Integrazione Denuncia Dopo Demolizione Definitiva Poste

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 Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento INTEGRAZIONE DENUNCIA PER DEMOLIZIONE EDIFICIO EX POSTE DI SAN GIORGIO DEL SANNIO CONTENENTE AMIANTO Oggetto: Fatti accadut i in San Giorgio del Sannio in data 21.03.2012 in relazione alla demolizione ad iniziativa ed opera del Comune del prefabbrica to in cemento-amianto delle ex Poste di Via Alcide De Gasperi . Denuncia avverso: 1. COMUNE DI SAN GIORGIO DEL SANNIO Sindaco p.t. Claudio Ricci, Assessore all'Urbanistica e ai Lavori Pubblici Felice BARRICELLA, Responsabile apicale dell'Ufficio Te cnico Comunale Mario FUSCO; 2. A.R.P.A.C. Di Benevento; 3. POSTE ITALIANE s.p .a. ; 4. EVENTUALI ALTRI S OGGETTI R ESONSABIL I, TRA CUI LE DITTE COINVOLTE: INGANNATO; RI.LA.CO s.r.l. Di Torrecuso; IGECO COSTRUZIONI GENERALI s.r.l.; VI.COS COSTRUZIONI s.r.l.

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Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale diBenevento

INTEGRAZIONE DENUNCIA PER DEMOLIZIONE EDIFICIO EX POSTE DISAN GIORGIO DEL SANNIO CONTENENTE AMIANTO

Oggetto: Fatti accaduti in San Giorgio del Sannio in data 21.03.2012 inrelazione alla demolizione ad iniziativa ed opera del Comune delprefabbricato in cemento-amianto delle ex Poste di Via Alcide DeGasperi .Denuncia avverso:

1. COMUNE DI SAN GIORGIO DEL SANNIO• Sindaco p.t. Claudio Ricci,• Assessore all'Urbanistica e ai Lavori Pubblici Felice BARRICELLA,

• Responsabile apicale dell'Ufficio Tecnico Comunale Mario FUSCO;

2. A.R.P.A.C. Di Benevento;3. POSTE ITALIANE s.p.a.;4. EVENTUALI ALTRI SOGGETTI RESONSABILI, TRA CUI LE DITTE

COINVOLTE:• INGANNATO;• RI.LA.CO s.r.l. Di Torrecuso;• IGECO COSTRUZIONI GENERALI s.r.l.;• VI.COS COSTRUZIONI s.r.l.

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 “Dopo la grave evidenza diossine del 2009 (incendio capannone Barletta), ora l’amianto :

abbiamo piene le tasche del modus agendi dell’amministrazione sangiorgese inosservante dei  più elementari  principi di precauzione a tutela della salute pubblica.

 A San Giorgio del Sannio c’è stata sicuramente dispersione nell’ambiente di fibre di amianto presenti nella struttura prefabbricata dell’ex ufficio postale di Via De Gasperi .

Tutto inizia, almeno apparentemente, con una demolizione non a norma della struttura citata

intrapresa improvvisamente a settembre 2011. A seguito delle proteste dei cittadini i lavori di demolizione furono bloccati e l’Arpac ad ottobre 2011 certificò la presenza di amianto crisotilo

non solo nella pensilina lato ingresso pubblico- come da pregresse incomplete indagini del 2004- ma anche nei materiali di risulta della demolizione ritrovati nel cantiere sui generis,

allestito senza il benchè minimo accorgimento di sicurezza per la pubblica e privata incolumità.Qualche giorno fa, il 21 marzo scorso, nonostante queste risultanze dell’Arpac e

nonostante una concomitante indagine giudiziaria instauratasi a seguito di denuncia del Comune e dell’Arpac da parte del MoVimento Verso San Giorgio cinque stelle, il Comune di 

San Giorgio del Sannio ha deciso di festeggiare l’arrivo della primavera, completandol’abbattimento della struttura prefabbricata dell’ex poste, che di certo conteneva fibre di 

amianto che possono provocare, lentamente ma inesorabilmente, il cancro agli ignari cittadini,ancora una volta neppure avvertiti della scellerata iniziativa con sollevamento di polvere e

 pulviscolo altamente tossico.Nessuna autorità di polizia ha fermato i letali lavori del 21 marzo e sussistono tanto legittimi quanto gravi dubbi che la stessa magistratura inquirente sia stata di tanto tempestivamenteinformata, essendo prevalse – a quanto ci risulta - argomentazioni di tipo amministrativo(millantata “correttezza degli adempimenti amministrativi e igienico-ambientali di messa in

sicurezza del cantiere”) su pregnanti e oggettivi e prevalenti motivi di indagine e di giustizia,a tutela della salute pubblica e dell’ambiente.

La sfacciataggine irresponsabile dell’amministrazione Ricci in carica pare non riconosca limiti neppure nell’Autorità Giudiziaria.

Se prima il Comune, incredibilmente, ha sostenuto di NON SAPERE che vi erano parti di cemento-amianto (!), il 21 marzo scorso , nell’ultimare l’opus, ha osato definire

“riqualificazione urbana” un vero e proprio disastro ambientale.

