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ComunitàServizi Fondazione Diocesana - ONLUS

RELAZIONE DI MISSIONE

Bilancio al 31 dicembre 2015

Via Mistrangelo, 1/1 bis – 17100 Savona (SV) Telefono 019.807258 – Fax 019.8160043

Codice Fiscale 92057610096 – Partita IVA 01347870097 Sito web www.comunitaservizi.org – E-mail [email protected]

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1. LA MISSIONE _______________________________________________________

Così come previsto dall’art. 2 dello statuto: La Fondazione non ha scopo di lu-cro, vive ed agisce secondo l’ispirazione del Vangelo della carità ed in vista del-la promozione integrale della persona. Persegue esclusivamente finalità di so-lidarietà sociale, promuovendo, gestendo e sostenendo iniziative ed opere as-sistenziali di ispirazione cristiana. Risponde concretamente a tale scopo gene-rale ogni attività utile a favorire:

- nuove iniziative di servizio sociale e di volontariato ed il rafforzamento di quelle esistenti;

- la conoscenza delle cause di povertà e di emarginazione; - la più ampia diffusione degli studi promossi.

In particolare la Fondazione opera in collaborazione con l’Organismo Pastorale Caritas Diocesana per la progettazione, l’avvio, la realizzazione e lo sviluppo delle attività di volontariato e di servizio sociale.

La Fondazione si avvale di strutture di servizio dotate di propria autonomia funzionale e svolge ogni altra attività ed iniziativa solo in quanto connessa e funzionale alle finalità istituzionali, nel rispetto delle condizioni e dei limiti di cui all’art. 10, comma 5, del D. Lgs. 4 dicembre 1997, n. 460.

I soggetti primariamente interessati all’operato della Fondazione (stakeolder) sono le persone della comunità civile ed ecclesiale in situazione di disagio so-ciale e/o economico. L’azione si sviluppa attraverso una prevalente funzione pedagogica che ha l’obiettivo di coinvolgere l’intera comunità con un interesse particolare verso i soggetti pubblici, preposti dalla Costituzione Italiana nel ga-rantire i diritti sociali e civili. La Fondazione si avvale anche di una forte com-ponente volontaria che vuole essere il segno di una comunità che si prende cu-ra di se stessa.

Le finalità statutarie della Fondazione si esauriscono nell’ambito della Regione Liguria.

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2. L’IDENTITÀ DELL’ORGANIZZAZIONE _______________________________________________________ Il sistema di governo della Fondazione è determinato dal consiglio direttivo, che si avvale dal collegio dei revisori per il controllo della gestione. 2.1 IL CONSIGLIO DIRETTIVO

_______________________________________________________

Il Consiglio Direttivo è formato da numero undici componenti, nominati dal Consiglio dell’Organismo Pastorale Caritas Diocesana, dura in carica cinque anni e, comunque, sino alla nomina dei nuovi Consiglieri. Può essere rieletto. Sono compiti del Consiglio:

- approvare entro i termini di legge la relazione morale del Presiden-te, il bilancio consuntivo e quello preventivo, tenendo conto della relazione del Collegio dei Revisori;

- deliberare sugli investimenti del patrimonio e sulla destinazione del-le rendite;

- decidere sulle iniziative rivolte al perseguimento degli scopi istitu-zionali;

- nominare i membri del Consiglio dei Revisori di propria competenza;

- approvare le eventuali modifiche dello statuto con la maggioranza dei due terzi dei componenti;

- nominare un segretario per redigere il verbale di ogni riunione, il quale deve essere approvato nella seduta successiva;

- esercitare ogni altro potere di ordinaria e straordinaria amministra-zione che non rientri nelle attribuzioni del Presidente.

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Al 31/12/2015 il Consiglio Direttivo è formato da:

Marco BERBALDI Presidente Maria Vittoria OLIVA Vice Presidente Don Adolfo MACCHIOLI Consigliere Riccardo VIAGGI Consigliere Aldo GIACCHELLO Consigliere Marco RUSSO Consigliere Fra Sergio SPIGA Consigliere Marco LIMA Consigliere Marco GIANA Consigliere Ombretta VARONE Consigliere Enrica GASCO Consigliere

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2.2 IL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

_______________________________________________________ Il Collegio dei Revisori è composto da tre membri effettivi e due supplenti e dura in carica cinque anni. Il Presidente del Collegio ed un membro supplente sono nominati dal Vescovo, gli altri dal Consiglio Direttivo. Il Collegio vigila sull’amministrazione della Fondazione e sulla tenuta della contabilità. Esamina il progetto di bilancio ed esprime le sue osservazioni in apposita relazione che viene trasmessa al Consiglio unitamente al progetto del bilancio. Il Collegio si riunisce almeno tre volte all’anno e redige il verbale di ogni riunione.

Al 31/12/2015 il Collegio era formato da:

Emmanuele MARTINENGO Presidente Giovanni BECCHI Revisore Giacomo BUSCAGLIA Revisore Alessandro BRUZZONE Supplente Marco ROMANO Supplente

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Emergenza Abitativa

1° Livello: Casa di Accoglienza Maschile Casa Betania

2° Livello: Casa Emmaus - La Casetta

3° Livello: Abitare Sociale - Agenzia Sociale Casa alloggi in autonomia – protetti - Co-housing

Consiglio direttivo

Collegio revisori dei conti

Coordinamento servizi

grave disagio

Segreteria e amministrazione

Casa famiglia per minori

Giunta operativa

Coordinamento servizi

immigrazione

Servizio immigrazione

Servizio Richiedenti Asilo SPRAR

Emergenza profughi: CAS

Mensa, Emporio e Centro Diurno

Centro Ascolto Emerg. Famiglie

Accoglienza in famiglia: Casa Rossello

2.3 L’ORGANIGRAMMA

_______________________________________________________

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2.4 LE RISORSE UMANE

_______________________________________________________ Le risorse umane impegnate nella fondazione, ripartite per categoria, hanno subito, rispetto al precedente esercizio, le seguenti variazioni:

Organico 2015 2014

Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale

Dipendenti a tempo indeter. 9 10 19 6 7 13 di cui part-time 4 10 14 2 7 9

Dipendenti a tempo deter. 1 2 3 2 1 3 di cui part-time 1 2 3 2 1 3

Contratto collaborazione 1 Totale 10 12 22 9 8 17

Volontari 129 236 365 131 252 383

Il costo del personale aumenta passando da € 424.502,60 a 488.775,73. L’incremento è in particolar modo dovuto alle nuove assunzioni necessarie per:

gestire l’incremento dei servizi di accoglienza a favore di richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR e CAS) attraverso tre assunzioni p.t. (Toso, Oli-vieri, De Rosa) più la stabilizzazione di El Shaarawy sempre con con-tratto p.t.;

l’apertura dell’Emporio Solidale con un assunzione p.t. (Diego Caviglia);

l’apertura di Casa Benedetta Rossello con un assunzione p.t. (Arianna Macchioli);

l’assunzione della dipendente Caterina TISSONI per la sostituzione del-le maternità delle dipendenti Sara CAVIGLIA e Claudia CALABRIA;

Nel corso del 2015 in generale si sono privilegiate assunzioni a tempo in-determinato per usufruire delle agevolazioni previste dalle riforma del Jobs Act. Da segnalare l’interruzione del rapporto di lavoro con il dipendente Gior-gio MASIO avvenuta in data 30/06/2015 per motivi personali.

