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Soprattutto a Pasqua vogliamo continuare il nostro cammino alla “luce della fede”, ben sapendo che essa, senza la risurrezione del Signore, non avreb- be senso: tutto imploderebbe e ad ognuno di noi ri- marrebbero solo polverose macerie di riti, precetti e sogni. Macerie di illusioni! Senza la risurrezione di Cristo noi, come i discepoli lungo la via, potrem- mo fermarci con il volto triste denunciando le nostre speranze deluse. Tutto questo può succedere quando la fede la viviamo secondo le categorie del “logi- co” e del “possibile”. È logico tutto quello che viene dalla nostra razionalità, quando, pieni di noi stessi, ci sentiamo attori protagonisti con un copione da in- terpretare del quale conosciamo tutto. È logico tutto quello che riusciamo a tenere sotto stretto control- lo, con la conseguenza che non ci sono più spazi di fiducia verso Dio, che per principio è sempre più grande di noi, e non ci sono spazi per la “logica” di Gesù, quella dell’amore o del perdono o del dare la vita per gli altri, perché tutte queste logiche sono classificate come un “non senso”. Quante volte, in- fatti, non riusciamo a vivere la fede o a fare dei pas- si in avanti solo perché quello che la Sua Parola ci propone ci sembra impossibile? Per questo è molto più semplice seguire il nostro cuore o la nostra intel- ligenza o il nostro istinto piuttosto che abbandonarci alla sua volontà. D’altronde come non fare a non te- ner conto della fatica del perdere e del morire che il Signore ci chiede? Ecco perché la fede altre volte è la sequela di tutto ciò che è possibile, di ciò che ab- biamo personalmente sperimentato e del quale pos- siamo assolutamente fidarci. A volte non intendiamo affrontare nessun rischio, ci spaventa camminare al buio perché vogliamo sapere dove i nostri passi poggiano. Ed è così che diventa im-possibile cre- dere che una persona cambi; im-possibile che Ma- ter Domini diventi una vera comunità; im-possibile fare del bene perché tutti ci tradiscono; im-possibile seguire il Signore perché (Lui) ci vuole come per- denti; im-possibile scrostarci dalle nostre paludi di morte e sognare per tutti, giovani compresi, di salire la santa montagna dell’amore. Ecco, allora, la ne- cessità che sia davvero Pasqua, quella che irrompe nei nostri sepolcri di morte e ci spinge a uscire fuori, desiderosi e pronti nell’annunciare una vita nuova, quella che è fatta di bellezza, di luce, di amore, di pace e di gioia. Auguri così, amata comunità, a tutti e a ciascuno: che la Pasqua ci aiuti ad essere meno prevedibili secondo le nostre modalità e più folli nel credere e nel testimoniare con forza la potenza della Sua Risurrezione. SUPPLEMENTO A COMUNITÀ NUOVA ANNO 2018 - N. 5 ORARI SETTIMANA SANTA Domenica delle Palme: SS. Messe ore 8/11/18 (Chiesa grande) e benedizione in Chiesa. Lunedì e martedì: Confessioni. S. Messa ore 18. Mercoledì: ore 17 Messa crismale. Giovedì: ore 18 S. Messa in Coena Domini. Altare della Reposizione. Venerdi: ore 9 Ufficio delle letture e Lodi. Ore 16 Liturgia della Passione. Sabato: ore 9 Ufficio delle letture e Lodi. Ore 22 Solenne Veglia Pasquale. Domenica: SS. Messe ore 9 / 11 / 18 Lunedì dell’Angelo nessuna celebrazione. «Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore» (At 4,33)

