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DI MILANO E LOMBARDIA Periodico trimestrale dell’Associazione Marchigiani & Umbri di Milano e Lombardia Anno 5 – Numero 1 Marzo 2007 - Spedizione in abbonamento postale – Diffusione gratuita Sede legale: Via Telesio,17 – Redazione: Giuliana de Antonellis, Via Alghero,15 - 20128 Milano - Segreteria: via Romilli,18 - 20139 Milano – Con il patrocinio delle regioni Marche e Umbria Aut.DCO/DC/Milano/ PDI/1074/2002 09/09/2002 LArte di Giuseppe Gentili ovvero la metafora della vita Se la vostra vita quotidiana vi sembra povera / non l’accusate / accusate voi stessi / che non siete abbastanza poeti da evocarne la ricchezza / poiché per un creatore non esiste povertà / né luoghi poveri e indifferenti. a sensibilità e l’amore per l´arte traspare immediata- mente incontrando l´imprenditore Antonio Cargini che ci conferma che sin dalla giovane età si è sviluppata in lui questa grande passione per la scultura in particolare. Antonio Cargini racconta: “Nel 1999, impegnato alla guida della mia impresa nella rico- struzione post-sisma della Regione Marche, ho avuto la fortuna di conoscere Giuseppe Gentili. L´incontro a Camerino (MC) con lo scultore mi portò alla mente i grandi scultori del passato e le loro magnifiche opere che, durante i primi fre- quenti spostamenti di lavoro, colgo l´occasione per ammira- re. Inizialmente, il rapporto con il “Maestro” non fu particolar- mente amicale; ciò, a causa del particolare carattere dell’artista. Osservando e toccando con mano le sue creazioni in ferro ed in bronzo, l´ammirazione verso la sua arte crebbe. Man mano che le nostre frequenta- zioni andavano aumentando, guadagnatomi il privilegio della sua fiducia, ho iniziato ad acquistare alcune delle sue opere. Vivere per un gran lasso di tempo a fianco del “Maestro”, ha contribuito a consolidare la nostra amicizia, nonché la mia passione per l´arte. Attualmente, cerco di sostenerlo nei problemi tecnici e logistici legati alla realizza- zione delle sue Opere, nella rea- lizzazione di cataloghi e nella loro divulgazione. Ad oggi, la collezione del “Maestro” conta numerose opere in ferro e in bronzo, diversi dipinti e disegni, quasi tutti pezzi unici ed originali, bastevoli alla realizzazione di una mostra che renda giustizia alle grandi doti e potenzialità dell´Artista. Incontriamo Antonio Cargini e l´arte del maestro Giuseppe Gentili Oltre alla realizzazione di una nuova serie di opere, moltepli- ci sono le iniziative in corso, ormai prossime sono le mostre a Teramo e a Roma. Degna di nota sarà la presentazione della sua ultima creazione, intitolata “Il Terrorismo”, che verrà esposta in Roma a Palazzo Valentini e in Valmontone (Roma) a Palazzo Doria Pamphili. Ormai in fase di ulti- mazione è la realizzazione di un ragguardevole catalogo curato dal Prof. Gabriele Simoncini - critico d´arte - e Fabrizio Sclocchini - fotografo - entrambi di grande valore. Come può evincersi dalla breve narrativa che precede, il poco tempo che mi resta a dis- posizione, per ragione dei miei numerosi impegni di lavoro, cerco di dedicarlo alla cura delle iniziative tese alla divul- gazione dell´Arte di Giuseppe Gentili che, a mio modesto avviso, può essere considerato un autentico Artista. Attraverso le sue sculture, Gentili cerca di dare forma alle sue emozioni, ai suoi turbamenti. E´ singola- re come attimi di vita vissuta rimangano impressi nella sua mente per poi trasformarsi in materia; una materia attraverso la quale l´Artista immortala la vita, dando sfogo alla propria natura ed al proprio pensiero. Avvicinare quante più persone possibili all´Arte di Giuseppe Gentili è per me fonte di gran- de piacere; se nello sguardo di coloro che ammireranno le opere del “Maestro” coglierò una qualche emozione, avrò nutrito il mio e l´altrui animo”. Ringraziamo l´imprenditore Antonio Cargini così amante dell´arte e ci ripromettiamo di seguire il “Maestro” Gentili in tutte le sue espressioni artisti- che. e opere di Giuseppe Gentili catturano, non lasciano indifferenti. Affascinano con il loro carico di sofferenza verso un mondo di sotterfugi, di cattiverie. Creano quella particolare suggestione che solo lo scultore marchigiano è capace di dare. Il maestro interpreta il suo tempo, l’animo dell’artista si piega di fronte all’uomo riconoscendone il doloroso fallimento esistenziale. E’ contro la guerra, le prepotenze, le ingiustizie, la violen- za. E con gli strumenti che meglio manovra dà forma alla denuncia, scava con gli arti di ferro e con il fuoco della fiamma ossidrica, fonde. Le sue opere sgorgano fluttuanti dal fuoco e vengono modellate con scioltezza. E’ innovativo per la tecnica e il materiale che adopera, ferro e bronzo. E sono numerose le opere di grandi dimensioni che realizza, che diffonde in Italia e all’estero, entrando nelle case e nelle collezioni di molti privati. Lo scul- tore ripristina l’antico gesto dei grandi maestri del ‘500 per esaltare la bellezza del bronzo fuso, per cercare di evidenziare gli elementi di più significativa connotazione cancellando le scorie ed operando sulle superfici per dare rilievo alla composizione. Sono opere di gran- de spessore per l’impegno umano e la valenza sociale, dalla ricerca verso gli episodi della Bibbia al volto di Cristo della Sindone, dal Don Chisciotte all’urlo dell’Uomo di Serajevo. iuseppe Gentili, nato nel 1942 a Pollenza, in provincia di Macerata, vive a Camerino con la moglie Felicia Buccolini, critico d’arte. Ha allestito la sua prima per- sonale di sculture 41 anni fa, aveva solo 24 anni, nell´atrio del teatro “Lauro Rossi”di Macerata, dopo essersi diplo- mato nel 1963 maestro d´arte all´istituto “Cantalamessa” dietro la guida del professor Pietro Cristallini. Due anni prima di esporre a Montreal, in Canada, alla Margutta Gallery, era il 1966, Gentili partecipa alla settima Biennale nazionale d´arte sacra contemporanea – premio Federico Motta edito- re, a Bologna. La sua tecnica è innovativa lavora su rame e bronzo, rea- lizzando opere di grandi dimensioni con l´uso della fiamma ossidrica, mista alla fusione. Da Nizza giunge il primo riconoscimento: la “Placchetta d´oro “Statue de la liberté”, sezione scultura al gran premio New Jork. Le sue opere vengono acqui- state da personaggi impor- tanti dell´epoca: Charlie Chaplin,”Il suonatore di tromba” e “Il direttore d´orchestra”, per la villa di Vevey in Svizzera; Federico Fellini; Pablo Picasso, il “Don Chisciotte”, per il parco della sua casa di Mongius, Nice. Giuseppe Gentili L´artista negli anni settanta, dopo l´avvio della collabora- zione con il Festival dei due mondi, si trasferisce a Spoleto, poi all´estero a Saint Moritz. Dopo aver migrato in più luoghi ora risiede a Camerino e per alcuni anni ha vissuto in una casa in legno che in parte ha trasfor- mato in laboratorio. La sua abitazione è stata distrutta dalle scosse telluri- che del 1996. Carla Passacantando L L Carla Passacantando Loperosit artigianaItalianasiavvicinaallarte ata nell´anno 1987, inizialmente come impresa artigiana, dalla passione e dall´impegno del titolare, fin dall´inizio l´Impresa Cargini Antonio si è distinta per serietà e competenza. Ai primi lavori di piccoli importi, ma non per questo rinunciando alle qualità realizzative, seguirono immediatamente impegni professio- nali ben più importanti. A partire dal 1999, grazie ai primi ed impor- tanti lavori effettuati nelle Marche per la ricostruzione post-sisma, l´Impresa si specializza, altresì, nelle ristrutturazioni e nel restauro dei beni sottoposti a tutela monumentale. Con l´esperienza acquisi- ta, oggi opera nel centro Italia, attraverso importanti cantieri, soprattutto nelle Marche, in Umbria, in Toscana e naturalmente in Abruzzo dove ha la sua Sede dal 2001 a Teramo in Piazza Dante n° 15 e conta un organico di circa 30 addetti. N G Rainer Maria Rilke Intervista di Anna Canepa L’arte che affascina

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DI MILANO E LOMBARDIA

Periodico trimestrale dell’Associazione Marchigiani & Umbri di Milano e Lombardia Anno 5 – Numero 1 Marzo 2007 - Spedizione in abbonamento postale – Diffusione gratuita

Sede legale: Via Telesio,17 – Redazione: Giuliana de Antonellis, Via Alghero,15 - 20128 Milano - Segreteria: via Romilli,18 - 20139 Milano –

Con il patrocinio delle regioni Marche e Umbria

Aut.DCO/DC/Milano/PDI/1074/2002

09/09/2002

L�Arte di Giuseppe Gentili ovvero la metafora della vitaSe la vostra vita quotidiana vi sembra povera / non l’accusate / accusate voi stessi / che non siete abbastanza poeti da evocarne la

ricchezza / poiché per un creatore non esiste povertà / né luoghi poveri e indifferenti.

a sensibilità e l’amore perl´arte traspare immediata-mente incontrando

l´imprenditore Antonio Carginiche ci conferma che sin dallagiovane età si è sviluppata in luiquesta grande passione per lascultura in particolare.Antonio Cargini racconta: “Nel1999, impegnato alla guidadella mia impresa nella rico-struzione post-sisma dellaRegione Marche, ho avuto lafortuna di conoscere GiuseppeGentili. L´incontro a Camerino(MC) con lo scultore mi portòalla mente i grandi scultori delpassato e le loro magnificheopere che, durante i primi fre-quenti spostamenti di lavoro,colgo l´occasione per ammira-re. Inizialmente, il rapporto conil “Maestro” non fu particolar-mente amicale; ciò, a causa delparticolare carattere dell’artista.Osservando e toccando conmano le sue creazioni in ferroed in bronzo, l´ammirazioneverso la sua arte crebbe. Manmano che le nostre frequenta-zioni andavano aumentando,guadagnatomi il privilegio dellasua fiducia, ho iniziato adacquistare alcune delle sueopere. Vivere per un gran lassodi tempo a fianco del“Maestro”, ha contribuito aconsolidare la nostra amicizia,nonché la mia passione perl´arte. Attualmente, cerco disostenerlo nei problemi tecnicie logistici legati alla realizza-zione delle sue Opere, nella rea-lizzazione di cataloghi e nellaloro divulgazione.Ad oggi, la collezione del“Maestro” conta numeroseopere in ferro e in bronzo,diversi dipinti e disegni, quasitutti pezzi unici ed originali,bastevoli alla realizzazione diuna mostra che renda giustiziaalle grandi doti e potenzialitàdell´Artista.

