Testimonianza Di Gloria Polo

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  • 8/10/2019 Testimonianza Di Gloria Polo

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    A cura di Flaviano Patrizi

    Sono stata alle porte

    del cielo e dellinfernoNuova Testimonianza della dott.sa Gloria Polo

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    PREMESSA

    La presente testimonianza della dott.sa Gloria Polo frutto diun lavoro redazionale originale che ha permesso di correggere glierrori di traduzione della prima edizione e di colmarne le lacunenarrative, essendo confluiti in essa molti brani complementaritratti da altre testimonianze di Gloria e da colloqui inediti tra Glo-ria e il curatore di questa edizione.

    Le testimonianze orali che Gloria rilascia in varie parti delmondo, pur conservando inalterata la sostanza del messaggio,possono arricchirsi di particolari differenti secondo luditorio cuisono rivolte. Per questo abbiamo creduto utile presentare a tutti ilettori una testimonianza che tenesse conto di questo fattore.

    Riteniamo inoltre importantissimo affermare che Gloria svolgela sua missione di testimone a titolo gratuito, e che non percepi-sce alcun provento derivante dalla pubblicazione delle sue testi-

    monianze, perch gratuitamente ha ricevuto e gratuitamente d.Gloria vive del suo lavoro di medico dentista.

    Per chi desiderasse ricevere maggiori informazioni riguardantiGloria Polo e la sua missione le potr trovare al sito internet uffi-ciale:www.gloria.polo.ortiz.in.

    Consigliamo la visione del DVD Sono stata alle porte del cie-lo e dellinferno, prodotto dalla Himmel film poich, oltre a

    contenere la video-testimonianza di Gloria, che come valore ag-giunto rispetto al libro permette di vedere come Gloria raccontaci che ha vissuto, contiene un documentario di unemittente te-levisiva colombiana in cui, tra laltro, sono intervistati il dottoreche ha soccorso Gloria e il chirurgo che la oper. Per richiedernecopie: cell. 3205612481; oppure: [email protected].

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    TESTIMONIANZA

    Sia veramente benedetto il nome del Signore, fratelli. moltobello, per me, avere lopportunit di stare qui con voi a raccontar-vi il meraviglioso regalo che il Signore mi ha fatto venerd 5 mag-gio 1995, intorno alle 16:30, presso l'Universit Nazionale di Bo-got. Quel giorno ero con mio marito Fernando e mio nipoteEdoardo. Mio marito ci accompagnava con la sua macchina allaBiblioteca Generale della facolt di odontoiatria per ritirare dei

    libri utili alla nostra specializzazione odontoiatrica. Pioveva moltoforte, ma non si sentivano tuoni n si vedevano lampi. Io e mionipote camminavamo affiancati, riparandoci sotto un unico e pic-colo ombrello, mentre mio marito aveva il suo impermeabile e,per ripararsi dalla pioggia, camminava accostato alla parete dellaBiblioteca Generale. Io e mio nipote, nel camminare, saltavamo lepozzanghere dacqua senza accorgerci che ci stavamo avvicinandoagli alberi. Mentre stavamo saltando una grande pozzanghera

    dacqua, fummo raggiunti da un fulmine che ci lasci entrambisenza vita.

    Mio nipote era un ragazzo credente e nutriva una grande de-vozione verso il bambino Ges, del quale portava al petto unamedaglietta di quarzo. Secondo le autorit proprio questultima gliha attir addosso il fulmine. Esso, infatti, entr attraverso quellamedaglietta, pass per il cuore e, attraversando il corpo, usc dal

    piede. Nonostante ci il corpo di mio nipote non rimase ester-namente bruciato. Aveva solo un piccolo buchino in un piede, dalquale usc il fulmine, e un marchio dellimmagine del BambinoGes impresso sul suo petto dalla medaglietta che portava al col-lo: un marchio a fuoco.

    Quanto a me, il fulmine mi entr dal braccio e mi bruci spa-ventosamente tutto il corpo, sia fuori che dentro. Non avevo pi i

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    seni, soprattutto quello sinistro, e al loro posto erano rimasti soloi capezzoli. Era sparita la carne del ventre e delle costole, le gam-be erano completamente carbonizzate e il fulmine usc dal piede

    destro. Internamente il fulmine mi carbonizz il fegato, i polmo-ni, i reni e le ovaie. Questultime divennero come uva passatan-to per utilizzare lespressione usata dai medici anche a causa delfatto che utilizzavo una spirale di rame, il quale un buon con-duttore di elettricit. Ebbi un arresto cardiaco e rimasi l a terrasenza vita. Mio marito mi raccont che il fulmine ci aveva scara-ventato a una distanza di circa sette metri da lui, e che gli spasmimuscolari causati dalla folgorazione ci facevano rimbalzare da ter-

    ra circa ottanta centimetri come se stessimo ricevendo le scosseelettriche di un defibrillatore. Mio marito non riport bruciaturema lelettricit rimasta nellacqua gli provoc degli spasmi musco-lari fino a quando riusc faticosamente ad aggrapparsi a un alberoisolandosi cos dal suolo bagnato. Per due ore nessuno pot soc-correrci, poich la zona a noi circostante era carica di elettricit.

    Questo il racconto, per, della sola esperienza fisica e, se mi

    fermassi qui, esso sarebbe molto incompleto, poich non vi ren-derebbe partecipi di quella che stata, invece, la dimensione pirilevante della mia esperienza.

    PRIMA ESPERIENZA MISTICA

    Dio mio, potessi avere le giuste parole per far comprendere lameraviglia che provai! Quando mi cadde addosso il fulmine, en-trai immediatamente in una luce bianchissima piena di amore. Eracome un sole bellissimo! Avvolta da questa luce, sentii fratelli,una pace, una gioia e unallegria meravigliose. Quant grandelamore di Dio! Quant bella, fratelli, la morte! Non so perch cene hanno parlato, e ce ne parlino ancora, come di un castigo. Essa

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    , invece, labbraccio di Dio Padre. Mentre mi trovavo in questostato paradisiaco, vidi il mio corpo carbonizzato che rimbalzava alsuolo e il corpo di mio nipote. Vidi, inoltre, tutte le persone del

    mondo contemporaneamente senza dover muovere lo sguardo,poich ero libera dal tempo e dallo spazio. Percepii i loro pensierie vidi i loro peccati segreti. Ero cos piena di amore che non riu-scii a contenerlo e lo sentii debordare da me. Abbracciai tutte lepersone e desiderai che tutti potessero sentire questamore stra-ripante.

    Tra tutti quelli che abbracciai, mia figlia primogenita, che allora

    aveva nove anni, percep il mio abbraccio e ne rimase scossa.Quando mi soffermai con pi attenzione sul mio corpo carboniz-zato, tale vista mi ridest dallubriacatura di gioia e di amore edesclamai: O cavolo! Sono morta!, e pensai: I miei figli... i mieifigli! Che diranno questi piccolini della loro mamma che non hamai avuto tempo per loro?. Fino a quel momento ero stata, in-fatti, una mamma molto assente: uscivo da casa alle cinque e rin-casavo alle ventidue, quando gi i miei figli dormivano. Riusciva-

    no a vedermi solo la domenica. Guardando ancora meglio il miocorpo mi accorsi che era abbrustolito e dissi: A cosa potr ser-virgli in questo stato? e, siccome il trovarmi fuori dal mio corpo,non aveva annullato la mia personalit, mi sollevai al vano pensie-ro che gi gli avevo comprato le assicurazioni sulla vita,nellillusoria speranza che esse potesseroessere per loro la garan-zia di una vita pacifica.

    La luce, che mi avvolse appena uscita dal corpo, mi attirava as. Mentre salivo sempre pi in questa luce di amore e gioia vidimio padre, mia madre, i miei nonni, i miei bisnonni e tutti i mieiparenti. Mi resi conto che persi un sacco di soldi per pagarmi leregressioni, nella erronea convinzione di riuscire a sapere se lamia bisnonna si fosse reincarnata. Siccome queste regressioni e-rano molto care, decisi di non verificare dove si fosse reincarnatala mia bisnonna. Che falsit! Che inganno! La mia bisnonna era l,

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    davanti a me, fratelli.

    Dopo essermi abbracciata con tutti i miei cari l presenti inquesta dimensione, priva di spazio e tempo, vidi mio nipote Edo-ardo abbracciare la sua mamma, la quale stava dando lo straccio.Mentre riceveva questabbraccio invisibile ai suoi occhi, la mam-ma, presa da un forte sconforto, cadde a terra con le mani sulcuore e rigirandosi grid: No, Dio mio, non farmi questo perch troppo... non potr resistere a questo dolore cos grande. Miacognata non comprese il senso di quel sentimento e non racconta nessuno quanto le era accaduto. Quando, per, il Signore mi

    permise di riprendere coscienza e di rivedere mia cognata, le dissi:Ti ricordi quando cadesti a terra e rigirandoti sul pavimento inpreda ad uno sconforto mortale dicesti che non saresti riuscita asostenere il dolore? In quel medesimo istante ti stava abbraccian-do tuo figlio Edoardo.

    Continuai a salire e a un certo punto vidi lingresso di un luogomeraviglioso. Ai due lati dellingresso cerano due alberi dalla bel-lezza praticamente indescrivibile. In quel luogo vi erano un giar-dino e un lago splendidi, una luce carica di amore vivo, tutto eravita e tutto esprimeva pace. Che gioia essere l, fratelli! Non vede-vo lora di entrarci.

    Mentre stavo per entrare in quel luogo paradisiaco, sentii ilgrido accorato di mio marito che, per grazia, mentre era aggrap-pato a un albero per isolarsi dal suolo e non essere folgorato, potvedere la mia anima e quella di mio nipote lasciare i nostri corpi e

    salire verso quel luogo meraviglioso che vi ho descritto: Gloria,per favore - gridava - non ti arrendere. Gloria... ritorna! I bambi-ni. Io lo guardai dalleternit e lo vidi coperto da ferite sangui-nanti e piangente. Quant grande il legame sponsale sacramenta-le! A quella vista la mia assunzione ebbe una battuta di arresto einiziai a ridiscendere. Che tristezza, fratelli! Mentre ridiscendevovidi, per, lingresso trionfale di mio nipote in quel meraviglioso

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    giardino: mi guard, alz le braccia in segno di vittoria e, colmo diuna felicit indescrivibile, ne varc la soglia.

