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Scuola Secondaria di 1° Grado “G. F. MAIA MATERDONA - A. MORO” Via G.Carducci n.3 -72023 MESAGNE (BR) Sede Materdona 0831 771421 Fax n. 0831 730667 Sede Moro / Fax 0831738266 C.F. 91062130744 - C.M. BRMM06500N E-mail istituzionale:[email protected] Sito internet: www.smsmaterdona-moro.it P. E.C.: [email protected] Codice Univoco Fatture Elettroniche: UFK1BE Con l’EUROPA investiamo nel vostro FUTURO IL CONSIGLIO D’ISTITUTO VISTO l’art.6, lettera A del D.P.R. 31/05/1974 N. 416; VISTO l’art. 10, comma 3, lettera a) del T.U. 16/4/94, n. 297; VISTO il D.P.R. 249 del 24/06/1998; VISTO il D.I. 01/02/2001, n. 44; VISTO il D.P.R. 21112007 n. 235 VISTO l’articolo 15 del decretolegge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133; VISTO IL D. L. n. 137 del 1° settembre 2008, convertito con modificazioni nella legge 30 ottobre 2008, n.169 artt. 2,3 e 5 e successive circolari esplicative; VISTA la proposta della giunta esecutiva SENTITO il parere e vagliate le proposte del Collegio dei Docenti Approva il seguente Regolamento d’Istituto CAPO I ORGANI COLLEGIALI CAPO II DOCENTI CAPO III PERSONALE ATA CAPO IV ALUNNI CAPO V GENITORI CAPO VI LOCALI SCOLASTICI CAPO VII SICUREZZA CAPO VIII COMUNICAZIONI ALLEGATO n° 1 – REGOLAMENTO DI DISCIPLINA ALLEGATO n° 2 – PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA SCUOLAFAMIGLIA ALLEGATO n° 3 – INFORMATIVA PRIVACY CAPO I ORGANI COLLEGIALI Art. 1 Convocazione L'iniziativa della convocazione di un Organo Collegiale è esercitata dal Presidente dell'Organo Collegiale stesso o da un terzo dei suoi componenti, nonché dalla Giunta Esecutiva. L'atto di convocazione, emanato dal Presidente, è disposto con almeno cinque giorni di anticipo rispetto alla data prevista per la seduta e con anticipo di almeno 24 ore nel caso di riunioni d’urgenza. In tale ultimo caso la convocazione potrà essere fatta col mezzo più rapido. La convocazione deve indicare gli argomenti da trattare, il giorno, l'ora, il luogo della riunione e deve essere pubblicata sull’Albo on line. Art. 2 Validità sedute La seduta si apre all'ora indicata nell'avviso di convocazione e diventa valida a tutti gli effetti con la presenza di almeno la metà più uno dei componenti in carica. Nel numero dei componenti in carica non vanno computati i membri decaduti dalla carica e non ancora sostituiti. Il numero legale deve sussistere non solo al principio della seduta, ma anche al momento della votazione.

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Scuola Secondaria di 1° Grado“G. F. MAIA MATERDONA - A. MORO” 

Via G.Carducci n.3 -72023 MESAGNE (BR) Sede Materdona 0831 771421 Fax n. 0831 730667  

Sede Moro / Fax 0831738266 C.F. 91062130744 - C.M. BRMM06500N  

E-mail istituzionale:[email protected] Sito internet: www.smsmaterdona-moro.it P. E.C.: [email protected] 

Codice Univoco Fatture Elettroniche: UFK1BE 

Con l’EUROPA investiamo nel vostro FUTURO 

IL CONSIGLIO D’ISTITUTO VISTO  l’art.6, lettera A del D.P.R. 31/05/1974 N. 416; VISTO  l’art. 10, comma 3, lettera a) del T.U. 16/4/94, n. 297; VISTO  il D.P.R. 249 del 24/06/1998; VISTO  il D.I. 01/02/2001, n. 44; VISTO  il D.P.R. 21‐11‐2007 n. 235 VISTO  l’articolo 15 del decreto‐legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla  

  legge 6 agosto 2008, n. 133; VISTO  IL D. L. n. 137 del 1° settembre 2008, convertito con modificazioni nella legge 30 ottobre  

  2008, n.169 artt. 2,3 e 5 e successive circolari esplicative; VISTA  la proposta della giunta esecutiva SENTITO  il parere e vagliate le proposte del Collegio dei Docenti  

Approva il seguente Regolamento d’Istituto  

CAPO I    ORGANI COLLEGIALI CAPO II   DOCENTI CAPO III  PERSONALE ATA CAPO IV  ALUNNI CAPO V   GENITORI CAPO VI  LOCALI SCOLASTICI CAPO VII  SICUREZZA CAPO VIII  COMUNICAZIONI ALLEGATO   n° 1 – REGOLAMENTO DI DISCIPLINA ALLEGATO   n° 2 – PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA SCUOLA‐ FAMIGLIA ALLEGATO   n° 3 – INFORMATIVA PRIVACY 

 

CAPO I ORGANI COLLEGIALI 

Art. 1 Convocazione 

L'iniziativa della  convocazione di  un Organo Collegiale  è  esercitata dal  Presidente dell'Organo Collegiale stesso o da un terzo dei suoi componenti, nonché dalla Giunta Esecutiva. 

L'atto di convocazione, emanato dal Presidente, è disposto con almeno cinque giorni di anticipo  rispetto alla data prevista per la seduta e con anticipo di almeno 24 ore nel caso di riunioni d’urgenza. In tale ultimo caso la convocazione potrà essere fatta col mezzo più rapido. 

La convocazione deve indicare gli argomenti da trattare, il giorno, l'ora, il luogo della riunione e deve essere pubblicata sull’Albo on line. 

Art. 2 Validità sedute 

La  seduta  si  apre  all'ora  indicata  nell'avviso  di  convocazione  e  diventa  valida  a  tutti  gli  effetti  con  la presenza di almeno la metà più uno dei componenti in carica. 

Nel numero dei componenti  in carica non vanno computati  i membri decaduti dalla carica e non ancora sostituiti. 

Il numero legale deve sussistere non solo al principio della seduta, ma anche al momento della votazione. 

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Art. 3 Discussione ordine del giorno 

Il Presidente individua tra i membri dell'Organo Collegiale il segretario della seduta. 

E'  compito  del  Presidente  porre  in  discussione  tutti  gli  argomenti  all'OdG  nella  successione  in  cui compaiono nell'avviso di convocazione. 

Gli argomenti indicati nell’odg sono tassativi. Se l’Organo Collegiale è presente in tutti i suoi componenti, si possono aggiungere altri argomenti con il voto favorevole di tutti i presenti. 

Costituiscono  eccezione  al  comma  precedente  le  deliberazioni  del  C.d.I.  che  devono  essere  adottate  su proposta della G.E. 

L'ordine  di  trattazione  degli  argomenti  può  essere modificato  su  proposta  di  un  componente  l’Organo Collegiale,  previa  approvazione  a  maggioranza.  In  caso  di  aggiornamento  della  seduta  dovrà  essere mantenuto lo stesso odg. 

Art. 4 Mozione d'ordine 

Prima della discussione di un argomento all'odg, ogni membro presente alla  seduta può presentare una mozione  d'ordine  per  il  non  svolgimento  della  predetta  discussione  ("questione  pregiudiziale")  oppure perché  la discussione dell'argomento stesso sia rinviata ("questione sospensiva"). La questione sospensiva può essere posta anche durante la discussione. 

Sulla mozione d'ordine possono parlare un membro a favore ed uno contro. 

Sull'accoglimento della mozione si pronuncia l’Organo Collegiale a maggioranza con votazione palese. 

L'accoglimento  della  mozione  d'ordine  determina  la  sospensione  immediata  della  discussione dell'argomento all'OdG al quale si riferisce. 

Art. 5 Diritto di intervento 

Tutti  i membri dell’Organo Collegiale, avuta  la parola dal Presidente, hanno diritto di  intervenire, secondo l'ordine di iscrizione e per il tempo strettamente necessario, sugli argomenti in discussione. 

Il Presidente ha  la  facoltà di  replicare  agli oratori, quando  sia posto  in discussione  il  suo operato quale Presidente e quando si contravvenga alle norme del presente Regolamento. 

Art. 6 Dichiarazione di voto 

Dopo che il Presidente ha dichiarato chiusa la discussione, possono aver luogo le dichiarazioni di voto, con le  quali  i  votanti  possono,  brevemente,  esporre  i  motivi  per  i  quali  voteranno  a  favore  o  contro  il deliberando o i motivi per i quali si asterranno dal voto. La dichiarazione di voto deve essere riportata nel verbale della seduta. 

Le  votazioni  sono  indette  dal  Presidente  ed  al momento  delle  stesse  nessuno  può  più  avere  la  parola, neppure per proporre mozioni d'ordine. 

Art. 7 Votazioni 

Le votazioni  si effettuano  in modo palese per alzata di mano ovvero per appello nominale ad alta voce, quando lo richiedono il Presidente o uno dei componenti. 

La votazione è segreta quando riguarda determinate o determinabili persone. 

Le  sole  votazioni  concernenti  persone  si prendono  a  scrutinio  segreto mediante  il  sistema delle  schede segrete. 