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Soprattutto a Pasqua vogliamo continuare il nostro cammino alla “luce della fede”, ben sapendo che essa, senza la risurrezione del Signore, non avreb-be senso: tutto imploderebbe e ad ognuno di noi ri-marrebbero solo polverose macerie di riti, precetti e sogni. Macerie di illusioni! Senza la risurrezione di Cristo noi, come i discepoli lungo la via, potrem-mo fermarci con il volto triste denunciando le nostre speranze deluse. Tutto questo può succedere quando la fede la viviamo secondo le categorie del “logi-co” e del “possibile”. È logico tutto quello che viene dalla nostra razionalità, quando, pieni di noi stessi, ci sentiamo attori protagonisti con un copione da in-terpretare del quale conosciamo tutto. È logico tutto quello che riusciamo a tenere sotto stretto control-lo, con la conseguenza che non ci sono più spazi di fiducia verso Dio, che per principio è sempre più grande di noi, e non ci sono spazi per la “logica” di Gesù, quella dell’amore o del perdono o del dare la vita per gli altri, perché tutte queste logiche sono classificate come un “non senso”. Quante volte, in-fatti, non riusciamo a vivere la fede o a fare dei pas-si in avanti solo perché quello che la Sua Parola ci propone ci sembra impossibile? Per questo è molto più semplice seguire il nostro cuore o la nostra intel-ligenza o il nostro istinto piuttosto che abbandonarci alla sua volontà. D’altronde come non fare a non te-ner conto della fatica del perdere e del morire che il Signore ci chiede? Ecco perché la fede altre volte è la sequela di tutto ciò che è possibile, di ciò che ab-biamo personalmente sperimentato e del quale pos-siamo assolutamente fidarci. A volte non intendiamo affrontare nessun rischio, ci spaventa camminare al buio perché vogliamo sapere dove i nostri passi poggiano. Ed è così che diventa im-possibile cre-dere che una persona cambi; im-possibile che Ma-ter Domini diventi una vera comunità; im-possibile fare del bene perché tutti ci tradiscono; im-possibile seguire il Signore perché (Lui) ci vuole come per-denti; im-possibile scrostarci dalle nostre paludi di

morte e sognare per tutti, giovani compresi, di salire la santa montagna dell’amore. Ecco, allora, la ne-cessità che sia davvero Pasqua, quella che irrompe nei nostri sepolcri di morte e ci spinge a uscire fuori, desiderosi e pronti nell’annunciare una vita nuova, quella che è fatta di bellezza, di luce, di amore, di pace e di gioia. Auguri così, amata comunità, a tutti e a ciascuno: che la Pasqua ci aiuti ad essere meno prevedibili secondo le nostre modalità e più folli nel credere e nel testimoniare con forza la potenza della Sua Risurrezione.

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ORARI SETTIMANA SANTADomenica delle Palme:SS. Messe ore 8/11/18 (Chiesa grande)e benedizione in Chiesa.

Lunedì e martedì:Confessioni. S. Messa ore 18.

Mercoledì: ore 17 Messa crismale.

Giovedì:ore 18 S. Messa in Coena Domini.Altare della Reposizione.

Venerdi:ore 9 Ufficio delle letture e Lodi.Ore 16 Liturgia della Passione.

Sabato:ore 9 Ufficio delle letture e Lodi.Ore 22 Solenne Veglia Pasquale.

Domenica:SS. Messe ore 9 / 11 / 18

Lunedì dell’Angelo nessuna celebrazione.

«Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore» (At 4,33)

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“Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito figlio affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”. (Gv 3,16-18)

Oggi voglio raccontare la mia storia.

Sono Luca e ho 26 anni. Circa due anni fa crede-vo di aver ottenuto il massimo dalla vita, un impiego statale, un rapporto fantastico con la mia ragazza, una famiglia che mi ha sempre voluto bene, insomma tutto ciò che un giovane può desiderare.

Avevo dei bei progetti per il mio futuro: laurearmi, formare una famiglia, crescere professionalmente ecc.

Tutto questo avveniva senza avere la consapevolez-za di iniziare ad avvicinarmi a Dio.

Ho cominciato a partecipare a qualche messa dome-nicale, con la scusa di accompagnare la mia ragazza, che sperava, da grande credente, nella mia conversione.

Iniziavo a vedere Dio e la fede in modo diverso da come avevo sempre immaginato.

Poi venne il giorno in cui il Signore mi chiamò a se, si rivelò nella mia vita, poiché credo che ogni uomo sulla terra riceve più volte nel corso della propria vita una chiamata a convertirsi, a riconsiderare il cammino della propria esistenza terrena, ad avvicinarsi a Lui, ad ascoltare e fare la sua volontà.

Questo è un racconto testimonianza di una vita che è cambiata dopo avere accettato Gesù Cristo come per-sonale Salvatore.

Nel frattempo iniziai ad avvicinarmi sempre più alla mia nuova vita da Cristiano, partecipando a feste reli-giose e celebrazioni di messe, con la volontà di appro-fondire la conoscenza del Signore mediante la lettura della Bibbia.

Decisi così di farmi accompagnare in questo cammi-no dal mio parroco don Mario, mediante degli incontri settimanali.