    Quando mi fecero ritornare, mi fu chiaro che io non sarei as-solutamente entrata in quel giardino. La mia esperienza paradisia-ca, seppur limitata, fu dovuta al fatto che tutti gli uomini, ad ecce-zione dei suicidi, fratelli, ricevono labbraccio di Dio Padre. Perquesto la totalit delle persone che hanno fatto lesperienza dipremorte, tranne qualche rara eccezione, racconta di un tunnelluminoso di amore vivo e di pace sterminata che li ha attirati ver-so unuscita ancor pi luminosa. Questo tunnel di luce sono le

    braccia di Dio Padre e la luce ancor pi forte il cuore di Cristo,porta del paradiso. Dio Padre, per, non obbliga nessuno. Equindi, se qui in terra abbiamo deciso di vivere senza Dio, eglinon ci obbligher a uneternit con lui. E allora, dopo averci ab-bracciato col suo infinito amore, ci consegner con infinito dolo-re al padre che liberamente ci siamo scelti. Per Dio Padre sarcome strapparsi un pezzo del proprio cuore. Io non diedi a DioPadre questo dolore perch il tempo della mia vita non si era an-

    cora concluso.

    PRIMO RITORNO ALLA COSCIENZA

    Mi fecero dunque ritornare e incontrai il mio corpo senza vita

    adagiato in una barella dellinfermeria dellUniversit Nazionale. Imedici, nel tentativo di farmi riprendere il battito cardiaco, stava-no utilizzando sul mio petto il defibrillatore. Come ho gi detto,da pi di due ore io e mio nipote giacevamo a terra. I medici delpronto intervento non poterono soccorrerci con pi tempestivitperch furono costretti ad attendere che la zona circostante ai no-stri corpi si scaricasse di elettricit per non rimanere a loro voltafolgorati. Dopo circa tre o quattro minuti dallinizio delle mano-

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    vre di rianimazione operate dal medico internista Nairo Cano ri-presi i sensi. Spiritualmente avvenne cos: appena poggiai i piedidella mia anima sulla testa del mio corpo esanime, sentii come un

    violento risucchio che mintrodusse nel mio corpo. Rimbalzaicome una palla, fratelli, e inizia a provare il dolore impressionantedel mio corpo carbonizzato che emanava fumo. Pi forte di que-sto tremendo dolore fisico fu quello della mia vanit, privata diquel mio bel corpo al quale sacrificai tanto tempo e denaro.

    Fui trasportata, successivamente, ad un ospedale pubblico tal-mente pieno di feriti che non si trov una barella sulla quale si

    potesse pormi. I poveri medici non poterono farci nulla perch,nemmeno a volerlo, sarebbero riusciti a trovarmene una. I barel-lieri dovettero quindi adagiarmi a terra su di un lenzuolo, pur sa-pendo che cos bruciata avrei rischiato di morire per uninfezione.Furono ore di attesa straziante e disperante che Dio permise. Og-gi mi rendo meglio conto che quei poveri medici, tra tanti feriti,non poterono darmi la precedenza, essendo io quella con menopossibilit di sopravvivenza. Avrebbero forse potuto lasciare i pa-

    zienti colpiti da infarto o quelli versanti in condizioni anche pigravi delle mie, ma con maggiori possibilit di sopravvivenza sepresi in tempo?

    Sapete, per, cosa mi successe proprio mentre sperimentavolabbandono pi totale?Vidi nostro Signor Ges accovacciato ac-canto a me. Con infinita tenerezza mise il suo braccio sotto la miatesta e mi consol. Credetti di essere vittima di allucinazioni.

    Chiusi allora gli occhi provando a bloccare lallucinazione, maquando li riaprii, era ancora l. Ripetei loperazione diverse volte,ma ogni volta che riaprivo gli occhi ritornavo a vederlo l accantoa me! Quando Ges vide in me unattenzione sufficiente mi disseguardandomi pieno di amore: Ascoltami, piccola mia. Stai permorire. Sentiti bisognosa della mia misericordia. Chiusi gliocchi e dissi: Misericordia, misericordia, ma non ero convintadella mia invocazione perch mi credevo innocente e, pur medi-

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    tando sulle parole dettemi da Ges, non riuscii a trovare in mealcuna colpa. Avevo, cio, perduto la coscienza del peccato.

    Mi rimase chiaro, per, che sarei morta da l a poco. Purtrop-po, siccome ero pi attaccata alla salvezza dei miei gioielli piutto-sto che a quella della mia anima, con facilit i miei pensieri mi di-stolsero dalle parole di Ges. Infatti, quando mi venne in menteche stavo indossando alle dita i miei anelli di diamante, pensai e-sclusivamente a togliermeli. Le mie dita, per, erano bruciate e leunghie esplose. Devo assolutamente togliermi gli anellidissi trame e me - perch altrimenti me li taglieranno e perderanno di va-

    lore. Le dita mi si gonfiavano sempre pi ma ero disposta a to-gliermeli a qualsiasi costo. Pi li muovevo, per, pi mi facevamale. Sentii la puzza di carne bruciata che, fratelli miei, vera-mente terribile. Non riuscii a sfilare gli anelli senza strappare an-che brandelli di carne e mi sentii di svenire dal dolore: No, e no!Riuscir anche in questo! Nulla nella vita mi rimasto impossibileda realizzare, tanto meno lo sar il togliermi degli anelli. E riusciinel mio intento - avessi avuto la stessa determinazione a collabo-

    rare alla salvezza della mia anima! - ma solo per constatare triste-mente che con molta probabilit me li avrebbero rubati le infer-miere una volta che avessi chiuso gli occhi alla vita. Quando, pe-r, giunse mio cognato, potei tirare un sospiro di sollievo e dissi:I miei anelli sono salvi!. E glieli consegnai. Meno male che eramedico e che non li butt via schifato al vederli incrostati dai mieitessuti cutanei bruciati. Dalli a Fernandoera mio maritoe dalle mie sorelle che custodiscano i miei poveri figli, che rimarran-

    no orfani della loro mamma, perch sai Javier, non superer que-sto incidente e morir. Peccato che mi fosse mancata la lucedellintelligenza proprio in merito al dono meraviglioso della sal-vezza eterna che il Signore mi offr quando mi disse di sentirmibisognosa di lui. vero, fratelli, che proprio quando uno si credesanto si sta, invece, incamminando per la via della dannazione!Raccolsi quindi gli anelli, glieli diedi e dissi: Presto, che posso

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    morire da un momento allaltro.

    Mi portarono in sala operatoria per essere operata dal dottorMario Daniels e, mentre mi stavano dando lanestesia per ra-schiarmi tutti i tessuti bruciati, subii un nuovo arresto cardiaco.Appena il mio cuore smise di pulsare mi trovai di nuovo fuori dalmio corpo e vidi i medici affannati nel rianimarmi. Pensate che,mentre ero fuori dal mio corpo, ancora mi preoccupai per le miegambe: Quanto sudore ho sprecato in ginnastica aerobica perscolpire le mie gambe! E ora, come posso rimanere con quelle co-se bruciacchiate?. Ero ancora cos schiava della mia presunzione

    da credere che le mie gambe fossero un mio bene disponibile inassoluto per farne quello che volevo.

    Qui inizi la mia seconda esperienza mistica, ma intanto neltempo i medici, viste le mie condizioni, dissero ai miei famigliariche non cera pi nulla da fare per me e che la cosa migliore sa-rebbe stata quella di abbreviare il mio processo agonico non con-nettendomi allunit di terapia intensiva. Se lo avessero chiesto ame, io avrei scelto leutanasia, che difendevo come diritto a mori-re degnamente. Grazie a Dio mia sorella medico si oppose aglialtri medici, dicendo che non ci si poteva sostituire a Dio. Rimasiquindi in coma profondo per tre giorni presso la clinica san PedroClavr di Bogot del Seguro Social (struttura ospedalieradellassicurazione sanitaria privata, ndr), tenuta in vita artificial-mente per mezzo del respiratore artificiale con lossigenazione,altrimenti sarei morta, dato che non potevo respirare naturalmen-

    te, ma non mi fu fatta la dialisi perch venne giudicata inutile daimedici vista linefficienza totale dei miei reni.

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    SECONDA ESPERIENZA MISTICA

    USCITA DAL CORPO

    Come ho detto, mentre mi stavano facendo lanestesia, usciidal mio corpo. Fu un momento tremendo perch vidi spuntaredalla parete della sala operatoria un gran numero di persone appa-rentemente normali, ma con uno sguardo terribilmente carico diodio. Che sguardo spaventoso, fratelli! Quando li guardai, mi resiconto con orrore che erano tutti i peccati che commisi successi-

    vamente alla mia ultima confessione sacramentale avvenutaquando avevo tredici anni. Se considerate che avevo trentasei an-ni quando mi trovai fuori dal mio corpo, intuite facilmente in chestato peccaminoso si trovasse la mia anima. Finalmente vidi che idemoni esistevano veramente e che stavano venendo a cercareproprio me! Venivano a presentarmi il conto, per cos dire, poi-ch avevo accettato le loro offerte di peccato! Queste offerte ave-vano un costo, naturalmente, e bisognava pagarle! La moneta delpagamento era la mia anima. La principale menzogna del demo-nio fu proprio quella di farmi credere nella sua inesistenza: questa infatti la sua migliore strategia per poter lavorare a suo piaci-mento con noi e contro di noi. Che spavento, che terrore quandomi vidi quasi accerchiata! In quel momento la mia struttura men-tale scientista, che tanto mingann in vita, non mi serv a niente.Scappai qua e l nella stanza e cercai anche di rientrare nel mio

    corpo, ma non vi riuscii e il mio terrore aumentava sempre pi.

    IL SALTO NEL VUOTO E LINCONTRO CON MIA MADRE

    Fuggii velocemente nella speranza di potermi nascondere tra lecorsie dellospedale, e tanto era il terrore che non mi accorsi diaver attraversato la parete della sala operatoria. Quando mi ritro-

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    vai di l da essa, precipitai nel vuoto e mi ritrovai a passare dallaluce a un abisso tenebroso. Nel precipitare vidi intorno a me co-me dei carceri, delle nicchiette, delle cellette simili a quelle degli

    alveari e ve ne erano uninfinit. Vidi labirinti e incroci. Ceranomigliaia e migliaia di persone.

    Non riesco a descrivervi esattamente ci che vidi poich il tut-to supera le mie capacit celebrali. Quello che vi racconto il po-co che sono stata in grado di comprendere. Infatti, nonostante ioabbia un alto quoziente intellettivo, non dispongo di una immagi-ne precisa che possa descrivervi esattamente ci che vidi.

    Nelle cellette poste in alto vi era un numero sterminato di per-sone, illuminate da una luce sfolgorante, che indossavano degliabiti di luce bellissimi e splendenti come dei soli. Queste personeerano talmente luminose e brillanti che non riuscii a vederne ilvolto. Erano cos gioiose e felici nel pregare e glorificare Dio! Ionon ebbi la grazia di vedere di cosa si stesse beando la loro vista,per mi fu elargita unintelligenza superiore a quella umana cheillumin la mia anima su ci che dovevo sapere. In virt di taleintelligenza compresi che la veste splendente di quelle anime eralEucaristia.

