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COSENZA #RIPARTIRE DAL LAVORO COSTRUIRE INSIEME CAMBIAMENTO e FUTURO CONGRESSO STRAORDINARIO FAI CISL 17 MARZO 2016 ARIHA HOTEL · VIA MARCONI, 59 · RENDE (CS)

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Cosenza

#RIPaRTIRe DaL LaVoRo

COSTRUIREINSIEMECAMBIAMENTOeFUTURO

ConGResso sTRaoRDInaRIo FaI CIsL

17 MaRzo 2016aRIHa HoTeL · VIa MaRConI, 59 · RenDe (Cs)

Federazione AgricolaAlimentare AmbientaleIndustriale Italiana

Cosenza Via Caloprese, 23

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Care delegate/i,

in occasione del congresso straordinario della FAI Cisl di Cosenza, del 17 marzo 2016, dal titolo ”Costruire insieme cambiamento e futuro. Ripartire dal lavoro”, la FAI Cisl Territoriale ha inteso stampare questo libretto.

In questo lavoro troverete:· la relazione introduttiva della segreteria territoriale;· il memorandum sindacale della FAI Cisl di Cosenza, del 10

febbraio 2016, consegnato in occasione della presentazione dell’iniziativa progettuale denominata “Montagna Solidale”;

· la piattaforma unitaria per il rinnovo del Contratto dei lavoratori agricoli e florovivaisti della provincia di Cosenza, del 28 settembre 2015.

La FAI Cisl intende promuovere il forte messaggio di aggregazione che è racchiuso nel titolo del nostro Congresso, convinti che solo ripartendo dal lavoro, si potrà costruire insieme cambiamento e futuro per questo territorio.

La dirigenza della FAI Cisl di Cosenza continuerà a mobilitarsi, come in questi ultimi mesi, tramite proposte, partecipazione e attività sindacale, perché fortemente convinta che le organizzazioni sindacali non sono e non possono essere considerate solo un soggetto importante per la vita dei lavoratori, ma protagoniste attive e interpreti di battaglie a favore del territorio, dell’ambiente, delle zone pianeggianti e pedo montane, dell’occupazione giovanile, delle donne e degli immigrati.

Ci auguriamo vivamente che questa dispensa, utile per conoscere e comprendere ulteriormente le azioni svolte e le idee messe in campo da questa Federazione sul territorio, sia anche una grande occasione per far conoscere a parenti, amici e soprattutto ai giovani l’attività sindacale e i suoi buoni propositi.

Un caro augurio di buon lavoro e buona lettura.

Il Segretario Generale Michele Sapia

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COSTRUIREINSIEMECAMBIAMENTOeFUTURO

#RIPARTIRE DAL LAVORO

Relazione congresso strAOrdinario17 marzo 2016 · Rende (Cs)

RelatoreMichele Sapia

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RIpARTIRE dAl lAvORO

Care delegate e delegati, colleghe e colleghi, invitati tutti,

benvenuti e grazie per essere intervenuti così numerosi a questo appuntamento sindacale.

Un affettuoso saluto a tutti i delegati e delegate qui pre-senti, e un benvenuto al Segr. Gen.le Cisl Calabria, Paolo Tramonti, al Segr. Gen.le FAI Calabria, Giuseppe Gualtieri, al Segr. Gen.le della Ust Cisl Cosenza, Tonino Russo e un sin-cero saluto a tutti i colleghi della Cisl di Cosenza e della Cisl calabrese, oggi qui presenti.

Un grazie sincero a coloro che hanno collaborato e con-tribuito ad organizzare questo momento congressuale e le assemblee pre congressuali svolte nelle varie zone di com-petenza.

Oggi iniziamo questa congresso straordinario della FAI Cisl territoriale di Cosenza, dal titolo ”Costruire insieme cambiamento e futuro. Ripartire dal lavoro.”

Una occasione per parlare di noi, per dare ampio spazio al confronto interno e per discutere delle difficoltà attuali e opportunità future.

Noi della FAI di Cosenza, abbiamo scelto di lanciare un importante messaggio:

#Ripartire dal Lavoro.

Ripartire dal LAVORO significa:· Rispettare e rinnovare i contratti di lavoro;· Tutelare e dare dignità alla persona;· Realizzare più democrazia sociale;· Nuove opportunità e più diritti;· Valorizzare la periferia e il territorio.

Solo ripartendo dal lavoro, si potrà costruire insieme cambiamento e futuro.

lA FAI CISlOggi, da questo vasto territorio calabrese, cogliamo

l’occasione per lanciare un sincero e sentito ringrazia-

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mento al segretario confederale e attuale commissario della FAI Cisl nazionale, Gigi Sbarra, per il lavoro svolto in questo periodo di commissariamento e per l’impegno pro-fuso nelle varie vertenze di settore, valorizzando in varie iniziative il ruolo strategico dei territori rispetto al recente passato.

La fase congressuale di carattere straordinario che stiamo celebrando oggi, l’assemblea Organizzativa e Pro-grammatica dell’anno scorso e l’importante mobilitazione nazionale del 30 gennaio 2015 dal tema “L’Agroalimentare per la Crescita, lo Sviluppo e il Lavoro”, sono la prova evi-dente di come la partecipazione e il coinvolgimento del ter-ritorio sia divenuta per questa Federazione, una certezza oltre che un principio.

La nostra Federazione affronta il passaggio del Con-gresso Straordinario in un contesto assai particolare, con-traddistinto da alcuni segnali incoraggianti, che tuttavia non configurano un reale quadro di ripresa.

CONTESTO SOCIO-ECONOMICOLe scosse valutarie di questi ultimi mesi mortificano il

ruolo del lavoro nei processi di sviluppo creando disugua-glianza e sperequazione sul nostro Paese, amplificando quelle grandi disuguaglianze geografiche e sociali.

Il nostro Paese è in ritardo sulle riforme, e anche l’Europa ha ben poco da insegnare, troppo marcati gli egoismi poli-tici ed economici.

In questo momento segnato dal Terrorismo interna-zionale, da numerose difficoltà e di emergenza vorremmo vedere una Europa agire con visione lucida e coesiva, risco-prendoci Comunità, muovendoci lungo la strada che porta agli Stati Uniti d’Europa.

Dopo otto anni di forte crisi, l’Italia resta in forte affanno, schiacciata tra debito pubblico e crisi di rappresentanza.

Il Prodotto interno lordo (Pil) sale dello 0,8%, ma il volume complessivo resta sotto i livelli dell’anno 2000. La pressione fiscale va ai minimi dal 2011, mentre il debito tocca un nuovo record.

Nei scorsi giorni l’Istat a dichiarato che il tasso di disoccu-pazione è fermo all’11,5%, invariato dal mese di agosto, ma è in aumento quella giovanile, che a gennaio sale, arrivato al 39,3%, in crescita dello 0,7% rispetto a dicembre 2015.

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lA CISlIn questa fase storica, alla logica pericolosa e deleteria

dell’uomo solo al comando, è cruciale la centralità del sin-dacato per recuperare una dimensione di operosa colla-borazione su interventi che puntino all’integrazione delle fasce più sofferenti.

Oggi da qui, da questa assemblea congressuale, lan-ciamo un appello rivolto a coloro che hanno a cuore que-sto paese e questa regione: chiediamo più responsabilità.

La politica calabrese deve essere riferimento dei cittadini e non si limiti solo alle enunciazioni in occasione delle varie campagne elettorali.

È una questione di giustizia sociale, ma anche una urgente priorità economica.

Siamo parte di una grande organizzazione sindacale che ha promosso e continua a sostenere la sua vocazione al bene comune.

UN pATTO pER lO SvIlUppOÈ necessario rafforzare il dialogo sociale e la partecipazione.Per usare le parole del nostro Segretario Generale, Anna-

maria Furlan, occorre un Patto per la coesione, l’occupa-zione e lo sviluppo nazionale che deve reggersi su tre grandi priorità: un fisco più equo, un sistema pensionistico più fles-sibile e tutelato, un grande piano di investimenti pubblici e privati che rilanci il sistema agroalimentare italiano, la poli-tica industriale, le infrastrutture e l’utilizzo dei fondi struttu-rali, specialmente al Sud.

Ecco perché insieme sosteniamo l’idea di dare luogo a una riforma del sistema fiscale, come indicato dalla Legge d’iniziativa popolare della Cisl, con una redistribuzione equa del carico e il riconoscimento di un nuovo assegno fami-liare per i nuclei più numerosi, così da rilanciare la domanda interna e riaprire il circuito virtuoso della crescita.

Grazie alla nostra mobilitazione sul Fisco, abbiamo rag-giunto importanti obiettivi come: blocco addizionali locali, riduzione 10% delle tasse legata alla produttività, detassa-zione del welfare del contratto aziendale, eliminazione tassa Tasi sulla prima casa.

Positiva la decisione da parte del Legislatore di cancel-lare nella Legge di stabilità, Imu e Irap agricola nel 2016,

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ma è necessaria una riforma strutturale che garantisca, anche nei prossimi anni, la no-tax area per le realtà agricole e punti soprattutto a una più generale e stabile rimodula-zione delle imposte. Secondo pilastro su cui fondare il Patto è il superamento della Legge Fornero: la più grande ope-razione di cassa fatta sulle spalle dei lavoratori e dei pen-sionati nella stagione repubblicana. È necessario spezzare le rigidità e restituire certezze, con una flessibilità in uscita che non penalizzi i lavoratori. Il governo nazionale non può chiedere all’Europa meno rigore e poi in casa propria prati-care tagli lineari e rigidità.

Vanno date risposte ai dipendenti più anziani coinvolti nelle crisi aziendali e va avviato un turnover che assicuri l’in-gresso dei più giovani nel mercato del lavoro.

lAvORI USURANTI E pREvIdENzA COMplEMENTARE

Care amiche e amici,rafforziamo e condividiamo quanto inserito nella propo-

sta unitaria di Cisl, Cgil e Uil, rispetto alla richiesta di miglio-rare e rafforzare le garanzie di tutela per i lavori usuranti, faticosi e rischiosi. Sarà necessario rivedere una normativa iniqua, che oggi non riconosce specificità ai singoli com-parti, definendo poche tipologie, escludendo interi settori, compresa l’agricoltura, la pesca, l’industria alimentare.

Crediamo inoltre, che per tutelare in futuro i giovani, e i lavoratrici e lavoratori di oggi, l’adesione obbligatoria alla Previdenza complementare sarà di strategica importanza.

ACCORdO CISl, CgIl E UIlCare delegate e delegati,siamo fortemente convinti che l’approvazione da parte

di Cisl, Cgil e Uil sul progetto di riforma del sistema di rela-zioni industriali sia una vera e propria riforma istituzionale.

Il testo riafferma il ruolo centrale delle parti sociali nei processi di crescita economica, sociale e democratica del Paese e rappresenta un positivo punto d’incontro tra cul-ture e posizioni sindacali storicamente diverse.

L’accordo non nasce dal nulla, ma è una tappa di un per-corso avviato da anni. Si pensi all’Intesa interconfederale del

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28 giugno 2011, al Protocollo del 31 maggio 2013, all’Intesa sulla rappresentanza del 10 gennaio 2014 e così via.

Condividiamo fortemente questo testo perché sono pre-senti riconoscimenti molto importanti, di spessore storico, riguardo la centralità della contrattazione, il ruolo della bila-teralità e, forse la più importante di tutte è quella sull’aper-tura della partecipazione. La partecipazione è colonna por-tante e qualificante del testo unitario e trova il suo princi-pale canale nel consolidamento della contrattazione decen-trata, con un contratto nazionale che resta principale riferi-mento a tutela dei salari di base e dei diritti comuni a tutti i lavoratori. Un istituto di perequazione e garanzia, che ora non chiude più tutti gli spazi di contrattazione, promuo-vendo e rafforzando il secondo livello.

Troppo a lungo la prospettiva di una compartecipazione nelle decisioni d’impresa tra capitale e lavoro è stata mor-tificata da ingiustificati pregiudizi ideologici. Da una parte le imprese, che consideravano il lavoratore elemento subal-terno e residuale, dall’altra un sindacalismo massimalista che ha sempre visto nella partecipazione un compromesso inaccettabile e un cedimento ai padroni.

Ora siamo a un punto di svolta. Sul tavolo abbiamo una proposta avanzata, coerente e responsabile, per questo sarà auspicabile che venga raccolta la sfida e l’opportunità dalle rappresentanze datoriali di lavoro.

Nella proposta, com’è noto, si affronta anche la que-stione di una possibile interazione tra legge e contratta-zione. Si fa riferimento in particolare ad un intervento legi-slativo di sostegno, che definisca l’erga omnes dei minimi salariali contrattuali. Si tratta di un supporto, di un’esten-sione, di un rafforzamento delle regole autonomamente definite tra le parti.

Un messaggio va dato anche al Governo Nazionale, che ci auguriamo voglia restare fuori dalla tentazione di legife-rare su questa delicata materia.

RIpRESINA E SUdLa ripresina in atto e l’andamento della produzione indu-

striale a zig zag nel nostro paese resterà poco più che un miraggio senza un adeguato supporto in termini di investi-menti pubblici produttivi. La Corte dei conti sostiene che i tentativi di revisione della spesa pubblica finora si sono rile-

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vati un parziale insuccesso perché attuati con tagli rigidi e generalizzati. È evidente che l’Italia così non cresce sia in ter-mini economici che demografici. I dati dell’Istat hanno regi-strato 15.000 nascite in meno rispetto al 2014, un nuovo record storico, il dato peggiore dall’Unità d’Italia, causato dalla carenza di lavoro e dal fatto che un numero sempre maggiore di giovani si cancella dall’anagrafe e si stabilisce in altri paesi europei.

Le risorse non mancano e l’Italia sarà in grado di uscire dal pantano, se riuscirà a guadagnare alla crescita le proprie aree sottoutilizzate, adottando un disegno nazionale meri-dionalista e utilizzando i fondi nazionali ed europei destinati alla convergenza, realizzando una fiscalità di vantaggio spe-cialmente al Sud.

Sui temi del Mezzogiorno, la FAI di Cosenza condivide e rilancia la posizione della Cisl Nazionale e Regionale che continuano a rivendicare interventi finalizzati a favorire il concreto rilancio delle aree meridionali, in questi anni fal-cidiate dalla crisi come dimostra l’allargamento del divario con il resto del Paese.

