uno indietro: fermo restando che l’uscita sarebbe

stata comunque in digitale, i segnali di entrata sarebbero stati ancora dei due tipi, alcuni digitali provenienti per

esempio dal Tg e da varie fonti come registrazioni su HDD, materiale esterno ecc., e alcuni analogici, come i

segnali delle riprese interne e di repertorio ancora su nastro. La scelta è stata di introdurre in asservimento alla

Lo studio grande di BergamoTV

Lo studio per le previsioni Meteo

Conn_23.indb 14Conn_23.indb 14 12/04/10 15.1212/04/10 15.12

Page 17: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

15

soluzioni

matrice digitale una matrice analogica audio video 16x16, che ci avrebbe comunque permesso di defi nire quali

segnali convertire nei due sensi, limitando tuttavia il numero dei convertitori da acquistare, e così la spesa.

Poste queste nuove basi con il cliente, nei successivi 10 giorni abbiamo preparato la versione 1.2, che

prevedeva anche un maggiore approfondimento e le prime rifl essioni di carattere esecutivo, dall’acquisto degli

apparecchi, al passaggio dei cavi, alla gestione del cantiere e così via.

C – I lavori sono cominciati con la release 1.3?

TT – Sì, avremmo dovuto iniziare a fi ne settembre 2009, invece per problemi di disponibilità dei locali abbiamo

iniziato a metà novembre ma non sul cantiere, bensì con pre-wiring off-line presso il nostro laboratorio. Nel

frattempo erano emerse alcune nuove necessità che hanno portato alla stesura della terza versione del

progetto: durante la produzione dei “programmi contenitore” sono spesso utilizzati segnali che vengono dal

mondo esterno come streaming, telecamere sulla città, immagini di repertorio ecc., segnali di tipologie e

standard diversi che devono essere a disposizione dell’Emissione per il loro smistamento. L’unico modo di

venirne a capo è stato gestire questi contributi in digitale per cui, invece di rimandarli alle regie in analogico, si è

pensato di prevedere per loro dei convertitori fi ssi.

Con la versione 1.3 del progetto abbiamo dato il via ai lavori nei locali di BergamoTV, alla posa dei cavi,

all’installazione degli armadi ecc., ma limitatamente agli elementi ormai sicuri: la matrice digitale, che nel

frattempo era stato deciso di predisporre per un cablaggio 48x48, anche se utilizzata in modalità 32x32, la

matrice analogica e i convertitori.

Conn_23.indb 15Conn_23.indb 15 12/04/10 15.1212/04/10 15.12

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soluzioni

C - La 1.4 quali cambiamenti ha portato?

TT - Ai primi di dicembre, a lavori ormai impostati e avviati, con Trivella

ci siamo resi conto di ulteriori necessità: non si era infatti tenuta presente

l’esigenza di registrare su hard-disc contenuti da varie sorgenti come

telecamere in città, satelliti, fonti all’interno dell’emittente, per un totale

di circa dieci registrazioni. Che sarebbero potute anche essere in

contemporanea, quindi c’era bisogno di una mandata di almeno dieci

segnali in registrazione. Era poi necessario il differimento di determinate

trasmissioni, ovvero la possibilità di mettere in onda, per esempio, il Tg a un

determinato orario su un canale e lo stesso Tg dopo mezz’ora su un altro.

Inoltre, era opportuno aggiornare il sistema di registrazione delle trasmissioni,

cosa che ci ha presentato un doppio problema: la struttura possedeva

registratori a nastro ormai obsoleti, che andavano sostituiti con quelli su

memoria fi ssa, ma soprattutto bisognava tener presente che i segnali da

registrare sarebbero potuti essere digitali, ma anche analogici (per esempio

le ricezioni satellitari oggi sono ancora in analogico) e non avrebbe avuto

senso convertire il segnale nativo… alla fi ne, per non rientrare nella logica

della conversione e per non dover acquistare un numero enorme di recorder,

abbiamo scelto un modello a doppia entrata. Cosa che però ha complicato

un po’ l’aspetto progettuale, con relativa necessità di ulteriori canali. La 1.4

ha così portato anche un aumento dei canali gestibili, e la matrice analogica

è stata portata a 24x24. Infi ne, abbiamo dovuto aggiungere dei time base

corrector, detti anche frame sinconizer, necessari a sincronizzare i segnali

video provenienti dall’esterno, praticamente mettendoli al passo con gli altri

segnali.

Comunque, il progetto è stato strutturato in modo che non risulti vincolato,

abbiamo voluto una fl essibilità che permetta di lasciare spazi già cablati

verso alcune destinazioni, per aggiungere un domani nuovi apparati. È

possibile anche immettere nuove schede e ampliare le matrici: la stessa

matrice digitale è già pronta per diventare un 48x48, con un incremento del

50% sul progetto iniziale.

C - Le apparecchiature sono state scelte secondo quali parametri?

TT - Gli elementi fondamentali dell’impianto sono le matrici, i convertitori

e i distributori di segnale. La matrice analogica è una Extron audio stereo

e video composito con doppia alimentazione, la digitale è invece una Platinum

MX di Harris Broadcast Electronics, uno dei colossi del broadcast, che prevede

uno chasiss di base con cross point fi no a 72 ingressi per 64 uscite, e può essere

equipaggiata con moduli di ingresso e uscita a seconda delle necessità (noi abbiamo quattro schede in ingresso e

uscita). Le matrici sono controllabili sia con un sistema Crestron per la gestione dalle varie postazioni, sia da un Master

Control, sempre Harris, che può operare anche le regolazioni degli altri contributi da utilizzare. Il Master Control è dotato

di una superfi cie di controllo IconMaster che dialoga in rete con un frame NEO equipaggiato di schede di processo.

Apparecchiature installate

1 Multi Viewer Sierra View1 matrice audio video Platinum MX Harris Broadcast1 Master Control Harris Broadcast10 schede ingresso multistandard10 back panel In 4xBNC 1 scheda Monitor audio out1 PSU redundant2 sistemi di fi ssaggio per LCD2 display LCD NEC 52” 700 CD FullHD1 rasterizer Leader Multi SD-HD LV 73303 sezionatori video Mid-size SDI Switchcraft serie 3GHz40 patch cord SDI30 patch cord audio1 matrice Extron MAV Plus 2424 AV3 selezionatori audio 2x48 Bantam AES1 processore Crestron AV28 IR probe1 switch di rete 100/1000 24 porte1 patch bay LAN 24 porte1 frame Lynx R FR 5011 + 5 PSU R PS redundant10 convertitori A/D MUX Lynx CMX 51101 convertitore embedder D/D MUX PMX 5214 D1 convertitore de-embedder audio P-DX 5314 D13 convertitori D/A DEMUX CDX 50241 processore video PIE 56108 distributori SDI dual 1 scheda LAN master Controller per sistemi Lynx 5000

La nuova regia

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17

soluzioni

DA 250 -P

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your world

Amplificatore ultra compatto

Via Nobel, 10 - 30020 Noventa di Piave, VE - Telefono: +39 0421 571411 - Email: [email protected] www.inout-digital.com

� Potenza:

� 2 ingressi stereo bilanciati (Linea o entrata Ausiliaria)

� 2 porte per controlli VCA

� Filtro HPF per ogni canale

� Porta seriale RS 485 per il controllo remoto

�Uscite TTL di fault

� Ingresso logico per il Mute

�Alimentatore digitale integrato (95-240VAC)

�Dimensioni:

2 x 50watts / 4Ù a carico nominale o 1x100watt@8Ù a ponte

141mm (L) x 109mm (A) x 41,5mm (P)

Il digitale come investimento a lungo termine

Sergio Villa, Direttore di Rete di BergamoTV, ci ha spiegato alcuni aspetti non solo tecnici ma anche strategici del passaggio al digitale:

C - Come avete deciso il passaggio al digitale, e cosa comporterà?

Sergio Villa - La scelta del digitale non è solo nostra, ma è legata all’applicazione di una normativa, alla quale tutta Italia ha dovuto

conformarsi. Cosa cambia per noi? Al di là dell’investimento tecnologico, il primo vero costo è quello dei ponti e dei ripetitori, soprattutto

per emittenti come la nostra, con territorio per il 30% montagnoso e che comporta più postazioni e più ripetitori. Dal punto di vista

dei contenuti, la novità è che dovremo per legge gestire almeno tre canali, anche se potenzialmente saranno sei: i restanti tre però

potrebbero anche essere veicolati ad altri attori interessati all’utenza televisiva, come enti, istituzioni, attività commerciali... Di questi tre,

uno è quello tradizionale con trent’anni di storia, il palinsesto classico di Bergamo TV, il secondo è Bergamo SAT, il canale satellitare con

programmazione per alcune ore identica a quella di Bergamo TV o in differita, e per il resto contenuti diversi, e poi da settembre avremo

un terzo canale legato alle news e alle informazioni veloci. Tenendo presente che siamo collegati a un gruppo più ampio, l’Eco di Bergamo,

che ha un portale Web, la radio, un televideo, cerchiamo di unire le energie.

C - Come è andata la convivenza con un cantiere all’opera?

SV - Il processo di digitalizzazione è partito con una trasformazione interna dell’elaborazione delle notizie e del materiale video. Prima,

essendo analogici, viaggiavamo ancora con le cassette, con i sistemi di montaggio e l’editing, poi due anni fa siamo passati per i segnali

interni al digitale; abbiamo così creato un’area server con l’archivio immagini, collegata con le postazioni dei giornalisti e dei montatori che

attingono al materiale direttamente in agenzia, per poi montarlo con sistemi digitali moderni. Un anno fa abbiamo convertito anche la regia

del telegiornale, sempre secondo la stessa modalità sperimentata attuata ora anche per la digitalizzazione dell’emissione: in un’area libera

costruiamo la struttura nuova, poi facciamo convivere parallelamente le due strutture, infi ne spegniamo la vecchia e riutilizziamo l’area per

altre attività.

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soluzioni

Harris Platinum MX

Dedicato al routing di segnali audio video di alta qualità sia analogici che digitali,

Platinum MX trova la sua collocazione nei settori broadcast, telecomunicazioni,

produzioni mobili e dove ci sia la necessità di gestire un alto numero di canali. La

sua particolarità è la combinazione del routing di segnali audio con quelli video,

questo permette di trattare i segnali audio in maniera indipendente e combinarli con

una qualsiasi delle uscite video, inoltre consente di trattare i vari segnali in termini di

gain e regolazione dei livelli. Il sistema può essere programmato tramite una comoda

interfaccia, e le impostazioni rimangono al sicuro in una memoria non volatile interna.

Accetta segnali SD, HD, 3 Gig e audio, la versione da 15 unità rack gestisce fi no a

256x256 segnali video (fi no a 512x512 con audio e video separati), quella da 28 unità

rack arriva a 512x512 (1024x1024 con segnali audio e video separati), connettività con

cavo coassiale o fi bra.

www.broadcast.harris.com

Abbiamo previsto anche un multi viewer con monitor indipendenti; abbiamo fatto verifi che su prodotti diversi,

tutti validi a dire il vero, alla fi ne abbiamo scelto un Sierra View, una novità per il mercato italiano, per il suo buon

compromesso prestazioni/prezzo, e perché è dualBUS.

Una sorta di matrice interna consente di scegliere la visualizzazione in un bouquet di canali di ingresso da 4 a 64

in maniera dinamica e semplice. Posso avere due canali in alta defi nizione e fi no a 64 fi nestre, tutte combinabili

sui due monitor LCD 52” FullHD di NEC.

Per il controllo del segnale abbiamo poi installato uno strumento eccezionale, un rasterizer di Leader modello

LV7330 che permette, riproducendo in forma grafi ca i segnali su un monitor, di controllare la qualità del

segnale. Nella sala apparati, poi, abbiamo previsto un LCD da 32” per visualizzare le informazioni dello

strumento di misura e ottenere una preview dei segnali della matrice digitale e di quella analogica. Per

questo è stato usato uno scaler Extron Extron MAV Plus 2424 AV che seleziona gli ingressi attivi e

uniforma il formato a quello del monitor.

C - Il periodo di compresenza dei due impianti ha creato diffi coltà? È lo switch defi nitivo quando

avrà luogo?

TT - A installazione ultimata, il lavoro più complicato è quello attualmente in atto, ovvero la verifi ca

delle sincronizzazioni e l’allineamento temporale di tutte le sorgenti in fase di emissione. Lo switch defi nitivo,

dopo il periodo di compresenza dei due impianti e un test di diverse settimane, avrà luogo a settembre. In

questi giorni sto anche lavorando alla programmazione del sistema Crestron, per la creazione di alcuni pannelli

virtuali destinati alle regie e al controllo delle emissioni: questo per semplifi care la gestione delle matrici e non

dover lavorare “per incroci”combinando x-y volta per volta, ma operando in forma logica. In pratica, attraverso

una serie di pulsanti predefi niti, si combinano sorgenti e destinazioni; invece in emissione, per avere sempre

presente la situazione delle matrici, la commutazione può avvenire sia in forma logica che in forma x-y.

se

s

www.bergamotv.it

www.avssrl.com

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Lo

sche

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soluzioni

Conferenza e CobranetLe sale dello Starhotels Rosa a MilanoI lavori di ampliamento e ristrutturazione dello Starhotels di Piazza Fontana a Milano hanno visto la creazione di un centro congressi all’avanguardia, rivolto sia ai clienti dell’hotel, sia a società esterne che ne facciano richiesta. Alla base degli impianti c’è una logica di Networking sia di gestione tecnica che di distribuzione dei contributi audio e video tra tutte le sale

Barb

ara

Trig

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Tutte le foto per gentile concessione Starhotel

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soluzioni

Il cantiere dello Starhotels di Piazza Fontana è ben noto ai milanesi, ormai da anni rassegnati a vedere

“impacchettato” un lato della centralissima Piazza Fontana, quello dove sorgeva l’ostello acquisito dalla

prestigiosa catena alberghiera ormai dieci anni fa. Dopo alterne vicende e quattro anni di cantiere, a fi ne 2009

la facciata è stata fi nalmente riconsegnata alla città insieme al nuovo Starhotels Rosa Grand, elegante hotel a

quattro stelle che integra la storica struttura con ingresso in Via Pattari, e quella nuova. In tutto 26.150 m2 tra

camere (327), ristoranti (due), bar (due) e le sette sale meeting delle quali si parla in questo articolo. Il contesto

estetico nel quale si inseriscono le sale congressi (tre ricavate dalla nuova struttura e quattro già presenti in

quella storica, ma ristrutturate) è di sobria eleganza, come lascia intuire la nuova facciata in marmo bianco

Montorfano con rifi niture in cotto e in granito rosa di Baveno, affi data alle cure dello studio di architettura

ARAssociati, incaricato della ristrutturazione. Del resto, non sarebbe potuto essere diversamente visto che

l’hotel si trova in pieno centro a Milano, proprio dietro il Duomo. Varcato l’ingresso dal lato di Piazza Fontana, a

sinistra troviamo lo scalone che dà accesso al centro congressi; le prime tre sale, quelle completamente nuove,

si aprono su un ampio ingresso dal quale partono anche i gradini che portano alle quattro sale più piccole

ricavate nella struttura storica dell’hotel.

Progetto tra storia e modernità

Il progetto per il centro congressi dello Starhotels Rosa Grand nasce suddiviso in due parti; una ha comportato

la ristrutturazione delle quattro sale più piccole preesistenti (capienza dalle trenta alle cinquanta persone,

chiamate Tourandot, Norma, Tosca e Manon), l’altra invece la nuova costruzione di tre sale nell’ala nuova: due

(fi no a oltre 100 persone) abbinabili in una di dimensioni doppie nella confi gurazione defi nita come “plenaria”

(Aida A e Aida B), e una terza più piccola (Carmen) utilizzabile come appoggio (per esempio in occasione

di una sfi lata di moda svoltasi nella sala grande in confi gurazione plenaria, la sala più piccola ha fatto da

spogliatoio), oppure come spazio per eventi indipendenti. La progettazione acustica delle sale di nuova

costruzione, il progetto generale degli impianti audio-video dedicati alle sale congressuali, unitamente alla

consulenza sulle questioni di acustica architettonica ed ambientale dell’edifi cio, sono state affi date a Paolo

Molina, responsabile di ARP (società di consulenza e progettazione acustica e di impianti audio-video), il

quale si è avvalso della collaborazione dell’Ingegnere Giuseppe De Leo per la parte riguardante gli impianti

audio-video, quindi l’infrastruttura impiantistica e gli impianti stessi. ARP ha curato la progettazione esecutiva,

la fornitura e l’installazione degli impianti, sotto il coordinamento di Paolo Molina, con la partecipazione di

Giuseppe De Leo (consulenza per il progetto generale e progettazione esecutiva con direzione di cantiere),

Giulio Distratis (installazione dei sistemi, setup, programmazione del sistema audio digitale), Claudio Raffaeli

e Claudio Sandrini (cablaggi e montaggio hardware), tutti liberi professionisti in consolidato rapporto di

collaborazione con ARP. La società Audioprogetti ha fornito gli apparati e il supporto tecnico all’installazione

e alla programmazione del sistema Cobranet con il contributo di Yamaha Commercial Audio Italia che, nella

persona del suo responsabile tecnico Gabel Guagliumi, ha collaborato nell’installazione, confi gurazione e

progettazione del sistema, programmazione delle matrici e del network digitale Cobranet.

La committenza aveva richiesto che le salette fossero molto versatili, per soddisfare il maggior numero

possibile di richieste diverse. Tutte offrono un sistema completo di ripresa e diffusione sonora, illuminazione

diffusa e puntuale, ripresa e proiezione video; ma soprattutto, attraverso il collegamento in network audio e

video, consentono di estendere queste funzioni tipiche a gruppi di sale unite secondo necessità funzionali o

logistiche, a seconda delle necessità. In ogni sala poi sono installate telecamere IP dome con zoom, brandeggio

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soluzioni

e risoluzione VGA (640x480), per l’archiviazione delle riprese degli eventi,

eventuali traduzioni simultanee in remoto, per il controllo e la sicurezza.

Questo segnale video è trasmesso in streaming in formato MPEG-4 su

una rete di dati dedicata. Non mancano le antenne per i radiomicrofoni, la

predisposizione per l’alimentazione, il collegamento di un eventuale sistema

di traduzione simultanea a infrarossi, da appendere a ganci nascosti e la

predisposizione per un sistema di illuminazione di spettacolo e/o espositivo

con prese socapex e ganci per americane sul soffi tto. La fi losofi a del

progetto insomma è quella della scalabilità, con la garanzia di una gestione

semplifi cata impiegando il minimo del personale tecnico (anche se sarà

richiesto personale per la gestione degli eventi).

Architettura

Tutti i segnali (contributi e controlli) confl uiscono da attestamenti locali nelle

sale a una regia attraverso cavi dati (Cat6 STP) e fi bre ottiche. La rete ha una

struttura a stella, quindi con un nodo centrale (la regia principale) e uno switch

Ethernet. Un locale tecnico (con i segnali delle salette poste nell’ala storica

dell’hotel) ospita uno switch Ethernet collegato in trunking con il primo.

Per quanto riguarda l’audio la scelta è ricaduta sulla soluzione Cobranet

implementata dalle matrici digitali Yamaha DME, perché ha consentito

di ottenere la versatilità e raffi natezza di processamento e rounting

richiesta dalla committenza, rispettando le esigenze di budget. Ciascuna

sala è collegata a un mixer matrice digitale Yamaha con DSP Yamaha

DME responsabili del processamento e instradamento del segnale. La

trasmissione del segnale tra le unità Yamaha avviene su rete Ethernet con

protocollo Cobranet. I bundle sono fi ssi, impostati in quattro gruppi da

quattro canali l’uno, disponendo in essi tutti i contributi audio provenienti

dalle sale e rendendoli disponibili nelle sezioni di routing per lo smistamento

dove necessario, verso le sezioni di registrazione e di diffusione nelle sale.

Sono stati predisposti tre gruppi indipendenti di sale, in base alla posizione

fi sica, quindi un gruppo riunisce quelle nuove, un altro quelle “storiche”, a

loro volta raggruppate a coppie. Questo semplifi ca la gestione degli eventi

senza limitare la possibilità di interazione tra le salette. Le sale nello stesso

gruppo possono entrare in conferenza, quelle fuori dal gruppo operano

in maniera autonoma. Sono possibili multiconferenze tra una o più sale

di gruppi diversi, inoltre è possibile limitare il fl usso di dati verso una sala

determinata al solo ascolto (per esempio per una traduzione simultanea).

L’impianto video è dimensionato per gestire segnali analogici di tipo video

composito ed RGBHV risoluzione XGA (1.024x768, 4:3), ma il sistema

consente anche risoluzioni maggiori e il cablaggio strutturato delle sale

consente di evitare costosissimi interventi a cantiere chiuso. Gli apparati

di trasporto del segnale video su cavo dati sono dotati di controllo della

La sala Aida A e B in confi gurazione plenaria

Una delle sale conferenza dell’ala nuova dell’Hotel

La sala Carmen, ovvero la più piccola di quelle collocate nell’ala nuova

dello Starhotel Rosa Grand

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soluzioni

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soluzioni

luminosità e della nitidezza, quelli di ricezione posti in regia e sala tecnica anche della correzione dello skew

RGB (gli extender Avocent).

Per il segnale RGBHV sono state usate due matrici Elca 16Inx16Out, controllabili anche via software su PC,

una nella regia principale per le tre sale nuove, una per le quattro sale che fanno capo al locale tecnico; i

segnali possono essere indirizzati da e verso ciascuna altra sala. In regia inoltre è presente un PC con funzione

di sorgente di contributi audio-video verso tutte le sale, al quale convergono anche i segnali delle telecamere

dome. Questi ultimi sono invece di tipo digitale (640x480 in 4:3), distribuiti su una rete dati dedicata in

streaming, in formato MPEG4.

Sale e dotazioni

Delle tre sale di nuova realizzazione (Aida A e B e Carmen), le due gemelle per forma e dotazioni sono separate

anche acusticamente (con abbattimento di 55 dB) da una barriera mobile che, se rimossa, permette di creare

una grande sala con doppie dotazioni tecniche e dotata di foyer: la citata confi gurazione plenaria. Le due sale

gemelle non hanno posti a sedere prestabiliti, quindi è possibile allestirle con diverse confi gurazioni (a ferro di

cavallo, con banchi singoli...).

Tutte le sale (anche le altre quattro preesistenti) sono trattate acusticamente con pannelli alle pareti e sul soffi tto,

in modo tale da ottenere una risposta adeguata a prescindere dalla presenza di un supporto elettroacustico.

