Concetti e strumenti per l’analisi del rischio · Facoltà di Architettura – Università degli...

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Marco Masera prof. [email protected] Facoltà di Architettura – Università degli Studi di Firenze - a.a. 2006-07 Corso di Laurea in Disegno Industriale Corso di Metodi per la Qualità per il Progetto Concetti e strumenti per l’analisi del rischio

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Marco Masera prof.

[email protected]

Facoltà di Architettura – Università degli Studi di Firenze - a.a. 2006-07Corso di Laurea in Disegno Industriale

Corso di Metodi per la Qualità per il Progetto

Concetti e strumenti per l’analisi del rischio

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Struttura della lezione

1 - Il progetto fra pericolo, rischio e precauzione2 - Il principio di precauzione3 - La gestione del rischio tecnico4 - Il concetto di incertezza5 - Il rischio tecnico6 - La caratterizzazione del rischio di un progetto7 - La caratterizzazione del processo di gestione del rischio8 - Metodologie e strumenti di analisi

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Struttura della lezione

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Il progetto fra pericolo rischio e precauzione

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Il progetto fra pericolo rischio e precauzione

La storia delle attività umane è anche una storia di grandi o piccoli progetti, di grandi e piccoli successi, ma anche di grandi e piccoli fallimenti.Alcuni di questi sono state anche buone opportunità …

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Design Failure

In 1940, the Tacoma NarrowsBridge began undulating wildlyand eventually self destructedin a 40 mph wind, just 1 yrafter its completion. This led to changes in bridgeconstruction ever after. In July, 1981, a catwalk packed with people and over a packeddance floor collapsed onto thecatwalk below and then to thefloor, killing 114 people.

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Design Failure

The Ford Pinto is a well known design flaw - except to Ford themselves which never acknowledged that a flaw existed. The gas tank has atendency to catch fire/explodein rear impact collisions. On January 28, 1986 the space shuttle Challenger exploded 73seconds into its flight due to a design flaw in the seals on thebooster engines.

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- Il progetto fra pericolo, rischio e precauzione

Nell’ambito della produzione industriale continuamente le cronache quotidiane raccontano di non conformità e difetti nei progetti e nei prodotti:quando le conseguenze non riguardano la salute e l’ambiente di oggi e di domani l’impatto emotivo è sicuramente inferiore, ma si acuisce la percezione della fallibilità dei progetti e dell’insufficienza, dell’inadeguatezza delle nostre conoscenze sui fenomeni oggetto dei nostri progetti.

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EurotunnelHeavily indebted, the company has been struggling with the interest on the £10bn it has taken to constructthe tunnel. The tunnel cost nearly 6 times morethan expected to buildEurotunnel's debts are around $11billion. Its profits can not even match itsinterest payments.In order to deal with this, many cutsin services have been introduced with varying success and a third of the staff has been laid off.

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Canary & Wharf

London – Canary & Wharf1993 – owner Olympia & York (the Reichman Brothers.)initial cost of project $3 billion; final cost $5 billion, resultingin the bankruptcy of theReichman brothers

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Paris – EuroDisney

Paris – EuroDisney 1989 –1992. Initial cost of the project$2.25 billion, final cost $4billion.

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Il progetto fra pericolo, rischio e precauzione

I progetti industriali sono processi difficile da gestire:comprende un grande numero di decisioni, spesso distribuite in un arco di tempo di anni,con molte interdipendenze in un ambiente altamente incerto,con molte figure professionali coinvolte,con un “feedback” di informazioni sui risultati precedentemente ottenuti lento e inefficace.

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Il progetto fra pericolo, rischio e precauzione

Il ridotto costo del processo di progettazione in confronto al costo dei processi di produzione e di gestione:nasconde alla società l’importanza del progetto nel determinare i risultatimantiene la ricerca sulla gestione del processo di progettazione ad un livello insufficiente.

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Il progetto fra pericolo, rischio e precauzione

La natura del processo di progettazioneIl processo di progettazione è sostenuto da un fecondo dissidio:

deve essere aperto al caso e al particolare,deve essere esso stesso costruttore di nuova conoscenza ambigua e complessa, causa di incertezza,deve essere anche “razionale”, pianificato e controllato in modoefficace per poter rendere minimi gli effetti della complessità e dell’incertezza.

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Il progetto fra pericolo, rischio e precauzione

La natura del processo di progettazioneIl processo di progettazione può essere rappresentato utilmente come:un processo di produzione di conoscenza che si struttura in relazione ai risultati attesi e alle credenze relative ai rapporti di causa effetto, costruendo un modello di interpretazione e individuazione della decisione soddisfacente.

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Il progetto fra pericolo, rischio e precauzione

La natura del processo di progettazioneI progetti si basano sempre più spesso su insiemi complessi di tecniche:la varietà e l’articolazione degli obiettivi, per i quali si individuano e si integrano insiemi di tecnologie specifiche, sono rilevanti e crescenti.

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Il progetto fra pericolo, rischio e precauzione

La natura del processo di progettazioneI progetti sono caratterizzati da una tecnologia intensiva (intensive technology) [1], identificabile da un insieme vario di tecniche capaci di sostenere il processo di trasformazione di uno specifico oggetto, quando la scelta, la combinazione e l’ordinamento delle operazioni è determinabile solo mediante un’interazione di retroazione con l’oggetto stesso[1] Thompson J. D., L’azione organizzativa, Isedi, Torino 1994

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Il progetto fra pericolo, rischio e precauzione

La natura del processo di progettazioneUn progetto può utilizzare molte tecniche anche tradizionali, ma la loro particolare combinazione e la loro sequenza operativa è definibile solo in interazione con l’obiettivo del progetto.

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Il progetto fra pericolo, rischio e precauzione

La natura del processo di progettazioneNei progetti di architettura la specificità di ciascun progetto definisce le decisioni progettuali, gli elementi e le attività determinanti, la loro combinazione ed ordinamento.Si riduce il campo delle decisioni modellizzabili con metodi e protocolli predefiniti o indifferenti alle specificità del problema da risolvere.

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progetto fra pericolo, rischio e precauzione

La natura del processo di progettazioneLa razionalità tecnica è una razionalità “chiusa”, una componente necessaria, ma non sufficiente a garantire una razionalità di un progetto.Il progetto è qualificato da una “razionalità” aperta all’interazione della comunicazione con l’ambiente del progetto stesso.

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Il progetto fra pericolo, rischio e precauzione

La natura del processo di progettazioneun’azione progettuale ricerca la propria razionalità sviluppando strategie orientate:

ad aprire il progetto al caso e all’incertezzadell’innovazione,a ridurre l’impatto delle variabilità ambientali delle incertezze e delle conoscenze parziali ad anticipare e ad adattarsi alle incertezze ambientali esterne ed interne che non possono essere evitate o attenuate

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Il principio di precauzioneVorsorgeprinzip

Precautionary principle

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Il principio di precauzione

Il 13 aprile 1999 il Consiglio ha adottato una risoluzione che chiedeva alla Commissione delle Comunità Europee, tra l’altro,

“… di essere in futuro ancora più determinata nel seguire il principio di precauzione preparando proposte legislative nel settore della tutela dei consumatori, sviluppando in via prioritaria orientamenti chiari ed efficaci per l’applicazione di questo principio”.

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Il principio di precauzione

Nelle attività di progettazione, quando assumiamo decisioni che si cautelano della mancanza di un quadro completo di tutte le conoscenze scientifiche, adottiamo, in modo più o meno consapevole ed esplicito, una strategia che è riconducibile al “principio di precauzione”.

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Il principio di precauzione

Molte decisioni sono adottate:in circostanze nelle quali sono disponibili informazioni sufficienti per adottare adeguate misure preventive, mentre in altri casi le conoscenze e i dati possono essere per molti aspetti insufficienti.

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Il principio di precauzione

La decisione di invocare o no il principio di precauzione è esercitata in condizioni in cui le informazioni scientifiche sono insufficienti, non conclusive o incerte e vi sono indicazioni che i possibili effetti sull’ambiente e sulla salutedegli esseri umani, degli animali e delle piante possono essere potenzialmente pericolosi e incompatibili con il livello di protezione prescelto.

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Il principio di precauzione

Il campo di applicazione del principio di precauzione si discosta dalla valutazione tradizionale dei rischi che si basa su dati e teorie consolidati, prende piuttosto in considerazione la condizione in cui chi valuta un rischio viene a trovarsi in assenza di dati scientifici che supportino efficacemente la decisione.

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Il principio di precauzione

Anche se nel Trattato il principio di precauzione viene menzionato esplicitamente solo nel settore dell’ambiente, il suo campo d’applicazione è molto più vasto.Esso comprende quelle specifiche circostanze in cui le prove scientifiche sono insufficienti, non conclusive o incerte e vi sono indicazioni, ricavate da una preliminare valutazione scientifica obiettiva, che esistono ragionevoli motivi di temere che gli effetti potenzialmente pericolosi sull'ambiente e sulla salute umana, animale o vegetale possono essere incompatibili con il livello di protezione prescelto.

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Il principio di precauzione

In generale ci si può trovare in questa situazione:quando una comunità scientifica fatica a deliberare pronunciamenti utili alla decisione in campo tecnologico,quando l’ottenimento di risultati affidabili è differito nel tempo dall’indeterminatezza di oscillazioni fra dimostrazioni e confutazioni,quando si dispone di risultati la cui validità è condizionata dafattori che non corrispondono alle condizioni di applicazione specifiche su cui si deve decidere.

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Il principio di precauzione

A rigore il principio di precauzione tratta rischi tecnologici la gravità dei quali riguarda l’ambiente in senso esteso le cui caratteristiche non corrispondono alla totalità dei rischi di un progetto, ma riguardano una minima parte seppure la più grave.Il principio di precauzione pone una questione di approccio all’incertezza dovuta a limiti di conoscenza e di capacità di previsione che permette di gestire un processo indipendentemente dalla natura e dalla gravità delle conseguenze.

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Il principio di precauzione

La necessità del principio di precauzione nasce dalla percezione che tecnici, progettisti, produttori, individui hanno di vivere ed operare nella “società del rischio” Secondo l’analisi di Ulrich Beck la produzione della ricchezza si accompagna sistematicamente alla produzione sociale di rischi.

Beck U., Risikogesellschaft, auf dem Weg in eine andere Moderne, Frankfurt am Main, Suhrkamp Verlag, 1986, p. 26.

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Il principio di precauzione

La trasformazione dei sistemi di produzione ha progressivamente messo in luce che:

da una parte l’aumento delle conoscenze e della tecnologia al servizio del progetto permette di intervenire in maniera sempre più efficace e controllata,dall’altra la proliferazione di tecnologie e specialismi è causa di imprevedibilità e di incertezza, specie nelle interazioni fra di esse e con l’ambiente in senso lato.