A questo proposito l’intesa raggiunta da Cisl, Cgil, Uil e Confindustria nazionali sull’utilizzo delle risorse comunita-rie è un risultato importante che va nella direzione di raf-forzare l’impegno comune sul Mezzogiorno, avendo come quadro di riferimento la programmazione comunitaria 2014-2020. Lavoro, impresa, efficienza amministrativa rappresen-tano gli elementi centrali per una nuova ed efficace politica industriale per il Sud e infrastrutturazione materiale e imma-teriale.

IN CAlABRIAPurtroppo, sul tema delle infrastrutture, le opere incom-

piute in Italia, secondo le ultime analisi nazionali, nel 2014 sono arrivate a quota 868 da 692 del 2013. Uno spreco che in tutto il paese ha bruciato 4 miliardi di euro, un fenomeno trasversale dal nord al sud, con la Calabria al secondo posto per le opere incompiute, una giungla di opere incompiute, e i numeri più alti sono in provincia di Cosenza. Il costo di questo fenomeno nazionale costa sulle famiglia italiana circa 166,00 euro.

In un contesto nazionale dove le famiglie del bel paese, ancora oggi, tirano la cinghia, con una spesa media infe-

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riore del 6,3% rispetto al 2008, le famiglie calabresi hanno dovuto attivare, ormai da molti anni, una spending review familiare più consistente.

Care amiche e amici,nostro malgrado, il territorio calabrese vive una condi-

zione sociale di grande difficoltà e sofferenza. Una regione con una viabilità interna ferma agli anni 60, con un sistema economico molto fragile, con redditi più bassi d’Italia e con dati sui consumi mensili molto bassi.

È necessario, come evidenziato durante la conferenza stampa di Cisl, Cgil e Uil territoriali dello scorso 9 marzo, e dal nostro segr. Gen.le della Cisl Calabria, Paolo Tramonti, dopo la venuta in Calabria del presidente del Consiglio dei Ministri, in occasione dell’inaugurazione di una nuova gal-leria, avviare un cantiere per la Calabria, tramite un coor-dinamento che unisca Regione, grandi aziende pubbliche, private e parti sociali, ponendo così l’attenzione su una serie di questioni ancora aperte e che necessitano di impegni.

Una regione fanalino di coda anche nelle retribuzioni, con una media annua di 23.465,00 euro lordi.

Per queste ragioni sosteniamo il lavoro svolto dalla segre-teria regionale della Cisl Calabria, in particolare saremo al fianco del segr. Paolo Tramonti che continua a sollecitare una forte accelerazione alla politica e alle istituzioni.

Non basta avere una nuova e moderna cittadella, una immensa e costosa struttura regionale per i vari dipartimenti e per la giunta regionale calabrese, inaugurata dal nostro presi-dente della repubblica, Sergio Mattarella, lo scorso gennaio.

La recente ripresa del confronto con il Governo regionale è entrata nel vivo su vari temi di interesse generale e quelli cruciali per la nostra Federazione come l’assetto del territo-rio, la difesa del suolo e la tanto discussa azienda regionale Calabria Verde. Rispetto a queste tematiche, il Patto per la Calabria, fortemente voluto dalla Cisl Calabria, sottoscritto tra Cisl, Cgil, Uil e Unindustria Calabria, è ancora più attuale, soprattutto dopo la fase di avvio operativo della program-mazione regionale. Come ha esordito il nostro segretario Tramonti, sarà di strategica importanza che lo stesso venga allargato a tutto il partenariato economico e sociale della nostra Regione per un nuovo Patto per l’economia, lo svi-luppo, il lavoro e la legalità in Calabria.

Su questi temi è stata organizzata lo scorso 26 febbraio una grande manifestazione unitaria a Reggio Calabria presso

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il palazzo della regione “Nicola Calipari” dal tema: “Lega-lità e lavoro, il futuro per i giovani. Reagiamo uniti contro l’offensiva dell’ndrangheta”. E da qui esprimiamo come già fatto dalla segreteria delle Cisl Calabria, vicinanza e soste-gno all’assessore regionale al Lavoro, Federica Roccisano, per il grave atto intimidatorio subito lo scorso febbraio.

Il TERRITORIO dI COSENzAL’abbiamo affermato durante l’assemblea organizzativa

e programmatica a Cosenza, lo scorso 23 settembre 2015 e lo ribadiamo a gran voce, da questa assemblea congres-suale straordinario:

“E’ necessario, insieme, uscire da questo profondo buio che oscura il valore dell’etica e il valore del lavoro in cui la nostra società è sprofondata”.

Care delegate e delegati,nel territorio di Cosenza la situazione non è migliore

rispetto a qualche mese addietro. Se pur con qualche nuova assunzione con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, non si intravedono, spiragli che pongono basi solide e incoraggianti per una crescita radicale e ben distri-buita sul territorio.

Si continua a registrare un calo occupazionale, migliaia di giovani scoraggiati (Neet), migliaia di lavoratori in mobi-lità e cassaintegrati in deroga, migliaia di uomini e donne che lavorano a nero o sotto ricatto di caporali.

In questo contesto socio economico dobbiamo raffor-zare la nostra presenza e attività sindacale al fianco della segreteria della Ust Cisl di Cosenza. Sarà necessario come evidenziato, in occasione dello sciopero unitario svoltosi a Trebisacce lo scorso 14 dicembre 2015, dal Segr. Gen.le della Ust Cisl di Cosenza, Tonino Russo, affrontare le sfide del territorio a tutela delle persone ed evitare la desertifica-zione dei servizi. Condividiamo queste parole e siamo con-vinti che dobbiamo continuare a dare sostegno alle propo-ste e rivendicazioni della Cisl di Cosenza, perché le popo-lazioni del territorio rivendicano una maggiore attenzione sulle problematiche della sanità, infrastrutture e mobilità, i servizi, la tutela ambientale, la manutenzione e la valo-rizzazione delle aree interne. Un territorio che vive un gra-duale abbandono sociale ed istituzionale, che necessita di

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interventi tempestivi, con risorse ordinarie immediate. Una manifestazione sindacale molto partecipata dalle

lavoratrici e lavoratori, pensionati e giovani provenienti da tutto il territorio provinciale, che ha riscontrato l’adesione di diversi sindaci, con le apprezzate conclusioni del segretario confederale nazionale, Gigi Sbarra.

vERTENzE E OppORTUNITàLa FAI di Cosenza è fortemente convinta che si riparte,

mettendo al centro il sistema agro-industriale-ambientale, network irrinunciabile per la crescita economica, la tutela delle bellezze naturali, la difesa dell’assetto idrogeologico e l’attrazione turistica-storica-culturale.

Si pensi al ruolo che la multifunzionalità e la foresta-zione produttiva possono svolgere per integrare i redditi nelle aree interne, salvaguardare le risorse paesaggistiche, valorizzare le tipicità, elevare la ricchezza di borghi e delle aree montane colpite dallo spopolamento.

Il nostro compito, in questa delicata fase, è rilanciare la questione occupazionale sia nei suoi aspetti quantitativi che qualitativi.

La FAI Cisl firma oggi 18 contratti nazionali, che rispec-chiano il complesso sistema produttivo agro-industriale-ambientale.

Siamo impegnati per questo in numerose vertenze e negoziati per i rinnovi contrattuali della cooperazione ali-mentare, della panificazione, dell’artigianato alimentare, dei consorzi di bonifica, di quelli agrari, degli impiegati agricoli, dei contratti provinciali agricoli e delle cooperative agricole. Inoltre, a livello nazionale, la Federazione sta lavorando per riconquistare il tavolo per il contratto dei forestali.

Siamo impegnati quotidianamente a contribuire per la tutela dell’ambiente, che è un tema a noi molto caro.

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AMBIENTELa tutela ambientale è per noi della FAI Cisl di Cosenza e

per tutta l’organizzazione Cisl una priorità. I continui eventi atmosferici e calamitosi che creano preoccupazioni, diffi-coltà e disagi tra le persone con sbalzi di temperature, venti, piogge, alluvioni, frane, esondazioni, incendi e decessi, devono invitarci, tutti ad una attenta e approfondita analisi e azione congiunta.

Il bel tempo e la carenza di piogge nel mese di dicembre 2015, in gran parte d’Italia e in particolare nella grandi città, hanno peggiorato la qualità dell’aria creando serie preoccu-pazioni e conseguenti ordinanze, in alcuni casi, anche di blocco totale del traffico delle auto in città. Scelte politiche d’emergenza e non lungimiranti.

lAUdATO S|’Per queste ragioni, in occasione dell’odierno congresso,

abbiamo inteso come segreteria territoriale, omaggiare i delegati e invitati presenti oggi, dell’enciclica di Papa Francesco sulla cura della casa comune “Laudato Sì”, che è stata nei mesi passati oggetto di discussione e pare che oggi, dopo pochissimo tempo, non sia più al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica.

“Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti. I cambia-menti climatici sono un problema globale con gravi implica-zioni ambientali, sociali, economiche, distributive, politiche, e costituiscono una delle principali sfide attuali per l’uma-nità”.

Condividiamo queste parole di Papa Francesco.Un messaggio che è vero appello a cambiare rotta

nella direzione di una rivoluzione culturale libera dal dominio della finanza e dalla pretesa tecnologica di mani-polare la natura.

Un’enciclica ricca di contenuti e spunti di discussione, che affronta, oltre ai cambiamenti climatici, la carenza dell’acqua, il dialogo sull’ambiente, innovazione biolo-gica, ricerca, la crisi ecologica, l’inquinamento, l’iniquità planetaria, degrado sociale, antropocentrismo moderno.

Nel testo, è affrontato anche un argomento a noi molto caro “il lavoro”.

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Un paragrafo che vi invito a leggere, sin da subito, è quello dal titolo: “La necessità di difendere il lavoro”. Tra le pagine di questo paragrafo, una frase mi ha maggior-mente colpito, e che pongo alla vostra riflessione: “rinun-ciare a investire sulle persone, per ottenere un maggior pro-fitto immediato, è un pessimo affare per la società”.

TRIvEllERibadiamo che la tutela dell’ambiente si intreccia con

quella forestale e idrogeologica, anche tramite la messa a reddito di un patrimonio paesaggistico che tutto il mondo ci invidia.

Mentre l’Enel si accinge a smantellare la storica struttura sita sul lungo mare di Rossano Scalo, la scure delle trivelle, alla ricerca di giacimenti petroliferi e di gas, non si allon-tana. Un vero paradosso.

In questa vicenda, abbiamo interessato anche la FAI nazio-nale perché convinti che questo problema riguarda non solo il mare ma anche l’entroterra di questa e altre regioni.

Il prossimo 17 aprile ci sarà il referendum per l’abroga-zione della legge sulle trivellazione nel mar jonio e saremo tutti interessati a informare i nostri iscritti e i lavoratori per evitare di far fallire questo importante referendum.

Dobbiamo andare nelle urne elettorali e votare “SI” per dire No alle trivelle. Ci auguriamo che la scelta politica di non accorpare referendum con le prossime amministrative, oltre ad aumentare il costo per lo Stato, non crei ulteriori disagi a questo territorio.

pRESIdI E CURA dEl TERRITORIOSiamo convinti che per tutelare l’ambiente della nostra

regione e di questo territorio è necessario evitare l’abban-dono delle aree rurali e interne, e rafforzare la manuten-zione per limitare incendi e frane ad ogni stagione, tramite presidi umani, da garantire con l’impiego più intenso dei forestali calabresi e sorveglianti idraulici dipendenti di Cala-bria Verde e dei lavoratori dei Consorzi di Bonifica della Calabria, che sono il vero e principale riferimento per fare attività di rimboschimento, prevenzione del dissesto idro-geologico e attività capillare di cura del territorio.

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COMpARTO dEllA FORESTAzIONE

Il settore forestale, da tempo, sta divenendo contenitore ad esaurimento e da anni sta subendo una incredibile indif-ferenza da parte dell’azione pubblica e politica.

Ma l’eccezione fa la regola. Difatti, consideriamo lode-voli e interessanti le varie iniziative intraprese, come quella progettuale denominata “Montagna solidale” e la propo-sta di legge regionale contro lo spopolamento dei piccoli comuni.

lA MONTAgNA E lE OppORTUNITà OCCUpAzIONAlI

Per queste ragioni, la FAI Cisl di Cosenza nel mese scorso, ha consegnato una documento scritto, sotto forma di promemoria, al Presidente della IV Commissione Consi-liare Regionale Ambiente e Territorio, On. Domenico Bevac-qua, per contribuire nella discussione riguardante l’interes-sante e strategica iniziativa progettuale denominata “Mon-tagna solidale”.

Vogliamo esercitare quelle necessarie pressioni sociali per sbloccare più coraggiose strategie pubbliche di svi-luppo, misure che creino nuovi posti di lavoro.

Crediamo che si possa uscire realmente dal paradosso di una regione che da anni, non riesce a passare dall’emer-genza alla gestione ordinaria, con interventi strutturali e politiche sostenibili a favore della montagna e del bosco.

Abbiamo evidenziato che è necessario mettere in campo politiche forestali capaci di coniugare funzioni produttive e funzioni protettive di difesa dell’equilibrio idrogeologico, rafforzando e migliorando i servizi nelle aree montane. Ma è indispensabile creare nuove opportunità di lavoro per valorizzare le risorse ambientali, montane e boschive, pre-vedendo una fiscalità di vantaggio per le imprese che vi operano e quelle che vi andranno, puntando sul riconosci-mento delle Zone Franche Montane, per limitare lo spopo-lamento di queste aree.

Il confronto tra i soggetti della rappresentanza sociale, dell’imprenditoria e le istituzioni, sarà una grande oppor-

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tunità per realizzare una strategia partecipativa, finalizzata alla cura e rinascita delle aree interne e ad nuove opportu-nità di lavoro. L’evidente e costante riduzione annuale di manodopera forestale, complica ulteriormente la già pre-caria situazione di abbandono delle aree interne, pertanto il PSR calabrese 2014-2020 potrà divenire un importante strumento per creare nuove opportunità di lavoro e dare avvio ad un vero ricambio generazionale nel settore fore-stale per ridefinire la tutela della montagna e del bosco, concretizzando lavoro di qualità.

SICUREzzA dEl TERRITORIOLa FAI Cisl di Cosenza ha evidenziato, quanto più volte

ribadito dal commissario nazionale, Luigi Sbarra, rispetto alla necessità che il Governo e le Regioni adottino una stra-tegia nazionale per un Piano Straordinario di messa in Sicu-rezza del Territorio, capace di coniugare programmazione e progettualità negli interventi, accelerazione delle opere ed investimenti in fase di realizzazione, ricerca di nuove risorse per rilanciare gli investimenti sfruttando le opportunità dei fondi comunitari e nazionali, coordinamento istituzionale tra istituzioni centrali e locali, raccordo con le forze sociali per giungere a soluzioni condivise.