Incontriamo Antonio Cargini e l´arte del maestro Giuseppe Gentili

Oltre alla realizzazione di unanuova serie di opere, moltepli-ci sono le iniziative in corso,ormai prossime sono le mostrea Teramo e a Roma. Degna dinota sarà la presentazione dellasua ultima creazione, intitolata“Il Terrorismo”, che verràesposta in Roma a PalazzoValentini e in Valmontone(Roma) a Palazzo DoriaPamphili. Ormai in fase di ulti-mazione è la realizzazione diun ragguardevole catalogocurato dal Prof. GabrieleSimoncini - critico d´arte - eFabrizio Sclocchini - fotografo- entrambi di grande valore.Come può evincersi dallabreve narrativa che precede, ilpoco tempo che mi resta a dis-posizione, per ragione dei mieinumerosi impegni di lavoro,cerco di dedicarlo alla curadelle iniziative tese alla divul-gazione dell´Arte di GiuseppeGentili che, a mio modestoavviso, può essere consideratoun autentico Artista. Attraversole sue sculture, Gentili cerca didare forma alle sue emozioni,ai suoi turbamenti. E´ singola-re come attimi di vita vissutarimangano impressi nella suamente per poi trasformarsi inmateria; una materia attraversola quale l´Artista immortala lavita, dando sfogo alla proprianatura ed al proprio pensiero.Avvicinare quante più personepossibili all´Arte di GiuseppeGentili è per me fonte di gran-de piacere; se nello sguardo dicoloro che ammireranno leopere del “Maestro” coglieròuna qualche emozione, avrònutrito il mio e l´altrui animo”.Ringraziamo l´imprenditoreAntonio Cargini così amantedell´arte e ci ripromettiamo diseguire il “Maestro” Gentili intutte le sue espressioni artisti-che.

e opere di Giuseppe Gentili catturano, non lasciano indifferenti. Affascinano con illoro carico di sofferenza verso un mondo di sotterfugi, di cattiverie. Creano quellaparticolare suggestione che solo lo scultore marchigiano è capace di dare. Il maestro

interpreta il suo tempo, l’animo dell’artista si piega di fronte all’uomo riconoscendone ildoloroso fallimento esistenziale. E’ contro la guerra, le prepotenze, le ingiustizie, la violen-za. E con gli strumenti che meglio manovra dà forma alla denuncia, scava con gli arti diferro e con il fuoco della fiamma ossidrica, fonde. Le sue opere sgorgano fluttuanti dalfuoco e vengono modellate con scioltezza. E’ innovativo per la tecnica e il materiale cheadopera, ferro e bronzo. E sono numerose le opere di grandi dimensioni che realizza, chediffonde in Italia e all’estero, entrando nelle case e nelle collezioni di molti privati. Lo scul-tore ripristina l’antico gesto dei grandi maestri del ‘500 per esaltare la bellezza del bronzofuso, per cercare di evidenziare gli elementi di più significativa connotazione cancellandole scorie ed operando sulle superfici per dare rilievo alla composizione. Sono opere di gran-de spessore per l’impegno umano e la valenza sociale, dalla ricerca verso gli episodi dellaBibbia al volto di Cristo della Sindone, dal Don Chisciotte all’urlo dell’Uomo di Serajevo.

iuseppe Gentili, natonel 1942 a Pollenza,in provincia diMacerata, vive a

Camerino con la moglieFelicia Buccolini, criticod’arte.

Ha allestito la sua prima per-sonale di sculture 41 anni fa,aveva solo 24 anni, nell´atriodel teatro “Lauro Rossi”diMacerata, dopo essersi diplo-mato nel 1963 maestro d´arteall´istituto “Cantalamessa”dietro la guida del professorPietro Cristallini.

Due anni prima di esporre aMontreal, in Canada, allaMargutta Gallery, era il1966, Gentili partecipa allasettima Biennale nazionaled´arte sacra contemporanea –premio Federico Motta edito-re, a Bologna. La sua tecnica è innovativalavora su rame e bronzo, rea-lizzando opere di grandidimensioni con l´uso dellafiamma ossidrica, mista alla

fusione. Da Nizza giunge il primoriconoscimento: la“Placchetta d´oro “Statue dela liberté”, sezione scultura algran premio New Jork. Le sue opere vengono acqui-state da personaggi impor-tanti dell´epoca: CharlieChaplin,”Il suonatore ditromba” e “Il direttored´orchestra”, per la villa diVevey in Svizzera; FedericoFellini; Pablo Picasso, il“Don Chisciotte”, per ilparco della sua casa diMongius, Nice.

Giuseppe Gentili

L´artista negli anni settanta,dopo l´avvio della collabora-zione con il Festival dei duemondi, si trasferisce aSpoleto, poi all´estero a Saint

Moritz. Dopo aver migrato in piùluoghi ora risiede aCamerino e per alcuni anniha vissuto in una casa inlegno che in parte ha trasfor-

mato in laboratorio. La sua abitazione è statadistrutta dalle scosse telluri-che del 1996.

Carla Passacantando

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Carla Passacantando

L�operosit� artigiana Italiana si avvicina all�arteata nell´anno 1987, inizialmente come impresa artigiana, dallapassione e dall´impegno del titolare, fin dall´inizio l´ImpresaCargini Antonio si è distinta per serietà e competenza. Ai

primi lavori di piccoli importi, ma non per questo rinunciando allequalità realizzative, seguirono immediatamente impegni professio-nali ben più importanti. A partire dal 1999, grazie ai primi ed impor-tanti lavori effettuati nelle Marche per la ricostruzione post-sisma,l´Impresa si specializza, altresì, nelle ristrutturazioni e nel restaurodei beni sottoposti a tutela monumentale. Con l´esperienza acquisi-ta, oggi opera nel centro Italia, attraverso importanti cantieri,soprattutto nelle Marche, in Umbria, in Toscana e naturalmente inAbruzzo dove ha la sua Sede dal 2001 a Teramo in Piazza Dante n°15 e conta un organico di circa 30 addetti.

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Rainer Maria Rilke

Intervista di Anna Canepa

L’arte che affascina

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Direttore responsabile: Guerrieri PasqualeCaporedattore e coordinamento editoriale:

Giuliana de AntonellisComitato di redazione: Anna Canepa, Elio Governatori.

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Canepa, Giuliana de Antonellis (gda) Bernardo Carfagna.Proprietà: Associazione Marchigiani e Umbri di Milano

e Lombardia Sede legale: via Telesio, 17

Redazione: Giuliana de Antonellis, via Alghero, 15 –20128Milano –tel.02.27003713

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n° 613 del 28 settembre 1999

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iuseppe Gentili inVaticano, da papaBenedetto XVI. Loscultore, prossima-

mente, si recherà nellacapitale per la consegnadell’incisione su una fac-cia, l’altra è già a Roma, diuna medaglia con l’imma-gine di un cardo che raffi-gura il coraggio e la resi-stenza alle avversità diGiovanni Paolo II.

L’artista marchigiano giàaltre tre volte è stato rice-vuto dal pontefice, dalprecedente, per donare laprima faccia della meda-glia (2002), il “Varano”(2001) e la “Madre dellospazio”. L’ultima è stataconsegnata a Cesi, nel1998, durante la visita dipapa Woytila nelle zoneterremotate marchigiane eumbre. Sono solo alcunedelle tante opere realizzateil cui nucleo principale èdato dalla serie di scultu-re riguardanti un approc-cio di lettura tra Sacrascrittura e teoria diDarwin. Lo scultore crea

nuovi ambienti spazialicon suggestioni di grandeeffetto. Ed è senz’altroinnovativo per la tecnicausata, la fiamma ossidricamista alla fusione. Il mae-stro sta ora lavorando allamedaglia per il Vaticano,lasciando incompiutaun’opera iniziata da diver-so tempo. La malattia chelo ha colpito gli ha impedi-to di concludere la statua

di ferro e bronzo “Il terro-rismo”. Attualmente è inun laboratorio di Teramoper la ripulitura e lucidatu-ra. La si potrà, comunque,ammirare in tutte le mostredell’artista, la prima apalazzo Valentini di Romaall’inizio di marzo, poi aTeramo, probabilmentenel prossimo mese di apri-le, mentre la successiva aRambona di Pollenza,all’agriturismo “Terre delChienti” di Tolentino(Macerata), poi in altrecittà italiane. La ferita alpiede riportata in un inci-dente stradale un anno faha costretto Gentili per

diversi mesi lontano dallaboratorio di contradaSanta Lucia di Camerino.Lo scultore non ha potutoterminare con il caloredella fiamma ossidrica lasua ultima opera dal pesodi quindici quintali, l’in-compiuta come la defini-sce per la quale sono stateutilizzate oltre centoqua-ranta bombole di gasdiversi. Ispirato dallacaduta delle “Torri gemel-le”, nella sua statua con-danna la società in cuil’uomo vive, la guerra.Gentili disprezza chi rovi-na il mondo con bugie emeschinità. Il maestro nonha terminato l’opera, nonpuò muoversi come unavolta, la vivace attività diGentili è così rallentata.Ha dovuto abbandonare labici, compagna di lunghepasseggiate, nonchél’hobby del paracaduti-smo. Si sta comunqueriprendendo e spera al piùpresto di riprendere l’atti-vità a pieno ritmo. Ora tra-scorre il tempo in casa, ma

non si è perso d’animo.Non potendo utilizzare lasua amata fiamma ossidri-ca, che si augura di poterfare al più presto, ha alle-stito un laboratorio d’e-mergenza nel giardino dicasa. Durante la convale-scenza ha creato diverseopere che rappresentano lamusica stonata prodottadagli strumenti che si dis-gregano come la società,nella quale è difficile tro-vare amici, rapporti umanidisinteressati e solidarietà.Artista amico di CharlieChaplin, apprezzato daPicasso, Federico Fellini,Gentili in oltre quarantaanni di attività ha conqui-stato una fama tale daessere considerato uniconel suo genere. Tante leopere che ha prodotto neltempo, molto proficuo èstato l’ultimo decennio. Ilterremoto che ha colpitoanche la sua casa non lo haminimamente frastornato.