La votazione non può validamente avere luogo, se i consiglieri non si trovano in numero legale. 

I consiglieri che dichiarano di astenersi dal votare  si computano nel numero necessario a  rendere  legale l’adunanza, ma non nel numero dei votanti. 

Le deliberazioni sono adottate all’unanimità o a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi salvo che disposizioni speciali prescrivano diversamente. In caso di parità, ma solo per le votazioni palesi, prevale il voto del Presidente. 

Il voto degli astenuti non ha mai valore ai fini della maggioranza. 

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La votazione, una volta chiusa, non può essere  riaperta per  il  sopraggiungere di altri membri e non può nemmeno essere ripetuta, a meno che non si riscontri che  il numero dei voti espressi è diverso da quello dei votanti. 

Nel caso di approvazione di un provvedimento per parti con votazioni separate si procederà infine ad una votazione conclusiva sul provvedimento stesso nella sua globalità. 

Art. 8 Risoluzioni 

I  componenti  gli  Organi  Collegiali  possono  proporre  risoluzioni  dirette  a manifestare  orientamenti  o  a definire indirizzi dell'organo su specifici argomenti. 

Per dette risoluzioni valgono, in quanto applicabili, le norme relative alle mozioni di cui all'art. 4. 

Art. 9 Processo verbale 

Nella prima parte del verbale si dà conto della  legalità dell'adunanza (data, ora e  luogo della riunione, chi presiede, chi svolge la funzione di segretario, l'avvenuta verifica del numero legale dei presenti, i nomi con relativa qualifica dei presenti e degli assenti, questi ultimi se giustificati o no, l'odg). 

Per  ogni  punto  all'OdG  si  indicano molto  sinteticamente  le  considerazioni  emerse  durante  il  dibattito, quindi  si dà  conto dell'esito della  votazione  (numero dei presenti, numero dei  votanti, numero dei  voti favorevoli, contrari, astenuti e nulli). 

Nel verbale sono annotate anche le eventuali dichiarazioni di voto e il tipo di votazione seguito. 

Un membro dell’Organo Collegiale può chiedere che a verbale  risulti  la volontà espressa da ogni  singolo membro sulla materia oggetto della deliberazione. 

I membri dell' Organo Collegiale hanno facoltà di produrre il testo di una loro dichiarazione da trascrivere a cura del segretario sul verbale. I verbali delle sedute degli Organi Collegiali sono raccolti su appositi registri a pagine numerate,  timbrate e  firmate dal Dirigente Scolastico per vidimazione.  I verbali  sono numerati progressivamente nell'ambito dello stesso anno scolastico. 

I verbali delle  sedute degli Organi Collegiali vanno  redatti  con programmi  informatici, essere  rilegati per formare un registro le cui pagine dovranno essere timbrate e vidimate dal Dirigente Scolastico. Il processo verbale viene letto ed approvato al termine della seduta. Ove ciò non fosse possibile per ragioni di tempo si approverà prima dell'inizio della seduta immediatamente successiva. 

Art. 10 Surroga di membri cessati 

Per  la sostituzione dei membri elettivi venuti a cessare per qualsiasi causa si procede secondo  il disposto dell'art.22 del D.P.R. 416/74. 

Le eventuali elezioni suppletive si effettueranno, di norma, nello stesso giorno in cui si tengono quelle per il rinnovo degli organi di durata annuale e, comunque, entro il primo trimestre di ogni anno scolastico. 

I membri subentranti cessano anch'essi dalla carica allo scadere del periodo di durata del Consiglio. 

Art. 11 Programmazione 

Ciascuno  degli  Organi  Collegiali  programma  le  proprie  attività  nel  tempo,  in  rapporto  alle  proprie competenze, allo scopo di realizzare, nei  limiti del possibile, un ordinato svolgimento delle attività stesse, raggruppando  a  date,  prestabilite  in  linea  di massima,  la  discussione  di  argomenti  su  cui  sia  possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni, proposte o pareri. 

Art. 12 Decadenza 

I  membri  dell’Organo  Collegiale  sono  dichiarati  decaduti  quando  perdono  i  requisiti  richiesti  per l'eleggibilità o non intervengono per tre sedute successive senza giustificati motivi. 

Spetta all’Organo Collegiale vagliare le giustificazioni addotte dagli interessati. 

Art. 13 Dimissioni 

I componenti eletti dell’Organo Collegiale possono dimettersi in qualsiasi momento. Le dimissioni sono date per  iscritto.  E'  ammessa  la  forma  orale  solo  quando  le  dimissioni  vengono  date  dinanzi  all’Organo Collegiale. 

L’Organo Collegiale prende atto delle dimissioni. 

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In prima istanza, l’Organo Collegiale può invitare il dimissionario a recedere dal suo proposito. 

Una  volta  che  l’Organo  Collegiale  abbia  preso  atto  delle  dimissioni,  queste  divengono  definitive  ed irrevocabili. 

Il membro  dimissionario,  fino  al momento  della  presa  d’atto  delle  dimissioni,  fa  parte  a  pieno  titolo dell’Organo Collegiale e, quindi, va computato nel numero dei componenti l’Organo Collegiale medesimo. 

Art. 14 Norme di funzionamento del Consiglio d’Istituto 

1.  La prima  convocazione del C.d.I.,  immediatamente  successiva alla nomina dei  relativi membri  risultati eletti, è disposta dal Dirigente Scolastico. 

2. Nella prima seduta, il C.d.I.. è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge, tra i 

3.  rappresentanti  dei  genitori membri  del  Consiglio  stesso,  il  proprio  Presidente.  L'elezione  ha  luogo  a scrutinio segreto. Sono candidati tutti i genitori membri del Cd.I.. E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti rapportata al numero dei componenti del C.d.I. 

4. Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti,  sempre  che  siano  stati presenti  la metà più uno dei  componenti  incarica.  In  caso di parità si ripete la votazione finchè non si determini una maggioranza relativa (D.M. 26 luglio 1983). 

5.  Il  C.d.I.  può  deliberare  di  eleggere  anche  un  vice  presidente,  da  votarsi  fra  i  genitori  componenti  il Consiglio stesso con  le stesse modalità previste per  l'elezione del Presidente.  In caso di  impedimento o di assenza del Presidente ne assume le funzioni il vice presidente o, in mancanza anche di questi, il consigliere più anziano di età della componente genitori. 

6. Il C.d.I. è convocato dal Presidente con le modalità stabilite dal precedente art.1. 

7.  Il Presidente è  tenuto a disporre  la convocazione del Consiglio su richiesta del Presidente della Giunta Esecutiva. 

8.  L'ordine  del  giorno  è  formulato  dal  Presidente  del  C.d.I.  su  proposta  del  Presidente  della  Giunta Esecutiva. 

9. A conclusione di ogni  seduta,  singoli consiglieri possono  indicare argomenti da  inserire nell'ordine del giorno della riunione successiva. 

10. Il C.d.I. può invitare esperti con funzione consultiva a partecipare ai propri lavori; può inoltre costituire commissioni. 

11.  Il C.d.I., al  fine di  rendere più agile e proficua  la propria attività, può deliberare  le nomine di speciali commissioni di lavoro e/o di studio.5 

12. Delle commissioni nominate possono far parte i membri del Consiglio stesso, altri rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni alla scuola. 

13.  Le  commissioni  possono  avere  potere  deliberante  nei  limiti  stabiliti  dal  C.d.I..;  svolgono  la  propria attività secondo le direttive e le modalità stabilite dall'Organo stesso. Ad esso sono tenute a riferire, per il tramite del loro coordinatore, in merito al lavoro svolto ed alle conclusioni cui sono pervenute, nel termine di tempo fissato preventivamente. Delle sedute di commissione viene redatto sintetico processo verbale. 

14.  Le  sedute  del  C.d.I.,  ad  eccezione  di  quelle  nelle  quali  si  discutono  argomenti  riguardanti  singole persone, sono pubbliche. Possono assistere, compatibilmente con  l'idoneità del  locale ove si svolgono, gli elettori delle componenti rappresentate e tutti gli altri previsti per legge. 

15.  Ove  il  comportamento  del  pubblico,  che  comunque  non  ha  diritto  di  parola,  non  sia  corretto  il Presidente ha il potere di disporre la sospensione della seduta e la sua prosecuzione in forma non pubblica. 

16. La pubblicità degli atti avviene mediante affissione all’ Albo  del sito web dell'Istituto, della copia integrale, sottoscritta dal segretario del Consiglio, del testo delle deliberazioni adottate dal Consiglio. 

17.  L'affissione  all'albo on  line  avviene  entro  il  termine massimo di otto  giorni dalla  relativa  seduta del Consiglio.  

18.  I verbali e  tutti gli atti preparatori delle sedute sono depositati nell'ufficio di Segreteria dell'Istituto e sono consultabili da chiunque sul sito web della scuola.  

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19. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo contraria richiesta dell'interessato. 

