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COMUNE DI NOCI Provincia di Bari
ALLEGATO TECNICO - ECONOMICO
Progetto:
AFFIDAMENTO DELLA CONCESSIONE AVENTE AD OGGETTO LA GESTIONE, LA MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA DELL’IMPIANTO DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE STRADALE, IVI COMPRESA LA FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, NONCHE’ LA PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI DI MESSA A NORMA DELL’IMPIANTO E DI AMMODERNAMENTO TECNOLOGICO E FUNZIONALE DELLO STESSO NONCHÉ LE ATTIVITÀ FINALIZZATE AL CONSEGUIMENTO DEL RISPARMIO ENERGETICO
Procedura: PROJECT FINANCING (art. 153 e seg. D.lgs 163/06)
Elaborato da
Promem Sud Est Spa
www.promem.it
Allegato tecnico/economico Progetto impianto di pubblica illuminazione
elaborato da Promem Sud Est S.p.A. – Via E. Mola 19 70121 Bari
www.promem.it
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AVVERTENZE Il presente documento è stato elaborato nell’ambito dell’incarico di assistenza affidato dal Comune di Noci (Ba) con determina n. XX del XXX e disciplinato dalla convenzione sottoscritta il XXX. Lo studio di fattibilità economico-finanziaria, pur essendo stato elaborato secondo principi di razionalità, oggettività e dimostrabilità, nel rispetto di un generale criterio di prudenza, copre un arco temporale di lungo periodo durante il quale le previsioni effettuate potrebbero subire sensibili variazioni. La Promem Sud Est S.p.A. non si assume alcuna responsabilità nel caso in cui tali variazioni dovessero verificarsi e le previsioni presentate non dovessero trovare riscontro. In ogni caso il presente studio deve essere considerato di mera indicazione per chiunque. Tutti i potenziali interessati all’iniziativa sono quindi tenuti ad effettuare proprie verifiche ed autonomi approfondimenti sui dati e sulle valutazioni contenute nel presente documento.
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INDICE
Executive summary .......................................................................... 4
1. Premessa ...................................................................................... 7
2. Il Comune di Noci ......................................................................... 8
3. L’iniziativa .................................................................................... 9
3.1 Presupposti e motivazioni dell’iniziativa ______________________ 9
3.2 Stato di fatto dell’impianto di pubblica illuminazione ____________ 10
3.3 Descrizione dell’iniziativa _________________________________ 12
4. Project financing e partenariato pubblico-privato ....................... 14
4.1 Novità del terzo decreto correttivo sul PF ____________________ 16
5. Public Sector Comparator ........................................................... 26
6. Riferimenti normativi .................................................................. 31
7. L’analisi economico - finanziaria ................................................. 33
7.1 Le ipotesi e i metodi di calcolo _____________________________ 33
7.1.1. Ipotesi tecnico-operative _______________________________ 33
7.1.2. Ipotesi fiscali ________________________________________ 38
7.1.3. Ipotesi finanziarie _____________________________________ 38
7.1.4. Ipotesi macroeconomiche _______________________________ 39
7.1.5. Altre ipotesi _________________________________________ 39
7.2 Elaborati di output ______________________________________ 40
7.3 Analisi di sensitività _____________________________________ 42
8. Considerazioni finali ................................................................... 44
Allegati:
1) Consistenza impianto di pubblica illuminazione stradale
2) Piano economico - finanziario
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Executive summary
L’amministrazione del comune di Noci intende affidare a soggetti privati in
concessione ex art. 152 e segg del D.lgs 163/06 l’impianto di pubblica
illuminazione allo scopo di metterlo a norma, ridurre l’inquinamento luminoso,
e renderlo più efficiente anche per ottenere risparmi di spesa.
Al concessionario sarà affidato anche il compito di provvedere alla
manutenzione ordinaria e straordinaria.
Gli investimenti necessari per la realizzazione del progetto, stimati dall’ufficio
tecnico del Comune di Noci, ammontano a € 2.105.000, articolati come da
tabella che segue:
INFORMAZIONI SULL’ INVESTIMENTO
N. corpi luce esistenti prima dell’intervento 3.033
N. corpi luce da non sostituire con lampade ad alta efficienza 983
N. corpi luce da non sostituire con lampade ad alta efficienza 2.050
N. corpi luce da realizzare ex novo 80
N. corpi luce da gestire dopo l’intervento 3.113
N. corpi luce su cui sostenere investimento 2.130
costo unitario corpo luce LED da sostituire € 900,00
costo unitario corpo luce a LED da realizzare ex novo € 2.500,00
CALCOLO INVESTIMENTO:
Costo totale corpi luce da sostituire con lampade ad alta eff. (A) € 1.845.000,00
Costo totale corpi luce da realizzare ex novo (B) € 200.000,00
Costo di realizzazione (A + B) € 2.045.000,00
Somme a disposizione della PA (C) € 60.000,00
Investimento al netto degli oneri finanziari (A+B+C) € 2.105.000,00 Oneri finanziari da capitalizzare (D) € 103.145,00
TOTALE INVESTIMENTO (A+B+C+D) € 2.208.145,00
Le assumption economico/gestionali del progetto sono le seguenti
periodi di gestione (anni) 20
anno a regime 2014
spesa energetica del comune al 2011 (€)* (IVA inclusa) € 432.766,55
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spesa per manutenzioni del comune al 2011 (€)*(IVA inclusa) € 70.730,21
ricavi, ossia esborso annuale per il comune (€) (IVA inclusa) € 503.496,76
ricavi da certificati bianchi per i primi 5 anni (€/anno) € 23.488
* dati/informazioni fornite dal responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Noci
Più in dettaglio i ricavi di gestione sono rappresentati da un canone
polinomo suddiviso in tre voci componenti:
a) rimborso per fornitura energia elettrica;
b) rimborso per prestazione di servizi di manutenzione;
c) rimborso per spese di realizzazione investimento.
A) Rimborso per fornitura energia elettrica (iva ESCLUSA) € 182.358,31
B) Rimborso per prestazione di servizi di manutenzione (iva ESCLUSA) € 58.454,72
C) Rimborso per spese di realizzazione investimento (iva ESCLUSA) € 175.300,00
Canone massimo da ricevere dal Comune (iva ESCLUSA) € 416.113,02
Canone massimo da ricevere dal Comune (iva 21% INCLUSA) € 503.496,76
Le prime due componenti (A e B) potranno essere assoggettate ad aumenti
nel corso degli anni, mentre la terza componente resterà fissa per tutta la
durata della concessione.
Nell’ambito di questa operazione è possibile ipotizzare per il privato margini di
redditività tali da consentirgli di recuperare l’investimento effettuato
ottenendo un congruo profitto per i rischi sopportati come è possibile
riscontrare dalla tabella sotto riportata.
Principali indicatori TIR progetto 6,48% TIR equity 6,27%
Dall’analisi preliminare effettuata sulla base dei dati forniti
dall’Amministrazione committente emerge che l’iniziativa di ammodernare e
rendere più efficienti gli impianti di pubblica illuminazione presenta vantaggi
sia per il privato concessionario che potrebbe ottenere dall’iniziativa un
discreto rendimento sia per la pubblica amministrazione che oltre ai benefici di
un sistema di pubblica illuminazione messo a norma e di migliore qualità
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potrebbe beneficiare anche di risparmi di importo non trascurabile com’è
possibile riscontrare dalla tabella sotto riportata.
Appare utile osservare che i guadagni/risparmi sopra indicati relativi all’ente
pubblico rappresentano una soglia minima in quanto la procedura dell’offerta
economicamente più vantaggiosa che sarà utilizzata per selezionare il
concessionario prevede che tra i criteri vi sia anche quello della riduzione del
canone rispetto a quanto oggi corrisposto per l’acquisto dell’energia elettrica e
per la manutenzione dell’impianto.
durata gestione anni 20
% risparmio sulla bolletta per il comune 0%
n. corpi luce attualmente presenti nel Comune 3033
n. corpi luce da non sostituire 983
n. corpi luce da sostituire con lampade a LED 2050
prezzo corpi luce €/cad (IVA esclusa) € 900,00
n. corpi luce da realizzare ex novo 80
prezzo corpi luce €/cad (IVA esclusa) € 2.500,00
n. corpi luce da gestire dopo intervento 3113
∑ canoni corrisposti dal Comune per 20 anni (comprensivi di IVA al 21%)
canoni per energia elettrica (indicizzato al 2%) € 5.361.301
canoni per manutenzione (indicizzato al 2%) € 1.718.558
realizzazione investimento (non indicizzato) comprensivo dell'utile d'impresa
€ 4.242.260
totale € 11.322.119
Risparmio del comune per i 20 anni (spesa che avrebbe sostenuto senza l’intervento -spesa sostenuta)
canoni per energia elettrica (indicizzato al 2%) € 10.515.089
canoni per manutenzione (indicizzato al 2%) € 1.718.558
Totale spesa senza intervento € 12.233.647
Totale canoni da corrispondere dopo intervento (A) € 11.322.119
Risparmio complessivo per il comune € 911.528
Risparmio medio annuo € 60.769 canoni comprensivi di IVA 21%
Risparmio per il Comune negli anni successivi (dal 2034 al 2043)
Somme che avrebbe dovuto pagare per acquisto energia (+) € 7.041.419
Somme che pagherebbe utilizzando un impianto energy saving (-) € 3.590.190
Risparmio complessivo per il comune (B) € 3.451.229
Risparmio complessivo medio annuo € 345.123
Risparmio medio annuo per il periodo di vita delle lampade (2014-2043)=(A+B)/30 € 145.425,23
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1. Premessa
L’Amministrazione Comunale di Noci tra gli interventi da realizzare nel Piano
Triennale delle opere pubbliche 2012 - 2014, ha inserito la trasformazione
dell’impianto di pubblica illuminazione con luci a maggiore efficienza mediante
il ricorso a capitali privati. Il costo dell’investimento del progetto, stimato dal
Comune di Noci, ammonta ad € 2.208.1451 (IVA esclusa).