    Riuscite a immaginare la mia gioia quando scorsi qui la miamamma defunta da alcuni anni? Anche lei era rivestitadellAgnello, cio di tutte le Eucarestie santamente ricevute nellasua vita, ed era meravigliosa. Mia madre sulla terra fu s una don-na priva di studi ed umile, ma era principalmente una donna euca-

    ristica, adoratrice del Santissimo Sacramento e follemente inna-morata del Signore a tal punto da amare per lui anche i suoi ne-mici. Il primo di questi era suo marito, ubriacone, donnaiolo emaschilista. La mia mamma visse senza ribellione, ma con gioia,la fatica di allevare sette figli che preferirono seguire le orme delpadre divenendo alcolizzati, fumatori, festaioli e donnaioli. Io erosolita dirle: Mamma sei unoca giuliva (usted no es mansa sino men-

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    sa). Come puoi sentirti felice con la vita che ti ritrovi?. Noncomprendevo che mia madre possedesse il tesoro pi preziosoche si possa scoprire qui in terra: lamore di Cristo nel cuore.Sen-

    za mai venire meno ai suoi doveri di moglie e di madre riusciva apartecipare quotidianamente alla Messa e aveva lanima colma dipace e amore.

    Non potei, per, fermarmi con la mia mamma, ma continuai ladiscesa verso zone progressivamente pi tenebrose nelle quali vi-di, con mio immenso terrore, persone deformate dai loro stessipeccati. La superficie delle loro anime era completamente piena di

    bruciature e di fori deturpanti. Emanavano, inoltre, un orribiletanfo nauseabondo che saturava tutta laria. Io, che per tutta lavita ebbi un olfatto molto sensibile ai cattivi odori e che spendevomolti soldi in profumi costosissimi, mi accorsi con orrore che lapuzza pi spaventosa usciva da me. E ancora pi terrorizzante fuvedere che i peccati presentatimisi nella sala operatoria non eranofuori di me, ma abitavano in me! Mi vidi come un demonio, comeuna bestia orribile. Cos come mia madre era rivestita

    dellAgnello, del Signore Ges, io ero rivestita della bestia ed eroavvolta da tutte queste cose vive che mi gridavano contro e mideridevano.

    LINCONTRO CON MIO PADRE NEL PANTANO

    Giunsi poi a un pantano, dove le persone erano interrate finoal collo e gridavano di vergogna. Compresi che erano anime ab-bandonatesi, in vita, al fango delle concupiscenze e dei piaceri.Questo enorme bacino fangoso, orribile e scurissimo, era compo-sto dallo sperma delle eiaculazioni non sante, cio avvenute al difuori della grazia di Dio, in rapporti sessuali extraconiugali.Lunico atto sessuale santo , infatti, quello tra due persone etero-sessuali unite in matrimonio indissolubile, nel quale Cristo pre-sente con la grazia sacramentale. Che vergogna e che dolore sen-

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    tivano queste povere anime l sommerse insieme a coloro con iquali peccarono! Immaginate che grado raggiunse il mio dolorequando vidi l mio pap, che gridava di vergogna e dolore. Pap

    gli dissiche ci fai qui?, e mio padre piangendo: Figlia mia...ladulterio, figlia mia... ladulterio. Mio padre, per quasi tutta lasua vita, fu un uomo adultero, di mentalit molto maschilista econvinto che ladulterio non fosse un peccato, anzi, un diritto.Credeva che stesse salvaguardando il rispetto dovuto a sua moglieperch continuava a pensarla, comunque, superiore a tutte ledonne che di volta in volta aveva, perch era la sua rispettabilesignora, mentre le altre erano le altre, quelle del divertimento.

    L, per, mio padre gridava di dolore e non la pensava pi allostesso modo. Il suo tormento maggiore, in questa dimensione a-temporale in cui tutto presente, era vedere le conseguenzedellinfluenza negativa avuta sui suoi figli, che si comportavanoesattamente come lui: rincasavano completamente ubriachi dopoalcuni giorni di gozzoviglie, sbattendo le porte, sperperavano isoldi del mantenimento famigliare riducendosi in ristrettezze eco-nomiche come ogni persona che si abbandona ai vizi e maltratta-vano i propri figli. Per inciso vi dico che un bambino non si di-menticher mai di essere stato picchiato dal proprio padre ubria-co, e non comprender mai le sue scuse. Ogni volta che i mieifratelli facevano questo e si accostavano ad altre donne in rappor-ti extraconiugali, mio padre gridava e piangeva. Il suo refrigerioera la gratitudine nei confronti della mia mamma: Grazie glisentii dire - ai trentotto anni di preghiera di quella santa donna,

    che Dio mi diede per sposa, mi salvai.

    LA VORAGINE VIVA

    Non potei fermarmi con mio pap e continuai la mia discesafino a una zona pianeggiante ma, con mio stupore, giunta in pros-simit del suolo si apr una voragine nella quale entrai perch non

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    meritavo di stare nemmeno nellultimo angolo del Purgatorio. Eracome un vortice impressionante che mi risucchiava violentemen-te, come se fosse la bocca di un animale che mi stesse ingurgitan-

    do, ed era vivo come ogni cosa l presente. Non so bene comedescrivervela. Entrai in quella voragine viva precipitando a testain gi e gridavo come una pazza in preda al terrore. Sapevo che sefossi entrata in quel buco non mi sarei fermata nemmeno l maavrei continuato la mia discesa. Scorgevo, infatti, in fondo alla vo-ragine unulteriore voragine viva verso la quale mi stavo dirigen-do. Da l non sarei mai pi ritornata: lo stato di morte della miaanima allamore, nel quale mi trovavo dallet ditredici anni, cio

    da quando omisi di accostarmi alla confessione sacramentale no-nostante commettessi dei peccati mortali, sarebbe divenuto defi-nitivo e avrei dovuto lasciare ogni speranza. Proprio mentre vistavo entrando, fui afferrata per i piedi da San Michele Arcangelo- non lo vidi ma sapevo che era lui -, che fren la mia caduta e miavvicin lentamente al fondo della prima voragine continuando atenermi a testa in gi.

    La luce residua del mio spirito infastid gli spiriti immondi,somiglianti a larve e sanguisughe, che si trovavano in questo luo-go di tenebra. Essi mi si gettarono addosso avvolgendomi com-pletamente per spegnere questo mio barlume di luce.Per darvi in qualche modo unidea di come vidi la mia anima,posso dire solo, in senso analogico, che la vidi totalmente nera.Questa visione fu cos terribile che gridai dallo spavento. Inoltrele creature spirituali immonde che si trovavano sia fuori che den-

    tro di me erano tenebra viva, odio vivente, bruciante e divorante.Mi causarono un grande dolore. Qualcuno potrebbe paragonarequesto dolore a quello di bruciatura, ma in realt esso dituttaltra natura. Credo che Dio mi abbia dato la grazia di sentireil dolore da bruciatura proprio per potervi dire che diverso.

    In questa tenebra fittissima non riuscii pi a percepire lamoredi Dio. Tale percezione non assolutamente paragonabile, per, a

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    quella che sperimentai verso la fine della mia vita terrena, quandodivenni intimamente atea pur conservando di facciata alcune pra-tiche cattoliche con la mia famiglia, perch in terra lamore di Dio

    si effonde su di noi continuamente, anche quando lo neghiamo!Per questo il dolore che si sperimenta quando si vive nella con-vinzione che non ci sia alcun Dio amorevole risulta tollerabile.

    In questo buco ritrovai la mia infantile fede cattolica e scom-parve ogni ombra di concezioni atee e materialistiche. Mi ricordaidelle anime del purgatorio, di cui avevo molte volte sentito parla-re, e allora gridai: Anime del Purgatorio, per favore, portatemi

    via da qui. Appena terminai la supplica accadde qualcosa di stra-ziante che mi addolor moltissimo: udii il battito di denti, i piantie i gemiti di un numero sterminato di anime impantanate in quellatenebra di odio. Vidi che erano dei giovani, ma proprio tanto gio-vani, che protendevano le braccia piangendo e gridando di dolore.Mi resi conto che erano anime suicidatesi in un momento di di-sperazione e che, in questa tenebra atemporale carica di odio, at-tendevano che passasse il tempoche avevano rifiutato di vivere

    per poi essere sottoposte al giudizio particolare completo. Capi-sco che sia improprio parlare di scorrere del tempo in una dimen-sione priva di esso, ma non so dirlo diversamente. Il loro tormen-to maggiore era vedere come i genitori o le persone care li stava-no piangendo, avvinti dai sensi di colpa per le azioni o le omis-sioni che avrebbero indotto il loro suicidio. Il dolore di questi ca-ri, per, non utile a quelle anime, poich esse hanno bisognoche chi continua a vivere in terra inizi, o continui con pi forza,

    un cammino di vera conversione: che si facciano opere di carit,che ci si dedichi al servizio delle persone, che si faccia visita agliinfermi e che tutte le proprie buone opere vengano uniteallofferta che Gesfa di se stesso al Padre nella celebrazione eu-caristica. Il refrigerio della benedizione, infatti, pu giungere a lo-ro esclusivamente attraverso lEucaristia, nella quale confluisconotutte le nostre opere buone e tutte le nostre preghiere.

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    LEucaristia non opera di uomini ma di Dio, e per essa sonoapplicati i meriti di Cristo alla salvezza di unanima purgante cheha perso la possibilit di meritare di uscire da l. Bisogna allora far

    celebrare messe per i propri defunti, bisogna lasciare che Diocontinui questopera di salvezza.

    Quando vidi queste anime stare in una sofferenza cos atroce,che io non credevo di meritare, gridai i miei diritti dicendo: Perfavore... chi che si sta equivocando? Io non ho mai rubato, nonho mai ucciso, non ho mai danneggiato alcuno. Anzi, facevo laspesa per i poveri e per i bisognosi operavo estrazioni di denti

    gratuite Per cinque lunghi anni, infatti, nel periodo precedentealla caduta in rovina di mio marito, quando la sua azienda agricolaci dava agiatezza economica, lavoravo quasi gratuitamente e per leestrazioni utilizzavo le migliori apparecchiature svizzere. Mante-nevo operativo il mio consultorio odontoiatrico solo per aiutarela gente. Non chiedevo nulla e lo facevo perch ero sensibile allasofferenza della gente. Questo era un talento di Dio che si espres-se nonostante la mia malvagit. Trovarmi qui - continuai - pro-

    prio il colmo, perch con il mio comportamento sulla terra stavoandando dritta al cielo. La mia cecit spirituale mi fece presume-re di avere il diritto di esigere quello che io consideravo il giustocorrispettivo delle mie azioni, senza rendermi conto che lo stavogi ricevendo. Infatti, compresi in seguito che mentre curavo gra-tuitamente la bocca della gente, altrettanto gratuitamente infetta-vo le loro anime con la mia lingua mettendoli su strade contrariea quelle di Dio. Continuai a gridare nella mia ignoranza: Che ci

    faccio qui? Fatemi uscire, ma nessuno rispondeva alle mie richie-ste disperate di aiuto. E pi gridavo, pi queste cose orribili ap-piccicatemisi addosso godevano nel tormentarmi. Giunsi a grida-re: Sono cattolica... sono cattolica... sono cattolica. Per favore...fatemi uscire.