Questo è comunque previsto nelle due sale Aida, ove sono presenti diffusori nascosti nel soffi tto per dare

miglior copertura alla zona più distante dal tavolo degli oratori e migliorare l’intelligibilità al parlato. La diffusione

Apparecchi installati

Sale A, B, C e foyer Audio 6 casse acustiche passive Fohhn AL-150

6 subwoofer passivi Fohhn AS-10

24 diffusori passivi da incasso DNH BF-620F(T)

3 DI-box Interspace PC Bal Box

6 antenne per radiomicrofoni

3 mixer/matrici digitali 8 In Yamaha DME8i-C

3 armadi rack

Video1 telo motorizzato Screen Line INCEILING 300x225

1 telo motorizzato Screen Line MOT 400x300

1 telo motorizzato Screen Line MOT 600x338-drop30

1 telo motorizzato Screen Line MOT 350x263

4 telecamere Panasonic WV-NS202A

3 trasmettitore RGBHV su cavo dati Avocent

EMS1000T

6 ricevitore RGBHV su cavo dati Avocent

EMS1000P(ric.)

1 ricevitore RGBHV su cavo dati Kramer PT-120

Locale tecnico di sala C - Audio 1 booster antenna UHF

1 amplificatore a 4 canali Ram Audio T-1204

1 crossover elettronico stereo

Regia Audio 3 distributori d’antenna

1 amplificatore a 4 canali Yamaha XM4080

1 amplificatore a 4 canali Yamaha XM4180

2 crossover elettronici stereo Behringer CX3400

1 amplificatore a 2 canali 100V

1 amplificatore a 1 canale 100V

1 mixer/matrice digitale 8in/8out Yamaha DME24N/

MY16-CII

1 mixer/matrice digitale 8 out Yamaha DME8o-C

4 coppie di uscite Behringer PX2000

1 scheda audio USB Yamaha AUDIOGRAM 6

1 interfaccia software Yamaha DME DESIGNER

1 coppia di monitor Yamaha MSP3

1 commutatore Kramer VS-4X

1 Access-Point Ethernet

Video1 matrice RGBHV a 16 in e 16 out Elca WB1616THD

6 trasmettitori RGBHV su cavo dati Avocent

EMS1000P(trasm.)

1 trasmettitori RGBHV su cavo dati Avocent

EMS1000T

1 trasmettitore RGBHV su cavo dati Kramer PT-110

3 rice-trasmettitori RGBHV su cavo dati Avocent

EMS1000R

4 ricevitori RGBHV su cavo dati Avocent EMS1000R

1 Personal Computer Acer VT X270 WinXP

1 Personal Computer Asus EEETOP WinXP

5 monitor LCD 17”

1 scaler elettronico Kramer VP-413xl

1 switch Ethernet HP Procurve 2510-24

Sale D, E, F, G

Audio

8 casse acustiche passive Fohhn AL-100

4 DI-box Interspace PC BAL BOX

8 antenne per radiomicrofoni

Video4 teli motorizzati Screen Line INCEILING 300x225

4 telecamera tipo dome Panasonic WV-NS202A

4 trasmettitore RGBHV su cavo dati Avocent

EMS1000T

8 ricevitore RGBHV su cavo dati Avocent

EMS1000P(ric.)

Sala TecnicaAudio 4 distributori d’antenna

2 amplificatore a 4 canali Ram Audio T-1204

2 mixer/matrice digitale 8in/8out Yamaha DME24N/

MY16-CII

1 mixer/matrice digitale 8in Yamaha DME8i-C

4 coppie di uscite e 4 di ingressi Behringer PX2000

1 coppia di monitor (fornitura StarHotels)

1 commutatore Kramer VS-4X

1 Access-Point Ethernet

Video

1 matrice RGBHV a 16 in e 16 out Elca WB1616THD

8 trasmettitori RGBHV su cavo dati Avocent

EMS1000P(trasm.)

1 ricevitore RGBHV su cavo dati Avocent EMS1000R

3 rice-trasmettitori RGBHV su cavo dati Avocent

EMS1000R

4 ricevitori RGBHV su cavo dati Avocent EMS1000R

1 monitor LCD 17”

1 switch Ethernet HP Procurve 2510-24

1 interfaccia RS-232/Ethernet Kramer FC-1ETHN

Conn_23.indb 24Conn_23.indb 24 12/04/10 15.1212/04/10 15.12

Page 27: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

25

soluzioni

Matrici digitali Yamaha DME

Le matrici digitali DME sono personalizzabili e confi gurabile secondo necessità. I modelli più piccoli hanno In e Out fi ssi analogici e

digitali, sia Ethersound che Cobranet, quattro (DME4io-C), otto (DME8i-C, DME8o-C) e fi no a 64 per il modello maggiore DME64.

DME24N ha 24 In e 24 Out analogici più uno slot di espansione a 16 canali dove si può caricare qualsiasi tipo di scheda Yamaha

con massimo 16 canali MADI, AESEBU, ADAT.... DME64 non ha ingressi on board ma quattro slot vuoti dove è possibile caricare le

schede, al massimo della fl essibilità, e può gestire fi no a 64 canali di qualsiasi formato. La personalizzazione della matrice avviene

via software, selezionando le schede hardware e confi gurandole con gli strumenti disponibili (impostazioni, cablaggi, connessioni).

Un tool di check verifi ca i cablaggi e calcola la soma delle latenze. Terminata la confi gurazione, questa viene “pubblicata” sulla

matrice e ivi rimane fi no alla successiva variazione. Da quel momento è possibile lavorare in tempo reale sulle impostazioni

(crossover, equalizzazione, volumi ecc.), ma non sui cablaggi; per esempio si potrebbe caricare un mixer 24 canali e gestire una

conferenza in tempo reale via computer. È possibile costruire scene, confi gurare utenti con accessi diversi, eventi schedulati a

tempo sulla base di parametri, pilotare dispositivi esterni o ricevere e inviare segnali

GPI (per es. da un sistema di allarme esterno) e MIDI Control Change, far dialogare

diverse DME in un network digitale. DME24 e DME64 dispongono di tasti funzione

programmabili, e tutte le versioni si possono gestire tramite pannelli di controllo

remoto Yamaha. Le matrici da 24 e 64 canali dispongono anche del noto multieffetto

Yamaha SPX, montato sulle console digitali della casa giapponese.

www.yamahacommercialaudio.com DME64N e DME24N

Conn_23.indb 25Conn_23.indb 25 12/04/10 15.1212/04/10 15.12

Page 28: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

26 aprile / maggio ‘10 • n. 23

soluzioni

audio invece è assicurata da array Fohhn. Per quanto

riguarda i collegamenti, solo le tre sale nuove sono

equipaggiate con un mobile a rack nel quale si trovano

cinque ingressi audio microfonici con Phantom 48V, un

ingresso di linea dedicato a un radiomicrofono e due

ingressi di linea per un PC sul tavolo relatori (o per un

mixer), con DI passiva per un più rapido collegamento,

oltre al sistema di processamento del segnale in ingresso:

Eq, preamplifi cazione, noise gate ecc.

Analoghe le dotazioni delle quattro salette minori, i

cui attestamenti impiantistici in questo caso sono

concentrati in una sala tecnica comune attigua dove

sono collocati anche gli apparati audio. Da essa si

diramano le distribuzioni audio video, sia di tipo digitale

che analogico, verso le singole sale ove si attestano su

un quadro di permutazioni RJ45 e BNC, nell’eventualità

che il committente voglia aggiungere apparecchiature o

realizzare un sistema sottodistribuito, ovviamente senza

rompere muri e posare cavi.

Ogni sala dispone di schermo di proiezione e

videoproiettore. Se le sale gemelle sono unite in

confi gurazione plenaria, i due schermi sono sostituiti da

uno più ampio che scorre posizionandosi al centro della

parete di fondo, e un proiettore più potente cala da una

botola. Varia di conseguenza anche la diffusione audio,

con l’uso dei diffusori left e right più esterni e di quelli a

soffi tto (dedicati al rinforzo della voce).

Nella regia sono stati previsti due ingressi di linea per il

PC-Regia o per una sorgente esterna o per un mixer, da

poter indirizzare verso ciascuna sala, e per ognuna sono

disponibili due ingressi per radiomicrofoni a mano, due

uscite per la diffusione frontale nelle sale (già collegati agli

amplifi catori di potenza), un’uscita di linea per la diffusione

a soffi tto nelle sale gemelle e una per la diffusione a soffi tto

nel foyer (anche queste già collegate), due a pannello col

mix di sala per la registrazione o service esterni.

Routing e controllo

Il controllo viene effettuato grazie a una coppia di monitor

audio, sei monitor video e un PC touchscreen, con

software Yamaha DME Designer e interfaccia creata ad

Lo schema a blocchi dell’impianto nelle tre sale nuove dell’Hotel

(cortesia ARP - Giuseppe De Leo)

Conn_23.indb 26Conn_23.indb 26 12/04/10 15.1212/04/10 15.12

Page 29: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

27

soluzioni

Conn_23.indb 27Conn_23.indb 27 12/04/10 15.1212/04/10 15.12

Page 30: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

28 aprile / maggio ‘10 • n. 23

soluzioni

hoc, connesso allo switch locale sulla VLAN dedicata. Le regolazioni delle

varie sale si possono fare anche localmente (nelle sale) utilizzando un laptop

o tablet PC collegato al PC di regia tramite un software di controllo a distanza

del desktop (UltraVNC) in connessione Wi-Fi alla rete controlli. Le salette

Tourandot, Norma, Tosca e Manon sono gestibili anche dal locale tecnico (che

fa da nodo di distribuzione secondario), possibilità utile nel caso vengano

utilizzate per eventi separati rispetto alle sale Aida e Carmen.

Nei bundle, le salette minori hanno a disposizione una coppia di canali di

ingresso e una coppia di canali in uscita ciascuna: un left e un right sul quale

viene dirottato il mix di sala, mentre le sale principali dispongono di quattro

canali, due per i microfoni e due per i contributi left e right del PC. Questa

scelta permette di controllare tutti i microfoni (radio oppure fi ssi) e i contributi

PC, e di smistare i contributi microfonici anche verso le casse poste sul

soffi tto, come supporto al parlato, in caso di confi gurazione plenaria per la

sala Aida.

Su questa base sono poi state create le automazioni di confi gurazione (i

gruppi) sfruttando le possibilità dell’interrelazione tra bundle e matrici. L’unica

limitazione è costituita dalla saturazione del DSP interno alle matrici, e dal

numero dei canali di ciascuna matrice (da 4x4 analogici a 16x16 digitali, a

seconda del modello). La latenza audio del sistema è pari a 2,76 ms con

segnali a 48kHz/24bit, indipendentemente dal numero di canali utilizzati,

dalla loro confi gurazione e dalla distanza. Per alleggerire il carico dei DSP

locali delle sale, i segnali dei radiomicrofoni delle sale maggiori, per esempio,

vengono inviati in regia ed elaborati su altre macchine, dalle quali vengono

redistribuiti con il sistema dei bundle. Citando Giulio Distratis: “Il principio di

funzionamento è simile a quello delle vecchie centraline telefoniche con un

commutatore a quattro linee. Grazie alle matrici, lo sforzo di elaborazione può

essere distribuito aumentando le possibilità del sistema e posizionando le

macchine in regia, al sicuro da spegnimenti involontari”. Il tutto è poi integrato

con il sistema di allarme dell’hotel: in caso di emergenza vengono esclusi tutti

i segnali eccetto quello di evacuazione.

L’interfaccia di controllo del sistema è una sorta di specchio semplifi cato del

routing effettuato sul software Yamaha. Un pannello è deputato alla gestione

dell’audio, e ricalca la struttura tradizionale di un mixer analogico (con diversi

livelli di intervento determinati dai privilegi di accesso), l’altro a quella del video.

Le impostazioni di default si basano sulle esigenze d’uso determinate come

prevalenti, ovvero quelle della conferenza o congresso, che poi sono anche le più

complesse, dovendo assicurare l’intelligibilità della parola con parametri molto

diversi (oratore con bassa o alta voce, vicino o lontano dal microfono, che parla

su frequenze mascheranti ecc.). La diffi coltà nella realizzazione dell’interfaccia è

stata proprio quella della semplifi cazione, dell’evitare l’affollamento delle funzioni

e consentire una navigazione intuitiva e rapida tra le schermate.

La parola ai tecnici

Paolo Molina (progettista e coordinatore generale)

- Il progetto, su richiesta del cliente, è stato

concepito per ottenere una fl essibilità altissima,

un alto livello di scalabilità e un ridotto intervento

di personale tecnico per la gestione. Il concetto di

network risultante è in grado di supportare le nuove

richieste di un utenza di tipo aziendale che ricerca

e utilizza strumenti di comunicazione condivisa e

delocalizzata, come formazione, videoconferenze

ecc., e ovviamente un’ospitalità raffi nata che può

dare una struttura alberghiera. Negli anni passati,

prima dell’era CobraNet, un progetto di questo

genere avrebbe richiesto tempi molto lunghi, che

oggi si sono accorciati come minimo del 50-60%,

dalla progettazione alla realizzazione, anche grazie

a studi e ricerche effettuate da importanti aziende

del settore.

Giuseppe De Leo (consulenza, progettazione

esecutiva e direzione di cantiere) - Viene proposto

sempre un progetto allo stato dell’arte, che

poi deve adattarsi alle esigenze di budget del

committente. In questo caso è stato sicuramente

accolto per quanto riguarda l’audio digitale

Cobranet, il networking e le predisposizioni

impiantistiche.

Giulio Distratis (installazione sistemi, setup

e programmazione) - Avendo a disposizione

attraverso i bundle e Cobranet tutti i contributi

audio, tramite le matrici e particolari “link”, è

possibile automatizzare le confi gurazioni di routing

permettendo, con solo un pulsante programmato,

di richiamare confi gurazioni parziali o totali delle

matrici connesse tra loro attraverso Cobranet.

www.audioprogetti.it

www.audviser.eu

www.arpservice.net

www.yamahacommercialaudio.

com

www.starhotels.com

Conn_23.indb 28Conn_23.indb 28 12/04/10 15.1212/04/10 15.12

Page 31: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

29

soluzioni

Audio Equipment s.r.l.Via Don Minzoni, 17 - 20052 Monza (MB)Tel. +39 039 21.22.21 - Fax +39 039 [email protected] - www.audioequipment.it

IL DIFFUSORE PASSIVO

PIÙ ATTIVO

Vi presentiamo la nuova serie JBL CBT, diffusori Line Array a colonna

La nuova serie JBL Professional CBT Constant Beamwidth Technology apre unanuova era per i diffusori a colonna passivi, basata su anni di ricerche approfonditecondotte dagli ingegneri Harman. Essa rappresenta una soluzione innovativa perottenere una perfetta e precisa copertura con il massimo dell’intelleggibilità.Sviluppata con una tecnologia simile a quelle dei convenzionali Line Array(tipicamente più complessi e costosi), con la possibilità di commutare la coperturaverticale (da 15° a 45°, in base al modello), con in più una estesa risposta infrequenza ed un elevato livello d’uscita, la serie CBT si pone come valida alternativaai diffusori ed alle colonne tradizionali, oltre che a quelle attive. Fino ad ora non avetemai potuto sperimentare prestazioni e versatilità simili in un diffusore a colonnapassivo. Conveniente e di facile utilizzo, supera di gran lunga gli altri sistemiparagonabili. Nuova serie JBL CBT: il nuovo standard qualitativo.

CON COPERTURA REGOLABILE IN BASE ALL’APPLICAZIONE

Campo sonoro di una colonna passiva tradizionale Campo sonoro nuova JBL CBT

Rappresentazione a 2 kHz, ad ogni frequenza è diversa Rappresentazione a 2 kHz, ad ogni frequenza è identica

Conn_23.indb 29Conn_23.indb 29 12/04/10 15.1212/04/10 15.12

Page 32: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

30 aprile / maggio ‘10 • n. 23

informazione pubblicitaria

Sistemi di diffusori Klein & Hummel per la nuova Sala Eufonica di OrvietoIl nuovo impianto presso la Sala Eufonica permetterà di ascoltare da qualsiasi sorgente contenuti musicali (eventualmente completati dal video) con una qualità elevata e pressione sonora eccezionale, per una fruizione di livello professionale. Un obiettivo raggiunto grazie al contributo di Exhibo in qualità di distributore di marchi di alto livello e del suo partner Elviselettronica, progettista e installatore del sistema

Conn_23.indb 30Conn_23.indb 30 12/04/10 15.1212/04/10 15.12

Page 33: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

31

informazione pubblicitaria

Sabato 27 febbraio 2010 è stata inaugurata la Sala Eufonica della Nuova Biblioteca

“Luigi Fumi” di Orvieto, che va ad arricchire l’offerta della struttura ad un anno esatto

dall’inaugurazione del 28 febbraio 2009. A spiegarne con orgoglio il funzionamento e le

caratteristiche tecniche, l’Assessore alla Cultura del Comune Antonio Barberani, il Dirigente

del settore Cultura Carlo Carpinelli, la Direttrice della “Fumi” Maria Luisa Salvatori e Giuliano

Bastianello di Elviselettronica, Progettista della Sala. Exhibo S.p.A., distributore esclusivo

per l’Italia di Klein & Hummel, ha fornito i diffusori attivi tramite Elviselettronica, fondata da

Giuliano Bastianello.

L’obiettivo era quello di offrire una struttura pubblica dedicata all’ascolto in alta fedeltà di

registrazioni sonore, siano esse musica, fi lm, teatro ecc. Signifi cativamente traducibile in

Sala del Buon Suono, la Sala Eufonica - allestita al primo piano della struttura - è destinata

all’ascolto e alla visione di documenti e programmi sonori e audiovisivi: CD, DVD, Super Audio

CD, DVD audio, Blu Ray, programmi radiofonici televisivi e satellitari, oltre ai dischi in vinile.

Alcuni numeri possono ben rappresentare le straordinarie caratteristiche di quest’installazione

unica in Italia e forse in Europa, se si considera che è una sala pubblica: 50 mq, 35 posti, nove

diffusori attivi di alta qualità Klein & Hummel (tre diffusori frontali O500, due sub woofer

O900 e quattro diffusori O300 per gli effetti) pilotati da oltre 20 amplifi catori. La scelta del

progettista si è orientata sul sistema audio professionale, utilizzato nelle control room delle più

importanti sale di registrazione e nei grandi studi radio-televisivi. Sono diffusori monitor main-

fi eld controllati ognuno da un processore interno con fi ltri FIR, in grado di controllare ogni

parametro di emissione e assicurare una linearità senza eguali. Si è posta la massima cura nel

cablaggio, con l’impiego di cavi e connettori di qualità. L’impianto elettrico, appositamente

dedicato alla Sala Eufonica, è suddiviso in diverse sezioni da utilizzare in funzione delle necessità

d’uso: dal sistema stereo (solo i diffusori frontali) al Dolby Sourround con tutti i nove diffusori attivati.

L’impianto è gestito da un processore audio video Dolby Digital DLNA dell’ultima generazione, con

ben otto ingressi HDMI in grado di gestire qualunque tipo di sorgente, collegato in fi bra ottica a

un sistema video ad alta defi nizione per la visualizzazione dei Blu-Ray Disc. Sono stati previsti un

giradischi in vinile,un lettore Blu Ray-Disk, un lettore VHS, un sintonizzatore AM-FM, un sintonizzatore

Digitale Terrestre, un ricevitore satellitare, un media player con hard-disk per la memorizzazione di fi le,

un ricevitore radio da Internet, un ingresso diretto da computer. L’ambiente è stato completamente

rivestito di diverso materiale acustico e fono assorbente per permettere di apprezzare i dettagli del vinile

e la dinamica delle riproduzioni digitali. La potenza complessiva a disposizione, misurata in watt RMS,

è notevole - oltre 8.500 watt - e permette di ottenere, senza alcuna distorsione, livelli di pressione sonora simili

all’energia sprigionata dalle grandi formazioni orchestrali come la “Sinfonia dei Mille” di Gustav Mahler. Proprio a

Mahler, del quale ricorre nel 2011 il centenario della morte, verrà dedicata una speciale sezione con la raccolta della

discografi a di questo compositore: darà modo a chi vorrà avvicinarsi, o approfondire la sua opera, di apprezzare i

differenti stili interpretativi dei molti direttori che si sono cimentati nell’esecuzione delle sinfonie. Ne risulterà, grazie

alla Sala Eufonica, una riproduzione esente da timbriche e colorazioni che restituisce all’ascoltatore il segnale più

vicino alla registrazione originale.

In conclusione, la Sala Eufonica della Biblioteca Fumi può essere considerata come un centro di documentazione,

ascolto e formazione di altissima e rara qualità, che giunge a coronare le vocazioni culturali del territorio (es. Umbria

Jazz Festival), aprendo al tempo stesso prospettive di dialogo con livelli specialistici della professione e della ricerca.

www.elviselettronica.itl i elettronica.itt

Exhibo S.p.A.

Via Leonardo da Vinci, 6 - 20057

Vedano al Lambro (MI)

Tel. 039 49841, Fax 039 4984282

www.exhibo.it

Giuliano Bastianello di Elviselettronica, ritratto

nella Sala Eufonica

Uno dei diffusori Klein & Hummel O300 utilizzati

per gli effetti

Conn_23.indb 31Conn_23.indb 31 12/04/10 15.1212/04/10 15.12

Page 34: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

32 aprile / maggio ‘10 • n. 23

soluzioni

Le Olimpiadi (Invernali) del video Tutta Vancouver in HDImmagini televisive in alta defi nizione, videocamere di sicurezza in HD, illuminazione LED per gli studi televisivi, fl ussi di dati, messaggi di digital signage e servizi di videoconferenza: questo il contesto tecnologico entro il quale ha avuto luogo l’ultima edizione dei giochi invernali. Apertura a ogni segnale, sicurezza, affi dabilità e risposte in tempo reale, queste le necessità che i referenti tecnici si sono trovati ad affrontare

Carlo Solarino

Conn_23.indb 32Conn_23.indb 32 12/04/10 15.1212/04/10 15.12

Page 35: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

33

soluzioni

Le Olimpiadi sono sempre più spesso una gara di sistemi multimediali. E ne sono ultima testimonianza anche

i recenti giochi olimpici invernali canadesi dove hanno trionfato le immagini in alta defi nizione Full HD. E non

solo per le riperse di slalom, pattinaggio o fondo, ma anche per le telecamere di sicurezza e per i tanti messaggi

diffusi col digital signage, inoltrati un po’ ovunque su spalti e piste. L’alta defi nizione richiede, lo precisiamo,

dei fl ussi di dati ben superiori a quelli in defi nizione standard, dove dunque i Gbps si sprecano e le dorsali non

possono che essere in fi bra ottica.

Al di là però di riprese e riproduzione di immagini, come gestire e distribuire i tanti miliardi di bit che ovunque

le veicolavano? Il problema è stato risolto affi dandosi alla piattaforma Crestron Digital Media che, unitamente

al software RoomView Server Edition, è stata prescelta da parte del Comitato Olimpico quale cardine di

circolazione per audio, video e dati in tempo reale all’interno dell’arena di neve dei Giochi. Accanto a Crestron,

il successo tecnico della manifestazione è stato affi dato ad altri prestigiosi marchi, come Panasonic, che ha

fornito dai registratori HD ai mixer audio e video, videoproiettori e TV color, Sony con le telecamere, Canon

per le ottiche, Jvc con i display, AVID per il montaggio dei contenuti, EVS e Omneon per i videoserver,

Sennheiser per i microfoni, Yamaha e Studer per i mixer audio, Lawo per le matrici di distribuzione, Christie per

i videoproiettori e Vitec Group per l’illuminazione LED. Diffi cile, scrivendo di un evento come questo, rendere

giustizia a tutti coloro che vi hanno contribuito: in questa sede ci siamo limitati a fornirvi

una panoramica delle informazioni giunte in redazione.