Il Comune con determina n. XXX del XX ha conferito alla Promem Sud Est
S.p.A. l’incarico di affiancamento professionale per l’utilizzo di strumenti di
finanza innovativa per la realizzazione del suddetto progetto.
Nell’ambito dei servizi convenzionati, la Promem ha prodotto lo studio di
fattibilità economico-finanziario di seguito presentato comprensivo di
valutazioni tecniche. Tale documento, approfondendo le variabili che
influenzano in maniera determinante la redditività dell’opera e la sua
sostenibilità finanziaria, intende rappresentare per la Pubblica
Amministrazione competente uno strumento utile a valutare l’iniziativa ed
anche a definire termini e condizioni della convenzione che la stessa dovrà
sottoscrivere con l’aggiudicatario.
1 Stima comunicata dall’Ufficio Tecnico del Comune di Noci (Ba)
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2. Il Comune di Noci
Il Comune di Noci (BA) si estende su una superficie di circa 148,82 Km2 e conta
19.477 abitanti.1.
L'altezza di tutto il territorio nocese, costituito in massima parte da calcari
compatti del cretaceo e caratterizzato da forme di carsismo superficiale e
profondo (doline, inghiottitoi, voragini, grotte...), varia dai 331 metri s.l.m. nella
parte nord-ovest, ai 470 metri di Monte Carello, nella parte nord-orientale, e,
sebbene il dislivello sia quindi di soli 139 metri, la superficie territoriale è
accentuatamente tormentata e varia.
Noci confina a nord con Putignano e
Castellana Grotte, a ovest con Gioia
del Colle, a sud-est, sud e sud-ovest
con Mottola (Ta) e a est con
Alberobello. Complessivamente la
linea di confine si sviluppa per circa
72 km.
Nell'economia del paese sono
rappresentati tutti i settori produttivi:
agricolo, industriale, artigianale e
terziario. Da un'economia
prevalentemente agricola si è infatti passati ad un'economia mista. Una
posizione di rilievo è occupata dalle imprese delle costruzioni edili e delle attività
connesse e da quelle del trattamento delle acque. Fiorenti sono le industrie
alimentari (casearie, salumifici, industrie della cioccolata) e le aziende
manifatturiere di livello internazionale con franchising. Parecchi abitanti di Noci
risiedono stabilmente in campagna, in aziende a conduzione familiare spesso
totalmente meccanizzate. La maggior parte degli addetti si dedica
all'allevamento del bestiame, specialmente bovino. La popolazione residente
attiva in condizione professionale, che costituisce il 37% della popolazione
totale, è occupata per il 32% nell'industria, per il 16% nell'agricoltura e per il
52% in altre attività.
1 Fonte Istat, dati indagine anagrafiche del 2010 al 31 dicembre.
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3. L’iniziativa
3.1 Presupposti e motivazioni dell’iniziativa
La progressiva evoluzione dei tradizionali criteri progettuali, ispirati a esigenze
prevalentemente tecnico - funzionali, verso un approccio più moderno volto al
soddisfacimento dei bisogni dell’uomo ha rivoluzionato il modo di concepire il
servizio di pubblica illuminazione. Esso è passato da semplice servizio pubblico
obbligatorio a strumento insostituibile di valorizzazione artistica, sociale,
culturale ed ambientale di un centro urbano, con costi spesso difficilmente
sostenibili per le casse di molti Comuni.
I principali obiettivi che oggi devono caratterizzare una moderna filosofia di
realizzazione e gestione di impianti di pubblica illuminazione possono pertanto
così riassumersi:
� contenimento dei costi attraverso la combinazione di alcuni fattori
determinanti, quali la gestione razionale dei flussi luminosi negli orari
notturni e soprattutto l’utilizzo di impianti equipaggiati con lampade ad
alta efficienza energetica (tipicamente a LED).
� riduzione dell’inquinamento luminoso;
� aumento della sicurezza stradale, evitando abbagliamenti e distrazioni
che possano ingenerare pericoli per il traffico ed i pedoni (nel rispetto del
Codice della Strada);
� lotta alla microcriminalità ed gli atti di vandalismo. Da ricerche condotte
negli Stati Uniti, questi eventi criminosi tendono ad aumentare nelle zone
dove si riscontra una illuminazione disomogenea con zone di penombra;
� stimolo di attività serali e ricreative per migliorare la qualità della vita;
� sfruttamento più razionale ed intenso degli spazi urbani disponibili;
� ottimizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria e riduzione
degli oneri di gestione.
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3.2 Stato di fatto dell’impianto di pubblica illuminazione
Ad oggi la totalità dell’impianto di pubblica illuminazione stradale del Comune di
Noci è costituito da circa 3.033 punti luce articolati per quadro elettrico come da
tabella che segue2:
Quadro n. punti luce Quadro n. punti luce
Quadro 1 48 Quadro 30 99
Quadro 2 74 Quadro 31 37
Quadro 3 27 Quadro 32 76
Quadro 4 26 Quadro 33 40
Quadro 5 32 Quadro 34 127
Quadro 6 27 Quadro 35 78
Quadro 7 61 Quadro 36 78
Quadro 8 100 Quadro 37 19
Quadro 9 36 Quadro 38 34
Quadro 10 99 Quadro 39 0
Quadro 11 115 Quadro 42 10
Quadro 12 86 Quadro 43 111
Quadro 13 63 Quadro 44 11
Quadro 14 141 Quadro 46 47
Quadro 15 31 Quadro 47 40
Quadro 16 59 Quadro 48 69
Quadro 17 111 Quadro 49 15
Quadro 18 76 Quadro 13A 64
Quadro 19 10 Quadro 14A 42
Quadro 20 22 Quadro 1Z.I. 18
Quadro 21 31 Quadro 20A 13
Quadro 22 154 Quadro 25A 11
Quadro 23 137 Quadro 27A 16
Quadro 24 71 Quadro 2Z.I. 51
Quadro 25 42 Quadro 3Z.I. 44
Quadro 26 37 TOTALE 3033
2 La specifica dei punti luce per strade è riportata nell’allegato 1
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La tipologia di lampade attualmente impiegate per l’illuminazione stradale
dell’Amministrazione comunale di Noci sono riportate nella tabella seguente:
Tipologia di lampada
Pot. Unit. W (A)
Numero lampade (B)
Consumo in kWh (A*B)/1000
HG 125 419 52,38
HG 150 3 0,45
HG 250 758 189,50
HG 400 373 149,20
HG 80 26 2,08
JM 400 18 7,20
JM 70 38 2,66
LED 3 4 0,01
LED 10 11 0,11
LED 14 14 0,20
LED 35 1 0,04
LED 51 5 0,26
LED 54 1 0,05
LED 75 4 0,30
LM 160 122 19,52
LM 250 62 15,50
NA 100 320 32,00
NA 150 167 25,05
NA 250 211 52,75
NA 400 99 39,60
NA 70 377 26,39
Totale lampade 3.033 615,25
N.b. Il calcolo del consumo è una stima che non tiene conto delle perdite di efficienza legate ad ogni singola lampada.
Legenda
HG lampade a vapori di mercurio
LM lampade a luce miscelata
NA lampade a vapori di sodio
JM lampade a jouduri metallici
LED lampade a diodo emettitore di luce
Per il complessivo impianto di pubblica illuminazione stradale
l’Amministrazione del Comune di Noci ha sostenuto nel 2011 un costo
energetico pari a € 432.766,55 (importo IVA compresa) e un costo della
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manutenzione pari € 70.730,21 (importo IVA compresa)3. Sulla base
delle tipologie di lampade e delle ore medie di funzionamento
dell’impianto nell’anno si può stimare che il Comune di Noci consumi
all’anno circa 2.470.177 kWh/annui.
3.3 Descrizione dell’iniziativa
L’operazione ipotizzata per l’adeguamento normativo, il rifacimento, la
ristrutturazione e la riqualificazione dell’impianto di pubblica illuminazione
stradale del Comune di Noci prevede che il concessionario debba realizzare i
seguenti interventi:
• la sostituzione con lampade ad alta efficienza luminosa di 2.050 punti
luce (cfr. allegato 1);
• la realizzazione di tronchi in estendimento con circa 80 nuovi pali di
altezza di circa 8 mt e interasse di circa mt 30 per le seguenti zone:
o C.da Vecchio;
o Via vecchia per Gioia del Colle fino al complesso “Abitarea”;
o Prolungamento di Via L. Da Vinci (strada a farsi);
o Traversa di Via G. Fornara.
Si precisa che non dovranno essere oggetto di sostituzione con lampade ad alta
efficienza luminosa i punti luce presenti nelle seguenti zone (cfr. allegato 1),
fatta salva la capacità del proponente di suggerire soluzioni che consentano di
garantire in quelle zone una elevata qualità luminosa senza interventi invasisi su
strade e strutture di supporto:
1. Estramurale (via V. Emanuele, Via Principe Umberto, via San Domenico,
via Cavour)
2. Centro storico
3. Via Cesare Battisti
4. Via B. Petrone
5. Via T. Siciliani (in direzione Gioia fino all'angolo con via L. Da Vinci)
6. Via Cappuccini (fino all'angolo con via A. Volta)
7. Zona Industriale e Artigianale, piazza Garibaldi e via A. Moro poiché
interessate da altri interventi di sostituzione a carico del Comune.