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    I miei genitori nella voragine viva

    Appena smisi di gridare vidi una scalinata che partiva dalla ci-

    ma del buco. Quasi ai suoi piedi vi era mio pap, poco illuminato,e quattro scalini pi in alto mia mamma, in piena luce. La loro vi-sta mi riemp di grande gioia perch credetti che fossero venuti aprendermi. I miei genitori, illuminati, mi apparivano come fonti diluce benevola per me che ancora ero a testa in gi in questo bucooscuro privo di amore e speranza. Quando udirono la mia pres-sante e accorata richiesta di farmi uscire da l abbassarono il lorosguardo verso di me e mi videro in questo buco. Se solo aveste

    potuto vedere lo straziante dolore che si leggeva nei loro occhi!Mio padre si port le mani alla testa, scoppi in pianto per la suafiglia preferita e lanci un grido che mi fece tremare dal dolore.Gemette come mai lo vidi gemere e disse: No, Dio mio, per fa-vore, mia figlia no. La mia mamma invece mi guard, e potei ve-dere un dolore nei suoi occhi che non riusciva per a cancellare lapace, la bellezza e la dolcezza del suo volto, e che non le facevaversare nemmeno una lacrima. Lei mi guard, poi alz lo sguar-do, preg e poi torn a guardarmi. Mio pap invece non pot sol-levare lo sguardo, n pregare. Mi resi conto con orrore che en-trambi non erano in grado di portarmi via da l. Gridai: Sono cat-tolica... sono cattolica... sono cattolica. Per favore... fatemi uscireda qui.

    Lincontrocon Ges

    Appena terminai di emettere il mio grido, fratelli, si sent unaVoce talmente dolce, ma talmente dolce, che satur di pace eamore tutta la voragine viva in cui mi trovavo. Le creature orribiliappiccicatemisi addosso, appena udirono la prima vibrazione diquesta Voce, non potendone sopportare la dolcezza, si prostraro-no a terra e chiesero il permesso di andarsene. Si apr allora una

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    buca e vi ci si infilarono, scomparendo alla mia vista, lasciandocos libere dai loro tormenti me e tutte le anime dei suicidi l pre-senti. A una di queste creature orribili fu accordata, per, una gra-

    zia speciale per resistere a questa Voce, ed ebbe il permesso dirimanere poich io morii in peccato mortale, divenendo cos suapropriet. Questo demonio sbandierava il suo possesso accusan-domi di peccato e urlando in modo orribile: mia, mia. Du-rante tutta la mia vita terrena si era prodigato per la perdizionedella mia anima e, alla stregua di uno stratega, aveva manipolatole mie debolezze portandomi ad acconsentire a tutti quei peccatiche con orrore stavo vedendo vivi in me in quella voragine viva

    del purgatorio. Le mie parole, purtroppo, non rendono lorrore diquel urlo demoniaco che ripeteva: mia, mia, ma di tuttocuore vi auguro di non avere la disgrazia di doverlo udire.

    Ges minterroga sui dieci comandamenti

    La Voce meravigliosamente dolce, che infondeva in tutto il

    mio essere una felicit incontenibile, mi disse: Molto bene. Sesei veramente cattolica, dimmi i comandamenti della leggedi Dio. Comandamenti! Non ne avevo la bench minima idea.Io, cattolica, ignorante dei comandamenti, ero come un universi-tario incapace di leggere. Cavolo! - pensai - Adesso che faccio?Cosa invento?. Tentai di costruire un discorso sui dieci coman-damenti e conclusi che avrei potuto imbastire qualcosa sul co-mandamento dellamore. Infatti, ricordavo molto bene la tiritera

    che mia mamma mi fece per tutta la vita: Vuoi rimaneremi di-ceva - nel cuore di Dio tutti i giorni? Vuoi avere notti placide,prive dincubi, senza angustie e turbamenti? Chiedi, allora, a Diola grazia di vivere i dieci comandamenti. Mi diceva inoltre: Figliamia, tutta la ricchezza della terra non sufficiente per acquistarela felicit. unaltra la moneta di cui si ha bisogno pertale acqui-sto: amare Dio e i fratelli. Io li amo, per questo sono felice. Non

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    ho quindi bisogno della ricchezza economica per acquistarmi lafelicit che gi possiedo. Chi incontra Dio capace di amare finoa immolare la propria vita per i fratelli. Pensai che la solita solfa

    di la mia mamma avrebbe fatto proprio al caso mio, togliendomidimpaccio, e siccome era mia abitudine mascherare la mia igno-ranza dietro tante parole inutili, mi apprestai a fare un discorsomolto ben studiato sul comandamento dellamore. Labitudineterrena al peccato mi accec a tal punto da non farmi pensareneppure un attimo che quella Voce meravigliosa conoscesse imiei pensieri, ed allora gli dissi: Il primo: amare Dio sopra tuttele cose e il prossimo come se stessi. E questa Voce cos infinita-

    mente bella e amorevole mi rispose: Molto bene e tu lo haifatto?. Io s - risposi - io s, io s, ma quando mi disse con infi-nito amore e dolcezza: No, fratelli miei, caddero a terra tuttele mie maschere di falsa santit.

    Nella mia vita terrena lavorai molto alla mia immagine, riu-scendo ad apparire perfetta agli occhi della gente. Tutti mi crede-vano buona: Quant amorevole - dicevano -, quant santa. La

    Voce meravigliosa mi disse che la gente addirittura stava chieden-do miracoli a Dio per mia intercessione. Fratelli miei, le apparen-ze sono pericolosissime perch ci inducono a credere alle nostremenzogne, facendoci inconsapevoli della nostra autentica identit.Questo pericolo seminato in noi dal padre della menzogna. At-tenti!

    Quando rimasi, dunque, allo scoperto, questa stupenda e amo-

    revole Voce mi disse: No, tu non hai amato il tuo Signore sopraogni cosa, e moltissimo meno il tuo prossimo come te stessa. Haifatto di Me un dio che accomodavi alla tua vita, e ti ricordavi diMe solo nelle sofferenze e nelle necessit perch, senza saperequello che stavi chiedendo, ti facessi scendere dalla croce dellaprecariet economica. L s che correvi, ti prostravi a supplicarmi,offrivi novene di preghiere, la partecipazione alle messe e allapreghiera di qualche gruppo di orazione. Mi chiedevi, per, solo

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    soldi e prosperit. Sappi che nulla di ci che ti ho dato, ti statoconcesso perch chiedevi ma per mia benedizione, perch tu noncompisti mai nessuna delle promesse che mi facesti, come quella

    di fare celebrare messe. E rimarcando le parole: Tu hai fattodelle promesse al tuo Signore e non le hai compiute, hai fatto deivoti, hai preso degli accordi con il tuo Signore e non li hai rispet-tati. Mi mostr poi una delle mie tante preghiere di richiesta chefeci: Signore, per favore, aiutami. Per favore concedimi di avereuna macchinina. Signore, anche se piccola e umile, nonmimporta, basta che sia una macchinina. Il Signore mi esaud,ma appena me la regal iniziai a rinnegarlo. Non durai nemmeno

    una settimana. Non lo ringraziai della benedizione della macchinaed ebbi la stessa ingratitudine per ogni dono che ricevetti dal Si-gnore. Tu avevi un dio a cui davi un culto idolatrico e per il qua-le ti prodigavi tanto. Il tuo dio il denaro. Quando mi disse cheil mio dio era il denaro, gridai: Ma quale denarose io l sullaterra ho lasciato un sacco di debiti?.

    Il Libro della vita

    Mi permisi di controbattere solo fin qui, fratelli miei; poi nonaprii pi bocca perch venne dischiuso il Libro della vita e difronte allevidenza della mia reale corrispondenza alla legge divinadei dieci comandamenti l scritta potei stare solo in silenzio.

    Che bellezza, per, fratelli. Quanta tenerezza ha Dio Padre neldedicare a ognuno di noi un libro in cui registra tutta la nostravita, alla stregua di una mamma che custodisce lalbum fotografi-co e i filmini dei propri figli. Questo amore. Nel Libro della vitavidi tutta la mia vita, momento per momento, dalla fecondazionefino allultimo istante vissuto nel tempo, e mi venne mostratacome la vedeva Lui non come la vidi io mentre la vivevo. Io, in-fatti, non avevo un giusto criterio per giudicare il valore moraledelle mie azioni, perch mi credevo santa al punto che dicevo:

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    Cos buona come sono dove dovrei andare? Perci qualsiasi co-sa facessi era per me buona, anche se la materia del mio compor-tamento era grave (peccaminosa), ed io consentissi deliberata-

    mente a quellazione pur avendo la piena avvertenza della sua illi-ceit secondo la legge di Dio.

    I miei genitori erano ancora presenti sulla scalinata. Compresiche erano l presenti per rispondere a Dio della loro genitorialit.La Voce disse a mio padre piangente: Ti sei preoccupato didare a tua figlia la possibilit di studiare nonostante la tuapovert. Hai fatto molto bene. Ti sei preoccupato di farla

    crescere e di infonderle la responsabilit del lavoro. Hai fat-to molto bene. Guardala, per, qui nelleternit. Guardala.Quanti vizi!.

    Il Matrimonio dei miei genitori

    Nel Libro della vita vidi, dunque, il matrimonio dei miei geni-tori. Vidi che quando una coppia di fidanzati entra in chiesa per

    sposarsi, scambiandosi vicendevolmente il consenso matrimonialecon la promessa di fedelt nella gioia e nel dolore, nella salute enella malattia, e di amore e onore per tutti i giorni della loro vita,sta facendo una promessa a Dio. Ve ne renderete conto benissi-mo anche voi quando lo leggerete nel Libro della vostra vita. Dio affascinato dai matrimoni. Il nostro Signore si rallegra quandovede una coppia di suoi figli pronti ad unirsi in matrimonio. DioPadre scrisse con caratteri doro, di un brillio indescrivibile, le pa-role delle promesse matrimoniali che si scambiarono i miei geni-tori. Vidi che quando bevvero entrambi al calice del sanguedellAgnello, nel rito eucaristico successivo al rito matrimoniale,espressero il loro atto di unione, il patto che stavano concludendocon Dio. Furono completamente avvolti dal fuoco dello SpiritoSanto. La Trinit al completo, quindi, presente a cogliere lepromesse matrimoniali. Essa lunico autentico testimone.

