Concorso di idee - Camera di Commercio di Prato

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Concorso di idee LA NUOVA SEDE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI PRATO Camera di Commerc i o o o o

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Concorso di ideeLA NUOVA SEDE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI PRATO

Camera di Commercioooo

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3SOMMARIO

S o m m a r i o

PREFAZIONE pag 6

PRESENTAZIONE pag 9

I PROGETTI IN CONCORSO

Primo classificato pag 13

Secondo classificato pag 20

Terzo classificato pag 26

Menzione speciale pag 34

Gli altri progetti pag 40

Hanno in oltre partecipato pag 93

La Commissione esaminatrice

arch. Paolo Bartolini,

ing. Mario Moscardi,

arch. Paolo Maria Vannucchi

dott.ssa Catia Baroncelli.

Il Presidente della Commissione

ing. Alberto Antonelli

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7PREFAZIONE

P r e f a z i o n e

Il Presidente della Commissione

perare in una sede funzionale, accogliente, aperta alla città e pienamente integrata con essa, è una variabile strategica per potenziare il ruolo e la visi-bilità di un ente pubblico sul territorio. Lo spazio, infatti, può agevolare il buon clima lavorativo e

allo stesso tempo permette, con una adeguata organizzazione, il rag-giungimento degli obiettivi di efficienza e di efficacia desiderati. Una sfida particolarmente importante per la Camera di Commercio di Prato, che ha iniziato ad operare sul territorio da poco più di dieci anni e che ad oggi svolge la propria attività su due sedi distinte. In questo contesto la nuova sede serve quindi anche ad affermare la presenza dell’ente sul territorio, rendendolo individuabile al pubblico. La scel-ta dell’ex opificio industriale situato tra via del Romito, via Baldanzi e via Pelagatti, che rappresenta un pregevole e raro esempio di edilizia industriale pratese di grande qualità architettonica, ha anche questa funzione. Infatti è collocato in una zona della città centrale, ma ad oggi poco valorizzata che la presenza della sede camerale dovrebbe anche servire a rilanciare.Si tratta sicuramente di un intervento di “archeologia industriale” fon-damentalmente per il significato di valore testimoniale che l’edificio assume, un intero lotto urbano, e per le proporzioni dei partiti architet-tonici e degli spazi aperti che lo contraddistinguono, tra i quali parti-

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colarmente interessante risulta essere l’ampia corte interna.Ad oggi l’edificio è composto da una serie di capannoni con co-pertura voltata, disposti secondo l’asse di via Baldanzi, che pre-sentano due piani fuori terra con struttura in cemento armato a pilastri e travi ricalate. I fronti sono caratterizzati dalla partitura regolare delle aperture e tra di essi particolarmente interessanti risultano essere quelli di via del Romito e di via Pelagatti.Il complesso si articola attorno ad una corte centrale di grandi dimensioni (circa 43,0 x 34,0 m) su cui si affacciano tutti gli ambienti e che risulta parzialmente coperta da una tettoia con struttura metallica. Si tratta di uno spazio di grande respiro archi-tettonico in cui i fronti presentano delle finestrature a nastro che si sviluppano su tutto il perimetro che, assieme alle due porzioni simmetriche con sviluppo curvilineo poste sul lato di via Baldan-zi, forniscono allo spazio un’aura tipica di certe architetture del periodo protorazionalista e richiamano alla memoria altri edifici industriali legati alle prime esperienze del cemento armato che il giovane Pierluigi Nervi poté compiere nel territorio pretese.Sono state numerose le proposte progettuali che sono pervenute e il lavoro della commissione, intenso e puntuale, non è stato semplice. Numerose le soluzioni prospettate, anche se con al-cune caratteristiche comuni: la valorizzazione della parte ester-

na con la creazione di aree aperte alla città multifunzionali, ad esempio. E poi il rispetto della struttura originaria dell’edificio, testimonianza della storia del distretto.Originalità,innovazione architettonica e funzionalità interna della proposta sono le caratteristiche che la commissione ha ritenuto di dover valorizzare nella selezione dei progetti, ai quali era anche richiesto di orientarsi verso soluzione di facile manutenzione con uno sguardo particolare rivolto anche all’efficienza energetica. Il concorso ha avuto un grande successo grazie alla qualità e varietà dei lavori che sono stati presentati; qualità e varietà che hanno reso più arduo il compito della commissione, la quale si è dovuta muovere in un ambito di architettura di assoluta valenza tra idee innovative e idee più tradizionali. Un sincero ringraziamento a tutti i partecipanti.Un grazie, per la diffusa disponibilità e per la minuziosa cura con cui hanno svolto il loro lavoro, deve essere rivolto a tutti i membri della commissione: arch. Paolo Bartolini, Ing. Mario Moscardi, arch. Paolo Maria Vannucchi e dott.ssa Catia Baron-celli.