3 Dati forniti dall’Ufficio tecnico del Comune di Noci.
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Con l’introduzione delle predette misure di contenimento al termine degli
interventi si può stimare un risparmio energetico pari a circa il 49% dei
consumi energetici attualmente sostenuti, quantificabile in circa €
175.300,00 ed in circa 1.210.386 kWh/annui.
A fronte della corresponsione di un canone annuo da parte del Comune nella
misura massima pari alla somma tra il costo energetico sostenuto nel 2011, pari
a € 432.766,55 (importo IVA compresa), e il costo della manutenzione ordinaria
sostenuto nel 2011, pari € 70.730,21 (importo IVA compresa) il concessionario,
oltre agli interventi suddetti, dovrà garantire a propria cura e spese:
• l’accollo del costo della fornitura di energia elettrica relativa a tutto
l’impianto di pubblica illuminazione stradale;
• la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di pubblica
illuminazione.
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4. Project financing e partenariato pubblico-privato
La scelta del project financing da parte del Comune di Noci deriva dalla volontà
di utilizzare uno strumento flessibile per l’attuazione, la gestione ed il
finanziamento di questo genere di iniziativa pubblica.
“L’istituto del project financing, di derivazione anglosassone, è stato introdotto
nel nostro ordinamento al fine di agevolare mediante l’apporto di capitali privati,
la realizzazione di opere pubbliche. La sua caratteristica essenziale è quella di
porre a carico dei soggetti promotori o aggiudicatari, in tutto o in parte, i costi
necessari alla progettazione ed esecuzione dei lavori, assicurando loro come
unica controprestazione il diritto di gestione funzionale e sfruttamento
economico delle opere realizzate.” (TAR Puglia, Bari, sez. III, 9 luglio 2004, n.
2993, parimenti TAR Puglia, Bari, Sez. I, 5 aprile 2006, n. 1117).
La definizione del relatore della sentenza sopra richiamata racchiude tutte le
principali caratteristiche dell’operazione all’esame che rientra nella più ampia
accezione di partenariato pubblico/privato.
Lo strumento infatti può essere inquadrato nelle forme di “cooperazione tra le
autorità pubbliche e il mondo delle imprese che mirano a garantire il
finanziamento, la costruzione, il rinnovamento, la gestione o la manutenzione di
un’infrastruttura o la fornitura di un servizio” (cfr. Libro Verde relativo al
partenariato pubblico privato - in sigla PPP).
Nell’ambito di queste nuove forme di cooperazione la stessa Comunità Europea
individua altri strumenti oltre al project financing quali la concessione pubblica,
il leasing pubblico, le società miste, nonché società di trasformazione urbana
che potrebbero essere tenute presenti dagli Enti Pubblici nella attività di
realizzazione di opere ed interventi sul territorio.
In termini assolutamente generali, il ricorso al PPP può essere evocato in tutti
quei casi in cui la Pubblica Amministrazione (in sigla PA) intenda realizzare
un’opera alla quale possono essere collegati servizi qualificabili come pubblici
e/o di pubblica utilità, la cui progettazione, realizzazione e gestione venga
affidata in tutto o in parte ad operatori privati.
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I progetti realizzabili attraverso il PPP possono essere classificati in base a tre
principali tipologie:
• c.d. opere calde, ovvero opere dotate di una intrinseca capacità di
generare reddito attraverso i ricavi da utenza, in cui il privato
investitore ottiene la remunerazione del capitale investito attraverso la
gestione economica e funzionale dell’opera realizzata, ovvero del
servizio erogato e dunque attraverso la tariffa corrisposta dagli
utenti/fruitori dell’opera o del servizio;
• c.d. opere tiepide, che richiedono una componente di contribuzione
pubblica poiché i ricavi da utenza, pur presenti, sono comunque
insufficienti a generare adeguati ritorni economici per l’investitore
privato;
• c.d. opere fredde, in cui il privato fornisce le proprie prestazioni
direttamente alla PA ottenendo dalla stessa la remunerazione del
capitale investito.
In ogni caso tutte le operazioni di PPP si caratterizzano per i seguenti 4 elementi
distintivi:
1. la durata relativamente lunga della collaborazione, che implica una
cooperazione tra il partner pubblico e quello privato in relazione ai vari
aspetti di un progetto da realizzare;
2. le modalità di finanziamento del progetto, assicurate in tutto o in parte,
dal settore privato;
3. la ripartizione dei ruoli tra soggetto pubblico e privato, prevedendo che
il primo si impegni a definire gli obiettivi da raggiungere in termini di
interesse pubblico, di qualità dei servizi offerti, di politica dei prezzi,
nonché ad assicurare il controllo in ordine al raggiungimento degli
obiettivi, mentre il privato si occupa di progettare, finanziare e
realizzare l’iniziativa;
4. la ripartizione dei rischi tra la parte pubblica e quella privata.
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4.1 Novità del terzo decreto correttivo sul PF
Il d.lgs. n. 152/2008 ha riscritto la disciplina della finanza di progetto,
concentrandola nell’art. 153 del codice ed abrogando quindi gli artt. 154 e 155.
La disciplina previgente prevedeva una procedura che si articolava in tre fasi:
I. valutazione della proposta - disciplinata dall’art. 154 - che si concludeva,
eventualmente, con la dichiarazione di pubblico interesse e la scelta del
promotore;
II. indizione della gara - disciplinata dall’art. 155, comma 1, lettera a) –
consistente nell’espletamento di una gara da aggiudicare con il criterio
dell’offerta economicamente più vantaggiosa finalizzata alla selezione dei
competitors;
III. procedura negoziata - disciplinata dall’art. 155, comma 1, lettera b) –
consistente nel confronto tra i competitors ed il promotore per
l’aggiudicazione della concessione.
La nuova disciplina, dopo l’impasse causato dalla soppressione del diritto di
prelazione, tenta un rilancio dell’istituto prevedendo una riproposizione del
diritto di prelazione in favore del promotore sebbene con condizioni
parzialmente differenti.
Resta nel nuovo articolo 153 quanto previsto dall’ultima parte del comma 1 del
previgente articolo 153, vale a dire la figura del «proponente», che si distingue
dal «promotore» in quanto il secondo formula una proposta per la realizzazione
di opere o lavori già previsti nello strumento programmatico, mentre il primo
formula una proposta di intervento relativamente ad una opera di futura
realizzazione. In sostanza, è possibile presentare alle amministrazioni
aggiudicatrici proposte relative alla realizzazione di lavori pubblici o di lavori di
pubblica utilità (non presenti nella programmazione triennale di cui all’art. 128
ovvero negli strumenti di programmazione approvati dall’amministrazione
aggiudicatrice sulla base della normativa vigente) che le amministrazioni sono
tenute a valutare entro tre mesi dal loro ricevimento . La proposta contiene un
progetto preliminare, una bozza di convenzione, il piano economico-finanziario
asseverato e la specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione.
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Il piano economico-finanziario comprende l'importo delle spese sostenute per la
predisposizione della proposta, comprensivo anche dei diritti sulle opere
dell'ingegno di cui all'articolo 2578 del codice civile. La proposta è corredata
dalle autodichiarazioni relative al possesso dei requisiti di cui al comma 20, dalla
cauzione di cui all'articolo 75, e dall'impegno a prestare una cauzione nella
misura dell'importo di cui al comma 9, terzo periodo, nel caso di indizione di
gara. A tal fine l'amministrazione aggiudicatrice può invitare il proponente ad
apportare al progetto preliminare le modifiche necessarie per la sua
approvazione. Se il proponente non apporta le modifiche richieste, la proposta
non può essere valutata di pubblico interesse. Il progetto preliminare,
eventualmente modificato, è inserito nella programmazione triennale di cui
all'articolo 128 ovvero negli strumenti di programmazione approvati
dall'amministrazione aggiudicatrice sulla base della normativa vigente ed è
posto in approvazione con le modalità indicate all'articolo 97; il proponente è
tenuto ad apportare le eventuali ulteriori modifiche chieste in sede di
approvazione del progetto; in difetto, il progetto si intende non approvato. Il
progetto preliminare approvato è posto a base di gara per l'affidamento di una
concessione, alla quale è invitato il proponente, che assume la denominazione di
promotore. Nel bando l'amministrazione aggiudicatrice può chiedere ai
concorrenti, compreso il promotore, la presentazione di eventuali varianti al
progetto. Nel bando è specificato che il promotore può esercitare il diritto di
prelazione. I concorrenti, compreso il promotore, devono essere in possesso dei
requisiti di cui al comma 8, e presentare un'offerta contenente una bozza di
convenzione, il piano economico-finanziario asseverato da uno dei soggetti di cui
al comma 9, primo periodo, la specificazione delle caratteristiche del servizio e
della gestione, nonché le eventuali varianti al progetto preliminare; si applicano
i commi 4, 5, 6, 7 e 13. Se il promotore non risulta aggiudicatario, può
esercitare, entro quindici giorni dalla comunicazione dell'aggiudicazione
definitiva, il diritto di prelazione e divenire aggiudicatario se dichiara di
impegnarsi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni
offerte dall'aggiudicatario. Se il promotore non risulta aggiudicatario e non
esercita la prelazione ha diritto al pagamento, a carico dell'aggiudicatario,
dell'importo delle spese per la predisposizione della proposta nei limiti indicati
nel comma 9. Se il promotore esercita la prelazione, l'originario aggiudicatario
ha diritto al pagamento, a carico del promotore, dell'importo delle spese per la
predisposizione dell'offerta nei limiti cui al comma 9.
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Circa le opere inserite nel piano triennale dei lavori pubblici, la normativa
prevede che esse possano essere realizzate seguendo diverse procedure:
1) gara unica previo bando e senza prelazione;
2) gara doppia previo bando e con diritto di prelazione;
3) iniziativa del privato previo avviso e con doppia gara.