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    Quando i miei genitori ricevettero la comunione eucaristica, ilCorpo e il Sangue del Signore, da unit duplice divennero uni-t trina, perch il Signore Gesincorpor le loro due anime, gi

    unite in matrimonio, al suo proprio cuore. Da quel momento di-vennero uno in Dio! Chi pu, allora, separare questo miracolo?Nessuno, fratelli miei.

    Quando mio padre pose lanello alla mia mamma e vennerodichiarati marito e moglie Ges stesso consegn a mio padre unpastorale celestiale, un bastone ricurvo di luce. Era una grazia, undono di Dio, era lautorit di Dio Padre infusa in mio padre affin-

    ch la esercitasse nella sua famiglia e guidasse il suo gregge lungoil cammino di questo mondo, nel quale ci sono tanti lupi deside-rosi di cancellare il matrimonio. Anche mio marito ricevette lastessa grazia. A mia madre, invece, Dio pose nel cuore un fuocograndissimo. Era lamore di Dio. Mia madre era una donna moltopura e Dio, attraverso di lei, stava ridando la gioia della purezza almio povero pap, che gi dallet di dodici anni aveva avuto le sueprime esperienze sessuali aberranti, quando fu portato da mio

    nonno in un postribolo. Aveste visto gli spiriti immondi che gli siattaccarono addosso!

    Questi spiriti, che sembrano larve, sanguisughe, si appiccicanoaddosso a tutti quelli che hanno delle relazioni sessuali extraco-niugali. Iniziano ad appiccicarsi nei genitali per poi spargersi intutto il corpo. Sottraggono gli ormoni, sinsinuano nel cervello,prendono lipofisi, la ghiandola pituitaria, piano piano prendono

    possesso della parte neuronale dellorganismo e incominciano agenerare una quantit di ormoni che inducono gli sventurati pec-catori ad essere maggiormente soggetti ai propri bassi istinti, tra-sformando un libero figlio di Dio in un essere talmente schiavodei propri genitali da essere persuaso che si possa essere felici so-lamente seviene soddisfatto listinto sessuale.

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    La sessualit umana una benedizione di Dio

    Compresi che se si giunge al matrimonio vergini si riversano

    abbondanti benedizioni sulla coppia, perch nella verginitlanima sposata con Dio. Quante benedizioni quando la coppia pura! Quando, nel primo atto sessuale, si versa il sangue dellapurezza di entrambi, Dio si glorifica, perch ha voluto questosangue come patto di unit e di santit della coppia. La sessualitnon un peccato, fratelli. Dio lha data, infatti, in benedizioneperch una coppia potesse esprimersi attraverso un amore fecon-do. La vera sessualit non esclude Dio, la coppia e Dio. Lo Spi-

    rito Santo sempre presente sul talamo nuziale, perch il letto di-viene laltare del sacramento dellamore.In altre parole: in questoletto si trova la benedizione del sacramento del matrimonio e viabita lo Spirito Santo. Come soffre Dio al vedere un marito e unamoglie incapaci di vivere una sessualit piena, e cio come piccoloterritorio di Dio Amore nel quale non si ricerca il piacere fine a sestesso, ma allinterno di una potenzialmente feconda donazionereciproca.

    La vita matrimoniale

    Dio benedice il matrimonio e, affascinato dalla bellezza di unacoppia unita in matrimonio, desidera accompagnare gli sposi allacasa nuziale per stare con loro, operando la santificazione dellacoppia. La bellezza di questa benedizione matrimoniale nei miei

    genitori consisteva anche nellopera di guarigione che il Signorevoleva attuare in mio padre. Il Signore voleva, infatti, sanare lasua sessualit aberrata e restituirgli molti doni per essersi sposatocon una donna pura. Siccome era molto macho, per, e i suoiamici iniziarono a persuaderlo, timorosi che si lasciasse incatenareda una donna, che dovesse continuare a seguire una vita di bi-sbocce, sapete cosa fece mio padre? A meno di quindici giornidalla celebrazione del matrimonio si ritrov in un postribolo per

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    dimostrare agli amici che continuava a essere lo stesso machodi sempre. Sapete, infine, che fine ha fatto il pastorale celestialedellautorit di capo famiglia? Se lo prese la bestia e, siccome que-

    ste cosacce, questi spiriti immondi, gli si appiccicarono addosso,mio padre si trasform da pastore della sua famiglia in lupo fero-ce.

    La mia vita fino ai dodici anni

    Il momento della mia fecondazione

    Nel Libro della vita vidi il momento in cui lo spermatozoo dimio pap penetr lovulo della mia mamma.Appena si toccaronoci fu una scintilla bellissima che provoc unesplosione meravi-gliosa da cui si gener una luce grandissima, come un sole, e ilventre di mia mamma si illumin e risplendette della luce dellamia anima gi adulta. Quando ancora lo zigote non aveva iniziatoa dividersi io gi gioivo di Dio e Dio di me. Nella mia anima era

    inscritto un piano divino di vita e ardeva il fuoco prezioso dei ta-lenti che Dio mi diede. Tra questi cerano i comandamenti, cheogni persona umana porta in s senza bisogno di acquisirlidallesterno. Fui presa da un tenero stupore al vedermi nel ventredella mia mamma.

    La mia vita da neonata

    Mi vidi crescere felice e serena. Che bellezza e che tenerezzaaveva il Signore con la mia anima bianca, bella e radiante, colmadello strabordante amore di Dio. Vi siete mai accorti come ispira-no tenerezza i neonati, come hanno la capacit di infondere gioiacon il loro solo esserci? Ci avviene perch la loro purezza e in-nocenza come un cristallo attraverso cui filtrano liberi i raggidellamore di Dio che infondono amore e pace. Avete notato, i-

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    noltre, che delle volte i neonati ridono e gioiscono come se par-lassero con qualcuno? S, fratelli miei, proprio cos! Sono in dia-logo con Dio. Nel Libro della vita, infatti, mi vidi neonata in dia-

    logo con Dio. I neonati sono sommersi in modo speciale dalloSpirito Santo e a differenza di noi adulti sanno percepire la pre-senza di Dio e goderne. Per questo Ges dice: Se non vi conver-tirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regnodei cieli (Mt 18,3).

    Il mio battesimo

    Continuarono a sfogliarmi il Libro della vita, vidi che quan-do mi battezzarono in cielo ci fu una grande festa e che durante ilrito di aspersione ricevetti sulla fronte il marchio di figlia di Dio.Questo marchio di fuoco: il fuoco dellappartenenza a CristoGes. Crebbi nella pace e nella gioia per lamore dei miei genitorie soprattutto per quello di Dio. Continuai il mio dialogo con luifino a quando arrivai alluso di ragione. Allora, da quel momento,

    Dio entr nel mio cuore per rispettare la mia libert.

    La mia vita da bambina

    Vidi poi la mia mamma intenta ad insegnarmi a pregare e adamare, assolvendo cos ad uno dei suoi compiti primari che con-divideva con mio pap: vigilare sulla mia anima, strutturando cri-stianamente la mia coscienza. Una mamma sempre presente, o-

    rante e pronta alla cura dei suoi figli un soldato di Cristo! Graziea lei la mia anima si riemp dellamore del Signoree poti viveredando al mio prossimo lamore che traboccava dal mio cuore. Eallora, pur essendo povera inconsapevolmente - non me ne ac-corgevo perch ero felice e non sentivo la mancanza di nulla-, mipreoccupavo dei bisognosi altrui e mi dolevo per i poveri. Questo essere pieni di Dio.

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    Provate a domandare a un bambino di quattro, cinque anni, chenon passa tutto il tempo davanti alla televisione, cosa vuole fareda grande. Vedrete che vi risponder di voler fare il medico, per

    sanare le persone, oppure il poliziotto per proteggere la gente, etc.Con ci intendo dire che il bambino non inquinato percep iscemolto bene i propri talenti e come essi devono essere spesi. Pur-troppo quando il bambino cresce, acquisendo idee e comporta-menti sbagliati, tale percezione si affievolisce fino a confonderlo.I programmi televisivi possono essere fonte di questa pericolosaconfusione.

    Quando iniziai ad avere coscienza del peccato e a peccare conpremeditazione e consenso, dimenticandomi dellamore di Dio, lamia anima bianca inizi a riempirsi di queste cosacce vive, di que-sti spiriti immondi e, da bianca che era, si macchi come il man-tello di un cane dalmata. Divenni bugiarda, negligente, pettegola,invidiosa. Pi fuoriusciva lamore di Dio presente in me e menocompassione provavo per la gente. La mia insensibilit fu tale danon riuscire pi a provare alcun interesse per la situazione delle

    persone estranee alla mia famiglia.

    Come si gener in me il rifiuto della mia mamma

    Guardando nel Libro della vita compresi come si gener in meil rifiuto della mia mamma. Mia madre, dopo le prime quattrogravidanze, per sette anni non ebbe figli. Quando rimase incintadi me si sconcert temendo per la nuova gravidanza. In quel pe-

    riodo era infatti molto turbata a causa della condotta di mio pa-dre. Lei gi percorreva la strada di Dio ma, come tutte le persone,anche lei pass per un processo di spogliazione e santificazioneprogressiva. Quando fu pienamente persuasa del suo stato inte-ressante, disse: No, Dio mio, che io non sia incinta. Il pensierodi una nuova gravidanza la faceva piangere. Solo questo atteggia-mento della mia mamma gener in me una grande quantit di

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    pensieri angustianti che mi fecero dubitare del suo amore per me.Nonostante mia madre fosse una donna ripiena dellamore di Di-o, buona e amata da tutti, io mi ripetevo sempre: Non mi ama.

    Crebbi con questo complesso che la grazia sacramentale, per,presente nei sacramenti, avrebbe potuto sanare perch proprioper questo sono somministrati i sacramenti se solo avessi per-severato ad accostarmi a essi con umilt, fede e amore.

    I modelli comportamentali ed emozionali

    Nel Libro della vita la Voce mi disse di vedere linflusso nega-tivo che aveva avuto in me il cattivo esempio di mio pap. Gi dapiccolina conobbi tutti quei comportamenti che sono il corollariodi unabitudine a eccedere nel bere: violenza, menzogna, etc... Talicomportamenti generarono quindi in me dei modelli comporta-mentali ed emozionali negativi che si espressero, e si protrassero,lungo tutta la mia vita.