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Anche nel 2015 la Fondazione ha continuato ad investire sul personale indivi-duando alcune azioni incentivanti per vivere il posto di lavoro con serenità e dedizione. Particolare attenzione è stata prestata ai temi della sicurezza sul lavoro ed a tale proposito si sono organizzati i seguenti corsi di formazione: - corsi di formazione generale e specifica lavoratori per Arianna Macchioli, Samuela Toso, Federico Olivieri, Ahmed El Shaarawy, Caterina Tissoni e Diego Caviglia; - corso di aggiornamento RLS per Luca Patriarca; - corso di formazione per addetto antincendio per Arianna Macchioli, Ahmed El Shaarawy e Diego Caviglia; - corso di formazione per addetto al primo soccorso per Arianna Macchioli. Inoltre nel corso del 2015 si è data data continuità ai percorsi di supervisione dedicati agli operatori dell’equipe SPRAR e della Casa Famiglia, mentre per scelta dell’equipe, è stata sospesa la supervisione dell’area Grave Marginalità. Con riferimento alle occasioni di formazione, per il settore Immigrazione ricor-diamo la partecipazione ai Coordinamenti Nazionali, promossi da Caritas Ita-

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2011 2012 2013 2014 2015

Costi del personale 351.752,81 349.928,22 415.136,63 424.502,60 488.775,73

Costi del personale 2011-2015

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liana, importanti occasioni di confronto con gli enti gestori proveniente da tut-ta Italia. Inoltre con riferimento al settore immigrazione segnaliamo le seguenti occa-sioni di formazione a cui hanno partecipato alcuni membri dell’equipe immi-grazione:

ll trauma dell’esilio: pensare insieme le dinamiche famigliari – organiz-zato da Servizio Centrale in collaborazione con S.I.P.s.i.a.;

Formazione Base per operatori SPRAR – organizzato da Servizio Centra-le;

La Fondazione ha sempre dato completa disponibilità alla copertura delle spe-se e al riconoscimento dell’impegno formativo all’interno dell’orario di lavoro, creando un sistema interno per la comunicazione dei principali eventi formati-vi. Esaminando i dati relativi al volontariato dobbiamo precisare che i numeri so-no comprensivi delle persone che operano presso i centri di ascolto parroc-chiali e che per il 2015 registriamo un piccolo decremento passando da 383 a 365. . Particolarmente significativa però è stata la risposta delle persone all’iniziativa dell’Emporio, ad un mese dall’ apertura il servizio poteva già contare su ben 21 volontari. Segnaliamo inoltre un significativo coinvolgimento dei giovani volontari, ben 20, provenienti dalla parrocchia di Santa Maria Maggiore in Cogoleto che svol-gono il loro servizio presso la mensa di fraternità. Sul fronte immigrazione, diverse Parrocchie, nel corso del 2015, hanno mani-festato interesse nell’organizzare servizi ed attività di accoglienza a favore di richiedenti asilo e rifugiati. Alla fine del 2015 le comunità attive erano: la Parrocchia di San Michele Ar-cangelo in Celle Ligure, la parrocchia di San Lorenzo in Quiliano, la parrocchia Santa Maria Rossello in Savona e la parrocchia N.S. della Concordia in Albissola Marina. In ogni parrocchia sono attivi diversi volontari che rappresenta una grande op-portunità per cercare di formare un gruppo di persone sensibili ai temi dell’immigrazione e capaci di dar voce, nelle comunità cristiane ed in generale nella società civile, alle istanze degli uomini e delle donne che incessantemen-te, dal febbraio dello scorso anno, approdano sulle nostre coste chiedendo ac-coglienza. Sempre di più la cura del volontariato rappresenta uno degli ele-menti fondamentali della mission del nostro ente che senza volontari perde

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quella che potremo definire la propria “spina dorsale”, la vocazione alla testi-monianza. La Fondazione è chiamata ad offrire al volontariato nuovi strumenti di formazione, informazione ed occasioni di inclusione nei processi di pro-grammazione delle attività di sensibilizzazione della società ecclesiale e civile, per esercitare pienamente la propria funzione pedagogica. Le occasioni di formazione per il volontariato progettate in collaborazione con gli uffici della Caritas Diocesana sono legate al corso per neo volontari entrati nei servizi nell’anno precedente dal titolo: “ A passo d’uomo: Ospiti volontari e operatori”. Il corso era diviso in due appuntamenti:

La Caritas è l’ente nel quale sono volontario;

Cosa mi viene chiesto dalla Caritas: prendermi cura dell’altro;

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2.5 LE SCELTE ETICHE

_______________________________________________________ L’attenzione ad alcuni aspetti etici nelle scelte dei fornitori e negli stili di vita è aumentata notevolmente negli ultimi anni, si riportano di seguito alcune scelte della Fondazione:

Socia dal 2003 di Banca Popolare Eti-ca con l’acquisto di 10 azioni;

Sostiene la Bottega Amandla di Va-razze (SV) con l’acquisto di alcuni prodotti;

Si affida solo ad assicurazioni del con-sorzio etico solidale C.A.E.S.;

Usa solo carta riciclata al 100% certi-ficata SGS e non sbiancata con cloro;

Si avvale del servizio Ecobox per smal-timento di toner e cartucce;

Gli uffici, la mensa e gli altri servizi ef-fettuano la raccolta differenziata di vetro, plastica e carta.

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3. L’ATTIVITÀ ISTITUZIONALE __________________________________________________________ Il 2015 si caratterizza per un aumento dell’offerta dei servizi a favore dei mi-granti con particolare riferimento all’ampliamento del servizio SPRAR, che passa da 23 a posti disponibili, ed al servizio di accoglienza profughi, che vede impegnata la Fondazione ormai dal 7 febbraio 2014, con un offerta al 31/12/2015 di 36 posti. Accanto al Servizio Immigrazione aumenta l’offerta dei servizi rivolti alla grave marginalità, con l’apertura, nel mese di novem-bre, dell’Emporio Solidale (progetto CEI 8xmille 2013). Con riferimento al Settore Abitativo, nell’aprile 2015 viene inaugurato il co-housing di corso Ricci 36/1 (progetto CEI 8xmille 2012) e l’8 maggio viene inaugurata Casa Benedetta Rossello – servizio co gestito con la Comunità di Famiglie Eleos, dedicato all’accoglienza di nuclei in temporanea difficoltà abitativa. Nelle tabelle successive si prendono in considerazione gli accessi ai nostri servizi e si rilevano le principali variazioni rispetto all’esercizio precedente:

Centro Ascolto Diocesano 2015 2014 Variazioni

Persone incontrate 1.488 1.725 -13,7%

Numero giorni apertura 201 201 -

Numero medio di persone giornaliero 22,8 21,7 5,1%

Italiani 676 721 -6,2%

Stranieri 812 1.004 -19,1%

Centro Diurno – Mensa - Emporio 2015 2014 Variazioni

Persone incontrate 832 983 -15,4%

Italiani 349 348 +0,3%

Stranieri 483 635 -23,9%

Pasti consumati in sala 21.805 29.449 -26,0%

Pacchi viveri 3.098 4.013 -22,8%

Pacchi a settimana 72,0 77,2 -6,7%

Spese emporio 832 - -

Media giornaliera spese emporio 32 - -

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Emergenza Abitativa 2015 2014 Variazioni

1° livello persone incontrate 80 84 -4,8

1° livello maschile 54 55 -1,8

Italiani 35 28 25,0

Stranieri 19 27 -29,6

Totale Notti 2.969 3206 -7,4

Permanenza media 55,0 58,3 -5,7

1° livello femminile 26 29 -10,3

Italiane 7 13 -46,2

Straniere 19 16 18,8

Totale Notti 1.214 1.183 2,6

Permanenza media 46,7 40,8 14,5

2° livello persone incontrate 11 6 83,3

2° livello n° persone maschile 7 6 16,7

Italiani 7 5 40,0

Stranieri 0 1 -100,0

Totale notti 979 1.686 -41,9

Permanenza media 139,9 281,0 -50,2

2° livello n° persone femminile 4 - -

Italiani 2 - -

Stranieri 2 - -

Totale notti 538 - -

Permanenza media 134,5 - -

3° livello (alloggi in autonomia) 57 67 -14,9%

Italiani 4 6 -33,3%

Stranieri 53 61 -13,1%

Agenzia Sociale per la Casa 77 74 4,1%

Primi accessi 77 74 3

Alloggi Protetti Vado Ligure 6 5 +20%

Italiani 4 3 +33,3%

Stranieri 2 2 -

Acc. in famiglia - Casa Rossello 6 0 +100%-

Italiani 0 0 -

Stranieri 9 0 +100%

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Servizio Immigrazione 2015 2014 Variazioni