Nel project financing con gara unica previo bando la stazione appaltante
indice una gara per l’affidamento di una concessione riferita ad una specifica
opera pubblica, senza progetto preliminare, e sulla base del solo studio di
fattibilità. Tale procedura è prevista per la realizzazione di lavori pubblici o di
lavori di pubblica utilità inseriti nella programmazione triennale e nell’elenco
annuale di cui all’art. 128 del codice, ovvero negli strumenti di programmazione
approvati dall’amministrazione aggiudicatrice sulla base della normativa vigente,
finanziabili (in tutto o in parte) con capitali privati. Al riguardo, va segnalato che
l’art. 128 è stato modificato per coordinarlo con il nuovo art. 153, prevedendo
che le opere realizzabili mediante finanza di progetto possono essere inserite
nell’elenco annuale anche se prive di progettazione preliminare, e sulla base del
solo studio di fattibilità. Trattasi di procedura alternativa alla concessione di cui
all’art. 143 del codice in cui l’amministrazione già dispone del progetto
preliminare che pone a base di gara.
Il bando di gara è pubblicato con le modalità di cui all’art. 66 ovvero di cui
all’art. 122, secondo l’importo dei lavori, ponendo a base di gara lo studio di
fattibilità predisposto dall’amministrazione aggiudicatrice o adottato ai sensi del
comma 19 dell’art. 153. Oltre al contenuto previsto dall’art. 144 per le
concessioni, il bando deve prevedere:
� la possibilità per l’amministrazione aggiudicatrice di chiedere al
promotore prescelto di apportare al progetto preliminare (dallo stesso
presentato) le modifiche eventualmente intervenute in fase di
approvazione del progetto;
� l’aggiudicazione della concessione al promotore solo a seguito
dell’accettazione delle modifiche progettuali e del conseguente
adeguamento del piano economico-finanziario;
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� la facoltà dell’amministrazione, in caso di mancata accettazione da
parte del promotore di apportare modifiche al progetto preliminare, di
chiedere progressivamente ai concorrenti successivi in graduatoria
l’accettazione delle modifiche da apportare al progetto preliminare
presentato dal promotore alle stesse condizioni proposte al promotore
e non accettate dallo stesso (art. 153, comma 3).
Qualora l’affidamento della concessione avvenga in favore di un soggetto
diverso dal promotore prescelto, questi ha diritto al rimborso delle spese (entro
un importo stabilito dall’art. 153 del codice).
In sostanza, questa modalità di project financing si concretizza mediante una
gara unica per l’affidamento di una concessione, articolata nelle fasi della scelta
del promotore, nella negoziazione con il promotore delle modifiche al progetto
preliminare, nella negoziazione con i successivi concorrenti in graduatoria se la
prima negoziazione non va a buon fine.
L’art. 153, comma 10, del codice prevede, infatti, che l’amministrazione
aggiudicatrice:
a. prenda in esame le offerte che sono pervenute nei termini indicati nel
bando;
b. rediga una graduatoria e nomina promotore il soggetto che ha
presentato la migliore offerta ricordando che tale nomina del
promotore può aver luogo anche in presenza di una sola offerta;
c. ponga in approvazione il progetto preliminare presentato dal
promotore, con le modalità indicate all’art. 97; in tale fase è onere
del promotore procedere alle modifiche progettuali necessarie ai fini
dell’approvazione del progetto, nonché a tutti gli adempimenti di
legge anche ai fini della valutazione di impatto ambientale, senza che
ciò comporti alcun compenso aggiuntivo, né incremento delle spese
sostenute per la predisposizione delle offerte indicate nel piano
finanziario;
d. proceda direttamente alla stipula della concessione quando il progetto
non necessita di modifiche progettuali.
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Poiché il quarto comma dell’art. 153 prevede l’applicazione, ove necessario,
delle disposizioni di cui al D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 (T.U. espropriazioni),
deve ritenersi che al concessionario possa essere delegato il potere
espropriativo.
Le amministrazioni aggiudicatrici valutano le offerte presentate con il criterio
dell’offerta economicamente più vantaggiosa di cui all’art. 83 (art. 153, comma
4).
L’esame delle proposte riguarda anche la qualità del progetto preliminare
presentato, il valore economico e finanziario del piano ed il contenuto della
bozza di convenzione (art. 153, comma 5). Il bando deve pertanto indicare i
criteri, secondo l’ordine di importanza (art. 153, comma 6) nonché l’ubicazione
e la descrizione dell’intervento da realizzare, la destinazione urbanistica, la
consistenza, le tipologie del servizio da gestire, in modo da consentire che le
proposte siano presentate secondo presupposti omogenei (art. 153, comma 7).
Sono ammessi a partecipare alla procedura solo i soggetti in possesso dei
requisiti previsti dal regolamento per il concessionario anche associando o
consorziando altri soggetti, fermi restando i requisiti di cui all’art. 38 (art. 153,
comma 8).
Le offerte devono contenere un progetto preliminare, una bozza di convenzione,
un piano economico-finanziario asseverato da una banca nonché la
specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione. Il piano
economico-finanziario comprende l’importo delle spese sostenute per la
predisposizione delle offerte, comprensivo anche dei diritti sulle opere
dell’ingegno di cui all’art. 2578 c.c. Tale importo, non può superare il 2,5% del
valore dell’investimento, come desumibile dallo studio di fattibilità posto a base
di gara (art. 153, comma 9).
Le offerte sono corredate dalla garanzia di cui all'articolo 75 e da un’ulteriore
cauzione fissata dal bando in misura pari al 2,5 per cento del valore
dell'investimento, come desumibile dallo studio fattibilità posto a base di gara. Il
soggetto aggiudicatario è tenuto a prestare la cauzione definitiva di cui
all’articolo 113. Dalla data di inizio dell’esercizio del servizio, da parte del
concessionario è dovuta una cauzione a garanzia delle penali relative al mancato
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o inesatto adempimento di tutti gli obblighi contrattuali relativi alla gestione
dell’opera, da prestarsi nella misura del 10 per cento del costo annuo operativo
di esercizio e con le modalità di cui all’articolo 113.
La seconda procedura di realizzazione di opere pubbliche con il concorso di
capitali privati consiste nel project financing con doppia gara previo bando e con
diritto di prelazione. Se le amministrazioni aggiudicatrici si avvalgono di tale
procedura, non si applicano il comma 10, lett. d) ed e), il comma 11 e il comma
12, dell’articolo 153.
Anche tale procedura si caratterizza per la pubblicazione di un bando, e per
l’affidamento di una concessione con progettazione integralmente a carico dal
privato, ma si distingue dalla procedura precedentemente esaminata in quanto è
prevista una doppia gara e il diritto di prelazione.
In tale procedura l’amministrazione:
a. pubblica un bando precisando che la procedura non comporta
l’aggiudicazione al promotore prescelto, ma l’attribuzione allo stesso
del diritto di essere preferito al migliore offerente individuato, ove il
promotore prescelto intenda adeguare la propria offerta a quella
ritenuta più vantaggiosa;
b. provvede all’approvazione del progetto preliminare in conformità al
comma 10, lett. c);
c. bandisce una nuova procedura selettiva, ponendo a base di gara il
progetto preliminare approvato e le condizioni economiche e
contrattuali offerte dal promotore, con il criterio dell’offerta
economicamente più vantaggiosa;
d. aggiudica il contratto in favore del promotore se non sono state
presentate offerte valutate economicamente più vantaggiose rispetto
a quella del promotore;
e. ove, invece, siano state presentate una o più offerte valutate
economicamente più vantaggiose rispetto a quella del promotore
posta a base di gara, quest’ultimo può, entro quarantacinque giorni
dalla comunicazione dell’amministrazione aggiudicatrice, adeguare la
propria proposta a quella del migliore offerente, aggiudicandosi il
contratto; in tale ipotesi, l’amministrazione aggiudicatrice rimborsa al
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migliore offerente, a spese del promotore, le spese sostenute per la
partecipazione alla gara, nella misura massima di cui al comma 9,
terzo periodo;
f. se il promotore non adegua nel termine indicato la propria proposta a
quella del miglior offerente individuato in gara, il contratto è
aggiudicato in favore di quest’ultimo e l’amministrazione
aggiudicatrice rimborsa al promotore, a spese dell’aggiudicatario, le
spese sostenute nella misura massima di cui al comma 9, terzo
periodo (art. 153, comma 15).
La terza ed ultima modalità di realizzazione di opere pubbliche con il
concorso di capitali privati consiste nel project financing su iniziativa del privato
previo avviso che può articolarsi in tre procedure alternative con doppia gara.
Tale modalità è stata prevista al fine di evitare le conseguenze dell’eventuale
inerzia dell’amministrazione la quale (nelle due procedure precedentemente
esaminate) potrebbe restare inerte e non pubblicare i bandi che danno avvio alle
procedure paralizzando, in tal modo, l’iniziativa privata.