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Il principio di precauzione

Possiamo riferire al principio di precauzione l’esigenza di identificare tutti gli effetti potenzialmente dannosi derivanti da fenomeni legati ai processi di produzione ed ai prodotti che ne derivano, in modo particolare nel caso in cui la conoscenza scientifica non permetta di identificare i rischi con sufficiente certezza.

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Il principio di precauzione

Si ricorre al principio di precauzione quando si è di fronte a un’ipotesi di rischio potenziale, anche se questo rischio

non può essere interamente dimostrato,la sua dimensione quantificatai suoi effetti determinati a causa dell’insufficienza o del carattere non concludente dei dati scientifici,anche se non può in nessun caso legittimare l’adozione di decisioni arbitrarie.

L’effetto dell’assunzione del principio di precauzione in un dato contesto è quindi più marcato di quanto non sia una strategia prudenziale che, comunque, dovrebbe essere alla base di ogni comportamento professionalmente corretto.

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Il principio di precauzione

L’applicazione del principio di precauzione è particolarmente significativa nella gestione del rischio,

quando l’incertezza scientifica non consente una valutazione completa di tale rischioquando il soggetto che assume la decisione ritiene che il livello prescelto di protezione dell’ambiente o della salute umana, animale o vegetale possa essere minacciato.

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Il principio di precauzione

La valutazione dei rischiL’identificazione di effetti potenzialmente negativi derivanti da un fenomeno precede, logicamente e cronologicamente, una valutazione di dati scientifici relativi ai rischi.Per avere una migliore percezione di tali effetti, risulta necessario procedere ad una valutazione scientifica.

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Il principio di precauzione

Una valutazione scientifica degli effetti potenzialmente negativi dovrebbe essere adottata sulla base dei dati disponibili nel momento in cui si considera se siano necessarie misure volte a proteggere l’ambiente e la salute umana, animale o vegetale.Una valutazione del rischio dovrebbe essere realizzata, laddove sia possibile, al momento di decidere se invocare o no il principio di precauzione.

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Il principio di precauzione

Ciò richiede dati scientifici affidabili e un ragionamento rigorosamente logico che porti ad una conclusione la quale esprima la possibilità del verificarsi e l’eventuale gravità delpericolo sull’ambiente o sulla salute di una popolazione data, compresa la portata dei possibili danni, la persistenza, la reversibilità e gli effetti ritardati.Non è tuttavia possibile portare a compimento in tutti i casi una valutazione completa dei rischi, ma dovrebbero essere compiuti tutti gli sforzi possibili per valutare le informazioni scientifiche disponibili.

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Il principio di precauzione

L’incertezza scientificaL’incertezza scientifica deriva di solito da cinque caratteristiche del metodo scientifico:

le variabili prescelte,le misurazioni effettuate,i campioni individuati,i modelli utilizzatile relazioni causali impiegate

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Il principio di precauzione

L’incertezza scientificaL’incertezza scientifica può derivare inoltre da controversie sui dati esistenti o dalla mancanza di dati e può riguardare elementi qualitativi o quantitativi dell’analisi.Nella gestione del rischio si deve avere piena conoscenza di questi fattori d’incertezza se si adottano misure che si basano sul parere scientifico espresso da valutatori.

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Il principio di precauzione

L’incertezza scientificaVi sono tuttavia situazioni in cui i dati scientifici sono ampiamente insufficienti per poter concretamente applicare tali elementi di prudenza, la mancanza di modellazione dei parametri non consente alcuna estrapolazione e in cui i rapporti causa/effetto sono ipotizzati, ma non dimostrati.In queste situazioni i responsabili politici sono posti dinanzi al dilemma di agire o di non agire.

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Il principio di precauzione

L’incertezza scientificaPer riassumere il ricorso al principio di precauzione presupponel’identificazione di effetti potenzialmente negativi derivanti da un fenomeno, da un prodotto o da un procedimento;

una valutazione scientifica del rischio che, a causa dell’insufficienzadei dati, del loro carattere non concludente o della loro imprecisione, non consente di determinare con sufficiente certezza il rischio in questione.

Le decisioni possibili di fronte ad una certa situazione sono ilrisultato, quindi, di una decisione che attiene alla sfera politica e pubblica, e consiste nel pervenire ad un’identificazione del livello del rischio “accettabile” dalla società.

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Il principio di precauzione

L’incertezza scientificaLa mancanza di prove scientifiche dell’esistenza di un rapporto causa/effetto, un rapporto quantificabile dose/risposta o una valutazione quantitativa della probabilità del verificarsi di effetti negativi causati dall’esposizione, non dovrebbero essere utilizzati per giustificare l’inazione.Le linee guida per l’applicazione del principio di precauzione specificano che le procedure di decisioni devono essere il più trasparenti possibile e devono coinvolgere quanto prima possibile ed estendere quanto più possibile le conoscenze a tutte le parti interessate.

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Il principio di precauzione

L’incertezza scientificaLe azioni di prevenzione che si basano sul principio di precauzione devono essere:

proporzionali al livello di prevenzione scelto;non discriminatorie nella loro applicazione;consistenti rispetto a misure simili già assunte;basate sull’esame dei potenziali costi e benefici delle azionisviluppate o meno;soggette a revisione e ad aggiornamento sulla base di nuoveacquisizioni scientifiche;capaci di assegnare responsabilità

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Il principio di precauzione

L’incertezza scientificaLe azioni di prevenzione che si basano sul principio di precauzione devono essere:

proporzionali al livello di prevenzione scelto;– un trattamento adeguato,– un potenziamento dei controlli,– la decisione di introdurre limiti provvisori,– raccomandazioni rivolte alle popolazioni a rischio,– la sostituzione dei prodotti o dei procedimenti in questione con altri prodotti

o procedimenti che presentino rischi minori,

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Il principio di precauzione

L’incertezza scientificaLe azioni di prevenzione che si basano sul principio di precauzione devono essere:

non discriminatorie nella loro applicazione;le misure non dovrebbero introdurre discriminazioni nella loro applicazione, affinché situazioni comparabili non siano trattate in modo diverso e situazioni diverse non siano trattate in modo uguale, a meno che tale trattamento non sia obiettivamente giustificato.

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Il principio di precauzione

L’incertezza scientifica: le azioni di prevenzione che si basano sul principio di precauzione devono essere:

consistenti rispetto a misure simili già assunte;– le misure dovrebbero essere coerenti con misure analoghe già adottate in

circostanze analoghe o con analoghe strategie.basate sull’esame dei potenziali costi e benefici delle azioni sviluppate o meno;

– le misure adottate presuppongono l’esame dei vantaggi e degli oneri derivanti dall’azione o dall’inazione. Questo esame dovrebbe comprendere un’analisi economica costi/benefici, quando ciò sia adeguato e realizzabile. Potrebbero tuttavia essere presi in considerazione altri metodi di analisi, come quelli relativi all’efficacia e all’impatto socioeconomico delle opzioni possibili.

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Il principio di precauzione

L’incertezza scientifica. le azioni di prevenzione che si basano sul principio di precauzione devono essere:

soggette a revisione e ad aggiornamento sulla base di nuove acquisizioni scientifiche;

le misure basate sul principio di precauzione devono essere riesaminate e, se necessario, modificate in funzione di conoscenze scientifiche e del controllo del loro impatto.

capaci di assegnare responsabilitàper produrre evidenza scientifica necessaria per una valutazione dei rischi

più comprensiva di fenomeni della stessa natura.

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La gestione del rischio tecnico

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La gestione del rischio tecnico

Il rischio nelle organizzazioni socio-tecnicheI paradigmi dell’incertezza e le definizioni relative al rischio e al principio di precauzione costituiscono l’orizzonte concettuale al quale possiamo riferire una riflessione sull’errore nella progettazione.Rispetto ai paradigmi classici dell’analisi del rischio industriale è necessario comprendere della dimensione soggettiva del rischio, dimensione che emerge laddove la casualità entra in relazione con la prassi umana, che spesso deroga dalla stringente correttezza dei modelli formali per ricorrere al raziocinio di strumenti empirici che permettono di risolvere problemi difficili da modellare.

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La gestione del rischio tecnico

Il rischio nelle organizzazioni socio-tecnicheL’affidamento di un appalto corrisponde al trasferimento di un rischio, ad un operatore in grado di trattarlo, ridurlo, prevenirlo.Il compenso previsto ed il rischio che è assunto dovrebbero essere proporzionali.L’obiettivo è raggiunto se è giudicato soddisfacente il rapportoche si stabilisce fra rischio e compenso.

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La gestione del rischio tecnico

Il rischio nelle organizzazioni socio-tecnicheuno studio scientifico del rischio

L’osservazione dei processi e riconduzione dell’osservazione di fenomeni all’interno di spiegazioni razionali che possano utilizzare formalismi logico matematici per ottenere descrizioni generali di supporto alla decisione e cioè alla progettazione e alla pianificazione della produzione.la percezione soggettiva del rischio e la propensione soggettiva ad assumere rischi di diversa natura e legati alle attività che si è chiamati a svolgere.

Lo studio del rischio tecnico nella produzione afferisce ad entrambi le dimensioni.

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La gestione del rischio tecnico

La gestione del rischio e del rischio tecnico raccoglie un insieme di metodi e tecniche utili in cui si cerca di migliorare il progetto come processo di trasformazione delle esigenze in decisioni progettuali e quindi in azioni e risultati costruttivi;l’obiettivo è di migliorare i processi decisionali nella capacità di rendere più efficiente il processo di generazione del valore,

eliminando costi inutili dovuti ad errori,riducendo le dispersioni di flusso di risorse e informazioni,individuando ed eliminando errori e correzioni.

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La gestione del rischio tecnico

I progettisti nel diventare più esperti avvertono che ogni progetto comporta un rischio di insuccesso, sviluppano con l’esperienza, anche se spesso inconsciamente, una capacità di percepire il rischio connesso alle alternative decisionali che prospettano e adottano sia l’obiettivo che la soluzione in grado di conseguirlo con successo.Il concetto base dell’analisi e della gestione del rischio è il riconoscere che tutti i progetti ben condotti sono attenti alla prevenzione o, almeno, alla minimizzazione dei rischi insiti nella loro missione.

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La gestione del rischio tecnico

L’analisi dei rischi risponde a tre domande fondamentali:cosa può andare diverso dal previsto?se qualcosa va storto con quale probabilità può accadere, quali sono le conseguenze, che possibilità ho di accorgermene prima che ci siano conseguenze?cosa posso fare per ridurlo al minimo o comunque ad un livello tollerabile almeno per l’utilizzatore finale?

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La gestione del rischio tecnico

Prima di avviare qualunque azione, sarebbe opportuno tentare di completare per quanto possibile le seguenti tre fasi dell’analisi del rischio.