Persone incontrate 3.565 3.373 5,7%

Numero di passaggi 7.758 7.070 9,7%

Persone nuove incontrate 972 901 7,9%

Servizio SPRAR 2015 2014 Variazioni

Persone accolte 42 27 55%

Numero accoglienze notte 9408 5820 3588

Servizio EMERGENZA PROFUGHI 2015 2014 Variazioni

Persone accolte 73 71 2,8%

Numero accoglienze notte 10726 6945 3781

Casa Famiglia per minori 2015 2014 Variazioni

Minori accolti 3 2 +33,33%

Presenze giornaliere 1048 396 652

TOTALI 2015 2014 Variazioni

Totale persone 4855 4900

CENTRO DI ASCOLTO Il numero delle persone incontrate dal Centro di Ascolto Diocesano diminuisce in un anno del 13,7% passando da 1.725 a 1.488 persone. Diminuiscono gli italiani da 721 a 676 (-6,2%), ma in particolare gli stranieri che da 1.004 passano a 812 (-19,1%). A fronte di una diminuzione delle persone incontrate assistiamo ad un incre-mento degli ascolti, questo fatto è dovuto ad un lavoro di presa in carico che ha necessitato di colloqui , verifiche o integrazione di documentazione pro-grammate in tempi più frequenti. Diminuita nettamente la presenza di donne straniere in cerca di lavoro come badanti, le poche presenti hanno espresso gravi difficoltà nel reperimento di occupazione e in alcuni casi la volontà di ritornare in patria.

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In netto aumento i colloqui riguardanti problematiche abitative sia da parte di singoli che di famiglie ,alcuni già nella condizione di sfratto esecutivo. Aumentano le famiglie italiane e straniere che a causa del protrarsi della di-soccupazione sono costrette a chiedere aiuti relativi ai bisogni primari (viveri) , al mantenimento della casa (utenze) e alle spese per i figli (scuole e salute), as-sistiamo sempre più frequentemente a percorsi di impoverimento in soggetti che prima vivevano in relativa sicurezza . Questi nuclei, si presentano al CDA mossi dalla necessità ma con un certo diso-rientamento dovuto alla vergogna di trovarsi in un servizio a loro sconosciuto e che avevano sempre visto come rivolto alla grave marginalità. Tutto ciò richie-de da parte degli operatori molta attenzione nella fase dell’accoglienza e dell’ascolto. Una progettualità attenta e puntuale dell’equipe ha fatto sì che ci fosse più turnazione nei servizi rivolti alla grave marginalità in particolare nelle acco-glienze sia femminili che maschili e anche per ciò che concerne gli inserimenti presso il servizio di “emergenza freddo” allestito da Croce Rossa. Lo sportello di orientamento al lavoro ha incontrato non poche difficoltà sia per la crisi in atto sia per le problematiche dell’ufficio dell’impiego. Da Giugno 2015 gli operatori sono stati impegnati anche nei colloqui di appro-fondimento relativi alle persone che si rivolgono ai centri di ascolto parroc-chiali, questo incarico avrà termine con il rientro dalla maternità dell’operatrice dedicata. L’anno 2015 per il CDA è stato caratterizzato da alcuni cambiamenti sostanzia-li e alcune sperimentazioni metodologiche ancora in atto. La presenza di volontari nuovi ha fatto sì che gli operatori di riferimento ab-biano dedicato parte del loro tempo all’affiancamento anche se all’interno di una reciprocità di scambio di contenuti. I nuovi volontari sono professionisti del settore socio sanitario oramai in pen-sione a cui gli operatori hanno incominciato gradualmente ad affidare casi o colloqui per la presa in carico. In generale la presenza di volontari nel CDA è sicuramente un valore aggiunto e imprescindibile, e negli ultimi anni abbiamo notato un maggiore disponibilità al servizio di ascolto. A fine anno si è dato spazio anche ad un “ tirocinio” a favore dei volontari di CDA parrocchiali finalizzato ad apprendere un metodo grazie all’affiancamento di operatori/volontari già esperti. Rispetto all’organizzazione del lavoro, ogni lunedì sono presenti in Cda gli ope-ratori Marco Giana e Nicola Arecco per i colloqui e gli approfondimenti proget-tuali rispetto alla grave marginalità.

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L’ emergenza famiglie ha mantenuto i due operatori di riferimento Davide Carnemolla e Daniela Zunino con i relativi coordinamenti interni ed esterni all’ente. I due operatori sono stati affiancati dai volontari anche per i colloqui e le prese in carico delle famiglie. La supervisione dell’equipe ha avuto una interruzione dovuta all’esigenza di ripensare alle esigenze formative del gruppo di lavoro. Dalla supervisione l’equipe ha imparato a confrontarsi con maggiore libertà e ad impostare il lavoro con un metodo più efficace. L’equipe grave marginalità si coordina una volta la settimana.

La risposta ai bisogni materiali manifestati è stata data, sia attraverso l’orientamento ai servizi di bassa soglia (per l’utenza di grave marginalità), sia attraverso l’impiego delle risorse del Fondo Emergenza Famiglie la cui rendi-contazione sarà parte integrante del presente documento. Il numero di persone che hanno usufruito di sussidi a fondo perduto nel 2015 è pari a 379 unità per un importo 74.288,11 €, mentre nel 2014 l’importo delle erogazioni a fondo peduto ammontava ad euro 99.675,11(-25,4%). Il decre-mento evidenziato è legato all’iniziativa della Fondazione De Mari con l’istituzione del Fondo di Solidarietà in risposta ai bisogni che prima erano pre-si in carico dal nostro Ente.

2011 2012 2013 2014 2015

ascolti n° persone 1.238 1.370 1.680 1.725 1.488

1.000

1.100

1.200

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e

Centro Ascolto Diocesano n. persone 2011-2015

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Casa 57,3%

Salute 6,5%

Segretariato sociale 20,7%

Altro - 15,5%

Destinazione fondo perduto 2015

Per quanto riguarda i prestiti non onerosi, nel 2015, ne hanno beneficiato 14 nuclei per un importo pari a 5.639,78 euro, con un calo del 27,3 % rispetto all’anno precedente (7.760,17€ ).

Fondo perduto 2015 2014 Variazione

Numero persone sostenute 379 397 -4,5%

Casa importo € 42.585,02 € 74.903,61 -43,1%

n° erogazioni 330 454 -27,3%

Salute importo € 4.840,63 € 5.413,41 -10,6%

n° erogazioni 150 174 -13,8%

Segretariato sociale importo € 15.422,24 € 9.963,90 54,8%

n° erogazioni 105 68 54,4%

Altro importo € 11.490,22 € 9.394,19 22,3%

n° erogazioni 193 143 35,0%

Totale importo € 74.338,11 € 99.675,11 -25,4%

n° erogazioni 778 839 -7,3%

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A queste due diverse tipologie di erogazioni va aggiunta l’attività di anticipa-zione contributo per conto dei Servizi Sociali del distretto e della Fondazione Antiusura Santa Maria del Soccorso. Preciasmente per l’anno 2015 gli anticipi a favore del distretto ammontano ad euro 66.250,06 mentre quelli a favore della Fondazione antiusura ammontano ad euro 7.417,68. Il rientro degli anticipi al 31/12/2015 ammonta ad euro 64.196,74. Di seguito la tabella degli anticipi erogati:

Anticipi Importo 2015 Importo 2014 Variazione

Comune di ALBISOLA € 16.719,10 € 7.849,32 -€ 8.869,78

Comune di ALTARE - € 210,00 -€ 210,00

Comune di CARCARE € 2.205,00 € 6.240,00 € 4.035,00

Comune di SAVONA € 42.106,42 € 46.348,67 € -4.242,25

Comune di VARAZZE € 4.800,00 € 6.650,00 € 1.850,00

Comune di SPOTORNO € 419,54 - € 419,54

Fondazione De Mari € 82.775,09 - € 82.775,09

FAU - ANTIUSURA € 7.417,68 € 16.220,94 -€ 8.803,26

Inoltre nel corso del 2015, gli operatori del CdA hanno fatto parte, insieme agli assistenti sociali del Comune di Savona, dell’equipe per la valutazione delle ri-chieste di contributo rivolte al “Fondo di Solidarietà de Mari”, promosso dall’omonima Fondazione bancaria aveva infatti per sostenere nuclei famigliari in temporanea difficoltà economica. La nosta Fondazione ha partecipato non solo nella fase istruttoria delle richie-ste di contributo, ma ha operato come agente contabile per conto della Fon-dazione de Mari liquidando contributi per euro 82.775,09.