Le riprese in Full HD

Il teatro multimediale delle Olimpiadi, rispondente peraltro all’impostazione degli

impianti di gara, comprendeva due siti da circa 150 km2 ciascuno, di cui il primo nella

stessa Vancouver per le competizioni da stadio (pattinaggio artistico, hockey, ecc.) e il

secondo nella cittadina di Whistler, a 125 km di distanza, per quelle su campo (fondo,

slalom, salto, ecc.). In quest’ambito hanno agito cinque regie fi sse, per un totale di 37

telecamere tutte in Full HD con immagini da 1.920x1.080 pixel, e 22 OB Van, i mezzi

mobili per esterni, con ben 400 telecamere anch’esse tutte in alta defi nizione, oltre a

numerosi camcorder per servizi giornalistici ENG. Per le telecamere da studio e su campo

in HD il marchio predominante è stato Sony, con i modelli HSC-300 con ottiche Canon

e HDC-1500/1400, gestite da mixer, sempre Sony, MVS-8000G. Tra le apparecchiature

portatili fi guravano inoltre 20 camcorder PDW-800 XD, 150 deck recorder ottici XDCAM

PDW-F1600 e cinque suite di editing lineare XDCAM, sempre ottici. Tra i molti noti marchi

del broadcast, Panasonic è da anni partner uffi ciale delle manifestazioni olimpiche, quindi

ha fornito in particolare 150 camcorder di vari modelli, oltre a 60 registratori HD allo

stato solido con schede P2, 600 monitor di controllo, sei mixer video e 91 mixer audio.

La parte di monitoraggio è stata sostenuta ampiamente anche da JVC con monitor da

17”, 20” e 24”. Compito del Digital Media di Crestron era dunque quello di supportare

il trasferimento dei segnali su backbone in uscita dalle regie, per inoltrarli all’unità

centralizzata di gestione e controllo. La Control Room provvede a sua volta a smistare i

segnali verso le rispettive destinazioni, siano esse trasmissioni in diretta, canali via Web,

videoserver di registrazione per fruizioni in differita e così via. Tutta la Control Room è

stata attrezzata con numerosi display di monitoraggio per ciascuna sorgente, anch’essi

con segnali gestiti tramite Digital Media e i suoi numerosi moduli di interfaccia.

Olimpiadi in TV

A supporto delle trasmissioni

radiofoniche e televisive delle

manifestazioni olimpiche interviene

l’apposita organizzazione OBS, Olympic

Broadcasting Service, con strutture di

ripresa, emissione e gestione dei diritti.

A essa fanno capo i cosiddetti RHB,

Right Holding Broadcaster, ovvero le

emittenti di tutto il mondo che, pur non

essendo presenti e dietro pagamento

dei relativi diritti, ricevono e diffondono

i programmi alle rispettive utenze. Ma

l’OBS gestisce anche le presenze dirette

(tra cui la Rai) che effettuano riprese ed

emissioni in proprio. In particolare, tra

riprese su campo, da studio e spazi di

approfondimento, la Rai ha realizzato

100 ore di programma (circa sei ore al

giorno per i 16 giorni dell’evento) diffuse

sui suoi tre canali, oltre a Rai Sport e

a un canale in HD entrambi in digitale

terrestre per le zone servite; e Sky Italia

vi ha prodotto ben 2.000 ore per i suoi

cinque canali sportivi tutti in HD.

Conn_23.indb 33Conn_23.indb 33 12/04/10 15.1212/04/10 15.12

Page 36: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

34 aprile / maggio ‘10 • n. 23

soluzioni

Ma qual è il bitrate richiesto per queste situazioni, tutte in alta defi nizione? I

segnali, in fase nativa non compressi e quantizzati su 10 bit, presentano un

totale di 1,485 Gbps per ciascun fl usso (per gli appassionati, questo numero

è ottenuto moltiplicando la frequenza di campionamento del Full HD di

74,25 MHz per il numero dei bit, 10 nel nostro caso, e raddoppiando il tutto

per la presenza simultanea dei due segnali di Luminanza e Crominanza). In

defi nitiva, circa 1,5 Gbps audio compreso, per ciascuna regia, per un totale

dunque di 7,5 Gbps da smistare e gestire sempre in tempo reale. Tali fl ussi

comprendevano anche l’audio trasmesso unitamente al video in modalità

“embedded”, ovvero nascosto nelle scansioni di ritorno di quadro.

L’impianto di sicurezza

Anch’esso organizzato sulle due medesime grandi aree di riferimento e

composto da un elevato numero di telecamere (Panasonic ne ha fornite

1.200), l’impianto di sicurezza ne comprendeva in particolare circa un

centinaio in HD, gestite sempre da Digital Media. Rispetto a quella dell’area

broadcast, la struttura di gestione dei segnali era più articolata e complessa,

imposta dall’esigenza di farli confl uire non più a uno bensì a due nodi di

riferimento: il Centro di Controllo Master o EOC Emergency Operational

Center attivo in sede locale e il Centro del Comando Militare, in sede remota.

Ciascun centro, a sua volta, è stato equipaggiato con svariati display multi-

windows gestiti tramite il Crestron DVPHD (Digital Video Processor HD),

un video processore capace di fornire fi no a otto fi nestre simultanee in full-

motion. Il Centro Master e il centro Militare avevano il pieno controllo su

ogni segnale in arrivo e sulle rispettive strutture di backup, ottenuto tramite

i touchpanel Crestron TPS-15. Ogni segnale inoltre, attraverso un sistema

di più switcher 16x16 in cascata, era indirizzato ad altrettanti videoserver

che hanno provveduto, sia pure temporaneamente, alla registrazione delle

immagini di tutte le telecamere.

Digital signage, sale stampa e videoconferenze

Oltre alle riprese e alla sicurezza, l’intero impianto era ben più complesso.

Come avviene ormai spesso negli stadi, accanto alle due reti precedenti è

stata infatti attivata una struttura basata su grandi schermi riportanti, oltre

alle immagini correnti, dati o classifi che sulle gare in corso, con inoltro anche di contributi in digital signage. Per

quanto riguarda appunto il monitoraggio al pubblico, oltre ai già citati Sony e JVC, Panasonic ha contribuito

con 29 grandi schermi a LED variamente dislocati su stadi e piste nonché, in alberghi e sale conferenza, 17

videoproiettori DLP e 3.000 Tv color. Nuovamente il segnale, non più in formato video bensì in confi gurazione

RGB/VGA ovvero generato da computer, è stato instradato e gestito da matrici DM Crestron equipaggiate

con adeguate interfacce. E non è ancora fi nita. Le aree coperte da servizi multimediali si spingevano alle sale

stampa e alle sale conferenza per interviste o meeting, variamente dislocate negli edifi ci circostanti l’area delle

gare. Inoltre è stato allestito a cura di Panasonic un sistema di videoconferenza in HD tra Vancouver e Whistler,

dedicato alla comunicazione tra allenatori e atleti.

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Page 37: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

35

soluzioni

www.avid.com

www.evs.com

www.lawo.de

www.Jvc.eu

www.omneon.com

www.eu.panasonic.com

www.sennheiser.com

www.sony.com

www.studer.ch

www.yamaha.com

Quanto mai vari i relativi formati di segnale (profi li nativi o ridotti, formati pieni o

compressi), e tutti ancora trattati dal Digital Media. Un importante ruolo è stato coperto

in particolare dalle matrici stand-alone DM-MD8x8, per l’instradamento primario

antecedente l’ingresso in rete esterna, tutte operanti in fi bra ottica nell’intento di

assicurare massima sicurezza, riservatezza e protezione ai contenuti. La completa

piattaforma di gestione e distribuzione dei segnali, oltre al Digital Media, ha previsto il

software RoomView® Server Edition con caratteristiche di gestione anche da remoto.

La gestione dei segnali in ogni sala è stata affi data al pannello pushbutton MP-B10,

mentre il trasmettitore DM-TX-300N-F assicurava la connettività a computer locali,

laptop individuali e qualsiasi altro terminale portatile a disposizione dell’ampia schiera di

giornalisti.

Amplifi catori e mixer audio in particolare, sono stati collocati nelle sale centrali di controllo,

eliminando la presenza di rack di apparecchiature a vista. Tra i marchi coinvolti, Yamaha con

DM2000 e Studer con Vista 8, poi banchi e matrici di distribuzione Lawo.

Il Digital Media di Crestron

Lanciato all’inizio dello scorso anno, il sistema di distribuzione Digital Media di Crestron,

basato su matrici di commutazione 8x8, 16x16 oppure 32x32, è in grado ritrattare

qualsiasi segnale analogico o digitale audio video dati a oggi conosciuto, compresi

dunque quelli in HD in ogni loro aspetto fi no al Full HD (1.920x1.080 interlacciati e

progressivi), con i relativi segnali audio surround nelle versioni a 5.1 oppure 7.1 canali.

Ingressi e uscite nei confronti delle matrici sono rappresentati da schede universali

di interfaccia, con conversione dei segnali in formato adatto a trasmissione in cavo

Cat5e/Cat6 o fi bra ottica in relazione alle distanze, e riconversione ai formati nativi per

riproduzione sulle apparecchiature terminali. Malgrado la complessità e il peso dei

segnali soprattutto se in alta defi nizione, l’operatività è sempre in tempo reale, senza

latenze intrinseche che limiterebbero il livello di qualità dei risultati. Ciò viene ottenuto

grazie alle prestazioni generali di sistema e, in particolare, alla tecnologia proprietaria

Quick Switch che, basata su apposito DSP, agisce in modo ottimizzato tagliando qualsiasi tempo morto anche negli

intervalli tra i pacchetti di dati.

Nell’installazione di Vancouver le schede per uso televisivo, il cui montaggio avviene tramite due sole viti, rientravano

nella famiglia dei segnali SDI/HD-SDI (Serial Digital Interface/High defi nition SDI) con velocità operative di alcuni Gbps e

trasmissioni in fi bra. Nelle installazioni per Digital Signage e videoconferenze, le schede rientravano invece nelle famiglie per

segnali DVI e Display Port.

Ancora in merito all’alta defi nizione, il cavo non schermato Cat5e supporta distanze di collegamento fi no a 30-45 metri, in

relazione alla scansioni interlacciate o progressive; il cavo schermato Digital Media Cat6 distanze di 65-70 metri; mentre la

fi bra raggiunge distanze di 1.000 metri anche su segnali “deep color” ovvero basati, anziché sui soli 8 bit delle applicazioni

consumer, sui 10, 12 e anche 16 bit per miliardi e miliardi di sfumature (ma anche dai bitrate e pesi ben più elevati).

www.crestron.com

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Page 38: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

36 aprile / maggio ‘10 • n. 23

vox technologica

High-Defi nition Multimedia InterfaceThe never ending story?

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Page 39: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

37

vox technologica

Abbiamo già trattato in parte l’argomento nel numero 17 di Connessioni (Aprile/Maggio 2009), ma torniamo sul famigerato standard HDMI e alla release 1.4a, che ha introdotto delle varianti che faranno sicuramente discutere

Alberto Pilot

Se è pur vero che lo standard HDMI è prettamente legato al mondo consumer, trattando a livello video

defi nizioni PAL, NTSC e soprattutto ATSC, e a quello audio le codifi che multicanali in alta defi nizione dei

Blu-Ray Disc, è altrettanto innegabile che moltissime apparecchiature del settore pro sono dotate di questo

tipo di connessione; basti pensare ai distributori di segnali, alle matrici e anche a qualche sorgente. VESA,

sul versante pro, non è rimasta a guardare questa sorta “d’interferenza” da parte del consorzio HDMI, e ha

prodotto le white paper del suo DisplayPort, giunto alla release 1.2 poco prima della fi ne del 2009, introducendo

alcune varianti molto simili a quelle previste proprio nella connessione per l’alta defi nizione audio video a livello

domestico.

Oggi giorno la guerra degli standard si gioca a livello di royalty e di brevetti, tanto che analizzando le due

“varianti” di questo tipo di interfaccia (la HDMI per il mondo consumer e la DisplayPort per quello professionale,

appunto) si nota come ci sia una sovrapposizione di gran parte delle caratteristiche, in modo da garantire una

sorta di “compatibilità multipla” nel caso si dovesse gioco forza costituire una catena audio video complessa,

con elementi appartenenti all’uno e all’altro mondo. La cosa ovviamente interessante è che invece questo

aspetto genera per lo più confusione nel mercato e soprattutto negli utilizzatori delle apparecchiature stesse.

In questo approfondimento ci occuperemo specifi catamente della High-Defi nition Multimedia Interface, quella

“acca-di-emme-i” che mezza Italia chiama “acca-di-em-ai” in una sorta di commistione italo-anglofona che non

rende giustizia a nessuno dei due idiomi.

Cominciamo da un passo indietro

Per chi si fosse perso il numero 17 di Connessioni o per qualche motivo non utilizzi spesso connessioni di

questa tipologia, riassumiamo brevemente i concetti di base dello standard HDMI.

Nell’epoca della TV e dei display in alta defi nizione, si rendeva necessario trovare un tipo di cablaggio che

fosse semplice da utilizzare per la maggior parte dei consumatori, che veicolasse possibilmente fl ussi audio e

video e che andasse a sostituire la problematica e anacronistica presa SCART presente nella quasi totalità dei

display, per lo più ora digitali. Il mondo “pro” (VESA, Video Electronics Standards Association) già da tempo

utilizzava una connessione digitale (la DVI) potenzialmente utile per questi usi, ma che non conteneva l’audio

(fondamentale per un sistema domestico di qualsiasi dimensione) e soprattutto non era blindata dal punto di

vista della trasmissione dei segnali. Al miglioramento delle caratteristiche tecniche di display e sorgenti, infatti,

corrispondeva un aumento anche della capacità degli hacker di copiare contenuti presenti su supporti sia solidi

(dischi, DVD o hard disk) che liquidi (etere o internet). Se da un lato questo

ha comportato l’iniziale entusiasmo dei pirati armati di eMule o BitTorrent,

dall’altro ha stizzito non poco i produttori di contenuti, specialmente

i signori delle Majors, che rappresentavano la grande maggioranza

dell’offerta piratata. Dopo uno scambio di opinioni (più politiche che

tecniche) è stato introdotto il ben noto protocollo HDCP, acronimo di

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Page 40: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

38 aprile / maggio ‘10 • n. 23

vox technologica

High-Bandwidth Digital Content Protection, ossia il sistema anticopia

digitale per i contenuti in alta defi nizione. E qui sono iniziati i dolori.

Basato su una coppia di chip (trasmettitore e ricevitore) contenenti delle

chiavi di criptatura, questo protocollo assicura che la trasmissione del

segnale digitale dalla sorgente al display avvenga in modo il più possibile

sicuro, così da scoraggiare i pirati di contenuti audiovisivi. D’altro canto ha

introdotto una variabile supplementare fra la produzione del segnale e la

sua visualizzazione, soprattutto se fra questi due elementi ci sono altri anelli

della catena audio video come distributori, extender, processori di segnale

e via dicendo. Per assicurare la visualizzazione a valle del segnale, difatti, è

necessario stabilire una connessione fra chi spedisce il segnale (sorgente)

e chi lo visualizza (display), operazione che prende il nome di handshake

(stretta di mano) e che richiede un tempo variabile da qualche frazione di

secondo a un paio di secondi, problema che sembra essere stato risolto

recentemente da alcuni marchi che operano nell’integrazione tecnologica.

Lo stesso HDCP ha introdotto problematiche supplementari dal punto di

vista della compatibilità fra sorgenti, display e altre elettroniche dotate di

connessione HDMI, proprio in funzione della release di questi chip interni

che, per i più svariati motivi, non sempre appartenevano alle medesime

unità di produzione. Cosa che ha comportato anche dei danni seri ai display

(notissimo il caso del primo decoder HD di Sky che “bruciava” la scheda

input dei plasma Kuro XGA di Pioneer). Oggi giorno le cose sembrano

più stabili, ma ecco che la recente immissione nel mercato dei display

compatibili con materiale 3D ha stravolto ancora tutto.

Gli standard HDMI

Come tutti gli standard che si rispettino, soprattutto quando fi gli di più

interessi, anche questo protocollo ha subìto delle varianti, in alcuni casi

sostanziali, dalla sua immissione sul mercato nel lontano 2002 a oggi.

Questo per venire incontro a nuove, sopravvenute esigenze, e soprattutto

nella maggior parte dei casi per dare “un colpo al cerchio e uno alla botte”

e non scontentare nessuno degli appartenenti al consorzio HDMI. Vediamo

nel dettaglio questa evoluzione:

Versione 1.0; rilasciata nel dicembre del 2002, ha dato il via allo standard

pensato per soppiantare la SCART. La circuitazione, appannaggio del

trattamento dei segnali, permetteva un Bitrate massimo di 4,9 Gb/s con

una capacità di visualizzazione di 165 Mpixel/s, indispensabili per un fl usso

video 1.080p a 60Hz, e una capacità audio fi no a otto canali con codifi ca

massima 192 kHz/24 bit.

Versione 1.1; dopo un anno e mezzo, nel maggio 2004, viene introdotto il

supporto addizionale per la protezione dei contenuti dei DVD Audio (brevetto

MLP di Meridian), in precedenza ascoltabili solo tramite connessione

analogica multicanale 5.1 da sorgenti dotate di decoder interni.

Il diagramma del connettore HDMI 1.4.

Le possibilità offerte dal nuovo standard HDMI 1.4: comunicazione

bidirezionale su Ethernet

Conn_23.indb 38Conn_23.indb 38 12/04/10 15.1312/04/10 15.13

Page 41: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

39

vox technologica

l’officina delle idee

AD

MA

RC

A .it

Euromet SrlZona Ind.le Brodolini_60025 Loreto (An) ItalyTel. + 39 071 976444_Fax +39 071 [email protected]

Versione 1.2; nell’agosto 2005 è toccato a Sony fare la voce grossa: è stato inserito nello standard il supporto

anche per i SACD (Super Audio CD), antagonista naturale, sviluppato dal colosso nipponico, proprio del DVD-

Audio che, con il tempo, avrà la peggio sul mercato. Con questa versione la HDMI viene anche esportata nel

mondo IT e arriva on board di schede video da PC. Con essa lo spazio colore a disposizione acquista anche

l’RGB, affi ancato al già precedente YCrCb.

Versione 1.3; qui le cose si fanno già più “serie”, e dal giugno 2006 ai giorni nostri la quasi totalità delle

elettroniche che si fregiano del logo HDMI sullo chassis sono dotate dell’ultima variante 1.3a. Il Bitrate viene

aumentato considerevolmente, raggiungendo i 10,2 Gb/s ed è supportato il DeepColor, ossia uno spazio colori

esteso (xvYCC) e la gestione (opzionale) per una profondità colore a 30/36/48 bit per componente colore (RGB

o YCbCr), a tutto vantaggio dei segnali video molto risoluti. È supportata la funzionalità di lip-sync automatica

(lo sfasamento temporale causato dalla diversa tempistica di elaborazioni video rispetto all’audio), e soprattutto

l’opzione per il bitstream dei fl ussi audio non ancora decodifi cati per le colonne sonore Dolby TrueHD oppure

DTS-HD Master Audio; questo perché i decoder/processori/preamplifi catori a valle possano prendersene cura,

estrapolando l’alta risoluzione audio direttamente dai dischi Blu-Ray (o dagli oramai defunti HD-DVD).

Assieme a questa release arrivano anche tre tipologie di connettori, due dei quali elettricamente compatibili

mediante un adattatore meccanico opzionale o un cavo terminato con i seguenti due tipi di connettore: A

a 19 pin, quello presente praticamente dovunque sin dall’inizio dello standard, e C, detto anche in gergo

impropriamente mini-HDMI perché di dimensioni quasi dimezzate rispetto al tipo A e appannaggio di dispositivi

portatili. Il connettore di tipo B prevede invece 29 pin e il trasporto di una banda passante doppia rispetto agli

altri due, sebbene in commercio non ci siano attualmente elettroniche dotate di questo connettore.

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Page 42: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

40 aprile / maggio ‘10 • n. 23

vox technologica

HDMI 1.4 - 3D, Ethernet e feedback audio

Arriviamo fi nalmente al piatto forte, e parliamo della versione 1.4, rilasciata a maggio 2009 ma arrivata

fi sicamente a bordo di alcuni display, lettori BD e pre/amplifi catori dopo il CES di Las Vegas del gennaio scorso.

La presa HDMI 1.4, sebbene sempre di tipo A, porta con sé sostanziali cambiamenti, soprattutto per la

visualizzazione di immagini tridimensionali stereoscopiche: dato che, ancora una volta, sono diversi gli standard,

per il 3D la 1.4 ne supporta opzionalmente fi no a sette diversi. Però la cosa “simpatica” è che non si ha la

certezza che sorgente e display parlino la stessa lingua, sebbene entrambi predisposti al 3D, e l’unico modo

per essere sicuri del corretto funzionamento del sistema è collegare il tutto e provare. A correre parzialmente

in aiuto del mercato sono giunte le white paper della release 1.4a, rilasciate proprio a inizio marzo 2010, quindi

freschissime e tutte ancora da verifi care sul campo.

Praticamente, con l’adozione della variante “a” il supporto di alcuni formati 3D è diventato obbligatorio, con (a

titolo di esempio) un frame packing di 1.080p a una frequenza di scansione di 23.98/24 Hz, per la visione dei

fi lm; per le trasmissioni broadcast, invece, il tutto si complica in funzione di tipo e trasmissione dell’immagine,

se side-by-side horizontal oppure top-and-bottom, con diverse risoluzioni e frequenze di quadro. Tutti i nodi

vengono al pettine, però, visto che i display dotati di HDMI 1.4a devono supportare tutti i formati di trasmissione

3D, mentre per le sorgenti dotate della medesima connessione, ne basta solo uno! Il che ci fa tornare alla

situazione di partenza, con un sicuro malcontento di chi si appresta ad acquistare un nuovo sistema audio video

e vorrebbe (condizionale d’obbligo) rimanere al passo con i tempi.

A prescindere da questa (poco) velata polemica, i nuovi chip Silicon Image trasmettitori Sil9334 e ricevitori

Sil9387 permettono la scansione di quadro a ben 240 Hz, e soprattutto (per la felicità di qualche system

integrator) la comunicazione bidirezionale con connessione Ethernet fi no a 100 Mbps e lo streaming del fl usso

audio, compreso canale audio di ritorno. Questo in soldoni signifi ca che, per esempio, avendo un lettore BD

Facile dire HDMI...

