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_________________________________________________________________________ Il Progettista Il Geologo: Ing. Gianfranco Degl’Innocenti Dott. Geol. Rosario Tabbì ……………………………………………………. ……………………………………………………. Il Responsabile del Procedimento Ing. Gianfranco Degl’Innocenti …………………………………………………………. _________________________________________________________________________ CONTROLLO DI GESTIONE AGOSTO 2015 Sottocommessa C0626001 REV N. DATA NOTE FIRMA CDC 49F03Y01 Articolo Codice POI/POT 434 CUP CIG LAVORI DI COSTRUZIONE DI NUOVA RETE FOGNARIA NERA COMPLETA DI ALLACCIAMENTI A COMPLETAMENTO DELLA RETE CITTADINA IN VIA NAZARIO SAURO, VIA PASCOLI, VIA CORRAO PROGETTO ESECUTIVO C RELAZIONE GEOLOGICA Comune di Viareggio PROVINCIA DI LUCCA

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_________________________________________________________________________

Il Progettista Il Geologo:

Ing. Gianfranco Degl’Innocenti Dott. Geol. Rosario Tabbì

……………………………………………………. …………………………………………………….

Il Responsabile del Procedimento

Ing. Gianfranco Degl’Innocenti

………………………………………………………….

_________________________________________________________________________

CONTROLLO DI GESTIONE AGOSTO 2015

Sottocommessa C0626001 REV N. DATA NOTE FIRMA

CDC 49F03Y01

Articolo

Codice POI/POT 434

CUP CIG

LAVORI DI COSTRUZIONE DI NUOVA RETE FOGNARIA

NERA COMPLETA DI ALLACCIAMENTI A

COMPLETAMENTO DELLA RETE CITTADINA IN VIA

NAZARIO SAURO, VIA PASCOLI, VIA CORRAO

PROGETTO ESECUTIVO

C RELAZIONE GEOLOGICA

Comune di Viareggio PROVINCIA DI LUCCA

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1 – PREMESSA

La presente relazione geologica è redatta a supporto del progetto esecutivo relativo ad un nuovo tratto di fognatura

nera, completa di allacciamenti, da realizzare nelle vie Nazario Sauro, Corrao e Pascoli del comune di Viareggio.

Il progetto prevede la realizzazione di circa 500m di condotta fognaria in area non ancora servita da pubblica fognatura.

Nel corso della presente indagine sono state esaminate le condizioni geomorfologiche ed idrogeologiche delle porzioni

di territorio su cui insisteranno gli interventi e le caratteristiche geotecniche dei terreni interessati dagli stessi. Ciò al fine

di individuare le più idonee modalità di scavo e di programmare l’eventuale adozione di particolari tecniche operative o

strutture atte a garantire la stabilità degli scavi.

2 – INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO, GEOLOGICO ED IDROGEOLOGICO DELL’AREA

L’area di intervento si sviluppa nel quartiere Marco Polo del comune di Viareggio; essa si inserisce in un contesto

fortemente urbanizzato (vedi Figg. 1 e 2).

Una buona parte del comune di Viareggio si sviluppa all’interno di quella ampia fascia di pianura costiera che si estende

dal Fosso Burlamacca (Viareggio) alla foce del Cinquale (Montignoso) e che prende il nome di Pianura Versiliese.

Da un punto di vista geomorfologico, la Pianura Versiliese, nel suo sviluppo generale, è suddivisibile longitudinalmente

in tre zone morfologiche ben precise:

1. Una fascia pedemontana posta al piede dei rilievi collinari, morfologicamente più alta dell’intera pianura;

2. Una fascia pianeggiante interna, con quote spesso sotto il livello del mare, identificabile dall’allineamento Lago

di Porta-Brentino-Lago di Massaciuccoli, che risulta generalmente bonificata;

3. Una fascia dunare costiera (larga circa 1Km), localizzata parallelamente alla linea di riva con quote del terreno

da 1,5 a 2,0 m sul livello del mare

Da un punto di vista geologico strutturale, la Pianura Versilese si inserisce in una depressione tettonica di forma

triangolare orientata NW-SE dalla foce del Magra ai dintorni di Pisa e Livorno. Questa depressione è delimitata verso

oriente, per circa 80 Km, dal piede delle Alpi Apuane, dai Monti d’Oltre Serchio e dai Monti Pisani. Verso Sud, per circa

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25 Km, dalla base delle Colline Pisane e dal terrazzo di Livorno; verso occidente, per circa 75 Km, è racchiusa dalla

«dorsale di Viareggio» sommersa dal mare.