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L’equipe del centro ascolto è composta da tre operatori (un operatore full-time Caritas, e due operatori part-time della Fondazione) e dieci volontari pre-senti ognuno almeno una mattina a settimana negli uffici del centro ascolto. Nel corso del 2015 il lavoro del centro di ascolto conferma l’organizzazione dell’anno precedente, affidando responsabilità ed autonomia ai volontari ri-spetto ai rinnovi delle prenotazioni per i servizi legati alla grave marginalità; i volontari, adeguatamente formati, possono naturalmente sempre contare sul-la supervisione di un operatore.

2011 2012 2013 2014 2015

N° interventi 737 859 1.159 1.141 1.013

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andamento erogazioni economiche 2011-2015

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MENSA DI FRATERNITA’-EMPORIO SOLIDALE E CENTRO DIURNO Il numero di persone che hanno usufruito del centro diurno diminuisce pas-sando da 983 a 832(-15,4%); questa diminuzione è legata soprattutto al minor afflusso di cittadini stranieri che passano da 635 a 483 (-23,9%) mentre il nu-mero di utenti italiani è sostanzialmente invariato.

La diminuzione dei beneficiari stranieri è legata prevalentemente alle nuove dinamiche migratorie. In particolar modo le persone provenienti dal continen-te africano affrontano la traversata del mediterraneo per raggiungere le coste europee e la maggior parte di queste persone trova accoglienza presso i centri governativi o nei centri di accoglienza straordinaria organizzati dalle Prefettu-re. Da qui deriva il minor coinvolgimento dei servizi di bassa soglia che proba-bilmente saranno fortemente sollecitati nei prossimi anni quando i programmi di accoglienza verranno chiusi e ci troveremo nella condizione di sostenere quanti non sono riusciti ad ottenere un permesso di soggiorno. Inoltre registriamo il rientro in patria di diversi migranti intra europei a causa della carente offerta di lavoro del nostro territorio. Persone di nazionalità ru-mena ed ucraina che fino a qualche mese fa usufruivano della nostra mensa. Inoltre riordiamo che per i primi due mesi del 2014, la mensa si occupava del-la fornitura dei pasti delle persone accolte nell’ambito dell’accoglienza straor-dinaria organizzata in convenzione con la Prefettura di Savona presso il Semi-nario .

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centro diurno n°persone

846 775 931 983 832

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numero persone accolte presso il centro diurno 2011-2015

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La diminuzione delle persone accolte si traduce naturalmente in crollo dei pa-sti forniti che passano d29.449 a 21.805 (-26%).

I pacchi viveri sono diminuiti ancora passando da 4013 a 3.098; la causa di questa diminuzione è in parte dovuta al fatto che ormai diversi utenti vengono sostenuti dai servizi sociali del Comune di Savona attraverso dei voucher spesa con esercizi convenzionati, ed in parte legata ad un miglior lavoro di rete e scambio di informazioni con i centri di distribuzione parrocchiali, che consente di non assegnare più di un pacco allo stesso nucleo famigliare ed infine natu-ralmente legata all’apertura dell’Emporio Solidale avvenuta il primo novembre 2015. L’emporio è una nuova modalità per offrire sostegno alimentare che su-pera la logica del pacco viveri. La modalità Emporio raccoglie alimenti provenienti da diversi enti "fornitori" (banco alimentare, supermercati, grossisti, negozianti, singoli cittadini) li sele-ziona e li distribuisce tramite uno spazio espositivo dove le persone possono rifornirsi tramite accesso controllato. Le persone che accedono sono selezionate dai centri di ascolto e dai servizi so-ciali in convenzione che forniscono una tessera a punti in base alla situazione di bisogno, alla condizione lavorativa e al reddito familiare. Durante i primi due mesi di di attività sono stati erogati 774 carrelli spesa a fa-vore di 164 nuclei familiari per un importo di spesa equivalente pari a 24.509,05 euro corrispondenti a 31,67 euro per ciascuna spesa effettuata per

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N° pasti in sala 34.643 30.954 26.546 29.449 21.805

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andamento numero pasti in sala 2011-2015

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un valore medio al nucleo che ha usufruito del servizio pari a 74,72 euro al mese.

Con riferimento al centro diurno “La Cometa” le attività svolte sono sostan-zialmente il gioco delle carte, la somministrazione di colazione al mattino e merenda al pomeriggio riutilizzando l’eccesso di produzione di alcuni panifici della zona. Il computer è a disposizione per consultazione internet, compila-zione del Curriculum, ascolto di musica. Il servizio ha ampliato il suo orario di apertura (lunedì, mercoledì e venerdì dal-le 16 -18; martedì e giovedì 09 - 11) grazie all’intervento di quattro volontari. Gli utenti che usufruiscono degli spazi della Cometa assiduamente sono una decina. Rimane ben saldo l’obiettivo originario del progetto che vuole la Cometa come una alternativa libera alla panchina o alla piazza. Tra le iniziative svuota carceri i tribunali hanno incentivato il ricorso all’istituto della Messa alla Prova e del Lavoro di Pubblica Utilità. Ciò si è tradotto con una convenzione tra Caritas e Tribunale di Savona per l’accoglienza dei condannati per guida in stato di ebbrezza o per reati minori, autorizzati a svolgere lavori socialmente utili. Ben 59 persone hanno svolto servizio in mensa con un am-montare di ore vicino alle 400. Grazie a questo provvedimento abbiamo consolidato un fruttuoso rapporto con gli assistenti sociali dell’UEPE (Ufficio Esecuzione Pene Esterne) e concesso a decine di persone l’opportunità di col-laborare alla lotta alla povertà attraverso l’impegno diretto nei nostri servizi.

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N° pacchi 4.061 4.414 4.306 4.013 3.098

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pacchi consegnati 2011-2015

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SETTORE ABITATIVO EMERGENZA ABITATIVA I LIVELLO Sul fronte dell’accoglienza notturna di primo livello, dedicata alla grave margi-nalità, il numero di persone accolte registra una lieve diminuzione passando da 84 a 80 (-4,8%). L’accoglienza maschile risulta praticamente invariata passando da 55 a 54 ospiti tuttavia registriamo un aumento degli italiani che passano da 28 a 35 (+25%) compensato da una diminuzione di ospiti stranieri che passano da 27 a 19 (-29,6%). La diminuzione degli ospiti stranieri è probabilmente legata alla nuova modali-tà di immigrazione che ha trovato una risposta di accoglienza strutturata nel modello dei centri di accoglienza straordinaria organizzati dalla Prefettura ed in misura meno rilevante dall’orientamento degli operatori del centro di ascol-to che propongono agli stranieri di passaggio l’accoglienza della CRI . Le donne accolte passano da 29 a 26, si dimezza il numero delle donne italiane accolte che passano da 13 a 7 (-46,2%) mentre cresce leggermente il numero delle donne straniere da 16 a 19 (+18,8%). Alcune prese in carico, data la loro complessità , hanno necessitato di tempi di accoglienza più lunghi. Per evitare che le due accoglienze notturne rimanesse-ro bloccate nella seconda parte dell’anno in analisi si è intervenuto preveden-do un periodo massimo di accoglienza. L’effetto è stato quello di un ricambio maggiore nella seconda parte dell’anno, e quindi di un numero maggiore di persone accolte, cercando naturalmente di individuare soluzioni abitative an-che temporanee per i casi più complessi, il cui percorso di reinserimento anco-ra non era concluso. EMERGENZA ABITATIVA II LIVELLO Nel 2015 hanno usufruito di “Casa Emmaus” 7 persone di nazionalità italiana per un totale di 979 notti. Aumenta il numero degli ospiti ma diminuisce la presenza media in casa: in un caso in particolare la ragione è stata una buona opportunità di lavoro fuori regione e quindi il conseguente allontanamento del beneficiario; in un al-tro caso vi è stato un trasferimento all’interno di un’altra struttura per poter valorizzare al meglio le risorse della persona, che ha assunto un piccolo ruolo di custodia e distribuzione pasti per l’accoglienza profughi in Seminario; per un ultimo caso l’accoglienza è stata interrotta forzatamente a causa di un periodo

