Comune di OSNAGO -...

54
PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO, 10 SOTTO IL MONTE GIOV XXII(BG) - 1 - Comune di OSNAGO PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO ILLUMINAZIONE STRADALE PIANO ATTUATIVO ATR 16 PROGETTISTA IMPIANTI Per. Ind. Esposito Gian Maria DIRETTORE LAVORI COMMITTENTE EDILDAMANO SRL VIA ADEODATO RESSI 11/A MILANO IMPRESA INSTALLATRICE REV. DATA DESCRIZIONE COMPILATO CONTROLLATO 00 23-01-2018 PRIMA EMISSIONE E.G.M E.G.M.

Transcript of Comune di OSNAGO -...

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO, 10 SOTTO IL MONTE GIOV XXII(BG)

- 1 -

Comune di OSNAGO

PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO ILLUMINAZIONE STRADALE

PIANO ATTUATIVO ATR 16

PROGETTISTA IMPIANTI

Per. Ind. Esposito Gian Maria

DIRETTORE LAVORI

COMMITTENTE

EDILDAMANO SRL

VIA ADEODATO RESSI 11/A MILANO

IMPRESA INSTALLATRICE

REV. DATA DESCRIZIONE COMPILATO CONTROLLATO

00 23-01-2018 PRIMA EMISSIONE E.G.M E.G.M.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO, 10 SOTTO IL MONTE GIOV XXII(BG)

- 2 -

SOMMARIO

PAG

1 REQUISITI ILLUMINOTECNICI PER STRADE CON TRAFFICO MOTORIZZATO

SECONDO NORMA UNI 11248 NOVEMBRE 2016 4 1.1 Premessa 4 1.2 Tipi di impianto 5 2.1 Parametri di influenza 7

3 CRITERI DI SUDDIVISIONE DELLE ZONE DI STUDIO 10 4 RACCOMANDAZIONI PER L’ILLUMINAZIONE 5 GRIGLIE DI CALCOLO 13

6 ILLUMINAZIONE DELLE INTERSEZIONI STRADALI 13 6.1 Strade di accesso con bracci di ingresso e di uscita illuminate 13 6.2 Strade di accesso con bracci di ingresso non illuminate 13 6.3 Calcolo dell’illuminamento 14 6.4 Calcolo dell’incremento soglia 14 7 Illuminazione delle intersezioni a raso ed a livelli sfaltati 14 7.1 Strade principali (delle quali gli elementi di intersezione fanno parte)illuminate 14 7.2 Strade principali non illuminate 14

8 CLASSIFICAZIONE E INDIVIDUAZIONE DELLE CATEGORIE ILLUMINOTECNICHE DI

RIFERIMENTO IN FUNZIONE DEL TRAFFICO 15

9. DATI GENERALI DI PROGETTO 18 9.1 Normative di riferimento 18 9.2 Leggi e decreti di riferimento 18 9.3 Ubicazione dell’impianto in oggetto 19 9.4 Dati elettrici dell’alimentazione 19 9.5 Classificazione dei sistemi 19

10. DESCRIZIONE IMPIANTI ELETTRICI 19 10.1 Scelta della sezione dei cavi 19 10.2 Protezione contro i sovraccarichi 22 10.3 Protezione contro i cortocircuiti 22 10.4 Calcolo della caduta di tensione 23 10.5 Protezione contro i contatti diretti e indiretti 27 10.6 Calcolo potenza necessaria 27 11 Livello e uniformità di illuminamento 28 11.1 Temperatura di colore e resa cromatica 28 11.2 Altezza dei centri luminosi 28 11.3 Metodo del flusso totale 28 11.4 Posizione dei pali 29 11.5 Apparecchio di illuminazione 29 12 Quadro elettrico 29 12.1 Dati elettrici del quadro 30 12.2 Verifiche e prove 30

13 IMPIANTO DI TERRA 30 14 PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE 30 15. DESCRIZIONE DEI LAVORI 32

15.1 Distribuzione principale e posa delle condutture 32 15.1.1 Posa delle condutture 32 15.1.2 Tipi e sezione dei conduttori 32 15.1.3 Connessioni 33

15.2 Distanze di rispetto dei cavi interrati 33 15.3 Caratteristiche degli apparecchi di illuminazione 33 15.4 Caratteristiche del quadro elettrico di distribuzione Errore. Il segnalibro non è definito.

15.5 LINEE ELETTRICHE ALIMENTAZIONE APPARECCHI ILLUMINANTI 34 16. CONCLUSIONI 35

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 3 -

16.1 Verifiche iniziali 35 16.2 Dichiarazioni 35 16.3 Allegati alla relazione tecnica 35

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 4 -

1 REQUISITI ILLUMINOTECNICI PER STRADE CON TRAFFICO MOTORIZZATO

SECONDO NORMA UNI 11248 NOVEMBRE 2016

La norma individua le prestazioni illuminotecniche degli impianti di illuminazione atte a cintribuire,

per quanto di pertinenza, alla sicurezza degli utenti della strada ed in particolare :

- Indica come classificare una zona etsrenadesco, ai fini della determinazine della categoria

illuminotecnica che le compete;

- - fornisce la procedura per la selezione delle categorie illuminotecnhe che competono alla

zona classificata;

- - identifica gli aspetti che condizionano l’illuminazione stradale e attraverso la valutazione

dei rischi, permette il conseguimento del risparmio energetico e la riduzione dell’impatto

ambientale.

- Fornisce prescrizioni sulle griglie di calcolo per gli algoritmi della UNIEN 13201-3 e per le

misurazioni in loco trattate dalla UNI EN 1201-4

1.1 Premessa

I requisiti illuminotecnici sotto citati sono applicabili a tutti gli impianti di illuminazione fissi,

progettati per offrire all’utilizzatore delle zone pubbliche, adibite alla circolazione, buone

condizioni di visibilità durante i periodi di oscurità, con l’intento di garantire sia la sicurezza ed il

buon smaltimento del traffico sia la sicurezza pubblica, per quanto questi parametri possano

dipendere dalle condizioni di illuminazione della strada. Tali prescrizioni non trovano validità per le

stazioni di pedaggio, le gallerie, i sottopassaggi stradali, i canali, le chiuse, le zone non

pubbliche adibite al traffico, i parchi, le strade di particolare rilievo architettonico e

generalmente a tutti i casi in cui prevalgono esigenze estranee a quelle della circolazione

veicolare o pedonale.

L’obiettivo principale degli impianti di illuminazione stradale è garantire un’adeguata visibilità

della sede stradale nelle ore serali e notturne, ed in particolar modo la percezione di ostacoli

potenzialmente pericolosi, nelle condizioni ambientali e di traffico presenti ed in tempo utile per

decidere e realizzare azioni correttive atte ad evitare incidenti.

I progetti di impianti di illuminazione pubblica per strade, rotatorie e più in generale zone esterne

destinate al traffico (intersezioni, marciapiedi, attraversamenti pedonali, piste ciclabili, ecc.)

dovranno essere redatti nel rispetto delle indicazioni Normative e di Legge in essere; si richiamano

in particolare:

Norma CEI 64-8 Sez. 714 : “Impianti illuminazione situati all’esterno”

Norma UNI 11431:2011 : “ Luce e Illuminazione stradale. Applicazione in ambito

stradale dei dispositivi regolatori di flusso luminoso.

Norme UNI EN 12464-2 : “ Luce e Illuminazione –Illuminazione dei posti di lavoro –

parte 2 Posti di lavoro esterno

Norme UNI EN 12665:2011 Luce e illuminazione – Termini fondamentali e criteri per i

requisiti illuminotecnici

UNI EN 13201-2:2016 Illuminazione stradale-Parte 2 Requisiti prestazionali

UNI EN 13201-3:2016 Illuminazione stradale- Parte 3 : Calcolo delle prestazioni.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 5 -

UNI EN 13201-4:2016 Illuminazione stradale- Parte 4: Metodi di misurazione delle

prestazioni fotometriche.

UNI EN Illuminazione stradale- Parte 5: indicatori delle prestazioni

energetiche.

Ai fini autorizzativi, nella relazione tecnica sono individuati:

- Zone di studio

- Un impianto di illuminazione può illuminare parti della strada che richiedono livelli e

condizioni di illuminazione dversi.Di conseguenza primo compito del progettista è quello di

individuare , con i criteri specifici nel punto 8, queste parti omogenee nei requisiti

illuminotecnici.

- Categorie illuminotecniche

Le caratteristiche illuminotecniche che l’impianto di illuminazione stadale deve garantire

per ogni zona di studio sono definite mediante una o più categorie da numerosi parametri

detti di influenza.

Per un tipo dimpianto e una data zona di studio è compito del progettista individuare le

seguenti categorie illuminotecniche:

o La categoria illuminotecnica di ingresso che dipende esculivamente dal tipo di strada

presente nella zona dis tudio considerata.

o La categoria illuminotecnica di progetto che specifica i requisiti illuminotecnici da

considerare nel dimensionamento dell’impianto.Questa categoria dipende dalla

valutazione dei parametri di influenza costanti nel lungo periodo;

o La/e) categoria illuminotecnica di esercizio che specifica sia le condizioni operative

istantanee di funzionamento di un impianto sia possibili operative previste dal

progettista , in base alla variabilità nel tempo dei parametri di influenza.

1.2 Tipi di impianto

Indipendente dai requisiti che devono soddisfare e dalla soluzione realizzativa ( tipo di sorgente di

luce e di apparecchi di illuminazione , disposizione degli apparecchi; ecc) si distibguono i seguenti

tipi di impianto:

- Impianto non regolato

Impianto nel quale è prevista l’attivazione della sola categoria di progetto coincidente con

quella di esercizio.

- Impianto a regolazione predefinita

Impianto nel quale la categoria illuminotecnica di esercizio è determinata mediante una

valutazione statistica del flussoorario di traffico in un dato momento, come specificato dal

progettista nella valutazione dei rischi.

- Impianto adattivo

Impianto nel quale le condizioni di illuminazione sono scelte al termine di un processo

decisionale basato sul campionamento continuo delle condizioni dei parametri di influenza

variabili nel tempo in modo periodico o causale come il flusso e/o la tipologia di traffico e/o

le condizioni atmosferiche.

Classificazione delle strade e individuazione e individuazione della categoria

illuminotecnica di ingresso per l’analisi dei rischi.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 6 -

Tipo di strada Descrizione del tipo di strada Limiti di velocità

(Kmh) Categoria

illuminotecnica

di l’ingresso

per l’analisi dei

rischi

A1 Autostrade extraurbane Da 130- a 150 M1 Autostrade urbane 130

A2 Strade di servizio alle autostrade extraurbane Da 70-a 90 M 2 Strade di servizio alle autostrade urbane 50

B Strade extraurbane principali 110 M2 Strade di servizio alle strade extraurbane principali Da 70-a 90 M3

C

Strade extraurbane secondarie (tipi C1e C2) Da 70-a90 M2 Strade extraurbane secondarie 50 M3 Strade extraurbane secondarie con limiti particolari da70- a 90 M2

D Strade urbane di scorrimento 70 M2

50

E Strade urbane interquartiere 50 M3

F

Strade locali extraurbane(tipi F1eF2) Da 70-a 90 M2 Strade locali extraurbane 50 M4

30 C4/P2 Strade urbane locali 50 M4 Strade locali urbane :centri storici , isole ambientali,

zone 30 30 C3/P1

Strade locali urbane : altre situazioni 30 C4/P2 Strade locali urbane : aree pedonali 5 Strade locali urbane :centri storici (utenti

principali:pedoni,ammessi gli altri utenti) 5

C4/P2

Strade locali interzonali 50 M3

30 C4/P2

F bis Itinerari ciclo-pedonali Non dichiarato P2

Strade a destinazione particolare 30

Osservazioni per le strade di tipo F

Nel caso di indicazione multipla nel prospetto 1 la categoria illuminotecnica deve essere

scelta attraverso l’analisi dei rischi.

Se in prossimità di incroci in zone rurali o in strade locali extraurbane sono previsti

apparecchi di illuminazione, singoli od in numero molto limitato con funzione di

segnalazione visiva, limitatamente per questa zona non si richiede alcuna prescrizione per i

livelli di illuminazione (categoria illuminotecnica S7) e si richiede la categoria

illuminotecnica G3 per la limitazione dell’abbagliamento, valutata nelle condizioni di

installazione degli apparecchi di illuminazione.

Le classi ME sono intese per utenti di veicoli motorizzati su strade con traffico di media ed

alta velocità.

Le classi CE sono intese per utenti di veicoli motorizzati ed altri utenti stradali su strade

commerciali, intersezioni stradali, incroci principali, rotatorie, svincoli, sottopassi ed aree di

conflitto, a traffico misto, ove non sia applicabile la normativa stradale e la classe S.

Le classi S sono intese per pedoni e ciclisti utenti di strade ciclopedonali, piste

ciclabili, parcheggi, piazze, giardini e parchi (al servizio delle sole aree pedonali).