20. Il consigliere assente per tre volte consecutive sarà invitato dalla Presidenza a presentare per iscritto le giustificazioni dell'assenza. Ove risultasse assente alla successiva seduta, sarà dichiarato decaduto dal C.d.I. con votazione a maggioranza relativa. Le giustificazioni presentate saranno esaminate dal Consiglio: ove le assenze  siano  ritenute  ingiustificate dalla maggioranza  assoluta del Consiglio,  il  consigliere decade dalla carica. Ogni consigliere giustifica le sue assenze attraverso la Segreteria della scuola, al Presidente del C.d.I. 

Art. 15 Norme di funzionamento della Giunta Esecutiva del Consiglio dell'Istituzione Scolastica 

1. Il C.d.I. nella prima seduta, dopo l'elezione del Presidente, che assume immediatamente le sue funzioni, elegge nel suo seno una Giunta esecutiva composta da un docente, un componente degli ATA, due genitori, secondo modalità stabilite dal Consiglio stesso e con voto segreto. 

2.  Della  Giunta  fanno  parte  di  diritto  il  Dirigente  Scolastico,  che  la  presiede  ed  ha  la  rappresentanza dell'istituto, ed il DSGA, che svolge anche la funzione di segretario della Giunta stessa. 

3.  La  Giunta  esecutiva  prepara  i  lavori  del  C.d.I.,  predisponendo  tutto  il materiale  necessario  ad  una corretta informazione dei consiglieri almeno due giorni prima della seduta del Consiglio. 

Art. 16 Norme di funzionamento del Collegio dei docenti 

1.  Il CD si  insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si  riunisce secondo  il Piano Annuale delle Attività funzionali concordato ed approvato prima dell'inizio delle lezioni. 

2.  Le  riunioni  sono  convocate dal Dirigente  Scolastico  in  seduta ordinaria  secondo  calendario,  in  seduta straordinaria ogni qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità o quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta. 

3.  Il  CD,  al  fine  di  rendere  più  agile  e  proficua  la  propria  attività,  può  deliberare  le  nomine  di  speciali commissioni di lavoro e/o di studio. 

4. Delle commissioni nominate dal CD possono far parte  i membri del Collegio stesso, altri rappresentanti delle  varie  componenti  scolastiche  ed  eventuali  esperti  qualificati  esterni  alla  scuola.6  Le  commissioni eleggono  un  coordinatore.  Le  commissioni  possono  avanzare  proposte  relativamente  all'oggetto  per  il quale sono state nominate. 

5. Il CD per favorire un maggior raccordo tra le discipline e per realizzare interventi sistematici in relazione alla didattica per “COMPETENZE” si articola  in DIPARTIMENTI. Il coordinatore del Dipartimento riferisce  in seduta collegiale sulle risultanze convenute in sede di Dipartimento. 

6. All’interno del CD il Dirigente scolastico nomina il docente referente del Gruppo H d’Istituto. Tale gruppo si  riunisce due o  tre  volte  l’anno  e,talvolta,  in  seduta  straordinaria unitamente  all’équipe  socio‐medico‐psico‐pedagogica dell’ASL/ BR‐1/NIAT Latiano. 

7. Ai sensi della Direttiva MIUR del 27/12/2012 e della CM n°8 del 06/03/2013 è  istituito  in seno al CD  il Gruppo di Lavoro per l’ Inclusione che elabora il Piano Annuale per l’Inclusività. 

Art. 17 Norme di funzionamento del Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti 

1. Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal DS: 

a.  in periodi programmati, ai  sensi del precedente art. 11, per  la valutazione del  servizio  richiesta da singoli  interessati a norma dell'art. 448 del D.L.vo n. 297/94, per un periodo non  superiore all'ultimo triennio; 

b.  alla  conclusione  dell'anno  prescritto,  agli  effetti  della  valutazione  del  periodo  di  prova  degli insegnanti, ai sensi degli artt. 438, 439 e 440 del D.L.vo n. 297/94; 

c. ogni qualvolta se ne presenti la necessità. 

Art. 18 Norme di funzionamento dei Consigli di Classe 

1.  Il Consiglio di Classe è presieduto dal DS o da un docente,  suo delegato, membro del Consiglio ed è convocato,  a  seconda  delle materie  sulle  quali  deve  deliberare,  con  la  presenza  di  tutte  le  componenti ovvero con  la sola presenza dei docenti  in sede  tecnica e con  la presenza dei rappresentanti dei genitori eletti in seduta generale. 

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2.  Il  Consiglio  si  insedia  all'inizio  di  ciascun  anno  scolastico  e  si  riunisce  secondo  il  Piano  delle Riunioni concordato ed approvato prima dell'inizio delle lezioni.7 

 

CAPO II DOCENTI 

 

Art. 19 Indicazioni sui doveri dei docenti 

1. I docenti che accolgono gli alunni devono trovarsi  in classe almeno cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni. 

2.  Il docente della prima ora deve segnalare sul  registro di classe gli alunni assenti, controllare quelli dei giorni precedenti e segnare sul registro di classe l'avvenuta o la mancata giustificazione. Il docente, qualora un  alunno  dopo  tre  giorni  dal  rientro  continui  ad  essere  sprovvisto  di  giustificazione,  segnalerà  in Presidenza il nominativo. 

3.  In  caso  di  ritardo  di  un  alunno  occorre  segnare  l'orario  di  entrata,  la  giustificazione  o  la  richiesta  di giustificazione e ammetterlo in classe. 

4. L’alunno può uscire anticipatamente solo se prelevato da un genitore. 

5. I docenti indicano sul registro di classe i compiti assegnati o gli argomenti svolti. 

6. I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni da soli. 

7. Durante l'intervallo i docenti vigilano sull'intera classe. 

8. Durante  le  ore  di  lezione  non  è  consentito  fare  uscire  dalla  classe  più  di  un  alunno  per  volta,  fatta eccezione per i casi appositamente motivati. 

9. Se un docente deve per pochi minuti allontanarsi dalla propria classe occorre che avvisi un collaboratore scolastico affinché vigili sulla classe. 

10. In occasione di uscite o per trasferimenti in palestra o nei laboratori, gli alunni devono lasciare in ordine il materiale scolastico chiuso nelle borse. 

11. Al termine delle lezioni i docenti accertano che i locali utilizzati vengano lasciati in ordine ed i materiali siano riposti negli appositi spazi. 

12. Gli insegnanti accompagnano la classe in fila all'uscita. 

13. I docenti devono prendere visione dei piani di evacuazione dei locali della scuola e devono sensibilizzare gli alunni sulle tematiche della sicurezza. 

14.  I docenti, ove accertino  situazioni di pericolo, devono prontamente  comunicarlo  in Presidenza e alle Figure Sensibili. 

15.  I docenti hanno facoltà di richiedere colloqui con  le famiglie nell'ottica di un rapporto scuola/famiglia più trasparente e fattivo. 

16. Ogni docente apporrà la propria firma per presa visione delle circolari e degli avvisi. 

17. I docenti non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro. 

18. I docenti non possono utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali. 

19. I docenti devono informare le famiglie circa le attività didattiche extracurricolari, che saranno svolte . 

20.  I  registri di classe e quelli personali devono essere puntualmente e debitamente compilati on  line  in ogni loro parte. 

 

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CAPO III   PERSONALE ATA 

 

Art. 20 Doveri del personale amministrativo 

1.  Il  ruolo  del  personale  amministrativo  è  indispensabile  anche  come  supporto  all'azione  didattica  e  la valorizzazione  delle  loro  competenze  è  decisiva  per  l'efficienza  e  l'efficacia  del  servizio  e  per  il conseguimento delle finalità educative. 

2. Non può utilizzare i telefoni cellulari in luoghi comuni e in presenza degli alunni. 

3. Cura  i  rapporti  con  l'utenza, nel  rispetto delle disposizioni  in materia di  trasparenza e di accesso alla documentazione amministrativa prevista dalla legge. 

4.  La  qualità  del  rapporto  col  pubblico  e  col  personale  è  di  fondamentale  importanza,  in  quanto  esso contribuisce  a  determinare  il  clima  educativo  della  scuola  e  a  favorire  il  processo  comunicativo  tra  le diverse componenti che dentro o attorno alla scuola si muovono. 

5. Il personale amministrativo è tenuto al rispetto dell’orario di servizio. Della presenza in servizio fa fede la firma nel registro del personale. 

Art. 21 Norme di comportamento e doveri dei collaboratori scolastici 

1.  I  collaboratori  scolastici  sono  tenuti  a  prestare  servizio,  salvo  diverse  disposizioni,  nella  zona  di competenza secondo le mansioni loro assegnate. Della presenza in servizio farà fede la firma sul registro di presenza del personale.8 

2. I collaboratori scolastici devono accertare l'efficienza dei dispositivi di sicurezza, individuali e collettivi, e la possibilità di utilizzarli con facilità. 