I bordi orientali ed occidentali della depressione coincidono con gradinate di faglie dirette, a grande rigetto verticale, con

specchi inclinati verso l’asse del bacino mentre il bordo meridionale sembra coincidere con una faglia trascorrente di

impostazione precedente l’inizio dell’attività delle prime. L’impostazione delle faglie dirette si inserisce nel contesto della

fase tettonica disgiuntiva che ha interessato la Toscana a cominciare dal Miocene Superiore e che ha raggiunto il

massimo nel Pliocene Inferiore. Questo regime tettonico distensivo ha dislocato l’edificio a falde costituito nella

precedente fase tettonica a carattere compressivo protrattasi fino al Miocene Medio-Superiore (Tortoniano Sup.)

(BOCCALETTI, COLI, 1983).

L’attuale aspetto morfologico della pianura è il risultato dell’accumulo di sedimenti (marini e continentali) sul substrato

roccioso ribassato dal sistema di faglie di cui si è ampiamente discusso. L’origine e la provenienza dei componenti

litologici dei sedimenti è da ricercarsi nelle formazioni che costituiscono la Catena Apuana in senso lato, ivi compresi i

Monti Pisani e i Monti d’Oltre Serchio. Qui affiorano le diverse Unità tettoniche appartenenti al dominio toscano:

Autoctono, Parautoctono, Unità di Massa (successioni toscane metamorfiche) e la Falda Toscana.

Gli studi eseguiti (BLANC, MARCHETTI, MAZZANTI, FEDERICI, TONGIORGI) hanno permesso di ricostruire la storia

della formazione della pianura a partire dalla trasgressione Tirreniana del Pleistocene Superiore fino a tutto l’Olocene,

per giungere agli attuali lineamenti morfologici.

In questo ampio periodo geologico del Quaternario si è iniziata ed esaurita l’ultima grande glaciazione würmiana, al cui

interno si sono alternate oscillazioni climatiche che hanno determinato, di volta in volta, fasi trasgressive marine con

sommersione della pianura e fasi di regressione con denudamento ed innalzamento delle terre.

Durante l’ultima fase trasgressiva (che prende il nome di Trasgressione Versiliana), il mare caldo e poco profondo ha

invaso fino agli ampi sbocchi dei fiumi tutta la Pianura Versiliese, compresa l’area Nord fino ad allora emersa per la

presenza dei conoidi ghiaiosi sui quali le sabbie si dispongono in netta discordanza. Questi conoidi, la cui origine risale

alle prime fasi sopra citate, cessano a questo punto di essere attivi ed iniziano ad essere incisi.

Al termine della sedimentazione, il livello della pianura raggiunge praticamente quello attuale con già impostati gli attuali

lineamenti morfologici. Depositi sabbioso-eolici–dunari ricchi di reperti dell’industria paleolitica, completano il quadro

paleogeografico.

L’intervento oggetto della presente relazione interessa in particolare la fascia pianeggiante interna dell’estremità Sud

della Pianura Versiliese. Con riferimento alla Carta Geologica Regionale in scala 1:10.000 della Regione Toscana,

proseguendo dal mare verso l’interno, le litologie che si ritrovano in affioramento sono le seguenti:

- depositi di spiaggia attuali (g2a), costituiti da sabbie poco addensate di origine marina;

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- depositi eolici recenti (da), tipici della fascia dunare, costituiti da sabbie a grana grossa con evidenti segni di

rimaneggiamento eolico e residui vegetali. Gli strati sottostanti hanno origine marina e presentano grana più

fine ed alto contenuto fossilifero; nella parte basale possono contenere blocchi di torba spiaggiata. Questo

livello, nel suo complesso, rappresenta la trasgressione marina Versiliana;

- depositi continentali palustri (e3a) e lacustri torbosi (e2a) costituiti da argille torbose grigio-azzurre con lenti di

torba e localmente livelli di ghiaietto e sabbia;

- depositi alluvionali terrazzati (bna) e recenti (bnb) costituiti da ghiaie, sabbie e limi.

Come si osserva nella carta geologica di Fig. 3, estratta proprio dalla Carta Geologica Regionale sopra citata, il tracciato

delle condotte fognarie in progetto interessa esclusivamente i depositi eolici pleistocenici (da).

Per quanto riguarda l’idrogeologia, nella fascia di pianura in cui si inseriscono le vie interessate dal progetto, è accertata

la presenza di una falda freatica circolante nell’acquifero superficiale costituito dal primo orizzonte di sabbie marine ed

eoliche (sabbie versiliane). Tali sabbie, che si estendono su quasi tutta la pianura al tetto delle argille lacustri, sono

limitate verso l’interno dalle ghiaie di conoide e costituiscono con queste ultime l’acquifero primario della pianura.