Sono questi i presupposti dai quali deve prendere inizio un progetto di sistema montano-forestale a rete, che parta dalla manutenzione e tutela del territorio calabrese tramite l’attività di custodia dell’uomo e il suo costante presidio che sarà importante condizione per poter garantire la cura del territorio e prevenzione per un territorio prevalentemente montano, assurto a paradigma dopo le difficoltà e disastri ambientali degli ultimi mesi.

TAglI E RITAglIL’assenza di un assessore regionale con delega al com-

parto forestale, si fa sentire, specie quando si avvicendano questioni e difficoltà che suscitano preoccupazioni per il settore forestale e agricolo.

Difatti, desta preoccupazione il ridimensionamento delle risorse nazionali e regionali destinate alle attività di forestazione. Taglio che rischia di pregiudicare non solo

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la continuità occupazionale ma la certezza delle retribu-zioni.

Con amarezza constatiamo, che oltre ai numerosi attac-chi mediatici alla categoria dei lavoratori forestali, ogni governo nazionale, di qualunque colore politico, cerca di apportare ingiustificati tagli alle risorse.

L’ultima manifestazione regionale del comparto, si è svolta in tutta la Calabria e qui a Cosenza, presso lo svincolo autostradale di Cosenza Nord, lo scorso 30 novembre 2015, per contrastare la scelta del governo nazionale di tagliare, di 30 mln di euro, le risorse statali per i forestali calabresi.

Con questa iniziativa sindacale confederale e unitaria siamo riusciti, se pur con non poche difficoltà, e anche in raccordo con il Presidente della Giunta on. Mario Oliverio a far approvare, in Commissione bilancio, un emendamento che prevede nella Legge di stabilità, uno stanziamento di 20 milioni di euro ad integrazione del Fondo destinato al finan-ziamento di interventi nei settori della manutenzione idrau-lica e forestale, per attività di difesa del suolo e di tutela ambientale.

Sarà necessario garantire il finanziamento nazionale per la forestazione calabrese.

Difatti, dal 2017 in poi, nel piano pluriennale nazionale, non sono previste risorse per i forestali calabresi, sarà neces-sario sollecitare, sin da ora, il governo nazionale e il governo regionale affinché si individuino misure e risorse tenendo conto anche delle risorse dei fondi europei previste per i prossimi sette anni, da utilizzare sul rischio idrogeologico e tutela dell’ambiente.

Non possiamo e non vogliamo dimenticare, il lavoro svolto dai forestali calabresi a partire dagli anni ’50 in poi, con attività di rimboschimento e di ricostruzione degli argini delle fiumare e dei torrenti, cicatrizzando le tante ferite di quel tempo in tutta la Calabria.

AzIENdA “CAlABRIA vERdE”In un comparto così complesso, l’esigenza di un mag-

giore coordinamento e regia fra gli Enti regionali che si occupano di gestione e manutenzione del territorio e la protezione civile, diviene una esigenza non differibile.

La FAI Cisl di Cosenza assieme alla struttura regionale della FAI Cisl Calabria e la Usr Cisl Calabria, ha in più occa-

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sioni incalzato la politica regionale per affrontare questioni di carattere generale e contrattuale, e richiesto anche un incon-tro all’ing. Gallo, ex commissario dell’azienda Calabria Verde, dimessosi lo scorso 11 marzo. Una mega azienda commissa-riata a seguito delle note inchieste e vicende che quasi quoti-dianamente ripiomba nella confusione più totale.

Le disfunzioni organizzative, contrattuali e gestionali come il riconoscimento delle qualifiche e arretrati vari, le mansioni, periodi contributivi, liquidazione saldo straordi-nari, reperibilità dei lavoratori durante il servizio Aib 2015, la funzionalità e operatività degli uffici dei distretti territo-riali, restano ancora questioni da affrontare, e sulle quali intervenire con immediatezza.

Ribadiamo inoltre, che evidenti sono le carenze struttu-rali in cui versa il servizio di sorveglianza idraulica ed il disa-gio dei lavoratori addetti, dipendenti di Calabria Verde.

Il personale svolge la propria attività di sorveglianza e monitoraggio idraulico in precarie condizioni opera-tive. Dobbiamo continuare a incalzare la politica regionale rispetto al ruolo strategico di questi lavoratori, in maniera strutturale e definitiva.

Per gli oltre 300 sorveglianti idraulici, l’impegno del sin-dacato di categoria confederale calabrese ha risolto una importante questione come l’erogazione di tutte le mensi-lità pregresse dell’anno 2014.

Ma i ritardi e la disomogeneità di erogazione delle men-silità tra i lavoratori forestali dipendenti dei Consorzi di Bonifica e dell’azienda Calabria Verde sono divenuti quasi la normalità.

Questo “modus operandi” per la FAI Cisl di Cosenza, non è più giustificabile.

L’anno 2015 non resti solo un bel ricordo, sarà necessa-rio dare continuità a quanto avvenuto l’anno scorso rispetto alla quasi puntuale erogazione delle mensilità per i forestali calabresi.

Ovviamente, i ritardi nell’erogazione delle mensilità maturate, registrati all’inizio di quest’anno non rappresen-tano un buon inizio.

Unica nota positiva, se pur con qualche carenza organiz-zativa, è l’intenzione di rendere operativo, tramite l’azienda Calabria Verde, il servizio Aib per il periodo diverso da quello di massima criticità.

Inoltre, occorre intervenire e attivare il servizio di vigi-lanza dell’azienda Calabria Verde, ad oggi attuato mediante

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il solo utilizzo delle Guardie Particolari Giurate per la tutela del bosco e delle aree montane, evitando di pubblicare bandi ad hoc senza confronto sindacale.

Sosteniamo fortemente la proposta unitaria di FAI, Flai, Uila Calabria, tramite nota stampa dello scorso febbraio, che è indispensabile programmare il futuro dell’azienda “Cala-bria Verde” in house della Regione, tramite incontri specifici con l’Azienda Calabria Verde, e ripartire dalla costituzione di un tavolo istituzionale regionale capace di definire risorse economiche, umane e azioni di tutela del territorio.

Siamo sconcertati, ma non immobili rispetto ai vari avvenimenti che continuano a coinvolgere e sconvolgere l’azienda Calabria Verde. Dopo varie sollecitazioni sindacali, siamo riusciti, ad avviare un percorso concertativo con il presidente Oliverio sull’azienda Calabria Verde, che è ini-ziato lo scorso 7 marzo.

Eravamo convinti, che tramite l’ing. Gallo, commissario nominato dal presidente Oliverio, vista la sua esperienza e preparazione, si potesse avviare una nuova fase per que-sta azienda regionale, ma con amarezza constatiamo che l’esperienza “Gallo” è terminata in fretta, e ora la politica regionale dovrà fare le sue analisi, capire gli errori e cam-biare strategia, favorendo necessariamente il concetto di meritocrazia.

Condividiamo quanto denunciato, in una nota stampa congiunta tra Cisl, Cgil, Uil regionali e Unindustria Calabria: “tanti commissari non sono indice di efficienza e di efficacia”.

Riteniamo, come in passato, che la politica regionale debba assicurare governabilità a questa azienda regionale che dà lavoro a migliaia di lavoratori, limitandosi al metico-loso controllo, la gestione e l’esercizio deve essere preroga-tiva solo aziendale.

CONTRATTO FORESTAlEAltro aspetto importante per il settore forestale, sarà

l’assetto contrattuale.Troppi anni sono passati dall’ultimo rinnovo contrat-

tuale per il settore forestale sia a livello nazionale che regio-nale a causa dell’assenza di una controparte datoriale, ma prima ancora sarà imprescindibile, chiarire definitivamente la natura contrattuale privatistica per i lavoratori idraulico forestale, al fine di evitare ulteriori interpretazioni, confu-

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sioni tra i lavoratori e il consequenziale rispetto della con-trattazione regionale.

Apprezziamo e sosteniamo l’impegno del commissario Sbarra per l’attività e il lavoro svolto presso la struttura del Ministero delle politiche agricole e forestali per trovare le giuste soluzioni ad un settore che è destinato alla confu-sione più assurda.

UFFICI TERRITORIAlI pER lA BIOdIvERSITà

Altra vertenza che ci ha visti molto impegnati è la riforma della Pubblica Amministrazione che riguarda anche il Corpo Forestale dello Stato, un processo di accorpamento in altro Corpo di Polizia.

Tra le prospettive di riordino, devono essere considerate anche quelle di rilancio.

In questa direzione la FAI Cisl è fortemente impegnata a mantenere le funzioni di controllo e gestione agroambien-tale proprie degli Uffici Territoriali per la Biodiversità che vanno salvaguardate e valorizzate.

La nostra Federazione, guidata dal commissario Luigi Sbarra, assieme alle Federazioni regionali e territoriali, ha mantenuto alto il livello di attenzione in questa delicata vertenza. Un percorso ancora lungo, dove continueremo a garantire massima attenzione per tutelare i livelli occupazio-nali e il contratto di natura privatistica con previdenza agri-cola per gli operai forestali assunti con la legge n. 124/85.

Difatti, lo scorso 22 febbraio si è svolta una importante e partecipata iniziativa nazionale unitaria di FAI, Flai, Uila presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e fore-stali a Roma, a causa della mancanza di risposte sul Pro-tocollo aggiuntivo, e per ribadire la necessità di un nostro coinvolgimento nel processo di accorpamento del CFS nei Carabinieri.

Iniziativa e successivo incontro che ha portato alla firma di una integrazione della parte normativa del protocollo aggiuntivo Utb al Ccnl operai forestali. Punto qualificante dell’accordo, la previsione del paga-mento della malattia per i tre giorni di carenza (primo giorno al 50%, gli altri due al 100%), l’integrazione al 100% dal quarto al ventesimo giorno e all’80% dal ventunesimo al centottantesimo. Il testo, che prevede anche la copertura

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dei primi quattro giorni di infortunio, dovrà essere sotto-posto all’esame della ragioneria di Stato per la verifica della conformità ai criteri di bilancio pubblico.

Anche a livello territoriale, siamo impegnati in momenti di confronto. Abbiamo sollecitato e partecipato attivamente ad una serie di incontri presso la sede del Corpo Forestale dello Stato a Cosenza, per valorizzare il lavoro svolto dai dipendenti forestali dell’Utb, sostenendo in più occasioni l’avvio concreto di una riqualificazione del personale inte-ressato.

SETTORE dEllA BONIFICA

Altra importante iniziativa si è svolta lo scorso 8 marzo, in Calabria, a Lamezia Terme, per il settore della bonifica.

Un attivo regionale unitario dei delegati del settore della bonifica regionale, fortemente voluto dalla FAI Cisl, per affron-tare e discutere un tema importante come quello del com-parto della bonifica, che sta vivendo un momento di grave sof-ferenza.

L’ultimo incontro con il presidente Oliverio, fa ben spe-rare rispetto all’interessamento della situazione credito-ria degli enti consortili calabresi nei confronti della regione Calabria.

Ma attendiamo fatti e non parole.In quella occasione, abbiamo ribadito la centralità dei

Consorzi di Bonifica, se si attiva, sul territorio, un modo di agire e gestire differente dal recente passato, valorizzando le professionalità del personale dipendente, da anni morti-ficate, anche a causa dei continui ritardi nella erogazione delle mensilità retributive. Un esempio per tutti, i dipen-denti del consorzio di bonifica con sede a Mormanno atten-dono da troppo tempo l’erogazione di ben 6 mensilità arre-trate.

Servono azioni finalizzate a valorizzare realmente il ruolo dei consorzi di bonifica.

Sosteniamo il Segr. Gen.le della FAI Cisl Calabria, Pino Gualtieri, nel confronto su carta stampata, con il Presidente della Coldiretti Calabria, convinti che bisogna trovare mas-sima condivisione a favore del territorio e più sinergia tra i vari enti preposti sul vasto territorio regionale.

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pIù CONFRONTO E MENO TAglI

Sarà necessario unitamente alle altre sigle sindacali con-federali, incalzare la politica regionale e la dirigenza dell’Urbi al fine di avviare un tavolo di confronto utile ad affrontare le problematiche del settore e assieme individuare le giu-ste soluzioni e nuove strategie per il suo rilancio. È necessa-rio trovare adeguate soluzioni, assieme alle istituzioni, rap-presentanti del lavoro datoriale e imprenditori, attraverso azioni e relazioni responsabili che abbiano come obiettivo la sostenibilità degli enti consortili, la salvaguardia dei livelli occupazionali, e l’efficienza dei servizi a favore del territo-rio flagellato da numerosi eventi atmosferici, con partico-lare attenzione al comparto agricolo.

La FAI Cisl di Cosenza, ritiene necessario inoltre, un impegno più concreto da parte della politica nazionale evi-tando tagli lineari e idee che creano difficoltà e preoccupa-zioni tra i dipendenti, e più attenzione dalla politica regio-nale, evitando quei tagli che da anni, hanno azzerato i capi-toli di bilancio della regione Calabria relativi all’irrigazione, manutenzione delle dighe e reti di scolo.

Ribadiamo che è necessario un impegno più concreto da parte della politica regionale per sostenere i consorzi di bonifica e così garantire quegli ingenti crediti, parec-chi milioni di euro, che gli enti consortili calabresi vantano dalla regione Calabria per progetti di forestazione accumu-lati negli anni, una attività che riteniamo non sia principale, ma aggiuntiva, a quella della bonifica e del servizio irriguo.

Pertanto, facciamo nostra, la provocazione del segre-tario gen.le Gualtieri: rimuovere dai consorzi di bonifica i lavoratori forestali, sarebbe una scelta strategica?

La Fai di Cosenza, ritiene che l’attuale modello di gover-nance dei vari Consorzi di Bonifica del territorio deve essere adeguatamente riorganizzato, e alcune scelte del passato debbono essere riviste. Bisogna scongiurare, insieme, il rischio di non avviare, in alcuni di questi enti consortili, la prossima campagna irrigua.