La identificazione del pericoloLa caratterizzazione del pericoloLa valutazione dell’esposizione

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La gestione del rischio tecnico

Con identificazione del pericolo s’intende l’identificazione degli agenti biologici, chimici o fisici che possono avere effetti negativi.Una nuova sostanza o un nuovo agente biologico possono rivelarsi attraverso i loro effetti sulla popolazione (malattia o morte), o sull’ambiente e può essere possibile descrivere gli effetti attuali o potenziali sulla popolazione o sull’ambiente prima che la causa sia identificata al di là di ogni ragionevole dubbio.

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La gestione del rischio tecnico

La caratterizzazione del pericolo consiste nella determinazione, in termini quantitativi e/o qualitativi, della natura e della gravità degli effetti nocivi collegati con gli agenti o le attività causali.In questa fase deve essere stabilito il rapporto tra le quantità di sostanze pericolose e gli effetti.Tuttavia, a volte è difficile o impossibile provare tale rapporto, ad esempio perché il nesso causale non è stato individuato al di là di ogni ragionevole dubbio.

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La gestione del rischio tecnico

La valutazione dell’esposizione consiste nella valutazione quantitativa o qualitativa della probabilità di esposizione all’agente in questione.Oltre alle informazioni sugli agenti stessi (fonte, distribuzione, concentrazioni, caratteristiche, ecc.), sono necessari dati sulla probabilità di contaminazione o esposizione della popolazione o dell’ambiente al pericolo.

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La gestione del rischio tecnico

La caratterizzazione del rischio corrisponde alla stima qualitativa e/o quantitativa, tenendo conto delle inerenti incertezze, della probabilità, della frequenza e della gravità degli effetti negativi sull’ambiente o sulla salute, conosciuti o potenziali, che possono verificarsi.La caratterizzazione del rischio viene stabilita sulla base dei tre componenti precedenti ed è strettamente collegata alle incertezze, variazioni, ipotesi di lavoro e congetture effettuate in ciascuna fase del procedimento.

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La gestione del rischio tecnico

Quando i dati disponibili sono inadeguati o non conclusivi, una strategia prudente e di precauzione per la protezione dell’ambiente, della salute o della sicurezza potrebbe essere quella di optare per l’ipotesi più pessimista.Quando tali ipotesi si accumulano, vi è indubbiamente un’esagerazione del rischio reale, ma, correlativamente, una certa garanzia che il rischio non sia sottovalutato.

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La gestione del rischio tecnico

La gestione del rischio è un processo che si integra nella gestione globale di un progetto, sia nella fase di concezione che di realizzazione, e nel processo di apprendimento e di crescita sia degli individui che delle organizzazioni.

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La gestione del rischio tecnico

La gestione del rischio ha per finalità:di contribuire a definire in modo più pertinente ed accurato i differenti obiettivi tecnici di un progetto, e le condizioni di tempo, di costo, di sicurezza e di ambiente ad essi connessi, grazie all’aumento e al miglioramento della qualità delle informazioni;di aiutare ad identificare i punti critici di un progetto e del processo di realizzazione ad esso connesso, ad individuare le modifiche che possono essere introdotte e quindi a valutare comparativamente i miglioramenti introdotti;

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La gestione del rischio tecnico

La gestione del rischio ha per finalità:di aiutare ad individuare i guasti e gli errori potenziali e quindi a prevenirli eliminandoli o riducendoli;di contribuire ad una migliore direzione di un progetto adattandolo nel suo sviluppo decisionale e nel suo processo di realizzazione alle variazioni dell’ambiente in cui si sviluppa ed aumentando capacità di reagire ad eventi e situazioni impreviste capaci di modificare i risultati ottenibili;

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La gestione del rischio tecnico

La gestione del rischio ha per finalità:di aumentare le possibilità di successo di un progetto grazie ad una migliore comprensione ed identificazione delle condizioni di rischio e delle azioni più idonee a ridurli od eliminarli;di organizzare le informazioni relative ai rischi di un progetto e di comunicarle a tutti gli operatori coinvolti;di migliorare la conoscenza di un progetto e di sostenere l’assunzione di decisioni e la definizione delle priorità.

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Il concetto di incertezza

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Il concetto di incertezza

Tutti i progetti sono un insieme di operazioni, ma sono le loro caratteristiche

di non ripetitività,di irreversibilità delle decisioni,di elevate influenza delle variabili esterne e di incertezza,di esposizione a flussi di cassa negativi,di temporaneità,Unicità e progressività di elaborazione,

che li rendono organizzazioni “progetti”.

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Il concetto di incertezza

Se si assume come centrale una logica di azione “progetto” si passa da una visione tradizionale della produzione costituita da un insieme di operazioni ad una visione della produzione in cui progetto e operazioni, processi unici e instabili e processi ripetitivi e stabili sono elementi inseparabili.

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Il concetto di incertezza

le condizioni di incertezza in cui si opera inducono progressivamente tutti i settori a confrontarsi nell’esercizio quotidiano della loro attività con una «logica degli avvenimenti», avvicinandosi alla nozione di “progetto” proprio per la sua capacità di offrire strategie in grado di raggiungere risultati in condizioni di incertezza.

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Il concetto di incertezza

La nozione di progetto si associa dunque sempre più esplicitamente al concetto di incertezza, che in prima approssimazione è generata da ciò che registriamo come uno “scostamento da ciò che è riconducibile al concetto di routine”.Ci si trova in condizione di «non routine», ovvero di incertezza “quando le tecniche sono poco conosciute, vi è incertezza sui risultati dei metodi conosciuti, ci si trova di fronte ad un’alta varietà.”

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Il concetto di incertezza

L’idea che l’incertezza abbia a che vedere con uno “scostamento” è cara a quella parte della statistica della misurazione che ha nella curva Laplace–Gauss la sua icona rappresentativa e che affronta il problema dell’aleatorietà insita nella misurazione dei processi o delle grandezze fisiche.Ma è utile considerare nella gestione del progetto il concetto di scostamento?Ma è così chiaramente definita la prestazione o il processo che stiamo analizzando, tanto da poter osservare e misurare la dispersione delle grandezze in esame rispetto ad un valore medioche ipotizziamo di conoscere o che abbiamo assunto come obiettivo?

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Il concetto di incertezza

Il concetto di incertezza è, nel progetto, un concetto più ampio che si lega ai modi in cui produciamo, rappresentiamo e utilizziamo le conoscenze o le informazioni necessarie ad elaborare, sviluppare e realizzare un progetto.La questione riguarda innanzitutto il riconoscimento di un limite di conoscenza, limite che per approcci positivisti è intrinsecamente legato alla natura di “cose” genuinamente aleatorie e casuali,

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Il concetto di incertezza

in un approccio costruttivista possiamo ritenerlo una limitazione umana nel poter costruire “una teoria in grado di spiegare e modellare processi che pur essendo intimamente determinati e non casuali non possono essere conosciuti, allo stato attuale delle conoscenze, se non attraverso strumenti atti a trattare ogni tipo di conoscenza scientifica in quanto operabile e insegnabile.

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Il concetto di incertezza

Igor Ansoff ha colto la relazione esistente fra l’incertezza o turbolenza ambientale e la “conoscenza” all’interno dei sistemi organizzativi complessi, proponendo una teoria del comportamento delle imprese che si differenzia e si modula sulla «conoscenza» che si possiede dell’ambiente in cui si opera per il fine che si persegue.Per Ansoff l’incertezza è determinata dal livello di turbolenza che «in un certo settore è lo stadio di conoscenza al quale le imprese operanti in quel settore devono cominciare a reagire per rispondere efficacemente ai cambiamenti ambientali.»

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Il concetto di incertezza

I principali fattori dai quali Ansoff fa dipendere la conoscibilità dell’ambiente e, inversamente, la turbolenza ambientale sono:

novità definita come difficoltà di aumentare le conoscenze sul sistema in senso classico,intensità definita come il grado di impiego di risorse per ilmantenimento delle relazioni con i partner,percezione della velocità del cambiamento ambientale,percezione della complessità ambientale.

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Il concetto di incertezza

L’aumento di complessità nei sistemi di produzione è alla base dell’aumento di vulnerabilità dei processi, ovvero del rischio di insuccesso:sono vulnerabili le tecnologie impiegate e le organizzazioni che cercano di costruire una rappresentazione stabile dell’ambiente, particolarmente della relazione processo/ambiente, che consenta

la standardizzazione delle procedure,una minore frequenza di decisioni,una minore intensità di comunicazione,una comunicazione e un controllo gerarchico.

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Il concetto di incertezza

La prevedibilità del comportamento di un ambiente, e la correlata prevedibilità degli stati finali di un sistema (di produzione), è la condizione per lo sviluppo di tradizionali strategie di gestione del progetto fondate su un approccio “Scientific Management” e orientate all’ottenimento della identità del risultato ottenuto con il risultato atteso.Ma al crescere della turbolenza ambientale si determina un’aleatorietà degli eventi che li caratterizza come inconoscibili a tal punto che non consente stime di probabilità degli eventi possibili, anche perché non si riesce a conoscere questi stessi eventi.

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Il concetto di incertezza

All’interno di questa prospettiva le strategie di gestione di unprogetto sono definibili in relazione ai diversi livelli di conoscenza dell’ambiente e del progetto che temporalmente sono resi possibili;anche la strategia di ciascun operatore si definisce in funzione delle informazioni che può dominare e quindi dipende dalla collocazione, ruolo, compito e responsabilità dell’operatore all’interno del processo.La capacità di adattamento ad ogni livello dell’organizzazione diventa una condizione necessaria per perseguire sia l’adattamento contingente della produzione, sia l’apprendimento rispetto ad una diversificazione delle soluzioni.

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Il concetto di incertezza

Secondo Midler in particolare è nella dinamica irreversibile del progetto che si può individuare “le caractère indissociable de la conoissance sur le projet e de sa réalisation”.Durante tutto lo sviluppo di un progetto non si può decidere ed agire senza acquisire un minimo di informazioni, ma al tempo stesso non si possono ottenere informazioni se non si decide o si agisce.Un progetto può dunque essere rappresentato come il risultato didue processi:

uno di esplorazione, ricerca di una soluzione, di acquisizione di informazioni mirate al risultato da raggiungere che riduce l’incertezza,uno di azione (o di decisione) che riduce i gradi di libertà e quindi l’incertezza potenziale.

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Il concetto di incertezza

Ogni strategia di gestione del progetto opera all’interno di questo duplice processo intimamente contraddittorio, organizzando un insieme di comportamenti e di strumenti tecnici per anticipare la convergenza dei due processi antagonistici, agendo sia sulle informazioni che sulle decisioni.