Le sabbie eoliche e di spiaggia hanno una permeabilità per porosità medio alta; essa decresce quando la granulometria

passa a depositi più fini (sabbie e limi). In corrispondenza delle aree di intervento, il coefficiente di permeabilità K medio

(conducibilità idraulica) dell’acquifero in sabbia ivi presente è di circa 5x10-4 m/sec.

Il flusso generale della falda, in corrispondenza dell’area di intervento, è diretto verso Est, cioè verso l’interno della

pianura, dove ha sede una depressione piezometrica con quote della falda inferiori al l.m.m. Lungo la fascia costiera si

posiziona invece un alto piezometrico allungato parallelamente alla costa.

Il tetto della falda freatica è in genere prossimo al piano di campagna, con un andamento strettamente correlato alla

morfologia sia nel periodo estivo che in quello invernale.

In corrispondenza dell’area interessata dall’intervento, il livello freatico si localizza a profondità dal piano di campagna

comprese tra 1,5 e 1,00m circa. Tali quote sono soggette ad oscillazioni stagionali, dell’ordine di 0,50 m.

3 – CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTO

Il progetto in esame prevede la realizzazione di nuovi tratti di fognatura, della lunghezza complessiva di circa 500m (vedi

Fig. 2). Le nuove condotte saranno realizzate in PVC ed avranno un diametro di 200mm. Saranno realizzati anche circa

100 allacci del diametro di 160mm. E’ inoltre prevista un stazione di sollevamento con precamera delle dimensioni in

pianta di m 2,50 x 4,00 e dell’altezza di 4,00metri.

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Le quote di scavo per la posa delle condotte variano da -1,00m a – 2,20m dal p.d.c. mentre il fondo della vasca di

sollevamento sarà posizionato a 4,00 metri di profondità dal p.d.c.

Per i dettagli tecnici si rimanda per esteso agli elaborati grafici ed alla relazione redatta dal progettista Ing. Gianfranco

Degl’Innocenti.

4 – INTERFERENZE DEGLI SCAVI PREVISTI PER LA POSA DELLE CONDOTTE CON LA FALDA

Come ampiamente descritto nel paragrafo 2, le sabbie versiliane (interessate da tutti gli scavi previsti) costituiscono un

acquifero sede di falda freatica il cui livello è prossimo al piano di campagna.

In corrispondenza delle aree interessate dall’intervento, l’acqua di falda, specie nel periodo di morbida, si può rinvenire

già a profondità di 1,00m dal p.d.c. Pertanto, la maggior parte degli scavi in progetto intercetterà l’acqua di falda: la

profondità di scavo prevista per la posa delle condotte è infatti sempre superiore a 1,00m ed in alcuni tratti essa

raggiungerà i 2,20 metri dal p.d.c. (si rimanda al profilo longitudinale contenuto negli elaborati progettuali). Inoltre la

quota di posa della vasca di sollevamento è prevista a -4,00 metri dal p.d.c. Dovranno pertanto essere adottati idonei

sistemi di abbattimento della falda quali impianti well point.

A proposito dell’interferenza degli scavi con la falda, si fa presente che tutte le zone interessate dal progetto in esame

rientrano tra quelle definite nel Piano Territoriale di Coordinamento (PTCP) della Provincia di Lucca come soggette al

fenomeno di salinizzazione dell’acquifero superiore. A disciplina degli emungimenti finalizzati all’abbassamento della

falda per l’esecuzione di scavi all’interno di tale perimetrazione, è stato emanato, dall’Amm.ne Provinciale di Lucca, un

apposito regolamento. In ottemperanza a tale regolamento, prima di procedere con gli scavi sotto falda, dovrà essere

presentata istanza “di autorizzazione ad effettuare abbassamenti artificiali della falda mediante impianti temporanei che

prevedano la reimmissione in falda dell’acqua prelevata”, corredata da specifica relazione idrogeologica.

Nel progetto in esame, considerato il tessuto fortemente urbanizzato nel quale esso si sviluppa, risulta pressoché

impossibile effettuare una reimmissione in falda delle acque emunte. Sulla base di quanto autorizzato dalla Provincia di

Lucca in casi analoghi, le acque di falda emunte per abbattere il livello idrico al di sotto del piano di posa delle condotte

potranno essere smaltite nella fognatura bianca esistente a condizione che i lavori vengano eseguiti nel periodo

compreso tra l'1 Ottobre ed il 31 Luglio e che la portata emunta non superi i 5 l/sec.