    Riflessione sullimprimere

    Continuando a guardare nel Libro della vita compresi in pro-fondit che il peccato non si circoscrive alla persona che lo com-mette ma danneggia il proprio prossimo, come ha il potere di fareun frutto marcio in una fruttiera piena di frutta. Se un genitore sidanneggia con il peccato, chi potr danneggiare con pi facilit? Ipropri figli, naturalmente! Quando si commette il peccato morta-

    le, il diavolo compromette la persona che lha commesso come seessa avesse firmato una cambiale, e lanima immediatamente di-viene propriet del demonio che, crudelmente e insistentemente,la sprona a portargli tutti coloro che la circondano. Una madrepettegola, odiosa, o un pap infedele e ubriacone hannounenorme influenza negativa sui propri figli. Il cattivo esempiodei genitori, che genera questo processo di asservimento progres-

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    sivo dei figli al demonio, agli occhi di Dio una cattiva ammini-strazione del talento, da lui stesso donato a loro per essere stru-menti di salvezza per i propri figli. Nel purgatorio mio padre, che,

    come ho detto, era presente al mio giudizio particolare, si reseconto di aver consegnato i suoi figli su vassoi doro al potere delletenebre, che continuava a tenerli asserviti con le bisbocce e le be-vute. Ho detto che ci ha consegnati su vassoio doro perch cipriv del mezzo di guarigione: i sacramenti. Se io e i miei fratelli,infatti, avessimo continuato ad accostarci ai sacramenti, proprioquesti ultimi ci avrebbero guariti e liberati dal potere delle tene-bre. Chi vive costantemente una vita sacramentale liberato

    dallinevitabile ripetizione delle esperienze negative subte, dallacatena intergenerazionale, da queste cattive inclinazioni impressein noi. Proprio per questo Dio ci regala i sacramenti! Se noi figli cifossimo lasciati guidare dalla mia mamma, saremmo stati condottia Dio.

    Tramautizzata da mio padre

    Nel Libro della vita mi si present una delle esperienze pi ne-gative subte quando ancora non avevo compiuto tre anni e chenon riuscir mai a dimenticare. Tuttoggi ancora vivo in me ilricordo della paura che provai. Stavo dormendo pacificamentequando venni svegliata improvvisamente da un frastuono. Spa-ventata, aprii gli occhi e vidi i miei fratelli maggiori correre a na-scondersi. Uno di loro si nascose dentro il forno e quello prima di

    me si mise dietro una porta. La mia mamma, in stato interessante,prima pens a me nascondendomi sotto una mensa, coperta daun mantello, cercando di assicurarsi la mia incolumit dicendomi:Amore mio non uscire, non uscire, e solo dopo pens a se stes-sa, nascondendosi a sua volta dentro un grande armadio a muro.Sapete da quale pericolo ci stavamo nascondendo? Da mio padre,che stava rincasando ubriaco dopo tre giorni di bagordi. Mai sicanceller dalla mia memoria la scena in cui un mio fratellino usc

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    correndo in preda alla paura e mio pap lo prese e lo colp. Miamadre, allora, usc correndo con il pancione a protezione del miofratellino e mio padre li picchi cos entrambi. Io vidi tutto da

    sotto la mensa con i miei occhietti di bimba. Questo imprimerenegativamente. A un bambino mai si canceller il ricordo di taliesperienze che, tristemente, a volte vengono anche ripetute da chile subisce, trasformando la vittima in carnefice.

    Guardando la mia vita con gli occhi di Dio nel Libro della vitavidi, per sua grazia, anche ci che i miei occhietti carnali non po-terono vedere. Vidi, infatti, la parte spirituale della mia esperienza.

    Mio padre era internamente posseduto da un demonio gigante,intrufolatosi in lui approfittando del suo stato di semi-incoscienzadovuto ai fumi dellalcool. Questo demonio era orribile e spaven-toso. Colpiva e ribaltava tutto. Non era mio padre, era la bestiache agiva in lui. Quando apr violentemente la porta dietro la qua-le cera il mio fratellino, questi rimase schiacciato tra la porta e laparete. In preda al dolore e al panico usc correndo, ma mio padrelo afferr, lo sollev come se fosse leggero quanto una piuma e lo

    scaravent contro una parete. Perch mio padre era un uomomolto forte, al punto che nel mio paese gli avevano multato lemani, perch ogni volta che aveva fatto a botte aveva provocatola rottura di arcate dentali e di mandibole, non uccise il mio fratel-lino solo per merito della misericordia di Dio. Nel Libro della vitaci saranno mostrate tutte le barbarie che avremmo potuto fare seDio non ci avesse protetto.

    Quando nel Libro della vita rividi la mia mamma che per pro-teggere mio fratello si era posta tra lui e mio padre a costo di es-sere massacrata di botte, vidi anche la lotta spirituale tra langelocustode della mia mamma e il demonio impossessatosi di mio pa-p.Tale lotta fu vinta dallangelo custode della mia mamma e cosmio padre si ferm e se ne and.

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    Mio padre mi insegna mentire

    Vidi che dissi la mia prima menzogna da bambina, a causa di

    mio padre. Ricordo che avevano bussato alla porta dei creditori emio padre si nascose incaricandomi di aprire la porta e dire chelui non era presente in casa. Appresi forse da tale comportamentopaterno limportanza e il valore della verit? Appresi la virt dellaveracit? No! Appresi la scappatoia della menzogna. Eppure, cre-scendo, mio padre mi castigava quando scopriva le mie bugie,dimenticando che avevo appreso larte da lui.

    Come naque il mio spirito femminista

    Mio padre, nel purgatorio, apprese con dolore che lorigine delmio spirito femminista, e del mio difendere lemancipazione delladonna, fu proprio la sua condotta maschilista.

    La mia mamma riusc con il suo amore a evitare che provassirifiuto e rabbia per mio pap, ma non che riversassi questi senti-

    menti negativi sugli uomini in generale. Quando ero piccola e milamentavo con lei, dicendole: Babbo cattivo, mia mamma mirispondeva con dolcezza: No. Non cattivo, buono e vi ama,ma purtroppo malato nellanima e per questo devi aiutarmi apregare, insegnandomi cos ad amare mio padre. Che meraviglio-sa visione di amore aveva questa donna che io ritenevo ignorantecome una capra! Anche quando, una volta cresciuta, sentivo miopadre vantarsi delle proprie amantiperch egli non faceva la fa-

    tica di nascondere i suoi tradimenti anzi, ne parlava apertamentee del suo essere macho, non rivolgevo il mio odio contro di luima contro gli uomini in generale, sviluppando cos una mentalitfemminista. Certamente Dio desiderava che io sviluppassi quellequalit che mi permettessero di contribuire a un maggiore ricono-scimento della dignit femminile per questo mi aveva dato deitalenti impedendo che si perpetrassero gli abusi su di esse. A

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    Dio, infatti, non piace come molti uomini trattano le donne, spe-cialmente quegli uomini maschilisti capaci di distruggere i buonisentimenti di una donna. La via del femminismo, per, errata.

    Mia madre, grazie a Dio, si fece raccogliere dal Signore, abbando-nandosi a lui, per quante donne hanno abbandonato la famigliae sono rimaste nel mondo, annichilite e distrutte, perch sempli-cemente hanno creduto di avere il diritto di essere felici anche acosto di commettere ladulterio?

    Mia mamma: esempio di moglie santa

    Come gi avete sentito dire da mio padre, per trentotto annidella sua vita la mia mamma preg per lui. Era solita farlo davantial Santissimo cos: Signore io so, perch confido in te, che tunon lascerai morire la tua serva senza farle conoscere la conver-sione di suo marito. Io non ti prego solo per lui, ma ti supplicoper tutte le povere donne che si trovano nella mia medesima pe-na, e soprattutto per tutte quelle mogli che, invece di inginoc-

    chiarsi davanti a te, si sono messe nelle mani di maghi e fattuc-chieri, o che seguono le orme dei propri mariti vendendo la pro-pria anima e quella dei propri figli intrecciando relazioni adultere.Ti supplico anche per loro Signore.

    Mia madre era motivata da un amore consapevole della re-sponsabilit assuntasi sia come moglie che come madre e il Signo-re lo aveva rafforzato con una grazia speciale che un giorno miconfid: Il Signore mi ha fatto una rivelazione mi disse. Ho

    visto la terra aprirsi e ingoiare tuo pap. Non solo non compresici che mi stava dicendo, ma iniziai a burlarmi di lei. Nel purgato-rio, per, mi resi conto che mia madre possedeva una visione mi-stica. Io lo vidi continuava - . Satana me lo aveva incatenato.Sai cosa feci, figlia mia? Presi il rosario e con esso lo afferrai e loincatenai. Da allora lo porto con me tutti i giorni perch il diavolotira in basso il tuo pap ma io, invece, con una forza contraria, lo

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    traggo in alto portandolo al Signore, al Santissimo Sacramento, edico a Ges in preghiera: Qui sta, Signore. Confido in te, miosalvatore e salvatore di mio marito!.

    Otto anni prima di morire mio padre si convert, chiese per-dono e Dio lo perdon. Non avendo per riparato nel tempo alsuo peccato dovette farlo in purgatorio dove, per tale motivo, eglisi trovava nella parte pi bassa. La mia mamma spingeva mio pa-dre, oramai convertito, a consigliare ai figli di abbandonare la lorovita di peccato, ma lui le rispondeva: Figlia mia, lasciali goderedella vita. Sono giovani. Quando saranno vecchi, i nostri ragazzi

    cambieranno, cambieranno. Che gran dolore vedere un padreche consegna alla morte i suoi stessi figli! Dobbiamo renderci do-cili nelle mani di Dio, lasciarci condurre e lui stesso ci aiuter ariparare ci che noi con le nostre sole forze non potremmo ripa-rare.

    La mia mancanza di perdono verso gli altri

    Io ero tra tutti i figli la pi rassomigliante a mio padre. Ero sbuona, per, non perdonavo le offese ricevute, e cos i miei of-fensori rimanevano nemici a vita, ripetendo pedissequamente ilcomportamento di mio padre. Ero incapace di perdonare, ma ca-pacissima di conservare il rancore. In casa dei miei genitori ave-vamo maturato labitudine di riunirci per sparlare del nostro pros-simo e specialmente dei sacerdoti. Mio padre si accomodava esparlava del suo parroco a volont, e quando mia mamma invita-

    va noi figli a recitare il rosario con lei e io, nel tentativo di farmidifendere da mio padre per evitarmi la preghiera mariana, gli di-cevo: Pap guarda, questa mamma cos pallosa ci vuol fare reci-tare il rosario!, lui la redarguiva dicendole: Lascia in pace questiragazzi e vai a infilarti sotto la sottana dei tuoi preti. Lo so che cistai bene l sotto!. Mio padre, poveraccio, parlava molto male deisacerdoti, ed io avevo preso proprio da lui. Per inciso vi dico, fra-

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    telli miei, che proprio questultima triste abitudine, ereditata dagliavi di mio padre, fece cadere sulla nostra famiglia una maledizio-ne intergenerazionale molto grave.