Carla Passacantando

La Presidente, il Consiglio Direttivo

e la Redazioneaugurano a soci e amici

Buona Pasqua

Associazionedei

di Milano e Lombardia

e opere di GiuseppeGentili in Abruzzo, aSulmona, espostea l l ´ a u d i t o r i u m

Santissima Annunziata in occa-sione del Premio internazionaleSilone, XI edizione. Sono state molto apprezzate

le diverse sculture in allesti-mento lo scorso novembre acura di Arte per le Marche. In

due mondi diGiuseppe Gentili eCharlie SpencerChaplin, “Charlot”,

tornano a fondersi nel bron-zo, nel sentimento, nelricordo. Lo scultore marchi-giano non ha “abbandona-to” il comico, suo grandeamico, ma lo riscopre neibronzetti che sta realizzan-do in questi ultimi mesi. Ilmaestro aveva già dedicatouna sua opera a “Charlot”che nel 1971 comprò per lapropria collezione a Veveydue sculture in ferro, il

mostra c´era anche il “Varano”,copia dell´opera esposta neimusei vaticani, nonché“L´uomo in carriola”. Il presi-

dente della FondazioneIgnazio Silone, AldoForbice, ha fortementevoluto i lavori del maestromarchigiano. “Le opere diGentili suscitano maggioreinteresse tra le altre forseperché non ci si aspettavache quest´uomo di bosco,come viene definito, deci-desse di essere un grandecreativo. Le sue immagini,i suoi volti tumefatti chie-dono di essere amati, sonocosì angoscianti che espri-mono non solo amarezza,ma anche tanta vitalità”.Aspetti, per Forbice, che

hanno colpito tanta gente invisita alla mostra, a cominciaredal presidentedella Regione

Abruzzo,sena to reOttavianodel Turco,r i m a s t oentusiastad e l l eo p e r e .“ P e n s oc h eGentili sial´erede diuna grande tradizione. LeMarche sono una regioneitaliana che ha dato allastoria dell´arte, alla storiadell´arte visiva i contribu-ti più alti. Ed eccezionali

sono le sculture del maestro”:dice il senatore. Tutti hannogradito le sculture del marchi-

giano. Il giornalista scrittoreGian Antonio Stella afferma:“Non sono un intenditore, male opere di Gentili che ho vistoa Sulmona mi piacciono, sonodelle belle sculture di alto spes-sore culturale che mi spingerà

in futuro a conoscerle meglio”.I lavori dello scultore intriganoanche il cantautore MimmoLocasciulli “Il personaggio èinteressante, ciò significa cheha qualcosa di non collegabilecon gli altri. Le opere hanno ilferro, un elemento che spingeal mistero ed alla riflessione”.

Carla Passacantando

“Suonatore ditromba” e il“Direttore d'or-chestra”. E'“Charlot il musi-cante”, l'opera èstata creata nellasua casa diCamerino appenaristrutturata dopoi danni del terre-moto. Segno dellagrande amiciziache legava i dueartisti, del ricordodell'incontro inSvizzera. Gentili

prende inprestito l'i-dea chapli-niana, larappresenta per sma-scherare e ridicoliz-zare il potere domi-nante. L'ostilità neiconfronti dellasopraffazione deipotenti, che vienecontrastata dalleinvenzioni narrativeche hanno vivificatoil cinema muto osonoro di “Charlot”,è una costante dellapoetica scultorea diGentili.

Carla Passacantando

Gentili dal Papa

GSuccesso per Gentili alla mostra di Sulmona

L

Gentili: L amico di Charlot

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distanza di 25 anniMilano ha ospitatodall’8 novembre 2006al 4 febbraio 2007, al

Museo della Permanente ealla Fondazione Stelline piùdi 100 opere raccontanti ilpercorso artistico di ARTU-RO MARTINI il più grandescultore italiano del ‘900 eprotagonista assoluto dellascultura del XX secolo. Dal25 febbraio al 13 maggio laGalleria Nazionale d’ArteModerna di Roma, presentale opere di Martini apparte-nenti alla collezione delMuseo – tra le più significati-

ve e raramente esposte inaltra sede – ricontestualizzateall’interno di un percorsoantologico ampio e comple-to. Tra i più grandi, originalie innovatori del Novecento,Arturo Martini ha modifica-to, rivoluzionato e infine stra-volto le leggi, o meglio icanoni, di costruzione plasti-ca. Protagonista universaledella scultura del XX secolo,egli si è posto come fonda-mentale chiave di lettura del‘900 e della contemporaneitàe riferimento imprescindibilenel panorama artistico inter-nazionale. La grande esposi-zione ha offerto al vasto pub-blico e agli studiosi un’anali-si del suo ricco percorsocreativo, dalle prime operepiù autonome e mature, finoagli esempi straordinari degliultimi anni. Eccezionali pre-stiti hanno reso la mostraun’occasione irripetibile perammirare opere di Martini,alcune mai finora esposte,con inediti accostamenti esequenze. L’esposizione eraaccompagnata da un ricco edocumentato catalogo Skira. gda www.clponline.it - www.skira.it

a mostra Turner e gliImpressionisti offre,sino al 9 aprile,al visi-tatore una straordina-

ria ed emozionante ricostru-zione dell’importante vicendadella nascita del paesaggioimpressionista delineandone ifondamenti storici. Le operein mostra sono 285 e sonodivise in cinque sezionidistinte, ma nello stessotempo unite dalla luce e dalcolore.La prima sezione introducenella natura e in una nuovainterpretazione del paesaggio,con Constable seguendo levie di un realismo che si tra-

muta in lume nuovo sullecose,e con Turner lungo isentieri di quella dissoluzionedella natura nella luce e nel

colore che conteranno cos�tanto per Claude Monet.La seconda sezione,

Dall’Accademiaai primi sguardisulla natura,mostra l’evolu-zione del pae-saggio, che dafondale sceno-grafico, luogoin cui accadonole storie dellaMitologia edelle SacreScritture ,divie-ne oggetto di

studio dal vero da parte diimportanti pittori comeGranet, Constantin,Valenciennes e Corot.Da Barbizon al primo pae-

saggio impressionista, � iltitolo della terza sezione,lecui opere segnano la rottura el’abbandono dell’ascendenteteorico ed estetico del pae-saggio classico.Gli artefici diqueste opere,attivi a partiredagli anni Trenta dipingonola natura di una Francia sco-perta passo dopo passo,nonpi� pittoresca ed idealizzata,scoprendo le bellezze dellaforesta , quella diFontainebleu in particolare.Le 150 opere presenti nellaquarta sezione, dal titoloPaesaggi dell’ impressioni-smo, costituiscono il cuoredella mostra. In questa sezio-ne non si parla pi� di paesag-gio,ma di paesaggi, a causadella pluralit� e diversit� di

visioni dei pittori impressio-nisti a partire dagli anniSettanta.I giganti di questa generazio-ne sono Manet, poi Gauguin,Monet, Van Gogh eC�zanne.Le opere sono dis-poste per nuclei tematici,dalla natura alla citt�, Parigima anche Londra e Venezia,la cattedrale di Rouen, i viag-gi che gli impressionisti fece-ro.Si nota il riandare conti-nuo,ciascuno con la propriasensibilit�, alla natura, tutta,che ci circonda , per coglier-ne fin dove � possibile la fug-gevole bellezza.La quinta sezione "IlGiardino" presenta molti deicapolavori pi� alti di tutta lamostra. Il giardino vistocome luogo di fioritura, dellavita felice che nasce,comeluogo con zone d’ombra eilluminate dal sole, comeluogo di scene di famiglia.Alcune visioni del giardino,dei glicini e delle ninfee diMonet, esposte nell’ultimasala della mostra, sigillano,nella decantazione dellamateria dipinta, un percorsofatto ormai di fiorite sottra-zioni di luce.