Tante le iniziative su questo territorio provinciale sulla stampa locale e nelle sedi dei vari consorzi di bonifica del territorio e anche buoni risultati a favore dei lavora-tori. Mi riferisco ai numerosi incontri svolti presso il con-sorzio di bonifica con sede a Cosenza città, per quei lavo-ratori addetti agli impianti irrigui, dell’ex Arssa, attual-

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mente dipendenti del Consorzi di bonifica per come pre-visto dalla Legge Regionale 66/2012 art. 11 bis. Condi-viso l’accordo aziendale in caso di sospensione di attività lavorative per le cause indicate nella legge n. 457/1972 e dagli articoli 14 e 21, Legge n. 223/91 che riguarda la cassa integrazione ordinaria nel settore dell’agricoltura. Pertanto, il consorzio di bonifica erogherà a questi lavo-ratori dipendenti a tempo indeterminato con contratto agricolo, il 100% della retribuzione giornaliera lorda ad oggi non prevista contrattualmente, tramite l’integra-zione di un ulteriore 10%.

Sarà necessaria una vera riforma del settore della boni-fica che tenga conto dell’opportunità che lo strumento del PSR nei prossimi anni può dare all’intero settore in termini di stabilità economica e organizzativa, e in termini di qua-lità del lavoro, tutela del territorio e servizi al comparto agri-colo.

SISTEMA AgRICOlO E AgROAlIMENTARE

Come non si può parlare di cibo, senza prima fare rife-rimento alla terra, così non si può parlare di agricoltura, senza prima fare riferimento al lavoro di qualità nei campi.

Ecco che innalzare la qualità del lavoro è indispensabile per un paese civile e democratico come il nostro, ma sarà necessario garantire la qualità del lavoro in quei comparti come l’agricoltura, che ad oggi si attesta settore portante della nostra economia, con i dati nazionali che confermano la centralità economica, occupazionale e produttiva del set-tore agro-industriale-ambientale.

pIù lAvORO dI qUAlITàMa solo se supportato da processi partecipativi e orien-

tati alla qualità, il settore primario genera ulteriore e buona occupazione, coesione sociale ed elevato valore aggiunto.

Purtroppo, sono centinaia di migliaia i braccianti agri-coli in Italia che subiscono maltrattamenti di ogni genere, almeno 10 le vittime di caporalato nella sola estate del 2015 in Italia. Tanti immigrati, ma anche italiani che lavorano per

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oltre 10/12 ore al giorno, percependo retribuzioni giorna-liere pari alla metà di quanto previsto dai contratti nazio-nale e in condizioni igienico sanitaria e di sicurezza sotto il minino della decenza civile.

L’impegno del sindacato, in questo delicato tema, ha facilitato e incoraggiato l’avvio di un percorso importante che è iniziato con l’iniziativa unitaria nazionale di FAI, Flai, Uila svoltasi a Rosarno il 13 febbraio 2015, la successiva isti-tuzione della “Cabina di Regia” presso l’Inps, l’organismo autonomo “Rete del Lavoro Agricolo di Qualità”, il con-fronto con il ministero dell’agricoltura, e per ultimo il dise-gno di legge presentato dal ministro delle politiche agricole assieme a quello della giustizia e del lavoro, che ci augu-riamo diventi legge in breve tempo, come già sollecitato dopo l’audizione presso la Commissione agricoltura del Senato dalla nostra Federazione Nazionale.

La sola repressione non serve, è necessario più coinvol-gimento degli Enti Bilaterali Territoriali riconoscendo vera premialità alle imprese che aderiscono alla Rete del lavoro agricolo di qualità, con concrete decontribuzioni, una vera certificazione etica, e agevolazioni nell’accesso a richieste di finanziamenti, purché dimostrino di essere in regola con la legislazione e l’applicazione dei contratti.

Ma sarà indispensabile porre limite all’uso dei voucher, i buoni per il lavoro occasionale che in agricoltura ha visto un boom nell’anno 2015, oltre il 60% in più rispetto al 2014.

Dobbiamo insieme continuare in questo percorso trac-ciato e muoverci, come ribadito dal commissario nazionale della FAI Cisl Luigi Sbarra, nella direzione di un Patto per la qualità del lavoro agricolo, superando quelle criticità che riguardano la Rete del lavoro agricolo di qualità e la Cabina di regia istituita presto l’Inps, che senza specifiche funzioni ter-ritoriali resta una mera scatola nazionale, valorizzando ulte-riormente il confronto tra le istituzioni, le imprese e il sinda-cato che bene conosce criticità e specificità. Rimuovere que-ste zavorre è il primo passo che dobbiamo compiere.

MAdE IN CAlABRIASiamo convinti che dopo l’importante evento inter-

nazionale dell’Expo a Milano dello scorso anno dallo slo-gan “Nutrire il Pianeta”, sarà necessario rilanciare ulterior-mente e tutelare un settore che a livello nazionale si dimo-

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stra volano irrinunciabile per l’intero paese. In Italia, l’agro-alimentare rappresenta la prima filiera del Made in Italy ma vive storicamente una ingiustificabile marginalizzazione nell’agenda politica nazionale.

Servono politiche nazionale e regionali più stringenti relative all’etichettatura e alla tracciabilità delle materie prime valorizzando ulteriormente le ampie potenzialità sinergiche tra industria e filiere agricole. I centinaia di pro-dotti tipici locali e le produzioni agricole di qualità calabresi meritano più difesa e tutela da truffe, falsificazioni e misti-ficazioni.

Ma la decisione del Parlamento europeo rispetto all’im-portazione, senza dazi, nel prossimo biennio di ulteriori 35.000 tonnellate di olio tunisino, può realmente indebo-lire le nostre produzioni agrarie, svalutare il lavoro di qua-lità, alimentare il mercato delle sofisticazioni, e determinare un pericoloso dumping sociale, specie in Calabria, dove la superficie di oltre 185.915 ettari di terreno è destinata ad uliveti, con 51.388.000 piante d’ulivo.

La FAI di Cosenza condivide l’intervento della Cisl nazio-nale su questa vicenda, e rafforza la posizione del commis-sario, Luigi Sbarra, rispetto all’importanza di un sostegno alla Tunisia in questa difficile lotta al terrorismo e d’instabi-lità, ma dopo questa scelta, sarà necessario adottare misure compensative per tutelare un comparto che in Italia è patri-monio economico, culturale e sociale.

CONTRATTAzIONE pROvINCIAlE E dAq dI SIBARI

Sul territorio nazionale, regionale e in particolare in que-sta importante zona a vocazione agricola con vaste pianure, come quella di Sibari e Cammarata, è necessario valorizzare ulteriormente la contrattazione aziendale e gli accordi sin-dacali finalizzati a coniugare sostenibilità e responsabilità sociale, flessibilità ed estensione dei diritti dei lavoratori.

Ma sarà necessario debellare la piaga del caporalato e del lavoro nero, migliorando tramite il Distretto Agroali-mentare di Qualità di Sibari quei processi di programma-zione di interventi, migliore utilizzo delle risorse europee, l’utilizzo dell’innovazione in quelle aree di sfruttamento e zone di forte sofferenza, con continue vicende di truffe di falsi braccianti agricoli.

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Non si può però discutere di queste importanti que-stioni senza proseguire la trattativa sindacale del contratto provinciale agricolo iniziata nel mese di dicembre 2015, con l’auspicio di riprendere la trattativa sindacale, in tempi celeri, valorizzando la proposta sindacale di FAI, Flai e Uila provinciali consegnata alle associazioni datoriali lo scorso settembre.

“EBAT FIMI” E CISOA

Ci auguriamo, che l’importante traguardo raggiunto lo scorso 5 febbraio rispetto alla firma dell’accordo del con-tratto nazionale dell’industria alimentare sia riferimento concreto per le relazioni sindacali, e sia da monito positivo non solo per gli altri negoziati a livello nazionale, per i rin-novi contrattuali, ma anche per il contratto provinciale agri-colo di Cosenza scaduto l’anno scorso.

Un testo con molte proposte, come la richiesta di un aumento economico complessivo del 5,7%, incremento della contribuzione a favore dell’Ente bilaterale territoriale “Ebat Fimi” di Cosenza, nuove norme a favore della salute e sicurezza con integrazioni importanti per malattia, infortu-nio e cassa integrazione e permessi straordinari per studio a favore di giovani lavoratori e immigrati.

Siamo convinti che la bilateralità, e quindi l’Ente pro-vinciale “Ebat Fimi” di Cosenza, costituito mesi addietro, dovrà svolgere un ruolo strategico per il comparto, rea-lizzando una bilateralità virtuosa e di contrasto al capo-ralato, alla valorizzazione del lavoro di qualità in agri-coltura e attività di formazione pe riqualificare i lavora-tori, le lavoratrici e lavoratori immigrati extra comunitari e non. Sarà strategico inoltre, organizzare iniziative sin-dacali unitarie, per valorizzare e rilanciare il ruolo della bilateralità, che è strumento fondamentale per l’intero mondo agricolo e anche per i tanti immigrati che lavo-rano nei campi.

La FAI di Cosenza, a breve proporrà, all’interno dell’or-ganismo, di programmare tra le varie attività preposte dell’Ente Bilaterale, l’avvio di attività formative rivolte agli immigrati, come corsi di alfabetizzazione della lingua ita-liana, corsi per la conoscenza della Costituzione Italiana, corsi per l’apprendimento basilare dei diritti garantiti dai

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contratti nazionali, di secondo livello e delle norme in vigore riguardanti il mondo del lavoro agricolo, oltre a per-corsi didattici su informazioni sanitarie riguardanti i bam-bini (vaccinazioni). Inoltre per tutti i lavoratori agricoli sarà indispensabile elaborare opuscoli informativi e organizzare corsi sulla prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro, corsi informativi sul sistema sanitario, privilegiando l’infor-mativa sulla prevenzione delle patologie più comuni, e corsi per le lavoratrici/mamme sulle problematiche riguardanti i diritti riconosciuti dalle leggi e dai contratti.

Inoltre, la valorizzazione del ruolo della Commissione CISOA (Cassa Integrazione Salariale Operai Agricoli) pro-vinciale, presso l’Inps, va considerata vera articolazione ter-ritoriale della Rete Nazionale del lavoro di qualità, alla quale vanno conferiti adeguati poteri di azione sull’incontro tra domanda e offerta.

AzIENdE AgRICOlEA causa dei ritardi nella erogazione di finanziamenti da

parte di Fincalabra, molte aziende agricole aderenti al Con-sorzio per la valorizzazione delle pesche e delle nettarine di Calabria, stanno accusando difficoltà nell’avviare le pros-sime fasi di lavorazioni agricole. Una situazione che rischia di peggiorare con un probabile aumento di aziende del nord intenzionate ad acquistare pezzi importanti dell’agri-coltura locale.

Registriamo molte preoccupazioni tra i lavoratori agricoli della piana di Sibari e Cammarata, anche in quelle aziende e cooperative agricole storiche con centinaia di dipendenti stagionali, a causa di ritardi nella erogazione delle mensilità maturate nella scorsa campagna agricola datata 2015.

Tra le varie difficoltà e vertenze nel settore agricolo, quella delle aziende agricole del gruppo Tocci, del comune di Cassano Jonio, risulta la più complessa considerando l’at-tuale momento, caratterizzato da un forte squilibrio finan-ziario.

In questa vertenza, siamo impegnati da mesi, per scon-giurare una crisi aziendale ed evitare il licenziamento di oltre 500 lavoratrici e lavoratori agricoli stagionali.

Mentre, nell’azienda Torre di mezzo Milk Production della piana di Cammarata, dove si svolgono attività di pro-duzione e commercializzazione del latte, siamo stati pro-

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tagonisti e promotori di un accordo sindacale, siglato solo dalla FAI Cisl di Cosenza, per il recupero di numerose men-silità arretrate non percepite, un lavoro certosino a favore dei lavoratori.

Svariati gli incontri sindacali, anche nell’importante gruppo industriale di trasformazione di prodotti agricoli, Cotrapa 2000, sito a Mongrassano, duranti i quali, assieme ai delegati aziendali, abbiamo discusso di importanti que-stioni legate all’organizzazione del lavoro in azienda, alla garanzia occupazionale e della contrattazione di settore.

pSR CAlABRIA 2014-20In questo complicato contesto, il Programma di Svi-

luppo Rurale (PSR) della Calabria 2014-20, approvato dalla Commissione Europea, con dotazione finanziaria di oltre un Miliardo e 103 milioni di Euro, sarà un’occasione forse irripetibile per sostenere il grande sforzo di rinnovamento dell’agricoltura calabrese, per i lavoratori, per le imprese e in particolare per quelle aziende agricole sane e di qualità che rispettano norme e contratti.

Difatti, siamo convinti che il PSR 2014-20 sarà strumento determinante e strategico per valorizzare il lavoro di qualità, sostenere l’occupazione, elevare anche diritti e tutele per chi ha un’occupazione, e creare nuove opportunità occupa-zionali nel settore agricolo, riducendo quei limiti storici che caratterizzano le zone meridionali e calabrese.

ARSAC E ARSSASiamo convinti, al netto delle polemiche apparse

sulla stampa, che tentano di screditare il lavoro e i lavo-ratori di alcuni Enti regionali, come l’Arsac, che questa Azienda regionale, sarà di strategica importanza per il set-tore agricolo. Ma bisogna valorizzare e rafforzare il ruolo dell’azienda regionale nei settori della sperimentazione e dell’assistenza allo sviluppo dell’intero comparto, tramite il potenziamento dei Centri Sperimentali Dimostrativi, dislo-cati sul territorio provinciale, valorizzando le tante profes-sionalità presenti, favorendo la meritocrazia interna e uti-lizzando in maniera più produttiva i terreni agricoli di pro-prietà dell’azienda.

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Numerosi sono stati i momenti di confronto presso la sede regionale dell’Arsac a Cosenza, sulle qualifiche e l’or-ganizzazione dei centri sperimentali dimostrativi. Un impor-tante e storico risultato sindacale si è raggiunto, con l’intesa di siglare un accordo aziendale in caso di sospensione di atti-vità lavorative per le cause indicate nella legge n. 457/1972 e dagli articoli 14 e 21, Legge n. 223/91 che riguarda la cassa integrazione ordinaria nel settore dell’agricoltura. Nello specifico l’azienda erogherà ai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato con contratto agricolo, il 100% della retribuzione giornaliera lorda, ottenendo così l’integrazione di un ulteriore 10% dall’Azienda.

Inoltre, siamo convinti che l’Azienda regionale Arsac, vista la forte frammentazione dei terreni agricoli in Calabria e in questo territorio, potrà divenire reale riferimento anche per quelle piccole e medie imprese che accusano grosse dif-ficoltà produttive, di diversificazione, organizzative e com-merciali.