Con l’aggravante della distruzione del corpo del reato che doveva invece essere adisposizione della magistratura finchè l’indagine non si fosse conclusa con l’esercizio dell’azione

 penale o la richiesta di archiviazione. Come l’ordinamento giuridico esige!Ogni cittadino, sangiorgese e non, è invitato ad aderire anche con personali e creative

iniziative alla protesta del “MoVimento verso San Giorgio a cinque stelle “ e a reclamaretrasparenza e legalità sulla torbida vicenda della dispersione di amianto in conseguenza

della demolizione – a tutti i costi- dello stabile di Italposte s.p.a.Ora è tempo che le autorità competenti diano risposte al “seme di Pandora” 

incomprensibile gettato dell’ente comunale, adottino tutte le iniziative necessarie per limitare i danni alla salute dei cittadini e per accertare chi sono i responsabili di 

questo ennesimo e gravissimo episodio di malaffare.

SIAMO CITTADINI, NON SUDDITI E CON LA SALUTE NON E’ CONSENTITO A NESSUN PRIVATOE, A FORTIORI, A NESSUNA AMMINISTRAZIONE PUBBLICA SCHERZARE O AGIRE IRRESPONSABILMENTE!

Per il MoVimento Verso San Giorgio del Sannio a cinque stelle

Le fondatrici e rappresentanti 

Rosanna Carpentieri, Francesca Maio, Elvira Santaniello” 

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FATTI NUOVI DEL 21.03.2012

In riferimento alla vicenda della presenza di amianto nell’edificio delle ex Poste di San Giorgiodel Sannio, oggetto di demolizione da parte del Comune di San Giorgio del Sannio già asettembre 2011, il quale lo acquisì al patrimonio comunale nell'anno 2004, dopo che l'Arpaccertificò la presenza di amianto nella pensilina dello stesso, lato ingresso pubblico,

il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia in uno con il Forum civico “Cittadini inMoVimento Verso San Giorgio a cinque stelle” entrambi rappresentati dalla qui scriventeRosanna CARPENTIERI, nata a Benevento l'08.11.1967 e residente in San Giorgio del Sannio,in :82018 via Cesine 36, telefono: 0824-337062, mail: [email protected],

facendo seguito alle pregresse denunce depositate alla Procura della Repubblica presso ilTribunale di Benevento ,alla luce delle nuove emergenze, integra i precedenti esposti e denuncia quanto segue.

La Magistratura è stata informata ?

Il giorno 21 marzo 2012 verso le 09.00 del mattino numerosi cittadini sangiorgesi, inparticolare i residenti nell’area limitrofa all’edificio delle ex Poste di San Giorgio del Sannio, giàparzialmente demolito nel mese di settembre 2011, hanno constatato che il cantiere era statoriaperto e che, con delle ruspe, si stava procedendo alla demolizione della parte di edificioancora in piedi.Allarmati, dal momento che la prima demolizione intrapresa a settembre era stata sospesaperché era stata riscontrata la presenza di amianto crisotilo nella pensilina di ingressodello stabile (indagine Arpac del 2004) e nei materiali di risulta della demolizione(indagine Arpac di ottobre 2011), hanno provveduto a chiedere informazioni e a formulare

interrogazioni alla stazione dei Carabinieri di San Giorgio del Sannio, all’ARPAC di Benevento edi Napoli e alla Sezione Ambientale del Corpo Forestale dello Stato di Benevento, quest'ultimatitolare frattanto di indagini delegate dal Pubblico Ministero procedente, a seguito delledenunce inoltrate dalla scrivente.

Le risposte delle Autorità sono state "spiazzanti" e foriere di molteplici perplessità.

La risposta fornita dai Carabinieri di San Giorgio del Sannio, in persona del reggenteLuogotenente Pietro D'ALI' è stata quella di :stare tranquilli perché "il cantiere era in regola con tutti i permessi amministrativi (parere dell'A.S.L. in particolare) e quindi non c’era alcun pericolo" per i cittadini;

che non si poteva procedere a sequestro dell'area - nè preventivo, nè probatorio - malgradol'indagine in corso, in quanto "non si ravvisavano estremi di reati";che inoltre, sarebbe stato “un atto discrezionale meramente facoltativo e non obbligatorio dellaCaserma locale, notiziare tempestivamente ed in tempo reale la Magistratura” delle odierneoperazioni di totale demolizione dello stabile su cui erano in corso indagini e analisidell'Autorità Giudiziaria al fine di stabilire il livello di contaminazione da asbesto dell'area, vistoche era acclarata la presenza di amianto in più parti dell'edificio.

La risposta fornita dal Corpo Forestale dello Stato di Benevento tramite vari agenti esegnatamente l'ufficiale CAMERLENGO ( dopo che fu scelto l'agente di Polizia Giudiziaria chevolesse interloquire con la scrivente) è stata quella di:

ribadire che “la Magistratura era al corrente “da mesi” della vicenda e che non occorrevanotiziarla della demolizione definitiva intrapresa nella data del 21.marzo.2012.” 

Non riportiamo nemmeno le risposte dell'Arpac di Benevento la quale ha asserito di non potere

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interloquire con semplici cittadini ma solo con Amministrazioni Pubbliche !