Per superare ostacoli del genere è stata prevista una procedura ad iniziativa
privata stabilendo che:
a. in relazione a ciascun lavoro inserito nell’elenco annuale, per il quale
le amministrazioni aggiudicatrici non provvedano alla pubblicazione
dei bandi entro sei mesi dall’approvazione dell’elenco, i soggetti in
possesso dei requisiti di cui al comma 8 possono presentare, entro e
non oltre quattro mesi dal decorso di detto termine, una proposta
avente il contenuto dell’offerta di cui al comma 9, garantita dalla
cauzione di cui all’art. 75, corredata dalla documentazione
dimostrativa del possesso dei requisiti soggettivi e dell’impegno a
prestare una cauzione nella misura dell’importo di cui al comma 9,
terzo periodo, nel caso di indizione di gara (art. 153, comma 16);
b. entro sessanta giorni dalla scadenza del termine di quattro mesi, le
amministrazioni aggiudicatrici provvedono, anche nel caso in cui sia
pervenuta una sola proposta, a pubblicare un avviso con le modalità
di cui all’art. 66 ovvero di cui all’art. 122, secondo l’importo dei
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lavori, contenente i criteri in base ai quali si procede alla valutazione
delle proposte;
c. le eventuali proposte rielaborate e ripresentate alla luce dei suddetti
criteri e le nuove proposte sono presentate entro novanta giorni dalla
pubblicazione di detto avviso;
d. le amministrazioni aggiudicatrici esaminano dette proposte,
unitamente alle proposte già presentate e non rielaborate, entro sei
mesi dalla scadenza di detto termine;
e. se il soggetto che ha presentato la proposta prescelta ai sensi del
comma 16 non partecipa alle gare, l’amministrazione aggiudicatrice
incamera la garanzia di cui all’art. 75;
f. nelle gare suddette si applica il comma 13 (art. 153, comma 17).
In queste procedure le amministrazioni aggiudicatrici hanno tre alternative:
� se il progetto preliminare necessita di modifiche, qualora ricorrano le
condizioni di cui all’articolo 58, comma 2, indire un dialogo
competitivo ponendo a base di esso il progetto preliminare e la
proposta;
� se il progetto preliminare non necessita di modifiche, previa
approvazione del progetto preliminare presentato dal promotore,
bandire una concessione ai sensi dell’articolo 143, ponendo lo stesso
progetto a base di gara ed invitando alla gara il promotore;
� se il progetto preliminare non necessita di modifiche, previa
approvazione del progetto preliminare presentato dal promotore,
procedere ai sensi del comma 15, lettere c), d), e), f), ponendo lo
stesso progetto a base di gara e invitando alla gara il promotore.
Nel project financing su iniziativa del privato le diverse modalità procedurali
sono caratterizzate dalla necessità o meno di modificare il progetto preliminare e
possono concretizzarsi in tre diverse procedure connotate da una doppia gara.
La fase della presentazione della proposta (o delle proposte) è comune alle tre
procedure e induce l’amministrazione a pubblicare un avviso in cui si indicano i
criteri di valutazione; da questo momento decorre un termine in cui chi ha già
presentato una proposta può rielaborarla alla luce dei criteri di valutazione resi
noti con l’avviso, mentre altri interessati possono presentare altre proposte;
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scaduti i termini, l’amministrazione valuta comparativamente le proposte e
seleziona quella di pubblico interesse. Proprio sulla base della proposta valutata
di pubblico interesse e corredata di progetto preliminare, si possono innescare
tre diverse procedure che seguono regole già illustrate.
Per un corretto inquadramento dell’istituto va segnalato che la legge 106 del
2011, sostituendo alcuni commi dell’art. 153 ha previsto che gli operatori
economici possono presentare alle amministrazioni aggiudicatrici proposte
relative alla realizzazione in concessione di lavori pubblici o di lavori di pubblica
utilità anche non presenti nella programmazione triennale di cui all'articolo 128
ovvero negli strumenti di programmazione approvati dall'amministrazione
aggiudicatrice sulla base della normativa vigente.
La proposta deve contenere un progetto preliminare, una bozza di convenzione,
il piano economico-finanziario asseverato da un istituto di credito a da una
società di revisione e da un documento che contenga la specificazione delle
caratteristiche del servizio e della gestione. Inoltre è necessario corredare la
proposta con le cauzioni previste dalla legge
L’aspetto interessante di questa procedura è rappresentato dal riconoscimento
in capo al proponente del diritto di prelazione qualora la sua proposta venga
giudicata di pubblico interesse e venga inserita nella programmazione triennale
di cui all'articolo 128 ovvero negli strumenti di programmazione approvati
dall'amministrazione aggiudicatrice sulla base della normativa vigente. Infatti,
se il promotore non risulta aggiudicatario, può esercitare, entro quindici giorni
dalla comunicazione dell'aggiudicazione definitiva, il diritto di prelazione e
divenire aggiudicatario se dichiara di impegnarsi ad adempiere alle obbligazioni
contrattuali alle medesime condizioni offerte dall'aggiudicatario. Se il promotore
non risulta aggiudicatario e non esercita la prelazione ha diritto al pagamento, a
carico dell'aggiudicatario, dell'importo delle spese per la predisposizione della
proposta nei limiti indicati dalla norma. Se il promotore esercita la prelazione,
l'originario aggiudicatario ha diritto al pagamento, a carico del promotore,
dell'importo delle spese per la predisposizione dell'offerta sempre nei limiti
indicati dalla norma. Altro aspetto interessante riguarda la possibilità di proporre
in alternativa alla concessione, la locazione finanziaria di cui all'articolo 160-bis.
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Allo scopo di velocizzare la procedura ed atteso che l’opera non
presenta profili di particolare complessità tecnica, si ritiene opportuno
suggerire di adottare per il caso di specie la gara unica prevista dall’art.
153 commi 1-14 del d. Lgs. 163/06, con l’applicazione del criterio
dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
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5. Public Sector Comparator
Nel ricorso a procedure di finanza innovativa è opportuno valutare le alternative
disponibili ponendosi il problema di valutare, caso per caso, il perseguimento
dell’equilibrio economico finanziario, la qualità dei servizi resi all’utenza ed i
rapporti con le amministrazioni pubbliche concedenti. L’attenzione si sposta
inevitabilmente dal valore immobiliare dell’opera al suo valore funzionale.
Nella definizione delle clausole contrattuali che regolano il rapporto tra l’ente
pubblico ed il privato occorre prestare attenzione anche agli aspetti che
attengono alla ripartizione del rischio ed alla misurazione delle performance.
Con riguardo alla corretta allocazione del rischio, è importante sottolineare che
lo stesso dovrebbe essere trasferito alla parte contraente che è meglio in grado
di controllarlo, ovvero che è in grado di sostenerlo a costi minori. Infatti, il
trasferimento al contraente privato di rischi più facilmente controllabili dal
contraente pubblico, e comunque non minimizzabili dal soggetto privato,
comporta la necessità di riconoscere al primo un maggior premio per il rischio
che, tipicamente, si traduce in tariffe più alte per la collettività che utilizza
l’infrastruttura.
D’altro canto, l’assunzione da parte della PA di rischi controllabili dai contraenti
privati riduce la spinta alla migliore performance nella costruzione e gestione
dell’opera.
In merito appare quasi superfluo osservare che qualora i rischi fossero, di fatto,
interamente trasferiti alla parte pubblica l’operazione di finanza di progetto
assumerebbe i connotati dell’appalto.
Alla luce di queste considerazioni si comprende perché la valutazione dei rischi
da trasferire all’operatore privato in caso di PF risultano cruciali anche per
quanto riguarda il conseguimento del Value for Money inteso come margine di
convenienza di un’operazione in finanza di progetto o in Partenariato Pubblico
Privato (PPP) rispetto ad un appalto tradizionale.
Per valutare, sotto il profilo quantitativo, il Value for Money è possibile utilizzare
la tecnica del c.d. Public Sector Comparator (PSC). Il PSC può essere definito
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come il costo rettificato dalla componente di rischio che una pubblica
amministrazione si accollerebbe qualora decidesse di finanziare a gestire in
autonomia un’opera pubblica.
Attraverso l’analisi dei rischi nell’ambito del PSC, le amministrazioni possono
meglio orientarsi nel processo di scelta tra l’esecuzione e gestione di una
infrastruttura in PF e la realizzazione della stessa infrastruttura attraverso un
appalto tradizionale.
Il calcolo del PSC è tipicamente effettuato attraverso la misurazione di varie
componenti:
� il PSC base (Raw PSC) che include il costo del capitale ed i costi
operativi, sia diretti che indiretti, associati alla costruzione, alla
manutenzione e alla gestione dell’infrastruttura;
� la neutralità competitiva che consiste nella rimozione di qualsiasi
vantaggio competitivo che l’amministrazione possa conseguire nella
costruzione e gestione di una infrastruttura attraverso un appalto
tradizionale;
� il rischio trasferibile che è il rischio associato ad una serie di eventi che
influenzano la costruzione e la gestione di un’opera. I rischi trasferibili
possono riguardare, ad esempio, aumenti di costi nella costruzione
dell’infrastruttura o scostamenti temporali rispetto ai tempi previsti di
conclusione. Altri rischi trasferibili riguardano la gestione
dell’infrastruttura ed i rischi di domanda;
� il rischio trattenuto è il rischio che non può essere trasferito al soggetto
privato e che quindi rimarrebbe in ogni caso in capo al soggetto pubblico.
Un esempio di rischio trattenuto può essere costituito dalle eventuali
modifiche legislative che abbiano ricadute sull’ esecuzione e gestione
dell’opera.
Il PSC risulta, pertanto, come somma delle suddette componenti:
PSC BASE + NEUTRALITÀ COMPETITIVA + RISCHIO TRASFERIBILE + RISCHIO TRATTENUTO
Il PSC può essere utilizzato sia nella fase iniziale, in cui l’Amministrazione dovrà
decidere se realizzare un’opera in PF o attraverso un appalto tradizionale, sia
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nelle fasi più a valle dove le offerte di operatori privati dovranno essere
concretamente valutate. Nel primo caso il PSC viene calcolato nell’ambito dello
studio di fattibilità per alimentare il processo decisionale pubblico. Nel secondo
caso il PSC può essere utilizzato per confrontare le offerte presentate dai
soggetti privati o valutare ex post la convenienza complessiva dell’operazione.