3. I collaboratori scolastici: 

a. indossano, in modo ben visibile, il tesserino di riconoscimento per l'intero orario di lavoro; 

b. devono vigilare sull'ingresso e sull'uscita degli alunni; 

c. devono essere facilmente reperibili da parte degli Insegnanti, per qualsiasi evenienza; 

d. collaborano al complessivo funzionamento didattico e formativo; 

e.  comunicano  immediatamente  al  Dirigente  Scolastico  o  ai  suoi  Collaboratori  l'eventuale  assenza dell'Insegnante dall'aula, per evitare che la classe resti incustodita; 

f. favoriscono l'integrazione degli alunni portatori di handicap; 

g. vigilano sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, in particolare durante gli intervalli, nel cambio delle ore, negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali; 

h. riaccompagnano nelle  loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo e senza seri motivi, sostano nei corridoi; 

i. sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza, o allontanamento momentaneo dell'insegnante; 

l. non  si allontanano dal posto di  servizio,  tranne che per motivi autorizzati dal Direttore S.G.A. o dal Dirigente Scolastico; 

m. invitano tutte le persone estranee che non siano espressamente autorizzate dal Dirigente Scolastico a  uscire  dalla  Scuola.  A  tale  proposito  si  terranno  informati  sugli  orari  di  ricevimento  dei  genitori, collocati sempre in ore libere da insegnamento; 

n. sorvegliano l'uscita delle classi e dai cancelli esterni, prima di dare inizio alle pulizie. 

4. Ove accertino situazioni di disagio, di disorganizzazione o di pericolo, devono prontamente comunicarlo in Segreteria. Segnalano, sempre  in segreteria,  l'eventuale rottura di suppellettili, sedie o banchi prima di procedere alla sostituzione. 

5. Al  termine  del  servizio  tutti  i  collaboratori  scolastici,  di  qualunque  turno  e  a  qualsiasi  spazio  addetti dovranno controllare, dopo aver fatto le pulizie, quanto segue: 

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che tutte le luci siano spente; 

che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi; 

che siano chiuse le porte delle aule, le finestre e le serrande delle aule e della scuola; 

che ogni cosa sia al proprio posto e in perfetto ordine; 

che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola; 

gli ausiliari addetti agli uffici controlleranno che siano chiuse tutte le porte degli uffici.9 

 

CAPO IV ALUNNI 

 

Art. 22 Norme di comportamento  

1. Gli alunni sono tenuti ad avere nei confronti del Dirigente Scolastico, di tutto il personale e dei compagni, lo stesso rispetto, anche formale, consono ad una convivenza civile. 

2. Gli alunni sono  tenuti a  frequentare  regolarmente  le  lezioni, a  favorirne  lo svolgimento e ad assolvere assiduamente  agli  impegni  di  studio.  La  presenza  a  scuola  è  obbligatoria  anche  per  tutte  le  attività organizzate e programmate dal consiglio di classe. Gli alunni devono presentare la giustificazione firmata da uno dei genitori o da chi ne fa le veci che ha depositato la firma. 

3. Gli alunni entrano a scuola secondo l’orario stabilito. 

4.  I  ritardi  verranno  annotati  sul  registro  di  classe  e  dovranno  essere  giustificati  dai  genitori  il  giorno successivo tramite il libretto o il diario. 

5.  Gli  alunni  devono  portare  quotidianamente  il  diario  scolastico  e  il  libretto  che  sono  il  mezzo  di comunicazione  costante  tra  scuola  e  famiglia.  I  genitori  sono  invitati  a  controllare  i  compiti  e  le  lezioni assegnate,  le eventuali annotazioni degli  insegnanti,  le comunicazioni della scuola e ad apporre  la propria firma per presa visione. 

6. Le assenze devono essere giustificate dai genitori tramite il libretto e devono essere presentate al rientro in classe, all'inizio della prima ora di  lezione all'insegnante che provvederà a controfirmare e a prendere nota sul registro. L'alunno che non giustifichi la sua assenza entro 3 giorni, dovrà essere accompagnato da uno dei genitori e da chi ne fa le veci. In caso di ripetute assenze, su segnalazione dei docenti della classe, potranno essere inviate tempestive comunicazioni scritte alle famiglie. 

7. Non è consentito agli alunni di uscire dall'edificio scolastico prima del  termine delle  lezioni.  In caso di necessità i genitori dovranno preventivamente avvertire la scuola tramite richiesta scritta sul diario e venire a prelevare personalmente lo studente. 

8. Quando  le richieste di uscite anticipate o di  ingressi ritardati sono numerose,  il Dirigente  informerà per iscritto la famiglia. 

9.  Al  cambio  di  insegnante  devono  restare  seduti  in  classe;  negli  spostamenti  da  un'aula  all'altra, all'ingresso e all'uscita gli alunni devono tenere un comportamento corretto ed educato. Non è permesso correre, uscire dalla classe senza autorizzazione, gridare nei corridoi e nelle aule, ecc... 

10. Gli alunni possono  recarsi nella  sala  insegnanti,  in palestra, nei  laboratori  solo con  l'autorizzazione e sotto il controllo di un insegnante che se ne assuma la responsabilità. 

11. Durante gli intervalli, sia nella scuola che nel cortile sono da evitare tutti i giochi che possono diventare pericolosi (ad es. spingersi, salire e scendere le scale, ecc...): gli alunni dovranno seguire le indicazioni degli insegnanti e dei collaboratori scolastici. 

12. I servizi vanno utilizzati in modo corretto e devono essere rispettate le più elementari norme di igiene e pulizia. 

13.  Saranno  puniti  con  severità  tutti  gli  episodi  di  violenza  che  dovessero  verificarsi  tra  gli  alunni  sia all'interno della scuola che fuori. Tutti devono poter frequentare la scuola con serenità senza dover subire le prepotenze di altri. Nel caso contrario il genitore dovrà prelevare personalmente il proprio figlio. 

14. Nelle aule ci sono appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti: è necessario utilizzarli correttamente. 

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15. Gli insegnanti ed i collaboratori scolastici segnaleranno in Presidenza i nominativi degli alunni o le classi che non rispettano queste regole. 

16. Gli  alunni  sono  tenuti  a  rispettare  il  lavoro  e  a  seguire  le  indicazioni dei  collaboratori  scolastici  che assicurano,  con  i  docenti,  il  buon  funzionamento  della  scuola  ed  in  alcuni  momenti  possono  essere incaricati della  sorveglianza di una classe o di un gruppo di alunni; durante  le ore di  lezione  sorvegliano corridoi e servizi. 

17.  Gli  alunni  che,  per motivi  di  salute,  non  potranno  seguire  le  lezioni  di  Scienze Motorie  dovranno presentare al Dirigente Scolastico la domanda di esonero firmata dal genitore unita a certificato del medico di famiglia su modulo A.S.L.10 

18.  Gli  alunni  sono  tenuti  a  portare  a  scuola  solo  l'occorrente  per  i  compiti  e  le  lezioni  e  l'eventuale merenda. Non è  consigliabile portare  somme di denaro e oggetti di  valore.  La  scuola,  in ogni  caso, non risponde comunque di eventuali furti. 

19. Gli alunni sono tenuti ad adottare un abbigliamento consono, rispettoso del luogo frequentato e delle persone; in particolare devono evitare capi di abbigliamento succinto. 

20. Gli alunni non possono tenere acceso il cellulare e non possono utilizzare altri strumenti elettronici. 

21. Ogni studente è responsabile dell'integrità degli arredi e del materiale didattico che la scuola gli affida: coloro  che  provocheranno  guasti  al materiale  e  o  alle  suppellettili  della  scuola  o  del  Comune  saranno invitati a risarcire i danni. 

22. É fatto divieto agli alunni invitare estranei ed intrattenersi con loro nella scuola. 

Art. 23 Sanzioni disciplinari 

Al fine di consentire: 

‐ il normale svolgimento delle lezioni; 

‐ la salvaguardia dell’incolumità degli alunni; 

‐ regole educative comuni; 

‐ uniformità di sanzione; 

vengono  riportate  le  sanzioni,  che  saranno  impartite  in  caso di  infrazioni, nel Regolamento di Disciplina allegato al presente  Regolamento di cui è parte integrante. 

Art.24 Criteri per la formazione delle classi 

Considerato che  le classi sono unità di aggregazione degli alunni aperte alla socializzazione e allo scambio delle diverse esperienze,  saranno  favorite  le modalità organizzative espressione di  coerenza progettuale con gli obiettivi generali e specifici della scuola, pertanto i criteri di seguito individuati mirano a raggiungere due obiettivi fondamentali: 

a) l’eterogeneità  all’interno  di  ciascuna  classe  (ogni  classe,  in  piccolo,  corrisponde  ad  una configurazione della società); 

b) l’omogeneità fra sezioni parallele. 

Quindi, nella formazione dei gruppi classe si terranno globalmente  presenti le seguenti variabili: 

1) equa distribuzione delle valutazioni finali della scuola primaria; 

2) distribuzione il più possibile equa per sesso; 

3) gruppi minimi di alunni provenienti dalla stessa sezione della scuola primaria; 

4) eventuali  indicazioni  provenienti  dall’equipe  psicopedagogica,  in  particolare  per  gli  alunni  con difficoltà; 

5) eventuali indicazioni fornite dai servizi sociali; 

6) assegnazione degli alunni disabili negli anni precedenti; 

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7) gli alunni già  frequentanti e non ammessi alla classe successiva, manterranno, di norma  la stessa sezione  dell’anno  precedente,  fatto  salvo  diverso  parere  motivato  del  consiglio  di  classe  ed eventualmente dei servizi interessati; 

8) di norma non sono ammessi passaggi di sezione nel ciclo degli studi all’interno dello stesso plesso; 

9) in caso di esubero delle iscrizioni in un plesso occorre equilibrare il numero delle classi trasferendo gli alunni da un plesso all’altro secondo il seguente criterio: 

viciniorietà della residenza dell’ alunno al plesso. 