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di detenzione. Le dimissioni per fine periodo sono state due, entrambe con al-cune difficoltà iniziali di reinserimento ma che ora sono ben avviate ad un’autonomia sempre più vicina. L’attività di Casa Emmaus continua ad essere sostenuta da un buon numero di volontari, ben 22, molto legati alla vita della parrocchia. Nel mese di aprile ha riaperto il secondo livello femminile: “La Casetta”, una nuova struttura messa a disposizione dalla Parrocchia della Concordia in Albis-sola Mare. Il progetto, inserito nel Patto di Sussidiarietà sottoscritto con il Comune di Sa-vona, non più prevalentemente orientato all’accoglienza di badanti, prevede l’accoglienza per quattro donne in difficoltà abitativa, può contare sul soste-gno di undici volontarie espressione della comunità Parrocchiale e sulla pre-senza di una operatrice di riferimento. Ogni inserimento, così come ogni conseguente progetto di autonomia, viene condiviso tra gli operatori del Centro di Ascolto Diocesano, l’operatrice re-sponsabile e naturalmente i servizi sociali che hanno in carico la situazione del-la persona da accogliere. Ad oggi la Casetta ha accolto quattro donne, due ita-liane e due straniere. Nel corso 2015 chiude definitivamente il progetto “Casa Mori” .

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n° persone 121 107 108 88 88

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numero persone accolte nel I e II livello 2011 - 2015

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GESTIONE SOCIALE ALLOGGI 3° LIVELLO Con riferimento agli alloggi di terzo livello, così detti garantiti, il numero dei contratti attivi al 31/12/ 2015 è pari a 19 (di cui due alloggi in comodato d’uso gratuito), con una diminuzione di tre unità abitative rispetto al 2014. Il numero di persone accolte diminuisce passando da 67 a 57 così suddivise:

12 nuclei famigliari stranieri (31 adulti e 17 minori)

1 nuclei famigliari italiani ( 2 adulti)

7 singoli (5 stranieri e 2 italiano); Nel 2015 abbiamo erogoato 20.137 notti/persona contro le 23.663 dello scor-so anno.

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N° interventi 8.457 7.169 7.802 6.075 5.700

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numero interventi accoglienze I e II livello

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A questi si aggiunge la struttura di via Ferraris 8/2 sito in Vado Ligure dedicata all’accoglienza di persone sole con problemi di salute. Il complesso si compone di tre mini appartamenti completamente autonomi capaci di accogliere fino ad un massimo di sette persone. Segnaliamo inoltre che nel corso del 2015 due beneficiari di alloggio protetto sono diventati assegnatari di alloggio ERP. Nel corso del 2015 permane una situazione significativa in merito ai mancati rimborsi spese dei nuclei inseriti negli alloggi di terzo livello che ammontano ad € 63.485,86 . CASA BENEDETTA ROSSELLO A maggio del 2015 è stata inaugurata “Casa Benedetta Rossello” una realtà di accoglienza rivolta prevalentemente a famiglie in difficoltà abitativa (15 posti) e cinque posti dedicati all’accoglienza di nuclei famigliari di richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). Operano nella struttura la Comunità di Famiglie Eleos, un educatore (p.t. 20 ore) ed una cuoca (p.t. 22 ore). La casa si trova nel centro storico di Albissola ed è sviluppata su tre piani. A pianterreno si trova la cappelletta dove le famiglie della Comunità Éleos si ri-trovano per pregare, un grande salone adibito ad incontri ed una piccola stan-

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N° notti 3° liv 21.243 26.877 27.292 23.663 20.137

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Numero notti presso case di 3° livello 2011-2015

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za giochi per i bambini residenti nella struttura. Al primo piano si trovano la cucina, il refettorio ed una sala comune oltre alle stanze in cui abita la famiglia che accoglie. All'ultimo piano ci sono le otto camere in cui trovano una tempo-ranea accoglienza gli ospiti: attualmente la struttura vede inserito sette nuclei familiari la cui composizione varia da un massimo di cinque persone ad un sin-golo; il totale degli ospiti è diciannove di cui dieci sono i bambini. All'interno della Casa Rossello la famiglia Crifò condivide il quotidiano con i nuclei accolti; questi (ad eccezione di quelli indicati dal Servizio Centrale dello SPRAR) vengono individuati dagli operatori del Centro Ascolto diocesano in coordinamento con i servizi sociali del territorio. In questo vivere accogliente la famiglia residente è supportata dalle altre fami-glie della Comunità, che gravitano intorno alla Casa Rossello, attraverso la condivisione dei pasti e nella gestione del quotidiano sia dal punto di vista del-le esigenze concrete degli ospiti che nella relazione con gli stessi. Dall’apertura al 31/12/2015 sono stati accolti 6 nuclei famigliari per un totale di 8 adulti e 9 minori ed è stata fatta una dimissione, per un numero comples-sivo di notti/persona pari a 1.619 e 2926 pasti erogati. Al di là dell'accoglienza il senso più profondo di questo progetto sta nel creare uno spazio e un tempo per le relazioni in cui far crescere legami significativi, che possano rappresentare il vero valore aggiunto di una relazione di aiuto che non può essere basata unicamente sull’erogazione di beni materiali. AGENZIA SOCIALE PER LA CASA Con riferimento all’attività dell’Agenzia Sociale per la Casa evidenziamo che il numero di primi accessi allo sportello durante il 2015 si è mantenuto fonda-mentalmente costante passando da 74 a 77 (+4%). Il progetto co-housing mamma-bambino di via dei Cambiaso 1/6 nel corso del triennio 2013-2015 ha già ospitato 9 nuclei, mentre il co-housing di C.so Ricci 36/1 pensato per la co-abitazione di almeno due nuclei famigliari (per un mas-simo di sette persone), inaugurato nel mese di aprile ha accolto due nuclei. L’agenzia sociale, nel corso del 2015, non ha accreditato nessun contratto alla FILSE ed ha mediato quattro locazioni solo grazie all’intervento di garanzia del-la Fondazione: a favore di due nuclei famigliari e quattro singoli (realizzando due nuclei di convivenza). Il 30 giugno 2015 si è chiuso il progetto FEI “Buoni vicini non si nasce…si diven-ta”, l’obiettivo generale del progetto, era quello di favorire la mediazione dei