La scrivente ed i Comitati civici che rappresenta ritengono invece che gli Organi di Poliziadebbono acquisire agli atti ogni singola segnalazione e denuncia e trasmetterla all'AutoritàGiudiziaria a cui non possono assolutamente sostituirsi ! La figura del Luogotenente (il riferimento è al M.llo Pietro D'Alì della locale CasermaCarabinieri) resa edotta dei fatti esposti se costituenti reato, deve impedire che il reato e/o i

reati vengano portati a ulteriori conseguenze e, nel caso di specie, avrebbe dovuto, con ognimezzo impostogli dalla sua carica istituzionale e dall'ordinamento giuridico vigente, impedireche venisse posta in pericolo la salute pubblica.D'altra parte, l'essere delegato alle indagini o a determinate indagini (il riferimento è agliagenti ed ufficiali del Corpo Forestale dello Stato di Benevento), non può pregiudicare il doveredegli Ufficiali delegati di notiziare tempestivamente la Magistratura circa quanto sta accadendo,indipendentemente che vi siano o meno dei fatti di rilevanza penale.

E' per questo che il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia decide di inoltraredopo le telefonate intercorse con le forze di Polizia una mail alla Procura della Repubblicapresso il Tribunale di Benevento, di cui la scrivente riceve conferma di lettura alle ore 16.22 del21 marzo 2012.

L'appello alla Magistratura era del seguente tenore:

“DA STAMANE IL COMUNE DI SAN GIORGIO DEL SANNIO (BN) HA RIPRESO EX ABRUPTO I LAVORI DI DEMOLIZIONE DELL’UFFICIO POSTALE PREFABBRICATO DI VIA DE GASPERI INTERESSATO DA AMIANTO, MALGRADO CI SIA UNA INDAGINE DELLA MAGISTRATURA

 IN CORSO.DAI COLLOQUI INTERCORSI CON LA CASERMA DI SAN GIORGIO ED IL CORPO FORESTALE DELLO STATO (quest’ultimo titolare di indagini delegate) E’ EMERSO CHE LA MAGISTRATURANON E’ STATA ANCORA INFORMATA SULLA INIZIATIVA ODIERNA DEL COMUNE.

 AIUTATECI A FAR FERMARE I LAVORI FINCHE’ LA VERITA’ NON SIA ACCERTATA DALLE  AUTORITA’ GIUDIZIARIE COMPETENTI.

C’E AMIANTO CRISOTILO NELLA STRUTTURA DI ITALPOSTE ! 

COSI’ NON SI FA ALTRO CHE FAR SCOMPARIRE  IL CORPO DEL REATO.

IL LUOGOTENENTE DI SAN GIORGIO SECONDO QUANTO RIFERITO DALLO STESSO, RITIENE 

NON DOVERSI PROCEDERE A SEQUESTRO DELL’AREA IN QUANTO NON CI SAREBBE 

SECONDO LUI REATO.

E IL PERICOLO DI DISPERSIONE DI AMIANTO? L’ATTENTATO ALLA SALUTE 

PUBBLICA? IL DISASTRO AMBIENTALE SU CUI STA INDAGANDO LA

MAGISTRATURA?” 

Contemporaneamente, veniva diramata a mezzo stampa una nota del Forum civico “Cittadini inMoVimento Verso San Giorgio a Cinque stelle”, a firma delle componenti e rappresentanti:Rosanna CARPENTIERI, Francesca MAIO, Elvira SANTANIELLO, che di seguito riportiamo:

“Stamattina verso le 8.30 sono ricominciati i lavori di demolizione dell’edificio ex Poste di SanGiorgio del Sannio.Su quest’edificio già da mesi sono stati aperti fascicoli di indagine da parte della magistratura

sulla base di esposti-denuncia di “Cittadini in MoVimento verso San Giorgio a 5 Stelle” e di cittadini residenti in area limitrofa all’edificio stesso.

 Abbiamo chiamato i Carabinieri della locale stazione, il N.O.E . di Napoli, la polizia ambientale,

l’ARPAC, ma nessuno ci ha detto se la magistratura è stata informata di questa nuova

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demolizione tutt’ora in corso.

 Anzi, da quanto abbiamo capito dalle conversazioni con le autorità preposte, sembrerebbe

che sia un atto discrezionale da parte dell’autorità di polizia territoriale quello di 

avvertire la magistratura: pertanto, sembrerebbe anche che tale comunicazione non

ci sia ancora stata.

Ci chiediamo: se ci sono delle indagini in corso e dei fascicoli aperti in procura, si può

 procedere ad una demolizione senza che il procedimento sia chiuso conl’archiviazione e/o l’esercizio dell’azione penale e si sia dichiarata l’assenza di 

 pericolo per la salute pubblica? 

Con questa nota stampa vogliamo comunicare alla cittadinanza e agli organi competenti 

quanto sta accadendo e vorremmo soprattutto avere risposte, dal momento che la demolizione

in corso, con enorme dispersione di polvere e pulviscolo, è potenzialmente dannosa per 

l’ambiente circostante e per i residenti nell’area.

In questo momento siamo sul posto per documentare con foto e video l’accaduto e ci 

riserviamo di inviare aggiornamenti sulla situazione nel corso della giornata.” 