Mi resi conto che avevo bisogno di Gesù Cristo e della salvezza che mi offriva, cominciando ad accettarlo sempre più personalmente nel cuore.

Durante il tempo che trascorse, da quella famosa let-tera, mi rendevo conto che le mie volontà si stavano realizzando, e io mi sentivo sempre di più una persona migliore.

In questi anni sono cambiate tante cose: guardo e af-fronto la vita in modo diverso, mi sono reso conto che questi anni trascorsi senza Dio, sono stati vuoti poiché vissuti nell’illusione di essere felice e completo.

Il percorso con don Mario dopo due anni si è conclu-so e nel giorno della Santa Pasqua riceverò i sacramenti dell’iniziazione cristiana (Battesimo, Cresima ed Euca-ristia): sarò finalmente un CRISTIANO a tutti gli effetti.

Tutto davanti a me è cambiato, merito soprattutto della mia ragazza e della sua grande fede in Dio.

Quanto ho vissuto è difficile da comunicare con pa-role o raccontare in un breve scritto, sono esperienze da provare; il Signore è il salvatore di tutti, attende solo di essere invocato e riconosciuto come unico personale Salvatore, Egli ci chiede semplicemente: la possibilità di operare aprendo il nostro cuore al suo amore.

Ricordo l’estate di due anni fa quando la nonna della mia ragazza disse di dover partire per un viaggio orga-nizzato a Lourdes, chiedendoci se volessimo mandare, tramite lei, qualche pensiero alla Madonna. Io sentii nel cuore di farlo e mandai una lettera scrivendo in poche righe quello che più desideravo.

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Questo schema è il risultato di un test anonimo svolto da una quindicina di ragazzi di terza media, durante gli incontri di catechismo. Ad ognuno è stato chiesto di scrivere quale cosa - della nostra comunità parroc-chiale - piace loro di più e quale di meno. L’idea è nata dal discorso che Papa Francesco ha rivolto ai giovani il 17 Gennaio 2018 a Maipù in Cile, in cui - invi-tandoli a parlare “senza filtri” - diceva testualmente: “abbiate il coraggio di dirci: ‘Questo mi piace; que-sta strada mi sembra sia quella da fare; questo non va bene ...’”. Si è deciso di raccogliere le risposte esat-tamente come i ragazzi le hanno espresse, comprese le ripetizioni (segno che quella idea è comune a più ragazzi) e le contraddizioni (segno di una differenza di opinione tra di loro). Ne è uscito fuori un punto di vista sulla nostra comunità parrocchiale, riportato nel sottostante schema, davvero molto interessante, che non può e non deve passare inosservato.

Sono stati altresì interpellati i giovani frequentanti le scuole superiori ai quali è stato consegnato questo bi-glietto

Carissimi giovani, questo biglietto è riservato a voi:

a voi che siete un meraviglioso mondo alternativo alle nostre visioni di adulti;

a voi che siete pieni di sogni e di progetti, pieni di vita e di speranza;

a voi che siete molto più veloci di noi e per que-sto potete essere una risorsa per costruire qualcosa di bello.

I giovani e la Parrocchia

Vi scrivo per dirvi che: ho bisogno di voi!

Ho bisogno di ascoltarvi per conoscere, senza nessun filtro, tutto quello che pensate riguardo alla fede, alla nostra comunità di Mater Domini e a tutto quello che facciamo e come lo facciamo.

Ho bisogno di voi perché mi piacerebbe vedervi più protagonisti con progetti e percorsi che vi riguardino e siano capaci di accendere il vostro interesse.

Ho bisogno di voi perché credo che solo voi possia-te essere un ponte per altri giovani.

Mi volete, dunque, aiutare? Volete farmi sapere e co-noscere un po’ del vostro cuore e dei vostri pensieri? Inviatemi una mail [email protected] - e succes-sivamente potremmo anche incontrarci per continuare a muovere insieme piccoli passi e per cercare di co-struire qualcosa.

Vi dico grazie e attendo, pieno di fiducia e di gioia, un vostro coinvolgimento.

don Mario

… nessuno ha risposto.

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Fiorellino mio, Catanzaro sarà un po’ meno casa per me ora che vai via.

Mi mancherai molto perché, anche se non ci vedeva-mo spesso, sapevo dove trovarti sempre.

Tu per me sei sempre stata preziosa e tale rimarrai nel mio cuore.