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conflitti tra cittadini italiani e stranieri assegnatari di alloggi ERP e creare op-portunità per lo sviluppo di azioni di cittadinanza attiva. I principali obiettivi del progetto sono stati raggiunti ovvero:

realizzare un’analisi sociologica delle conflittualità tra cittadini italiani e stranieri assegnatari di alloggi ERP;

formare i principali operatori del sistema casa (educatori, amministra-tori, sindacalisti ecc) alla gestione del conflitto;

aprire un centro di ascolto per la mediazione del conflitto;

realizzare nuovi regolamenti condominiali fruibili dagli assegnatari stranieri;

realizzare gruppi di quartiere per lo sviluppo di iniziative di cittadinan-za attiva (piccola manutenzione, animazione del quartiere ecc..);

con riferimento all’ultimo obiettivo, dopo l’attività della Festa dei Popoli, non siamo riusciti a sviluppare ulteriori iniziative di quartiere. In particolare ave-vamo puntato sull’organizzazione di un gruppo di volontariato, ma il processo si è interrotto a causa delle resistenze manifestate dall’ufficio tecnico di ARTE. SERVIZIO IMMIGRAZIONE Anche per il 2015 il servizio immigrazione, con l’ampliamento del sistema SPRAR, che passa da 23 a 32 posti disponibili, l’accoglienza per l’emergenza profughi e l’ormai consolidata attività dello sportello di segretariato sociale, si conferma servizio di “peso”, non solo sotto il profilo economico ma soprattut-to in termini di persone incontrate e sostenute. Con riferimento all’attività di segretariato sociale si evidenzia un significativo aumento degli interventi che passano da 7.070 a 7.758, così come un aumento delle persone incontrate che passano d 3.373 a 3.565. L’aumento delle persone incontrate potrebbe in parte essere legato all’organizzazione dei centri di accoglienza straordinaria presenti sul territorio e all’incremento dei beneficiari accolti nei progetti Sprar.

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L’anno 2015 costituisce il secondo anno del secondo triennio di finanziamento del progetto SPRAR (2014-2016, finanziato attraverso il FNPSA), il cui ente tito-lare è la Provincia di Savona. Durante il 2015 il progetto ha subito due ampliamenti, uno per l’accoglienza di nuclei monoparentali a partire da luglio, uno per un progetto di reinsediamen-to dall’Afghanistan di nuclei familiari di collaboratori dell’esercito italiano nell’ambito della missione ISAF, a partire dal 23 giugno. Tale progetto è stato coordinato in via eccezionale dai tre ministeri: Interno, Difesa e Esteri; ha visto l’arrivo via aerea dei beneficiari dotati di un visto e il riconoscimento dello sta-tus di rifugiato all’arrivo in Italia, prassi creata ad hoc per tale percorso speri-mentale. Le strutture asservite al progetto sono 5: 2 ubicate in via luigi corsi 35 (una ca-sa per le famiglie e una per uomini singoli), una ubicata via Nazionale Piemon-te 3c (per uomini singoli) e le due strutture nuove: una dedicata al progetto ISAF sita in via dei cambiaso e una in Albisola marina per nuclei monoparentali, che si inserisce nel più ampio contesto di accoglienza di Casa Benedetta Ros-sello. Quest’ultima accoglienza costituisce una sperimentazione interna nata dalla consapevolezza della difficoltà di tessere reti e relazioni sociali per i mi-granti che arrivano nel nostro territorio, in tale contesto l’accoglienza di una famiglia e della comunità di riferimento sostiene il percorso di integrazione dei nuclei.

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n° persone 3.565 3.774 3.802 3.373 3.565

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N. persone incontrate dal Servizio immigrazione 2011-2015

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Infine all’inizio del 2015 si è conclusa l’esperienza dell’accoglienza dei due mi-nori stranieri non accompagnati, iniziata a fine 2014 in collaborazione con la comunità l’Astrolabio. Il totale delle persone accolte nel 2015 è pari a 42 di cui 18 già presenti nel 2014, per un totale 9408 notti erogate.

Dei 42 ospiti accolti nel 2015, 24 sono uomini singoli, i rimanenti costituiscono 6 nuclei familiari, con un totale di n.9 minori accolti. 14 sono state le uscite durante l’anno, di cui n.2 i minori nel frattempo divenu-ti maggiorenni, che sono stati traferiti in progetti per adulti, dai quali si sono poi allontanati per ricerca lavoro; n.3 di persone allontanate dal progetto a fi-ne anno 2014, uscite poi di fatto ad inizio 2015; n.4 di un nucleo familiare ac-colto nel progetto rifugiato a casa mia, messo a disposizione dalle suore Ros-sello, n.1 uscito sul territorio nazionale per la ricerca lavoro di cui si sono perse le tracce; n.2 usciti per inserimento lavorativo nel territorio provinciale; infine n.1 padre di famiglia uscito con un contatto di lavoro a Roma, dove ricongiun-gerà la famiglia durante l’estate 2016. Nell’ambito della formazione professionale, permanendo la carenza di risorse, si evidenzia quest’anno l’organizzazione di un corso di formazione professiona-le ad hoc, con finanziamenti del progetto, che ha permesso a 2 dei 5 parteci-panti di trovare un lavoro nell’anno successivo; 4 beneficiari hanno intrapreso la scuola per il conseguimento della patente.

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n° persone 2.920 2.155 4.588 5.922 9.408

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Servizio richiedenti asilo e rifugiati SPRAR n° notti 2011-2015

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Per quanto concerne l’alfabetizzazione, oltre al consolidato aiuto della scuola Migrantes, il progetto si è avvalso della collaborazione del CPIA sia per l’alfabetizzazione (12 persone), che per il conseguimento della licenza media (n.6 persone). Per quanto concerne la tutela giurisdizionale nel 2015 sono stati intrapresi n.5 ricorsi contro le decisioni della commissione Territoriale che valuta le richieste di asilo. Per quanto riguarda le provenienze gli ospiti accolti nel 2015 erano divisi come segue: Per quanto riguarda lo status giuridico: 5 beneficiari in attesa dell’audizione presso la Commissione Territoriale; 4 beneficiari in attesa della risposta della Commissione Territoriale; - 14 titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari; 14 titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari; 10 titolari di protezione sussidiaria; 4 titolari di protezione sussidiaria; 5 titolari di status; 5 ricorsi effettuati;

Cittadinanza N° persone

Somalia 3

Nigeria 10

Congo R.d.C. 4

Ghana 1

Mali 4

Gambia 2

Ucraina 3

Afghanistan 5

Turchia 1

Senegal 1

Guinea Bissau 1

Pakistan 5

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A conclusione si comunica la partecipazione ad un ulteriore bando SPRAR per enti locali non già facenti parti del sistema, a cui ha partecipato il Comune di Savona, indicando quale ente attuatore sempre comunità Servizi. Tale bando, se verrà vinto, comporterà l’ampliamento di ulteriori 10 posti. portati ad intraprendere dei contatti direttamente con i maggiori enti del terri-torio, lavoro ancora in fieri. Infine il 2014 ha visto la costituzione di un coordinamento regionale immigra-zione composto dalle Caritas Diocesane impegnate a vario titolo nell’accoglienza dei migranti, grande parte dell’impulso alla sua costituzione è stato dato dalla presenza di 4 Caritas impegnate nella progettazione SPRAR. ACCOGLIENZA RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI - GESTIONE CAS Durante il 2015 siamo stati impegnati nella gestione dell’accoglienza profughi mettendo a disposizione della Prefettura di Savona diverse strutture e preci-samente:

il Seminario Vescovile di Savona per un totale di 16 posti ( altri 20 posti sono gestiti dalla cooperativa Progetto Città);

due alloggi in Savona locati da privati: via Nizza 30c/18 per 4 posti e C.so Ricci 36/7 per 10 posti;

un alloggio a Quiliano in locazione dalla Parrocchia di San Lorenzo sito in via Peluffo, 1/2 per 4 posti;

un appartamento messo a disposizione dalla Parrocchia di San Michele in Celle Ligure per 5 posti.