    Tutti i fratelli festaioli

    Una volta cresciuti, io e i miei fratelli, ci consideravamo unafamiglia unita, ma su cosa si basava la nostra unit? Quello che ciuniva era il liquore! Ogni settimana, infatti, facevamo una festa abase di alcool e ci giustificavamo dicendo che eravamo originaridella zona climatica calda della Colombia (Tierra caliente, sottoi 1000 metri di altitudine, ndc) e che, come tutti i nostri conterra-nei, avevamo labitudine di bere molto. Mio padre, quando era-vamo piccoli, ci dava da bere la birra, laguardiente(distillato otte-nuto dalla canna da zucchero, ndr) affinch una volta divenutigrandi non andassimo alle feste fuori di casa. Siccome fino alletdi tredici anni, per, rimasi sempre attaccata alla mia mamma,non acquisii da bambina labitudine al bere.Il Signore mi preser-

    v ma i miei fratellini gi da piccoli bevevano, fumavano, bisboc-ciavano. La nostra mamma, invece, rimaneva in ginocchio pre-gando, mentre noi ce la spassavamo. Questa era la famiglia cheavevo. Amavo mio padre ma, malauguratamente, non amavo miamadre; semplicemente la utilizzavo.

    Lomesso utilizzo dei talenti

    Continuando a guardare nel Libro della vita vidi i talenti cheDio pose in me. Tutti noi, fratelli miei, tutti noi valiamo moltis-simo agli occhi di Dio. Sapeste quanto! Come ci ama tutti il Si-gnore! La preoccupazione permanente del diavolo invece quelladi indurci a non mettere al servizio di Dio i nostri talenti, perchsa che qualora ci avvenisse il mondo cambierebbe. Nel giudizio,in particolar modo, la meravigliosa Voce, per ogni avvenimento

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    della mia vita, mi chiese conto prima di tutto dei peccati di omis-sione e mi mostr, piangendo, tutte le conseguenze da essi deri-vanti. La consapevolezza di tali conseguenze provoc in me il do-

    lore pi grande nel mio giudizio particolare. Com stato fatto ame a ognuno saranno mostrate le conseguenze dei propri peccatidi omissione. Vedeste, quanto terribile il giudizio! Dobbiamo,perci, riparare il peccato, fratelli. Ges, nellEucaristia, ci dona lagrazia per farlo.

    Mentre stavo guardando i talenti che il Signore pose in me, laVoce meravigliosa mi disse: A che ti serve adesso lessere stata

    una professionista di successo? A che ti servono ora i tuoi appar-tamenti e il tuo consultorio? Hai potuto forse portarti qui anchesolo la polvere di un loro mattone? A che ti serve tutto ci ades-so? A cosa ti serve ora il culto che desti al tuo corpo, i soldi chespendesti e le angustie che sopportasti per esso? A che ti serveora lesserti ammalata di bulimia e anoressia, laver maltrattato,detestato e sottoposto a tante torture il tuo corpo? A che ti serveora ladorazione che desti a te stessa? Desti molto in beneficenza,

    certo, ma lo facesti perch te ne fossero riconoscenti, perch tidicessero che eri molto generosa, molto santa e piena di bont.Desti molto per manipolare con i tuoi soldi i tuoi beneficiari eporli al tuo servizio. Ora che hai visto che non hai potuto portarequi nulla di ci che ti ho elencato, dimmi, quali tesori spirituali haiportato?. Io non avevo alcun tesoro spirituale e le mie mani era-no completamente vuote. La Voce meravigliosa allora, facendomivolgere lo sguardo su tutta lumanit, mi fece vedere le sventure

    subte dalle persone a causa dei miei peccati di omissione, del mioessermi chiusa allamore, allo Spirito e allesue ispirazioni. Guar-da Gloria: se tu non ti fossi chiusa allo Spirito Santo quel bambi-no non sarebbe stato violentato da suo padre Io ti avrei ispira-ta,tu avresti pregato e la tua preghiera avrebbe impedito a questabestia infernale di entrare in quella persona e non lavrebbe tocca-ta; se avessi pregato questo giovane non si sarebbe suicidato, que-

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    sta ragazzina non avrebbe abortito, questa persona non sarebbemorta allospedale sentendosi abbandonata da me; io ti avrei ispi-rata e condotta ad assistere questa persona. Che dolore per me!

    Guarda, guarda il mio popolo. stato necessario che io permet-tessi nella tua famiglia la malattia del cancro perch tu imparassi acommuoverti degli infermi di cancro. stato necessario che per-mettessi il sequestro di tuo marito per insegnarti a commuovertidei sequestrati. Che dolore aveva la Voce meravigliosa nel costa-tare la mia cattiva amministrazione dei talenti regalatimi: Il tuocuore era di pietra, di pietra, incapace di sentire amore.

    La Voce mi chiese poi conto di ogni chicco di riso che sprecainella mia vita, incominciando dai pasti che gettai da bambina. Lamia famiglia era molto povera e comunemente la mia mamma cu-cinava i fagioli, tanto che ero giunta a prenderli in odio. Nel Librodella vita la Voce meravigliosa mi fece vedere che da piccolinauna volta buttai i fagioli nel secchio della spazzatura prima che lamia mamma si sedesse a tavola e lei, vedendo che il mio piatto eravuoto, pens che li avessi mangiati velocemente per il forte appe-

    tito ed allora mi diede la sua porzione. Io, naturalmente, me nelamentai e non compresi il suo gesto, ma la Voce meravigliosa,nel Libro della vita, mi fece vedere chiaramente che la mia mam-ma si priv del suo sostentamento per me, rimanendo con la fa-me. Proprio la mia mamma era la bisognosa a me pi prossima inquel periodo, perch non si privava del cibo solo per me, ma an-che per gli altri sei figli, e cos rimaneva moltissime volte senzamangiare, contenta che al suo posto mangiassimo noi. E non

    soddisfatta di questa carit verso noi figli, giungeva a privarsi delpasto per sfamare i bisognosi. Tutto questo, per, non si notava,poich non si amareggiava per la fame e, anzi, faceva tutto con undolce sorriso. La Voce meravigliosa mi mostr che questo fu ilbisogno di cibo pi vicino che ebbi nella mia vita.

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    La mia prima confessione

    Vidi nel Libro della vita che la mia anima macchiata dal pecca-

    to ritorn limpida nella mia prima confessione. Fui preparata allaricezione di questo sacramento da alcune suore che mi aiutaronoa comprendere che mi ero allontanata dalla mano di Dio, che sta-vo camminando verso le fauci spalancate del diavolo, pronto asbranarmi, e che ci faceva intristire Dio, che era innamorato dime. Sentire questo fu per me importantissimo e piansi al pensierodi avere abbandonato la sua mano. Provai un sano dolore di pen-timento e desiderai ritornare a Lui. Vidi nel Libro della vita che, la

    notte precedente la mia prima confessione, il diavolo, con altridemoni, cerc di turbarmi istillandomi la paura di confessarmi.Pregai una Ave Maria ela nostra Mamma celeste arriv con gliangeli, cos io poti addormentarmi tranquillamente. Il giornosuccessivo, mentre ero in fila per la confessione, il demonio mispinse al sacrilegio consigliando al mio pensiero di non confessaretutti i miei peccati al sacerdote, specialmente quelli che a me sem-bravano vergognosi. Egli bramava, infatti, pi di ogni altra cosa,

    che la mia anima rimanesse sudicia. Lo Spirito Santo, per, vennein mio aiut e ricevetti cos la grazia di Dio per fare una buonaconfessione.

    Nel Libro della vita vidi la bellezza mistica del sacramento del-la confessione. Se il Signore mi avesse lasciato il pieno ricordodella mia esperienza mistica e la conoscenza delle realt spiritualiquali esse sono in verit, sarei sicuramente impazzita perch non

    avrei potuto contenere in me una verit di tale grandezza e bel-lezza. Non avrei, infatti, potuto elaborare nulla di pi di quel po-chino che Egli mi lasci impresso nella memoria. Del poco chericordo, per, posso dirvi che vidi qualcosa riguardante il sacra-mento della confessione che, pur essendo superioreallintelligenza umana, reale in spirito e verit. Purtroppo noisulla terra siamo limitati a vedere principalmente ci che fisico

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    perch siamo esseri mentali e razionali abituati a vedere con gliocchi fisici e a far passare tutto per il cervello e non per il cuore.Con gli occhi della carne, nel confessionale, si vede solo un sacer-

    dote, un uomo peccatore, e possiamo essere tentati a non confes-sare i nostri peccati a questuomo che magari potrebbe essere re-almente peggiore di noi. Allora, prima di descrivervi la bellezzamistica del sacramento della riconciliazione vi parler previamen-te del confessore.

    Lunzione sacerdotale

    Nel Libro della vita, mentre guardavo la mia prima confessio-ne, vidi quel meraviglioso dono, fatto allumanit, dellunzione sa-cerdotale. Essa riservata esclusivamente ad alcuni uomini sceltida Dio da tutta leternit. Un uomo che nasce con lunzione sa-cerdotale si differenzia da qualsiasi altro uomo, pur condividendocon essi la medesima natura e debolezza e anche se si pervertisse,divenendo luomo pi malvagio al mondo, non perderebbe

    lunzione ricevuta poich essa indelebile.Allora, che cos lunzione che rende gli unti differenti dagli altriuomini? Essa una ferita speciale per mezzo della quale possiamodire che gli unti sono uomini feriti. Essi hanno nel cuore, cio,una ferita damore fattagli da Dio Padre per mezzo dello SpiritoSanto, ricalcante la ferita del cuore di Cristo. Ecco lunzione edecco lunto! Si comprende bene, allora, che la vocazione sacerdo-tale inscritta nel cuore di alcuni uomini e che la chiesa, nella

    persona del vescovo, ha il compito di riconoscerla ufficialmente,ammettendo il candidato agli ordini sacri. La ferita degli unti fa sche fin dalla nascita essi sentano un vuoto incolmabile, fintantoche il loro cuore non si unisce a quello di Cristo nel momentodella loro ordinazione sacerdotale.Per questa loro prerogativa gli unti divengono obiettivi militaridel diavolo, che sa riconoscere i bambini che hanno ricevutolunzione e sa come renderli inoffensivi per il suo regno, muo-

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    vendogli una vera e propria guerra. Le sue armi sono delle propo-ste di vita seducenti e umanamente appaganti alternative alla vitasacerdotale alla quale gli unti sono chiamati. Sono tantissimi gli

    unti che il demonio riuscito a non far ordinare sacerdoti! Per di-fendere il proprio dono dellunzione e vincere le battaglie e laguerra, lunto tenuto a rinunciare alle seduzioni del maligno, ne-gandosi una vita propria per amore a Dio e allumanit. Solo cos,infatti, egli potr vincere e realizzarsi mettendo le proprie maniconsacrate al servizio di una comunit di fedeli che, spesse volte,purtroppo, non fa altro che sparlare di lui e trattarlo male.Giunto qui, per, il sacerdote non assolutamente lasciato in pa-

    ce dal demonio. Egli, infatti, odia terribilmente le mani dellunto,perch sa molto meglio di tanti cattolici che solo attraverso di es-se pu giungere a noi la grazia sacramentale, e che non c creatu-ra alcuna capace di dare maggior gloria a Dio di un sacerdote. Lesue mani hanno, infatti, il potere di rimettere i peccati e, stese inpreghiera su un pezzo di pane e un po di vino, compiono il mira-colo della transustanziazione, nel quale questi semplici alimenti sitrasformano nel corpo e nel sangue del Signore. Il demonio tentaallora di renderle inoffensive, oscurando il dono di cui sono de-positarie, con lo scatenare contro i sacerdoti tremende campagnediffamatorie che pretendono di distruggerli tutti per il peccato dialcuni e allontanare, cos, gli uomini dalla ricezione dei sacramentida loro celebrati.