Prima di procedere con gli scavi, dovrà comunque essere presentata in Provincia l'istanza autorizzativa di cui sopra. Si

dovrà inoltre chiedere al Comune di Viareggio di verificare se la fognatura bianca è in grado di ricevere le portate in

gioco.

Con riferimento alla prescrizione della Provincia, considerate le profondità di scavo previste nonché la quota presunta

del livello di falda, prossima al piano di campagna, si fa presente che gli scavi per la posa delle condotte dovranno

essere realizzati per tratti di breve lunghezza. Questo al fine di consentire all’impianto well point, opportunamente

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dimensionato, l’abbattimento del livello di falda poco al di sotto del fondo della trincea con una portata di emungimento

inferiore ai 5 l/sec. Prima di procedere con la successiva, la precedente trincea di scavo dovrà essere richiusa.

A titolo puramente orientativo, per ottenere un abbassamento della falda di poco al di sotto della quota di scavo nel

rispetto delle prescrizioni della Provincia si indica, per i tratti di scavo, una lunghezza di circa 15 metri.

Il calcolo esatto della lunghezza delle singole trincee di scavo (sulla base della profondità prevista per la posa della

condotta nel singolo tratto e quindi dell’effettivo abbassamento della falda richiesto) ed il dimensionamento del relativo

impianto well point, atto a garantire il rispetto delle prescrizioni della Provincia di Lucca, dovranno comunque essere

oggetto di specifica relazione tecnica, redatta ai sensi del regolamento provinciale citato, che andrà allegata alla istanza

di autorizzazione da presentare in Provincia. Per la larghezza e la profondità degli scavi nei vari punti del tracciato si

rimanda ancora agli elaborati progettuali redatti dall’Ing. Degl’Innocenti.

Particolare attenzione dovrà essere posta affinché il cono di depressione indotto dagli emungimenti well point non

interessi il terreno di fondazione degli edifici esistenti a fregio degli scavi, al fine di scongiurare l’insorgenza di cedimenti

delle strutture. In particolare, il dimensionamento dell’impianto well point per la posa in opera della stazione di

sollevamento, dovrà garantire che l’abbassamento della falda (a -4,0 metri circa dal p.d.c.) sia circoscritto al perimetro

dello scavo stesso evitando in ogni modo che il cono di depressione possa interessare i piloni del cavalcavia Barsacchi,

situato a pochi metri di distanza dal punto in cui è prevista la vasca.

5 – CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GEOTECNICO SUI TERRENI INTERESSATI

Come si può osservare nella Fig. 3, le trincee per la posa in opera delle condotte interessano esclusivamente i depositi

eolici e di spiaggia recenti (da), costituiti da sabbie poco addensate. Dato che il tracciato della fognatura si sviluppa

lungo le strade di viabilità ordinaria il livello più superficiale del terreno (all’incirca i primi 0,60m) è invece costituito da

materiale rimaneggiato e/o di riporto.

La natura del terreno è comunque sempre tale da non presentare difficoltà nelle operazioni di scavo: la trincea potrà

essere eseguita a mezzo escavatore meccanico.

Da un punto di vista geotecnico, le sabbie in oggetto sono caratterizzate da coesione nulla e angolo di attrito interno (φ’)

dell’ordine di 30°. Considerate l’assenza di coesione delle sabbie e la presenza della falda, nei tratti in cui la profondità

di scavo risulta maggiore o uguale a 1,50 metri si ritiene necessaria l’adozione di strutture di contenimento degli

scavi stessi. Per i dettagli relativi alle strutture di contenimento degli scavi, si rimanda per esteso al piano di

coordinamento e sicurezza.

Riguardo alla stazione di sollevamento che, come descritto nel paragrafo 3, sarà posizionata a circa 4,00 metri di

profondità, considerate la quota della falda e le sue oscillazioni stagionali, la vasca sarà soggetta ad una spinta

idrostatica di circa 0,3Kg/cmq di cui si dovrà tener conto nella progettazione della struttura; questo per evitare che la

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vasca, dopo la posa in opera ed in fase di servizio, possa subire spostamenti (verso l’alto) che potrebbero

comprometterne la funzionalità.

6 – EFFETTI SISMICI

Secondo la nuova classificazione sismica del territorio nazionale, definita con Ordinanza P.C.M. n° 3274 del 20/03/2003,

e le successive Ordinanza P.C.M. n° 3519 del 28/04/2006 e D.G.R.T. n° 431 del 19/06/2006, il territorio del Comune di

Viareggio è considerato in Zona Sismica 3: a questa classe corrisponde un’accelerazione di picco orizzontale del suolo

(ag) compresa tra 0,05g e 0,15g, cioè una accelerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico (ag/g)

pari a 0,15.