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 7 -

Le classi ES ed EV sono categorie illuminotecniche addizionali da utilizzare per la

facilitazione delle superfici verticali od in zone con rischio di azioni criminose.

2 ANALISI DEI RISCHI

L’analisi dei rischi consiste nella valutazione dei parametri di influenza al fine di individuare

la categoria illuminotecnica che garantisce la massima efficacia del contributo degli impianti

di illuminazione alla sicurezza degli utenti della strada in condizioni notturne ,

minimizzando al contempo i consumi energetici, i costi di installazione e di gestione e

l’impatto ambientale.

L’analisi può essere suddivisa in:

- Sopraluogo per valutare lo stato esistente

- Individuare parametri decisionali

- Studio preliminare del rischio, determinando gli eventi pericolosi

- Creazione di una gerarchia di interventi per assicurare a lungo termine i livelli di sicurezza

richiesti da direttive e norme cogenti

2.1 Parametri di influenza

I parametri di influenza costanti nel lungo periodo determinano la categoria illuminotecnica

di progetto.I più significativi parametri di questo gruppo sono elencati nel prospetto 2.

I parametri di influenza variabili nel tempo in modo periodico o causale determinano le

categorie illuminotecniche di esercizio, derivate da quella di progetto .I più significativi

parametri di questo gruppo sono elencati nel prospetto 3.

Per i casi normali è sufficiente che l’analisi rischi si basi sulla conoscenza dei parametri di

influenza più significative si possono trovare nella tabella sottoriportata ; il valore della

categoria illuminotecnica indicato nella tabella è di tipo sottrattivo da apportare nella sigla

della categoria di ingresso per l’analisi dei rischi ottenendo categorie con requisiti

prestaziona li inferiori.

Con apparecchi che emettono luce con indice generale di resa dei colori Ra maggiore o

uguale a 60, e rapporto S/P maggiore o uguale a 1,10, previa verifica , nell’analisi dei

rischi,delle condizioni di visione, il progettista può considerare questa situazione tra i

parametri di influenza generalmente costati nel lungo periodo con valore massimo di

riduzione pari a 1.

Prospetto 2 Parametro di influenza Riduzione massima della

categoria iulluminotecnica

Complessità del campo visivo normale 1

Assenza o bassa densità di zone di conflitto 1

Segnaletica cospicua nelle zone conflittuali 1

Segnaletica stradale attiva 1

Assenza di pericolo di aggressione 1

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 8 -

Prospetto 3 Parametro di influenza Riduzione massima della

categoria iulluminotecnica

Flusso di traffico<50% rispetto alla portata di servizio 1

Flusso di traffico< 25% rispetto alla portata di servizio 2

Segnaletica cospicua nelle zone conflittuali 1

Riduzione della complessità nella tipologia di traffico 1

Nel caso di traffico motorizzato , per valutare la riduzione massima della categoria

illuminotecnica , la luminanza media è correlata al livello di luminanza generale che

consente la visibilità al conducente.

E’ buona norma anche:

o Valutare anche possibili variazioni nel tempo del parametro considerato

o Accordarsi con il committente sul peso dei singoli parametri

o Limitare l’influenza di ogni parametro alla variazione massima di un acategoria

illuminotecnica come esemplificato nel prospetto 2, salvo per flussi di trafficominori

del 25% rispetto alla portata di esercizio;

o Limitare le scelte tra le categorie illuminotecniche definite nella UNI EN 13201-2

evitando la creazione di nuove categorie.

- Per gli impianti adattivi denominati “ Ful Adaptive Installazion” alle riduzioni precedenti si

aggiunge una ulteriore riduzione di una categoria illuminotecnica per flussi di traffico

moniri del 12,5% del flusso orario di traffico di progetto

- Le regole sono esplicitate nel prospetto 4

-

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 9 -

Prospetto 4 Possibili casi di riduzione della categoria illuminotecnica di ingresso

Impianto Riduzione adottata

per la categoria

illuminotecnica di

progetto alla

categoria di ingresso

Riduzione massima

adottata per la

categoria

illuminotecnica di

esercizio

Riduzione massima

della categoria di

esercizio rispetto

alla categoria di

ingresso

Normale

0

0 0

1 1

2 2

1

0 1

1 2

2 3

2 0 2

1 3

1 Flusso di traffico stabilmente

minore del 50%

0 1

1 2

2 3

2 Flusso di traffico stabilmente

minore del 25%

0 2

1 Per altri parametri di

influenza variabili nel tempo

in modo peridico o causale

3

0 0 0

1 1

2 2

3

per flusso di traffico

minore del 12,5 %

3

1 0 1

1 2

2 3

3

per flusso di traffico

minore del 12,5 %

4

2 0 2

1 3

2

per flusso di traffico

12,5%

4

Se come categoria illuminotecnica di progetto/esercizio il progettista individua la categoria

illuminotecnica M6 senza ver effettuato alcuna riduzione per il flusso orario di traffico

rispetto alla portata di esercizio, lo stesso deve dare evidenza nell’analisi dei rischi che le

scelte operate siano sufficienti ai fini della sicurezza della zona di studio.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 10 -

Esempi di provvedimenti integrativi all’impianto di illuminazione

Condizione Rimedio

Prevalenza di precipitazioni meteoriche Ridurre l’atezza e l’interdistanza tra gli

apparecchi di illuminazione ,

l’inclinazione delle emissioni luminose

onde evitare il rischio di riflessioni verso

l’occhio dei conducenti1

Riconoscimento dei passanti ( Verificare che l’illuminamento verticale

all’atezza del viso sia sufficiente1

Luminanza ambientale elevata (ambiente urbano)

Adottare segnali stradali attivi

fluorifrangenti di classe adeguata Intersezioni,svincoli,rotatorie (in particolare con traffico intenso

e/o di elevata velocità)

Curve pericolose in strade con elevata velocità degli autoveicoli

Elevata probabilità di mancanza di alimentazione

Elevati tassi di malfunzionamento

Presenza di rallentatori di velocità

Attraversamento pedonali in zone con flusso orario di traffico e/o

velocità elevate

Illuminare gli attraversamenti pedonali

con un impianto separato e segnarli

adeguatamente

Programma di manutenzione adeguato Ridurre il fattore di manutenzione inserito

nel calcolo illuminotecnico

Il progettista redige una analisi conclusiva dell’analisi dei rischi ove precisa la categoria

illuminotecnica di ingresso , di progetto e di esercizio , e presenta le misure da porre in

opera per assicurarsi al livello desiderato la sicurezza degli utenti della strada.

3 CRITERI DI SUDDIVISIONE DELLE ZONE DI STUDIO

La strada è suddivisa in più zone di studio, a cui si deve dare una categoria illuminotecnica e

categorie illuminotecniche di esercizio.

La presenza di rallentatori richiede di definire una zona di studio che consideri il tratto di

strada ove sissite l’azione di rallentamento.

Zone di studio per le strade a traffico veicolare (escluse le strade di classe F con limite

di velocità d< di 30KmH)

In assenza di corsie di emergenza, marciapiedi,piste ciclabili , la zona da considerare è la

sola carreggiata.

In presenza di corsie di emergenza , marciapiede,attraversamenti pedonali o piste ciclabili le

zone sono di studio separate.

Zone di studio per le strade a traffico veicolare per le strade di classe F con limite di

velocità di =< di 30KmH.

In assenza di marciapiedi laterali la zona da prendere in considerazione corrisponde alla

totalità dello spazio compreso le facciate degli edifici posti direttamente a filo oppure entro i

limiti delle proprietà che costeggiano la zona.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 11 -

Marciapiedi , attraversamenti pedonali o piste ciclabili costituiscono una zona di studio

separata.

Zone di studio per le piste ciclabili e le strade i cui utenti pricipali sono i pedoni

La zona da prendere in considerazione corrisponde a marciapiedi, attraversamenti pedonali o

piste ciclabili. Marciapiedi (o passaggi pedonali) e piste ciclabili adiacenti possono essere

raggruppati in una medesima zona.

Zone di studio per le zone di conflitto

In assenza di marciapiedi, attraversamenti pedonali o piste ciclabili la zona corrisponde alla

carreggiata; deve essere considerato anche l’isolotti centrale di una rotatoria se questi può

essere occupato da veicoli autorizzati.

Marciapiedi , attraversamenti pedonali o piste ciclabili costituiscono una zona di studio

separata.

Zone di studio per i rallentatori di velocità

La zona da considerare e esclusivamente il tratto dove sono installati i rallentatori di

velocità. Nel caso di dispositivi ravvicinati, questi dispositivi e la strada costituiscono

una medesima zona di studio. Invece quando la distanza tra più dispositivi successivi

è, a giudizio del progettista, sufficientemente ampia da giustificare tecnicamente una

variazione delle prestazioni dell’impianto di illuminazione, ciascuno di questi

dispositivi può essere considerato come appartenere ad una zona di studio distinta,

limitata alle vicinanze immediate del dispositivo.

Zone di studio per gli attraversamenti pedonali

La zona di studio considera:

- Lo spazio definito dalla seganletica orizzontale

- Lo spazio simmetricamente disposto rispetto alla segnaletica per una larghezza pari a quella

della segnaletica stessa.

- Il marciapiede limitatamente al tratto corrispondente alla larghezza della zona.

Illuminazione delle intersezioni a rotatoria

Gli elementi componenti le intersezioni, rampe e corsie specializzate, per le loro

caratteristiche geometriche e funzionali, possono essere illuminate applicando le categorie

illuminotecniche della serie CE. La categoria illuminotecnica selezionata dovrebbe essere

maggiore di un livello luminoso rispetto alla maggiore tra quelle selezionate per le strade di

accesso.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 12 -

4 RACCOMANDAZIONI PER L’ILLUMINAZIONE

L’abbagliamento debilitante deve essere mantenuto entro valori di tollerabilità in ogni

prescrizione della norma UNI EN 13201-2:2016 .

Nel caso di categorie M ma la conformazione della strada , non è possibile eseguire il

calcolo della luminanza media secondo la UNI EN 13201-3 si devono adottare le categorie

illuminotecniche come specificato nel propetto 6 .

Quando le zone di studio adiacenti( per esempio marciapiede adiacente alla strada) e/o

contigue( per esmpio atraversamento pedonale) prevedono categorie illuminotecniche

diverse che a loro volta impongono requisiti prestazionali basati sulla luminanza o

sull’illuminamento è necessario individuare le categorie illuminotecniche che presentano

un livello luminoso comparabile come specificato nel prospetto 6

Propetto 6 Comparazione di categorie illuminotecniche

Categoria illuminotecnica comparabile

condizione M1 M2 M3 M4 M5 M6

Se Q0<0,05sr-

1 C0 C1 C2 C3 C4 C5

Se 0,05sr-

1<Q0

<0,08sr

-

1

C 1 C2 C3 C4 C5 C5

Se

Q0>0,08sr-1

C2 C3 C4 C5 C5 C5

P1 P2 P3 P4

Categorie illuminotecniche addizionali

Quando si deve facilitare la visione delle superfici verticali(per esempio nei casi di svincoli

o zone di interscambio)o in zone con rischio di azioni criminose si ricorre a prescrizioni

anche per l’illuminazione sul piano verticale .

Alle categorie illuminotecniche individuate precedentemente si deve aggiungere la categoria

illuminotecnica specificata nella tabella:

Categoria illuminotecnica

Categoria illuminotecnica

individuata

C0 C1 C2 C3 C4 C5

P1 P2 P3 P4 P5 P6

Categoria illuminotecnica

addizionale

EV3 EV4 EV5

Condizioni particolari per le strade di tipo F

Nel caso di isole ambientali, centri storici , altri tipi di strade con velocità massima fino a

30 KmH e nelle zone pedonali, il valore dell’incremento di soglia fTI è riportato

nell’appendice C della UNI EN 13201-2:2016. Nel prospetto sopra è riportata la categoria

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 13 -

illuminotecnica EV, che integra le prescrizioni delle categorie illuminotecniche C ed P

raccomandate nel caso di zone sottoposte a videosorbveglianza.

5 GRIGLIE DI CALCOLO

Qualora le condizioni geometriche della strada impediscono l’adozione delle griglie di

calcolo specificate nella UNI EN 13201-3:2004, si deve individuare la griglia in grado di

fornire una stima adeguata dei parametri da calcolare al fine di di poter procedere alle

misurazioni.

6 ILLUMINAZIONE DELLE INTERSEZIONI STRADALI

Ai fini illuminotecnici le intersezioni stradali possono essere divise in :

- Intersezioni a raso e/o a rotatoria (incroci)

- Intersezioni a livelli asfaltati (svincoli)

Inoltre , sempre dal punto di vista illuminotecnico , una intersezione stradale puà essere

considerata un insieme di zone di conflitto , identificabili come:

- Zone di intersezione o attraversamento

- Zone di diversione o uscita

- Zone di immissione

Illuminazione delle intersezioni a rotatoria

Identificazione della categoria illuminotecnica

Generalità

Le intersezioni a rotatoria, per le loro caratteristiche geometriche e funzionali possono essere

illuminate applicando le categorie illuminotecniche della serie CE integrate con i requisiti

sull’abbagliamento debilitante .