Dopo numerosi solleciti del sindacato di Federazione unitario territoriale e regionale, e a seguito di incontri sin-dacali, apprendiamo con parere favorevole, e apprezziamo quanto fatto dalla giunta regionale rispetto ad alcune modifiche e integrazioni delle leggi regionali riguardanti l’Arssa, come l’istituzione di una gestione stralcio per la liquidazione dell’Arssa con il trasferimento del restante personale nella struttura Arsac nata con legge n. 66 nel 2012.

Siamo convinti che l’Arsac dovrà rafforzare ulteriormente l’attività di informazione tramite iniziative con istituti scola-stici e con strutture sindacali, come la nostra Federazione, e organizzare percorsi di formazione finalizzati ad educare le future generazioni anche ad una agricoltura sociale.

Il termine “coltivare”, in ebraico “abad”, letteralmente significa “servire”.

Ripartiamo da questo importante significato, per espri-mere interessamento rispetto al “Collegato Agricoltura”, un provvedimento in discussione in Parlamento, che ci augu-riamo possa divenire vero strumento per accrescere la pre-senza dei giovani nel settore, aumentare l’innovazione, la ricerca e la semplificazione nel comparto agroalimentare italiano.

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CONSORzI AgRARIPer il mondo agricolo in Calabria, un’altra grande risorsa

era rappresentata dai consorzi agrari che per effetto delle difficoltà finanziarie e dei debiti accumulati sono stati dele-gittimati e ridotti al minimo, e a pagarne le conseguenze sono stati i lavoratori.

Particolarmente delicata è lo stato attuale del consor-zio agrario “Green Calabria” che si protrae da qualche anno a causa di scelte aziendali completamente sbagliate nella gestione del personale dipendente, e sempre avversate dalla nostra Federazione, che hanno prodotto una grave situazione debitoria.

Un connubio che ha determinato un trend negativo delle attività aziendali, e che ha poi comportato una situazione di insostenibile difficoltà economica che rischia concretamente di avere ripercussioni negative sul piano occupazionale.

Numerose le forme d’intervento finalizzate a scongiu-rare la riduzione di personale, ma constatiamo che la situa-zione non è migliorata. Nell’ultimo incontro avuto con la presidenza del consorzio, non sono emersi elementi che possano far pensare ad una inversione di tendenza.

Oggi, questi dipendenti, avanzano numerose mensilità arretrate, e quanto decretato dal Ministero del Lavoro l’11 novembre 2015 riferito al Contratto di solidarietà, a questo si aggiunge che alcuni creditori, per vedere soddisfatti i loro crediti, hanno avanzato istanza di fallimento.

Continueremo a sostenere in questa delicata vertenza i dipendenti interessati, dando loro assistenza sindacale e se necessario anche legale.

SISTEMA AllEvATORI (ARA)Altra vertenza complessa che riguarda il settore agricolo

è la situazione dell’ARA (Associazione Regionale Allevatori).Siamo ancora impegnati in una difficile e ardua vertenza

che riguarda i dipendenti del sistema allevatori in Italia e in particolare in Calabria.

Mentre a livello nazionale lavoriamo per riavviare il tavolo con l’Associazione allevatori, in Calabria, stiamo sol-lecitando un incontro con il presidente On. Oliverio, perché convinti del ruolo e importanza del mondo allevatoriale e di tutti i protagonisti che ne fanno parte.

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L’Associazione Regionale Allevatori sta subendo morti-ficazioni da troppo tempo, con lavoratori che attendono di percepire oltre 16 mensilità e soprattutto aspettano con tanta preoccupazione una soluzione che li veda nuo-vamente protagonisti del sistema degli allevatori, tramite l’erogazione di importanti servizi di prevenzione sanitaria, sicurezza alimentare e benessere animale.

La regione Calabria dovrà impegnarsi per affrontare tra-mite il confronto con le parti sindacali e le associazioni dato-riali interessate, questo momento contingente, e definire le condizioni necessarie per il rilancio di tutto il sistema alle-vatoriale della regione. Da qui sollecitiamo nuovamente un confronto con il presidente Oliverio, come in più occasioni ribadito dalla FAI Cisl regionale.

COMpARTO pESCALa terra come il mare, sono risorse da valorizzare e tute-

lare ed è possibile ricavare utilities di carattere immateriale. In un territorio con centinaia di km di costa e che vanta di

una importante e decennale storia nel comparto, si devono attivare politiche regionali per incentivare ulteriormente la modernizzazione del settore della pesca.

Il settore della pesca in Italia, in Calabria e sulle nostre coste sta attraversando un momento complesso, con grosse difficoltà di natura ambientale e di carattere normativo e strutturale che condizionano da tempo l’intero settore.

Bisogna ripartire dalla Politica Comune della Pesca (Pcp), che mira agli obiettivi della competitività e della redditività delle imprese, difatti occorre ben utilizzare queste risorse e orientarle su progetti che siano in grado di abbattere diseconomie e valorizzare l’eccellenza delle nostre marinerie.

Il CAvIAlE dEl SUdL’autorizzazione alla pesca del rossetto e del cicerello,

in deroga alla distanza minima dalla costa e della dimen-sione minima della maglia della rete, per come previsto dal decreto ministeriale delle politiche agricole, alimen-tari e forestali, dello scorso 28 dicembre 2015, non esime la

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Regione Calabria a predisporre un piano di gestione della pesca della sardella, ad oggi ancora vietata, così come previ-sto dal regolamento europeo, per poi inoltrarlo con appro-vazione del ministero dell’agricoltura e della stessa commis-sione europea.

Restano vive molte problematiche inerenti alle attività ittiche di importanti marinerie di questo vasto territorio, bagnato dal mar jonio e tirreno, sia per la pesca a strascico che per la pesca speciale. Marinerie minacciate sempre più dalle conseguenze dei provvedimenti comunitari in termini di redditività di impresa e di commercializzazione delle eccellenze gastronomiche locali come il bianchetto, novel-lame bandito dalle tavole dei consumatori, detto anche “Caviale del Sud”, con l’unica possibilità di acquistare e con-sumare il così detto pesce ghiaccio, pescato nei laghi della Cina, in alcuni casi venduto come novellame locale.

TAvOlO AzzURRO E pROpOSTECondividiamo la proposta della FAI Cisl Calabria per una

modifica della legge regionale di settore n. 27 del 2004, finalizzata ad allargare la composizione del tavolo istituzio-nale per le politiche regionali della pesca e dell’acquacol-tura, denominato Tavolo Azzurro, anche alle organizzazioni sindacali del settore.

La FAI di Cosenza sostiene questa proposta di modifica di legge regionale, perché convinti che si debba riempire quel vuoto normativo e così rendere effettiva e riconosci-bile il ruolo e la funzione di chi quotidianamente da voce alle istanze dei lavoratori del comparto.

Condividiamo la posizione della FAI Cisl nazionale rispetto all’assenza di ammortizzatori sociali specifici nel comparto ittico, per i quali si dovrà esercitare pressione sul Governo nazionale.

Inoltre, sarà necessario lavorare per un Piano regionale sindacale con proposte e idee finalizzate alla modernizza-zione e tutela del settore, e all’avvio di un turnover gene-razionale tramite la contrattazione e la bilateralità, proce-dendo all’innalzamento delle tutele e incremento delle qua-lifiche dei lavoratori.

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dIvUlgAzIONEFONdI SANITARIE ATTIvITà

FASA E FISATra le numerose vertenze di settore fin qui approfondite,

e all’interno dell’attività ordinaria della Federazione Terri-toriale, abbiamo ritenuto strategico avviare attività di pro-mozione della bilateralità agricola, della contrattazione e della tutela della persona, che rientrano fra le attività statu-tarie dell’Ente Bilaterale Nazionale “Ebat”, e la divulgazione delle prestazioni bilaterali collegate al contratto nazionale del settore dell’industria alimentare, tramite iniziative, pro-grammi e di presenza fra i lavoratori, sia nei luoghi di lavoro che nelle sedi periferiche.

Specificatamente abbiamo inteso rafforzare la divulga-zione di alcuni importanti Fondi Sanitari del comparto agri-colo e alimentare, tramite la stampa e consegna tra i nostri iscritti di materiale divulgativo, in particolare abbiamo rea-lizzato volantini e inserti specifici del periodico “FAI CON-QUISTE” di Cosenza con varie notizie e informazioni riguar-dante i Fondi Sanitari Fisa (ex Fislaf) e Fasa.

A questi fondi dobbiamo aggiungere le varie opportu-nità che riguardano altri Fondi Sanitari e Pensionistici come ad esempio: Fondo Cimif, Filcoop sanitario e pensionistico, Fondo Fia e Fondo Fis per la bonifica.

CAMpAgNA dI dISOCCUpAzIONE AgRICOlA

Care delegate e delegati,in questo momento, dobbiamo affrontare con coraggio

le sfide che si presentano.La sfida attuale, si chiama “campagna di disoccupa-

zione agricola”, e mancano solo pochi giorni al termine della presentazione delle domande di disoccupazione agricola.

Siamo consapevoli che altri pseudo sindacati conti-nueranno a farci concorrenza sleale, ma noi che siamo un

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grande sindacato dobbiamo lavorare in sinergia, per com-pilare anche, una sola nuova, domanda di Disoccupazione Agricola, e coinvolgere ulteriori lavoratori agricoli presso le nostre sedi sindacali.

È indispensabile raggiungere nuovi obiettivi e vincere insieme un’altra scommessa.

Tanto impegno è stato profuso in queste settimane dalla Fai di Cosenza per la compilazione di nuove domande di disoccupazione agricole, migliorando e rafforzando anche gli assetti d’azione, ma sarà indispensabile costruire una nuova rete operativa sul territorio con il sostegno della Con-federazione e dei servizi.

ASpETTI ORgANIzzATIvI

Tra sfide, difficoltà e opportunità, la nostra Federazione si avvia ad uscire dalla fase di commissariamento che tra-mite l’impegno del commissario Sbarra ha restituito gover-nabilità, stabilità, trasparenza e certezza delle regole.

La passata Conferenza Organizzativa Programmatica nazionale della Cisl di novembre ha dato uno slancio impor-tante alla nostra organizzazione che intende valorizzare il territorio, la periferia e l’iscritto, approvando un nuovo Regolamento normativo ed economico per i dirigenti della Cisl a tutti i livelli organizzativi.

In questo periodo, insieme, abbiamo coniugato visibi-lità, attività, proselitismo, passione e attaccamento a questa bella e colorata bandiera della FAI Cisl.

REgOlE INTERNELe sfide di oggi e quelle future richiedono un coraggioso

aggiornamento della nostra infrastruttura e della nostra articolazione interna.

Condividiamo e sosteniamo le scelte della Cisl e della FAI nazionale, di stabilire standard comuni su bilanci, contabilità, tesseramento, anagrafe degli iscritti, durata dei mandati, certificazione di qualità e codice etico con l’introduzione di una certificazione di qualità dei bilanci consolidati delle strutture territoriali, regionali e di quella

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nazionale, realizzata da società specializzate e ricono-sciute.

Ma riteniamo che sia indispensabile concretizzare in breve tempo progetti ordinari e straordinari di sostegno economico-politico a favore del territorio e in particolare per quelle Federazioni territoriali che investono nelle zone periferiche e svolgono attività di proselitismo.

UNITà SINdACAlELe varie vertenze descritte, hanno bisogno di sinergia e

dell’azione del sindacato unitario, se pur nella diversità di storia e di pensiero che ci contraddistingue.

Questa segreteria è convinta che l’unità sindacale sia un valore da tutelare per rafforzare il ruolo del sindacato con-federale e per tutelare i lavoratori.

Difatti, per affrontare le vertenze di oggi, e quelle che si presenteranno in futuro nei vari settori, sarà necessario con-tinuare a lavorare sempre di più in sinergia, insieme come una vera squadra, continuando sul percorso tracciato in questi ultimi mesi, anche tramite uno sforzo ulteriore.

Serve una FAI e una Cisl disponibile al cambiamento, diri-genti responsabili e impegnati, non solo con un sorriso in più sulle labbra, come abbiamo condiviso durante l’assem-blea organizzativa e programmatica della FAI di Cosenza, ma con una dose di ottimismo e attivismo in più.

lA FAI dI COSENzAE Il TERRITORIO

La FAI si radica meglio sul territorio e sui luoghi di lavoro, se rilancia il proprio protagonismo nei processi di sviluppo nazionali e locali.

Convinti di questo, nel mese di novembre 2015, la FAI di Cosenza, ha aderito in qualità di socio al Gruppo di Azione Locale “Sila Greca-Basso Ionio Cosentino, per promuovere e condividere attività finalizzate al consolidamento e svi-luppo integrato del territorio, valorizzando le potenzialità del territorio e favorendo lo sviluppo sostenibile.

Inoltre, da mesi stiamo partecipando a svariati incon-tri del partenariato della riserva della biosfera “Mab Sila” dell’Unesco, sull’adozione del modello di gestione del Mab

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Sila e delle sue prospettive di sviluppo, e l’approvazione dello Statuto della Fondazione in partecipazione, stru-mento giuridico scelto dal partenariato per costruire com-piutamente il modello di governance della Riserva, che con-sente di esprimere non solo la complessità del partenariato, quanto una maggiore efficacia nel perseguimento degli obiettivi fissati nel programma approvato dall’Unesco.

Altra innovativa idea, è stata quella di avviare un nuovo modello di collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale, Gruppo Organizzato Domanda Offerta, “Il Germo-glio” di Castrovillari, con l’idea di favorire la conoscenza della nostra struttura sindacale su un territorio a vocazione agricola e organizzare attività di formazione ed informa-zione sulle tematiche riguardanti la valorizzazione delle produzioni locali, tipiche e di qualità, sulla diffusione nel territorio delle pratiche agricole compatibili con l’ambiente e sulle opportunità dei fondi comunitari, nazionali e regio-nali all’agricoltura di qualità e multifunzionale.

ANdAMENTO ISCRITTI Questo modello di azione è l’esempio plastico di come,

il territorio sia al centro della nostra azione sindacale, nelle vertenze e negli aspetti organizzativi.

Difatti la riorganizzazione della FAI di Cosenza sul terri-torio ha concretizzato un incremento di iscritti e l’elezione di nuovi delegati nel settore della forestazione, nel com-parto agricolo e della bonifica.

Nell’anno scorso (2015) abbiamo invertito la tendenza degli ultimi anni, in termini di rappresentanza, costatiamo un incremento di iscritti alla nostra Federazione, rispetto all’anno 2014, di circa 500 nuovi iscritti.

Abbiamo conquistato la simpatia e la fiducia di molti lavoratori, in aziende, cantieri, e mantenuto il primato di iscritti alla FAI, in importanti cantieri forestali come quello del comune di San Giovanni in Fiore, che è il cantiere fore-stale più grande della regione Calabria.