Per quanto riguarda i cavi, la nuova release 1.4a cerca di fornire delle indicazioni più chiare sul tipo di connessione, e di

semplifi care la vita all’acquirente. Ecco che le “compatibilità” perdono il suffi sso numerico e vengono distinte da sigle e da un

apposito bollino. Vediamo le varianti in carrellata:

Cavo standard HDMI; ormai anacronistico, supporta al massimo una risoluzione 720p o 1.080i, quindi inadatto anche per le

console gioco di ultima generazione, senza voler scomodare i lettori Bly-ray Disc. Da lasciare accuratamente dove lo si trova.

Cavo HDMI High Speed; la variante del precedente ma dotato di banda passante più estesa, in grado di gestire le risoluzioni

da full HD a 1.080p, ma anche superiori, tipo la 2.560x1.600 punti. Probabilmente il cavo che avrà ancora maggior diffusione e

utilizzo.

Cavo standard HDMI con supporto Ethernet; un incompiuto… ha difatti a disposizione le novità introdotte dall’ultima release

dello standard, ma a banda passante limitata.

Cavo HMDI High Speed con supporto Ethernet; parliamo del cavo da acquistare se si dispone di un sistema audio video

predisposto per il 3D a piena risoluzione Full HD, o per impianti semiprofessionali. Dato che è costruito fi sicamente in modo

diverso dagli altri (migliore schermatura e altre accortezze strutturali), probabilmente sarà anche il più costoso per qualche tempo.

Cavo standard HDMI per applicazioni automotive; appannaggio dagli installatori Car-Audio, trasporta un segnale audio video

digitale fra la/e sorgente/i e il/i monitor di bordo. La risoluzione 1.080p in questo caso sarebbe superfl ua, ed ecco che l’uso di un

cavo per segnali a “banda ridotta” è probabilmente giustifi cato.

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Page 43: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

41

vox technologica

(precedentemente collegato a un sistema di supervisione in Seriale

o LAN) collegato in HDMI 1.4 con un preamplifi catore audio video e,

sempre con la stessa connessione, anche a un display compatibile,

sarebbe possibile comandare direttamente le elettroniche a valle

del lettore stesso senza ulteriori cablaggi. Magari il decoder

DDT all’interno del display si potrebbe “sentire” sull’impianto

multicanale della sala, anche qui senza ulteriori connessioni fi siche.

Interessante, anche se all’atto pratico non so quanti professionisti

abbiano avuto la possibilità di provare sul campo la bontà e

l’affi dabilità di questa soluzione.

La banda passante del video è stata così estesa da rendere

teoricamente possibile la gestione di un doppio fl usso video 3D in

1.080p, ed è utilizzabile anche per le risoluzioni 2K e 4K proprie del

DigitalCinema a 24 fps o 30 Hz; lo spazio colore è stato poi esteso

secondo lo standard Adobe RGB, così da garantire una fedeltà

cromatica più “semplice” da gestire, con tutta la catena di cattura e

riproduzione dei contenuti settata sullo stesso standard. Dal punto

di vista dei connettori, con questa variante, ne sono stati introdotti

di due tipologie: il Type D, detto Micro-HDMI, che sarà utilizzato

per player portatili Mp3 o telefoni cellulari e smartphone di ultima

generazione, e il Type E, per impianti audio video delle automobili.

Tutto più chiaro e semplice? Probabilmente no

Non va però dimenticato che le nuove funzionalità della HDMI 1.4a sono abilitate solo e soltanto in presenza

dell’ultima variante dei chip Silicon Image a bordo delle elettroniche, per cui non c’è alcun modo di aggiornare

le precedenti apparecchiature dotate di HDMI 1.3a... Questo in un sol colpo rende obsoleto il 98% del parco

macchine presenti sul mercato. Non male! Per lo stesso motivo, fra due apparecchiature di nuova generazione

dotate di 1.4 è tassativo l’uso di cavi certifi cati per queste connessioni, altrimenti non ci sarà trasmissione del

fl usso audio video e tanto meno delle funzionalità Ethernet o legate al canale di ritorno dell’audio digitale.

Se avete qualche cliente, quindi, che vi chiede un upgrade dell’impianto in prospettiva 3D, sappiate che

dovrete dirgli che quanto è stato installato solo pochi mesi fa, va sostituito

con hardware completamente nuovo: quello che gli avete consigliato e

suggerito (in completa buona fede e coscienza), non funzionerebbe con

questo tipo di segnali. Edifi cante, no?

Certo, non avendo la sfera di cristallo non è possibile esser sicuri

che non vengano immessi velocemente e massivamente sul mercato

contenuti tridimensionali, tuttavia il 3D non pensato in ottica professionale

(simulazione, ologrammi, prototipizzazione virtuale) appare come una

tendenza probabilmente passeggera… quello che è interessante per i

system integrator, invece, è la funzionalità legata all’Ethernet e alle stringhe di comando e supervisione delle

apparecchiature a valle di quelle già collegate, per semplifi care il cablaggio e la pulizia dell’installazione.

Ma forse un po’ poco rispetto alla rivoluzione che avrebbe dovuto essere questo nuovo standard.

www.hdmi.org

www.hdmi.org/manufacturer/

trademark_logo_pub.aspx

www.vesa.org

Conn_23.indb 41Conn_23.indb 41 12/04/10 15.1312/04/10 15.13

Page 44: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

42 aprile / maggio ‘10 • n. 23

vox technologica

L’orario di uffi cio, il traffi co e l’automobileOvvero le variabili e i possibili ritardi nella trasmissione audio e video

Conn_23.indb 42Conn_23.indb 42 12/04/10 15.1312/04/10 15.13

Page 45: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

43

vox technologica

In precedenti numeri di Connessioni ci siamo occupati dei motivi della “vittoria” del TCP/IP e della codifi ca e compressione dei video in digitale. È ora giunto il momento di fare una sintesi dei due argomenti e parlare delle modalità, delle opportunità e dei problemi del trasporto dell’audio e del video digitale su una rete basata sui protocolli della suite TCP/IP, sia essa la “Grande Rete” ovvero Internet, piuttosto che una LAN aziendale oppure una rete installata ad hoc per un evento particolare e temporaneo

Alberto Forchino

In questo testo sui problemi della trasmissione di segnali sulle reti, la nostra attenzione sarà comunque

concentrata sulla trasmissione del video e dell’audio “di qualità” su una rete, poiché diamo per assodato

che su una qualsiasi rete non è ormai un problema trasmettere video con codifi che ad alta compressione e

grosse perdite di informazioni, quali sono quelli a cui ci hanno abituato i social network e youtube.com. Senza

naturalmente voler toglier loro il merito di permettere al grande pubblico di usufruire e distribuire contenuti

video con una facilità che solo dieci anni fa era impensabile. Prenderemo in esame il trasporto dei segnali a

livello 3 e 4 della pila OSI, lasciando fuori i protocolli di trasmissione ai livelli 6 e 7, sviluppati espressamente

per l’audio e per il video.

Le caratteristiche o grandezze fondamentali di cui dobbiamo tener conto quando pensiamo di utilizzare una

rete di telecomunicazioni, specialmente se basata sulla suite TCP/IP ma non solo, per il trasporto di audio e

di video sono tre: la banda netta che si ha a disposizione, il ritardo che si introduce e il jitter.

Banda, ritardo e jitter

La prima grandezza di cui parliamo è la banda: questo è un concetto ormai entrato nell’immaginario

collettivo, specialmente da quando i vari gestori di telecomunicazione, non volendosi fare la guerra sui prezzi,

hanno iniziato a farsi la guerra sulla banda che offrono ai propri utenti sbandierando l’illusione della banda

larga. La banda, di per sé, non è mai né larga né stretta, è solo adeguata o inadeguata ai nostri scopi e a

quello che vogliamo trasmettere o ricevere. La banda infatti non è altro che il diametro del tubo dentro il quale

far passare il fl usso d’acqua che sono le nostre informazioni. Quale fl usso dobbiamo fare passare, se un fi lo

d’acqua o un torrente in piena, nel caso della trasmissione del video dipende essenzialmente dalla codifi ca di

cui abbiamo parlato nell’articolo del numero 18 (ottobre/novembre 2009) di Connessioni.

Anche il ritardo è un concetto a cui ci siamo facilmente abituati, grazie alle trasmissioni televisive via satellite:

l’inviato che si trova in Papuasia sta parlando in un tempo T* ma noi lo vediamo e lo sentiamo in un tempo

T*+delta(t), ovvero il tempo che il segnale impiega ad essere recepito. Tutto questo non ci preoccupa affatto, anzi,

e quasi non ce ne accorgiamo fi nché si tratta della telecronaca in diretta della fi nale della gara di canottaggio della

Papuasia, diventa invece irritabilmente evidente quando si tratta del reportage di un inviato del telegiornale che

tenta di raccontarci in diretta le ultime evoluzioni di un fatto di cronaca e il suo direttore in studio lo interrompe

continuamente nel tempo T*+delta(t), ma l’inviato capisce di essere stato interrotto solo nel tempo T*+[2*delta(t)].

“Problemi” tecnici che, in realtà, problemi non sono ma caratteristiche fi siche del mezzo trasmissivo.

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Page 46: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

44 aprile / maggio ‘10 • n. 23

vox technologica

Il concetto che non è invece così naturale e acquisito dalla maggior parte di noi è relativo al jitter o, meglio,

al jitter del ritardo. Nelle telecomunicazioni, il jitter è una brusca e indesiderata variazione di una o più

caratteristiche di un segnale, come l’intervallo, l’ampiezza, la frequenza o la fase fra due impulsi successivi.

Nelle reti, e in particolare in quelle basate sulla suite protocollare TCP/IP come Internet, il jitter si riferisce alla

variazione statistica nel ritardo dei pacchetti, causata dalle code interne ai router congestionati.

Per portare anche il jitter a una dimensione a noi familiare possiamo portare l’esempio, purtroppo sentito da

molti di noi, delle code che facciamo la mattina per andare la lavoro: se non c’è coda per andare in macchina da

casa mia al mio uffi cio ci impiego 6 minuti. Se c’è coda invece considero che per andare da casa mia all’uffi cio

ci posso impiegare 25 minuti. Se fosse sicuramente così sarebbe semplice: per essere in uffi cio alle 9 in punto

dovrei partire alle 8 e 35 e non avrei problemi. In realtà, purtroppo, non è così: poiché non conosco in maniera

deterministica il livello di congestione delle strade, se parto alle 8 e 35 posso arrivare alle 8 e 41 (ritardo minimo

introdotto dal mezzo trasmissivo, la strada, di 6 minuti) ma anche, con diverse probabilità, in un momento

qualsiasi tra le 8 e 41 e... infi nito! È sicuramente evidente a tutti che una situazione del genere, che fa innervosire

quando si è in macchina, è assolutamente inaccettabile se la macchina, che simbolizza il fl usso video, deve

arrivare in uffi cio per le 9,00 in punto.

Il caso dell’arrivo in uffi cio nel tempo “infi nito” è la quarta possibilità che dobbiamo considerare quando

trasmettiamo il video: il packet loss, ovvero la perdita dei pacchetti… nel nostro esempio, nel tragitto tra casa e

uffi cio la macchina ha fuso il motore.

Le tre immagini mostrano il comportamento

del protocollo TCP e la variazione

dell’ampiezza della fi nestra di trasmissione

in caso di congestione di rete.

In alto a sinistra:

Il grafi co del ritardo di rete rispetto al carico del canale trasmissivo

in caso di congestione

In alto a destra:

Il grafi co della capacità di trasmissione effettiva rispetto al carico

del canale trasmissivo in caso di congestione

In basso:

Il grafi co riunisce i due precedenti schemi e illustra il

comportamento del protocollo TCP e variazione dell’ampiezza della

fi nestra di trasmissione in caso di congestione di rete

Conn_23.indb 44Conn_23.indb 44 12/04/10 15.1312/04/10 15.13

Page 47: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

45

vox technologica

Packet Loss e ritardi

Il Packet Loss, cioè la percentuale dei pacchetti trasmessi che non arrivano a destinazione, è causato

generalmente da quattro fattori principali:

• malfunzionamenti della rete causati da linee con probabilità signifi cativa di errore sul bit;

• congestione causata da apparati di rete che non hanno suffi cienti risorse per gestire il volume di pacchetti

entranti, oppure causata da esaurimento della memoria dedicata alle code di uscita delle interfacce;

• transitori ossia confi gurazioni transitorie e incoerenti della rete dovuti alla convergenza di protocolli di

routing

• TTL=0 ovvero i pacchetti vengono scartati per azzeramento del TTL (Time To Live), informazione che indica

che il pacchetto ha attraversato troppi nodi di rete e quindi probabilmente ha già accumulato un ritardo

eccessivo.

Il ritardo in una rete di trasmissione deriva da cinque ulteriori fattori:

• ritardo di inoltro, ovvero il tempo che intercorre tra la ricezione di un pacchetto da parte di un apparato e il

suo accodamento sull’interfaccia di uscita;

• ritardo di accodamento, ovvero il tempo nel quale il pacchetto rimane in coda su una interfaccia in attesa

della sua trasmissione;

• ritardo di immissione, ovvero il tempo necessario a “scrivere” il pacchetto sul mezzo trasmissivo. Questo

tipo di ritardo dipende dalla dimensione del pacchetto e dal bit rate della tecnologia. e può essere diminuito

acquistando più risorse;

Digital Signage Samsung: soluzioni innovative per ogni business

Luminosità senza pari, funzioni innovative, performance eccellenti e design

esclusivo caratterizzano tutti i Large Format Display di Samsung. Ma ciò

che li rende davvero la scelta ideale è la loro versatilità: attirare l’attenzione

dell’audience, aggiornare i contenuti in modo tempestivo, centralizzato e in

tempo reale su tutta la rete, garantire un messaggio personalizzato per ora,

giorno, location, o rendere un’esperienza multimediale e multisensoriale

incisiva e impattante.

Monitor con funzionalità di rete, display Touch Screen, videowall, pannelli

informativi per interni ed esterni, lavagne interattive, soluzioni per vending

machine, disponibili in un’ampia gamma da 23 a 82 pollici, potranno

soddisfare realmente le richieste di ogni utente.

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Page 48: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

46 aprile / maggio ‘10 • n. 23

vox technologica

• ritardo di propagazione, ovvero il tempo che impiega il segnale

a coprire la distanza tra sorgente e destinazione. Questo tipo

di ritardo dipende dalla velocità della luce e non può essere

diminuito in alcun modo; è il ritardo che causa le scenette

comiche dell’inviato che trasmette via satellite;

• ritardo di ritrasmissione.

Il jitter, essendo defi nito come la deviazione standard del One-

Way Delay (ritardo tra sorgente e destinazione) di trasferimento dei

pacchetti, dato dalla radice quadrata della varianza (la media dei

quadrati degli scostamenti dalla media) dei ritardi… in altre parole

è causato dall’insieme di tutti i fattori citati precedentemente.

Defi nire una metrica oggettiva per la valutazione delle qualità

video in applicazioni multimediali non è così banale: nonostante

siano chiari i fattori che possono dare problemi nella trasmissione

multimediale, bisogna modellare empiricamente la relazione tra

i parametri di rete e la qualità dello streaming video consegnato.

Bisogna quindi costruire una funzione in cui la qualità percepita

(MOSp ossia Mean Opinion Score predicted) sia messa in

relazione con il Packet Loss Ratio (PLR), il ritardo (DEL) e il jitter

(JIT). Avremo quindi MOSp = f(PLR,DEL,JIT).

I ritardi accettabili

Per concludere, diamo un po’ di numeri, ovvero presentiamo i

valori tipici accettabili per i diversi fattori che caratterizzano la rete

a seconda dei tipi di traffi co che dobbiamo trasmettere.

• Per il traffi co voce (skype o altri tipi di VoIP) la perdita di

pacchetti accettabile si aggira sull’1%, con un ritardo compreso

tra 150 e 200 millisecondi, un jitter medio di 30 millisecondi e una

banda compresa tra i 20 e i 120 kbps;

• per il traffi co video in streaming, ossia in una sola direzione, la perdita di pacchetti

accettabile si aggira sul 2% con un ritardo compreso tra i 4 e i 5 secondi. Il jitter non

è così rilevante e la banda dipende, come già detto, dalla codifi ca che si decide di

adottare;

• per il traffi co video in entrambe le direzioni, come una videoconferenza, la perdita

di pacchetti accettabile si aggira sull’1%, con un ritardo compreso tra 150 e 200

millisecondi, un jitter medio di 30 millisecondi e una banda di riferimento che si

aggira sui 384 kbps, ma che può variare notevolmente a seconda della qualità che

si vuole ottenere e alla codifi ca scelta.

Il ritardo e il jitter introdotti dalla rete

Valori accettabili dei parametri di rete per i differenti tipi di traffi co

a

www.ieee.org

http//:media.polito.it

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Page 49: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

47

vox technologica

Prova a immaginare unmultiprocessore audiocompletamente configurabilenato con la qualità el’esperienza studio e live di BSSdotato di 12 ingressi micro/linea e 8 uscite, espandibili mediantecavo CAT 5 con protocollo BluLink a bassa latenza.

Immagina che con una sezionedi logica programmabile, 12 porte in ingresso, 6 di uscitaed una seriale RS232Cconfigurabile per il controllo di qualunque apparato(telecamere, registratori, etc)rappresenti non solo il cuore del sistema audio,

ma una completa regia digestione e automazione.

Pensalo con un software che ti consenta di costruire in pochi minuti pannelli dicontrollo per lui e per gli altriapparati connessi, utilizzabili in full screen dall’utente finale.

Prova a sognare un tutorial initaliano scaricabile dal sito cheti consenta di programmarne lefunzioni base nel giro di un’ora.

Immagina il tutto in una solaunità rack.

Ora prova a guardarlo…

Tutto l’audio e il controllo di cuihai bisogno ad un prezzo che non puoi neanche immaginare

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48 aprile / maggio ‘10 • n. 23

approfondimenti

INFOCUS serie IN5500L’araba fenice risorge in OregonInFocus è un’azienda ben conosciuta a tutti i livelli da operatori e addetti ai lavori dei settori legati alla proiezione e al trattamento delle immagini. Recentemente il nuovo assetto societario ha permesso al grande pubblico di ritrovare, nell’offerta del costruttore americano, lo smalto e le qualità dei prodotti di un tempo

Alberto Pilot

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Page 51: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

49

approfondimenti

Chi segue il mondo della videoproiezione da qualche anno non può che essere contento nel sapere che

uno dei player storici a livello mondiale ha deciso di scendere nuovamente in campo, con tutta una linea

di prodotti dedicati ai vari settori del mercato, dall’Home Theater (serie ScreenPlay) al professionale, oggetto

di questo approfondimento. La tecnologia dietro al progetto è sempre basata sul brevetto Texas Instruments,

quel DLP che genera le immagini grazie al suo chip opto-elettro-meccanico DMD e che recentemente ha

ricominciato a fare la voce grossa sul mercato, complici anche gli attacchi dei diretti concorrenti (LCD rifl essivi in

primis).

Grazie alla cortesia e alla professionalità di Jeff Meyer, sales manager per il Bel Paese di tutto il brand InFocus,

abbiamo avuto la possibilità di mettere le mani e gli occhi sulla nuova serie recentemente introdotta, la IN5500

appunto che, per prestazioni e posizionamento dell’offerta, rappresenta la punta di diamante della casa

statunitense. Questa è divisa in due “sottogruppi multipli”, poiché le differenze fra le varie versioni si identifi cano

nella risoluzione nativa del chip di TI, e nell’output in luminosità; otteniamo quindi questa confi gurazione:

• IN5502 & IN5532 = WXGA 1.280x800 punti mediante DLP 0,65” DC3

• IN5504 & IN5534 = WUXGA 1.920x1.200 punti, mediante DLP 0,67” DC3

e anche :

• IN5502 & IN5532 = 5.000 ANSI Lumen (4.000 Lm in modalità Eco)

• IN5504 & IN5534 = 7.000 ANSI Lumen (5.000 Lm in modalità

Eco)

Entrambe le famiglie sono poi munite di ruota colore a cinque segmenti

RGBYW, coadiuvata dall’algoritmo proprietario TI che risponde al nome

di Brilliant Color (qui nella sua variante non completa, un fatto tipico dei

proiettori per applicazioni pro e business oriented).

Quello che salta subito all’occhio di un osservatore esperto, è che

InFocus è la prima casa al mondo a proporre un DMD WUXGA di

diagonale contenuta rispetto al “classico” chip da quasi un pollice (0,95”

per la precisione), che presenta parte della concorrenza; la seconda

cosa, è che naturalmente per riuscire a garantire una luminosità così

elevata si è ricorsi a un engine ottico dotato di doppia lampada (Osram

unishape da 330W l’una), qui raffreddato con un sistema ibrido anche a

liquido, al posto del classico sistema solo a ventole.

Per quel che riguarda la diagonale del chip, vale la pena ricordarlo,

non è automatico che quanto più questa è contenuta, tanto più si

ottengano effettivi miglioramenti poi percepibili a video, tutt’altro. La

qualità dell’immagine è anche relativa alla bontà delle ottiche, dotate

di una funzione di trasferimento che deve garantire la risoluzione di un

tot di linee/millimetro sia al centro che ai bordi dell’immagine; infatti

queste si portano dietro una serie di problemi legati alla loro costruzione

(aberrazioni ottiche, geometriche e il famigerato lateral color, ossia la

sovrapposizione dei colori adiacenti a schermo, dotati di lunghezza

d’onda differente). Quindi, è concettualmente molto pericoloso ridurre

Notare vicino alle HDMI la presenza del connettore mini-USB per la connessione

Display Link. Accanto, la USB per la funzione Lite Port, e vicino alla seriale RS-

232 il plug di alimentazione a 5V che serve per dare energia al gateway Lite

Show II quando connesso

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50 aprile / maggio ‘10 • n. 23

approfondimenti

la diagonale del DMD a parità di risoluzione, perché gioco forza la

dimensione del pixel a schermo sarà più piccola, e quindi tutti i problemi

(teorici) appena menzionati vengono evidenziati in modo più marcato,

essendo le tolleranze di produzione indicate in area pixel o porzioni di

essa. A onor del vero, comunque, sebbene non abbiamo visto immagini

test particolarmente ostiche sotto questo punto di vista, il quadro

generale si è dimostrato sempre compatto, a fuoco su tutta la superfi cie

e personalmente non ho notato difetti evidenti con le ottiche standard

montate a bordo (1,45-1,93:1 1,33x).

Sempre in tema di ottiche, compresa quella citata, il parco lenti ne conta

cinque: dal grandangolo al super tele, passando per quelle a “tiro medio”.

Peculiarità dell’offerta InFocus è che ognuna di queste lenti di proiezione

ha il medesimo costo di listino. E proprio sul listino si gioca anche parte

dell’aggressività dell’offerta di questi proiettori che, per sbaragliare la

concorrenza (soprattutto quella che si appoggia su altra tecnologia),

deve per forza essere molto competitivo: per portarsi a casa una macchina

WUXGA doppia lampada con ottica standard in dotazione, sono richiesti

8.249 € (iva esclusa).

la dotazione software e le caratteristiche salienti

Pur ribadendo una banalità, è chiaro che un videoproiettore è costituito

da tre parti fondamentali :

• l’elettronica di bordo;

• l’ottica e il “percorso di luce”;

• il fi rmware interno e il software di gestione dell’apparecchio.