Il Presidente della CommissioneIng. Alberto Antonelli

O

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9presentazione

P r e s e n t a z i o n e

uando la giunta camerale ha deciso di procedere con un concorso di idee per scegliere l’idea progettuale destina-ta a concretizzarsi con la realizzazione della nuova sede della Camera di Commercio di Prato l’obiettivo fonda-mentale era quello di aprire il confronto con la città e con

il mondo professionale su un intervento importante. La scelta di un ex opificio industriale, situato in via del Romito all’angolo con via Baldanzi, è infatti strategica, mirata a riqualificare una zona centrale della città ad oggi poco valorizzata. Allo stesso tempo la nuova sede camerale rappre-senta una necessità imprescindibile per l’ente, che in questo modo potrà ospitare in un unico spazio gli uffici camerali, oggi divisi in due sedi diverse e soprattutto avere una propria identità nel panorama cittadino. Oggetto del concorso era la realizzazione degli uffici camerali e di una sala convegni da circa 400 posti, oltre alla sistemazione delle aree esterne e di un parcheggio interrato, con la presenza anche di un asilo aziendale.L’interesse suscitato dal concorso è stato per noi motivo di sorpresa. Sono infatti arrivati 50 progetti, provenienti da singoli professionisti o da rag-gruppamenti, che hanno fornito il proprio contributo innovativo cercando di interpretare lo spirito della Camera di Commercio, in un’ottica non solo funzionale. Sono quindi emerse una numerosa serie di proposte, che in questo volume abbiamo pensato di raccogliere, per dare risalto all’at-tività di coloro che hanno lavorato per permetterci raggiungere questo obiettivo. Un sincero ringraziamento quindi a tutti i partecipanti e ai componenti della Commissione giudicatrice, che ha lavorato con impegno per assol-vere al proprio compito. Infine, un ringraziamento particolare all’Ordine degli Ingegneri e all’Ordine degli Architetti di Prato sia per il loro pre-zioso contributo nella stesura del bando sia per la collaborazione nella formazione della commissione giudicatrice.

Il Segretario GeneraleDott.sa Catia Baroncelli

Q

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I V I N C I T O R I

D E L C O N C O R S O

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13p r imo c l a s s i f i c a t o

Architetto: Valerio Barberis

Valerio BarberisPrato

I classificato

La proposta progettuale per la nuova sede della Camera di Com-mercio di Prato nasce con il duplice obiettivo di realizzare un edi-ficio dall’immagine contemporanea, che, allo stesso tempo, espri-ma e sia ancorato alla memoria ed all’identità della città di Prato.L’edificio esistente è un esempio significativo di edilizia indu-striale nel panorama della città di Prato, un“attore” principale del paesaggio urbano, caratterizzato dalla partitura cadenzata delle aperture dei fronti e, soprattutto, dall’impianto planivolu-metrico complessivo. Attualmente il complesso si presenta come un grande volume chiuso nei confronti della città, con un unico accesso da Via del Romito che introduce alla corte centrale, sicu-ramente lo spazio più interessante per l’unitarietà del trattamento dei fronti caratterizzati da finestrature continue a nastro.Il progetto propone una nuova immagine, rappresentativa del ruolo pubblico della Camera di Commercio di Prato, attraverso il rivestimento dell’edificio esistente con un brise-soleil costituito da una pennellatura metallica a maglia traforata. Questa nuova “pelle” avvolge interamente l’edificio enfatizzandone la volume-tria ed il “fuori scala” nel contesto urbano ma, allo stesso tempo, grazie all’effetto di trasparenza che caratterizza la pannellatura, mantiene le caratteristiche architettoniche complessive dell’edi-ficio esistente. La nuova immagine che la Camera di Commer-cio di Prato offre alla città nasce dall’esistente, è una sorta di “sfocatura” dell’opificio industriale del quale si continuano a vedere gli elementi caratterizzanti (serialità delle aperture, cor-nici marcapiano, elementi decorativi, etc.), che dialoga con una nuova architettura contemporanea. La storia industriale della città di Prato del XX secolo, identificata dall’opificio esistente, viene proiettata nella sfida del XXI secolo attraverso una nuova immagine che evoca e reinterpreta l’identità stessa del distretto tessile pratese: l’edificio è avvolto da un affascinante “tessuto” metallico.