Dobbiamo crescere ancora, in quei comuni montani e in quelle zone dove possiamo dare il nostro contributo sindacale e proseguire in questo metodo di lavoro e organizzativo.

Dopo azioni di recupero delle quote sindacali non versate alla nostra Federazione, ma trattenute ai nostri iscritti (periodo 2012-2014) da parte di una importante azienda agricola della

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piana di Cammarata, abbiamo raggiunto un altro rilevante tra-guardo a favore di questa struttura sindacale. Precisamente, dopo molti anni di nessun versamento di quote sindacali, e dopo un anno di costante e meticoloso lavoro svolto da questa segreteria, possediamo la certificazione scritta di alcuni anni degli arretrati riguardanti le deleghe sindacali dei dipendenti (forestali, impiegati e addetti all’irrigazione) del consorzio di bonifica di Trebisacce, con conseguente recupero dei crediti tramite rateizzazione a partire dal mese di febbraio 2016.

Uguale attività è stata messa in campo per il recupero delle trattenute sindacali (periodo 2008-2015), dei lavora-tori dipendenti, addetti ai sistemi irrigui dell’ex Arssa, attual-mente dipendenti del Consorzi di bonifica di Cosenza.

Saremo pronti, senza alcuna esitazione, ad ulteriori azioni, in caso gli impegni presi con i vari Enti interessati, non si concretizzeranno nei tempi previsti.

Sarà altrettanto importante, come in più occasioni discusso e sollecitato, ricevere l’elenco mensile e aggiornato degli iscritti alla nostra Federazione, dei forestali e dei sor-veglianti idraulici dipendenti dell’azienda Calabria Verde.

RIORgANIzzAzIONE dEl TERRITORIO

È evidente che questa segreteria considera l’organizza-zione, un aspetto molto importante.

Una squadra di serie “A” non può che essere ben orga-nizzata e allenata.

La FAI di Cosenza, ha fortemente valorizzato un coinvol-gente progetto organizzativo che si è dimostrato lungimi-rante quanto innovativo, anticipando i tempi della nostra stessa organizzazione a livello nazionale. Mi riferisco alla rior-ganizzazione del vasto territorio provinciale in sette zone con relativi responsabili zonali e l’individuazione dei coordinatori provinciali per quei settori cruciali per la nostra Federazione.

Una rivoluzione organizzativa che da un anno e poco più, ci ha visti attivamente partecipi sul territorio, che ha reso più attiva e funzionante la FAI di Cosenza e rafforzato l’integra-zione con il sistema dei servizi, con la Cisl, con il mondo asso-ciativo della Cisl e le altre federazioni territoriali.

Ma dobbiamo continuare a fare di più e insieme per essere i primi sul territorio provinciale e non essere secondi a nes-suno. Questo è quello che questo gruppo dirigente merita.

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CAMBIAMENTO E ACCORpAMENTO

Sosteniamo l’attività e la riforma organizzativa interna della Cisl nazionale avviata da tempo in termini di cambia-mento, con l’accorpamento di alcune categorie e il mag-gior coinvolgimento dei delegati nella vita stessa dell’orga-nizzazione.

Non possiamo chiedere e pretendere un cambiamento agli altri se noi per primi siamo statici e poco avvezzi al cambiamento anche interno.

La società attuale subisce continui cambiamenti e la FAI Cisl non può rimanere quella di una volta, ma dovrà con-servare gelosamente e valorizzare storia, principi e iden-tità.

La nostra Federazione ha bisogno di cambiare vestito, aggiungere qualche accessorio, essere più attiva e pronta rispetto agli avvenimenti che si susseguono. Solo così saremo più credibili.

È in questo contesto di cambiamento, che oggi confer-miamo il nostro impegno di portare a compimento l’unifi-cazione tra la FAI e la Filca, prospettando anche l’opportu-nità di coinvolgere in questo progetto l’Ugc. La recente cir-colare nazionale della FAI Cisl e della Ugc, dello scorso gen-naio, sarà la base per aumentare le sinergie e rafforzare la rappresentanza sul territorio.

Con serenità e valorizzando il confronto interno dob-biamo riprendere il cammino verso la costruzione di una nuova e grande Federazione pluricomposta.

È una sfida, questa, che guarda al futuro della rappre-sentanza sindacale e che può determinare migliori prospet-tive di tutela per i propri associati e dare decisivi contributi alla battaglia per lo sviluppo e la crescita dei rispettivi set-tori produttivi e del Paese tutto.

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CONvENzIONI FAI COSENzA

Siamo convinti che la nostra Federazione, a tutti i livelli, ha bisogno di donne e uomini affidabili.

Sarà necessario continuare sul percorso tracciato durante la scorsa assemblea organizzativa e programmatica di que-sta Federazione, difatti, in questi mesi, abbiamo rafforzato i rapporti con alcune Federazioni e Associazioni della Cisl di Cosenza tramite specifiche convenzioni.

Care delegate e delegati,Ringraziamo, con un forte applauso, per la collabora-

zione e la disponibilità dimostrata, ad avviare questo nuovo processo di rafforzamento e collaborazione, la Federazione della Cisl Scuola, la Federazione dei Pensionati, la Filca, la Felsa, l’Adiconsum (Associazione dei Consumatori) e l’Anolf (Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere).

FAI E ANOlFL’immigrazione è una risorsa importante e indispensa-

bile quando gestita bene.Ecco perché abbiamo inteso siglare una convenzione

con l’Anolf della Cisl anche nel territorio di Cosenza.È necessario sviluppare un impegno comune a favore

della regolarità, della legalità e di contrasto al caporalato tramite azioni specifiche per la sicurezza degli immigrati nei luoghi di lavoro, rafforzando la presenza della nostra Fede-razione sul territorio e tra gli immigrati.

Abbiamo concordato che era necessario alla luce dei recenti incontri tra la FAI Cisl Nazionale e l’Anolf Nazionale, e a seguito dell’ultima comunicazione nazionale di FAI Cisl e Anolf del 29 gennaio 2016, dare nuovo e ulteriore impulso al Protocollo d’intesa nazionale, firmato nel lontano 2008, ma questa volta sul territorio.

Vogliamo contribuire a favorire una concreta integra-zione tra i numerosi lavoratori stranieri e quelli di nazio-nalità italiana e costruire un sistema sinergico per svilup-pare una migliore azione nelle sedi periferiche della Cisl anche tramite specifici sportelli settimanali dedicati agli immigrati, valorizzando tramite iniziative di carattere formativo e informativo, finalizzate ad affinare le cono-

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scenze dei lavoratori immigrati extracomunitari e comu-nitari.

FAI E AdICONSUMPer meglio coordinarci con il mondo organizzato dei

consumatori abbiamo siglato l’anno scorso una convenzione con l’Associazione dei consumatori della Cisl di Cosenza, l’Adiconsum.

Le numerose vicende di truffe ai danni dei consumatori finali nel settore alimentare sul territorio regionale e provinciale, e i vari eventi calamitosi e disastri ambientali succedutesi in questi ultimi tempi in questo vasto territorio, con ingenti danni a per-sone e cose, hanno stimolato questa Federazione nell’avviare un nuovo percorso di proselitismo partecipato con l’Adicon-sum, per una maggiore attenzione a favore dell’iscritto-consu-matore tramite servizi di consulenza e assistenza.

Per gli iscritti alla FAI di Cosenza e per i figli/e degli stessi, giovani con età inferiore ai 30 anni sarà applicata una spe-ciale scontistica di iscrizione annuale all’associazione.

FAI E CISl SCUOlADobbiamo avvicinarci maggiormente alle scuole, alle

università, ai luoghi di socialità.Per queste ragioni, abbiamo inteso siglare una conven-

zione con il mondo della scuola.La sinergia con la Federazione della Cisl Scuola sarà stra-

tegica per avviare, tramite i propri iscritti e dirigenti scola-stici, questo nuovo metodo, finalizzato a promuovere la sto-ria, il ruolo e l’attività sindacale della Fai Cisl di Cosenza tra i giovani studenti degli istituti Tecnico Agrario e Professio-nale per l’Agricoltura nel territorio di Cosenza.

FAI, FIlCA E FElSAIl protocollo d’intesa nazionale del 4 novembre 2015,

e quello regionale tra la FAI Cisl e la Felsa (Federazione dei Lavoratori Somministrati, Autonomi e Atipici), rafforza la scelta condivisa di sottoscrivere, anche in questo territorio, un accordo strategico di proselitismo e di attività sindacale

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con la Felsa e la Filca, come nel comune di San Giovanni in Fiore, finalizzato a creare una presenza capillare in periferia e avviare uno scambio di esperienze sui luoghi di lavoro e di crescita della rappresentanza.

FAI E FNpAbbiamo siglato una convenzione con la Federazione

dei Pensionati Cisl di Cosenza perché riteniamo decisivo quanto necessario svolgere un ulteriore lavoro di sinergia anche in una ottica nuova e moderna di concreta integra-zione tra generazioni. Il nostro obiettivo è quello di raffor-zare la presenza capillare sul territorio e incrementare in ter-mini positivi tramite azioni di proselitismo la nostra rappre-sentanza, rendendo più visibile il logo della Confederazione CISL e ottimizzare le economie.

Dopo un mese dalla firma della convenzione, abbiamo promosso e organizzato una iniziativa di carattere forma-tivo rivolta a lavoratori e pensionati, collaboratori, dipen-denti, delegati della FAI e responsabili di lega dei pensionati sulla campagna per la disoccupazione agricola, con il pre-zioso coinvolgimento dei servizi Cisl.

SERvIzI CISl E FAI COSENzA

CAF E INASSiamo fortemente convinti che i servizi della Cisl (Caf e

Inas) possono dare un ulteriore sostegno all’attività sinda-cale svolta sul territorio dalla nostra Federazione.

Sarà però necessario migliorare l’attività di sistema e di interazione per assicurare risposte immediate ai lavora-tori. Sarà necessario, nelle varie sedi periferiche e provin-ciali, mettere in pratica la strategia del sorriso e della cor-tesia con i nostri iscritti, anche quando si tratta di chiedere il pagamento per la compilazione del mod. 730 o di altre prestazioni, in passato gratuite, e che oggi, a causa dei con-tinui tagli da parte del governo nazionale ai Caf e ai Patro-nati, non possono essere gratuiti.

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Dobbiamo saper accogliere gli utenti in maniera ade-guata, in ambienti confortevoli, con personale competente, preparato e professionalizzato.

Di fronte ai banconi, negli uffici dei servizi, non si hanno “clienti”, ma persone, lavoratori, iscritti.

Sarà all’interno di una nuova collaborazione con i ser-vizi Cisl (Caf e Inas), che si potrà contribuire a crescere e cogliere ulteriori opportunità.

Centrale il ruolo dei nostri delegati per meglio collegare la Federazione con Inas e Caf e fornire risposte alle tante esi-genze dei nostri iscritti e lavoratori.

Difatti, per sostenere e rafforzare il lavoro svolto dall’Inas, non solo durante la campagna di disoccupazione agricola, abbiamo avviato, in via sperimentale, presso varie sedi peri-feriche, sportelli di assistenza tramite dipendenti, dirigenti e delegati della FAI di Cosenza. Un lavoro certosino che richiede molto impegno, e finalizzato ad evitare antipatiche attese ai nostri iscritti e collaboratori, che ci chiedono, in una società che corre, una assistenza professionale, più veloce e imme-diata.

CAA E ASSO.lA.p.ACome i servizi della Cisl, anche quelli erogati dalla Fai di

Cosenza hanno un ruolo importante all’interno del nostro sindacato e devono svolgere un funzione sempre più cen-trale e strategica, per l’intera organizzazione Cisl, in netta controtendenza rispetto al passato.

Difatti, abbiamo riorganizzato e rilanciato i servizi del Caa e Assolapa tramite attività di divulgative, formative e informative di vario genere, migliorato la presenza e ope-ratività nelle sedi periferiche e attivate convenzioni con professionisti per accogliere opportunità anche della pro-grammazione PSR 2014/2020. Tutte attività di proselitismo che hanno richiesto impegno e che hanno prodotto risul-tati incoraggianti, che ci incentivano a continuare sul per-corso avviato insieme. Abbiamo registrato, nell’anno 2015, un incremento di oltre 100 nuovi fascicoli aziendali rispetto all’anno 2014 e la gestione di nuove aziende agricole.

Gestiamo con professionalità e responsabilità centinaia di fascicoli aziendali e associamo centinaia di aziende agri-cole, e con convinzione sosteniamo di aumentare ulterior-mente questi dati, ma serve più impegno e più divulga-

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zione tra delegati, dirigenti, operatori e iscritti che hanno piccoli appezzamenti di terreni agricoli.

Dopo numerose e costanti iniziative di vario genere di questa Federazione Territoriale, notiamo un leggero cam-biamento rispetto a questi servizi, ma per crescere ulterior-mente servirà raccordo con le Federazioni in una ottica di Confederalità.

STRATEgIE E pROSpETTIvEpER Il TERRITORIO

lE SEdI pERIFERIChELa nostra Federazione si radica sul territorio in maniera

sempre più capillare se apre nuove sedi periferiche, come abbiamo fatto qualche mese addietro a Bisignano, un modo per realizzare nuovi spazi di dialogo ed estendere tutele e servizi. Una nuova sede periferiche per tutte le Federazioni e i servizi della Cisl Territoriale, da utilizzare per recapiti set-timanali e attività sindacale.

Lo abbiamo ribadito nelle varie assemblee pre congres-suali, i veri protagonisti della FAI Cisl sul territorio sono i delegati, senza di loro la nostra Organizzazione non esiste-rebbe.

Il RUOlO dEl dElEgATO E I RECApITI

Ecco perché sarà indispensabile che ogni delegato sin-dacale frequenti le sedi periferiche e rafforzi ulteriormente, assieme a noi tutti, dirigenti e agli operatori dei servizi, la capacità di ascolto.

Abbiamo incrementato i recapiti settimanali, anche tra-mite il coinvolgimento di delegati, in quelle sedi che in pas-sato non erano presidiate dalla nostra Federazione, come nella sede di Cariati, di Cassano Jonio, di Rogliano, di Luzzi, di Mormanno e di Bisignano.

Ma dobbiamo raggiungere ulteriori risultati. Sarebbe una grande vittoria se riuscissimo a garantire in

tutte le sedi della Cisl, su questo vasto territorio, la presenza

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settimanale di un nostro delegato anche per dare sostegno a quei operatori sindacali presenti in sede.