gdawww.studioesseci.net

n grande poeta delDuecento e la grandestagione dell'arteumbra del

suo tempo. Unadelle città medioe-vali più suggestived'Italia, Todi, dedicauna mostra al suofiglio più illustre, ilpoeta Iacopone daTodi (1230-1306). La mostra è artico-lata in due sezioni:nella prima è riper-corsa l'esperienzaumana e spiritualedi Iacopone, attra-verso l'esposizionedi rarissimi mano-scritti contenenti itesti delle sue laude,documenti e altretestimonianze dell'epoca,oltre che immagini del fratepoeta, tra le quali un fram-mento di affresco attribuito aPaolo Uccello. Nella secondasono presentate invece operedi pittura, scultura e orefice-

ria dei secoli XII e XIII, chepermettono di ricostruire lostraordinario processo evolu-

tivo delle tipologie edei modelli artisticimedievali. Ad operelegate alla colta edestetica committen-za benedettina,espressione di unacultura figurativaancora ispirata alregistro aulico dellostile romanico, siaffiancano infatticroci dipinte epaliotti con “Storiedi san Francesco”,che testimonianol'influenza esercitatadagli ordini mendi-canti - quello france-scano in primis -

sulle arti visive.La mostra è prodotta e orga-nizzata da Arthemisia in col-laborazione con SistemaMuseo. Catalogo Skira

gdawww.arthemisia.it www.skira.net

Paolo Uccello:Iacopon da Todi

Arturo Martini: L’amante morta

Turner: Paesaggio del sud con acquedotto e cascate

Claude Monet: Pioppi lungo l’epte

a Bovisa, lostorico quar-tiere industria-le milanese,

rinasce dalla cultura.La città ha un nuovospazio espositivodedicato all’arte con-temporanea, laTriennale Bovisa:una struttura di oltre2000 mq a due passidalla stazione diVillapizzone, cheaccoglierà mostre edesposizioni tempora-nee. TriennaleBovisa contribuirà arianimare e trasfor-mare la storica e vitale areaindustriale alla periferia nordovest di Milano, situata nelcuore del sistema ferroviariomilanese, già sede di numero-se aziende e istituzioni, tra cuiil Politecnico. L’apertura diTriennale Bovisa è stata pre-ceduta da una grande opera-zione di “comunicazioneurbana” che ha reso la Bovisaun terreno aperto all’espressi-vità artistica giovanile in tuttele sue forme come la perfor-mance di oltre 100 writers chehanno decorato 6 km di

superfici murarie lungo lalinea ferroviaria Cadorna-Bovisa. “Siamo lieti di offrireal quartiere e alla città unnuovo centro di aggregazio-ne: un laboratorio di speri-mentazione e confronto doveelaborare nuovi linguaggicreativi. Una vera e propriafabbrica del presente.” CosìDavide Rampello, Presidentedella Triennale di Milano, hapresentato il nuovo polo dellaBovisa.”

gdawww.triennale.it

Questa mostra rivolge l’o-biettivo alla “GenerazioneAnni ‘40” per proseguire eampliare il progetto di valo-rizzazione dellaContemporaneità inLombardia. La primaveradegli Anni ’50 e il fervore

GENERAZIONE ANNI ‘40

degli Anni ’60 hanno alimen-tato la crescita di questagenerazione, giunta ben pre-sto alla consapevolezza dicrisi nel ’68 e nell’immediatosuccessivo.Fondata su requisiti di pro-fessionalità e poetica, pro-

prietà intellettuale e tecnica,la mostra accoglie artistiappartenenti a differentiambiti linguistici e, attraversol’arco delle diverse tendenze,propone un palcoscenico ani-mato da forti personalità.Memoria, radice, recupero,tempo e fondamento, scritturae immagine, percezione delladinamica e del mutamento,sono alcuni dei temi scanditinelle opere esposte.

La mostra, inaugurata inprima sede a Maccagno,Civico Museo, verrà allestita,nella primavera 2007, anchenelle sale del Museo d’ArteModerna e Contemporanea diGazoldo degli Ippoliti. Milano, Spazio Guicciardini,Via Guicciardini 6

gdawww.provincia.milano.it/cultura

In piazza Sant’Ambrogio a Milano è possibile ammira-re il monumento “Memoria”, realizzato in bronzo pati-nato (cm.350x82x142) da Walter Valentini, donato allacittà da Letterio ‘Lillo’ Mangano (1921-2002), a ricor-do dei caduti della Divisione Vicenza (Campagna diRussia, 1941-1943), di cui fu uno dei pochi superstiti, edi tutti i caduti per l’Italia in guerra e in pace.

A Lillo Mangano, messinese d’origine ma che scelseMilano come sua città elettiva, va ascritto il merito diaver diffuso in Italia, il “gusto” e il design finlandese edi aver fatto conoscere personaggi del calibro di AlvarAalto che gli affidò in esclusiva la produzione dei suoimobili e dei suoi oggetti di design.Mangano, interrotti gli studi d’ingegneria, si arruolònell’esercito italiano e partecipò dall’estate del 1942 alfebbraio del 1943 alla Campagna di Russia nellaDivisione Vicenza, mobilitata a Milano e nei suoi din-torni, e da qui assunse la denominazione affettuosa di“Brambilla”.Sebbene destinata alle retrovie, la Vicenza venne impie-gata in prima linea nella disastrosa OperazioneBarbarossa e partecipò alla drammatica ritirata del Don,perdendo 6623 dei quasi ottomila uomini impiegati.

gda

A

Turner e gli impressionisti La grande storia del paesaggiomoderno in Europa

Iacopone da Todi e l’Arte inUmbria nel suo tempoTodi, Palazzo del Popolo, Museo Pinacoteca 2 dicembre 2006 - 2 maggio 2007

U

Arturo Martini

La Triennale Bovisa

LMilano si è arricchita di un nuovo monumento di un artista marchigiano

“Memoria” di Walter Valentini

Arte Contemporanea in Lombardia dal16 febbraio al 23 marzo 2007

L

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avide Paolini, filoso-fo della Cultura delcibo, che rifiuta ognialtra etichetta, defi-nendosi semplice-m e n t e“Gastronauta”, con

questo libro ci conduce in unaffascinante giro del mondo,sospinto dai venti dellacuriosità, del piacere delnuovo, della non omologa-zione e della totale assenza dipregiudizi.Non si tratta di un libro sulcibo, ma del racconto di unviaggio nel quale si parlaanche di cibo, inteso comeprofumo e sapore e soprattut-to come tramite per tuttoquello che c’è dietro, che è ilvero elemento di fascino. Un nuovo modo di viaggiare,targato il Gastronauta. Il suoviaggio/ricerca permette allettore di avventurarsi in luo-ghi insoliti, lontani e vicini,che hanno in comune la sco-perta del gusto con i sensi,prima del palato. Perché perPaolini viaggiare è intimaesperienza di sensibilità lon-tane e nascoste, desiderio ericerca che si concretizzanonell’odore di una città, nelgusto di un piatto, nei coloridi un paesaggio, nel rumoredi un fiume. Cibo, arte, cultu-ra, geografia e tradizione sifondonodando origine ad indelebiliemozioni.Un lungo viaggio,dall’Australia, «caleidosco-pio di colori, razze e profu-

mi», al Giappone, in cui«l’incomparabile esperienzaculturale di un pranzoKaiseki permette di compren-dere il paese del Sol Levantepiù di qualsiasi libro», e dallaCalifornia a Grenada, l’isoladelle spezie e del miticobrodo di tartaruga, daLisbona, percorsa in compa-gnia delle pagine di“Requiem” di Tabucchi, alColorado, tra montagne roc-ciose, archi e carne di caribù.E così via, fino al ritorno inItalia, dove l’autore nonmanca di scoprire luoghi ine-diti e sapori incontaminati diSicilia, Sardegna e Basilicata.Pura geografia sensoriale incui la memoria delle emozio-ni ricrea il fascino e l’incantodi ogni incontro.

gdaSperling & Kupfer

€ 13,50

Recensioni

di Davide Paolini

uattordici raccontiche affrontano varitemi, tra i quali ilrapporto di difficileconvivenza tra la

famiglia di un ragazzo equella di alcuni parenti bene-stanti, l’atteggiamento digenitori incolti di fronte allalaurea del figlio, la meravi-glia per i materiali usati daun pittore d’avanguardia, gliintrighi amorosi di un uomoin carriera, la doppia vita diun ex funzionario di banca,un caso di follia due: lamadre e il figlio, il terribilesegreto di uno scienziato chenella sperimentazione si èspinto oltre ogni limite. Levarie storie, scrive GiuseppeBonura nella prefazione,“sono sempre osservate con

a promozione delconcetto del Madein Italy nel mondo,non è solo sinonimodi qualità del prodot-to, ma è anche gusto

e stile di vita di un’ Italia damangiare, da bere, da indos-sare, da visitare. Un nuovolocale di “Pasticceria-Caffetteria - Boutique delGusto” di oltre 200 mq haaperto in una delle città piùimportanti d´Europa. E statoinaugurato a Londra “LaRocca”, un locale tutto italia-no, con una forte improntamarchigiana. Il progetto degliinterni è stato realizzato daLuca Fossi, titolare delloStudio tecnico ARCHEMA diMontemaggiore (PU), che haseguito personalmente i lavo-ri sul posto, la realizzazionedi tutto l´arredamento è stataeffettuata dall´azienda IDEA-LEGNO di Fano, divani epoltrone sono create e realiz-zate da TappezzeriaA l e s s a n d r a d iMontemaggiore (PU) e lacura e scelta dei prodottiagroalimentari, tutti italiani,usati per la produzione e pro-posti in vendita, è stata affi-data all’ AGENZIA ALTI-NIER di Calcinelli (PU).Varcare la porta di questolocale significa evadere per