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15P R I M O C L A S S I F I C ATO

Architetto: Mario Rossi14

L’edificio industriale viene mantenuto pressoché intatto nelle sue caratteristiche architettoniche, e strutturali: l’unica, vera, eccezione (oltre ai tagli di ingresso) è la grande apertura su Via Baldanzi che apre la sala del consiglio verso la città. Accanto a questa operazione architettonica il progetto “apre” l’edificio alla città, enfatizzando il ruolo pubblico della Camera di Com-mercio: l’attuale corte interna si trasforma in una nuova centra-lità urbana, una piazza-giardino accessibile durante gli orari di apertura degli uffici relazionata al contesto limitrofo e con un nuovo, importante, collegamento a Via Valentini, tradizionale asse direzionale della città di Prato.Alla piazza-giardino si accede dall’ingresso esistente su Via del Romito, e da due nuovi “tagli” dell’edificio su Via Pelagatti e Via Baldanzi. Il primo ingresso viene inserito nel disegno com-plessivo della piazza grazie ad un nuovo “portale” in lamiera metallica ossidata, che caratterizza anche la soluzione architet-tonica degli altri due accessi. Quello su Via Baldanzi, grazie ad un nuovo asse attrezzato di collegamento da Via Valentini e al posizionamento dei parcheggi a raso ed interrato diviene di fatto l’ingresso principale al complesso della nuova sede della Camera di Commercio: il taglio dell’edificio è enfatizzato dalle forme geometriche spezzate che si contrappongono al disegno ortogonale dell’edificio esistente e rendono evidenti gli ingressi alla piazza-giardino ed agli uffici camerali da una parte ed a quello dell’auditorium dall’altra al quale viene così garantito un funzionamento autonomo.

15P R I M O C L A S S I F I C ATO

Architetto: Mario RossiCONCORSO DI IDEE - LA NUOVA SEDE DELLA CCIAA DI PRATO

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17p r imo c l a s s i f i c a t o

Architetto: Valerio Barberis

Nella nuova piazza-giardino le caratteristiche architettoniche dell’edificio industriale sono mantenute intatte nella porzione destinata agli uffici della Camera di Commercio, in particolare è enfatizzata la continuità delle finestre a nastro esistenti grazie all’introduzione di un nuovo taglio continuo al piano terreno che garantisce l’illuminazione degli uffici all’interno. La parete del corpo di fabbrica destinato all’auditorium viene rivestita di lamiera metallica ossidata in modo da produrre una continui-tà architettonica con il tagli di ingresso da Via Pelagatti e Via Baldanzi e, soprattutto, in modo tale da fornire uno sfondo più scuro, una sorta di “cornice architettonica”, su cui si staglia il volume opalescente sagomato del ponte di collegamento al pri-mo piano.La pavimentazione della piazza-giardino rende esplicito il col-legamento alla città grazie ad un disegno ed un trattamento a graniglia che esce dai tagli “espandendosi” verso l’esterno. All’interno lo spazio pavimentato è articolato in modo da de-finire percorsi pedonali dai quali “scoprire” molteplici scorci dell’edificio e che risultano sempre relazionati ad aree verdi piantumate con essenze arboree e vegetali destinate ad acco-gliere piccole aree di sosta all’ombra. In particolare le essenze arboree sono distribuite nel lato sud della piazza-giardino in modo da costituire uno schermo ombreggiante naturale per gli uffici distribuiti su quel fronte.