Sulla combinazione e sinergia di questi elementi si creano davvero le

differenze (a volte anche macro) fra macchine che sulla carta sono “simili”

per risoluzione e tecnologia. Un proiettore con vocazione professionale come questo non può quindi esimersi

dal proporsi sul mercato includendo alcune soluzioni peculiari che ne caratterizzino l’offerta.

Un primo vezzo estetico (ma che sempre più è richiesto anche dai progettisti di sale conferenze o spazi non

necessariamente privati) è rappresentato dalla cover dello chassis intercambiabile e dotato di fi niture diverse,

per meglio adattarsi all’estetica dell’ambiente dove è installato. Tutta la forma esteriore della serie IN5500 è

pensata per essere gradevole e di buon impatto visivo, tanto che anche il telecomando non fa eccezione.

Dal punto di vista del parco connessioni, troviamo l’indispensabile per questa classe di prodotto: passando dalle

prese HDMI alla DB-DH15, dalle Component alle CVBS (già, ancora nel 2010); arricchiscono la dotazione una

porta seriale RS-232, una LAN su RJ-45, un trigger a 12 V per lo schermo, una presa per il telecomando a fi lo

(opzionale e quanto mai comodo in alcune situazioni impiantistiche), cinque porte audio stereo assegnabili (il

proiettore è dotato di due speaker interni da 5 W ciascuno) e infi ne una porta per Display Link e una per Light Port.

Vediamole nel dettaglio: la Light Port è una presa USB che, grazie a un software interno al proiettore, permette

di collegare una penna USB (o un drive USB esterno) e far girare delle immagini in formato .jpeg o degli

Alcune cover per rivestire l’esterno dell’IN5500, a seconda dei colori

dell’ambiente nel quale verrà inserito

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Page 53: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

51

approfondimenti

slide-show senza l’ausilio di un computer esterno. Il Display Link è invece

un brevetto di peso specifi co maggiore, poiché permette un collegamento

video digitale – digitale fra proiettore e sorgente (un laptop o un computer,

tipicamente) semplicemente con un cavo USB. Una volta connessi al computer

(quindi anche ai Mac, che non necessiteranno più di adattatori esterni per

l’uscita video) sarà suffi ciente attendere l’installazione dei driver del sistema

(procedura automatica) e l’immagine comparirà a schermo. La banda passante

dello standard USB 2.0 garantisce un apporto di dati video al proiettore tale

che è possibile connettere (mediante uno HUB esterno), fi no a sei display

contemporaneamente, ovviamente se la bontà della scheda video del computer

lo permette. Quando poi non sia possibile raggiungere agevolmente il proiettore

con il cavo, perché questo si trova appeso al soffi tto o in posizioni non

comode, esistono due tipi di soluzioni. La prima è un extender che richiede un

solo cavo Cat5e fra trasmettitore e ricevitore e permette di coprire fi no a 100

metri di tratta; la seconda è un adattatore wireless che permette una copertura

ottimale fi no a 10 metri.

Rimanendo in tema di wireless, poi, una ulteriore novità che arriva a corollario

con questa serie di proiettori è il Lite Show II, ossia un accessorio che permette

un collegamento senza fi li verso qualsiasi proiettore. La serie IN5500 è di base

predisposta alla connettività con questo vero e proprio gateway: s’interfaccia

al proiettore in RGB analogico e poi può essere inserito in una rete cablata

(pensiamo a un’azienda o a una serie di sale riunioni collegate fra loro), oppure

mediante accesso peer-to-peer, o ancora attraverso un access point wireless. Il

tutto in modo semplice e molto comodo.

Ulteriori dettagli, non secondari, di questo apparecchio sono lo spegnimento

rapido (liteswitch), il processore interno PixelWorks a 10 bit con tecnologia

DNX, l’auto-sense per l’orientamento dell’immagine quando il proiettore

è installato a soffi tto, l’auto regolazione del keystone e la possibilità di un

ricambio veloce delle lampade unito all’assenza di fi ltri che, quindi, non

richiedono manutenzione. Convinta della bontà del suo progetto, poi, InFocus

fornisce cinque anni di garanzia sul proiettore (esclusi l’alimentatore, le ventole,

la ruota colore e il percorso di luce, che sono invece coperti da garanzia di tre

anni) e uno sulle lampade.

In conclusione, dopo questa preliminare presa di contatto, possiamo dire che

InFocus è tornata e cerca di farlo in grande stile, anche per far merito alla fama

che l’ha sempre accompagnata. I motivi d’interesse nei riguardi di questa serie

di proiettori non mancano, e non mancheranno, e per gli interessati facciamo

presente che il distributore italiano è Audiogamma. Dal canto nostro siamo

sicuri che non solo in base al listino molto competitivo, ma anche grazie alla

qualità intrinseca di alcune soluzioni e caratteristiche, il mercato non mancherà di

riconoscere gli sforzi profusi in Oregon.

www.infocus.com

www.audiogamma.it

Caratteristiche tecniche

Formato immagine nativo: 16:10

Formati supportati: 16:10, 16:9, 4:3, 5:4

Luminosità: 7.000 Lumen, Eco Mode: 5.500 Lumen

Contrast Ratio: 2000:1

Tecnologia di proiezione: DLP: .67” WUXGA

DarkChip

Risoluzione nativa: WUXGA

Risoluzioni supportate: VGA (640x480), SVGA

(800x600), XGA (1.024x768), SXGA (1.280x1.024),

SXGA+ (1.400x1.050), UXGA (1.600x1.200), WXGA+

(1.440x900), WSXGA+ (1.680x1.050), WXGA

(1.280x800), WUXGA (1.920x1.200)

Compatibilità video: Full NTSC, PAL, SECAM,

480i, 576i, 480p, 576p, 720p, 1.080i, 1.080p/24,

1.080p/30, 1.080p/60

Lampada: 660 W, Eco Mode: 300 W

Ottica standard Zoom: 1.33:1

Input e Output

2xHDMI, 1xBNC, 1xRGBHV Component (RCA),

2x2 15-pin VGA (VESA HD15), 1x4-pin mini-DIN

(S-Video), 1xRCA Composito, 1xUSB (DisplayLink),

1xUSB (LitePort)

Input e output stereo 3.5 mm Mini-jack

Controllo: Projector Keypad, Remote, USB, RS-232,

2,5 mm Remote a cavo, RJ-45, ProjectorNet 2

Diffusori audio: 2x5 Watt stereo

Rumore di funzionamento: 29 dB

Dimensioni: 24x67,01x43,18 cm (axlxp)

Peso: 20 kg

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Page 54: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

52 aprile / maggio ‘10 • n. 23

approfondimenti

IAX, Intelligent Automation eXperience Il nuovo sistema per Home & Building AutomationRealizzato dalla milanese Omniabit, il sistema d’automazione integrata IAX per ambienti residenziali e professionali opera su architettura client/server e piattaforma Windows. Pensato per consentire l’impiego di comuni PC o Laptop, è stato progettato pensando a facilità d’uso, fl essibilità e modularità, integrandosi con i sistemi di automazione, multimedialità e sicurezza dei principali marchi presenti sul mercato

Carlo

Sol

arin

o

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Page 55: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

53

approfondimenti

Ogni sistema d’automazione, lo ricordiamo per sola completezza, prevede una parte di comando e controllo

e un insieme di attuatori, che danno seguito all’azione impostata. Nel sistema IAX, realizzato dalla società

milanese Omniabit, la parte comando e controllo, anziché ricorrere ad appositi e specifi ci pannelli, si avvale

di architettura Client/Server con la parte Client rappresentata da comuni PC, Laptop o Tablet fi no ai cellulari

Window compatibili; la parte Server è rappresentata da uno o più moduli proprietari in struttura compatta,

destinati a inoltrare i comandi ricevuti verso gli attuatori.

Con questa soluzione, come è stato chiarito in occasione di una recente presentazione del sistema a operatori e

stampa specializzata, si ottengono subito svariati vantaggi. Anzitutto, potendo ricorrere a dispositivi già in gran

parte posseduti dagli utenti fi nali, un immediato risparmio economico dato dalla necessità di acquisto limitato, in

termini di hardware, al solo Server. Secondariamente, grazie all’architettura Client/Server, un’elevata fl essibilità

di impiego con possibilità di gestione sia in locale, per esempio da PC, che in remoto, per esempio da cellulare.

Oltre a ciò, considerato che i software applicativi si basano tutti su piattaforma Windows, una già acquisita

confi denza con le interfacce grafi che per agili e semplici gestioni di regolazioni e scenari; una situazione

ulteriormente facilitata da possibilità di ricorso a terminali interattivi touch screen.

I componenti

La parte di regolazione e controllo è affi data, come detto, a soluzione Client/Server, con ogni Server capace

di raccogliere simultaneamente regolazioni da più Client. La connessione tra le due unità, in modalità wired

o wireless, avviene su protocollo standard TCP/IP. Ciascun Client (PC, Laptop, ecc.) ospita l’applicativo o gli

applicativi destinati alle varie regolazioni, con cui l’utente interagisce con il sistema.

Parte essenziale dell’applicativo, su piattaforma Windows, è rappresentata dalle interfacce grafi che di comando

e controllo per automatismi e scenari, ciascuna di esse sviluppata pensando alla facilità di gestione.

Il server, che provvede a smistare gli input ricevuti verso le unità interessate, è un’unità fi sica compatta a

impostazione “embedded”, collocabile agevolmente e senza pesare sull’estetica dell’ambiente. Si presenta

in varie confi gurazioni in relazione alla porta adottata: RS-232, RS-485 o RS-422 oppure in protocollo TCP/IP,

per trasferire i comandi agli attuatori, come pure per la specifi ca funzione svolta. In parallelo invia a ritroso e in

tempo reale la notifi ca al Client (si pensi a comandi inoltrati da cellulare), aggiornandolo sulla costruzione dello

scenario.

I valori aggiunti creati da Omniabit consistono dunque, dal punto di vista hardware, nel Server appena descritto

e, in termini software, nei diversi pacchetti applicativi che sovrintendono lo svolgimento delle regolazioni.

Sistema aperto

Gli applicativi nel loro insieme rappresentano un’estesa libreria di

comunicazioni dedicate, che agiscono in modo autonomo l’una rispetto

all’altra. A seguito dell’eventuale interruzione di una di esse, il sistema infatti

continua a restare attivo nei confronti di tutte le altre. Le librerie attualmente

sviluppate, che riguardano tanto l’ambiente residenziale che professionale,

interagiscono con tutti i principali sistemi di domotica presenti sul mercato, in

vista di una massima apertura d’impiego.

Nei confronti delle luci, per non citare che i principali, sono disponibili soluzioni

per l’ambiente BTicino serie MyHome, per i sistemi in standard EIB/KNX (tra

cui quelli di ABB, Siemens, Vimar e numerosi altri) e per soluzioni su protocollo

X-10. Per l’ambito multimediale, anche qui limitandoci a nomi ben noti, è

Caratteristiche tecniche

- Sistema client-server basato su hardware standard e software Windows based; comandi e controlli da Pc, Tablet Pc, palmari Windows compatibili e Iphone standard, con funzione di client- Porte seriali seriali RS-232, RS-485, RS-422 - Comandi indirizzati algi attuatori tramite TCP/IP- Libreria per gestione funzioni- Miduli accessori: IRXCTRL (gateway, fi no a 1023 funzioni)- LCDHI (placca da parete per controllo scenari)

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54 aprile / maggio ‘10 • n. 23

approfondimenti

possibile gestire sistemi di amplifi cazione Denon, matrici e scaler Kramer, mixer

Sony, music server di vari marchi, per fi nire con qualsiasi apparato domestico o

professionale dotato di telecomando a infrarossi (Tv, VHS, DVD, Blu-Ray, ecc.).

Per quest’ultima situazione è previsto il ricorso all’apposito server IR.

Possibile anche la gestione del settore sicurezza: telecamere (Sony in

particolare), centrali d’allarme (marchi ELK, GE), elettroserrature e rilevazione

presenze. E analogamente avviene per le termoregolazioni, con marchi quali

Mitsubishi, Daikin e potenzialmente con ogni apparecchiatura operante su

protocolli EIB/KNX o in telecomando. In merito agli scenari gestiti a sensore,

sono presenti librerie per antincendio, per parametri ambientali (temperatura,

umidità, pressione, irrigazione), per regolazioni di intensità luminosa e per

rilevamenti di fughe d’acqua o di gas.

Spostando l’attenzione all’ambiente offi ce e in particolare alle sale conferenza,

i pacchetti disponibili riguardano (soffermandoci anche qui sui principali) i

marchi Bayerdynamic, Bosch, Paso e Sony, nonché monitor e videoproiettori

Sony e Panasonic. Naturalmente, in presenza di altri marchi del settore

eventualmente già disponibili presso le sale da allestire, è sempre possibile lo

sviluppo di pacchetti ad hoc.

Scenari prestabiliti

Come di solito avviene nei sistemi per l’automazione, anche IAX consente

la creazione di scenari per la gestione simultanea di più parametri (luci,

temperature, ecc.), sia su eventi programmabili che a seguito di eventi

improvvisi.

La prima, basata sulla defi nizione di azioni singole o raggruppate, consente di

far eseguire o non eseguire determinate regolazioni a un prestabilito momento

della giornata o in determinati giorni della settimana. La seconda, basata

su logica “If/Then”, consente l’avvio di scenari su misura di specifi ci eventi

scatenanti e non prevedibili. È il caso, per esempio a fronte di improvvise

grandinate, della chiusura automatica di tapparelle e fi nestre, come pure del

riavvolgimento di tende parasole, azioni anch’esse di portata precauzionale.

Scenari complessi e di varia confi gurazione, infi ne, possono essere avviati

anziché in modo pre-programmato o automatico, da un apposito comando

anche da remoto, per esempio da cellulare. E la validità di tutte queste opzioni

si estende dal semplice appartamento, alla villa a un intero edifi cio, fi no a sale

multimediali o sale riunioni.

Disponibile sul mercato da tempo relativamente recente, il sistema IAX è già

stato utilizzato in installazioni in ambiente istituzionale e aziendali. Tra esse, il

Centro congressi Le Stelline di Milano, alcuni palazzi della Regione Lombardia,

l’Università Statale Milano Bicocca, l’Ospedale San Raffaele, l’Atahotel di Rho

Pero e le due sedi aziendali Cisco Systems e Siemens. Il sistema è inoltre

soggetto a evoluzione con disponibilità di sempre nuovi applicativi.

www.ominabit.com

Interfaccia grafi ca per controllo luci e multimedia

Gestione e controllo dell’intrattenimento

Server per comandi a infrarossi

Conn_23.indb 54Conn_23.indb 54 12/04/10 15.1312/04/10 15.13

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55

approfondimenti

NEC,Soluzioni complete per digital signage

Per qualsiasi applicazione di digital e retail signage NEC Display Solutions offre

a progettisti, system integrator e utenti non una bella e performante carrellata

di display, ma una gamma di soluzioni complete e di semplice gestione. Questo

differente approccio al mercato e una policy GREEN VISION sono le caratteristiche

che contraddistinguono NEC in questo particolare segmento di mercato.

I prodotti e le soluzioni sono ingegnerizzate per garantire una adeguata scalabilità

del sistema, esistono infatti delle soluzioni entry-level (MSI WINDBOX per la serie

V), soluzioni più articolate per applicazioni heavy duty realizzabili con la serie

professionale P e soluzioni particolari realizzabili con la serie X per applicazioni

multiscreen, high brightness o Bar-Type. Sono proprio le serie P e X a esprimere il

meglio della tecnologia per applicazioni Digital e Retail Signage, grazie a una serie

di performance che le rende compatibili se mixate in un sistema complesso. Ogni

prodotto è controllabile da remoto grazie a un’unica piattaforma software e ogni

modello ha uno slot di espansione che permette di alloggiare board come Player, PC

(tre differenti confi gurazioni), interfaccia HDSDI, CAT5 e DVI Daisy Chain per generare

multiscreen. Alcuni dettagli costruttivi garantiscono l’esclusività di NEC, tra questi troviamo il sensore

Ambient Light sensor che permette un adeguamento automatico della luminosità del pannello al

variare della luce ambiente, l’interfaccia di ultima generazione Display Port che, oltre ad essere un

connettore più compatto rispetto al DVI, permette di trasmettere segnali Audio e Video utilizzando cavi

fi no a 15 m (rispetto al DVI di circa 5 metri), lo splitter integrato TILE MATRIX per formare multiscreen

fi no a 10x10 (dimensioni di 60m2), la funzione QUICK INPUT CHANGE che riduce il tempo di risposta

quando si cambia segnale di ingresso (esempio da DVI a VGA: Normal mode in 2,1 sec – Quick

mode in 0,36 sec). I prodotti nascono per applicazioni heavy duty 24/7 per garantire un funzionamento

continuativo, l’opzione Hardware Calibrator per garantire nel tempo una corretta rappresentazione dei colori.

Una soluzione non è solo composta da una adeguata infrastruttura hardware, ma comprende delle componenti

software per la veicolazione dei contenuti. NEC Display Solutions offre due possibilità.

Soluzione NEC Madia Player

NEC Media Player è la soluzione semplice ed economica per la gestione di contenuti audio e video dinamici,

anche da parte di utenti poco esperti: completa di hardware e software, supporta fi no a 20 player collegati

in LAN o USB, supporta risoluzioni fi no a 1.080p per contenuto più i ticker, si collega tramite DVI (che rende

possibile inviare i contenuti fi no ad un massimo di 20 monitor e/o proiettori) ed è disponibile sia in forma di

scheda slot-in che come device esterno, per tutti i monitor/proiettori.

MSI Windbox per la serie V

MSI Windbox è una soluzione completa e chiavi in mano per digital signage, comprende un PC back pack, un

display della serie V Public Display da 32”, 42” o 46” e il NEC Digital Signage Software. Un’offerta entry level

coperta da tre anni di garanzia.

NEC Italia S.r.l

Display Solutions Division

Via Forlanini 23 - 20134 Milano

Tel 02.48415441 - Fax 02.48415409

www.nec-display-solutions.it

informazione pubblicitaria

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approfondimenti

Da Spatz, una impresa tedesca basata nel distretto di Stoccarda che si pone tra i primi produttori di

dispositivi HDMI e DVI, ecco un nuovo switch chiamato Proswitch-8. Si tratta di uno switcher per segnali

DVI e VGA con otto ingressi e una uscita, progettato per passare istantaneamente da un ingresso all’altro senza

tempi di attesa e senza distorsioni delle immagini. A prima vista la nera unità rack che contiene il Proswitch

appare estremamente semplice e friendly con il tasto di accensione, un display, un selettore e otto tastini

che corrispondono agli otto ingressi. Il pannello posteriore è, naturalmente, un po’ più complesso e presenta

otto connettori DVI che supportano però il protocollo HDMI 1.3, e che in effetti sono stati inseriti sul pannello

per garantire una maggior possibilità di impiego dello switcher. Utilizzando degli adattatori è possibile quindi

Spatz Proswitch-8Dal costrutore tedesco, uno switch per segnali HDMI e DVI che offre una interessante dotazione di porte di ingresso che lo rendono fl essibile e utile nelle applicazioni più diverse. Alcuni accorgimenti e soluzioni, tuttavia, lo trasformano in qualcosa di ben diverso dal “solito”switch

Rolando Alberti

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approfondimenti

collegare sia dispositivi HDMI che DVI. Distribuito in Italia dalla milanese

AGMultivision, in pratica questo Proscwitch è molto di più di ciò che vuole far

credere a prima vista.

Caratteristiche e particolarità

Lo switcher, compatibile anche con gli standard HDMI 1.1, HDCP 1.1 e DVI

1.0 e che supporta risoluzioni da 480i fi no a 1.080p e da VGA a UXGA, può

essere controllato oltre che dal pannello frontale, anche via RS-232, e con

contatti a chiusura da un pratico telecomando a infrarossi. Ogni ingresso

video è corredato da una coppia audio stereo, che può essere utilizzata

quando l’audio non sia embedded nel segnale video, come ad esempio nel

caso di dispositivi DVI. Questi ingressi audio hanno tutti volume indipendente

e possono essere scelti indipendentemente dalla selezione video di quel

momento. Se poi l’audio fosse in 5.1 e vi fosse la necessità di passarlo a

un processore per la sua decodifi ca, esistono anche quattro ingressi digitali

trasparenti e a loro volta selezionabili, e una corrispondente uscita su jack coassiale.

I connettori DVI-I possono comunque accettare sia segnali DVI che VGA utilizzando l’apposito cavo

di break out, il quale fornisce anche le relative informazioni EDID per entrambi i segnali attraverso il

riconoscimento del tipo di segnale in ingresso. Le informazioni EDID hanno lo scopo di specifi care alla

sorgente video la risoluzione da utilizzare con un particolare dispositivo a loro connesso, adattando quindi

il segnale sorgente ingresso alle caratteristiche dell’uscita. Si tratta di un set di informazioni molto utile,

che nel Proswitch-8 è ulteriormente espanso nel momento in cui ogni sorgente a esso connessa viene

forzata ad assumere la risoluzione più adatta al dispositivo connesso all’uscita, con tempo di reazione

praticamente azzerato rispetto al solito tempo di “negoziazione” tra i dispositivi. Lo

stesso discorso vale per l’audio digitale, che può essere di vari tipi tra cui AC3 5.1,

MPEG-2 5.1, AAC 5.1, ATRAC 2.0 e DTS 5.1.

Programmazione e fi rmware

Gli ingressi DVI hanno un potente sistema di equalizzazione del segnale video che

permette di usare cavi lunghi fi no a 60 metri. Un’altra interessante caratteristica è

che i segnali in ingresso possono essere programmati in auto switching, in modo che

un segnale sorgente connesso direttamente a uno degli otto ingressi diventi il canale

indirizzato all’uscita.

Grazie al telecomando e al display posto sul pannello frontale, la programmazione del Proswitch-8 è veloce

e intuitiva attraverso i vari menu disponibili che permettono il controllo totale di tutti i parametri. Sul sito di

Spatz, www.spatz-tech.de, è possibile scaricare l’ultima versione di fi rmware per aggiornare il Proswitch

attraverso la porta RS-232.

Il dispositivo è inoltre dotato di un suo protocollo RS-232, utilizzabile per defi nire dei parametri di

confi gurazione sia da PC che da altri dispositivi per l’automazione, tipo Amx o Crestron.

Si tratta in ultima analisi di un utile switcher che unisce praticità e rapidità a un numero non da poco di

ingressi disponibili che lo rendono fl essibile in ogni occasione.