 Più o meno in concomitanza a tutto questo tran tran di telefonate e richieste di chiarimenti alleforze di Polizia Giudiziaria, mentre è già in corso l'abbattimento definitivo della parte residualedello stabile in Via A. De Gasperi, il Comune di San Giorgio del Sannio comunica a mezzostampa che :

 “Il cantiere, munito di tutte le autorizzazioni richieste dalle norme vigenti  ha riaperto i battenti per il completamento della rimozione del vecchio stabile di Poste Italiane, acquisitoal patrimonio comunale con l’intento di restituire quello spazio alla fruibilità dei cittadini…Con il completamento dei lavori nell’area ex Poste - afferma il sindaco Claudio Ricci -restituiamo alla comunità cittadina un piccolo polmone di verde in pieno centrourbano e di cui beneficeranno soprattutto i bambini, le famiglie e gli anziani. Quella zona,

infatti, sarà attrezzata per essere luogo di ritrovo, di incontro e di socializzazione.”(sic!).Il tutto – ribadiamo - senza prima attendere LE DECISIONI DELLA MAGISTRATURA SUIPROCEDIMENTI IN CORSO, prevalenti su qualsiasi procedimento amministrativo edistruggendo di fatto il corpo del reato su cui erano in corso e/o avrebbero dovuto espletarsianalisi tecniche-ambientali e indagini giudiziarie !!!!

Allego in proposito videoregistrazione della demolizione da cui emergono anche gli interventi isitu del Corpo Forestale e della Locale Caserma Carabinieri.

Ebbene, riguardo alle “autorizzazioni richieste dalle norme vigenti ” di cui riferisce il Comune, ènecessario fare alcune precisazioni di fondamentale importanza.

 

L'INCREDIBILE VERSIONE DEL COMUNE DI SAN GIORGIO

Il Comune di San Giorgio del Sannio ha sempre - incredibilmente - sostenuto di non saperedella presenza di amianto nell’edificio e di esserne venuto a conoscenza solo in occasionedell’inizio dei lavori di demolizione in data 21 settembre 2011, cioè dopo sette annidall'acquisto del bene da Poste Italiane s.p.a.

Solo in quella occasione, a demolizione intrapresa – incredibilmente - secondo il Comune, itecnici A.R.P.A.C. avrebbero comunicato l’esistenza di analisi risalenti a luglio 2004 dalle quali

risultava la presenza di amianto crisotilo nelle lastre prefabbricate  della pensilina d’ingressodell’edificio .

In virtù di ciò, il Comune sospendeva i lavori e affidava alla ditta RI.LA.CO s. r. l. di Torrecusola bonifica della parte dell’immobile contenente amianto, assicurandocontestualmente alla cittadinanza l'avvio di azioni legali contro l'A.S.L. di SanGiorgio del Sannio e l'A.R.P.A.C. di Benevento, in quanto non avrebbero – a

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differenza degli accessi effettuati nel 2002 - informato l'Ente comunale qualemassima autorità sanitaria territoriale, degli esiti degli accertamenti del 2004,positivi per “amianto CRISOTILO”, appena qualche mese prima dell'acquisto –incauto e irresponsabile - dell'immobile da parte del Comune. 

Si veda in proposito videoregistrazione del Consiglio Comunale del 30 settembre 2011,allegata su supporto CD.

QUESITI• IN PRIMIS, cosa c'è dietro la determinazione del Comune di acquistare da

ItalPoste s.p.a. un prefabbricato già da anni dismesso come ufficio postale edoggetto di analisi per AMIANTO ( sia pure di esito negativo, all'epoca) da partedell'A.S.L. e dell'A.R.P.A.C. già nel lontano anno 2002 ?

Il Sindaco ha precisato in Consiglio Comunale di aver voluto con quell'acquisto, “sottrarre alla speculazione privata quello spazio”.

Però, ha fatto anche riferimento -lanciando furiose invettive- ad un “incarico” conferito “invia informale” ad un Consulente Tecnico di fiducia del Comune (o del Sindaco)  perescludere che ci fosse amianto nell'edificio, prima di avviarne la demolizione a settembre

2011, ad opera di Ditta non specializzata nella bonifica, rimozione e smaltimento diamianto.Per indagare opportunamente su chi fosse il tecnico di cui sopra e quali accordi fosserointercorsi con il Comune, chiedo che venga acquisita agli atti la videoregistrazione delConsiglio Comunale che allego alla presente denuncia.

• E poi, quale parte dell'edificio sarebbe stata oggetto di bonifica da parte dellaDitta RI.LA.CO s.r.l. di Torrecuso successivamente incaricata dal Comune e,precisamente, a seguito della sospensione dei lavori di demolizione disettembre 2011 ???

• Non sappiamo se effettivamente la rimozione e lo smaltimento delle lastre sia

stata eseguita dalla stessa ditta che avrebbe bonificato l’area su incarico dell'Ente solo aseguito della sospensione dei lavori di abbattimento, a settembre, effettuati da altraditta non autorizzata e rimasta ignota per l'omessa esposizione del benchèminimo cartello di cantiere.