In  deroga  al  suddetto  criterio  il Dirigente  scolastico  con motivazione  scritta  può  eccezionalmente  tener conto di eventuali gravi motivi familiari e/o di salute adeguatamente documentati. 

I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico saranno iscritti alla classe corrispondente a quanto previsto dalla normativa  italiana e comunitaria  in riferimento alla provenienza degli stessi, salvo  l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto: 

a) dell’ordinamento degli studi del paese di provenienza dell’alunno che può determinare l’iscrizione ad  una  classe  immediatamente  inferiore  o  superiore  rispetto  a  quella  corrispondente  all’età anagrafica. 

b) dell’accertamento  di  competenze,  abilità  e  livello  di  preparazione  dell’alunno  ,  a  cura  di  una commissione formata da docenti  di area linguistica e logico‐matematica nominata dal Dirigente; 

c) del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel paese di provenienza; 

d) del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno. 

In mancanza  di  documentazione  scolastica  il  Dirigente  scolastico  procede  all’iscrizione  con  riserva chiedendo  ai  genitori  una  dichiarazione  attestante  gli  studi  compiuti  nel  paese  d’origine  (C.M.  n° 5/1994) 

e) la  ripartizione  degli  alunni  stranieri  è  effettuata  evitando  la  costituzione  di  classi  in  cui    risulti  predominante la presenza di alunni stranieri ( D.P.R. n°394 del 31/8/ 1999). 

Art. 25 Visite guidate e viaggi di istruzione 

All’inizio dell’ anno scolastico le famiglie autorizzano, per l’intera durata dello stesso,  le uscite didattiche in orario scolastico relativamente al territorio di Mesagne e provincia. 

L’autorizzazione per le visite guidate nel territorio extraprovinciale sarà richiesta in modo specifico. 

I viaggi di  istruzione saranno effettuati   sia durante  l’orario scolastico che nell’intera giornata rispettando quanto previsto dalla normativa vigente. 

Non  sono previsti viaggi  che prevedano più giorni, ad eccezione di piccoli gruppi di alunni destinatari di progetti specifici e/o concorsi che li vedano coinvolti . 

 

CAPO V GENITORI 

 

Art. 26 Indicazioni 

1. I genitori sono i responsabili più diretti dell'educazione e dell'istruzione dei propri figli e pertanto hanno il dovere di condividere con la scuola tale importante compito. 

2. Sarebbe opportuno che i genitori cercassero di: 

a.  trasmettere ai  figli che  la scuola è di  fondamentale  importanza per costruire  il  loro  futuro e  la  loro formazione culturale; 

b. stabilire rapporti corretti con gli Insegnanti, collaborando a costruire un clima di reciproca fiducia; 

c. controllare, leggere e firmare tempestivamente le comunicazioni sul libretto personale o sul diario; 

d. partecipare con regolarità alle riunioni previste; 

e. favorire la partecipazione dei figli a tutte le attività programmate dalla scuola; 

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f. osservare le modalità di giustificazione delle assenze, dei ritardi e delle uscite anticipate; 

g. sostenere gli Insegnanti controllando l'esecuzione dei compiti a casa; 

3. Gli  insegnanti sono disponibili ad  incontri  individuali, secondo  l’orario e/o  i giorni previsti per  i colloqui informativi o quando venga  fatta esplicita  richiesta  in  tal  senso dalla  famiglia.  In questi casi  si concorda, tramite  il diario degli alunni,  l'orario di  ricevimento.  La  scuola,  in  casi urgenti o per  segnalare  situazioni particolari, invierà alle famiglie degli alunni una cartolina di convocazione. 

4.  In caso di Assemblea sindacale  la scuola avverte per  iscritto  le  famiglie se si anticipa  l’uscita e verifica mediante la firma del genitore l’avvenuta presa visione della comunicazione. 

5. In caso di sciopero del personale la scuola avvertirà le famiglie con apposito comunicato e con congruo anticipo. Non sempre sarà possibile garantire  il normale svolgimento delle  lezioni. E' possibile, quindi, che gli alunni presenti in scuola siano suddivisi in gruppi e affidati per la vigilanza ai docenti e/o ai collaboratori scolastici non scioperanti. In situazioni di emergenza verranno comunque impartite opportune disposizioni. 

6. Allo scopo di mantenere vivo e proficuo l'affiatamento tra le famiglie e la scuola i genitori sono invitati ad utilizzare al massimo le occasioni offerte partecipando alle assemblee di classe ed ai colloqui individuali con i  docenti  nelle  occasioni  di  ricevimento.  Sono  gradite  e  possibili  anche  altre  forme  di  collaborazione  o proposte di riunioni suggerite dai genitori stessi. 

Art. 27 Diritto di Assemblea 

1.  I genitori degli alunni hanno diritto di  riunirsi  in Assemblea nei  locali della scuola secondo  le modalità previste dagli articoli 12 e 15 del Testo Unico del 16 aprile 1994, n.297. 

2. Le assemblee si svolgono fuori dall'orario delle lezioni. 

3. L'Assemblea dei genitori può essere di classe, di plesso/scuola, dell'Istituzione Scolastica. 

Art. 28 Assemblea di classe 

1. L'Assemblea di classe è presieduta da un genitore eletto nel Consiglio di classe. 

2. E' convocata dal Dirigente Scolastico con preavviso di almeno cinque giorni. La convocazione può essere richiesta: 

3. dagli insegnanti; 

4. da un quinto delle famiglie degli alunni della classe. 

5.  Il  Presidente  richiede  per  scritto  l'autorizzazione  a  tenere  l'assemblea  e  provvede,  anche  tramite  gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine del giorno, alle famiglie. 

6. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. 

7. Dei lavori dell'Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei componenti. 

8. Copia del verbale viene inviata alla Presidenza. 

9. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e gli insegnanti di classe. 

Art. 29 Assemblea dell'Istituzione Scolastica 

1. L'Assemblea di plesso è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio dell'Istituzione scolastica, eletto dall'assemblea. 

2. L'Assemblea è convocata dal Presidente del Consiglio d’ Istituto con preavviso di almeno sette giorni. 

3. La convocazione dell'Assemblea può essere richiesta: 

‐ da 50 genitori; 

‐ da un quinto dei genitori eletti nei Consigli di Classe; 

‐ da un componente del Consiglio d'Istituto 

‐ dal Consiglio d'Istituto; 

‐ dal Dirigente Scolastico.13 

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4.  Il  Presidente  richiede  per  scritto  l'autorizzazione  a  tenere  l'assemblea  e  provvede,  anche  tramite  gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine del giorno, alle famiglie. 

5.  L'Assemblea  è  valida  qualunque  sia  il  numero  dei  presenti. Dei  lavori  della Assemblea  viene  redatto verbale a cura di uno dei partecipanti incaricato dal Presidente. 

6. Copia del verbale viene consegnata alla Presidenza. 

7. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e i docenti. 

Art. 30 Accesso dei genitori nei locali scolastici 

1. Non è consentita per nessun motivo  la permanenza dei genitori nelle aule o nei corridoi all'inizio delle attività didattiche. 

2. L'ingresso dei genitori nella scuola, durante le attività didattiche, è consentito esclusivamente in caso di uscita anticipata del  figlio. Gli  insegnanti, pertanto,  si asterranno dall'intrattenersi  con  i genitori durante l'attività didattica anche per colloqui individuali riguardanti l'alunno. 

3.  I genitori degli alunni possono accedere agli edifici scolastici nelle ore di ricevimento concordate con  i docenti e in Segreteria per la richiesta di documenti dalle 10,00 alle 12,00.14 

 

CAPO VI  LOCALI SCOLASTICI 

 

Art. 31 Utilizzo delle infrastrutture dell'istituto (palestra, laboratori, ecc) 

1. La palestra e le sue attrezzature sono riservate, durante le ore di lezione, agli alunni. Per ragioni di tipo igienico in palestra si dovrà entrare solamente con le scarpe da ginnastica. 

2.  I  laboratori  e  le  aule  speciali  sono  assegnati  dal  Dirigente  Scolastico  all'inizio  di  ogni  anno  alla responsabilità di un docente che svolge  funzioni di  subconsegnatario ed ha  il compito di mantenere una lista del materiale disponibile,  tenere  i  registri del  laboratorio,  curare  il  calendario d'accesso allo  stesso, proporre interventi di manutenzione, ripristino, sostituzione di attrezzature, ecc... 

3.  In  caso  di  danni, manomissioni,  furti  alle  attrezzature  o  ai  locali  il  responsabile  del  laboratorio  o  il docente di  turno,  sono  tenuti  ad  interrompere  le  attività  se  le  condizioni di  sicurezza  lo  richiedono  e  a segnalare  la  situazione  tempestivamente  in  Presidenza  per  l'immediato  ripristino  delle  condizioni  di efficienza e al fine di individuare eventuali responsabili. 