6.1 STRADE DI ACCESSO CON BRACCI DI INGRESSO E DI USCITA ILLUMINATE

La categoria illuminotecnica selezionata deve essere maggiore di un livello rispetto alla

maggiore tra quelle previste per le strade di accesso, facendo riferimento allla tabella 5.

Es: se la categoria illuminotecnica di livello massimo tra quelle selezionate per le strade di

accesso è la ME3, nella intersezione deve essere applicata la categoria illuminotecnica CE2.

6.2 STRADE DI ACCESSO CON BRACCI DI INGRESSO NON ILLUMINATE

Si deve assumere la categoria illuminotecnica CE1 con valore di incremento di soglia

specificato nella tabella 4.

Se una o più strade di accesso non fossero illuminate , il riferimento è alla categoria

illuminotecnica prevista per dette strade . inoltre per evitare il passaggio da una zona non

illuminata ad una zona illuminata si devono adottare soluzioni tecniche che creino una

illuminazione decrescente nella zona di transizione.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 14 -

6.3 CALCOLO DELL’ILLUMINAMENTO

L’illuminamento medio riferito alla carreggiata dell’intero anello è definito da un reticolo di

punti su 3 linee longitudinali per corsia posizionati su raggi aventi tra di loro un angolo pari

a 15 ° e riferiti al centro dell’intersezione.

6.4 CALCOLO DELL’INCREMENTO SOGLIA

Il calcolo dell’incremento soglia (Tl) è calcolato con spostamenti dell’osservatore di 1 m

nel tratto rettilineo e a incrementi angolari di 5° nel tratto circolare.Il calcolo parte all’asse di

una strada di accesso.

7 ILLUMINAZIONE DELLE INTERSEZIONI A RASO ED A LIVELLI SFALTATI

I principali elementi componenti le intersezioni sono :

- Le rampe

- Le corsie di entrata , di uscita e di accumulo.

In generale gli elementi componenti le intersezioni , per le loro caratteristiche geometriche e

funzionali, possono essere illuminate applicando le categorie illuminotecniche della serie

CE integrate con i requisiti sull’abbagliamento debilitante come da tabella 4

La categoria illuminotecnica di ingresso per l’analisi rischi che si deve considerare per le

corsie di decelerazione e accelerazione delle autostrade è ME1.

7.1 STRADE PRINCIPALI (DELLE QUALI GLI ELEMENTI DI INTERSEZIONE FANNO

PARTE)ILLUMINATE

La categoria illuminotecnica deve essere maggiore di una categoria illuminotecnica rispetto

alla maggiore tra quelle selezionate per le strade di accesso, facendo riferimento alla tabella

5.

Es: se la categoria illuminotecnica di accesso per le strade è di ME3, nell’itersezione deve

essere applicata la categoria illuminotecnica CE2.

7.2 STRADE PRINCIPALI NON ILLUMINATE

Si deve assumere la categoria illuminotecnica CE1 con il valore di incremento di soglia

specificato nella tabella 4.

Inoltre per evitare il brusco passaggio da zone illuminate a zone non illuminate si devono

adottare soluzioni tecniche che creino una illuminazione descrescente nella zona di

transizione .

La lunghezza massima di questa zona non deve essere minore dello spazio percorso in 5 s

alla velocità massima prevista di percorrenza dell’intersezione.

L’incremento di soglia (Ti) dovrebbe soddisfare i requisiti della tabella 4.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 15 -

8 CLASSIFICAZIONE E INDIVIDUAZIONE DELLE CATEGORIE

ILLUMINOTECNICHE DI RIFERIMENTO IN FUNZIONE DEL TRAFFICO

Oggetto di tale intervento è la progettazione dell’intervento di realizzazione del

nuovo impianto di illuminazione per la lottizzazione ATR16 in Osnago .

Il nuovo piano di lottizzo è costituito da un tratto stradale posto centralmente al piano di

lottizzo.:

- Tratto stradale 1 (vedi calcolo illuminotecnico 1)

Classificazione Strada

L’ oggetto di tale intervento è classificabile illuminotecnicamente secondo la normativa UNI

EN 13201 E UNI 11248 relativa a tratti stradali.

Via Marasche OSNAGO (LC)

Oggetto di

Valutazione

Strada di Lottizzazione ATR 16 Via Marasche Sigla di

zona

Tipo di strada F

Zona rurale o strada locale extraurbana con corpi in numero limitato con funzione di

segnalazione visiva

NO

CATEGORIA ILLUMINOTECNICA DI INGRESSO PER ANALISI DEI RISCHI M3

ANALISI DEI RICHI E VALUTAZIONE CATEGORIA ILLUMINOTECNICA DI PROGETTO

CATEGORIA ILLUMINOTECNICA DI INGRESSO PER ANALISI DEI RISCHI M3

Analisi della complessità del campo visivo Risultato

Presenza di alberi a bordo strada

Presenza di tabelloni con messagistica luminosa

Presenza di cartelloni pubblicitari

Presenza di vetrine o strutture fortemente illuminate con elevata luminanza media

Presenza di corpi illuminanti abbaglianti di proprietà privata

Presenza di centri sportivi o strutture ad uso notturno con interruzzione del servizio

entro mezzanotte

Presenza di strutture notturne con elevata illuminazione

Fattire di riduzione a seguito dell’analisi della complessità del campo visivo -1

a)Analisi delle condizioni conflittuali

Presenza di innesti stradali

Presenza di dispositivi rallentatori

Presenza di attraversamenti pedonali

Presenza di veicoli parcheggiati a lato della carreggiata SI

Segnaletica cospicua nelle zone conflittuali

Fattore di riduzione a seguito dell’analisi delle zone conflittuali 0,5

b)Fattore di riduzione a seguito dell’analisi delle condizioni conflittuali

c) Fattore di riduzione a seguito dell’analisi storica degli eventi pericolosi

d) Fattore di riduzione per assenza di pericolo di aggressione

e) Fattore di riduzione per utilizzo di apparecchi con fattore di resa cromatica >=

60

-1

f) Fattore di riduzione complessiva individuata dal progettista -2

SOMMA DEI FATTORI A SEGUITO DELL’ANALISI DEL RISCHIO -2,5

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 16 -

RIDUZIONE MASSIMA DELLA CATEGORIA ILLUMINOTECNICA DI

INGRESSO

-2

CATEGORIA ILLUMINOTECNICA DI PROGETTO M5

ANALISI DEI RISCHI E VALUTAZIONE CATEGORIA ILLUMINOTECNICA DI ESERCIZIO

a) Bassa densità abitativa associata ad un basso rischio di incidenti e atti criminosi b) Fattore di riduzione del flusso del traffico < 50% rispetto alla portata di esercizio c) Fattore di riduzione del flusso del traffico < 25% rispetto alla portata di esercizio SI RIDUZIONE MASSIMA DELLA CATEGORIA ILLUMNOTECNICA DI PROGETTO - 1 CATEGORIA ILLUMINOTECNICA DI ESERCIZIO M6

TRATTO STRADALE LOTTIZZO ATR 16

Categoria illuminotecnica di ingresso M3

Categoria illuminotecnica di progetto M5

Categoria illuminotecnica di esercizio M6

Tratto di strada in ingresso valori richiesti

Classe illumnotecnica Lm U0 Ul Tl SR

M6 0,3 0,35 0,4 15 0,30

Tratto di strada in ingresso valori da calcolo illuminotecnico

Classe illumnotecnica Lm U0 Ul Tl % SR

M6 0,60 0,52 0,83 13 0,64

All’interno del calcolo illuminotecnico sono contenute le informazioni riguardanti:

- tipologia ed estensioni delle zone di studio

- tipologia delle griglie di calcolo

- i parametri di riflessione della pavimentazione stradale nelle zone oggetto di studio

Esclusioni dal progetto:

- impianto di messa a terra

- zone di studio non descritte nel progetto e non facenti parte dell’impianto elettrico

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 17 -

ELENCO ALLEGATI

RELAZIONE TECNICA RT18/001

PLANIMETRIA ILLUMINAZIONE TRATTO STRADALE C18/001-PL01

CALCOLO ILLUMINOTECNICO C18/001-CI

SCHEDA TECNICA APPARECCHIO ILLUMINANTE

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 18 -

9. DATI GENERALI DI PROGETTO

9.1 NORMATIVE DI RIFERIMENTO

Gli impianti devono essere eseguiti in conformità alle normative in vigore:

Norma DIN 5044: Requisiti illuminotecnici delle strade con traffico motorizzato;

CEI 34-33 Apparecchi di illuminazione. Parte II: Prescrizioni particolari; apparecchi per

illuminazione stradale;

CEI 64-7 Impianti di illuminazione pubblica e similari;

CEI 11-4 Esecuzione delle linee elettriche;

Norme CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori;

CEI 17-5 Interruttori magnetotermici;

IEC 947-2 Interruttori magnetotermici;

CEI 23-18 Interruttori differenziali;

CEI 20-20 fasc. 1344 Cavi isolati in polivinilcloruro;

CEI 20-21 fasc. 832 Calcolo della portata dei cavi;

CEI 20-40 fasc. 1772 Guida per l’uso dei cavi in bassa tensione;

Tabelle UNEL 35024-70, 35026-70 Portata dei cavi in regime permanente;

Rapporto Cenelec RA 064-001 Portata dei cavi in regime permanente;

CEI 23-14 +V2 Tubi in PVC flessibile serie pesante;

CEI 23-25 fasc. 1176 Prescrizione generali per i tubi;

CEI 23-9 Apparecchi di comando non automatici per installazione fissa;

CEI 34-21 Apparecchi per illuminazione.

UNI EN 13201-1” Selezione delle classi di illuminamento”

UNI EN 13201-2 “Illuminazione stradale – Parte 2 Requisiti prestazionali”

UNI EN 13201-3 “ Calcolo delle prestazioni”

UNI EN 13201-4 “ Metodi di misurazione delle prestazioni fotometriche”

UNI 11248 Illuminazione stradale Selezione delle categorie illuminotecniche

9.2 LEGGI E DECRETI DI RIFERIMENTO

Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, devono corrispondere alle

norme di legge e di regolamento vigenti alla data di presentazione della verifica ed in particolare

essere conformi a:

DPR 547 del 15/04/1955 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro;

L.186 del 01/03/1968 Disposizioni concernenti le produzione di materiali, apparecchiature,

macchinari installati, impianti elettrici ed elettronici;

Legge Regionale 17/2000 “Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso di

illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso”;

Legge 38/2004 del 22-01-2008

DL 37/2008 Norme CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori;

alle prescrizioni e indicazioni dell’ente fornitrice di energia o ENEL;

alle disposizioni del codice civile. (D.Lgs. 285 del 30/4/1992 Infrastrutture e Trasporti,

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 19 -

9.3 UBICAZIONE DELL’IMPIANTO IN OGGETTO

La presente relazione tecnica tratterà l’esecuzione degli impianti elettrici relativi all’illuminazione

pubblica di tratto stradale di un nuovo piano di lottizzo denominato ATR16 in via Marasche in

OSNAGO (LC).

Il progetto è redatto in conformità alla legge regionale n° 17 del 2000 “Misure urgenti in tema di

risparmio energetico ad uso illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso” e

successiva delibera regionale “ Criteri di applicazione della L.R. n 17 del 27-03-01” alla norma UNI

11248, UNI EN 13202-2.e alla norma Regionale n 31 di ottobre 2015.

9.4 OGGETTO DEL LAVORO E DESCRIZIONE SOMMARIA DELL’IMPIANTO

L’area di illuminamento è riferita al tratto stradale ad uso pubblico.

L’impianto di illuminazione della strada deve soddisfare a requisiti elettrici, illuminotecnici e

meccanici; deve tenere conto gli aspetti ambientali, la configurazione del terreno e non ultimo

l’arredo urbano.

L’alimentazione dei corpi illuminanti da installare nel tratto stradale sarà derivata da un circuito di

illuminazione pubblica per i corpi illuminanti esistenti in via Marasche.

L’installatore dovrà rilasciare la "dichiarazione di conformità dell'impianto alla regola dell'arte",

eseguita come prescritto dal DM 20-02-92, corredata con gli allegati di legge e con la

documentazione predisposta per gli Enti che la richiedono.