Sembrerebbe che il titolare della Ditta incaricata dal Comune per la demolizione asettembre 2011 sia tal sig. INGANNATO.Dal cartello di cantiere esposto invece il 21 marzo 2012, emerge che la Ditta che hacompletato la demolizione sia la IGECO COSTRUZIONI GENERALI s.r.l. con sede aBenevento in Via F. Flora 31, ma che i lavori in effetti siano stati affidati in sub-appalto edeseguiti dalla Ditta VI.COS COSTRUZIONI con sede in San Giorgio del Sannio in Via FontanaIsi 7.

• Voglia la Magistratura chiarire le ragioni in generale del sospetto coinvolgimento diben quattro imprese (!) e, in particolare:

1. la conformità ai sensi delle normative vigenti della ditta subentrata.2. Come è stato ripartito tra le varie ditte coinvolte nell'avvelenamento da

asbesto dei cittadini, il compenso di Euro 31.680,00 comprensivi degli “oneriper la sicurezza”.

3. Come e dove sono stati smaltiti i rifiuti tossici dell'abbattimento.

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Ciò che appare indubbio dall'unico cartello di cantiere esposto - SOLO in data 21

marzo 2012 - è che la demolizione definitiva e la rimozione e lo smaltimento deimateriali in cemento-amianto sia avvenuta per mezzo di … altra ditta, diversa dallaRI.LA.CO s.r.l. Di Torrecuso che avrebbe “bonificato” l'area dopo l'interruzione deilavori di settembre 2011.

RIEPILOGANDO

le analisi A.R.P.A.C. dell'ottobre 2011 hanno rilevato amianto in dispersione anchenella parte demolita dal Comune a settembre 2011.

L'Amianto è presente nei materiali di risulta della demolizione di settembre 2011,

contrariamente agli esiti degli accessi del 2002 e del 2004, questi ultimi certificantila presenza di amianto crisotilo solo nella pensilina lato ingresso pubblico.

ALTRO QUESITO

L'AMIANTO riscontrato ad ottobre 2011 proviene dalla pensilina (come“artatamente” l'ARPAC allude e cercherebbe di far credere, senza poterescientificamente nulla argomentare: vedasi relazione allegata ) oppure, piùverosimilmente e ragionevolmente, dalle parti dell'edificio già demolite a settembre2011 e non preventivamente analizzate dall'Arpac ?

I LIMITI DELL'INDAGINE A.R.P.A.C.

A riguardo è necessario precisare e ribadire che:

• in una relazione del settembre 2004, i tecnici ARPAC chiarivano che non avevano

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potuto eseguire analisi complete perché alcune parti del prefabbricato eranoinaccessibili e perché Poste Italiane non aveva fornito loro, benché richiesti, i“capitolati riguardanti i materiali utilizzati per la costruzione dell’edificio”.

• Proprio quelli che, in uno alla pratica edilizia integrale di cui abbiamo chiesto il sequestro dopo il rifiuto del Comune di consentirci di esercitare il diritto di accesso agliatti, detiene stabilmente il Comune che rilasciò p.t. la concessione edilizia a ItalPoste

s.p.a.

• in data 13 ottobre 2011 l’ARPAC però ha accertato inequivocabilmente che intre aree esterne e precisamente sui materiali di risulta presenti nel cantiere, vierano certamente fibre di amianto crisotilo, proprio quelle che disperse nell’aria edinalate, creano agli impotenti cittadini l’asbestosi, il mesotelioma pleurico-peritoneale, ilcancro polmonare e i tumori del tratto gastro-intestinale e della laringe.

Le risultanze delle indagini ARPAC di ottobre 2011 sono incontestabili circa lapresenza di amianto nella struttura abbattuta, sia pure con tutti i limiti intrinseci cheabbiamo rilevato e denunciato anche in questa sede e che si puntualizzano eriassumono:

1) L’EDIFICIO POSTALE E' STATO COSTRUITO IN EPOCA NOTA CON RELATIVO PROGETTODEPOSITATO AL COMUNE di San Giorgio del Sannio DAL QUALE RISULTANO LETIPOLOGIE DI MATERIALI IMPIEGATI ;

2) A seguito dei lavori di demolizione le parti contenenti fibre d’amianto si ritrovano neicumuli di demolizione, in maniera del tutto casuale senza quindi poter distinguereesattamente la loro provenienza ;

3) LE INDAGINI ESPERITE DALL’ARPAC RISULTANO NON SONO DEL TUTTO IDONEE : laMETODOLOGIA MOCF utilizzata dice solo se ci sono fibre di minerali d’amianto inmaniera del tutto generica , ma non ne può distinguere la tipologia .

4) Per avere dati più precisi anche sulla concentrazione delle fibre per unità di volumebisognerebbe fare altre analisi di maggiore precisione e dettaglio;

5) Le prove effettuate sui campioni sono lacunose , presentano solo un referto, ma nonvengono allegati i risultati di prova ( certificati con dati , grafici , tabelle etc );

6) Anche le modalità di campionamento non vengono specificate , dovendosi inveceattenere a precisi disposti normativi quali DM 06/09/1994 -14/05/1996;

7) il campionamento non è stato effettuato anche all’esterno dell’edificio ex postenelle aree contermini.Ciò significa che non è possibile stabilire l’eventuale livello di contaminazione di dette

aree;8) E’ indispensabile monitorare per un determinato periodo la qualità dell’aria, dei suoli e

delle strutture limitrofe all’ex edificio postale per potere determinare l’eventuale stato di

pericolosità della zona e quindi determinarne anche lo stato di rischio cui è espostala popolazione residente ed astante temporanea .