L’utilizzo del PSC a monte del processo si concretizza, sostanzialmente, nella
definizione del piano dei costi di un progetto e nella circoscrizione dei rischi di
cui lo stesso progetto si compone per capire la loro possibile allocazione e
trasferibilità.
È bene ricordare che l’ottimale trasferimento dei rischi si realizza quando sono
attribuiti al soggetto privato che realizza e gestisce un’opera, solo i rischi che
questo controlla efficacemente.
Il trasferimento dei rischi implica, per tale ragione, una valutazione da parte
dell’amministrazione pubblica su quali rischi devono essere allocati al privato,
sotto il profilo della tipologia e della percentuale di rischio da trasferire, in
quanto alcuni rischi potrebbero essere condivisi.
Il PSC è uno strumento manageriale utilizzato da diverse amministrazioni
straniere. Di particolare interesse in tal senso è l’esperienza di Inghilterra ed
Australia, Paesi che utilizzano intensamente lo strumento della Partnership e che
hanno attivato da tempo processi di misurazione del Value for Money (VfM).
In materia di creazione di valore il Governo Inglese nel Policy Statement n. 2 del
1998 “Public Sector Comparator and Value for Money” recitava “i dipartimenti
sono responsabili per il processo di scelta dei progetti in caso di PFI e gli
accounting officers detengono la responsabilità di dimostrare il VfM ottenuto”. La
verifica del VfM, attraverso il calcolo del PSC, era quindi frutto di un processo di
comparazione tra il costo di realizzazione diretta da parte del soggetto pubblico
(appalto) e di realizzazione privata in Project financing o con altre forme di PPP.
In Inghilterra il calcolo del PSC è stato per anni obbligatorio per le
amministrazioni in caso di realizzazione di opere fredde in cui l’opera non
sarebbe stata realizzabile senza l’intervento pubblico. Il PSC era calcolato
discrezionalmente dalle singole amministrazioni interessate utilizzando in
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prevalenza tecniche quali - quantitative di valutazione dei rischi e con l’ausilio di
consulenti esterni o di esperti in grado di supportare la quantificazione della
probabilità e delle conseguenze di accadimento di un evento rischioso in
relazione alla tipologia di opera da realizzare (incremento dei costi, ritardi,
contenziosi, ecc.). A partire dal 2002 l’utilizzo di questo strumento è stato
oggetto di alcune critiche relative all’estrema soggettività delle stime effettuate
dalle amministrazioni. Per questo motivo il Governo Inglese ha modificato il
proprio approccio alla quantificazione del VfM prevedendo, dal 2007, nuove linee
guida “Value for Money assessment guidance”. Dal confronto tra valore attuale
netto di realizzazione nel caso di CP e PF emerge la convenienza ad utilizzare
uno strumento piuttosto che l’altro. Questi risultati sono la conseguenza di un
processo di affinamento del VfM assessment tramite l’utilizzo di strumenti meno
soggettivi e di più semplice utilizzo da parte delle PA.
Il Governo Australiano, ed in particolare lo Stato di Victoria, prevedono ancora la
metodologia tradizionale di calcolo del PSC e forniscono precise indicazione alle
amministrazioni su come procedere al calcolo attraverso le “PSC: Technical
note” pubblicate nel 2001 ma il cui ultimo aggiornamento risale al 2005. La task
force sul PPP “Partnership Victoria” propone nelle sue Linee Guida una
metodologia di calcolo del PSC meno standardizzata di quella Inglese.
In Italia al momento non esistono procedure normativamente disciplinate per
regolamentare questa procedura che risulta tutt’ora priva di standard
universalmente accettati e pertanto è opportuno approcciarsi secondo
tradizionali criteri di prudenza ed oggettività.
Al fine di offrire un buon servizio alla collettività, la pubblica amministrazione del
Comune di Noci ha primariamente valutato che lo strumento del project
financing fosse quello maggiormente in grado di garantire il perseguimento
dell’equilibrio economico/finanziario dell’operazione e della qualità delle opere.
La scelta da parte del Comune di Noci di utilizzare il project financing rispetto al
contratto di appalto tradizionale per la realizzazione dell’intervento in oggetto,
prima ancora della misurazione economica della sua convenienza, si basa sulla
considerazione che l’utilizzo di contratti di PPP permette la realizzazione
dell’intervento stesso senza doversi preoccupare dei vincoli posti dal patto di
stabilità, che risultano sempre più restrittivi.
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Per quanto riguarda, invece, i rischi cui il progetto può essere esposto in fase di
esercizio essi sono identificati nei costi di manutenzione e gestione con
particolare riferimento ai costi dell’energia qualora si discostasse in aumento in
modo sensibile rispetto alla variazione dell’indice ISTAT cui è soggetto il canone
che dovrà corrispondere al concessionario.
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6. Riferimenti normativi
L’intervento in oggetto sarà effettuato nel rispetto di tutti i provvedimenti
normativi e regolamentari che disciplinano questo tipo di operazioni di
investimento.
Di seguito si riportano i principali riferimenti normativi:
• D.P.R. n. 547 del 27.04.55;
• D.P.R. n. 164 del 07.01.56;
• Legge n. 186 del 01.03.18;
• Legge n. 791 del 18.10.77;
• Legge n. 46 del 05.03.90;
• D.P.R. n. 447 del 06.12.91;
• D.Lgs. n. 626 del 19.09.94;
• D.Lgs. n. 494 del 14.08.96;
• D.Lgs. n. 267/2000 "Nuovo Codice della Strada" ;
• D.M. 12/04/95 Supp. ordinario n.77 alla G.U. n.146 del 24/06/95 "Direttive per la
redazione, adozione ed attuazione dei piani Urbani del traffico";
• DPR 503/96 : "Norme sulla eliminazione delle barriere architettoniche";
• Legge n. 10 del 9 gennaio 1991 "Norme per l’attuazione del Piano energetico
nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di
sviluppo delle fonti rinnovabili di energia";
• Allegato II Direttiva 83/189/CEE legge del 21 Giugno 1986 n.317 sulla
realizzazione di impianti a regola d’arte e analogo DPR 447/91 (regolamento della
legge 46/90);
• Norme:
o Norma DIN 5044 o l’analoga, ma attualmente meno completa, Norma UNI
10439 : "Requisiti illuminotecnici delle strade con traffico motorizzato";
o Norma UNI 10819: “Impianti di illuminazione esterna: Requisiti per la
limitazione della dispersione verso l’alto del flusso luminoso”;
o Norma CEI 34 – 33: "Apparecchi di Illuminazione. Parte II : Prescrizioni
particolari. Apparecchi per l’illuminazione stradale";
o Norme CEI 34 relative a lampade, apparecchiature di alimentazione ed
apparecchi d’illuminazione in generale;
o Norma CEI 11 – 4: "Esecuzione delle linee elettriche esterne";
o Norma CEI 11 – 17 "Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di
energia elettrica. Linee in cavo";
o Norma CEI 64 – 7: "Impianti elettrici di illuminazione pubblica e similari";
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o Norma CEI 64 – 8: relativa alla "esecuzione degli impianti elettrici a tensione
nominale non superiore a 1000 V".
Nota: le norme sopra riportate devono essere considerate indicative e l’elenco
non deve essere considerato esaustivo. Il concessionario è tenuto a rispettare
tutte le ultime norme che disciplinano l’intervento di specie.
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7. L’analisi economico - finanziaria
L’analisi economico-finanziaria, di seguito presentata, è stata sviluppata nel
rispetto dei principi di razionalità, oggettività e dimostrabilità nella
individuazione e misurazione delle variabili sulle quali è stato impostato ed
elaborato il modello numerico che consente di valutare il grado di convenienza
economica e sostenibilità finanziaria per la PA nell’ambito del progetto di
adeguamento normativo, rifacimento, ristrutturazione, riqualificazione ed
efficienza energetica dell’impianto di pubblica illuminazione stradale.
A tal proposito è necessario precisare che per:
� ccoonnvveenn ii eennzzaa eeccoonnoommiiccaa si intende la capacità del progetto di “creare
valore” generando un livello di redditività sufficiente a remunerare
l’investitore per il capitale investito tenendo ovviamente conto del rischio
sopportato;
� ssooss tteenn iibb ii ll ii ttàà ff iinnaannzz ii aarr ii aa si intende la capacità del progetto di generare
flussi monetari sufficienti a garantire il rimborso delle fonti finanziarie
acquisite.
7.1 Le ipotesi e i metodi di calcolo
Tutte le ipotesi sono state formulate, sempre nel rispetto dei principi enunciati,
anche secondo criteri di prudenza ed attendibilità che trovano un limite
nell’impossibilità di predeterminare, con sufficiente precisione, la propensione al
rischio e la capacità di raccogliere risorse finanziarie dal sistema bancario per un
“aggiudicatario generico”.
Alla base di questa analisi di fattibilità economico-finanziaria sono state poste
alcune ipotesi definite nell’ambito delle seguenti macro classi:
a) ipotesi tecnico-operative;
b) ipotesi fiscali;
c) ipotesi finanziarie.
7.1.1. Ipotesi tecnico-operative
Le ipotesi tecnico-operative riguardano essenzialmente:
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- investimenti ed altre informazioni correlate;
- definizione delle tariffe e stima dei ricavi;
- quantificazione dei costi di gestione.