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18P R I M O C L A S S I F I C ATO

Architetto: Valerio Barberis

GRUPPO DI LAVORO

CAPOGRUPPOValerio Barberis

COMPONENTIAlessandro Corradini

Cristiano CosiMarcello Marchesi

COLLABORATORIMartino Fanfani

Michele FiesoliAntonio Silvestri

19p r imo c l a s s i f i c a t o

Architetto: Valerio Barberis

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2120 I P RO G E T T I I N C O N C O R S O

L’idea progettuale di questo nuovo episodio pubblico si sviluppa seguendo una gerarchia degli spazi, da cui si distingue la scala convegni che vive, rispetto al resto della struttura, di una vita propria e indipendente, sia per l’accesso, svincolato da quello degli uffici e per questo con possibilità di essere usato anche fuo-ri dall’orario lavorativo, sia per il trattamento nelle forme e dei materiali. L’auditorium presenta la possibilità di essere utilizza-to per metà del suo volume grazie a dei pannelli insonorizzati che, chiusi, consentono una divisione dello spazio e fungono da schermo per proiezioni ed aperti regalano una completa visuale della totalità dell’ambiente.L’ingresso principale si presenta come un grande taglio, quasi un invito all’entrata dentro uno spazio pubblico, quasi un naturale train d’union tra lo spazio esterno, pensato con un sistema di sedute e di verde, che formano un piacevole gioco di colori tra la strada e l’interno intimo della corte.Sulla luminosa facciata in vetro che corre per tutta la corte vi sono degli episodi finestrati, in vetro non opaco, incorniciati da corten, utilizzati come sedute d’attesa. Tutto il progetto è ca-ratterizzato da una grande ariosità, così l’utente appena arrivato si ritrova nel grande spazio della corte, intuendo, attraverso la traslucenza del vetro le funzioni che dentro si svolgono.Al piano terra sono collocate, soprattutto, le funzioni dove è prevista l’affluenza del pubblico con ampi spazi d’attesa, anche ricavati nella facciata stessa.

Massimo CarliViareggio

II classificato

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2322 I P RO G E T T I I N C O N C O R S Os e c o nd o c l a s s i f i c a t o

Architetto: Massimo Carli

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2524 I P RO G E T T I I N C O N C O R S O

Nei piani superiori sono stati collocati gli uffici con un’affluenza di utenti più limitata, raggruppando le varie funzioni, in modo da mantenere sempre vicini gli uffici con le stesse caratteristiche e esigenze. Ciò nonostante gli ampi corridoi, i numerosi servizi di-stributivi rendono molto flessibile la distribuzione generale delle varie funzioni. Sono stati evitati i corridoi per la distribuzione de-gli spazi, prediligendo un’elevata connettività e ariosità d’insieme, consentendo anche l’accesso direttamente dalla corte. Un quarto dell’edificio si presenta a tre piani, giocando, in sezione con i dop-pi e tripli volumi che regalano grandi suggestioni volumetriche. Sull’ultimo piano sono state raggruppate quelle indipendenti e di vita autonoma, con scarsa affluenza di utenza, comunque raggiun-gibili direttamente dall’ingresso principale attraverso la scalinata o l’ascensore.Per quanto riguarda la struttura preesistente si è conservato il te-laio dell’opificio, ma svuotato dai tamponamenti che affacciano sulla corte, ora rivestiti con vetro tipo “u-glass”, che consentono, all’interno una grande luminosità e una dilatazione degli spazi. I tamponamenti esterni sono stati tutti conservati, ma con un siste-ma di restauro degli intonaci e con un’attenzione al nuovo colore che crea un contrasto con il corten dell’ingresso, delle sedute della piazza antistante e del taglio dell’auditorium.E’ prevista la nuova costruzione della copertura che conserva la geometria originale ma presenta l’apertura di numerosi lucernari che regalano giochi di luce dall’alto, particolarmente suggestivi.

GRUPPO DI LAVORO

CAPOGRUPPOMassimo Carli

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Il progetto si pone i seguenti obiettivi formali:

Conservazione degli aspetti conformativi del fabbricato. Non sembra opportuno introdurre modifiche conformative in quanto il fabbricato, che occupa un intero isolato, risulta com-piuto in tutte la sua “grosse forme”.A parte il prospetto principale che risulta compiuto in ogni sua parte, permangono invece, sulle altre facciate, alcuni punti criti-ci che necessitano, all’interno di una generale idea di conserva-zione, di una modificazione in relazione al tipo di riuso.