4. Le  responsabilità  inerenti all'uso dei  laboratori e delle aule  speciali,  sia per quanto  riguarda  la  fase di preparazione  delle  attività  sia  per  quella  di  realizzazione  delle  stesse  con  gli  allievi,  competono all'insegnante nei limiti della sua funzione di sorveglianza ed assistenza agli alunni. 

5. I laboratori e le aule speciali devono essere lasciate in perfetto ordine. Al fine di un sicuro controllo del materiale, l'insegnante prenderà nota della postazione e degli strumenti assegnati allo studente o al gruppo di studenti. 

6.  L'insegnante  avrà  cura,  all'inizio  ed  alla  fine  di  ogni  lezione,  di  verificare  l'integrità  di  ogni  singola postazione  e  di  ogni  singolo  strumento  utilizzato.  L'insegnante,  qualora  alla  fine  della  lezione  dovesse rilevare danni  che non erano presenti all'inizio, è  tenuto a darne  tempestiva  comunicazione al Dirigente Scolastico. 

7.  I docenti di materie  tecniche o artistiche, per preservare gli arredi e  i  locali  scolastici,  sono  tenuti ad utilizzare  i suddetti  laboratori per tutte  le esercitazioni pratiche che potrebbero arrecare gli  inconvenienti descritti. 

Art. 32 Uso esterno della strumentazione tecnica (macchine fotografiche,videocamere,video proiettori, PC portatili, sussidi vari, ecc...) 

1.  L'utilizzo  esterno  della  strumentazione  tecnica  in  dotazione  alla  scuola  è  autorizzato  dal  Dirigente Scolastico;  va  segnalato  nell'apposito  registro,  ove  verranno  riportati  tutti  i  dati  richiesti  a  cura  del responsabile. Alla  riconsegna  dell'attrezzatura,  l'incaricato  provvederà  alla  rapida  verifica  di  funzionalità degli strumenti, prima di deporli. Si riporterà inoltre sull'apposito registro la data dell'avvenuta riconsegna e le eventuali segnalazioni di danno. 

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Art. 33 Uso degli strumenti di scrittura e duplicazione 

1. É escluso l'utilizzo degli strumenti della scuola per scopi personali. 

2.  L'uso  delle  fotocopiatrici,  per motivi  di  sicurezza  e  per  evitare  guasti,  è  riservato  esclusivamente  al personale incaricato.15 

 

CAPO VII SICUREZZA 

 

Art. 34 Norme di comportamento 

Tenere un contegno corretto e responsabile, astenendosi dal compiere atti che possano distrarre o arrecare danno ai compagni di lavoro. 

Attenersi scrupolosamente alle disposizioni ricevute dal proprio superiore. 

Osservare  scrupolosamente  tutte  le prescrizioni  in materia di  sicurezza ed  igiene  richiamate da  specifici cartelli o indicate dai propri superiori; 

Non usare macchine,  impianti ed attrezzature  senza autorizzazione. Non eseguire operazioni o manovre non  di  propria  competenza,  o  di  cui  non  si  è  a  perfetta  conoscenza:  in  casi  dubbi  occorre  rivolgersi  al proprio superiore. 

Per accedere agli  scaffali alti o a  strutture  sopraelevate, utilizzare  le apposite  scale. E' opportuno, per  le scale doppie, assicurarsi, prima di  salirvi,  che  i  tiranti o  le  catenelle  siano  in  tensione. Non utilizzare  tali scale come scale semplici appoggiandole a muro né spostarle quando su di esse vi sono delle persone. 

Non rimuovere gli estintori dalla posizione segnalata. 

Depositare  i materiali  nelle  zone  prestabilite  e  comunque  in modo  da  non  ingombrare,  ostacolare  e/o impedire, anche  solo parzialmente  l'accesso alle uscite di  sicurezza, al  transito  sulle vie di  fuga  (corridoi, scale di sicurezza, ecc...), in prossimità di mezzi ed impianti atti ad intervenire sugli incendi, ed in generale la normale circolazione. 

Ogni contenitore deve riportare l'etichetta con l'indicazione ben leggibile del contenuto. 

Non utilizzare bottiglie di bevande per  il  contenimento di  altri  liquidi, né  abbandonare quelle  vuote  sul posto di lavoro. 

Segnalare tempestivamente al proprio superiore ogni eventuale anomalia o condizione di pericolo rilevata. 

In caso di infortunio, riferire al più presto ed esattamente ai propri superiori sulle circostanze dell'evento. 

Se  viene  usato  il  materiale  della  cassetta  di  pronto  soccorso  ripristinare  la  scorta.  Comunicare tempestivamente  al  Dirigente  Scolastico  l’eventuale  stato  di  gravidanza.  Non  circolare  né  sostare  nei sottopiani  degli  edifici  salvo  giustificato  motivo  di  lavoro  e  previa  autorizzazione  dei  superiori.  Non accedere nelle zone o nei locali in cui vige il divieto di ingresso ai non autorizzati. 

Mantenere pulito ed in ordine il proprio posto di lavoro. 

Disporre in modo ordinato, stabile e razionale gli attrezzi di uso comune. 

Adoperare gli attrezzi solamente per l'uso cui sono destinati e nel modo più idoneo evitando l'uso di mezzi di fortuna o di attrezzi diversi da quelli predisposti o di apportare agli stessi modifiche di qualsiasi genere. 

Mantenere i videoterminali nella posizione definita secondo i principi dell'ergonomia delle norme di legge e di buona  tecnica. Qualsiasi  variazione  che  si  rendesse necessaria deve  essere  concordata  con  il  proprio responsabile. 

In caso di movimentazione manuale di materiali (risme di carta, dossier, ecc:) mantenere la schiena eretta e le braccia rigide, facendo sopportare lo sforzo principalmente dai muscoli delle gambe. Durante il trasporto a mano, trattenere il carico in modo sicuro nei punti di più facile presa e se necessario appoggiarlo al corpo, con il peso ripartito sulle braccia. 

Manipolare vetri o materiale pungente con i guanti. 

Negli armadi o negli scaffali disporre in basso i materiali più pesanti. 

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Non dare in uso scale, utensili e attrezzi al personale di ditte esterne che si trovino a lavorare nella scuola. 

Negli archivi il materiale va depositato lasciando corridoi di 90 cm. 

Riporre le chiavi nelle apposite bacheche, dopo l'uso. 

L'apertura di tutte le uscite di sicurezza deve avvenire prima dell'inizio delle lezioni.17 

 

CAPO VIII COMUNICAZIONI 

 

Art. 35 Comunicazioni docenti ‐ genitori 

1. Sono programmati annualmente n° 2  incontri pomeridiani delle famiglie con gli insegnanti della scuola. 

2. In caso di criticità relative a frequenza, profitto e comportamento le famiglie saranno tempestivamente contattate a mezzo telefono. 

3. Comunicazioni di carattere generale  riguardanti gli  impegni e  le  iniziative della scuola potranno essere visionate sul sito web dell’ Istituzione scolastica : www.materdona‐moro.it 

Art. 36 Informazione sul Piano dell'offerta formativa 

1. All'inizio dell'anno scolastico il coordinatore di classe illustra agli studenti ed alle famiglie le opportunità offerte dal piano dell'offerta formativa, comprensivo di tutte  le attività e  iniziative didattiche e formative facoltative e/o opzionali. 

2. Le attività didattiche aggiuntive facoltative saranno organizzate secondo i tempi e modalità che tengano conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti. 

3. Le comunicazioni agli alunni ed ai genitori sono fatte normalmente con circolari scritte inviate in lettura nelle classi.  In  forma ufficiale viene adottata anche  la pubblicazione sul sito web della scuola, per essere portati a conoscenza di tutti. 

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ALLEGATO n° 1 

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA 

 

Art. 1 ‐ Principi e finalità 

 

1. Il presente Regolamento, con  riferimento ai diritti e ai doveri degli  studenti di cui agli artt. 2 e 3 del D.P.R. n. 249 del 24.O6.98, individua comportamenti che configurano mancanze disciplinari, stabilisce le relative sanzioni, individua gli Organi competenti per la loro irrogazione ed il relativo procedimento. 

2. La responsabilità disciplinare è personale. 

3. Nessuno  può  essere  sottoposto  a  sanzioni  disciplinari  senza  essere  prima  stato  invitato  a  esporre  le proprie ragioni. 

4. L’infrazione disciplinare connessa ad aspetti comportamentali influisce sulla valutazione del profitto. 

5. I  provvedimenti  disciplinari  hanno  finalità  educativa  e  tendono  al  rafforzamento  del  senso  di responsabilità  e  al  ripristino  dei  rapporti  corretti  all'interno  della  Comunità  Scolastica, prevedendo  a carico dello studente anche attività di natura sociale e culturale. 

6. Le sanzioni disciplinari sono sempre temporanee, proporzionate all'infrazione e ispirate al principio della gradualità e della  riparazione del danno. Esse  tengono  sempre  conto della  situazione personale dello studente. 

7. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano l'allontanamento dall'istituto sono adottati dal Consiglio di Classe e dal Consiglio di Istituto. 

8. In  nessun  caso  può  essere  sanzionata,  né  direttamente  né  indirettamente,  la  libera  espressione  di opinione, correttamente manifestata, non lesiva dell'altrui personalità. 