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Il concetto di incertezza

Le ragioni di incertezza specifiche dei progetti Agire in condizione di incertezza è dunque una caratteristica fondamentale dell’agire per progetti, ma può essere una ragione di insuccesso del progetto se non si accetta pienamente,

se non si adottano e sviluppano strategie organizzativecapaci di “rappresentare”, “trattare” e “ridurre” l’incertezza mediante strumenti di conoscenza,in grado di anticipare la progettazione e pianificazione e di incrementare l’attitudine

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Il concetto di incertezza

Per i progetti la percezione di condizioni di incertezza, di “turbolenza ambientale” è particolarmente accentuata ed intensa sia relativamente al mercato, sia relativamente al progetto stesso che attiva un processo di realizzazione irripetibile e nomade, tecnicamente e organizzativamentealtamente complesso rispetto all’importo delle opere.in letteratura sono stati più volte analizzati i molteplici, e in parte peculiari fattori di incertezza, distinguendoli fra fattori riconducibili al prodotto e fattori riconducibili al processo

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Il concetto di incertezza

fattori riconducibili al prodotto:variabilità massima del prodotto,irripetibilità nell’insieme delle sue caratteristiche tecniche;elevata complessità prestazionale;elevato coinvolgimento e livello di attesa psicologico dell’utente,dimensione decrescente della dimensione del prodottoelevata complessità tecnica del prodotto intesa come rapporto tra numero e diversità di tecniche e materiali eterogenei in relazione alla dimensione economica del progetto;

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Il concetto di incertezza

fattori riconducibili al processo:nomadismo del luogo di produzione;separazione del processo di concezione e definizione delle caratteristiche tecniche del prodotto dal processo di realizzazione;elevata complessità organizzativa del processo di produzione, intesa come numero e diversità di attori in relazione alla dimensione economica del progetto;variabilità massima dell’insieme di attori che partecipano alla realizzazione del progetto.

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Il concetto di incertezza

DefinizioneIl “progetto” costituisce il luogo temporale e sociale in cui una strategia contingente costruisce la soluzione al problema mediante una sequenza di stati di equilibrio soddisfacenti fra conoscenzeprogressivamente crescenti e affidabili e decisioni progressivamente più di dettaglio su domini più ristretti;il progetto può essere visto dunque come un processo sociale di progettazione con cui si ricerca l’integrazione tecnica e organizzativa di molteplici competenze, tecnologie, operatori, in condizione iniziale di insufficiente conoscenza relativamente al risultato da ottenere e al processo con cui ottenerlo.

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Il concetto di incertezza

La gestione del progetto sta dunque in questo equilibrio fra il tempo che si dà a monte e l’urgenza che l’organizza a valle.Sotto questa luce lo sviluppo di un progetto può articolarsi in tre fasi:

la fase a monte,la fase del «congelamento»,La fase della realizzazione, del passaggio all’azione.

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Il concetto di incertezza

la fase a monte:È la fase in cui il problema è di sollecitare al massimo l’esplorazione del possibile e la qualità di queste esplorazionisi tratta di innalzare al massimo la conoscenza del progetto, per migliorare la pertinenza delle decisioni di «congelamento» del progetto (ovvero quelle decisioni che siano le meno sotto-ottimizzate in relazione all’insieme delle decisioni possibili, e le meno soggette a essere rimesse in causa in un momento successivo).Si vede inoltre l’importanza di quello che viene anche chiamato «l’investimento immateriale»: la competenza degli uomini, i metodi di simulazione i metodi di analisi sono indispensabili per anticipare i fenomeni prima di passare all’azione.

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Il concetto di incertezza

la fase del «congelamento»:È la fase in cui si assumono decisioni “irreversibili” sul progetto.In un progetto questa è la fase più debole che determina la prestazione globale: se un elemento di dettaglio diverge, rende inutile aver congelato le decisioni sul resto.Di qui l’importanza a questo livello della esaustivitàdell’azione di controllo.

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Il concetto di incertezza

la fase della realizzazione, del passaggio all’azione.Il tempo diviene la variabile strutturante, in relazione al peso della variabile finanziaria sul progetto:gli investimenti sono stati quasi interamente sviluppati e si attende la conclusione delle opere per avere gli incassi a seguito degli stati di avanzamento.

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Il concetto di incertezza

Il livello di conoscenza, il grado di certezza delle informazioni sul progetto all’inizio è minimo ed insufficiente e si accresce via via che il progetto si sviluppa e soltanto alla fine si è in una situazione di relativamente debole incertezza, quando però la capacità di agire si è ridotta al minimo.

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Il concetto di incertezza

i fattori determinanti il grado di turbolenza e quindi il grado di rischio di un progetto sono:

Il livello di conoscenza dell’ambiente con cui si interagisce,la capacità di previsione e controllo che ne derivano per la gestione di un progetto,

lo sviluppo di un progetto è caratterizzato per la dinamica di due variabili quali il livello di conoscenza sul progetto e il livello di capacità di azione sul progetto e per la capacità di agire in situazioni di incertezza massima.

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Il concetto di incertezza

L’obiettivo della gestione del progetto è aumentare il livello di conoscenza, costruire informazioni aumentando l’efficienza e l’affidabilità del progetto.La funzione di direzione del progetto si può definire come:la funzione di condurre l’insieme delle operazioni necessarie allo studio, allo sviluppo e alla realizzazione di un progetto, mediante l’affermazione di un’identità del progetto e la gestione della convergenza delle due variabili della conoscenza e della capacità di azione.

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Il concetto di incertezza

L’accelerazione delle convergenze del progetto non significa traslare a monte la funzione della decisione:agire o decidere quando l’incertezza è troppo elevata, invece diabbreviare il processo e di aumentarne l’affidabilità, lo allunga a causa delle modifiche indotte e ne incrementa la rischiosità.Nelle fasi a monte la non-decisione è pagante, dal momento che non blocca il processo di esplorazione delle decisioni,nelle fasi a valle al contrario la rapidità delle decisioni prevale sulla raffinatezza delle analisi: il valore di questa informazione tardiva sarà in ogni caso debole in relazione ai costi di immobilizzazione e di obsolescenza.

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Il concetto di incertezzaLa gestione del progetto sta dunque in questo equilibrio fra conoscenze e decisioni; per essere affidabile ed efficiente devetendere:nella fase di progettazione a sollecitare al massimo l’esplorazione del possibile e la qualità di queste esplorazioni, innalzando al massimo la conoscenza del progetto, per migliorare la pertinenza delle decisioni di “congelamento” del progetto, ovvero quelle che hanno il minore rischio di essere rimesse in causa successivamente perché inconsistenti.nella fase della realizzazione a sviluppare la guida delle operazioni di produzione con il controllo delle “derive” del progetto sul piano della qualità, dei tempi, dei costi e mediante procedure di controllo, modelli di soluzione dei conflitti progettati e sistemi di informazioni sul comportamento del sistema.

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Il rischio tecnico

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Il rischio tecnico

Il concetto di rischio è definito spesso in modo ambiguo e non distinto dai concetti di alea, pericolo ed incertezzain inglese risk, hazard, uncertainty edin francese risque, hazard, alea, incertitudeAnche nei testi di project management i concetti di rischio, di alea di incertezza si sovrappongono a causa di una non costante definizione.

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Il rischio tecnico

Il Grande Dizionario italiano dell’uso di Tullio De Mauro definisce il rischio come:“possibilità prevedibile di subire un danno, un evento negativo, un inconveniente, una perdita e sim., come conseguenza del proprio comportamento o di difficoltà oggettive; circostanza o evento a cui è connessa tale possibilità, situazione critica in cui ci si trova.”

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Il rischio tecnico

Nel Glossario proposto dalla Society for Risk Analysis si propongono le seguenti definizioni:Accident: That occurrence in a sequence of events which usually produces unintended injury, death or property damage.Damage: Damage is the severity of injury or the physical, functional, or monetary loss that could result if control of a hazard is lost.Danger: Expresses a relative exposure to a hazard. A hazard may be present, but there may be little danger because of the precautions taken.Hazard: A condition or physical situation with a potential for an undesirable consequence, such as harm to life or limb.

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Il rischio tecnico

Nel Glossario proposto dalla Society for Risk Analysis si propongono le seguenti definizioni:Risk: The potential for realization of unwanted, adverse consequences to human life, health, property, or the environment; estimation of risk is usually based on the expected value of the conditional probability of the event occurring times the consequence of the event given that it has occurred.

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Il rischio tecnico

Esempio di rischio ingegneristico

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Il rischio tecnico

Declerck, Emery e Crener definiscono il rischio come:“un ambiente nel quale l’informazione è di natura aleatoria e probabilistica, che significa che ad una strategia data è associato un insieme di risultati possibili e che a ciascuna risultato è associata una probabilità”mentre definiscono l’incertezza come:“un ambiente nel quale l’insieme dei risultati possibili di una strategia non è totalmente conosciuto e di conseguenza in cui probabilità associate non sono misurabili”

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Il rischio tecnico

Il rischio dunque indica:sia l’avvenimento temuto,sia la probabilità di accadimento,sia le sue conseguenze dannose, mantenendo le ambiguità che possiamo incontrare nelle definizioni generali.

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Il rischio tecnico

In alcune definizioni si evidenzia come il rischio sia connesso con la realizzazione di evento dannoso o da una serie di eventi dannosi nel loro insieme,in altre si sottolinea la caratteristica di misurabilità che nonsempre è rilevabile,in altre ancora non si introduce una valutazione della gravità delle conseguenze, ma solo la constatazione del non soddisfacimento degli obiettivi inizialmente previsti.

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Il rischio tecnico

Definizione di rischio alea, incertezzaSecondo Courtot il concetto di alea significa che:“i parametri del progetto possono evolvere in una forchetta che è statisticamente prevedibile da un intervallo di confidenza e che può essere modellato mediante leggi di probabilità. Le alea sono generalmente giudicate accettabili perché possono essere prese in conto tecnicamente e quindi governabili”.

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Il rischio tecnico

Definizione di rischio alea, incertezzaIl concetto di incertezza significa che il fenomeno

“non è modellabile mediante leggi di probabilità, è imbarazzantequando si basa su un’informazione che ha una forte incidenza sulprogetto. Si dice generalmente mettere le incertezze sotto controllo”.

Il concetto di rischio indica“uno scarto giudicato inaccettabile in rapporto ad un criterio utilizzato nel controllo, sia che lo scarto risulti da un’alea o da un’incertezza”.

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Il rischio tecnico

Definizione di rischio alea, incertezzaIn queste definizioni il concetto di rischio è legato ad una situazione di alea o di incertezza e ad un non raggiungimento di obiettivi conseguente al verificarsi di un dato evento che viene giudicato non accettabile e quindi un danno. Come afferma Giard:

“La natura e la gerarchia dei rischi non sono identiche da un progetto all’altro, né stabili nel corso del tempo per un medesimo progetto ed inoltre sono percepite in modo differente dagli operatori del progetto in funzione del loro ruolo.”