Ogni delegato e delegata, è e sarà riferimento fonda-mentale per i nostri iscritti e in molti casi anche per i lavora-tori non iscritti, ma dobbiamo ottimizzare la nostra capacità di coinvolgimento e convincimento per far crescere ulterior-mente la nostra rappresentanza, perché crediamo nel ruolo del delegato aziendale che è importante riferimento anche fuori dal luogo di lavoro, nelle piazze e tra la gente.

Siamo fieri e orgogliosi di avere tantissimi delegate e delegati aziendali che si impegnano quotidianamente, e che fanno sentire la loro vicinanza e quella della Fai Cisl, non solo ai lavoratori o iscritti, ma ai tanti giovani, che senza lavoro e prospettive, restano in casa alle prese con smart-phone, tablet e social.

SpENdINg REvIEwE FONdO “FAINSIEME”

Siamo per la gente e stiamo tra la gente. E non temiamo confronti di natura etica e morale.

Questa segreteria, sin da subito ha avviato l’operazione di spending rewiew interna, con la riduzione, dei costi riguardante i rimborsi di percorrenza chilometrica, come già relazionato nella scorsa assemblea organizzativa e pro-grammatica.

Successivamente, ideato e realizzato un innovativo Fondo interno, denominato “FAInsieme”, che si autofinan-zia tramite una trattenuta, con importo pari a 100 euro mensili, per ogni componente di segreteria con rapporto di lavoro o collaborazione all’interno della FAI di Cosenza, senza gravare sul bilancio della Federazione.

Un Fondo interno, per assegnare premi di prose-litismo ai giovani o per particolari specificità da valu-tare annualmente, in base alle disponibilità economiche. Questo è uno dei vari modi concreti per avvicinare i giovani e dimostrare cambiamento all’esterno e a tutti coloro che guardano con diffidenza il mondo sindacale, e non cono-scono la nostra Federazione.

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lA FAI dI COSENzAE I gIOvANI

L’idea della Cisl Nazionale e della Cisl Calabria, di orga-nizzare una serie di momenti formativi indirizzati a giovani e donne, rafforza ulteriormente il percorso già intrapreso, e in occasione della giornata formativa svoltasi lo scorso 15 marzo a Cosenza, abbiamo segnalato alcuni nominativi tra donne e giovani iscritti alla FAI di Cosenza.

Crediamo che in questo senso si debba interagire di più e meglio per avvicinare giovani, donne e immigrati. L’obiet-tivo di questa segreteria è quello di avviare un coordina-mento specifico rivolto ai giovani, capace di interagire tra il mondo del lavoro e il sindacato.

Care delegate e delegati, la Fai di Cosenza ha già inviato numerose lettere ai giovani

del comparto agricolo e realizzato il Fondo “FAInsieme”, ma ora serve il vostro impegno, voi dovete contribuire a coinvol-gere altri giovani, figlie, figli e nipoti per far conoscere prin-cipi e valori di questa grande Federazione della Cisl.

La FAI e la Cisl sono state e saranno luoghi di socializza-zione e palestre di vita, non perdiamo questa occasione.

dONNE E IMMIgRATI STRANIERIRafforziamo anche l’idea che bisogna prestare parti-

colare attenzione alle condizioni di lavoro e di vita delle donne e degli immigrati. Per tali ragioni, questa segrete-ria ha fortemente voluto la costituzione di un coordina-mento rivolto agli immigrati comunitari ed extra comu-nitari e un coordinamento dedicato alle donne, che devono entrambi funzionare in sinergia con le sedi peri-feriche della Cisl e i delegati aziendali, anche tramite atti-vità di proselitismo, di informazione in sede sindacale e in stretta collaborazione con l’Anolf e il Coordinamento Donne Cisl di Cosenza.

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INFORMAzIONE E COMUNICAzIONE

Anche la comunicazione e l’informazione assieme allo strumento della formazione sono tra i concetti strategici di questa Federazione territoriale.

L’attività di visibilità e di informazione della FAI di Cosenza è in forte attivo, sia sulla stampa locale che sui siti web sindacali regionali e nazionali. Oggi si deve pensare ad una comunicazione moderna, veloce ed efficace nei con-fronti dei nostri associati e dei lavoratori.

pERIOdICO “FAI CONqUISTE”Ecco perché abbiamo pensato di elaborare e lanciare

una nostra Newsletter che è in continua crescita di destina-tari, collegata a notizie nazionali, locali e al moderno perio-dico di Cosenza “FAI CONQUISTE” con i vari inserti tema-tici.

Siamo presenti anche su Facebook con una pagina, denominata “FAI Cisl Cosenza” che ha superato i 1.400 visite, ma vi chiediamo, tra i vostri impegni e amicizie nei social network, di mettere un mi piace in più.

lA FORMAzIONE In futuro programmeremo, anche in sinergia con altre

Federazioni e Associazioni della Cisl, percorsi formativi residenziali, in sede sindacale rivolto a dipendenti, qua-dri, delegati, giovani e immigrati, per aggiornare com-petenze e rafforzare l’aggregazione e il lavoro di gruppo. Siamo consapevoli che formare operatori politici e dele-gati, mettendoli nella condizione di coordinare la pre-senza e l’azione nelle zone, richiede risorse e tempo, cre-diamo che un sostegno della struttura nazionale sarà di vitale importanza.

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USCITA dAl COMMISSARIAMENTO

Care amiche e cari amici,oggi durante lo svolgimento di questo congresso straor-

dinario, qui a Cosenza, i delegati eletti nelle assemblee pre congressuali, saranno chiamati a votare ed eleggere i dele-gati che dovranno partecipare al Congresso Straordinario Nazionale in programma, i prossimi 13 e 14 aprile, a Pome-zia, a sud della città di Roma.

INSIEME vERSO Il CAMBIAMENTOUn momento importante di democrazia che porrà ter-

mine ad un percorso eccezionale, come quello del commis-sariamento della FAI Cisl nazionale, che è stato gestito in maniera esemplare dal calabrese Gigi Sbarra.

Siamo convinti che l’elezione degli organismi democra-tici, tramite il prossimo congresso straordinario nazionale, possa ridare dignità, e migliore fervore ad una grande e importante Federazione che ha tanto bisogno di una gestione ordinaria per affrontare le numerose vertenze e difficoltà a livello nazionale e sul territorio.

pIù OTTIMISMO E AzIONECare amiche e amici,oggi, insieme, dobbiamo continuare più di ieri, per difen-

dere i livelli di rappresentanza e concretizzare una ulteriore crescita di questa Federazione Territoriale.

Dobbiamo andare avanti con forza e convinzione se pur viviamo in un contesto dove regna tanta disperazione tra la gente, e desolazione tra i giovani.

Oggi, da questo congresso straordinario, rilanciamo la neces-sità mettere in pratica, con dinamismo e ulteriore passione, l’atti-vità del “Sindacato Nuovo” in periferia, ed essere così protagonisti di un vero cambiamento, tramite il rafforzamento di tre elementi fondamentali: ottimismo, azione e competenze.

Care amiche e amici, delegate e delegati, non dobbiamo arrenderci al pessimismo.

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IdENTITà E pASSIONE SINdACAlEStiamo vivendo l’anno Santo della Misericordia, una

grande intuizione del Santo Padre, Papa Francesco, che potrà aiutare noi tutti, a rafforzare ulteriormente la nostra entità e passione sindacale, riscoprendo la bellezza di essere più comprensivi, specie con chi chiede ascolto, e così essere protagonisti di un vero percorso di cambiamento sociale.

Ogni corpo umano è composto da molte membra. Non può la testa dire alle braccia, non ho bisogno di voi, perché tutte le parti del corpo sono importanti e necessarie.

Ecco perché, ognuno di noi, deve conoscere e svolgere in sinergia e collaborazione il proprio ruolo nella società e nel sindacato, dando il proprio contributo, con più dispo-nibilità e generosità nei confronti dei più deboli, regalando loro una speranza in più.

Concludo questa relazione introduttiva, con un pensiero profondo che mi tengo dentro da molti anni, dai tempi delle scuole medie.

Un concetto di massima, che porta la firma del grande Martin Luther King.

“Se non puoi essere un pino sul monte, sii una canna nella valle, ma sii la migliore piccola canna sulla sponda del ruscello. Se non puoi essere un albero, sii un cespuglio. Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero. Se non puoi essere il sole, sii una stella. Sii sempre il meglio di ciò che sei. Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere, poi mettiti a realizzarlo nella vita”.

Grazie a voi tutti e buon lavoro!

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COSTRUIREINSIEMECAMBIAMENTOeFUTURO

#RIPARTIRE DAL LAVORO

Memorandum sindacale fai cisl cosenza10 febbraio 2016 · Cosenza

di Michele Sapia

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pOlITIChE E INTERvENTI pER lO SvIlUppO INTEgRATO

dEl SETTORE AMBIENTAlEMUlTIFUNzIONAlITà

dEl TERRITORIO pEdEMONTANO E pERCORSI dI vAlORIzzAzIONE

dEI SISTEMI FORESTAlI

Gent.moOn. Domenico BevacquaPresidente della IV CommissioneConsiliare Regionale Ambiente e Territorio

La FAI Cisl di Cosenza che rappresenta i lavoratori del comparto agricolo, agroalimentare, forestale e ambien-tale, dopo anni di indifferenza dell’azione pubblica sulle aree interne e montane, considera lodevoli e interessanti le varie iniziative intraprese come quella progettuale denominata “Montagna solidale” e la proposta di legge regionale contro lo spopolamento dei piccoli comuni.

Per tale ragione ho inteso elaborare in maniera sin-tetica il presente promemoria che vuole contribuire ad avviare l’idea che è necessario uscire realmente dal para-dosso di una regione che da anni, non riesce a passare dall’emergenza alla gestione ordinaria con interventi strutturali e politiche sostenibili a favore della montagna e del bosco.

Siamo convinti che il confronto tra i soggetti della rap-presentanza sociale, dell’imprenditoria e le istituzioni, sia una grande opportunità per realizzare una strategia par-tecipativa finalizzata alla tutela dell’ambiente che signi-fica cura e rinascita delle aree interne.

Pertanto, è necessario tramite iniziative congiunte, migliorare la cooperazione e la sinergia fra i diversi attori,

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pubblici e privati che operano nella difesa del suolo, definendo una programmazione preventiva e risolutiva a difesa delle aree montane e pedemontane, impegnando ed utilizzando a tale scopo risorse e finanziamenti nazio-nali e soprattutto comunitari, garantendone il corretto utilizzo e un controllo più rigido sulla realizzazione dei progetti.

La Cisl assieme alla FAI Cisl sostengono da tempo la necessità che Governo e Regioni, in primo luogo, adot-tino una strategia nazionale per un Piano Straordinario di messa in Sicurezza del Territorio capace di coniugare programmazione e progettualità negli interventi, acce-lerazione delle opere ed investimenti in fase di realizza-zione, ricerca di nuove risorse per rilanciare gli investi-menti sfruttando le opportunità dei fondi comunitari e nazionali, coordinamento istituzionale tra istituzioni cen-trali e locali, raccordo con le forze sociali per giungere a soluzioni condivise.

È evidente, che il tutto si incastona in una strategia generale di sostegno allo sviluppo della Green Economy, strettamente legata ai processi di valorizzazione delle risorse ambientali, montane e boschive, alla capacità di mettere in campo politiche forestali capaci di coniu-gare funzioni produttive e funzioni protettive di difesa dell’equilibrio idrogeologico.

L’attività di custodia dell’uomo e il suo costante pre-sidio sarà importante condizione per poter garantire la cura del territorio e prevenzione per le tipologie di eventi che si manifestano in quota, ma che poi si trasferiscono a valle con effetti disastrosi.

L’evidente e costante riduzione annuale di manodopera forestale complica ulteriormente la già precaria situa-zione di abbandono delle aree interne, pertanto il PSR calabrese 2014/2020 potrà divenire un importante stru-mento per creare nuove opportunità di lavoro, se ridefi-nito in funzione anche allo sviluppo della forestazione, alla tutela della montagna e del bosco, e se si presuppon-gono misure e adeguati stanziamenti di risorse finanzia-rie per concretizzare il lavoro di qualità.

Sono questi i presupposti dai quali deve prendere ini-zio un progetto di sistema montano‐forestale a rete, che parta dalla manutenzione e tutela del territorio calabrese con un territorio prevalentemente montano, assurto a

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paradigma dopo le difficoltà e disastri ambientali degli ultimi mesi.

La FAI Cisl ritiene indispensabile avviare politiche di sostegno all’ economia dei Centri Montani e delle Aree Interne e Rurali.

Crediamo che si possa sostenere l’economia dei comuni ricadenti in zone montuose, anche in una ottica di lotta allo spopolamento, tramite azioni come:· la previsione di una fiscalità di vantaggio a benefi-

cio diretto delle maestranze e delle piccole imprese, puntando sul riconoscimento delle Zone Franche Mon-tane per contrastare i fenomeni di degrado del tessuto socio‐economico, attirare nuovi capitali, sostenere le imprese esistenti con importanti benefici in termini occupazionali e di benessere collettivo;

· favorire quelle forme di collaborazione dei piccoli comuni montani previste dalle norme in vigore tramite ulteriori incentivi regionali e nuovi strumenti finanziari;

· incentivare la dotazione di infrastrutture informatiche come quella telematica per superare i limiti fisici e relazionali;

· progettare e realizzare Centri di Educazione Ambien-tale finalizzati a dare servizi e elaborare studi sullo svi-luppo di sistemi utili ad una migliore gestione dell’am-biente montano anche attraverso la contaminazione dei saperi agricoli e artigianali con quelli artistici.

La montagna diventerebbe da luogo di abbandono a nuovi spazi di opportunità che produrrebbero concreti vantaggi a coloro che decidono di rimanerci o tornarci, scegliendo di vivere in montagna.

Ma sarà indispensabile attivare investimenti e pro-getti regionali finalizzati a garantire quei servizi essenziali come ad esempio: mantenimento del servizio scolastico nei piccoli comuni montani, rafforzamento del sistema sanitario montano tramite il potenziamento dei punti di primo soccorso e la realizzazione di aviosuperfici destinate all’uso esclusivo per elisoccorso sanitario, migliorare l’ac-cessibilità delle zone interne montane-pedemontane-collinari attraverso l’ammodernamento della viabilità esi-

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stente, avviando definitivamente il processo di rafforza-mento delle relazioni fra aree montane e costiere, per col-mare parte del deficit infrastrutturale delle aree interne.

La FAI Cisl ritiene centrale una gestione sostenibile della Montagna e dei Sistemi Forestali.