9.4 DATI ELETTRICI DELL’ALIMENTAZIONE

Condizioni di distribuzione:

punto di alimentazione………………………………………………………….. consegna in B.T.

classificazione del sistema elettrico…………………………………………….. TT

natura della tensione……………………………………………………….…… A.C. 1P+N

tensione di distribuzione…………………………………………………….….. 230V

Frequenza…………………………………………………………….……….…. 50 Hz

9.5 CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI

Cat. II: Rete di fornitura energia da 1000V a 30000 V compreso, nel caso in oggetto, 15/0,4 kV.

Cat. I: rete Bassa tensione 230/400 V 50 HZ trifase con neutro a terra Tipo TT. La fornitura di

energia è in bassa tensione direttamente dal fornitore.

Cat. 0: rete bassissima tensione ≤50 V (per impianti speciali). I cavi di cat. 0 hanno isolamento

minimo 300/500V per eventuale installazione contigui a cavi di I cat. E’ preferibile installare i cavi

di diversa cat. In tubazioni o canaline separate.

10. DESCRIZIONE IMPIANTI ELETTRICI

10.1 SCELTA DELLA SEZIONE DEI CAVI

La corrente assorbita IB è stata calcolata in funzione della potenza contemporanea dei carichi

considerando il fattore di potenza e la tensione di esercizio.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 20 -

Essa rappresenta il valore più elevato che può transitare in regime permanente ed in servizio

ordinario nel circuito. Si determina con le seguenti formule, a seconda che il circuito sia monofase o

trifase:

cos3

N

BU

PI per circuito trifase

cos

N

BU

PI per circuito monofase

La scelta della sezione dei cavi è stata fatta in base alla portata Iz secondo le tabelle CEI UNEL

35024/1, tenendo in considerazione il tipo di posa (CEI 64-8 tab. 52 C) e il fattore k2 per posa

ravvicinata considerando la temperatura ambiente uguale a 30 °C (k1).

La corrente che alimenta un circuito di illuminazione di una strada, giardini, ecc.., è massima

all’inizio della linea e decresce dopo ogni punto luminoso, fino a coincidere all’assorbimento di

linea con la corrente assorbita dall’ultima lampada.

Nei sistemi monofase a 230V rifasati (cos = 0,9) la corrente di impiego IB, esprimendo la somma

delle potenze P di ogni singola lampada e dei reattori , in kW, diventa:

IB = 4,83 · P per circuito monofase

Nei circuiti trifase, le lampade devono essere collegate ciclicamente tra le fasi ed il neutro, in modo

che ogni terna di lampade costituisca un carico trifase equilibrato (collegamento a stella).

Se le lampade non sono multipli di tre, le correnti non sono uguali sulle tre fasi, pertanto il sistema è

squilibrato. In questo caso si può calcolare, per semplicità, la corrente di impiego IB considerando

un numero di lampade multiplo di tre in eccesso rispetto al numero effettivo delle lampade.

Nei sistemi trifase a 400 V rifasati, la corrente di impiego IB di più lampade, dipende dalla somma P

delle potenze assorbite dalle lampade e dai reattori, espressa in kW, secondo la seguente formula:

IB = 1,6 · P per circuito trifase

La sezione dei conduttori viene determinata dalla tabella allegata , in funzione dei centri luminosi.

Tutti i cavi multipolare e unipolari da utilizzarsi dovranno essere isolati con PVC o gomma di

qualità di gomma G7 con caratteristiche tali da non propagare la fiamma (CEI 20-35) o l’incendio

(CEI20-22); i conduttori dovranno essere in rame flessibile forniti di marchio di qualità IMQ.

In caso di flora o muffe le condutture devono essere scelte di conseguenza o si devono adottare

misure di protezione particolare (CEI 64-8 522.9).

In caso di fauna le condutture devono essere adeguatamente scelte o si devono adottare misure di

protezione particolare, come protezioni meccaniche supplementari, luoghi adatti, etc..(CEI 64-8

522.10).

In caso di notevole irraggiamento solare si devono installare e mantenere in opera condutture adatte

da queste condizioni, oppure deve essere prevista una schermatura adeguata (CEI 64-8 522.11).

Le condutture elettriche devono essere protette dagli effetti dannosi degli urti meccanici e dalle

vibrazioni, con adeguati ripari o scegliendo condutture adeguate (CEI 64-8 522.6/7).

I cavi elettrici sono designati dalle tensioni nominali che servono a stabilire le prove elettriche sul

cavo stesso. Si definisce a questo proposito come U0 il valore efficace della tensione tra un qualsiasi

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 21 -

conduttore e terra e come U il valore efficace della tensione tra due conduttori qualsiasi di un cavo

multipolare o di un sistema di cavi unipolare.

La scelta per i circuiti di energia può essere fatta fra i seguenti tipi di cavi(conduttori in rame):

Posa all’interno e all’esterno (non interrata)

H07V-K cavo unipolare senza guaina isolato in PVC – non propagante la fiamma

N07V-K cavo unipolare senza guaina isolato in PVC – non propagante l’incendio

FROR 450/750 cavo multipolare con isolamento con isolamento e guaina in PVC non

propagante l’incendio

Posa all’interno e all’esterno (anche interrata)

FG7OR 0,6/1 kV cavo multipolare, isolato in gomma di qualità G7 con guaina in PVC – non

propagante l’incendio

FG7R 0,6/1 kV cavo unipolare, isolato in gomma di qualità G7, con guaina in PVC - non

propagante l’incendio

N1VV-K cavo multipolare o unipolare con isolamento e guaina in PVC – non

propagante l’incendio

AGR7R cavo in alluminio con guiana in PVC

La scelta per i circuiti di comando e segnalazione può essere fatta fra i seguenti altri tipi di cavi in

rame:

H05V-K cavo unipolare senza guaina isolato in PVC

H05RN-F cavo multipolare flessibile isolato in gomma, con guaina in policrloroprene

FROR 300/450 V cavo multipolare con isolamento e guaina in PVC

La resistenza di isolamento verso terra e tra le diverse fasi o polarità deve risultare:

maggiore di 0,5 MΩ per circuiti con tensione minor di 500V esclusi quelli a bassissima

tensione;

maggiore 0,25 MΩ per i circuiti a bassissima tensione di sicurezza SELV e PELV.

Il dimensionamento dei conduttori attivi deve essere effettuato in modo da soddisfare soprattutto le

esigenze di portata e resistenza ai cortocircuito.

La scelta delle tensioni dei circuiti, deve essere conseguente ad un corretto dimensionamento in

relazione alle condizioni di funzionamento e posa in modo tale che il numero dei conduttori

affiancati nella canalizzazione consenta una riduzione della portata dei conduttori stessi non

superiore al 30% della IZ nelle diverse condizioni di posa.

Il limite ammesso per la caduta di tensione, salvo casi particolari, in funzione dell’effettiva corrente

di esercizio ed in qualsiasi punto dell’impianto utilizzatore deve risultare inferiore o uguale al 4 %

della UN a monte dell’impianto.

Conduttori attivi

La sezione dei conduttori di fase nei circuiti a c.a. dei conduttori attivi nei circuiti a c.c. non deve

essere inferiore ai valori dati dalle norme CEI 64/8 art. 524.1 tab. 52E , dove in particolare per le

condutture fisse i cavi dei circuiti di potenza in rame devono avere una sezione minima pari a 1,5

mmq.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 22 -

Conduttore di neutro

Il conduttore di neutro deve avere la stessa sezione dei conduttori di fase nelle seguenti condizioni:

- nei circuiti monofase a due fili qualunque sia la sezione;

- nei circuiti polifase quando la dimensione dei conduttori di fase sia inferiore o uguale a 16 mm2

se in rame o 25 mm2 se in alluminio;

- nei circuiti polifase i cui conduttori abbiano una sezione superiore a 16 mm2 se in rame o 25

mm2 se in alluminio.

Il conduttore di neutro può avere una sezione ridotta solo se:

- la corrente massima, comprese le eventuali armoniche che possono percorrere il conduttore di

neutro durante il servizio ordinario, non sia superiore alla IZ del cavo scelto per il neutro;

- la sezione del conduttore di neutro non sia mai inferiore a 16 mm2 se in rame o a 25 mm

2 se in

alluminio.

Colorazione dei cavi

Per le distinzioni dei conduttori si devono rispettare le seguenti colorazioni:

- il bicolore giallo-verde deve essere riservato ai conduttori di terra, di protezione e di

equipotenzialità;

- il colore blu chiaro deve essere riservato al conduttore di neutro.

Le norme non richiedono colori particolari per i conduttori di fase anche se si consiglia di usare il

nero, marrone, o grigio.

10.2 PROTEZIONE CONTRO I SOVRACCARICHI

La protezione contro i sovraccarichi è stata fatta installando a monte delle condutture, dei

dispositivi di protezione con corrente nominale In e corrente di funzionamento (intervento) IF, in

modo tale da soddisfare le seguenti relazioni:

IB < IN < IZ

IF 1,45IN

Dove:

IB corrente d’impiego del circuito;

IN corrente nominale dell’interruttore;

IZ portata a regime permanente del cavo;

IF corrente di sicuro funzionamento dell’interruttore.

Per la determinazione della corrente di impiego il fattore di potenza viene ipotizzato pari a 0,9.

10.3 PROTEZIONE CONTRO I CORTOCIRCUITI

La protezione contro i corto circuiti è stata fatta scegliendo dispositivi di protezione aventi potere di

interruzione maggiore al valore della corrente di corto circuito presunta nel punto di consegna

dell’utenza da parte del fornitore.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 23 -

Il calcolo della corrente di corto circuito è stato eseguito utilizzando in via approssimata le seguenti

relazioni come suggerito dalle norme CEI 64-8:

ICC=U / 3 Zcc

ICCmin = 0.8US / 1,52L (neutro non distribuito)

ICCmin = 0.8U0S / 1,5 (1+m) (neutro distribuito)

Dove:

- Zcc impedenza totale del circuito [];

- U tensione concatenata [V];

- U0 tensione di fase [V];

- S sezione del conduttore [mm2];

- resistività a 20 °C del materiale dei conduttori [mm2/m];

- m rapporto tra la resistenza del conduttore di neutro e la resistenza del conduttore di fase;

- L lunghezza della conduttura [m].

La protezione deve intervenire in un tempo inferiore a quello che farebbe superare al conduttore la

massima temperatura ammessa (CEI 64-8 art. 434.3.2).

Pertanto deve essere verificata la condizione:

I2t k

2S

2

10.4 CALCOLO DELLA CADUTA DI TENSIONE

Si è considerato una caduta di tensione percentuale massima del:

- 1% sui quadri di distribuzione;

- 5% sui circuiti terminali (luci e forza motrice).

Il calcolo è stato eseguito secondo la seguente relazione:

V% = ((k I L) / 1000) V / 100

Dove:

- k coefficiente per il calcolo della caduta di tensione;

- I corrente assorbita [A];

- L lunghezza della linea [m];

- V tensione di esercizio [V].

-

2.4.1 CALCOLO LINEA CON CARICO DISTRIBUITO A SEZIONE DECRESCENTE

La scelta della sezione di una linea a carico distribuito, a sezione decrescente, viene effettuata in

funzione della caduta di tensione percentuale (V%) che si vuole ottenere su ogni campata o tratto

di lunghezza tra un palo e l’altro con il prodotto:

P D [kW m]

Dove:

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 24 -

P = potenza assorbita in kW che transita nella campata pari alla somma delle potenze dei centri di

carico ubicati a valle, compreso il centro di carico stesso;

D = distanza di carico tra due centri di luminosi [m].

La somma delle cadute di tensione su tutte le campate della linea (compreso il tratto che va dal

quadro e/o gruppo di misura al primo centro luminoso) non deve superare la V% ammessa.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 25 -

Grafico 1. Linea monofase – Caduta di tensione percentuale tra 2 centri luminosi (campata) in relazione al prodotto fra la potenza P che

transita nella campata e la lunghezza della campata stessa.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 26 -

Grafico 2. Linea trifase – Caduta di tensione percentuale tra 2 centri di carico (campata) in relazione al prodotto fra la potenza P che transita

nella campata e la lunghezza D della campata stessa.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 27 -

10.5 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI E INDIRETTI

La protezione contro i contatti diretti è realizzata mediante isolamento delle parti attive o protezioni

mediante involucri e barriere.

La protezione contro i contatti indiretti è stata eseguita mediante interruzione automatica del

circuito, realizzata con interruttori differenziali istantanei tipo “g” per i circuiti terminali mentre con

interruttori selettivi (tipo “S”) per l’alimentazione dei quadri di distribuzione.

10.6 CALCOLO POTENZA NECESSARIA

Il numero dei corpi illuminanti utilizzati sono come da tabella equipaggiati con una lampada a

LED:

via ubicazione Tipo apparecchio Potenza W

apparecchio

Numero

apparecchio

Potenza W

complessiva

TRATTO

LOTTIZZO 1

AEC

ILLUMINAZIONE

SRL ITALO 1

OF3 STU-M

4,5-2M CL2

DA

3

93

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 28 -

11 LIVELLO E UNIFORMITÀ DI ILLUMINAMENTO

Nelle aree o strade a prevalente traffico pedonale è importante consentire il riconoscimento

dell’ambiente, delle persone e dare un senso di sicurezza ai passanti.