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Il rischio tecnico

Definizione di rischio alea, incertezzaAFITEP ha tentato una definizione generale di rischio che può essere una base utile per definire operativamente il rischio di un progetto proponendo che con il termine rischio si intenda:

“la possibilità che si produca un evento, generalmente sfavorevole, che comporta delle conseguenze sul costo e sulla durata di un’operazione e che si traduce matematicamente per mezzo di un grado di dispersione dei valori possibili intorno alvalore probabile che quantifica l’evento e di una probabilità che il valore finale rientri entro i limiti accettabili”

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Il rischio tecnico

Definizione di rischioNella gestione di progetti di opere civili è necessario fare riferimento ad una definizione di rischio che consenta di tenere in conto leelevate condizioni

di incertezza in cui si opera e cioèdell’instabilità dei processi,dell’assenza di sequenze ripetitive di operazioni,dell’elevata varietà degli attori che partecipano alla realizzazione del progetto,di tutte le condizioni esterne ed interne in continuo cambiamento, che influiscono fortemente sulla natura del progetto, che ne sono la ragione dell’esistenza di questa particolare modalità di azione.

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Il rischio tecnico

Definizione di rischioConsiderando questo insieme di condizioni di incertezza Giard propone per il rischio di un progetto una definizione che, pur senza escludere un approccio probabilistico, considera il rischio come:“la possibilità che un progetto non venga eseguito in conformità alle previsioni in termini di costi, di data di completamento e di specifiche del prodotto finale, essendo lo scarto rispetto a queste previsioni considerato difficilmente accettabile o inaccettabile”

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Il rischio tecnico

Definizione di rischioUn elemento che si perde in Giard rispetto alla definizione AFITEP va riferito alla “possibilità che si produca un evento”.Lo scarto sui parametri funzionali del progetto è la conseguenza di eventi che non siamo in grado di prevedere e pianificare.

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Il rischio tecnico

Definizione di rischioLa possibilità di un risultato non conforme alle previsioni o alle attese o ai vincoli del progetto lascia aperto il problema della causa o dell’insieme delle cause (o, più precisamente, dell’evento o dell’insieme degli eventi che costituiscono la situazione o dell’insieme delle situazioni):le combinazioni possibili sono così relativamente elevate che si pone il problema di come si possono identificare, individualmente e nel loro insieme strutturato, e valutare nella loro capacità di incidere sul risultato atteso;

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Il rischio tecnico

il concetto di rischio di un progettoIl giudizio di accettabilità del relativo scarto o dell’inaccettabilità dello scarto rispetto ai criteri di validazione dei risultati del progetto pone il problema dellavalutazione del rischio come valutazione della natura e del livello delle conseguenze di eventi e il problema connesso dei criteri di giudizio di valore;Il giudizio di inaccettabilità dello scarto apre il problema della correzione dello scarto eventualmente verificatosi e ancor di più della correzione preventiva e della individuazione e valutazione dei cambiamenti del progetto.

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Il rischio tecnico

il concetto di rischio di un progettoIl rischio di un progetto pone quindi la necessità di sostenere con metodi e strumenti giudizi qualitativi relativi

alle conseguenze,alle relative cause,alla accettabilità della possibilità e gravità delle conseguenze,alla possibilità di correggere le conseguenze o modificare le cause che le possono generare,

tutti giudizi qualitativi che date le (estreme) condizioni di incertezza non possono non contenere una sostanziale componente di soggettività degli operatori responsabili del progetto o di sue parti.

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Il rischio tecnico

il concetto di rischio di un progettoConsiderando questo insieme di condizioni di incertezza si propone che:“il rischio esprime l’incertezza relativa alla progettazione ed alla pianificazione degli obiettivi economici (costo, durata …), e di qualità tecnica del progetto, e alla possibilità di eventi, generalmente sfavorevoli, che comportino delle conseguenze sulla conformità del prodotto finale, sulla protezione dell’ambiente, della salute e della sicurezza delle persone, essendo tali risultati non perseguibili, difficilmente accettabili, o inaccettabili”

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Il rischio tecnico

il concetto di rischio di un progettoIn produzione i problemi di conoscere i rischi non hanno la stessa connotazione che rivestono nelle scienze naturali.prevale un pragmatismo empirico sul bisogno di elaborare teorie e modelli matematici rigorosi che si può accontentare di risultati parziali.

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Il rischio tecnico

il concetto di rischio di un progettoNel rischio delle decisioni di carattere progettuale possiamo individuare un triplice livello di indagine:1. lo studio dei processi di progettazione per produrre risultati di carattere generale,2. l’ambito decisionale del progettista, del produttore o del valutatore,3. il terzo è quello che interessa la risoluzione dei contenziosi e quindi l’integrazione dei primi due orientamenti.

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Il rischio tecnico

il concetto di rischio di un progetto1. chi si occupa di studiare i processi di progettazione cerca di produrre risultati di carattere generale o che abbiano uno spazio di permanenza fra le conoscenze condivise.

La base di riferimento è rappresentata da una popolazione di progetti presi in esame per indurre risultati di carattere generale.

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Il rischio tecnico

il concetto di rischio di un progetto2. nell’ambito decisionale del progettista, del produttore o del valutatore, i tempi e le risorse da dedicare ad un’analisi sono un parametro di conoscenza del problema. Il dominio di azione è il singolo progetto e gli approcci strumentali alla conoscenza dei fenomeni impongono di limitare il contributo conoscitivo allo spazio ristretto delle operazioni previste.

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Il rischio tecnico

il concetto di rischio di un progetto3. nella risoluzione dei contenziosi si ha l’integrazione dei primi due orientamenti: la disciplina legale chiede comunque una spiegazione causale di eventi rispetto alla quale la valutazione di un rischio deve risultare omogenea.

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Il rischio tecnico

il concetto di rischio di un progettoIl progettista ha un problema sostanziale e poco formale: ha la necessità di valutare se quel fattore o agente di rischio è la causa di quella conseguenza non voluta.Il problema sarebbe analogo se dovesse agire come solutore di un conflitto, e cercare di capire quale sia la preponderanza effettiva del rischio, da una parte sostenuta e dall’altra negata.Il problema del decisore si risolve verso l’argomentazione scientifica che risulta più forte.

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Il rischio tecnico

il concetto di rischio di un progettoDa un punto di vista legale vengono valutate le conseguenze generali dello stabilire che un rischio sia reale o meno. Maggiore è l’impatto superiore è la cautela e la prudenza richiesta, qualsiasi sia la valutazione finale.D’altra parte considerata l’incertezza dell’analisi occorre saper valutare lo stato delle cose (compresa la ricerca scientifica in merito).Da un punto di vista scientifico si dispone del tempo e del numero di fallimenti che sono necessari per dimostrare una teoria.

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Il rischio tecnico

il concetto di rischio di un progettoLa considerazione del rischio in termini di decisione è più aleatoria perché non dispone di tempo, grandi numeri e perché le conseguenze possono essere immediate.

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Il rischio tecnico

il concetto di rischio di un progettoL’approccio osservabile in un progettista non è quello di colui che disposto a subire l’aleatorietà dei processi, quanto quello di chi deve, o dovrebbe, governare il caso ed è quindi disposto a “truccare” la sorte pur di ridurre la variabilità allo spazio degli obiettivi prefissati. La ricomposizione degli obiettivi del progetto in uno spazio di soluzioni ammissibili è il risultato di un progetto che ammette il caso nel proprio universo per limitarne quanto più possibile gli effetti.

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

analisi delle dimensioni del rischioFra le più rilevanti per il successo del progetto nelle diverse fasi e per i diversi operatori possiamo individuare le seguenti caratteristiche:

la natura del rischio;le origini o alle cause del rischio, ovvero gli agenti che determinano una condizione di potenzialità di rischiole conseguenze del rischio ovvero la gravità dell’impatto di un rischiola probabilità di accadimento del rischio che può essere espressa come probabilità di avvenimento,le possibilità di individuare il rischiole possibilità di controllare il rischio.

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

La natura del rischioI rischi di un progetto possono essere di varia natura, ovvero:rischi tecnici che, connessi alla complessità, alla innovatività e alla trasferibilità delle soluzioni tecniche di prodotto e di processo, esprimono la possibilità che il risultato ottenuto sia non conforme in modo difficilmente accettabile o inaccettabile rispetto al risultato tecnico atteso;rischi di salute e sicurezza connessi al rispetto delle condizioni di salute e incolumità di tutti gli operatori del progetto;rischi ambientali connessi alle conseguenze sull’ambiente delle attività del progetto.

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

La natura del rischioI rischi di un progetto possono essere di varia natura, ovvero:rischi economici che esprimono la possibilità che il costo risultante sia non conforme in modo difficilmente accettabile o inaccettabile rispetto ai vincoli di costo alla base del progetto;rischi di durata che esprimono la possibilità che la durata risultante sia non conforme in modo difficilmente accettabile o inaccettabile rispetto ai vincoli di durata alla base del progetto;rischi finanziari relativi al piano finanziario del progetto e degli operatori del progetto;

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

La natura del rischioI rischi di un progetto possono essere di varia natura, ovvero:rischi umani legati ai conflitti sociali e umani, interni ed esterni all’organizzazione del progetto, e agli orientamenti e alla soddisfazione degli individui e dei gruppi che operano nel progetto;rischi organizzativi legati al processo decisionale e alla struttura organizzativa del progetto;rischi gestionali connessi con una non soddisfacente definizione del progetto relativa ai compiti e alle risorse disponibili;

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

La natura del rischioI rischi di un progetto possono essere di varia natura, ovvero:rischi giuridici connessi a problemi contrattuali;rischi normativi connessi a norme procedurali e tecniche e a vincoli amministrativi;rischi commerciali legati alla variabilità e alla competitività del mercato.

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

Le origini del rischioI rischi possono essere distinti in relazione alle origini o alle cause del rischio, ovvero agli agenti che determinano una condizione di potenzialità di rischio quali:agenti ambientali esterni al progetto (in senso sistemico) legati al contesto sociale e politico, al clima e alla geografiadei luoghi, ai poteri pubblici e amministrativi e agli enti normatori, alla cultura dei luoghi e delle società in cui si agisce;

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

Le origini del rischioI rischi possono essere distinti in relazione alle origini o alle cause del rischio, ovvero agli agenti che determinano una condizione di potenzialità di rischio quali:agenti organizzativi o ambientali interni al progetto relativi al comportamento della struttura organizzativa e di ciascun operatore (clienti, fornitori, etc.) ed ai conflitti interni, all’insufficienza della pianificazione dei tempi, dei costi, della sicurezza e della compatibilità ambientale;

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

Le origini del rischioI rischi possono essere distinti in relazione alle origini o alle cause del rischio, ovvero agli agenti che determinano una condizione di potenzialità di rischio quali:agenti tecnici relativi alla tecnologia dei prodotti e dei processi, alla loro complessità, innovatività, affidabilità, etc.

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

Le conseguenze del rischioI rischi possono essere distinti in relazione alle conseguenze del rischio ovvero

alla gravità dell’impatto di un rischio, ovvero alla gravità diretta dell’impatto che il rischio può avere sugli obiettivi del progettoalla gravità indiretta degli effetti che può produrre sul progetto nella sua globalità;

è una delle caratteristiche più importanti di un rischio da porre al centro dei metodi e strumenti di gestione del rischio, ma anche difficilmente valutabile o misurabile.