    Fratelli, guai a giudicare i sacerdoti del Signore! Della santitdei sacerdoti ne risponde davanti a Dio, infatti, la comunit nella

    quale stato posto il dono sacerdotale. Perci, dobbiamo pregaresempre per difendere la loro santit e, se vediamo i loro peccativisibili, dobbiamo amarli ancora di pi aiutandoli affinch non siperdano, portandosi dietro migliaia di anime amate da Dio. ve-rit riconoscere che essi, per mezzo dei sacramenti, sono un donodi Dio per la nostra salvezza anche quando sono in peccato mor-tale. La Voce meravigliosa me lo fece capire dicendomi in purga-

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    torio: Chi ti credevi di essere per erigerti a Dio e giudicare imiei unti? Essi sono di carne. Chieder conto della loro san-tit alla comunit nella quale ho concesso il dono del sacer-

    dozio. Se comprendessimo veramente tale dono, daremmo glo-ria notte e giorno a Dio, piangeremmo e digiuneremmo per i sa-cerdoti nel tentativo di proteggere la loro santit.

    La bellezza mistica della confessione

    Mi confessai, quindi, e fu meraviglioso. La mia anima tornlimpida come la neve. La mia anima putrefatta e morta - per que-sto alcuni peccati si dicono mortali - incarcerata in se stessa,cieca e sorda, fu risuscitata, sanata e liberata dal Signore Ges.Nel Libro della vita vidi la mia anima nel confessionale tutta insu-diciata e mi resi conto che questo sacramento , in realt, una la-vatrice di anime che utilizza un detersivo speciale: il Sangue di no-stro Signore Ges sparso durante la sua crocifissione. Tale croci-fissione, pur essendo avvenuta in un momento e in un luogo pre-

    cisi, continua a essere presente nelleternit. Allora, nel presentedella mia prima confessione sacramentale, vidi Ges sanguinantein croce durante la sua unica e irripetibile crocifissione. La croceera piantata non sul Golgota ma nella ferita aperta nel cuore delsacerdote confessore. Da l il Signore mi assunse misticamente einvisibilmente fuori dellordine temporale e spaziale e mi condus-se al cospetto del tribunale della misericordia di Dio, nella pienez-za della grazia, che mi penetr totalmente. Nel momento in cui

    ricevetti lassoluzione dalle mani del sacerdote, venne Ges, sra-dic i miei peccati - tutte queste cosacce orribili che si erano av-vinghiate a me - mi lav nel suo sangue e strapp le cambiali cheavevo firmato volontariamente al demonio ogni volta che avevopeccato mortalmente, consegnandogli la mia volont, la mia liber-t e facendomi cos schiava di queste creature orribili, e disse im-perioso: mia, ho pagato con il mio sangue. Il cielo allorasi riemp di gioia e langelo custode pot nuovamente alzare lo

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    sguardo. Perch sapete, fratelli miei, quando pecchiamo, il nostroangelo custode dalla vergogna non solleva pi lo sguardo davantia Dio; ma quando ci confessiamo, ritorna a godere della vista del

    suo trono. Dopo lassoluzione, la mia anima rimase sommersadalla pace, dalla tranquillit e dalla felicit. Ero libera!

    Esortazione alla confessione sacrametale

    Tutti, fratelli miei, subiamo la tentazione di non confessarcisacramentalmente o di fare una confessione parziale. Sapendo civinciamo tale tentazione ma non cediamo allaltra tentazione pisottile, cio quella di crederci cos forti da averla vinta per meritoesclusivo delle nostra fede e della nostra volont. La verit chetutto nella vita dono, compreso il pentimento per i nostri pecca-ti. Esso grazia che Dio regala e senza di essa la nostra volont,sebbene determinante, non sarebbe in grado di operare efficace-mente per la nostra salvezza. importantissimo pregare lo SpiritoSanto prima di confessarsi, affinch illumini le tenebre distese dal

    demonio sulla nostra intelligenza spirituale. Il nemico infernalenon vuole la nostra confessione completa perch sa che per mez-zo di essa gli sarebbero strappate tutte quelle cambiali, da noi fir-mategli con il peccato, che ci fanno sua propriet. Una confessio-ne ben fatta ci rende totalmente leggeri, mentre il peccato, invece,pesa! Quando non ci si confessa e si vive in peccato mortale, ci siriempie dinfermit psichiche come: la depressione, langustia,lansiae linsonnia. Il peccato opprime al punto da rendere la no-

    stra respirazione difficoltosa come quella di un pesce che si trovafuori dallacqua. Il peccato, inoltre, pu essere la causa spiritualeanche di malattie fisiche. Non solo di malattie relativamente lievicome, ad esempio, le gastriti, ma addirittura di malattie gravissi-me. Essendo i peccati creature vive, quando entrano in noi, di-sordinano la salute del nostro corpo squilibrando i liquidi che ilcervello produce: la serotonina, lendorfinae gli altri ormoni, perfarci sempre pi deboli e schiavi.

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    La prima comunione

    Vidi nel Libro della vita la mia prima comunione. La mia fami-

    glia di origine era molto povera per cui i miei genitori non posse-devano i soldi per comprarmi il vestito della prima comunione efurono costretti a chiedere a una suora di corporatura minuta diprestarmi il suo abito. Fu sufficiente fare solo alcuni ritocchini aquestabito. A me, per, non importava quale abito avrei indossa-to perch ero cos felice allidea di ricevere Ges nella prima co-munione! La sera precedente il grande giorno non riuscii a dormi-re e, la mattina seguente, per la paura di arrivare tardi, me ne an-

    dai in chiesa con molto anticipo rispetto allinizio della celebra-zione. Era lo Spirito Santo che minduceva a quel comportamen-to, per farmi ricevere le grazie che mi avrebbero permesso di par-tecipare attivamente alla celebrazione eucaristica e ricevere effica-cemente e degnamente Ges sacramentato. Senza tali grazie avreicertamente perso la battaglia contro il nemico infernale che sisvolge prima di ogni Eucaristia, nella quale la Vergine Maria, congli angeli e i santi, combatte in nostra difesa.

    LEucaristia veramente il cielo in terra. Vidi, infatti, che il tettodella Chiesa scomparve e che si avvicin in volo un angelo gran-dissimo che, giunto sulla chiesa, rivers da un enorme calice sullepersone presenti le grazie dello Spirito Santo, che io vidi comebellissime luci violacee. Questunzione, che il Signore concesse atutti quelli che giunsero in chiesa in anticipo e che la desideraro-no, fu uninfusione di desideri di adorazione e di lode del Signoreinsieme ad una profonda gratitudine e accoglienza gioiosadellamore di Dio. proprio vero che senza Dio non possiamofare nulla! Io ricevetti queste grazie speciali e abbondanti, ma co-loro che invece erano distratti da altri pensieri o da preghiere inte-ressate e sbagliate, perch non utili alla nostra salvezza eterna,non le ricevettero, e queste luci violacee caddero purtroppo sulpavimento della chiesa. Vidi, per, che anche chi perse le graziepreparatorie non fu abbandonato a se stesso. Infatti, la santa

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    Diffondi questo libro a chiunque.

    Non omettere questo dovere damore.

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    Vergine Maria non si perse danimo e prima di iniziare la SantaEucaristia si avvicin a ognuno dei presenti, insieme ai santi e, at-tingendo al proprio cuore, offr dei doni simili a monete doro,

    ma che non avevano niente a che fare con i soldi. Erano, infatti,grazie speciali che avevano la stessa funzione di quelle preparato-rie. Anche i santi riversarono sui presenti delle grazie che venneroin aiuto alla particolare debolezza di ognuno. Per fare un esem-pio: santAgostino si accost a quegli uomini che con molta faticariuscivano a tenere i propri occhi a bada, essendo spinti a guarda-re ci che non dovevano invece di guardare Dio. Egli,nellavvicinarsi,offr la grazia che lui stesso ricevette in terra e con

    la quale apprese ad abbandonare le seduzioni e a non cercare neipiaceri umani qualcosa che si trova solo nel cuore di Dio.Tutti coloro i quali giunsero allincontro con lAmato con il cuorepieno del solo desiderio di amarlo furono sufficientementepronti, nonostante le loro miserie, a ricevere quelle grazie.

    Quando il sacerdote fece il suo ingresso in chiesa con lui, ceraGes. Dio Padre pose la sua presenza come una nube luminosa

    bellissima che rese tutto trasparente e risplendente e, insieme aLui, erano presenti tutti gli angeli e tutti i santi. Vi erano anche leanime del purgatorio, poich la celebrazione eucaristica la pie-nezza, essendo la presenza del santo ed eterno sacrificio di Cristo.Come ho gi detto, parlando del sacramento della confessione,pur essendo la crocifissione di Ges unica e irripetibile, tuttavia sempre presente, perch il tempo dellumanit, passato, presentee futuro, converge nella pienezza del santo ed eterno sacrificio.

    Ci significa che nella celebrazione eucaristica siamo misticamen-te presenti al Calvario con Cristo. Oltre ai fedeli della chiesa mili-tante in terra, quelli della chiesa trionfante in cielo e le anime delpurgatorio, sono presenti alla santa messa, per concessione divi-na, anche gli agonizzanti di tutte le nazioni della terra e di tutte lereligioni.

    Nei riti iniziali della messa, in cui ricevetti la prima comunione,

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    mi fu elargita una grazia molto grande che ripar lomissione dinon aver contribuito a estendere il regno di Dio, compartendo lasua grandezza e il suo amore con i fratelli.

    Quando fu letta la Parola di Dio, vidi che fu come se Gesstesso parlasse a tutti i presenti. Egli non si limit a questo, madesider dare a tutti i presenti le grazie necessarie allaccoglienza eallobbedienza della parola ascoltata. Per donarcele, per, vidi cheaveva bisogno della nostra richiesta fiduciosa, perch se avessedato a chi non avesse chiesto sarebbe stato un violentare la libertindividuale. Per cui compresi quanto necessario invocare lo Spi-

    rito Santo perch venga in noi con i suoi doni.Quando il sacerdote ricevette le offerte, prima del rito eucari-

    stico, vidi che aggiunse dellacqua al vino e, con i nuovi occhi chemi furono dati, vidi anche che quelle gocce eravamo tutti noi pre-senti in questo spargimento del