L’illuminamento medio e l’illuminamento minimo per l’illuminazione di strade varia in base al tipo

di strada.

La temperatura di colore e la resa cromatica sono parametri nelle aree commerciali e pedonali,

specie se di ritrovo o attività commerciali.

Le grandezze geometriche caratteristiche di un impianto di illuminazione stradale sono:

- h altezza dei centri luminosi;

- d distanza fra i centri luminosi;

- l1 larghezza della carreggiata;

- b sbraccio;

- s sporgenza del centro luminoso;

- l2 distanza fra la verticale del centro luminoso e il limite opposto della carreggiata;

- angolo di inclinazione dell’apparecchio di illuminazione sulla carreggiata [°];

La disposizione dei centri luminosi dipende dalla larghezza carreggiata e dal tracciato della strada.

In funzione della larghezza della carreggiata si utilizza la disposizione unilaterale per larghezza

con marciapiede di 1,5 m di larghezza.

11.1 TEMPERATURA DI COLORE E RESA CROMATICA

La temperatura di colore e la resa cromatica sono parametri importanti nelle aree pedonali, specie se

di ritrovo o con attività commerciali. Le indicazioni della tabella seguente sulle sorgenti luminose

da impiegare tengono conto della temperatura di colore e della resa cromatica delle lampade, in

funzione della destinazione delle aree da illuminare.

11.2 ALTEZZA DEI CENTRI LUMINOSI

L’altezza dei centri luminosi dipende dalla conformazione della strada, dalla distanza tra i centri

luminosi e altri parametri di arredo urbano che non verranno trattati nella seguente relazione.

Tuttavia si prevedrà di montare pali rastremati dritti di altezza di 7 m fuori terra.

11.3 METODO DEL FLUSSO TOTALE

Per il dimensionamento dell’impianto esistono diversi metodi che possono essere applicati anche

con l’utilizzo di software.

L’illuminamento di una superficie dipende dal flusso luminoso (lm) che essa riceve; il calcolo si

effettua per un tratto di carreggiata corrispondente alla distanza d fra due centri luminosi.

Il flusso luminoso () che deve emettere il singolo centro luminoso per ottenere l’illuminamento si

calcola con la formula:

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 29 -

21 ddk

SE

Dove:

- E illuminamento medio richiesto sulla carreggiata [lx];

- S superficie stradale relativa al singolo centro luminoso [m2];

- k fattore di utilizzazione;

- d1 coefficiente di decadimento del flusso luminoso emesso dalla lampada;

- d2 coefficiente di manutenzione per decadimento delle ottiche dell’apparecchio di illumina-

zione.

11.4 POSIZIONE DEI PALI

La posizione dei pali deve essere tale da non arrecare intralcio alla circolazione e non formare

barriere architettoniche.

I pali utilizzati saranno in acciaio zincato a caldo per immersione tale da garantire resistenza alla

corrosione come previsto dalle norme UNI –EN 40 parte 4 e riferimento alle Norme ISO 1456 e

1461.

Nelle aree urbane i pali devono essere ubicati ad almeno 0,5 m dalla cordonatura del marciapiede e

a 1 m dal limite della sede stradale; quest’ultima può diventare 1,5 m se il marciapiede è adibito al

collegamento pedonale tra gli accessi principali di edifici.

L’altezza minima dei pali dalla superficie di illuminamento non può essere inferiore ai 6 m.

11.5 APPARECCHIO DI ILLUMINAZIONE

Sull’apparecchio di illuminazione devono essere riportati i seguenti dati di targa:

- nome della ditta costruttrice, numero di identificazione o modello;

- limiti della temperatura ambiente;

- tensione di funzionamento;

- grado di protezione (IP);

- se di classe II con simbolo a norme CEI;

- potenza nominale in Watt [W].

Il costruttore deve fornire un foglio con le istruzioni per la corretta installazione e manutenzione.

12 QUADRO ELETTRICO

I quadri elettrici sono da considerare componenti dell’impianto e devono rispondere alle norme CEI

23-51. Per definire il campo di applicazione di tale norma è necessario individuare la corrente

nominale del quadro Inq.

la corrente nominale del quadro Inq è il valore più basso tra la corrente in entrata Ine e la corrente

nominale in uscita Inu;

la corrente nominale in entrata Ine del quadro si intende l’85% della corrente nominale del

dispositivo di protezione e/o di manovra di ingresso del quadro;

la corrente nominale in uscita Inu del quadro è la somma delle correnti nominali di tutti i

dispositivi di protezione e/o manovra in uscita destinati ad essere utilizzati contempora-

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 30 -

neamente. Se non si hanno dati sufficienti sul coefficiente di contemporaneità si considera la

somma delle correnti nominali di tutti i dispositivi in uscita.

12.1 DATI ELETTRICI DEL QUADRO

Il quadro deve portare una targa con il nome o marchio di fabbrica del costruttore ed il tipo, oppure

il numero o altro mezzo di identificazione che renda possibile ottenere dal costruttore le necessarie

informazioni. Tali informazioni devono essere:

- nome o marchio del costruttore;

- tipo del quadro (o altro mezzo di identificazione);

- corrente nominale del quadro;

- natura della corrente e frequenza;

- tensione nominale di funzionamento;

- grado di protezione, se superiore a IP2XC.

12.2 VERIFICHE E PROVE

La norma CEI 23-51 prevede le seguenti verifiche e prove:

verifica della costruzione e identificazione;

verifica del corretto cablaggio, del funzionamento meccanico e del funzionamento elettrico;

efficienza del circuito di protezione;

prova della resistenza di isolamento, misurata a 500 V, deve essere almeno 1000 /V

riferita alla tensione nominale verso terra del circuito;

verifica dei limiti di sovratemperatura.

13 IMPIANTO DI TERRA

Gli impianti di illuminazione esterna possono essere costruiti utilizzando apparecchi con isolamento

doppio; a tale scopo si devono utilizzare apparecchi dichiarati in classe II dalla ditta costruttrice,

nonché l’utilizzo di cavi in classe II con tensione nominale 0,6/1 kV quali FG7 R-AGR7R.

Nell’installazione del cavo si deve fare particolare attenzione all’ingresso nel palo del cavo, onde

evitare danneggiamenti o abrasioni dell’isolamento.

Alla base del palo si deve installare una morsettiera anch’essa di classe II.

Gli apparecchi di classe II non richiedono la messa a terra, anzi la loro messa a terra è proibita;

infatti l’esperienza ha dimostrato che la probabilità che sull’involucro metallico siano riportate

tensioni pericolose per l’efficienza dell’impianto di terra è maggiore della probabilità che la messa a

terra sia utile in caso di cedimento dell’isolamento doppio o rinforzato.

La protezione con componenti di classe II permette di evitare la denuncia dell’impianto di terra

all’ISPESL e le relative verifiche periodiche dell’ASL.

Altro fatto importante l’installazione di impianti in classe II evita l’installazione del dispositivo

differenziale.

14 PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE

In base alla terza edizione della norma CEI 81-1 “Protezione delle strutture contro i fulmini”

dovrebbero essere protetti contro il fulmine soltanto i pali di altezza superiore a 94 m, pur

ipotizzando le condizioni più sfavorevoli.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 31 -

Di fatto quindi non è mai necessario proteggere un palo contro i fulmini. Ciò vale anche ai fini

dell’art. 39 del DPR 547/55, che richiede la protezione contro le scariche atmosferiche per le

strutture metalliche di notevoli dimensioni situate all’aperto.

Le “notevoli dimensioni” oltre i quali si applica l’art. 39 suddetto sono da interpretare alla luce della

norma CEI 81-1 (legge 186/68) e pertanto i pali non sono mai da considerare di notevoli dimensioni

e ad essi non si applica l’articolo 39 del DPR 547/55.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 32 -

15. DESCRIZIONE DEI LAVORI

15.1 DISTRIBUZIONE PRINCIPALE E POSA DELLE CONDUTTURE

15.1.1 POSA DELLE CONDUTTURE

Per conduttura si intende l’insieme dei conduttori elettrici e degli elementi che assicurano

l’isolamento, il supporto, il fissaggio e l’eventuale protezione meccanica.

I cavi interrati possono essere posati:

- direttamente nel terreno;

- entro tubi;

- in condotti o cunicoli.

In tutti e tre i casi si parla di cavi a posa interrata.

Nel nostro caso si utilizzeranno tubazioni interrate di tipo pesante al almeno 0,5 m di profondità con

protezione meccanica supplementare.

Il raggio minimo di curvatura dei cavi da utilizzare deve essere almeno di quattro volte il diametro

del cavo; lungo la tubazione devono essere predisposti pozzetti di ispezione in corrispondenza delle

derivazioni, dei centri luminosi, dei cambi di direzione.

I pozzetti devono avere dimensioni interne di almeno 50x50 cm per permettere l’infilaggio dei

conduttori in modo agevole.

La linea di distribuzione ai centri luminosi è di tipo trifase con neutro cavi unipolari di tipo FG7R

0,6-1 kV a doppio isolamento.

15.1.2 TIPI E SEZIONE DEI CONDUTTORI

Tutti conduttori impiegati saranno rispondenti alle norme dimensionali stabilite dall'UNEL e dotati

di Marchio di Qualità. Con riferimento alla classificazione degli ambienti alle condizioni di posa e

al servizio svolto, i conduttori saranno:

cavi flessibili unipolari/multipolari, conduttore in alluminio , isolamento in PVC, tipo ARG7R

0,6/1 kV non propaganti l'incendio a norme CEI 20-22 per: posa fissa, entro tubazioni

cavi flessibili, multipolari/unipolari conduttore in rame elettrolitico, isolamento in PVC con

guaina esterna in policloroprene tipo H07V-K, non propagante l'incendio a norme CEI 20-22

per: posa fissa, entro tubazioni, o fissa entro canali metalliche, volante per utenze mobili.

Per la determinazione della portata dei cavi (IZ) in regime permanente sarà impiegata la tabella

UNEL 35024-70, applicando i coefficienti di riduzione relativi alle condizioni d'installazione e al

raggruppamento dei cavi, nelle condizioni più restrittive, lungo lo sviluppo della linea.

La caduta di tensione fra l'utilizzatore più lontano e la fonte di energia non deve superare il 4%.

Per il colore delle linee usare il colore:

- azzurro/blu chiaro per il neutro;

- giallo rigato di verde per il conduttore di terra e l'equipotenziale;

- marrone/nero/grigio per il conduttore di fase.

Il conduttore giallo/verde non dovrà mai essere utilizzato per il trasporto di energia.

Tutti i tubi dovranno seguire traiettorie diritte, verticali od orizzontali; le curvature dovranno essere

ampie al fine di evitare strozzature ed abrasioni.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 33 -

15.1.3 CONNESSIONI

Le giunzioni e le derivazioni dovranno essere eseguite con appositi dispositivi di connessione

aventi grado di protezione IPXXB e quindi non accessibili con un dito, e pertanto adatte alle

installazioni in pozzetti. Nell’esecuzione delle connessioni non si deve ridurre la sezione dei

conduttori e lasciare parti conduttrici scoperte.

Nel caso specifico si possono utilizzare i morsetti delle morsettiere ubicate nei pali per le

connessioni elettriche di derivazione o giunzioni con grado di protezione IP68 in GEL..

15.2 DISTANZE DI RISPETTO DEI CAVI INTERRATI

I cavi interrati in prossimità di altri cavi o di tubazioni metalliche di servizi (gas, telecomunicazioni,

Enel, ecc…) o di strutture metalliche particolari come cisterne per depositi di carburante, devono

osservare prescrizioni particolari e distanze minime di rispetto.

Cavi di telecomunicazione e segnali. La distanza deve essere di almeno 0,3 m; il cavo

posuperiormente deve essere protetto per la lunghezza di 1 m. Ove non sia possibile rispettare la

distanza minima di 0,3 m la protezione deve essere applicata anche al cavo posto inferiormente. Se

uno dei due cavi è sfilabile non è necessario rispettare le prescrizioni suddette.

Tubazioni metalliche in genere. La distanza minima è di 0,5 m dalla tubazione considerata. Tale

distanza può essere ridotta a 0,3 m se il cavo, o il tubo metallico, è contenuto in un manufatto di

protezione non metallico, oppure se nell’incrocio viene interposto un elemento separatore non

metallico. Le eventuali connessioni devono distare almeno 1 m dal punto di incrocio.

Gasdotti. Valgono le stesse prescrizioni per le tubazioni metalliche. Nei parallelismi si consiglia di

posare le condutture elettriche alla maggior distanza possibile dalla condotta del gas.

Serbatoi di fluidi infiammabili. Devono distare almeno 1 m dalle superfici esterne di serbatoi

interrati contenenti liquidi o gas infiammabili.