Il “Made in Marche” sbarca a Londra

un attimo dal clima rigido diLondra e ritrovarsi come permagia in uno spazio caldo eraffinato dai sapori mediter-ranei.L´argomento “Caffè” è statocurato con particolare atten-zione. La sensibilità versoaspetti non solo commerciali,ma pure culturali e di costu-me, ha spinto i responsabilia scegliere una torrefazionedi grande esperienza con uncaffè di elevata qualità. Nelnuovo locale londinese vieneservito il caffè MOKKAARRA di Firenze. I titolaridella torrefazione, Silvia eStefano Stacchini, hannocurato personalmente lamessa a punto della caffette-ria ed erano presenti anche inoccasione dell´inaugurazio-

ne.Il locale di proprietà diSalvatore e C o n n yCaltagirone è curato neiminimi particolari, tuttoesclusivamente italiano edella migliore qualità. Laparticolarità di questa caffet-teria sta inoltre nella possibi-lità di acquistare prodottitipici della gastronomia ita-liana, come vini, pasta, oliod’oliva, aceto balsamico diModena, taralli pugliesi, sot-toli ed altre specialità. E’prevista inoltre l’organizza-zione di eventi ed incontri,per pr muovere non solo lagastronomia, ma anche arte eturismo.Questo locale è senza dubbioun fiore all´occhiello perl´artigianato e l´imprendito-

«L’autrice, con le sue duecompagne di viaggio, che perragioni solamente anagrafi-che e non di energia o divoglia di vivere non hannopotuto ottenere lo sconto“giovani” sui biglietti, dipericoli o, per meglio dire, dicontrattempi, ne supererannoparecchi in un tragitto che vada Milano fino a Lhasa, pas-sando da Mosca e daPechino, ancora ai tempidell’Unione Sovietica. Dasole e senza unirsi ad alcunviaggio organizzato, hannodimostrato che tre italianissi-me signore possono vincereuna burocrazia dispotica e

Tre donne sulla Transiberiana di Fiammetta Positano De Vincentis

resistere stoicamente a con-dizioni difficili meglio ditanti muscolosi viaggiatorino limits!» (Guido Ratti)

Casa Editrice Marna€ 10

Dal 28 al 31 gennaio 2007,nella sede di PalazzoMezzanotte, si è svolta laterza edizione del congres-so italiano di cucina d’au-tore pensato e organizzatoda Paolo Marchi, giornali-sta e gastronomo, e daClaudio Ceroni, imprendi-tore della comunicazione. IDENTITA’ GOLOSE, l’e-vento gastronomico dove lacreatività è posta al centroe dove i protagonisti dellagola si incontrano per pre-sentare le loro proposte,idee, tecniche e sapori.Quest’anno i partecipantierano 53 e ognuno di loroha portato con sé un baga-glio di sapori, profumi, tec-nica e creatività, magica-mente fusi nei piatti chehanno proposto.Il mare, l’acqua, la tecno-logia, il genio ereditario e

Identità Goloseil dolce. Questi i temi su cuisi sono confrontati una qua-rantina di cuochi provenientida otto nazioni (Danimarca,Francia, Giappone, Italia,Norvegia, Spagna, StatiUniti e Svezia). In particola-re dalle Marche due chefd’eccezione di Senigallia(AN): Mario Uliassi eMoreno Cedroni.Quest’ultimo presente comeconsulente a Milano allaTriennale Bovisa.Dalla Campania, regioneospite di questa edizione,sono arrivati: AlfonsoCaputo, Pierfranco Ferrara,Oliver Glowig, ErnestoIaccarino, AntonioPisaniello e Salvatore DeRiso con le loro creazionipiene dei colori e del saporedella terra e del mare cam-pano. “Ho scelto il tema delmare e delle risorse ittiche -

afferma Paolo Marchi - per-ché il congresso quest’annovuole che il goloso prendacoscienza dei limiti dellerisorse ittiche, perché non sipuò separare il godimento atavola dalla coscienza deilimiti delle risorse alimenta-ri. Il mare ci sta dando

segnali come l’impoveri-mento di specie quali ilmerluzzo o il tonno che nonpossiamo ignorare e che nelfuturo, non troppo lontano,ci porteranno a rinunciare aqualcosa”.

gdawww.identitagolose.it

Moreno Cedroni - foto di Alessandro Schiro

Laurea honoris causa inScienze dello spettacolo alregista e scenografo delloSferisterio Opera Festival,Pier Luigi Pizzi. Il ricono-scimento è stato decisoall’unanimità dal Senatoaccademico dell’universitàdi Macerata. Questa la motivazione uffi-ciale: “perché è riuscito adimostrare la capacità diintervenire criticamentesul codice espressivo cheegli è andato creando nelcorso della sua attività,apportandovi costantemen-te riflessioni innovativeatte a rendere nel linguag-gio contemporaneo le com-plesse relazioni tra formeliriche e rappresentazionisceniche”.

[email protected]

A MACERATA

Il tenore Vincenzo Puma hacalcato le scene dei granditeatri lirici nazionali e inter-nazionali, con la sua voce hainterpretato le arie di Verdi,Rossini, Puccini, Donizzetti ealtri noti compositori, can-tando con le più celebri vociliriche. Attualmente è presi-dente dell’associazioneNazionale “Lirica Domani”che ha lo scopo di promuove-re giovani artisti di tutto ilmondo, aiutandoli a crescereartisticamente attraverso lapartecipazione a concerti econcorsi. Alcuni di loro

hanno già calcato le scene diteatri internazionali. Il tenore, di origini siciliane,a Milano da lunga data orga-nizza concerti in tutta Italiache vanno dall’opera liricaalle romanze, dalle canzoniclassiche napoletane alle ariepiù note.A Milano per partecipare adun suo concerto telefonareper prenotazioni a:

Associazione Lirica Domani

02 2666509 - 339 5274923

La geografia emozionale del gastronauta

D

La casa degli zii e altri raccontidi Leandro Fossi

Q

Vincenzo Puma: il bel canto

L

-"la classe"

dei più prestigiosi negozi dipreziosi in Italia ed all´este-ro, ha seguito le nuove ten-denze ed ha proposto sulmercato la linea EVF, cate-ne e bracciali in argento epietre dure. Il gioiello EgonVon Furstenberg si collocatra gli accessori moda chefanno di una donna "donnadi classe".

Shara Montazah per EgonVon FurstenbergVia Raffaello Sanzio 2260019 Senigallia - AN

La creatività di Patrizia Salvatori, che con la sua linea digioielli Shara Montazah ha conquistato ormai i distributori

gli occhi dello stupore e conuna prosa concreta ed essen-ziale”.

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rialità marchigiana.Chi volesse conoscere il loca-le e salutare i SignoriCaltagirone trovandosi aLondra si può recare allaPasticceria-Gelateria LAROCCA 751 Green LanesWinchmore Hill LondonN21 3SA.

Anna Canepa

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ALL GOLD vanta trentottoanni di esperienza orafa.Oscardo Aguzzi, il maggioredei soci, è maestro orafo dal1966. Tutti i soci sono statiallievi del maestro orafoAlfio Bordoni. Collaboranoinoltre nel laboratorio quat-tro maestri diplomatiall´Istituto d´Arte Orafa diFano.ALL GOLD partecipa anumerose manifestazioni emostre a Pesaro, Fano,Mondavio, Macerata, Jesi,Milano, Bruxelles, Parigi,New York, MagazziniHarrods di Londra.Le tecniche di lavorazioneche predilige sono la fusionea cera persa, lastra e filo,

osso di seppia, ma la caratte-ristica peculiare del laborato-rio sono i gioielli in filigranaartigianale, realizzati sudesign originale interamenteideato e sviluppato all´inter-

Artigiani orafi a Fossombrone

no dello studio ed arricchitida diamanti e pietre preziosenaturali. Chi passa perFossombrone, oltre a degu-stare le specialità locali deve

visitare il labora-torio sito in viaGaribaldi 86 perrimanere incanta-to dalla capacitàdei maestri orafie dalla bellezzadelle creazioniALL GOLD.Sarete accoltidalla disponibili-tà di Oscardo eGiorgio Aguzzi i

quali con Flavio Topi sonotitolari del prestigioso labo-ratorio orafo. I gioielli ALLGOLD sono indossati dafamosi attori del cinema edella TV e li possiamo

ammirare su riviste di attua-lità sempre sfoggiati da per-sonaggi ricercati che scelgo-no un prodotto unico artigia-nale e italiano. Ogni oggettoè accompagnato da una Carddi garanzia RPQ che riportail marchio di identificazionedel produttore, il titolodell´oggetto ed un numeroseriale che lega la Card algioiello. La Card è stata pen-sata, con la partecipazione dialcuni Enti Pubblici, dalleCamere di Commercio diAncona e Macerata chehanno fondato l´AziendaRPQ - Real Precious Qualità.Il laboratorio artigiano ALLGOLD è uno dei pochi inItalia che ha ottenuto questaimportante certificazione.

a.c.

’ a p p u n t a m e n t oclou dell’anno nelpanorama dellem a n i f e s t a z i o n ituristiche italiane è

l’edizione 2007 di Bit –Borsa Internazionale delTurismo che si svolge perla prima volta presso ilquartiere Fieramilano aRho da giovedì 22 a dome-nica 25 febbraio. Il programma conferma la

valenza unica di Bit tra lefiere italiane dedicate alturismo, per quantità e qua-lità degli Espositori, perpresenza di buyer eViaggiatori e per l’interopalinsesto di eventi.Primo fra tutti il BitTourism Award, il ricono-scimento promosso daEXPOCTS in collaborazio-ne con Panorama Travel,che ha come finalità la pre-miazione delle mete piùvotate dai Viaggiatori ita-liani e dei Protagonistimondiali del turismosegnalati dagli Operatoridel settore.A questa grande iniziativa