Sei un grande esempio di Donna. Una Donna, forte, dolce, bella intelligente. Ma soprattutto una DONNA FEDELE.

Fedele al suo Signore, Fedele alle scelte di vita, Fe-dele nelle piccole cosi, come nelle grandi cose.

* * *Sei per tutto il tuo essere, un esempio da seguire, da

imitare, da valorizzare e da amare.Mi hai sempre accolta con grande Amore, quell’a-

more che sanno donare solo le GRANDI DONNE, un Amore infinito, un Amore materno e per questo non po-trò mai ringraziarti abbastanza.

Portami sempre con te nelle tue preghiere, perché tu sei la prescelta del Signore e ti ascolta sempre.

Mi mancherai tantissimo, ma sono sicura che saremo sempre insieme nella preghiera e nel cuore.

Ti voglio tanto, tantissimo BENEGrazie di tutto Suora del mio Cuore

* * *Sono una ragazza proveniente da Petilia Policastro

(KR) che ha studiato Giurisprudenza a Catanzaro dove ha avuto il piacere di conoscere Suor Esterina che gesti-va il Centro Universitario Femminile.

Con grande devozione, impegno e pazienza Suor Esterina ha saputo accogliere le studentesse e le lavo-ratrici provenienti da vari paesi e nel contempo non ha tralasciato di portare conforto a numerose famiglie di Catanzaro.

Oggi, all’età di ottantasei anni Suor Esterina ha do-vuto lasciare, per obbedienza, Catanzaro per andare a Termoli nel Molise portando con sé il sorriso e lascian-do un po’ di malinconia nelle persone che hanno avuto il piacere di conoscerla. Grazie a lei posso testimoniare quanto è importante in una comunità, piccola o grande che sia, godere della presenza di una religiosa nella qua-le trovare conforto.

Non dimenticherò mai il grande apporto che Suor Esterina ha dato alla mia vita di studentessa universita-ria con le preziose preghiere prima di ogni esame.

Spero che la popolazione di Mater Domini, quartiere dove Suor Esterina svolgeva la sua missione aiutando il parroco, la ricordi con il sorriso.

Grazie suora per la tua presenza.

Il Signore dopo 20 anni di presenza qui a Mater Domini ha scelto per me un trasferimento. Quando ho lasciato Londa provincia di Firenze, con tante lacrime e sono venuta a Catanzaro, ho trovato in questa parroc-chia tanta accoglienza da parte di Don Leonardo che la curava con zelo e amore. Come primo impegno mi ha affidato i più poveri e i malati di villa Nuccia. Ogni sa-bato, accompagnata da alcuni volontari, dopo una pre-ghiera si andava a cercare le persone che non erano in grado di stare in piedi: ci aspettavano e ci rispettavano. Con gioia portavamo loro Gesù.

Ora il 5 febbraio ho terminato la mia presenza fisica in questo luogo, ma spiritualmente sarò con voi ogni domenica e rivolgerò al Signore le preghiere che mi sa-ranno da voi richieste.

Don Mario ha voluto che vi salutassi oggi, giornata della scelta degli apostoli da parte di Gesù per la mis-sione nella Chiesa. Dopo duemila anni Gesù ha scelto anche me per venire tra di voi, facendomi restare per molto tempo qui, dove ho partecipato alle gioie e ai do-lori di questa parrocchia, che il parroco guida con ge-nerosità, amore e competenza cercando il bene di tutti, l’unione e la santità.

La Madonna che ci guarda stenda su tutti noi il suo sguardo e la sua protezione.

Sento di dover rivolgere un ringraziamento alla mia comunità, alle associate alla misericordia ALAM, gruppo rosselliano, e a tutti i gruppi che portano il loro contributo spirituale per la gloria di Dio con il canto, la preghiera e l’azione. Gesù dice:” dove due o tre sono ri-uniti nel mio nome io sono in mezzo a loro”. (Mp 18,20)

Carissimi, ringrazio il Signore per tutto quello che ogni giorno ci dona. Vi abbraccio tutti con grande af-fetto. Gesù e Maria sono sempre con noi, fidiamoci e certamente la loro misericordia scenderà su noi e su tutti quelli che con noi la vorranno condividere.

Sr. M. Esterina Pulimeno

IL SALUTO DELLE SUE RAGAZZE A SUOR ESTERINA

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Il saluto di Suor Esterina alla parrocchia