15.3 CARATTERISTICHE DEGLI APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE

Gli apparecchi di illuminazione verranno montati su palo con altezza mt 7 fuori terra :

.

Le caratteristiche dell’apparecchio illuminante sono le seguenti:

A - ILLUMINAZIONE STRADALE

Tipo: ITALO 1 AEC ILLUMINAZIONE SRL 4.5-2M Classe di isolamento: II

Grado di protezione: IP65

Corpo illuminante: in lega di alluminio pressofuso

Riflettore: in alluminio purissimo, brillantato ed ossidato.

Cablaggio: alimentazione 230V – 50 Hz con protezione termica. Cavetto capicordato con

puntali in ottone stagnato ad innesto rapido, isolamento al silicone con calza di vetro di sezione

1 mmq. Morsettiera 2P con massima sezione dei conduttori ammessa 4 mmq. Equipaggiato con

fusibile di protezione da 6,3A

Gruppo ottico : estraibile in alluminio 99,85% con finitura superficiale realizzata con

deposizione sotto vuoto

Vita gruppo ottico (Ta=25° C) 525 m A > 70000 H 700 m A 60000 H

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 34 -

Opzioni : DA = dimmerazione automatica DAC= profilo DA custom , PLM = comunicazione

ad onde convogliate

15.4 LINEE ELETTRICHE ALIMENTAZIONE APPARECCHI ILLUMINANTI

L’alimentazione per i nuovi apparecchi di illuminazione si deriverà dalla linea esistente di

illuminazione pubblica posta in via Marasche .

Le line sono costituite da cavi unipolari tipo ARG7R 0,6/1 KV con conduttore in alluminio di

sezione minima 6 mmq; i cavi dorsali saranno collegati alla morsettiera di ogni singolo palo per le

derivazioni di allacciamento agli stessi .

Dalla morsettiera saranno installati cavi dui derivazione con cavi bipolari di sezione 2x2,5 mmq

tipo FG7R.0,6/1 kv.

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO,10 SOTTO IL MONTE GIOVXXIII

- 35 -

16. Conclusioni

16.1 VERIFICHE INIZIALI

Alla conclusione dei lavori si dovrà procedere alla verifica degli impianti. come prescritto dalle

norme CEI 64-8 parte 6 capitolo 61. La ditta esecutrice delle opere elettriche sarà tenuta alla

compilazione di tutta la documentazione necessaria per la presentazione agli organi di controllo

competenti ISPESL E ASL competente di zona..

16.2 DICHIARAZIONI

Al termine dei lavori l'impresa appaltatrice è tenuta a rilasciare al committente la dichiarazione di

conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle norme (Legge 46/90). La ditta installatrice

deve aggiornare i disegni e gli schemi, qualora vengano fatte modifiche in corso d'opera in

riferimento al presente progetto e rilasciare relazione scritta di quanto modificato. Sarà cura

dell'amministratore o committente dei lavori firmare detto modulo e consegnarlo agli uffici

dell'ISPESL, competente di zona.

16.3 ALLEGATI ALLA RELAZIONE TECNICA

I disegni allegati saranno parte integrante della presente relazione tecnica. I particolari indicati sui

disegni ma non menzionati nelle specifiche e viceversa, le indicazioni progettuali non evidenziate

sui disegni, devono essere in ogni caso eseguiti come se fossero menzionati nelle specifiche o

indicati sui disegni.

I disegni allegati non sempre descrivono nei particolari le varie parti degli impianti. L'appaltatore,

come parte del suo lavoro ed onere, dovrà aggiungere tutti i particolari, dimensionamenti e

completamenti necessari ad ogni singolo impianto. Pertanto, i disegni allegati dovranno essere

integrati e/o sostituiti dai disegni aggiornati di cantiere.

via Marasche

PPPP

PP

PP

AA

'

VVV

V

Punto apparecchio d'illuminazione su palo H mt 7 f.t. a led con ottica di tipo stradale, conforme L.R.17/2000- 31/15, in alluminio estruso classe di isolamento II, IP 66. Composto da 2 moduli a LED da 4000°K e resa cromatica >70,dotato di regolazione automatica del flusso luminoso.Alimentazione 500mA. Tipo AEC - ITALO 1 STU-M 4.5-2 M

Tubazione interrata Ø 100.

Pozzetto interrato 50x50x50 fondo perdente

PARTICOLARE INSTALLAZIONE PALO

linea alimentazione con cavo ARG7R2x(1x6)

punto di allaccio per la

pozzetto esistente

DESCRIZIONE

FILE:

RIFERIMENTO

CLIENTE

PROGETTO

REV. DATA

E-01

DIS.

SCALA

TAVOLA

APP.VER.

linea con cavo ARG7R2x(1x6)

Cliente:Azzolini Massimo

EDILDAMANO S.R.L. Milano via Adeodato Ressi n° 11/A

Redattore:ESPOSITO GIAN MARIA

VIA ALDO MORO, 10 SOTTO IL MONTE GIOV XXIII (BG)

Indirizzo progetto:VIA MARASCHE OSNAGO (LC)

Data:23/01/2018

PIANO LOTTIZZO ATR16

ILLUMINAZIONE PIANO ATTUATIVO ATR16

IndicePIANO LOTTIZZO ATR16

PIANO LOTTIZZO ATR16AEC ILLUMINAZIONE SRL - ITALO 1 0F2H1 STU-M 4.5-2M (1xL-IT1-0F2H1-4000-525-2M)...................................................................... 3

Strada 1: Alternativa 1Risultati della pianificazione..................................................................................................................................................................................6

Strada 1: Alternativa 1 / Carreggiata 1 (M6)Sintesi dei risultati............................................................................................................................................................................................ 7Tabella..............................................................................................................................................................................................................8Isolinee........................................................................................................................................................................................................... 11Grafica dei valori............................................................................................................................................................................................ 13

PIANO LOTTIZZO ATR16 23/01/2018

PIANO LOTTIZZO ATR16 / Indice

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO, 10 SOTTO IL MONTE (BG) Pagina 2

AEC ILLUMINAZIONE SRL ITALO 1 0F2H1 STU-M 4.5-2M ITALO 1 0F2H1 STU-M4.5-2M 1xL-IT1-0F2H1-4000-525-2M

Per un'immagine dellalampada consultare il

nostro catalogolampade.

Rendimento: 100%Flusso luminoso lampadina: 3290 lmFlusso luminoso lampade: 3290 lmPotenza: 31.0 WRendimento luminoso: 106.1 lm/W

Emissione luminosa 1 / CDL polare

320

480

640

cd/klm η = 100%C0 - C180 C90 - C270

0° 15° 30°

45°

60°

75°

90°

105°105°

90°

75°

60°

45°

30° 15° 0°

PIANO LOTTIZZO ATR16 23/01/2018

AEC ILLUMINAZIONE SRL ITALO 1 0F2H1 STU-M 4.5-2M ITALO 1 0F2H1 STU-M 4.5-2M 1xL-IT1-0F2H1-4000-525-2M / AECILLUMINAZIONE SRL - ITALO 1 0F2H1 STU-M 4.5-2M (1xL-IT1-0F2H1-4000-525-2M)

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO, 10 SOTTO IL MONTE (BG) Pagina 3

Emissione luminosa 1 / CDL lineare

100

200

300

400

500

cd/klm η = 100%C0 - C180 C90 - C270

90.0° 67.5° 45.0° 22.5° 0.0° 22.5° 45.0° 67.5° 90.0°

Non è possibile creare un diagramma conico, poiché la diffusioneluminosa è asimmetrica.

PIANO LOTTIZZO ATR16 23/01/2018

AEC ILLUMINAZIONE SRL ITALO 1 0F2H1 STU-M 4.5-2M ITALO 1 0F2H1 STU-M 4.5-2M 1xL-IT1-0F2H1-4000-525-2M / AECILLUMINAZIONE SRL - ITALO 1 0F2H1 STU-M 4.5-2M (1xL-IT1-0F2H1-4000-525-2M)

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO, 10 SOTTO IL MONTE (BG) Pagina 4

Emissione luminosa 1 / Diagramma della luminanza

200000

300000

400000

500000

600000

g = 65.0° g = 75.0° g = 85.0°cd/m²

C0 C45

C90

C135C180C225

C270

C315

Non è possibile creare un diagramma UGR, poiché la diffusioneluminosa è asimmetrica.

PIANO LOTTIZZO ATR16 23/01/2018

AEC ILLUMINAZIONE SRL ITALO 1 0F2H1 STU-M 4.5-2M ITALO 1 0F2H1 STU-M 4.5-2M 1xL-IT1-0F2H1-4000-525-2M / AECILLUMINAZIONE SRL - ITALO 1 0F2H1 STU-M 4.5-2M (1xL-IT1-0F2H1-4000-525-2M)

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO, 10 SOTTO IL MONTE (BG) Pagina 5

Strada 1 in direzione EN 13201:2015

Carreggiata 1 (M6), 156.00 m²Manto stradale: CIE R3, q0: 0.070

26,00 m

6,00 m

Risultati per i campi di valutazioneFattore di diminuzione: 0.80Carreggiata 1 (M6)Lm [cd/m²]

≥ 0.30Uo

≥ 0.35Ul

≥ 0.40TI [%]

≤ 20EIR

≥ 0.30

0.60 0.52 0.83 13 0.64

Risultati per gli indicatori dell'efficienza energetica

Indice della densità di potenza (Dp) 0.023 W/lxm²Densità di consumo energeticoDisposizione: ITALO 1 0F2H1 STU-M 4.5-2M (124.0kWh/anno)

0.8 kWh/m² anno

AEC ILLUMINAZIONE SRL ITALO 1 0F2H1 STU-M4.5-2M ITALO 1 0F2H1 STU-M 4.5-2M

Lampadina: 1xL-IT1-0F2H1-4000-525-2M

Flusso luminoso (lampada): 3289.91 lmFlusso luminoso (lampadina): 3290.00 lmOre di esercizio4000 h: 100.0 %, 31.0 WW/km: 1178.0

Disposizione: su un lato sottoDistanza pali: 26.000 mInclinazione braccio (3): 0.0°Lunghezza braccio (4): 0.000 mAltezza fuochi (1): 7.000 mSporgenza punto luce (2): 0.000 m

ULR: 0.00ULOR: 0.00Valori massimi dell'intensità luminosaper 70°: 712 cd/klmper 80°: 115 cd/klmper 90°: 0.00 cd/klmClasse intensità luminose: G*2Per tutte le direzioni che, per le lampade installate e utilizzabili, formano l'angolo indicato con le verticali inferiori.La disposizione rispetta la classe degli indici di abbagliamento D.4

PIANO LOTTIZZO ATR16 23/01/2018

Strada 1: Alternativa 1 / Risultati della pianificazione

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO, 10 SOTTO IL MONTE (BG) Pagina 6

Carreggiata 1 (M6)Fattore di diminuzione: 0.80Reticolo: 10 x 6 Punti

Lm [cd/m²]≥ 0.30

Uo≥ 0.35

Ul≥ 0.40

TI [%]≤ 20

EIR≥ 0.30

0.60 0.52 0.83 13 0.64

Osservatori corrispondenti (2):

Osservatore Posizione [m] Lm [cd/m²]≥ 0.30

Uo≥ 0.35

Ul≥ 0.40

TI [%]≤ 20

Osservatore 1 (-60.000, 1.500, 1.500) 0.60 0.55 0.86 13Osservatore 2 (-60.000, 4.500, 1.500) 0.65 0.52 0.83 9

PIANO LOTTIZZO ATR16 23/01/2018

Strada 1: Alternativa 1 / Carreggiata 1 (M6) / Sintesi dei risultati

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO, 10 SOTTO IL MONTE (BG) Pagina 7

Carreggiata 1 (M6)Illuminamento orizzontale [lx]5.500 9.04 7.55 6.54 6.20 5.94 5.94 6.20 6.54 7.55 9.044.500 11.3 8.86 6.76 6.06 5.86 5.86 6.06 6.76 8.86 11.33.500 13.7 10.1 7.25 6.13 5.90 5.90 6.13 7.25 10.1 13.72.500 16.2 11.5 8.22 6.40 5.91 5.91 6.40 8.22 11.5 16.21.500 17.4 12.3 8.85 6.34 5.59 5.59 6.34 8.85 12.3 17.40.500 16.6 11.7 8.06 5.60 4.88 4.88 5.60 8.06 11.7 16.6m 1.300 3.900 6.500 9.100 11.700 14.300 16.900 19.500 22.100 24.700

Reticolo: 10 x 6 Punti

Em [lx] Emin [lx] Emax [lx] g1 g28.76 4.88 17.4 0.557 0.280

PIANO LOTTIZZO ATR16 23/01/2018

Strada 1: Alternativa 1 / Carreggiata 1 (M6) / Tabella

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO, 10 SOTTO IL MONTE (BG) Pagina 8