Caratteristiche tecniche

8 Input DVI (compatibile con HDMI 1.3, HDCP 1.1, DVI 1.0)8 canali audio stereo5 Input coassiali RCA1 Output DVI-IOutput audio stereo con controllo volumeOuput audio coassialeRisoluzioni supportate 480i e 1.080pFormati accettati: tutti, da VGA a UXGAEDID management per VGA e DVIPorta RS-232

www.spatz-tech.de

ww.agmultivision.it

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58 aprile / maggio ‘10 • n. 23

pillole

Laser cinemaFacciamo il punto Il desiderio di primeggiare, o semplicemente di rimanere nel mercato, spinge i produttori a sperimentare sempre nuove tecnologie che siano in grado di offrire risultati migliori a prezzi più contenuti. In questa direzione si è mosso anche chi ha scelto di seguire gli sviluppi del laser cinema. Ma quali sono le chance della luce laser rispetto ad altri sistemi di illuminazione per i proiettori cinematografi ci?

Barb

ara

Trig

ari

Le applicazioni del laser nel settore video sono per ora limitate a pochi prodotti disponibili e a qualche

annuncio. Si trovano già sul mercato, anche se non proprio nel negozio sotto casa, alcuni pico-proiettori

(AAXA L1 e Microvision ShowWX) e televisori 3D con retroilluminazione al laser (Samsung, Philips, Mitsubishi e

la californiana HDI), questi ultimi inizialmente molto costosi, ora pare si aggirino sui 15.000 dollari per un 103”.

A novembre 2008 un gruppo di ricercatori dell’Accademia delle Scienze cinese, in collaborazione con Phoebus

Vision OptoElectronics Technology, ha annunciato di aver realizzato un proiettore laser per il cinema capace

di riprodurre circa l’80% della gamma di colori percepibili dall’occhio umano (gamut). Gli schermi al plasma

arrivano al 50%, il cinema tradizionale su pellicola al 60%. Successivamente, a metà marzo di quest’anno, Laser

Light Engines ha annunciato alla fi era ShoWest di Las Vegas, di aver risolto uno dei problemi tecnici più ostici

nell’applicazione del laser, quello dei disturbi ottici.

Pro e contro

Ma perché buttarsi sul laser, preferendolo ad altre tecnologie? Quali i vantaggi e gli svantaggi? In linea generale,

la luce laser offre il vantaggio di migliorare sensibilmente il gamut, quindi la gamma di colori che il proiettore sarà

in grado di riprodurre. Il laser infatti è notoriamente la miglior sorgente di luce monocromatica. In più, trattandosi

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di luce fredda, non ha bisogno di meccanismi di raffreddamento e il proiettore potrebbe essere di dimensioni

contenute. D’altro canto, è il laser stesso a essere un oggetto ingombrante, quindi il vantaggio si annulla.

Poi, come sanno gli estimatori di James Bond e Guerre Stellari, la luce laser debitamente “amplifi cata” è

potenzialmente un’arma letale, da qui la necessità di fornire la dovuta certifi cazione a questi apparecchi.

Normalmente il fascio di luce di proiezione al cinema è lontano dalla portata dello spettatore, ma il ricordo di

Sean Connery e del fascio di luce che taglia il metallo come fosse burro non invita alla tranquillità.

Paradossalmente, stando alle informazioni che si trovano in rete, il problema maggiore sembra essere

invece quello dei disturbi ottici che il laser produce quando viene “spalmato” (o proiettato!) su una superfi cie

ampia: un luccichio e scintillio diffuso che abbassa notevolmente la qualità dell’immagine. Entrano in gioco qui i

ricercatori cinesi, i quali avrebbero ovviato al problema facendo passare la luce rossa, verde e blu di diversi laser

attraverso un cavo in fi bra ottica, per produrre luce bianca. Questa a sua volta verrebbe poi fi ltrata nuovamente

nei colori RGB e proiettata con un sistema DLP. Lo stesso team di scienziati cinesi ha anche osservato che è

possibile incrementare il gamut aumentando la saturazione del laser blu e rosso, con macchine di maggiore

potenza (e costo). A livello teorico, un sistema basato sulla luce laser potrebbe arrivare al 90% del gamut

percepibile dall’occhio umano.

Anche se il laser è una macchina molto più costosa di un sistema basato sulla comune lampada allo xenon

(fi no a venti volte di più), è anche vero che è molto più effi ciente e dura più a lungo, infatti sempre citando i

calcoli dell’Accademia delle Scienze cinese, la potenza richiesta nell’ipotesi di laser anche molto dispendiosi

non supererebbe il 35% di quella consumata da un comune proiettore digitale. Insomma, l’investimento iniziale

sarebbe maggiore, ma sul lungo periodo le distanze si accorcerebbero, anche al confronto di proiettori con

lampade LED o UHP. Aggiungiamo che il laser, a differenza della lampada allo xenon, non produce raggi UV,

quindi non c’è bisogno di fi ltri per eliminarli.

Le novità di marzo

Venendo alle novità di marzo, uno dei fondatori di Laser Light Engines ha spiegato in un’intervista di aver risolto

il problema dei disturbi nella proiezione ricorrendo a un laser OPO, che sta per Optically Pumped Oscillator.

In pratica, un oscillatore ottico alimentato da un laser che permette di produrre luce rossa e blu in una banda

specifi ca tale da eliminare i disturbi. Rimane il problema per la banda verde, solitamente

ridotta come dimensione e più delicata perché l’occhio umano è particolarmente

sensibile a questo colore. Il problema sarebbe stato risolto aumentando l’ampiezza

della banda, ma non è stato chiarito come e fi no a quale ampiezza. Il sistema di

eliminazione dei disturbi LLE sarebbe collegato al proiettore tramite fi bra ottica.

Ulteriori dettagli verranno annunciati a giugno in occasione del Projector Summit di Las

Vegas.

Anche se gli sviluppi sembrano promettenti, il responsabile dell’uffi cio tecnico di

Christie Digital, Bob Rushby, ha dichiarato in un’intervista di non credere che il sistema

di eliminazione escogitato possa essere in grado di accontentare i clienti delle sale

cinematografi che. Anche Christie sta lavorando sulla tecnologia laser, riconoscendone

le potenzialità, ma per ora non ha annunciato il lancio di nuovi prodotti. Intanto, le sale

cinematografi che stanno investendo molto denaro per aggiornarsi con il digitale e il 3D.

Quando arriverà il laser, saranno pronte a ricominciare, o sarà troppo tardi?

http://www.economist.com/

science-technology/technology-

monitor/displaystory.cfm?story_

id=12545538&source=login_payBarrier

http://spectrum.ieee.org/computing/

hardware/laser-cinema-coming-

someday-to-a-theater-near-

youmaybeuilt a laser digital cinema

projector

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60 aprile / maggio ‘10 • n. 23

pillole

Wi-Max, ultima puntata?A distanza di mesi dall’assegnazione delle licenze, pare che la copertura del territorio italiano sia ancora a una fase embrionale, e ben lungi dal risolvere quel problema di digital divide che affl igge tutt’ora un paese con caratteristiche fi siche che rendono disagevole la copertura con i cablaggi tradizionali. Dovremo rassegnarci?

Alberto Forchino

In precedenti numeri di Connessioni abbiamo già parlato della tecnologia Wi-Max; sulla scorta della gara

plurimilionaria che si era appena chiusa per la concessione delle licenze, ci ponevamo essenzialmente

due domande:

• il Wi-Max sarà la tecnologia che abbatterà il digital divide in italia?

• Riusciranno i licenziatari a rientrare dei grossi investimenti fatti in questa “asta dei record” da 135

milioni di euro?

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In seguito abbiamo cercato di seguire l’avventura del Wi-Max in Italia, purtroppo non trovando troppe

tracce di esistenza in vita dell’applicazione di questa tecnologia.

Perché siamo così interessati al Wi-Max? Non siamo certo dei fanatici di questa soluzione piuttosto

che di un’altra, siamo piuttosto convinti assertori della tesi che una tecnologia è tanto buona quanto

può essere utilizzata profi cuamente dall’utente e, probabilmente, l’asta plurimilionaria per le licenze non

ha certo aiutato una tecnologia che nasce più che altro con una fi losofi a “fre-to-air”. Oggi riprendiamo

il discorso sulla scorta di un rapporto o, forse, di uno spot presentato al Mobile World Congress di

Barcellona all’inizio di quest’anno, una delle più grandi fi ere dedicate alla telefonia mobile, dove è infatti

emerso un dato molto positivo. Il rapporto ha evidenziato come il Wi-Max sia in forte crescita, tanto da

essere potenzialmente disponibile in tutto il mondo a oltre 620 milioni di persone.

E in Italia, dove c’è qualcuno che spende centinaia di milioni di euro solo per aggiudicarsi il diritto di

accendere un’antenna e diffondere il proprio segnale Wi-Max? Da noi il problema del Digital Divide

è forse più sentito che in altri paesi industrializzati, anche a causa di una conformazione geografi ca

non proprio semplice: con una sola grande pianura e tante valli alpine in cui portare

una fi bra non è proprio, per usare un eufemismo, economico raggiungere tutti. Ci si

aspetterebbe dunque un’Italia all’avanguardia nel Wi-Max... Ma qualcuno vi ha mai

telefonato all’ora di cena, disturbandovi assai, per proporvi di passare al Wi-Max, come

fanno per proporvi una tariffa telefonica fi ssa? A me non ha telefonato nessuno.

Allora siamo andati a cercare i dati di diffusione in Italia o, quantomeno, di copertura del

territorio.

Abbiamo pensato che società che hanno investito (speso) tutti questi soldi per

aggiudicarsi il diritto di usare il Wi-Max avrebbero tutto l’interesse a strombazzare i loro

progressi nella copertura del territorio. Invece niente! Perché? Per come?

Su Internet troviamo un dato ancora più interessante: la mappa della copertura Wi-

Max beta, che riportiamo. Perché abbiamo scritto che è ancora più interessante di

quanto abbiamo cercato? La risposta si trova nella didascalia stessa dell’immagine

che troviamo nel sito: “Con questa mappa, è possibile localizzare tutte le antenne

WiMAX presenti sul territorio Italiano, le segnalazioni sono degli utenti del forum. Questa

mappa non è da considerarsi attendibile perché aggiornata periodicamente in base alle

segnalazioni degli utenti e non degli operatori.”

Cosa vuol dire questo per noi? Vuol dire che in questa mappa troviamo la sintesi

dell’impegno delle compagnie a coprire il territorio, combinato con l’effettiva necessità

dell’utente di avere il segnale nel luogo dove gli serve.

L’analisi però non è confortante: il Wi-Max si trova essenzialmente in quell’unica grande

pianura di cui dicevamo sopra e principalmente dove molte altre tecnologie sono

disponibili per l’utente. Non lo abbiamo quindi usato per abbattere il Digital Divide. E

siamo rientrati degli investimenti? Non credo perché, vista la mappa, le centinaia di

milioni di euro sono servite solo per coprire una piccola parte del territorio e dubito che

con il prezzo medio per Mbyte del mercato si sia riusciti a trarne utili.

Suoniamo il requiem per il Wi-Max? Lo scopriremo alla prossima puntata.

www.wimax-italia.it/mappa-

copertura-wimax/

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62 aprile / maggio ‘10 • n. 23

appuntamentia cura della redazione

InfoComm Expo5 - 11 (conference), 9 - 11 (expo) giugnoLas Vegas, USA

All’apertura della home page dell’edizione 2010 di InfoComm Expo, appaiono subito le tre “T” delle parole

chiave della mostra: Technology (la parte espositiva dell’evento, questa’anno si prevede la partecipazione

di oltre 900 aziende del settore audio video e integrazione di sistemi che presenteranno le ultime novità

tecnologiche e di prodotto), Trends (focus sulle tendenze che guideranno la crescita del mercato), Training (la

formazione: prima e durante la fi era avranno luogo più di 300 seminari, incontri e workshop). Specchio del

mercato USA, il più avanzato a livello globale, (ma saranno presenti anche molti marchi fuori USA) l’anno scorso

l’expo ha richiamato 29.000 presenze da 80 paesi. La manifestazione inizierà il 5 giugno con le prime sessioni

formative, che continueranno anche durante i giorni di mostra (9 – 11).

Questo è InfoComm Expo 2010, la fi era organizzata dall’associazione legata

tradizionalmente al settore audio video professionale e integrazione di sistemi; fondata

nel 1939, conta 5.000 iscritti in tutto il mondo e riunisce aziende e professionisti del

settore; per loro propone ricerche di mercato e relazioni con le istituzioni, programmi

di formazione e certifi cazione, con l’obiettivo di sostenerne la crescita.

Perché andarci

I pochi dati di cui sopra già giustifi cano il viaggio degli operatori e di chi pensa

di diventarlo, a questo si aggiungono le moltissime iniziative previste: seminari

organizzati da InfoComm (su temi specifi ci e programmi di certifi cazione), dall’IPD

(Institute for Professional Development), dalla NSCA University, dagli stessi espositori

ecc., oltre a visite guidate per scoprire aziende e tecnologie legate a un settore

specifi co e tavoli di lavoro di approfondimento su alcuni temi (per esempio sul 3D o

sul digital signage). Sono previste aree espositive mirate dedicate per esempio alle

tecnologie per i luoghi di culto, per la collaborative conferencing, per telepresenza e coferencing in HD… con la

novità della Test&Measurement Showcase, e non mancheranno le occasioni per fare networking, per conoscere

colleghi e aziende, come vari ricevimenti per gli affi liati InfoComm, per gli operatori del Rental& Staging, per i

neofi ti della fi era ecc. Segnaliamo anche la festa per gli Awards di InfoComm, per le categorie Green AV, Women

in AV e Young AV Professionals, e quelli conferiti dalla stampa leader di settore per le categorie Archi-Tech, Pro

AV, Lighting&Sound American Stage Events, System Contractor, Rental&Staging, e il Best of InfoComm 2010, il

miglior prodotto o soluzione della fi era 2010.

Informazioni generali

InfoComm si svolgerà al Las Vegas Convention Center, con orario variabile per quanto

riguarda le sessioni di formazione (consultabili sul sito) e dalle 9.00 alle 17.00 per la fi era.

Sono richiesti 100 $ di entrata per i non affi liati InfoComm, gratuito per gli associati, variabili

invece i costi dei seminari, esplicitati alla pagina “Options&Pricing”. Sul sito si trovano

anche indicazioni sugli hotel, viaggio e fi nanche su come richiedere il visto.

www.infocommshow.org

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appuntamenti

Screen Media Expo 2010 - DOOH ExpoLondra, Earls Court, 5 - 6 maggio

Conseguenza del crescente interesse verso il digital signage, o come si

dice nel mondo anglosassone, il “digital out of home”, la fi era Screen

Media Expo di Londra, che segue tutta la fi liera della cartellonistica digitale

sin dalla prima edizione del 2006, quest’anno ospiterà anche l’evento DOOH

Expo, rivolto espressamente a questo settore. La fi era londinese aggrega

tutti i player, dalle agenzie agli inserzionisti, dai network ai produttori di

contenuti, fornitori di tecnologia e utenti fi nali. Accanto all’esposizione con i

tradizionali stand, Screen Expo offre un programma formativo di conferenze,

congressi e seminari che spaziano sui temi più caldi; ospita inoltre il secondo

European DOOH Media Summit, appuntamento annuale in collaborazione

con Media Week programmato per il 6 maggio, e il primo European Digital

Signage Strategies Forum, organizzato da Strategic Institute il 4 e 5 maggio.

Perché andarci

Screen Media Expo vanta la copertura dell’intera fi liera della cartellonistica

digitale, con espositori da tutta Europa e non solo. È un’occasione per

incontrare interlocutori di solito non facilmente raggiungibili e relegati ad

ambiti diversi. Nel 2009 ha avuto oltre 130 espositori e 5.000 visitatori da 61

nazioni diverse. Il target tra espositori e visitatori comprende le grandi catene

di distribuzione, aziende attive nei settori leisure e ospitality, inserzionisti

di marchi di prodotti di consumo, fi nanziatori (banche e imprese edilizie),

proprietari di network digitali, system integrator e fornitori di tecnologie,

fornitori di contenuti, investitori, rappresentanti dei settori pubblici ecc.

Informazioni generali

La fi era si svolge presso l’Earls Court a Londra, location facilmente

raggiungibile con i mezzi pubblici dalle principali stazioni e aeroporti della

capitale inglese. Tutte le indicazioni sono comunque disponibili sul sito della

manifestazione, insieme alla segnalazione dei parcheggi e degli hotel. Dal sito

è possibile registrarsi gratuitamente sia per la fi era che per il DOOH Expo.

Il programma completo delle sessioni formative è disponibile sul sito della

manifestazione. www.screenevents.co.uk

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64 aprile / maggio ‘10 • n. 23

dal mondo

Axys Day A cura della Redazione

Prase Engineering è il distributore italiano di Duran Audio, produttore di diffusori audio e proprietario del marchio

Axys, che contrassegna sistemi modulari in array a direttività controllata, pensati anche per la risoluzione dei

problemi acustici legati ad ambienti particolarmente riverberanti. Lo scorso 12 marzo Prase e Duran hanno

proposto a collaboratori e operatori una giornata di studio sul tema del line array (tecnologia, funzionamento

e usi) con un approfondimento su alcuni sistemi Axys Intellivox, che sono stati anche provati e ascoltati dai

presenti.

La prima parte della giornata si è svolta nell’auditorium di Prase Engineering, dove l’ing. Nick Screen, Product

Manager UK di Duran Audio, ha tenuto la sessione introduttiva, partendo dalla spiegazione delle problematiche

di ascolto di un segnale amplifi cato rispetto al riverbero e al rumore ambientale, per arrivare alla gamma dei

prodotti Axys: non solo le “colonne sonore” Intellivox (serie DDC con controllo digitale della direttività e DDS,

con sintesi digitale della direttività) ma anche, solo per citarne alcuni, la serie ’08 con amplifi catore a parte,

apertura angolare più ampia e maggiore pressione, Intellidisc DS90, diffusori a puntamento conico per evitare

l’inquinamento acustico a 360°, e il nuovo Sub B-121 da 21”, poi presentato alla fi era di Francoforte, che

introduce un nuovo concetto di direttività sulle frequenze basse.

La seconda sessione era dedicata alla teoria del line array,

partendo dai concetti base della fi sica acustica, passando dalle

varie problematiche riscontrate dai progettisti che, nel tempo,

hanno adottato tecniche sia meccaniche che elettroniche, fi no

ad arrivare alle soluzioni scelte da Duran Audio per la serie

Axys. La mattina si è conclusa con una introduzione al software

di modellazione acustica DDA, con riferimento alle ultime

implementazioni (versione 3.0).

Il pomeriggio è stato destinato all’ascolto e all’approfondimento

dei sistemi Intellivox, effettuati nella sala demo, trattata

acusticamente. Oggetto dei lavori, gli Intellivox DC 500, i

DC280, i diffusori per live serie Scope e Source G2, i subwoofer

Axys, infi ne i line array U16 + B215 della serie Target. Di questi

ultimi abbiamo potuto constatare la pressione e la precisione: la programmazione del puntamento tramite il

software DDA permetteva un controllo del suono molto effi ciente. Durante la demo, è stato chiesto ai presenti

di modifi care impostazioni e puntamenti effettuati, fi no alla modifi ca totale dell’acustica in tempo reale, a

sistema funzionante, fi ngendo un caso specifi co: la simulazione di un concerto dove l’audience, prevista solo in

platea, si dispone invece anche in un primo ordine. Infi ne, i test del nuovo sistema sub con direttività cardioide,

posizionando i moduli in direzione frontale e retro; con l’aiuto del software DDA, abbiamo potuto confermare

l’effi cienza del sistema nella direttività anche sulle basse frequenze.

La giornata di lavoro si è chiusa verso le 17,30, ma con un arrivederci: il prossimo 13 aprile appuntamento,

sempre presso Prase, per una giornata di studio sui software DDA e Win Control di Duran Audio, sviluppato

per monitorare i diffusori Axys, a completamento della formazione degli operatori sulle soluzioni proposte dal

costruttore olandese.

www.prase.it www.duran-audio.com

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dal mondo

Riorganizzazione Roland: dopo i primi mesiA cura della Redazione

Dal 1 gennaio 2010 Roland ha uffi cializzato una importante riorganizzazione interna dell’area commerciale, che

ha coinvolto i Paesi nei quali Edirol e Roland operavano come entità autonome: la fusione tra Edirol Europe e le

joint venture Roland locali ha portato una nuova impostazione nella distribuzione dei molti marchi di proprietà del

costruttore giapponese. I marchi Roland, Cakewalk (hardware e software per computer music) e Boss (legato agli

strumenti musicali) sono divenuti parte dell’organizzazione distributiva Roland, mentre i marchi Edirol (prodotti per

il settore video e registrazione digitale di fascia alta) e RSS (apparecchiature per audio professionale, V-Mixer, Digital

Snake e quelle che si basano su protocollo REAC) sono ora distribuiti da Roland Systems Group. Un cambiamento

che ha coinvolto anche l’Italia così, a qualche mese di distanza, ne abbiamo parlato con Francesco Galarà,

Managing Director di Roland Systems Group Italy.

FG – Si è trattato in realtà di un cambiamento conseguente alla creazione di Roland Systems Group, divisione di

Roland Co. specializzata nel seguire il mercato pro: infatti il catalogo Edirol presentava accanto ai prodotti consumer

anche quelli indirizzati a un’utenza professionale, e questi ultimi sono stati traslati sulla organizzazione distributiva

RSG, nata per seguire un settore di mercato con esigenze specifi che. Viceversa, tutti i prodotti home recording sono

stati incorporati nel catalogo Roland Italy, già organizzato per una distribuzione in negozi, rivenditori diretti ecc. In

realtà il processo era già stato avviato nella maggior parte delle altre nazioni dal 2007.

A seguito di questa riorganizzazione, RSG ha incorporato l’esperto di video Andrea Verga, già

dipendente Edirol. Attualmente la nostra struttura comprende due sales manager che seguono

due macro aree territoriali, un product specialist e un back offi ce, mentre il magazzino e la

logistica merci sono ubicati presso l’Head offi ce RSGEuro di Barcellona.

C – Quali le ragioni della riorganizzazione?

FG – L’intenzione è seguire più accuratamente il settore pro, che ha esigenze diverse da quello

consumer, specifi che in termini di assistenza, supporto e soprattutto progettuali. La nostra presenza sul territorio è

legata ai nostri Solutions Partners che si interfacciano con gli acquirenti, e che hanno appunto un ruolo fondamentale

nel seguire il cliente da un punto di vista sia commerciale che tecnico. Per loro sono inoltre previsti programmi di

supporto e documentazione dagli uffi ci centrali.

Anche la ricerca di nuovi canali di vendita è condivisa con i Solutions Partners, secondo una logica di collaborazione

parallela e coordinata.

C – Quali attività prevedete per il 2010?