È indispensabile coniugare tutela dell’ambiente e svi-luppo socio‐economico, attraverso la valorizzazione mirata di quell’immenso potenziale endogeno della Mon-tagna costituito dal bosco e dalle sue risorse.

La promozione della funzione protettiva sarà di stra-tegica rilevanza per l’ambiente e indispensabile per cre-are nuove opportunità occupazionali, se avviata attraverso le seguenti azioni come:

· rinaturalizzazione dei rimboschimenti e recupero delle aree necessitanti il rimboschimento che aumentano il pregio del patrimonio forestale;

· valorizzare il lavoro e le professionalità dei lavoratori idraulico forestali e dei sorveglianti idraulici che si deve svolgere in montagna e a tutela della montagna, pro-teggendo le aree interne, con conseguenti ricadute positive per le zone pianeggianti;

· dare maggiore centralità all’Accordo Quadro (siglato a Roma lo scorso 21 aprile 2015) sulla Gestione dei Can-tieri del Piano Nazionale di Prevenzione e Contrasto al Dissesto Idrogeologico, per una migliore e rapida rea-lizzazione delle opere, per la prevenzione e la limita-zione dei danni dovuti agli effetti dannosi del dissesto idrogeologico, definendo modalità puntuali e strut-turate di informazione, monitoraggio e verifica della realizzazione delle opere;

· gestione dei popolamenti per prevenire incendi e migliorare la complessità strutturale e funzionale del sistema;

· favorire robuste campagne di sensibilizzazione per soste-nere la tutela e la riconversione delle aree montane;

· recupero dei terreni dismessi dall’agricoltura per rag-giungere gli obiettivi di mitigazione dell’aumento CO2 e la lotta alla desertificazione;

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· riorganizzazione del Servizio Antincendio Boschivo tramite pronto intervento nel periodo estivo e azioni di prevenzione nel periodo invernale;

· salvaguardia dell’ambiente e difesa idrogeologica da realizzarsi con nuova manodopera forestale, anche tramite interventi di sistemazione dei tratti alveo montani e fluviali, sistemazione dei versanti e consoli-damento delle pendici franosi.

Contemporaneamente sarà improrogabile avviare la promozione della funzione produttiva del bosco, che produrranno ulteriori ricadute occupazionali dirette e indi-rette in vari settori, attraverso le seguenti azioni:

· accrescere il valore del legno locale, inteso come risorsa da valorizzare e non solo da ardere, favorendo accordi di filiera tra fasi di produzione, approvvigionamento e trasformazione, incentivando le filiere bosco‐legno su piccola scala;

· costruire sistemi forestali locali, con messa in rete di risorse boschive, impianti di trasformazione e imprese boschive, per dare valore alla risorsa ambientale, valo-rizzando la materia prima e le sue lavorazioni, rom-pendo il circolo vizioso della bassa meccanizzazione, bassa produttività e basso livello di forza lavoro pro-fessionalizzata;

· promuovere e incentivare attività sportive e turistiche in montagna, anche tramite la realizzazione di aree attrezzate per attività ricreative e sportive mediante l’uso di energie rinnovabili;

· utilizzazione delle biomasse forestali a scopi energetici attraverso la promozione di colture legnose a breve ciclo e tramite mini centrali;

· favorire gli accordi di filiera fra fasi di produzione, approvvigionamento e trasformazione, incentivando le filiere bosco-legno-energia su piccola scala;

· rafforzare l’integrazione del settore forestale con altri comparti, in particolare con il turismo naturalistico;

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· valorizzazione dei parchi e delle aree protette attra-verso il superamento di quello scarto fra dotazione e fruizione che è il grande limite dell’offerta dell’econo-mia turistica calabrese;

· programmazione di tutela, salvaguardia e utilizza-zione delle risorse idriche. La gestione e l’ottimizza-zione razionale dell’utilizzo di questo bene prezioso potrà essere, con nuovi metodi di gestione, una ulte-riore opportunità di sviluppo economico e occupazio-nale.

La FAI Cisl rivendica una nuova mission per l’Azienda Calabria Verde e i Consorzi di Bonifica.

Gli Enti interessati potranno rivestire un ruolo cen-trale e determinante per la realizzazione di un nuovo ed efficiente sistema montano‐forestale. Ma sarà necessaria una nuova mission con indicazioni di obiettivi operativi connessi alla programmazione di interventi sulla mitiga-zione del rischio idrogeologico, tutela della montagna, del bosco, attività di prevenzione e manutenzione.

In questa direzione occorre che gli Enti preposti si dotino di strutture tecniche capaci di progettare e pro-grammare interventi di mitigazione del rischio idrogeo-logico e servizio antincendio boschivo attraverso l’atti-vazione di sinergie più forti con l’Istituto di Ricerca per la protezione Idrogeologica del CNR, le Università della Calabria e la Protezione Civile.

Sarà di strategica importanza predisporre una strut-tura regionale che funga da cabina di regia e che dovrà garantire un maggiore ed efficace coordinamento tra i vari Enti e Istituti.

La FAI Cisl di Cosenza è convinta, da molto tempo, che queste sono alcune delle linee guida che biso-gna mettere in campo per tutelare l’ambiente e ani-mare l’economia del territorio regionale, attività e azioni che andrebbero a beneficio del contenimento della spesa pubblica e contribuiscono a porre un freno all’esodo, alla disoccupazione e un conseguente incentivo al ritorno delle popolazioni in montagna e nelle zone rurali.

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La FAI Cisl di Cosenza sostiene che l’apertura di un confronto fattivo e propositivo fra i vari soggetti del sistema, istituzioni, aziende e parti sociali sarà utile per un cambiamento economico, occupazionale, sociale e produttivo territoriale e regionale.

Convinto di un rinnovato impegno politico, colgo l’occasione per porgere fraterni saluti.

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COSTRUIREINSIEMECAMBIAMENTOeFUTURO

#RIPARTIRE DAL LAVORO

piattaforma unitariacpl agricolo28 settembre 2015 · Cosenza

di FAI, FLAI, uILA Territoriali

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TESTO UNITARIO RINNOvO CONTRATTUAlE lAvORATORI AgRICOlI E FlOROvIvAISTI

RElAzIONI SINdACAlIPer consentire all’Ente bilaterale agricolo territoriale

“EBAT” costituito in data 14 Aprile 2015, di assicurare ed erogare le prestazioni e i trattamenti assistenziali nonché di svolgere le altre attività ad esso demandate (vedi art. 7 CCNL e aggiungere l’adesione alla rete del lavoro agricolo di qualità), è stabilita una contribuzione per ogni giornata di occupazione pari a:· 1,20% a carico dei datori di lavoro da calcolare sul

salario contrattuale per gli Oti e gli Otd compreso il 3° elemento;

· 1,20% a carico del lavoratore da calcolare sul salario contrattuale per gli Oti e gli Otd compreso il 3° ele-mento.La contribuzione come sopra determinata, dovrà essere

versata, a cura del datore di lavoro, all’INPS unitamente agli altri contributi di legge.

NORME dI ORgANIzzAzIONE AzIENdAlE dEl lAvORO

Nuovo articolo su detassazioneAl fine di utilizzare il regime fiscale agevolato previsto

dalla normativa vigente in tema di voci retributive colle-gate ad aumenti di produttività, competitività e redditività, si chiede di istituire un nuovo articolo per la regolazione del “lavoro straordinario, festivo, notturno, part-time”:

si considera,- lavoro straordinario, quello eseguito oltre l’orario ordi-

nario di lavoro;- lavoro festivo, quello eseguito nelle domeniche e negli

altri giorni festivi riconosciuti dallo Stato di cui all’art. 40 del vigente CCNL;

- lavoro notturno, quello eseguito dalle ore 20.00 alle ore

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6.00, nei periodi in cui è in vigore l’ora solare, e dalle ore 22.00 alle ore 5.00, nei periodi in cui è in vigore l’ora legale.

Il lavoro straordinario non potrà superare le due ore gior-naliere e le dodici settimanali e dovrà essere richiesto dal datore di lavoro in casi di evidente necessità, la cui mancata esecuzione pregiudichi le colture e la produzione. Fermo restando quanto suddetto, il limite massimo individuale di lavoro straordinario non potrà superare le 250 ore annue.

Si considerano ore di lavoro straordinario quelle prestate in aggiunta a quelle previste, nel caso di contratti part-time, dal contratto di lavoro individuale.

Le percentuali di maggiorazione sono le seguenti:lavoro straordinario 25%lavoro festivo 35%lavoro notturno 40%lavoro straordinario festivo 40%lavoro straordinario notturno 45%Le maggiorazioni di cui sopra, opereranno sul salario

contrattuale.Per il lavoro notturno e/o festivo che cada in regolari

turni periodici e riguardante mansioni specifiche rientranti nelle normali attribuzioni del lavoratore, si farà luogo sol-tanto ad una maggiorazione del 10%.

E’ consentito ai lavoratori che effettuano prestazioni di lavoro straordinario di optare per il percepimento delle sole maggiorazioni previste, maturando correlativamente il diritto a riposi compensativi delle prestazioni effettuate, equivalente sul piano dei costi, da utilizzare compatibil-mente con le esigenze organizzative dell’azienda e del mer-cato.

All’ex art. 11 al comma 7“L’orario normale di lavoro settimanale può essere supe-

rato, oltre che per le inderogabili necessità previste dalle leggi vigenti, anche per particolari esigenze di lavori stagio-nali per un periodo non superiore a 90 giorni, per un mas-simo di 48 ore settimanali e comunque non oltre i limiti di legge, dando luogo allo strumento della banca delle ore individuale con il recupero compensativo retribuito dell’ora-rio maggiore effettuato”.

In tali casi l’azienda informerà la RSU/RSA per un esame congiunto preventivo delle esigenze produttive alla base

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dell’aumento dell’orario. Per le prestazioni di lavoro prestate oltre le 39 ore settimanali, oltre al diritto al recupero com-pensativo, verrà corrisposta una maggiorazione del 15% da calcolarsi sul salario contrattuale.

NORME dI TRATTAMENTO ECONOMICO

All’ex. art. 14“Retribuzione”: si chiede di aggiungere, in coda all’at-

tuale articolato, che “ i salari dei lavoratori saranno pagati mensilmente entro e non oltre il giorno 15 del mese succes-sivo a quello di maturazione”.

All’ex art. 15”Aumenti contrattuali provinciali”: Nonostante nell’ul-

timo anno l’Italia sia stata in deflazione, sono avvertibili, anche nel settore agricolo, segnali di ripresa. Con tali pre-supposti, è necessario restituire alla politica salariale, soprat-tutto al livello provinciale, il ruolo di componente fonda-mentale della politica economica. Il salario non può essere considerato solo come un elemento di costo, ma come stru-mento che concorre all’incremento del reddito, indispen-sabile per invertire il calo dei consumi e contribuire così al rilancio del mercato interno e quindi alla crescita del Paese. Si richiede, pertanto, un aumento complessivo pari al 5,7% del salario contrattuale.

Sostituire l’ex art. 17“Premio per obiettivi” con il seguente: anche al fine di

utilizzare il regime fiscale agevolato previsto dalla norma-tiva vigente, relativamente ai premi per obiettivi o di risul-tato, le parti concordano sull’istituzione del premio per obiettivi al livello aziendale, tenendo conto dei diversi risul-tati raggiunti ed utilizzando come parametri di riferimento, tra gli altri: a) la produzione lorda vendibile, b) il numero dei lavoratori e monte giornate di occupazione per campa-gna, c) ulteriori specifici indicatori di incremento della qua-lità e delle produzioni.

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ASSISTENzA E TUTElA dEllA SAlUTEEx art. 17In applicazione dell’art. 62 del vigente CCNL, le presta-

zioni di malattia ed infortunio saranno integrate, attraverso l’Ente Bilaterale Territoriale, tra indennità di legge e integra-zione, ad un trattamento minimo pari all’80% del salario giornaliero contrattuale.

Nuovo articoloAttraverso l’Ente Bilaterale EBAT / FIMI, prevedere in

occasione della nascita del figlio:· l’istituzione di un (1) giorno di permesso retribuito per il

padre;· l’erogazione di un contributo straordinario.

Prevedere poi, l’Istituzione di sette (7) giorni di permessi straordinari e retribuiti per i giovani e gli immigrati che fre-quentano corsi universitari, corsi di studio e/o di alfabetizza-zione linguistica, per rilascio e/o rinnovo permesso di sog-giorno. I permessi di cui sopra potranno essere usufruiti in caso di richiesta da parte dell’interessato, anche in maniera frazionata durante l’anno.

Nuovo articoloAl fine di garantire alle lavoratrici e ai lavoratori migliori

condizioni igienico sanitario, è necessario assicurare sui posti di lavoro idonee strutture.

Nuovo articolo su salute e sicurezza sui luoghi di lavoro“Al fine di assicurare ai lavoratori e alle lavoratrici, nel

rispetto della normativa vigente, adeguata formazione e informazione sulla tutela sanitaria, si richiede: a) le visite mediche periodiche, da svolgersi con regolarità almeno due volte all’anno per i lavoratori esposti al rischio chimico, quota parte del costo di tali visite specialistiche sarà com-pensato dall’Ente Bilaterale Agricolo territoriale.

Nuovo articoloPer gli operai agricoli e florovivaisti, nel caso di patolo-

gia oncologica, hanno diritto alla conservazione del posto di lavoro per un ulteriore periodo di 180 giorni non retribu-iti oltre a quello previsto dall’art. 60 del CCNL.

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Impegno a verbaleLe parti, per il tramite dell’ente bilaterale territoriale,

valuteranno entro 90 giorni dalla sottoscrizione del CPL la sostenibilità finanziaria per la stipula di apposite conven-zioni per la sorveglianza sanitaria delle maestranze.

Nuovo articolo per gli enti ed istituti che svolgono attività di ricerca, sperimentazione e divulgazione agri-cola

Ai lavoratori a tempo indeterminato, in caso di malat-tia di durata non inferiore a 7 (sette) giorni di calendario, il soggetto gestore dovrà corrispondere il pagamento dell’in-tera retribuzione dei primi 3 (tre) giorni da erogare nella mensilità di competenza. Ai lavoratori a tempo indetermi-nato che beneficiano del trattamento di cassa integrazione, il datore di lavoro è tenuto a corrispondere una ulteriore integrazione del 10% (dieci per cento) del salario giorna-liero contrattuale relativo al profilo professionale di apparte-nenza oltre alla integrazione prevista dall’art. 63 del CCNL.

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NOTE

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