Come per il 2014 la Prefettura ha affidato il servizio attraverso un bando di ga-ra al quale abbiamo continuato a partecipare in associazione temporanea di scopo con altre realtà del terzo settore savonese che come noi avevano già maturato esperienza nel campo dell’accoglienza dei migranti e precisamente: cooperativa Progetto Città, Croce Rossa Italiana comitato provinciale, coopera-tiva sociale Il Percorso, cooperativa sociale Arcimedia, e cooperativa sociale Jobel, Fondazione l’Ancora. La scelta di partecipare in ATS è stata dettata dalla necessità di dare vita ad un raggruppamento di soggetti credibili, con esperienza nel settore, capaci di esprimere un stilo di accoglienza omogeneo con criteri e buone prassi condivi-se. In particolare abbiamo scelto di organizzare il nostro servizio in stretta col-laborazione con la coop. Progetto Città, con la quale condividiamo anche fisi-camente gli spazi di accoglienza organizzati presso il Seminario. In virtù di ac-

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n° persone 6.945 10.726

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Centro Accoglienza Straordinaria CAS n° notti 2014-2015

cordi parasociali stipulati tra le parti ci siamo dati un organizzazione di lavoro che culmina nel coordinamento tra le equipe in merito alla progettualità e gli obiettivi del lavoro. Attualmente la nostra equipe è composta da quattro operatori per un totale di ore lavoro settimanali pari a 90. A queste ore si aggiungano le ore dei media-tori culturali coinvolti nel progetto. Nel corso dell’intero anno abbiamo garantito 10.726 notti di accoglienza ospi-tando complessivamente 73 persone. Al 31/12/2015 gli ospiti accolti erano 36. Nel 2015, all’esperienza parrocchiale di accoglienza organizzata a Celle, si ag-giunge quella della parrocchia di Quiliano che coinvolge nel servizio una quin-dicina di volontari. Sulla stessa scia dell’esperienza cellese i volontari si fanno carico dell’animazione e dell’accompagnamento degli ospiti con l’obiettivo di favorirne l’integrazione sociale sul territorio. A tale scopo sia con il Comune di Celle Ligure che con quello di Quiliano sono state stipulate delle convenzioni per permettere ai beneficiari di realizzare attività di volontariato sul territorio. Sotto il profilo formativo tutti i beneficiari sono iscritti alla scuola di alfabetiz-zazione della Migrante, 19 ragazzi sono stati iscritti alla terza media per stra-nieri e 11 al corso di alfabetizzazione attravero il CPIA. Inoltre dieci beneficiari hanno partecipato ad attività di volontariato socializ-zante promosso dagli enti locali: Comune di Celle Ligure e Comune di Savona. PROGETTI DI SENSIBILIZZAZIONE SCUOLA E GIOVANI Oltre all’organizzazione dei servizi di accoglienza nel corso del 2015 abbiamo attivato il progetto presantato e finanziato da Caritas Italiana: “A testa in giù –un modo diverso di vedere la realtà” per la sensibilizzazione delle scuole ed in generale del mondo giovanile ai temi dell’accoglienza e dell’integrazione.

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Il progetto è composto da tre percorsi formativi realizzati in due scuole supe-riori di Savona e il terzo in un contesto extrascolastico: il Liceo artistico, il Liceo delle Scienze Umane e un gruppo informale di 15 giovani. Il primo percorso è composto da 30 ore, il secondo e il terzo da 40 ore ciascuno. Tutto questo a contatto con gli studenti e con giovani in generale, oltre a tutto il lavoro di progettazione, programmazione, contatto con i docenti, allestimento dei labo-ratori e ricaduta sulla città attraverso l’organizzazione della giornata mondiale del rifugiato del 20 giugno 2016. CASA FAMIGLIA PER MINORI La Casa famiglia per Minori “Roberta Pescetto” nel 2015 è tornata alla attività di regime accogliendo tre minori. Al 31/12 i minori accolti erano tre e i giorni di accoglienza offerti dalla struttura passano così dai 396 del 2014 ai 1048 del 2015. Le accoglienze del 2015 hanno presento alcune criticità: per un caso legate ai rapporti con la scuola dove è stata registrata dagli operatori della casa famiglia una scarsa sensibilità e disponibilità ai bisogni educativi del minore inserito, fi-no al punto di valutare, per il prossimo anno, un inserimento in altro istituto comprensivo anche per gli altri minori accolti; per un secondo caso invece una forte resistenza all'ascolto e alla collaborazione da parte dei servizi sociali dell’area minori di Savona, in parte sicuramente dovuta all'esistenza di pro-blemi legati alla lunga e travagliata storia pregressa della famiglia di prove-nienza del minore. Con riferimento alla struttura, gli operatori suggeriscono in prospettiva di valu-tare un cambio prendendo in considerazione una sistemazione dotata di spazi esterni che potrebbero dare una migliore risposta ai bisogni e alle necessità dei bambini accolti. Lo spazio esterno è per i minori un elemento fondamenta-le per uno sviluppo più equilibrato e una possibilità di sfogo per i momenti acuti di rabbia. Le dinamiche di rapporto all'interno della casa famiglia sono discrete ed il cli-ma che vi si respira è positivo. La famiglia di riferimento può contare su un percorso di supervisione. L’equipe della casa famiglia è formata, oltre alla fa-miglia di riferimento, da: un educatrice part-time (20 ore) e un operatrice ausi-liaria (12 ore). La Casa Famiglia partecipa al Coordinamento delle Case Fami-glia della Liguria (CoFamili). Diego ed Elisabetta, rispetto al lavoro dei collaboratori, commentano così:<< Siamo particolarmente contenti e soddisfatti del lavoro di educatrice svolto da

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Giulia nei confronti dei bambini e soprattutto della buona intesa e collabora-zione con lei, persona molto disponibile in ogni situazione; anche il lavoro e la presenza di Caterina rappresentano un insostituibile tassello nella gestione dell'intero servizio, e si può notare facilmente una partecipazione alla vita del-la cf che va al di là delle mansioni a lei specificatamente affidate. In ultimo, ma non ultima, è la disponibilità e vicinanza che sentiamo da parte della Fonda-zione, non come ente astratto, ma come realtà costituita da singole persone che lavorano al nostro fianco>>.

2011 2012 2013 2014 2015

N° notti 1.023 1.098 743 396 1.048

0

200

400

600

800

1.000

1.200

presenze giornaliere minori

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4. LE ATTIVITÀ STRUMENTALI __________________________________________________________ La Fondazione svolge alcune attività strumentali che oltre ad avere il compito di sostenere il proseguimento della missione sono coerenti con le attività isti-tuzionali e la missione dell’ente.

4.1 LE ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E RACCOLTA FONDI

_______________________________________________________ Nel corso del 2015 continua la raccolta voluta dal Vescovo per il “Fondo Emer-genza Famiglie” che al 31/12/2015 presentava un saldo residuo pari ad euro 258.310,94. In particolare nel 2015 sono stati raccolti euro 44.879,00 come da tabella e grafico sotto riportati:

DONATORI OFFERTE 2015 OFFERTE 2014 VARIAZIONE

Associazioni 8.100,00 € 7.874,92 € 225,08 €

Aziende 4.100,00 € 5.000,00 € -900,00 €

Confraternite 800,00 € 2.100,00 € -1.300,00 €

Fondazione De MARI 0 € 40.000,00 € -40.000,00 €

Istituti religiosi 2800,00 € 4.000,00 € -1.200,00 €

Parrocchie 5529,00 € 14.228,89 € -8.699,89 €

Privati 15050,00 € 48.974,24 € -33.924,24 €

Vescovo 8500,00 € 10.940,00 € -2.440,00 €

Totale 44.879,00 € 133.118,05 € 44.879,00 €

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Si precisa che per tutte le attività di raccolta fondi non vi sono state spese spe-cifiche, se non l’impegno degli operatori della Caritas Diocesana che non rien-trano in questo bilancio.