Bit capitale del turismo italiano

si affianca un ricco calenda-rio di avvenimenti propostidagli espositoriPer quanto riguarda l’offertaitaliana, rilevante è la rap-presentanza di consorzi chevalorizzano l’offertadell’indotto, oltre alla pre-senza istituzionale delleRegioni. Rafforzate anche lepresenze internazionali.“La Bit è ormai un appun-

tamento consolidato e fon-damentale nella strategiacommerciale e di marketingdi Blue Panorama Airlines edel gruppo Distal.È unakermesse fieristica che haassunto un suo ruolo bendefinito, ovvero permettereun ulteriore momento diriflessione e pianificazioneagli operatori a stagioneinvernale in corso e, con-temporaneamente, valutaredi persona le preferenze delpubblico, oltre a mostrare aipasseggeri le ultime novità.Anche la risonanza mediati-ca è importante.”Novità anche per Buyitaly,il più importante workshopal mondo dell’offerta turisti-

ca italiana che per l’edizio-ne 2007 cambia date: sisvolgerà infatti sabato 24 edomenica 25 febbraio, conun calendario dedicato perle diverse categorie, tra lequali, come new entry, leagenzie immobiliari turisti-che specializzate nell’affit-to di appartamenti e ville inlocalità turistiche. Una Bit 2007 che si prean-nuncia di successo, valoriz-zata anche da una locationunica come il quartiereFieramilano di Rho: unastruttura avveniristica, checoniuga grande impattovisivo – il progetto è diMassimiliano Fuksas, –eccezionale funzionalità eaccessibilità senza con-fronti: quello di Rho infattiè l’unico quartiere fieristi-co italiano non solo servitoda tre autostrade e dotato disvincoli dedicati, maanche collegato alla cittàdalla metropolitana, conuna fermata direttamenteall’interno del recintoespositivo.

gda

da www.bit.expocts.it

Caro lettore,la nostra Associazione da parecchi anni svolge la sua funzione di

aggregazione, di promozione e di scambio favorendo la crescita diamicizia e di simpatia

tra Marchigiani-Umbri e non. Numerose sono le iniziative agevolatealle quali potrai

partecipare iscrivendoti e dando il tuo contributo personale.La quota associativa per il 2007 è di 50 euro che potrai versare

direttamente tramite bonifico bancario sul conto corrente n.4495811 c/o UNICREDIT BANCA

ABI 2008 CAB 01 631intestato all’ASSOCIAZIONE DEI MARCHIGIANI E UMBRI

DI MILANO E DELLA LOMBARDIA oppure telefonare ai numeri:

02 5391178 / 348 2643438 - Fax 02 5391623Sperando nella tua adesione, ti ringraziamo e ti aspettiamo

INVITO AL TESSERAMENTO

PER LA PUBBLICITA’TEL. 02 5391178 / 348 2643438 FAX 02 5391623

el calendario liturgicocattolico la Domenicadelle Palme o dome-nica della Passionedel Signore è celebra-

ta la domenica precedente allafestività della Pasqua. Conessa ha inizio la SettimanaSanta, quella settimana nellaquale vengono ricordati gliultimi giorni della vita terrenadi Gesù. Questa festività èosservata non solo daiCattolici, ma anche dagliOrtodossi e dai Protestanti. In questo giorno la Chiesaricorda il trionfale ingresso diGesù a Gerusalemme in sellaad un asino, osannato dallafolla che lo salutava agitandorami di palma (cfr. Gv 12,12-15). La folla, radunata dallevoci dell’arrivo di Gesù, stesea terra i mantelli, mentre altritagliavano rami dagli alberi diulivo e di palma, abbondantinella regione, e agitandolifestosamente gli rendevano

onore.In ricordo di questo, la litur-gia della Domenica dellePalme, si svolge iniziando daun luogo al di fuori della chie-

D omenica delle Palme in Umbria

sa dove si radunano i fedeli eil sacerdote benedice i ramidi ulivo o di palma che sonoportati dai fedeli, quindi si dàinizio alla processione findentro la chiesa. Qui giunti,continua la celebrazione dellaMessa con la lunga letturadella Passione di Gesù, trattadai Vangeli di Marco, Luca,Matteo, a seconda del calen-dario liturgico Il raccontodella Passione viene letto datre persone che rivestono la

parte di Cristo, dello sto-rico e del popolo. In que-sta Domenica il sacerdo-te, al contrario di tutte lealtre di Quaresima èvestito di rosso.Generalmente i fedeliportano a casa i ramettidi ulivo e di palma bene-detti, per conservarliquali simbolo di pace,scambiandone parte conparenti ed amici. In alcu-ne regioni, si usa che ilcapofamiglia utilizzi unrametto, intinto nell’ac-

qua benedetta durante laveglia pasquale, per benedirela tavola imbandita nel gior-no di Pasqua.In molte zone d’Italia, con le

foglie di palma intrecciatevengono realizzate piccole egrandi confezioni addobbate,che vengono regalate o scam-biate fra i fedeli in segno dipace.Si hanno notizie della benedi-zione delle palme a partire dalVII secolo in concomitanzacon la crescente importanzadata alla processione. Questaè testimoniata a Gerusalemmedalla fine del IV secolo equasi subito fu introdottanella liturgia della Siria edell’Egitto.In Occidente questa domenicaera riservata a cerimonie pre-battesimali, infatti, il battesi-mo era amministrato aPasqua; e all’inizio solennedella Settimana Santa, quindibenedizione e processionedelle palme entrarono in usomolto più tardi: dapprima inGallia (secolo VII-VIII) doveTeodulfo d’Orléans composel’inno “Gloria, laus et honor”e poi a Roma dalla finedell’XI secolo.Dal 1985, nella Domenicadelle Palme i cattolici celebra-no anche la “GiornataMondiale della Gioventù”.

da www.umbria2000.it

Polvere di Stelle

N

L�unicit� di Bit nel panorama delle manifestazioni turistiche italiane per presenza di espositori e per iniziative.

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rovate a fare il giocodell’associazione diidee con qualcunoche non sia ascolano;ditegli: a cosa associil Carnevale? E quel-

lo deciso: maschere, musica,ballo, teatro, carri allegorici,coriandoli. Il che è verità. Maall’ascolano questa verità vastrettissima; lui, infatti, ilCarnevale lo vive in modoradicalmente suo. Certo,anche con coriandoli,maschere e compagnia, can-tando ma, per lui il Carnevalesignifica fare soprattutto l’at-tore e il regista di sé stesso.Cosicché l’etichetta di “Genteinvidiosa e folle” che Ceccoincollò ai suoi concittadiniotto secoli fa, nel secondoaggettivo c’è tutta perché l’a-scolano giovane o anziano,donna o uomo, a Carnevale vain follia: una follia, però, cal-

colata, inquadrata, equilibra-ta. E concentrata. Concentratamassimamente sull’eviden-ziazione burlesca delle pecu-liarità locali, sulla vita cheogni giorno scorre all’ombradelle torri e al sole delle piaz-ze, sui propri difetti e scivola-te, mai sui propri meriti. Unavera e propria presa in giro dise stesso, di chi gli viveaccanto, del potere di turno.Una plastica messa in risalto

Un Carnevale territoriale

di situazioni sociali: di pro-verbi dialettali di cui si nutrela quotidianità; di eventi chehanno fatto ridere, discutere,arrabbiare, che insommahanno tenuto banco. E alloraeccolo, l’ascolano, dare sfogoalla sua estrosità vestendoladi allegria; di discorsi propo-sti non da dietro l’anonimatodi una battuta a viso scoperto;di silenzi mimati eppure satu-

ri di elo-quenza; dibravura nelsaper coin-volgere lanumerosis-sima plateache sotto im a e s t o s ilampadari,a gocce og i o i o s a -m e n t earlecchinatiin sintoniaambientale,si riversanel centrostorico.D u n q u e ,non unacittà inm a s c h e r acome tantealtre. ACarnevale,

infatti, Ascoli non è più unacittà ma un ampio palcosceni-co dove, come evidenziava-mo, si recita la storia locale ela si usa per esternare i vitalicontenuti nella sua animasommersa. Antichissimo ilCarnevale ascolano: direttodiscendente dei Saturnali peruna questione etnico-storica(notizie provate risalgonoperò solo al Rinascimento)nel tempo ha assunto una

fisionomia suigeneris con-notata da ori-ginalità (tal-volta vera epropria genia-lità) senzapari: far parla-re, dicevamo,il proprio vis-suto, svisce-randolo scher-z o s a m e n t esopra, sotto,davanti, die-tro, attorno.Il primo a par-lare, a coin-volgere tuttimettendo piz-zicorino negliatri e nellafantasia è los p l e n d i d o

manifesto che annuncia ilCarnevale e, veicolo turisticoirresistibile, convoglia ancheda altre regioni gente non solospettatrice ma anche attrice.Già, perché chi ha assistito aun Carnevale ascolano nerimane a volte così colpito daorganizzarsi in proprio e par-tecipare: ed ecco Pescara,Urbino, l’Aquila inserirsi,nella confusione con o senzamaschera, perchéin Ascoli si puòfare Carnevaleanche con l’abitodi tutti i giorni, èsufficiente averein sé il gusto dellasatira intelligente.Il che non è poco.Certo, solo chivive in Ascolipuò comprenderele sfumature, lariproduzione esi-larante di personeo circostanze mala capacità dell’a-scolano inmaschera è ecce-zionale nel coin-volgere il fore-stiero e questo,preso nel vorticedi una goliardiaestemporanea, sta allo scher-zo (mai disturbante), si senteprotagonista, cittadino a pienotitolo di una città volutamentee gaiamente impazzita. C’èposto per tutti, nessuno sisente escluso. Come nessunosi risente dell’innocente berli-na cui magari capita di doversottostare e non perché aCarnevale ogni scherzo valema perché chi va in piazza aCarnevale sa quello che loaspetta e lui… non aspettaaltro!Non bastano le mascherate?Ecco allora le tavolate e, diterni, chi può resistere allasaporosità dei ravioli “cace ecannella”, al fuoco del vinbrulè o dei dolci? E poiché“quante la cuore sta bbè, l’a-nema canta” ( iscrizione lapi-dea ascolana) ecco l’ingre-diente gastronomico a far can-tare, a Carnevale, ascolani enon. Tutti insieme, appassio-natamente.E se da Ascoli s’ode unosquillo di tromba, da localitàlimitrofe risponde uno strillo,anzi tanti strilli: sono i giova-ni di Offida con i loro fasciinfuocati (“li velurd”) o che,guazzaronati, in un turbiniobianco e rosso corrono dietroa “lu bove finte”. Anzi nelladeliziosa cittadina dell’entro-terra il Carnevale si svolge

lungo parametri personali cosìcome avviene in altri centrivicini (Castignano, per esem-pio). Un Carnevale territoria-le, dunque, risaltante nelpanorama nazionale per l’es-sere, prima ancora che unamascherata, una commedia distrada dove l’unica accademiapropedeutica è lo spirito sati-rico del cittadino e il suo desi-derio di dare corpo ad esso eai numerosi simbolismi dellacultura locale. Un Carnevaleche, iniziato con la Domenica“degli amici” cui fa seguitoquella “dei parenti”, arrivaalla settimana “grassa” secon-do un calendario irrinunciabi-le e secolare ma attento airitmi passanti del tempo. Mai,dunque, un Carnevale ripetiti-vo nell’inventiva ma, annodopo anno, rinnovante se stes-so e il desiderio altrui di parte-ciparvi.