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

Le conseguenze del rischioLa difficoltà di operare una graduazione della gravità su base oggettiva risiede:

nella individuazione delle grandezze,nella determinazione delle soglie al di sopra delle quali si possono avere conseguenze “catastrofiche”,nella individuazione e nella valutazione oggettiva delle eventuali conseguenze,nella valutazione delle interazioni fra le conseguenze di rischidiversi,nella significatività dei rischi individuati e stimati.

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

Le conseguenze del rischioNonostante queste difficoltà in relazione a questa caratteristica si può operare generalmente una prima distinzione qualitativa fra:i rischi secondari o trascurabili la cui gravità è tale che le conseguenze possono essere accettabili o almeno compatibili con la possibilità di raggiungere gli obiettivi finali;i rischi primari o catastrofici la cui gravità è tale da modificare in modo inaccettabile i risultati raggiunti e da mettere in pericolo il progetto stesso.

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

La probabilità del rischioI rischi possono essere distinti in relazione alla probabilità di accadimento del rischio che può essere espressa come:probabilità di avvenimento, o meglio le possibilità ragionevoli che il rischio si realizzi nello sviluppo del progetto,frequenza di avvenimento in relazione al fenomeno analizzato ed ai dati di cui si può disporre.

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

La probabilità del rischioIl concetto di frequenza ha qualche limite:

la sua determinazione si basa sulla capacità di disporre o di costruire una base di dati storici sui rischi, queste informazioni o non esistono o sono difficilmente utilizzabili.

Il concetto di frequenza, elaborata per produzioni stabili, presuppone:

una ripetitività dei processi (che in realtà si verifica)una costanza di condizioni che invece non si verifica nei progetti anche per i prodotti e i processi apparentemente identici.

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

La probabilità del rischioPresupporre una ripetitività significa ritenere che le organizzazioni non evolvono, non si modificano in relazione all’esperienza, non reagiscono.

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

La probabilità del rischioil concetto di probabilità è fortemente soggettivo in quanto si basa sulla valutazione di un gruppo di esperti che deve stimare la probabilità di un rischio identificato e quindi è dipendente:

dal numero delle persone che partecipano,dalla loro esperienza,dal loro orientamento in relazione alla specifico elementodi rischio e all’intero progetto.

Come ultima considerazione alcuni rischi come i rischi organizzativi o ambientali sono esprimibili non tanto in termini di probabilità, ma piuttosto in termini di condizioni potenziali.

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

La probabilità del rischioPer la probabilità del rischio si può operare generalmente una prima distinzione qualitativa fra:i rischi improbabili o rari la cui probabilità è molto bassa o nulla o di cui non si hanno rilevazioni in progetti precedenti;i rischi probabili o frequenti la cui probabilità è alta o che si sono prodotti frequentemente in progetti precedenti;

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

L’individuabilità del rischioI rischi possono essere distinti in relazione alla possibilità di individuare il rischio ovvero alla capacità degli operatori di poter rilevare durante la fase stessa che lo determina o nelle fasi successive o percepire i segni che il rischio si manifesterà nelle fasi successive:

i rischi individuabili di cui è possibile individuare segni in quanto percepibili, osservabili, misurabili strumentalmente, o presentatisi in progetti precedenti, prima che possano condizionare le fasi successive del progetto o il successo del progetto e la soddisfazione del cliente finale;i rischi non individuabili che si possono presentare in assenza di segni premonitori e che possono condizionare senza preavviso le fasi successive del progetto o il successo del progetto e la soddisfazione del cliente finale.

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

L’individuabilità del rischioQuesta caratteristica del rischio apre la questione delle modalità di gestione del rischio:

di fronte a rischi individuabili si deve sviluppare un’attitudine alla reattività anticipativa e dinamica orientata alla predisposizione di azioni sistematiche di prevenzione dei rischi e di correzione diquelli individuati,di fronte a rischi non individuabili si deve sviluppare sia una azione sistematica di controllo e di ispezione che un’attitudinealla reattività postventiva.

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

L’individuabilità del rischioPiù un rischio è non individuabile più deve essere sviluppata una capacità percepire e di reagire immediatamente ed efficacemente per correggere lo scarto dal comportamento o dal risultato atteso.

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

L’individuabilità del rischioLa caratteristica dell’individuabilità pone in modo più esplicito come centrali:

la dimensione delle conoscenze dell’operatore come base della capacità di percepire il rischio e l’insuccesso,la progettazione della struttura organizzativa del progettola progettazione di procedure e strumenti di identificazione, dicontrollo e di ispezione dimensionati in relazione al costo degli errori individuabili.

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

La controllabilità del rischioI rischi possono essere distinti in relazione alla capacità di controllare il rischio, ovvero se il rischio è connesso con processi che sono sotto il controllo dell’operatore che sviluppa l’azione di gestione. Sulla base di questa caratteristica si possono classificare i rischi come:

i rischi controllabili o scelti che risultano cioè da una decisione progettuale ragionata e deliberata di cui l’operatore si assume la responsabilità e su cui può pertanto agire pienamente in quanto all’interno dei confini del sistema e quindi sotto il controllo del sistema;i rischi non controllabili o subiti che sono indipendenti dalla volontà e dalla decisione dell’operatore in quanto all’esterno dei confini del sistema e quindi fuori del controllo del sistema.

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La caratterizzazione del rischio di un progetto

La controllabilità del rischioLa questione della controllabilità del rischio apre al problema della esternalizzazione o internalizzazione del rischio ovvero

all’assunzione del controllo o della gestione interna del rischioo al trasferimento all’esterno del sistema dell’operatore ovvero ad altri operatori del rischio stesso.

Gli aspetti contrattuali e assicurativi del rischio sono fortemente connessi con la controllabilità del rischio.

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La caratterizzazione del processo di gestione del rischio di un progetto

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La caratterizzazione del processo di gestione del rischio di un progetto

La caratterizzazione del processo di gestione del rischioIl processo di gestione del rischio è tradizionalmente rappresentato come:un processo continuo ed iterabile di una sequenza di azioni finalizzate ad identificare ed analizzare i rischi, a valutarli e individuarne la gerarchia, ad individuare le modalità di gestirli.

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La caratterizzazione del processo di gestione

La caratterizzazione del processo di gestione del rischioSecondo il PMI il processo di gestione del rischio si può articolare in tre sottoprocessi e cinque fasi quali:

informazionel’identificazione e analisi dei rischi;la valutazione e gerarchizzazione dei rischi;

azionel’azione sui rischi;

controlloil controllo dei rischi;la capitalizzazione delle conoscenze e delle informazioni

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La caratterizzazione del processo di gestione

L’identificazione e l’analisi dei rischi 1La prima azione e condizione necessaria per ogni processo di gestione dei rischi di un progetto è un’analisi qualitativa basata su un’indagine finalizzata ad identificare e classificare tutti gli eventi e quindi gli agenti di rischio chepossono influire sui risultati del processo di progettazione.

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La caratterizzazione del processo di gestione

L’identificazione e l’analisi dei rischi 2abbiamo a disposizione numerosi metodi e strumenti utilizzabili in modo combinato:analisi della documentazione esistente (progetti preliminari, briefs, documenti progettuali, disciplinari tecnici, contratti, in relazione alla fase del processo di progettazione in cui si colloca la procedura di gestione)interviste di espertisviluppo di check-list finalizzate

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La caratterizzazione del processo di gestione

L’identificazione e l’analisi dei rischi 3segue:analisi di gruppo di esperti mediante tecniche di brainstorminganalisi di basi di dati relative ai rischi di progetti precedentiutilizzo di metodi e tecniche di analisi dei rischi

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La caratterizzazione del processo di gestione

L’identificazione e l’analisi dei rischi 4Si deve porre attenzione alle interazioni fra agenti e alle combinazioni fra effetti che sono importanti al fine di identificare ulteriori rischi:

i rischi e le loro cause raramente sono indipendenti e parallele, più spesso sono fortemente interagenti o cumulantesi in processi di tipo catastroficoad una causa possono corrispondere più effetti ed un effetto puòessere determinato da più cause, in particolare per agenti organizzativi ed ambientali per i quali è più complesso ricostruire processi lineari di causa-effetto.

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La caratterizzazione del processo di gestione

L’identificazione e l’analisi dei rischi 5Il risultato ipotizzabile dell’azione di identificazione è dunque una lista dei rischi possibili che possono essere successivamente analizzati e classificati secondo criteri tassonomici riferibili alle caratteristiche del rischio prima evidenziate (origine, controllabilità, etc.).

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La caratterizzazione del processo di gestione

L’identificazione e l’analisi dei rischi 6Questa fase è la più importante:

perché condiziona le fasi successive,perché costituisce la fase più feconda per

– la presa di coscienza del rischio,– l’analisi orientata del progetto,– la concentrazione e diffusione di competenze e conoscenze nel gruppo

responsabile del progetto.

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La caratterizzazione del processo di gestione

L’identificazione e l’analisi dei rischi 7Questa fase può essere ripetuta più volte nel corso di un progetto complesso,è opportuno che sia avviata il più presto possibile affinché l’intera gestione del rischio sia più tempestivamente inserita nel processo decisionale progettuale.è opportuno inoltre che l’insieme delle persone coinvolte in questa fase sia il più esteso ed il più vario possibile relativamente alla esperienza, competenza e responsabilità sulle dimensioni specifiche del progetto.

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La caratterizzazione del processo di gestione

2 - la valutazione e gerarchizzazione dei rischi 1dopo aver sviluppato la fase più determinante costituita dall’analisi qualitativa di identificazione dei rischi si deve sviluppare un’analisi quantitativa finalizzata ad una valutazione del loro impatto sul progetto e della possibilità di controllarli.

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La caratterizzazione del processo di gestione

2 - la valutazione e gerarchizzazione dei rischi 2L’obiettivo di questa fase è dunque valutare i rischi identificati in relazione alle caratteristiche assunte come parametro (ad esempio la gravità o l’impatto sul progetto) per poter quindi concentrare il processo di gestione solo su quelli ritenuti non accettabili.

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La caratterizzazione del processo di gestione

2 - la valutazione e gerarchizzazione dei rischi 3anche la fase di valutazione o di analisi quantitativa si basa sostanzialmente su giudizi soggettivi, dipendenti dalla esperienza, competenza e orientamento degli operatori coinvolti.

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La caratterizzazione del processo di gestione

2 - la valutazione e gerarchizzazione dei rischi 4Con questa operazione si trasforma una lista di rischi possibili in una lista più ridotta di rischi, valutati secondo parametri prescelti (ad esempio gravità, frequenza, identificabilità, etc.) e gerarchizzati al fine di orientare le azioni successive di gestione e di renderle più efficaci.