Osservatore 1

Luminanza con carreggiata asciutta [cd/m²]5.500 0.36 0.33 0.35 0.39 0.40 0.39 0.37 0.33 0.33 0.364.500 0.46 0.41 0.40 0.44 0.44 0.43 0.41 0.38 0.41 0.453.500 0.55 0.50 0.50 0.53 0.54 0.52 0.49 0.47 0.50 0.572.500 0.71 0.66 0.65 0.67 0.69 0.66 0.61 0.60 0.64 0.691.500 0.84 0.80 0.83 0.87 0.88 0.80 0.76 0.76 0.75 0.800.500 0.84 0.84 0.87 0.90 0.90 0.85 0.78 0.79 0.76 0.80m 1.300 3.900 6.500 9.100 11.700 14.300 16.900 19.500 22.100 24.700

Reticolo: 10 x 6 Punti

Lm [cd/m²] Lmin [cd/m²] Lmax [cd/m²] g1 g20.60 0.33 0.90 0.545 0.362

Luminanza con lampada nuova [cd/m²]5.500 0.45 0.42 0.43 0.49 0.50 0.49 0.46 0.41 0.41 0.454.500 0.57 0.52 0.50 0.55 0.56 0.54 0.51 0.47 0.51 0.573.500 0.69 0.63 0.62 0.66 0.68 0.64 0.61 0.59 0.63 0.712.500 0.89 0.82 0.81 0.84 0.86 0.83 0.76 0.75 0.80 0.861.500 1.05 1.01 1.04 1.09 1.09 1.00 0.95 0.95 0.94 1.000.500 1.05 1.05 1.09 1.12 1.13 1.06 0.98 0.98 0.95 1.00m 1.300 3.900 6.500 9.100 11.700 14.300 16.900 19.500 22.100 24.700

Reticolo: 10 x 6 Punti

Lm [cd/m²] Lmin [cd/m²] Lmax [cd/m²] g1 g20.75 0.41 1.13 0.545 0.362

PIANO LOTTIZZO ATR16 23/01/2018

Strada 1: Alternativa 1 / Carreggiata 1 (M6) / Tabella

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO, 10 SOTTO IL MONTE (BG) Pagina 9

Osservatore 2

Luminanza con carreggiata asciutta [cd/m²]5.500 0.39 0.36 0.38 0.42 0.43 0.42 0.39 0.35 0.34 0.384.500 0.50 0.47 0.46 0.48 0.50 0.47 0.45 0.42 0.44 0.493.500 0.66 0.62 0.59 0.61 0.63 0.58 0.53 0.51 0.55 0.622.500 0.84 0.79 0.81 0.84 0.82 0.75 0.68 0.66 0.71 0.771.500 0.95 0.95 1.00 1.02 0.99 0.89 0.83 0.83 0.80 0.870.500 0.77 0.78 0.84 0.88 0.89 0.83 0.77 0.77 0.74 0.77m 1.300 3.900 6.500 9.100 11.700 14.300 16.900 19.500 22.100 24.700

Reticolo: 10 x 6 Punti

Lm [cd/m²] Lmin [cd/m²] Lmax [cd/m²] g1 g20.65 0.34 1.02 0.525 0.338

Luminanza con lampada nuova [cd/m²]5.500 0.48 0.45 0.48 0.53 0.54 0.52 0.49 0.43 0.43 0.474.500 0.62 0.59 0.58 0.60 0.63 0.58 0.56 0.52 0.55 0.613.500 0.82 0.77 0.74 0.76 0.78 0.73 0.66 0.63 0.69 0.772.500 1.05 0.99 1.01 1.05 1.03 0.94 0.85 0.82 0.89 0.961.500 1.19 1.19 1.24 1.27 1.24 1.12 1.03 1.03 1.00 1.090.500 0.97 0.98 1.04 1.10 1.11 1.04 0.96 0.97 0.92 0.97m 1.300 3.900 6.500 9.100 11.700 14.300 16.900 19.500 22.100 24.700

Reticolo: 10 x 6 Punti

Lm [cd/m²] Lmin [cd/m²] Lmax [cd/m²] g1 g20.82 0.43 1.27 0.525 0.338

PIANO LOTTIZZO ATR16 23/01/2018

Strada 1: Alternativa 1 / Carreggiata 1 (M6) / Tabella

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO, 10 SOTTO IL MONTE (BG) Pagina 10

Carreggiata 1 (M6)Fattore di diminuzione: 0.80Reticolo: 10 x 6 Punti

Lm [cd/m²]≥ 0.30

Uo≥ 0.35

Ul≥ 0.40

TI [%]≤ 20

EIR≥ 0.30

0.60 0.52 0.83 13 0.64

Illuminamento orizzontale

26,00 m

6,00 m

Scala: 1 : 200

Osservatore 1

Luminanza con carreggiata asciutta

26,00 m

6,00 m

Scala: 1 : 200

Luminanza con lampada nuova

26,00 m

6,00 m

Scala: 1 : 200

PIANO LOTTIZZO ATR16 23/01/2018

Strada 1: Alternativa 1 / Carreggiata 1 (M6) / Isolinee

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO, 10 SOTTO IL MONTE (BG) Pagina 11

Osservatore 2

Luminanza con carreggiata asciutta

26,00 m

6,00 m

Scala: 1 : 200

Luminanza con lampada nuova

26,00 m

6,00 m

Scala: 1 : 200

PIANO LOTTIZZO ATR16 23/01/2018

Strada 1: Alternativa 1 / Carreggiata 1 (M6) / Isolinee

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO, 10 SOTTO IL MONTE (BG) Pagina 12

Carreggiata 1 (M6)Fattore di diminuzione: 0.80Reticolo: 10 x 6 Punti

Lm [cd/m²]≥ 0.30

Uo≥ 0.35

Ul≥ 0.40

TI [%]≤ 20

EIR≥ 0.30

0.60 0.52 0.83 13 0.64

Illuminamento orizzontale

26,00 m

6,00 m

Scala: 1 : 200

Osservatore 1

Luminanza con carreggiata asciutta

26,00 m

6,00 m

Scala: 1 : 200

Luminanza con lampada nuova

26,00 m

6,00 m

Scala: 1 : 200

PIANO LOTTIZZO ATR16 23/01/2018

Strada 1: Alternativa 1 / Carreggiata 1 (M6) / Grafica dei valori

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO, 10 SOTTO IL MONTE (BG) Pagina 13

Osservatore 2

Luminanza con carreggiata asciutta

26,00 m

6,00 m

Scala: 1 : 200

Luminanza con lampada nuova

26,00 m

6,00 m

Scala: 1 : 200

PIANO LOTTIZZO ATR16 23/01/2018

Strada 1: Alternativa 1 / Carreggiata 1 (M6) / Grafica dei valori

PI ESPOSITO GIAN MARIA VIA ALDO MORO, 10 SOTTO IL MONTE (BG) Pagina 14

AEC Illuminazione S.r.l. www.aecilluminazione.it - [email protected]

1/4

Sch

ed

a p

rod

ott

o

DIVISIONE TECNICA ITALO 1 Rev. OTT-17

ITALO 1

CARATTERISTICHE PRINCIPALI

Applicazioni Illuminazione stradale.

Gruppo ottico

STE-M/S:Ottica asimmetrica per illuminazione stradale extraurbana. STU-M/S: Ottica asimmetrica per illuminazione stradale urbana e ciclopedonale. STW: Ottica asimmetrica per illuminazione di strade larghe e asfalti bagnati. SV: Ottica asimmetrica per illuminazione di svincoli autostradali o strade urbane molto strette. OP-DX / SX: Ottica asimmetrica per attraversamenti pedonali. S05: Ottica asimmetrica per illuminazione stradale e urbana. STA / STA1: Ottica asimmetrica per categorie V e P. Temperatura di colore: 4000K (3000K, 5700K in opzione) | CRI ≥ 70 Classe di sicurezza fotobiologica: EXEMPT GROUP Efficienza sorgente LED: 168 lm/W @ 525mA, Tj=85°C, 4000K

IPEA ≥ A++ in accordo al DM 13/12/2013 (C.A.M.)

Classe di isolamento II, I

Grado di protezione IP66 | IK09 Totale

Moduli LED Gruppo ottico rimovibile in campo

Inclinazione Testa palo: 0°, +5°, +10°, +15°, +20° | Braccio: 0°, -5°, -10°, -15°, -20°

Dimensioni Vedere disegno.

Peso max 6.8 kg

Superficie esposta Laterale: 0.05m2 – Pianta: 0.18m2 | SCx:0.04m2

Montaggio Braccio o testa palo Ø60mm Ø33mm ÷ Ø60mm (in opzione) | Ø60mm ÷ Ø76mm (in opzione)

Cablaggio Piastra cablaggio rimovibile in campo.

Temp. di esercizio -40°C / +50°C

Temp. di stoccaggio -40°C / +80°C

Norme di riferimento EN 60598-1, EN 60598-2-3, EN 62471, EN 55015, EN 61547, EN 61000-3-2, EN 61000-3-3

CARATTERISTICHE ELETTRICHE

Alimentazione 220÷240V 50/60Hz (Tolleranza standard ±10%. Altri voltaggi e tolleranze su richiesta)

Corrente LED 525mA , 700mA

Fattore di potenza >0,9 (a pieno carico, PLM) >0,95 (a pieno carico, F, DA, DAC)

Sezionatore Incluso, con ferma cavo integrato

Connessione rete Per cavi sezione max. 4mm2

Dispositivo di protezione surge

SPD integrato 10kV-10kA, type II, completo di LED di segnalazione e termofusibile per disconnessione del carico a fine vita.

Sistema di controllo (opzioni)

F: Fisso non dimmerabile. (Versione base) DA: Dimmerazione automatica (mezzanotte virtuale) con profilo di default. DAC: Profilo DA custom. PLM: Sistema di comunicazione punto/punto ad onde convogliate. WL: Sistema di comunicazione punto/punto ad onde radio.

Vita gruppo ottico (Tq=25°C, 700mA)

≥100.000hr L90B10 ≥100.000hr L90, TM-21

MATERIALI

Attacco

Alluminio pressofuso UNI EN1706. Verniciato a polveri. Dissipatore

Telaio

Copertura

Gancio di chiusura Alluminio estruso con molla in acciaio inox.

Gruppo ottico Alluminio 99.85% con finitura superficiale realizzata con deposizione sotto vuoto 99.95%. (Alluminio classe A+ DIN EN 16268)

Schermo Vetro piano temperato sp. 4mm elevata trasparenza.

Pressacavo Plastico M20x1.5 - IP68

Guarnizione Poliuretanica

Colore Grigio satinato semilucido. Cod. 2B

Ottica STU-M

Tutti i dati fotometrici pubblicati sono stati rilevati in conformità alle norme

UNI EN 13032-1 e IES LM 79-08

Profilo DA

PLM

AEC Illuminazione S.r.l. www.aecilluminazione.it - [email protected]

2/4

Sch

ed

a p

rod

ott

o

DIVISIONE TECNICA ITALO 1 Rev. OTT-17

4000K

APPARECCHIOCorrente LED

(mA)OTTICA

FLUSSO

APPARECCHIO1

(Tq=25°C, 4000K, lm)

POTENZA APPARECCHIO1

(Tq=25°C, Vin=230Vac,

F / DA / DAC, W)

EFFICIENZA

APPARECCHIO

(Tq=25°C, lm/W)

FLUSSO

NOMINALE LED2

(Tj=85°C, 4000K, lm)

POTENZA

NOMINALE LED2

(Tj=85°C, W)

ITALO 1 0F2H1 4.5-1M 1880 16 118 2184 13

ITALO 1 0F2H1 4.5-2M 3690 30,5 121 4369 26

ITALO 1 0F2H1 4.5-3M 5530 44 126 6553 39

ITALO 1 0F2H1 4.5-4M 7150 57 125 8737 53

ITALO 1 0F2H1 4.7-1M 2420 21,5 113 2765 18

ITALO 1 0F2H1 4.7-2M 4720 40 118 5530 36

ITALO 1 0F2H1 4.7-3M 7030 58 121 8295 53

ITALO 1 0F2H1 4.7-4M 8990 76 118 11060 71

ITALO 1 0F3 4.5-1M 2610 21,5 121 2951 18

ITALO 1 0F3 4.5-2M 5160 39 132 5901 35

ITALO 1 0F3 4.5-3M 7490 57 131 8852 53

ITALO 1 0F3 4.5-4M 9950 76 131 11803 70

ITALO 1 0F3 4.7-1M 3270 28 117 3735 24

ITALO 1 0F3 4.7-2M 6530 52 126 7470 47

ITALO 1 0F3 4.7-3M 9420 76 124 11205 71

ITALO 1 0F3 4.7-4M 12550 102 123 14940 95

ITALO 1 0F6 4.5-1M 5160 39 132 5901 35

ITALO 1 0F6 4.5-2M 9950 76 131 11803 70

ITALO 1 0F6 4.7-1M 6530 52 126 7470 47

ITALO 1 0F6 4.7-2M 12550 102 123 14940 95

STU-S

STU-M

SV

S05

STU-S

STU-M

SV

S05

700

525

525

STE-S

STE-M

STW

700

STE-S

STE-M

STW

525

700

OP-DX

OP-SX

OP-DX

OP-SX

APPARECCHIOCorrente LED

(mA)OTTICA

FLUSSO

APPARECCHIO1

(Tq=25°C, 4000K, lm)