Marcella RossiFoto di Bernardo Carfagna

PRicette umbre della tradizioneCoratella

A seconda delle aree di produzione, la coratella si univa a car-ciofi o fagioli, come avveniva a Norcia, o con patate tagliate apezzetti, come era usanza nei dintorni del lago Trasimeno e diTodi.Ingredienti1 coratella intera di agnello, olio, rosmarino, mezzo bicchieredi vino bianco, limone, mezzo bicchiere di passata di pomodo-ro, sale e pepe.PreparazioneTagliare la coratella a piccoli pezzi, insaporire insieme allacipolla, olio e rosmarino unendo prima il polmone, poi cuore efrattaglie e infine il fegato. Aggiungere, durante la cottura, ilvino bianco, il limone, sale e pepe e lasciar cuocere lentamen-te per un’oretta abbondante. Far insaporire a tegame coperto,aggiungere il pomodoro e completare la cottura allungando, senecessario, con acqua calda.

Umbrici al pecorino

Nell’area regionale gli umbrici assumono nomi diversi: aGubbio vengono chiamati bigoli. Nelle zone confinanti, pren-dono il nome di pici nelle zone più vicine alla Toscana; stroz-zapreti in prossimità della Romagna e pinci ai confini con leMarche.Ingredienti400 gr. di umbrici, prezzemolo, aglio, 250 gr. di passata dipomodoro, olio, 4 cucchiai di pecorino grattugiato, sale e pepe.PreparazioneRosolare nell’olio l’aglio e il prezzemolo e aggiungere la pas-sata di pomodoro. Salare, cospargere di pepe e cuocere a fuocobasso. Dopo aver lessato e scolato la pasta, condire con la salsacalda e cosparsa di pepe e di pecorino grattugiato.

Arrosto di maiale al sagrantino

Ingredienti per 6 persone500 gr. di carré di maiale, 2 bicchieri di vino sagrantino, seda-no, carota, cipolla, olio, sale e pepe.PreparazioneMettere il carré di maiale in un tegame di terracotta insiemealla carota, la cipolla, la costa di sedano e l’olio. Cuocere inforno per circa 1 ora a 180°; a metà cottura bagnare con ilsagrantino. A cottura ultimata togliere la carne dal forno e farritirare il fondo di cottura; tagliare l’arrosto di maiale a fettinee versarci il sughetto.

Crostini ubriachi

Un dolce molto particolare di tradizione umbra. Direttamentedal carnevale di Città Castello.Ingredienti:10 fette di pane casereccio raffermo, ripulite della crosta, 5caffè, 200g di cioccolato dolce150g. di cioccolato amaro, 250g di mandorle, sbollentate,pelate tostate e tritate finemente, un bicchiere di Alchermes,un bicchiere di Rhum.PreparazioneIn una casseruola posta sul fuoco basso versate i caffè, versatecirca la metà della cioccolata grattugiata e, sempre mescolandocon un cucchiaio, fatela sciogliere; al termine aggiungete lametà dell’Alchermes e del Rhum. Quindi immergete le fette dipane e adagiatele in un piatto da portata. A parte, in un altrotegame, sciogliete la cioccolata rimasta e unite il trito di man-dorle, versate i restanti liquori, mescolate e ricoprite così lefette con questo composto. Fate raffreddare e poi servite.

Da “ Sapori di una terra” www.provincia.pg.it

Cultura & Marketing dell’Olio Monocultivar

FRANTOI CELLETTI & CULTIVAROil Bar Restaurant Cafè Live Music

via Zuccoli,6 angolo v.Gluck 56 MILANOtel.02.66983712

chiuso: sabato pranzo - domenica pranzowww.frantoicelletti.it

Bimbo giapponese che assaggia olio MonocultivarFrantoi Celletti in una fiera ad Osaka.Bottiglie Frantoi Celletti dietro il bimbo.

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aceva molto caldo, ilmare delle Marcheaccoglieva bagnantiallegri e bimbi gioio-si, lo sguardo vaga-va, dietro le nostre

spalle le colline marchigianeci facevano da cornice, dallecase e dagli alberghi arrivava-no a noi profumi invitanti checi accompagnavano al palatoed eravamo certi che in que-sta regione si mangiasse ebevesse molto bene. Fu cosìche riscoprimmo che i nostrisensi sono molto curiosi e fuun attimo, un lampo....un´esigenza quella di fareincontrare questi “sensi”; leMarche erano lì a portata dimano ad offrirci i suoi gioiel-li. L´olfatto, il tatto, il gusto,la vista, l´udito, i cinque sensiperò ci fecero pensare che il“sesto senso” era quello chepoteva racchiudere bellezza emistero.A Milano, l´idea sempre piùricorrente ci ha portato adorganizzare un incontro perfare scoprire ad altri le sensa-zioni che avevamo provatonel nostro viaggio nelleMarche. Finalmente il 25novembre abbiamo realizzatoil nostro sogno; in città abbia-mo la fortuna di avere il“Circolo Alessandro Volta”,prestigioso e di antiche tradi-zioni dove i milanesi sonoattenti e curiosi alle idee ed aisuggerimenti che creanosinergie ed aggregazioni.Nell´elegante salone tra damee cavalieri ancora più elegan-ti tra luci e musica compaionocome per incanto i “nostrisensi”. ..........sensi di tradi-zione marchigiana. Apre il Gran Galà “l´olfatto”:due leggiadre ballerine classi-che, Elisa e Silvia Aonzo,sulle note del “Valzer deifiori” pongono sui tavolidegli ospiti profumati petalidi rose della ditta L´ERBADEGLI ANGELI, profumied erbe del Conero con sedein Ancona, la cui titolare,signora RomanaMontemarani, coltiva e curacon amore. L´olfatto si fariconoscere da un buon servi-zio dei nostri chef che con iltartufo, il formaggio di fossa,la lonza marchigiana ciricordano che anche questosenso è ben rappresentato.Ma ballando ballando sentia-mo che è arrivato il momento

di conoscere il “tatto” ed ètoccando che comunichiamo;lasciamo ad ognuno la suainterpretazione ma noi la pre-sentiamo sotto forma dilavoro a mano. MADAMA-DORE´ di Senigallia nellapersona della signora SilviaVigano, con le mani realizzaricami e creazioni elegantiche solo chi ha un buon rap-porto con il tatto può percepi-re. Si balla sulla musica di“Fata Confetto” e su un clas-sico spagnolo offrendo unfiore particolare al tatto.I nostri chef però continuano,durante la cena, a farci ricor-dare che “toccando” con arteil nostro cartoccio argentatoche troviamo ben presentatoal nostro tavolo, scopriamoche il “gusto” è per molti unodei massimi piaceri. Infattiun buon piatto di pasta al car-toccio è sempre gradito.Entriamo in pieno nel“gusto” quando nel saloneentra trionfalmente, accom-pagnata dalla marcia diRadetzky, una favolosa por-chetta marchigiana. La fascinosa signoraMargherita Altinier titolaredell´omonima Agenzia diLucrezia (PU) ricorda comesi gusti la porchetta e comeassaporare la tradizionale“sapa” marchigiana accom-pagnata da polenta edall´autentico ed artigianaleformaggio di fossa. Si bevemolto bene; il vino marchi-giano è DOC.Il presentatore e conduttoredel Gran Galà LorenzoCastelluccio ha dato lustroalla serata e ci ha offertoalcune delle sue performancecanore. Le luci ci avvisano eci fanno scoprire che la“vista” sarà appagata quandodue splendide fanciulle sulleali dell´avvolgente musica“La conquista del Paradiso”ballano adornate dai preziosigioielli creati e realizzatitotalmente da PatriziaSalvatori nel proprio labora-torio di Senigallia perSHARA MONTAZAH edEGON VON FURSTEN-BERG: pietre dure, oro eargento vengono unite conartistica creatività. La seratascorre veloce; si balla e siammira l´esposizione deiprodotti dei nostri “sensi”perché sono questi che cele-brano il nostro incontro. E´

nel contemplare quanto inostri artigiani siano bravi edoperosi che ci soffermiamoad ammirare tre spettacolariopere d´arte: le magnifichefisarmoniche della dittaGUERRINI & FIGLI diCastelfidardo che vengonodistribuite in tutto il mondo.Sentiamo che la melodia mar-chigiana vola con le note chele due piccole di casaGuerrini ci fanno ascoltaresuonando con passione duepezzi classici per fisarmoni-ca. Mamma Carla osservacon orgoglio le creature cheporteranno avanti la tradizio-ne di famiglia. Quale migliormodo per contemplare“l´udito”. Dolcezze su dol-cezze il dessert servito a tavo-la è un piacere ancora per la“vista” ed il “gusto” cheaccompagnato dalla classicaVernaccia di Serrapetrona cidà ancora tanta carica per bal-lare; ormai i numerosi ospitisono appagati da tante cocco-le e premure che i marchigia-ni hanno offerto loro. Si fabuio, più buio di prima, leluci del prestigioso salonedelle feste del Circolo Volta siabbassano..........forse tuttotermina qui. La musica si fapiù intrigante, sul palcovediamo illuminarsi tre scul-ture in pietra bianca di unaforza evocativa bella e pulitamentre una danzatrice, l´arti-sta Ombretta Buongarzoni,emerge da queste opere.Forse che siamo arrivati aquel “sesto senso” tanto dis-cusso da lasciare tutti a boccaaperta? Dalle Marche, unicaregione a chiamarsi al pluralefemminile, giunge il richiamodel senso più femminile ditutti, il “sesto senso”, che,dalle parole di una “modernasibilla”, Antonella Ventura,ha riportato alla memoria deipresenti come la pietra, l´arte,la vita siano cariche di uncaduco mistero che solo isensi e maggiormente il sestopossono a volte aiutare a dis-sipare.