A seguito delle analisi del 13 ottobre 2011, la scrivente in proprio ed in nome e per conto delComitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia e del l Forum Civico Cittadini inMoVimento verso San Giorgio a 5 Stelle integra la precedente denuncia trasmessa allaProcura della Repubblica di Benevento, ipotizzando il disastro ambientale, il falsoideologico, il traffico illecito di rifiuti tossici, etc.

Proprio nelle richieste istruttorie viene chiesto in modo perentorio alla magistratura :

il sequestro dell'area cantiere delle ex Poste, il sequestro della pratica edilizia con ilcapitolato dei materiali impiegati, detenuta stabilmente dal Comune ma non comunicata alcomitato civico richiedente e, dopo accurata analisi critica della documentazionedell'A.R.P.A.C. dello scorso ottobre 2011, il rifacimento ex novo delle analisi ed il

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monitoraggio in più fasi temporali delle concentrazioni di amianto nell'aria e nelsuolo per valutare in maniera attendibile il livello di contaminazione e di pericolo cui èesposta la popolazione.

A seguito delle analisi del 13 ottobre 2011, inoltre, il Comune sospende i lavori diabbattimento della struttura.

Tale sospensione dei lavori sembrerebbe avallare l'ipotesi che il Comune fosse a conoscenzaalmeno degli esiti delle nuove analisi dell’ottobre 2011 che confermano l'amianto anche inaltre parti dell'edificio e non solo nella pensilina lato ingresso pubblico, di cui alle“monche” o non esaustive indagini A.R.P.A.C. dell'anno 2004.

Eppure, improvvisamente, senza alcun piano di protezione neppure per limitare ladispersione di nubi di polveri altamente tossiche e pericolose in tutto il paese e senzaavvertire in alcun modo la popolazione, il giorno 21 marzo 2012 , i lavori diabbattimento sono ripresi, con quasi certa dispersione nell’aria di microfibrille di asbestoed un incommensurabile rischio per la salute dei cittadini.

IL COMUNE NON POTEVA NON SAPERE DELLA PRESENZA DI AMIANTO

NELL'EDIFICIO EX POSTE SIN DALL'ACQUISTO E DALL'INIZIO DI TALESCELLERATA VICENDA CONCERNENTE L'IRRESPONSABILE DEMOLIZIONE.

Già nel mese di dicembre del 1996 Poste Italiane- Ente Pubblico Economico comunicava chela società Italposte s.p.a. aveva realizzato in Campania 99 edifici prefabbricati contenenticemento-amianto.A giugno dell’anno successivo il direttore della filiale Poste Italiane di Benevento, inviava airesponsabili di 21 uffici postali della provincia, tra i quali quello di San Giorgio delSannio, una comunicazione specifica relativa agli obblighi da assolvere per la gestione deiprefabbricati costituiti da strutture o pannelli di cemento-amianto.

Il prefabbricato di San Giorgio del Sannio, all’incrocio tra via Alcide De Gasperi e via Cardilli, non è

stato più utilizzato come ufficio postale dal luglio del 1997 ma da allora è stato abbandonato inevidente stato di degrado.

Nel 2002 l’ARPAC effettuò i primi esami su due soli campioni, uno del pavimento antiscivolo e l’altrosu una parete di truciolato, verificando che non vi erano fibre di amianto.

A luglio del 2004 la stessa ARPAC ha ripetuto gli esami accertando la presenza delpericoloso materiale, sicuramente nelle lastre prefabbricate della pensilina.

Con la relazione del 2 settembre del 2004, i tecnici che avevano effettuato i prelievi chiarivanoche quei pannelli di cemento-amianto, durante il sopralluogo del 4 luglio 2002, eranostati scambiati per “materiali plastici o simili” e poi precisavano che neppure nel2004 avevano potuto eseguire analisi complete perché alcune parti del prefabbricatoerano inaccessibili e Poste Italiane non aveva fornito, benchè richiesti, i “capitolati

riguardanti i materiali utilizzati per la costruzione dell’edificio”.

Il 20 ottobre del 2004, cioè il mese dopo l’accertamento dell’ARPAC sulla presenza diamianto in quel prefabbricato, il Comune di San Giorgio acquista la struttura, per abbatterlae realizzare al suo posto un giardino pubblico.

Tutta la tipologia di quei prefabbricati di Poste Italiane - diffuse su tutto il territorio nazionale .

sono tristemente noti per essere costituiti da cemento amianto in più parti :nelle pareti esterneed in quelle divisorie interne, nei luoghi di lavoro e nelle sue pertinenze anche esterne.

Sono edifici costruiti da Italposte s.p.a. tra il 1970 ed il 1985, in virtù delle leggi 15/74 e 39/82.

Sono dotati di vetri antifurto e aria condizionata, e sono stati considerati per molti anni il fiore

all'occhiello del sistema di distribuzione di Poste S.p.a. 