POTENZA APPARECCHIO1

(Tq=25°C, Vin=230Vac,

F / DA / DAC, W)

EFFICIENZA

APPARECCHIO

(Tq=25°C, lm/W)

FLUSSO

NOMINALE LED2

(Tj=85°C, 4000K, lm)

POTENZA

NOMINALE LED2

(Tj=85°C, W)

ITALO 1 0F2 4.5-1M 1620 14 116 1967 12

ITALO 1 0F2 4.5-2M 3170 27 117 3934 23

ITALO 1 0F2 4.5-3M 4750 39 122 5901 35

ITALO 1 0F2 4.5-4M 6020 51 118 7868 47

ITALO 1 0F2 4.7-1M 2080 19,5 107 2490 16

ITALO 1 0F2 4.7-2M 4050 36 113 4980 32

ITALO 1 0F2 4.7-3M 6040 52 116 7470 47

ITALO 1 0F2 4.7-4M 7570 68 111 9960 63

525STA

STA1

700STA

STA1

Nella tabella sopra riportata sono indicati i dati di potenza e flusso luminoso delle versioni disponibili. Tali parametri sono fondamentali per una corretta comparazione delle performance degli

apparecchi. In particolare l’efficienza dell’apparecchio (espressa in lm/W) deve essere calcolata come il rapporto tra il f lusso luminoso dell’apparecchio in uscita e la potenza assorbita

dall’alimentatore in ingresso. Per completezza si riportano anche i dati nominali del flusso e della potenza dei LED utilizza ti. I dati riportati in questa scheda tecnica rispondono ai requisiti della

scheda AIDI disponibile su richiesta per ogni tipologia di apparecchio.

Nota: 1: Dati nominali rilevati in laboratorio. | 2: Dati nominali estrapolati da datasheet costruttore LED.

Tq (°C) Moltiplicatore flusso Moltiplicatore potenza Tk (K) Moltiplicatore flusso Moltiplicatore potenza

50 0,94 0,99 3000 0,88 1

40 0,96 - 4000 1 1

25 1 1 5700 1,02 1

15 1,02 - CRI Moltiplicatore flusso Moltiplicatore potenza

5 1,05 - 70 1 1

0 1,05 1,01 80 0,8 1,01

Moltiplicatore per ottenere il flusso e la potenza in

funzione di Tq

Moltiplicatore per ottenere il flusso e la potenza in funzione Tk e

CRI

Le caratteristiche del prodotto elencate sono soggette a variazioni e dovranno essere confermate in fase di ordine. I valori indicati in questa scheda tecnica sono da considerarsi valori nominali con una tolleranza del +/-5%. Al fine di favorire un costante aggiornamento dei propri prodotti, AEC si riserva il diritto di apportare modifiche senza preavviso.

AEC Illuminazione S.r.l. www.aecilluminazione.it - [email protected]

3/4

Sch

ed

a p

rod

ott

o

DIVISIONE TECNICA ITALO 1 Rev. OTT-17

3000K

APPARECCHIOCorrente LED

(mA)OTTICA

FLUSSO

APPARECCHIO1

(Tq=25°C, 3000K, lm)

POTENZA APPARECCHIO1

(Tq=25°C, Vin=230Vac,

F / DA / DAC, W)

EFFICIENZA

APPARECCHIO

(Tq=25°C, lm/W)

FLUSSO

NOMINALE LED2

(Tj=85°C, 3000K, lm)

POTENZA

NOMINALE LED2

(Tj=85°C, W)

ITALO 1 0F2H1 3.5-1M 1650 16 103 1922 13

ITALO 1 0F2H1 3.5-2M 3250 30,5 107 3844 26

ITALO 1 0F2H1 3.5-3M 4870 44 111 5767 39

ITALO 1 0F2H1 3.5-4M 6290 57 110 7689 53

ITALO 1 0F2H1 3.7-1M 2130 21,5 99 2433 18

ITALO 1 0F2H1 3.7-2M 4150 40 104 4866 36

ITALO 1 0F2H1 3.7-3M 6190 58 107 7300 53

ITALO 1 0F2H1 3.7-4M 7910 76 104 9733 71

ITALO 1 0F3 3.5-1M 2300 21,5 107 2597 18

ITALO 1 0F3 3.5-2M 4540 39 116 5193 35

ITALO 1 0F3 3.5-3M 6590 57 116 7790 53

ITALO 1 0F3 3.5-4M 8760 76 115 10386 70

ITALO 1 0F3 3.7-1M 2880 28 103 3287 24

ITALO 1 0F3 3.7-2M 5750 52 111 6574 47

ITALO 1 0F3 3.7-3M 8290 76 109 9860 71

ITALO 1 0F3 3.7-4M 11040 102 108 13147 95

ITALO 1 0F6 3.5-1M 4540 39 116 5193 35

ITALO 1 0F6 3.5-2M 8760 76 115 10386 70

ITALO 1 0F6 3.7-1M 5750 52 111 6574 47

ITALO 1 0F6 3.7-2M 11040 102 108 13147 95

525

STU-S

STU-M

SV

S05

700

STU-S

STU-M

SV

S05

525OP-DX

OP-SX

700OP-DX

OP-SX

525

STE-S

STE-M

STW

700

STE-S

STE-M

STW

APPARECCHIOCorrente LED

(mA)OTTICA

FLUSSO

APPARECCHIO1

(Tq=25°C, 3000K, lm)

POTENZA APPARECCHIO1

(Tq=25°C, Vin=230Vac,

F / DA / DAC, W)

EFFICIENZA

APPARECCHIO

(Tq=25°C, lm/W)

FLUSSO

NOMINALE LED2

(Tj=85°C, 3000K, lm)

POTENZA

NOMINALE LED2

(Tj=85°C, W)

ITALO 1 0F2 3.5-1M 1430 14 102 1731 12

ITALO 1 0F2 3.5-2M 2790 27 103 3462 23

ITALO 1 0F2 3.5-3M 4180 39 107 5193 35

ITALO 1 0F2 3.5-4M 5300 51 104 6924 47

ITALO 1 0F2 3.7-1M 1830 19,5 94 2191 16

ITALO 1 0F2 3.7-2M 3560 36 99 4382 32

ITALO 1 0F2 3.7-3M 5320 52 102 6574 47

ITALO 1 0F2 3.7-4M 6660 68 98 8765 63

525STA

STA1

700STA

STA1

Nella tabella sopra riportata sono indicati i dati di potenza e flusso luminoso delle versioni disponibili. Tali parametri sono fondamentali per una corretta comparazione delle performance degli

apparecchi. In particolare l’efficienza dell’apparecchio (espressa in lm/W) deve essere calcolata come il rapporto tra il flusso luminoso dell’apparecchio in uscita e la potenza assorbita

dall’alimentatore in ingresso. Per completezza si riportano anche i dati nominali del flusso e della potenza dei LED utilizzati. I dati riportati in questa scheda tecnica rispondono ai requisiti della

scheda AIDI disponibile su richiesta per ogni tipologia di apparecchio.

Nota: 1: Dati nominali rilevati in laboratorio. | 2: Dati nominali estrapolati da datasheet costruttore LED.

Tq (°C) Moltiplicatore flusso Moltiplicatore potenza Tk (K) Moltiplicatore flusso Moltiplicatore potenza

50 0,94 0,99 3000 0,88 1

40 0,96 - 4000 1 1

25 1 1 5700 1,02 1

15 1,02 - CRI Moltiplicatore flusso Moltiplicatore potenza

5 1,05 - 70 1 1

0 1,05 1,01 80 0,8 1,01

Moltiplicatore per ottenere il flusso e la potenza in

funzione di Tq

Moltiplicatore per ottenere il flusso e la potenza in funzione Tk e

CRI

Le caratteristiche del prodotto elencate sono soggette a variazioni e dovranno essere confermate in fase di ordine. I valori indicati in questa scheda tecnica sono da considerarsi valori nominali con una tolleranza del +/-5%. Al fine di favorire un costante aggiornamento dei propri prodotti, AEC si riserva il diritto di apportare modifiche senza preavviso.

AEC Illuminazione S.r.l. www.aecilluminazione.it - [email protected]

4/4

Sch

ed

a p

rod

ott

o

DIVISIONE TECNICA ITALO 1 Rev. OTT-17

APPARECCHIOCorrente LED

(mA)OTTICA

INRUSH CURRENT

Duration 50%pk

(µs)

INRUSH CURRENT

Peak (A)

MCB B-Type

10A / 16A / 25A

MCB C-Type

10A / 16A / 25A

PROTEZIONE

SOVRATENSIONI

CL.I

(CM / DM, kV)

PROTEZIONE

SOVRATENSIONI

CL.II

(CM / DM, kV)

ITALO 1 0F2H1 4.5-1M 360 15 14 / 23 / 35 23 / 39 / 59 10 / 10 7 / 10

ITALO 1 0F2H1 4.5-2M 250 30 10 / 17 / 28 17 / 28 / 44 10 / 10 9 / 10

ITALO 1 0F2H1 4.5-3M 230 55 7 / 12 / 20 12 / 20 / 32 10 / 10 9 / 10

ITALO 1 0F2H1 4.5-4M 230 55 7 / 12 / 20 12 / 20 / 32 10 / 10 9 / 10

ITALO 1 0F2H1 4.7-1M 360 15 14 / 23 / 35 23 / 39 / 59 10 / 10 7 / 10

ITALO 1 0F2H1 4.7-2M 250 30 10 / 17 / 28 17 / 28 / 44 10 / 10 9 / 10

ITALO 1 0F2H1 4.7-3M 230 55 7 / 12 / 20 12 / 20 / 32 10 / 10 9 / 10

ITALO 1 0F2H1 4.7-4M 210 57 7 / 12 / 20 12 / 20 / 32 10 / 10 9 / 10

ITALO 1 0F3 4.5-1M 360 15 14 / 23 / 35 23 / 39 / 59 10 / 10 7 / 10

ITALO 1 0F3 4.5-2M 230 55 7 / 12 / 20 12 / 20 / 32 10 / 10 9 / 10

ITALO 1 0F3 4.5-3M 230 55 7 / 12 / 20 12 / 20 / 32 10 / 10 9 / 10

ITALO 1 0F3 4.5-4M 210 57 7 / 12 / 20 12 / 20 / 32 10 / 10 9 / 10

ITALO 1 0F3 4.7-1M 250 30 10 / 17 / 28 17 / 28 / 44 10 / 10 7 /10

ITALO 1 0F3 4.7-2M 230 55 7 / 12 / 20 12 / 20 / 32 10 / 10 9 / 10

ITALO 1 0F3 4.7-3M 210 57 7 / 12 / 20 12 / 20 / 32 10 / 10 9 / 10

ITALO 1 0F3 4.7-4M 330 62 4 / 8 / 14 8 / 14 / 21 10 / 10 9 / 10

ITALO 1 0F6 4.5-1M 230 55 7 / 12 / 20 12 / 20 / 32 10 / 10 9 / 10

ITALO 1 0F6 4.5-2M 210 57 7 / 12 / 20 12 / 20 / 32 10 / 10 9 / 10

ITALO 1 0F6 4.7-1M 230 55 7 / 12 / 20 12 / 20 / 32 10 / 10 9 / 10

ITALO 1 0F6 4.7-2M 330 62 4 / 8 / 14 8 / 14 / 21 10 / 10 9 / 10

525

STU-S

STU-M

SV

S05

700

STU-S

STU-M

SV

S05

525

STE-S

STE-M

STW

700

STE-S

STE-M

STW

OP-DX

OP-SX

OP-DX

OP-SX

525

700

NOTA 1: Il numero di apparecchi sotto un MCB trifase è calcolato moltiplicando per 3 il numero nella tabella. Questi valori s i basano sui dati dichiarati dal produttore degli alimentatori e testati su

caso peggiore del modello MCB. Un limitatore di corrente di spunto (ad esempio Finder SSR 77.11.x.xxx.8250 (15A) o 77.31.x.xxx.8050 modello (30A)) può migliorare il numero massimo di

apparecchi sotto il MCB

NOTA 2: produttore degli alimentatori non ha mai fatto valutazioni su 50A o 63A MCB. Quindi non possiamo dichiarare nulla sull'utilizzo di MCB superiore a 25A.