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La caratterizzazione del processo di gestione

2 - la valutazione e gerarchizzazione dei rischi 5La valutazione dei rischi consiste dunque nel definire un ordine di grandezza relativo dei rischi fra loro o in relazione ad una scala di valutazione (si parla infatti di “livello di rischio”, di “indicatore di rischio prioritario” o “risk priority number”) e nello stimare il loro impatto sul progetto.

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La caratterizzazione del processo di gestione

2 - la valutazione e gerarchizzazione dei rischi 6La valutazione della criticità si basa generalmente su tre caratteristiche fondamentali,la gravitàla probabilitàe l’individuabilità o almeno delle prime due

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La caratterizzazione del processo di gestione

2 - la valutazione e gerarchizzazione dei rischi 7La valutazione della gravità si basa:in alcuni casi su stime quantitative risultanti da computazioni o simulazioni, da una stima empirica fondata sull’esperienza di altri progetti, più spesso da schemi qualitativi di catene di eventi, da analisi di processi causa-effetto, da ragionamenti per analogia che possono risultare preliminari alle stime quantitative.

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La caratterizzazione del processo di gestione

2 - la valutazione e gerarchizzazione dei rischi 8La valutazione della probabilità o frequenza di un rischio si effettua anch’essa con differenti modalità quali:l’attribuzione di una notazione all’interno di una griglia di giudizi di probabilità predefinitil’attribuzione di una stima quantitativa della probabilità o frequenza del rischio.

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La caratterizzazione del processo di gestione

2 - la valutazione e gerarchizzazione dei rischi 9La valutazione della probabilità si basa più spesso su una stima empirica fondata sull’esperienza di altri progetti, che risulta più affidabile di stime quantitative in ragione della difficoltà di disporre di campioni di dimensione sufficiente in processi instabili fortemente condizionati dall’ambiente e dall’organizzazione.

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La caratterizzazione del processo di gestione

2 - la valutazione e gerarchizzazione dei rischi 10Alla valutazione dei rischi segue una loro gerarchizzazione od ordinamento secondo un criterio di accettabilità al fine di individuare i rischi più rilevanti secondo criteri stabiliti e quindi di ordinarli secondo la loro rilevanza per il successo del progetto.

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La caratterizzazione del processo di gestione

2 - la valutazione e gerarchizzazione dei rischi 11La gerarchizzazione consiste dunque nella classificazione secondo livelli di criticità relativi, fondati in genere su giudizi di gravità, probabilità o non individuabilità, al fine di concentrare od orientare prioritariamente l’attenzione, le risorse e le azioni sui rischi maggiori.

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La caratterizzazione del processo di gestione

2 - la valutazione e gerarchizzazione dei rischi 12La classificazione di consuetudine consente di individuare almeno tre livelli, che possono essere gestiti anche con l’ausilio di matrici:i rischi deboli o minori, che possono quindi non essere ulteriormente analizzati e gestiti;i rischi accettabili, il cui accadere non mette in discussione il progetto o ne determina il fallimento, ma che non di meno devonoessere gestiti e trattatii rischi non accettabili o maggiori, il cui accadere può condurre al fallimento del progetto e che pertanto devono essere gestiti e trattati il prima possibile, anche mediante modifiche profonde del progetto.

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La caratterizzazione del processo di gestione

2 - la valutazione e gerarchizzazione dei rischi 13La gerarchizzazione mediante una classificazione secondo un criterio di maggiore criticità consente di avviare la fase di gestione, che si fonda sul concetto di azione appropriata e graduata in relazione al livello di accettabilità ed alla natura del rischio.

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La caratterizzazione del processo di gestione

3 – l’azione sui rischi 1L’identificazione e la valutazione è la base per definire le azioni operative, ovvero decisioni di gestione che modificano il progetto nelle sue dimensioni tecniche e organizzative in tutto o in parti.

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La caratterizzazione del processo di gestione

3 – l’azione sui rischi 2definire ed attuare misure tecniche ed organizzative appropriate correttive del progetto efficaci nella eliminazione o riduzione delle loro cause, nella attribuzione delle responsabilità, dei compensi e delle coperture assicurative più appropriate,nella riduzione del livello della criticità, nella individuazione degli errori e nella lorocorrezione od eliminazione prima che abbiano effetto sui risultati finali del progetto

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La caratterizzazione del processo di gestione

3 – l’azione sui rischi 3L’obiettivo di questa fase non è l’eliminazione di tutti i rischi, ma la riduzione dei rischi fino ad un livello di rischi accettabili o deboli mediante:

azioni preventive/correttive delle cause e degli agenti,azioni di mitigazione degli effetti sul progetto,azioni di incremento della individuabilità e della controllabilità dei rischi

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La caratterizzazione del processo di gestione

3 – l’azione sui rischi 4requisito principale delle fasi di identificazione e valutazione dei rischi:

la tempestività

quanto più le informazioni entrano tardivamente nel processo di progettazione, tanto più si riducono le possibilità di agire sul progetto e i gradi di libertà di azione.

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La caratterizzazione del processo di gestione

3 – l’azione sui rischi 5La possibilità di agire sul progetto varia anche in relazione alla fase del processo in cui si sviluppa la procedura di gestione del rischio:nella fase di concezione e progettazione esecutiva si privilegiano le azioni di correzione e le azioni di incremento dell’individuabilità e controllabilità dei rischi,nelle fasi di realizzazione sono privilegiate le azioni di mitigazione degli effetti e di controllabilità dei rischi.

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La caratterizzazione del processo di gestione

3 – l’azione sui rischi 6Tutte le azioni sia in fase di progettazione che di realizzazione possono essere considerate una declinazione in domini specifici della reattività, una qualità comportamentale sia dei singoli progettisti che delle strutture organizzative coinvolte con diversi ruoli in un progetto.

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La caratterizzazione del processo di gestione

3 – l’azione sui rischi 7L’analisi dei rischi si propone come uno dei metodi e strumenti più idonei per sostenere in tutte le fasi e ruoli del progetto la capacità di reagire ed adattare il comportamento e gli obiettivi al cambiamento, all’incertezza, all’evento imprevisto o imprevedibile. L’analisi dei rischi richiede che questo orientamento, questa cultura sia già presente nei progettisti e negli operatori coinvolti nel progetto.

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La caratterizzazione del processo di gestione

4 – il controllo dei rischi 1Le azioni di controllo dei rischi si sviluppano su due piani:il primo è relativo alla procedura di analisi e valutazione dei rischi e di azione sui rischi,il secondo è relativo al più tradizionale controllo di esecuzione, finalizzato al trattamento correttivo degli errori.

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La caratterizzazione del processo di gestione

4 – il controllo dei rischi 2l’analisi e la valutazione dei rischi deve essere aggiornata ed adattata alle modifiche e alle nuove informazioni acquisite anche in attuazione di azioni sui rischi stessi:

alcuni rischi possono essere stati eliminati, ma altri, considerati deboli o accettabili sulla base delle informazioni disponibili, possono invece essere successivamente classificati come inaccettabili, di per sé o in combinazione con altri rischi.

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La caratterizzazione del processo di gestione

4 – il controllo dei rischi 3Quando il progetto va in attuazione si possono sviluppare attività di controllo relative ai rischi previsti ed al confronto con i rischi reali rilevati all’acquisizione di informazioni relative all’identificazione, alla classificazione,alla valutazione, alla gerarchizzazione e relative alla applicazione delle azioni sui rischi, alla loro efficacia, ai processi attivati, ai rischi non previsti, ai conflitti generatidai rischi e dalle azioni di gestione sviluppate.

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La caratterizzazione del processo di gestione

5 – la capitalizzazione delle conoscenze dei rischi 1Un processo di gestione dei rischi deve essere completato mediante una fase in cui si sviluppano metodi e strumenti di capitalizzazione delle conoscenze acquisite nella fase di controllo dei rischi;le capacità operative, le esperienze, le osservazioni di tipo sperimentale sui rischi reali e sugli scarti rispetto ai rischi previsti, la documentazione relativa ai risultati dei controlli costituiscono un patrimonio di conoscenze che deve essere accumulato e valorizzato, sia dai singoli progettisti che dalle organizzazioni

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La caratterizzazione del processo di gestione

5 – la capitalizzazione delle conoscenze dei rischi 2la maggior parte degli eventi dannosi non sono identici da progetto a progetto.l’accumulazione e la comunicazione di conoscenze e di verifiche sperimentali possono consentire:

di migliorare progressivamente della gestione dei rischi di un progetto,di incrementare la reattività in tutto il processo,di facilitare l’assunzione di decisioni di azione sui rischi di renderle più efficaci ed efficienti.

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Metodologie e strumenti di analisi

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Metodologie e strumenti di analisi

1 – metodologie di analisi 1Le metodologie di analisi dei rischi incontrano una vasta attenzione in letteratura;non è quindi necessario diffondersi nella trattazione di ogni singola metodologia,ci soffermeremo sull'operatività di queste e sulle differenze nelle condizioni di utilizzo che si possono individuare.

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Metodologie e strumenti di analisi

1 – metodologie di analisi 2La gestione del rischio potenziale in un sistema tecnico è fortemente dipendente dal tipo di problema che ci si prefigge di risolvere.Courtot (1998)[1] propone un primo criterio di classificazioneconsistente nella direzione di "indagine" che può essere

"discendente"od "ascendente“

Courtot H., La gestion des risques dans les projets, Economica, Paris,1998

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Metodologie e strumenti di analisi

1 – metodologie di analisi 3un'analisi è di tipo "discendente", e così sono i metodi associati, quando, partendo da una causa qualsiasi, cerca di mettere in evidenza gli effetti sul sistema studiato;mentre un'analisi "ascendente" parte, al contrario, dalla rilevazione di un effetto e cerca di ricostruire i nessi causaliche lo hanno determinato.

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Metodologie e strumenti di analisi

1 – metodologie di analisi 4i metodi "discendenti" sono lo FMEA e lo FMECA, a cui corrisponde in ambito francofono l'AMDEC, e l'Analisi Preliminare dei Rischi (APR);i metodi "ascendenti" sono l'albero dei guasti ed i diagrammi di causa ed effetto o diagrammi di Ishikawa;i metodi basati su processi stocastici sono le catene marcoviane, le simulazioni di Montecarlo, e le reti di Petri.