Gli investimenti necessari per la realizzazione del progetto, stimati dall’ufficio
tecnico del Comune di Noci, ammontano a € 2.208.145,00 (comprensivi di oneri
finanziari da capitalizzare)4, articolati come da tabella che segue:
INFORMAZIONI SULL’ INVESTIMENTO
IPOTESI:
N. corpi luce esistenti prima dell’intervento 3.033
N. corpi luce da non sostituire con lampade ad alta efficienza 983
N. corpi luce da non sostituire con lampade ad alta efficienza 2.050
N. corpi luce da realizzare ex novo 80
N. corpi luce da gestire dopo l’intervento 3.113
N. corpi luce su cui sostenere investimento 2.130
costo unitario corpo luce LED da sostituire € 900,00
costo unitario corpo luce a LED da realizzare ex novo € 2.500,00
CALCOLO INVESTIMENTO:
Costo totale corpi luce da sostituire con lampade ad alta eff. (A) € 1.845.000,00
Costo totale corpi luce da realizzare ex novo (B) € 200.000,00
Costo di realizzazione (A + B) € 2.045.000,00
Somme a disposizione della PA (C) € 60.000,00
Investimento al netto degli oneri finanziari (A+B+C) € 2.105.000,00 Oneri finanziari da capitalizzare (D) € 103.145,00
TOTALE INVESTIMENTO (A+B+C+D) € 2.208.145,00
4 Stima effettuata dall’ufficio tecnico del comune di Noci
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Per quanto riguarda i ricavi di gestione, è stata prevista la corresponsione da
parte del Comune di un canone polinomo suddiviso in tre voci componenti:
d) rimborso per fornitura energia elettrica;
e) rimborso per prestazione di servizi di manutenzione;
f) rimborso per spese di realizzazione investimento.
A) Rimborso per fornitura energia elettrica (iva ESCLUSA) € 182.358,31
B) Rimborso per prestazione di servizi di manutenzione (iva ESCLUSA) € 58.454,72
C) Rimborso per spese di realizzazione investimento (iva ESCLUSA) € 175.300,00
Canone massimo da ricevere dal Comune (iva ESCLUSA) € 416.113,02
Canone massimo da ricevere dal Comune (iva 21% INCLUSA) € 503.496,76
Le prime due componenti (A e B) potranno essere assoggettate ad aumenti
nel corso degli anni, mentre la terza componente resterà fissa per tutta la
durata della concessione.
Nel presente studio è stato ipotizzata una indicizzazione sia per gli importi di
cui alla lettera A) (“Prezzo dell'energia elettrica e prezzo del petrolio (Brent
dated)” che degli importi di cui alla lettera B) (manutenzione e ordinaria e
straordinaria) nella misura del 2% applicata rispettivamente agli indici
riportati dall’AEEG e all’incremento ISTAT dei seguenti elementi di costo
ritenuti più rappresentativi per il tipo di appalto in oggetto e sulla base delle
seguenti percentuali di incidenza:
• Costo della mano d’opera (n. 1 operaio spec.to e n. 1 operaio qual.to) incidenza 40%;
• Costo carburante (gasolio) incidenza 20%;
• Costo materiale elettrico (numeri indici dei prezzi al consumo per l’intera comunità - indici nazionali) incidenza 40%.
A tali fonti di ricavo è possibile aggiungere per i primi 5 anni i ricavi derivanti
dalla vendita dei certificati bianchi.
I certificati bianchi, o più propriamente Titoli di Efficienza Energetica (TEE),
sono titoli che certificano i risparmi energetici conseguiti da vari soggetti
attraverso la realizzazione di specifici interventi (es. efficientamento
energetico) e che valgono il riconoscimento di un contributo economico,
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rappresentando dunque un incentivo atto a ridurre il consumo energetico in
relazione al bene distribuito.
Istituiti in Italia con i DD.MM. 20 luglio 2004 elettricità e gas, ed entrati in
vigore nel gennaio 2005, i certificati bianchi consistono in titoli acquistabili e
successivamente rivendibili il cui valore è stato originariamente fissato a 100
€/tep, valore soggetto a variazioni stabilite anche in funzione dell'andamento
del mercato. Il valore energetico di un tep è comparabile col consumo annuale
di energia elettrica di una famiglia media. Viene riconosciuto un risparmio di
energia pari ad 1 tep secondo le seguenti equivalenze:
1 tep = 11628 kWh per quanto riguarda i combustibili (1 tep = 41,860 GJ);
1 tep = 5347,59 kWh per i consumi elettrici (1 kWh = 0,187x10-3 tep).
I certificati bianchi riguardano tre tipi di interventi:
• risparmio di energia elettrica;
• risparmio di gas naturale;
• risparmio di altri combustibili.
CALCOLO CERTIFICATI BIANCHI RELATIVI ALL’INTERVENTO
1 TEP equivale a 5347,59 kWh
per i consumi elettrici
Consumo in kWh prima intervento 2.470.177
Consumo in kWh dopo intervento 1.259.462
Risparmio in kWh 1.210.714
Numero TEP 226
Prezzo medio al 31/12/2011 (Fonte GME)
103,93
Valore Certificati bianchi € 23.488
Durata Certificati bianchi 5 anni
Per quanto riguarda i costi di gestione essi sono stati stimati sulla base delle
informazioni fornite dall’ufficio tecnico del Comune di Noci.
In proposito va segnalato che la maggior parte dei costi dell’esercizio sono
rappresentati dagli oneri di approvvigionamento dell’energia elettrica giacché
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si è ipotizzata la voltura dei contatori a favore del privato concessionario. Tale
costo è stato quantificato applicando alla spesa attuale la percentuale di
risparmio pari al 49% ed ipotizzando che:
1. il costo unitario di acquisto dell’energia elettrica sia lo stesso di quello
pagato attualmente dal Comune (non è stata considerata l’ipotesi che
il concessionario possa effettuare un’ottimizzazione dei contratti di
fornitura)6;
2. vi sia un aumento dei punti luce rispetto a quelli attuali di 80 unità.
Nell’ambito dei costi, è stato ovviamente previsto anche l’ammortamento sui
cespiti. In proposito va segnalato che secondo i principi contabili elaborati dal
Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, l’ammortamento rappresenta
la ripartizione del valore di un’immobilizzazione tecnica per gli esercizi della
sua vita utile. Pertanto nel caso specifico si è operata la scelta, compatibile
anche con le vigenti disposizioni fiscali, di utilizzare il criterio
dell’ammortamento finanziario sulla base dell’arco temporale posto alla base
di gara.
Circa la manutenzione straordinaria sono stati previsi due interventi, il primo
dopo 10 anni dalla fine dell’intervento ed il secondo al termine della
concessione, ossia prima della riconsegna del bene all’Amministrazione, in
quanto da indagini condotte risulta che le lampade ad alta efficienza hanno
una durata di 50.000 ore (pari a circa 10/12 anni). L’importo dell’intervento di
manutenzione straordinaria previsto a carico del concessionario dopo 10 anni
è stato stimato in € 319.500 + IVA (calcolato moltiplicando il numero dei
punti luce con lampade ad alta efficienza, pari a 2.130, per il costo di
sostituzione della sola lampada, stimata mediamente in € 150). Nella
previsione, il suddetto importo non è stato adeguato all’inflazione, in quanto si
ritenuti che è improbabile che il costo aumenti nei prossimi anni, ed è stato
accantonato in apposite quote negli anni di gestione in un fondo che viene
utilizzato negli anni in cui si effettuano gli interventi.
6 Il costo unitario di acquisto dell’energia elettrica considerato è pari a 0,175 ed è stato calcolato dividendo il costo sostenuto dal Comune per l’acquisto dell’energia nel 2011 (comprensivo di IVA al 21%) per i consumi stimati pari a 2.470.177 kWh/annui.
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Per quanto riguarda la manutenzione delle 983 lampade che non saranno
oggetto di sostituzione è stato previsto un costo annuo di € 10.000 (non
inflazionato negli anni).
7.1.2. Ipotesi fiscali
Nella formulazione delle ipotesi fiscali, necessarie per la valutazione
dell’impatto che l’imposizione fiscale diretta ed indiretta avrà sulla redditività
e sulla sostenibilità finanziaria dell’iniziativa, sono state assunte le seguenti
assumption di base:
a) aggiudicatario soggetto neocostituito con forma giuridica di società di
capitali;
b) aliquote IVA previste per legge (21%);
c) aliquota IRES e IRAP vigenti.
7.1.3. Ipotesi finanziarie
Per quel che concerne le variabili finanziarie sono state previste le seguenti
ipotesi:
a) Debito a medio/lungo termine. È l’importo massimo che si ritiene
una Banca potrebbe mediamente concedere per un’operazione di questo
tipo (circa 70% dell’investimento complessivo).
b) Equity. È il capitale proprio che il promotore potrebbe essere disposto a
investire nell’iniziativa. Stabilito l’importo degli impieghi e fissata la
parte delle fonti costituita dall’indebitamento, secondo quanto sopra
indicato, il livello di equity è stato determinato per differenza (circa 30%
dell’investimento).
c) Distribuzione dei dividendi. Si è ipotizzato che il promotore, al
termine di ogni esercizio, adotti una politica di capitalizzazione degli utili
non procedendo a distribuire dividendi.
d) Rimborso del debito. Si è assunto che l’indebitamento a medio-lungo
termine non superi un arco temporale di 15 anni (con 1 anno di pre -
ammortamento).
e) Dilazione dei crediti e dei debiti. Per quanto riguarda i crediti
abbiamo ipotizzato che l’aggiudicatario incassi dalla PA quattro
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pagamenti annuali posticipati e paghi i propri debiti mediamente a
60gg.
7.1.4. Ipotesi macroeconomiche
Le variabili macroeconomiche poste alla base dello studio sono le seguenti:
a) Inflazione. L’analisi economico finanziaria, al fine di ridurre l’impatto
del rischio inflazionistico, è stata effettuata “a prezzi correnti”.