Art. 2 ‐ Diritti degli studenti 

1. Lo studente ha diritto a una  formazione culturale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento,  l'identità  di  ciascuno  e  sia  aperta  alla  pluralità  delle  idee.  La  scuola  persegue  la continuità  dell'apprendimento  e  valorizza  le  inclinazioni  personali  degli  alunni,  anche  attraverso un'adeguata informazione. 

2. La comunità scolastica promuove  la solidarietà tra  i suoi componenti e  tutela  il diritto dello studente alla riservatezza. 

3. Lo studente deve essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola. 

4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. Lo studente ha  inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca ad individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento. 

5. Gli  studenti  stranieri  hanno  diritto  al  rispetto  della  vita  culturale  e  religiosa  della  comunità  alla  quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte alla accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali. 

6. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare: 

un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo didattico di qualità; 

offerte formative aggiuntive e integrative, deliberate dal Collegio dei Docenti, dal Consiglio di Istituto, da Enti e Associazioni Locali, ritenute congruenti al POF; 

iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica; 

la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti anche ai Diversamente Abili; 

la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica; 

 

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Art. 3 ‐ Doveri 

1. Gli  studenti  sono  tenuti  a  frequentare  regolarmente  i  corsi,  ad  assolvere  assiduamente  agli  impegni di studio e ad avere nei confronti del Capo d'Istituto, dei Docenti, del Personale tutto della Scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi. 

2. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli Studenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi che regolano la vita della Scuola. 

3. Gli studenti, tenuti a presentarsi a Scuola con abbigliamento ordinato e decoroso,  non devono compiere atti che  offendono  la morale,  la  civile  convivenza  o  che  turbino  la  vita  della  Comunità  Scolastica  e  non devono appropriarsi di oggetti che appartengono alla Scuola, agli insegnanti e ai propri compagni. 

4. Gli  studenti devono osservare  le disposizioni organizzative  e di  sicurezza dettate dal Regolamento di Istituto, nonché ogni altra disposizione emanata dal Capo d'Istituto, e devono utilizzare correttamente tutte le strutture della Scuola e comportarsi in modo da non arrecare danno a persone o a cose. 

5. Conformemente  alla  Direttiva  Ministeriale  104/2007,  è  severamente  vietato  agli  studenti  l’uso  del cellulare nei locali scolastici. Gli alunni che avessero necessità di comunicare urgentemente con i propri genitori per  indifferibili e obbiettive motivazioni potranno farlo rivolgendosi al personale di Segreteria. La Scuola non risponde della sottrazione dei telefoni cellulari portati abusivamente. 

Art. 4 ‐ Mancanze disciplinari 

Costituiscono mancanza disciplinare i comportamenti che contravvengono ai doveri suddetti e che possono verificarsi durante  il normale orario delle  lezioni, nel corso del trasferimento da o verso  le aule speciali e durante  qualsiasi  attività  connessa  con  la  vita  scolastica  (viaggi  d'istruzione,  visite  guidate,  attività aggiuntive, ecc.). 

Si configurano come mancanze i seguenti comportamenti: 

a)  arrivare in ritardo senza giustifica; 

b)  non giustificare le assenze entro tre giorni;  

c)  non portare in tempo utile gli avvisi della scuola firmati dai genitori; 

d)  disturbare le attività didattiche; 

e)  tenere il cellulare o altri apparecchi elettronici accesi; 

f)  inviare sms o mms, scattare foto o effettuare filmati durante l’orario scolastico; 

g)  marinare la scuola. 

h)  sporcare o deturpare l'ambiente scolastico; 

i)  danneggiare materiali, arredi, strutture o altro; 

j)  usare un linguaggio irriguardoso e offensivo verso gli altri; 

k)  arrecare offese ai compagni, ai docenti, al personale della scuola, alle religioni; 

l)  compiere atti di violenza fisica e/o morale; 

m)  commettere reati e/o compromettere l'incolumità delle persone; 

In caso di mancanze disciplinari, gli Organi di cui all'art. 6, valutano  l’opportunità di  irrogare  le sanzioni di cui all'art. 5. 

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Art. 5 – Sanzioni disciplinari relative alle mancanze di cui alle lettere declinate all’Art.4 

- richiamo verbale:  sempre 

- annotazione scritta sul registro di classe:  sempre 

- sospensione di gg.1 (uno) dopo 3 (tre) annotazioni scritte per lettere:  ‐a),  ‐b),  ‐c),  ‐d) 

- esclusione dalle attività didattiche che si svolgono fuori dalla scuola (visite guidate, viaggi d'istruzione, eventi programmati, ecc.) relativamente alla lettera:  ‐d) 

- sospensione da gg.1 (uno) a gg.3 (tre) per le lettere:  ‐e),  ‐f),  ‐g) 

- pulizia dell’ambiente scolastico da effettuarsi in orario extracurricolare  relativamente alla lettera:  –h) 

- risarcimento del danno arrecato per lettera:  ‐ i) 

- sospensione da gg.1 (uno) a gg.3 (tre) per la lettera:  ‐j) 

- allontanamento dalla scuola fino a gg.15 (quindici)  per lettere:  ‐k),  –l)  

- allontanamento dalla scuola oltre i gg.15 (quindici) per lettera:  m)  

- esclusione dallo scrutinio finale o  non ammissione all'Esame di Stato conclusivo del corso di studi per lettera:  m) 

Art. 6 ‐ Organi competenti ad infliggere le sanzioni 

1. Il singolo docente e il Dirigente Scolastico possono irrogare le sanzioni di cui all'art. 5 relativamente alle lettere:  ‐a),  ‐b),  ‐c),  ‐h),  ‐i) dell’Art.4 

2. Il Consiglio di Classe e il Dirigente Scolastico possono irrogare le sanzioni di cui all'art. 5 relativamente alle lettere:  ‐d),  ‐e),  ‐f),  ‐g),  ‐j),  ‐k),  ‐l) dell’Art.4 

3. Il Consiglio d'Istituto può irrogare la sanzione di cui all'art. 5 ) relativamente alla lettera:  ‐m) dell’Art.4  

Art. 7 ‐ Procedimento sanzionatorio 

1. Il procedimento sanzionatorio prende avvio con la segnalazione sul Registro di Classe da parte del docente, che provvede ad annotare il nominativo dello studente e a descrivere in maniera sintetica e puntuale la mancanza commessa. 

Art. 8 – Irrogazione sanzioni 

1. Nei periodi di allontanamento non superiore a 15 giorni deve essere previsto un rapporto con  lo studente e con i suoi genitori, al fine di preparare il medesimo al rientro nella Comunità Scolastica. 

2. Nei  casi  di  allontanamento  superiore  ai  15  giorni  la  Scuola,  coordinandosi  con  la  famiglia dell’alunno  e,  ove  lo  ritenga  necessario,  anche  con  i  Servizi  Sociali  e  l’  Autorità  Giudiziaria, promuove un percorso di recupero educativo con la finalità di agevolare la responsabilizzazione e il reinserimento dello studente, ove possibile, nella Comunità Scolastica. 

3. L'allontanamento dello studente dalla Comunità Scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati, che violano la dignità e il rispetto della persona umana, o vi sia pericolo per l’ incolumità delle persone. In tale eventualità, in deroga al limite di cui alla prima parte del  comma 1,  la durata dell’allontanamento è commisurata alla gravità del  reato. Per quanto possibile, deve trovare applicazione il disposto del comma 2. 

4. Per le altre fattispecie di mancanze disciplinari gravi, si rimanda al DPR 235/07. 

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Art. 9 ‐ Impugnazioni e Organo di Garanzia 

1. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque abbia interesse, entro  il termine di 15 giorni  dalla  comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito Organo di Garanzia interno alla Scuola, che decide nei successivi 10  giorni; qualora l’Organo di Garanzia non decida entro tale termine, la sanzione non potrà che ritenersi confermata.   

2. L’Organo di Garanzia è composto da un docente designato dal Consiglio di Istituto e da due rappresentati eletti dai  genitori  ed è presieduto dal Dirigente Scolastico.  

3. L'Organo di Garanzia viene convocato dal Dirigente Scolastico in presenza di un ricorso o reclamo da parte dei genitori dell'alunno che ha riportato la sanzione. 

4. Le decisioni sono assunte all'unanimità o almeno a maggioranza semplice e sono comunicate per iscritto, entro 5 giorni dalla riunione, a chi ha avanzato ricorso o reclamo. 

5. Di  tutte  le  riunioni  dell'Organo  di  Garanzia,  presieduto  dal  Dirigente  Scolastico,  è  redatto processo verbale a cura di uno dei componenti. 

6. L’Organo di Garanzia   è competente   a decidere anche sui conflitti che possono sorgere all’interno della Scuola in merito all’applicazione del presente regolamento. 

7. Avverso  le  decisioni  dell’Organo  di  Garanzia  dell’Istituto  si  può  ricorrere  all’Organo  di  Garanzia Regionale. 