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Almeno fino a quando non si è scoperto che per la loro costruzione si era utilizzatoamianto.

Ed è stato acclarato ed è notorio che esso è presente soprattutto nei pannelli perimetrali interni odivisori e nei pannelli portanti esterni, proprio quelli che assieme al tetto sono stranamente"sfuggiti" alle indagini dell'Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania nel 2004 perl'edificio di San Giorgio del Sannio, sito in via Alcide De Gasperi.

 Strutture quelle delle Poste, solo relativamente sicure."Almeno fin quando, per qualche motivo, qualcuno non le danneggia" o non decide didemolirle senza preventivamente bonificarle come è successo a San Giorgio delSannio, dove il Comune ne ha intrapreso la demolizione , senza la preventiva bonifica dellastruttura da parte di una ditta specializzata ed anzi ( figurarsi !) senza neppure allestire uncantiere degno di questo nome con le protezioni dovute e la cartellonistica obbligatoria perlegge (ente committente, appalto, ditta esecutrice dei lavori, importo dei lavori, data inizio efine lavori etc.)!

L'amianto è fuorilegge dal 1992.

Nulla di strano se anche a San Giorgio alcuni lavoratori di Poste sembrano aver beneficiato delprepensionamento proprio per esposizione all'amianto! 

L'anomalia non è tutto ciò ma l'amministrazione comunale sangiorgese. E' notorio che all'interno di tutta questa tipologia di fabbricati , ove mai non siano ancoradismessi da Poste Italiane, è possibile imbattersi in cartelli indicanti "pericolo amianto",l'adozione di un codice comportamentale sull’uso di particolari cautele nell’ambiente di lavoro(vedi Scheda Tecnica n.2 ALLEGATA) e inviti precauzionali a lesionare il meno possibile lepareti dell'edificio, evitando addirittura perforazioni e sbriciolamenti perché tuttodipende dalla probabilità del danneggiamento del materiale estremamente friabile edispersibile nell'aria e nei polmoni.

Dal VADEMECUM 2003 diffuso da Poste Italiane risulta che:Ci sono un migliaio di edifici aziendali interessati dalla presenza di materiale contenenteAMIANTO.Il PREPOSTO RESPONSABILE PER L'AMIANTO identificato nel Direttore della Filiale DEVE:VIETARE QUALSIASI INTERVENTO CHE INTERESSI DIRATTAMENTE I MATERIALI CONTENENTIAMIANTO;DEVE EVITARE CHE VENGANO EFFETTUATI FORI SULLE PARETI DI AMIANTO CEMENTO;IL PREPOSTO DEVE ACCERTARSI CHE I LAVORATORI NON ALTERINO L'INTEGRITA' DELLESTRUTTURE CON MCA;QUALORA SIA INTERESSATA UNA GROSSA SUPERFICIE O QUANDO UNA PARETE SIASTATA SFONDATA DOVRA' ALLONTARE IL PERSONALE E CONCORDARE L'INTERVENTOURGENTE CON UNA DITTA SPECIALIZZA;IN OGNI CASO IL LAVORO NON DOVRA' ESSERE SVOLTO IN PRESENZA DEL PERSONALE E DELPUBBLICO.Da tutto ciò si evince che è inoppugnabile che L'AMIANTO E' ANCHE NELLE PARETI DEGLIEDIFICI DI QUESTA TIPOLOGIA.E CIOE' LA' DOVE L'ARPAC di Benevento (e il Comune di San Giorgio del Sannio)NON HANNO VISTO O VOLUTO VEDERE!E se è pericoloso praticare un foro quid iuris nel caso di una demolizione avventatache non ha ab initio valutato i rischi potenziali per la salute pubblica ed il disastroambientale ?La prova schiacciante che c'è amianto nelle pareti e nei locali aziendali di Italposte diffusi sulterritorio nazionale - e dunque, non solo nella pensilina lato ingresso pubblico comecertificato dall'Arpac di Benevento in relazione alla demolizione dell' edificio di SanGiorgio del Sannio, dal 2004 di proprietà del Comune - è, oltre alla Scheda Tecnica

appena richiamata, anche un opuscolo informativo diffuso dalle Poste stesse ai propri dipendentiche allego quale parte integrante della presente denuncia, con la corelativa previsione in ogniUfficio di Poste della figura del Responsabile alla sicurezza per l'amianto .

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Tutto ciò detto, i cittadini sangiorgesi e il Forum Civico “Cittadini in MoVimento verso SanGiorgio a 5 Stelle”, chiedono che venga fatta luce su questa vicenda e che, a tutela dellasalute pubblica e della legalità e trasparenza nella gestione amministrativa a San Giorgio delSannio, la Magistratura provveda a rispondere ai seguenti interrogativi:

• Perché l’Amministrazione non ha tenuto conto, prima di procedere allademolizione completa e definitiva dell’edificio, delle ultime analisi fattedall’ARPAC ad ottobre scorso, dalle quali è emersa in maniera inconfutabile lapresenza di amianto crisotilo anche nel materiale di risulta della demolizioneritrovato nel cantiere sui generis, allestito senza il benchè minimoaccorgimento di sicurezza per la pubblica e privata incolumità, dopo l’inizialeimproprio abbattimento di settembre 2011?