L’adeguamento all’inflazione è stato effettuato indicizzando i valori di
costi ad un tasso dell’inflazione stimato pari al 2%. Per quanto riguarda
i ricavi di gestione (per la parte relativa alla fornitura dell’energia
elettrica e del servizio di manutenzione) è stato previsto un incremento
annuale dell’2%.
b) Tasso passivo. Il tasso che si ritiene possa essere associato
all’operazione di mutuo a 15 anni è stato ipotizzato pari al 7%.
7.1.5. Altre ipotesi
Le altre ipotesi riguardano essenzialmente:
1) Durata della concessione. In relazione alla volontà della Pubblica
Amministrazione di non accollarsi gli oneri, non solo economici, si è
ritenuto opportuno prevedere una durata di ventuno anni della
concessione eventualmente rinnovabile a scadenza (20 anni di gestione
+ 1 anno per la realizzazione delle opere).
2) Avvio e termine dei lavori per il ripristino delle infrastrutture. Per
quanto riguarda la tempistica di realizzazione degli investimenti previsti
per l’avvio dell’attività si è previsto che i lavori possano essere tutti
realizzati in un arco temporale di dodici mesi.
3) Inizio fase di gestione. In relazione alle ipotesi precedentemente
formulate, si è previsto che la struttura possa iniziare ad operare
efficacemente nell’anno successivo al termine del periodo di costruzione
(primo anno di gestione ipotizzato: il primo dopo il termine della
costruzione).
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Le assumption principali del progetto
anno di avvio a realizzazione 2013
mesi di realizzazione del programma (massimo) 12
periodi di gestione (anni) 20
fine realizzazione del programma 2014
anno a regime 2014
ultimo anno di gestione 2033
n. corpi luce da sostituire con lampade ad alta efficienza* 2.050
costo unitario corpo luce comprensivo di strutture di supporto ecc (€)* € 900,00
n. corpi luce da realizzare ex novo* 80
costo unitario complessivo corpo luce ex novo (€)* € 2.500,00
investimento totale (€) (escluso oneri finanziari capitalizzati e IVA)* € 2.105.000,00
spesa energetica del comune al 2011 (€)* (IVA inclusa) € 432.766,55
spesa per manutenzioni del comune al 2011 (€)*(IVA inclusa) € 70.730,21
ricavi, ossia esborso annuale per il comune (€) (IVA inclusa) € 503.496,76
ricavi da certificati bianchi per i primi 5 anni (€/anno) € 23.488
* dati/informazioni fornite dal responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Noci
7.2 Elaborati di output
Sulla base delle predette ipotesi, sono stati elaborati i seguenti prospetti
allegati:
a) conto economico;
b) stato patrimoniale;
c) flusso di cassa.
Per quanto riguarda gli elaborati indicati alle lettere a) e b), non si ritiene che
necessitino di particolari chiarimenti. Si tratta di documenti predisposti anno
per anno per tutto il periodo della concessione secondo gli schemi previsti dal
codice civile e dai corretti principi contabili.
Per quanto riguarda invece il flusso di cassa, occorre precisare che tale
documento rappresenta la base per effettuare le valutazioni di redditività e
sostenibilità finanziaria. Esistono diverse configurazioni di flusso di cassa. Per
l’elaborazione del prospetto è stato utilizzato questo modello semplificato:
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Schema di flusso di cassa
Utile di esercizio
+ Ammortamenti
(-/+) Variazione rimanenze
+ Accantonamenti
(-/+) Variazione crediti
(+/-) Variazione debiti a breve
(+/-) Variazione fondo TFR e quiescenza
- Utilizzo fondo accantonamento
+ Oneri finanziari
= Flusso di cassa operazionale (A)
(-/+) Investimenti/disinvestimenti in immobilizzazioni
- Oneri finanziari
(+/-) Ottenimento/rimborso debiti a medio/lungo termine
+ Aumento di capitale
- Distribuzione utili
= Flusso di cassa extra operazionale ( B )
= FLUSSO DI CASSA LIBERO (A+B)
Per esprimere la misura della redditività è stato utilizzato il Tasso Interno di
Rendimento (esprime il tasso di rendimento del progetto).
Il TIR rappresenta il tasso di sconto/attualizzazione al quale un investimento
presenta un VAN (somma algebrica dei flussi di cassa) pari all’investimento
iniziale, in corrispondenza del quale, quindi, il risultato economico di
un’operazione si annulla.
Al fine di considerare conveniente l’investimento, il TIR dovrà pertanto
assumere un valore superiore al costo del capitale; infatti se le fonti di
finanziamento (Debito + Capitale proprio) avranno un costo maggiore del TIR,
l’investitore non avrà teoricamente convenienza a realizzare l’investimento.
Per maggiore completezza d’informazione, nell’elaborazione del modello, è
stato calcolato sia il TIR del progetto, collegato alla redditività del progetto,
sia il TIR degli azionisti, collegato alla redditività del capitale proprio
(equity) degli azionisti.
Principali indicatori
TIR progetto 6,48% TIR equity 6,27%
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7.3 Analisi di sensitività
L’analisi di sensitività è finalizzata ad approfondire le conseguenze delle
variazioni di alcune “assumption” o variabili sull’equilibrio economico-
finanziario del progetto.
Lo scopo è quello di verificare la validità e la stabilità delle ipotesi e dei valori
assunti e di identificare le aree di maggiore incertezza, per prevedere le
misure da adottare per minimizzare gli effetti negativi o anche per effettuare
scelte consapevoli tra alternative diverse.
L’analisi di sensitività si presenta molto delicata principalmente per:
� la difficoltà oggettiva nella stima dell’evoluzione delle assumption alla
base del modello elaborato su un orizzonte temporale di lunga durata;
� l’aleatorietà del progetto, che potrà essere elevata anche se gli indici
considerati si presentano sempre positivi (anche negli scenari
pessimistici): chi effettua le previsioni può avere, infatti, una visione
troppo ottimistica delle previsioni pessimistiche;
� la correlazione tra le variabili: nel modificare i dati in entrata bisogna
prestare grande attenzione a tutte le variabili interconnesse che
potrebbe cambiare generando effetti cumulativi.
Evidentemente le variabili che possono influenzare, con effetti diversi, il
predetto equilibrio economico-finanziario nel caso di specie sono molteplici.
Allo scopo di verificare l’andamento dell’equilibrio economico-finanziario del
progetto, si è scelto di esaminare l’andamento del TIR al variare delle
seguenti ipotesi:
� la percentuale di risparmio energetico;
� il costo del corpo luce ad alta efficienza da sostituire.
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% di risparmio energetico
49% 50% 51% 52%
costo lampada a led da sostituire TIR
€ 700 8,62% 8,79% 8,97% 9,14% € 850 6,95% 7,10% 7,26% 7,42% € 900 6,48% 6,63% 6,78% 6,94% € 1.000 5,57% 5,74% 5,91% 6,07%
8,62%8,79%
8,97%9,14%
6,95%7,10%
7,26%7,42%
6,48%6,63%
6,78%6,94%
5,57%5,74%
5,91%6,07%
2%
4%
6%
8%
10%
49% 50% 51% 52%
TIR
P
roge
tto
% di sconto da concedere al Comune sul canone
€ 700
€ 850
€ 900
€ 1.000
Costo lampada
a led da
sostituire
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8. Considerazioni finali
Dall’analisi preliminare effettuata sulla base dei dati forniti
dall’Amministrazione committente emerge che l’iniziativa di ammodernare e
rendere più efficienti gli impianti di pubblica illuminazione presenta un
equilibrio economico/finanziario che consente di poter ipotizzare
un’operazione di project financing.
Per un esame più completo della problematica si ritiene opportuno presentare
anche alcune tabelle che evidenziano i risparmi complessivi ottenuti dal
Comune, valutati sia rispetto al periodo oggetto di concessione che a quello
successivo che termina con il periodo di vita presunto delle lampade ad alta
efficienza (10 anni dopo il termine della concessione).
durata gestione anni 20
% risparmio sulla bolletta per il comune 0%
n. corpi luce attualmente presenti nel Comune 3033
n. corpi luce da non sostituire 983
n. corpi luce da sostituire con lampade a LED 2050
prezzo corpi luce €/cad (IVA esclusa) € 900,00
n. corpi luce da realizzare ex novo 80
prezzo corpi luce €/cad (IVA esclusa) € 2.500,00
n. corpi luce da gestire dopo intervento 3113
∑ canoni corrisposti dal Comune per 20 anni (comprensivi di IVA al 21%)
canoni per energia elettrica (indicizzato al 2%) € 5.361.301
canoni per manutenzione (indicizzato al 2%) € 1.718.558
realizzazione investimento (non indicizzato) comprensivo dell'utile d'impresa
€ 4.242.260
totale € 11.322.119
Risparmio del comune per i 20 anni (spesa che avrebbe sostenuto senza l’intervento -spesa sostenuta)
canoni per energia elettrica (indicizzato al 2%) € 10.515.089
canoni per manutenzione (indicizzato al 2%) € 1.718.558
Totale spesa senza intervento € 12.233.647
Totale canoni da corrispondere dopo intervento (A) € 11.322.119
Risparmio complessivo per il comune € 911.528
Risparmio medio annuo € 60.769 canoni comprensivi di IVA 21%
Risparmio per il Comune negli anni successivi (dal 2034 al 2043)
Somme che avrebbe dovuto pagare per acquisto energia (+) € 7.041.419
Somme che pagherebbe utilizzando un impianto energy saving (-) € 3.590.190
Risparmio complessivo per il comune (B) € 3.451.229
Risparmio complessivo medio annuo € 345.123
Risparmio medio annuo per il periodo di vita delle lampade (2014-2043)=(A+B)/30 € 145.425,23