Anna Canepa

In occasione dell’incontro conviviale di fine anno svoltosi alla Cascina Corba l’associazione haavuto per la lotteria e il pranzo il sostegno di numerosi operatori, leaders di prodotti marchigiani.Per la loro disponibilità e per alcuni anche la presenza si ringraziano:

AMORE E TARTUFO“L´amore - ha scritto il fisio-logo Paolo Mantegazza(1831-1910) - non è altro cheuna manifestazione superio-re del senso del tatto”.Avesse potuto apprezzare iltartufo, di sicuro l´eminentestudioso avrebbe modificatola sua riflessione:l´amore, cioè, sarebbe statodefinito “manifestazionesuperiore dei sensidell´odorato, del gusto e deltatto.”

TAGLIOLINIMONTEFELTROTra Urbino e Fossombronedalle parti di Canovacciodove ancora la strada sichiamava Statale 73 Bis,c´era un casolare di campa-gna. Intraprendenti sposini,lei ai fornelli lui servitoretuttofare, Richetta eNestorino, avevano adibitoil pianterreno dell´edificio atrattoria: un tipico posto diristoro, lindo ed invitante;mangiar gustoso e tipico;pietanze non tanto elaboratema esclusive pure se alloranon si usava definirle così.Uno dei piatti più apprezza-ti? I “TaglioliniMontefeltro”: sempliciabbastanza ed al tempo stes-so davvero gratificanti perchi li preparava e per chi,qui riproposti, può riassapo-rarne il gradimento.

Ingredienti: 350 g. di taglio-lini, 100 g. di burro, 80 g. dipecorinograttugiato, 100 g. di tartufi

FotoRiprese TV video

Immagine AziendaleVia Romilli, 18 20139 Milano

tel. 02.5391178 - fax 02.5391623

e-mail: [email protected]

Ringraziamenti

Antiche Ricette Marchigianebianchi freschi, sale-pepe.Esecuzione: Lessare i taglio-lini in un brodo leggero e sco-larli al dente, condirli conburro fuso e leggermentedorato, aggiungere il pecori-no ed il tartufo grattugiato,salare, pepare.Servire i tagliolini ben caldi ecosparsi di fettine di tartufo.

INSALATA ALLATAMBURINIAl tempo delle cosidette casechiuse, in Ancona era, nellospecifico genere, quasi unaistituzione quella che ha datoil nome all´insalata qui pro-posta non per nostalgie d´unluogo dedicato all´addio alcelibato, all´iniziazionedell´eros, all´occasione pertradimenti coniugali ritenutiincolpevoli poichè consumatiall´insegna della “tolleran-za”. L´insalata allaTamburini dicono venisse, daseducenti cameriere, servitaalla clientela più abbienteaccolta negli ambienti piùlussuosi: era, quest´insalata,uno spuntino rigenerante.

Ingredienti: 250 g. di girellodi vitello a fettine sottilissi-me, il succo di unlimone, 100 g. di grana, untartufo bianco ben pulito, 3cucchiai di olioextravergine di oliva di primaqualità, 2 coste di sedanobianco, sale-pepe.

Esecuzione: allargare le fetti-ne di vitello su un ampio piat-to, bagnare con ilsucco di limone, salare, pepa-re, oliare poi cospargere conil grana, il tartufo

bianco ed il sedano tagliati ascagliette. Servire con vino bianco fre-sco.

DULCIS IN FUNDOFICHETTE

Ingredienti: 600 g. di farina,250 g. di latte, 50 g. di burro,70 g. di zucchero, 100 g. dimiele, 2 uova, 30 g. di lievitodi birra, 1 buccia di limonegrattugiata, 1 buccia d´aran-cia grattugiata, strutto perfriggere.

Esecuzione: disporre la fari-na a fontana, aggiungere alcentro le uova, il burro ed illievito sciolto nel latte tiepi-do. Mescolare il tutto fino adottenere un impasto morbidoma omogeneo, dal quale rica-veremo una sfoglia dellospessore di mezzo centime-tro. Sopra la sfoglia cospar-gere uniformemente il miele,la buccia d´arancia e limone,infine lo zucchero. Arrotolarela sfoglia su se stessa eschiacciare delicatamente,lasciar riposare per circa 20minuti, Tagliare a fettine efriggere in abbondante struttobollente

da “Marche eros e gastronomia” di Gianfilippo

Centanni e Rolando Ramoscelli

SOCIETA' ARTIGIANA VASAILocalità VERGINETO di BARCHI (PU)Tel.: 0721.728534Fax: [email protected]

Il buon mangiare ed il buon bere. I gioiel-li di oreficeria e le ceramiche artistiche.Altri aspetti dell'Umbria da conoscere inprofondità, per apprezzarne ancora unavolta le sue peculiarità, visitando la botte-ga di un artigiano o sedendosi al ristoran-te.Un viaggio del gusto e del piacere, capacedi stimolare i sensi, alla scoperta dei pro-dotti tipici della nostra regione.La cucina umbra è un po' come la suaterra: semplice ma genuina. È fatta in lar-ghissima parte dei prodotti dell'agricoltura

Un viaggio in Umbria tra Enogastronomia e Artigianato

e della anticatradizione nel-l 'al levamento.Ma sa ancheoffrire prodotti di indiscutibile pregio come l'o-lio, i vini ed il tartufo.Ogni territorio, ogni borgo offre un suo piattotipico che meglio di qualunque altra cosa saparlare della storia e delle tradizioni. Il pescedei laghi, il vino delle colline e delle pianure,gli insaccati ed i latticini delle zone montane, idolci delle città. Ovunque troveremo qualcosadi unico ed originale.

da www.umbria2000.it

Serata di Gala al Circolo Volta di Milano per scoprire gusto, creatività e artigianato.

Marche, una regione femmina col sesto senso

F All Gold di FossombroneAltinier Margherita di LucreziaShara Montazah di SenigalliaDistillerie Varnelli di PieveboviglianaSocietà Artigiana Vasai di Sant’IppolitoAzienda Agricola Monterosso

di San Lorenzo in CampoIndesit di FabrianoAgriturismo Vecchio Gelso di OrtezzanoDitta A. Girotti di Cifoletti di AmeliaCatalini Sergio di OrtezzanoAzienda Vinicola Sgalj di Ortezzano

Tartufo: il gusto e l´odorato propulsivi per Eros e Afrodite.

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L’associazione “Pro Rambona” e l’Associazione “Arte per le Marche” promuovono a livello locale e nazionale la valorizzazione dell’Abbazia di Rambona,dell’arte marchigiana antica e contemporanea, del territorio e della tradizione della Regione Marche attraverso eventi culturali, artistici, musicali, turistici ed

enogastronomici, distinguendosi per un “fare” diverso nella promozione del “bello”.

Arte per le Marche per il 2007 promuove e realizza il progetto:

Associazione Pro RambonaTarcisio Feliziani

Pollenza Telefono 335442496

e-mail:[email protected]

VIA SALARIASEGNO SOGNO MATERIA di artisti piceni contemporanei

L’associazione culturale Arte per le Marche, in collaborazione con la Fondazione internazionale Ignazio Silone, il cui presidente è il dott. Aldo Forbice, promuove e cura un percorso itinerante artistico dal nome “Via Salaria” Segno Sogno e Materia di artisti piceni contemporanei.

La mostra, dopo aver esordito in novembre con successo a Sulmona, sarà presentata in primavera a Palazzo Valentini, sede della provincia di Roma e godrà delpatrocinio dell’Assessorato dei beni culturali della Regione Marche, nonché della Provincia di Ascoli Piceno e di Macerata.

Successivamente la mostra sara’ presentata nello storico Palazzo Doria del comune di Valmontone ( Roma) per ritornare ad Ascoli Piceno.Il progetto prende il nome dalla “Via Salaria”che e’ una delle prime vie consolari costruite ai tempi dell’antica Roma che collega Porto d’Ascoli alla capitale.

L’etimologia del nome deriva dal trasporto del sale che dall’Adriatico arrivava alla citta’ eterna. Oggi non vi si trasporta piu’ il sale, ma si continua a salire a Roma grazie ad essa.

Con Via Salaria si vuole rendere omaggio a un percorso ideale, fatto di uomini e di sudore, di pietre e di polvere, di segno e di materia, dove la via rappresenta un simbolo di scambio tra un passato glorioso e un futuro tutto da scoprire (delle Marche).

Gli artisti - uomini di Via Salaria sonoOmbretta Buongarzoni - Leonardo Cemak - Alessandro Costa - Giacomo Fabbracci - Giuseppe Gentili - Claudio Giovalè - Teresa Marasca -

Franco Morresi - Peppecotto - Roberto Torregiani - P. V.G.I cenni storici sull’antica via del sale sono a cura della professoressa Simonetta Torresi

Il sale di allora e’ il sale di “ognitempo”: la cultura.

Associazione Arte per le Marche Antonella VenturaPollenza - Via Roma 9 Telefono 3388362648e-mail [email protected]