FG – Una sempre migliore presenza sul territorio a fi anco dei nostri Solutions Partners, specialmente attraverso

presentazioni e workshop itineranti, per non obbligare clienti e collaboratori a lunghe trasferte: visto che in Italia, per

il 2010, non ci saranno occasioni espositive adatte a noi, ci siamo orientati verso questa soluzione. Gli appuntamenti

già in calendario sono: 15 e 16 aprile a Roma e 20-21 aprile a Catania, presso il nostro partner Artesicilia; saremo

presenti al prossimo Music Italy Show di Bologna dal 15 al 17 maggio, dove supporteremo Roland Italy durante le

demo audio visuali, e avremo anche una piccola area espositiva. Il prossimo settembre parteciperemo inoltre all’IBC

e al PLASA con moltissime novità.

www.rolandsystemsgroup.com www.rsgeuro.com

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66 aprile / maggio ‘10 • n. 23

dal mondo

Seminario tecnico FBT-Securiton

Il 19 febbraio scorso presso il Savoia Hotel Regency di Bologna si è tenuto il secondo seminario tecnico

promosso da FBT Elettronica e Securiton, organizzato dall’Associazione Professionisti “Valerio Vivarelli” di

Bologna e patrocinato dal Collegio dei Periti Industriali delle province di Ferrara e Modena. Scopo degli incontri

è l’analisi e la discussione delle normative EN54/5, EN54/20 ed EN54/16, in vigore dal 1 luglio 2009, nell’ambito

della progettazione degli impianti di rilevazione incendio e di evacuazione audio. Come il primo appuntamento,

tenutosi ad Ancona il 25 giugno 2009, anche questo di Bologna era a ingresso gratuito.

Ad aprire il seminario, cui hanno partecipato 170 progettisti, è stato l’intervento di Ivano Manara, Presidente

della Federazione Regionale dei Periti Industriali, il quale ha poi fatto da moderatore della giornata. Dopo il suo

discorso introduttivo incentrato sui progetti di sicurezza pubblica e prevenzione di incendi ed emergenze, il

Comandante La Malfa dei Vigili del Fuoco di Bologna ha parlato della norma EN 54/20, incentrata sui sistemi di

aspirazione fumo e gas, e della norma EN 54/16, che riguarda i sistemi di evacuazione audio in caso di incendio.

Hanno approfondito l’argomento Loris Gazzino, responsabile Italia Securiton, e Lorenzo Rossi, consulente SPR

Tecnologie, con interventi sulla progettazione e l’impiego di sistemi di rivelazione precoce del calore (norma EN

54/5), essenziale per i sistemi di sicurezza a norma EN 54/20. Il tema delle leggi e dei

decreti attualmente in vigore in Italia è stato affrontato da Antonio Faccioni, Division

Manager FBT Elettronica, e da Maurizio Bonifazi, responsabile FBT Ricerca e Sviluppo.

In particolare, hanno sottolineato i vantaggi dell’impiego di impianti di evacuazione

progettati con l’utilizzo della voce umana, in linea con la norma EN 54/16. Il convegno

si è concluso con un dibattito aperto ai partecipanti, per chiarire eventuali dubbi e

problemi tecnici emersi. Gli intervenuti hanno ricevuto un attestato di partecipazione

e sono stati loro riconosciuti i crediti formativi di cui ai rispettivi regolamenti per la

formazione continua e permanente.

www.fbt.it

www.securiton.com

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Page 69: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

67

dal mondo

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Page 70: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

68 aprile / maggio ‘10 • n. 23

dal mondo

Barco in Times Square

L’incrocio di Times Square a New York è

tradizionalmente uno dei banchi di prova più

stimolanti e diffi cili per chi fa digital signage, e

di conseguenza anche tra i più ambiti. Barco, in

seguito alla nuova apertura di un fl agship store

American Eagle Outfi tters, insieme a Barnycz

Group ha realizzato un display ciclopico costituito

da panelli LED assemblati su 12 superfi ci poste a

piani diversi, in tutto quasi 1.400 m2 di superfi cie,

compresa una “torre” di LED alta 25

piani. La facciata esterna dell’edifi cio

prescelto è stata rivestita con 1.441

pannelli Barco TF-20 LED, resistenti

alle intemperie, in tutto 3,3 milioni di

pixel. Trattandosi di una superfi cie

dagli angoli irregolari, i moduli Barco di

dimensioni ridotte hanno reso possibile

l’installazione assecondando anche le

forme più strane. Il foyer inoltre accoglie

1.665 moduli Olite 612 ottimizzati per la

visione a distanza ravvicinata, mentre nel

negozio ci sono 21 monitor LCD NSL-46

per la presentazione di contenuti nella risoluzione

nativa: un array di video multi formato processato

da due Barco DX-700 LED. L’installazione ha posto

una notevole sfi da anche a chi si è poi occupato dei

contenuti.

www.barco.com

Panasonic riallinea il professionale

Panasonic Marketing Europe ha annunciato un riallineamento delle business unit AV professionali, con la fi nalità

di rispondere con sempre maggior puntualità alle esigenze della clientela pro, e allo stesso tempo razionalizzare

la struttura interna sul modello della casa madre giapponese. Le linee di prodotto broadcast e proiettori

saranno quindi riunite sotto il marchio AV Systems Europe (AVSE), nuova business unit affi data alla guida di

Jerome Berrard (precedente direttore della divisione PPDE, Professional Projectors and Displays Europe) in

qualità di Director, coadiuvato dal General Manager Sales & Marketing Christian Sokcevic. A gestire le attività

intorno agli schermi per applicazioni professionali sarà invece la divisione Professional Visual Displays Europe

(PVDE), gestita dal director PAVCSE (sigla che riassume le business unit AV) Masaki Arizono, con

un management team composto dal General Marketing Manager David Martin e dal Sales General

Manager Neil Colquhoun.

www.panasonic.net

Aggiornamenti dal SIB di Rimini

Rimini Fiera ha annunciato di aver riprogrammato la

fi era SIB, Mostra Internazionale delle Tecnologie per lo

Spettacolo, l’Installazione e il Broadcast, in una data

ancora da identifi care nel 2011, invece che, come

previsto in precedenza, ad aprile di quest’anno. La

scelta è stata determinata, citando il comunicato stampa

inviato dagli organizzatori, “in considerazione dell’attuale,

perdurante fase di depressione economica mondiale,

unitamente all’evoluzione del settore”. In merito, ecco

la dichiarazione del direttore generale di Rimini Fiera,

Piero Venturelli: “Davanti a un mercato provato da

una congiuntura non

favorevole, abbiamo

messo in campo per

SIB ampie risorse,

individuando nuovi target

oltre a nuovi paesi esteri

di forte interesse per le aziende clienti. In accordo con

queste, abbiamo così deciso di dedicare il 2010 alla

costruzione di un nuovo format di SIB e di posticiparne

lo svolgimento a una nuova data del 2011”. Le analisi

di mercato e il feedback degli operatori inoltre portano

a ritenere che un progetto fi eristico di successo sarà

realizzabile solo contando sugli sforzi unitari di tutte le

componenti produttive, obiettivo verso il quale dichiarano

di tendere Rimini Fiera insieme a TEN e Silb, patrocinatori

della storica fi era riminese.

www.riminifi era.it

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Page 71: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

69

dal mondo

Barco acquisisce Element Labs

Barco ha annunciato a metà marzo di aver acquisito

prodotti, proprietà intellettuale, diritti e know-how di

Element Labs, azienda californiana specializzata nella

realizzazione di sistemi video LED rivolti alla fascia media

del mercato. La transazione si è svolta nella forma di

passaggio di azioni, in questo modo Barco non si è

assunta le passività di Element Labs. Pertanto il nome

EL non verrà più utilizzato e la sede centrale di Element

Labs a Santa Clara (CA) funzionerà da centro dedicato

Barco per lo sviluppo di soluzioni LED creative, mentre

la sede Barco in Belgio (Kuurne) sarà competente per

le soluzioni LED “tiled”, a mattonella. Barco prevede lo

sviluppo di nuovi prodotti, annunciati nei prossimi mesi.

L’acquisizione rappresenta per Barco, tradizionalmente

presente nella fascia hi-end, l’opportunità di ampliare la

propria offerta e venire incontro a fasce di clientela attive

nei settori media e intrattenimento.

www.barco.com

Premiato Vogels Motion+ EFW 8345

Per la prima volta in assoluto, il Red Dot Award

è stato assegnato quest’anno al supporto da

parete Motion+ di Vogels, nella categoria Product

Design. Il prestigioso riconoscimento internazionale

viene conferito annualmente da una giuria di

designer ed esperti, i quali quest’anno hanno

valutato 4.252 prodotti per la categoria “design di

prodotto” scegliendo tra gli altri il sistema Vogels

della serie 8000. Motion+ EFW 8345 permette di

ruotare uno schermo piatto di 75° su entrambi

i lati, oppure di 90° fi ssando lo

schermo perpendicolare alla parete.

L’uffi cializzazione e la consegna

del premio sono programmati per

il 5 luglio prossimo a Essen, in

Germania, in occasione della cena

organizzata da Red Dot.

www.vogels.com

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Page 72: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

70 aprile / maggio ‘10 • n. 23

news

Ampia banda Sennheiser

Sennheiser ha reso disponibili il doppio ricevitore

EM 3732-II e il trasmettitore bodypack SK5212-

II per radiomicrofoni, contraddistinti da una più

ampia gamma di frequenze commutabili (fi no a 184

MHz, gamma da 470 a 638 MHz o da 614 a 798

MHz). Il ricevitore è disponibile anche in versione

EM 3732 COM-II o singolo (EM 3732-II), tutti

forniti di display OLED, funzione di scansione delle

frequenze, regolazione in passi da 5 kHz, possibilità

di programmazione dei trasmettitori via interfaccia

IR, uscita digitale EAS 3/EBU e presa Ethernet.

Il trasmettitore offre

una modalità a bassa

intermodulazione (LoI, Low

Intermodulation Mode) che permette di inserire, in una

determinata fi nestra di frequenze, il 30% di canali in

più rispetto alla norma, con potenza di trasmissione

pari a 10 mW. Il sistema infatti riduce le interferenze

create dalla presenza in una stessa location di molti

trasmettitori, come per esempio nel broadcast.

www.sennheiser.it

Distribuito in Italia da Exhibo, www.exhibo.it

Proiettori DLP InFocus IN3900 e LiteBoard

InFocus propone un’alternativa alla lavagna interattiva classica, che si dimostra fl essibile

e adattabile in contesti non propriamente attrezzati, o che non è possibile attrezzare per

motivi di budget. La soluzione è composta dall’abbinamento di uno dei due proiettori

della serie IN3900 (IN3902 oppure IN3904), con LiteBoard, la tecnologia incorporata negli

apparecchi grazie alla quale, con una apposita “bacchetta magica” che agisce come

un mouse o cursore, il contenuto proiettato diventa interattivo. Per esempio, è possibile

utilizzare dei software come sul computer, sottolineare e fare annotazioni sulle immagini proiettate, il tutto

senza disporre di una superfi cie dedicata, e senza complicate calibrazioni. I due proiettori si differenziano per

la risoluzione, XGA per IN3902 (1.024x768) e WXGA per IN3904 (1.280x800), luminosità massima di 3.000

lumen. Entrambi hanno ampie funzioni di connessione, tra cui la regolazione automatica delle impostazioni

di visualizzazione per oltre 70 modalità video digitali e analogiche, video e PC, compatibilità con i sistemi

InFocus LiteShow II, per utenti multipli collegati al proiettore via Wi-Fi, e DisplayLink Wireless, per la connettività

punto-punto a banda ultra-larga (UWB). Inoltre dispone di presa RS-232, LitePort per proiettare contenuti estratti

direttamente dalla chiavetta USB, e browser Web embedded, per la gestione completa del proiettore da network.

www.infocus.com Distribuito in Italia da Audiogamma, www.audiogamma.it

Sennhesier EM 3732

Roland S-4000M

L’S-4000M è pensato per mettere in rete, gestire

in un unico stream e assegnare automaticamente

i segnali audio su protocollo REAC (proprietario

Roland) provenienti da massimo quattro sorgenti

della serie Digital Snake, come l’S-0808, l’S-1608

e l’S-400. Per un massimo di 40 segnali per ogni

sorgente, selezionabili tramite una patch bay; le

assegnazioni sono possibili tramite il software per

PC (S-4000 Remote Control Software) e le console

V-Mixer M-400/M-380,

che confi gurano il

routing, il gain, PAD e

alimentazione phantom.

In uscita l’S-4000M

funge da distributore

di segnali e/o splitter.

Le applicazioni sono

nell’ambito del live, del broadcast e delle istallazioni

fi sse e mobili: in particolare in questo settore permette

di gestire un alto numero di In e Out, grazie alle

possibilità di routing. Il parco connessioni è costituito

da cinque RJ-45 e un RS-232C.

www.rolandsystemegroup.com

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Page 73: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

71

news

Conference compatto Bosch

Bosch introduce CCS 900 Ultro, sistema per dibattiti e riunioni

in ambienti di piccole e medie dimensioni, dalle sale comunali

alle riunioni aziendali o ai tribunali, senza intervento di operatori

specializzati. Accanto al sistema di soppressione del feedback

DAFS brevettato Bosch, per una migliore intelligibilità del parlato,

il nuovo sistema compatto prevede la funzione Possible-to-

speak, che segnala visivamente la disponibilità del microfono per

parlare (in attesa di brevetto), registrazione e riproduzione fi no

a 64 ore di dibattito (scheda SD da 2 GB), buffer di 60 secondi

per cambiare la scheda durante la registrazione. Le unità sono

equipaggiate con altoparlante, microfono con attivazione e due

prese cuffi a con controllo del volume; l’unità Presidente ha anche

un pulsante priorità che disattiva (è possibile stabilire per quanto

tempo) le unità Delegato attive e genera un tono di attenzione. Si

possono utilizzare contemporaneamente fi no a quattro microfoni

attivi, con priorità al Presidente, ed è possibile collegare microfoni

supplementari sia cablati che wireless. Quelli inattivi vengono

spenti automaticamente. Espandibile fi no a 150 unità, anche

con accessori come sistemi di interpretariato, distribuzione delle

lingue, comunicazione al pubblico e interfaccia per tele e video

conferenze.

www.boschsecurity.it

Edid emulator by Kramer

VA-1VGAN è un emulatore di informazioni EDID per

segnali VGA: ovvero quelle trasmesse dal display alla

sorgente video, al fi ne di ottenere la migliore risoluzione

e il miglior segnale per ciascun display, e scambiate

tramite Display Data Channel 2 (DDC2) con connettori

da 12 o 15 pin. In alcune

situazioni queste informazioni

non si possono trasmettere,

per esempio nei sistemi che

prevedono uno switcher a matrice,

amplifi catori di distribuzione,

distribuzione coassiale 5-wire

ed estender per twisted pair.

Interviene così il simulatore degli EDID, che fa in modo

che la sorgente continui a ricevere le informazioni,

“pensando” che il display sia collegato alla sorgente:

VA-1VGAN acquisisce l’EDID dal display e sopperisce

alla mancanza del fl usso di segnale al canale DDC2.

L’Emulator sostituisce il precedente VA-1VGA ed è

alloggiato in un case di dimensioni inferiori, il Kramer

Pico Tool.

www.krameritalia.com

Christie Solaria a 4K

Presentati in occasione della fi era ShoWest di Las Vegas a metà marzo, sono già in

produzione i nuovi proiettori DLP Cinema 4k-ready della serie 2 di Solaria di Christie,

inaugurata dal modello CP2220, la cui distribuzione è cominciata a gennaio. La tecnologia

DLP Cinema è fi rmata Texas Instruments (1,2” DMD) e si attiene alle direttive segnalate da

Digital Cinema Interactive (DCI), con la compatibilità completa per un prossimo upgrade

dei contenuti ai 4k e l’implementazione della tecnologia Christie Brilliant3D, appunto per

la visione tridimensionale. Grazie al sistema DLP questi proiettori consentono un risparmio

di energia rispetto alla tecnologia LCOS (aspetto sul quale Christie punta molto), e con

una luminosità elevata. Inoltre nella nuova serie Christie ha reso i proiettori più semplici da

installare e più versatili nella scelta dei componenti. Gli altri modelli della serie sono CP2210 e CP2230. CP2220 ha una

luminosità di 22.000 lumen con lampada da 3 kW, contrasto pari a 2.100:1 e 35,2 migliaia di miliardi di colori. Compatte

le dimensioni, misura 116,8x63,5x48,3 cm e installato pesa 116 kg. CP2210 punta proprio sulle dimensioni compatte e

quindi gli studi di post produzione o gli stand in fi era: 45 kg e dimensioni 68,7x66,5x39,5 cm. Sfrutta una lampada allo

xenon serie CDXL-SD o la nuova e più effi ciente CXL-14M (potenza 2,1 kW), ha un rapporto di contrasto che supera

i 2.000:1. Infi ne CP2230 è il più luminoso con i suoi oltre 32.000 lumen, ed è costituito da due corpi: uno è la testa di

proiezione, l’altro l’alimentazione della lampada, in modo da poter sostenere elevate potenze in ogni contesto.

www.christiedigital.com/emean

CP2220

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Page 74: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

72 aprile / maggio ‘10 • n. 23

news

Pretendere di più Vedere di più Displays full HD LCD professionali

JVC Professional Europe Ltd. Filiale Italiana Via Cassanese, 224 Pal. Tiepolo - 20090 Segrate (MI) T. 02 269431 - F. 02 26929361 - www.jvcpro.eu - [email protected]

Sensore di movimento

Robusta struttura di Metallo

Interfacce professionali

Monitor con sensore di movimento, immagini con elevato rapporto di contrasto, schermo ultra sottile, possibilità di integrare in modo semplice compact players (mini pc+TV Tools 8.0/ software di digital signage); i nuovi monitors JVC LCD serie GM-F soddisfano le richieste professionali anche dei più esigenti.

Soluzioni perfette anche per i più esigenti

Nuovi compatti per RCF

La fi era Prolight& Sound di Francoforte ha offerto a RCF l’occasione di presentare alcune novità: i driver a

compressione da 4” ND950 2.0 ed ND950 1.4 vengono descritti dal produttore come i più compatti sul mercato.

Hanno un magnete al neodimio di elevata potenza, per offrire un miglior controllo della cupola in movimento, e

di conseguenza maggior effi cienza, migliore risposta dei transienti, meno distorsione. Entrambi i driver montano

una cupola in titanio spessa 0,05 mm e sospensioni in Mylar. La risposta in frequenza va da 500 Hz a 20 kHz

con una potenza continua di 280 W e una sensibilità di 114 dB. Indicati per applicazioni heavy duty di livello

professionale. Presentata anche la nuova serie TT+, speaker attivi ultra compatti, indirizzati alle applicazioni

indoor come sale concerti, teatri, monitoring, sistemi audio distribuiti, multimedia. I modelli sono

TT051-A e TT052-A; il primo si rivolge ad applicazioni near fi eld. Monta un amplifi catore digitale

da 300 W (150 W per le frequenze basse e 150 W per le alte), woofer al neodimio da 5” e tweeter

a cupola al titanio da 1” caricato su una tromba a direttività costante. TT052-A monta due woofer

al neodimio da 5” e un driver a compressione da 1” e le sue caratteristiche lo rendono adeguato a

contesti critici dove serva garantire intelligibilità. Ha infatti una potenza di 300 W (due vie) e tromba

a direttività costante. Entrambi i modelli dispongono di ingresso e uscita XLR, controllo del volume,

equalizzatore, switch per montaggio a parete, fi ltro passa alto, predisposizione per il controllo tramite

protocollo proprietario RDNet.

www.rcf.it

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Page 75: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

73

news

Serie JVC GM-F GM-F420S, GM-F470S, GM-F520S

Design Center 2.3.28 e IRXII di Vantage

Vantage ha rilasciato la versione 2.3.28 del software per la progettazione Design Center. Tra le novità, c’è la

velocizzazione della programmazione ridotta dal 20% al 50% rispetto alla versione precedente, poi la possibilità

di installare la release in presenza di una versione precedente del software, per utilizzare progetti già realizzati.

Migliorata anche la visualizzazione degli elementi (Programming View) e il software di progettazione grafi ca (TPT

designer); le nuove funzioni includono il salvataggio dei valori di personalizzazione, la possibilità di passare da

un’unità di misura a un’altra, il supporto dei nuovi prodotti. Inoltre grazie ai Vantage Driver Tools versione 3.1.12

è disponibile il supporto della nuova versione dell’IR Learner II.

IRX II è il nuovo dispositivo a infrarosso Vantage in grado di integrare le periferiche audio e video in un contesto

home theater, in una sala riunioni o per un impianto completo di home automation, con il supporto dei software

Vantage. IRX II permette il controllo di ogni apparecchio audio e video attraverso interfacce pre programmate,

in grado di svolgere operazioni che richiedono l’abbinamento di più funzioni in

un solo comando (la pressione di un tasto); il tutto avviene tramite infrarosso o

interfaccia RS-232 con controllo di fl usso. Il dispositivo combina Bus Ethernet

e Bus Station Vantage, per la massima fl essibilità di impiego. Disponibili

supporti per il montaggio a rack o a parete.

www.vantageitalia.it

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Page 76: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

74 aprile / maggio ‘10 • n. 23

news

Harris Corporation nel ds

Harris Corporation opera nel settore

communication e information technology, ed è

molto presente nel broadcast. Ben conoscendo

le dinamiche dell’ambito pubblicitario, per aver

affi ancato le major nelle scelte legate alla gestione

di messaggi televisivi, il passo verso il digital

signage è risultato molto breve. Infatti Harris era

presente a ISE con uno stand dedicato a questa

applicazione, dove era possibile conoscere il

sistema InfoCaster, tre piattaforme hardware

con prestazioni e numero di uscite diverse,

completo del software di gestione dei contenuti

con funzionalità come trasmissione su IPTV e

digitale terrestre. È inoltre adesso disponibile

un aggiornamento per

Punctuate, il software per

la gestione dei contenuti

nel digital out of home,

scalabile e con nuove

funzionalità per ottenere

report delle campagne

visualizzate. Presente a

ISE anche il multiviewer

Predator II-GX, con

struttura modulare per potersi adeguare a un

incremento delle necessità di visualizzazione,

due nuove schede grafi che per sorgenti DVI

o VGA per andare incontro alle esigenze del

mondo AV, dove è spesso necessario monitorare

contemporaneamente sorgenti video e da PC.

www.harris.com

WarmTouch per il ds

WarmTouch di AOpen è una soluzione all-in-one per

il digital signage rivolta a installazioni molto piccole,

come un singolo negozio: consiste in un monitor

touch screen con PC integrato, da parete oppure da

stand, sia in formato landscape che portrait. La sua

semplicità, che include tutte le connessioni necessarie,

alleggerisce i problemi di installazione e integrazione

con l’arredamento; in caso di necessità è anche

possibile collegare un PC esterno o un media player

da utilizzare come monitor indipendente. Il processore

integrato è un Intel Atom 330 da 1,6 GHz Dual Core

con 1GB DDR-II (memoria

dinamica) e supporto fi no a 2

GB di memoria, hard disk Sata

da 2,5” 120G (supporto per HD

Sata di qualsiasi dimensione),

lettore di card multiplo, webcam

1,3M, microfono. Equipaggiato

con porta USB, uscita audio 5.1,

ingresso e uscita VGA, presa

RJ45. Finitura nera. Il sistema

può mostrare fi le Powerpoint,

immagini o video, ha costi contenuti ed è scalabile, nel

senso che la dotazione base consente di cominciare a

usare il digital signage, ma successivamente è possibile

acquistare un software specifi co, un DVD recorder slim,

supporti diversi.

www.aopen.com

Distribuito in Italia da DSN Technologies, www.dsntechnologies.it

Crestron con l’iPad

L’iPad si può trasformare in un controller touch Crestron a tutti gli effetti, scaricando

un’applicazione da iTunes. Installando il programma sul proprio iPad, è possibile gestire i

sistemi audio-video Crestron, luci, serrande, temperatura delle stanze ecc., senza limitazioni

di luogo, perché il neonato controller comunica via 3G, 3GS, network di cellulari EDGE oppure

via WiFi. Un’analoga applicazione per l’iPhone o iPod touch offre le stesse possibilità, senza

mediazione di server di terze parti tra sistemi e controller.

www.crestron.com

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Page 77: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

75

news

Samsung e Nielsen per il ds

Samsung e Nielsen, la nota società

specializzata in rilevazioni e analisi di

mercato, hanno stretto una partnership per

la realizzazione di un servizio di misurazione

e analisi dell’audience nei sistemi di

digital signage. Il sistema sarà attivo sui

monitor Samsung di grande formato che

supportano la funzione Samsung Prom,

utile a rendere i contenuti trasmessi

davvero fl essibili, modifi candoli in base alle

variazioni del contesto rilevate sul campo.