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Metodologie e strumenti di analisi

2 – i metodi “discendenti” 5metodi consolidati nella pratica negli ultimi decenni quali lo FMEA, Amdec e l' APR hanno caratteristiche comuni:l'analisi si basa su una scomposizione del sistema in sottosistemi, in componenti ed elementi, e a partire da questi sulla identificazione dei processi patologici o degli elementi pericolosi al fine di determinare le loro conseguenze sia all'interno del sottosistema sia all'esterno nei punti di interfaccia;

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Metodologie e strumenti di analisi

2 – i metodi “discendenti” 6consentono il lavoro di un gruppo di esperti appartenenti a domini differenti e coinvolti nel sistema;permettono di identificare una gerarchia di rischi potenziali e di assicurarsi che per ciascun rischio esistano dei mezzi per la rilevazione e per la prevenzione.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – il metodo FMEA 1Il metodo FMEA di analisi delle criticità è un metodo di analisi qualitativa dei rischi che consiste essenzialmente nell’attribuire, secondo determinati criteri, dei punteggi di gravità a determinate parti del progetto o a singole fasi di esso per poter quindi graduare le corrispondenti azioni di prevenzione e controllo.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – il metodo FMEA 1A livello più generale, l’analisi delle criticità può essere utile alprogettista:

per determinare il grado di rischio tecnico connesso all’ottenimento delle caratteristiche richieste per individuare le specifiche azioni di prevenzione econtrollo da applicare alle parti dell’opera o le singole opere od elementi che, per la loro particolare criticità.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – il metodo FMEA 1L’esecuzione di queste lavorazioni si colloca quindi in punti del processo che prendono nome di punti critici o punti di arresto, in quanto in corrispondenza di essi, o al termine delle relative operazioni di esecuzione, deve essere eseguito un controllo specifico.In questo senso, quindi, l’analisi delle criticità può servire per la messa a punto degli schemi di piani di prevenzione e di controllo tecnico che possono integrare il capitolato speciale.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – il metodo FMEA 1La determinazione dei livelli di criticità si ottiene dal prodotto di tre fattori precedentemente determinati:gravitàfrequenzanon visibilità

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – il metodo FMEA 1Ci sono molti modi di definire i valori di queste componenti:il modo usuale è di usare scale numeriche chiamate guide dei criteri di rischio (risk criteria guidelines) che possono essere qualitative o quantitative.Se il criterio di giudizio/valutazione è qualitativo deve seguire il comportamento teorico o atteso dell’elemento, variando e adattando i giudizi alla variazione del comportamento atteso, mentre se il criterio di giudizio/valutazione è quantitativo deve essere specifico secondo i dati reali.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – il metodo FMEA 1L’ampiezza della scala di giudizio può assumere qualsiasi valore, non ci sono riferimenti o limiti normativi, ma sono diffuse due scale di giudizi, da 1 a 4 o 5 e da 1 a 10.La scala da 1 a 4 o 5 è più limitata, ma consente maggiore velocità e facilità di intrepretazione, mentre la scala da 1 a 10 è utilizzata ampiamente ed è raccomandabile perché consente facilità di interpretazione, accuratezza e precisione nella modulazione dei giudizi o della valutazione su base quantitativa.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – il metodo FMEA 1Il giudizio di priorità o di criticità o RPN (Risk Priority Number) si ottiene mediante il prodotto dei giudizi di probabilità, gravità e non identificabilità(RPN=GxOxNI),un valore che ha senso solo all’interno di una procedura FMEA di analisi dei rischi.Attribuiti i punteggi alle diverse categorie di analisi viene determinato l’indice di criticità C come prodotto dei tre valori

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – il metodo FMEA 1In primo luogo è necessario effettuare una scomposizione del progetto in elementi d’opera.Questi possono poi essere ulteriormente scomposti sino ad individuare le caratteristiche che sono state individuate come capaci di soddisfare le esigenze.Il livello di dettaglio deve essere tale da consentire di determinare il livello di criticità dell’operazione.

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Metodologie e strumenti di analisi3 – il metodo FMEA 1

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – il metodo FMEA 1

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – il metodo FMEA 1

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – il metodo FMEA 1Insieme alle tabelle precedenti si definiscono le corrispondenze riportate nella sottostante tabella, in cui si associano preventivamente le valutazioni di rischio alle azioni di prevenzione conseguenti.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – il metodo FMEA 1Un caso esemplare: l’impermeabilizzazione di una copertura piana. Si procede alla valutazione separata della gravita, della frequenza e della non visibilità.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – il metodo FMEA 1Si sono attribuiti, dunque, i seguenti punteggi:fattore di gravità del difetto G = 3

(Forte insoddisfazione del cliente con elevati costi di riparazione);

fattore di frequenza del difetto F = 2fattore di non visibilità del difetto NV = 3

Si ha pertanto:C = G x F x NV = 18

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – il metodo FMEA 1si deduce che si è in presenza di un problema considerevole che necessita di specifiche azioni di controllo e prevenzione.

C = G x F x NV = 18

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Metodologie e strumenti di analisi

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Metodologie e strumenti di analisi

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Metodologie e strumenti di analisi

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 1Il metodo SOCOTEC rappresenta un valido esempio di applicazione del metodo FMEA-AMDEC.Si distinguono tre livelli successivi di analisi che permettono di stabilire sin dal principio una graduazione del livello di controllo

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 2Questi sono:1. classificazione delle opere o parti di opere che costituiscono un'operazione;2. classificazione degli elementi di opera che costituiscono un'opera;3. determinazione di indici di rischio per elemento di opera.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 3In sostanza si tratta di anteporre una fase più generale di scomposizione ed analisi del problema ad una di maggior dettaglio tesa alla definizione del grado di criticità dei singoli elementi d’opera e quindi alla individuazione dei punti sensibili.I punti sensibili, che sono quelli caratterizzati da un livello piuttosto alto di rischio, vengono quindi classificati in punti critici ed in punti di arresto.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 4Primo livello dell’analisi (sull’intera opera o parte rilevante di essa)1° passo: Attribuzione dei punteggiI livelli di criticità relativi alle opere o parti di opera vengono determinati sulla base di sei categorie.Su ciascuna di queste viene attribuito un punteggio (livello di rischio) variabile da 1 a 3.La sommatoria dei sei punteggi attribuiti fornisce l’indice di rischio finale.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 5Primo livello dell’analisi (sull’intera opera o parte rilevante di essa)

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 6Ogni criterio di analisi dell’opera preso in considerazione, viene quotato a partire da una lista di punti da considerare come possibili elementi di rischio:

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 71 e 2 - Grado di complessità tecnica (in fase di concezione o esecuzione dell’opera):

forme complicate;strutture non ordinarie;tecniche speciali di messa in opera;dimensioni non abituali;particolarità del caso;luogo difficile di accesso, o a rischio sul piano geotecnico, oche rende i lavori complicati a causa della topografia;installazioni esistenti da mantenere in funzione.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 83 e 4 - Livello di esigenza:

esigenze particolari di sicurezza per gli utilizzatori o per l'ambiente;prodotti marcati da una utilizzazione o una funzione specifica;esigenze di affidabilità particolari;condizioni di sfruttamento non correnti.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 95 e 6 - Costi e tempi:

volume di lavoro importante;costo di produzione particolarmente elevato;attrezzature specifiche costose;tempi di realizzazione molto brevi o date milestone rigide.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 10Passo 2: Classificazione dell’opera o della parte d’operaL’indice di criticità dell’opera, ottenuto come somma dei punteggi attribuiti ai differenti criteri, viene fatto corrispondere, secondo uno schema predefinito (vedi tabella seguente), ad uno dei quattro (o più) livelli di criticità previsti.A questo possono corrispondere le azioni preventive generali da intraprendere.Nel caso di elevata criticità dell’opera può essere previsto il passaggio al secondo livello dell’analisi.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 11

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 12Secondo livello dell’analisi (per elementi d’opera)In questa seconda fase, che si effettua solo quando sia stata individuata una determinata criticità dell’opera, si devono innanzi a tutto definire gli elementi d’opera da analizzare.Socotec propone la seguente lista indicativa degli elementi d’opera da analizzare.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 13

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 14

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 15Attribuzione dei punteggiI livelli di criticità relativi agli elementi d’opera vengono determinati sulla base di tre categorie:

Grado di complessitàParticolaritàLivello di importanza

Su ciascuna di queste viene attribuito un punteggio (livello di criticità) variabile da 1 a 3.La sommatoria dei tre punteggi attribuiti fornisce l’indice di rischio finale.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 16

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 17I punteggi attribuiti rispetto ai tre criteri fanno riferimento ai punti di seguito riportati.

grado di complessitàStudi tecnici complicati:ricorso a calcoli complessi;ricorso a soluzioni innovative;numero elevato di casi differenti per un medesimo tipo diopera;opere a interfacce multiple;ricorso a prototipi o a modelli/plastici;forme o geometrie complesse....

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 18grado di complessità

Esecuzione delicata:tolleranze ridotte;forme o geometrie complesse;finiture di superfici particolari;impiego di strumenti speciali;affidabilità di operazioni ripetitive e difficili da verificare;numero elevato di casi differenti per uno stesso tipo di opera;impiego di tecnologie avanzate o raffinate;ricorso all'abilità del personale.....

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 19particolarità

Specificazioni fuori standard abituali:aspetti dei paramenti;finiture di certe opere;imperativi di utilizzazione o di manutenzione;tolleranze particolari....

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 20particolarità

Carattere non corrente degli elementi d'opera:elementi d'opera non abituali;elementi d'opera conosciuti, ma da realizzare in manieranon abituale;elementi d'opera di caratteristiche non correnti, grandi luci,forti sbalzi, procedimenti speciali.....

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 21livello di importanza

Incidenza notoria sull'attitudine all'uso:ruolo importante tenuto conto della destinazione dell'opera(involucro dell'edificio, ad esempio);patologia importante;ruolo importante per l'estetica dell'opera, etc.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 22livello di importanza

Incidenza notoria sulla sicurezza delle persone:elementi d'opera rilevanti della sicurezza incendio;elementi d'opera che contribuiscono alla protezione controi rischi di cadute;elementi d'opera che entrano in gioco nella sicurezza delleinstallazioni, etc.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 23Classificazione degli elementi d’opera

L’indice di criticità di ogni singolo elemento d’opera,ottenuto come somma dei punteggi attribuiti per i differenti criteri, viene fatto corrispondere, secondo la tabella seguente, ad uno dei trelivello di criticità dell’opera.A questo possono corrispondere le azioni preventive specifiche da intraprendere.Nel caso di notevole criticità dell’elemento d’opera può essereprevisto il passaggio al terzo livello dell’analisi.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 24Classificazione degli elementi d’opera

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Metodologie e strumenti di analisi

Terzo livello dell’analisi(determinazione degli indici di rischio per elementi d’opera)Attribuzione dei punteggiDopo aver individuato, al secondo livello dell’analisi, i punti sensibili (elementi d’opera caratterizzati da un indice di criticità superiore ad un certo valore di soglia), si passa al terzo livello.Sulla base di tre categorie di analisi, funzione a loro volta di tre criteri di valutazione, si costruisce la seguente tabella.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 26

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 27Classificazione dei punti sensibili L’indice di rischio relativo ad ogni singolo punto sensibile dell’opera, ottenuto come prodotto dei totali parziali (sommatorie dei punteggi) relativi alle tre categorie di analisi, viene fatto corrispondere, secondo uno schema predefinito (vedi tabella seguente), ad un dato livello di rischio. A questo vengono fatte corrispondere le azioni preventive specifiche ed i controlli da effettuare.

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Metodologie e strumenti di analisi

3 – Il metodo SOCOTEC 28