Art. 10 – Dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti 

Alla singola Istituzione Scolastica è richiesto al momento dell’iscrizione o comunque all’inizio di ogni anno  di  far  sottoscrivere  ai  genitori  un  Patto  Educativo  di  Corresponsabilità,  al  fine  di  rendere effettiva  la  partecipazione  delle  famiglie.  Il  coinvolgimento  attivo  di  tutte  le  componenti  della Comunità Scolastica, infatti, è condizione necessaria per la realizzazione dell’autonomia scolastica e del successo formativo. 

Art. 11 ‐ Disposizioni finali 

1. Il  presente  regolamento,  approvato  dagli OO.  CC.  competenti,  ha  validità  immediata  e  resta  in vigore fino ad eventuale modifica disposta dagli OO. CC. preposti. 

2. Copia del presente  regolamento viene pubblicata all’Albo on‐line del sito della scuola e affissa  in ogni Classe; detto regolamento è  illustrato agli alunni dal docente coordinatore. 

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ALLEGATO n° 2 

PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA SCUOLA‐FAMIGLIA 

PREMESSA 

L’obiettivo del patto di corresponsabilità educativa è quello di  impegnare  le  famiglie a condividere con  la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa. 

La scuola dell’autonomia, infatti, può svolgere efficacemente la sua funzione educativa solo se è in grado di instaurare  una  sinergia  tra  i  soggetti  che  compongono  la  comunità  scolastica:  il  dirigente  scolastico,  il personale della  scuola,  i docenti, gli  studenti ed  i genitori. L’introduzione del patto di corresponsabilità è orientata  a  porre  in  evidenza  il  ruolo  strategico  che  può  essere  svolto  dalle  famiglie  nell’ambito  di un’alleanza educativa che coinvolga  la  scuola, gli  studenti ed  i  loro genitori,  ciascuno  secondo  i  rispettivi ruoli e responsabilità. 

L’elaborazione del seguente patto fa riferimento all’insieme dei Decreti attualmente in vigore: 

- D.M. n. 5843/A3 del 16 ottobre 2006 “Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità”; 

- D.P.R. n. 249 del 24/06/1998 e D.P.R. n. 235 del 21/11/2007  “Regolamento  recante  lo  Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria”; 

- D.M.  n.  16  del  5  febbraio  2007  “Linee  di  indirizzo  generali  ed  azioni  a  livello  nazionale  per  la prevenzione del bullismo”; 

- D.M. n. 30 del 15 marzo 2007  “Linee di  indirizzo ed  indicazioni  in materia di utilizzo di  telefoni cellulari  e  di  altri  dispositivi  elettronici  durante  l’attività  didattica,  irrogazione  di  sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”. 

 

PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA 

 

  LA SCUOLA SI IMPEGNA A: 

LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A: 

LO STUDENTE SI IMPEGNA A: 

OFFERTA FORMATIVA 

Garantire un POF fondato su progetti e percorsi formativi tesi a promuovere il benessere e il successo dello studente, la valorizzazione come persona e la sua crescita umana e culturale.  

Prendere visione del POF, condividerlo, discuterlo con i propri figli. Condividere e fare propri i principi educativi e i valori della scuola.  

Analizzare con i docenti e in classe il POF riflettendo e discutendo con loro i percorsi formativi offerti. 

PUNTUALITA’ E ORARI 

Garantire la puntualità dell’inizio delle lezioni con i docenti che arrivano in orario. 

Vigilare sul lavoro dei collaboratori scolastici affinché non permettano entrate e uscite durante lo svolgimento delle lezioni da parte delle famiglie. 

Rispettare l’orario d’ingresso e di uscita. Evitare di entrare in classe per prelevare il figlio durante lo svolgimento delle lezioni.  

Garantire la regolarità della frequenza scolastica. 

Giustificare sempre le assenze e i ritardi. 

Frequentare regolarmente le lezioni e rispettare l’ora di inizio. Non uscire dall’aula senza il permesso del docente. 

Non sostare in bagno più del tempo strettamente necessario. 

PARTECIPAZIONE 

Ascoltare e coinvolgere gli studenti e le famiglie richiamandoli ad un’assunzione di responsabilità rispetto a quanto espresso nel patto educativo. 

Collaborare con la scuola, tenendosi informata sulla vita scolastica e partecipando attivamente alle iniziative in cui è coinvolta. 

Frequentare regolarmente i corsi e assolvere assiduamente  agli impegni di studio. Favorire in modo positivo lo svolgimento dell’attività didattica e formativa partecipando attivamente alla vita della classe. 

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VALUTAZIONE 

Garantire una valutazione che consideri anche le competenze acquisite in ambito extrascolastico e che  miri a valorizzare i punti di forza e le risorse di ciascun alunno.  

Approntare prove di verifica chiare e precise nella formulazione degli obiettivi da valutare e nelle modalità di correzione e di valutazione come, per esempio, comunicare ad alta voce il risultato delle prove orali.  

Adottare un atteggiamento condiviso con quello del docente e assumere un atteggiamento responsabile e critico. Collaborare per far acquisire al figlio la consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti. 

Riconoscere le proprie capacità e i traguardi raggiunti. 

Riconoscere i propri limiti ed impegnarsi a superarli. 

RELAZIONALITA’, RISPETTO DI SE STESSI E DEGLI ALTRI 

Rispettare l’alunno nella sua specificità, accogliendo ed ascoltando i bisogni, promuovendo un clima sereno ed improntato al dialogo. Favorire la conoscenza e il rapporto reciproco tra studenti, l’integrazione, l’accoglienza, il rispetto di sé e dell’altro. 

Riconoscere e rispettare il ruolo di guida del Dirigente scolastico, dei docenti e del personale ATA. Evitare di esprimere giudizi su fatti e persone relativi al contesto scolastico, se non sufficientemente  

informati. 

Riconoscere e rispettare il ruolo di guida del Dirigente scolastico, dei docenti e del personale ATA. Non creare sottogruppi e cercare di aiutare il compagno in difficoltà. Non usare linguaggi scurrili. Non usare la violenza per comunicare. 

RAPPORTI SCUOLA‐FAMIGLIA  

Comunicare alla famiglia tempestivamente problematiche insorte a scuola e legate a comportamenti dell’alunno. Prendere adeguati provvedimenti disciplinari in caso di infrazioni.  

Prendere visione di tutte le comunicazioni provenienti dalla scuola. Condividere con la scuola i provvedimenti disciplinari assunti nei confronti del figlio.  

Far firmare puntualmente le comunicazioni scuola‐famiglia. Rispettare le decisioni assunte con i docenti e la famiglia. 

RISPETTO DEGLI AMBIENTI SCOLASTICI, ATTREZZATURE E SUSSIDI DIDATTICI 

Contribuire con interventi educativi a responsabilizzare gli alunni nel rispetto dell’ordine, del silenzio e della pulizia.  

Condividere l’obiettivo di rendere consapevoli i figli della necessità di lavorare in un ambiente igienicamente idoneo. 

Mantenere pulita e ordinata l’aula. Rispettare le attrezzature e il materiale scolastico. Assumere comportamenti responsabili a salvaguardia  della sicurezza di se stessi e degli altri. 

 

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ALLEGATO n°3 

Informativa ex art. 13 D.Lgs. n. 196/2003

per il trattamento di dati personali e sensibili  

Gentile Signore/a,

Desideriamo informarLa che il D.Lgs. n. 196 del 30 giugno 2003 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") prevede la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Pertanto, il trattamento dei dati che La riguardano sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della Sua riservatezza e dei Suoi diritti.

In particolare, i dati idonei a rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale, possono essere oggetto di trattamento solo con il consenso scritto dell'interessato e previa autorizzazione del Garante per la protezione dei dati personali (articolo 26).

Ai sensi dell'articolo 13 del D.Lgs. n. 196/2003, pertanto, Le forniamo le seguenti informazioni:

1. I dati sensibili e non da Lei forniti verranno trattati, nei limiti dell'Autorizzazione generale del Garante n. 200 , per le seguenti finalità:

2. Il trattamento sarà effettuato con le seguenti modalità:

3. I dati:

non saranno comunicati ad altri soggetti, né saranno oggetto di diffusione

potranno essere comunicati a Associazioni di Enti locali, Enti pubblici non economici.

4. Il titolare del trattamento è: FAGGIANO SEMERARO MARIA SANTINA

via CARDUCCI, 3 72023 MESAGNE (BR)

5. Il responsabile del trattamento è: STRIDI VITTORIO

Un elenco completo e aggiornato dei responsabili/incaricati del trattamento è disponibile presso gli uffici di segreteria.

6. In ogni momento potrà esercitare i Suoi diritti nei confronti del titolare del trattamento, ai sensi dell'art.7 del D.Lgs. n. 196/2003, che per Sua comodità riproduciamo integralmente

Decreto Legislativo n.196/2003, Art. 7

-Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti-

 

1) L'interessato ha diritto di ottenere la conferma dell'esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.

2) L'interessato ha diritto di ottenere l'indicazione:

a) dell'origine dei dati personali;

b) delle finalità e modalità del trattamento;

c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l'ausilio di strumenti elettronici;

d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell'articolo 5, comma 2

e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati.

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3) L'interessato ha diritto di ottenere:

a) l'aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l'integrazione dei dati;

b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati;

c) l'attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato.

4) L'interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:

a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta;

b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.