I dati sull’audience raccolti dal sistema

incorporato nei monitor Samsung verranno

inviati a Nielsen che li analizzerà con il

proprio servizio Nielsen On Location e li

renderà disponibili agli investitori pubblicitari

interessati a valutare l’effi cacia delle proprie

campagne, in maniera affi dabile e soprattutto

integrata. Il cliente potrà ottenere tutte le

informazioni a lui necessarie senza dover

contattare più interlocutori e incrociare i dati.

Partner per il software di rilevamento facciale

è TruMedia Tecnologies.

www.samsung.it

Seameless Switcher Quattro Value e Octo Value

Analog Way ha presentato due seameless switcher e scaler, Quattro Value

e Octo Value, a completamento della propria gamma di switcher ad alta

risoluzione con doppio e triplo scaler. Le due unità, progettate per applicazioni

AV ad alta risoluzione (dalla videoconferenza all’evento, riunioni aziendali

ecc.), possono attuare una transizione rapida e omogenea tra ogni tipologia

di sorgente video o computer, e lo switching tra un ingresso computer e un

ingresso video o computer di qualsiasi tipo. Octo e Quattro si differenziano nel numero degli ingressi e uscite AV,

rispettivamente otto ingressi universali e uno DVI, quattro uscite (due analogiche, una DVI Main e una analogica

Preview) per Octo, quattro ingressi universali e uno DVI, tre uscite (una analogica, una DVI Main e una analogica

Preview) per Quattro. Entrambi quindi sono equipaggiati di un’uscita Preview real scaling, presente anche la

funzione Picture-in-picture. Tra le altre caratteristiche di rilievo, l’elevata qualità delle immagini consentita dal

decoder digitale interno e dalla circuitazione pull-down 3:2 e 2:2 migliorata; inoltre, compensazione 3-D motion

auto-adattiva pixel per pixel, time-base corrector, convertitore frame rate e follower. Entrambe le unità dispongono

di doppia porta Com RS-232.

www.analogway.com

QuattroValue

OctoValue

Array Mina by Meyer Sound

La famiglia di line array Meyer Sound denominata Milo,

nata nel 2003, vanta un nuovo componente, il più piccolo

della serie: Mina. Ciascuno speaker pesa 21,32 kg e misura

51,6x21,2x38,4 cm, con una potenza pari a 128 dB SPL e

una copertura orizzontale di 100°: Mina si rivolge infatti alle

applicazioni più contenute quali sale

da ballo, luoghi di culto, sale meeting

aziendali, parchi a tema, oppure a teatri

e sale per spettacoli dalle dimensioni

ridotte. Si integra facilmente con gli altri

array di casa Meyer, come M’elodie e

Mica, ed è equipaggiato con un semplice sistema di rigging.

Mina monta un amplifi catore Classe D da 950 W a tre canali

di Meyer Sound ed è un sistema a due vie: la sezione medie/

basse consta di due magneti al neodimio con cono da 6,5”

e voice coil da 1,5” su disegno specifi co per questo modello

di array. Questi lavorano in parallelo su tutto il range delle

frequenze, per un miglior risultato acustico, cui si somma il

processamento Meyer Sound (crossover, protezione dei driver,

correzione di frequenza e di fase). La sezione alte frequenze

utilizza la stessa confi gurazione di M’elodie, ma un nuovo

disegno nella disposizione dei componenti minimizza le

interazioni dannose tra le alte frequenze all’interno del cabinet.

Distribuito in Italia da Grisby, www.grisby.it

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Page 78: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

76 aprile / maggio ‘10 • n. 23

news

Sanyo PLC-WL2500 e nuova garanzia

Si rivolge alle applicazioni multimediali, e in particolare ai settori Business & Educational, il proiettore Sanyo

PLC-WL2500 con obiettivo ultragrandalgolare che ne consente il posizionamento fi no a 86 cm dalla superfi cie

di proiezione. L’immagine proiettata avrà una diagonale di 80” (2 m) con risoluzione WXGA (1.280x800p) e

supporto del formato wide screen 16:10. PLC-WL2500 è il successore del modello PLC-WXL46A e rispetto ad

esso vanta migliori prestazioni che lo rendono più ecologico, abbassando i costi di esercizio e di manutenzione.

La lampada ha una durata di 4.000 ore in modalità Eco, i fi ltri vanno sostituiti dopo 4.000 ore (una durata

venti volte superiore rispetto al modello precedente), grazie a un sistema sviluppato da Sanyo. È indicato per

lavorare con lavagne interattive e in piccole sale conferenza, infatti ha una luminosità di 2.500 Ansi Lumen e

un contrasto pari a 500:1, altoparlanti integrati da 10W e funzione Color Board per ottimizzare la resa dei colori

anche su superfi ci di proiezione che non sono di colore bianco. Altre utili funzioni sono MyLogo, per inserire

il logo aziendale, il blocco con PIN, la barra di sicurezza in acciaio per prevenire i furti, la connessione RJ-45,

l’accensione e spegnimento al collegamento della corrente, garanzia

tre anni. A proposito della garanzia sui proiettori, Sanyo ha annunciato

di averla estesa a cinque anni per i proiettori PLC-XU106/XU116 e

PLC-WXU700A, e anche sulle lampade. Si tratta dei proiettori portatili

a luminosità più elevata e di qualità superiore (da 3.800 a 4.500 Ansi

Lumen).

www.sanyo-europa.it

Audio da installazione Genelec

Genelec ha realizzato per il mercato dell’installazione professionale il sistema attivo a tre vie con DSP 8260A.

Per migliorare la resa del sistema in asse e fuori asse, Genelec applica la tecnologia MDC (Minimum Diffraction

Coaxial) per il driver Mid/high: la risposta in frequenza sarebbe più omogenea, a vantaggio della defi nizione

e della chiarezza. Al MDC si combina la tecnologia della guida d’onda DCW (Directivity Control Waveguide)

per l’accoppiamento dei driver su tutta la banda. In pratica il cono del driver mid range (5”), il tweeter (3/4”

coassiale, mentre il driver per le basse è un 10”) e il cabinet formano una superfi cie

continua che riduce al minimo le diffrazioni acustiche per creare una sorgente

puntiforme. A contribuire ulteriormente è la forma del cabinet, con gli angoli smussati

e le superfi ci curve. Le frequenze di crossover sono 490 Hz e 3 kHz, la risposta in

frequenza in campo aperto è compresa tra 20 Hz e 21 kHz, la potenza di picco è

maggiore uguale a 123 dB SPL. Il DSP Genelec gestisce crossover, EQ dei driver,

compensazione temporale del disallineamento delle sorgenti, calibrazione degli effetti

modali della stanza, calibrazione dei fi ltri per l’EQ generale del sistema; per questo si

avvale del software GLM di Genelec, grazie al quale l’8260A può essere impiegato in

combinazione con gli altri modelli della serie 8200 a DSP e i subwoofer serie 7200. È

possibile gestire la calibrazione per i diversi ambienti in automatico, con AutoCal. Lo

speaker misura 57x35,7x34,7 cm e pesa 27,5 kg.

www.genelec.com

Distribuito in Italia da A&DT, www.adtweb.it

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DVE Immersion Room

Il nuovo sistema per videoconferenze presentato dalla

californiana DVE-Digital Video Enterprises, insignito del

Frost & Sullivan Global Telepresence Product Of The

Year Award, oltre a consentire la simulazione di riunioni

“faccia a faccia”, permette la proiezione di immagini

olografi che 3D, per cui è possibile la visione a misura

reale dell’interlocutore che si muove in uno spazio fi sico

tridimensionale. L’effetto fi nale risulta molto realistico ed

effi cace (è disponibile un video sul sito del produttore).

Oltre a parlare con i propri interlocutori come se fossero

presenti, è possibile interagire e

visualizzare schemi, slide, tabelle in

3D, muoversi durante la riunione.

Le telecamere infatti riprendono

uno spazio più vasto del semplice

mezzobusto del relatore. Il DVE

Immersion Room, la cui fruizione non

richiede l’uso di occhiali speciali, si basa su una serie

di brevetti rivolti a incrementare il realismo dei sistemi

di telepresenza, in grado di collocare in tempo reale le

immagini proprio nel mezzo dell’ambiente o sala-riunioni,

e su una partnership con Christie Digital Systems per la

tecnologia di proiezione e il 3D. L’inclusione di telecamere

nascoste che puntano verso l’immagine è progettata per

restituire un naturale contatto visivo. DVE ha un indirizzo

di rappresentanza per l’Europa, e installa con staff proprio

in collaborazione con professionisti locali.

Rappresentante europeo, EuropeSales@ DVETelepresence.com www.dvetelepresence.com

Sonic Wave I HD

La svizzera Sonic Emotions è da tempo attiva

nell’ambito delle tecnologie audio 3D, e in

occasione dell’ISE ha debuttato con la piattaforma

Sonic Wave I HD. Il sistema, basato su un server

proprietario, gestisce 16 ingressi da indirizzare

su un numero variabile di uscite, da 8 fi no a 24;

le connessioni sono in standard Adat o MADI. Ci

sono inoltre 16 tracce interne per la riproduzione di

contenuti audio presenti nel server. Il sistema è in

grado di ricreare un campo acustico tridimensionale

dove è possibile “muovere” qualsiasi sorgente,

non solo all’interno dell’area fi sicamente delimitata

dai diffusori, ma anche al di fuori di essi; inoltre,

permette di estendere l’effetto stereofonico anche

per l’audience al di fuori del cosiddetto “sweet spot”

(ossia anche per coloro che non sono posizionati

al centro dei due diffusori). Il sistema calcola

automaticamente le relazioni di livello e delay per

ogni diffusore presente nel set-up (costruito tramite

un tool grafi co). Per gli effetti di movimento, e per

il controllo del sistema, Sonic Wave lavora con

il software Widget Designer Pro di Coolux, che

permette di creare grafi camente sistemi di controllo

a oggetti, oltre a potersi interfacciare con molti

dispositivi di input esterni, ma può lavorare anche con

altri software per la programmazione audio (come

MAX5 di Cycling ’74).

www.sonicemotion.com

Distribuito in Italia da Sonic 3D Aemobian, [email protected]

Testa mobile double-face Ianus 25

Un testa mobile LED con due facce, attivabili contemporaneamente; Ianus 25 presenta due facce di forma quadrata,

ciascuna delle quali può funzionare come un pannello LED 60x60 cm con pixel passo 25 mm oppure 50 mm, o come

uno Spot con 96 LED RGBW da 3W. Ancora in fase di sviluppo la quarta alternativa: un modulo con 96 LED bianchi

da 3W (circa 4.600 K). Ianus è indubbiamente molto versatile. I controlli per lo Spot LED e pan/

tilt sono integrati nella base del proiettore, che ospita anche un display LC per il menu e i cavi per i

pannelli LED; il raffreddamento è a convezione, senza ventilatore. Un set di lenti per lo Spot aiuta a

impostare l’angolo voluto. I LED del pannello sono controllabili individualmente, angolo 115°. Pesa

38,5 kg

www.lang-ag.com Contatto per l’Italia: [email protected]

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78 aprile / maggio ‘10 • n. 23

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Errata Corrige

Nel reportage da ISE dello scorso numero è mancata la segnalazione della presenza in fi era dell’italiana HTE, qui di seguito i

lettori potranno trovare le informazioni in merito a Room System e Authority by HTE presentati in fi era.

Room System è un kit per allestire un ambiente modellato sulle esigenze dell’home cinema, ma con molta attenzione per

l’estetica e i dettagli delle fi niture. Adatto all’inserimento in costruzioni nuove o preesistenti, la sua logica è modulare e adotta

la tecnologia proprietaria HAS. I sistemi di attenuazione delle frequenze agiscono tra i 50 Hz e i 30 kHz e vengono integrati

nell’arredamento. Cinque i modelli proposti. Luxury è il top di gamma, ispirato all’estetica orientale, che utilizza colori caldi e

materiali quali legno, pelle e tessuti (ignifughi, antistatici e acusticamente trasparenti) per nascondere (oppure far risaltare, a

seconda delle richieste) le apparecchiature, anche con customizzazioni. È composto da moduli 80x240x25 cm. Modular consiste

in una struttura a parete 80x240x20 cm con quattro alloggiamenti per nicchie o pannelli, in diversi colori e tessuti animati con

materiale tecnico. Vertical si rivolge a sale di dimensioni ridotte o imbarcazioni, con strutture di spessore ridotto realizzate per

accogliere sistemi audio e video diversi. Horizontal riprende il concetto di Vertical, ma con orientazione diversa, infi ne Square si

contraddistingue per pannelli 80x80 cm.

Presentato a ISE anche Authority, il sistema musicale e home theatre hi-end da abbinare a Room System. È composto da

amplifi catori digitali HTE con DSP di nuova generazione e da un set completo di speaker con tecnologia brevettata OmniRay di

Zingali, in seguito a un accordo stretto tra le due aziende. Authority è composto da tre speaker frontali, OmniRay HTE-206LCR,

208LCR e 210LCR, due surround, OmniRay HTE-106S e 206S, e tre subwoofer, OmniLow HTE-112, 115 e 118. L’ottimizzazione

avviene tramite l’unità HTE RC.08 Room Correction, per l’equalizzazione e correzione della stanza su otto canali digitali, basata

su un algoritmo proprietario, con convertitori AD e DA 24 bit/192 kHz. L’unità si collega al PC via USB, per una calibrazione

puntuale via software HTE. L’amplifi cazione avviene in classe D e l’elevato grado di effi cienza fa sì che la macchina sia molto

silenziosa e non necessiti ventilazione, a vantaggio dell’installazione in rack discreti. Le unità di amplifi cazione per gli speaker

sono disponibili, su richiesta, a cinque o sei canali con 200 o 500 W per canale, oppure, per i subwoofer, a due canali da 500 o

da 1.000 W. Tre le confi gurazioni del sistema, disponibili per il 5.1 o 7.1, sono S, M e L, a seconda delle dimensioni, per stanze

medio-piccole (S), medie (M) o grandi (L).

www-hte-italy.it

Lavagna interattiva Samsung 650TS

La lavagna interattiva proposta da Samsung è basata su uno schermo LCD da 65” in

alta defi nizione (1.920x1.080) e sensibile al tocco, completo di casse per la fruizione

di contenuti multimediali (non è quindi necessario aggiungere altri apparecchi per

avere tutte le funzioni necessarie a scuola), software con funzione drag&drop e

angolo di visuale ampio. La lavagna è conforme alle norme Energy Star 5.0 (sistema

volontario di etichettatura per l’effi cienza energetica), ha un contrasto pari a 5.000:1

e refresh 120 Hz. Alla base del sistema touch ci sono dei sensori su fotocamera,

capaci di accuratezza anche nelle zone più “diffi cili” dello schermo, come gli

angoli. Opzionali le penne stilo e la webcam, per prendere appunti manualmente su

componenti Flash o immagini. Rispetto alle lavagne interattive DLP, Samsung 650TS

occupa meno spazio in profondità: 20 cm (rispetto a 1 m circa per il DLP). Disponibile anche la possibilità di

sincronizzazione per lo scambio di schermi tra docente e studenti.

www.samsung.it

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Pagamento anticipato a mezzo assegno o bonifico sul c/c:

IBAN: IT 78 I 08578 68320 000040101538

BCC Credito Cooperativo di Gradara,

intestato a:

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Viale della Libertà 9

47039 Savignano sul Rubicone (FC)

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Autorizzo il trattamento dei miei dati personali in conformità alla legge sulla privacy 675/96

Campagna Abb amenti

Per informazioni contattare la segreteria:[email protected] – 0721.208696

Abbonamento annuale (6 numeri): 35 euroNumeri arretrati: prezzo di copertina più le spese di spedizione.

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Gli inserzionisti

Le aziende citate

Anno 5° - n°23aprile / maggio 2010

Direttore responsabile:

Elisabetta Ferri

Direttore editoriale:

Giorgio Ungania

Sales & Marketing:

Vincenzo Ametrano - [email protected]

Coordinamento:

Chiara Benedettini - [email protected]

In redazione:

Barbara Trigari, Alessandra Voltani

[email protected]

Tel/Fax 0721 208696

Hanno collaborato a questo numero:

Rolando Alberti, Alberto Forchino,

Alberto Pilot, Carlo Solarino

Progetto grafi co:

Atlante Associati - Pesaro

Grafi ca e impaginazione:

Andrea Gasperoni Ferri

Stampa:

Tipografi a Toscana

Amministrazione:

traffi [email protected]

Informativa ai sensi dell’art. 13, d.lgs 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della

rivista e per svolgere le attività ad essa connesse. Titolare del trattamento è: B2B Media srl – Strada della Romagna 371 –

61100 Colombarone [PU]. Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla

registrazione, modifica, elaborazione dati e loto stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione

amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti tra cui consultare, modificare,

aggiornare o cancellare i dati, rivolgendosi al titolare che succitato indirizzo.

Informativa dell’editore al pubblico ai sensi dell’art.13 lgs 196/2003. Ai sensi del decreto legislativo del 30 giugno

2003, n°196 e dell’art.2, comma 2 del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività

giornalistica, B2B Media srl – titolare del trattamento – rende noto che presso i propri locali siti in Strada della Romagna 371 –

61100 Colombarone [PU], vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti,

pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano col predetto titolare attingono nello

svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazioni connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che

possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i suddetti professionisti, nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla

realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art.7, d.lgs 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, fra cui consultare,

modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art.138,

d.lgs 196/2003, non è esercitatile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art.7, comma 2, lettera a), d.lgs

196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionali, limitatamente alla fonte della notizia.

Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o delle foto sono riservati.Manoscritti, foto, disegni, quando non esplicitamente richiesti, non vengono restituiti

© B2B Media, Viale della Libertà, 9 - 47039 Savignano sul Rubicone [FC]Per la corrispondenza: casella postale 107, uff.postale Pesaro Centro 61100, Pesaro [PU]

Registrazione al Tribunale di Pesaro n.540 del 9/10/2006

Agmultivision p. 23, 67Via Plinio, 4320129 MilanoTel 02.45471864 – Fax 02.45471865www.agmultivision.it

Audio Equipment p. 29, 47Via Solferino 2520052 Monza (MB)Tel 039.212221 – Fax 039.2140011www.audioequipment.it

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FBT Elettronica S.p.A III cop.Zona Industriale Squartabue62019 Recanati (MC) Tel. 071.750591 - Fax 071.7505920www.fbt.it

JVC Professional Europe Ltd. p. 72-73Filiale italianaVia Cassanese 224, Pal. Tiepolo20090 Segrate (MI)Tel. 02.269431 – Fax. 02.26929361www.jvcpro.eu

NEC II cop., p. 55Via Forlanini 2320134 Milano (MI)Tel 02.48415441 - Fax 02.48415409www.nec-display-solutions.it

Omniabit s.r.l. p. 25Via Val Camonica 11210128 Milano (MI)Tel 02.97372811 – Fax 02.2573548www.omniabit.com

Prase Engineering s.r.l. p. 17Via Nobel 1030020 Noventa di Piave (VE)Tel 0421.571411 – Fax 0421.571480www.prase.it

RCF p. 7Via Raffaello 1342124 Reggio Emilia (RE)Tel 0522.274411 - Fax 0522.232428www.rcf.it

Roland Systems Group p. 15C.so Trapani 1610139 Torino Tel 011.19710332 – Fax 011.19710347www.rolandsystemsgroup.net

Samsung Electronics Italia S.p.A. p. 9, 45Via C. Donat Cattin 520063 Cernusco sul Naviglio (MI)www.samsung.com

Sisme S.p.A. p. 69 Via Adriatica 1160027 Osimo Stazione (AN)Tel 071.7819666Fax 071.781494www.sisme.com

Yamaha Musica Italia IV cop.Viale Italia, 8820020 Lainate (MI)Tel 02.93577241Fax 02.9370956www.yamahacommercialaudio.com/commercial_audio/italy

az citateAnalog WayAAXAAOpenAvidAvocentBantamBarcoBehringerBoschCanonChristie DigitalCrestronDuran AudioDVE-Digital

Video EnterpriseEdirolElcaElements LabElviselettronicaExhiboExtronFBTFohhnGenelecHarris HDIKlein&HummelKramer

JVCIanusInfoCommInFocusLaser Light EnginesLawoLynxMeyer SoundMicrovisionMitsubishi ElectricNECOmniabitPhilips

PibiessePrase EngineeringRAIRCFRimini FieraRoland Systems GroupSamsungSanyoScreen LineS.E.S.A.A.B.Sky ItaliaSierra View

SpatzSennheiserSonic EmotionsSonyStarhotelsStuderTOAVantageVESAVolumeVogelsYamaha

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Page 83: Connessioni n°23 | aprile/maggio 2010

FBT elettronica SpA 62019 Recanati (MC) - ItalyTel. +39-071750591 Fax +39-0717505920www.fbt.it [email protected]

Montelupone, nelle Marche, in provincia di Macerata, è

riconosciuto dal: Club “I Borghi più Belli d’Italia”

dell’ANCI, “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano, “Targa

Blu” ed è appartenente a “Il Paesaggio dell’Eccellenza”

Sala Consiliare di Montelupone

Teatro Nicola degli Angeli di Montelupone

nei “B

org

hi p

iù b

elli d

’Ita

lia”

Montelupone,

“Borgo Ideale”,

ha inteso rendere

grande il suono sia in

ambienti chiusi che tra

le vie del paese.

Un suono che supera

il concetto di diffusione

sonora geometrica,

ma offre un effetto

olografico

e tridimensionale

attraverso diffusori

che non deturpano

l’architettura

medioevale dei palazzi.

2009

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Tecnologia e tendenze nel mondo del Building & Home Automation

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VancouverLe Olimpiadi del video

Bergamo TVPassaggio al digitale

InFocusIN5500

Dal live alle installazioniOpportunità per gli operatori dello show business

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