• Perché l’Amministrazione Comunale e l’autorità di Polizia GiudiziariaTerritoriale non hanno ritenuto di dover avvertire tempestivamente laMagistratura della ripresa dei lavori ma hanno preferito – a quanto risulta

dalle loro stesse comunicazioni ai cittadini - gestire autonomamentel'emergenza amianto correlata all'abbattimento di un manufatto contenenteamianto e sottoposto alle indagini della Magistratura, salvo verificare “le cartea posto”, ovvero sancire de facto la prevalenza – a quanto ci risulta - diargomentazioni di tipo amministrativo (presunta “correttezza degliadempimenti amministrativi e igienico-ambientali di messa in sicurezza delcantiere”) su pregnanti , oggettivi e prioritari motivi di indagine e di giustizia,a tutela della salute pubblica e dell’ambiente ???La sfacciataggine irresponsabile dell’amministrazione Ricci in carica pare nonriconosca limiti neppure nell’Autorità Giudiziaria procedente: ciò è di palmareevidenza.

• Perché infatti, l’Amministrazione Comunale, ben sapendo che sulla vicenda c’èun’indagine in corso, ha ritenuto di procedere a proprio arbitrio allademolizione, distruggendo il “corpo del reato”?

• Perché, più a monte, l’Amministrazione comunale aveva bisogno proprio diquel pezzo di terra per fare un giardino pubblico in una zona che presentamolti altri spazi liberi?

• Perché i tecnici e gli amministratori del Comune non hanno preteso da PosteItaliane l’abbattimento della struttura contenente amianto, nel rispetto dellenorme a tutela della salute pubblica, prima di acquistare il suolo?

Auspichiamo che la Magistratura faccia viva luce sulla vicenda sottostantel'attuale emergenza ambientale e cioè sull'acquisto pregresso del prefabbricato exPoste in cemento-amianto di ItalPoste s.p.a. da parte del Comune nel 2004, al soloscopo di demolirlo.

Ciò è fondamentale per stabilire perchè il Comune il 21 marzo scorso , nell’ultimarel’opus criminosa, ha osato definire “riqualificazione urbana” un vero e propriodisastro ambientale.Con l’aggravante , tra l'altro, della distruzione del corpo del reato che doveva inveceessere a disposizione della Magistratura finchè l’indagine non si fosse conclusa o conl’esercizio dell’azione penale o con la richiesta di archiviazione.Come l’ordinamento giuridico esige!

In realtà già nel 2004 il Comune non poteva NON SAPERE (ed è vano e non privo diconseguenze giuridiche sostenerlo nella civica assise del 30.10.2011) che ilprefabbricato di Ital Poste s.p.a. non contenesse amianto e non fosse stato dismesso

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da Poste per questa pregnante ragione.Perchè il Comune lo abbia acquisito per poi demolirlo è il vero mistero che laMagistratura vorrà, tra le altre richieste, acclarare!

RICHIESTE ISTRUTTORIE :

1) procedere per la penale punizione dei colpevoli, nei termini di legge, per tutti i reati già

contestati e ravvisabili nella presente esposizione dei fatti e scaturenti dalle indaginiespletande, il ripristino della legalità, della giustizia e le più severe sanzioni e condannepreviste dalla LEGGE;2) richiedere gli opportuni sequestri di documenti e quant'altro ai fini di:a) assicurare la prova dei reati;b) impedirne la soppressione e l’inquinamento;c) impedire la continuazione dei reati;d) assicurare la solvibilità dei responsabili nei confronti dei cittadini cui deve essererisarcito l’ingente ed immane danno esistenziale e alla salute cagionato con icomportamenti appena descritti.

Mi riporto integralmente alle precedenti denunce sollecitando pure l’esecuzione di opportune

perizie per la conferma della qui fornita esposizione dei fatti-reato.Rammento, sottolineo ed enfatizzo ad uso di chi mi legge l’ obbligatorietà dell’azionepenale sancita in Costituzione in caso di evidenti violazioni di legge e l’altrettantoobbligatorio arresto in caso di flagranza di reato;ricordo altresì il giuramento prestato nei confronti della Legge, delle Istituzioni, dellaRepubblica, dello Stato e dei Cittadini italiani tutti, a cui l’operato di questo giudice sideve uniformare e deve rispondere.

Ci riserviamo inoltre di costituirci, come associazione o uti singuli , parte civile nell’instaurandoprocedimento penale;

e, ai sensi e per gli effetti dell’ex art. 408 c.p.p., chiedo di essere avvisata in caso dirichiesta di archiviazione della notitia criminis oppure in caso di proroga delleindagini preliminari.

San Giorgio del Sannio,.................

…................................................................

Rosanna CARPENTIERI

Elenco allegati:1. Video cd della registrazione delle operazioni di demolizione del 21 marzo

2012;2. Video cd del Consiglio Comunale;3. Opuscolo informativo di Poste Italiane sulla conclamata presenza di amianto

negli edifici di Italposte s.p.a.;4. Scheda Tecnica con cui si prevede nelle Poste la figura del Responsabile alla

sicurezza per l'Amianto;5. Risultati A.R.P.A.C. Di Benevento di ottobre 2011.