Associazioni € 8.100,00

18,0%

Aziende € 4.100,00

9,1%

Confraternite € 800,00

1,8%

Istituti religiosi € 2.800,00

6,2%

Parrocchie 5.529,00 €

12,3%

Privati 15.050,00 €

33,5%

Vescovo 8.500,00€

18,9%

Raccolta Fondi Emergenza famiglie 2015

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Descrizione 2015 2014 Variazione

Otto per mille 175.000,00 170.000,00 5.000,00

Cinque per mille 6.603,39 7.484,70 -881,31

Emergenza Alluvione Genova 0 315,00 -315,00

Emergenza Siria Quaresima 2014 0 397,00 -397,00

Emergenza Tifone Filippine 0 1.265,00 -1.265,00

EmergenzaTifone Sardegna 2013 0 90,00 -90,00

Sacerdoti Serbia 300,00 1.700,00 -1.400,00

Emergenza terremoto Nepal 320,00 0 320,00

Raccolta Fondo Emergenza Famiglie 44.879,00 133.118,05 -88.239,05

TOT. RACCOLTE FONDI 227.102,00 314.369,75 -87.267,36

Si evidenza in particolare il decremento della voce “Raccolta Fondo Emergenza Famiglia” in parte dovuto al venir meno del contributo della Fondazione De Mari per un importo pari ad euro 40.000,00 ed in parte legato al fatto che la Raccolta di Avvento insieme ad altre donazioni sono state orientate al proget-to “Emporio Solidale” per un importo complessivo pari ad euro 23.535,36. Si evidenzia il leggero incremento della quota 8 x mille della Diocesi che passa da 170.000,00 a 175.000,00.

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4.2 PROVENTI STRAORDINARI DA PROGETTI

_______________________________________________________ Il 2015 evidenzia un volume di proventi da progetti che, rispetto al 2014, pre-senta un lieve decremento pari ad euro 9.968,94.

Proventi straordinari da progetti 2015 2014 Variazione

Progetto FSE “Perseo” 22.269,63 100.780,14 -78.510,51

Progetto FEI “Buoni Vicini….” 36.246,50 12.144,14 24.102,36

Progetto FER “Alleanza” 15.474,75 36.267,94 -20.793,19

CEI 8xmille2012 “Co abitare la crisi” 12.000,00 48.000,00 -36.000,00

Cei 8xmille2013 “Emporio Solidale” 108.000,00 0 108.000,00

Progetto “Casa Rossello” 0 3.000,00 -3.000,00

“Formazione Fondimpresa” 0 3.767,60 -3.767,60

TOTALE 193.990,88 203.959,82 -9.968,94

Evidenziamo in particolar modo la voce relativa al progetto FER “Alleanza” per un importo pari ad euro 15.474,75 che di fatto rappresenta una sopravvenien-za attiva per una mancata imputazione di tale importo tra i ricavi dello scorso esercizio. Il progetto Alleanza si era chiuso infatti al 30/06/2014. Con riferimento alla voce “progetto Cei 8xmille 2013 Emporio Solidale” per un importo pari ad euro 108.000,00 abbiamo rilevato le prime tre tranche di pro-getto. Con riferimento ai progetti FSE “Perseo” e FEI “Buoni Vicini….” sono state rilevate le quote a saldo.

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5. RISULTATO DI GESTIONE _______________________________________________________ L’esercizio 2015 si chiude con un avanzo di gestione pari ad euro 1.078,04 andrà ad incrementare le riserve del Patrimonio Libero della Fondazione nelle passività, formato dai risultati di gestione degli esercizi precedenti. Il risultato del Patrimonio Libero, sarà così rappresentato: PATRIMONIO LIBERO – Risultato gestione esercizi precedenti

Risultato gestione esercizi precedenti € 100.268,14

Risultato positivo esercizio 2015 € 1.078,04

Nuovo risultato € 101.346,18

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6. CONCLUSIONI ______________________________________________________ Il 2015 è stato un anno ricco di novità e particolarmente intenso. In primo piano l’evoluzione del settore immigrazione con l’ampliamento delle acco-glienze Sprar e C.A.S. che è il risultato tangibile di quel processo migratorio che segnerà il nostro periodo storico almeno per i prossimi dieci anni. Altri segni concreti sono state le aperture dei nuovi servizi: la casa famiglia “Benedetta Rossello” e l’Emporio Solidale. Il primo rivolto all’accoglienza di nuclei famigliari in emergenza abitativa, il secondo in risposta attraverso nuo-ve modalità al bisogno di cibo. Non mi dilungo a presentare i servi nel detta-glio, ne abbiamo già abbondantemente scritto, ma mi permetto di sottolineare un aspetto che li accomuna: il desiderio di andare incontro alla persona accol-ta, il desiderio di andare oltre l’erogazione di un servizio o di un bene per ascoltare nel miglior modo possibile i bisogni della persona che abbiamo di fronte. Questa necessità urgente deve diventare sempre più lo stile delle nostre ope-re, lo stile dei nostri educatori, la molla che fa scattare il coinvolgimento dei nostri volontari e delle nostre comunità. Così in casa Rossello accanto agli educatori, fa servizio la comunità di famiglie Eleos, all’emporio operano da subito venti volontari, e l’accoglienza dei profu-ghi è diventata priorità per diverse comunità parrocchiali della nostra diocesi. La Fondazione, sempre più, sarà chiamata non solo ad organizzare servizi di-gnitosi per i poveri ma a dare testimonianza dei percorsi di sofferenza delle persone incontrate e sollecitare, attraverso segni concreti, la comunità eccle-siale e civile all’apertura, all’accoglienza ma soprattutto all’incontro, perché come dice bene Papa Francesco <solo un povero amato è considerato di gran-de valore> Siamo chiamati ad abitare le ferite della nostra società, non può esistere altro luogo dove esprimere la nostra mission, dobbiamo occuparci della sutura di queste ferite creando, senza sosta, instancabilmente, ponti. Lo dobbiamo fare a maggior ragione oggi, in un momento storico dove la paura dell’altro, la pau-ra della povertà, spinge invece a costruire nuovi muri. Alla tentazione dell’isolamento noi dobbiamo rispondere proponendo comunità. Possiamo farlo con le nostre parole, ma soprattutto dobbiamo farlo con l’esempio dei nostri servizi e delle nostre relazioni, del nostro modo di stare ed agire insieme, partendo, perché no, anche dalla comunità dei colleghi, che in questi ultimo anno è cresciuta particolarmente. L’accoglienza e l’incontro con l’altro vanno praticati sempre, in ogni contesto.

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A fianco di ogni educatore deve esserci una comunità che accoglie, che incon-tra! Questo deve essere il nostro vero, concreto ed importante risultato di ge-stione. Chiudo questa breve riflessione affidandomi alle migliori parole di Papa Fran-cesco che nell’Evangelli Gaudium, ci esorta su questa strada: Il nostro impegno non consiste esclusivamente in azioni o in programmi di promozione e assistenza; quello che lo Spirito mette in moto non è un eccesso di attivismo, ma prima di tutto un’attenzione rivolta all’altro «considerandolo come un’unica cosa con se stesso».[166] Questa attenzione d’amore è l’inizio di una vera preoccupazione per la sua persona e a partire da essa desidero cercare effettivamente il suo bene. Questo implica apprezzare il povero nella sua bontà propria, col suo modo di essere, con la sua cultura, con il suo modo di vivere la fede. L’amore autentico è sempre contemplativo, ci permette di servire l’altro non per necessità o vanità, ma perché è bello, al di là delle appa-renze. «Dall’amore per cui a uno è gradita l’altra persona dipende il fatto che le dia qualcosa gratuitamente».[167] Il povero, quando è amato, «è considera-to di grande valore»,[168] e questo differenzia l’autentica opzione per i poveri da qualsiasi ideologia, da qualunque intento di utilizzare i poveri al servizio di interessi personali o politici. Solo a partire da questa vicinanza reale e cordiale possiamo accompagnarli adeguatamente nel loro cammino di liberazione. Sol-tanto questo renderà possibile che «i poveri si sentano, in ogni comunità cri-stiana, come “a casa loro”. Non sarebbe, questo stile, la più grande ed efficace presentazione della buona novella del Regno?».[169] Senza l’opzione prefe-renziale per i più poveri, «l’annuncio del Vangelo, che pur è la prima carità, ri-schia di essere incompreso o di affogare in quel mare di parole a cui l’odierna società della comunicazione quotidianamente ci espone».[170] Savona, 22 aprile 2016

Marco Berbaldi Presidente