In riferimento alle Nuove Norme Tecniche per le costruzioni in zona sismica, anch’esse definite dall’Ordinanza n° 3274

sopra citata, il profilo stratigrafico del suolo di fondazione a cui si può fare riferimento è il tipo D – “Depositi di terreni

granulari da sciolti a poco addensati oppure coesivi da poco a mediamente consistenti, caratterizzati da valori di VS30 <

180 m/sec”.

7 – CONCLUSIONI

Nella presente relazione si sono esaminati gli aspetti geologico – tecnici relativi alla realizzazione un nuovo tratto di

fognatura nera nel comune di Viareggio.

Tutte le aree interessate dall’intervento si presentano stabili da un punto di vista geomorfologico.

In ordine alla idrogeologia, è accertata la presenza di una falda freatica il cui livello è prossimo al piano di campagna, sia

nel periodo di magra che in quello di morbida. In particolare nel periodo di morbida, la soggiacenza della falda è di circa

1,00m dal p.d.c. Pertanto, durante le operazioni di scavo, quasi ovunque si intercetterà l’acqua di falda; sarà quindi

necessario adottare dei sistemi di abbassamento della falda tipo well point.

L’acqua emunta potrà essere smaltita nella fognatura bianca esistente, previo rilascio dell’autorizzazione della

Provincia di Lucca prevista dal regolamento provinciale a disciplina degli scavi sotto falda, a condizione che i lavori

vengano eseguiti nel periodo 1 Ottobre– 31 Luglio e che le portate emunte per l’abbattimento della falda non

superino i 5l/sec. Si dovrà inoltre chiedere preliminarmente al Comune di Viareggio di verificare che i tratti di fognatura

bianca esistenti nelle strade interessate siano in grado di ricevere le portate in gioco.

Considerate la profondità prevista per gli scavi ed il livello di falda nel periodo di morbida, gli scavi per la posa della

condotta dovranno essere realizzati per tratti di breve lunghezza (dell’ordine di 15 metri) e prima di procedere con

l’apertura di una nuova trincea, quella precedente dovrà essere richiusa. La lunghezza esatta dei vari tratti di scavo ed il

dimensionamento del relativo impianto well point atto a garantire il rispetto delle prescrizioni della Provincia di Lucca

saranno oggetto di specifica relazione tecnica, redatta ai sensi del regolamento provinciale “disciplina degli emungimenti

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finalizzati all’abbassamento della falda per l’esecuzione di scavi”, che andrà allegata alla istanza di autorizzazione da

presentare in Provincia.

Al fine di scongiurare l’insorgenza di possibili cedimenti negli edifici prospicienti gli scavi, la depressione della falda

indotta dagli emungimenti well point non dovrà interessare il terreno di fondazione degli edifici stessi. In particolare,

nel caso specifico della stazione di sollevamento, l’abbattimento della falda dovrà essere circoscritto al perimetro dello

scavo e, in ogni caso, si dovrà evitare che il cono di depressione indotto possa raggiungere i piloni del cavalcavia

Barsacchi situato a pochi metri di distanza.

Per quanto concerne i rapporti terreno-opere previste, si fanno le seguenti considerazioni.

Gli scavi per la posa in opera delle condotte avranno ovunque una profondità compresa tra 1,00 e 2,20m. Tutti gli scavi

interesseranno per intero le sabbie poco addensate, presenti subito sotto allo strato superficiale di terreno rimaneggiato

e/o di riporto. Considerate l’assenza di coesione delle sabbie e la presenza della falda, si ritiene necessaria l’adozione

di strutture di contenimento degli scavi nei tratti in cui la profondità prevista è maggiore o uguale di 1,50m.

Per quanto riguarda la stazione di sollevamento, considerate la quota del fondo della vasca (a 4,0 metri circa dal p.dc.) e

quella della falda (con oscillazioni stagionali comprese tra -1,5 e -1,0 m dal p.d.c.), nel dimensionamento della struttura

si dovrà tener conto di una sottospinta di circa 0,3Kg/cmq; questo per evitare che si verifichino, dopo la posa in opera

ed in fase di esercizio, movimenti della struttura che potrebbero comprometterne la funzionalità.

Stante quanto sopra esposto ed alle condizioni riportate, l’intervento di progetto risulta, dal punto di vista

geologico tecnico, fattibile.

Dr. Geol. Rosario Tabbì

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Figura 3) Estratto dalla Carta Geologica della Regione Toscana in scala 1:10.000 – Sezioni N 260120 - 260110. In rosso è indicata l’area d’intervento – scala grafica

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