Valorizzazione degli elementi di pregio.

1 – Facciata di Via del Romito;La facciata dovrà essere conservata e restaurata. Il varco di in-gresso centrale sarà dotato di un nuovo cancello.

2 – Valorizzazione della corte e delle finestre a nastro al primo piano;La corte come spazio pubblico avrà il piano terra vetrato su tre lati. La facciata sul lato dell’ingresso sarà conservata regolariz-zando le aperture del piano terra.Attraverso questa operazione vengono messe in risalto e valoriz-zate le finestre a nastro del primo piano.Qui i colori scelti sono il bianco ed il grigio. I serramenti bian-chi e le pareti grigie.

Luciano ClautVenezia

III classificato

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2928 I P RO G E T T I I N C O N C O R S O

Il pavimento della corte potrebbe avere un disegno geometrico su fondo grigio di pietra Serena in lastre che individua un qua-drato centrale di 25 metri di lato diviso in 25 campi (5x5) da listelli in pietra bianchi; ogni campo è seminato con 81 tessere bianche. Il quadrato è inscritto in un rettangolo che è il massimo rettangolo inscritto nella corte. Ed essendo la corte di forma tra-pezia, il rettangolo misura l’irregolarità della corte su tutti i lati.Il rettangolo col disegno geometrico galleggia (separato dalle pareti) da un contorno levigato, costituito da un impasto di calce, cemento e marmi grigi.

3 – Valorizzazione dei prospetti laterali (Nord e Sud).Da magazzino a palazzo.Il coronamento ora tagliato in prossimità di Via del Romito sarà prolungato sui prospetti laterali fino alla torretta elettrica. La stessa torretta leggermente modificata nel suo coronamento. La sequenza di finestre del primo piano viene resa più plastica introducendo una lama frangisole aggettante (in corpo unico col serramento) che conferisce spessore alla ripetizione dei fori. I piastrini tra le finestre vengono dipinti di bianco e così pure gli imbotti. Questi accorgimenti trasformano le tre finestre ripetute in un elemento unico di più grande scala.Le finestre rettangolari del piano terra saranno ampliate e rese quadrate (circa 4 metri di lato). Anche qui si cerca una profondi-tà del prospetto con l’introduzione di una T rovesciata (in allu-minio o cemento bianco) in ogni foro. Questi elementi bianchi hanno lo scopo di disegnare le foratu-

t e r zo c l a s s i f i c a t oArchitetto: Luciano Claut

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re che altrimenti menterrebbero il carattere di elementi passivi delle facciate.Disegno, plasticità e salto di scala sono gli strumenti di riconfi-gurazione del carattere del fabbricato. Naturalmente sul prospetto principale ciò non è necessario.

4 – Il prospetto di retro (lato Via Pelagatti).In questo prospetto saranno portati a filo esterno i serramenti delle due testate con lunetta per evidenziare la massa.Al contrario la parte centrale del prospetto viene scavata sopra e sotto, i grandi vani comuni (sala convegni e sala polivalente), saranno resi riconoscibili con un rivestimento bianco (alluminio o cemento bianco) che scende dalla cornice di gronda fino al davanzale del primo piano.Al piano terra il tamponamento murario sarà sostituito da vetrine e telai (in alluminio o cemento bianco) per conferire trasparenza e visibilità alla sala multiuso.L’accentuazione del grado di riconoscibilità delle parti è qui lo strumento progettuale che ridefinisce il carattere del prospetto.

Tutte le facciate saranno rifinite in colore rosso, i serramenti e rivestimenti saranno bianchi.L’intonaco esterno sarà risanato e rasato con una malta plastica a base di inerti rossi (cocciopesto e ossidi di ferro) in modo da polarizzare l’edificio, all’interno dello spazio urbano, anche sot-to il profilo cromatico.

GRUPPO DI LAVORO

CAPOGRUPPOLuciano Claut

COMPONENTIStefano Bressan

CONCORSO DI IDEE - LA NUOVA SEDE DELLA CCIAA DI PRATOt e r zo c l a s s i f i c a t o

Architetto: Luciano Claut